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consumatori il mensile dei soci coop · Condizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti...

Date post: 02-Oct-2020
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Siamo un milione Tagliato lo storico traguardo per il numero di soci di Coop Lombardia 40 IL CIBO DEL MONDO Produciamo alimenti che basterebbero a nutrire tui, ma milioni di persone soffrono la fame. Come cambiare pensando al futuro consumatori il mensile dei soci coop edizione lombardia n° 3 aprile 2014 Sino al 16 giugno c'è tempo per partecipare al concorso fotografico a premi Fotografa la festa! 44
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Siamo un milioneTagliato lo storico traguardo per il numero di soci di Coop Lombardia

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consumatoriil mensile dei soci coop

il cibo del mondo

Produciamo alimenti che basterebbero a nutrire tutti, ma milioni di persone soffrono la fame. Come cambiare pensando al futuro

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Sino al 16 giugno c'è tempo per partecipareal concorso fotografico a premi

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Condizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti 360”, sottoscrivibile tra il 03/03/14 ed il 13/04/14, prevede 360 minuti di chiamate nazionali, verso numeri fissi e mobili, 360 SMS naziona-li e 1 Giga di traffico internet nazionale ogni 30 giorni. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento del traffico voce ed SMS compreso verranno applicate le condizioni del piano tariffario sottostante per il traffico voce ed SMS, mentre il traffico internet sarà gratuito ma la velocità di connessione sarà limitata a 32 kb/sec. L’offerta ha un costo di 9,50€ al mese e si rinnova automaticamente ogni 30 giorni in caso di credito sufficiente. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta risulterà sospesa per 7 giorni. Per riattivarla sarà necessario ricaricare entro la scadenza dei 7 giorni, altrimenti l’opzione verrà disattivata. I minuti, gli SMS ed i Mega non consumati nel mese, non si sommano con i minuti e gli SMS o il traffico internet del mese successivo. Per maggiori dettagli sulle compatibilità e su tutte le offerte visita il sito www.coopvoce.it

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19 Cibo e farmaci di eugenio del toma

23 L'energia del sole di mario tozzi

26 Salumi che nascono all'aria aperta

28 Il bello del wi-fi fatto in casa di claudio strano

4 Lettere a Consumatori

6 Il cibo per tutti di dario guidi

11 La vignetta di ellekappa

14 L'economia della coesione sociale

25 Impronte firmate Patrizio Roversi

13 Oro e zafferano d i massimo montanari

30 Carni d'Emilia di helmut failoni

34 Bambini tocca a voi di giuseppe ortolano

36 Manzoni secondo Twitter di m. cirri e f. solibello

36 Mostre, libri e dischi Intervista a Diodato

di g. oldrini e p. pacoda

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena)Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Il numero di marzo è stato stampato in 2.258.204 copieAssociato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione

Mangiare da star maledalla bulimia all'anoressia, scopriamo il mondo dei disturbi alimentari che possono diventare una malattia

Il cibo per tuttiben 842 milioni di persone soffrono la fame, eppure ci sarebbero alimenti a sufficienza per tutti. come cambiare pensando al futuro

14 L'economia della coesione socialeterzo settore, non profit, cooperazione: scopriamo le cifre di un arcipelago che vuole veder riconosciuto il proprio ruolo

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S o M M A R I oconsumatori

sommarioseguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

Le pagine diLe pagine diUn milione di soci

Una crescita continua

Coop per la scuola

Quell'olio da recuperaredi valter molinaro

Due settimane aSupermilano

Il parco dove la natura è vivadi silvia amodio

coop lombardia

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Coop Lombardia numero verde 800 016 706

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Risponde Claudio Mazziniresponsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:

Il tema sofisticazioni e frodi è sempre d'attualità. In più, la crisi economica, può spingere alcune aziende a pensare di risolvere in maniera sbrigativa le difficoltà. I dati del dossier “Italia a tavola 2013 rapporto sulla si-curezza alimentare”, pubblicato da Movimento difesa del Cittadino e Legambiente parlano chiaro: 500 mila controlli, 28 mila tonnellate di prodotti sequestrati, per un valore economico di oltre mezzo miliardo di euro. È chiaro che non si tratta di episodi sporadici: sappiamo che esiste un’economia sommersa, basata sulla frode. Inoltre la globalizzazione degli approvvigionamenti, unita a metodologie di indagine sempre più sofisticate, portano a sempre nuove scoperte di contaminanti inat-tesi o prima del tutto sconosciuti”. La situazione, così, si complica, in una continua rincorsa.È per quest’ultima ragione che scoppiano molti scan-dali veri, ma anche alcuni “mediatici”, nel senso che il clamore e la pressione dei media, spingono i consu-matori a preoccuparsi e a revocare la fiducia ad interi settori, ma non sempre a ragione. Come quando una frode è dovuta a dichiarazioni di caratteristiche di-verse dalle originali in un prodotto, ma senza che ci sia alcuna conseguenza per la salubrità del prodotto stesso. Ma, in una comunicazione che tende alla semplificazione, spesso non si distingue, come si do-vrebbe, tra frodi di natura commerciale e rischi effet-tivi per la salute. Ciò non vuol dire, tuttavia, che vada sottovalutato il problema o abbassata la guardia. Anzi vale il contrario.Certificazione, tracciabilità, qualità, garanzie igie-nico- sanitarie: questi gli elementi che in Italia come in Europa possono garantire la sicurezza e mettere all’angolo le falsificazioni. Come Coop, fin dai primi anni 2000 abbiamo deciso che occorreva rafforzare il presidio su alcune diret-trici importanti. Per questo motivo è stato creato un “gruppo rischi emergenti” col compito di pensare quali le possibili frodi e, di conseguenza, collaborare con le principali Università ed Enti di Ricerca, per trovare le contromisure. In una battuta, pensare come ladri per fare ancora meglio le guardie.

la lotta alle frodi dipende da tutti

Grazie a questo lavoro abbiamo definito regole e limiti vincolanti che finiscono nei nostri capitolati di forni-tura. In alcuni casi questi limiti sono anche diventati legge. Le nuove sfide? La tracciabilità delle materie prime e dei semilavorati, i materiali per gli imballi e le nuove micotossine. In testa all’elenco dei prodotti sotto la lente d’ingrandi-mento, ovviamente, tutti i principali prodotti agroali-mentari italiani: l’olio extravergine d’oliva, tradizional-mente tra i più esposti alle contraffazioni, il vino (è stata un’annata scarsa con il rischio di annacquamenti e adul-terazioni), i formaggi, le conserve di pomodoro, ecc.Per questo, da anni, il Laboratorio Coop è impegnato nell'applicazione di tecniche in grado di leggere il dna di prodotti a rischio e di stabilire quindi se l'ingre-diente corrisponde a quello dichiarato o se vi è una sofisticazione. All'esperienza di biologi e chimici è affidato anche il compito di presidiare i rischi emer-genti e di combattere le frodi con tecniche innovative; per farlo, lo scorso anno, è arrivato dalla Francia He-racles. Tecnicamente si tratta di un gascromatografo evoluto, che permette di distinguere un alimento con-forme da uno adulterato. Appare inoltre chiaro che a volte, comprare i prodotti guardando solo al prezzo più basso, non verificando le informazioni, aumenta il rischio di frodi. Per citare l'economista Robert Reich: “La scomoda verità è che la maggior parte di noi ha due menti. Come consumatori puntiamo a fare grandi affari. Come cittadini disapproviamo le molte conse-guenze sociali che ne derivano“. Un prodotto “leale” è, in qualche misura, anche un prodotto sostenibile e in questo, noi cittadini, possiamo fare molto.

Se col vostro smarphone o tablet volete vedere un filmato sul lavoro nei laboratori di analisi sulla qualità di Coop Ita-lia e sul funzionamento della macchina Heracles (di cui si parla in questo pezzo), utilizzate questo codice QR.

Ho visto in Tv la puntata di "Presa diretta", di Riccardo Iacona, dedicata alle frodi alimentari e mi sono spaventata. Come Coop combatte e previene questo problema?Renata seRRadibene - pIaCenza

L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:redazione Consumatori, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected]

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l'etichetta delle uova Come si legge l'etichetta delle uova?Gianna beRGonzini - MoglIa (Mn)

Le uova fresche destinate ai consumatori sono indicate come categoria A . Prima di essere messe in vendita non devono essere nè lavate nè sottoposte a trattamenti di conservazione. La categoria extra indica una qualità particolare ed è valida solo entro 9 giorni dalla depo-sizione che per questo tipo di uova deve essere indi-cata anche sul guscio. Una lettera indica le dimensioni: S piccole (meno di 53 grammi), M medie (da 53 a 62 grammi), L (da 63 a 72 gr) e infine XL grandissime.L'indicazione del tipo di allevamento è obbligatoria: 0 biologico, 1 all'aperto, 2 a terra e 3 in gabbia. Segue la sigla della nazione, il comune dove l'alleva-mento è situato è indicato con il codice Istat, la provin-cia e il codice identificativo del singolo allevamento.

VaccinazioniLa vaccinazione ai neonati è obbligatoria?teResa pozzi - CReMona

Dal 1991 in Italia sono obbligatorie per tutti i nuovi nati le vaccinazioni contro difterite, tetano, polio-mielite, epatite B. Di solito viene utilizzato il vaccino

esavalente, che oltre a proteggere da queste malattie, previene anche la pertosse e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae B. Se un genitore si rifiuta di far vaccinare il figliuo, viene chiamato per un colloquio informativo presso la Asl di appartenenza. Il rifiuto non compromette la scola-rità del bambino ma il genitore verrà richiamato pe-riodicamente dalle aurtorità sanitarie e il ragazzo al compimento del 18 anno verrà invitato ad atture di sua spontanea volontà le misure di prevenzione.

Riso neroHo visto sugli scaffali il riso nero. Vorrei saperne di più su questo prodotto?anGelita beRnabei - SaVona

Il riso nero è arrivato in Italia solo nel ’97. E' origina-rio della Cina, viene chiamato riso proibito dell’Impe-ratore, ma ora è coltivato in pianura Padana per le sue proprietà nutrizionali abbastanza rare (qualcuno dice addirittura afrodisiache ma è solo questione di marke-ting). Dal punto di vista nutrizionale offre un signifi-cativo apporto di fosforo, magnesio e selenio. Inoltre trattandosi di un riso integrale, un piatto garantisce il 13% delle fibre alimentari raccomandate nella dieta giornaliera. Il prezzo di vendita è un po' più caro di quello di altri tipi di riso.

Coptip per l'ambiente e il risparmio energeticoCoptip è la tipografia modenese dove vengono stampate le oltre 22 milioni di copie annue di Consumatori. parliamo di un'azienda cooperativa con più di 90 dipendenti, impianti moderni con quattro rotative offset (tra cui una lithoman da 80 pagine che è unica per dimensioni in italia) capaci di stampa-re ciascuna 42.500 copie all’ora, certificazione etica sa8000 e certificazione ambientale iso 14001 ed FsC sulla provenienza e lavorazione della carta nel rispetto delle foreste. ora a tutte queste importanti caratteristiche Coptip ha aggiunto un nuovo impegno sul piano del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente, inaugurando una centrale di rigenera-zione in grado di fornire energia (sia elettrica che termica) per il funzionamento delle rotative e il riscaldamento degli ambienti. la centrale, realizzata da un'altra importante impresa cooperativa (la Cpl di Concordia), è costituita da un cogeneratore installato in una cofanatura insonorizzata che produce una potenza elettrica di 245 kW (che servirà a raffreddare le macchine di stampa) e 344 kW di potenza termica a disposizione della struttura e dei processi produttivi. “da anni siamo impegnati nell’ottimizzazione dei consumi energetici e nel

rispetto del’ambiente – spiega il presidente di Copitp, Giancarlo panini – Con questo impianto facciamo un ulteriore passo avanti che ci consente di ridurre i costi e di essere più autonomi nel reperimento di energia” Con quello installato in Coptip, gli impianti di cogenerazione e trigenerazione realizzati da Cpl, in italia e all’estero, arrivano a quota 500.

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“Non c'è mai stato co-sì tanto cibo. Allora perché nel mondo 842 milioni di persone soffrono la fame? In termini stret-tamente quantitativi, c'è cibo a sufficienza per sfamare l'intera popolazione mondiale di oltre 7 miliardi di persone. Eppure, una persona su 8 è affamata. Nei paesi in via di sviluppo un bambino su 3 è sottopeso”. A sancire queste semplici verità è il World Food programme, l’a-genzia delle Nazioni unite il cui scopo è proprio quello di com-battere la fame e attivare piani di contrasto a questo drammatico problema. Nel provare a fare un ragionamento sul tema del cibo, siamo partiti da questa semplice affermazione perché già in essa so-no contenuti due punti fermi: ov-vero che al mondo c’è (o meglio ci sarebbe) cibo a sufficienza per tut-ti, ma dall’altra parte ci sono 842

milioni di persone che soffrono la fame.Perché ci muoviamo tra queste due opposte verità? È quello che, nel nostro piccolo, vorremmo pro-vare a capire, per avviare una rifles-sione che si proietta verso l’Expo 2015 che si terrà a Milano, una ma-nifestazione che è proprio dedica-ta al tema “Nutrire il pianeta”.Intanto chiariamo che il cibo sa-rebbe sufficiente per tutti, se tutti avessimo diete uguali o simili, co-me apporto calorico. Invece nei paesi occidentali sono comuni diete che sfiorano le 5.000 calo-rie al giorno, mentre dove si soffre la fame si vive sistematicamente al di sotto delle 2.000, confron-tandosi quindi con le conseguen-ze che ne derivano. Si viaggia così sempre tra poli opposti: i tanti che non hanno cibo da una parte e, dall’altra, più di un miliardo di per-sone che soffre di problemi legati

InSIeMe a CoopVerso l'Expo 2015

l'anno prossimo si svolegrà a Milano l'expo 2015, una grande manifestazione che vedrà presenti quasi tutti i paesi del mondo e che sarà dedicata al tema "nutrire il pianeta". in vista di questo appuntamento davvero straordinario, di cui Coop sarà uno dei protagonisti (con una propria presenza diretta), come rivista, vogliamo proporvi una serie di articoli che provano ad affrontare le complesse e affascinanti problematiche legate proprio al tema del cibo e della sua produzione, sia in chiave mondiale che più locale. nelle pagine che seguono ecco la prima puntata.

il ciboper tuttiquali scelte per il futuro

del nostro pianeta?

di daRio Guidi

Ben 842 milioni di persone al mondo soffrono la fame, eppure ci sarebbe cibo a sufficienza per nutrire ogni abitante. Tra disequilibri, sprechi e ingiustizie proviamo a capire perché. E soprattutto cosa c'è da correggere in vista di un futuro nel quale dai 7 miliardi attuali passeremo (nel 2050) a più di 9 miliardi

economia

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un altro tema decisivo è quello dei modelli di consumo e degli sprechi che si incontrano lungo tutta la filiera del cibo. si tratta di un'altra delle chiavi fondamentali da affrontare per il futuro. secondo uno studio della Fao (Food and agri-colture organization delle nazioni unite) del 2013, ogni anno nel mondo si assiste alla strabi-liante perdita di 1,3 miliardi di tonnellate di ci-bo per un danno economico pari a 750 miliardi di dollari. il 54 per cento degli sprechi alimentari si verificano "a monte", in fase di produzione, rac-colto e immagazzinaggio. il 46 per cento avvie-ne invece "a valle", nelle fasi di trasformazione, distribuzione e consumo.in linea generale, nei paesi più poveri e in via di sviluppo le perdite di cibo avvengono maggior-mente nella fase produttiva (per inadeguatez-za degli impianti, dei sistemi di conservazione e trasporto), mentre gli sprechi alimentari a li-vello di dettagliante o di consumatore tendono ad essere più elevati nelle regioni a medio e alto reddito.il rapporto della Fao fa notare che più avanti lungo la catena alimentare un prodotto va per-duto, maggiori sono le conseguenze ambientali,

dal momento che i costi ambientali sostenuti durante la lavorazione, il trasporto, lo stoccag-gio ed il consumo devono essere aggiunti ai co-sti di produzione iniziali.un tema su cui anche in italia si sta prestan-do sempre più attenzione, come dimostra il re-cente svolgimento del Forum sulla sostenibili-tà ambientale. anche se le stime non sono univoche, quel-le elaborate dal politecnico di Milano indica-no uno spreco nazionale, lungo l'intera filiera, pari a 6 milioni di tonnellate di cibo all'anno, equivalenti all'8% della spesa. il governo ha annunciato la volontà di definire un piano di contrasto e prevenzione contro lo spreco ali-mentare. un tema su cui, del resto, Coop è al lavoro già da anni con i suoi progetti “brutti ma buoni” e “a buon fine” che consentono di utilizzare prodotti invenduti, danneggiati o prossimi alla scadenza: i negozi coinvolti sono stati 544 nel 2012, con la partecipazione di 813 associazioni onlus che hanno permesso di as-sistere oltre 140.000 persone in difficoltà, per un valore complessivo di merce donata pari a oltre 26 milioni di euro.

Sprechi, nemico da combattere La Fao: ogni anno un danno da 750 miliardi, che riguarda in modo diverso il sud e il nord del mondo

consumatoriaprile 2014

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al sovrappeso e all’obesità (fattori scatenanti di malattie la cui cura diventa un costo enorme per i si-stemi sanitari). Ovviamente non è che un cambiamento di dieta dove si mangia troppo, basterà a far ar-rivare il cibo dove manca, perché le distorsioni e problemi sono ben più complessi.

Cereali, carne, pesce...Ma torniamo a guardare più da vi-cino a qualche dato sull’agricoltu-ra mondiale. Oggi il cibo per il pia-neta è rappresentato da 2 miliardi e 400 milioni di tonnellate di ce-reali (grano, mais, riso, ecc.) pro-dotti annualmente; poi si aggiun-gono, tra le voci principali, più di 300 milioni di tonnellate di carne, 780 milioni di latticini e 160 mi-lioni di pesce, 500 milioni di semi oleosi, 180 milioni di zucchero. Questa è la “montagna” che sareb-be sufficiente per una alimentazio-ne adeguata di tutto il pianeta.Stiamo sulla voce più importante,

quella dei cereali, per scoprire che la produzione complessiva, secon-do i dati costantemente aggiornati della Fao (l’agenzia Onu che si oc-cupa di cibo e agricoltura), è cre-sciuta in modo abbastanza regolare negli ultimi 5 anni, così come so-no aumentate le scorte (che i pae-si devono avere per fronteggiare le emergenze). Dunque una situazio-ne relativamente tranquilla, rispet-to a periodi recenti molto turbo-lenti sia per le quantità disponibili che per gli andamenti dei prezzi. Ma è molto interessante andare a verificare come è ripartita questa enorme quantità di cereali. Infatti, secondo la Fao, dei 2 miliardi e 400 milioni di tonnellate, meno del 50% serve direttamente all’ali-mentazione umana (per l’esattez-za sono 1.080 milioni). Poi ci sono 796 milioni di tonnellate che ser-vono a produrre gli alimenti per gli animali (da cui comunque de-rivano i 300 milioni di tonnellate di carne che l’uomo mangerà).

Non producono invece nessun ti-po di alimento gli altri 450 milio-ni di tonnellate che servono pre-valentemente alla produzione dei biocarburanti, un fenomeno que-sto che ha avuto una rapida espan-sione negli ultimi anni.Già da questa macro osservazio-ne cominciano ad emergere diver-si problemi che vanno a incidere sul punto di fondo che è come ga-rantire a tutti il cibo. Già perché è bene ricordare che parlare di dirit-to al cibo non è una enunciazione astratta. Il diritto al cibo è un dirit-to intrinseco di ogni uomo, donna o bambino ed è stato riconosciu-to come tale dalla dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948. Un diritto sancito anche se poi spesso dimenticato nella prati-ca di questi decenni.

il cibo è solo una merce?Un esempio viene da quanto acca-duto dagli anni ’80 del secolo scor-so, quando il Fondo monetario

842 miLioni soffrono La fame ma daL 2009 La cifra è in caLosecondo i dati del World Food programme, la percentuale di persone che soffre la fame è più alta nell’africa orientale, centrale e australe. Circa tre quarti delle persone denutrite vivono in zone rurali povere dei paesi in via di sviluppo, soprattutto nelle aree agricole ad alto rischio. tuttavia, il numero di persone che soffre la fame è in aumento anche nelle aree urbane. oltre la metà degli 842 milioni di persone affamate nel mondo vive in asia e circa un quarto si trova nell’africa sub-sahariana. negli ultimi venticinque anni del 20esimo secolo, l'umanità stava vincendo la lotta contro il suo nemico di sempre. dal 1970 al 1997, il numero di

8 primo piano economia

Dati World food programme

959 milioni 791

milioni

1 miliardo e 20 milioni 842

milioni

1970 1997 2009 2013

persone affamate è calato da 959 a 791 milioni, soprattutto grazie agli incredibili progressi nella riduzione della malnutrizione in india e in Cina.eppure, a partire dalla fine degli anni 90, il numero degli affamati cronici nei paesi in via di sviluppo è tornato a salire a un ritmo di quasi 4 milioni di persone all'anno. tra il 2001 e il 2003, il numero di persone malnutrite nel mondo è arrivato a 854 milioni. Gli ultimi dati registrano che, per la prima volta dopo 15 anni, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo è diminuito, calando da 1,02 miliardi nel 2009 a 925 milioni nel 2010, fino ad arrivare ad 842 milioni nel 2013.

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internazionale e la banca Mon-diale, ai paesi poveri e pieni di de-biti che chiedevano aiuti, hanno imposto riforme orientate a favori-re liberalizzazioni, privatizzazioni e un ridimensionamento dell’in-tervento pubblico in tutti i campi e quindi anche in agricoltura. Ri-sultato di questo è stato che que-sti paesi poveri sono diventati pri-ma esportatori di materie prime (destinate a chi aveva i soldi per comprarle), ma soprattutto sono diventati importatori di cibo pro-dotto e confezionato altrove (in una logica di mercato che certo non ha aiutato i più poveri). “Uno dei punti centrali nel dibat-tito rivolto al futuro – spiega luca Colombo, autore del libro “Dirit-to al cibo” e segretario della Fon-dazione per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica – è la sfida a considerare il miglior uso possi-bile della terra, massimizzando l’u-so sociale del cibo come pilastro fondamentale su cui costruire la

sopravvivenza degli uomini, anzi-ché considerare semplicemente il cibo una merce da scambiare”.

2050, saremo 9 miliardiSe di temi comunque importanti come il rapporto tra agricoltura e ambiente, e dei modelli di consu-mo e degli sprechi che si incon-trano lungo tutta la filiera parlia-mo nelle schede in queste pagine, resta poi un tema di prospettiva.Se come abbiamo visto in parten-za, al netto dei problemi che abbia-mo provato almeno ad accennare, oggi la quantità di cibo prodot-to sarebbe sufficiente a nutrire i 7 miliardi di individui che abitano il nostro pianeta, quale sarà la situa-zione quando, nel 2050, a chie-dere cibo saremo in più di 9 mi-liardi? E come cambierà questa domanda anche alla luce del fatto che almeno l’aspirazione a poter-si avvicinare ai livelli di consumo dell’Occidente, da parte dei paesi in via di sviluppo (basta citare solo

Cina e India che insieme fanno 2 miliardi e 500 milioni di persone) sta producendo già oggi impatti ri-levantissimi? Poi c’è il terzo fatto-re che abbiamo citato che è quello della sostenibilità ambientale. Co-sa succederà rispetto al problema del surriscaldamento del pianeta? Che impatti avrà sulla disponibili-tà dei terreni coltivabili?Certo nel provare a rispondere a questi enormi quesiti l’umanità potrà contare su evoluzioni tec-nologiche e scientifiche che tro-veranno applicazione anche nella produzione di cibo e alimenti. Il tema degli ogm (gli Organismi geneticamente modificati) è da tempo al centro dell’attenzione e suscita posizioni decisamente contrastanti. Ma altre prospetti-ve si aprono, legate ai cibi biotech, o alla possibilità di modificare le nostre diete, trovando le protei-ne necessarie magari negli insetti o nei crostacei, anziché nella car-ne (questi sono tutti aspetti cui

anche iL cibo neL mirino deLLa finanza specuLativase lo scopo fondamentale del cibo è che serve a nutrire le persone, questa semplice verità si deve scontrare sempre più con la logica dei mercati e della speculazione finanziaria per cui il cibo (come il petrolio o qualsiasi altra merce) serve a far soldi e nient’altro. sulla nostra rivista ci siamo già occupati di raccontare come, specie 3 o 4 anni fa, i prezzi delle derrate alimentari a livello mondiale hanno subito variazioni fortissime. Frutto soprattutto di una speculazione forsennata per cui a comprare grano e mais, non erano operatori del settore, ma fondi d’investimento e banche d’affari. basti ricordare che i cosiddetti futures (titoli nati come strumento per tutelare i produttori sulle variazioni di prezzo, tra momento della semina e della vendita), sono passati da un valore complessivo di 65 miliardi di dollari nel 2006 a 126 miliardi di dollari nel 2011. Ma la cosa impressionante è che alla borsa merci di Chicago, nel 1996 l’88% di questi titoli era detenuto da operatori del settore agro-alimentare, mentre nel 2011 il 70% era detenuto da gruppi finanziari e speculativi. un mondo ribaltato e cifre che rendono chiaro quanto pesi la finanza nel determinare, trattandosi di cibo, se e quanto potranno mangiare miliardi di persone.

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Ogni anno nel mondo vengono prodotti

2 miliardi e 400 milioni di tonnellate di cereali

300 milioni di tonnellate di carne

160 milioni di tonnellate di pesce

780 milioni di tonnellate di latticini

Dati Fao su alcune delle principali categorie di prodotti alimentari

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dedicheremo approfondimenti nei prossimi numeri della nostra rivista).

i limiti dello sviluppoResta però il fatto che comunque le strategie future devono confron-tarsi con un concetto di limite che è oggettivo. Sono passati più di 40 anni da quando il Club di Roma pose per la prima volta l’attenzione sul fatto che le risorse del pianeta non sono infinite e dunque l’idea che si possa continuare a crescere con una progressione geometrica

non è una ipotesi realistica. Anzi, le elaborazioni più recenti e ag-giornate delle analisi del Club di Roma, non escludono scenari ca-tastrofici rispetto alla futura situa-zione alimentare del pianeta. Non a caso anche a livello politico, i vertici del G20 (i paesi più svilup-pati) hanno messo all’ordine del giorno il tema senza però assume-re impegni precisi. Ma, consape-voli delle crisi legate anche al ruolo della speculazione finanziaria, i go-verni sanno che sul cibo si posso-no scatenare aspri conflitti.

10 primo piano economia

Agricoltura sostenibile cercasi,tra allevamenti e stili di consumoLo sviluppo futuro dell’agricoltura mondiale è strettamente connesso alle tematiche ambientali e di sostenibilità complessiva del nostro pianeta. E questo in un duplice senso. Da un lato l’agricoltura è vittima di determinati fenomeni e deve tener conto dei mutamenti climatici, del surriscaldamento del pianeta, dei rischi di desertificazione di aree sempre più estese e dell’impoverimento dei suoli. Ma dall’altro la stessa agricoltura è una delle cause che producono questi fenomeni. In particolare c’è la questione degli allevamenti di bestiame. Come spiega un rapporto della Fao, “l’allevamento di bestiame emerge come uno dei due o tre più significativi fattori nel determinare problemi ambientali, sia in sede locale che globale”.Tradotto in cifre il settore degli allevamenti vale il 40% del fatturato complessivo dell’agricoltura mondiale e, nel contempo, la carne è un fattore, ad oggi, fondamentale nel garantire proteine e nutrienti fondamentali a 1,3 miliardi di persone che vivono nelle aree rurali e più povere del pianeta.Visto con altre cifre, l’allevamento di bestiame, se si sommano le superfici coltivate per ricavare mangimi per gli animali e le aree destinate al pascolo degli animali stessi, occupa il 70% della superficie agricola totale. Sempre l’allevamento è responsabile del 18% delle emissioni complessive di gas serra.Dunque è chiaro che migliorare le tecniche, riuscire a ridurre questi impatti è un compito fondamentale che si unisce al definire livelli di consumo di carne che siano compatibili con una dieta salutare ed equilibrata. Nei paesi occidentali la percentuale di chi sceglie di essere vegetariano sta crescendo, per questi motivi ma anche per valutazioni più strettamente etiche. Resta però il fatto che, anche se siamo ancora assai lontani dai 123 chili di carne all’anno che mangia l’americano medio

(dati Fao del 2006), i cinesi sono passati dai 25 chili di carne procapite del 1995 ai 53 chilogrammi del 2008. Sempre secondo la Fao dal 2000 al 2050 la produzione di carne al mondo è destinata a raddoppiare per raggiungere i 465 milioni di tonnellate. L’evoluzione del mondo è rapidissima e qui possiamo solo accennare alla complessità dei problemi. Nei paesi occidentali il consumo di carni come pollame, maiale (e pesce da acquacoltura) si sta espandendo, con prestazioni in termini di impatto energetico, molto più efficienti rispetto ai bovini. Cambiamenti costanti in corso. Resta poi il fatto che parlare di cibo e di modelli di agricoltura, di impatto sull’ambiente, è assai diverso se si è di fronte alle estensioni sterminate di migliaia di ettari del Canada, alle colture di qualità dell’Italia o a dei terreni semidesertici di paesi africani. Le caratteristiche geografiche, culturali e sociali, interferiscono pesantemente con quelle che possono o dovrebbero essere le caratteristiche ottimali dell’organizzazione agricola. Certo è che la sostenibilità ambientale e sociale delle scelte che si fanno deve diventare una costante chiave di valutazione.

È in questo quadro che va quin-di definito il nodo sul modello di agricoltura che si vorrà sviluppare e sostenere. In questi ultimi decen-ni l’agricoltura intensiva ha pro-dotto risultati importanti, grazie all’evoluzione tecnica e tecnologi-ca. Come ha spiegato il direttore generale della Fao, Jos Graziano da silva “il modello “della cosid-detta Rivoluzione Verde degli anni ’50 e ’60 ha sì fatto raddoppiare la produzione alimentare mondiale grazie all’applicazione della cono-scenza scientifica all’agricoltura,

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COOp E I MELONI DEL SENEgaLAl via il terzo progetto virtuoso "Terra equa" alcuni anni fa la comunità senegalese in italia chiese a Coop di valorizzare le eccellenze agricole del proprio paese per contribuirne allo sviluppo. Coop chiese allora ai suoi migliori fornitori di lavorare a un progetto di produzione del melone – che è tra le migliori coltivazioni di quel paese – e oggi, dopo alcuni anni di test, il progetto Melone "terra equa" del senegal è giunto al via. i meloni si aggiungono così ai fagioli del burkina Faso e ai datteri di Gerico arricchendo la linea a marchio "terra equa". "Coop ha colto questa occasione – spiega Gianluca schiassi di Coop italia, di ritorno dal senegal – anche per avere un’alternativa ai meloni delle multinazionali francesi idhil e azura che operano nei territori del sahara occidentale occupato dal regno del Marocco".sono 160 gli ettari nella zona di thiès, a 40 chilometri da dakar, dove si sta producendo un ottimo frutto che verrà commercializzato nel periodo primaverile nei punti vendita Coop. Va infatti precisato che le caratteristiche climatiche e di terreno del senegal (territorio vocato dove solo di recente si è passati dal melone piel de sapo, a polpa bianca, alle varietà più diffuse nel mercato italiano) risultano ottimali tra metà febbraio e fine aprile, periodo in cui non è ancora maturo il melone italiano.Coop distribuirà perciò il prodotto senegalese da quando inizia la raccolta in senegal fino a quando inizierà la commercializzazione di quello italiano. e di questa filiera ha messo a punto anche l'aspetto etico. al pari, infatti, dell’azienda Francescon, di Mantova – che ha portato nel paese africano le macchine agricole, i trattori, le serre, i mezzi tecnici e il know how necessari alla produzione

– Coop destinerà 5 centesimi di euro al kg (per un totale dunque di 10 cents al kg), di ogni melone venduto alla fondazione Giovanni paolo secondo di Firenze, che realizzerà a tasset, a poca distanza dall’azienda agricola, un presidio medico. un servizio ad oggi pressoché inesistente ma fondamentale per migliorare le condizioni di vita di oltre 20.000 abitanti che vivono presso la piantagione e che grazie alla filiera del melone hanno trovato lavoro e futuro: sono quasi 300 gli stagionali impiegati ai quali viene garantito un livello di reddito decisamente più alto rispetto allo standard dell’area. dalla vendita del melone Coop stima di raccogliere nel 2014 dai 20.000 ai 30.000 euro, una cifra importante da destinare al presidio medico di tasset.

consumatoriaprile 2014

la ViGnetta di elleKappa

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ma “si basava su un notevole im-piego di fattori produttivi come acqua, fertilizzanti e pesticidi”.

la nuova strategia FaoPer questo ora la Fao ha lanciato una nuova strategia che va sotto il titolo di “save and grow” (cioè “Salvare e crescere”). Questo per-ché “l'attuale paradigma di pro-duzione intensiva non riesce più a stare al passo con le sfide poste dal nuovo millennio. Per crescere l'agricoltura deve ora imparare a preservare”. Così il nuovo approc-cio, che punta a “produrre di più con meno”, si rivolge soprattutto ai piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo. Aiutare le famiglie rurali a basso reddito - circa 2,5 miliar-di di persone - ad economizzare sui costi di produzione e costru-ire prosperi sistemi agro-alimen-tari, li metterà nelle condizioni di massimizzare le rese ed investire i risparmi nella salute e nella scola-rizzazione. Come questa agricol-tura su scala più ridotta, dove la proprietà è diffusa e legata al ter-ritorio si incrocerà con la presen-za delle grandi multinazionali del settore (basta pensare alla Cargill che fattura 120 miliardi di dolla-ri commerciando in cereali, semi oleosi e alimenti, o ai colossi del biotech come Monsanto, basf e syngenta), è tutto da scoprire. Gli interessi in gioco son ovvia-mente enormi.Forse noi consumatori italiani, ci potremmo sentire lontani da que-ste riflessioni e da questi scenari. Già anche solo capire le problema-tiche dell’agricoltura nella dimen-sione europea è piuttosto difficile. Ma come abbiamo visto le inter-connessioni e le ricadute di ogni scelta sono globali. Il punto centra-le per una agricoltura come quella italiana, il cui cuore sono tanti pro-dotti e cibi di qualità, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, è con che idea di se stessa vuole essere protagonista nel futuro. ●

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Colorare di giallo le vivande – il riso, la pasta, le torte, le creme – era per i cuochi medievali un modo di portare in tavola la feli-cità e il calore del sole. Felicità e calore che in quella stessa epoca gli artisti portavano sulle tele, a illuminare e impreziosire gli sfondi delle immagini sacre. Colorare le vivande di giallo era la variante gastronomica del gusto pittorico, una pratica di cui i grandi cuochi addirittura abusa-vano, tanto era il fascino di questo colore, che richiamava immagini di luce e di eternità. Se sfogliamo il ricettario di Maestro Martino, il cuoco di punta della cucina italiana del Quattrocento, restiamo stupiti dalla quan-tità di ricette che prevedono l’impiego di zafferano, esplicitamente indi-cato “per fare gialla la vivanda”. È in questo modo che nasce la tradizione del risotto giallo milanese e di tanti altri piatti celebri della nostra cucina. Non era un sogno solamente italiano: nel Medioevo il giallo dello zaffera-no compare nei ricettari di tutti i paesi europei. Anche il riso giallo com-pare fuori d’Italia, in particolare sulle tavole fiamminghe, come – fra l’al-tro – ci mostra Pieter Bruegel nel suo celebre dipinto delle “nozze contadine”, dove scodelle di vivanda bianca (la purezza) si alternano a scodelle di vivanda gialla (la gioia): non polenta di mais, come qualche commentatore si ostina a credere, ma minestre di riso colorato, servite a coronamento di un pranzo festivo per eccellenza. Che quel giallo sia l’im-magine di un giallo più prezioso ce lo assicura un proverbio, ancora oggi tramandato nelle campagne dei Paesi Bassi, secondo cui in questo mon-do siamo costretti ad accontentarci di riso e zafferano, ma nel felice aldilà potremo finalmente godere di riso e oro. Le gioie dell’aldilà, a dire il vero, qualcuno provava ad anticiparle: alcune ricette medievali prevedono proprio l’impiego dell’oro, a cui si attribuivano non solo spettacolari risultati cromatici ma anche (pagan-do) virtù magiche e improbabili qualità salutari. Anche cuochi del nostro tempo ci hanno provato: il “risotto oro e zafferano” di Gualtiero Mar-chesi, con una foglia d’oro di forma quadrata ben sistemata al centro del risotto giallo su sfondo nero, è un piatto che ha fatto epoca. Parrebbe una soluzione eccentrica, fatta solo per stupire l’ospite: ma dietro c’è tut-ta una storia che la spiega, la giustifica, la inquadra culturalmente. Molte invenzioni, molte ricette “firmate” (come appunto quella di Marchesi) nascono da una tradizione lunga, che combina il moderno con l’antico. Giocare con i colori e le forme, accompagnare le emozioni della vista a quelle del gusto non è una trovata dei cuochi contemporanei ma un’esigenza che l’arte della cucina ha sempre avuto. Perché gli uomini hanno sempre amato il bello oltre che il buono. ●

Oro e zafferanoCucinare il bello

di Massimo Montanaridocente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione, Università di Bologna

cibo è cultura

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14 primo piano economia

Ci sono le associazioni della più diversa natura e che si possono occupare di sport, di assistenza o di cultura (e sono quasi 270 mila). Ci sono le Fondazioni (che sono 6.200), ma ci sono anche enti morali ,istituti reli-giosi, mutue. E volendo ci so-no da aggiungere anche le ban-che popolari e quelle di credito cooperativo.Mondi anche molto diversi tra loro. Che però in questo nostro racconto vorremmo provare a

proporre non tanto dal punto di vista della loro pur rilevantis-sima valenza sociale e culturale (secondo i dati del censimento Istat 2011 i volontari in Italia so-no 4 milioni e 758 mila), ma per la loro valenza economica. Cioè tutte queste sigle che abbia-mo raccontato, in modi diver-si e articolati, sono comunque un pezzo, molto più rilevante di quanto spesso si pensi, del “mitico" Pil e di quell’econo-mia che invece sembra sempre

Siamo l'economia della coesione socialeTerzo settore, cooperazione, non profit, società civile organizzata: scopriamo le cifre di un arcipelago che vuole vedersi riconosciuto un ruolo non solo sul piano culturale e dei valori. Perché oltre a 4 milioni e 800 mila volontari ci sono quasi 2 milioni di addetti e tanti servizi che vengono erogati

di daRio Guidi

alleanza CoopeRatIVeverso L'unica centraLel’obiettivo, esplicitamente sancito nella quarta assemblea dell’alleanza delle cooperative italiane svoltasi a fine gennaio a Roma, è quello di andare al superamento di legacoop, Confcooperative e agci per dar vita ad un’unica centrale di rappresentanza del movimento cooperativo. dunque dal coordinamento delle attività, avviato con la nascita dell’alleanza, il mondo cooperativo ora punta ad un passo più impegnativo, che in un paese dove divisioni e spaccature sono all’ordine del giorno assume ancora maggior significato. il processo che porterà a dar vita a un’unica associazione di rappresentanza, assume una valenza particolare anche alla luce della volontà di riuscire a dar voce e far pesare sulle scelte politiche, l’intero mondo dell’economia sociale, del non profit di cui parliamo in queste pagine.

la nascita del governo Renzi ha portato una importante e significativa novità con la nomina a Ministro del lavoro di Giuliano poletti, da diversi anni alla guida di legacoop nazionale e dell’alleanza delle cooperative italiane. la nomina di poletti rappresenta il riconoscimento, oltre che delle sue personali capacità, della competenza e della passione con cui ha svolto i suoi incarichi, anche di quei valori di democrazia, di partecipazione e di solidarietà sociale che sono propri della cooperazione italiana. proprio questi valori, siamo certi, potranno essere una risorsa preziosa per contribuire ad affrontare i difficili problemi del paese.

Economia sociale? Terzo settore? Non profit? Co-operazione? Società civile or-ganizzata? No, una definizio-ne chiara e omnicomprensiva non c’è, anche perché i confini di questo mondo sono mobili e in costante evoluzione. Ci so-no le cooperative, quelle grandi e quelle piccole, quelle di con-sumatori, quelle sociali, quelle che costruiscono case e via in un lungo elenco (e in tutto sono 77 mila imprese).

nUoVo goVeRnopoLetti ministro

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15consumatoriaprile 2014

più esaurirsi nella dimensione finanziaria, che misura profitti, ma dimentica le persone. Come spiega il professor Stefa-no Zamagani (vedi l’intervista qui a lato), economista da sem-pre in prima file nelle battaglie per promuovere il protagoni-smo dell’economia sociale, “il punto centrale è proprio quel-lo di veder riconosciuta la sog-gettività economica di questo mondo, che invece troppo spes-so è solo considerato come un qualcosa di meritorio ma asso-lutamente marginale”.

Stando sempre ai dati del cen-simento Istat, le 301 mila isti-tuzioni non profit presenti oc-cupano direttamente 680 mila addetti e coinvolgono diretta-mente altre 280 mila risorse umane (senza contare i citati volontari che si integrano con i dipendenti nella gestione delle attività). Ma dati altrettanto si-gnificativi, che si aggiungono a questi vengono dall’indagi-ne fatta da unioncamere che, partendo dagli elenchi delle Ca-mere di Commercio di tutta Ita-lia, ha analizzato i mondi della

cooperazione e del non profit.“Solo la cooperazione, nel 2012, valeva 66 miliardi di valore ag-giunto, pari al 4,7% del reddito complessivo del paese. – spiega il responsabile del centro stu-di di Unioncamere, domeni-co Mauriello - Parliamo di 77 mila imprese con oltre 1 mi-lioni e 200 mila occupati e che nel 2013 avevano programma-to altre 73.500 nuove assun-zioni. Guardando al capitolo più specifico delle imprese so-ciali, che non sono solo coo-perative, nei nostri registri ne

la cooperazione in italia

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76.774 imprese

1 milione e 200 milaoccupati

220 milanuovi posti di lavoro (creati dal 2001 al 2011)

66 miliardi di valore aggiunto(4,7% del reddito complessivo del paese)

le imprese sociali

14.190 imprese

oltre 434 milaoccupati

35.460 assunzioniprogrammate nel 2013

il mondo del non profit

301.191 istituzioni

Dipendenti

680.811 +39,4Volontari

4.758.622 +43,5altre risorse umane*

273.313 +165 Variazioni % 2001/2011

*(lavoratori esterni e lavoratoritemporanei)

Fonte UnioncamereFonte Istat

Fonte Unioncamere

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16 primo piano economia

abbiamo trovate 14.190, di cui 7.120 operano nel campo della sanità e dell’assistenza e 2.490 nel campo della formazione e dell’istruzione. E qui parliamo di quasi 435 mila dipendenti”.Dunque numeri enormi, in mondi dove le figure dei dipen-denti, dei soci e dei volontari si mescolano, si scambiano e si sovrappongono virtuosamente (anche nelle Coop di consuma-tori c’è una presenza significa-tiva di soci volontari). Ma con

un comune denominatore, pro-durre attività e servizi che pur avendo una valenza economica (spesso sottovalutata), spiega ancora Mauriello “propongono un modello di sviluppo sociale sostenibile che fa leva su valori e cultura che sono diffusi nel no-stro paese. Sono cioè realtà che propongono un modo diverso di fare impresa, che punta sul capitale umano, sulle relazioni e sui rapporti col territorio. In so-stanza è un modello che riesce

ad abbinare la crescita con la co-esione sociale”.In tempi di crisi, con un paese provato e diviso e con una poli-tica debolissima, parlare di real-tà che difendono e promuovo-no la coesione sociale è parlare di una risorsa preziosa. Che può essere una leva strategica per fa-vorire l’uscita da questa difficile fase.Anche perché, come l’indagine di Unioncamere certifica, nel decennio 2001-2011, quindi

dare peso politico all’econo-mia sociale, a quella che lui chiama “la società civile che si organizza” e che “non ha una rilevanza solo culturale, ma economica”. perché “se non si riconosce questa soggettività economica” non si va a incide-re sullo schema politico oggi imperante, quello di una so-cietà in cui ci sono solo stato e mercato. “uno schema che

non funziona più, come questi anni di crisi hanno dimostrato, e che va superato”. parola di stefano zamagni, docente di economia politica a bologna, ma soprattutto appassionato promotore della battaglia per dar voce a quell’ampio arcipelago di mondi che spaziano dalla cooperazione, al non profit, dall’associazionismo all’economia sociale.“La crisi che stiamo ancora vivendo – spiega Za-magni – ha finalmente dato la stura a una pre-sa di coscienza diffusa sul fatto che il modello di ordine economico, basato sul dualismo Stato-mercato, pubblico-privato, non regge più. Per me era una cosa evidente da anni, ma oggi tutti si stanno rendendo conto che il sistema a due gam-be non sta in piedi. C’è bisogno della terza gam-ba, che è quella dell’economia sociale, o meglio

ancora della società civile che si organizza e che è capace di dare risposte. Pensiamo al tema che sta emergendo dei beni comuni, e cioè parliamo di acqua, di ambiente, di conoscenza, di beni es-senziali che non possono essere distrutti e che in-vece oggi sono a forte rischio, proprio perché nel dualismo Stato-mercato si vede l’incapacità di gestirli e di tutelarli adeguatamente”.per zamagni dunque occorre voltar pagina e indi-care quella che lui chiama una terza via, perché le risposte che possono dare neo-statalisti da una parte, e neo-liberisti dall’altra non bastano. "non basta cambiare lo stato da una parte, o il mercato capitalistico dall’altra".paradigmi economici e politici da modificare dun-que, ma come fare a dare peso politico a quel pez-zo già oggi così importante (come abbiamo visto in queste pagine) dell’economia sociale, della coo-perazione e del non profit?“Questa è la domanda delle domande. Le rego-le del gioco vanno riscritte e bisogna incidere a questo livello. Le regole attuali favoriscono la speculazione finanziaria o, per fare un esempio che mi sta a cuore, favoriscono le imprese che gestiscono il gioco d’azzardo. Così non va pro-prio. Occorre costruire una proposta politica-mente spendibile e, per questo serve quella che io chiamo una minoranza profetica, capace di

steFanozaMaGnieconomista, Università di Bologna

“C'è da cambiare modello,Stato e mercato non bastano”ZaMagNI: "RICONOSCERE IL RuOLO DELL'ECONOMIa SOCIaLE. E La COOp..."

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in un periodo segnato in larga parte dalla crisi, l’occupazione in questo mondo è cresciuta di oltre 220 mila unità. Il numero di cooperative registra un saldo positivo del 2% anche nel 2013, contro un saldo quasi a zero del totale delle imprese.“Guardando dentro ai dati del-la nostra indagine – prosegue Mauriello – si scoprono tanti altri elementi molto significati-vi. Pensando al sociale, certo il tema dell’assistenza agli anziani

resta centrale, ma intanto c’è una capacità di questi mondi di adattarsi rapidamente a una do-manda di erogazione di servizi che cambia. In più molte impre-se, cooperative e non, si stanno affrancando dal legame col pub-blico, si punta ad esempio su forme di servizio erogate nella residenza delle persone. Stan-no poi nascendo esperienze in campo agro-alimentare che non riguardano solo la produzione, ma anche la trasformazione e

commercializzazione dei pro-dotti. Ci sono esperienze nella gestione di beni comuni come l’acqua. Insomma c’è stata una capacità delle imprese sociali di dare risposte anche negli anni più duri della crisi. Certo, servo-no sempre più capacità manage-riali, anche in realtà che a volte sono di piccole dimensioni. Ma è innegabile che questo sia un pezzo della nostra economia che in questi anni ha retto bene ed ha continuato a crescere”.

“C'è da cambiare modello,Stato e mercato non bastano”

fare da catalizzatore di risorse che ci sono. Oggi, e basta pensare a un fenomeno come il grande successo elettorale di Grillo e del “Movimento 5 stelle”, non siamo un paese ossificato. Ci sono grandi energie in movimento e credo che, dal mondo dell’economia sociale, del volontariato, della cooperazione, possa venire una spinta per indirizzare queste energie verso un linguaggio positivo e di proposta. Ma c’è da combattere lo schema, dentro cui oggi è chiusa la politica ita-liana, divisa tra chi difende lo Stato e chi il mer-cato. E per far questo occorre che la società civile si organizzi, che si riconosca che questa realtà ha una valenza economica e non solo culturale o simbolica. Parliamo di una organizzazione di-versa della società che è possibile, coinvolgendo da protagonisti soggetti nuovi. Il recente regola-mento del Comune di Bologna sulla collabora-zione fra cittadini e amministrazione va in tale direzione.” e la cooperazione che ruolo può avere in questo processo? “Può avere un ruolo straordinario, può mettersi alla guida di un processo. Già la nascita, dopo

oltre un secolo, dell’Alleanza cooperativa come soggetto unico, è una grande e positiva novità. La chiave di volta credo possa essere quella di dare vita a cooperative con governance multi- stakeholders, capaci di rappresentare non solo gli interessi di una sola categoria, quella dei soci, ma di una pluralità di soggetti, mirando al bene comune. Il passaggio dalla cooperativa mono-stakeholder a quella multi-stakeholder è oggi indispensabile se si vogliono affrontare gli immensi problemi dei beni comuni. In Italia, negli ultimi anni, sono già nate diverse coope-rative di comunità, che vanno proprio nel senso indicato. Ovviamente c’è molta strada da fare, anche sul piano dell’elaborazione, dei modelli di governance. Ma spero che la cooperazione italiana, e in particolare quella di consumatori, sappia porsi come elemento di traino di questo processo. Le condizioni per essere la punta di diamante di una trasformazione profonda ci so-no tutte. La qualità e la convenienza dei prodot-ti sono importanti, ma non bastano più a dare senso e nuovo slancio alla forma cooperativa di impresa”.

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19consumatoriaprile 2014 primo piano economia

Pochi giorni prima di diventa-re Ministro del lavoro, e quindi ancora nei panni di presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane, Giuliano poletti, ave-va proprio ribadito come le co-operative, partendo dalla loro identità, si sentano “parte es-senziale dell’economia sociale, un mondo cui, soprattutto in tempi di difficoltà, viene am-piamente riconosciuto un va-lore positivo da parte dell’eco-nomia e della politica, anche se poi sin qui non c’è stata una tra-duzione pratica nei comporta-menti e nelle scelte che la poli-tica compie. L’obiettivo, quindi, è che tutti i soggetti che fanno parte del mondo dell’econo-mia sociale si attivino per for-mare una “comunità”, per far sì che quei valori comuni, che ve-dono le persone protagoniste, trovino diffusione ed applica-zione concreta, sviluppando un confronto che parta dalla Co-stituzione. Dobbiamo afferma-re il “protagonismo sociale” dei cittadini, la partecipazione atti-va e responsabile alla vita delle comunità, alla gestione dei beni comuni: non si può continua-re a parlare sempre di Stato e di mercato come dei due pilastri che reggono il mondo, rispet-to ai quali c’è un “terzo settore”. L’obiettivo da perseguire, con il concorso di tutti i soggetti in-teressati, è quello di affermare che prima viene la società, poi lo Stato ed il mercato. Occorre ab-bandonare una strada che ci ha portato da un’economia di mer-cato ad una società di mercato, dove il valore è stato schiaccia-to sul prezzo. Occorre far capi-re che le varie realtà esistenti, a partire dalla cooperazione, pos-sono rappresentare una soluzio-ne utile a disposizione dei citta-dini che vogliano assumersi la responsabilità condivisa di tro-vare risposte ai loro problemi”.

Quando le visite mediche erano meno affrettate, il medico di famiglia non dimenticava mai di dare delle raccomandazioni sul momento più adatto per ingerire i farmaci. La fretta e un po' di superficialità hanno appannato questa abitudine, al punto che talvolta è il paziente a dover chiedere se il farmaco andrà preso a stomaco vuoto o subito dopo un pasto. Purtroppo, le interferenze fra cibo e farmaci esistono (anche escludendo il ginepraio delle intolleranze!) e non vanno trascurate perché oltre ai problemi digestivi c’è in gioco l’inattivazione o comunque una diversa efficienza degli effetti auspicati.Non è un caso che il medico, quando deve fronteggiare un problema acuto e grave preferisca la somministrazione per via intramuscolare o endoveno-sa, proprio perché la via orale non garantisce né la quantità del farmaco che verrà realmente assorbita, né in quanto tempo. Quando una compressa o una capsula vengono prese a stomaco pieno, cioè entro una mezz’ora dalla fine del pasto, l’azione sarà più lenta ma lo stomaco soffrirà meno dell’eventuale danno irritativo. Inoltre, c’è il problema della contemporanea assunzione con gli alimenti o con integratori specifici di grandi quantità di fibre vegetali che possono ridurre la biodisponibilità di farmaci, vitamine e minerali. Si tratta di pro-blemi complessi e fortemente personalizzati, perciò limitiamoci ad allerta-re in primo luogo gli anziani, costretti ad utilizzare più di un farmaco prescritto a tempo indeterminato (anti-ipertensivi, statine), con maggior rischio, sia di problemi gastrointestinali, sia per la farmacodinamica dei principi attivi. Ad esempio, tutti coloro che debbono prendere giornalmente degli anti-coagulanti dovrebbero ricevere istruzioni adeguate sul contemporaneo consumo di verdure a foglia larga, dotate di una discreta quantità di vita-mina K e quindi in grado di vanificare parte dell’azione che ci si attendereb-be dal farmaco. È certamente più semplice, ma troppo limitativo, conse-gnare ai pazienti uno stampato con l’elenco dei cibi sconsigliati o proibiti, piuttosto che concordare singolarmente una dieta che tenga conto della frequenza dei consumi e delle porzioni rispetto al dosaggio richiesto dalla terapia anticoagulante. Anche la frutta, in particolare il succo di pompelmo, inibendo l’attività enzimatica del CYP3A4 interferisce con statine, antiaritmici, agenti immu-nosoppressori e bloccanti dei canali del calcio. Perfino il latte riduce l’as-sorbimento di antibiotici orali (tetracicline), mentre i formaggi stagionati, ricchi di tiramina, favoriscono episodi ipertensivi con alcuni farmaci (inibi-tori della MAO). Allora, occorre prudenza con l’auto-medicazione e più informazioni su quando assumere i farmaci rispetto ai pasti e ad alcuni cibi a rischio. ●

Cibo e farmaciattenzione alle interferenze

di Eugenio del Tomapresidente onorario dell’associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare

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20 primo piano salute

Mangiare da star male

Lasciarsi morire di fa-me. Mangiare fino a scoppiare. E poi camminare fino a sfinirsi. O prendere diuretici e lassativi per tentare quasi di scomparire. So-no alcuni dei sintomi – i più gravi – dei cosiddetti disturbi del com-portamento alimentare, prima causa di morte per le donne tra gli 11 e i 35 anni. Disturbi che non sono solo bulimia e anoressia, forse più note, ma anche il binge eating disorder (BED) ovvero di-sturbo dell’alimentazione incon-trollata, legata all’obesità. Che, a differenza di bulimia e anoressia

– tipicamente adolescenziali o post adolescenziali - coinvolge età diverse. E che si può presen-tare anche nella terza età.“La prima cosa da capire per af-frontare anoressia e bulimia – spiega laura Ciccolini, presiden-te di Fida, Federazione italiana disturbi alimentari – è che non sono malattie dell’appetito. So-no sintomi di un disagio e di una sofferenza molto profonda che si esprimono attraverso la manipo-lazione del cibo nel tentativo di modificare il corpo. Sono dei mo-di per esprimere sofferenza”.

Le malattie legate al comportamento alimentare non solo sono bulimia e anoressia ma anche il disturbo dell'alimentazione incontrollata. Ne è affetto il 30% delle persone obese. E spesso nasce dal fallimento di ripetute diete

di silVia FabbRi

Cos'è la Fidala Federazione italiana disturbi alimentari riunisce associazioni senza scopo di lucro, attive in gran parte del territorio nazionale, costituite da psicoterapeuti, medici, nutrizionisti e psichiatri con esperienza nell’ambito della ricerca, della prevenzione, della formazione e della cura dei disturbi alimentari.tutti i riferimenti delle associazionipresenti sul territorio si possono trovare sul sitowww.fidadisturbialimentari.com

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Cos'è il bed (disturbo dell’alimentazione incontrollata)

b compare a tutte le età, sia maschi che femmine

b è correlata a obesità e spesso a depressione

b può essere scatenata o dai fallimenti delle diete o dai cambiamenti in atto nella vita di una persona (come lutti, perdita del lavoro, separazioni, menopausa)

b l’abbuffata è caratterizzata da perdita di controllo, velocità nel mangiare, sensazione di pienezza eccessiva, introduzione di grandi quantitativi di cibo senza fame, segretezza nel mangiare, disgusto verso sé stessi, stati di ansia e forte agitazione

solo sul cibo, ma anche sulle emo-zioni e sui rapporti con gli altri.

e quando si verifica l’alternanza con la bulimia, cioè quello che lei ha chiamato circolo vizioso? Basta una leggera perdita di con-trollo e l’anoressia si rovescia nella bulimia: la persona inizia a divorare tutto in abbuffate ali-mentari che possono durare an-che ore. Allora si manifestano grande senso di colpa, senso di inadeguatezza, depressione. Il circolo vizioso nasce appunto dal fatto che la persona cerca di riac-quistare il controllo e quindi, do-po essersi abbuffata, si provoca il vomito o si spinge all’iperattivi-tà; o abusa di lassativi e purganti cercando di rimediare affannosa-mente ai danni dell’abbuffata.

Ci sono cifre che ci indichino se bulimia e anoressia sono o me-no in aumento?I dati epidemiologici che riguar-dano l’anoressia sono abbastanza stabili. Sono un po’ in aumento per la bulimia, ma ciò che è dav-vero in crescita è il disturbo da alimentazione incontrollata. Che

colpisce il 30% delle persone che soffrono di obesità. Diversamen-te dal bulimico la persona affetta da BED non mette in atto com-portamenti compensativi, come il procurarsi il vomito o consu-mare calorie con un’attività fisica estenuante, e quindi diventa rapi-damente obeso – mentre i buli-mici sono per lo più normopeso.

anche il disturbo da alimenta-zione incontrollata non è una patologia dell’appetito, dunque?È spesso legato a stati depressivi, e può essere il risultato dei falli-menti delle diete. Come anores-sia e bulimia colpisce più le don-ne che gli uomini e anche in età avanzata.

perché ci si ammala di queste malattie?È difficile individuare una sola causa. Sono patologie multifatto-riali, cioè risultano dall’interazio-ne di molti fattori: fisici, psicolo-gici, familiari, sociali… è difficile individuare una causa unica. In ogni caso, comunque, notiamo sempre all’interno della famiglia un’attenzione eccessiva attribuita

Qual è la differenza tra anoressia e bulimia?Sono due forme che ormai si al-ternano nella stessa persona pro-ducendo un circolo vizioso che difficilmente si spezza. Nell’ano-ressia la persona non mangia nul-la, nella bulimia invece la persona si abbuffa di tutto. L’esordio del disturbo è sempre l’anoressia. In entrambi i casi, però, accade che la persona cominci a sentire la necessità di restringere la quanti-tà di ciò che mangia o a limitare le tipologie di ciò che mangia… Poi si inizia a rifiutare il cibo in sé, e a manifestare un’attenzione os-sessiva per il corpo e il suo peso. L’anoressia vera e propria ha co-me sintomi il rifiuto del cibo, l’os-sessione per l’immagine del cor-po, l’iperattività, il calo di peso, la dispercezione, cioè una percezio-ne sbagliata della propria immagi-ne corporea. Infine l’amenorrea, cioè l’assenza di mestruazioni. Lo stato psicologico della paziente, quando si verificano questi sin-tomi, è di grande soddisfazione e contentezza, con forte senso di trionfo. Perché sperimenta il con-trollo totale che è il controllo non

Cosa fare se un nostro familiare si ammalab non insistere nel somministrare cibo

(anoressia)

b non mettere sotto chiave dispense e frigoriferi (bed e bulimia)

b rivolgersi subito agli specialisti

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al cibo, un iper investimento... Che spesso diventa un sostituto affettivo, il canale attraverso cui i genitori mostrano il loro amore al bambino. E quindi il cibo vie-ne utilizzato come risposta a tut-te le esigenze del figlio. Poi – ed è il motivo per cui questi distur-bi colpiscono più le donne che gli uomini - viviamo in una so-cietà dell’immagine, in cui bel-lezza equivale a magrezza, in cui il corpo umano magro è l’unico che la moda rappresenti e questo certamente influenza moltissimo il gusto delle persone. Essere ma-gre significa essere belle, amate e desiderate. Si pensa che essere magre sia la strada maestra per la felicità. Ciò rende le ragazze e le donne in generale particolar-mente fragili perché hanno il ti-more di non andare mai bene, di

essere rifiutate – se non ci si omo-loga a un modello sociale domi-nante che è, appunto, quello della magrezza. Allo stesso tempo, pe-rò, in questi anni, si sta diffonden-do un’ossessione per il cibo che non ha precedenti. Interi canali tv non parlano d’altro. Tutto que-sto mette in difficoltà le persone e alimenta mercati ben precisi che sono quelli dei cibi light, degli in-tegratori, dei prodotti dimagran-ti. E alimenta i fallimenti.

Cosa consigliare ai familiari del-le persone ammalate di anores-sia o bulimia?Bisogna cercare di accorgersi il più presto possibile dei disa-gi delle proprie figlie, dei pro-pri familiari in genere. Come? Il primo segnale è un crescente interesse per il cibo e per il suo

contenuto calorico che si lega a un’ossessionante attenzione per il peso e la propria immagi-ne corporea. L’altro campanello d’allarme è la tendenza a diserta-re la tavola comune e non condi-videre più pranzi e cene. Un at-teggiamento che mette in risalto il rifiuto del cibo che accompa-gna questa patologia… Se una ragazza dice: ho mangiato fuori, ceno dopo ecc., ecc., bisogna fare attenzione.

Gli errori da non fare?Entrare nelle dinamiche del ci-bo, cercando ad esempio di pro-pinare cibi nutrienti, oppure mettendo sotto chiave dispense e frigorifero. Non pensare di po-ter fare da soli, perché si rischia di esasperare le dinamiche inter-ne e quindi peggiorare ancora la

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situazione. È necessario che i ge-nitori o altri familiari si rivolgano subito a persone esperte. l’unica patologia in aumento è comunque il disturbo da alimen-tazione incontrollata che, tra l’altro colpisce a tutte le età e an-che in età avanzata. Come mai?Ci sono varie ragioni. Una può essere quella legata al fatto che le persone che arrivano da noi hanno lottato con il cibo tutta la vita. E a una certa età si rendo-no conto delle conseguenze pe-santi, sia fisiche ed emotive, che questo ha portato nelle loro vi-te. Così cominciano a pensare di curarsi verso i 40 o 50 anni... non è troppo tardi. Ma una vita intera costruita attorno a un problema nei confronti del cibo è difficile da rimettere in sesto. Anche da un punto di vista fisico. Abitu-dini alimentari gravemente dise-quilibrate possono portare con-seguenze fisiche a lungo termine, quali problemi gastrointestinali, problemi di motilità, osteoporosi, facendo provare un senso di irre-parabile perdita per le opportu-nità di cura mancate in un tem-po passato. Supponiamo poi che, anche se con un equilibrio mol-to fragile, il paziente sia rimasto in piedi. A una certa età questo equilibrio salta, perché possono sopraggiungere cambiamenti: lutti, separazioni, divorzi o per-dita del lavoro. Anche semplice-mente il fatto di invecchiare o la menopausa possono distruggere un equilibrio faticosamente con-quistato, ma un po’ traballante. E allora ci si appoggia al cibo. So-vente anche all’alcol.

Consigli per affrontare in modo corretto il problema?Anche in questo caso bisogna evitare il fai-da-te. E rivolgersi ai centri specializzati e ad équipe multidisciplinari, dove sono pre-senti varie professionalità che la-vorano insieme. Psicoterapeuti, nutrizionisti, psichiatri. ●

Chi ha quesiti da porre a Mario Tozzi può scrivere a: Consumatori, viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna o inviare una mail a [email protected]. Il Sole è democratico, ubiquo e, soprattutto, gratis: si può usare per uscire da situazioni di povertà senza dipendere per forza da qualcuno che l’e-nergia te la vende. Con il Sole si può generare corrente elettrica, riscaldare appartamenti o piscine e accumulare energia in forme impensabili fino a pochi anni fa. Oggi tutto questo si sta tramutando in realtà: l'estate scorsa, per la prima volta (anche se solo per alcune ore), l'intera produzione di energia elettrica in Italia è stata fornita da fonti rinnovabili, per la maggior parte acqua e Sole. Con buona pace di chi pensa ancora che ciò non fosse possibile. L’energia elettrica prodotta attraverso il Sole ha un tasso di crescita medio annuo oltre il 40%. Però è concentrata in pochi Paesi, i due terzi in Giappone, Germania e Stati Uniti (l’Italia sta risalendo la china ma è lontana da queste nazioni). Secondo alcune organizzazioni ambientaliste, entro il 2050 un quar-to dell’intero fabbisogno mondiale di elettricità potrebbe provenire dall’ener-gia solare. Ottantadue milioni di persone utilizzeranno 276 TWh di energia pro-dotta in questo modo nei prossimi vent’anni.Ma il fotovoltaico non è utile solo per le utenze isolate in remote lande di campagna o dove non c’è accesso alla rete elettrica. Anche perché, ormai, non ci sono solo pannelli, ma anche elementi integrati dentro le facciate delle costruzioni stesse, come ormai tendono a fare tutte le imprese che installano strumenti solari al mondo. È finito cioè il tempo degli spazi dedi-cati agli specchi inclinati, e non c’è bisogno di avere un tetto piatto e libero per sfruttare l’energia solare. Il potenziale fotovoltaico italiano sarebbe enorme: 47.000 miliardi di kWh/anno, con una certa differenza fra il Trentino Alto Adige (3,5 kWh/mq/gior-no di energia solare disponibile) e la Sicilia (5,5 kWh/mq/giorno). Ad oggi è nella provincia di Bolzano che si sono installati più pannelli che in qualsiasi altra parte d’Italia. In Italia il consumo medio di una famiglia è di circa 3.000 kWh/anno, con il fotovoltaico si potrebbe arrivare facilmente a coprirne fra 1.100 (Italia settentrionale) e 1.600 (Italia meridionale). Peraltro se volessimo dedicare solo l’1,5% del territorio nazionale ai pannelli solari, potremmo vedere soddisfatto l’intero fabbisogno energetico italia-no, sottraendo solo 4-5.000 kmq di territorio che potrebbero essere oppor-tunamente scelti in aree abbandonate o già destinate ad altri usi industriali e commerciali. Oppure montando serre fotovoltaiche, che non sprecano gli spazi agricoli. E si intende che non si tratta mai di sottrarre un territorio destinato a parco o di qualche pregio ambientale o culturale, ma di uno già destinato ad altri usi. Piccoli impianti sempre più efficienti di autoprodu-zione domestica, pannelli per l'acqua calda: di questo è fatto il futuro, non più di grandi centrali. ●

L'energia del soleUn futuro che è già cominciato

di Mario Tozziprimo ricercatore Cnr - Igage conduttore televisivo

un pianeta da difendere

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il futuro stesso del Pianeta dipende dalle scelte del Consumatore!". E quindi dalle "impronte che la-scia", nel senso dell'impatto e delle conseguenze che le sue scelte hanno.E proprio a raccontare e scoprire più da vicino quali sono queste scelte, quali sono le responsabilità, a da-re informazioni che aumentino la consapevolezza, saranno dedicati i racconti di Roversi. Piccole sto-rie che incorciano grandi problemi. Un contributo in più che come rivista vogliamo dare perché tutto il nostro lavoro, sia negli articoli che realizziamo, sia nelle collaborazioni che abbiamo attivato, è certo di parlare e di raccontare cosa fa Coop, ma soprattutto quello di aumentare la consapevolezza e la capacità di scelta delle persone, perché anche quando con-sumiamo, siamo cittadini di questo pianeta. Per la prima volta, visto il numero crescente di per-sone che ci segue esclusivamente dal Web (usando computer, smartphone e tablet), sperimentiamo di proporre un contenuto solo nella versione digitale. È un segno dei tempi che cambiano, ma cercheremo di tenere aggiornati anche quelli che ci seguono solo sulla carta.

"Consumatori" ha trovato un nuovo compa-gno di viaggio. Si tratta di Patrizio Roversi, personag-gio televisivo, conduttore negli anni di tante trasmis-sioni (attualmente è impegnato con "Linea Verde"), ma soprattutto curioso esploratore di mondi sempre nuovi (non solo in senso geografico), con la capacità di rendere i suoi racconti intriganti e accessibili anche ai non addetti ai lavori, grazie a una indispensabile do-se di ironia. Patrizio scriverà una rubrica che potrete seguire dal nostro sito www.consumatori.e-co-op.it, e dalla nostra pagina Facebook (www.face-book.com/ConsumatoriCoop). Il titolo della rubrica sarà "Le impronte del consu-matore", questo perché come ha scritto lui stesso nella prima puntata, "se una volta c'era il Proletaria-to, adesso c'è il Consumariato. E paradossalmente è molto democratico, perché tutti – per forza – con-sumiamo, sia ricchi che poveri, sia pure in modo diverso. Una volta c'erano i nobili & notabili, ora ci sono gli altospendenti e i proletari di un tempo ora sono il target basso. Ma – premesso questo – il Con-sumatore si trova investito di altri ruoli e gravato di ulteriori grosse responsabilità. Oggi ci dicono che

Impronte di consumatore firmate patrizio Roversi

Solo sul nostro sito internet e sulla pagina Facebook potrete seguire una nuova rubrica firmata dal noto personaggio televisivo. Spunti per riflettere e conoscere partendo dalla vita di tutti i giorni

Claudio strano, giornalista della redazione di "Consumatori", ha appena sfornato la sua ultima fatica editoriale. si chiama "il papadoro" ed è un accattivante e vivace libro, per bambini e adulti curiosi, che nasce dalla sua esperienza di padre che racconta storie ai propri figli. storie che non sono le favole ufficiali, quelle di Cenerentola e biancaneve, sono storie dove la fantasia si mescola con situazioni

della vita di tutti i giorni, anzi proprio da quella prende spunto, per arrivare a "qualche pillola d'insegnamento morale", anche in dosi omeopatiche, ma che si spera lascino traccia nel tempo. il libro è corredato dalle belle illustrazioni di Chiara barbaro.per averlo basta andare sul sito www.lulu.com dove si può scaricare la versione e-book (2 euro), oppure ordinare la copia cartacea (8 euro) anche con immagini a colori (20 euro).

"iL papadoro" Un libro per bambini e... oltre

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26consumatoriaprile 2014

prodotto coop

Dalle colline del Chianti, dove i maiali crescono con migliaia di metri quadrati a disposizione, una serie di prodotti di grande qualità

Salumi che nascono all'aria aperta

linea Fior Fiore

con questo progetto, si fa un ulteriore passo avan-ti perché alla qualità che prosciutti, salami, mor-tadella e altri insaccati normalmente hanno, qui si aggiunge il valore derivante dall’allevamento all’a-perto. “Questa scelta – spiega il responsabile del progetto per Coop Italia, Fabrizio Vaccari – oltre all’attenzione per gli animali, ha anche una ricaduta sulla bontà delle carni, perché c’è ovviamente una significativa differenza tra crescere in un allevamen-to e potersi muovere in grandi spazi. Qui i tempi di allevamento sono più lunghi e l’ingrasso avviene in modo più naturale”.Partito già da qualche mese, questo progetto sta crescendo rapidamente. Il numero di punti vendi-ta in cui queste referenze sono disponibili è pas-sato rapidamente da 40 a 60 negozi, ora diventati 80, proprio per il gradimento mostrato da soci e consumatori.La lista di salumi disponibili, nelle comode vaschet-te contraddistinte dal marchio Fior Fiore e dalla scritta “Da suino allevato all’aperto”, include il pro-sciutto crudo stagionato, il salame, la pancetta, la mortadella, il prosciutto cotto stagionato alla sal-via e rosmarino, la coppa, il lardo, più una confe-zione di salumi misti.Dall’allevamento di Colle Val d’Elsa escono ogni mese 225 maiali che vengono inviati (anche qui

Maiali che crescono liberi di muoversi, avendo a disposizione ciascuno mille metri qua-drati di terreno, nelle colline toscane del Chianti, vicino a Colle Val d’Elsa. Animali che si nutrono in primo luogo di bacche e ghiande del sottobosco e la cui alimentazione è integrata, solo per una mini-ma parte, con mangimi comunque naturali e senza Ogm. Nasce così, sulla base di una filosofia che mette al primo posto il benessere degli animali e la qualità del prodotto stesso, la linea di salumi a marchio Coop della linea Fior Fiore, tutta fatta con suini al-levati all’aperto.Dunque, se già Fior Fiore si caratterizza per propor-re le eccellenze della cultura gastronomica italiana,

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con particolari cure durante il trasporto) a diversi artigiani che preparano i diversi tagli di carne con particolare cura. Come spiega Mauro ziveri, titolare dell’azienda che alleva questi animali (che è la Sagem, con se-de principale a Traversetolo di Parma più l’appen-dice in Toscana), “questo progetto sugli animali al-levati all’aperto è un investimento sul futuro. Noi siamo un’azienda nata 50 anni fa che ha deciso di puntare sulla qualità dei prodotti, sulla loro salu-brità perché c’è un’attenzione crescente dei consu-matori, una consapevolezza che sta aumentando. Sono convinto che nei prossimi anni forse si con-sumerà un po’ meno, ma con più attenzione, con cura nella scelta di ciò che si mette nel piatto. Nei paesi del nord Europa credo siano già più avanti di noi in questo senso. In più, mi piace ricordare che in altri paesi europei, la coltivazione di suini all’aperto, è molto più diffusa e radicata. In Spagna ci sono 2 milioni di maiali allevati così, in Italia siamo appe-na a 10 mila capi. Noi in Toscana facciamo crescere il maiale bianco, mentre a Parma stiamo puntando sulle razze nere, recuperando un’esperienza di alle-vamento dei maiali che non c’era più. Ma ora siamo molto contenti dei risultati che il nostro esperimen-to sta ottenendo e del fatto che il nostro coraggio si sia incontrato con quello di Coop”.

e neL fior fiore,in più ci sono...se il progetto che vi abbiamo raccontato nell’articolo qui a fianco, che crediamo aiuti a capire la filosofia e l’innovazione con cui è nata e cresciuta la linea dei salumi Fior Fiore, è riferito a prodotti non ancora disponibili su tutta la rete di vendita Coop, comunque gli altri salumi Fior Fiore, quelli che vengono da allevamenti tradizionali (ma non meno controllati), sono presenti ovunque e riscontrano anch’essi un notevole apprezzamento. sono prodotti che propongono le eccellenze della cultura gastronomica italiana che lungo la penisola vede la presenza di tanti salumi tutti di grande qualità e tradizione. Gli animali utilizzati rimangono in allevamento comunque almeno un mese più degli altri e hanno un peso mediamente superiore; i controlli partono dagli alimenti, che vengono concordati con i singoli allevatori. ovviamente, questo controllo su tutta la filiera garantisce la totale assenza di ogm.Venendo a scoprire quali sono nel dettaglio i salumi disponibili, si va dalla pancetta (salata a mano e stagionata per 8 mesi), alla coppa (anche questa salata, speziata e stagionata almeno 8 mesi), poi c'è la mortadella (più magra delle altre, senza aromi né glutammato e quindi più digeribile), il culatello (da suini particolarmente pesanti e stagionato almeno 1 anno), il salame felino igp (molto dolce e intenso e stagionato almeno 55 giorni), il prosciutto cotto (senza glutammato, polifosfati, derivati del latte e aromi. e quindi più dolce e delicato). Chiudono la carrellata i tre tipi di prosciutto, tutti dop: si comincia con il san daniele (stagionatura di 20 mesi supervisionata dal Consorzio del san daniele), il Modena (stagionato in appennino per almeno 20 mesi) e il parma (anche questo con stagionatura di 20 mesi).

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di Claudio stRano

È l'epoca dei collegamenti "senza fili" a Internet e dell'interconnessione tra diversi apparecchi. aumenta, di conseguenza, l'importanza di una rete domestica che sia efficiente e sicura. Vediamo come costruirla

il bello del wi-fi

28 consumare informati tecnologia

Una delle parole chiave dell'epoca in cui viviamo, l'epoca dell'accesso e della tecnologia ga-loppante, è senza dubbio "wi-fi" (da "wireless", senza fili, e "fideli-ty", fedeltà). Senza fili sono già il 25% delle abitazioni mondiali e – a quanto stima un'azienda leader del settore, la Cisco Systems – si colle-ga esclusivamente in questo mo-do, scavalcando i paletti dei piani tariffari di tablet e smartphone, già il 65% degli utenti. Nei prossimi anni si andrà indub-biamente in questa direzione. Ve-dremo dunque sempre più smart-tv, stampanti (già adesso quasi tutte col wi-fi nativo integrato) e al-tri apparecchi collegati in rete loca-le (Lan), che risponderanno a co-mandi a distanza. È la cosiddetta "domotica" che avanza poggiando sul "networking", l'interconnessio-ne dei tanti apparecchi che affolla-no le nostre case.Non a caso si assiste alla crescita a dismisura delle connessioni in mobilità, e Internet ormai ci ac-compagna (o ci perseguita...) du-rante tutte le ore della giornata. Ma il traffico-dati aumenta me-no del previsto, proprio perché

nelle abitazioni, come nei luoghi pubblici (dove si moltiplicano gli hotspot), c'è quasi sempre un ac-cess point, un punto di accesso alla rete magari libero e gratuito. Lo streaming audio e dei video (visti dall'85% di chi naviga), oltre alle più comuni attività digitali ese-guite in mobilità, ne risultano faci-litati perché – quando tutto fun-ziona e non si verificano ingorghi di device in orari di punta che sgo-mitano per avere una fetta maggio-re di spazio, o qualche interferenza di cordless – il wi-fi, viaggiando su una banda di frequenza più am-pia (2.4 Ghz), o su una dual band (5 Ghz), è come una strada libera su cui correre. Già, ma per prova-re l'ebbrezza è necessaria una rete wi-fi domestica adeguata che, con l'aiuto di un esperto di Coop Italia, abbiamo provato a ricostruire.

Cosa serve per partireAnzitutto per partire serve una li-nea Adsl. Il contratto con un ope-ratore telefonico con funzioni di provider è sceso a pochi euro al mese. Se si dovesse cambiare ca-sa, invece, un consiglio utile che dà il settimanale "Salvagente" è

quello di evitare il trasloco an-che dell'adsl: è quasi sempre più conveniente attivare una nuova linea, considerati i forti sconti o addirittura la gratuità offerta dal-le compagnie telefoniche in gran-de concorrenza tra loro; in que-sto modo si risparmiano i 70 euro che è la spesa media di un trasferi-mento di linea.Stipulato il contratto, riceverete in comodato d'uso o a noleggio un modem (acquistabile anche pri-vatamente) che funziona da access point, oppure un router. La dif-ferenza sostanziale tra i due è che con il modem (modultatore di se-gnale) si può collegare a Internet un solo pc; con il router (letteral-mente "instradatore") più termi-nali. Per il router lo standard più diffuso, in sostituzione del G, è lo standard N, che risulta retrocom-patibile con apparecchi preceden-ti. Un router N da 150 o 300 mbps (megabit per secondo) con il suo bel modem Adsl2+ integrato (pri-vo di modem potrebbe funziona-re infatti soltanto "da ponte" tra apparecchi già in rete), è una scel-ta più che sufficiente. Non siamo negli Stati Uniti dove servono più

fatto in casa

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Le mani suL portafogLirouter n 300 con modem adsl tra 40 e 80 euro a una banda, tra 100 e 150 euro dual band

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I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

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pOWERLINE

Una spina nel murol'alternativa sicura si chiama "powerline", ovvero una spina nel muro che risolve il problema di una rete domestica efficiente e senza buchi. acquistando con una modica spesa un kit powerline, composto da due spine plc (spine-modem), si fa ricorso a una tecnologia vecchia ma sempre valida – nonché ingiustamente sottovalutata – che essendo via cavo garantisce peraltro un maggiore livello di sicurezza rispetto alle intrusioni di terzi e una minore dispersione del segnale. una soluzione ottimale per televisori e per altre periferiche fisse (preferibile a una chiavetta wi-fi usb) con il vantaggio di non riempire la casa di onde elettromagnetiche, a maggior ragione se la casa è ampia o disposta su più piani. Come funziona? il segnale di internet viene convogliato nella rete elettrica inserendo il primo plug nella presa a muro vicina al router. il secondo plug (o terzo o quarto, ecc.) nei pressi di una periferica o dell'access point che saranno direttamente collegati al plug e così alla rete elettrica.

megabit per scaricare video in full Hd o in 3D. Da noi con un rou-ter anche di velocità inferiore, un G 54 ad esempio, si può tranquil-lamente guardare la smart-tv col wi-fi posizionata nella sala accan-to. Ancora meglio poi se questa tv è collegata tramite una powerline (vedi cos'è nel box) che rende più stabile il segnale.

barriere e repeaterPrima di procedere con la configu-razione del router, scegliete bene dove metterlo. È un punto fonda-mentale: muri perimetrali, soffitti e altre barriere fisiche costituisco-no infatti un freno alle onde elet-tromagnetiche che raggiungono gli apparecchi in un raggio di una trentina di metri. La posizione ide-ale è più o meno al centro dell'area da coprire. Ma se ciò non è pos-sibile e il segnale "rimbalza" la-sciandovi a secco, esistono a po-co prezzo dei repeater, cioè dei ripetitori wireless, che vanno si-stemati a metà strada tra il router primario e la stanza non raggiun-ta dal segnale di Internet.A questo punto configurate l'ac-cess point facendovi guidare dal

libretto delle istruzioni che tro-vate nella confezione. Vi sarà suggerito un indirizzo del tipo http://192.168.1.1. Vi verranno anche richieste una username e una password, da cambiare poi a piacimento. Una buona norma è rinominare la rete (SSID). Il no-me scelto è infatti visibile a tutti e serve a distinguere la propria rete da quelle eventualmente presenti nelle immediate vicinanze. È im-portante questa messa in sicurez-za, che si ottiene soprattutto con il codice di criptatura wpa (più sicuro del wep), perché il tallone d'Achille del sistema è proprio la facilità, per i malintenzionati, di "intromettersi" nel vostro Ip muo-vendosi poi nel web con le vostre credenziali. Abilitata, infine, nel pc la scheda wi-fi, se siete stati bravi e un tantino fortunati, la rete dome-stica sarà finalmente creata.Resta una grande incognita, quella dei possibili danni alle persone che vivono immerse in un campo elet-tromagnetico. Qui il dibattito resta aperto. Come per i telefonini, quel che è sicuro è che le microonde si concentrano vicino alle antenne da cui è meglio tenere le distanze.

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cucina

Carni d'Emilia, due classiciricchi di sapore

Tocca a Carlo Alberto Borsarini che, da Castelfranco, ci propone due piatti della tradizione. Si comincia con un guanciale di vitello con cavolfiore e si prosegue con la cotoletta rifattacon gli arvàia, ovvero i piselli

di Helmut Failoniun menu contro la crisi

frutta e verduraapriLeLA STAGIONE DI..La primavera porta in tavola molta verdura di stagione. asparagi, bietole, carote, cavolfiore, cipolle, fagiolini, fave, finocchi, indivia, porri, patate novelle, spinaci e piselli, di cui ci occuperemo il prossimo mese. per quanto riguarda la frutta invece potrete optare soprattutto per le fragole. allergie permettendo. a primavera inoltrata arriveranno anche le ciliegie.

Benvenuti nella regione dove sembra che, a tavola almeno, le stagioni non esistano. Dove il legame con la terra è più forte che altrove, dove si portano ancora fieramente avanti dispute fra città sulla paternità di alcuni piatti tipici. Il tortellino se lo contendono da sempre Bologna e Modena, e, qualcuno in passato, per mettere a tacere le due città, ha "deciso" che l’ombelico di Venere è stato inventato proprio qui, a metà strada, a Castelfranco Emilia. Non vi proponiamo però l’ennesimo tortellino ma due classicissimi piatti di carne (e qui siamo nel regno della carne) ripensati da Carlo Alberto Borsarini.

Il secondo/1Guanciale di vitello con Hummus di cavolfioreingredienti per 4 persone:4 guance di vitello di circa 2 etti l’una, 1 porro, 1 cavolfiore, 1 peperoncino habanero

procedimento«Metto – dice lo chef - le guance in una casseruola da arrosto con un mestolo d’acqua, sale grosso e pepe macinato. Incoperchio a fiamma bassa e faccio andare per circa un’ora e mezza. Aggiungo un po’ di liquido se serve (acqua, brodo vegetale o vino bianco dealcolizzato) e continuo la cottura per altri 20 minuti. Per l’hummus lesso il cavolfiore mentre metto a stufare il porro tagliato a rondelle con un po’ di peperoncino sminuzzato e un filo d’olio extra vergine. Quando il cavolfiore è tenero lo aggiungo agli altri ingredienti e con una ramina lo pesto alzando la fiamma sotto al composto per farlo asciugare. Con l’aiuto di un anello coppapasta formo un piedistallo di humus, sul quale adagio il guanciale e completo con aceto balsamico tradizionale».

Il secondo/2Cotoletta rifatta con l’arvàia (piselli) ingredienti per 4 persone:4 fette di lombo di maiale ben

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31consumatoriaprile 2014

anche se scientificamente è un agone, è co-nosciuta localmente come “sardina” proprio per la sua particolare forma, simile a quella del noto pesce marino.Ha un corpo allungato e piatto con un dorso verda-stro e macchie nere, fianchi e ventre chiari e una pin-na dorsale molto breve; gli esemplari più comuni raggiungono una lunghezza di venti centimetri.La pesca si pratica tutto l’anno, tranne nei mesi pri-maverili della riproduzione, ma raggiunge il culmi-ne da novembre a marzo. i pescatori del lago di iseo escono al tramonto e posizionano le reti di profondi-tà, le sardenere, in mezzo al lago, ad almeno 200 me-tri dalla riva, ancorandole alle apposite boe. all'alba ritornano e le issano. il pesce pulito e lavato, va per almeno 48 ore sotto sale. Dopo questo breve periodo di salatura le "sardine" sono poste a essiccare al sole e all'aria del lago per circa trenta o quaranta giorni. per essiccarle utilizza-vano in passato rami di frassino o carpino, piegati ad arco e tenuti in posizione da fili tesi legati alle estre-mità: le sardine si infilavano, una ad una, in questi fili. Le strutture di essiccazione oggi si sono evolute, sono più grandi e sono poste su appositi terrazzi om-breggiati. Dopo l'essiccazione sono disposte in mo-do concentrico in contenitori di acciaio, oppure in legno, come era in passato, e sono pressate con un peso, o torchiate, per far uscire il grasso. Dopo que-sta operazione si ricoprono le sardine con olio di oli-va. Si conservano per alcuni mesi, ma durano anche fino a due anni. Dopo qualche mese di maturazione le sardine diventano dorate e si possono mangiare dopo averle cotte, per pochi minuti, sulla brace ar-dente. Sono quindi condite con olio, prezzemolo e aglio e servite con polenta: il piatto più tradizionale del lago, dal sapore intenso e particolare.Questo metodo di conservazione secondo la tradizio-ne orale, risalirebbe ad almeno mille anni fa, quando i pescatori della piscaria di iseo ogni anno dovevano consegnare una precisa quantità di pesce essicca-to al monastero di Santa Giulia di Brescia. il presidio Slow Food si propone di valorizzare l’antica tecnica di essiccazione e conservazione e promuove la pro-duzione locale, differenziandola da quella di altra provenienza. responsabili del presidio: Fernando Soardi, [email protected]; patrizia Ucci, [email protected].

Le sardinedel Lago d'iseo

battute, 1 hg di Parmigiano Reggiano grattugiato, 3 uova, pane grattugiato, olio di semi per friggere. Per i piselli (arvàia): 300 gr di piselli freschi o surgelati, brodo vegetale, concentrato di pomodoro, olio di semi, burro, sale e pepe. Per il sugo di pomodoro: una bottiglia di “conserva” della nonna, oppure 1 kg di polpa o di pelati. procedimento«In una ciotola larga - è ancora lo chef a spiegare - miscelare con la forchetta due o tre uova e un pugno di parmigiano (il composto deve risultare più lento rispetto ad una frittata), aggiungete un pizzico di sale ed immergetevi le fette di carne. Passatele poi nel pane grattugiato e impolveratele bene. In una padella di largo diametro si portino a 140 gradi 3 dita d’olio di semi di arachide e vi si immergano per una dolce frittura le fette di carne. (Se avete poca dimestichezza con l’operazione, friggetele una alla volta, ripulendo l’olio ad ogni cottura con una schiumarola). Quando ben dorate le cotolette sono cotte e si posano su carta assorbente ad asciugare. In un pentolino colmo di brodo vegetale si immergono i piselli e un cucchiaio di concentrato di pomodoro, si aggiungono una noce di burro e due cucchiai di olio di semi. Salare e pepare. Si porta poi a bollore e si lascia cuocere e restringere per una mezz’ora nel caso dei surgelati, un po’ meno se i piselli sono freschi. Se in casa abbiamo una bottiglia di conserva, di quelle che si usava cuocere in campagna sul “fugone” e chiudere a bagnomaria nei vasetti 4 stagioni, è il momento di usarla: in una padella abbastanza grande da contenere tutte le cotolette senza grandi sovrapposizioni versiamo la conserva, uniamo i piselli e infine le cotolette. Arricchiamo con un’ulteriore noce di burro ed incoperchiamo, facendo soffriggere a fiamma viva. Dopo due minuti capovolgiamo le cotolette e ripetiamo l’operazione. La cotoletta è Rifatta!».

La Lumira, Castelfranco emilia (Mo), Corso Martiri 74, tel. 059 926550. Chef: Carlo alberto Borsarini

Il secondo/1Guanciale di vitello con Hummus di cavolfiore (costo per 4 persone, 12,50 euro)

Il secondo/2Cotoletta rifatta con l’arvàia (costo per 4 persone, 12 euro)

Un menu contro la crisi

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eXpLora iL museo dei bambiniRoma, via Flaminia, 82Tel. 06.3613776 - www.mdbr.it Una città a misura di bambino, progettata secondo il principio dell’apprendimento sul campo, con attività ed allestimenti che stimolano la naturale curiosità dei bambini.sconto 10% sul biglietto di ingresso al museo.sconto 10% sul biglietto formula settimanale dei campus invernale, primaverile, estivo.sconto 10% al punto di ristoro interno e allo Shop su giochi, educationals e libri.Lo sconto è esteso ad un accompagnatore.

campi estivi LegambienteLegambiente Liguria Onlus – genova, via Caffa, 3/5 sc bTel. 010.319168 - www.legambienteliguria.org ogni anno campi estivi per under 18.Un bosco da esplorare, una corsa su un prato, un tuffo dentro un’onda, un’esperienza diversa, lontano dai genitori ma seguiti da educatori nelle aree più belle della liguria.tantissimi giochi, laboratori ambientali, trekking e attività alla scoperta della flora, della fauna e dei fondali nella favolosa area Marina protetta delle Cinque terre e del parco naturale Regionale di portovenere, dove si osservano le ricchezze e le varietà di specie animali tra cui cetacei e delfini.I ragazzi del campo 15-17 anni di Vernazza saranno inoltre coinvolti in attività di volontariato ambientale svolte in collaborazione con l’amministrazione locale e il parco nazionale delle 5 terre.sconto 10% su tutte le quote di partecipazione comprensi-ve di assicurazione e tessera legambiente.• Campo Isola palmaria dal 27 giugno al 6 luglio, ragazzi 6/11 anni dal 6 al 15 luglio per ragazzi 11/14 anniper i soci Coop quota di partecipazione: € 450 anziché € 500• parco delle 5 Terre - Campo Vernazzadal 18 al 27 luglio, per ragazzi 11/14 anni; dal 6 al 15 luglio per ragazzi 15/17 anni. per i soci Coop quota di partecipazione: per ragazzi in età 11-14 anni € 405 anziché € 450per ragazzi in età 15-17 anni € 315 anziché € 350.

Le ormegrosseto, via F. Ferrucci, 6Tel. 0564.416276 - www.leorme.com Dal 22 al 28 giugno 2014 e dal 13 al 19 luglio 2014, una settimana di vacanza da domenica a sabato (7 giorni/6 notti) per ragazzi dai 10 ai 17 anni, (accettiamo anche bambini di 8-9 anni se in compagnia del fratello o sorella più grande) all’insegna dell’avventura e della conoscenza, presso l’agriturismo S. Caterina, sulle rive del fiume ombrone, nella Maremma grossetana.Quota di partecipazione 414 euro anziché 460.iscrizione e assicurazione RCt obbligatoria 25 euro.sconto del 5% sulla quota di partecipazione (esclusa quota iscrizione) per chi si iscrive con fratelli/sorelle.per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

campi avventura – vacanze naturapanda avventure - 00185 Roma, via dei Reti, 28a Tel. 06 44362315 - 0644291587 - Fax 0644262246attività turistiche ed educative realizzate da operatori di turismo responsabile e sostenibile associati ad aItR.Un'immersione totale nella natura per scoprirla, apprezzarla e viverla assieme a tanti compagni. I ragazzi sono guidati da animatori preparati che sono prima amici e poi educatori, ma soprattutto appassionati di natura e sensibili ai problemi ambientali. le diverse proposte sostengono nel loro specifico progetti di tutela dei diritti dei minori in collaborazione con l’associa-zione “Save the Children Italia”.sconto 10% sulla "quota" vacanza esposta al pubblico (sconto non cumulabile con altre promozioni).per prenotare i soci Coop possono accedere all’apposito modulo di prenotazione online:www.campiavventura.it/sociocoopindicare sempre il nome e il riferimento della carta socio Coop.Su richiesta dei Soci Coop può essere inviata la scheda di prenotazione cartacea, da rispedire a mezzo fax, posta.

centri rousseauMilano - Via giovanola, 13/a Tel. 02 89400425 www.centrirousseau.org - [email protected] Da oltre quarant'anni progetta vacanze consapevoli per favorire la crescita personale in una dimensione di grande gruppo. attraverso giochi, animazioni, laboratori e gite alla scoperta del territorio i ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi e divertirsi insieme ai loro coetanei, svilup-pando senso critico e autonomia individuale. Con lo stesso spirito dal 2008 organizza vacanze per famiglie, anche con bimbi piccoli. Dal 23 giugno al 6 settembre 2014:• Campeggi al mare in Toscana (Donoratico), per ragazzi 6-13 anni;• Campeggi itineranti in Spagna-portogallo e a Malta, per adolescenti 14-17 anni;• Vacanza in cascina in Emilia Romagna, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni;• Vacanza in pinetina sulla costa toscana, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni;• Vacanza itinerante tra umbria e Toscana, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni. sconto del 10% su tutte le attività.per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

schooL and vacationMilano, viale Monza, 7Tel. 02.433533 - [email protected] di lingua all'estero per tutte le età e durante tutto l'anno.sconto 15% sull’acquisto una Vacanza Studio per ragazzi con partenze di gruppo o individuali e Soggiorni Studio per adulti.

Convenzioni Vacanze ragazzi 2014

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gira L’estate con giratLantideCervia (Ra), via Bollana, 10Tel. 0544.965801 – www.giratlantide.netproposte di 7/15 giorni di vacanza in Italia: al mare, in montagna o al lago, personalizzate per fasce d’età (dai bambini agli adolescenti) con programmi per una vacanza attiva e ricca di vita in comune che include sport, escursionismo e natura.sconto 8% sulle proposte di vacanza del catalogo "gira l’estate 2014".sconto 10% per iscrizione di 2 o più fratelli.

iL mastio – summer campVillaggio per ragazzi da 8 a 14 anniufficio: Bresso (MI), via a. Strada, 33 Tel. 02.6100066Villaggio: Diacceto (FI) - Tel. 055.8326738www.mastio.it Un angolo di bosco, tra le dolci colline toscane, a due passi da Firenze! Una vacanza per ragazzi intelligente che coniuga il divertimento con apprendimento della lingua inglese con animatori e insegnanti madrelingua. Dal 15 giugno al 9 agosto 2014 quattro periodi di vacanze di due settimane (dalla domenica pomeriggio al sabato mattina).I percorsi:• avventura per ragazzi dagli 8 ai 13 anni. all’insegna della natura, del gioco e della scoperta:880 euro anziché 1.030.• English per ragazzi dagli 8 agli 11 anni, tre periodi diversi secondo la fascia di età. Il gioco e la vita in comune come stimolo ad ampliare la capacità linguistica. Un animatore-Insegnante madrelingua, lezione quotidiana di 75 minuti in aula: 940 euro anziché 1.100.• Special English per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Due animatori-insegnanti madrelingua, lezione quotidiana di 2 ore in aula: euro 990 anziché 1.160.Ulteriore sconto di 70 euro su tutti i programmi dal secondo fratello, il prezzo include la quota iscrizione di 30 euro. per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

summer sportTorino, via Maria Vittoria, 4Tel. 011.19505116 - Cell. 335.8047091 - www.summersport.it Vacanze estive all’insegna dello sport, per ragazzi e ragazze dai 7 ai 18 anni a:• sauze d’oulx (to) - grand Hotel la torre **** dal 22 giugno al 2 agosto 2014 con 7 tipologie di sport: calcio, tennis, volley, equitazione, danza, basket o multisport.• Roccaraso (aQ ) – grand Hotel europa ***29 giugno al 12 luglio 2014 con 4 tipologie di sport: calcio, tennis, volley o multisport.programma settimanale: 550 euro anziché 620.programma bisettimanale: 930 euro anziché 1.050.

Agriturismo di Libera Terrawww.liberaterra.itÈ l’attività di turismo responsabile di libera nata con lo scopo di valorizzare i beni confiscati alla mafia e gestiti dalle cooperative sociali del progetto libera terra. Un’attività turistica che permette di soddisfare ed arricchire viaggiatori di ogni età, un’opportuni-tà per vivere una vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla scoperta di un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.sconto 8%, esclusi i giorni festivi, su tutti i servizi dei seguenti agriturismi. Lo sconto è esteso agli accompagnatori.porteLLa deLLa ginestraCooperativa placido RizzottoLibera Terra palermoSp 34 km 5 - piana degli albanesiTel. 091.8574810 - www.liberaterra.itterre di corLeoneCooperativa pio La Torre - Libera Terracontrada Drago - SS 118 km 25+100 - Corleone (pa)cell. +39.333.7993291email: [email protected]

Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it.Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.

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34 vivere bene viaggi

Bambini, tocca a voiTante idee vacanza pensate per i più piccoli

Questa volta vi parliamo di tante belle possibilità per una domenica o una piccola vacanza di inizio primavera a misura di bambini e ragazzi. Cominciamo dallo spettacolare Forte di Bard (www.fortedibard.it), all'ingresso della Valle d'Aosta, che ospita alcuni interessanti musei per tutte le età e lo spazio ludico interattivo "le Alpi dei ragazzi", che simula la scalata del Monte Bianco. Muniti di vere imbragature e corde, i piccoli visitatori sono coinvolti in prima persona nell'organizzazione di un'escursione sulla vetta più alta d'Europa. Il nuovissimo MUSE - Museo

delle Scienze di Trento (www.muse.it) non si accontenta di incantare bambini e ragazzi con i suoi giochi interattivi e gli ambienti dove possono sperimentare in prima persona e scoprire le meraviglie dell’ambiente alpino e della natura che ci circonda. Qui, una volta al mese, fino a maggio, i più piccoli (5-12 anni) possono trascorrere le ore notturne, accompagnati dai loro genitori o in autonomia, dentro le mura del museo, tra dinosauri, lupi e orsi. Novità anche all'Acquario Village di Genova (www.acquariovillage.it). Galata Museo del Mare ha recentemente inaugurato la

Sala della Tempesta in 4D, dove il visitatore si ritrova a bordo di una scialuppa in balia del mare in burrasca a Capo Horn. Mentre le onde e i piovaschi che si alternano alle raffiche di vento forte lo coinvolgono in un’esperienza multisensoriale, intorno alla barca passano, come fantasmi, albatros, orche e balene. Da vedere anche il nuovo Padiglione Cetacei dell’Acquario. Composto da quattro vasche a cielo aperto – vasca espositiva principale, nursery, vasca medica e vasca curatoriale - permette al pubblico di ammirare gli animali sia dall’alto, sia da una prospettiva subacquea. E attraverso

Castelli, musei scientifici, miniere, acquari, avventure virtuali e fiabe: ecco un elenco di proposte dove spendere qualche giorno per la gioia e la curiosità dei figli. Ma anche per gli adulti sarà facile divertirsi con loro

di Giuseppe Ortolano

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35consumatoriaprile 2014

Una gita a Milano e Roma per visitare gli originali musei a misura di bimbo. Nel capoluogo lombardo ha recentemente aperto, all'interno della Rotonda della Besana, il Museo dei Bambini (www.muba.it). Lo spazio ospita ogni anno tre grandi mostre, diversi laboratori per le famiglie, un bookshop con un'attenta selezione di libri e giochi e la caffetteria Rotonda Bistro, con le specialità “for kids”. Due i musei romani. Explora - Il Museo dei Bambini, (www.mdbr.it) non propone visite guidate

delle vere e proprie carte d’identità, i visitatori possono conoscere i sei esemplari, quattro femmine e due maschi, qui ospitati. In primavera torna a risplendere, tra profumi e colori, Isola del Garda (www.isoladelgarda.com), piccolo tesoro che affiora dalle limpide acque dell’omonimo lago, nella sponda bresciana a pochi passi da San Felice del Benaco. Un luogo magico, che, dal 20 maggio, ospiterà la mostra “Un’Isola da favola: Ecce Pinocchio”, dove si avvicenderanno artisti di fama che con le loro opere e creazioni reinterpreteranno la celebre fiaba

di Collodi. Ci si trasforma in piccoli minatori nel Parco Archeominerario di San Silvestro (www.parchivaldicornia.it), in Toscana, dove si visitano la miniera del Temperino e il suggestivo villaggio medievale di minatori e fonditori della Rocca di San Silvestro, si osservano i minerali e si scoprono i diversi metodi di estrazione. Il Parco dinosauri le Pietre del Drago di Matelica (www.lepietredeldrago.it), in provincia di Macerata, ospita diverse ricostruzioni di dinosauri a grandezza naturale e

l’interessantissimo Museo Paleontologico, ricco di reperti fossili. E i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza (www.castellidelducato.it) festeggiano la Pasqua con le Magiche Uova del Drago Bianco (Castello di Gropparello), gli enigmi del Coniglio Pasquale (Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino), la merenda con il Bianconiglio (Rocca Sanvitale di Fontanellato), la mostra del gioco antico (Castello di Rivalta), un'esposizione dei burattini storici tra i più famosi d'Italia (Castello Pallavicino di Varano de' Melegari) e tanti laboratori creativi.

i parchi divertimento sono la gioia di bambini e ragazzi, un po' meno del portafoglio di chi li accompagna, visti i costi non proprio contenuti dei biglietti d'ingresso. Ma per fortuna, anche in questo caso, i soci Coop possono usufruire di tanti sconti e promozioni. Mirabilandia (www.mirabilandia.it), il parco divertimenti più grande d'italia situato nel comune di Savio, vicino alla riviera romagnola, offre uno sconto di 2,5 € a persona, mentre i bambini sotto il metro d'altezza entrano gratis. italia in Miniatura (www.italiainminiatura.com), a Viserba di rimini, propone 3 euro di

sconto e altre facilitazioni, oltre alla possibilità di rientrare gratuitamente e senza limiti ogni giorno di apertura del 2014, facendosi personalizzare il biglietto con la propria foto. Fino a 6 euro di sconto al parco Oltremare (www.oltremare.org) di riccione, noto per la Laguna dei Delfini e gli spazi dedicati al mare e alla natura. Ulteriori riduzioni a chi acquista il biglietto cumulativo Oltremare + aquafan (www.aquafan.it), divertente parco acquatico situato nella stessa località marina. Sconto di 3 euro nel rinnovato Minitalia Leolandia (www.minitalia.com) di Capriate S.Gervasio, tra Milano e

Bergamo, dove i soci che acquistano i biglietti a data fissa sul sito possono risparmiare fino a 15 €, inserendo il codice 170 e fino ad esaurimento disponibilità. Nel parco della preistoria (www.parcodellapreistoria.it) di rivolta d'adda, a 25 km da Milano, si ammirano 50 ricostruzioni, a grandezza naturale, di 31 specie preistoriche immerse in una vasta area naturale ed i soci Coop pagano il biglietto intero 9,50 € anziché 11,50. Sconto di almeno 2 € al Carrisiland resort (www.carrisiland.it) di Cellino S.Marco (Br), parco naturalistico, tematico, acquatico e dei divertimenti in un grande bosco.

di Giuseppe Ortolano

perché sostiene il valore della scelta autonoma dei piccoli ospiti, fino ai 12 anni. Che hanno a disposizione circa due ore per girovagare nella città a misura di bambino, tra banche, fontane, supermercati, uffici postali, orti e area del riciclo, dove l'unica regola è toccare, giocare e sperimentare. Technotown (www.technotown.it) è una ludoteca scientifica destinata ai ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, dove è possibile partire per un viaggio intergalattico tra i pianeti, recitare all’interno di un vero set cinematografico o programmare, assemblare e realizzare robot.

TaNTi SCONTi per i SOCi COOp

Tra Milano e roma ecco cosa c'è da scoprire

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mostreLa città nuova di Léger

È stato il pittore che forse per primo ha capito che, all’inizio del '900, il mutare del ritmo della vita dovuto ai progressi della scienza e all’irrompere dei nuovi mezzi di

locomozione, dal treno all’automobile, stava cambiando senza rimedio il modo di vedere e gli stessi paesaggi, quindi l’arte e le sue regole. Per questo ha raccontato "il nascere della citta" contemporanea, della metropoli. Ora il Museo Correr di Venezia propone la prima grande mostra italiana di Fernand Léger. Insieme alle sue tele, una sessantina, ne vengono messe in mostra altre quaranta di contemporanei come Duchamp, Picabia, Piet Mondrian, Robert Delaunay e Le Corbusier. Il pezzo più pregiato è lo straordinario dipinto "La Ville", realizzato nel 1919, che è il manifesto sulla città contemporanea al quale si ispireranno poi molti altri artisti. L’esposizione si articola in cinque sezioni: la metropoli prima della Grande Guerra, Il pittore della città, la pubblicità, lo spettacolo, lo spazio.

Léger. La visione della città contemporanea 1910-1930Museo Correr, VeneziaFino al 2 giugno Ingresso: 13 euro, soci Coop 11 euro (se possessori del Museum pass) Info: Tel. 041.2405211, www.mostraleger.it

Giacometti davanti ai classiciNella straordinaria Galleria Borghese di Roma, tempio della scultura classica, per la prima volta vengono esposte le opere di Alberto Giacometti, l’interprete della drammaticità nella scultura contemporanea. Con l’Alto patrocinio della Presidenza della

Repubblica, le opere di Giacometti vengono messe in dialogo con le sculture classiche che sono patrimonio tradizionale della Galleria Borghese. Così la "Femme couché qui rêve" (1929) rimanda immediatamente alla "Paolina" di Canova (1805-08); "l’Homme qui marche" (1947) si confronta con "Enea che porta sulle spalle il padre Anchise"; "la Femme qui marche" (1932-36) è a confronto con le sfingi di basalto esposte nell'adiacente Sala egizia. Sono ben 40 le opere di Giacometti che si possono ammirare in questa mostra, realizzate con tecniche e materiali diversi, che compongono un percorso che via via ci mostra figure umane sempre più drammaticamente ridotte all’osso, ad una loro essenza tragica.

Giacometti, la sculturaGalleria Borghese, romaFino al 25 maggioIngresso: 16 euro Info: Tel. 06.69994294, www.galleriaborghese.it

a cura di Giorgio Oldrini

Pensate al pomodoro. Nasce in America ma finché resta lì è una pianta tra le tante. Solo quando arriva in Italia esplode la sua potenza: diventa sugo, salsa, pappa al pomodoro, base di una cucina, iden-tità di un paese, civiltà. Pensate alla scrittura: l'hanno inventata i Sumeri, siamo nel 3200 a.C., ma loro scrivevano per tenere i conti, amministrare, ricordar-si chi ha pagato e chi è in ritardo con i versamenti. Una cosa da commercialisti, con tutto il rispetto per

la categoria. Poi Dante compone "La Divina Comme-dia". È sempre scrittura, ma c'è sentimento, narrazio-ne, umanità. Scrittura alla massima potenza: altro che libri contabili. Tutto questo per arrivare a Twitter. È un servizio gratuito per inviare messaggi brevi ad altri utenti che hanno scelto di riceverli. È anche lui un'invenzione americana ed è veloce, facile da utilizzare, semplice ed immediato. Quando va bene serve per diffondere notizie. Quella del terre-

Manzoni secondo TwitterLa grande letteratura condivisa in 140 caratteri

di Massimo Cirri e Filippo Solibelloconduttori radiofonici

Italiani brava gente

36 vivere bene cultura e oltre

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L'arte secondo Mondriantra l'europa e il Boogie woogie

Chi deciderà di visitare la mostra su Léger a Venezia, può prepararsi leggendo il bel volume che riunisce tutti gli scritti di Piet Mondrian, uno dei padri indiscussi dell’immaginario contemporaneo occidentale, nonché interlocutore importante di Léger stesso.

Si ripercorre in questo volume il cammino che questo pittore olandese ha percorso partendo dal simbolismo, passando dal naturalismo post impressionista fino ad arrivare alla progressiva astrazione geometrica e quindi a diventare uno dei padri fondatori del movimento avanguardistico De Stijl. Mondrian ormai in tarda età lascerà l’Europa, preda del nazismo, per vivere gli ultimi anni della sua vita a New York dove studierà con particolare attenzione il movimento. La Grande Mela sarà per lui il luogo ideale per osservare attentamente il dinamismo, visto che qui tutto si muove molto rapidamente. E, lui calvinista austero, scoprirà negli Stati Uniti la follia del boogie woogie come ballo esemplare del movimento, ma anche del divertimento trasgressivo.

piet Mondrian Mondrian. Tutti gli scrittiMimesis Editore - 448 pagine, 32,30 euro

pier paolo pasolini, l'attualità di una vita piena di passioni

Sono passati decenni da quando il critico inglese Jon Halliday ha intervistato Pier Paolo Pasolini, ma la ripubblicazione oggi di quel testo ci fa toccare con mano la straordinaria attualità e la profondità dell’intellettuale italiano che ha segnato un’epoca del pensiero del nostro Paese.

L’intervista riguarda prima di tutto il cinema, quindi il Pasolini regista di alcuni dei film più problematici di quegli anni. E il discorso si sviluppa sull’analisi delle sceneggiature, sulle trame e sui protagonisti di quelle opere. Ma dal “cinema d’autore” intervistatore ed intervistato passano a discutere della vita di Pasolini, della sua gioventù, del natío Friuli, della scoperta di Roma, del nascere delle sue amicizie. E da lì il passo diventa breve per approfondire il tema della religione, del rapporto tra fede e Chiesa, tra cultura e politica, in un’epoca in cui cominciavano ad entrare in crisi le ideologie che avevano guidato buona parte del secolo scorso. Un volume che viene da lontano per parlarci del presente e del futuro, dandoci una dimensione precisa di un intellettuale come Pasolini, scomparso troppo presto.

Pasolini su Pasolini. Conversazione con Jon HallidayEditore Guanda - 210 pagine, 14 euro

libri

moto in Abruzzo, ad esempio, la danno gli utenti di Twitter molto prima dei media tradizionali. Ma nel 99% dei casi serve a cose meno nobili: sapere cosa dice di sé un personaggio famoso o mandare a quel paese un avversario politico. A Twitter, anche se è quotato alla borsa di New York e vale un mucchio di miliardi, mancava finora il balzo evolutivo. Quello che hanno avuto il pomodoro e la scrittura cambiando la vita di tutti noi che possiamo goderci gli spaghetti al sugo mentre leggiamo un romanzo. E anche qui l'innovazione viene dall'Italia. Si chiama Twitteratura, la trovate sul sito Twittera-tura.it e l'hanno inventata Paolo Costa, Edoardo Monte-negro e Pierluigi Vaccaneo. Il primi due sono docenti universitari, il terzo fa il presidente della Fondazione Pavese. La Twitteratura funziona così: si sceglie un libro e poi la comunità di chi ne ha voglia lo legge e lo commenta – un capitolo alla volta, in base a un calendario condiviso – “riscrivendolo” su Twitter. Con un solo tweet - provate il brivido di condensare I Promessi Sposi in 140 caratteri – o con molti. Si riscrive, si fanno variazioni, commenti liberi; si interpreta, si aggiunge e si sottrae.

Si divaga, si dissacra l'originale, si cambia registro linguistico, si contamina. Quando Twitteratura ha messo le mani su "I Promessi sposi" ogni personag-gio del romanzone si è ritrovato con un proprio profi-lo Twitter che diceva la sua. Anche La Provvidenza e La Peste twittavano come for-sennati. E poi ogni singolo messaggio, il tweet, può a sua volta essere commentato, aggiunto, replicato. Alla fine ne esce una specie di libro, si chiama twe-etbook, che contiene i tweet migliori. Sono stati twit-terletterati testi di Pavese, Manzoni, Queneau, Calvi-no e Pasolini. Ora è la volta di Emilio Lussu con "Un anno sull'altipiano". La twitteratura piace nelle scuole: educa alla lettura e al piacere di scrivere quanto è bello leggere; insegna le regole della scrit-tura sintetica e l’uso intelligente delle nuove tecnolo-gie. Lo dice la professoressa Elisa Lucchesi, che inse-gna italiano e latino al Liceo Fermi di San Marcello Pistoiese: "Twitter assicura condivisione, gusto della sfida e possibilità di sbizzarrirsi con ironia e sarca-smo. Oggi nelle mie classi ogni studente conosce a menadito testi che altri si sognano". Ora Twitter è maturo. Come un pomodoro. ●

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Certo, il paragone con Billie Holiday può apparire azzardato per segnalare il disco di una giovane cantante belga, diplomata al Conservatorio di Bruxelles. Ma "No Deal" ci porta, subito, al centro di un universo bellissimo e oscuro, dove Melanie de Biasio usa la voce come se fosse l’unica maniera possibile per far arrivare in superficie un intreccio di sentimenti dove l’amore si confonde con la passione e la paura. Emozioni che incalzano l’ascoltatore, con troppa esuberanza persino, che ci illudono di essere in un piccolo jazz club perduto nel cuore di Harlem. Di fronte, una artista che canta come se il blues riuscisse a toccare le nostre anime. Uno dei dischi dell’anno.

MeLaNie De BiaSiO No Deal - PIASIl nostro giudizio: R R R R R Se ti piace ascolta: Sade, Laura Mvula

Melanie De Biasio, scoprire una grande voce

Fresu, 30 anni di musicaUn disco per celebrare i trent’anni del quintetto di Paolo Fresu. Un suono, sin dai primi solchi, fluido e

coinvolgente, fatto di fraseggi bop che affidano alla musica una storia di culture che dialogano, con gli straordinari virtuosismi dei solisti che restituiscono alla musica il suo ruolo, meraviglioso, di compagna di viaggio.

paOLO FreSU QUiNTeT30! - Tukil nostro giudizio: R R R R Se ti piace ascolta: Don Cherry, Fabrizio Bosso

La West Coast di BeckArtista che non conosce percorsi omologati, Beck torna sulle scene con un disco che, come lui stesso ha detto, è

dedicato alla musica della sua giovinezza. L’album suona così come uno stralunato omaggio alla West Coast di Crosby, Stills, Nash and Young. Un suono del quale Beck ha conservato (esasperato, persino), l’anima visionaria.

BeCK The Morning Phase - Universalil nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: David Crosby, Allman Brothers Band

ritorna Made in JapanRistampa del mese. Nuova vita per uno dei dischi "classici" del rock internazio-nale, ripubblicato in diversi formati, dal

vinile al cofanetto con un libro. Si tratta della registrazione di un live che docu-menta tre giorni di concerti della band inglese tra Osaka e Tokyo nel 1972. Un frammento di rock di travolgente energia che proprio nella dimensione live trovava la sua celebrazione.

Deep pUrpLeMade In Japan - Universalil nostro giudizio: R R R Se ti piace ascolta: Led Zeppelin, Black Keys

musica da sentire...

... da leggereR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

artisti del popolo, storia dei Cccp È, come dice il sottotitolo, la "storia di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni", i due artisti emiliani che, con i CCCP prima e con i CSI dopo, hanno portato nel rock una miscela di citazioni, frammenti di vita, sogni, come in Italia non era mai accaduto. Raccontando una provincia dove l’"Ortodossia", per citare il

titolo di un loro disco, è stata la fonte di ispirazione per una generazione che amava alla stessa maniera il punk e le tradizioni popolari, la pianura emiliana e Berlino. Ne nacque una musica originale, fatta di identità in mutamento e che però mantenevano solide radici in una terra che si sentiva al tempo stesso "sovietica" e internazionale.

Michele Rossi Quello che deve accadere, accade Giunti Editore

Scrivere una canzoneII libro è uscito da qualche tempo, ma è tornato in libreria in questi giorni perché uno degli autori (con Mogol) è Anastasi, il paroliere che ha scritto il testo di "Controvento", la canzone di Arisa che ha vinto il festival di Sanremo. Si tratta di un manuale che cerca di divulgare le tecniche di narrazione in maniera semplice e ricca

di esempi. Qui si passa dall’analisi delle diverse forme poetiche, alla maniera più efficace per unire le parole con la musica, sino allo studio della metrica. Usando molti esempi e testimonianze di artisti come Laura Pausini, Mario Lavezzi e la stessa Arisa, che arricchiscono il libro di suggerimenti utili.

Mogol e Giuseppe Anastasi Scrivere una canzone Zanichelli Editore

a cura di Pierfrancesco Pacoda

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Diodatol’intervista

il tourR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Rivelazione del Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con la canzone Babilonia nella sezione giovani, Diodato è un cantautore che unisce il sentimentalismo alle suggestioni che arrivano dalla strada. Un cd uscito di recente, E forse sono pazzo, la colonna del film di Daniele Luchetti, "Anni felici" e la partecipazione ogni domenica al programma tv "Che tempo che fa" dove interpreta un classico della canzone d’autore italiana. Andiamo a scoprirlo.Che dischi hai ascoltato di recente?Ascolto musica molto diversa, e cerco di andare alla ricerca di nomi nuovi della scena italiana, della quale mi sento parte. E le sorprese sono tante. Ci sono artisti che, senza passare dai media televisivi, conquistano un pubblico sempre più vasto. Come la coppia di cantautori Francesco Forni e Ilaria Graziano, che hanno una sensibilità narrativa davvero ben definita. Li ascolti nel cd Come 2 me e scopri aspetti della tua vita che ti erano ignoti. Lo stesso vale per Il Mondo È Come Te Lo Metti In Testa, di un altro giovane, Giovanni Truppi, che ha una caratteristica unica, la "femminilità" delle sue composizioni. Infine, The Morning Phase, il nuovo cd di Beck, uno dei miei artisti preferiti. Questo disco segna un ritorno alle origini, a suoni folk, che ti restituiscono una "pacificazione" che appariva perduta.e i libri?Ho letto La simmetria dei desideri,di Eshkol Nevo, una storia di amicizia ambientata in Israele, nella quale, lentamente e all’inizio impercettibilmente,

irrompe l’intifada e i movimenti palestinesi. E tutto cambia. E il lettore si ritrova in un mondo dove i valori dell’essere umano sono spazzati via.Mi ha affascinato Trilogia della città di K di Agota Kristof. Anche qui il racconto si trasforma sotto il nostro sguardo, invitandoci a trovare, ognuno, una diversa chiave di lettura. Poi ho letto Dance Dance Dance, di Haruki Murakami. Non conoscevo i suoi libri e quello che narra è esattamente quello che mi succede in questi mesi. Ho imparato a accettare il fatto che le cose accadono e che, quando questo avviene, noi dobbiamo assecondare il flusso e ‘ballare’, come dice Muratami.Chiudiamo con i film...Ho avuto poco tempo per andare al cinema. Ho rivisto a casa alcuni film che avevo amato come The Fighter di David O. Russell e Shutter Island di Martin Scorsese. Al cinema ho visto soltanto La mafia uccide solo d’estate di Pif. Un piccolo esercizio di poesia che ci ricorda quanto necessario sia coltivare l’impegno civile.

rufus WainwrightÈ uno dei cantautori più interessanti e controversi dell’ultima generazione, Rufus Wainwright. La sua voce melodica, così ricca di influenze soul, racconta il versante meno appariscente dei sentimenti, ma riesce, sempre, a scuotere le coscienze. Il grande pubblico lo ha conosciuto in occasione della sua esibizione all’ultimo Sanremo, ma la sua creatività ha già contagiato star del pop, come Elton John che lo ha definito "il più grande songwriter sul pianeta". E proprio la capacità di scrittura, in bilico tra drammatica intensità e la soavità delle sue ballate, è la caratteristica che lo ha portato al successo. Adesso arriva in Italia per due concerti in cui presenterà le canzoni di "Vibrate. The Best Of", una raccolta che contiene le opere più significative della sua carriera. Le date: 4 aprile Brescia, 8 aprile Bologna per informazioni: tel 02 48194128

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I soci di coop Lom-bardia hanno superato quota un milione. In occasione del trentennale della nostra coope-rativa questo dato, più di altri, fotografa il dinamismo e la ca-pacità di competere che, nel cor-so di questo lungo periodo della storia del nostro paese, abbiamo saputo esprimere.Più di un milione di persone sono oggi socie e quindi attive protagoniste della nostra realtà. Quando nel 1984 è cominciata la nostra avventura i soci erano solo 57.000.Come siamo riusciti a crescere così tanto, ad avvicinare e a far partecipare un così vasto nume-ro di persone? Con la nostra at-tività caratteristica, certo. Coop è prima di tutto una catena di di-stribuzione e questo ruolo lo ha svolto fino in fondo.Ma con una differenza.Lo ha riempito di quei valo-ri che declinano pienamente la

socialità di un’impresa. All'inizio degli anni 80 parte il progetto di restyling dell'imma-gine e del nuovo format di super-mercato ideato da Bob Norda; viene sperimentato a Vigevano e poi caratterizza tutti i punti vendita Coop in Italia. Paral-lelamente a questa rivoluzione copernicana della nostra offer-ta commerciale, si focalizza da parte della cooperativa l’atten-zione verso il mondo delle scuo-le e delL’educazione al consu-mo. Nei primi anni 80 nascono “Le giornate dei giovani consu-matori”, attività di animazione rivolte ai ragazzi, sull'educazio-ne alimentare e per orientarsi nei consumi, sul linguaggio del-la pubblicità, la difesa dell'am-biente e Coop Lombardia ne realizzerà tre edizioni (Co-mo, Cremona, Brescia). Dall'e-sperienza delle "Giornate" na-sce il progetto di educazione al consumo rivolto alle scuole,

costruito insieme agli insegnan-ti e in collaborazione con le isti-tuzioni scolastiche.La riflessione sul mutamento degli stili di vita e dei consumi trova in Coop Lombardia un soggetto attento, capace di pro-muovere una riflessione che co-niuga arte, costume ed econo-mia; ne è un esempio la mostra fotografica "Tra sogno e biso-gno" (1986) sull'evoluzione dei consumi in Italia.Ai successi di impresa si accom-pagnano progetti di solidarie-tà capaci di trasferire il valore economico della nostra attività in iniziative no profit: nel 1988 in Niger e si avvia quello in Bur-kina Faso, che continua ancora oggi. Dopo la nascita del primo iper-mercato a Milano Bonola e l’av-vio dello sviluppo della rete di vendita nel settore degli iper-mercati, al decimo compleanno Coop Lombardia ha triplicato la

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coop lombardiale pagine di

di sociun milione

dopo 30 anni tagliamo uno storico traguardo.il lungo cammino di coop lombardia tra socialità e sviluppo

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superficie di vendita e quadru-plicate le vendite, mentre i soci superano quota 180.000.

Nel decennio che porta al nuo-vo secolo si lavora per rendere più visibile la socialità di impre-sa, si perfezionano le iniziati-ve sociali, in particolare con le scuole, e il progetto educativo sul consumo consapevole. Per consolidare un rapporto col ter-ritorio divenuto ormai molto esteso nascono inoltre i primi centri sociali: a Cremona, a Bre-scia, Novate, Sesto S. Giovanni.La loro funzione è quella di pro-muovere attività culturali e ri-creative e costruire legami con enti ed istituzioni del territorio.Il duemila, vede un ulteriore rinnovamento della linea dei

nostri punti vendita, con il nuo-vo concept di Superstore in via Arona a Milano e di Ipermerca-to a Sesto San Giovanni; grande assortimento di prodotti di qua-lità, servizi accurati, comunica-zione al cliente più semplice ed efficace; viene inoltre introdotto lo self scanner (salvatempo), un apparecchio che legge il codice a barre dei prodotti, tiene il con-to della spesa ed evita la coda al-le casse. Per andare incontro ai soci di nuova generazione na-sce lo “scaffale dei servizi”, uno strumento che vuole rispondere a vecchi e nuovi bisogni. Viene interpretato in modo innova-tivo il valore della mutualità ri-pensando il ruolo comunitario della base sociale, attraverso nuovi servizi nei punti vendita:

l’avvocato con l’orientamento legale; la psicologa; l’assistenza fiscale; l’artigiano, e nuovi pro-getti ad altissima valenza sociale come “due mani in più” per as-sistere persone fragili portando loro la spesa a domicilio; la car-ta EQUA realizzata insieme al-la Caritas Ambrosiana e Banca Etica, che rappresenta un modo di aiutare chi ha bisogno rispet-tando la dignità delle persone; il Buon fine per recuperare i pro-dotti vicini alla scadenza e do-narli alle famiglie e persone bi-sognose assistite dalle Onlus.In trent’anni la capacità di inno-vare restando fedeli ai valori di impresa cooperativa è stata dun-que la ricetta che ha consentito a Coop Lombardia di costruire sviluppo, occupazione e reale scambio mutualistico coi soci. Proprio su queste basi vogliamo continuare quel percorso che dal 1984 è stato entusiasmante e ricco di successi.

di soci

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42 primo piano coop lombardia

Una crescita continuaDal 1984 il costante sviluppo del prestito sociale

Tra i tanti motivi che hanno caratterizzato il successo di coop Lombardia ed il suo sviluppo nel corso dei 30 anni che quest’anno si celebrano, un posto particolare va certamente riservato al prestito sociale.Grazie ai soci prestatori che si sono succeduti nel corso di questo lungo periodo di tempo la coopera-tiva ha attinto risorse ed energie per promuovere lo sviluppo e costruire quella rete di servizi che oggi la rendono un soggetto economico di primaria impor-tanza nella nostra regione.Certo che, quando siamo partiti nel 1984, la situa-zione, per quanto riguarda il risparmio, era di un ge-nere del tutto diverso. C’era ancora la lira e l’inflazio-ne galoppava a due cifre; i rendimenti sui depositi del prestito, e di riflesso il costo per l’impresa, erano simili. Il contesto economico presentava difficoltà diffe-renti, ma ugualmente pesanti, e con quelle la nuova cooperativa si doveva confrontare.In un quadro così complesso, quali furono i numeri dai quali prese il largo la neonata Coop Lombardia e come si sono poi evoluti? Pochi dati fotografano bene questo sviluppo.Partiamo dai libretti di prestito sociale: nel 1984 era-no 11.207; e già sembravano tanti.Le politiche di remunerazione, il servizio fornito a punto vendita dalle nostre addette, la cura e l’atten-zione sempre riservate ai soci hanno portato dopo 30 anni il numero dei libretti a quota 113.247, con un totale di depositi che, partito da 30 milioni di euro (pari a circa 58 miliardi di lire) è oggi arrivato a quota 1.091 milioni di euro.Una progressione impressionante nata non certo dal caso, ma da un rapporto fiduciario che si è ce-mentato nel corso del tempo in uno scambio conti-nuo tra socio e cooperativa.Interessante anche capire e fotografare quanto i depositi di prestito hanno prodotto: fatti un po’ di conti risulta che nel corso di trent’anni, com-plessivamente, i soci prestatori hanno ricevuto 407.121.000 euro di interessi sviluppando quasi 16 milioni (15.971.065) di operazioni di versa-mento e/o prelievo.

Un'attività che, visti i numeri, è diventata parte inte-grante e strategica della nostra impresa e che, fatti al-tri due conti, ha messo ogni giorno le nostre addette in relazione con 1.765 soci prestatori.Cifre importanti, certo.Ma i numeri offrono solo una visione parzia-le del grande lavoro che l’attività del prestito ha comportato.Dietro ai numeri infatti stanno le relazioni, il rappor-to costruito con i fatti e con l’attenzione alle perso-ne; perché la natura del prestito si basa sostanzial-mente sulla fiducia, una qualità del rapporto che si può costruire solo con la credibilità delle persone che la cooperativa rappresenta.Da questo patrimonio, che non ha valore economi-co, nasce la volontà, e la certezza, di poter costruire un altro pezzo di futuro che possa vedere crescere ancora questa fiducia, consolidarsi il legame con i nostri soci prestatori e rendere ancora più forte e so-lida la nostra cooperativa.

Comunicazione riservata ai soci. Ritenuta fiscale vigente 20% condizioni in vigore dal 1° febbraio 2014. Per maggiori dettagli sui tassi e le condizioni economiche praticate, si rinvia al Foglio Informativo Analitico.Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Soci.

Nessuna spesa, operazioni completamente gratuite, apertura e chiusura comprese.

Depositi sempre disponibili e remunerati; prelievo e/o versamento nell’orario di aperturadegli Uffici Soci dei punti vendita.

Ogni giorno interessi vantaggiosi, fin dal primo centesimo.

Fino a 4.000 Euro

Da 4.000,01

Da 17.000,01a 36.000,00 Euro

a 17.000 Euro

tasso lordo 1,10%

tasso lordo 1,40%

tasso lordo 2,10%

tasso netto 0,88%

tasso netto 1,12%

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43consumatoriaprile 2014 primo piano coop lombardia

È tempo di premiazioni e di clas-sifiche alla luce dei risultati della gara vir-tuosa tra lE scuole che nel corso dell’ini-ziativa hanno raccolto più bollini.Ecco le immagini della consegna del mo-nitor Samsung touch screen lcd 65” alla scuola Riccardo Massa di Milano che si è aggiudicata il primo premio.Ancora una volta ringraziamo i Soci, i ge-nitori, gli alunni e gli insegnanti che hanno reso possibile questo momento di festa e di gioia per tutti.Vogliamo anche condividere con i nostri lettori il risultato complessivo della raccol-ta bollini grazie a cui abbiamo donato alle scuole lombarde più di un milione di eu-ro in articoli multimediali, di cancelleria e per la didattica. La nostra speranza è che grazie alla strumentazione donata possa-no nascere progetti innovativi e appassio-nanti.

Ecco la classifica delle prime 10 scuole nella raccolta bollini

I ragazzi dell'Istituto Comprensivo Riccardo Massa primo classificato insieme ad alcuni membri del comitato soci di Milano Bonola

10°

Coopper la scuola

istituto comprensivo riccardo massabollini raccolti 193.400

istituto comprensivo di vignatebollini raccolti 190.300

istituto comprensivo Quintino di vonabollini raccolti 186.300

istituto comprensivo borsibollini raccolti 179.400

istituto comprensivo di settimo milanesebollini raccolti 177.000

istituto comprensivo edmondo de amicisbollini raccolti 143.800

istituto comprensivo cantù 3bollini raccolti 137.500

istituto comprensivo de andrèbollini raccolti 131.800

istituto comprensivo crema 2bollini raccolti 112.900

istituto comprensivo rita levi montalcinibollini raccolti 101.000

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44 vita di cooperativa coop lombardia

Categoria soci coop lombardia1° premio – televisore Led2° premio – cofanetto Boscolo – menù d'autore3° premio – macchina fotografica Fujifilm F770EXR4° premio – gift card Coop valore € 3005° premio – macchina fotografica Fujifilm TZ 2506° premio – docking station per iPod/iPhone7° premio – macchina caffè Coop con cialde8° premio – gift car Coop valore €809° premio – 3 ingressi a teatro10° premio – volume fotografico, edizioni Contrasto

PReMICategoria giovani soci coop lombardia*1° premio – volume fotografico, edizioni Contrasto

Categoria dipendenti coop lombardia1° premio – gift card Coop valore € 300

Categoria non soci1°, 2° e 3° premio – gift card Coop valore €50

* I giovani al di sotto dei 26 anni partecipano anche alla categoria Soci.

Tutti i premiati di ogni categoria riceveranno inoltre un biglietto di ingresso omaggio per Expo 2015.Modalità di partecipazione e regolamento www.fotoconcorsocoop.it

www.fotoconcorsocoop.it

BALLARE, RIDERE, BRINDARE.

IN PIAZZA, IN FAMIGLIA, CON AMICI.

PER INCONTRARSI, RICORDARE, CONDIVIDERE.

I MILLE VOLTI DELLA FESTA.

7° CONCORSO FOTOGRAFICO COOP LOMBARDIA17.03 – 16.06.2014

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45consumatoriaprile 2014 vita di cooperativa coop lombardia

m’ama Food è un progetto della cooperativa Farsi prossimo: un catering dal mondo che offre integrazione sociale e professionale a donne rifugiate; è in cerca di partner e sponsor; è disponibile per le vostre occasioni private e per coffee break e pranzi aziendali. per saperne di più, prenotare un servizio o offrire la vostra collaborazione contattateci: [email protected]. 334 6560563 e visitate il nostro sito www.mamafood.it

m'ama Food

Sono Meron e sono originaria dell’Etiopia. Lavoro con M’aMa Food da più di due anni, sono una delle prime ragazze entrate nel gruppo. Mi piace riconoscere il profumo della nostra cucina, delle spezie che si mescolano, dei piatti che si reinventano e si trasformano, come noi che migriamo e ci adattiamo.oggi desidero proporvi un piatto della mia terra, puro, originario, inimitabile, come un po’ per gli italiani la pasta! Lo zighini è uno spezzatino di carne a cottura lenta, caratteristico per l’utilizzo del berberè, che viene poi servito con un tipico pane tondo e spugnoso, l’injera, e di solito accompagnato con crema di lenticchie e delle verdure. Noi lo mangiamo in famiglia attingendo da un unico piatto di portata, non servono le posate, basta raccogliere lo spezzatino direttamente con l’injera.

Per 6 personeIngredienti2 grosse cipolle, 2 spicchi d'aglio, 1 cucchiaio di burro chiarificato, 3 cucchiai di berberè, 1 bicchiere d'acqua, sale q.b., 600 g di pomodori pelati, 500 g di manzo tagliato a spezzatino.

Procedimento. Fare appassire in una padella antiaderente coperta le due grosse cipolle tritate finissime, aggiungete i due spicchi d'aglio tritati fino ad essere quasi una crema. dopo cinque minuti

circa aggiungete un cucchiaio di burro chiarificato, tre cucchiai di berberè, un bicchiere d'acqua e sale. Fare restringere lentamente, poi aggiungere 600 g di pelati e, se c'è bisogno, un altro bicchiere d'acqua. Continuare a sobbollire per 15 minuti. aggiungere 500 g di manzo e finire di cuocere per una mezza ora circa, finché la carne risulti cotta e il fondo ristretto e la carne morbidissima. Se volete sfidare ancor più i gusti a metà cottura aggiungete qualche grattata di zenzero fresco!

Come preparare il burro chiarificato. Mettete a sciogliere il burro fresco in una pentola a bagnomaria su fiamma media e costante. Quando il burro sarà sciolto, abbassate un po' la fiamma e lasciate sobbollire lentamente. Togliete tutti i residui schiumosi bianchi che si formano e poi colate, aggiungendo al colino una garza per filtrare meglio. Togliete i residui fino a quando il burro non assume la limpidezza dell'olio.

Come preparare il berberè. Il berberè è una tipica miscela di spezie dal profumo intenso e dal gusto piccante composto da peperoncino, semi di cumino, cardamomo, cannella, zenzero, pepe di Giamaica o pimento, pepe nero, curcuma, trigonella, semi di coriandolo, chiodi di garofano, paprika piccante, sale. Una volta in possesso di tutti gli ingredienti si

può procedere alla preparazione del berberè. In genere si usa una grossa padella, dedicata esclusivamente a questo scopo, il cui fondo viene unto con un filo d’olio (di sesamo) e messa sul fuoco. a padella calda si aggiungono una ad una le spezie, facendo imbiondire la miscela per pochi minuti senza farla bruciare e quindi va immediatamente macinata in una polvere estremamente fine che va subito messa in un barattolo a chiusura ermetica.Tempo complessivo di preparazione e cotture: due ore

Se volete assaggiare i nostri piatti, venite a trovarci venerdì 28 marzo 2014 alla fiera “Fa’ la cosa giusta” presso lo stand Coop Lombardia.

L’inimitabile gusto dello

ZIGHINI

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4646 vivere bene coop lombardia

Ricette buonissime per divertirsi in cucina insieme ai bambini, preparando piatti sani ed equilibrati. Con i consigli di un vero chef, la guida di una nutrizionista e a partire da ingredienti di alta qualità a marchio Coop, scelti tra le specialità a filiera corta e secondo la stagione.

Per renderli ancora più invitantiConsigli a cura di Silvano Vanzulli, docente Istituto Santachiara, Stradella (Pv) con qualche semplice accorgimento renderete ancora più appetitoso l'aspetto di questi sandwich: potrete usare il concentrato di pomodoro per rendere più vivo il rosso della purea di fagioli e le foglie esterne della lattuga per rendere più brillante il verde dei piselli. in aggiunta al pan brioche, potrete usare del comune pane integrale, per variare gusto e colore. infine, ritagliando forme speciali con dei coppa pasta per dolci darete a tutti i vostri sandwich un aspetto davvero speciale!

Ingredienti per 10 persone

Pan Brioche: 1 kg farina, 20 gr sale, 4 uova, 50 gr zucchero, 300 gr latte, 80 gr olio extra vergine di olivaPer l'impasto lievitante:

150 gr latte, 50 gr lievito, 30 gr zucchero

Ripieno

100 gr ceci, 100 gr piselli, 100 gr fagioli rossi, 150 gr robiola, 30 gr concentrato di pomodoro, 2 pomodori, 2 zucchine, 1 lattuga

Prima, il pane: leggero (senza burro), fragrante (fatto in casa) e goloso (è un pan brioche!). Frullate latte, lievito e zucchero nelle dosi consigliate e lasciate lievitare per circa 15 minuti, fino a quando comincia a formarsi una leggera schiuma in superficie.ora montate i tuorli delle uova con l'olio usando un frullatore finché l'impasto avrà la consistenza di una maionese.

mamma che buono! piccoli chef cresconoa cura di Echo arte e comunicazione

Immaginiamo di essere seduti sull'erba, nel parco di Yellowstone, con la tovaglia a scacchi e due buffi orsi con la cravatta che ci spiano da dietro un cespuglio... Ebbene, questo mese il Ranger Silvano ci ha preparato un cestino della merenda davvero sorprendente: pan brioche fatto in casa (senza burro!), farcito di coloratissime creme di legumi e strati di verdure fresche.

green sandwiCh di pasquetta

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47consumatoriaprile 2014

Per impastare potete usare una macchina, ma noi vi consigliamo di mettere all'opera i piccoli chef: mescolate tutti gli ingredienti, compresi gli albumi che avevamo separato, i tuorli montati e per ultimo l'impasto lievitante. Lavorate la pasta finché non risulterà omogenea ed elastica.Poi formate 4 belle pagnotte e lasciatele lievitare in stampi per plumcake fino a quando non raddoppiano di volume. Ci vorrà circa un'ora – se vogliamo velocizzare questo passaggio mettiamo gli stampi nel forno con la luce accesa, questo creerà una sorta di camera di lievitazione...Infine, cuocete in forno a 200° per 5' e a 160° per i successivi 20'.

Poi, il ripieno: qui la novità è utilizzare creme di legumi e verdure per creare degli accostamenti nuovi, coloratissimi e molto saporiti!Per le creme: fate cuocere separatamente i legumi (dopo averli tenuti in ammollo per 3 o 4 ore, o dalla notte prima, con poche gocce di limone) in abbondante acqua senza sale. Frullateli e aggiungete a ogni purea 50 gr di robiola.Grigliate le zucchine, affettate il resto e preparatevi a farcire secondo fantasia! I nostri abbinamenti preferiti: crema di fagioli rossi, lattuga e uova sode; crema di piselli e pomodoro; crema di ceci e zucchine grigliate...

I legumi nascondono un piccolo tesoro Consulenza a cura di Lidia Testa, nutrizionista dell'Università di Pavia Questi sandwich, ideali per un’allegra merenda al sacco, sono una valida alternativa ai salumi, colorata e molto salutare: ceci, fagioli rossi e piselli sono legumi (un tempo considerati la “carne del povero”), quindi ricchi di proteine. se abbinati a dei cereali (il pane), raggiungono un valore biologico equivalente a quello delle proteine animali. inoltre aiutano a ridurre il colesterolo, a favorire l’equilibrio glicemico e apportano fibre fondamentali per l’intestino. Questa merenda, inoltre, aiuta ad avvicinare i bambini a questi preziosi alimenti, il cui consumo andrebbe aumentato fino ad almeno 2 volte alla settimana.

Latte fresco Coopll latte fresco rappresenta un prodotto di primaria importanza per un'alimentazione equilibrata. Coop garantisce la salubrità, la sicurezza, la bontà del latte a proprio marchio, ad un giusto prezzo. La qualità del latte che beviamo è direttamente collegata a chi lo produce, vale a dire alle mucche. Per questo è importante conoscere da dove proviene. Il latte fresco Coop -intero e parzialmente scremato - è al 100% italiano e proviene da stalle selezionate: maggiore igiene nella stalla vuol dire poter effettuare una pastorizzazione a bassa temperatura con minore distruzione di principi nutritivi. La confezione "tetratop" unisce la comodità della bottiglia richiudibile alle caratteristiche della classica confezione in cartone, che protegge il latte dalla luce.

Coop consiglia

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48 primo piano coop lombardia

Quell'olio da recuperare In Italia ogni anno vengono immessi al consu-mo circa 1.400.000.000 ton-nellate di olio vegetale (oliva e di semi) per un consumo medio pro capite di circa 25 kg annui (Fonte Mini-stero della Sanità). Di que-sta quantità ogni anno vie-ne restituito all’ambiente un residuo scartato come rifiu-to pari a oltre 280 mila ton-nellate di olio vegetale usato (circa 5 kg a testa), di cui cir-ca 160mila provenienti dal consumo domestico. Mentre per le attività indu-striali e la ristorazione esiste una normativa dettagliata, la raccolta domestica è lasciata alla sensibilità dei cittadini che in gran parte lo elimi-nano scaricando i residui nel lavandino. Se disperso nell’acqua, l’olio vegetale forma sulla superficie una pellicola che blocca lo scambio di ossigeno soffo-cando sia la fauna che la flora, se disperso nel terre-no, l’olio crea una pellicola che blocca lo scambio tra le particelle di terra e l’assorbimento delle sostanze nutritive da parte delle radici. Inoltre, una volta ver-sato negli scarichi e nelle reti fognarie, si trasforma in un composto agglomerante che si attacca ai con-dotti, creando problemi di ostruzione che richiedo-no interventi di bonifica o sostituzione di interi trat-ti di reti fognarie. Riducendo significativamente la dispersione dell’o-lio nell’ambiente si creano benefici ambientali ed economici importanti, si incrementa la raccolta di rifiuti differenziati, si riduce lo scarico nelle re-ti fognarie, si evita il soffocamento dei corsi d’ac-qua, inoltre diminuisce l’utilizzo a fini industriali di oli vergini per la produzione di bio-diesel e per

la produzione di energia e calore.Consapevole di questo problema, Coop Lom-bardia si è fatta promotri-ce di un progetto innova-tivo di raccolta dell’olio vegetale domestico, pres-so i propri supermerca-ti e ipermercati, con un sistema molto semplice che prevede, da parte dei soci e clienti, la raccolta dell’olio vegetale in una qualsiasi bottiglia di pla-stica pulita a casa propria. Una volta riempita la bot-tiglia, la prima volta che si va al supermercato, potrà essere inserita ben chiusa (senza bisogno di svuo-tarla) nell’apposito rac-

coglitore collocato nei punti vendita. Il progetto avviato quasi due anni fa è stato propo-sto ai comuni di: Pavia, Vigevano, Voghera e Mila-no e alle Province di Pavia e Milano. La Provincia di Pavia è stata la prima a crederci e si è fatta parte atti-va verso le aziende di raccolta rifiuti per stipulare un protocollo condiviso, che renda possibile la raccolta dell’olio vegetale utilizzato dalla singola famiglia (di frittura o quello delle confezioni di verdure, tonno, acciughe, ecc.) nei supermercati Coop. Non solo, il protocollo di intesa, tra i più avanzati e innovativi in Italia, è stato sottoscritto anche dal Di-partimento di Chimica dell’Università di Pavia e da Italia Nostra, oltre che dalla società che lo raccoglie-rà e trasformerà. Coop Lombardia devolverà poi una parte del ricavato dal processo di riciclo dell'olio, al-la cooperativa di Libera Terra "Le terre di Rita Atria" per l'acquisto di nuovi ulivi da ripiantare nei terreni confiscati alle mafie in provincia di Trapani.

valter molinaro

Un innovativo progetto ambientale alla Coop di Pavia, Vigevano e Voghera

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Mario Lodi è stato, con don Mila-ni, il maestro di tutti coloro che, dalla fine degli anni 60 in poi, hanno cercato modelli per una scuola democratica, partecipata e che desse a tutti pari opportu-nità.Dal 1986 al 1987 ha collaborato al periodico di allora della nostra cooperativa “Quale Consumo” con una rubrica interamente scritta dai bambini.Ma ricordiamo in particolare i libri “Costituzione: la legge degli Italiani, riscritta per i bambini, per i giovani, per tutti” e “Coop in classe”, sull’e-sperienza della cooperazione educativa, la mostra “L’Arte del bambino”, esposta in molte scuo-le della Lombardia in collabora-zione con i Comitati Soci.

Nel dopo guerra aveva fondato il Movimento per la Cooperazione Educativa, ispirato alla pedago-gia di Célestin Freinet, che ren-deva i bambini e i ragazzi prota-gonisti, che sapeva adattare la scuola alla realtà e dalla realtà partiva anche per l’acquisizione delle competenze.

Vogliamo ricordare Mario Lodi perché in questi anni di educa-zione al consumo consape-vole l’abbiamo sentito sempre molto vicino.Il suo testo “Coop in classe” ha ispirato le esperienze di Gioco-operiamo e di BellaCoopia e la “didattica del fare” è alla base della metodologia utilizzata da-gli animatori che intervengono nelle scuole e nei supermercati nei percorsi di educazione al consumo consapevole, tanto che in occasione del trentennale dell’ECC, anche se ormai anzia-no e malandato, aveva accettato di incontrarci e ci aveva regala-to un'intervista in cui ribadiva i valori di riferimento del Movi-mento Cooperazione Educativa, valori che, diceva “sono scritti a chiare lettere nella Costituzione – la stella polare” e proseguiva “Ma di tutto è stato fatto per of-fuscarla, per confonderci e per sviarci. Penso che riproporre la cooperazione come pratica pedagogica in una situazione, come quella attuale, di accen-tuato individualismo sia un at-to coraggioso e necessario per recuperare un valore formativo

che la società e la scuola hanno accantonato o dimenticato”.Lavorava per trasformare “la scuola in una piccola società di eguali” e affermava con forza il valore della pedagogia atti-va “Ed è anche la risposta a chi vorrebbe isolare, a chi pensa che insegnare la lingua, l’italiano, possa avvenire al di fuori di un rapporto concreto e reale con la realtà vissuta, con gli altri. Così non l’impareranno mai, né potranno mai realmente inte-grarsi”.

Uomo profondamente legato al suo “Paese sbagliato”, ma con lo sguardo aperto sul mondo, nella sua “Casa delle Arti e del Gioco” a Drizzona, ha costruito un cen-tro studi e ricerche sui problemi dell’età evolutiva, sui processi di sviluppo della conoscenza e del-la cultura del bambino. Mario Lodi rimane uno dei no-stri “buoni” maestri in un paese che troppo spesso ci appare co-me il “paese sbagliato”, che ha bisogno dell’impegno di tutti i giorni e di tutti o almeno di tanti, per assumere una fisionomia ac-cettabile e riconoscibile.

in memoria di mario lodi

Ciao Maestro

primo piano coop lombardia

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il Circolo Cooperativo Case Nuove di Somma Lombardo

Ristorante Pizzeria SaMaRCaNdaVia Moreno, 25 – 21019 Case Nuove (Va)Tel. 0331 1771144 – [email protected] www.ristorantesamarcanda.comOrari: tutti i giorni dalle 10,30 alle 15,00 e la sera apertura dalle 19,00 – domenica a pranzo chiusoPrezzi solo a pranzo: menù completo (primo, se-condo, contorno, bevanda e caffè) €13,50. Menù pizza (pizza, bevanda e caffè) €7,80. Menù primo (primo, bevanda e caffè) €6,80. Menù secondo (secondo e contorno, bevanda, caffè) €7,80. Il menù alla carta è disponibile esclusivamente per la cena.

consumatoriaprile 2014

Il piatto forteIl circolo dei golosi. Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi

Il primo sole di primavera ci accompagna lungo la strada verso Somma Lombardo, in provincia di Varese, fino a Case Nuove, frazione a ridosso dall’aeroporto di Malpensa. Il Circolo Cooperativo Case Nuove è in una piccola via del centro, a breve distanza da un parcheggio gratuito. Nel terrazzo che precede l’ingresso al ristorante pizzeria Samarcanda, incontriamo alcuni soci occupati nei lavori di rinnovamento di un locale della cooperativa che presto – ci raccontano – potrà ospitare una nuova attività commerciale oppure un’associazione che aiuti a mantenere viva l’anima di questo borgo che, da qualche anno, si sta svuotando.Il Circolo, fondato nel 1918, è sostenuto oggi da un centinaio di soci attivi nella promozione di iniziative sociali e culturali, tra cui anche viaggi, mostre, spettacoli musicali e teatrali. Il Samarcanda è un crocevia per i numerosi viaggiatori che soggiornano negli alberghi dei dintorni. In pochi minuti siamo seduti al nostro tavolo, la prenotazione si è rivelata un buon accorgimento. Le luci soffuse e l’arredamento esotico favoriscono il relax e fanno passare in secondo piano il chiacchiericcio dei clienti che vanno e vengono senza sosta.Ci lasciamo tentare da pizza e birra (menù pizza margherita 7,80 euro incluso bevanda e caffè): il forno è a legna, le pizze fumanti appena portate al tavolo sono ottime e c’è una buona scelta di birre alla spina. Proviamo anche il menù completo a 13,50 euro (primo, secondo, contorno, bevanda – a scelta tra ½ di acqua, ¼ di vino, birra 33cl o bibita - e caffè) assaggiando fra le varie proposte un delicato riso al ragù di mare e delle seppie ripiene con un contorno di broccoli al vapore.Il servizio è rapido, adatto anche a chi ha poco tempo a disposizione; il personale riesce a gestire le due sale e gli ospiti con competenza e gentilezza.Il menù alla carta, disponibile solo per la cena, offre sia piatti tipici della nostra cucina, molto richiesti soprattutto dalla clientela internazionale, sia una serie di specialità che varia con frequenza. Oggi troviamo vellutata di zucca con quenelle di ricotta ai semi di papavero, crespelle di grano saraceno al radicchio e blu d’Aosta, cassoeula di anatra, stracotto di maiale al porto con purea di zucca alla cannella, radicchio stufato con provolone alla piastra e pistacchi. Concludiamo con un tocco di dolcezza: una fetta di torta della casa ripiena di fragole e crema pasticciera (fuori menù a 3,00 euro). La sera “Samarcanda” si trasforma in lounge e cocktail bar, e anche in questo caso: sempre meglio prenotare!

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Il piatto forte

SEPPIE RIPIENE

Ingredienti per 4 persone: 8 seppie (di circa 100 gr l’una)70 gr di formaggio pecorino grattugiato70 gr di pane grattugiato1 spicchio d’aglio1 cucchiaio di prezzemolo tritatoolio extravergine d’oliva sale e pepe

vivere bene coop lombardia 51

Lavare le seppie, pulirle togliendo l’osso e la borsa con l’inchiostro e tenere da parte i tentacoli e le teste.

In una terrina unire pecorino, pane grattugiato, prezzemolo, aglio, sale, pepe e due cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Tritare in modo grossolano le teste e i tentacoli, unirli al composto e amalgamare bene.

Farcire le seppie con il composto.

disporre le seppe in una teglia versando poi un filo di olio extravergine d’oliva.

Mettere in forno già caldo a 180° per 10/15 minuti. Servire calde.

IL PARCO DIVERTIMENTI PER TUTTA LA FAMIGLIA!

Il 5 aprile a Capriate San Gervasio, poco distante da Milano e Bergamo, riapre Leolandia, il parco divertimenti per tutta la famiglia. Scoprirete ben 38 attrazioni per grandi e piccini e tante novità. La prima è rappresentata da show e animazioni: dall’emozionante spettacolo Avventura, ricco di numeri acrobatici, alle animazioni itineranti, fino agli show che hanno per protagonisti pirati, cowboy e indiani. L’altra grande novità è Cowboy Town, l’area dedicata al Far West. Ma non è finita qui: potrete vivere entusiasmanti avventure a bordo del Galeone, e ancora sfidare i vostri amici a suon di cannonate d’acqua a bordo di Mediterranea… A Leolandia, si divertono anche i più piccini che hanno a disposizione tantissime giostre ed esperienze adatte a loro. Infine, la splendida Minitalia con la riproduzione dei monumenti più belli del nostro Paese e le statue parlanti dei personaggi che hanno reso celebre la nostra bella Italia. Inoltre, nei tanti punti ristoro del

parco, anche i più golosi potranno trovare soddisfazione con i ghiotti menu, i sapori nostrani della cucina italiana e le tante sfiziose specialità esotiche come il kebab e i piatti messicani. Per restare sempre aggiornati sulle novità, gli eventi e le promozioni di Leolandia basta

iscriversi alla newsletter del parso su www.leolandia.it, sul sito trovate anche il calendario di apertura del parco e risparmiare è semplicissimo: prima si acquista e meno si spende, il risparmio può arrivare fino al 40% e digitando il codice sconto 52 i clienti coop avranno uno sconto ancora maggiore!

LeoLAndiAiL pArCo diverTiMenTi per TuTTA LA fAMigLiA!Autostrada A4 (Milano–venezia) uscita Capriate San gervasio (Bg) – via vittorio veneto, 52 tel. +39 02 9090169 – www.leolandia.it

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4 aprile ore 18.00 Brescia – Centro socioculturale, via Vaiarini 11/e (parcheggio superiore Coop via Mantova) Immagini e racconto di 12 anni di progetti in Burkina FasoIncontro con Daniela Faiferri, presidente dell'Associazione Donne per le Donne, presentazione dei micro progetti a favore dei Gruppi Femminili dell'Ungvt in Burkina Faso, avviati dall'Associazione dal 2001 ad oggi. A seguire aperitivo offerto dal Comitato soci.

4 aprile ore 20.30 Bollate – Auditorium, via Verdi 23L’anima russa su 88 testi. Lezione concerto: la musica russa dal romanticismo al XX secoloIl comitato soci di Bollate presenta un viaggio per conoscere ed apprezzare la musica russa e il virtuosismo dei suoi compositori. La pianista Irina Ermakova ed i suoi allievi Francesca Di Molfetta - vincitrice della prima e seconda edizione del Premio Coop premia la musica dedicato ad Antonio Bertolini - Viviana Sandrini, Caterina e Claudia Di Napoli ci guideranno attraverso questo percorso musicale pervaso da profonde suggestioni sonore. Ingresso libero.

52consumatori

aprile 2014

gli appuntamenti dai comitati di zona

a cura di Alfredo De Bellis

5 aprile 2014 ore 21.00Crema – Teatro San Domenico piazza Trento e Trieste Mi chiamo Piera AielloLo spettacolo teatrale, tratto dal libro “Maledetta mafia” messo in scena dalla Compagnia teatrale Maskere, in collaborazione con il Presidio di Libera nel cremasco e con l’assessorato alla cultura della nostra città, vuole essere il contributo del comitato soci Coop alla IX giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime di mafia. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

10 aprile 2014 ore 18.00Bollate – Cappella della Madonna della Neve, via Piave 1CONFINI MUSICALITRIO SCHAUIl giovane e talentuoso Trio Schau - Tommaso Lega, chitarra Edoardo Lega, clarinetto Pier Filippo Barbano, f lauto - reinterpreta musicisti, compositori e cantautori, classici e contemporanei, in un percorso originale, che vuole “rompere” ogni “confine musicale” per condurre il pubblico al solo piacere dell’ascolto. Musiche di Giuseppe Verdi, Lucio Battisti, Samuel Leo Simpson, Vittorio Monti, Astor Piazzolla.Al termine aperitivo offerto dal Comitato Soci COOP Bollate – Evento a cura di Accademia Vivaldi – Ist. Mus. Città di Bollate

11 aprile 2014 ore 20.45Milano – Centro Socio Culturale Sempre Verdi via Val di Bondo 13 (Q.re Comasina) “Navigli: percorsi di vita”Il Comitato soci di Metropoli ha organizzato una serie di incontri e filmati con l’associazione Ambiente Acqua Onlus. Nel primo appuntamento presentiamo il fim- documentario “Navigli: percorsi di vita” un percorso sui 5 navigli Lombardi – la loro storia e la vita degli abitanti dei Navigli. Al termine del filmato seguirà un raffronto tra il sistema Navigli e il sistema delle acque e dei fontanili con approfondimento sul tema delle vie d’acqua e di EXPO.

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14 aprile 2014 ore 18.00Sesto S. Giovanni – presso Sala Soci del Centro Commerciale Sarca, via Milanese ang. Via Granelli (I piano lato ufficio soci) Klimt: alle origini di un mito L’Associazione Tempo Libero insieme al Comitato soci di Sesto S. Giovanni e Metropoli organizzano una Conferenza con la Storica dell’Arte - Professoressa Anna Torterolo.

24 aprile ore 17.00Milano – Spazio scopriCoop, via Arona 15/a (primo piano)Concerto per la LiberazioneIl comitato soci coop, in occasione della Festa della Liberazione ricorderà questo importante momento per la storia del nostro paese dedicando il concerto del giovedì a tutte le donne e gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per la democrazia. Suoneranno Piercarlo Sacco, violinista e Luca Schieppati, pianista. Ingresso libero, seguirà rinfresco.

dal 5 maggio 2014 al 16 giugno 2014Vignatepresso il Centro commerciale Acquario Corso base di fotografia digitaleIl Corso, tenuto dall’Associazione CARPE DIEM di Cernusco sul Naviglio, è rivolto a chiunque voglia avvicinarsi al mondo della fotografia, è sufficiente possedere una fotocamera compatta per effettuare alcune semplici prove sul campo. Il corso si svolge nella saletta del Comitato Soci Vignate, è suddiviso in 6 lezioni teoriche + 1 uscita di pratica (ogni lezione dura 2 ore, 1 volta alla settimana). Ai partecipanti verrà fornita una dispensa e rilasciato un attestato di partecipazione. Il costo del corso è di 80,00 euro (70,00 euro per i Soci Coop Lombardia). Le iscrizioni si effettuano presso l’ufficio soci IPERCOOP di Vignate.Per informazioni: [email protected]://www.facebook.com/comitato.socivignate

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Tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it all’interno delle pagine di Coop Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - zone soci e sul profilo ufficiale facebook di Coop Lombardia www.facebook.com/coop.lombardia

vita di cooperativa coop lombardia

A Crema la nuova Libreria CoopVenerdì 11 aprile 2014 si inaugura a Crema presso il centro commerciale “Gran Rondò” la trentaduesima Libreria a marchio Coop in Italia.

Una libreria di 130 mq. con un vasto assortimento di libri – 20.000 titoli – e gadget. Particolare attenzione è riservata all’editoria per l’infanzia e ai ragazzi con oltre 2.000 libri.La suddivisione per settori e argomenti tende a soddisfare e accompagnare il cliente nello scoprire la pluralità delle migliori e più attente offerte editoriali – dalla narrativa alla poesia, dalla politica alla filosofia, dal turismo al tempo libero in generale. Uno spazio sarà dedicato ai titoli degli editori Einaudi e Adelphi. Sarà presente inoltre anche un ampio assortimento di cartoleria, gadget e giochi per bambini.

Gli spazi si presentano completamente rinnovati e riorganizzati secondo il format che contraddistingue librerie.coop. Ambienti interamente “fatti di libri” attraverso una modulazione che propone continuamente volumi che si presentano “da soli”, già dalla copertina.

Per dare il benvenuto ai lettori, dal giorno dell’apertura e per tutto il mese di aprile, i soci Coop avranno diritto al 10% sui libri acquistati e potranno trovare in libreria una selezione di titoli scontati fino al 15%.

Ufficio stampa librerie.coop: Giuditta Bonfiglioliwww.librerie.coop.it

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54consumatori

aprile 2014

Ville, chiese e cascine aperte alla scoperta del territorio

SUPERMILANOdal 29 marzo al 13 aprile 2014

www.supermilano.org - insiemegroane.itnumero verde 800 474747

due settimane a

supeRmilano Otto percorsi tematici con appuntamenti gratuiti all'in-terno di ville storiche, cascine e luoghi artistici aperti per una fe-sta lunga sedici giorni fra eccel-lenze di cultura, gastronomia e turismo ecosostenibile, percorsi e itinerari alla scoperta del terri-torio. Tutto questo è “Due Set-timane a Supermilano” dal 29 marzo al 13 aprile 2014: even-ti ludici e culturali per tutti, con particolare attenzione ai temi di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

arte e cultura / tour20 percorsi turistici gratuiti in pullman o a piedi per scoprire in modo inedito il territorio e le sue tradizioni storiche, artistiche e culturali

arte e cultura / beni 60 beni culturali aperti straor-dinariamente con visite guidate gratuite: ville, chiese, palazzi e spazi d’arte

arte e cultura / eventi200 appuntamenti fra spettacoli, musica, teatro, laboratori, degu-stazioni, conferenze e mostre

percorsi natura e paesaggio30 proposte verdi: Itinerari in bicicletta LET1, Ville Storiche

e Groane, visite e passeggiate a piedi fra parchi e oasi naturalisti-che in compagnia di guide spe-cializzate, riciclo e sostenibilità ambientale

cibo e agricoltura 40 occasioni per tutti i gusti: mercatini bio, prodotti a km zero e gas, orti urbani, sagre, laborato-ri e conferenze sul cibo, degusta-zioni e assaggi

chef in villa3 grandi chef incontrano il pub-blico in prestigiose ville storiche

le settimane dei piccoli 50 iniziative per bambini e fa-miglie con laboratori in fatto-ria, spettacoli teatrali, leccornie

CONSULTA ONLINe IL PROGRAMMA COMPLeTO e TROvA qUeLLO CHe FA PeR Te!www.supermilano.orgwww.insiemegroane.itinfoline: 800474747

scarica l’applicazione gratuita supermilano per conoscere tutti gli appuntamenti. disponibile per iphone, android e tablet.supermilano nordoverst@supermilano1/#supermilanosupermilano1

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55 vita di cooperativa coop lombardia

due settimane a dal 29 marzo al 13 aprile 2014. 200 imperdibili appuntamenti gratuiti per tutti i gusti

e cioccolato, visite guidate e merende

le settimane del risotto 50 ristoranti e trattorie del terri-torio con menù speciali per as-saggiare il piatto più gustoso del-la tradizione lombarda

20 Comuni che comprendono il Sistema culturale Supermi-lano: Arese, Baranzate, Bollate, Cesate, Cornaredo, Garbagnate M.se, Lainate, Novate M.se, Pe-ro, Pregnana M.se, Pogliano M.se, Rho, Senago, Settimo M.se, Sola-ro, Vanzago oltre a Paderno Du-gnano, Cesano Maderno, Desio e Limbiate e al Consorzio Parco del-le Groane.

Fra gli oltre 200 eventi si segnala la rassegna

“CHEF IN VILLA”Grandi maestri della cucina di fama internazionale si presentano al grande pubblico nelle più prestigiose ville storiche del territorio a nord di Milano. domenica 30 marzo 2014 – ore 18ALeSSANDRO BORGHeSeVilla Borromeo Visconti LittaL.go V.Veneto 12 – Lainate

Venerdì 4 aprile 2014 – ore 18DAvIDe OLDANIVilla BurbaC.so Europa 291 – Rho

domenica 13 aprile 2014 – ore 17eRNST KNAMVilla ArconatiVia Fametta 1 – Castellazzo di Bollate in occasione di “Delizie in Villa”

Sabato 5 aprile, dalle 10 alle 20ZOLLA URBANAORTO IN BIBLIOTECABiblioteca Comunale e Cantun SciatinP.zza C.A. Dalla Chiesa - BOLLATEAgricoltura, alimentazione e sostenibilità ambientale con la realizzazione di un orto pubblico in biblioteca. Mercatino bio, laboratori per bambini e adulti, spettacoli e intrattenimenti e presentazioni libri.ZOLLA URBANA è anche a Cesate Domenica 13 aprile. Dalle 10 alle 18 al Que Tal di via Bellini

domenica 13 aprile 2014, dalle ore 10ROMBO D'AUTORE A TUTTO MOTORE!Villa La Valera – AreseConvegno/esposizione di auto storiche in collaborazione con: Registro Italiano Alfa Romeo, Città dei Motori, Scuderia Ferrari Club di Saronno e Harley Davidson. Convegno "il Marchio Alfa Romeo oggi", visite guidate a Villa La Valera e esposizione auto storiche, partenza delle auto per il centro sportivo "Davide Ancilotto", sfilata delle auto storiche e moto per le vie cittadine.

Sabato 12 aprile, dalle 9.30 alle 17Deposito - Officina Treni Trenord via Spadolini, 12 – Novate MilaneseVisita guidata gratuita

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56 vivere bene coop lombardia

silvia amodio

Negli ultimi decenni l’at-teggiamento culturale nei con-fronti degli animali è cambiato. Oltre la metà delle famiglie italia-ne possiede un animale domesti-co e sono sempre più numerosi i ristoranti che offrono un’alterna-tiva vegetariana ai propri clienti. Anche molti zoo, che un tempo ospitavano animali esotici da esi-bire come oggetti, oggi promuo-vono progetti di conservazione in natura e ricerche etologiche. Pur-troppo non tutti hanno seguito questa evoluzione morale, alcuni sono ancora luoghi di detenzio-ne. Il Parco Natura Viva di Vero-na, al contrario, si distingue per una serie di attività legate al be-nessere animale ed è uno dei pun-ti di riferimento più importanti in Italia per il nucleo CITES (Con-vention on International Trade in Endangered Species) che regola il commercio di animali esotici, e per il Corpo Forestale dello Sta-to. Tra le 260 specie che abitano il parco, infatti, ci sono anche gli

animali sequestrati in seguito a maltrattamenti o detenuti illegal-mente, come scimpanzé, varani e tartarughe.Il parco, che si estende su una su-perficie di 42 ettari, è diviso in due aree distinte, il fauna park e il safari park. La prima è visitabile a piedi e include anche l’Aquaterrarium, la Serra Tropicale e il Parco delle Estinzioni, dove è possibile pas-seggiare tra modelli a grandezza naturale. Il safari park, invece, è visitabile in parte con il proprio autoveicolo, qui si possono osservare zebre, gi-raffe, ippopotami, rinoceronti, ma anche l’orice dalle corna a sciabo-la, un’antilope estinta in natura.Negli anni, l’attuale direttore del parco Cesare Avesani si è mostrato attento ai cambiamenti etici e cul-turali che legano l’uomo alla natu-ra. Per questa ragione, ha avviato una serie di sostanziali interventi per adattare la struttura a questa nuova visione. Insieme ad uno zoo-designer tedesco, molte aree sono state modificate tenendo conto delle esigenze degli animali,

dei visitatori e del paesaggio.Il parco collabora con oltre 20 università italiane e fa parte di importanti associazioni interna-zionali che operano sul campo; sono moltissimi i progetti che se-gue legati alla reintroduzione di specie in via di estinzione, tra le quali il bisonte europeo, il grifo-ne, la lince, il gatto selvatico e l’ibis eremita. “Tuttavia, proteggere l’ambien-te - spiega Avesani - non può pre-scindere dall’essere umano. Dob-biamo spostarci verso una visione meno antropocentrica della natu-ra, l’uomo è solo una parte di essa. Per questa ragione, nel caso di ri-cerche che promuoviamo all’este-ro, come quella sui lemuri in Ma-dagascar, abbiamo impostato il lavoro in modo che la popolazio-ne locale sia parte integrante del nostro impegno. È fondamentale far capire che gli animali rappre-sentano una ricchezza che va tu-telata, un concetto che parte dal-la conoscenza, in particolare tra i bambini, che sono i guardiani del-la biodiversità del futuro”.

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7, 14, 21, 28FRATTO_XDUE SPETTACOLI (MAI) SCRITTI DA ANTONIO REZZANEGLI ALLESTIMENTIDI FLAVIA MASTRELLAPRODOTTI DA MASTRELLA REZZACON FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA,TSI LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO

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aprile 2014 vivere bene coop lombardia

Migliorare la propria performance grazie allo sviluppo dell'autoefficaciaA cura della Dott.ssa Deborah Levi, psicologa del benessere e del lavoro

La motivazione a raggiungere un obiettivo (un nuovo lavoro, dimagrire, smettere di fumare ecc.) spesso da sola non è sufficiente, e succede non di rado che, a un certo punto, ci si areni nelle difficoltà incontrate e ci si arrenda, con grande senso di frustrazione e rassegnazione. I circoli viziosi - voglio ma non riesco - possono essere superati, grazie allo sviluppo della propria autoefficacia. Con “autoefficacia” si intende un insieme di caratteristiche cognitive che portano una persona ad avere più o meno fiducia nella propria capacità di portare a termine con successo un obiettivo desiderato, o di sentirsi all’altezza di una situazione. Purtroppo siamo tutti fortemente influenzati da messaggi negativi, che minano il nostro senso di autoefficacia: “a causa della crisi i giovani sono senza futuro”, “chi ha perso lavoro non ne troverà più uno”; “riesce solo chi è raccomandato” ecc. Questi pensieri negativi possono essere identificati e modificati. Possiamo cioè lavorare sulla sfera cognitiva perché nel tempo i nostri pensieri influiscano sui nostri comportamenti e sulle nostre emozioni, rendendoci persone con una maggiore autoefficacia.

Come?– Imparare a essere ottimisti, dicendo a se stessi “a piccoli passi, ma ce la posso fare”; “se mi impegno sicuramente otterrò dei risultati migliori che non fare nulla”. L’ottimismo è un’interpretazione della realtà realistica – ma possibilistica, improntata sugli aspetti vantaggiosi rispetto a quelli svantaggiosi. Un buon livello di ottimismo è indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo nel tempo;

– imparare dall’esperienza negativa, cercando il lato positivo anche nelle situazioni più difficili. Se fino ad ora si è fallito, e ci si è sentiti perennemente in colpa, è utile chiedersi quali siano i vostri pensieri ricorrenti a riguardo. Molto probabilmente sono pensieri distruttivi. Anche i dolori servono se vengono “usati” al meglio;

– non cercare capri espiatori e superare i pensieri superstiziosi, chiedendosi cosa si può fare in prima persona per cambiare o migliorare ogni situazione della propria vita. Perché aspettare che siano gli altri o le situazioni a cambiare? Facciamo noi il primo passo;

– fare un passo alla volta, suddividendo l’obiettivo in tanti piccoli passi. Questo aiuta sia a pianificare meglio il cammino, sia a mantenere alta la motivazione, se a ogni piccolo risultato si impara a gratificarsi con piccoli premi.

I WORKSHOP PER IL PROPRIO BENESSERE La Dott.ssa Deborah Levi, psicologa e responsabile dell’Ambulatorio Lavoro e Benessere, propone i seguenti workshop:- sabato 29 marzo ore 10.00-12.00: Allenare il cervello alla felicità: strategie per imparare a vivere felici- sabato 7 giugno ore 10.00-12.00: L’autoefficacia: la chiave per il successo e la performanceInformazioni e prenotazioni presso il Centro Medico Santagostino e sul sito

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