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Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

Date post: 21-Mar-2016
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Prima parte: presentazione di GreeNordEsT week 2010
23
COMUNITA' SOSTENIBILI E SVILUPPO DEL NORDEST Buone pratiche di collaborazione pubblico-privato nell'efficienza energetica e nella produzione di energia da fonti rinnovabili i quaderni Speciale Energheia agosto 2010 Reg. Trib. Di Vicenza N. 1140 del 02/04/2007 19-26 Marzo 2010 La settimana che cambia il futuro European Union Sustainable Energy Week La settimana europea dell’energia sostenibile
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Page 1: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

COMUNITA'

SOSTENIBILI

E SVILUPPO

DEL NORDESTBuone pratiche di collaborazione

pubblico-privato nell'efficienza energetica

e nella produzione di energia da fonti rinnovabili

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007

19-26 Marzo 2010La settimana che cambia il futuro

European Union Sustainable Energy Week

La settimana europea dell’energia sostenibile

Page 2: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est
Page 3: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

Editoriale

a cura della Redazione di Energheia Magazine

GREENordEsT week: si (ri)parte da qui

Eccoci arrivati al traguardo. Con grande orgoglio

presentiamo la seconda edizione de “

” di Energheia Magazine, tutta

dedicata ad una “creatura” che abbiamo visto

nascere e che ora trasferiamo in un numero

speciale, come speciale è stato l’evento che fa

da sfondo. Dal 19 al 26 marzo le esperienze più

interessanti del Triveneto, in termini di utilizzo

delle risorse energetiche rinnovabili e di nuovi

modelli di sviluppo sostenibile, si sono date

appuntamento a .

L’iniziativa ha offerto una visione a 360 gradi

delle eccellenze green espresse dal nostro

territorio, contribuendo a promuovere il

confronto tra addetti ai lavori, ad informare

l’opinione pubblica e a diffondere la conoscenza

di tante buone pratiche. In altre parole: a

mettere in moto idee e a fare cultura.

Conferenze, convegni, dibattiti, ma anche visite

aperte alla cittadinanza, workshop e laboratori

per le scuole: ricco e articolato il calendario di

eventi andati in scena da Venezia a Trento,

passando per Padova, Rovigo, Belluno, Verona e

Vicenza, e realizzati in partnership con SEE

(Sustainable Energy Europe), all’interno della

Settimana Europea dell’Energia Sostenibile

(EUSEW 2010) che ha avuto luogo in tutta

Europa. A dare lustro all’iniziativa ha contribuito

la squadra di qualificati organizzatori di cui

Energheia ha avuto il piacere di far parte e che

ha visto la presenza di Habitech - Distretto per

l’energia e l’ambiente, eAmbiente e del

Consorzio di Sviluppo Polesine, con la

collaborazione di Veneto Innovazione,

Eurosportello di Unioncamere del Veneto, Enea,

il patrocinio della Regione Veneto, della

Provincia di Trento, nonché l’appoggio del

Ministero dell'Ambiente e il sostegno della

Regione Friuli Venezia Giulia. Non una semplice

passerella di soluzioni e progetti, ma un luogo

attivo, dove ragionare, proporre, lanciare spunti,

condurre riflessioni; un luogo da cui guardare

avanti, banco di prova per la creazione di una

rete di comunità sostenibili e sicure in grado di

proiettare il Nordest verso una svolta “verde”:

GREENordEsT week è stato tutto questo.

I

Quaderni

GREENordEsT week

Un evento cui hanno preso parte numerosi

rappresentanti di enti territoriali, del mondo

istituzionale, economico e produttivo e che ha

raccolto vivo apprezzamento tra gli operatori

del settore e la cittadinanza, con ampia

risonanza presso la stampa locale e nazionale.

Ecco perché riteniamo che questa rivista, a

metà tra una raccolta di atti e una

rielaborazione a posteriori dei dati e delle idee

emersi nel contesto della Settimana dell'Energia

Sostenibile, sia da considerarsi come

, area nella quale

un sistema industriale meno energivoro

potrebbe anche rappresentare una risposta

efficace ad un'economia in difficoltà.

La speranza condivisa da vari soggetti che

hanno preso parte all'iniziativa è infatti quella di

poter fare squadra allo scopo di promuovere lo

sviluppo delle energie rinnovabili a partire dal

nostro territorio. Noi ci auguriamo che il

contributo di Energheia possa diventare punto

di partenza e prezioso volano per il

raggiungimento di questi obiettivi.

il primo

vero documento della green economy del

Nordest, nato dal territorio

I quaderni di Energheia

1

‘open-door day’ for the public and workshops for

students throughout the Triveneto, including

Venice, Trento, Padua, Rovigo, Belluno and

Vicenza. The entire event was part of the

European Sustainable Energy Week (EUSEW

2010) and set up in partnership with SEE

(Sustainable Energy Europe). Energheia was

amongst the team members of qualified

promoters, which included Habitech - Distretto

Tecnologico Trentino per l’energia e l’ambiente

(the energy and enviroment network of Trento),

eAmbiente and Consorzio Sviluppo del Polesine

(the development consortium of Rovigo), with the

collaboration of Veneto Innovazione,

Eurosportello delle Unioncamere del Veneto

(Chamber of commerce), Enea and under the

patronage of the Veneto Region, the Province of

Trento and the support of the Ministry for the

Environment and the Region of Friuli Venezia

Giulia. Not simply a show of solutions and

projects but an active place to discuss issues,

make suggestions, launch ideas and reflect; a

place to look forward to the creation of a

network of sustainable communities, to allow

North East Italy to turn “green”. GREENordEsT

Week was all of this, an event in which several

representatives from local and institutional

authorities took place together with experts from

the economic / entrepreneural world. The event

found great support from people working in the

sector and the public, and was greatly acclaimed

by national and local media. That's why we

consider this magazine to be halfway between a

collection of official documents and an informed

report on the data and ideas that emerged during

the week. This should be considered

in which a less energy

consuming system may also mean an answer to

economic difficulties.

The hope shared by the various entities

participating in the event is to build a team with

the aim to promote the development of

renewable energy starting from this area. It is

our wish that Energheia becomes the starting

point and driving force in reaching this aim.

the first

document on the green economy in the North

East based on the experience from this

geographical area

GREENordEsT week: we (re)start

from hereby editorial staff - Energheia Magazine

Here we get to the goal. We are very proud to

present the second issue of “ ” by

Energheia Magazine, entirely dedicated to a

“creature” that was born before our eyes and

that we are now transforming into a special

issue, as special as the event was that inspired

the articles. From 19th to 26th March 2010, the

most interesting experiences of Triveneto in the

sector of renewable energy and sustainable

development met up at .

The initiative offered a 360° degree view on the

green excellences of our territory, promoting

the exchange of ideas between experts,

informing the public and spreading the

awareness on good practices. In other words,

ideas and culture were put into motion.

The event programme was rich and various:

conferences, meetings and debates, but also

I Quaderni

GREENordEst week

Page 4: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

SOMMARIO

Testata registrata presso il tribunale di Vicenza

n.1140 del 02.04.2007

Speciale Energheia agosto 2010Finito di stampare nel mese di agosto 2010

sede legale, direzione, amministrazione, redazione

Via Marco Corner, 1

36016 Thiene VI - Italy

Tel. +39 0445 362701

Fax +39 0445 380624

[email protected]

Mariagrazia Bonollo

Laura Pilastro

Elisa Carraro

Anna Lotto

Katia Meggiorin

Anna Righele

[email protected]

Erika Bacchiega

Safigraf industria grafica - Schio (VI)

(European Union Sustainable Energy Week)

([email protected])

Paolo Gurisatti -

Veronica Bonafè -

Rosanna Bonollo -

Gabriella Chiellino -

Tommaso Dal Bosco -

Marco Gorini -

Arturo Lorenzoni -

Maria Masiero -

Patrizia Messina -

Elisa Paccagnan -

Francesco Pareti -

Lorenzo Ranzato -

Vittorio Regis -

Diego Santi -

Rossella Verza -

Rosanna Bonollo

Fabrizio Barbaso, Manuel Benincà, Mauro Bonera, Dario Braga, AldoCampesan, Paulina Campos, Elena Cavazzin, Maurizio Dissegna,Giovanni Fornasa, Roberto Furlan, Luciano Gallo, Dario Gamba, EricaHolland, Roberto Jodice, Amedeo Levorato, Stefano Lucchi, AntonioLumicisi, Arvea Marieni, Andrea Marroni, Pier Mario Munari, PaoloPandolfo, Lisa Roncon, Fabrizio Rovatti, Luca Secco, GiorgioSimonetto, Carla Travagnin, Ufficio stampa SunEdison, AngeloZanellato, Paolo Zaniboni, Gino Zottis.

LOGIKA sas

Via Marco Corner, 1

36016 Thiene VI

Tel. +39 0445 362701

Fax +39 0445 380624

[email protected]

Edizioni Logika

Direttore responsabile

Capo Redattore

Redazione

Segreteria di Redazione

Progetto grafico e impaginazione

Stampa

COMITATO SCIENTIFICO GREENordEsT week - EUSEW 2010

Coordinamento

Direzione organizzativa

Hanno collaborato:

Concessionaria esclusiva per la pubblicità

Distretto Tecnologico Trentino

CONSVIPO Consorzio per lo Sviluppo del Polesine

Energheia

eAmbiente

UNCEM

Veneto Innovazione

Dipartimento Energia Elettrica Università di Padovae Università Bocconi Milano

Counseling, Consulenza Strategica d’Impresa

Università di Padova

eAmbiente

Unioncamere Veneto

Scienze Politiche Università di Padova

Politecnico Milano, Team Europe - Milano, Evalue Srl

ENEA

INBAR Padova

1 Editoriale

4 GREENordEsT week: il programma

7 2010: un anno fondamentale

Campagna SEE: vantaggi per le aziende che puntano sulle rinnovabili

10 Verso la nascita dell'”International Renewable Energy Agency”

13 Interventi da attuare a favore delle fonti “verdi”

14 Lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia

16 Green Economy e Nordest: oltre lo skyline della “periferia industriale”

22 Il Veneto come area strategica per la green economy

25 Energia: una nuova sfida per il Veneto e le sue imprese

27 Distretto per l'idrogeno a Porto Marghera: l'iniziativa HY ZONE

28 Terminale Adriatic LNG: l'energia abita qui

30 I mercati volontari del carbonio e il Progetto Carbomark

31 Oil Free Zone

33 La montagna al centro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile

36 Acqua come risorsa scarsa: quali usi energetici?

38 Alto Garda Power: centrale di cogenerazione ad alto rendimento

40 Cogenerazione nelle aree residenziali: il progetto Crisalide per impiantiad alta efficienza via Fuel Cell

41 Progetto PVS in Bloom, piantagioni fotovoltaiche in fiore

44 Le imprese e la scommessa della sostenibilità ambientale

46 Isera, Comune virtuoso tra idrogeno e fotovoltaico

48 Progetto energia e sicurezza: best driving

51 Da ex discarica di rifiuti urbani a parco fotovoltaico

52 Incentivi degli enti locali per il fotovoltaico

54 Consorzio Ponterosso: modello di eccellenza nel risparmio energetico

56 Sognando il fotovoltaico

57 Enerplan: l'”abito” ecologico dell'area Science Park di Trieste

60 Cityporto Padova

Gli orizzonti della green economy, dal globale al locale

Comunità sostenibili a Nordest: buone pratiche di collaborazione pubblico-privato

Montagne sostenibili e sicure

Relazioni generative tra industria e territorio nelle "città impresa" di mediadimensione

Buone pratiche di sostenibilità energetica in città e territori ad alta intensità diinfrastrutture

F. Barbaso - Energy DG, European Commission

C. Travagnin - Sustainable Energy Europe Campaign

A. Marroni - GSE

G. Chiellino - eAmbiente

A. Lumicisi - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare

P. Gurisatti – Habitech, Distretto Tecnologico Trentino

D. Santi – ENEA

G. Simonetto - Veneto Innovazione

L. Roncon – Adriatic LNG

M. Dissegna - Servizio Pianificazione e Ricerca Forestale Regione Veneto

T. Dal Bosco - UNCEM

D. Gamba - Zeco

S. Lucchi - AGS

E. Holland - Unioncamere del Veneto

R. Furlan - Camera di Commercio di Padova

P. Zaniboni - Comune di Isera (TN)

G. Zottis - SAF

A. Levorato - Ente di Bacino Padova 2

L. Gallo - Unione dei Comuni del Camposampierese

D. Braga - TurBinde

P.M. Munari

A. Marieni, F. Rovatti - Innovation Factory

P. Pandolfo - Interporto Padova

8

64 Lavori in corso per il più grande impianto fotovoltaico al mondo su tetto

65 Mezzi di trasporto alimentati dal sole

66 Rapporto tra utilities e amministrazioni locali

E. Cavazzin - SOLON

L. Secco - SOLON

A. Campesan - Aim Vicenza

Page 5: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

SUMMARY

Aree rurali ed energie rinnovabili: opportunità di sviluppo

68 Aree rurali ed energie rinnovabili in Veneto

70 L'impiego delle biomasse di origine agricola per la produzione

di energia rinnovabile

74 Bio-cogenerazione a servizio delle imprese agricole

76 Biogas e sviluppo rurale

78 Sfruttare i canali irrigui per produrre energia

M. Benincà - Federazione Regionale Coldiretti Veneto

R. Jodice - CORTEA

M. Bonera - AB Energy

P. Campos - MT Energie Italia

G. Fornasa - Zeco

80 Un ruolo da protagonista per il Polesine

82 Il primato di Rovigo: nasce il parco fotovoltaico più esteso d'Europa

83 Porte aperte all'energia sostenibile e laboratori per le scuole

87 Estratti dalla tavola rotonda a conclusione della Settimana Europea

dell'Energia Sostenibile

A. Zanellato - Consvipo

a cura dell'Ufficio stampa SunEdison Italia

GREENordEsT week per cittadini e studenti

Il ruolo del Trentino per lo sviluppo sostenibile

1 Editorial

4 GREENordEsT week program

7 2010: an important year

8 SEE Campaign: advantages for companies with a stake in renewable energy

10 Towards the birth of the International Renewable Energy Agency

13 Interventions to be realized in favour of “green” sources

14 Renewable energy development in Italy

16 Green economy and north east Italy. Beyond the industrial district skyline

22 Veneto as a strategic area for green economy

25 Energy: a new challenge for Veneto and its businesses

27 Hydrogen cluster in Porto Marghera (Venice): HY ZONE iniziative

28 The Adriatic LNG terminal: energy lives here

30 Voluntary carbon markets and the Carbomark project

31 Oil free zone

33 The mountains at the centre of a new model of sustainable development

36 Water as a depleting resource: what are the real possibilities for energyproduction?

38 Alto Garda Power: power station with a high cogeneration yield

40 Co-generation in residential areas: “Crisalide” project for high efficiencyfuel cell route system.

41 The PVS in bloom project

44 Firms and the environmental sustainability dare

46 Isera a virtuos community, amidst hydrogen and pv

48 Energy and safety project: best driving

51 Former urban rubbish dump turned into photovoltaic power station

The horizons of green economy: from global to local

Sustainable Communities in North East Italy: best practices of public-privatecollaboration

Sustainable and safe mountains

The generative relationship between industry and territory in medium-sized “city-enterprise”

Best practices of sustainable energy in cities and territories with infrastructures

high-density

F. Barbaso - Energy DG, European Commission

C. Travagnin - Sustainable Energy Europe Campaign

A. Marroni - GSE

G. Chiellino - eAmbiente

A. Lumicisi - Ministry for the Environment, Land and Sea

P. Gurisatti - Habitech, Distretto Tecnologico Trentino

D. Santi - ENEA

G. Simonetto - Veneto Innovazione

L. Roncon - Adriatic LNG

M. Dissegna - Planning and Research for the Forest Region of Veneto

T. Dal Bosco - UNCEM

D. Gamba - Zeco

S. Lucchi - AGS

E. Holland - Unioncamere del Veneto

R. Furlan - Padua Chamber of Commerce

P. Zaniboni - Municipality of Isera (TN)

G. Zottis - SAF

A. Levorato - Bacino Padova 2

52 Local government incentives for photovoltaic

54 Consorzio Ponterosso, a model of excellence in energy saving

56 Dreaming of photovoltaic energy

57 Enerplan: “the environmentally friendly aspect” of the Area SciencePark in Trieste

60 Cityporto Padova

64 Work in progress on the biggest photovoltaic roof plant in the world

65 Sun fuelled means of transport

66 The relationship between utilities and local administration

68 Rural districts and renewable energy in Veneto

70 Agricultural biomass utilisation for renewable energy production in Italy

74 Bio co-generation for factory farms

76 Biogas and rural development

78 Using irrigation channels for clean energy

80 For Polesine a leading role

82 Rovigo's record: Europe biggest photovolatic park to be establishedhere

83 Open-door day for renewable energy and workshops for students

87 Round table at the end of the GREENordEsT week

L. Gallo - Camposampierese Council Union

D. Braga - TurBinde

P. M. Munari

A. Marieni, F. Rovatti - Innovation Factory

P. Pandolfo - Interporto Padova

E. Cavazzin - SOLON

L. Secco - SOLON

A. Campesan - Aim Vicenza

M. Benincà - Veneto regional farmers' association (Coldiretti)

R. Jodice - CORTEA

M. Bonera - AB Energy

P. Campos - MT-Energie Italia

G. Fornasa - Zeco

A. Zanellato - Consvipo

by the press office of SunEdison Italia

Rural districts and renewable energy: development opportunities

GREENordEsT week for public and students

The role of Trentino in sustainable development

Per scaricare documenti e video

di greeNordEsTweek

To download documents and videos

about greeNordEsTweek

www.energheiamagazine.it

Page 6: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

9.30 Registrazione partecipanti

10.00 Apertura dei lavoriAdriano Rasi Caldogno, segretario generale Regione del VenetoMichele Vianello, direttore VEGA Parco Scientifi co Tecnologico

LA SETTIMANA EUROPEA DELLE ENERGIE SOSTENIBILI E LE “COMUNITÀ” DEL NORDESTPaolo Gurisatti, HabitechRosanna Bonollo, EnergheiaGabriella Chiellino, eAmbiente

10.30STRUMENTI E PROGETTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELLA PROGRAMMAZIONE UNITARIA 2007-2013 PER LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICASamuele Furfari, direzione Generale Energie e Trasporti UEElio Manti, direzione per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia - Ministero dell’Ambiente

LO STATO DELL’ARTE PER LA COSTITUZIONE DI IRENA(Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile)Andrea Marroni, GSE- Gestore Servizi Energetici

11.30STRUMENTI E PROGETTI DELLE ISTITUZIONI TERRITORIALI IN MATERIA DI FONTI RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICAAlberto Pacher, vicepresidente Provincia Autonoma di TrentoElio De Anna, assessore Lavori Pubblici e Ambiente Regione Friuli Venezia GiuliaLuigi Rossi Luciani, presidente VEGA Parco Scientifi co Tecnologico

13.00DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Venezia

14.30INVESTIMENTO E INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO A NORDEST. DALLE BUONE PRATICHE SPERIMENTALI AGLI INTERVENTI SU VASTA SCALA, NELLA PROSPETTIVA DEL 20-20.Coordina:Michele Vianello, direttore VEGA Parco Scientifi co TecnologicoIntervengono: Matteo Segafredo presidente Enrive; Paolo Gurisatti, Presidente Habitech; Diego Santi, ricercatore ENEA; Francesco Pareti, Eurosportello Veneto; Angelo Zanellato, presidente Consvipo; Giorgio Simonetto, presidente Veneto Innovazione; Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere; Romina Zanvettor, Foro di Brescia; Maria Bruschi, Foro di Treviso.

17.00 Conclusioni

10.00 Registrazione partecipanti

10.30 SalutiGianpaolo Bottacin, Presidente della Provincia di Belluno

10.45 1^PARTECoordina: Gabriella Chiellino, eAmbiente

SISTEMA INFORMATIVO MULTIUTENTE AGGIORNABILE IN TEMPO REALE PER LA GESTIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILIGiovanni Piccoli, Presidente del Consorzio BIM Piave di Belluno

IL DISTRETTO DELLE ENERGIE RINNOVABILILuigino Boito, Distretto delle Energie Rinnovabili

RUOLO STRATEGICO DELLE FORESTE: IL PROGETTO CARBOMARKGianluca Santi, eAmbiente

MODELLI DI MICROCOGENERAZIONE DA BIOMASSE MEDIANTE CICLO STIRLING E CELLE A COMBUSTIBILE DI TIPO SOFCRoberto Da Forno, MDA

VALORIZZAZIONE DI BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI DI ORIGINE FORESTALELuca Canzan, consulente per Ecodolomiti

OIL FREE ZONE E AUTONOMIA ENERGETICA IN UNA VALLE CHIUSA (SOLUZIONI OFF-GRID)Luciano Zeni, Primiero – ACSM

DISTRETTO PER L’IDROGENO A PORTO MARGHERA: L’INIZIATIVA HYZONEMatteo Ametis, vicedirettore di Veneto Innovazione

13.10DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Belluno 14.00 2^PARTECoordina: Tommaso dal Bosco, direttore generale nazionale UNCEM

“ENERGIANOVA” PER I RIFUGI ALPINI: DAL PROGETTO ALLE ESPERIENZE APPLICATIVERaffaello Cossu, Università di Padova - Dipartimento IMAGE - Fondazione Giovanni Angelini

GENERAZIONE DI ENERGIA E ACCUMULO MEDIANTE IDROGENO IN ALTA QUOTAMassimo Luminari, ELMA

USO DELLE BIOMASSE FORESTALI E CO-GENERAZIONE IN MONTAGNASilvio Rudy Stella, presidente Italcogen – Associazione ItalianaProduttori e Distributori di Impianti di CogenerazioneAndrea Ventura, Bioenergia Fiemme

ACQUA COME RISORSA SCARSA: QUALI USI ENERGETICI?Franco Roccon, Presidente di GSPDario Gamba, Zeco

16.15QUALI PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER LE ENERGIE RINNOVABILI IN MONTAGNA: tavola rotonda tra amministrazioni ed enti localiIntervengono:Giampaolo Bottacin, presidente della Provincia di BellunoPaolo Doglioni, presidente della Camera di Commercio di BellunoIvano Faoro, assessore all’Ambiente della Provincia di BellunoGiovanni Piccoli, presidente del Consorzio BIM Piave di BellunoLuigino Boito, rappresentante del Distretto delle Energie Rinnovabili

17.30 Conclusioni

programmagreeNordEsTweek2010

marzo

marzo

Page 7: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

14.00 Registrazione partecipanti

14.30 SalutiVito Giacino, assessore all’Urbanistica del Comune di VeronaMichele Bauli, vicepresidente Confi ndustria Verona

14.45DISTRETTI NELLO SVILUPPO DELL’ENERGIA RINNOVABILE E DEL RISPARMIO ENERGETICO: IL CASO DI VENETO CLIMA E HABITECHItalo Candoni, direzione sviluppo economico ricerca e innovazione -Regione del VenetoMarcello Fantini, Confi ndustria VeronaPaolo Gurisatti, Habitech

15.30EFFICIENZA ENERGETICA E INNOVAZIONEProgetto GOE, (Gestione Ottimale Energia)Emanuela Lucchini, ICI Caldaie - ATI Industria 2015Laura Cremonesi, Cremonesi Consulenze

16.15TELERISCALDAMENTO E ALTRI TIPI DI CO-GENERAZIONE TERRITORIALERuggero Moser, AGS- Riva del GardaFranco Zanardi, Fonderie Minerbe

17.00CO-GENERAZIONE ED EFFICIENZA NELLE AREE RESIDENZIALI: IL PROGETTO CRISALIDE PER IMPIANTI A GAS VIA FUEL CELLAlberto Ravagni, SOFCPowerMarco Merler, Dolomiti Energia

17.30TERRE MARGINALI E LORO POTENZIALITÀ INESPRESSE: IL PROGETTO PVS IN BLOOM - PIANTAGIONI FOTOVOLTAICHE IN FIORE. NUOVA SFIDA PER LA VALORIZZAZIONE TERRITORIALE UNA STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE ECO-SOSTENIBILEErica Holland, Project manager Unioncamere del Veneto

18.00 Conclusioni

10.00 Registrazione partecipanti

10.30 SalutiFlavio Zanonato, sindaco di PadovaGiuseppe Zaccaria, rettore dell’Università di PadovaRoberto Furlan, presidente della Camera di Commercio di Padova

11.15 1^PARTE

EFFICIENZA ENERGETICA E PRODUZIONE DI ENERGIA IN CITTÀ: INTEGRAZIONE NEGLI SPAZI TIPICAMENTE URBANI

Coordina: Patrizia Messina, Università di Padova

ILLUMINAZIONE NOTTURNA DI DUE FRAZIONI MONTANE CON L’USO DI IDROGENO DA FONTI RINNOVABILI E BARRIERA ANTIRUMORE FOTOVOLTAICA SULLA A22 AUTOSTRADA DEL BRENNEROPaolo Zaniboni, Comune di Isera - TN

AUTONOMIA ENERGETICA E TECNOLOGIE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI DELLA FLOTTA DI AUTOBUS: IL CASO SAF SOCIETÀ AUTOTRASPORTI FRIULIGino Zottis, AD SAFRoberto Grandinetti, presidente SAF

INCENTIVI DEGLI ENTI LOCALI PER IL FOTOVOLTAICO: LE POLITICHE DEI COMUNI DELL’AREA CAMPOSAMPIERESELuciano Gallo, Unione Comuni Camposampierese

PERGINE VALSUGANA E IL TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA IN ZONA INDUSTRIALEMarco Osler, presidente STET Pergine Valsugana 14.00 2^PARTECoordina: Arturo Lorenzoni, Università di Padova

TURBOESPANSIONE COGENERATIVA: L’ESPERIENZA DEL CONSORZIO PER LA ZONA DI SVILUPPO INDUSTRIALE PONTEROSSO - S. VITO AL TAGLIAMENTO (PN)Giorgio Romano, presidente Consorzio Zona di Sviluppo Industriale Ponterosso Dario Braga, Turbinde

ENERPLAN: “L’ABITO ECOLOGICO” DEL PARCO SCIENTIFICO AREA DI TRIESTE. IL PIANO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA APPLICARE AGLI EDIFICI.Fabrizio Rovatti e Arvea Marieni, Area di Ricerca di TriesteGianfranco Pellegrini, STP

PARCHI SOLARI IN AREE INDUSTRIALI: L’ESEMPIO DELLA MACROAREA DI CASTELGUGLIELMO E SAN BELLINO (RO)Liborio Francesco Nanni, general manager SunEdison Italia

CITYPORTO: L’INTERPORTO DI PADOVA E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE. INVESTIRE NELLE ENERGIE DA FONTI RINNOVABILI: DIFFICOLTÀ E RISULTATI PER IL PIÙ GRANDE FOTOVOLTAICO SU COPERTURA D’EUROPALuciano Greco, vicepresidente Interporto di Padova

LA DISCARICA DI RONCAJETTE: DA EX DISCARICA A PARCO FOTOVOLTAICOAmedeo Levorato, presidente Ente di Bacino Padova 2

16.00RAPPORTO TRA UTILITIES E AMMINISTRAZIONI LOCALI, TRA PATTO DI STABILITÀ E OPPORTUNITÀ: L’ESPERIENZA DI VICENZAAldo Campesan, consigliere di amministrazione AIM Vicenza

COMUNE DI PADOVA: IL CONSORZIO PER IL FOTOVOLTAICO IN CITTÀAlessandro Zan, assessore all’ambiente del Comune di Padova

TAVOLA ROTONDA - DALLA SPERIMENTAZIONE PIONIERISTICA ALLE INSTALLAZIONI SU LARGA SCALAArturo Lorenzoni, Dipartimento di Ingegneria Elettrica Università di Padova; Giuseppe Stellin, prorettore ai rapporti con le imprese Università di Padova; Antonio Scipioni, docente di Sviluppo Sostenibile Università di Padova; Paolo Duella, presidente A22; Alessandro Zan, assessore all’ambiente del Comune di Padova; Marco Calaon, coordinatore Tavolo per l’Energia della CCIA di Padova.

18.00 ConclusioniRoberto Furlan, presidente della Camera di Commercio di Padova

marzo

marzo

programmagreeNordEsTweek2010

Page 8: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

10.00Introduce e coordina: giornalista RTTR

Partecipano:Lorenzo Dellai, presidente Provincia Autonoma di Trento:“Ruolo centrale del Trentino nella green economy”Paolo Gurisatti, presidente Distretto Tecnologico Trentino:“Presentazione Settimana Europea dell’Energia Sostenibile”Marino Simoni, presidente Consorzio Comuni Trentini:“Comunità montane nel risparmio energetico”Gianni Lazzari, Distretto Tecnologico Trentino: “Il Distretto TecnologicoTrentino, strumento territoriale per uno sviluppo sostenibile”Enrico Borghi, presidenteUNCEMNazionale

In diretta TV, le buone pratiche pubbliche e private oggi presenti sul territorio, per chiarire il ruolo dell’area nello sviluppo della green economy. Verranno trasmessi alcuni tra gli interventi più signifi cativi presentati durante gli eventi territoriali.

10.00 Registrazione partecipanti

10.30 Saluti delle autoritàTiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo

AREE RURALI ED ENERGIE RINNOVABILI: UN’OPPORTUNITÀ DA REGOLAMENTARE PER GARANTIRE SOSTENIBILITÀ AL TERRITORIO E SICUREZZA AI CITTADINIGiorgio Piazza, presidente Federazione Regionale Coldiretti Veneto

IMPIEGO DELLE BIOMASSE DI ORIGINE AGRICOLA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILERoberto Jodice, C.E.T.A. Centro Ecologia Teorica Applicata - Udine

L’ESPERIENZA DELLE AZIENDE: Esperienza europea al servizio della Pubblica AmministrazioneIvano Boarretti, Agri CapitalLa cogenerazione dal biogas: soluzioni tecniche, problematiche ed esempi applicativiMauro Bonera, Gruppo AB

13.00DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI A KM ZEROin collaborazione con Coldiretti Rovigo

14.00BIO GAS A SERVIZIO DELLO SVILUPPO RURALEPaulina Campos, MT - Energie Italia

SFRUTTARE I CANALI IRRIGUI PER PRODURRE ENERGIALuca Zamboni, Zeco

TERRITORIO POLESANO E INSEDIAMENTI FOTOVOLTAICI: Il Parco Solare della macroarea di Castelguglielmo e San BellinoLiborio Francesco Nanni, general manager SunEdison ItaliaIl fotovoltaico sugli edifi ci pubbliciLuigi Ferrari, dirigente Settore Ambiente - Provincia di Rovigo

IL RUOLO DEI FINANZIATORI NEI PROGETTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA IN AMBITO RURALEMatteo Vidali, CariVeneto

INCENTIVI PUBBLICI PER L’USO DELLE FONTI RINNOVABILI IN AZIENDE AGRICOLELuca Bielo Boscolo, direzione Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura della Regione del Veneto

16.45TAVOLA ROTONDA E DIBATTITOIntervengono: Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo; Loredano Zampini, presidente della Camera di Commercio di Rovigo; Giuliana Gulmanelli, assessore all’Ambiente ed Energia della Provincia di Rovigo; Angelo Zanellato, presidente Consvipo; Geremia Gennari, presidente Ente Parco Regionale Delta del Po Veneto

18.00 ConclusioniAngelo Zanellato, presidente Consvipo

Una giornata per operatori, studenti e famiglie alla scoperta di alcuni impianti di produzione di energia sostenibile

Monastier (TV) - via Giacomelli, 9Elettricità da una stallaUn sistema alternativo per creare energia pulita: la Stalla Sociale di Monastier produce, con il biogas, corrente per duemila famiglie con unrisparmio di quattromila tonnellate di anidride carbonica.

Sarcedo (VI) - via Monte CornoDai piccoli corsi d’acqua, un mare di energia pulitaIl Consorzio Alta Pianura Veneta, con sette centraline idroelettriche, è leader nel Veneto per la produzione energetica dai canali irrigui.

L’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) Sezione di Padova accompagna gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali del Venetonella realizzazione in classe di un pannello solare-termico.

PADOVAMercoledì 24 marzo

Aula magna Dipartimento di Sociologia via Cesarotti, 12 - PadovaPresentazione del libro (Cleup, 2009)Innovazione e sostenibilità. Modelli locali di sviluppo al bivioa cura di Patrizia Messina

Un cambiamento dello stile amministrativo e della cultura di governo del territorio costituiscono, oggi più che mai, la vera sfi da per la sostenibilità del “modo di sviluppo” del Veneto.Ore 16.00 RegistrazioneOre 16.30 Presentazione del libro

Coordina: Roberto Grandinetti, Università di PadovaIntervengono: Paolo Gurisatti, presidente Habitec Distretto Tecnologico Trentino; Lorenzo Ranzato, Istituto Nazionale di Urbanistica del Veneto; Anna Mazzi, Università di Padova; Francesco Jori, Centro “Giorgio Lago”, Università di Padova; Patrizia Messina, Università di Padova

marzo

marzo

programmagreeNordEsTweek2010

Page 9: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Fabrizio Barbaso, Deputy director - General of Energy DG, European Commission

2010: UN ANNO FONDAMENTALE

Negli ultimi cinque anni, la politica energetica

europea si è notevolmente sviluppata e la

sostenibilità è diventata un nodo cruciale per

tutte le nostre iniziative. L’Unione Europea si è

impegnata a raggiungere il 20% di produzione di

energia da fonti verdi entro il 2020 ed una nuova

direttiva sulle rinnovabili che stabilisce dei

vincoli legali per ogni Stato membro è entrata in

vigore nel 2009. Il 2010 è un anno determinante

per questo settore: agli Stati membri viene

richiesto un grosso sforzo per completare la

cornice legislativa introdotta dalla direttiva. È

infatti l’anno di preparazione del Piano di Azione

per le Energie Rinnovabili, uno strumento

cruciale per l’evolversi del percorso da qui fino

agli obiettivi del 2020 e per assicurare agli

investitori la necessaria stabilità e fiducia.

Questo, inoltre, è l’anno in cui la direttiva

dovrebbe trovare attuazione nelle legislazioni

nazionali.

Tuttavia, la mera trasposizione a livello nazionale

della direttiva europea non garantisce il

raggiungimento degli obiettivi del 2020. Per

rimuovere gli ostacoli allo sviluppo dell’energia

sostenibile

. Gli Stati membri devono

assicurarsi che i livelli decisionali interni siano in

grado di collaborare, che le procedure di rilascio

delle autorizzazioni siano snellite, necessarie e

proporzionate. Gli operatori dei sistemi di

distribuzione e trasmissione devono prevedere la

priorità o almeno garantire una rete di accesso

alle energie rinnovabili. I consumatori devono

poter essere accuratamente informati riguardo

alle agevolazioni dal settore. In Italia, dove

coesistono diversi livelli amministrativi

(nazionale, regionale e locale), la necessità di

coordinarsi è particolarmente sentita.

Nonostante ciò, concentrarsi solamente su

queste sfide non è sufficiente per creare un

settore delle energie rinnovabili che sia coerente

e integrato. È necessario lavorare di più

all’interno della Commissione Europea per

indirizzare ulteriori orizzonti tecnici e finanziari

che emergeranno a seguito della diffusione delle

sono necessari un impegno

politico forte, un supporto economico ed

un’azione coerente a livello nazionale,

regionale e locale

che emergeranno a seguito della diffusione

delle rinnovabili. Ad esempio, per integrare il

mercato europeo dell’energia sostenibile e

diminuire i costi di raggiungimento degli

obiettivi del 2020, la Commissione ha

intenzione di adottare un pacchetto di

infrastrutture energetiche. La rete di

infrastrutture, specialmente quella dell’energia

elettrica, è la chiave di connessione per i

mercati regionali europei e per rafforzare una

crescente diffusione di energia “verde”.

Si è giunti ad un importante accordo in termini

di regolamentazione per la promozione delle

energie sostenibili, ma rimane ancora molto da

fare. L’Europa è chiaramente indirizzata verso la

creazione di un settore delle energie verdi

potenziato e coerente e questo assicura che la

green economy europea abbia fondamenta

valide per innovare, competere e crescere.

7

the achievement of the 2020 targets. To address

all the obstacles in renewable energy

development there is also a need for strong

political commitment, financial support and

coherent action at national, regional and local

levels. Member States have to make sure that

their internal levels of decision-making are

working together successfully, that their

authorisation procedures for renewable energy

are streamlined, proportionate and necessary.

The distribution and transmission system

operators have to provide priority or guaranteed

grid access to renewable energy. The consumers

have to be accurately informed on support

measures for renewable energy. For Italy, with

its many levels of decision-making (national,

regional and local), the need for coordination is

particularly strong.

However, addressing only these challenges is

still not enough for creating a coherent,

integrated and sustainable energy sector. More

work needs to be done within the European

Commission to further address the technical and

financial challenges raised by the growing share

of renewable energy. For example, in order to

integrate Europe's energy markets and lower the

costs of meeting the 2020 energy targets, the

Commission will be adopting an energy

infrastructure package. Network infrastructure,

particularly the electricity grid, is the key to

interconnecting regional European markets and

to integrating a growing share of renewable

energy and distributed energy.

A great deal has been done in terms of setting up

the regulatory framework for the promotion of

renewable energy, and a lot still remains to be

done. Europe is clearly headed towards a more

coherent, integrated and sustainable energy

sector that will ensure that the European green

economy is best placed to innovate, compete

and prosper.

2010: AN IMPORTANT YEARby Fabrizio Barbaso, Deputy director - General of

Energy DG, European Commission

European energy policy has developed

significantly over the last five years, and

sustainability has become a crucial aspect of all

our activity in this field. The EU has committed to

having 20% of its final energy consumption

supplied from renewable energy sources by

2020. A new Renewable Energy Directive

establishing legally binding renewable energy

targets for each Member State came into force in

2009. For renewable energy, 2010 is a very

important year as a great deal of work needs to

be done at a Member States' level in order to

complete the legal framework developed by the

Directive. It is the year of the preparation of the

National Renewable Energy Action Plans –

critical tools for laying the pathway towards the

2020 targets and for ensuring the necessary

stability and predictability for investors. It is also

the year of the transposition of the Directive into

Member States' national legislations.

The full transposition of the Directive into

national legislations does not guarantee, though,

I quaderni di Energheia

Page 10: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Carla Travagnin, Senior Communication Expert della Sustainable Energy Europe Campaign e organizzatrice della

EU Sustainable Energy Week (www.eusew.eu)

CAMPAGNA SEE: VANTAGGI PER LE

AZIENDE CHE PUNTANO SULLE RINNOVABILI

La Settimana Europea dell’Energia Sostenibile,

momento privilegiato per il confronto diretto con

le istituzioni, rappresenta l’evento finale della

.

• 1 conferenza nel 2006 a Bruxelles

• 40 eventi nel 2007

• 73 eventi nel 2008

• 148 nel 2009, in 19 paesi e 51 città

• 82 eventi a Bruxelles

• 246 eventi in Europa (e in Croazia, Serbia,

Norvegia, Turchia, Georgia)

• 234 presenze su stampa, radio, TV

La Campagna Energia Sostenibile per l’Europa è

un’iniziativa attraverso la quale l’

. Il progetto deve

rispettare le seguenti condizioni: aderire agli

obiettivi della Campagna, essere in atto e

finanziato.

, valutati positivamente per il loro

impegno che spazia dall’implementazione della

sostenibilità energetica alla riduzione della CO

emessa in atmosfera, dalla formazione all’uso

dei biocarburanti.

Si tratta di un cambio di visuale: non è l’azienda

- pubblica o privata - che chiede sostegno alle

istituzioni comunitarie, ma è l’Europa stessa che

si muove verso il territorio, offrendo così un

supporto nei rapporti con le istituzioni, le

imprese, con i media nazionali e comunitari,

nell’organizzazione di eventi e nella realizzazione

di progetti di sviluppo. Il principale canale

attraverso il quale ogni imprenditore, ente

pubblico o ricercatore, può uscire dal suo

distretto imprenditoriale e mettersi in contatto

Sustainable Energy Europe Campaign

(Campagna SEE, www.sustenergy.org)

La crescita dell’evento rappresenta il

successo della Campagna in Europa.

Storia della Campagna SEE:

EUSEW 2010: 328 eventi:

Unione

Europea fornisce alle aziende e alle istituzioni

che operano nel territorio comunitario un

supporto gratuito in termini di

comunicazione, a fronte di un progetto

concreto mirato allo sviluppo di una gestione

energetica sostenibile

Ogni anno la Campagna promuove

oltre 250 progetti (che diventano Partner

Ufficiali)

2

con l’Europa è il dialogo con uno degli oltre 100

associati della Campagna SEE: ognuno di essi,

infatti, ha un canale privilegiato perché

rappresenta in Europa un diverso territorio

dell’Unione. In Italia, per esempio, un grande

lavoro in questo senso è stato svolto dal

Ministero dell’Ambiente.

Un altro importante canale è il sito

, redatto e aggiornato in

23 lingue. Gli uffici di Bruxelles, inoltre, sono

sempre a disposizione per rispondere a

qualsiasi richiesta. Qualunque azienda o

istituzione comunitaria può diventare Partner

Ufficiale della Campagna, seguendo le

indicazioni presenti sul sito. Una volta

presentata la documentazione necessaria, una

commissione interna valuta le richieste, le

seleziona suddividendole per categoria di

intervento, ne invia comunicazione all'EACI –

(Executive Agency for Competitiveness and

Innovation) e, ottenuta l'approvazione,

conferisce al soggetto richiedente il titolo di

. In breve tempo il neo-

promosso Partner riceve l'autorizzazione

all'utilizzo del logo su tutto il materiale

promozionale, un riconoscimento che si

traduce in un certificato di qualità riconosciuto

a livello comunitario. Il nuovo progetto viene

pubblicato sul portale ufficiale dell'iniziativa e

gli uffici di Bruxelles ne garantiscono la

promozione sui media comunitari del settore.

Non ultimo, ogni partner della Campagna ha la

possibilità di concorrere ogni anno per

l'assegnazione del Sustainable Energy Europe

Award. Nessun contributo economico diretto

da parte della Campagna Energia Sostenibile

per l'Europa è dunque previsto tuttavia per i

Partner vi è l'opportunità di un canale

privilegiato per la richiesta di fondi al Ministero

o ad altre istituzioni comunitarie. Numerose le

segnalazioni di un accesso facilitato al credito

grazie alla garanzia offerta dall'essere partner

ufficiale della Campagna che, inoltre,

garantisce l'ingresso in una rete di

comunicazione europea: gli uffici possono

inoltrare le richieste e le proposte dei Partner

www.sustenergy.org

Sustainable Energy Europe Campaign

Official Partner

8

verso progetti comunitari mirati, favorendo così

l'accesso ad eventuali fondi disponibili. È il caso,

ad esempio, del coinvolgimento di per i

progetti a carattere edile, e della

per

iniziative legate all'innovazione tecnologica.

Build-up

IEE –

Environmental Technologies Action Plan

SEE CAMPAIGN: ADVANTAGES

FOR COMPANIES WITH A STAKE

IN RENEWABLE ENERGYby Carla Travagnin, Senior Communications

Expert from the Sustainable Energy Europe

Campaign and organizer of the EU Sustainable

Energy Week (www.eusew.eu)

The EU Sustainable Energy Week, an opportunity

for institutions to discuss and exchange

information directly, is the final event of the

• 1 conference in 2006 in Brussels

• 40 events in 2007

• 73 events in 2008

• 148 in 2009, in 19 countries and 51 cities

• 82 events in Brussels

• 246 in Europe (Croatia, Serbia, Norway,

Turkey, Georgia)

• 234 appointments with the Press, Radio, TV

The Sustainable Energy Europe Campaign is an

initiative through which

The project

must meet the following conditions: comply with

the aims of the campaign, already be in progress,

and funded.

Sustainable Energy Europe Campaign

(www.sustenergy.org). The growth of the

event proves that it has been a successful

European campaign.

History

EUSEW 2010: 328 events

the EU provides

companies and institutions operating within

the Community free support in terms of

communication, when presented with a

specific project aimed at developing

sustainable energy management.

Every year, the Campaign

supports over 250 projects (which become

I quaderni di Energheia

Page 11: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

Official Partners)

www.sustenergy.org

Official

partner to the Sustainable Energy Europe

Campaign

, which have been positively

evaluated for their efforts in the implementation

of sustainable energy, in the reduction of CO

atmospheric emissions and in the training to the

use of biofuels.

This shows a change in stance: it is not the

company – privately or publicly owned - seeking

support from EU institutions, but Europe itself

that is making a shift towards the area. In this

way it offers support in dealing with the

institutions, the companies, the national and EU

media in the organization of events and the

development of projects. The main channel

through which every employer, public company

or researcher, may leave the geographical

business area and make contact with Europe is

through dialogue with one of the over 100

members of the See Campaign: each and every

one of the former is, in fact, privileged because

they represent a different area within the

European Union. In this respect, for example, the

Italian Ministry of Environment has done

excellent work.

Another important channel is the site

, edited and updated in 23

languages. Furthermore, the offices in Brussels

are also always available to answer any

questions.

Any EU company or institution can become an

Official Partner of the Campaign by following the

directions given on the website. Once the

necessary documentation has been submitted,

an internal committee evaluates the requests,

then selects and separates them into categories

according to the type of intervention, then the

EACI (Executive Agency for Competitiveness and

Innovation) is contacted, and, once approved,

the applicant is awarded the title of

.

2

Very soon the newly promoted partner receives

permission to use the logo on all promotional

material, a recognition that translates into a

quality certificate approved at EEC level. The

new project is posted on the official initiatives

portal (www.sustenergy.org) and the Brussels

offices ensures that the project is promoted

through EU media in dealing in that area.

Moreover, every campaign partner has the

chance to compete annually for the Sustainable

Energy Europe Award.

No direct economic contribution is made by the

Sustainable Energy Europe Campaign, however,

there is certainly the opportunity for a

privileged partner to request funds from the

Ministry or other EU institutions.

There have also been many other reports of

easier access to credit, thanks to the guarantee

that comes with being an official campaign

partner.

The European Sustainable Energy Campaign

also guarantees entry into a European network

of communication: our offices are able to

forward requests and proposals from partners

to the suitable community projects, thus

promoting access to any available funds. This

applies, for example, to the involvement of

for projects relating to the

construction industry of the

or

for initiatives

related to technological innovation.

Build-up

IEE (Intelligent

Energy Europe) ETAP (Environmental

Technologies Action Plan)

9

I quaderni di Energheia

Page 12: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Andrea Marroni, Consulente del GSE SpA

VERSO LA NASCITA DELL’ “INTERNATIONAL

RENEWABLE ENERGY AGENCY”

IRENA

agenzia internazionale

per lo sviluppo delle fonti di energia

rinnovabile

Uno strumento per valorizzare le competenze

del settore

L’Agenzia

si occuperà di tutte le forme di energia

(International Renewable Energy Agency,

www.irena.org) è un’

il cui scopo è anche quello di offrire

agli Stati membri un punto di riferimento per

quanto riguarda consulenze politiche, tecniche e

finanziarie in ambito energetico. La prossima

tappa cruciale del processo costitutivo

dell’Agenzia è la preparazione degli organi

costitutivi in vista di gennaio 2011, quando il

mondo dell’energia si ritroverà negli Emirati

Arabi Uniti per l’appuntamento annuale del

World Future Energy Summit e lo Statuto siglato

il 29 gennaio 2009 a Bonn dai Paesi fondatori

sarà entrato in vigore.

In Egitto, a fine giugno 2009, sono state prese

decisioni in merito al Quartier Generale di

IRENA. La preferenza è andata alla capitale degli

EAU, attraverso un compromesso politico che

ha previsto anche due sedi-satellite: Bonn e

Vienna. Bonn ospiterà il Centro per l’Innovazione

e la Tecnologia, Vienna un ufficio per le relazioni

con le altre organizzazioni internazionali.

L’impostazione italiana è stata sinora segnata da

una partecipazione positiva e collaborativa, a

sostegno dell’attuale assetto, con la prospettiva

di considerare l’Agenzia come uno strumento

per valorizzare adeguatamente gli interessi e le

competenze nazionali del settore: sia dei

soggetti privati - le imprese attive nella

generazione elettrica da fonti rinnovabili e

l’industria manifatturiera - sia dei pubblici (per

esempio la società Gestore dei Servizi Energetici

GSE sarà la prima in Europa ad adottare un

sistema di monitoraggio basato su una rete di

comunicazione via satellite, per incrementare la

prevedibilità della produzione di energia

derivante dalle fonti energetiche rinnovabili).

interessante continuare a seguire con

attenzione il processo costitutivo di questo

soggetto intergovernativo che suscita molte

aspettative nei suoi obiettivi-chiave, cioè lo

sviluppo e la penetrazione delle rinnovabili nelle

economie emergenti, nei Paesi in via di sviluppo

e in quelli meno sviluppati dell’Africa.

È

rinnovabile e, fra le mansioni principali,

fornirà consulenza agli Stati membri.

Lo statuto di IRENA

Masdar City

Masdar City, una città in via di

costruzione a 17 chilometri da Abu Dhabi

L’idea

originaria è tedesca. La Germania, il paese che

detiene la leadership sul fronte tecnologico

delle rinnovabili, aveva sperato di poter

ospitare la sede di IRENA a Bonn, ma le

combinazioni della geo-politica hanno portato

ad una decisione finale diversa. Nel giugno

2009 è stato infatti deciso di accettare la

proposta proveniente dal deserto della penisola

arabica che includeva, fra le altre cose, un

impegno di finanziamento (a tassi di interesse

competitivi) di progetti di energia rinnovabile

nei PVS da parte dell’”Abu Dhabi Fund for

Development”, per un valore di 50 milioni di

dollari all’anno per sette anni. Le delegazioni

tecniche dei Paesi firmatari stanno preparando i

processi di ratifica parlamentare a livello

nazionale, cui faranno seguito i contributi

finanziari necessari.

Al momento sono meno di 20 i Paesi che hanno

ratificato lo statuto e la soglia di 25 Paesi,

necessaria per l’entrata in vigore della nuova

organizzazione, sembra abbastanza vicina.

IRENA è un’organizzazione indipendente fra

Governi. Sul lungo termine non è irrealistico

pensare che possa affiliarsi/integrarsi nella

famiglia delle Nazioni Unite. Al momento sono

oltre 145 i Paesi firmatari. Lo statuto rimane

aperto per la firma e tutti gli Stati, come tutte le

organizzazioni regionali intergovernative,

possono ancora divenire “membri fondatori” di

IRENA. Da un punto di vista istituzionale, lo

statuto prevede: un’assemblea, un consiglio e

un segretariato guidato da un Direttore

Generale. A regime, nel primo anno dopo

l’entrata in vigore dello statuto, l’Agenzia si

doterà approssimativamente di 100

professionisti. Il contributo finanziario di ogni

Paese dipende dal budget totale che sarà

approvato.

L’Agenzia sarà fisicamente localizzata all’interno

di

,

sulla base di un progetto da 22 miliardi di

10

di dollari.

, in particolare nel

settore energetico. I piani di sviluppo delle

rinnovabili negli EAU sono noti: Masdar

costituisce oggi una delle più ambiziose ed

innovative iniziative mondiali verso la cosiddetta

low carbon economy. Negli ultimi tre anni, il

Paese ha dimostrato l’intenzione di collocarsi far i

leader mondiali in termini di innovazione

tecnologica energetico-ambientale. Il target

naturale di una città che è tuttora un enorme

cantiere a cielo aperto è estremamente elevato.

Masdar City ospiterà 90.000 cittadini, 40.000

residenti e 50.000 pendolari; il progetto curato

da Norman Foster prevede che tutta l’energia

consumata nella città, inclusa quella dei

trasporti, sia ridotta ad un quarto rispetto ad una

città delle stesse dimensioni e che provenga da

impianti eolici e solari. Non ci saranno automobili

e nelle strade potranno circolare solo pedoni,

ciclisti e tram. Per le altre esigenze di trasporto è

previsto un livello sotterraneo nel quale

circoleranno 2.500 navette elettriche che

circoleranno seguendo magneti inseriti sul fondo

stradale. Nella progettazione si sono ripresi gli

schemi degli antichi centri delle città arabe con

torri del vento e strade strette ed ombreggiate

per proteggersi dal sole ed incanalare le brezze.

Nelle vicinanze dell’area urbana verranno

installate una e

. Nella città

verrà localizzato anche un importante

. Per quanto

riguarda l’acqua, i consumi programmati sono

del 60% inferiori a quelli di insediamenti analoghi

grazie ad accorgimenti tesi a ridurne l’uso. Siamo

nel deserto e quindi si utilizzerà acqua di mare

destalinizzata grazie ad un impianto ad energia

solare e circa l’80% dell’acqua verrà riciclata.

Anche per quanto riguarda i rifiuti, solo il 2%

finirà in discarica, mentre il resto verrà riciclato

ed una quota sarà bruciata per produrre energia.

Si tratta dunque di una città con una

progettualità spinta sul versante della riduzione

dei consumi, un’area nella quale far convivere

centri di ricerca e attività industriali riguardanti le

rinnovabili. Non a caso vi avrà sede il Masdar

La Capitale degli Emirati Arabi Uniti

ha trovato nell’opportunità di ospitare IRENA

un ulteriore rafforzamento della propria

dimensione internazionale

fattoria del vento da 20 MW

una centrale solare da 40-60 MW

impianto

per la produzione di idrogeno

I quaderni di Energheia

Page 13: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

Services GSE) which will be the first in Europe

to adopt a monitoring system based on a

network of satellite communications (in order to

increase the predictability of energy production

derived from renewable energy sources).

It will be interesting to continue monitoring

closely the setting up process of this

intergovernmental entity which raises such high

expectations with its key objectives, namely the

development and penetration of renewables in

emerging economies, developing countries and

in the less developed countries of Africa.

The original idea is

German. Germany, the country leading the

technological front of renewables, had hoped to

host the headquarters of IRENA in Bonn. But

combinations of geo-politics have led to a

different final decision. In June 2009 it was, in

fact, decided to accept the proposal from the

desert of the Arabian Peninsula, which

included, among other things, a commitment to

fund (at competitive interest rates) renewable

energy projects in developing countries from

the Abu Dhabi Fund for Development, worth 50

million dollars a year for seven years. The

technical delegations from the signatory

Countries are preparing the process of

parliamentary ratification at national level,

which will be followed by the necessary

financial contributions.

Currently there are fewer than 20 countries

which have ratified the statute and the

threshold of 25 countries needed in order for

the new organisation to come into force seems

quite close. IRENA is an independent

organization between governments. In the long

term it is not unrealistic to think that it can join /

be integrated into the UN family. There are

currently over 145 signatory countries. The

statute remains open for signature and all

States, as with all regional intergovernmental

organizations, may yet become "founding

members" of IRENA. From an institutional point

of view, the IRENA Statute provides for: an

Assembly, a Council and a Secretariat headed

The

Agency will handle all forms of renewable

energy and, among its main roles, provide

advice to Member States.

The IRENA statute

by a Director General. When fully operational,

after the Statute has been in force for a year,

the Agency will employ approximately 100

professionals. The financial contribution of each

country depends on the total of the approved

budget.

IRENA will be physically located inside

, on the based on a

$22 billion urban plan.

The

plans for the development of renewables in the

UAE are well known: Masdar now hosts one of

the most ambitious and innovative global

initiatives in the so-called low carbon economy.

Over the past three years the country has

demonstrated its intention to position itself

amongst the world leaders in terms of energy

and environmental technological innovation.

The aim of a city that is still a huge open air

construction site is extremely high. The city will

house 90,000 people, 40,000 residents and

50,000 commuters. The plan, which was

designed by Norman Foster, foresees that all

the energy consumed within the city, including

that which is consumed by transport, is

reduced to a quarter of that which is consumed

by a city of comparative size and foresees wind

farms and solar power. On the streets there will

be no cars, only pedestrians, cyclists and

trams. For other transportation needs there will

be an underground level where 2500 electric

shuttle buses will operate by following magnets

inserted under the surface of the road. The

plans echo the layout of ancient Arab town

centres, with narrow streets and shade for

protection from the sun and to channel the

breeze there will be wind towers. A

and a

will be built near the city. In the city itself

there will also be an important

. With regards to

water consumption, it is expected to be 60%

lower than that of similar sized settlements

thanks to the use of reduction devices.

Masdar City

Masdar

City, a city which is being built 17

kilometres from Abu Dhabi

By hosting IRENA, the

UAE capital has found an opportunity to

further strengthen its international ties

particularly within the energy sector.

20 MW

wind farm solar power plant to 40-60

MW

plant for the

production of hydrogen

Institute of Science and Technology, finalizzato

allo studio delle fonti rinnovabili, che sarà

collegato con molti centri universitari come il

Massachusetts Institute of Technology e a

diverse grandi compagnie multinazionali.

TOWARDS THE BIRTH OF THE

INTERNATIONAL RENEWABLE

ENERGY AGENCYby Andrea Marroni, Consultant of GSE SpA

(www.irena.org) is a new international

agency with the aim of providing the member

states consulting for political, technical and

financing issues in the energy business. The next

crucial step in the process of building the Agency

is the preparation of the Constituent Bodies with

a view to January 2011 when the energy world

comes together at the UAE for the annual

meeting of the

and in view of the statute signed in Bonn by the

founding Countries on January 29, 2009 which

will have come into force.

In Egypt at the end of June 2009 (during the

second session of the Preparatory Commission

held in Sharm El Sheik) decisions were made

regarding the Headquarters of IRENA.

Preference was given to the UAE capital, and

political compromise foresaw two satellite

locations, Bonn and Vienna. Bonn will host the

Centre for Innovation and Technology, Vienna an

office for relations with other international

organizations. The Italian approach has so far

been marked by a positive collaborative

approach in support of the present set up and

Agency is seen as an appropriate tool to promote

the interests and national expertise of the

industry: both private companies (firms active in

electrical power generation from renewable

sources and manufacturing companies) and

public companies such as the company Gestore

dei Servizi Energetici GSE (Energy Management

IRENA - International Renewable Energy

Agency

World Future Energy Summit

A tool to enhance skills within the sector

11

I quaderni di Energheia

Page 14: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

Being in the middle of the desert, this will be sea

water, desalinized thanks to a solar energy

system and about 80% of water will be recycled.

For what waste is concerned, only 2% will end

up in landfills, whilst the rest will be recycled

and a part will be burned to produce energy.

Masdar City is therefore going to be a city

designed to reduce energy consumption and an

area in which research centres and industries in

the renewable sector will be able to live side by

side. The head office of the Masdar Institute of

Science and Technology will be located there,

aimed at the study of renewables, and will

network with many universities such as the

Massachusetts Institute of Technology, and

several large multinational companies.

Fig. 1,2,3: rendering di Masdar City (fonte: web) - Masdar City computer rendering (from web)

12

I quaderni di Energheia

1

3

2

Page 15: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Gabriella Chiellino, CEO di eAmbiente Srl

INTERVENTI DA ATTUARE

A FAVORE DELLE FONTI “VERDI”

L’appuntamento con la Settimana dell’Energia

Sostenibile ha dato vita a spunti e riflessioni che

hanno permesso di guardare al nostro territorio

in una prospettiva più ampia: lo sviluppo delle

energie rinnovabili in Italia e nel Nordest, infatti,

passa anche attraverso delle scelte strategiche

di politica energetica a livello europeo.

Vanno considerati a questo proposito alcuni

aspetti. Ad incidere su tali scelte, è prima di

tutto la questione dei . Negli Stati membri

vi è una grossa disparità tra il costo netto

dell’energia e l’ammontare delle imposte/accise

applicate, le quali fanno variare di molto il prezzo

finale. La disparità, inoltre, è accentuata da una

sostanziale differenziazione, a seconda degli

Stati, delle fonti di produzione energetica. In

un’ottica di comunità europea, dunque,

.

I consumi nei settori più energivori (industriale,

civile e dei trasporti) sono un altro tema su cui si

deve intervenire subito per frenare il trend di

crescita che si sta verificando in questi anni e

che non accenna a fermarsi. A caratterizzare

l’Italia è infine la

rispetto ad altri Paesi europei. È necessario

quindi intervenire aumentando la quota di

produzione di energia da fonti rinnovabili e, nel

contempo, modificare l’assetto dei consumi

delle fonti tradizionali attraverso valutazioni di

politica energetica.

A livello nazionale le misure più urgenti,

necessarie per porre freno alle criticità ancora

presenti nel sistema delle FER e dell’efficienza

energetica, possono identificarsi con:

e stabile di riferimento,

sia per quanto concerne i procedimenti

autorizzativi sia per l’erogazione di finanziamenti

e lo stanziamento di fondi; il

in maniera da

poter ottimizzare lo sfruttamento di un sistema

di produzione di energia non programmabile

com’è quello delle FER e la messa in atto di una

capillare e

.

costi

sarebbe

opportuno allineare il prezzo dell’energia

dipendenza energetica

l’esigenza

di una normativa chiara

potenziamento ed

il rinnovo della rete elettrica

sostanziosa azione di informazione

ai cittadini Una corretta strategia, finalizzata al

soddisfacimento di un bilancio energetico-

ambientale positivo, necessita quindi della

13

INTERVENTIONS TO BE REALIZED

IN FAVOUR OF “GREEN” SOURCESby Gabriella Chiellino, CEO of eAmbiente Srl

The Sustainable Energy Week Convention

stimulated new ideas that allow one to look at

our territory in a wider perspective: as a matter

of fact, the development of renewable energies

in Italy and in the North-Eastern region is

accomplished also through strategic decisions,

taken at an European level, concerning energy

policies.

In this regard, one must take into account some

things. First of all, one of the elements that

influences these decisions is how much they

. Among the Member Countries there is a

big gap between the net cost of energy and the

amount of applied taxes that quite considerably

modify the final price of energy. Moreover, the

gap is enhanced by a substantial differentiation

of energy sources from one country to the other.

From the point of view of the European Union,

.

Energy use in the most energy-consuming

activities (industry, services and transports) is

another topic for which urgent measures must be

taken in order to stop the positive trend of energy

consumption which has appeared in these years

and which does not appear to be slowing down

either. A feature which specifically characterizes

Italy with respect to the other European

Countries is that Italy is

country with regard to energy. It is therefore

necessary to intervene increasing the quota of

energy from renewable sources and, in the

meantime, modifying the status of the use of

cost

it

would be advisable to equalize the price of

energy

not self-sufficient

energy from traditional sources through energy

policy solutions.

At a national level, there are a few measures to

be taken in order to solve the critical urgencies

of RES and energy efficiency: a

, both for authorization

procedures and funds appropriation/incentives;

the

in order to meet the

peculiarity of a non-programmable production

system as the RES one is; a

.

A good strategy to reach the aim of a positive

energy-environment balance have to provide a

combination of technical, environmental,

regulatory, economic and social measures, in

order to promote a new model of development

with an easier approach both from a

bureaucratic and an environmental point of view

and therefore truly sustainable.

clearer and

stable regulation

improvement and renewal of the power

distribution network

widespread and

substantial information action for the public

I quaderni di Energheia

stretta ed equilibrata combinazione di misure di

tipo tecnico, ambientale, normativo, economico

e sociale, così da poter favorire un nuovo

modello di sviluppo che, essendo basato su un

approccio più “snello” sia in termini burocratici

sia di impatto ambientale, possa a tutti gli effetti

definirsi realmente sostenibile.

Page 16: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Antonio Lumicisi, Coordinatore nazionale della Campagna SEE - Ministero dell’Ambiente

e della Tutela del Territorio e del Mare

LO SVILUPPO

DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA

Con l’approvazione del “

”, l’Unione Europea ha adottato come

vincolante un obiettivo pari, in media, al 20% di

fonti di energia rinnovabile sul consumo di

energia al 2020 (17% per l’Italia) che si affianca

ad altri due obiettivi quantitativi: il 20% di

riduzione delle emissioni di gas serra e il 20% di

miglioramento dell’efficienza energetica. Questi

traguardi (20-20-20) al 2020 rappresentano la

proposta dell’UE per contrastare i cambiamenti

climatici in atto e, allo stesso tempo, sostenere

la competitività delle industrie europee sui

mercati internazionali nel contesto di una più

generale politica sul clima che ha individuato

come obiettivo quello di limitare l’aumento della

temperatura globale a non più di 2°C rispetto

all’epoca preindustriale. L’obiettivo è ambizioso,

soprattutto per quei paesi, come l’Italia, che si

trovano già in ritardo nei precedenti obiettivi

fissati al 2012 nell’ambito dell’attuazione del

Protocollo di Kyoto. È evidente la

, di una nuova cultura

dell’energia che veda coinvolti tutti gli attori del

panorama energetico nazionale. Nel settore delle

fonti di energia rinnovabile, con le normative

emanate negli ultimi 3 anni, l’Italia ha

confermato di voler continuare sulla strada degli

incentivi basati sui meccanismi di mercato,

differenziati per tecnologia. Il quadro degli

incentivi però deve essere, da una parte,

garantito con continuità e stabilità al fine di dare

al comparto industriale una prospettiva chiara

per la pianificazione degli investimenti, ma

risultare, dall’altra, di durata limitata nel tempo,

in modo che raggiunta una posizione di

competitività della tecnologia delle fonti

rinnovabili rispetto alle risorse tradizionali,

adottare tali soluzioni sia giustificabile in termini

di conquistata convenienza economica. Lo

snellimento delle procedure di autorizzazione per

l’installazione di nuovi impianti a fonte

rinnovabile rimane l’altra priorità assoluta nel

nostro Paese. A sostegno del raggiungimento

degli obiettivi europei e con il preciso scopo di

coinvolgere attivamente tutti i livelli della

società, la Commissione Europea ha lanciato la

campagna “

che ha tra i propri scopi quello di accrescere la

Pacchetto Clima-

Energia

necessità di

un cambio radicale

Energia Sostenibile per l’Europa -

(Sustainable Energy Europe Campaign )SEE

consapevolezza sulla produzione ed utilizzo

dell’energia. La campagna SEE è attiva anche in

Italia (www.campagnaseeitalia.it) e particolare

attenzione è posta a tutte le iniziative che si

prefiggono proprio di aumentare la quota di

energie rinnovabili, l’efficienza energetica e, al

contempo, ridurre le emissioni di anidride

carbonica in atmosfera.

Durante la Settimana dell’Energia

Sostenibile (EUSEW), sono state numerose le

iniziative messe in atto per promuovere una

nuova cultura dell’energia, e il nostro Paese più

di altri ha risposto all’appello lanciato dalla

Commissione Europea. In particolare

quest’anno,

. Nell’ambito della

Campagna SEE, un ruolo prioritario lo dovranno

svolgere le città ed è per questo che è stato

lanciato il “Patto dei Sindaci”, un’alleanza

strategica tra le Amministrazioni più vicine ai

cittadini con il preciso scopo di raggiungere, a

livello locale, gli obiettivi posti dall’Unione

Europea per il 2020. Sono oltre 400 le città

italiane che ad oggi hanno aderito a questa

specifica iniziativa preparandosi a redigere il

proprio Piano di Azione sull’Energia Sostenibile.

L’Italia riuscirà a raggiungere gli ambiziosi

traguardi fissati a livello comunitario quando

una forte sinergia verrà attuata tra gli obiettivi

vincolanti che il Paese si è assunto nell’ambito

del Pacchetto Clima-Energia e gli impegni, al

momento volontari, degli altri attori del

panorama energetico nazionale, incluse le città;

saranno necessarie inoltre una comunicazione

ed un’informazione più attente e puntuali sui

temi dell’energia sostenibile, al fine di

coinvolgere attivamente anche tutti noi quali

utenti energetici finali.

Sono oltre 120 le

partnership attivate in Italia nell’ambito della

campagna SEE e, tra queste, anche quella

con Energheia, una delle più attive nel Nord

Italia.

l’area del Nordest è risultata la

più attiva nel coinvolgimento dei diversi

livelli della società civile

14

RENEWABLE ENERGY

DEVELOPMENT IN ITALYby Antonio Lumicisi, SEE Campaign national

coordinator, Ministry for the Environment, Land

and Sea

With the approval of the "

", the European Union has adopted as a

binding target an average of 20% (17% in Italy)

of renewable energy sources in energy

consumption in 2020, along with two other

targets: 20% reduction in greenhouse gas

emissions and 20% energy efficiency

improvement. These goals (20-20-20) by 2020

represent the EU’s proposal to combat climate

change and, at the same time, support the

competitiveness of European industries on

international markets as part of a broader climate

policy which has identified the objective of

limiting global temperature increase to no more

than 2°C more than during the pre-industrial era.

The goal is ambitious, especially for countries

such as Italy, who are already behind in the

previous objectives in implementing the 2012

Kyoto Protocol. There is clearly

, a new energy culture which

involves all the players of the national energy

scenario.

In the field of renewable energy sources, with

the regulations enacted over the past three

years, Italy has confirmed its intention of

continuing along the road of incentives based on

market mechanisms, for different technologies.

However, the framework of incentives must be,

on the one hand, a guaranteed continuity and

stability in order to give the industry a clear

vision for investment planning, but on the other

hand, respect a time limit so that when it

reaches a position of technological

competitiveness of renewable sources compared

to traditional resources, its adoption is justified in

terms of earned benefits. Streamlining licensing

procedures for the installation of new renewable

source plants is another priority in our country.

In order to help achieve the European targets,

with the precise aim of involving all levels of

society, in 2005 the European Commission

Climate and Energy

package

a need for

radical change

I quaderni di Energheia

Page 17: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

launched the

campaign, which has among its aims

the raising of awareness on sustainable

production and use of energy. The SEE

Campaign is also active in Italy

(www.campagnaseeitalia.it) and particular

attention is given to all initiatives which have the

precise aim of increasing the share of renewable

energy and energy efficiency, while reducing

carbon dioxide emissions into the atmosphere.

,

and including the Energheia partnership, one of

the most active in northern Italy. During the

European Union Sustainable Energy Week

(EUSEW), there were many initiatives to

promote a new culture of energy and Italy is the

country that has largely responded to the call by

the European Commission. In particular, this

year,

. In the framework of the SEE

Campaign, a priority role will be played by cities

and that is why the "Covenant of Mayors" was

launched in 2008. This Covenant is a strategic

alliance between those local authorities which

are closest to citizens and which have set

themselves the target of achieving the

objectives set by the EU for 2020. More than

400 Italian cities today have adhered to this

specific initiative preparing to draw up their own

Sustainable Energy Action Plan. Italy will meet

the ambitious targets set at EU level when it

manages to reach a strong synergy between

binding targets that the country has accepted

under the climate-energy package and other

commitments which for the moment are optional

made volontarily by other players in the national

energy panorama, including the local authorities.

It will also be necessary to improve

communication and information on themes

related to sustainable energy in order to involve

all final energy users.

Sustainable Energy Europe (SEE)

Campaign

More than 120 partnerships have been

activated under the SEE Campaign in Italy

the area of north-east was the most

active in the involvement of various levels of

our society

15

I quaderni di Energheia

Nel portale

puoi scaricare documenti

e video degli interventi di

greeNordEsTweek.

www.energheiamagazine.it

19-26 Marzo 2010La settimana che cambia il futuro

European Union Sustainable Energy Week

La settimana europea dell’energia sostenibile

Page 18: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

di Paolo Gurisatti, Presidente di Habitech, Distretto Teconologico Trentino Scarl

GREEN ECONOMY E NORDEST. OLTRE

LO SKYLINE DELLA “PERIFERIA INDUSTRIALE”

Il territorio del Nordest

Il paesaggio del Nordest è stato plasmato nei

secoli dall’opera dell’uomo.

immensa

“periferia industriale”

La

polemica sui capannoni industriali

sintomo evidente di una

crescente insofferenza verso l’organizzazione

urbana e industriale che ci ha fatto da

landscape in tutti questi anni

Non c’è campo,

giardino, area industriale, centro abitato, fiume o

laguna che non sia stato modificato nel tempo

per rendere il territorio adatto allo sviluppo delle

attività produttive e, se possibile, ad

assecondare uno stile di vita, un’identità

culturale specifica.

Negli ultimi decenni, da quando la manifattura è

diventata la principale fonte di reddito regionale,

il territorio del Nordest è stato ri-disegnato, per

l’ennesima volta, a misura di un’economia e di

una società industriale, trainata dalle

esportazioni. È stato trasformato in un’

, una piattaforma

logistica inconsapevole, un laboratorio

distribuito che ha pochi eguali in giro per il

mondo. La capacità di esportare, prodotti

manifatturieri in primo luogo, è stata fonte di

reddito e di identità per quasi quarant’anni ed è

ancora oggi il primo elemento che

orgogliosamente un cittadino del Nordest

propone come distintivo del nostro modo di

essere all’ospite occasionale. E talmente forte è

il senso di appartenenza ad una società

manifatturiera esportatrice che il cittadino del

Nordest non si accorge neanche dei difetti che

tale società ha prodotto sul paesaggio.

A dire la verità, la sensazione che il paesaggio

costruito non sia in linea con le aspettative di

una società avanzata comincia a farsi breccia

nell’inconscio collettivo del nostro territorio.

, esplosa un

paio d’anni fa, è un

.

Il cittadino medio del Nordest comincia a

desiderare qualcosa di diverso dalla periferia

industriale in cui ha vissuto fino ad ora. Vorrebbe

mettere ordine, togliere gli aspetti negativi,

aprire i cantieri di una città e di una economia

più evolute, più internazionali, più metropolitane.

Vorrebbe smarcarsi da un modello organizzativo

che lo fa sentire ancora oggi troppo indiano o

cinese, parvenue della ricchezza, fermo al

margine di un sistema economico mondiale

che cresce più velocemente attorno alla

comunicazione, alla cultura, all’organizzazione

della conoscenza.

Alla ricerca di un modello economico, sociale e

urbanistico più soddisfacente, il cittadino del

Nordest incontra oggi linee guida che arrivano

da Bruxelles. La dimensione europea non gli è

mai piaciuta. Troppo lontana, sinonimo di

burocrazia e regole astruse da “basso impero”,

fonte di suggerimenti tanto interessanti quanto

inutili, inadatti al nostro carattere locale.

Eppure (20% in

meno di carburanti fossili, 20% in meno di

emissioni inquinanti e 20% in più di energia da

fonti rinnovabili entro il 2020) e dello sviluppo

sostenibile, da qualche tempo

. Evoca

ancora lo spettro di lacci e laccioli che fanno a

pugni col modello manifatturiero dominante,

ma comincia a trovarsi in risonanza positiva

con la diffusa esigenza di vivere e lavorare in un

contesto e in un paesaggio migliori. Il cittadino

del Nordest comincia a percepire che le

indicazioni europee, questa volta, possono

servire. Potrebbero consentirci di presentare

all’amico straniero o al viaggiatore occasionale,

tra qualche tempo, non soltanto Venezia e la

Cappella degli Scrovegni circondate di

capannoni, ma forse anche una downtown

moderna nella zona di Mestre, una Marghera

risanata, quartieri residenziali ad alte

prestazioni nella fascia pedemontana, centri

storici e commerciali paragonabili al Greenwich

Village, al Centro Pompidou o alla zona de Le

Halles, alla Guggenheim di Bilbao, ecc.

Il cittadino del Nordest comincia inoltre a fare i

conti di quanto costa il dissesto dell’attuale

territorio, non solo in termini di bolletta

energetica e ambientale, ma anche in termini di

svalutazione progressiva del patrimonio

personale, familiare e dell’azienda.

, diventano per forza

Linee guida per comunità sostenibili

la prospettiva del 20-20-20

suona meno

lontana e burocratica che in passato

Le linee

guida UE per costruire un altro territorio, a

misura di sostenibilità

I quaderni di Energheia

16

interessanti, non tanto per ragioni etiche,

estetiche e politiche, ma anche e soprattutto per

ragioni finanziarie molto concrete. Le linee guida,

richiamate nella settimana europea dell’energia

sostenibile (EUSEW 2010), cominciano ad

essere un obiettivo condiviso, a livello di

amministrazioni comunali e associazioni di

cittadini.

Ma cosa dicono queste linee guida, cosa

suggeriscono di buono ai cittadini e agli

amministratori del Nordest?

In primo luogo, esse raccomandano di

. Il paesaggio industriale

costruito negli ultimi decenni è altamente

energivoro e non aiuta a competere in un

contesto internazionale nel quale i costi

dell’energia sono previsti in crescita. È opportuno

mettere a punto progetti di ristrutturazione degli

edifici e degli impianti obsoleti, allo scopo di

ridurre il fabbisogno di energia termica ed

elettrica. Non solo a livello di amministrazioni

locali, ma anche nelle associazioni di categoria, il

tema dell’efficienza energetica comincia a

diventare priorità. Ovviamente ci sono forti

resistenze, soprattutto quando l’efficienza

energetica si scontra con l’esigenza di

competere in settori tradizionali con margini

bassissimi, che ancora oggi garantiscono

reddito, occupazione e identità. Quando viene

vista come un costo e non come un’opportunità,

l’efficienza energetica non piace. Ma il trend è

ormai irreversibile e i progetti si moltiplicano di

giorno in giorno.

In secondo luogo, la UE raccomanda di

. Il cittadino del Nordest

non è certamente immune dalla sindrome

“nimby” e, se può, accetta volentieri di spostare

i rifiuti nell’orto del vicino. Ma la distribuzione

delle attività produttive e delle aree residenziali in

una molteplicità di piccoli comuni rende difficile

un atteggiamento disattento e irresponsabile,

come quello tipico delle grandi concentrazioni

metropolitane compatte. La raccolta porta a

porta diventa una necessità e, con soddisfazione

di tutti, sostituisce la rete dei puzzolenti

ridurre i

consumi energetici

cercare

soluzioni innovative ai problemi ambientali

“nel giardino di casa”

Page 19: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

cassonetti. La raccolta porta a porta e

differenziata accresce la possibilità di utilizzare

soluzioni alternative alle discariche

onnicomprensive e difficili da gestire. Sono

ancora pochi i termovalorizzatori di piccole

dimensioni, ma la ricerca procede verso impianti

che neutralizzano i problemi vicino a chi li

produce, grazie ad una filiera corta che

coinvolge i cittadini come produttori e utilizzatori

di rifiuti in un ciclo virtuoso ad alto potenziale

energetico e di riciclo. Un esempio tra gli altri è

il sistema di depurazione delle acque ad

Arzignano (VI), che viene spesso citato come

innovazione internazionale. Sempre più spesso si

sente parlare di soluzioni tecnologiche che

propongono di trattare lo scarto in piccole

quantità vicinissimo al luogo o al processo che

lo ha generato. E i risultati sono incoraggianti.

In terzo luogo, la UE insiste sulla

. A Nordest sono sempre più diffusi,

anche per la configurazione del paesaggio e per

la struttura dei consumi, gli impianti fotovoltaici,

a biomasse o di altro tipo (co-generatori che

utilizzano gas metano) che offrono energia

termica ed elettrica là dove serve e quando

serve. Proprio la presenza di insediamenti

residenziali e produttivi diffusi e di piccola scala

offre la possibilità di una produzione distribuita

con vantaggi interessanti. Produrre e utilizzare

energia elettrica sul posto (a bassa tensione)

conviene in termini economici, perché riduce i

costi e le dispersioni da trasporto e

trasformazione che sono un problema dei grandi

impianti. Il territorio del Nordest massimizza

infine gli incentivi che Italia e UE mettono a

disposizione dei privati o delle piccole comunità

pronti ad entrare nell'economia green.

Naturalmente, intervenire con progetti di

efficienza energetica, effettuare investimenti

sugli edifici e gli impianti esistenti, finanziare lo

sviluppo di nuove reti e ripensare alle prestazioni

energetiche e ambientali complessive non è

questione che può essere risolta dai singoli

individui. Cresce la consapevolezza che

.

produzione di

energia da fonti rinnovabili locali (produzione

distribuita)

Partecipazione pubblico/privato

entrare

nella green economy conviene “in rete”

C’è un crescente interesse ad effettuare

interventi ed investimenti in modo sinergico. I

vantaggi di una logica di rete sono enormi. Se

la rete è intelligente e riesce ad ottimizzare gli

scambi locali di energia, se le utility locali sono

in grado di aiutare i cittadini (imprenditori) nelle

scelte di investimento e di gestione, il

vantaggio individuale cresce assieme a quello

collettivo.

Non solo. La ricerca e lo sviluppo di soluzioni

interessanti su piccola scala, per il territorio,

per il “giardino di casa”, sono una buona base

per il progetto costituente di una nuova società

e di un sistema di mercato e di finanziamento

più concorrenziali ed efficienti. Mettere a posto

la propria casa e il proprio quartiere in accordo

col Comune, oppure mettere in efficienza l’area

industriale attraverso un accordo con le

associazioni delle imprese, sono tutte tappe di

un percorso di apprendimento collettivo che

promette grandi risultati. Sperimentare la

ristrutturazione del paesaggio,

, un’area metropolitana green nel cuore

dell’Europa, significa ottenere due vantaggi in

una mossa sola:

- da un lato,

, del valore e

dell’importanza che possono avere oggi una

dimensione e un’identità “sostenibili” (Nordest

come rete di città e comunità green impegnate

a superare il modello unico della periferia

industriale);

- dall’altro,

, smart grids, integrazioni di

sistema innovative per accumulare conoscenze

e competenze critiche che servono a mettere in

piedi una nuova manifattura, in linea con la

domanda internazionale; anche questo

concorre a trasformare il Nordest in un

cantiere, un laboratorio a cielo aperto, che ci

porta dentro la nuova fase della modernità

economica e sociale dalla porta principale.

rendere il

territorio del Nordest un sistema

metropolitano integrato ed efficiente di tipo

nuovo

sviluppare una nuova coscienza

collettiva del bene comune

ingegnarsi a progettare soluzioni

di piccola scala

L’attivazione di accordi di investimento

pubblico/privato è la via maestra per

compiere il miracolo della nuova

modernizzazione.

Cambiare lo skyline del territorio, passare in

poco tempo da una periferia industriale

energivora ad un’ area metropolitana green,

comporta investimenti importanti a livello di

singola famiglia, di singola impresa, ma anche a

livello di enti locali e di utility. Le utility sono

state costruite negli anni ’50 e ’60 per

provvedere alla distribuzione di energia, acqua,

gas e alla raccolta dei rifiuti su scala urbana, ma

possono oggi trasformarsi in una rete di centri

per l’innovazione, agenzie di sviluppo pubblico-

private capaci di portare il territorio alla nuova

dimensione metropolitana venetian style che

stiamo ansiosamente ricercando.

“Ri-progettare” il Nordest, riempire di nuovi

contenuti un termine che si è affermato in altri

tempi, per differenza, per caratterizzare un

modello di sviluppo manifatturiero più forte di

quello nazionale: questo è un compito prioritario

in questa fase di crisi e di passaggio ad una

nuova economia. Sappiamo che

e non serve a

disegnare lo stile di vita delle future generazioni.

La manifattura, come attività produttiva, sarà

ancora utile in futuro, ma non si può dire

altrettanto del modello di economia e società

collegato all’organizzazione manifatturiera dei

distretti industriali (e anche dei “dislarghi” di

Daniele Marini, che delocalizzano a Est).

Il libro curato da Luca Paolazzi per i cento anni di

Confindustria e il volume di Antonio Calabrò

(“Orgoglio industriale”) hanno mostrato che le

imprese esposte alla concorrenza internazionale

sanno reagire bene alla crisi, assieme alle loro

reti di fornitori. Tuttavia, le aziende capaci di

immaginare una nuova posizione tra le economie

emergenti della conoscenza e della green

economy sono ancora una minoranza: meno del

25% del totale. Quelle esposte alla concorrenza

dei paesi emergenti chiedono protezionismo e

non sono neppure in grado di immaginare una

società più complessa di quella delle “città

impresa”. Dunque il problema è aperto!

e più forte del capitalismo

Ri-progettare il Nordest

il modello della

manifattura non è più trainante

Non

abbiamo ancora una borghesia industriale (o

post-industriale) capace di immaginare un

modello alternativo

I quaderni di Energheia

17

Page 20: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

“popolare” manifatturiero del ‘900. Se anche

esiste, essa è oggi minoranza anche nel

territorio del Nordest. Vive in un contesto in cui

prevalgono coalizioni conservatrici.

E tuttavia il vecchio modello non basta più, non

è in grado di garantire benessere alle generazioni

future e di ri-pagare nel contempo il debito

pubblico accumulato, anche a livello locale. Se

non vogliamo ridurre la spesa pubblica per non

ridurre i livelli di benessere (europeo) dobbiamo

al più presto cambiare registro.

Solo una nuova crescita ci può salvare, può

garantire un nuovo e duraturo periodo di

benessere, da società globale avanzata.

Qualcuno però deve mettere in piedi un modello

capace di sommare tra loro la quota di reddito

prodotta dal sistema industriale e manifatturiero,

con la quota di reddito prodotta dalle altre

attività emergenti di servizio (sostitutive

dell’agricoltura e del turismo di bassa qualità),

con il capital gain derivante dalla valorizzazione

del patrimonio regionale. Non si tratta tanto di

imparare a vivere di royalties, di turismo e slow

food o di servizi di consulenza e formazione. E

non si tratta neppure di vendere i gioielli di

famiglia, ma di

.

Il Nordest deve attirare investitori interessati alle

nostre competenze, alla creatività e innovazione

dei nostri tecnici, alle bellezze del nostro

territorio da Venezia alle Dolomiti, al nostro

patrimonio paesaggistico e culturale, al nostro

progetto di costruzione di un’economia green e

uno stile di vita e di lavoro migliore di quello di

Shanghai, Dubai, Londra, ecc…

GREENordEsT week ha cominciato a nominare

tutti questi problemi, mettendo assieme i

rappresentanti delle numerose comunità

sostenibili del Nordest già attive lungo la strada

del 20-20-20. La manifestazione ha voluto

mettere in moto un

meccanismo (mobilitazione di mercato) che

sappia attirare capitali internazionali sulle

nostre imprese, su porzioni di patrimonio

immobiliare e territoriale di cui disponiamo

Serve un modello metropolitano, una rete di

"comunità sostenibili”

comunicare al resto dell’Italia e al mondo che a

Nordest esiste un’aggregazione programmatica

dal basso che trova consensi crescenti in

diversi ambienti della cultura, dell’economia e

della politica.

che già esistono sul

territorio e si riconoscono in un progetto

comune di “classe mondiale”.

Costruire un’area metropolitana green significa

mobilitare risorse ingenti e una molteplicità di

soggetti. Trasformare l’area di Mestre in una

downtown di livello internazionale (accessibile

via aereo, via nave e via treni veloci da tutto il

mondo) significa progetti di investimento

immobiliare mai tentati prima d’ora, significa

probabilmente coinvolgere gli stessi operatori

che oggi costruiscono edifici a Dubai.

Trasformare l’area di Marghera in un resort

avveniristico o l’area di San Giuliano in un

parco sportivo di dimensioni globali significa

mettere in piedi un comitato organizzatore ben

più complesso e strutturato di quello

immaginato per lanciare la candidatura di

Venezia a sede delle prossime Olimpiadi.

Costruire una regione metropolitana vuol dire

investire in strutture di comunicazione che

rendano raggiungibili in pochi minuti le

Dolomiti, Vicenza, Treviso e le altre località di

residenza alta, turismo e lavoro sparse a

Nordest nell’area pedemontana e sulla costa.

Un progetto impossibile? Velleitario? Può darsi,

ma ricordiamo che progetti simili sono già stati

realizzati da cittadini come noi in altre realtà

dinamiche del mondo. E

, restituendo il debito che abbiamo

ereditato. Di tutto questo abbiamo discusso alla

GREENordEsT week del 2010 e di tutto questo

pensiamo di discutere ancora nel 2011,

puntando a raccogliere un numero sempre più

ampio di comunità sostenibili a Nordest. Il

metodo che abbiamo scelto è quello suggerito

dalla UE nella settimana EUSEW, acronimo che

sta per European Union Sustainable Energy

GREENordEsT week ha

cominciato a mettere assieme, dal basso,

comunità sostenibili

se non ci poniamo

sfide ambiziose non avremo il valore

necessario per continuare a vivere

decorosamente in un ambiente piacevole e

sostenibile

Week: “you sew/tu cuci”.

, impegnate a innovare e ad entrare,

tutte insieme, nella green economy prossima

ventura. È una prospettiva interessante, che non

facciamo alcuna fatica ad accettare.

EUSEW evoca la volontà di cucire dal basso

un patchwork europeo di comunità

sostenibili

GREEN ECONOMY AND NORTH

EAST ITALY. BEYOND THE

INDUSTRIAL DISTRICT SKYLINEby Paolo Gurisatti, President of Habitech

Today the observer cannot

see a single field, an industrial district, an urban

centre, river or lagoon that has not been changed

in time so that it becomes the right environment

for specific productive activities and, if possible,

to “participate” in a specific way of life and

cultural identity.

During the last decades, since manufacturing has

become the main driver of the regional income

(GDP), the landscape of North East Italy has

been re-modelled, once again, to become the

perfect home for an industrial, export driven

economy and society. It has been transformed

into , a

logistic platform, a distribution workshop imitated

by very few other countries around the world.

Exporting manufactured goods has been the

fundamental source of social identity and income

for more than 40 years. Even today this is the

first thing a foreign visitor to the area is shown

by a local citizen, as the most important attribute

of his heritage and experience. People living in

North East Italy are so proud of their

manufacturing and export identity, that

everything else, even the injuries sustained on

the skyline of this landscape, plays a secondary

role. In fact, it is becoming ever clearer that

urbanised territory is no longer in keeping with

the expectations of an advanced society.

The landscape of North East Italy

The landscape of North East Italy has been

shaped, by human intervention, over

hundreds of years.

an immense “industrial periphery”

I quaderni di Energheia

18

Page 21: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

A few months ago a

took place. And it

.

Nowadays, citizens of the North East have their

sights fixed on a somewhat different “industrial

horizon” where they have chosen to live for

such a long period of time. Today there is a call

for a new way, for a change in many negative

aspects of the regional landscape. There is a

craving for a more comfortable space and a

more advanced economical framework, towards

an international and metropolitan lifestyle. The

North East citizens would like to make a shift

from a way of life that makes them feel too

“Indian or Chinese”, the “nuoveau riche” of

society, excluded from a globalised economic

world which is growing fast in the sectors of

communication and cultural infrastructures,

metropolitan platforms and other facilities that

North East Italy does not yet have.

Looking for a more satisfactory economic, social

and urban model, North East citizens are today

meeting a set of guidelines from Brussels.

European authorities have never been accepted

by North East citizens. For far too long they have

been synonymous of bureaucratic power and

abstract rules, a source of interesting but

useless suggestions and regulations.

Nevertheless

(-20% of oil consumption, -20% of

carbon emissions,+20% or renewable energy

production) and the EU’s claim for a sustainable

development

. These people are coming to realise

that the EU’s proposals are quite useful this

time. These proposals could lead to a new North

Eastern skyline within a couple of decades.

Instead of Venice and the Scrovegni Chapel in

Padua, surrounded by hundreds of ugly

factories, the Venetian area could rapidly

become a sort of modern town centre, having a

beautiful new centre in re-designed Mestre and

Marghera, and the pedemontana area (at the

general debate on the

proliferation of “ugly” industrial buildings

was evidence that a gap

between social ambitions and environment

conditions is widening

Guidelines for sustainable communities

the recent European perspective

of 20-20-20

fits more and more into North

East citizen’s expectations and long term

interests

base of the mountain chain) could become the

home for residential sites comparable with

Greenwich Village in New York, Centre

Pompidou, Guggenheim Bilbao and Le Halles in

Paris and so on.

North East citizens are also starting to sum up

the cost of living in the present environmental

situation, not only in terms of energy and

pollution bills, but also in terms of devaluating

personal, family and company assets.

In this context

for them, not only for ethic,

aesthetic and political reasons, but also for

practical economical and financial reasons.

For all people, companies and many local

councils and citizen associations European

guidelines (like those mentioned in EUSEW) are

starting to become a common aim.

But what are these guidelines asking them to

do?

First of all, European directives recommend the

. The

landscape designed in the age of

manufacturing is too “energy intensive” and

gives many disadvantages to external

competition. To refit existing buildings and even

a number of industrial plants and infrastructures

seems to be a priority for most of the regional

bodies and trade associations. Obviously there

is also a strong resistance in the face of a shift

towards green techs, when energetic efficiency

and new investments are called for in sectors

which have practically no surplus to reinvest.

Nevertheless, even though green investments

are perceived as too costly for existing

businesses, a great number of projects are set

up every month and a long running trend in

favour of a green landscape has been set.

Secondly, the EU authorities recommend

, for environmental problems,

. North East

citizens are not immune to the “Nimby”

syndrome and, where possible, they send their

European guidelines for a

sustainable territory appear to be highly

interesting

reduction of energy consumption

solutions to be

implemented “in the backyard” of

everybody’s home and company

rubbish to someone else’s backyard. However,

due to the specific distribution of industrial

districts and the proximity of residential areas (in

what we call a sprawling metropolis of hundreds

of small municipalities), it’s practically

impossible to maintain an irresponsible attitude

or behaviour (even more than when in a

traditional compact metropolitan area, highly

organised with large scale utilities). Door –to-

door waste collection is not only perceived as a

necessity in such an environment, but is easily

accepted as the right solution in the long term

waste storage problem and the search for new

available sites. Currently available technology for

low scale exploitation of selected waste sources

is poor. But the search for new solutions and

new processes (on every village doorstep) is

growing fast, both in industrial and residential

areas.

Thirdly, EU authorities insist on supporting a

distributed

. The North

East landscape provides huge opportunities for

the installation and running of small photovoltaic

plants, biomasses and co-generation equipment

giving heating and electric power where (and

only when) needed. Thanks to the close

proximity of residential areas and small

widespread industrial sites there is an

opportunity to design integrated systems, able to

payback small scale investments in a relatively

short term. To produce and use energy “on site”

is starting to become economically sustainable,

beyond the national and regional incentives to

green tech solutions. Transportation and

transformation costs are reduced by investing in

small and widespread plants. And the structural

configuration of the North Eastern landscape

creates additional advantages when compared

to other metropolitan sites.

Obviously, in order to design energy efficiency

projects and investments on new and existing

buildings it is not a matter of individual choice

within a totally free market framework. In order

to finance innovation processes in existing

production systems and new grids a public

production of energy, if possible by

using small renewable sources

Public and private venture

I quaderni di Energheia

19

Page 22: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

-private deal is needed. There is a great

consensus that synergic interventions (public

and private ventures) can make the

difference.

transform

the North Eastern sprawling metropolitan

system into a new green metropolitan area of

Europe

the development of a new collective

knowledge

The advantages of a networking

frame and public-private logic of investments are

starting to become clear to many local agencies.

If the local grid is well thought through and

designed in order to optimize local power

availability, if local utilities integrate their

traditional supply with a new range of services

for citizens’ needs (mainly on proprietary

equipment choices), if the local systems grows

thanks to a highly knowledgeable service of

specialised system integrators… the opportunity

of having increasing returns in industry and

residential assets becomes a real one.

Furthermore, the research and development

processes activated on a local scale (inside a

new open-source and green North East

experimental area) should be the basis for new

industrial clusters. Thousand of local

experiments may lead to a North Eastern

common framework of industrial sustainability,

which could ratified and exported, as happened

in the past for traditional manufacturing systems.

A high number of small entrepreneurs, in contact

with their mayors and trade association leaders,

are day by day experimenting how to transform

traditional energy consuming houses and

industrial sites into green buildings and green

sites. This collective effort could even

. There is the possible virtuous

combination of two important outputs:

-

, a new perspective on governing

the resources which are common to all citizens

and on the rise of a new metropolitan identity;

by working together to remodel local assets and

design a regional network of green communities

North Eastern citizens and entrepreneurs may

learn how to create a new metropolitan model,

beyond the limits of the traditional industrial

periphery system;

· the development of new generation of

industrial artefacts (green products and

services) for export; by

, experimenting smart Italian style

grids and integrating traditional competences

with innovative frameworks North Eastern

technicians can learn how to meet new

international demand and find a niche of market

suited to North East Italy with a competitive

edge.

(a third industrial divide).

In order to change the North Eastern skyline, to

move from a highly consuming industrial

periphery towards e green metropolitan area,

important investments should be planned at

any level: at the family level, at the level of

each single enterprise, and also at the level of

local institutions and utilities.

Urban utilities were created in the Fifties and

Sixties in order to concentrate the production of

electric power, gas and water, waste collection

in a safe way. Today they are able to move

towards a new model, becoming a regional

network of innovation centres; local

development agencies with a public-private

governance structure. In a few years they will

be able to steer the regional system towards

the green metropolitan area North Eastern

citizens are dreaming of.

Re-designing the North Eastern identity, giving

new meaning to a term that was adopted just

fifteen years ago in order to characterize a

manufacturing model far stronger than the

national one. This is the main task in a phase of

deep crisis and change towards a new

economical model.

North Eastern citizens are aware that the

. It can no longer

drive the future of regional development or be a

starting point for designing the desired lifestyle

for future generations.

Manufacturing will remain an important

segment of the local economy, but “the model”

of organisation connected to industrial districts

and manufacturing is going to play marginal

role in the near furture.

inventing small scale

solutions

The design of new regional agreement for

public-private ventures and investments is

the main street to a new Italian miracle of

green modernisation

Re-designing the North East

manufacturing model is over

Recent publications, like Luca Paolazzi’s report

for 100 Years of Confindustria or Antonio

Calabrò’s “Orgoglio Industriale” (Industrial Pride)

underline the central role of rising networks of

“medium size” companies in the Italian economy

of the future. These companies are more

exposed to international competition and,

together with their supplier network, can be

highly reactive in the face of the global crisis.

They will drive Italy to a new international

position. However, less than 25% of Italian (and

North Eastern) companies are able to imagine

taking the lead amongst knowledge economies

and the small group of advanced “green”

countries.

Those particularly exposed to the competition of

new industrialised countries (BRIC), still hope to

be collectively protected and seem unable to

even envisage a more complex society, beyond

the traditional organisation of the so called

“enterprise cities” and industrial districts.

The way forward is still open!

of manufacturing system of the

latter 50 years. If these social leaders do exist,

they are still hidden and play the role of a silent

minority. They live in a context where

conservative coalitions are still ruling.

Nevertheless, the traditional model is meanwhile

evidently unable to satisfy the needs of future

generations and to produce a sufficient surplus

to pay back the worst national (and regional)

debt the Italian (North Eastern) citizens have so

far encountered.

The North Eastern citizens, even if public

expenditure is radically restructured and the

implementation of a new federal government

agreement apon, have to choose a completely

new approach to industrial development and

competition, in order to fulfil their common-

wealth ambitions. Only a new age of quick

growth can provide the basis for further

advancements in welfare and economic rates.

But someone has to find the way for adding

together the annual income provided by new

The North East

region of Italy still lacks social leaders able

to design an alternative model to the “popular

capitalism”

I quaderni di Energheia

20

Page 23: Comunità sostenibili e sviluppo del nord est

activities (plus the remaining part of traditional

manufacturing) and the capital gain that comes

from the restructuring of the regional patrimony.

It's not a matter of inventing new royalties on

tourism and slow food brands, or to shift most of

the present business towards high tech services

and a worldwide university supply. And it's not a

matter of selling wealthy mansions and public

assets. Someone has to invent

.

North East of Italy should succeed in attracting

global investors by inventing a new frontier. Are

there global agents interested in investing on our

specific competences and specialised skills,

design, creativity and innovation games? If the

answer to this question is positive, in order to

reach the final target, the region has to

challenge other global destinations like Dubai,

Shanghai, London… North East Italy can provide

a better quality of life, territorial beauties like

Venice and the Dolomites, and several

patrimonial opportunities. But the message sent

all over the world should be louder and clearer.

The GREENordEsT week (EUSEW 2010) has

started to give a name to all these questions.

The Green Nordest Week succeeded in bringing

together a great number of sustainable

community leaders. More than 500 people,

representatives of North East green communities

(already active in experimenting green economy

at a local scale) who participated in the second

edition of the European Sustainable Week (on

March 19-26 2010). They had the opportunity of

the comparing successes and failures of their

experiments and to communicate to the rest of

the country that a constituent process has been

launched.

market mobility,

a new deal with international finance

structures, able to sort out increasing

investments for our companies and our

territorial patrimony

A “metropolitan” vision is needed. North East

Italy towards a network of sustainable

communities

GREENordEsT week has put

together sustainable communities, bottom up,

that share the same vision of an integrated

green metropolis in the North East.

Of course, every participant is aware that in

order to create a “green area” huge resources

need to be found and a multitude of agents

must be involved. In order to transform Mestre

in an international town centre (easily reached

by plane, ship or train from all over the world),

for example, a set of real estate projects should

be designed quickly, in a way that has never

been tried before. And a move towards global

investment in Italy, currently directed towards

Dubai, should occur. In order to transform

Marghera into a five star resort or a high

standard residential area or to invest in S.

Giuliano, in order to create an international

sport area for Olympic games and the likes is

anything but easy. This means the regional

authorities have to plan a metropolitan

commuting system allowing future citizens to

move in less than one hour from Venice/Mestre

town centre to the Dolomites or Vicenza or

Bologna.

Is it an impossible dream? Maybe. But the

North Eastern people know that other people

have succeeded in similar projects in New York

or Dubai or Sao Paulo in recent centuries. So,

, with the hope of

paying back the debt accumulated by previous

generations.

All these points and issues were discussed

during the GREENordEsT week 2010. And the

promoters of the event are committed to repeat

the meeting in 2011, with the aim of increasing

the presence of sustainable communities in the

area. They are following the method suggested

by EU authorities. EUSEW as a word sounds

like “you sow”.

, thanks

to the participation of common people and a

great number of green communities, as in a

giant social patchwork game.

if

they are unable to dream and envisage

meeting these ambitious challenges, neither

will they succeed in gaining the values

necessary to maintain a globalised lifestyle,

in a pleasant environment

It means that the future European landscape

and also the North East green metropolitan

area will be constructed bottom up

I quaderni di Energheia

21

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