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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 26 maggio 2015 ... · prossime sedute di Giunta a fare...

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1 Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 26 maggio 2015 RESOCONTO DELLA SEDUTA Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00 Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano: PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente COLOGNO Andrea – Consigliere Presente FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente MELLI Paolo – Consigliere Presente PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente RISI Oreste - Consigliere Presente SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente FERRI Giulio – Consigliere Presente GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente BORGHI Ariella – Consigliere Presente BUSSINI Simona – Consigliere Presente LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente CIOCCA Daniela – Consigliere Presente MERISI Federico – Consigliere Presente MINUTI Luigi – Consigliere Presente e con la partecipazione degli Assessori: IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Assente VAILATI Sabrina – Assessore Presente MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente NISOLI Alessandro – Assessore Presente Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.
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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 26 maggio 2015

RESOCONTO DELLA SEDUTA Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00 Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano: PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente COLOGNO Andrea – Consigliere Presente FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente MELLI Paolo – Consigliere Presente PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente RISI Oreste - Consigliere Presente SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente FERRI Giulio – Consigliere Presente GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente BORGHI Ariella – Consigliere Presente BUSSINI Simona – Consigliere Presente LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente CIOCCA Daniela – Consigliere Presente MERISI Federico – Consigliere Presente MINUTI Luigi – Consigliere Presente e con la partecipazione degli Assessori: IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Assente VAILATI Sabrina – Assessore Presente MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente NISOLI Alessandro – Assessore Presente Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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PRESIDENTE PIGNATELLI: Buonasera. Incominciamo i lavori del Consiglio comunale di oggi, 26 maggio 2015. Come da Regolamento procediamo all’appello a cura del Segretario generale. Prego, signor Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Pezzoni; Pignatelli, presente; Cologno; Sghirlanzoni; Risi; Fumagalli; Ciocca Alessandro; Ferri Giulio; Melli; Premoli non c’è; Giussani; Borghi; Lingiardi, non c’è; Ciocca Daniela; Minuti; Bussini, non c’è; Merisi, è arrivato. Quindi dodici presenti, cinque assenti, la seduta è legale. Per la Giunta: Vice Sindaco, non c’è; Nisoli; Mangano; Vailati; Prandina. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, signor Segretario. La seduta è legalmente valida alle ore 18.06. Prima di iniziare l’ordine del giorno, era stata formata richiesta di svolgere delle comunicazioni da parte della consigliera Borghi. Prego. Anche il Sindaco? Prima il Sindaco allora. Seguiamo il Regolamento. Le comunicazioni sono del Presidente, del Sindaco e dei Consiglieri, per comunicazioni o commemorazioni. Prego, signor Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Due osservazioni veloci in relazione a adempimenti di lavoro del Consiglio comunale. Ho chiesto alla Segreteria di inoltrare a tutti i Consiglieri una copia della nota che è pervenuta il 21 maggio scorso da parte della Prefettura, in relazione alla presunta incompatibilità di carica dell’assessore Basilio Mangano con l’incarico di amministratore unico della società STU Treviglio Futura. La nota risponde alla richiesta che era stata presentata dai Consiglieri Lingiardi, Bussini e Borghi, il 29 novembre 2014, quindi con sei mesi, l’urgenza la si vede anche da questa, il Prefetto risponde in relazione alla nota. Siccome è stata ventilata e sventolata all’interno di questo Consiglio, e non solo, l’indagine, l’incompatibilità, eccetera, eccetera, penso che sia necessario che il Consiglio sia formalmente informato del fatto che nella nota il Prefetto chiede all’organo di appartenenza dell’assessore Mangano la verifica dell’incompatibilità, comunico da subito che provvederò in una delle prossime sedute di Giunta a fare in modo tale che si risponda al Prefetto, che chiede notizie in merito all’evoluzione della cosa. Ricordo soltanto che se ci fosse stata incompatibilità al Prefetto, che ha anche il potere di vigilanza sugli organi e il potere di rimozione, il Prefetto avrebbe provveduto alla revoca dell’incarico. Il secondo passaggio, lo faccio molto velocemente, è in relazione a quello che è capitato o non è capitato lo scorso Consiglio comunale del 21 di maggio. Da qualche parte si scrive che il Sindaco ha fatto mancare il numero legale. Il numero legale dal punto di vista della convocazione del Consiglio c’era, ribadisco, sono nove i voti ponderali che hanno chiesto la convocazione al 21 di maggio e nove sarebbero dovuto essere i Consiglieri che avrebbero potuto decidere qualsiasi cosa in relazione a qualsiasi argomento. Ho già detto nel corso di una conferenza stampa che né in questa circostanza, né nella prossima seduta dell’11 di giugno io sarò presente, perché mi sembra che in un caso e nell’altro si usi lo stesso sistema che è stato utilizzato per la seduta del 9 di agosto del 2012, quando a far mancare il numero legale, se si può dire così, erano altri Consiglieri che invece adesso lamentano lo schiaffo o altre cose di questo genere. Io sono convinto, e penso che sia necessario ribadirlo, che se uno verifica sul sito del Comune di Treviglio può vedere da subito il calendario delle sedute che è stato concordato nella Conferenza dei Capigruppo, che all’interno del calendario delle sedute possono essere trattate tutte le petizioni, come sono sempre state trattate tutte le petizioni finora, e credo che sia opportuno andare avanti con la stessa linea interpretativa.

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Vado avanti ad essere il Sindaco di tutti. Ricordo, però, che il programma elettorale non è lo stesso per tutti. Così come sono stati presi interventi, ad esempio, su piazza Paolo VI, che hanno visto la petizione popolare, ma ciononostante si è andati avanti con quello che era all’interno del programma elettorale, per quanto mi riguarda all’interno del programma elettorale c’era anche questo punto all’ordine del giorno, per cui se ne discute all’interno delle sedute già messe a calendario. Quindi mi spiace che si sia cavalcata la protesta, mi spiace se si cavalca la protesta anche l’11 giugno prossimo. Ribadisco la disponibilità a trattare tutti i punti all’ordine del giorno all’interno delle sedute a calendario. Un’ultima cosa: in questa Aula cominciano a girare un pochino troppi animali, perché si parla di conigli e si parla di guinzagli, io non sono al guinzaglio di nessuno e i conigli finché rimangono nelle zone del pubblico di problemi non ne pongono, quando vengono posti davanti al gonfalone dico vorrei che fosse chiaro a tutti che il rispetto delle istituzioni passa anche attraverso il rispetto dell’Aula. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Il Segretario desidera fare un chiarimento sulla questione Mangano. Prego, signor Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Sulla vicenda dell’Assessore, come pronunciava il Sindaco, dopo aver fatto le opportune verifiche, informerò l’ANAC su circa la vicenda con una mia nota di accompagnamento per chiarire i contorni della vicenda, anche a seguito delle riflessioni che si faranno nei prossimi giorni. PRESIDENTE PIGNATELLI: Procediamo con le comunicazioni, ai sensi del 54, comma 3, del Regolamento. (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, se me lo chiedete. Sulle comunicazione del Sindaco un intervento per Gruppo, per non più di cinque minuti. E’ iscritta a parlare la consigliera Ciocca. Prego. CONSIGLIERE CIOCCA: Allora, ringrazio. Sui due punti. Sul primo io sono stata anche con il consigliere Lingiardi a colloquio con il Segretario, abbiamo parlato dell’interpretazione di questa nota della Prefettura che non ci vede convergenti. Volevo chiedere se era possibile quanto la invierà avere dal Segretario la nota di accompagnamento che dovrebbe accompagnare la relazione del Sindaco, se non ho capito male, o comunque la decisione della Giunta che è chiamata a scegliere in proposito. Questo sul primo punto. Sul secondo punto io volevo fare queste osservazioni: il centro della questione di cui ha parlato il Sindaco, numero legale, voto ponderale, è quello fondamentale di non aver dato corso a una convocazione al Consiglio comunale che era legittima e legale. Secondo me questo è stato un errore e io che mi sono permessa di rispondere alla nota inviata dal Sindaco ai Consiglieri, nota che poi è stata anche postata su Facebook, per cui a mia volta ho postato le risposte su Facebook, lo chiarisco, lo considero un errore sconsigliato e sconsigliabile. Sono tempi questi in cui è sempre più difficile mantenere e garantire il rispetto che si deve a un’istituzione. L’aver scelto di non dare seguito a una convocazione del Consiglio comunale legittima, secondo me, porta acqua a questo andazzo che vediamo proliferare un po’ dappertutto. La seconda osservazione era che per me è stata una scelta assolutamente incomprensibile, personalmente non ho mai visto un Sindaco, va beh non è che abbia tanti anni, però non ho mai visto un Sindaco assumere una scelta di questo genere e neanche una maggioranza che si

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ritira sull’Aventino, con tutto rispetto per l’Aventino storico che si occupava di cose un po’ più importanti e un po’ più fondamentale per la storia del nostro Paese. In genere l’Aventino è un’operazione che compie la minoranza. La maggioranza fosse stata in Aula avrebbe esercitato il suo legittimo diritto di sostenere le sue scelte. Nessuno mette in dubbio le scelte di un programma elettorale e il fatto che vengono portate avanti, ma qui stiamo parlando d’altro. Ecco, peraltro mi sembra che le lamentele che sono state da un certo di punto di vista comprensibilmente sollevate su alcuni atteggiamenti di alcuni cittadini, secondo me, non ci possono esimere dal fatto che le risposte che noi diamo debbano essere, diciamo, incentrate sul problema che è nato, non sul com’è stato gestito. Ecco, io mi attendo che, nonostante quello che ha detto il Sindaco cinque minuti fa, si lasci fuori dalla mischia i problemi di una maggioranza, perché ci sono, lo sappiamo. Il Sindaco, a mio modesto avviso, deve fare il Sindaco, giustamente, quindi porta avanti il suo programma, ma rispetta anche le regole. Quindi venga in Consiglio l’11 con la sua maggioranza. Non credo che si debba aver paura di dimostrare che si è maggioranza. I voti contano. Mi auguro, quindi, che l’11 giugno non ci sia un replay di quello che è successo giovedì scorso. Per me, non solo per me, sarebbe incomprensibile e un notevole danno all’immagine di tutti, non solo dell’Amministrazione. Perseverare, lo sappiamo, a volte non è costanza e coerenza ma è il famoso perseverare diabolico se alla base della scelta c’è quello che io considero un errore. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Consigliere Giussani. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE GIUSSANI: La menate della Ciocca proprio siamo stufi di sentirle. Il fatto del diritto di esercitare il proprio diritto, una cosa e l’altra, lo sappiamo perfettamente, per cui se abbiam voglio veniamo, se non abbiamo voglia non veniamo qua. Anche perché l’abbiamo dichiarato chiaramente che i comizi, cari signori, voi andate a farli in piazza, in piazza fate i comizi, se li volete fare. Qua dentro si discute di politica e siccome i Consigli comunali sono organizzati potete portare tutti gli ordini del giorno che volete, come ha detto il Sindaco, a pari dignità. Per cui, non c’è assolutamente un discorso di fuga, anche perché potremmo venire qua e bocciarvi tranquillamente tutto, ma sarebbe una perdita di tempo e sarebbe assolutamente uno spreco anche di danaro per chi partecipa alle sedute. Non siamo come in altre zone che abbiamo il gettone. Sul discorso del guinzaglio, signor Sindaco, non è al guinzaglio di nessuno. La Lega comincia a stufarsi del fatto, stufarsi del tipo che comincia a perdere la pazienza sul fatto che il Sindaco è della Lega… Il Sindaco è stato proposto dal PdL, il quale PdL poi si è diviso fra Forza Italia e Io Treviglio, per cui è un Sindaco proposto non dalla Lega. Detto questo, non è al guinzaglio di nessuno per quanto ci riguarda, anche perché i problemi di Forza Italia, del centrodestra, non sono problemi che ci riguardano. Non è al guinzaglio, perché? Perché questo Sindaco, siamo a all’inizio del quinto anno, non ha cambiato un Assessore, non ha cambiato un equilibrio, per cui, voglio dire, non è sotto ricatto, signori, questo Sindaco, questo Sindaco è libero di fare quel cavo che vuole con la maggioranza, del tipo non è con la Borghi che ha governato sotto ricatto, questo Sindaco ha la libertà ed è assolutamente, assolutamente, assolutamente, appoggiato dalla Lega, perché abbiamo fatto gli accordi, li abbiamo sottoscritti, li sta rispettando e noi rispetteremo gli accordi fatti. Per quanto riguarda, poi, il discorso del coniglio, le sceneggiate fatte quella sera, una cosa e l’altra, io vi ringrazio, veramente, ringrazio l’opposizione e ringrazio chi ha portato i conigli. Perché, vedete, noi di luglio a Treviglio cominciare la festa della Lega, era un piatto che mancava polenta e coniglio e quest’anno lo mettiamo dentro proprio e vi ringraziamo che ci avete dato un’idea. I conigli li facciamo cuocere e ce li pappiamo, ce li pappiamo. Vi ringrazio.

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Salve. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola la consigliera Borghi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE BORGHI: No, non riprendo l’argomento, il secondo argomento toccato dal Sindaco, perché concordo appieno, come Gruppo concordiamo appieno con quanto ha appena detto la signora Ciocca, la consigliera Ciocca, ma desidero sottolineare che le interpretazioni che noi abbiamo… No, desidero sottolineare a questo proposito che l’opposizione era in Aula quella sera e assolutamente con quanto è successo in quest’Aula non ha nulla a che vedere, per quanto ci riguarda, perché erano cittadini che erano qui e hanno protestato con i mezzi che hanno ritenuto di utilizzare. Noi eravamo qui ad aspettare, a fare il Consiglio. Per quanto riguarda il primo argomento, invece, voglio dichiarare che sicuramente approfondiremo questa nota del Prefetto. L’abbiamo già fatto con legali sicuramente preparati in termini amministrativi e non abbiamo avuto questa risposta; approfondiremo di nuovo e prenderemo le decisioni sul piano legale, che sarà il caso di prendere. Abbiamo sentito il Prefetto, siamo stati anche ricevuti dal Prefetto, i sei mesi sono anche dovuti al fatto che il Prefetto ha ritenuto così importante e significativo questo quesito dall’averlo mandato al Ministero, perché questa lettera è il risultato di un parere espresso dal Ministero. E quando ho parlato io l’ultima volta col Vice Prefetto mi aveva detto chiaramente che l’incompatibilità, come sempre e ovunque in Italia, va gestita dal Consiglio comunale, come l’abbiamo fatto per Riganti, come l’abbiamo fatto per la Ciocca, come l’abbiamo fatto per tante altre situazioni in passato, credo, ecco. Per cui, ci riserviamo di approfondire, di adire tutte le vie legali che ci consentano di esprimere un parere il più possibile accreditato. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola il consigliere Minuti. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MINUTI: Innanzitutto, dichiaro che non si deve dare alcun significato al fatto che porto una splendida cravatta piena di galline e galli, è di una forma animale estranea a quelle che sono assurte all’onore della cronaca negli ultimi tempi e a quelle che invece il Sindaco richiama giusto orientamento alla trevigliesità. Quando si parla di Treviglio si parla di leoni e di aquile, non si parla mica di galline. Detto questo, non mi piace la minestra riscaldata, io mi attendevo dal Sindaco ben altre dichiarazioni in apertura di seduta. Avrei fatto io una mozione d’ordine, signor Sindaco, su un’altra questione, perché in questi giorni ancora una volta la politica provinciale mette in ginocchio Treviglio e la trevigliesità prendendo delle decisioni che passano sopra la nostra testa e violano gli interessi della comunità di Treviglio, e la cosa è intollerabile… (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, ABM, queste cose qui. (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, anche, signor Sindaco, io ho visto che lei è stato per certi aspetti coerentemente incoerente relativamente alla questione di Cogeide, perché mentre ci ha fatto votare un documento che ha votato la sua maggioranza tendenti ad accelerare la soppressione di Cogeide, però, ho visto che nel bilancio ha stanziato regolarmente il dividendo Cogeide nel 2015, nel 2016 e per quadrare i conti anche nel 2017, e non solo l’utile di Cogeide ma anche i canoni che sono 350.000 euro, mezzo miliardo di euro, che difficilmente il Comune di Treviglio riscuoterà se va in porto quella porca decisione – sporca, porca, ma dite voi quello che volete, tanto stiamo parlando ormai sempre più di animali anziché di uomini, no? – che fagocita le società che ancora funzionano nella provincia per accollare loro le perdite di società decotte che andrebbero giustamente chiuse, come ha deciso il Consiglio provinciale.

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E io non condivido il fatto che un Presidente della Provincia, a mio avviso inadeguato al ruolo, a mio avviso inadeguato al ruolo… Eh, io avrei auspicato che fosse stato lei il Presidente della Provincia, signor Sindaco, così avrebbe rappresentato la bassa e avrebbe introdotto lì uno stile diverso, più consono a quello dei tempi moderni che lei sa interpretare con la sua caparbia e con la sua volontà di realizzare le cose coerentemente ai suoi programmi. Io non capisco perché dalla sera alla mattina si è decisa una cosa, si è deciso contrario, ma sempre a danno dal patrimonio del Comune di Treviglio. Mi riferisco, per i Consiglieri che non abbiano seguito le dichiarazioni di stampa, alla decisione improvvisa che è una società di quota, che è ABM, che avevano tentato di fregarci a diminuzione del nostro capitale accollandone le passività alla società che invece funziona, che è la Società Anita, dopodiché chi non ci avrebbe più dato dividendi per non so quanti anni, sapete che (inc.) le reti del metano, dopodiché adesso decidono di conferirla alla società UniAcque. Dopodiché, vi immaginate se UniAcque ci darà mai un reddito per quanti anni? Quindi i 500.000 euro appostati nel bilancio preventivo, quindici, sedici e diciassette del Comune di Treviglio non li vedremo più se va avanti questa posizione che, fortunatamente, un Sindaco decisionista e riformista, che è il Sindaco del Comune di Bergamo, non ha posto non dico un veto ma comunque il vincolo di una ridiscussione all’interno del Consiglio. Però, tutte queste discussioni vedono un soggetto assente: Treviglio e la sua comunità che da anni non è rappresentata da nessuna parte. E io immaginavo, signor Sindaco, che lei, volitivo com’è, quando vuole, nelle cose che vuole, anche nelle cose sulle quali io non sono d’accordo, ma glielo dirò dopo, glielo dirò dopo, io mi auguravo che lei assumesse una posizione decisa e avesse chiamato noi a darle il supporto dell’entusiasmo e della volitività leonesca e aquilesca volta alla difesa degli interessi di Treviglio violati. Questo mi sentivo di dire nella comunicazione. Il resto viene dopo. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola il consigliere Cologno. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE COLOGNO: Grazie, Presidente. Quello che, per tornare al discorso dal Consiglio comunale di settimana scorsa, trovo incomprensibile è la strumentalizzazione che è stata fatta di questa petizione popolare. Non sto qui a ribadire le argomentazioni che il Sindaco ha posto, ma vorrei parlare un attimino di coerenza politica, anche perché oggi abbiamo visto, come al solito, il solito comunicato di Forza Italia sul giornale che attacca questa maggioranza. Parliamo un po’ di coerenza, per esempio, del nostro Presidente del Consiglio che non si riconosce più in questa maggioranza ma che continua a fare il Presidente del Consiglio con voti che non gli appartengono più. Parliamo del Capogruppo di Forza Italia, consigliere Melli, che continua ad invocare di dar voce ai cittadini, ma vorrei sapere quali cittadini, quelli che l’hanno eletto o quelli che votano il centrosinistra? Vogliamo parlare di coerenza, del patto contro natura fatto tra Forza Italia e il Partito Democratico che tutti oggi corrono a smentire con comunicati interni fatti per negare quella che è l’evidenza? Per cui, se parliamo di coerenza credo che lezioni in questo senso da voi non ne possiamo avere alcuna. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola il consigliere Merisi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Sarò breve, come diceva qualcuno, ma conciso. Mi piace iniziare questo mio intervento con una citazione di un grande cantautore italiano, Guccini, con poi fuor di metafora chi ha orecchie per intendere intenda. In una canzone Guccini diceva: la voce triste del silenzio abbraccia gli angoli del tempo, si è fatto giorno ed è già sera,

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ma dove andate a primavera. Nello specifico, prendendo spunto dalla comunicazione del Sindaco, per quanto al primo punto, io devo sempre dire, assessore Mangano, ma proprio allargandomi in un campo di cui sono solo in parte esperto, in dubbio pro reo, fatto salvo che lei sia effettivamente reo. Quindi chiedo anch’io al Segretario di fare avere copia delle sue note e di quello che, come dire, questa Amministrazione invierà a chi di dovere. Io sono sempre convinto che se una cosa è stata fatta sia stata fatta cum grano salis, tanto per stare in ambito latino. Se, però, questo sale diventa simbolo di ipertensione allora forse le cose vanno rimesse al proprio posto. Per quanto, invece, il secondo punto, quindi alla petizione popolare, io credo che sia stato legale convocare il Consiglio da parte nostra, come regolamentare, questo va riconosciuto, il comportamento di questa maggioranza che ha fatto mancare il numero legale. Niente e nessuno vieta, da una parte, la convocazione del Consiglio e niente e nessuno vieta la non presenza fin dall’inizio. Credo, però, che questi siano un po’ tatticismi e i tatticismi li lascio al 6 di giugno. Il riferimento è puramente voluto. Certo è che il 6 giugno è la finale di Champions, certo è che queste 2.600 firme rappresentano dal 10% al 15% degli aventi diritto al voto e quindi probabilmente metterci la faccia sarebbe stato meglio. Questo è il mio pensiero, l’ho sempre detto, ho sempre messo la faccia anche nelle precedenti situazioni di maggioranza e minoranza, le situazioni di questo Consiglio in cui era stato fatto mancare il numero legale, ricordo un Consiglio comunale per il quale solo la mia presenza – non me ne vanto ma il motivo è questo – ha consentito lo svolgimento regolare. Sarebbe stato, comunque, un nove e otto per come ho detto io in precedenti Consigli, quindi risultato pallanuotesco, termine bruttissimo, ma oggi – in termini sportivi – vale la canoa, perché c’è Perri e Rossi. Sarebbe stato comunque nove e otto, e forse quei dieci minuti, quel quarto d’ora, quella mezz’ora in più per ascoltare 2.645 cittadini sarebbe stato forse, secondo me, perlomeno, il motivo definitivo di una presa di posizione di una scelta politica, di una scelta anche culturale, se vogliamo, di un certo tipo. Però, qual è il principio? L’amico Giussani – mi consenta di chiamarla amico – parla di perdita di tempo. In realtà, quanto tempo avremmo perso? Mezz’ora, un quarto d’ora, venti minuti. Parla di spreco di denaro. In realtà, non ci sarebbe stato spreco di denaro, perché i Consiglieri comunali avrebbero rinunciato ai 26 euro lordi, correggetemi, mi corregga il Segretario se sbaglio… 20 lordi? Ecco, quindi sono rimasto ai tempi. Quindi lo spreco di denaro non ci sarebbe stato. Ma entrando nel metodo io posso dire, leggendo il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale dei Gruppi e delle Commissioni consiliari permanenti, l’articolo 36, comma 1, dice: “il Consiglio comunale può essere convocato d’urgenza quando ciò risulti giustificato dall’esigenza dell’esame immediato di determinati affari per i quali il rispetto dei termini normali convocazione possa comportare pregiudizio per il Comune e per i cittadini”. Perfetto, signor Sindaco. Niente e nessuno le vietava – mi consenta il suggerimento – di convocare il Consiglio comunale alle ore 17 di oggi per parlare di questa cosa qui. Se il discorso, scusate, è di principio di un certo tipo di metodo questa è la soluzione. Quindi saremmo stati qua alle 5 e ne avremmo discusso. Poi, ripeto, ognuno è libero di fare le proprie scelte, come ognuno è libero di criticarle o di appoggiarle. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola il consigliere Melli. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MELLI: Grazie, Presidente. Beh, ritengo inutile, come era mio proponimento, di leggere il comunicato di Forza Italia visto che, comunque, è stato letto da tutti, è stato letto da tutti e ci sono state anche delle risposte e in base a questo volevo fare dei chiarimenti, prima di tutto, da primo, sul discorso del Sindaco, che dice che è mancato rispetto all’Aula.

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Io ho il massimo rispetto delle istituzioni, e quella sera anche tutti i Consiglieri l’hanno avuto, e terminato il Consiglio comunale il Comitato si è espresso come meglio credeva. E dico questo perché, parlando di strumentalizzazioni, sui giornali di oggi proprio questo discorso dei conigli viene attribuito a Forza Italia. Rammento che esiste un Comitato contro la piazza Setti, che venga appoggiato dai partiti compreso Forza Italia, o in parte Forza Italia, è un dato di fatto, però nei comunicati di risposta io leggo lì una grossa strumentalizzazione, nel senso che sono solo risposte politiche, non viene mai accennato in nessun comunicato il perché si debba fare questa piazza, mentre nei comunicati di Forza Italia e del Comitato questo viene ampiamente espresso e la novità adesso va sul fatto dei voti ponderali nelle Commissioni dei Capigruppo. A questo punto, va beh, per il Regolamento mi spettano questi voti ponderali, perché appartengo a Forza Italia. Se non potranno più esserci perché non si condivide la visione del partito, se ne trarranno le conseguenze. Finché avrò la possibilità di esprimere come Capogruppo di Forza Italia e avrò i miei voti andrò avanti in questo senso, come concordato con il mio partito. Poi, per il resto, ripeto, io vedo tantissima strumentalizzazione dall’altra parte. Da parte, come diceva il consigliere Cologno, che io non so bene se rispetto i cittadini che mi hanno eletto o quelli del PD, io rispetto i cittadini che mi hanno eletto, forse anche qualcun altro e devo dire, a ragion del vero, che nei vari post c’è stato un mio elettore che chiaramente ha detto che non condivide più la mia linea e non sarà più un sostenitore di Forza Italia e nemmeno mi darà il voto. Io mi sono scusato con lui per averlo deluso. Poi per il resto ognuno è libero di pensare quello che vuole. E quindi, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda Forza Italia, noi andremo avanti con le nostre ragioni che abbiamo ampiamente espresso e continueremo in questo senso. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Nessun’altro ha chiesto la parola. Possiamo procedere con le comunicazioni da parte dei Consiglieri, 54, terzo comma. La consigliera Borghi aveva chiesto la parola. Prego. CONSIGLIERE BORGHI: Sì, avevo chiesto di aprire con questa comunicazione che ci avrebbe unito, perché sono commemorazioni che esprimono valori che sicuramente uniscono. Ora c’è già stato qualche conflitto, spero che siamo comunque aperti ad accogliere quanto vado dicendo. Il 23 maggio scorso, ventitreesimo anniversario della strage di Capaci, si sono solennemente commemorato il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e tutti i morti per mafia. Il Presidente della Repubblica è intervenuto pubblicamente per affermare con forza e decisione che per battere il cancro mafioso bisogna affermare la cultura della Costituzione, cioè del rispetto delle regole, sempre e dovunque, a partire dal nostro agire quotidiano. Nel commemorare la strage di Capaci Sergio Mattarella dall’Ucciardone ha detto ai giovani presenti e ai tantissimi in videoconferenza in tutt’Italia: “la battaglia per la legalità e per la costituzione, cari giovani, può essere vinta perché è nelle nostre mani. Noi possiamo ripulire e rendere chiaro quello sfondo torbido su cui il cancro criminale ha costruito la propria ricchezza e il proprio potere, derubando tanta gente e soprattutto voi di futuro e di vita”. Dopo aver dichiarato che il ricordo delle vittime di Capaci, ma anche di Paolo Borsellino e di tutti i morti per mafia, non deve essere soltanto un omaggio doveroso a donne e uomini di grande valore ma deve comprendere la ribellione civile all’oppressione mafiosa che da quei drammatici giorni da Palermo e dalla Sicilia ha avuto un enorme sviluppo, ha lanciato un messaggio di speranza e coraggio affermando che “batteremo la mafia, la elimineremo dal corpo sociale, perché incompatibile con la libertà. Sconfiggere per sempre le mafie è un’impresa alla nostra portata”. Questo salto, secondo il Presidente, dipende dalle responsabilità delle politiche pubbliche, italiane ma anche europee, dalla società, tutta, dalle forze che risulteranno trainanti, dai valori

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che prevarranno. Molto dipenderà dall’affermazione della legalità. “Dobbiamo unire sempre più – ha continuato – contro la mafia tutte le energie positive e trarre il meglio da noi stessi e da chi ci sta vicino. Sconfiggere per sempre le mafie è un’impresa alla nostra portata, ma per raggiungere questo traguardo è necessario un salto in avanti che dobbiamo compiere come collettività”. Il richiamo alla cittadinanza attiva e di ciascun cittadino e cittadina all’impegno corale è stato forte e chiaro, come pure l’appello a lasciare aperte le porte ai giovani per far germogliare una nuova primavera italiana. Credo che questo richiamo dobbiamo accoglierlo tutti noi qui presenti e tutti i cittadini. “Nessuno deve avere paura – dice Mattarella –. Come diceva Giovanni Falcone gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe degli altri uomini. Quelle speranza – ha detto Mattarella ai ragazzi e alle ragazze – hanno bisogno delle vostre gambe”. E ha concluso: “buon cammino tutti noi”. Ma il mese scorso si è celebrata un’altra giornata, il 17 maggio si è celebrata la giornata internazionale contro l’omofobia e anche contro la discriminazione omosessuale, con il suo portato di violenze morali e fisiche. Il Capo dello Stato ha preso pubblica e ufficiale posizione richiamando anche su questo argomento la necessità di non stancarsi di testimoniare e praticare la cultura della Costituzione. Sono sempre le regole il richiamo del Capo dello Stato. Nel discorso al Paese per celebrare la giornata internazionale contro l’omofobia il nostro Presidente, dopo aver espresso il suo pieno sostegno a chi lotta per abbattere i pregiudizi e l’intolleranza che offendono la libertà di tutti e limitano la crescita civile, ha detto: “il principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e affermato nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non è soltanto un asse portante del nostro ordinamento e della nostra civiltà; esso costituisce un impegno incessante per le istituzioni e per ciascuno di noi contro l’inciviltà delle discriminazioni e delle violenze. Molta strada è stata fatta, ma il cammino è ancora lungo. E’ compito della società nel suo insieme abbattere i pregiudizi dell’intolleranza e costruire al loro posto una cultura che assuma l’inclusione come obiettivo sociale”. Ha ricordato anche quanto sia importante parlarne con i giovani, perché purtroppo continuano a registrarsi atti di bullismo contro ragazze e ragazzi che talvolta spingono alla disperazione – e aggiungo io – al suicidio, gesti che sono espressioni di disumanità insopportabili che vanno contrastate con un’azione educativa ispirata alla bellezza di una società solidale e ricca di valori. Il Presidente non ha usato mezzi termini per dire che va fermato e applicato il principio di eguaglianza alle minoranze e che si deve contrastare con ogni mezzo l’omofobia e la transfobia, perché ha concluso: “la piena affermazione di ogni persona è una ricchezza inestimabile per l’intera comunità”. Perché ho voluto commemorare questo anniversario e questa giornata internazionale contro l’omofobia con le parole del Presidente? Perché credo che davvero le parole del Presidente possano unire e possano promuovere in ciascuno di noi azioni in grado di vigilare, di testimoniare certi valori e di stare sempre vigili, perché certe discriminazioni di minoranze non avvengano più. Credo che le parole del Presidente sia quanto ci serve per mantenere almeno alcuni valori comuni su cui insieme lavorare e per i quali essere presenti in questa città. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Consigliera. Possiamo, a questo punto, iniziare la trattazione dell’ordine del giorno. Il punto n. 1 ha oggetto: “Interpellanza presentata dalle Consigliere comunale Borghi e Ciocca Daniela in merito allo stato di incuria della via Caboto”. Le Consigliere interpellanti hanno depositato al protocollo del Comune, in data 11 maggio 2015, il seguente atto ispettivo, ve ne do lettura: “La via Caboto si presenta oggi in uno stato di incuria, che i residenti lamentano durare da tempo. In particolare è infestata da vegetazione spontanea che copre alla vista il fosso sul lato destro, creando situazioni oggettive di pericolosità che hanno determinato alcuni incidenti, tanto più che la via non ha illuminazione. La via è, comunque, frequentata e su di essa si aprono cancelli e passi carrabili utilizzati dai

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residenti degli adiacenti condomini. Si chiede se la via è di proprietà comunale o privata, nel primo caso se e quando l’Amministrazione intenda risolvere i problemi di sicurezza lamentati dai residenti, nel secondo caso se e come l’Amministrazione intenda fare in modo che il proprietario o i proprietari provvedano alla sistemazione della via ai fini della transitabilità in sicurezza”. Risponde all’interpellanza l’assessore ai lavori pubblici. Prego. ASSESSORE MANGANO: Grazie, Presidente. La risposta è stata redatta unitamente all’Ufficio tecnico. Quindi con riferimento all’interpellanza in oggetto si espone quanto segue: si è, innanzitutto, proceduto a verificare tramite visura catastale e ricerca su atti di compravendita inerenti area adiacente alla via in oggetto l’attuale proprietà della stessa; la visura storica indica che la proprietà risulta essere della gestione INA Casa. Nell’atto di compravendita con cui il Comune di Treviglio ha acquisito le aree per la realizzazione dei parcheggi interrati di via Trento si evince che l’area acquisita, unitamente ad altre aree limitrofe tra cui la via Caboto, erano di proprietà ALER e che la stessa già ne aveva ceduto parte ai proprietari dei fabbricati limitrofi. Tali aggiornamenti non risultano ancora registrate al catasto. L’area sedime della via Caboto risulta, quindi, di proprietà privata di una pluralità di soggetti, tra cui i condomini delle ex case ALER per effetto dell’acquisto degli appartamenti e delle pertinenze già Ina-Casa. Si può quindi in definitiva concludere che gli obblighi di manutenzione e di dotazione impiantistica del sedime della strada in questione, a fondo chiuso, ricade sui proprietari privati, i quali debbono farsi carico degli oneri conseguenti. Mentre in riale denominato “Ricola”, che fiancheggia la strada, è di proprietà comunale. Il Regolamento comunale per l’utilizzo delle acque e delle rogge di proprietà del Comune di Treviglio pone a carico dei proprietari frontisti gli oneri di pulizia delle sponde dei medesimi, compreso il taglio della vegetazione spontanea. Gli interventi di manutenzione straordinaria delle rogge e dei riali comunali sono invece in capo al Comune. Per quanto sopra si provvederà alla programmazione di un intervento diretto e straordinario di sfalcio della vegetazione spontanea lungo il ciglio del fosso comunale, che è già in atto, al fine di rimuovere eventuali situazioni di pericolo per diminuzione della visibilità e successivamente, previa ricerca nominale di tutti i proprietari, ad invitare gli stessi ad effettuare tutti gli interventi necessari per rendere fruibile in sicurezza la strada, ovvero ad assumere tutti i provvedimenti che gli stessi proprietari riterranno necessari alla loro sicurezza ed a quella degli utilizzatori della strada privata. Io ho fatto un sopralluogo in via Caboto e ho constatato che soltanto il primo tratto del riale è pieno di vegetazione; tutto il resto, almeno due terzi del riale, è tenuto in perfetta manutenzione da parte, immagino, dei frontisti. PRESIDENTE PIGNATELLI: Ha chiesto la parola la consigliera Ciocca. Può dichiararsi soddisfatta o meno. Prego. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Funziona? Ringrazio per le informazioni. Volevo, se è possibile, un supplemento di informazione: che cosa significa che la stessa ne aveva già ceduto parte ai proprietari dei fabbricati limitrofi? Vuol dire che una parte è rimasta di proprietà dell’ALER oppure no? La seconda cosa: i proprietari frontisti chi sono? Sono i residenti dei condomini o anche, visto che c’è, non so, italiano, fronte o non fronte, e ne esiste solo uno o esiste anche l’altro lato, cioè quello su cui si affaccia il Lidl e le altre strutture? Ecco, l’ultima cosa. Io sono andata in via Caboto, ovviamente, su richiesta di alcuni residenti, quindi ho visto la situazione. Effettivamente una parte era stata sistemata a cura di alcuni residenti che, evidentemente, avevano dei problemi. Questo per quanto riguarda le informazioni. Grazie.

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ASSESSORE MANGANO: Rispondo velocemente. Noi, come Ufficio Tecnico, hanno fatto tutta una serie di ricerche per sapere chi effettivamente fossero i proprietari. A noi interessava in questa fase capire se il Comune era proprietario, quindi doveva intervenire per l’illuminazione e per gli altri interventi, questo è stato già assodato. Per quanto riguarda le proprietà... (Ndt, intervento fuori microfono: “No?”) No, non è di proprietà del Comune, alla luce e allo stato dei documenti che sono stati visionati. I frontisti sono sia da una parte che dall’altra. Per quanto riguarda, ripeto, la manutenzione, già oltre i due terzi – lei me lo conferma – è già stata oggetto di manutenzione. Non è vero? (Ndt, intervento fuori microfono: “Metà”) Metà, 50%. Questa è la dimostrazione che, se l’altra l’hanno fatto, è stato già..., sono intervenuti. Su questo il Comune ha fatto un intervento straordinario proprio in questi giorni per metterlo in sicurezza, è chiaro che per il futuro dovranno intervenire i cosiddetti frontisti sul lato destro e sul lato sinistro. PRESIDENTE PIGNATELLI: Consigliera Ciocca. Brevemente, però, perché... CONSIGLIERE CIOCCA D.: Sì, brevissimamente. È impensabile che il Comune si faccia promotore di un’operazione di coordinamento per risolvere i problemi dichiarati? Prima domanda. Seconda domanda: non è previsto che il fosso possa essere coperto o tombinato o comunque una soluzione di questo genere? Grazie. ASSESSORE MANGANO: Questo, è chiaro, è una risposta che può arrivare dopo accertamenti tecnici per vedere il fosso se è utilizzato, se non è utilizzato e se quindi un’eventuale copertura può essere effettuata e non ci siano delle controindicazioni. Per cui è un problema che affronteremo successivamente con l’Ufficio, ad hoc. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Procediamo col punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interpellanza presentata dai Consiglieri comunali Lingiardi, Borghi e Ciocca Daniela in merito all’indagine sugli ammanchi Società SABB”. Gli interpellanti hanno depositato al Protocollo del Comune in data 18 maggio 2015 il seguente atto ispettivo, ve ne do lettura: “I sottoscritti Consiglieri comunali interpellano il Sindaco per conoscere: 1) a che punto è l’indagine sugli ammanchi SABB scaturita, secondo notizie stampa, a seguito della denuncia presentata dall’amministratore; 2) se è stata effettuata l’indagine interna funzionale a verificare l’effettiva consistenza degli ammanchi nell’ultimo esercizio e in quelli immediatamente precedenti e le effettive responsabilità; 3) se è stata fatta una qualsiasi azione di responsabilità nei confronti dei presunti responsabili”. Risponde il Sindaco, prego. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Ho chiesto notizie all’amministratore unico, il dottor Lizza, neonominato, che ho incontrato pochi giorni dopo la presentazione della interrogazione, e la sua risposta molto interlocutoria apre praticamente la..., afferma, scusate, che c’è una questione, uno, la denuncia al vaglio della Magistratura, quindi entrare nel merito oggi diventa particolarmente complesso per i profili di responsabilità, le verifiche interne che sono ancora in corso e l’azione di responsabilità verrà deliberata nel momento in cui poi si andrà a approvare il bilancio di SABB.

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Colgo l’occasione per dire che in questo momento è in corso a Lurano una riunione della società SABB, che in pratica sta presentando il quadro della situazione delle sue relazioni con G.ECO e con le prospettive di sviluppo. Per questo abbiamo incontrato, ho incontrato precedentemente l’amministratore unico, per esprimere la posizione del Comune di Treviglio. Già che ci sono, visto che si parla di società partecipate, allargo un attimo il discorso anch’io, il prossimo 9 di giugno abbiamo convocato a Treviglio una riunione con tutti gli altri Sindaci che sono soci di società a cui il Comune di Treviglio partecipa, in maniera tale da fare il quadro e il punto della situazione sulle prospettive di sviluppo e dell’eventuale rivisitazione che noi abbiamo avviato con la delibera che abbiamo approvato il 30 di marzo scorso, o il 31, sulla ricognizione delle società partecipate alla luce degli indirizzi della spending review. Questo perché non mi pare che esistano altri tavoli in cui le società della pianura possano giocare tra gli azionisti la revisione completa, diciamo, del quadro della loro azione. Faccio presente, e chiudo, che anch’io ho visto con estremo stupore la delibera presa dal Consiglio provinciale su due argomenti e mi riservavo, sia per questi argomenti che anche, ad esempio, per la mancata realizzazione della scuola professionale a Treviglio, di chiedere lumi al Presidente della Provincia, ma per quanto riguarda il discorso delle società volevo sottolineare due cose. Uno, che è stata deliberata dal Consiglio provinciale la annessione di Cogeide ed è stata deliberata dai voti dei Consiglieri che fanno parte della cosiddetta “fase costituente”, che hanno sostenuto l’attuale Presidente della Provincia. Mentre, sulla questione ABM, distinguerei ABM da ABM ICT. ABM ICT, che è quella della fibra, con BiG TLC ha sistemato i conti e sta andando avanti, quindi quella è una cosa, quando si parlava della fusione di Anita. ABM invece è quella dell’acquedotto, con ABM Next, è la barca che sta affondando e corre il rischio di far affondare anche la Provincia. Anch’io mi sono stupito da una parte, come si può dire, dell’intervento iniziale, perché sono stati fatti vertici a porte chiuse con proposte iniziali di conferimento di ABM ICT in Uniacque, poi il Consiglio provinciale ha votato in maniera diversa ma poi, due giorni dopo, il Presidente della Provincia ha votato ancora..., ha dato un indirizzo ancora diverso, ma succede lo stesso anche per l’Interporto, succede lo stesso anche per altre cose. Quindi, sulla questione delle società, 9 giugno, Comune di Treviglio, ci siamo fatti noi promotori di un incontro con tutti i Sindaci che sono con noi soci di queste società per delineare alcune linee di intervento. Su SABB lascio le parole dell’amministratore unico, perché mi sembra l’unico che possa dire qualcosa, nei limiti di quello che comporta un’azione legale in corso. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Il consigliere Lingiardi ha chiesto di parlare come interrogante. Ha la parola, può dichiararsi soddisfatto o meno. Prego. CONSIGLIERE LINGIARDI: Sì, grazie. Non rispondo sulla seconda parte perché, devo dire la verità, non l’ho neanche seguita. Mi spiace. Non l’ho seguita perché ero intento a cercare di capire cosa voleva dire questa risposta dell’interpellanza sugli ammanchi SABB, era questo l’argomento. Dopo i gossip e gli articoli di giornale, gli articoloni, mi sembra nel periodo di gennaio, sulla questione appunto degli ammanchi, non abbiamo più sentito niente. Per la verità io nel Consiglio..., scusi, il Sindaco aveva fatto anche una Commissione, ci eravamo trovati anche d’accordo sulla linea da tenere in questo senso, e anche in quella Commissione però si era espressa un po’ la preoccupazione di quello che poteva essere successo all’interno appunto della SABB, non solamente su questo aspetto ma anche su altre questioni. Si era parlato anche appunto di... adesso si dice due diligence, andare a fare una ricognizione interna, poi capisco c’era stata la questione anche dell’amministratore e del cambio dell’amministratore. Evidentemente l’amministratore nuovo, che è Marco Lizza, ha bisogno di dei tempi per analizzare il tutto, però credo che questa sia una questione da non lasciar perdere, perché parliamo di soldi dei cittadini, parliamo di una partecipata. Oltretutto io mi aspettavo il bilancio

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della società, invece penso che sia stato prorogato, loro hanno dei tempi, cioè, nello Statuto dei tempi anche più lunghi, penso sei mesi. Ecco, e quello sarebbe interessante, anche vedere appunto come va la società e come questi ammanchi poi purtroppo dovranno in qualche modo entrare anche in questi bilanci. Beh, io non posso dirmi soddisfatto su una risposta di questo genere perché è tutto ancora interlocutorio, evidentemente, ma non perché non sono soddisfatto delle risposte sue, Sindaco, ma evidentemente il percorso è tutto ancora da fare. Ecco, l’importante è che però questa questione non vada persa, è una questione fondamentale, importante. Abbiamo visto anche, e ne abbiamo parlato in seguito anche sulla altre società, le questioni anche dei controlli rispetto ai Revisori dei conti, ecco, che devono essere chiari e a volte anche esprimersi magari in maniera un pochettino più leggibile, anche dire quali sono i controlli che hanno fatto, quali sono i tempi dei controlli, quanti controlli sono stati eseguiti. Ecco, questo è importante, sono soldi dei cittadini, sono soldi che sono venuti a mancare anche rispetto, ad esempio, all’azione di responsabilità, perché qualcuno dovrà pur pagare su questa questione qua. Io non credo che sia da lasciar perdere. Ecco, concludo qui dicendo se è possibile anche magari in Commissione, magari poter anche chiamare magari l’amministratore, anche se dovrà venire quando ci sarà da discutere sul bilancio, ma se può venire anche a farci il punto della situazione sulle questioni aperte di responsabilità e di analisi o due diligence rispetto alla questione complessiva della società. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Procediamo col punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Piano attuativo ‘Ambito di trasformazione AT. 1B – Porta Nord’ del Documento di Piano, in variante agli atti del PGT, presentato dalla società Punto 5 S.r.l. – Esame osservazioni e approvazione definitiva”. Illustra, per la Giunta, l’assessore Nisoli. Prego, Assessore. ASSESSORE NISOLI: Sì, grazie Presidente. Abbiamo adottato questo Piano attuativo il 14 dicembre del 2014, è stato pubblicato per i 60 giorni per le eventuali osservazioni. Nel periodo delle osservazioni non ne è pervenuta nessuna da parte dei cittadini, è pervenuta un’osservazione l’11 febbraio 2015 da parte dell’ASL, la quale in sintesi osserva: 1) La necessità di prevedere ulteriore area drenante da ricavarne nei posti macchina del parcheggio a servizio dell’area commerciale; le superfici permeabili dovranno essere ricavate tramite la posa di idonei manufatti su supporto drenante. 2) La realizzazione dell’intero ambito è subordinata alla bonifica dell’area dismessa, ovvero dall’esito positivo delle verifiche attualmente in corso. 3) Si evidenzia che nell’ambito non sono stati individuati percorsi di mobilità alternativa (piste ciclabili o percorsi pedonali). 4) Si formulano prescrizioni tecniche in merito alla raccolta e al convogliamento delle acque reflue e alla condotta dell’acqua potabile. 5) Si richiamano i requisiti del Titolo III del Regolamento locale di igiene vigente (aerazione naturale diretta o soluzioni alternative, dotazione di servizi igienici, protezione da umidità e radon, sistemi di raccolta rifiuti e impianti tecnologici, sistemi volti al risparmio e al recupero della risorsa idrica, divieto di realizzare alloggi monofaccia a nord e obbligo del rispetto delle disposizioni in materia di cadute dall’alto)”. La controdeduzione tecnica. Punto 1): si ritiene accoglibile l’osservazione in merito alla necessità di prevedere ulteriore area drenante nei posti macchina. 2) La convenzione all’articolo 3 già subordina la realizzazione degli interventi edilizi all’approvazione dell’intervento di bonifica o altro analogo atto. 3) La convenzione prevede la cessione di aree al Comune poste parallelamente alla via Bergamo per la ricalibratura della stessa. Le relative opere sono a carico dell’Amministrazione comunale, con possibilità di realizzare anche la pista ciclopedonale collegando sia l’area già ceduta a tale scopo dal Piano attuativo “La Corte’”, posta a sud. 4 e 5) Le prescrizioni richiamate sono già previste dalle vigenti normative, dovranno essere verificate nei relativi titoli abilitativi all’edificazione. Considerato che l’articolo 16 della convenzione prevede già l’impegno al rispetto, in fase di progettazione, dei pareri

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espressi dai vari Enti e servizi in materia, si ritiene opportuno accogliere l’osservazione dell’ASL e inserire nello stesso articolo, dopo le parole “Regolamento locale di igiene”, la frase “nonché delle osservazioni presentate dall’ASL in data 11.2.2015, Protocollo 7009, allegate alla presente. È pervenuto in data 22 aprile il parere favorevole da parte della Regione Lombardia, la quale non evidenzia nessun rilievo rispetto alla variante adottata e ci fa un richiamo per quanto riguarda l’adeguamento delle tavole del PGT al parere che avevano già dato in fase di approvazione del nostro PGT, di inserire il corridoio di salvaguardia urbanistica circa la interconnessione autostradale, e questa prescrizione è stata già recepita in sede di approvazione definitiva della variante n. 5 che abbiamo fatto ad aprile. La Provincia di Bergamo ci ha trasmesso il suo parere in data 18 maggio 2015 e anche il parere della Provincia di Bergamo è favorevole e decreta di esprimere parere di compatibilità con il PTCP. A seguito di questi pareri favorevoli che son pervenuti e della osservazione della ASL possiamo approvare definitivamente il Piano attuativo “Ambito di trasformazione AT. 1B Porta Nord”, già adottato il 15 dicembre 2014. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione. Procederemo con due votazioni: una sull’osservazione e poi la votazione complessiva del Piano attuativo. Vi sono interventi? Il consigliere Minuti ha chiesto la parola. Prego. CONSIGLIERE MINUTI: Grazie, Presidente. Colgo l’occasione per esprimere un apprezzamento per la sua professionalità e la sua imparzialità, da Consigliere di opposizione. Non c’entra niente, ma siccome qualcuno, e non c’entrava niente, ha detto il contrario prima, e quindi io dico la mia. Relativamente al merito della questione. Ho avuto modo, nella presentazione di questo Piano attuativo in parziale variante allo strumento urbanistico, poi non è risultata poi tale, un apprezzamento, insomma: in questo momento di fermo dell’attività edilizia ben vengano le iniziative, anche se queste iniziative vengono tutte da fuori, da Brignano e da Pagazzano, e non vengono da imprenditoria di Treviglio. Che serva questo monito a svegliare l’imprenditoria anche di Treviglio, anche perché sono le ultime occasioni che si colgono, perché una Regione Lombardia approdata a una maggiore maturità nella politica legislativa, perché se proseguiva nella immaturità che la portava a legiferare ogni giorno una legge diversa e magari in conflitto con quelle dello Stato, avvalorava la tesi di molti, in particolare dal Movimento 5 Stelle, della inutilità o della dannosità di questo istituto, mentre invece c’è da dire che la Regione Lombardia ultimamente sta facendo molto meno leggi e anche un po’ più buone, per esempio la legge urbanistica, che dice: cogliete le occasioni perché da qui in avanti non si spreca più il territorio della Regione perché il territorio agricolo che è rimasto serve per l’agricoltura che esiste, che ha bisogno di aree di sfogo. Bello questo, quindi hanno colto l’ultima occasione, ma noi però, Assessore, io apprezzo il suo lavoro, non cogliamo appieno la valenza di questo concetto perché in una città come la nostra, che ha la grande fortuna nel territorio, rispetto ad altre, di essere quasi interamente fognata e il suo territorio, a garanzia dell’ecologia dell’ambiente trevigliese, noi abbiamo la fognatura dappertutto, e non è mica stata una cosa facile, eh, perché l’abbiamo fatta in venti anni, pezzo per pezzo, dalla zona nord, al PIP, alla zona ovest, alla Geromina, al territorio della Pia Casa, alla Cascina Rampin alla zona ospedaliera, tranne un piccolo tratto strategico che è però il più diabolico: è quello che va dalla Mauri e la Farchemia a questo insediamento, a questo Piano attuativo. Ebbene, qual è la nostra risposta? E del resto non poteva essere molto diversa vista la vostra intenzione, che per ora è in buona compagnia, il Sindaco mi ha detto che la maggioranza PD-Forza Italia ha votato la soppressione di Cogeide e l’incorporazione in Uniacque. No? Così stanno le cose, c’è questa maggioranza diabolica PD e Forza Italia. Ebbene... è il mio partito, sì, almeno uno dei due, non tutti e due, perché tutti e due è un po’..., ancor più diabolico. E come farà a realizzare la fognatura Mauri, Farchemia, questa zona qui, un soggetto che avrà il

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carico di problematiche quali ha Uniacque? Mentre invece era affidabile che la realizzasse Cogeide, che ha dimostrato sul campo che pezzo per pezzo il territorio ce lo ha davvero risanato: i nostri acquedotti, ogni due anni ne ha approfondito uno. Mica era merito del Presidente, chiunque fosse; è l’azienda che funzionava, è l’azienda che è efficiente, che è stata impostata bene e che darà un valore aggiunto a Uniacque. Ebbene, quale risposta date voi, avendo alle spalle queste contraddizioni, ma per vostra insufficiente azione di governo? Vi accontentate di monetizzare degli standard, contenti di portare qualche soldo in cassa, e rinviate alle future Amministrazioni la realizzazione della fognatura. Io avrei dato una risposta diversa: avrei colto l’occasione dell’interesse di privati per realizzare questo insediamento, peraltro governato nel senso di convincere questi privati non solo a tirare fuori i soldi a vantaggio del bilancio comunale, che aveva assoluta necessità di introitare oneri urbanizzativi, ma per introdurre anche quello che enfatizzò in sede di prima adozione il consigliere Giussani, ogni volta che c’è una modifica rispetto al precedente, per esempio il precedente in questo caso è lo strumento urbanistico, e sai, però diminuiscono i volumi, però abbassano le altezze, e sai, chi viene da fuori vede degli edifici meno impattanti. Certo, cose positive, certo, sono cose positive, è lo stesso discorso che voi avete fatto a proposito di Foro Boario, no? Foro Boario: però si fanno meno volumi rispetto a prima. Però, ragazzi, andate a vedere il progetto che hanno depositato in Comune in Foro Boario, è veramente una schifezza, è veramente un capannone indegno di quella porzione nevralgica della città. Io capisco alienare un immobile per fare..., alienare un’area per fare un immobile di valore aggiunto, ma un capannone così andava bene, come io vi suggerivo, in viale Carlo Porta, nell’area di proprietà comunale, che è più grande di 20.000 metri, introitavate una somma maggiore e avreste collocato il manufatto giusto nel posto giusto, con anche più parcheggi, avendo la libertà di decidere cosa fare nel Foro Boario in una più matura circostanza. Ecco, capisco, avete introdotto alcune modifiche che per certi aspetti possono essere considerate positive, però la sostanza è che viene rinviata la realizzazione della fognatura generale dell’area nord di Treviglio, che è l’unica area sprovvista di fognatura, di fognatura, e in più – grazie per l’acqua –, e in più... ho perso il filo che in più, in più... (Ndt, intervento fuori microfono: “Manca la fognatura e?”) Non solo la fognatura, ma c’è una cosa singolare che non mi è mai capitata in tanti anni di attività di registrare: che addirittura altri Enti pubblici, sia pure non territoriali, presentano osservazioni su uno strumenti urbanistico, non so, la ASL, la ARPA, quando la normale interlocuzione, i tavoli, ma voi siete contro i tavoli già, i tavoli sono un’invenzione dalla Borghi e voi li avete cancellati dal vostro vocabolario, ha costretto la ASL a fare un’osservazione per dire: beh, però manca la fognatura, dovete fare degli approfondimenti, state attenti a come realizzate l’infrastruttura, perché il terreno è permeabile più o meno eccetera. E infine la Regione Lombardia, che qui doveva star zitta e non dire proprio niente, invece dire: ma ricordatevi che nel Piano di Governo del Territorio non avete ancora indicato un’area di salvaguardia della IPB, dell’autostrada Treviglio-Bergamo. Cosa c’entra? Come il cavolo a merenda. Tuttavia gli uni e gli altri alla fine concordano che questo intervento s’ha da fare, l’economia di Treviglio dice che s’ha da fare; noi, che siamo dell’opinione che s’ha da fare meglio di così, di come voi proponente, perché ha queste due lacune, una l’ho detta, l’altra ve la ometto perché sto andando oltre i termini. Per cui, anticipando anche la dichiarazione di voto, ci tocca – chi non lo so –, ci tocca, beh, accogliere le osservazioni, perché sono pertinenti, dicono delle cose tecniche oggettive, giuste, ma non approvare definitivamente questo strumento urbanistico, ancorché prendo atto che c’è lì un’industria dismessa, che è meglio un intervento edilizio intelligente rispetto a un’industria dismessa. Il voto sarà negativo. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Consigliere. Nessun altro chiede la parola? Possiamo procedere quindi alla votazione sull’osservazione dell’ASL.

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Dichiaro chiusa la discussione. Dichiarazioni di voto sull’osservazione dell’ASL? Nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto, quindi pongo in votazione l’osservazione n. 1 – e anche l’unica – proposta dall’ASL. Chi è a favore all’accoglimento voti sì, chi è contrario voti no. Dichiaro aperta la votazione. Procediamo con sistema elettronico e con l’ausilio... in modalità palese. Consigliere Fumagalli, non ha votato. Dichiaro chiusa la votazione. 17 i voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio approva. Procediamo anche alla votazione relativa al Piano nel suo complesso. Vi sono dichiarazioni di voto? Nessuno per dichiarazione di voto. (Ndt, intervento fuori microfono) Per dichiarazione di voto? Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Volevo dire che non siamo intervenuti perché concordiamo con l’analisi che ha fatto il consigliere Minuti e, concordando con l’analisi, concordiamo anche con la scelta di votare no. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro per dichiarazione di voto? Pongo in votazione quindi il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Piano attuativo ‘Ambito di trasformazione AT. 1B Porta Nord del Documento di Piano in variante agli atti del PGT, presentato dalla Società Punto 5 S.r.l. – Esame osservazioni e approvazione definitiva”. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 9 voti a favore, 6 contrari, 2 astenuti. Il Consiglio approva. Hanno votato contro i consiglieri Lingiardi, Bussini, Borghi, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi, astenuti i consiglieri Melli e Pignatelli, a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Passiamo al punto n. 4 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Ripiano del disavanzo di amministrazione registrato a seguito del riaccertamento straordinario dei residui”. Per la Giunta illustra il provvedimento l’Assessore al Bilancio, giusto? Prego. ASSESSORE VAILATI: Sì, grazie Presidente. L’operazione di riaccertamento dei residui è un atto tecnico richiesto dalle nuove disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilanci delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi. Per questi, infatti, sono stati individuati i principi contabili fondamentali del coordinamento, che servono per il coordinamento della finanza pubblica. Nella seduta del 29 aprile è stato approvato il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2014. Il risultato del rendiconto è di un avanzo pari a 2.825.000 euro. I residui vengono poi rianalizzati secondo i nuovi criteri dalla contabilità armonizzata. Abbiamo peraltro fatto una Commissione ad hoc dove, appunto, sono stati spiegati tecnicamente i procedimenti. Successivamente, con delibera della Giunta comunale n. 48 del 30 aprile, si è proceduto alla determinazione del risultato di amministrazione al primo gennaio 2015. Pertanto i valori si modificano in tal senso, cioè il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014, pari a 2.800.000 euro, considerando poi i residui attivi cancellati in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate, residui passivi cancellati in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate, i residui attivi e passivi re-imputati agli esercizi in cui sono esigibili, il calcolo quindi del fondo pluriennale vincolato porta ad avere un risultato di amministrazione al primo gennaio 2015 di 3.500.000 euro. Viene calcolato poi il Fondo crediti di dubbia e difficile esazione, che per il nostro Comune è pari a 3.100.000 euro circa. Vengono stabiliti gli importi di parte vincolata, che hanno un totale di 1.700.000 euro. Si arriva così ad un disavanzo di 1.261.000 euro. L’articolo 2 del decreto ministeriale del 2 aprile 2015 stabilisce quali sono le modalità per

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ripianare il disavanzo. Le modalità di ripianamento del disavanzo sono o in un’unica soluzione, con per esempio proventi realizzati dall’alienazione di beni patrimoniali disponibili, oppure dilazionare l’importo in trenta esercizi. Pertanto si propone a codesto Consiglio di poter procedere al recupero del disavanzo di amministrazione, determinato appunto a seguito del riaccertamento straordinario dei residui, in trent’anni, attraverso l’applicazione al bilancio 2015 e ai bilanci seguenti di una quota costante di disavanzo pari a 42.000 euro. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola il consigliere Lingiardi. Prego, Consigliere. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Sì, abbiamo in Commissione analizzato questa nuova rideterminazione dell’avanzo d’amministrazione, in questo caso non è un avanzo ma è un disavanzo di amministrazione, e sinceramente devo dire che all’inizio ho proprio avuto un momento di scoraggiamento rispetto a questa questione, non pensavo proprio di poter verificare un disavanzo, specialmente in queste condizioni, dopo i riaccertamenti. Per la verità un accenno era stato fatto, perché nei conti economici, quelli con modalità, e non so se sarà la modalità completa nuova, ma quelli conti economici e stato patrimoniale, l’anno scorso avevamo un milione di disavanzo e quest’anno, con una partecipazione straordinaria della vendita delle reti del gas, saremmo andati a 2 milioni di disavanzo. Allora cosa ho fatto? Sono andato a vedere quali erano un po’ le questioni base rispetto a questo disavanzo di 1.200.000 euro, mi sembra, 1.261.000, e la cosa importante che si può valutare è questo famoso Fondo crediti di dubbia e difficile esazione. Allora, il Fondo crediti di dubbia esigibilità è un fondo che viene istituito per tali crediti, per i crediti appunto di dubbia esigibilità, ed obbligatorio effettuare un accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità nel bilancio di previsione e vincolare una quota del risultato di amministrazione in sede di rendiconto. In sede di rendiconto, fin dal primo esercizio di applicazione del principio, l’Ente vincola nell’avanzo di amministrazione l’intero importo dei Fondi crediti di dubbia esigibilità, e questo è talmente elevato che porta poi ad un disavanzo, ed è quantificato appunto poi in un prospetto riguardante il Fondo. Nello stesso tempo, se il risultato appunto di amministrazione non presenta un importo sufficiente a comprendere il Fondo crediti di dubbia esigibilità, per tale quota si registra appunto un disavanzo, che dev’essere applicato al bilancio di previsione in corso di gestione. Fino a quando il Fondo crediti di dubbia esigibilità non risulta adeguato non è possibile utilizzare l’avanzo di amministrazione. Queste sono le regole, nuove regole contabili. Poi mi sono chiesto: ma è possibile, solo noi abbiamo questo Fondo così importante? Allora sono andato a guardare un po’ di delibere dei vari Comuni, anche qui intorno, e devo dire che non ce n’è una uguale all’altra di delibere, a veramente, non ce n’è una uguale all’altra, però devo dire che la nostra..., la delibera del Comune di Treviglio è fatta abbastanza bene perché va a prendere l’allegato B1 dell’Arconet della Ragioneria dello Stato, del MEF, e quindi quello era il mio punto di riferimento per confrontarmi con le altre delibere. Perché nelle altre delibere io non ho mai trovato questo Fondo crediti di dubbia esigibilità e, sinceramente, non capisco perché. Poi ho trovato finalmente una delibera della Città di Vigevano che adotta questo allegato e ai Fondi crediti di dubbia e difficile esazione c’è zero. Ma la tabella è proprio uguale nella sua composizione e ha, invece, altri vincoli derivanti da leggi e da principi contabili e altri vincoli formalmente attribuiti all’Ente; aveva un avanzo di amministrazione di 16.314.000, certo non è proporzionale rispetto al numero degli abitanti, sicuramente, aveva un avanzo di 16.314.000 e a fine totale parte disponibile, che è il punto finale di tutto, rimane con un avanzo di 6,8 milioni, quindi non va in disavanzo. Allora io ho fatto la mia ricerca, non ho trovato nessun Comune che va in disavanzo. La pongo come questione per capire, cioè a me piace capire su queste questioni qua, non tanto... Va

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beh, il disavanzo poi è stato..., si è deciso di dividerlo per trent’anni, io su questo assolutamente non sono d’accordo, credo che sarebbe stato meglio imputare tutto trovando la soluzione, in un’unica soluzione nell’anno in corso, in modo da poter partire senza problemi anche per i prossimi anni, quindi partire da zero anche da questo punto di vista, no? È anche un modo come per dire: lasciamo almeno, sulla parte del disavanzo lasciamo le cose a posto. Io su questa questione dei trent’anni non sono assolutamente d’accordo, ecco, però mi chiedevo come mai questo Fondo così elevato. Certo, ci sono dei criteri, poi lo stesso..., c’è la relazione del Revisore dei conti che parla di probabilità di default e quindi c’è una percentuale, si va a calcolare la probabilità di default, che evidentemente è quella che era degli anni passati e che poi ha portato ad ampliare questo Fondo. Niente, la pongo come questione. Non l’ho posta nel momento in cui eravamo in Commissione perché non avevo ancora approfondito questa cosa. Chiedo alla Ragioneria, alla parte di finanza di approfondire come mai altri Comuni questo Fondo non l’hanno istituito, non c’è perlomeno nelle delibere, non so se non sono stato io capace di andare a estrapolare. E la stessa cosa, anche il Comune di Crema la stessa cosa. Io ho letto anche la delibera Caravaggio e, sinceramente, passa da 2,6 milioni di avanzo, va a 3,8 o 3,7, e finisco... PRESIDENTE PIGNATELLI: Concluda, per cortesia. (Ndt, intervento fuori microfono) Interviene come Capogruppo? Va bene, prego. CONSIGLIERE LINGIARDI: Sì, intervengo solo io. E quindi, cioè, me lo pongo veramente come questione, faccio fatica a dire “no, va beh, va tutto male”, anche se ho molte critiche da fare, però su questa questione qua credo che sia necessario approfondire. E comunque questo Fondo di dubbia esigibilità è veramente elevato, è veramente importante. Il problema poi della questione appunto del disavanzo di amministrazione che va a spalmarsi veramente per trent’anni credo che sia improponibile. Io chiedo di approfondire questo aspetto qui; so che ormai la delibera è stata fatta, non penso che si possa tornare indietro, ma approfondiamo compiutamente la questione. Per il resto poi farò dichiarazione di voto. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. È iscritto a parlare il consigliere Minuti. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MINUTI: Ho apprezzato l’intervento che mi ha preceduto del collega Lingiardi per il rigore, la serietà, potendo dalla sua parte strumentalizzare il fatto che per la prima volta un nostro bilancio, sia pure per effetto di alcuni adempimenti contabili, passa dall’avanzo al disavanzo, strumentalizzare quindi questa novità assoluta dei conti in rosso, ha viceversa, comparando la nostra delibera con altre, addirittura osservato come la nostra abbia osservato regole di rigore contabili più apprezzabili rispetto ad altre, che magari nascondono il risultato vero del loro bilancio. Questo è il frutto di una tradizione amministrativa-contabile rigorosa del nostro Comune, di una politica di bilancio molto apprezzabile dal punto di vista tecnico, dal punto di vista tecnico, anche se, da ultimo, i passaggi epocali che stiamo vivendo ci hanno un po’ tolto di mano dalla retta via del rigore della gestione di bilancio. Ne citavo la volta scorsa alcuni che nessuno ha percepito forse, mi spiace, ma il ragioniere però mi ha chiesto ragione, mi ha chiesto conto, e cioè ho citato quei famosi mille contribuenti fantasma che ci sono nella nostra città e che effettivamente indeboliscono la credibilità del credito delle imposte locali, e sono quei residenti fluttuanti, che oggi ci sono subito e domani non ci sono, non lasciano tracce però ricevono una cartella delle tasse locali, quindi sono inclusi nel ruolo generale, ne rappresentano dal 5 al 7%

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e sono un credito che non riscuoteremo mai; oltre al credito che non riscuoteremo mai da quelli che son qui, restano qui, resteranno qui, ma che da un po’ di tempo non sono più cittadini esemplari come c’era una volta, ma sono cittadini morosi. La morosità, a Treviglio, è lo sport più praticato. E allora, a fronte di queste novità, cito solo questa per non appesantire il dibattito, ma è ovvio che il legislatore doveva condurci ad accentuare il passaggio da una contabilità meramente formale e di cassa a una contabilità simile a quella del privato, dove i residui attivi diventano crediti e i residui passivi diventano debiti, ma se sono crediti dobbiamo affiancare ad essi anche un fondo per quelli che non riscuoteremo mai. Da qui il fondo svalutazione crediti, che è necessario, e di quella portata lì è appropriata alla dimensione dei nostri crediti. I nostri crediti sono di 20 milioni, è ovvio che almeno il 10% di questi 20 milioni dobbiamo ritenere che possano essere a rischio, e questo determina un risultato, e così i debiti, sperabilmente, magari qualche volta possono anche non essere più tali perché abbiamo fatto una gara, abbiamo ottenuto lo sconto, il ribasso e così via. Chiudiamo finalmente i cantieri perché a volte i ribassi ci sono e l’economia, ma non chiudono i cantieri, non chiudono la contabilità finale che ti consente di utilizzare le somme e di stornarle in favore di altre opere. Queste sono le pigrizie, le difficoltà organizzative. Detto questo, e dal punto di vista contabile ha detto il bene e il male con molta saggezza il consigliere Lingiardi, c’è una cosa però che noi non possiamo condividere, ma che è simile a quella della delibera precedente, signor Sindaco, e cioè: voi riscuotete della monetizzazione degli standard di un intervento edilizio, per il quale le aree circostanti sono prive di fognatura, e la fognatura la faranno le Amministrazioni future. Voi incassate le somme, la fognatura la faranno le Amministrazioni future. Insomma, è vero che siamo in un periodo di difficoltà ed è apprezzabile che in un periodo comunque si facciano le cose, perché è un ausilio all’economia. Anche in questo caso il ripiano poteva essere, tante è un ripiano sulla carta, è un ripiano sulla carta, perché una rigorosa verifica dei conti potrebbe portare anche a risultati diversi. Magari lo vedremo tra poco in sede di variazione di bilancio. Io qualche idea ce l’ho al riguardo, ma... E quindi ricorrere a una delle tre soluzioni che consente il legislatore, e cioè che accertiamo questo disavanzo derivante dalla revisione straordinaria dei residui attivi e passivi e lo ripianiamo in trent’anni; io dico ripianiamolo subito, dico ripianiamolo subito. E quindi sono d’accordo col consigliere Lingiardi, e detto questo, siccome oggi ho debordato dal tempo che mi è concesso dal Regolamento, preannuncio anche che mi spiace dare un voto contrario alla delibera. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro è iscritto? La parola al Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Apprezzo lo spirito propositivo dei due interventi, leggermente diverso quello del consigliere Lingiardi rispetto a quanto è apparso sulla stampa recentemente, però mi piace anche che, insomma, un po’ alla volta si maturino all’interno, ad esempio, di questo tema che è particolare punti di vista un pochino più mediati. Io credo che siano da rilevare alcune cose. La prima: condivido, dico, il Comune di Treviglio si è sempre mosso in un’ottica estremamente prudenziale, quindi i conti sono sempre stati solidi e nessuno ha mai creato artatamente avanzi tecnici, come invece c’era scritto qualche tempo fa o qualche giorno fa. Quindi quello che vorrei sottolineare era appunto questo: noi, dal punto di vista amministrativo, abbiamo dato questo mandato, cioè quello di fare in modo tale che ci sia la maggior sicurezza possibile sul sistema dei conti. La maggior sicurezza possibile vuol dire avere, nel momento in cui non c’era tutta la certezza possibile ed immaginabile, fatto l’inserimento all’interno di questo elenco dei residui, fermo restando che è un elenco dinamico; quindi è una fotografia, ma quello che capiterà invece di sviluppare una serie di fotogrammi che poi diventeranno un film. Noi abbiamo la possibilità di vedere incassati durante il corso di quest’anno alcuni di questi residui che eravamo obbligati a

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iscrivere non per cassa ma per competenza. Penso al più grosso di questi con la transazione, il contenzioso con HOLCIM, tanto per fare un esempio dell’importo di qualche centinaio di migliaia di euro, che nel momento in cui si chiude è ovvio che “svuota” significativamente una parte di questo credito. Averlo previsto e averne previsto la inesigibilità ad oggi ci consente di dire che il bilancio sta il meglio possibile. Due scelte. Abbiamo spalmato su tutti gli anni possibili questo delta, fermo restando il fatto che, nel momento in cui, di anno in anno, arriveranno invece all’interno delle casse del Comune di Treviglio i crediti che saranno diventati esigibili e sono ancora esigibili – per questo che sottolineo la dimensione dinamica dell’operazione –, sarà possibile che questi entrino all’interno del fondo e si alzi l’avanzo che poi possa essere applicato, e quindi questa discussione sarà anche scelta delle future Amministrazioni. Oggi noi chiediamo di fare questa operazione: uno, un riaccertamento estremamente prudenziale che mette i conti in sicurezza nei confronti di qualsiasi possibilità; due, spalmarlo su trent’anni che ci consente di diluirlo al massimo possibile in maniera tale che impatti il meno possibile sui servizi sul bilancio del Comune. La scelta poi, e la valutazione, secondo me, potrà essere fatta nel momento in cui cominceranno ad arrivare i fondi che al momento noi abbiamo prudenzialmente inserito all’interno di questo elenco. Quindi io ringrazio anche il consigliere Lingiardi per la verifica che ha fatto sugli altri Comuni. Credo davvero che lo spirito, diciamo, di tutela, di sicurezza, di garanzia in questo caso debba essere apprezzato. Comporta uno sforzo immediato ma ci consente, dall’altra parte, di dire che i conti sono il più stabili e più solidi possibile. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Non vi sono altri interventi, dichiaro quindi chiusa la discussione. Pongo in votazione... Vi sono dichiarazioni di voto? Nessuno per dichiarazione di voto? Consigliere Lingiardi, per dichiarazione di voto, prego. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Sì, signor Sindaco, io ero propositivo perché ho scoperto alcune cose, però non ritiro quello che ho detto sui giornali. Continuate a dire che non è reale questo disavanzo, ma secondo me è assolutamente reale. Tant’è vero che proprio il fondo crediti di dubbia esigibilità dà delle caratteristiche come posta di spesa, spesa, che cos’è la spesa? E il disavanzo, se si spalma su trent’anni, ci sarà un motivo, cioè il legislatore non ha detto: fate un fondo, mettete il disavanzo, poi man mano nel tempo questo si riempie in funzione dei residui attivi e passivi che vanno a togliersi. C’è, esiste, tant’è vero che dice anche: potete veramente lavorare su quest’anno, togliere questo disavanzo completamente e ripartire punto accapo. Invece ancora una volta si spalmano su trent’anni, che andranno a toccare le partite correnti, facendo che cosa? Provocando tutto quello che si sta provocando ultimamente nel senso di diminuire i servizi. Fra poco... a parte abbiamo fatto il leasing, ci sarà la questione di piazza Setti, adesso ho sentito che ci sarà un altro leasing sull’ex Tribunale; è chiaro che la parte sopra del bilancio viene toccata massicciamente. C’era anche stata la questione dei mutui, giustamente ne abbiamo parlato anche in Commissione, la Cassa Depositi e Prestiti parlava di opportunità, e tanti Comuni la stanno prendendo questa opportunità, perché – e sbagliano, secondo me – e in questo caso io sono d’accordo col Comune di Treviglio che non lo sta portando. (Ndt, intervento fuori microfono: “miracolo”) Miracolo, però è così. Son d’accordo. Perché si spalmava, adesso c’era un beneficio, ma si sarebbe spalmato invece nel futuro il costo della rimodulazione di tutti i mutui. Io son d’accordo su questa cosa qui, però stiamo attenti perché la parte alta del bilancio man mano continua a diminuire in termini di opportunità. E quando diminuiranno tanto, si dovrà aumentare le tasse, e non ci saranno altre modalità per poterlo fare. Quindi, signor Sindaco, adesso, va beh, io ero propositivo prima, adesso non mi faccia dire il

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contrario di quello che ho detto sui giornali perché non è che mi sveglio al mattino e le dico il contrario. No, io non sono d’accordo su questo spalmare per trent’anni, e se lo permette il legislatore, è chiaro che l’ha permesso per quale motivo? Perché alcuni Comuni sarebbero finiti in queste condizioni, abbiamo visto, e ha dato delle opportunità. Cioè io adesso... il Comune di Treviglio 1,2 milione per trent’anni sono 40.000 euro, ma magari qualche Comune grosso qualche problema in più ce l’avrà, specialmente su questo fondo crediti di dubbia esigibilità, perché le percentuali di mancata riscossione sono veramente impressionanti, sono impressionanti. La probabilità di default, come si dice, è impressionante in questo senso, e quindi bisogna agire anche su quell’aspetto lì. Però, concludo, il nostro parere su questo aspetto sarà negativo. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro è iscritto per dichiarazione di voto? Pongo, quindi, in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno, avente oggetto: “Ripiano del disavanzo di amministrazione registrato a seguito del riaccertamento straordinario dei residui”. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Consigliere Sghirlanzoni, non ha votato. Dichiaro chiusa la votazione. 9 voti a favore, 6 contrari, 2 astenuti. Il Consiglio approva. Hanno votato no i consiglieri: Lingiardi, Bussini, Borghi, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi; astenuti i consiglieri: Melli e Pignatelli; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta. Procediamo anche questa volta con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa... no, non ha votato il consigliere Fumagalli. Dichiaro chiusa la votazione. 11 voti a favore, 6 contrari e nessun astenuto. Il Consiglio approva. Hanno votato no i consiglieri: Lingiardi, Bussini, Borghi, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Affrontiamo il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente oggetto: “2^ variazione al Bilancio di previsione annuale 2015 e pluriennale 2015-2017”. Illustra il provvedimento per la Giunta l’assessore Vailati. Prego. ASSESSORE VAILATI: Grazie, Presidente. La seconda variazione di bilancio riguarda principalmente alcune entrate correnti che vengono poi ridistribuite sulle spese correnti. Abbiamo una variazione in aumento delle entrate correnti per 245.000 euro, che sono date dal contributo regionale morosità incolpevoli, dal rimborso spese di amministrazione sorveglianza ed assistenza su corsi d’acqua e diritti di escavazione. Per quanto riguarda le entrate straordinarie, viene inserito il contributo Fondazione Cariplo Progetto rogge, che viene poi destinato nelle spese di parte straordinaria, quindi entra e viene destinato poi nelle spese. Per quanto riguarda le spese correnti, sono state fatte richieste dagli Uffici di incremento di alcuni capitoli, di variazioni di storni PEG, che peraltro abbiamo avuto modo di vedere in Commissione; riguardano principalmente storni PEG per 27.000 euro e un incremento invece di capitoli per 272.000 euro. Per quanto riguarda appunto le spese di investimento, come vi dicevo prima, il Progetto rogge viene poi distribuito su due capitoli relativi agli incarichi e ai trasferimenti. Viene poi fatta nella parte straordinaria anche una variazione di capitolo per una miglior ricollocazione. Sulla variazione, la seconda variazione è stato dato anche il parere dell’Organo di revisione, che constata che vengono comunque mantenuti gli equilibri di bilancio e la regolarità contabile. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI:

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Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi nel dibattito. Nessuno chiede la parola? Dichiaro chiusa la discussione. Pongo in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente oggetto: “2^ variazione al Bilancio di previsione annuale 2015 e pluriennale 2015-2017”. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 8 voti a favore, 4 contrari e 2 astenuti. Il Consiglio approva. Hanno votato no i Consiglieri: Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Minuti; astenuti i Consiglieri: Melli e Pignatelli; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Pongo in votazione anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta. Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 10 voti a favore, 5 contrari e nessun astenuto. Il Consiglio approva. Hanno votato no i Consiglieri: Lingiardi, Bussini, Borghi, Ciocca Daniela, Minuti; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Passiamo al punto n. 6 all’ordine del giorno, avente oggetto: “Approvazione Bilancio di esercizio 2014 dell’Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Per la Giunta illustra la proposta di delibera l’assessore Prandina. Prego. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Grazie, Presidente. Si chiede l’approvazione del Bilancio di esercizio 2014 dell’Azienda speciale Risorsa Sociale. Dal gennaio 2008 l’Azienda speciale è l’ente strumentale dell’Ente locale e l’azienda si basa, basa la sua attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità. E il bilancio, come in Commissione abbiamo trattato con la presenza del Direttore amministrativo, signora Marchesi, e con la presenza anche, con l’audizione del nuovo Direttore sociale dell’Ufficio di Piano, dottoressa Bassoli, il bilancio redatto è redatto secondo il modello previsto dalla normativa e ha dato le seguenti risultanze: stato patrimoniale un totale attivo di 1.514.000 euro (arrotondo); totale passivo uguale cifra; il conto economico invece ha avuto un utile d’esercizio di 1.662. Ora, avete allegato al bilancio anche il verbale dell’Assemblea che comprende anche la relazione del Revisore dei conti, che così recita: “la revisione...”. So che è stata posta molta attenzione alla, diciamo, alla relazione del Revisore dei conti e anch’io ho apprezzato soprattutto i controlli di cui ho chiesto con espressa lettera, mia e del Vice Presidente, che i controlli siano fatti trimestrali e presentati al Consiglio d’Amministrazione proprio, insomma, dati i precedenti che in gennaio sono successi ad una partecipata. La relazione recita: “la revisione è stata svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio d’esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti nel suo complesso attendibile”. Vado veloce. Il bilancio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa, è quello che vi ho letto. E vado sul finire della relazione, dove dice: “il Revisore attesta che nel corso dell’anno 2014 sono state regolarmente eseguite le verifiche periodiche, nel corso delle quali non sono emerse irregolarità, e conclude il revisore esprimendo una valutazione positiva. Se ci sono domande, sono a disposizione. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE LINGIARDI: Sì, grazie, Presidente. Abbiamo sviscerato bene tutti gli argomenti in Commissione. Devo

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anche ringraziare la dottoressa Basso... – Bàssoli o Bassòli? – Bassoli e la dottoressa Marchesi perché erano presenti e veramente non tanto sul bilancio ma quello che interessava era sul discorso della pianificazione del piano triennale appunto di zona, abbiamo sviscerato bene un po’ tutti gli argomenti. Sul bilancio io credo che non ci sia assolutamente niente da dire. Io son d’accordo anche con questo utile risicato perché vuol dire che tutto viene speso giustamente per i cittadini della zona, che sono centodiecimila abitanti, diciotto Comuni, una bella, quindi, risorsa sociale, una bella realtà. Va beh, credo che sia da mantenere la risorsa sociale, fa politiche importanti anche per quei Comuni che non hanno opportunità, possibilità nel bilancio di fare delle politiche diciamo in house e quindi le fanno attraverso questa società molto, attingendo anche e facendo economie di scala, specialmente sulle questioni ad esempio degli assistenti sociali perché quei Comuni piccoli che hanno bisogno di un part-time di assistente sociale però se ne assume una e si porta in due Comuni. Ecco, non ho nient’altro da dire, se non che sono assolutamente d’accordo con la sollecitazione che ha fatto l’Assessore riguardo ai Revisori dei conti. È necessario... perché poi i revisori sono anche pagati, ormai è obbligo di legge pagare i revisori che facciano le relazioni come devono fare e facciano i controlli come devono, come Dio comanda. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro ha chiesto di intervenire nella discussione? Nessun altro. Dichiaro chiusa la discussione. Vi sono dichiarazioni di voto? Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno per dichiarazione di voto. Pongo, quindi, in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno avente oggetto: “Approvazione Bilancio di esercizio 2014 dell’azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 13 voti a favore, nessun contrario, 2 astenuti. Il Consiglio approva. Astenuti i consiglieri Melli e Pignatelli; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Procediamo con il punto n. 7 all’ordine del giorno avente oggetto: “Approvazione Piano di Zona del sistema integrato di interventi e servizi sociali ed Accordo di programma per il periodo 2015-2017 e contestuale approvazione Contratto di servizio 2015-2017 con l’Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Illustra il provvedimento l’assessore Prandina. Prego. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Grazie, Presidente. Si chiede ora il recepimento del Piano di Zona 2015-2017 e contestualmente anche il Contratto di servizio tra il Comune di Treviglio e l’azienda Risorsa Sociale. Ora, sono sessanta pagine, se avete realizzato, stampandole o guardandole a ,video sono sessanta pagine per cui mi limiterò ai punti essenziali. Fra l’altro, dico, chi ha partecipato – e lo ripeto – alla Commissione Terza ha potuto assistere all’audizione molto esaustiva proprio della dottoressa Bassoli, che è il nuovo Direttore sociale dell’Ufficio di Piano. Bene, qui non parliamo di gestione ma di programmazione e condivisione. Il Piano di Zona, infatti, è lo strumento di programmazione che dura tre anni (2015-2017) ed è nato con la legge 328/2000. Vi segnalo quelle che sono le tre linee strategiche, che sono l’accesso ai servizi per tutti uniformandoli, che sono il sostegno alla famiglia nella crisi, e come terza linea strategica la grande attenzione per la non autosufficienza. E nello sviluppo di questo programma si è basati, se andate a pagina 38, insomma sono tante, eccolo qua, a pagina 38 ci sono proprio le linee strategiche analiticamente così prodotte. Preso atto, infatti, delle linee regionali, le linee strategiche a, b, c sono tre: a) l’uniformare le modalità di accesso ai servizi, soprattutto come accesso alle unità di offerta e alle tariffe, e

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questo coinvolge i Comuni, l’ASL e il privato sociale. Questa sinergia non deve venire certo meno; b) il sostegno del caregiver nei compiti di cura, usano questa... insomma, caregiver io parlo di familiari perché sono nient’altro che i familiari che si prendono cura a livello domiciliare dei malati e degli anziani, però è di moda così e prendiamone atto. E questo è un caposaldo, anche perché il SAD, che è il servizio di assistenza domiciliare, è previsto in house in due Comuni, cioè lo gestiamo noi e Caravaggio a livello di Comune, mentre tutti gli altri 16 Comuni, diciamo, attingono dai servizi di Risorsa Sociale. Questo per mantenere in famiglia l’assistito e sempre meno istituzionalizzare il malato, l’anziano e, insomma, più si potenziano questi servizi meno si va negli istituti, nelle comunità protette. Il terzo punto, la terza linea strategica è il sostegno alla famiglia nel fronteggiare gli effetti della crisi. E qui c’è anche il rispetto al bisogno abitativo. Sapete che a Treviglio soprattutto, ma anche in tutto l’ambito, in tutti i 18 Comuni cioè una grande situazione di emergenza abitativa; e allora si è fatto un lavoro di raccolta dati, che hanno fotografato quello che sono le risorse e quello che è il target proprio del bisogno. Noi desideriamo rilanciare il tema sul libero mercato, sul mercato privato, laddove l’Ente non riesce a dare risposte, e non è facile perché l’incrocio tra domanda e offerta, c’è molta domanda e c’è poca offerta, diciamolo così semplicemente. Nel contempo, vi dico che proprio al Comune di Treviglio abbiamo vinto un bando recentemente e sono arrivati 108.000 euro proprio, presto poi declineremo gli interventi proprio per questo incrocio domanda/offerta attraverso il libero mercato. L’altro sostegno è quello al reddito ma soprattutto alla ricerca di lavoro. L’emergenza abitativa esiste perché esiste una disoccupazione molto forte. Per cui ci saranno dei voucher dell’INPS, delle borse lavoro, dei percorsi di riqualificazione attraverso il NIL, il nucleo di integrazione lavoro, che comunque come servizio verrà rivisitato. Concludo per non farla lunga perché chi, ripeto, ha assistito all’audizione dei due direttori è già molto informato, e concludo dicendo che verrà garantita la massima trasparenza decisionale attraverso modalità di lavoro collegiali assicurate e dal Consiglio di Amministrazione dell’azienda e dall’Assemblea dei Sindaci. Se ci sono domande o interventi, prego. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi nel dibattito. È iscritta a parlare la consigliera Bussini; ne ha facoltà. CONSIGLIERE BUSSINI: Sì, grazie, Presidente. Purtroppo non sono riuscita a presenziare alla Commissione, mi dispiace, ma ho dato un’occhiata al materiale, che devo dire è molto nutrito, e siamo in effetti a quindici anni dall’emanazione dalla legge 328/2000, come ricordava l’Assessore, che prevedeva appunto la definizione di un sistema locale omogeneo, che andava oltre al sistema comunale, per offrire appunto servizi sociali a un territorio più ampio. Ho letto alcune parti del documento, che è ricchissimo di informazioni e che va analizzato in modo approfondito, cosa che purtroppo non ho avuto tempo di fare, però esprimo alcune osservazioni. Innanzitutto l’evidenza, attraverso dati che sono presenti in questo documento, di un quadro sociale, demografico ed economico non incoraggiante. È incoraggiante, va beh, il progressivo invecchiamento della popolazione, questo direi che è positivo. Però è ormai strutturato l’aumento delle situazioni di fragilità sociale, ho letto, e un aumento costante di persone e famiglie in condizioni di povertà. Sono diventati proprio dei dati strutturali, mentre negli anni precedenti era un trend, che si sperava ad un certo punto magari finisse e invece è diventato un carattere strutturale. E tutto questo, purtroppo, in un contesto di diminuzione di risorse pubbliche e, oltre alla diminuzione, come abbiamo già avuto modo di parlare per i vari fondi nazionali e regionali, fondi che non sono mai definiti in modo strutturale, quindi ogni anno – mi rendo conto – è sempre un po’ una rincorsa e non sapere quanto è effettivamente a disposizione dell’azienda.

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Il quadro normativo è sempre in evoluzione e la frammentazione degli interventi, questo è il quadro in cui poi si muove il tutto. Io volevo solo sottolineare due cose: appunto questa precarietà dei finanziamenti, che è positivo il fatto che questo documento sia triennale, l’avevamo già, diciamo, proposto negli anni scorsi che non fosse annuale ma che ci fosse un respiro un pochino più ampio nella programmazione, quindi il fatto che sia triennale è positivo; però non c’era stato un anno che era... (Ndt, intervento fuori microfono) Ah, era il contratto di servizi? Scusa, mi sono confusa. Un orizzonte triennale, però, mi rendo conto, come anche è scritto qui, che la sua sostenibilità, però, è legata a questi fondi nazionali per le politiche sociali, e sia regionali che nazionali, che sono di anno in anno così un po’ un punto di domanda. Una cosa che volevo così, magari, cercare di chiarire, che secondo me sarà un punto da tenere con un’esortazione a tenere sotto controllo, è l’introduzione del nuovo ISEE. Vedo che è uno degli obiettivi strategici per il 2015-2017. E un obiettivo che è posto in questo documento è il processo di definizione dei criteri di compartecipazione dei cittadini alla spesa sociale, attraverso un’azione di conoscenza e di accompagnamento del processo di applicazione del nuovo ISEE. Questo un pochino mi preoccupa, infatti anche voi sottolineate: salvaguardando la sostenibilità economica delle famiglie e dei Comuni, perché l’impatto potrebbe essere abbastanza pesante ancora a carico delle famiglie e dei soggetti fragili. Ecco quindi il nostro, così, input è quello di esortazione di controllare, di monitorare che ci sia il minore impatto possibile. E le altre questioni importanti per noi sono, come ha accennato già l’Assessore, il bisogno abitativo, che in effetti è cresciuto, il sostegno al reddito e quindi al lavoro, e la questione dei centri diurni disabili, che avevamo già comunque posto in una interpellanza. Ecco, questi sono un po’ i ponti dove vorremmo ci fosse un pochino più di attenzione e di controllo. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro chiede la parola? È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, grazie, Presidente. Abbiamo discusso appunto di queste linee strategiche. Le linee strategiche dicono di uniformare le modalità di accesso ai servizi, e questo è essenziale, specialmente in un ambito, fosse solo Treviglio non ci sarebbe il problema, è un ambito, abbiamo detto 18 Comuni, 111.000 abitanti, è necessario appunto uniformare le modalità. Sostenere, diciamo, l’accompagnamento della famiglia nei compiti di cura, appunto, posso dire caregiver, che poi diventa una cosa che non si riesce bene a capire che cos’è; assolutamente importante partendo dal sanitario e il trasferimento al socio-sanitario. Cioè questa questione, questo binomio, diciamo, non so come si può dire, che queste strutture, che poi alla fine devono in qualche modo parlarsi, perché da una parte c’è il sanitario, c’è l’ospedale, c’è la cura immediata. Dall’altra parte, invece, c’è una necessità di assoluta... di risorse anche perché la cura immediata poi si traduce in lungodegenza, e quindi con la questione qua del socio-sanitario, che però negli anni ha avuto sempre esclusivamente decrementi di investimento. Mi ricordo il Fondo nazionale politiche sociali erano cifre di tutto rispetto, di tutto rispetto, parlo di cinque, sei, penso anche sette anni fa, e man mano sono diminuite. Ad esempio, il Fondo nazionale, non mi ricordo se era nazionale o regionale, ma il Fondo per la non autosufficienza un anno era sparito completamente. (Ndt, intervento fuori microfono) Me lo ricordavo, ma non ho visto la tabella, ma era sparito completamente, adesso si sta invertendo la tendenza. E meno male perché è essenziale trasferire un po’ di risorse dal sanitario al socio-sanitario, all’aiuto, alla cura, all’accompagnamento alla famiglia, alla casa, all’anziano. L’anziano non è... cioè il fatto che lo si porti in ospedale sì, va bene, ma non è

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quello il suo posto, non è quella la lungodegenza, e dobbiamo assolutamente aiutare a fare questo. E poi la terza parte, sostenere la famiglia per fronteggiare gli effetti della crisi, è evidente, è un tema importante proprio per quello che è successo in questi ultimi anni. Non sostenere la famiglia vuol dire poi avere una ripercussione enorme, enorme, nei momenti di crisi. Ecco, io, però, ho una cosa da dire su questa questione. L’Ufficio di Piano ha fatto un percorso per arrivare – e io sono d’accordo ad arrivare – a queste linee strategiche, però un pochettino più di politici all’interno dell’Ufficio di Piano che capiscano cosa vuol dire anche parlare con l’assistente sociale e dire quali sono le tematiche. Perché alla fine si arriva all’Assemblea dei Sindaci, io ho partecipato per cinque anni all’Assemblea dei Sindaci ma devo dire che i Sindaci alzavano la mano ma senza sapere bene di cosa si stava parlando; invece mettere le mani in pasta su queste cose e partecipare, fare un piano strategico condiviso dai politici perché devono sapere cosa ci sta dietro. Loro le sanno le cose, i problemi li sanno, ma come risolverli lo si fa tutti assieme in un piano strategico, in un Ufficio di Piano che compartecipa con le associazioni, con il privato sociale, ma deve compartecipare queste idee anche con la politica. Mi ricordo che, penso sette-otto anni fa, c’era stata una proposta di fare un gruppo di lavoro di politici, ma poi naturalmente è cascata nel vuoto, e mi dispiace perché questo è invece un punto, un punto focale. L’altra questione – ha accennato prima la consigliera Bussini sulla questione – del contratto di servizio, e io avevo criticato il contratto di servizio a un anno negli anni passati, sono contento che sia tre anni perché Risorsa Sociale ha bisogno che tutti i Comuni diano il loro assenso per un periodo sufficiente per poter fare anche degli investimenti, e questo essenziale per la vita di Risorsa Sociale, che è la società di gestione di questo piano importante, Piano di Zona dell’ambito di Treviglio. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, Consigliere. È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Un paio di considerazioni molto semplici. Una relativa al Documento programmatico del Servizio sociale per il triennio 2015-2017, documento elaborato dal Coordinamento degli assistenti sociali distrettuali nel febbraio 2015, laddove, a pagina 5, parla di “cartella sociale informatizzata”. È un sogno, è un sogno che magari si avvera l’anno prossimo, o magari non si avvera mai. È ovvio che da cittadino, prima della cartella sociale informatizzata, preferirei avere una cartella sanitaria informatizzata, quindi comunque una sola cartella con dentro tutto. Quindi io vado a fare gli esami del sangue, vengono trasferiti questi dati sulla tesserina; vado a fare una radiografia, uguale; vado a fare la visita di idoneità agonistica, sportiva agonistica, e viene messo su. Quindi tutti i dati di tipo sanitario e tutti i dati di tipo sociale sarebbero così uniformati da una parte e compressi in un piccolissimo chip, in un documento che sta in qualsiasi tasca. A me risulta – e chiedo all’Assessore, quando avrà tempo, di fare una verifica di questo tipo – che perlomeno in ambito sanitario questa cosa Regione Lombardia la sta già portando avanti, e mi risulta che sia stato già affidato a Lombardia Informatica uno studio di questo tipo. Mi diventa un po’ difficile, invece, ragionare in ambito di 328 perché la 328 è nata come legge vecchia, ormai ha quindici anni, è stato sottolineato anche prima, è una legge vecchissima, una legge che non risponde più ai desiderata, alle necessità, meglio ancora, di quello che è la nostra società del giorno d’oggi. Mi auguro che venga cambiata e che venga cambiata in fretta. Oggi abbiamo questa, tant’è, ce la ‘cucchiamo’, come si dice. È vero quello che dice il consigliere Lingiardi dell’integrazione fra il sanitario e il socio-sanitario; io però voglio ricordare, essendo dall’ambiente, che nel secolo scorso si parlava di unità socio-sanitaria locale e oggi si parla di azienda sanitaria locale. Seppure all’interno delle ASL – io parlo di Regione Lombardia – all’interno delle ASL c’è comunque tutta la quota sociale. Preferisco, per motivi pratici, ricordare però come anche in questo caso la coperta sia corta.

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Quindi, va bene, diamo risalto al socio-sanitario ma se dall’altra parte i trasferimenti, i tagli ci sono anche nella sanità, con tutto quello che ne consegue, LEA e non LEA, diventa poi difficile gestire anche questa partita. Non sto dicendo che non si debba affrontarla, non sto dicendo che non ci siano le possibilità di affrontarla. Ripeto, la coperta è sempre più corta. E in questa logica, rileggendo quello che è stato scritto in questo corposo documento, voglio ricordare quello che era legge regionale di qualche anno fa, comunque in questo secolo, l’ospedale di comunità e la gestione, o il trattamento, chiamiamolo come vogliamo, dei post-acuti. Quindi finisco un certo percorso di tipo medico o chirurgico o oncologico addirittura in ospedale, non so dove metterlo, quantomeno non ho il supporto all’interno della famiglia. E questo è, probabilmente, uno dei problemi maggiori del momento attuale che stiamo vivendo, manca ancora questo aspetto. Restiamo sempre di meno in ospedale per tutta una serie di considerazioni, quindi dobbiamo spendere di meno e restiamo di meno in ospedale, che poi i conti sono presto fatti; ma anche vengo dimesso in precedenza, in anticipo rispetto a prima, perché le cure sono migliorate, la diagnostica è migliorata e quant’altro. Probabilmente manca ancora in tutto questo ambito, in tutti questi discorsi, in tutti questi documenti, una particolare attenzione a questo aspetto. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie, consigliere Merisi. È iscritta a parlare la consigliera Borghi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE BORGHI: Solo per di mettere l’attenzione su un tema che mi coinvolge abbastanza, sarà per la veneranda età! Io non sono così convinta che si debba potenziare solo la domiciliarità, soprattutto degli anziani ma anche dei diversamente abili. Trovo che, certo, l’aiuto serve sempre, però serve anche qualità della vita di queste persone. E quindi qualità della vita significa scelta da parte delle persone se stare in casa, se andare in un centro diurno, dove si socializza, se... va beh, la lunga degenza o i non autosufficienti, ovviamente, comportano un altro trattamento. Però mi pare che ci sia, mi pare che vada un po’ di moda, no?, sottolineare la domiciliarità, che, per l’amor del cielo, là dove c’è, a parte che si scarica sulle donne, e questo dobbiamo dircelo chiaramente, mi pare che dovremmo fare uno sforzo di riflessione anche teorica e anche di confronto con la soluzione di questo problema fatta da altri Paesi europei, perché secondo me vale davvero la pena. Poi volevo solo sottolineare o solo capire, anzi, chiedere magari un’informazione che mi può essere data anche tra qualche giorno. Io ho partecipato ad un progetto, che si chiamava “Sollievo” di Risorsa Sociale, che ci ha messo un anno a fare due o tre riunioni e poi si è bloccato assolutamente. Ecco, mi piacerebbe sapere che fine ha fatto e perché. Perché si incominciavano a introdurre concetti che in periodo di crisi, insomma, potevano essere abbracciati, perché si parlava di mutuo aiuto, soprattutto nelle situazioni più precarie; insomma, si era cominciato un discorso che poteva svilupparsi in modo molto buono e proporre interventi del tutto sostenibili, non solo da un punto di vista di rapporti tra le persone ma anche dal punto di vista finanziario, nuovi, ecco, diciamo nuovi. Non volevo dire altro, se non che appunto la riflessione sulla domiciliarità andrebbe fatta, e poi, va beh, ancora ricordare – ma l’ha già fatto Simona – che i CDD hanno ancora il problema delle rette altissime e questo comporta una forzata... comporterà una forzata domiciliarità, mentre ci sono famiglie che hanno bisogno di lavorare e di avere una vita minimamente normale, e quindi hanno proprio bisogno di servizi come il CDD. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Non vi sono altri interventi da parte dei Consiglieri? Nessuno è iscritto. Nessun altro chiede la parola. Dichiaro chiusa la discussione. Vi sono dichiarazioni...? Assessore, voleva replicare? Prego,

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allora, per replica. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Alcune sono, così, considerazioni e non domande, però ci tenevo a dire alla consigliera Bussini che, è vero, il quadro sociale è relativamente preoccupante proprio per la perdurante crisi economica, che non sembra passare più, e questa ha generato fragilità sociale che ha ormai numeri importanti. Su tutto l’ambito, ma direi – ho fatto anche dei parallelismi con gli altri ambiti – direi anche sugli altri ambiti. Le precarietà dei finanziamenti, mi diceva. Allora, certo, se paragoniamo al 2012, ci possiamo dire fortunati quest’anno perché per l’FNA, il Fondo nazionale per la non autosufficienza, sono arrivati 291.000 euro. Ho aperto un bando da poco, anzi, due bandi: uno per i cosiddetti “caregiver”, cioè i familiari che tengono a domicilio i parenti; e l’altro per le assistenti domiciliari cosiddette “badanti”. E poi questi sono due bandi, sono sul sito, sono stati anche pubblicizzati dalla stampa, però cioè anche un’altra risorsa, altre risorse “a rubinetto” cosiddetto, cioè a sportello, a richiesta. Abbiamo proprio l’altro ieri stampato tutti i volantini e le comunicazioni, e magari ve ne manderò via e-mail, così potrete documentarvi e documentare anche altre persone, perché qui l’informazione è molto importante. Per cui, insomma, quest’anno vedrete poi nel preventivo, insomma, non possiamo lamentarci per i trasferimenti. Il nuovo ISEE. Siamo quasi pronti: il 30 giugno presenteremo le nuove tariffe e i regolamenti; stiamo facendo delle simulazioni incontrando anche i parenti piuttosto degli enti gestori. Certo è che, insomma, la ripartizione cosiddetta dovrà essere per primo equa e non, diciamo, uguale per tutti, com’era quella fino al giugno 2014; vale a dire che chi aveva un reddito altissimo pagava intorno ai duecento euro al mese e anche chi aveva un ISEE risibile pagava altrettanto duecento euro. Per cui il nuovo ISEE sarà all’insegna della equità sociale, questo è sicuro, perché saranno tutte tariffe personalizzate per cui lineari, e ne parleremo più approfonditamente il 30 giugno. Lingiardi. Se va a pagina – ha fatto un’osservazione buona perché ci abbiamo pensato anche noi e ci hanno pensato anche i Sindaci, l’Ufficio di Piano – a pagina 54 c’è scritto “Ufficio di Piano allargato ai responsabili dei Comuni”, o l’ha letto molto attentamente o insomma ci siamo proprio trovati. Ci sarà una parte politica, è già stata scelta anche nell’ultima Assemblea dei Sindaci per cui per coordinare queste politiche di ambito ci sarà anche la parte politica che siederà in varie Commissioni. Per cui l’abbiamo pensata quasi insieme. La cartella unica. Me la chiedeva Merisi. Merisi, noi abbiamo già una cartella unica informatizzata a livello di servizi sociali. È vero che invece il Distretto, a livello di ASL, sta approntando una cartella, che insieme sarà sociale e sanitaria. Abbiamo dei problemi con i software perché la Provincia, a livello di ASL, ha scelto un software diverso dal nostro per cui stiamo vedendo la compatibilità. Però noi Comune di Treviglio e penso solo il Comune di Dalmine i due Comuni che hanno già la cartella informatizzata unica per tutti. L’ospedale di comunità. Certo era un progetto vecchio, ormai mi ricordo I Tre Re, il sito della Curia a Caravaggio, che avevamo messo gli occhi addosso per renderlo fruibile proprio come ospedale di comunità. Non è più così, non se ne parla più, però devo dire che la Fondazione Anni Sereni, a settembre, oltre all’hospice, aprirà il Reparto di cure intermedie. Il Reparto di cure intermedie sostituisce l’ospedale di comunità perché chi riuscirà dall’Azienda ospedaliera e non avrà nessuno, e avrà magari flebo ancora nelle braccia, potrà ricoverarsi lì, finché, diciamo, finché la convalescenza sarà terminata. Si chiamano “cure intermedie” ma non devo dirglielo perché è più informato di me. Borghi non è convinta del potenziamento della domiciliarità. È la politica del futuro e la Regione e tutte le Regioni stanno spingendo molto. Vero che lei ha una comunità, presiede una comunità residenziale per cui io dico è vero che, potenziando la domiciliarità si istituzionalizza meno, è vero che bisogna guardare caso con caso. Per i disabili è un’altra cosa, per i disabili. Io ho parlato generalmente degli anziani e dei malati, non dei disabili. Le dico che c’è anche appostata una bella cifra per quanto riguarda i sollievi. Nel Piano di Zona

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c’è una cifra dove vogliamo, a livello di fine settimana piuttosto di un diurnato, ci sarà anche una contribuzione per sollevare le famiglie. Però si è pensato anche a questo sollievo, che diceva, del vecchio progetto. PRESIDENTE PIGNATELLI: Vi sono interventi di replica da parte dei Capigruppo? Nessuno chiede la parola? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Per dichiarazione di voto è iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Era ancora... prima di dichiarare il mio voto favorevole, c’è ancora una esortazione. Ho un dubbio che mi rimane: che a gennaio, dopo l’approvazione della riforma sanitaria regionale, noi saremo qui magari a rivedere questo documento. È pur vero che dobbiamo comunque incominciare, incominciamo da un documento, come dicevano prima i colleghi, corposo, approfondito. A gennaio si spera che si accorpino, o se c’è da stravolgere, stravolgeremo. Se salta l’Ufficio di Piano, se salta tutto l’impianto della 328 va bene lo stesso, vedremo che cosa ci diranno. Intanto portiamo a casa quello che c’è da portare a casa con questo documento. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro è iscritto per dichiarazione di voto, quindi pongo in votazione il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente oggetto: “Approvazione Piano di Zona del sistema integrato di interventi e servizi sociali ed Accordo di programma per il periodo 2015-2017 e contestuale approvazione Contratto di servizio 2015-2017 con l’Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico di votazione. Dichiaro aperta la votazione. Consigliera Ciocca, non ha votato. Dichiaro chiusa la votazione. 15 voti a favore, nessun contrario, 2 astenuti. Il Consiglio approva. Astenuti i consiglieri Melli e Pignatelli; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Possiamo transitare all’ultimo punto all’ordine del giorno n. 8: “Approvazione Bilancio economico di previsione 2015 Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Illustra l’Assessore ai Servizi sociali la proposta di delibera. Prego. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Sì, grazie, Presidente. Si chiede ora l’approvazione del Bilancio di previsione per il 2015. E passo subito, per chi ha il cartaceo, passo subito all’allegato A, che è stato deliberato dall’Assemblea dei Soci. E vado a pagina... non c’è il numero, la terza pagina che così recita: il bilancio economico contributi di esercizio 3.213.877 euro; i costi della produzione sono per un totale di 6.000 euro; i costi per i servizi sono... – dico le cifre più grosse preventivate – il servizio di assistenza domiciliare, questo è ovvio, è solo per i 16 Comuni e non per il Comune di Treviglio e di Caravaggio, come spiegato prima, di 372.000 euro; i costi di prestazioni di assistenze varie di 94.000 euro; il costo di prestazioni assistenziali soggiorni in RSA e grave marginalità come il NAP, il Nuovo Albergo Popolare di Bergamo, 325.000 euro; le prestazioni assistenze minori 261.000 euro, qui ci sono dentro le comunità, gli affidi, e gli affidi anche già in carico ai Comuni, anche con entrate di Fondazione Cariplo. Altra cifra consistente: le prestazioni assistenziali per i disabili, compreso il CDD, di cui parlavamo prima, e anche l’assistenza scolastica educativa, sempre per gli altri 16 Comuni perché noi la gestiamo in house, 440.000 euro. C’è il contributo borsa lavoro, 32.000 euro, e il contributo per l’affido, l’affido per 28 famiglie, e il costo comprende sia quello per la contribuzione alla famiglia che quello per la cooperativa, che è in rete, 105.000 euro. Il buono sociale, quello che dicevo prima per la non autosufficienza del bando FNA, 291.000 euro.

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Vado giù a scorrere. Contributi a enti e associazioni, che vengono anche dal Fondo sociale regionale, 300.000 euro, e poi via via le altre spese condominiali piuttosto che di pulizia. Ma vado sul finale, dove ci sono dei compensi relativi alle consulenze professionali di 155.000 euro, dove ci sta dentro lo sportello adolescenti, la retribuzione al dottor Biliardi e l’organismo di vigilanza e tanti altri consulenti. Giriamo, andiamo sul finire. Per godimento di beni di terzi, qui c’è dentro l’affitto, 18.200 euro, salari e stipendi – questi non sono consulenti – per 450.000 euro, che con altri oneri contributivi per i dipendenti, Inail e altri costi del personale, compreso le indennità di TFR, arriviamo a 619.000 euro. È un totale: sono 24 dipendenti con... ecco, c’è però da fare una sottolineatura, ci tengo, l’ho detto anche in Commissione. Sembra che il personale sia aumentato, ma c’è stata una notevole richiesta di assistenti sociali professionali sui Comuni, laddove non ci sono. Questo, però, esula dal 5,55 della contribuzione per ogni abitante, cioè ogni Comune paga al lordo l’assistente sociale che richiede, ma sta dentro qui. In più, nel personale, proprio in questa cifra, ci sono anche le borse lavoro per circa 40.000 euro perché siamo stati obbligati a produrre i cedolini, per cui sembra che siano dipendenti ma sono borse lavoro per malati psichiatrici. Io non avrei più nulla da dire, se non, ecco, chiedeva il... faceva una sottolineatura in Commissione il consigliere Lingiardi. Allora il totale di previsione è di 3.213.000 euro, così composti – ve li dico in fretta –: 600.000 euro circa sono i 5,55 a carico di tutti i Comuni; poi 950.000 euro sono le domande a richiesta individuale da parte dei Comuni, che sono oltre i 155; il Fondo nazionale politiche sociali, l’FNPS, 410.000 euro; il Fondo sociale regionale 945.000 euro; l’FNA, che vi dicevo prima, per la non autosufficienza, 291.000 euro; per l’infanzia e comunità alloggio la DGR regionale 108.000 euro; e altri Enti, come Provincia (poco poco quest’anno purtroppo), Cariplo, Comunità Bergamasca e un 50% del pagamento che è in carico a Risorsa della assistente sociale dell’ospedale, formano 112.000 euro, per un totale previsionale, dicevo, di 3.213.000 euro. PRESIDENTE PIGNATELLI: Dichiaro aperta la discussione sul punto in oggetto. Invito i Consiglieri a iscriversi per il dibattito. Nessuno chiede la parola? È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi; ne ha facoltà. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. Solo una domanda: nell’Area “Promozione del benessere e prevenzione adolescenti” c’è la proroga dello sportello psicologico per gli adolescenti per il primo semestre 2015. Difatti c’è la metà rispetto a quanto preventivato nel 2014. Questo è lo sportello di Biliardi, giusto? Come mai è inserito solamente il 50% della cifra? Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Vi sono altre domande o richieste? Altri interventi? In modo che poi l’Assessore può provvedere alla replica. Nessuno. Assessore... consigliere Merisi, vuole intervenire adesso? Prego. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Chiedevo all’Assessore se si potesse riconsiderare il rapporto che esiste fra il NIL e il servizio più o meno simile che si occupa di queste cose provinciale, perché spesso – e purtroppo malvolentieri – c’è una sovrapposizione di intenti da una parte e di azioni dall’altra che in qualche caso porta a qualche “squilibrio”, sempre purtroppo, ahimè, a carico degli utenti. Grazie. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Non vi sono altri interventi? Prego, Assessore. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Rispondo al consigliere Lingiardi per quanto riguarda lo sportello adolescenti. Ad oggi lo

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sportello adolescenti ha in carico 83 adolescenti, 83 adolescenti con varie patologie: dal bullismo all’anoressia, alla bulimia, al tentato suicidio. E si è pensato di rivisitare il servizio, pure tenendolo attivo, ma tenendolo attivo con dei numeri inferiori, perché, laddove c’è la patologia sanitaria, bisogna orientarlo verso l’ospedale, verso l’ASL, verso il sanitario. E soprattutto, avendo l’ASL promosso da aprile dell’anno scorso un sportello giovani, una sorta di consultorio per i giovani, i nuovi accessi andranno all’ASL. Per cui, diciamo, sarà ripensato, ridimensionato proprio per quanto riguarda il disagio sociale e non quello sanitario. Faccia il sanitario quello che deve fare. Questa è la risposta per Lingiardi. Invece il NIL: non so se il consigliere Merisi alludesse al centro per l’impiego provinciale o ad altre strutture. (Ndt, intervento fuori microfono) Quelle obbligatorie? Collocamento protetto. Allora... sì, anche il NIL è un servizio che si sta, insomma, forse modernizzando. Qui ci sono esattamente 240 persone in carico. Abbiamo voluto – e questa è stata la scelta politica del Consiglio di Amministrazione – abbiamo chiesto allo psicologo, all’équipe formata da tre persone, due assistenti sociali e uno psicologo, abbiamo chiesto di potenziare quello che sono le borse lavoro o i tirocini risocializzanti perché c’è bisogno di dare sicuramente ascolto ma anche risposte lavorative. Non è in contrasto, anche perché c’è un confronto diretto, diciamo quasi quotidiano, con questo... pensavo parlasse del centro per l’impiego. Fra l’altro anche il centro per l’impiego, e l’ANMIC come Associazione invalidi civili, insomma, si sono messi in rete proprio per quelle situazioni di persone che hanno una certa protezione, diciamo così. PRESIDENTE PIGNATELLI: Grazie. Non vi sono altri interventi? Nessuno. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Per dichiarazione di voto, consigliere Merisi. Era per... Prego. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. No, il mio intervento, Assessore, non era nel senso che diceva lei. Allora io sul campo ho constatato che ci sono... ho sbagliato io, sul campo ho constatato che ci sono interventi di tipo diverso per situazioni uguali. Quindi c’è una sovrapposizione di due Enti diversi che fanno, che hanno la mission, mettiamola così, la stessa mission, che però si scontrano comunque nella realtà perché l’imprenditore, il titolare di officina meccanica che deve assumere una persona di qui o di là? Poi il metodo del NIL è completamente diverso, per fortuna, rispetto al metodo dell’Ufficio provinciale. È questo che intendevo dire. (Ndt, intervento fuori microfono) PRESIDENTE PIGNATELLI: Consigliere Lingiardi, era per dichiarazione di voto? Allora dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Ha chiesto la parola il consigliere Lingiardi, prego. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. Chiedo, però, di stare un po’ attenti sulla questione che dicevo prima del servizio dello sportello psicologico per adolescenti, perché, è vero, non faccia il sociale quello che deve fare il sanitario, però quando si è deciso a suo tempo di istituirlo è perché c’era un problema. E quindi si era istituito proprio all’interno di Risorsa Sociale perché i problemi non si sollevano da un’altra parte. E in Risorsa Sociale c’era anche, come dire, un ambiente, io ritengo, protetto da questo punto di vista. Questi adolescenti hanno bisogno, secondo me, anche di un di un luogo che non sia un ospedale piuttosto che... ecco, e quello, un ambulatorio particolare, Risorsa Sociale ha delle stanze dove anche si accompagnano i minori e dove si fanno giocare. Adesso non riguarda gli adolescenti, evidentemente, ma, ecco, io ritengo solo questo, dico solo questo. Stiamo attenti e verifichiamo se effettivamente ci sarà una risposta. Eventualmente teniamo in

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considerazione di ritornare a fare lo sportello adolescenti in Risorsa Sociale. Con la mia sensibilità, naturalmente, poi dipende dai risultati che si hanno dall’altra parte rispetto a quelle... (Ndt, intervento fuori microfono) Però se è la metà, quindi diventa un part-time. Perché sembrerebbe che qui, nel primo semestre 2015, e poi dopo basta, cioè se è un part-time è tutto l’anno, ma a metà, è proprio nella riga... sì, adesso non voglio discutere, ne parleremo fuori. Niente, ecco questa è la mia sensibilità sul tema. L’ultima cosa: il responsabile sociale Federico Palla se n’è andato, quindi questo molto probabilmente è il Bilancio di previsione, credo, della nuova dottoressa Bassoli, quindi chiedo di fare gli auguri di buon lavoro alla dottoressa Bassoli, e Federico Palla di ringraziarlo per quello che ha fatto in questi anni, per quello che ha fatto in questi anni a Risorsa Sociale e anche verso l’Ufficio di Piano. Grazie. No, scusi, il nostro voto sarà positivo. PRESIDENTE PIGNATELLI: Nessun altro iscritto per dichiarazione di voto. Pongo in votazione, quindi, il punto n. 8 all’ordine del giorno, avente oggetto: “Approvazione Bilancio economico di previsione 2015 Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d’Adda”. Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico. Dichiaro aperta la votazione. Consigliere Risi? È uscito. Chi è che non ha votato? A posto. Dichiaro chiusa la votazione. 14 voti favorevoli, nessun contrario, 2 astenuti. Il Consiglio approva. Astenuti i consiglieri Melli e Pignatelli; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula. Esaurita la trattazione dell’ordine del giorno e null’altro essendovi da deliberare, dichiaro chiusa la seduta odierna del Consiglio Comunale. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Possiamo procedere alla Conferenza dei Capigruppo. ALLE ORE 20.52 TERMINA LA SEDUTA IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE F.to Gianluca PIGNATELLI F.to Antonio Sebastiano PURCARO)

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