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Dopo il caso del bimbo di 5 anni ucciso a botte per la pipì a letto Il pedagogo Daniele Novara: «Le punizioni non servono a nulla: fanno male Basta papà peluche, le madri siano complici dei mariti. La scuola? Da rifare» :::elianagiusto ??? Punizioni, urla, sberle. Vietatissimi. Litigare invece si può, di più fa bene, se fatto con metodo. Parola di Daniele Novara, il nuovo Montessori italiano, pedagogo, fondatore della Scuola per genitori - esiste davvero - e autore di una serie di libri (tra cui Litigare fa bene, Libero (ITA) - it Print Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 188.875 Publication date: 13.02.2017 Diffusione: Pagina: 14 Spread: 51.708 Readership: 292.000 Libero (ITA) - it Tipo media: Publication date: Pagina: Quotidiano Nazionale 13.02.2017 14 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: Libero Print 188.875 51.708 292.000 Dopoil casodel bimbodi5 anniuccisoa botte perla pipìa letto consigli delnuovoMontessori pergenitori emaestri allosbando pedagogo DanieleNovara:«Lepunizioninonservonoanulla:fannomale papàpeluche ) lemadrisianocomplicideimariti.Lascuola?Darfare» ELIANA GIUSTO «Senza nostalgia per vuole educare bene i bambi- porre dei paletti in cui gli ado- Punizioni, urla, sberle. 11passato,ché una volta i geni- ni. Sono quattro. 11primo è lescenti devono imparare a Vietatissimi. Litigare invece tori erano troppo distaccati e appunto la coerenza fra ma- gestirsi». di più fa bene, se fat- non comunicavano con i fi- dre e padre. «11padre deve metodo. Parola di Da- gli», continua, «oggi abbiamo riappropriarsi del proprio URLA Novara, il nuovo Mon- dei papà peluche». In sostan- molo e con la moglie deve im- italiano, pedagogo, za, siamo passati da avere dei postare un gioco di squa- Più nello specifico èimpor - fondatore della Scuolaperge- genitori praticamente mesi- dra», sottolinea il professore: tante non urlare e non puni- esiste davvero - e au- stenti a padri -giocattolo e ma- «Devono coinvolgersi a vicen- re i figli. Senza arrivare al Ca- una serie di libri (tra dri-alleate dei figli, ergo: «Un da, condividere scelte e rego- so del piccolo Yanis, il bambi- disastro totale». Con l'eman- le cosicché i figli abbiano una no francese di cinque anni Litigare fa bene, cipazione femminile, analiz- cornice chiara di riferimen- ucciso a botte dai genitori per non serve a za il professore, «le madri to». Secondo: uscire dall'idea aver fatto la pipì aletto, le pu- l'ultimo Puni- non si sono più fidate dei ma- di essere in relazione emoti- nizioni corporali (e non) fan - serve a nulla, riti. Per carità, anche con del- va con i figli. «11 legame affetti- no malissimo. «Innescano che parlano le buone ragioni, ma da qui vo in una famiglia sana c'è un meccanismo perverso», educazione, in un sono nati degli effetti molto già, nonva enfatizzato». Biso- prosegue Novara: «Io genito- momento in cui C'è negativi. Ora i genitori sono gna stabilire «una giusta di- re parlo, tu bambino non mi drammatica cnsi in guerra tra loro per accapar- stanza relazionale evitando ascolti e io mi inferocisco. E dei genitori, rarsiilbene dei figli. Così anzi- promiscuità e confidenze ec- urlo. O ti punisco. Perché io della scuola. In ché essere solidali e coerenti cessive». Un esempio prati- che sono sempre così dispo- mondo allo sban- o sono in competizione o so- co? I bambini devono dormi- nibile, io che mi metto in gi- [e terrificanti no in un totale stato confusio- re nel loro letto, non devono nocchio davanti al mio cuc- bloggerhan- nale» invadere quello dei genitori. ciolo non mi merito di non credibilità eau- DA RICORDARE Terzo: costruire buone abitu- essere ascoltato. Una spirale torevolezza di chi di dini: «Occorrono poche rego- che non porta a nulla se non educazione si è nutri- Invece la complicità fra le ma chiare perché il bambi- ad alzare i toni e il livello di una vita. E do- moglie e marito sulla gestio- no ha bisogno di abitudini. E violenza». I genitori devono psicologismi ne dei bambini deve essere le regole creano stabilità e fi- capire che «ai bambini inte- creando più un punto fermo. È il primo di ducia». Quarto: organizzare ressa solo giocare, stare con che benefici. I queffi che Novara definisce le prevalenze educative. «De- gli amici, correre al parco. Ai cli oggi «vivo- «basilari» dell'educazione. ve esserci una convergenza bambini non interessano ge- delle difficoltà Perché se è vero che - come educativaprioritariasullama- nitori parlanti. Non ne han - che il piìi del- recita il detto - fare i genitori e dre nell'infanzia, e sul padre no bisogno. Il bambino non spiega Nova- il conipito pii difficile del nell'adolescenza. È il papà è fatto per ascoltare, un bim- «derivano dall'ec- mondo, delle «istruzioni per che deve occuparsi del gra- bo di 4 anni dopo due minuti dalla sovrab- l'uso» esistono. Quantome- duale allontanamento dei lì- che gli parli è in stato confu- bondanza, dalla no, ci sono dei princìpi da cui gli. Sarà lui a negoziare princi- sionale». Le punizioni corpo- iperdisponibilità>.. non si può prescindere se si palmente con i ragazzi ea Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 14 SUPERFICIE : 153 % PERIODICITÀ : Quotidiano AUTORE : Eliana Giusto 13 febbraio 2017
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Dopo il caso del bimbo di 5 anni ucciso a botte per la pipì a letto Il pedagogo Daniele Novara: «Le punizioni non servono a nulla: fanno male Basta papà peluche, le madri siano complici dei mariti. La scuola? Da rifare» :::elianagiusto ??? Punizioni, urla, sberle. Vietatissimi. Litigare invece sì si può, di più fa bene, se fatto con metodo. Parola di Daniele Novara, il nuovo Montessori italiano, pedagogo, fondatore della Scuola per genitori - sì esiste davvero - e autore di una serie di libri (tra cui Litigare fa bene, Urlare non serve a nulla e l'ultimo Punire non serve a nulla, Rizzoli) che parlano di educazione, in un momento in cui c'è una drammatica crisi del ruolo dei genitori, e pure della scuola. In un mondo allo sbando in cui le terrificanti mamme blogger hanno più credibilità e autorevolezza di chi di educazione si è nutrito per una vita. E dove gli psicologismi stanno creando più darmi che benefici. I genitori di oggi «vivono delle difficoltà enormi che il più delle volte», spiega Novara, «derivano dall'eccesso, dalla sovrabbondanza, dalla iperdisponibilità».«Senza nostalgia per il passato, ché una volta i genitori erano troppo distaccati e non comunicavano con i figli», continua, «oggi abbiamo dei papà peluche». In sostanza, siamo passati da avere dei genitori praticamente inesistenti a padri-giocattolo e madri-alleate dei figli, ergo: «Un disastro totale». Con l'emancipazione femminile, analizza il professore, «le madri non si sono più fidate dei mariti. Per carità, anche con delle buone ragioni, ma da qui sono nati degli effetti molto negativi. Ora i genitori sono in guerra tra loro per accaparrarsi il bene dei figli. Così anziché essere solidali e coerenti o sono in competizione o sono in un totale stato confusionale». DA RICORDARE Invece la complicità fra moglie e marito sulla gestione dei bambini deve essere un punto fermo. È il primo di quelli che Novara definisce i «basilari» dell'educazione. Perché se è vero che - come recita il detto - fare i genitori è il compito più difficile del mondo, delle «istruzioni per l'uso» esistono. Quantomeno, ci sono dei princìpi da cui non si può prescindere se si vuole educare bene i bambini. Sono quattro. Il primo è appunto la coerenza fra madre e padre. «Il padre deve riappropriarsi del proprio molo e con la moglie deve impostare un gioco di squadra», sottolinea il professore: «Devono coinvolgersi a vicenda, condividere scelte e regole cosicché i figli abbiano una cornice chiara di riferimento». Secondo: uscire dall'idea di essere in relazione emotiva con i figli. «Il legame affettivo in una famiglia sana c'è già, non va enfatizzato». Bisogna stabilire «una giusta distanza relazionale evitando promiscuità e confidenze eccessive». Un esempio pratico? I bambini devono dormire nel loro letto, non devono invadere quello dei genitori. Terzo: costmire buone abitudini: «Occorrono poche regole ma chiare perché il bambino ha bisogno di abitudini. E le regole creano stabilità e fiducia». Quarto: organizzare le prevalenze educative. «Deve esserci una convergenza educativa prioritaria sulla madre nell'infanzia, e sul padre nell'adolescenza. È il papà che deve occuparsi del graduale allontanamento dei figli. Sarà lui a negoziare principalmente con i ragazzi e a porre dei paletti in cui gli adolescenti devono imparare a gestirsi». URLA Più nello specifico è importante non urlare e non punire i figli. Senza arrivare al caso del piccolo Yanis, il bambino francese di cinque anni ucciso a botte dai genitori per aver fatto la pipì a letto, le punizioni corporali (e non) fanno malissimo. «Innescano un meccanismo perverso», prosegue Novara: «Io genitore parlo, tu bambino non mi ascolti e io mi inferocisco. E urlo. O ti punisco. Perché io che sono sempre così disponibile, io che mi metto in ginocchio davanti al mio cucciolo non mi merito di non essere ascoltato. Una spirale che non porta a nulla se non ad alzare i toni e il livello di violenza». I genitori devono capire che «ai bambini interessa solo giocare, stare con gli amici, correre al parco. Ai bambini non interessano genitori parlanti. Non ne hanno bisogno. Il bambino non è fatto per ascoltare, un bimbo di 4 anni dopo due minuti che gli parli è in stato confusionale». Le punizioni corpo- rali, ma anche insulti, urla, eccetera «sono inefficaci e nel medio e lungo termine producono effetti estremamente negativi come bassa autostima, difficoltà nei rapporti con i genitori, comportamenti antisociali». Dobbiamo metterci in testa, che «i bambini non sono mai colpevoli, sono solo immaturi. Vanno quindi aiutati, sostenuti, guidati. Nel rispetto delle regole». Invece i genitori di oggi «puniscono senza dire la regola», sono essi stessi vittime di un retaggio culturale e «vittime di questi psicologismi, di personaggi famosi, vip, blogger, che dicono che bisogna dialogare con i bambini». No, non è così. «Bisogna adeguarsi all'età dei propri figli. A 4 anni non ti ascolta per più di due minuti, a sei non più di venti». LA SCUOLA In questo senso dovrebbe andare anche la scuola. Una scuola davvero moderna dovrebbe «abbandonare l'idea superata di Gentile secondo il quale il maestro trasmette e il bambino incorpora e recuperare il metodo di Maria Montessori, la più grande pedagogista di sempre, che mette al centro il bambino con i suoi bisogni e le sue capacità». Novara sente la necessità di riaprire un dibattito vero sulla scuola italiana per riappropriarci della nostra Montessori. Basti pensare che Jeff Bezos, fondatore di Amazon, Jimmy Wales creatore di Wikipe- dia e gli ideatori di Go- ogle, solo per citarne alcuni, hanno avuto una formazione scolastica montessoria- na. «Oltre ai Paesi anglosassoni e alla Germania, persino gli islamici ce l'hanno scippata», invece in «Italia pensiamo ancora che un bambino di sei anni possa stare otto ore seduto al banco ad ascoltare una maestra che non fa che parlare, parlare, parlare. Una cosa assurda». Il problema, denuncia Novara, «è che nessuno ha davvero a cuore l'istruzione. Il Ministero è pieno di burocrati fermi all'Ottocento. Non c'è un pedagogo. Ci rendiamo conto? Il metodo gentiliano è una ciofeca, è archeologia pura. Ma noi ce lo teniamo. Paghiamo le tasse per tenerci questa scuola qui». I BULLI Anche sul bullismo bisogna fare un passo avanti, cominciando da ima premessa: «In Italia si commette l'errore di parlare di bullismo anche quando si tratta di generica prepotenza. Bambini e ragazzi hanno una naturale tendenza aggressiva. Ma non si deve confondere l'immaturità con la colpevolezza. Nostra responsabilità, come genitori e come insegnanti è aiutarli a scaricare la rabbia, a gestire l'aggressività». Per questo la didattica «deve essere a piccoli gruppi, cooperativa. Ancora una volta», conclude Novara, «ci vuole una scuola mon- tessoriana. Qui i bulli non esisterebbero nemmeno». a IL METODO ? Tutto il mondo si ispira al metodo della Montessori e noi abbiamo dimenticato i suoi preziosi insegnamenti Daniele Novara a BULLISMO ? Scambiamo per bullismo la naturale aggressività del bimbo: bisogna insegnare ai piccoli a gestire la rabbia L'ultimo libro Yanis, 5 anni, ucciso a botte per la pipì a letto [da Facebook]

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Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 188.875

Publication date: 13.02.2017 Diffusione:

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Readership: 292.000

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13.02.2017

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Dopoil casodelbimbodi5 anniuccisoa botte perla pipìa letto

consiglidelnuovoMontessoripergenitoriemaestriallosbando

pedagogoDanieleNovara:«Lepunizioninonservonoanulla:fannomalepapàpeluche) lemadrisianocomplicideimariti.Lascuola?Da rfare»

ELIANA GIUSTO «Senza nostalgia per vuole educare bene i bambi- porre dei paletti in cui gli ado-

Punizioni, urla, sberle. 11passato, ché una volta i geni- ni. Sono quattro. 11primo è lescenti devono imparare a

Vietatissimi. Litigare invece tori erano troppo distaccati e appunto la coerenza fra ma- gestirsi».

di più fa bene, se fat- non comunicavano con i fi- dre e padre. «11padre deve

metodo. Parola di Da- gli», continua, «oggi abbiamo riappropriarsi del proprio URLA

Novara, il nuovo Mon- dei papà peluche». In sostan- molo e con la moglie deve im-

italiano, pedagogo, za, siamo passati da avere dei postare un gioco di squa- Più nello specifico èimpor -

fondatore della Scuolaperge- genitori praticamente mesi- dra», sottolinea il professore: tante non urlare e non puni-

esiste davvero - e au- stenti a padri -giocattolo e ma- «Devono coinvolgersi a vicen- re i figli. Senza arrivare al Ca-

una serie di libri (tra dri-alleate dei figli, ergo: «Un da, condividere scelte e rego- so del piccolo Yanis, il bambi-disastro totale». Con l'eman- le cosicché i figli abbiano una no francese di cinque anniLitigare fa bene,cipazione femminile, analiz- cornice chiara di riferimen- ucciso a botte dai genitori per

non serve a za il professore, «le madri to». Secondo: uscire dall'idea aver fatto la pipì aletto, le pu-l'ultimo Puni- non si sono più fidate dei ma- di essere in relazione emoti- nizioni corporali (e non) fan -serve a nulla, riti. Per carità, anche con del- va con i figli. «11legame affetti- no malissimo. «Innescanoche parlano le buone ragioni, ma da qui vo in una famiglia sana c'è un meccanismo perverso»,educazione, in un sono nati degli effetti molto già, nonva enfatizzato». Biso- prosegue Novara: «Io genito-momento in cui C'è negativi. Ora i genitori sono gna stabilire «una giusta di- re parlo, tu bambino non midrammatica cnsi in guerra tra loro per accapar- stanza relazionale evitando ascolti e io mi inferocisco. Edei genitori, rarsiilbene dei figli. Così anzi- promiscuità e confidenze ec- urlo. O ti punisco. Perché iodella scuola. In ché essere solidali e coerenti cessive». Un esempio prati- che sono sempre così dispo-mondo allo sban- o sono in competizione o so- co? I bambini devono dormi- nibile, io che mi metto in gi-[e terrificanti no in un totale stato confusio- re nel loro letto, non devono nocchio davanti al mio cuc-bloggerhan- nale» invadere quello dei genitori. ciolo non mi merito di noncredibilità eau- DA RICORDARE Terzo: costruire buone abitu- essere ascoltato. Una spiraletorevolezza di chi di dini: «Occorrono poche rego- che non porta a nulla se noneducazione si è nutri- Invece la complicità fra le ma chiare perché il bambi- ad alzare i toni e il livello diuna vita. E do- moglie e marito sulla gestio- no ha bisogno di abitudini. E violenza». I genitori devonopsicologismi ne dei bambini deve essere le regole creano stabilità e fi- capire che «ai bambini inte-creando più un punto fermo. È il primo di ducia». Quarto: organizzare ressa solo giocare, stare conche benefici. I queffi che Novara definisce le prevalenze educative. «De- gli amici, correre al parco. Aicli oggi «vivo- «basilari» dell'educazione. ve esserci una convergenza bambini non interessano ge-delle difficoltà Perché se è vero che - come educativaprioritariasullama- nitori parlanti. Non ne han -che il piìi del- recita il detto - fare i genitori e dre nell'infanzia, e sul padre no bisogno. Il bambino nonspiega Nova- il conipito pii difficile del nell'adolescenza. È il papà è fatto per ascoltare, un bim-«derivano dall'ec- mondo, delle «istruzioni per che deve occuparsi del gra- bo di 4 anni dopo due minutidalla sovrab- l'uso» esistono. Quantome- duale allontanamento dei lì- che gli parli è in stato confu-bondanza, dalla no, ci sono dei princìpi da cui gli. Sarà lui a negoziare princi- sionale». Le punizioni corpo-iperdisponibilità>.. non si può prescindere se si palmente con i ragazzi e a

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 14SUPERFICIE : 153 %PERIODICITÀ : Quotidiano

AUTORE : Eliana Giusto

13 febbraio 2017

rali, ma anche insulti, urla, ec-cetera «sono inefficaci e nelmedio e lungo termine pro-ducono effetti estremamentenegativi come bassa autosti-ma, difficoltà nei rapporticon i genitori, comportamen-ti antisociali». Dobbiamometterci in testa, che «i bam-bini non sono mai colpevoli,sono solo immaturi. Vannoquindi aiutati, sostenuti, gui-dati. Nel rispetto delle rego-le».

Invece i genitori di oggi«puniscono senza dire la re-gola», sono essi stessi vittimedi un retaggio culturale e «vit-time di questi psicologismi,di personaggi famosi, vip,blogger, che dicono che biso-gna dialogare con i bambi-ni». No, non è così. «Bisognaadeguarsi all'età dei propri fi-gli. A 4 anni non ti ascolta perpiù di due minuti, a sei nonpiù diventi».

LA SCUOLA

In questo senso dovrebbeandare anche la scuola. Unascuola davvero moderna do-vrebbe «abbandonare l'ideasuperata di Gentile secondoil quale il maestro trasmette eil bambino incorpora e recu-perare il metodo di MariaMontessori, la più grande pe-dagogista di sempre, che met-te al centro il bambino con isuoi bisogni e le sue capaci-tà». Novara sente la necessitàdi riaprire un dibattito verosulla scuola italiana per riap-

propriarci della no-stra Montessori. Ba-sti pensare che JeffBezos, fondatore diAmazon, Jimmy Wa-les creatore diWildpe-dia e gli ideatori di Go-ogle, solo per citamealcuni, hanno avutouna formazione sco-

lastica montessoria-na. «Oltre ai Paesi an-glosassoni e alla Ger-mania, persino gliislamici ce l'hannoscippata», invece in<italia pensiamo an-cora che un bambi-no di sei anni possastare otto ore sedutoal banco ad ascoltareuna maestra che nonfa che parlare, parla-re, parlare. Una cosaassurda». il proble-ma, denuncia Nova-ra, «èche nessuno hadavvero a cuore l'i-struzione. Il Ministe-

ro è pieno di burocrati fermiall'Ottocento. Non c'è un pe-dagogo. Ci rendiamo conto?Il metodo gentffiano è unaciofeca, è archeologia pura.Ma noi ce lo teniamo. Paghia-mo le tasse per tenerci que-sta scuola qui».

I BULLI

Anche sul buffismo biso-gna fare un passo avanti, co-minciando da una premes-sa: «In Italia si commette l'er-rore di parlare di buffismo an-che quando si tratta di generi-ca prepotenza. Bambini e ra-gazzihannouna naturale ten-denza aggressiva. Ma non sideve confonderel'immaturità con la colpevo-lezza. Nostra responsabifità,come genitori e come inse-gnanti è aiutarli a scaricare larabbia, a gestirel'aggressività». Per questo ladidattica «deve esserea picco-li gruppi, cooperativa. Anco-ra una volta», conclude Nova-ra, «civuole una scuola mon-tessoriana. Qui i bulli non esi-sterebbero nemmeno».

IL METODO

• Tutto ilmondo si ispiraal metododellaMontessorienoi abbiamodimenticatoi suoi preziosiinsegnamenti

--Daniele Novara

r1tiBULLISMO

• Scambiamoper bullismola naturaleaggressivitàdelbimbo: bisognainsegnareaipiccoli a gestirela rabbia

DANIELE NOVARA

PUNIRENON SERVEA NULLA

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L'ultimo libro

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PAESE : Italia PAGINE : 14SUPERFICIE : 153 %PERIODICITÀ : Quotidiano

AUTORE : Eliana Giusto

13 febbraio 2017

LE REGOLE BASILARI

COMPLICITÀ MADRE -PADRE 2 EVITARE LE CONFIDENZE CON I FIGLI(es. ognuno deve dormire nel suo letto)

POCHE REGOLE MA CHIARE

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Yanis, 5 anni, ucciso a botte per la pipì a letto [da Facebook]

MADRE EPADRE DIVIDANO I RUOLI(la mamma sia prevalente nell'infanzia,il papà nell'adolescenza)

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 14SUPERFICIE : 153 %PERIODICITÀ : Quotidiano

AUTORE : Eliana Giusto

13 febbraio 2017


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