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CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE Leggi/Epatiti_virali con foto.pdf ·...

Date post: 11-Jun-2020
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Materiale tecnico informativo predisposto e distribuito dal Ministero della Salute - Dipartimento della Prevenzione - Ufficio III Le epatiti virali MINISTERO DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE UFFICIO III - MALATTIE INFETTIVE E PROFILASSI INTERNAZIONALE CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE una raccolta di schede informative relative alle principali malattie infettive per le quali la corretta informazione tecnico- scientifica è già efficace per una prevenzione di primo livello Ministero della Salute Dipartimento della Prevenzione Ufficio III - Malattie Infettive Dirigente Generale: Dott. Fabrizio Oleari Dirigente: Dott.ssa Dina Caraffa De Stefano Testo a cura di: R. Carbini, S. D’Amato, M. G. Pompa, A. Prete, L. Vellucci, L. Virtuani Disegni e grafica di: E. Gagliardini, M.I. L’Abbate. Collaborazione di: G. Ascone, M. Bagnato, F. Giannico, G. Oricchio, R. Strano Realizzato con il contributo del Sistema Informativo Sanitario. http://www.ministerosalute.it/promozione/malattie
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Materiale tecnico informativo predisposto e distribuito dal Ministero della Salute - Dipartimento della Prevenzione - Ufficio III

Le epatiti virali

MINISTERO DELLA SALUTEDIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE

UFFICIO III - MALATTIE INFETTIVE E PROFILASSI INTERNAZIONALE

CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVEuna raccolta di schede informative relative alle principali

malattie infettive per le quali la corretta informazione tecnico-scientifica è già efficace per una prevenzione di primo livello

Ministero della Salute

Dipartimento della Prevenzione Ufficio III - Malattie InfettiveDirigente Generale: Dott. Fabrizio Oleari Dirigente: Dott.ssa Dina Caraffa De Stefano

Testo a cura di: R. Carbini, S. D’Amato, M. G. Pompa, A. Prete, L. Vellucci, L. Virtuani

Disegni e grafica di: E. Gagliardini, M.I. L’Abbate.

Collaborazione di: G. Ascone, M. Bagnato, F. Giannico, G. Oricchio, R. StranoRealizzato con il contributo del Sistema Informativo Sanitario.

http://www.ministerosalute.it/promozione/malattie

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Le epatiti virali

quali sono ?

Ad oggi si conosconocinque differenti virus dell’epatite:

• epatite A

• epatite B

• epatite C

• epatite D o δ (delta)

• epatite E

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Epatite virale A

che cosa è ?

E’ una malattia infettiva causata da unvirus che colpisce il fegato.

E’ presente in tutto il mondo, ma èmaggiormente frequente in quei Paesidove le condizioni igienico-ambientalisono scadenti.

come si manifesta ?

L’epatite A, dopo un periodo diincubazione di 15-45 giornidall’infezione, si manifestacon la comparsa diinappetenza, malesseregenerale, febbre e nausea,particolarmente nei confrontidel fumo.

Dopo qualche giornocompare l’ittero, cioè la presenza dicolorito giallognolo della pelle, dovuto

alla aumentata concentrazione dibilirubina nelsangue acausa delladiminuitafunzionalitàdel fegato.Anche lesclere (la parte bianca dell’occhio)possono tendere al colore giallo.Un altro segno caratteristico dellamalattia in atto è ilcolore delle urine che sipresentano scure comemarsala, sempre per lapresenza della bilirubina.

Il decorso della malattiaè, generalmente, benignoe dura dalle 2 alle 10settimane, dopodiché siguarisce senzaconseguenze.Nel sangue rimane lapresenza di anticorpianti-virus dell’epatite A (anti-HAV) chetestimoniano l’avvenuta infezione.

A volte capita che, facendo delle analisidel sangue per controllo, un soggettoscopra di essere positivo per gli anticorpianti-HAV, ma non ricordi di aver mai avutol’epatite virale A. Ciò è possibile perché,per fattori non ancora chiariti, l’epatitevirale A non si manifesta con i classicisintomi che sono stati descritti nellamaggior parte dei casi e fa il suo decorsoin maniera inapparente.

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Epatite virale A

cosa fare quando ci si ammala ?

E’ importante ricorrere tempestivamenteal proprio medico curante, il quale

prescriverà delle analisiche confermino ladiagnosi di epatite A(presenza di anticorpianti-HAV) e per valutarela funzionalità del fegato(cioè il valore degli enzimitransaminasi - GOT oAST e GPT o ALT- edelle γGT).

La rapida guarigione è favorita dallo starea riposo a letto, seguendo una dieta

leggera e ricca in zuccheri e proteine,limitando il consumo deigrassi ed evitando l’alcool.

come si trasmette ?

E’ una malattia che si trasmette conl’ingestione di acqua ed alimenticontaminati dalle feci di soggetti malati(cosiddetta via oro-fecale).

Per tale motivol’epatite A èdiffusa nei Paesi invia di sviluppo o in

zone in cui si consumano frutti di mareprovenienti da acque contaminate.

Condizioni ambientali scarsamenteigieniche, scarsa igiene personale e nellapreparazione degli alimenti favoriscono latrasmissione dell’infezione da virus A.Con le trasfusioni è invece difficiletrasmettere il virus dell’epatite A perchéil virus scompare dal corpo del soggetto,dopo la guarigione; a meno che il donatoresia nella fase attiva della malattia (ma perquesto motivo il sangue è controllato).

chi è a rischio ?

Tutti possono contrarre l’infezione, ma amaggior rischio sono: coloroche sono a stretto contattocon persone infette; iviaggiatori internazionali, itossicodipendenti, i bambini,gli anziani non autosufficienti, gliomosessuali.

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Epatite virale A

quanto è diffusa l’epatite A inItalia ?

E’ presente su tutto il territorio nazionale,ma è più diffusa in Puglia ed in Campania.Nel sottostante grafico è illustratol’andamento dei casi di epatite virale A dal1987 al 1996.

come si evita ?

L’epatite virale A può essere prevenutaadottando corretti comportamentialimentari, validi anche per prevenire altremalattie a trasmissione oro-fecale (es.salmonellosi), che tengano conto diaccurate misure igieniche quali:

• non consumare frutti dimare crudi;

• lavare accuratamente le verdure primadi consumarle;

• lavare e sbucciare la frutta;• conservare in frigorifero i

cibi appena cotti se non siconsumano subito;

• non bere acqua di pozzo;curare scrupolosamentel’igiene personale, speciedelle mani;

• essere scrupolosamente puliti nellamanipolazione di cibi e bevande;

• proteggere comunque glialimenti dagli insetti.

esiste una vaccinazione ?

SI, esiste la vaccinazione antiepatite Ache protegge da questo tipo di infezione eche viene effettuata da tutti gli operatorisanitari. Il vaccino antiepatite A è unvaccino a virus inattivato,cioè ucciso, ed èsomministrato, per viaintramuscolare nellaregione deltoidea (partealta del braccio). La vaccinazione puòessere effettuata seguendo un calendarioa 2 dosi, con i vaccini attualmentedisponibili in Italia per uso adulto e peruso pediatrico:

I dose tempo 0II dose dopo 6/12 mesi dalla prima

dose.

Tale calendario è particolarmenteconveniente nelle situazioni in cui sianecessario ottenere una protezioneimmunitaria in tempi brevi (ad es.viaggiatori internazionali per lavoro omilitari); essa consente, infatti, di

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Epatite virale A

ottenere una protezione efficiente giàdopo una sola dose.

per chi è indicatala vaccinazione?

La vaccinazione è indicata per tutti isoggetti suscettibili di contrarre l’epatiteA, ma è particolarmente consigliata a:v tutti coloro che, per

motivi di lavoro oturismo, si rechino inAfrica, bacino delMediterraneo, Asia,Medio Oriente, Centro-Sud America;

v militari che per motivi professionalipossono viaggiare o lavorare nellearee su elencate;

v personale sanitario in genere eparticolarmente gli addetti aireparti di Pediatria eGastroenterologia;

v personale addettoalla manipolazionedegli alimenti;

v personale addettoalle acque di fognaturaed operatori ecologici;

v soggetti che abusanodi droghe iniettabili;

v soggetti omosessuali;v soggetti con numerosi

partner sessuali.

e le donne in gravidanza?

L’epatite A nelle donne in gravidanza hasolitamente un andamentobenigno e non comporta rischiper il feto.La vaccinazione antiepatite Ava somministrata ad una donnain gravidanza solo se èstrettamente necessaria e,anche se non è noto se ilvaccino viene escreto con il latte materno,si raccomanda cautela nella suasomministrazione alle donne che allattano.

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Epatite virale B

cos’è?

E’ una malattia infettiva causata da unvirus, costituito da più componenti, checolpisce il fegato. Ilvirus è presente intutto il mondo ma èpiù diffuso nellefasce di popolazionea basso livellosocioeconomico.

come si manifesta?

L’epatite virale B, dopo un periodo diincubazione di 2-6 mesi dall’infezione, simanifesta con la comparsa di inappetenza,malessere generale, febbre enausea, particolarmente neiconfronti del fumo.

Dopo qualche giorno compare l’ittero, cioèla presenza dicoloritogiallognolodella pelle,dovuto allaaumentataconcentrazionedi bilirubina nel sangue a causa delladiminuita funzionalità del fegato.

Anche le sclere (la parte biancadell’occhio) possono tendere al coloregiallo. Un altro segnocaratteristico della malattiain atto è il colore delle urineche si presentano scure comemarsala, sempre per lapresenza della bilirubina.

Nella maggior parte deicasi la malattia guariscee nel sangue rimane lapresenza di anticorpianti-virus dell’epatite B(anti-HBc, anti-HBs,anti-HBe) che testimoniano l’avvenutainfezione. In un certo numero di casi,però, per fattori non ancora chiariti, ilvirus continua a replicarsi e a produrreparticelle infettanti chiamate “antigeni”(HBsAg, HBeAg), gli anticorpi protettivinon si formano, ed in tale situazione ilsoggetto può trasmetterel’infezione ad altrepersone, la sua malattiapuò cronicizzare edevolvere verso quadriclinici di gravecompromissione epatica.In questi casi èimportante eseguireperiodicamente, sotto controllo medico,esami della funzionalità epatica.A volte capita che, facendo delle analisidel sangue per controllo, un soggettoscopra di essere positivo per gli anticorpianti-HBV (indice di guarigione) o per gliantigeni (indice di replicazione virale e di

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Epatite virale B

potenziale infettività), ma non ricordi diaver mai avuto l’epatite virale B. Ciò èpossibile perché, per fattori non ancorachiariti, l’epatite virale B non sempre simanifesta con i classici sintomi che sonostati suddescritti e decorre in modoinapparente.

cosa fare quando ci si ammala?

E’ importante ricorreretempestivamente al propriomedico curante il qualeprescriverà delle analisi checonfermino la diagnosi diepatite B (presenza diantigeni o di anticorpi perHBV) e per valutare la

funzionalità del fegato (cioè il valore deglienzimi transaminasi - GOT o AST e GPT oALT- e delle γGT).La rapida guarigioneè favorita dallostare a riposo aletto, seguendo unadieta leggera ericca in zuccheri e proteine, limitando il

consumo dei grassi ed evitando l’alcool.

come si trasmette?

E’ una malattia che si trasmette venendo a

contatto con liquidi biologici quali sangue esuoi derivati, sperma e liquidi vaginaliinfetti; la trasmissione può avvenire ancheda madre infetta al bambino durante lagravidanza.

chi è a rischio?

A maggior rischio sono: coloro che hannorapporti sessuali con partnerinfetti, i tossicodipendenti, glioperatori sanitari che hannocontatto con sangue o liquidibiologici infetti, i bambini natida madri HBsAg e/o HBeAgpositive.

quanto è diffusa l’epatite B inItalia?

E’ presente su tutto il territorio nazionale,ma è più diffusa nelle Regioni del Centro-Sud.Nel grafico che segue è illustratol’andamento dei casi di epatite virale B dal1988 al 1996.

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Epatite virale B

come si evita?

Premesso che esiste una vaccinazionesicura ed efficace nel prevenire l’epatitevirale B, la malattia può essere prevenuta,comunque, adottando corretticomportamenti quali:

♦ usare il preservativo nei rapportisessuali con partner sconosciuti oportatori di HBsAg;

♦ evitare lo scambiodi siringhe usate;

♦ evitare lo scambiodi oggettipersonali qualispazzolino dadenti, forbicine,rasoi, tagliaunghie, siringheriutilizzabili;

♦ in caso di tatuaggi, fori alle orecchie oin altre parti del corpo (piercing),pratiche estetiche che prevedano l’usodi aghi, accertarsi delle condizioniigieniche dei locali in cui vengonoeseguiti e pretendere l’uso di aghi usa egetta;

♦ esistono, inoltre, precise indicazioniper gli operatori sanitarida adottare nell’assistenzaai pazienti per evitare ilcontatto con il sangue ed iliquidi biologicieventualmente infetti.

esiste una vaccinazione?

SI, come si è detto nelprecedente paragrafo,esiste la vaccinazioneantiepatite B cheprotegge da questo tipodi infezione e che, dal 1991, è obbligatoriae gratuita per:

n tutti i nuovi nati;n per i dodicenni;

la vaccinazione anti-epatite B è offertagratuitamente, inoltre, a:v conviventi e altre persone a contatto

con soggetti HBsAg positivi;v pazienti politrasfusi, emofiliaci ed

emodializzati;v vittime di punture accidentali con

aghi potenzialmente infetti;v soggetti affetti da lesioni croniche

eczematose e psoriasiche delle mani;v detenuti degli istituti di prevenzione

e pena;v persone che si rechino all’estero per

motivi di lavoro in aree dove èaltamente diffusa l’infezione da HBV;

v tossicodipendenti;v omosessuali;v soggetti dediti alla prostituzione;v bambini sotto i 10 anni appartenenti a

gruppi a rischio e già sottoposti adaltre vaccinazioni obbligatorie;

v personale sanitario di nuovaassunzione nel Servizio SanitarioNazionale o già in servizio pressostrutture sanitarie pubbliche oprivate;

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Epatite virale B

v soggetti che svolgono attività distudio e volontariato nella Sanità;

v personale e ospiti di istituti perritardati mentali;

v personale della Polizia di Stato e deglialtri Corpi di Pubblica Sicurezza;

v addetti ai servizi di raccolta,trasporto, smaltimento dei rifiuti.

Il vaccino antiepatite Bè un vaccino a DNAricombinante, esso è,cioè, un vaccinointeramente “costruito”in laboratorio ed èsomministrato, per viaintramuscolare nella regione deltoidea(parte alta del braccio), in tre dosi:

I dose tempo 0II dose dopo 1 mese dalla

prima doseIII dose dopo 6/12 mesi dalla

seconda dose.

Esistono persone che, pur avendoeffettuato la vaccinazione non hannosufficienti anticorpi che li proteggano dauna eventuale infezione; per questisoggetti valgono tutte le precauzionicomportamentali su elencate.

e le donne in gravidanza?

L’epatite B può essere trasmessa dallemadri infette al feto durante lagravidanza.Ai neonati da madri positive, per legge egratuitamente,viene subitopraticata lavaccinazionecontemporaneamente allasomministrazione di immunoglobuline.

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Epatite virale C

che cosa è ?

E’ una malattia infettiva causata da unvirus che colpisce il fegato. Il virus èdiffuso in tutto il mondo.

come si manifesta ?

L’epatite virale C, dopo un periodo diincubazione che va dalle 2 settimane ai 6mesi, si manifesta con una sintomatologiasfumata, in modo più subdolo rispettoall’epatite B con nausea, affaticamento,perdita di appetito, cefalea e, a volte,febbre e dolori addominali e può, moltofrequentemente, cronicizzare edevolcere verso quadri clinici di gravecompromissione epatica.

A volte capita che,facendo delle analisi delsangue per controllo, unsoggetto scopra diessere positivo per glianticorpi anti-HCV, manon ricordi di aver maiavuto l’epatite virale C.Ciò è possibile perché,per fattori non ancora

chiariti, l’epatite virale C può decorreresenza sintomi.

cosa fare quando cisi ammala?

E’ importante ricorreretempestivamente alproprio medico curante,il quale prescriverà delleanalisi che confermino ladiagnosi di epatite C (presenza dianticorpi per HCV) e per valutare lafunzionalità del fegato (cioè il valore deglienzimi transaminasi- GOT o ALT e GPT o AST-e delle γGT).La rapida guarigione èfavorita dallo stare a riposoa letto, seguendo una dieta

leggera e ricca in zuccheri e proteine,limitando il consumo deigrassi ed evitandol’alcool.Nel caso si scopra, adun controllo casuale, di essere positivi peranticorpi anti-HCV è bene rivolgersi aduno specialista, che ci consiglierà leeventuali indagini da eseguire percomprendere se abbiamo superato lamalattia senza conseguenze.

come si trasmette?

E’ una malattia che si trasmette venendoa contatto con liquidi biologici quali

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Epatite virale C

sangue e suoi derivati infetti; il rischiodi trasmissione con rapporti sessuali, pergli operatori sanitari durante l’assistenzamedico-chirurgica, da madre infetta albambino durante la gravidanza, è basso.

chi è a rischio?

A maggior rischio sono i tossicodipendenti.I politrasfusi e gli emodializzatiappartenevano, in passato, alle categoriepiù a rischio di infezione attraverso letrasfusioni di sangue e/o emoderivati.Questo rischio è, oggi, praticamenteazzerato per i rigorosi controllieffettuati, per legge, sui donatori e sulsangue ed i suoi derivati nei confronti diagenti infettivi tra i quali anche il virusdell’epatite C.Per gli emodializzati, inoltre, le trasfusionisono state sostituite dalla terapia conerotropoietina ricombinante, prova diqualsiasi rischio infettivo.

quanto è diffusa l’epatite C inItalia?

E’ presente su tutto il territorio nazionale,ma una maggiore diffusione si rileva tra itossicodipendenti.

Solo dal 1989 è disponibile l’esamediagnostico per mettere in evidenzal’infezione da virus C; fino ad allora questaepatite virale è stata definita “epatite

NonA-NonB”, come tutte le epatiti chenon erano attribuibili ai virus dell’epatiteA o della B.Nel grafico che segue è illustratol’andamento dei casi di epatite viraleNonA-NonB dal 1992 al 1997.

come si evita?

L’epatite virale C può essere prevenutaadottando corretti comportamenti quali:

♦ usare il preservativo se si hannomolteplici partner sessuali;

♦ evitare lo scambio disiringhe usate;

♦ evitare lo scambio dioggetti personali qualispazzolino da denti,forbicine, rasoi,tagliaunghie, siringheriutilizzabili;

♦ in caso di tatuaggi, fori alle orecchie oin altre parti del corpo (piercing),pratiche estetiche che prevedano l’usodi aghi, accertarsi delle condizioni

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Epatite virale C

igieniche dei locali in cui vengonoeseguiti e pretendere l’uso di aghi usa egetta;

esistono, inoltre, preciseindicazioni per gli operatorisanitari da adottarenell’assistenza ai pazienti perevitare il contatto con ilsangue ed i liquidi biologicieventualmente infetti.

esiste una vaccinazione?

Purtroppo non è ancora disponibile unvaccino specifico nei confrontidell’infezione da HCV, esso èattualmente in fase sperimentale.

e le donne in gravidanza?

Il rischio di trasmettere l’epatite C dallamadre infetta al feto durante lagravidanza è basso (al di sotto del 5%),al verificarsi del quale contribuisce unaeventuale compresenza di infezioni daHIV (virus dell’immunodeficienza umana).

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Epatite virale D o δ (delta)

cos’è?

E’ una malattia infettiva causata da un virusche è generalmente in grado di replicarsi soloin presenza del virus dell’epatite B e colpisce ilfegato. Come il virus B è presente in tutto ilmondo ma è più diffuso nelle fasce dipopolazione a basso livello socioeconomico.L’infezione può avvenire con due modalità:• può essere

contemporaneaall’infezione davirus B

• ci può essere sovrainfezione di virusDelta in un portatore cronico di HBsAg(segno di replicazionevirale e antigeneinfettante del virus B).

come si manifesta?

L’epatite virale Delta, nel caso di infezionesimultanea con il virus B, dopo un periodo diincubazione di 2 mesi, si manifestaclinicamente con una sintomatologia del tutto

simile a quella davirus B.Dopo circa tremesidall’infezionecompaiono glianticorpi anti-HDV che

scompaiono nel caso di guarigione; la loropermanenza è indice di cronicizzazione dellamalattia.

Nel caso di sovrainfezione di virus Delta in unportatore cronico di HBsAg, dopo un periododi incubazione di 1 mese, si può verificare unaclassica epatite acuta con comparsa dianticorpi anti-HDV che in alcuni soggettiscompaiono: in questi casi la malattia nonevolve. Nella maggior parte dei casi, invece,persistono per mesi ed anni, indicando che ilsoggetto è infettante e che la malattia hamolte probabilità di evolvere verso lacronicizzazione e, quindi,verso un quadro clinico digrave insufficienzaepatica.A volte la sovrainfezioneDelta causa una epatiteacuta con effettofulminante.

chi è a rischio?

A maggior rischio sono quei soggetti a rischiodi contrarre l’infezione da HBV ed i soggettipositivi per l’antigene HBs (HBsAg+).

quanto è diffusa l’epatite Delta inItalia?

La diffusione del virus Delta è simile a quelladel virus B.Attualmente non sono disponibili datisull’epatite da virus Delta ma, poichél’infezione è strettamente correlata allapresenza di HBV, si può affermare, con buonapresunzione, che alla riduzione dei casi di

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Epatite virale D o δ (delta)

epatite da HBV si accompagni anche unariduzione dei casi da virus Delta.

come si evita?

La vaccinazione anti-epatite B, impedendo ildiffondersi di tale infezione e dei portatoridi HBsAg, non permette la replicazione delvirus Delta.Per i soggetti portatori cronici, per i quali lavaccinazione non è utile, valgono tutte leregole comportamentali che evitino uncontatto con soggetti a loro volta portatori diHbsAg e virus Delta:

♦ usare il preservativo nei rapporti sessualicon partner sconosciuti o portatori diHBsAg;

♦ evitare lo scambio disiringhe usate;

♦ evitare lo scambio dioggetti personaliquali spazzolino dadenti, forbicine,rasoi, tagliaunghie, siringhe riutilizzabili;

♦ in caso di tatuaggi, fori alle orecchie o inaltre parti del corpo (piercing), praticheestetiche che prevedano l’uso di aghi,accertarsi delle condizioni igieniche deilocali in cui vengono eseguiti e pretenderel’uso di aghi usa e getta.

esiste una vaccinazione?

Come si è detto nel precedente paragrafo,non esiste una vaccinazione specifica control’infezione da virus Deltama la vaccinazioneantiepatite B proteggeanche da questa infezione.Per la vaccinazioneantiepatite B si veda ilparagrafo corrispondente.

e le donne in gravidanza?

L’epatite virale Delta con l’epatite virale Bnon sembrano avere nelle donne in gravidanzaun decorso più grave, né sembrano evolverepiù frequentemente in forme fulminanti.L’obbligo di saggiare le gestanti per HBsAg e,per i nati da madri HBsAg e/o anti-HDVpositive, l’esecuzione della vaccinazionecontemporaneamente alla somministrazione diimmunoglobuline, sancite per legge e gratuite,hannonotevolmentecontribuito allariduzione delrischio diinfezioni da HBV e HDV in questi casi.

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Epatite virale E

cos’è?

E’ una malattia infettivacausata da un virus checolpisce il fegato. E’presente in tutto ilmondo, ma èmaggiormentefrequente in Asia sud-orientale e centrale.Essa è presente anche nei paesi meridionalidell’ex Unione Sovietica, in Africa ed inMessico, specie dove le condizioni igienico-ambientali sono scadenti.

come si manifesta?

L’epatite virale E, dopo un periodo diincubazione di 2-9 settimane dall’infezione,si manifesta con la comparsa di sintomi deltutto simili a quelli che si manifestano perl’epatite A.

Prima che compaia l’ittero, cioè la presenzadi colorito giallognolo della pelle, dovuto allaaumentata concentrazione di bilirubina nelsangue a causa della diminuita funzionalitàdel fegato, si può avvertire dolore nellaparte bassa dell’addome a destra, nausea,vomito e febbre, nella successiva faseitterica può manifestarsi prurito.

L’andamento della malattia può evolvereverso la forma fulminante con maggiorefrequenza nelle donne gravide, specialmentese l’infezione avviene nel terzo trimestredella gravidanza.La malattia non cronicizza e non sono statiosservati “portatori sani” potenzialmente ingrado di trasmettere l’infezione.

cosa fare quando ci si ammala?

Sostanzialmente tutto quello che è indicatoper l’epatite A.E’ importantericorreretempestivamente alproprio medicocurante, il qualeprescriverà delleanalisi checonfermino ladiagnosi di epatite E(presenza di anticorpi anti-HEV) e pervalutare la funzionalità del fegato (cioè ilvalore degli enzimi transaminasi - GOT oALT e GPT o AST- e delle γGT). La rapidaguarigione è favoritadallo stare a riposo aletto, seguendo unadieta leggera e ricca inzuccheri e proteine,limitando il consumo deigrassi ed evitando l’alcool.

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Epatite virale E

come si trasmette?

E’ una malattia che si trasmette conl’ingestione di acqua ed alimenti contaminatidalle feci di soggetti malati (cosiddetta viaoro-fecale). Per tale motivo l’epatite E èmaggiormente diffusa nei Paesi in via disviluppo, mentre nei Paesi industrializzati,tra cui l’Europa, i casi di questa malattiasono rari e, per lo più, segnalati inviaggiatori provenienti dalle zone in cui lamalattia è più diffusa.

chi è a rischio?

Tutti possono contrarre l’infezione, ma amaggior rischio sono coloro che sono astretto contatto con persone infette.

quanto è diffusa l’epatite E inItalia?

Da uno studio eseguito sui donatori disangue, in Italia si è osservato che circal’1% della popolazione presenta anticorpi

anti-HEV, segno di una precedenteinfezione superata senza conseguenze.

come si evita?

L’epatite virale E può essere prevenutaadottando corretti comportamentialimentari ed accurate misure igienichequali quelle suggerite per prevenire altremalattie a trasmissione oro-fecale e giàelencate per l’epatite A.

esiste una vaccinazione?

NO, non esiste ancora la vaccinazioneantiepatite E.

e le donne in gravidanza?

Come già precisato sopra, la malattia puòavere un andamento fulminante nelle donnegravide, particolarmente grave sel’infezione è contratta durante il terzomese di gravidanza.


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