COMUNE DI PIETRASANTA
REGOLAMENTO URBANISTICO
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Legge regionale 12 febbraio 2010 n. 10
RAPPORTO AMBIENTALE ALLEGATO 2
Studio di incidenza del SIR-ZPS denominato
“Lago di Porta” (IT 5110022) 12 02 2013
arch. Teresa Arrighetti arch. Francesca Banchetti dott. agr. Elisabetta Norci
1
2
COMUNE DI PIETRASANTA Provincia di Lucca
Via S. Bibbiana n. 5, 56127 Pisa
COLLABORATORI:
Dott. Sc. Ambientali Benedetta Saviozzi Arch. Paes. Chiara Ciardelli
Febbraio 2013
REGOLAMENTO URBANISTICO
STUDIO DI INCIDENZA
ZPS - Lago di Porta (IT 5110022)
Allegato 2 al Rapporto Ambientale
3
INDICE 1 STUDIO DI INCIDENZA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO DEL COMUNE
DI PIETRASANTA .......................................................................................................... 4 1.1 INQUADRAMENTO ................................................................................................ 4 1.2 PREMESSA................................................................................................................. 5
2 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................... 8 3 METODO DI LAVORO................................................................................................. 12 4 DESCRIZIONE DEL SITO ............................................................................................ 14
4.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ................................................................. 15 4.1.1 INQUADRAMENTO ZPS “LAGO DI PORTA” ............................................ 15 4.1.2 DESCRIZIONE DEL SITO “LAGO DI PORTA”............................................ 15
4.2 PRINCIPALI EMERGENZE – Deliberazione 5 Luglio 2004, n. 644 – Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004. 18
4.3 FLORA E VEGETAZIONE ..................................................................................... 30 4.4 LA FAUNA .............................................................................................................. 32
5 PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITÀ DEL SIR-ZPS “LAGO DI PORTA”......... 34 6 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL REGOLAMENTO
URBANISTICO – UTOE 14 E 15................................................................................... 36 7 EFFETTI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO SUL SIR....................................... 45 8 MISURE DI MITIGAZIONE - PRESCRIZIONI........................................................... 47 9 BIBLIOGRAFIA.............................................................................................................. 49
4
1 STUDIO DI INCIDENZA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
DEL COMUNE DI PIETRASANTA
1.1 INQUADRAMENTO
Il Comune di Pietrasanta (Provincia di Lucca), che si estende per circa 42 Kmq1, sorge
lungo il litorale della Versilia, circondato dalle Alpi Apuane e dista circa 36,5 Km da
Lucca, capoluogo della omonima provincia cui il Comune appartiene.
Il territorio, che si articola in due blocchi separati dai Comuni di Forte dei Marmi e
Seravezza, comprende un tratto di costa, la pianura litoranea e le propaggini collinari
delle Alpi Apuane. Pietrasanta confina a sud-est con il Comune di Camaiore, a nord-est
con il Comune di Stazzema e a nord con i Comuni di Seravezza e Forte dei Marmi;
l’isola di Strettoia è delimitata a sud dai Comuni di Seravezza e Forte dei Marmi e a sud
dai Comuni di Montignoso e Seravezza.
Pietrasanta deve molta della sua fama attuale alla secolare attività della lavorazione del
marmo, infatti la sua economia ruota intorno alla lavorazione e alla
commercializzazione di marmi e graniti sia provenienti dall'area apuana che importati.
Fonte: www.comune.pietrasanta.lu.it
1 http://www.tuttitalia.it/toscana/20-pietrasanta/
Figura 1: inquadramento territoriale
5
1.2 PREMESSA Il Comune di Pietrasanta ha un Piano Strutturale approvato con Del. C.C. n. 34 del 10
luglio 2008 ai sensi della L.R. 1/2005 e sta predisponendo il Regolamento Urbanistico
del quale costituisce parte integrante la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai
sensi della L.R. 10/2010 e s.m.i.
Nell’ambito di procedimento di VAS è necessario procedere con uno Studio di
Incidenza, degli esiti del quale la VAS deve tenere conto (art. 73 ter. LR 10/2010 e
s.m.i.), poiché all’interno del territorio comunale ricade parte del SIR - ZPS denominato
“Lago di Porta” (IT 5110022) (vd. figura n. 2 di seguito riportata).
Il SIR - ZPS “Lago di Porta” interessa il comune di Pietrasanta (LU) e di Montignoso
(MS): la parte di Pietrasanta coincide con l’Area Naturale Protetta di Interesse Locale
(ANPIL) “Lago e Rupi di Porta” mentre quella del Comune di Montignoso (MS) coincide
con l’ANPIL “Lago di Porta”.
La presenza del SIR – ZPS “Lago di Porta”, comporta la necessità di procedere con il
presente Studio di Incidenza ai sensi della LR 56/2000 e s.m.i al fine di valutare
eventuali interferenze delle previsioni di variante con le misure di conservazione del
sito stesso. In particolare, l’art. 15 della L.R 56/2000 e s.m.i recita: “gli atti della
pianificazione territoriale, urbanistica e di settore e le loro varianti, ivi compresi i piani sovra
comunali agricoli, forestali e faunistico venatori, non direttamente connessi o necessari alla
gestione dei siti, qualora interessino in tutto o in parte siti di importanza regionale di cui
all’allegato D o geotipi di importanza regionale di cui all’articolo 11, o comunque siano
suscettibili di produrre effetti sugli stessi, contengono apposito studio finalizzato alla valutazione
di incidenza di cui all’art. 5 del d.p.r. 357/1997”.
6
Di seguito si riportano le caratteristiche della ZPS e delle due ANPIL:
Tabella 1: caratteristiche ZPS
Tabella 2: caratteristiche ANPIL
DENOMINAZIONE PROVINCIA COMUNE ESTENSIONE (ha)
ANPIL Lago di Porta Massa Carrara Montignoso 82 ANPIL Lago e Rupi di Porta Lucca Pietrasanta 77
Il territorio intorno a Pietrasanta presenta un ricco e diversificato patrimonio naturale,
infatti a ridosso del litorale, si innalzano le Alpi Apuane che fanno parte del Parco
Regionale delle Alpi Apuane (13.758 ha) mentre a sud si estende il Parco di Migliarino-
San Rossore-Massaciuccoli (1.868 ha) caratterizzato da diversi ambienti: pineta costiera,
paludi salmastre e lago. Di notevole rilevanza naturalistica ed ambientale è il Parco
della Versiliana, il più esteso lembo residuale dell’antica selva che ricopriva parte della
pianura di Pietrasanta e che ad oggi, in seguito alla forte antropizzazione e alla
DENOMINAZIONE PROVINCIA COMUNE ESTENSIONE (ha)
ZPS Lago di Porta (IT5110022) Lucca/Massa Carrara Pietrasanta/Montignoso 159
Figura 2: particolare inquadramento ZPS
7
crescente urbanizzazione, ha subito una forte riduzione di superficie, relegando il bosco
ad un’area di circa 100 ettari tra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi.
Lungo la costa è presente anche l’ANPIL “Dune di Forte dei Marmi” elemento di
particolare interesse in quanto unico tratto residuo di duna costiera dell’alta Toscana.
La presenza della ZPS rende necessario lo Studio di Incidenza del Regolamento
Urbanistico del Comune di Pietrasanta.
Figura 3: le aree protette della Provincia di Lucca
Fonte:pubblicazione della Provincia di Lucca “Il sistema delle Aree Protette della Provincia di Lucca”
8
2 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il DPR 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento di Attuazione della Direttiva 92/43/CEE,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e
della fauna e della Direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici), modificato con il DPR 12 marzo 2003 n. 120, è stato attuato dalla Regione
Toscana attraverso l’emanazione della LR 6 aprile 2000, n. 56 “Norme per la
conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna
selvatiche”, attraverso la quale la Regione Toscana “riconosce e tutela la biodiversità”.
Al fine di adeguare la normativa regionale in materia di valutazione di incidenza e per
coordinare e chiarire i rapporti tra le diverse valutazioni ambientali, la LR 56/2000 ha
subito diverse modifiche ed integrazioni; in particolare, con la LR 6 febbraio 2012, è
stato ridefinito l’assetto delle competenze e sono state riformulate le disposizioni
dell’art. 15 della LR 56/2000 che al comma 2 prevede che “la valutazione di incidenza
relativa agli atti di pianificazione di cui al comma 1, è effettuata dalla stessa amministrazione
competente all’approvazione dei piani medesimi”.
La LR 56/2000 individua i Siti di Importanza Regionale (SIR), alcuni dei quali
riconosciuti anche come Siti classificabili di Importanza Comunitaria (pSIC) e Zone di
Protezione Speciale (ZPS), di cui alla deliberazione del Consiglio Regionale 10
novembre 1998, n. 342 (Approvazione siti individuati nel progetto Bioitaly e
determinazioni relative all’attuazione della direttiva comunitaria «Habitat»).
In attuazione dell’art. 12 della 56/2000, la Regione ha emanato la Del. 5 luglio 2004 n.
644 contenente le norme tecniche relative alle “Principali misure di conservazione da
adottare nei Siti di Importanza Regionale” che dovranno essere attuate dagli Enti
competenti. Per i parchi naturali nazionali, regionali o provinciali, definiti ai sensi della
L. 6 dicembre 1991, n. 394 e della L.R. 11 aprile 1995, n. 49, le misure di conservazione
indicate in tale delibera sono da ritenersi semplici indicazioni, anche se i piani di
gestione di tali aree protette devono considerare adeguatamente i principali obiettivi di
conservazione riportati, in quanto essi rappresentano una visione a scala regionale delle
priorità di conservazione dell’intera rete ecologica.
9
Per i siti classificati anche come pSIC o come ZPS, oltre alle indicazioni contenute nella
L.R. 56/2000 e s.m.i. e nella Del. 644/2004, valgono anche le norme contenute nel DPR 8
settembre1997, n. 357 e successive modifiche (DPR 120/2003), nella Direttiva
92/43/CEE e nella Direttiva 79/409/CEE. Inoltre, nel caso specifico delle ZPS e ZSC
valgono anche le misure di conservazione contenute nel DM 17 ottobre 2007 recepito
dalla Regione Toscana con D.G.R. n° 454 del 16 giugno 2008; e per le sole ZPS, valgono
anche le misure di conservazione previste dal DGR 11 dicembre 2006 n. 923, norme ad
integrazione delle Norme tecniche già approvate con DGR 644/2004.
Di seguito si riporta la principale Normativa riguardante l’argomento:
Normativa relativa a Rete Natura 2000 e alla Valutazione d’incidenza
Unione Europea
- Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979 “concernente la conservazione degli uccelli
selvatici”;
- Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 “concernente la conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche;
- Direttiva 97/62/CEE che modifica la Direttiva 92/43/CEE.
Italia
- DPR 8 settembre 1997, n° 357 regolamento di recepimento della Direttiva
92/43/CEE;
- Decreto Ministeriale 20 gennaio 1999 che recepisce le modifiche sopracitate della
Direttiva 92/43/CEE;
- DM 3 aprile 2000, Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di
protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE;
- DPR 12 marzo 2003, n°120, Regolamento recante modifiche ed integrazioni al DPR
357/97 del 8.9.97 concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna
selvatiche;
10
- DM 11 giugno 2007, Modificazioni agli allegati A, B, D ed E del Decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, in
attuazione della direttiva 2006/105/CE del Consiglio del 20 novembre 2006, che
adegua le direttive 73/239/CEE, 74/557/CEE e 2002/83/CE in materia di ambiente
a motivo dell'adesione della Bulgaria e della Romania" (Supplemento ordinario n.
150 alla G.U. n. 152 del 3.7.07)
Regione Toscana
- Decisione G.R. n°16 del 9.12.1997, riguardante determinazioni relative alle
modalità e procedure di recepimento della Direttiva comunitaria Habitat in
Toscana.
- Del. C.R. 10 novembre 1998, n°342 di approvazione dei siti individuati con il
Progetto Bioitaly.
- Del. G.R. 23 novembre 1998, n°1437 di designazione come ZPS di siti classificabili
di importanza comunitaria compresi nelle aree protette.
- Art. 81 del Piano di Indirizzo Territoriale approvato con Del. C.R. 25 gennaio 2000,
n°12.
- L. R. 6 aprile 2000 n°56 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat
naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche”;
- Del. C.R. 10 aprile 2001, n°98 di modifica della L.R. 56/2000.
- Del. C.R. 29 gennaio 2002, n°18 di individuazione di nuovi siti di importanza
regionale e modifica dell’allegato D.
- Del. G.R. 21 ottobre 2002, n° 1148 relativa alle indicazioni tecniche per
l’individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico.
- Del. G.R. 2 dicembre 2002, n°1328 di individuazione come zona di protezione
speciale (Dir. 79/409/CEE) del sito di importanza regionale SIR 118 Monte Labbro e
Alta Valle dell’Albegna”.
- Del. C.R. 21 gennaio 2004 n°6, con la quale si approvano le modifiche dei perimetri
dei SIR e si istituiscono 26 nuove ZPS .
- Del. G.R. 5 luglio 2004, n°644 approvazione norme tecniche relative alle forme e
alle modalità di tutela e conservazione dei SIR.
11
- Capo XIX della L.R. 3 gennaio 2005, n°1 Norme per il governo del territorio di
modifica degli articolo 1 e 15 della L.R. 56/2000.
- Del. G.R. 11 dicembre 2006, n° 923 Approvazione di misure di conservazione per la
tutela delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi delle direttive 79/409/CEE,
92/43/CEE e del DPR 357/1997 come modificato con il DPR 120/2003.
- Del. G.R. 19 febbraio 2007, n. 109 di ampliamento delle zone di protezione speciale
(ZPS) dell’Arcipelago Toscano.
- Del. C.R. 24 luglio 2007, n.80, con la quale sono designati nuovi Siti di Importanza
Comunitaria (SIC) ai sensi della direttiva 92/43/CEE e viene modificato l’allegato
D.
- Del. G.R. 16 giugno 2008, n. 454, criteri minimi uniformi per la definizione di
misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione (ZSC) e zone di
protezione speciale (ZPS).
- Del. C.R. 22 dicembre 2009, n. 80, Legge regionale 6 aprile 2000, n. 56 (Norme per la
conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della
fauna selvatiche - Modifiche alla legge regionale 23 gennaio 1998, n. 7 - Modifiche
alla legge regionale 11 aprile 1995, n. 49). Designazione di nuovi siti di importanza
comunitaria (SIC) e di zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttive
92/43/CEE e 79/409/CEE e modifica dell’allegato D (Siti di importanza regionale).
- L.R. 12 febbraio 2010 n°10 “Norme in materia di valutazione ambientale strategica
(VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione d’incidenza” e
s.m.i.
- Del C.R. 8 giugno 2011, n. 35, Legge regionale 6 aprile 2000, n. 56 (Norme per la
conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della
fauna selvatiche - Modifiche alla legge regionale 23 gennaio 1998, n. 7 - Modifiche
alla legge regionale 11 aprile 1995 Designazione di siti di importanza comunitaria
(SIC) in ambiente marino ai sensi della direttiva 92/43/CEE “Habitat” e
aggiornamento dell’Allegato D. (Siti di importanza regionale).
- L.R. 17 febbraio 2012, n. 6, Disposizioni in materia di valutazioni ambientali.
Modifiche alla L.R. 10/2010 , alla L.R. 49/1999 , alla L.R. 56/2000 , alla L.R.
61/2003 e alla L.R. 1/2005
12
Documenti tecnici relativi alle Valutazioni d’Incidenza
- European Commission 2002. Assessment of plans and projects significantly
affecting Natura 2000 sites. in http://europa.eu.int.
- Commissione Europea 2000. LA GESTIONE DEI SITI DELLA RETE NATURA
2000 Guida all´interpretazione dell´articolo 6 della direttiva «Habitat»
92/43/CEE in http://europa.eu.int.
- DM 3 settembre 2002, Linee guida per la gestione dei siti natura 2000
3 METODO DI LAVORO
Il presente studio di incidenza è stato predisposto dopo aver consultato la normativa di
riferimento, la documentazione bibliografica e dopo aver effettuato sopralluoghi.
I principali riferimenti bibliografici che hanno costituito la base di lavoro sono i
seguenti:
DGR 644/04 - Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, n°32
dell’11/08/04 -
Scheda presente sul sito SIRA
Sito RENATO (non più disponibile, ma la cui documentazione è consultabile dal
sito della Regione Toscana)
Rete natura 2000 sul sito Ministero dell’Ambiente
Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta
Contributo fornito dalla Provincia di Lucca ai fini della redazione del Rapporto
Ambientale.
L’organizzazione del lavoro viene di seguito descritta e risulta divisa, per grandi linee,
in tre fasi:
I° - Descrizione del sito
In questo capitolo è stato descritto il SIR- ZPS “Lago di Porta” (IT5110022).
13
Attraverso la documentazione bibliografica disponibile ed i sopralluoghi effettuati è
stato possibile conoscere molti aspetti del sito; in particolare, partendo dalla scheda
specifica facente parte del DGR 644/04, si è cercato di verificare ed approfondire il
Quadro Conoscitivo.
II° - Descrizione del Regolamento Urbanistico
Per la descrizione degli interventi previsti dal Regolamento Urbanistico si rimanda al
Regolamento Urbanistico stesso; in questa sede sono state descritte le trasformazioni
riguardanti le UTOE 14 “Strettoia” e UTOE 15 “Montiscendi”, i cui perimetri si
estendono in massima parte in prossimità del SIR – ZPS e in minima parte al suo
interno.
III° - Le interferenze tra Regolamento Urbanistico e Misure di Conservazione del SIR-ZPS Le azioni previste dal Regolamento Urbanistico relativamente alle UTOE 14 “Strettoia” -
UTOE 15 “Montiscendi” (situate in prossimità del SIR-ZPS “Lago di Porta”), e la
normativa del paesaggio collinare, del paesaggio di pianura e delle aree umide
appartenenti al paesaggio dell’ambiente fluviale (che interessano parte dell’area del
sito) sono state confrontate con le misure di conservazione del SIR-ZPS, sia sotto il
profilo dei contenuti, sia attraverso un riscontro cartografico, in modo da poter
evidenziare l’ubicazione degli interventi previsti e quindi la loro eventuale incidenza.
Da tale confronto si evince che le previsioni di Regolamento Urbanistico ricadenti nelle
vicinanze della SIR - ZPS Lago di Porta sono di minima entità in termini di aumento del
carico urbanistico.
14
4 DESCRIZIONE DEL SITO
Il SIR – ZPS “Lago di Porta” rientra nel Sistema Regionale delle Aree Protette della
Regione Toscana (L.R. 49/95), ha un’estensione di circa 159 ha e ricade in parte
all’interno del Comune di Pietrasanta (LU), e in parte nel comune di Montignoso (MS).
Al suo interno rientrano le Aree Naturali Protette di Interesse Locale (ANPIL) “Lago di
Porta” (MS) e “Lago e Rupi di Porta” (LU) e comprende, oltre alla zona umida del Lago,
anche una piccola parte delle Rupi di Porta, rappresentate dalle pendici collinari a
ridosso del Lago, caratterizzate da una vegetazione di tipo mediterraneo. Le due Aree
Naturali Protette di Interesse Locale (ANPIL) sono state istituite in momenti diversi, ma
entrambe nel 2008. La ZPS era stata precedentemente classificata come SIR B02 Lago di
Porta (IT 5110103) e con la Del. del C.R. n° 18 del 29/01/2002 tale sito è stato esteso al
perimetro delle due ANPIL ed è stato individuato come ZPS ai sensi della Direttiva
79/409/CEE e della Direttiva 92/43/CEE.
15
4.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
4.1.1 INQUADRAMENTO ZPS “LAGO DI PORTA” 4.1.2 DESCRIZIONE DEL SITO “LAGO DI PORTA”
Figura 4: inquadramento ZPS
16
Il territorio del lago ha subito nel tempo notevoli cambiamenti: le prime notizie della
sua esistenza risalgono al 1244 e per tutto il XV secolo il lago viene ricordato per
l’ottima qualità e l’abbondanza di pesce. Dal 1500 in poi, invece, inizia il suo lento ed
irreversibile riempimento per molteplici cause tra cui l’immissione di torbe e sedimenti
in seguito alle numerose tracimazioni dei fiumi Pannosa e Versilia, l’espansione della
cannuccia di palude (Fragmites australis) e l’accumulo di lettiera vegetale.
Ad alterare ulteriormente le condizioni del Lago sono stati gli interventi da parte
dell’uomo, come le operazioni di bonifica ed usi impropri del territorio (apertura di
canali di scolo, arginatura dell’area, deviazione dei corsi d’acqua…)
Ad oggi il termine “Lago” non è più appropriato, infatti attualmente l’area è interessata
da vegetazione mediterranea, boschi umidi di recente formazione e da un ambiente
palustre relitto, in gran parte ricoperto da canneto, al cui interno si trovano piccole
superfici di acqua libera (“chiari”). Le peculiarità floristico-vegetazionali e la ricchezza
della popolazione avifaunistica hanno permesso il riconoscimento di quest’area come
SIR-ZPS anche se si trova circondata da zone antropizzate, sia da insediamenti di
Figura 5: particolare inquadramento ZPS
17
carattere residenziale, sia di carattere commerciale–artigianale e industriale, soprattutto
di lavorazione del marmo, e da numerose infrastrutture viarie (Statale Aurelia,
autostrada A12, ferrovia).
18
4.2 PRINCIPALI EMERGENZE – Deliberazione 5 Luglio 2004, n. 644 –
Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del
11.8.2004
Di seguito si riporta la scheda relativa al SIR – ZPS “Lago di Porta” tratta dal
Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11/8/2004.
19
20
Fino all’approvazione di specifici Piani di Gestione, per la ZPS Lago di Porta, valgono
le misure di conservazione previste dalla Del. GR 923/2006 e i criteri minimi uniformi
per la definizione di misure di mitigazione previsti dalla Del. GR 454/2008, qui di
seguito riportati:
► MISURE DI CONSERVAZIONE - DGR 923/2006 (ALLEGATO1) :
“Fino alla redazione ed approvazione da parte delle Amministrazioni Provinciali e degli Enti
Parco, competenti ai sensi dell’art. 3 della Legge Regionale 6 aprile 2000 n. 56, dei Piani di
gestione previsti al comma 1 dal medesimo articolo, conformi alle esigenze ecologiche degli
habitat e delle specie oggetto di tutela, in tutte le Zone di Protezione Speciale classificate ed
istituite in Toscana in attuazione della Direttiva 79/409/CEE e del D.P.R. 357/97, modificato
con D.P.R. 120/2003, è fatto divieto di:
1. effettuare l’apertura anticipata della caccia di cui all’articolo 8 della Legge Regionale 10
giugno 2002, n. 20;
2. svolgere attività di addestramento di cani da caccia, con o senza sparo, prima della
seconda domenica di Settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria;
3. esercitare prelievi in deroga ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, lettera c) della Direttiva
79/409/CEE;
4. effettuare la pratica dello sparo al nido nello svolgimento dell’attività di controllo
demografico delle popolazioni di corvidi;
5. effettuare ripopolamenti a scopo venatorio, ad esclusione di quelli effettuati all’interno di
istituti faunistici privati, e di quelli effettuati con fauna selvatica proveniente dalle zone
di ripopolamento e cattura;
6. abbattere esemplari appartenenti alle specie Combattente e Moretta;
7. cacciare la Beccaccia nel mese di Gennaio;
8. utilizzare pallini di piombo nelle cartucce dei fucili da caccia a partire dalla stagione
venatoria 2007/2008 nelle seguenti ZPS: Padule di Fucecchio, Bosco di Chiusi e
Paduletta di Ramone, Stagni della Piana Fiorentina, Lago e Padule di Massaciuccoli,
Padule di Suese e Biscottino, Lago di Chiusi, Laguna di Orbetello;
9. realizzare nuovi impianti eolici;
10. realizzare nuove discariche o nuovi impianti di trattamento dei rifiuti;
11. realizzare nuove cave o ampliare quelle esistenti ad eccezione di quelle previste negli
strumenti di pianificazione generali e di settore vigenti alla data di approvazione del
presente atto, a condizione che sia conseguita la positiva valutazione di incidenza degli
21
interventi previsti, prevedendo che il recupero finale delle aree interessate dall’attività
estrattiva sia realizzato a fini naturalistici;
12. realizzare nuovi elettrodotti di media ed alta tensione e di impianti a fune permanenti
ad eccezione degli interventi di razionalizzazione delle linee esistenti qualora si
prevedano le opere di prevenzione del rischio di elettrocuzione/collisione mediante
l’applicazione di piattaforme di sosta, la posa di spirali di segnalazione, di eliche o sfere
luminescenti, di cavi tipo elicord o l’interramento dei cavi, specialmente nelle vicinanze
di pareti rocciose, dove sono presenti siti di nidificazione di rapaci, ardeidi ed altre
specie sensibili, nonché nei siti di passaggio dei migratori;
13. realizzare nuovi impianti di risalita e nuove piste da sci ad eccezione di quelli già
previsti negli strumenti di pianificazione territoriale vigenti alla data di approvazione
del presente atto e ad eccezione degli interventi di adeguamento strutturale e tecnologico
degli impianti di risalita e delle piste da sci esistenti , necessari per la loro messa a
norma rispetto alla sicurezza delle stesse ed a condizione che sia conseguita
preventivamente la positiva valutazione di incidenza degli interventi previsti;
14. eliminare gli elementi naturali e seminaturali tradizionali degli agro-ecosistemi quali
stagni, maceri, pozze di abbeverata, fossi, muretti a secco, siepi, filari alberati, canneti,
risorgive, fontanili;
15. svolgere attività di circolazione motorizzata fuori strada ad eccezione dei mezzi agricoli,
di soccorso, di controllo o sorveglianza nonché per l’accesso ai fondi degli aventi diritto.
16. ridurre le aree precluse all’attività venatoria al momento dell’approvazione del presente
atto, all’interno di ogni singola ZPS.
17. svolgere attività di forestazione artificiale di prati, pascoli, incolti, arbusteti e brughiere,
tranne nei casi di interventi necessari alla difesa del suolo e per il ripristino
naturalistico, da effettuare tramite l’impiego di specie autoctone.
18. effettuare il taglio dei pioppeti dal 20 Febbraio al 31 Agosto;
19. utilizzare diserbanti e pirodiserbo per il controllo della vegetazione presente lungo le
sponde dei fossati e nelle aree marginali tra i coltivi”.
22
► CRITERI MINIMI UNIFORMI PER LA DEFINIZIONE DI MISURE DI MITIGAZIONE - DGR
454/2008:
a) ALLEGATO A – MISURE DI CONSERVAZIONE VALIDE PER TUTTE LE ZPS
1. Per tutte le ZPS, in base a quanto previsto dall’ art. 5 comma 1 del Decreto del 17 Ottobre
2007 del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare recante “Criteri minimi
uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione
(ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)” vigono i seguenti divieti:
a) esercizio dell'attività venatoria nel mese di Gennaio, con l'eccezione della caccia da
appostamento fisso e temporaneo e in forma vagante per due giornate, prefissate dal
calendario venatorio, alla settimana, nonché con l'eccezione della caccia agli ungulati;
b) effettuazione della preapertura dell'attività venatoria, con l'eccezione della caccia di selezione
agli ungulati;
c) esercizio dell'attività venatoria in deroga ai sensi dell'art. 9, paragrafo 1, lettera c), della
Direttiva n. 79/409/CEE;
d) utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all'interno delle zone umide, quali laghi,
stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, salata, salmastra, nonché nel raggio di
150 metri dalle rive più esterne a partire dalla stagione venatoria 2008/2009;
e) attuazione della pratica dello sparo al nido nello svolgimento dell'attività di controllo
demografico delle popolazioni di corvidi. Il controllo demografico delle popolazioni di corvidi è
comunque vietato nelle aree di presenza del Lanario (Falco biarmicus);
f) effettuazione di ripopolamenti faunistici a scopo venatorio, ad eccezione di quelli con soggetti
appartenenti a sole specie e popolazioni autoctone provenienti da allevamenti nazionali, o da
zone di ripopolamento e cattura, o dai centri pubblici e privati di riproduzione della fauna
selvatica allo stato naturale insistenti sul medesimo territorio;
g) abbattimento di esemplari appartenenti alle specie, Combattente (Philomacus pugnax),
Moretta (Aythya fuligula);
h) svolgimento dell'attività di addestramento di cani da caccia prima del 1° Settembre e dopo la
chiusura della stagione venatoria. Sono fatte salve le zone di cui all'art. 10, comma 8, lettera e),
della Legge n. 157/1992 sottoposte a procedura di valutazione di incidenza positiva ai sensi
dell'art. 5 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive
modificazioni, entro la data di emanazione dell'atto di cui all'art. 3, comma 1;
23
i) costituzione di nuove zone per l'allenamento e l'addestramento dei cani e per le gare cinofile,
nonché ampliamento di quelle esistenti;
j) distruzione o danneggiamento intenzionale di nidi e ricoveri di uccelli;
k) realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e
rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per
inerti;
l) realizzazione di nuovi impianti eolici, fatti salvi gli impianti per i quali, alla data di
emanazione del presente atto, sia stato avviato il procedimento di autorizzazione mediante
deposito del progetto. Gli enti competenti dovranno valutare l'incidenza del progetto, tenuto
conto del ciclo biologico delle specie per le quali il sito e' stato designato, sentito l'INFS. Sono
inoltre fatti salvi gli interventi di sostituzione e ammodernamento, anche tecnologico, che non
comportino un aumento dell'impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione
dellaZPS, nonché gli impianti per autoproduzione con potenza complessiva non superiore a 20
kw;
m) realizzazione di nuovi impianti di risalita a fune e nuove piste da sci, ad eccezione di quelli
previsti negli strumenti di pianificazione generali e di settore vigenti alla data di emanazione del
presente atto, a condizione che sia conseguita la positiva valutazione d'incidenza dei singoli
progetti ovvero degli strumenti di pianificazione generali e di settore di riferimento
dell'intervento, nonché di quelli previsti negli strumenti adottati preliminarmente e comprensivi
di valutazione d'incidenza; sono fatti salvi gli impianti per i quali sia stato avviato il
procedimento di autorizzazione, mediante deposito del progetto esecutivo comprensivo di
valutazione d'incidenza, nonché interventi di sostituzione e ammodernamento anche tecnologico
e modesti ampliamenti del demanio sciabile che non comportino un aumento dell'impatto sul sito
in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS;
n) apertura di nuove cave e ampliamento di quelle esistenti, ad eccezione di quelle previste negli
strumenti di pianificazione generali e di settore vigenti alla data di emanazione del presente atto
ivi compresi gli ambiti individuati nella Carta delle Risorse del Piano regionale delle Attività
estrattive, a condizione che risulti accertata e verificata l’idoneità al loro successivo inserimento
nelle Carte dei Giacimenti e delle Cave e Bacini estrattivi, prevedendo altresì che il recupero
finale delle aree interessate dall'attività estrattiva sia realizzato a fini naturalistici e a condizione
che sia conseguita la positiva valutazione di incidenza dei singoli progetti ovvero degli strumenti
di pianificazione generali e di settore di riferimento dell'intervento. Sono fatti salvi i progetti di
cava già sottoposti a procedura di valutazione d'incidenza, in conformità agli strumenti di
24
pianificazione vigenti e sempreché l'attività estrattiva sia stata orientata a fini naturalistici e sia
compatibile con gli obiettivi di conservazione delle specie prioritarie;
o) svolgimento di attività di circolazione motorizzata al di fuori delle strade, fatta eccezione per i
mezzi agricoli e forestali, per i mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, nonché ai fini
dell'accesso al fondo e all'azienda da parte degli aventi diritto, in qualità di proprietari,
lavoratori e gestori;
p) eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con
alta valenza ecologica quali stagni, laghetti, acquitrini, prati umidi, maceri, torbiere, sfagneti,
pozze di abbeverata, fossi, muretti a secco, siepi, filari alberati, canneti, risorgive e fontanili,
vasche in pietra, lavatoi,abbeveratoi, pietraie;
q) eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una
scarpata inerbita, sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei
terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile;
r) esecuzione di livellamenti non autorizzati dall'ente gestore, sono fatti salvi i livellamenti
ordinari per la preparazione del letto di semina, per la sistemazione dei terreni a risaia e per le
altre operazioni ordinarie collegate alla gestione dei seminativi e delle altre colture agrarie e
forestali;
s) conversione della superficie a pascolo permanente ai sensi dell'art. 2, punto 2 del Regolamento
(CE) n. 796/2004 ad altri usi;
t) bruciatura delle stoppie e delle paglie, nonché della vegetazione presente al termine dei cicli
produttivi di prati naturali o seminati, sulle superfici specificate ai punti seguenti:
1) superfici a seminativo ai sensi dell'art. 2, punto 1 del Regolamento (CE) n. 796/2004,
comprese quelle investite a colture consentite dai paragrafi a) e b) dell'art. 55 del Regolamento
(CE) n. 1782/2003 ed escluse le superfici di cui al successivo punto 2);
2) superfici a seminativo soggette all'obbligo del ritiro dalla produzione (set - aside) e non
coltivate durante tutto l'anno e altre superfici ritirate dalla produzione ammissibili all'aiuto
diretto, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali a norma dell'art. 5 del
Regolamento (CE) n. 1782/03.
Sono fatti salvi, in ogni caso, gli interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere
fitosanitario prescritti dall'autorità competente o a superfici investite a riso e salvo diversa
prescrizione della competente autorità di gestione;
u) esercizio della pesca con reti da traino, draghe, ciancioli, sciabiche da natante, sciabiche da
spiaggia e reti analoghe sulle praterie sottomarine, in particolare sulle praterie di posidonie
25
(Posidonia oceanica) o di altre fanerogame marine, di cui all'art. 4 del Regolamento (CE) n.
1967/06;
v) esercizio della pesca con reti da traino, draghe, sciabiche da spiaggia e reti analoghe su habitat
coralligeni e letti di maerl, di cui all'art. 4 del Regolamento (CE) n. 1967/06.
2. Per tutte le ZPS, in base a quanto previsto dall’ art. 5 comma 2 del Decreto del Ministro
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare vigono i seguenti obblighi:
a) messa in sicurezza, rispetto al rischio di elettrocuzione e impatto degli uccelli, di elettrodotti e
linee aeree ad alta e media tensione di nuova realizzazione o in manutenzione straordinaria o in
ristrutturazione;
b) sulle superfici a seminativo soggette all'obbligo del ritiro dalla produzione (set-aside) e non
coltivate durante tutto l'anno e altre superfici ritirate dalla produzione ammissibili all'aiuto
diretto, mantenute in buone condizioni agronomiche e ambientali a norma dell'art. 5 del
Regolamento (CE) n. 1782/2003, garantire la presenza di una copertura vegetale, naturale o
artificiale, durante tutto l'anno e di attuare pratiche agronomiche consistenti esclusivamente in
operazioni di sfalcio, trinciatura della vegetazione erbacea, o pascolamento sui terreni ritirati
dalla produzione sui quali non vengono fatti valere titoli di ritiro, ai sensi del Regolamento (CE)
1782/03. Dette operazioni devono essere effettuate almeno una volta all'anno, fatto salvo il
periodo di divieto annuale di intervento compreso fra il 1° Marzo e il 31 Luglio di ogni anno, ove
non diversamente disposto nel piano di gestione. Il periodo di divieto annuale di sfalcio o
trinciatura non può comunque essere inferiore a 150 giorni consecutivi compresi fra il 15
Febbraio e il 30 Settembre di ogni anno.
E' fatto comunque obbligo di sfalci e/o lavorazioni del terreno per la realizzazione di fasce
antincendio, conformemente a quanto previsto dalle normative in vigore.
In deroga all'obbligo della presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante
tutto l'anno sono ammesse lavorazioni meccaniche sui terreni ritirati dalla produzione nei
seguenti casi:
1) pratica del sovescio, in presenza di specie da sovescio o piante biocide;
2) terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi;
3) colture a perdere per la fauna, ai sensi dell'articolo 1, lettera c), del decreto del Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali del 7 Marzo 2002;
26
4) nel caso in cui le lavorazioni siano funzionali all'esecuzione di interventi di miglioramento
fondiario;
5) sui terreni a seminativo ritirati dalla produzione per un solo anno o, limitatamente
all'annata agraria precedente all'entrata in produzione, nel caso di terreni a seminativo ritirati
per due o più anni, lavorazioni del terreno allo scopo di ottenere una produzione agricola nella
successiva annata agraria, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio dell'annata
agraria precedente all'entrata in produzione. Sono fatte salve diverse prescrizioni della
competente autorità di gestione;
c) regolamentazione degli interventi di diserbo meccanico nella rete idraulica naturale o
artificiale, quali canali di irrigazione e canali collettori, in modo che essi vengano effettuati al di
fuori del periodo riproduttivo degli uccelli, ad eccezione degli habitat di cui all'art. 6 comma 11;
d) monitoraggio delle popolazioni delle specie ornitiche protette dalla Direttiva 79/409/CEE e in
particolare quelle dell'Allegato I della medesima direttiva o comunque a priorità di
conservazione.
3. Per tutte le ZPS, in base a quanto previsto dall’ art. 5 comma 3 del Decreto del Ministro
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare le attività da promuovere e
incentivare sono:
a) la repressione del bracconaggio;
b) la rimozione dei cavi sospesi di impianti di risalita, impianti a fune ed elettrodotti dismessi;
c) l'informazione e la sensibilizzazione della popolazione locale e dei maggiori fruitori del
territorio sulla rete Natura 2000;
d) l'agricoltura biologica e integrata con riferimento ai Programmi di Sviluppo Rurale;
e) le forme di allevamento e agricoltura estensive tradizionali;
f) il ripristino di habitat naturali quali ad esempio zone umide, temporanee e permanenti, e prati
tramite la messa a riposo dei seminativi;
g) il mantenimento delle stoppie e delle paglie, nonché della vegetazione presente al termine dei
cicli produttivi dei terreni seminati, nel periodo invernale almeno fino alla fine di Febbraio.
27
b) ALLEGATO B – RIPARTIZIONE DELLE ZPS PER TIPOLOGIE E RELATIVE MISURE DI CONSERVAZIONE
La ZPS “Lago di Porta” (IT5110022) rientra nell’elenco delle ZPS CARATTERIZZATE
DA PRESENZA DI ZONE UMIDE e qui di seguito si riportano le misure di mitigazione
previste.
Obblighi e divieti:
1. divieto di bonifica idraulica delle zone umide naturali;
2. divieto di abbattimento, in data antecedente al 1° Ottobre, di esemplari appartenenti alle specie
Codone (Anas acuta), Marzaiola (Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Alzavola
(Anascrecca), Canapiglia (Anas strepera), Fischione (Anas penelope), Moriglione (Aythya
ferina), Folaga (Fulica atra), Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), Porciglione (Rallus
aquaticus), Beccaccino (Gallinago gallinago), Beccaccia (Scolopax rusticola), Frullino
(Lymnocryptes minimus), Pavoncella (Vanellus vanellus);
3. obbligo di monitoraggio del livello idrico delle zone umide, in particolar modo durante la
stagione riproduttiva delle specie ornitiche presenti, al fine di evitare eccessivi sbalzi del
medesimo.
Regolamentazione di:
1. taglio dei pioppeti occupati da garzaie, evitando gli interventi nei periodi di nidificazione;
2. costruzione di nuove serre fisse;
3. caccia in presenza, anche parziale, di ghiaccio;
4. trattamento delle acque reflue dei bacini di ittiocoltura intensiva o semintensiva;
5. attività che comportino improvvise e consistenti variazioni del livello dell'acqua o la riduzione
della superficie di isole ovvero zone affioranti.
6. realizzazione di sbarramenti idrici e interventi di artificializzazione degli alvei e delle sponde
tra cui rettificazioni, tombamenti, canalizzazioni, arginature, riduzione della superficie di isole
ovvero zone affioranti;
7. epoche e metodologie degli interventi di controllo ovvero gestione della vegetazione spontanea
arborea, arbustiva e erbacea all'interno delle zone sia umide e ripariali che delle garzaie, in modo
che sia evitato taglio, sfalcio, trinciatura, incendio, diserbo chimico, lavorazioni superficiali del
terreno, durante il periodo riproduttivo dell'avifauna, fatti salvi interventi straordinari di
28
gestione previa autorizzazione dell'ente gestore, al fine di non arrecare disturbo o danno alla
riproduzione della fauna selvatica;
8. interventi di gestione idraulica dei canali (taglio della vegetazione, risagomatura, dragaggio);
9. realizzazione di impianti di pioppicoltura;
10. utilizzo dei diserbanti e del pirodiserbo per il controllo della vegetazione della rete idraulica
artificiale (canali di irrigazione, fossati e canali collettori);
11. pesca con nasse e trappole.
Attività da favorire:
1. riduzione dei nitrati immessi nelle acque superficiali nell'ambito di attività agricole;
2. messa a riposo a lungo termine dei seminativi, nonché la conversione dei terreni da pioppeto in
boschi di latifoglie autoctone o in praterie sfalciabili o per creare zone umide o per ampliare
biotopi relitti e gestiti per scopi ambientali nelle aree contigue a lagune costiere, valli, torbiere e
laghi;
3. mantenimento e coltivazione ecocompatibile delle risaie nelle aree adiacenti le zone umide;
4. incentivazione dei metodi di agricoltura biologica;
5. creazione e mantenimento di fasce tampone a vegetazione erbacea (spontanea o seminata) o
arboreo-arbustiva di una certa ampiezza tra le zone coltivate e le zone umide;
6. creazione di zone a diversa profondità d'acqua con argini e rive a ridotta pendenza;
7. mantenimento ovvero ripristino del profilo irregolare (con insenature e anfratti) dei contorni
della zona umida;
8. mantenimento ovvero ripristino della vegetazione sommersa, natante ed emersa e dei terreni
circostanti l'area umida;
9. mantenimento dei cicli di circolazione delle acque salate nelle saline abbandonate al fine di
conservare gli habitat con acque e fanghi ipersalati idonei per Limicoli, Sternidi e Fenicottero;
10. interventi di taglio delle vegetazione, nei corsi d'acqua con alveo di larghezza superiore ai 5
metri, effettuati solo su una delle due sponde in modo alternato nel tempo e nello spazio, al fine
di garantire la permanenza di habitat idonei a specie vegetali e animali;
11. creazione di isole e zone affioranti idonee alla nidificazione in aree dove questi elementi
scarseggiano a causa di processi di erosione, subsidenza, mantenimento di alti livelli dell'acqua
in primavera;
12. mantenimento di spiagge naturali e di aree non soggette a pulitura meccanizzata tra gli
stabilimenti balneari;
29
13. conservazione ovvero ripristino di elementi naturali tra gli stabilimenti balneari esistenti;
14. trasformazione ad agricoltura biologica nelle aree agricole esistenti contigue alle zone umide;
15. realizzazione di sistemi per la fitodepurazione;
16. gestione periodica degli ambiti di canneto, da realizzarsi esclusivamente al di fuori del
periodo di
riproduzione dell'avifauna, con sfalci finalizzati alla diversificazione strutturale, al
ringiovanimento, al mantenimento di specchi d'acqua liberi, favorendo i tagli a rotazione per
parcelle ed evitando il taglio raso;
17. ripristino di prati stabili, zone umide temporanee o permanenti, ampliamento di biotopi
relitti gestiti per scopi esclusivamente ambientali, in particolare nelle aree contigue a lagune
costiere, valli, torbiere, laghi tramite la messa a riposo dei seminativi;
18. conversione dei terreni adibiti a pioppeto in boschi di latifoglie autoctone;
19. colture a basso consumo idrico e individuazione di fonti di approvvigionamento idrico, tra
cui reflui depurati per tamponare le situazioni di stress idrico estivo;
20. adozione, attraverso il meccanismo della certificazione ambientale, di pratiche ecocompatibili
nella pioppicoltura, tra cui il mantenimento della vegetazione erbacea durante gli stadi avanzati
di crescita del pioppeto, il mantenimento di strisce non fresate anche durante le lavorazioni nei
primi
anni di impianto, il mantenimento di piccoli nuclei di alberi morti, annosi o deperienti.
30
4.3 FLORA E VEGETAZIONE Nel tempo la flora dell’area oggetto di studio ha subito significative variazioni, come ad
esempio una forte riduzione delle idrofite e delle alofite, dovute principalmente alla
progressiva scomparsa di superfici d'acqua libera e di aree temporaneamente allagate o
inondate. Ad oggi, nella zona sono presenti: macchia mediterranea, prati umidi, palude
a canneto, chiari (piccole superfici di acqua libera) e boschi umidi di recente
formazione.
Le Rupi di Porta, ovvero le pendici collinari a ridosso del Lago, sono caratterizzate da
specie rare e localizzate come l’Euphorbia dendroides, mentre la zona umida è costituita
da un esteso fragmiteto costituito dalla cannuccia di palude (Phragmites australis) e dai
cariceti (Carex sp.pl.). Insieme alla cannuccia di palude, che occupa la maggior parte
dell’alveo lacustre, si trovano anche la canapa acquatica (Eupatorium cannabinum), la
mazza d’oro (Lysimachia vulgaris) e il luppolo (Humulus lupulus).
Intorno alle superfici di acqua libera è presente un bosco a prevalenza di ontani (Alnus
glutinosa), salici (salix alba), pioppi (Populus alba) . Nel sottobosco si trovano specie come
la sanguinella (Corpus sanguinea), il sambuco (Sambucus nigra), l’iris giallo (Iris
pseudacorus) e l’angelica (Angelica sylvestris). La parte di bosco posta nelle vicinanze del
Rio Strettoia rimane allagata fino a primavera inoltrata, dando vita ad un ambiente
molto suggestivo.
Lungo i fossi e ai margini dei chiari si trovano carici (Carex sp.pl.), giunchi (Juncus sp.pl.),
tifa (Typha latifolia), diverse specie di ranuncoli (Ranunculus sp.pl.) ecc..
Nell’acqua sono presenti il crescione (Nasturtium officinale), l’erba paperina (Lemma
minor), le brasche (Potamogeton sp.pl.), l’erba stella (Callitriche sp.pl.) e la zannichellia
(Zannichellia palustris), specie rara sia a livello regionale che nazionale.
Di seguito si riporta la tipologia ambientale prevalente all’interno dell’area posta a sud
dell’asse ferroviario Pisa-Genova descritta nel documento di “Analisi Ambientale
Iniziale” fornito dal Comune di Pietrasanta e approvato con Deliberazione G.C. n°41 del
13/02/2009:
una palude di acqua dolce con canneti dolce con canneti a Phragmites australis
dominante, cariceti a Carex spp., Cyperus spp., e Schoenoplectus tabaernemontani;
chiari: specchi d’acqua libera di dimensioni molto ridotte;
31
boschi mesofili planiziali con copertura arborea costituita da Salix spp., Popolus
spp., e Alnus glutinosa;
bosco degradato, utilizzato in passato come pista da cross;
aree incolte degradate oggi occupate da vegetazione erbacea, in passato destinate a
deposito di notevoli quantità di marmettola;
aree urbanizzate;
vie di accesso alle abitazioni ed agli insediamenti produttivi;
aree marginali, caratterizzate da vegetazione erbacea ed arbustiva;
corsi d’acqua;
Sempre nel documento di “Analisi Ambientale Iniziale” approvato con Deliberazione
G.C. n°41 del 13/02/2009, fornito dal Comune di Pietrasanta, si legge che l’area
collinare è occupata principalmente da Macchia Mediterranea discontinua su rupi
calcaree.
Di seguito si riporta una tabella in cui viene illustrata la superficie (in ettari) e la
tipologia dell’ambiente sopradescritto:
Tabella 3: tipologia ambiente e superficie relativi alla ZPS Lago di Porta Tipologia ambientale Superficie (ha)
Canneto 38,7
Cariceto 5,6
Chiari 0,1
Corsi d’acqua 2,3
Bosco 52,8
Bosco degradato 4,1
Marginale 32,5
Incolto degradato 7,0
Urbanizzato 7,0
Vie di comunicazione 1,8
Fonte: “Analisi Ambientale Iniziale” approvato con Deliberazione G.C. n°41 del 13/02/2009
32
Dalla tabella si nota che la ZPS Lago di Porta è costituita principalmente da bosco (53
ha) e dal canneto (38,7 ha) mentre le superfici di acqua libera sono veramente irrisorie,
ovvero solo 0,1 ha.
4.4 LA FAUNA L’area del Lago di Porta ospita un interessante e diversificato popolamento di uccelli.
Nelle piccole superfici di acqua libera sono presenti le gallinelle d’acqua (Gallinula
chloropus), folaghe (Fulica atra) e germani (Anas platyrhynchos) ed in alcuni periodi
dell’anno si trova il fischione (Anas penelope), la marzaiola (Anas querquedula) ed il
mestolone (Anas clypeata).
Sui canali si trova spesso il martin pescatore (Alcedo atthis) e il gruccione (Merops
apiaster).
Nel canneto sono presenti il porciglione (Rallus aquaticus) e il tarabuso (Botaurus
stellaris), airone raro e minacciato dalle bonifiche avvenute nel tempo ed incluso nel
Libro Rosso degli animali italiani.
Altre specie presenti sono il tarabusino (Ixobrychus minutus), l’airone rosso (Ardea
purpurea), passeriformi come il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), il forapaglie
(Acrocephalus schoenobaenus), la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il forapaglie
castagnolo (Acrocephalus melanopogon), la salciaiola (Locustella luscinioides) e il pendolino
(Remiz pendulinus).
Il tarabuso, tarabusino, falco di palude e il martin pescatore sono inseriti nell’Allegato 1
della Direttiva Habitat 92/43/CEE, e nell’Allegato 2 della convenzione di Berna.
Tra le specie nidificanti e svernanti è presenti il falco di palude (Circus aeruginosus)
incluso nel Libro Rosso degli animali italiani, mentre come specie migranti si ricorda la
garzetta (Egretta garzetta) e la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides).
All’interno del bosco è presente il picchio rosso maggiore (Picoides major) e il picchio
muratore (Sitta europea).
Il Lago di Porta rappresenta il sito del centro Italia con la maggiore concentrazione di
rondini (Hirundo rustica) che si fermano per tutto il periodo primaverile - estivo.
33
Nell’aerea sono presenti anche numerosi insetti tra cui libellule (Libellula), le farfalle
(Lycaena dispar), inserita nel Libro Rosso delle specie minacciate di estinzione in Italia e
la polissena (Zerynthia polyxena). Tra i rettili invece si ricordano le tartarughe palustri
ramarri, la biscia dal collare (Natrix natrix) e la testuggine d’acqua (Emys orbicularis). Tra
gli anfibi si trovano le rane, il tritone crestato (Triturus cristatus) e il rospo comune (Bufo
bufo), mentre tra i pesci sono presenti i lucci, anguille, tinche, lucci e carpe.
34
5 PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITÀ DEL SIR-ZPS “LAGO DI PORTA”
Dalla scheda di cui al DGR 644/2004 il sito “Lago di Porta” ha come principali elementi
di criticità interni:
- Natura relittuale e isolamento della zona umida in un contesto fortemente
antropizzato.
- Interrimento del corpo d’acqua, accelerato dall’abbandono delle attività tradizionali
di taglio della vegetazione elofitica.
- Interventi di gestione idraulica (in particolare sul Fiume Versilia) che riducono i
livelli di naturalità.
- Proprietà privata di gran parte del sito, che ne condiziona la gestione.
- Presenza di abitazioni sparse e di altri insediamenti.
- Vie di comunicazione (strade e ferrovie) ai confini del sito.
- Disturbo diretto causato da escursionismo, passeggiate, pesca dilettantistica.
- Diffusione di specie alloctone invasive (particolarmente rilevante Procambarus
clarkii).
- Presenza di elettrodotti a bassa e media tensione.
- Abbandono incontrollato di rifiuti solidi.
- Attività agricole intensive (colture in serra).
- Deterioramento del suolo in aree utilizzate come discariche di marmettola.
- Possibili atti di bracconaggio.
- Transito abusivo di mezzi motorizzati
I principali elementi di criticità esterni al sito sono:
- sito è inserito in un contesto territoriale fortemente urbanizzato, interessato dalla
presenza di insediamenti abitati e industriali, importanti vie di comunicazione, aree
estrattive.
- Inquinamento delle acque.
- Siti estrattivi in aree limitrofe.
35
Le principali misure di conservazione hanno come obiettivi:
a) Completamento del recupero della qualità ambientale, soprattutto relativamente
al rischio di interrimento (E).
b) Tutela e gestione delle diverse formazioni elofitiche e delle specie collegate (E).
c) Tutela delle stazione di specie igrofile rare (E).
d) Tutela dello specchio d’acqua libera e dei boschi igrofili (M).
e) Riduzione degli impatti diretti e indiretti delle attività antropiche e
dell’isolamento del sito (M).
f) Controllo/eradicazione delle specie alloctone (M).
La scheda del DGR 644/2004 riporta, inoltre, le indicazioni per le misure di
conservazione:
- Prosecuzione degli interventi per il miglioramento della qualità delle acque e per il
rallentamento dei fenomeni di interrimento (E).
- Esecuzione di interventi di gestione della vegetazione elofitica, da definire in
dettaglio in base ai risultati degli studi naturalistici in corso (E).
- Avviamento di azioni per il controllo della fauna alloctona (M).
- Ampliamento delle superfici palustri o di bosco igrofilo (possibilmente in aree
attualmente occupate da accumuli di marmettola) (M).
- Azioni di informazione/sensibilizzazione (installazione di pannelli informativi e
tabellazione perimetrale dell’area) (M).
- Definizione ed esecuzione di interventi per la rinaturalizzazione e l’incremento della
maturità dei boschi (B).
Necessità di Piano di Gestione specifico del Sito
Media. Le scelte di gestione sono affidate al “Coordinamento Lago di Porta”,
supportato da un comitato di gestione con funzioni di indirizzo e consulenza tecnica,
l’ANPIL “Lago di Porta” dispone di un regolamento di gestione.
Necessità di piani di settore
Media, relativa alla pianificazione degli assetti idraulici.
36
6 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL REGOLAMENTO
URBANISTICO – UTOE 14 E 15
Le UTOE 14 “Strettoia” e 15 “Montiscendi” rientrano per minime porzioni all’interno
del SIR – ZPS “Lago di Porta”, come evidenziato dalla cartografia di seguito riportata,
nella quale sono state sovrapposte la superficie del SIR – ZPS (tratta dal sito internet
della Regione Toscana), con quelle delle UTOE interessate (tratte dal Piano Strutturale
del Comune di Piatrasanta).
Figura 6: sovrapposizione superfici SIR – ZPS e UTOE 14 e 15
Fonte: elaborazione effettuata utilizzando la Tav. 6 PS del Comune di Pietrasanta e la cartografia dal sito internet http://web.rete.toscana.it/
Le previsioni del Regolamento Urbanistico relativamente alle UTOE 14 e 15 rientrano in
parte in prossimità del SIR – ZPS e in minima parte all’interno dei confini del SIR – ZPS
“Lago di Porta” come rappresentato dalla cartografia di seguito riportata nella quale
alla tavola delle previsioni del RU sono stati sovrapposti i confini del SIR – ZPS.
37
Figura 7: previsioni del Regolamento Urbanistico e sovrapposizione confini SIR - ZPS
Fonte: elaborazione effettuata utilizzando la Tav.7P del RU del Comune di Pietrasanta e la cartografia dal sito internet http://web.rete.toscana.it/
SIR – ZPS “Lago di Porta
UTOE 15 “Montiscendi”
UTOE 14 “Strettoia”
38
Figura 8: legenda tavola 7P Regolamento Urbanistico Comune di Pietrasanta
Fonte: legenda tratta da Tav.7P del RU del Comune di Pietrasanta
Di seguito si riportano due tabelle con le descrizioni degli interventi previsti dal
Regolamento Urbanistico all’interno delle UTOE 14 “Strettoia” e 15 “Montiscendi” , nelle
quali viene anche messo a confronto il dimensionamento di Piano Strutturale con quello
previsto dal Regolamento Urbanistico.
Tabella 4: dimensionamento UTOE 14
Provincia di Lucca
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E. 14
Strettoia DATI DIMENSIONALI
DIMENSIONI Sist. Territoriale Pianura SubSist. Territoriale
Fascia pedecollinare Sist. Funzionale
Insediativo, Infrastrutturale, Turistico
Superficie Ha 185 Densità ab/Ha 7,7 Abitanti insediati n° 1441 edifici n° 414 STANDARD ESISTENTI alloggi n° 621
Attrezz. mq 11432 Verde attr. mq 16800 Parcheggi mq 1250
Totale mq/ab 16,08 TOTALE mq 29482 Stato attuale Superficie territoriale Ha 185,50 Superficie Urbanizzata Totale Ha 16,40 SuperficieUrbanizzata/ Sup.Tot. % 8,90
PREVISIONE DI USO DEL SUOLO P.S. DIMENSIONI MASSIME AMMISSIBILI
Abitanti al 2022 n° 1753 Incremento n° 312 Alloggi previsti n° 130
(di cui a recupero) n° 30 Strutture ricettive (n° camere) 20 Insediamenti produttivi mq 10000 Commerciale e direzionale mq 2000 STANDARD DI PREVISIONE Fabbisogno minimo mq/ab 18 Fabbisogno ottimale mq/ab 24 (quota aggiuntiva) mq 2072 (quota aggiuntiva) mq 12590 Soglie massime di consumo di suolo: • limite dell’1% della superficie territoriale comunale per l’intero comune;
40
• incremento massimo del 5% della superficie attuale urbanizzata nel periodo di validità del P.S. per le UTOE; • Soglia massima di superficie urbanizzata di ogni UTOE non superiore al 60% della superficie territoriale dell'UTOE.
DIMENSIONAMENTO PER LA FORMAZIONE DEL R.U. REALIZZATI (ottobre 2012) RESIDUO DISPONIBILE Alloggi n° 72 Alloggi n° 58 Strutture ricettive (n° camere) 0 Strutture ricettive (n° camere) 20 Insediamenti produttivi mq 10000 Insediamenti produttivi mq 0 Commerciale e direzionale mq 0 Commerciale e direzionale mq 2000 Sintesi del quantitativo di nuovo territorio impiegato con il Quadro Progettuale del PS (da All.2 VEA – NTA PS)
UTOE Sup. delle UTOE Sup. Impegnata Residenziale
Turistico ricettivo
Sup. Impegnata Industriale Artigianale
Commerciale Direzionale
TOTALE nuova Superficie Impegnata
Percentuale di nuova Superficie
Impegnata
mq mq mq mq % Strettoia 1855000 12000 12000 24000 1,3
OBIETTIVI DEL R.U.
1 Realizzazione centro civico tramite intervento di recupero convenzionato (area Binelli – Galli); 2 Potenziamento Area sportiva della Pruniccia; 3 Nuove aree residenziali di completamento; 4 Nuove aree per edilizia sovvenzionata e convenzionata per la creazione di servizi e attrezzature di
completamento a quelli esistenti; 5 Verifica di compatibilità agli obiettivi del RU dei comparti presenti nel PRGC vigente considerando
anche la necessità di una loro attuazione volta alla creazione di attrezzature e spazi pubblici; 6 Recupero ambientale Cava Viti.
COMUNE DI PIETRASANTA Provincia di Lucca
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E. 14
Strettoia
AZIONI DEL R.U. - DIMENSIONAMENTO
Scheda Norma n° tipologia d'intervento dimensionamento abitanti insediati dati dimensionali
aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 970 lotti liberi di completamento n° alloggi 2 4,8 Sup. F. mq PR 05
via Pruniccia aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
41
urbana, di intervento unitario su spazi n°camere 0 0 verde mq 43 pubblici comm.-direzionale parcheggi mq 230
destinazione d'uso SUL mq 0 TOTALE TOTALE
residenziale non residenziale 4,8 mq 273 aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 4000 lotti liberi di completamento n° alloggi 15 36 Sup. F. mq 2910 aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
urbana, di intervento unitario su spazi n°camere 0 0 verde mq 627 pubblici comm.-direzionale parcheggi mq 463
destinazione d'uso SUL mq 365 TOTALE TOTALE
02 via comunale Strettoia
residenziale non residenziale 36 mq 1090 aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 4100 lotti liberi di completamento n° alloggi 6 14,4 Sup. F. mq 2050 aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
urbana, di intervento unitario su spazi n°camere 0 0 verde mq 1900 pubblici comm.-direzionale parcheggi mq 200
destinazione d'uso SUL mq 0 TOTALE TOTALE
05 lungofiume Strettoia
residenziale non residenziale 14,4 mq 2100 INCREMENTO
Totale per UTOE Sup. Fondiaria mq 4960 Abitanti Insediati n° 55,20
Servizi mq 0
Verde mq 2570 Parcheggi mq 893
Totale alloggi 23 quota alloggi ERS 4 n° camere 0
Sintesi del quantitativo di nuovo territorio impiegato con le azioni del RU 2012 UTOE Sup. delle UTOE \ incremento della
Sup. Impegnata Industriale - Artigianale
Commerciale Direzionale - Servizi
TOTALE incremento Superficie Impegnata
Percentuale di nuova Superficie
Impegnata
mq mq mq mq % Strettoia 1855000 4960 0 4960 0,267385445
42
Tabella 5: dimensionamento UTOE 15
Provincia di Lucca VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E. 15 Montiscendi
DATI DIMENSIONALI DIMENSIONI Sist. Territoriale Pianura SubSist. Territoriale
Pianura alluvionale Sist. Funzionale Insediativo, Infrastrutturale
Superficie Ha 60,6 Densità ab/Ha 10,3 Abitanti insediati n° 626 edifici n° 206 STANDARD ESISTENTI alloggi n° 273
Attrezz. mq 0 Verde attr. mq 0 Parcheggi mq 0
Totale mq/ab 0 TOTALE mq 0 Stato attuale Superficie territoriale Ha 60,60 Superficie Urbanizzata Totale Ha 20,00 SuperficieUrbanizzata/ Sup.Tot. % 33
PREVISIONE DI USO DEL SUOLO P.S. DIMENSIONI MASSIME AMMISSIBILI
Abitanti al 2022 n° 744 Incremento n° 118 Alloggi previsti n° 49
(di cui a recupero) n° 10 Strutture ricettive (n° camere) 0 Insediamenti produttivi mq 0 Commerciale e direzionale mq 0 STANDARD DI PREVISIONE Fabbisogno minimo mq/ab 18 Fabbisogno ottimale mq/ab 24 (quota aggiuntiva) mq 13392 (quota aggiuntiva) mq 17856 Soglie massime di consumo di suolo: • limite dell’1% della superficie territoriale comunale per l’intero comune;
43
• incremento massimo del 5% della superficie attuale urbanizzata nel periodo di validità del P.S. per le UTOE; • Soglia massima di superficie urbanizzata di ogni UTOE non superiore al 60% della superficie territoriale dell'UTOE.
DIMENSIONAMENTO PER LA FORMAZIONE DEL R.U. REALIZZATI (ottobre 2012) RESIDUO DISPONIBILE Alloggi n° 0 Alloggi n° 49 Strutture ricettive (n° camere) 0 Strutture ricettive (n° camere) 0 Insediamenti produttivi mq 0 Insediamenti produttivi mq 0 Commerciale e direzionale mq 0 Commerciale e direzionale mq 0 Sintesi del quantitativo di nuovo territorio impiegato con il Quadro Progettuale del PS (da All.2 VEA – NTA PS)
UTOE Sup. delle UTOE Sup. Impegnata Residenziale
Turistico ricettivo
Sup. Impegnata Industriale Artigianale
Commerciale Direzionale
TOTALE nuova Superficie Impegnata
Percentuale di nuova Superficie Impegnata
mq mq mq mq % Montiscendi 606000 3900 0 3900 0,64
OBIETTIVI DEL R.U.
1 Limitata nuova edificazione a completamento del tessuto esistente anche con cessione in via convenzionale di spazi pubblici e di servizio;
2 Delocalizzazione impianti di betonaggio; 3 Realizzazione centro di accoglienza dell’Anpil Lago di Porta; 4 Recupero area Salto della Cervia per attività pubbliche legate al lago di Porta; 5 Verifica di compatibilità agli obiettivi del RU dei comparti presenti nel PRGC vigente considerando anche la
necessità di una loro attuazione volta alla creazione di attrezzature e spazi pubblici.
COMUNE DI PIETRASANTA Provincia di Lucca
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E. 15 Montiscendi
AZIONI DEL R.U. - DIMENSIONAMENTO
Scheda Norma n° tipologia d'intervento dimensionamento abitanti insediati dati dimensionali
aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 4000 lotti liberi di completamento n° alloggi 0 0 Sup. F. mq aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
PR 07 via delle Sipe
urbana, di intervento unitario su n°camere non definite
0 verde mq di legge
44
spazi pubblici comm.-direzionale parcheggi mq di legge
destinazione d'uso SUL mq esistente TOTALE TOTALE
residenziale non residenziale 0 mq aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 19337 lotti liberi di completamento n° alloggi 0 0 Sup. F. mq aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
urbana, di intervento unitario su spazi n°camere 0 0 verde mq di legge pubblici comm.-direzionale parcheggi mq di legge
destinazione d'uso SUL mq 0 TOTALE TOTALE
PR 09 via del Lago
residenziale non residenziale + servizi (SUL esistente) 0 mq
aree di ristrutturazione urbanistica residenziale Sup. T. mq 7690 lotti liberi di completamento n° alloggi 6 14,4 Sup. F. mq 2500 aree di nuovo impianto, di rigenerazione turistico-ricettivo standard di previsione
urbana, di intervento unitario su spazi n°camere 0 0 verde mq 1167 pubblici comm.-direzionale parcheggi mq 844
destinazione d'uso SUL mq 0 TOTALE TOTALE
01 Montiscendi
residenziale non residenziale 14,4 mq 2011 INCREMENTO
Totale per UTOE Sup. Fondiaria mq 2500 Abitanti Insediati n° 14,40
Servizi mq esistente
Verde mq di legge Parcheggi mq di legge
Totale alloggi 6 quota alloggi ERS 0 n° camere 0
Sintesi del quantitativo di nuovo territorio impiegato con le azioni del RU 2012
UTOE Sup. delle UTOE incremento della Sup. Impegnata
Residenziale Turistico ricettivo
incremento della Sup. Impegnata
Industriale - Artigianale Commerciale
Direzionale - Servizi
TOTALE incremento Superficie Impegnata
Percentuale di nuova Superficie Impegnata
mq mq mq mq % Montiscendi 606000 2500 0 2500 0,412541254
7 EFFETTI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO SUL SIR
Gli interventi previsti dal Regolamento Urbanistico che si ritiene possano avere
impatti sul sito “Lago di Porta” sono quelli relativi alle UTOE 14 “Strettoia” e UTOE 15
“Montiscendi”, al paesaggio collinare, al paesaggio di pianura ed alle aree umide (che
interessano parte dell’area del sito).
Tali interventi, come si vede dalle tabelle relative al dimensionamento delle UTOE,
sono di limitata entità, prevalentemente di carattere residenziale e in minima parte
commerciale-direzionale; inoltre sono previsti nella maggior parte fuori dai confini
del SIR – ZPS e in minima parte al suo interno.
Data la tipologia di interventi previsti gli impatti riguarderanno, anche se in
misura non significativa, sicuramente le risorse acqua e aria, suolo.
Poiché soprattutto la risorsa acqua è determinante per il mantenimento delle
peculiarità naturalistiche del SIR si ritiene indispensabile prescrivere che le
successive fasi progettuali siano dotate di specifico e dettagliato studio relativo
all’impatto ed all’incidenza degli interventi previsti sulle misure di conservazione del
SIR- ZPS (vedi misure di mitigazione).
In relazione alle criticità del sito sia interne che esterne, rispettivamente:
“interrimento del corpo d’acqua, accelerato dall’abbandono delle attività
tradizionali di taglio della vegetazione elofitica”, “vie di comunicazione (strade e
ferrovie) ai confini del sito” “disturbo diretto causato da escursionismo,
passeggiate, pesca dilettantistica”, “inquinamento delle acque” “sito inserito in
un contesto territoriale fortemente urbanizzato, interessato dalla presenza di
insediamenti abitati e industriali, importanti vie di comunicazione, aree
estrattive” si evidenzia la fragilità degli equilibri di questo SIR-ZPS dovuto ad una
già massiccia presenza di aree urbanizzate, di attività industriali e di un campo da
golf, nonché di infrastrutture che globalmente la circondano e ne mettono a
rischio l’esistenza.
Interventi di recupero di situazioni di degrado sono certamente necessari, tuttavia è
indispensabile una attenzione mirata ad impedire ulteriori aggravamenti del bilancio
46
idrico e dell’inquinamento sia acustico che atmosferico, nonché alle conseguenze
dell’occupazione di suolo.
In tal senso, ad esempio, dovranno essere previste azioni che minimizzino
l’inquinamento acustico, come ad esempio barriere antirumore integrate con il verde
e soluzioni idonee ad alleggerire i volumi di traffico, incentivazione dei mezzi
pubblici, monitoraggi della qualità dell’aria.
Una situazione molto delicata è rappresentata dal regime idrico, già
attualmente molto compromesso. A tale proposito, si evidenzia la necessità di
adottare misure rivolte al risparmio idrico.
47
8 MISURE DI MITIGAZIONE - PRESCRIZIONI
Oltre alle prescrizioni riportate nel Rapporto Ambientale e alle misure di mitigazione e
conservazione previste dalla Delibera G.R. 644/2004, dalla Delibera G.R. 923/2006 e dalla
Delibera G.R. 454/2008, riportate nei capitoli precedenti, valgono anche le seguenti:
1. Le trasformazioni previste dal Regolamento Urbanistico, all’interno delle UTOE 14 e
15 e nel sistema di pianura in prossimità del SIR-ZPS, dovranno essere corredate da
uno specifico Studio di Incidenza volto ad individuare e valutare i principali effetti sul
sito e le misure di mitigazione necessarie per ridurre al minimo ogni forma di impatto
negativo. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla tutela della risorsa acqua. I
risultati di tale studio saranno determinanti per decidere l’ammissibilità
dell’intervento.
2. In tutto il territorio comunale dovrà essere incentivata la biodiversità attraverso la
realizzazione di aree di connessione ecologica (aree di soste e di alimentazione per la
fauna, corridoi ecologici, aree tampone..) formate da specie autoctone ed evitando
interruzioni della rete ecologica stessa.
3. Dovrà essere predisposto un programma di sensibilizzazione rivolto alla popolazione
residente e turistica al fine di tutelare e proteggere i valori naturalistici dei siti.
4. E’ necessaria una regolamentazione dell’accesso da parte del turismo ambientale-
naturalistico in modo da limitare le interferenze con gli ecosistemi floro-faunistici
(eccessivo calpestio, disturbo della fauna).
5. È fatto divieto di realizzazione ed utilizzazione di nuovi pozzi per
l’approvvigionamento di acqua per l’alimentazione di eventuali piscine e per impianti
di irrigazione nelle UTOE 14 -15, nel paesaggio collinare, nel paesaggio di pianura e
nelle aree umide in prossimità del SIR-ZPS.
6. Per ogni intervento di Regolamento Urbanistico deve essere effettuato un bilancio
idrico che dimostri anche le fonti di approvvigionamento.
7. Sia all’interno del perimetro delle UTOE 14 e 15 che in tutte le aree perimetrali al SIR
ZPS al fine di ridurre l’uso di prodotti chimici in agricoltura e nel verde “specialistico”
(es. campo da golf e campetti pratica), all’inizio dell’anno deve essere presentato un
48
piano che illustri qualità e quantità dei prodotti fertilizzanti, diserbanti ed
anticrittogamici che saranno usati.
8. Tutte le aree a parcheggio delle UTOE 14 e 15 dovranno essere in materiali permeabili,
meglio se in tappeto erboso realizzato con tecniche specifiche per questo scopo.
9. I corsi d’acqua posti nelle UTOE 14 e 15 nonché in prossimità del perimetro dell’area
SIR-ZPS, o comunque ad esso relazionati, dovranno essere monitorati per la qualità e
quantità delle acque, al fine di garantirne il mantenimento dei valori naturalistici del
SIR-ZPS stesso, e le loro sponde dovranno essere sottoposte a rinaturalizzazione.
10. Nel corso del monitoraggio, il territorio comunale dovrà essere sottoposto ad una
verifica dello stato e consistenza della rete ecologica e ad una progettazione in tal senso
delle aree maggiormente prive di corridoi (greenways) e aree di sosta (stepping zones)
per la fauna, prevedendo, altresì specchi d’acqua per l’ avifauna migratoria.
49
9 BIBLIOGRAFIA Delibera G.R. 923 del 11 dicembre 2006 ”Approvazione di misure di conservazione per la
tutela delle Zone di Protezione Speciale, ai sensi delle direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE e del
DPR 357/1997 come modificato con il DPR 120/2003.”
Delibera G.R. 454 del 16 giugno 2008 “Criteri minimi uniformi per la definizione delle
misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione e Zone di Protezione
Speciale”
Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta
Relazione di Incidenza redatto ai fini del Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta
Scheda SIR Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, n°32 del
11.8.2004 facente parte del DGR 644/04 “LR 56/00- NORME DI ATTUAZIONE”
Scheda Natura 2000 presente sul sito del Ministero dell’Ambiente
W. Thiede – “Uccelli – guida al riconoscimento e all’ identificazione delle specie più diffuse” –
Ed. Gremese
P. Brichetti, C. Dicapi – “Il grande libro degli uccelli d’Italia e d’Europa – riconoscerli,
classificarli, localizzarli, habitat, riproduzione, nidi e uova” – Ed. De Vecchi
G. Tellini Florenzano, E. Arcamone, N. Baccetti, E. Meschini, P.Sposimo – “Atlante degli
uccelli nidificanti e svernanti in Toscana 1982/1992” – Centro Ornitologico Toscano
J. C. Thompson – “Animali migratori” - Istituto Geografico De Agostini
AA.VV. “Lago di Porta viaggio tra storia e Natura”
Provincia di Lucca “Il sistema delle aree protette della Provincia di Lucca”
AA.VV. “ Toscana. Le zone umide e la loro avifauna (un contributo alla conoscenza)”
Sito: http://mapserver.provincia.ms.it
Sito: http://www.comune.montignoso.ms.it