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Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P....

Date post: 23-Mar-2021
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Controllo dei Robot P. Lino Corso di Controllo dei Robot Dinamica Paolo Lino Dipartimento di Ing. Elettrica e dell’Informazione (DEI)
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Page 1: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

Corso di Controllo dei Robot

Dinamica

Paolo LinoDipartimento di Ing. Elettrica e dell’Informazione (DEI)

Page 2: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

Dinamica del manipolatore

𝐿 = 𝑇 − 𝑈 Lagrangiana del sistema meccanico

𝑇 Energia cinetica totale del sistema

𝑈 Energia potenziale totale del sistema

i

ii

LL

dt

d

Equazioni di Lagrange

i = 1, 2, …, n

i è la forza generalizzata associata alla coordinata generalizzata i

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Controllo dei Robot P. Lino

Per un manipolatore a catena aperta la scelta più naturale per le coordinate generalizzate

è data dalle variabili di giunto 𝑞 = 𝜆1, 𝜆2, … , 𝜆𝑛𝑇

Alle forze generalizzate daranno contributo le forze non conservative che compiono

lavoro su 𝑞𝑖, in altre parole le coppie generate ai giunti dagli attuatori, le coppie d’attrito

dei giunti, nonché le coppie ai giunti indotte da forze esplicate dall’organo terminale

sull’ambiente in situazione di contatto.

Il termine coppia è usato come sinonimo della forza generalizzata al giunto.

𝑑

𝑑𝑡

𝜕𝐿

𝜕 𝜆𝑖−𝜕𝐿

𝜕𝜆𝑖= 𝜁𝑖

𝑑

𝑑𝑡

𝜕𝐿

𝜕 𝑞

𝑇

−𝜕𝐿

𝜕𝑞

𝑇

= 𝜻

Page 4: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

Esempio

𝑘𝑟 =𝑟

𝑟𝑚=𝜗𝑚𝜗

=𝜔𝑚

𝜔

rapporto di trasmissione

della coppia cinematica

Cm

Fm

ϑm

ϑ

I

Im

mg

lF

Braccio attuato mediante

riduttore meccanico

Le coppie ai giunti sono fornite dai motori tramite opportuni organi di

trasmissione meccanica del moto.

In alternativa, si possono avere giunti azionati con motori calettati

direttamente sull’asse di rotazione senza organi di trasmissione.

Page 5: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

Esempio

𝑘𝑟 =𝑟

𝑟𝑚=𝜗𝑚𝜗

=𝜔𝑚

𝜔

rapporto di trasmissione

della coppia cinematica

𝐶𝑚 = 𝐼𝑚 𝜔𝑚 + 𝐹𝑚𝜔𝑚 + 𝑓𝑟𝑚

𝑓𝑟 = 𝐼 𝜔 + 𝐹𝜔 +𝑚𝑔𝑙 sin 𝜗

𝐶𝑚 = 𝐼𝑒𝑞 𝜔𝑚 + 𝐹𝑒𝑞𝜔𝑚 +𝑚𝑔𝑙

𝑘𝑟sin

𝜗𝑚𝑘𝑟

𝐼𝑒𝑞 = 𝐼𝑚 +𝐼

𝑘𝑟2

𝐹𝑒𝑞 = 𝐹𝑚 +𝐹

𝑘𝑟2

Cm

Fm

ϑm

ϑ

I

Im

mg

lF

Braccio attuato mediante

riduttore meccanico

Page 6: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

Esempio

𝑇 =1

2𝐼 𝜗2 +

1

2𝐼𝑚𝑘𝑟

2 𝜗2

𝑈 = 𝑚𝑔𝑙 ∙ 1 − cos 𝜗

𝐿 = 𝑇 − 𝑈 =1

2𝐼 𝜗2 +

1

2𝐼𝑚𝑘𝑟

2 𝜗2 −𝑚𝑔𝑙 ∙ 1 − cos 𝜗

𝐼 + 𝐼𝑚𝑘𝑟2 𝜗 + 𝑚𝑔𝑙 sin 𝜗 = 𝜁

𝜁 = 𝜏 − 𝐹 𝜗 − 𝐹𝑚𝑘𝑟2 𝜗

𝐼 + 𝐼𝑚𝑘𝑟2 𝜗 + 𝐹 + 𝐹𝑚𝑘𝑟

2 𝜗 + 𝑚𝑔𝑙 sin 𝜗 = 𝜏

Braccio attuato mediante

riduttore meccanico

Cm

Fm

ϑm

ϑ

I

Im

mg

lF

𝑑

𝑑𝑡

𝜕𝐿

𝜕 𝜆𝑖−𝜕𝐿

𝜕𝜆𝑖= 𝜁𝑖

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Controllo dei Robot P. Lino

n

i

miiTTT

1

energia cinetica del braccio i energia cinetica del motore che aziona il giunto i.

i

i Vi

T

i dVppT

**

2

1

vettore velocità lineare densità della particella elementare di volume dV

Determinazione dell’energia cinetica

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Controllo dei Robot P. Lino

baricentro

Particella

elementare

ii

i

V

i dVpm

p

*1

ipp

r

r

r

r i

iz

iy

ix

i

*

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Controllo dei Robot P. Lino

iiiii rSprppii

)(*

i

i Vi

T

i dVppT

**

2

1Sostituendo in

iii

iii

ppmdVppT

V

T

2

1

2

1

02

12

2

12 *

i

iii

i Vii

T

Vii

TdVppSpdVrSp

iV

ii

TT

iV

iii

TT

iii

dVrSrSdVrSSr

2

1

2

1

traslazione

mutuo

rotazione

iiiiiii rvpp ,11,11 regola di composizione delle velocità

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Controllo dei Robot P. Lino

0

0

0

ixiy

ixiz

iyiz

i

rr

rr

rr

rS

i

T

iV

iii

TT

i ii

IdVrSSr 2

1

2

1

zzyzxz

yzyyxy

xzxyxx

ixiyiziyizix

iziyizixiyix

izixiyixiziy

iii

iii

iii

i

III

III

III

dVrrdVrrdVrr

dVrrdVrrdVrr

dVrrdVrrdVrr

I

22

22

22

Tensore d’inerzia relativo al baricentro del braccio i espresso in terna base

Poiché

Il contributo rotazionale si può esprimere come segue:

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Controllo dei Robot P. Lino

La posizione del braccio i dipende dalla configurazione del manipolatore

Se la velocità del braccio i viene espressa con riferimento ad una terna

solidale al braccio i (secondo a convezione di D – H), si ottiene:

i

T

i

i

i R

matrice di rotazione dalla terna solidale

al braccio i alla terna baseT

i

i

i RIRIii

Tensore espresso con riferimento alla terna i (tensore costante)

Se la terna solidale al braccio i coincide con la terna centrale (principale)

d’inerzia, i prodotti d’inerzia sono nulli e il tensore d’inerzia relativo al

baricentro (all’origine della terna) è una matrice diagonale

funzione della configurazione𝐼ℓ𝑖

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Controllo dei Robot P. Lino

i

T

i

i

i

T

i

TRIRppmT

iiiii

2

1

2

1

qJqJqJ

qJqJqJp

ii

i

i

ii

i

i

i

ii

pipp

0010

1

...

...

1

1

0...0...

0...0...

000 1

1

i

i

ii

i

i

ii

JJJ

JJJ ppp

rotoidale giunto unper

prismatico giunto unper 0

rotoidale giunto unper p

prismatico giunto unper

1

0

11

1

i

j

jj

j

p

zJ

pz

zJ

i

j

i

j

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Controllo dei Robot P. Lino

qJRIRJqqJJqmT i

i

iii

ii

T

i

i

i

TT

p

T

p

T

00

2

1

2

1

Energia cinetica del braccio

i

T

i

i

i

T

i

TRIRppmT

iiiii

2

1

2

1

qJ

qJp

i

i

i

i

p

0

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Controllo dei Robot P. Lino

Energia cinetica dell’attuatore:

Il motore del giunto 𝑖 si ritiene

posto sul braccio 𝑖 − 1 (in modo

da alleggerire il carico dinamico

dei primi giunti della catena)

Coppie ai giunti sono fornite dai motori tramite organi di trasmissione

meccanica

In alternativa, giunti azionati con motori calettati direttamente sull’asse di

rotazione senza organi di trasmissione.

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Controllo dei Robot P. Lino

iiiiiii m

i

m

T

mm

T

mmm IppmT 2

1

2

1

ii mir qk

rapporto di trasmissione meccanica

velocità angolare

del rotore

iii mirim zqk 1

𝑘𝑟 =𝑟

𝑟𝑚=𝜗𝑚𝜗

=𝜔𝑚

𝜔

massa del rotore

velocità lineare del baricentro del rotore

tensore d’inerzia del rotore relativo al baricentro

velocità angolare del rotore

velocità angolare

del braccio 𝑖 − 1

versore dell’asse del rotore

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Controllo dei Robot P. Lino

qJ

qJp

i

i

i

i

m

m

m

pm

0

0...0...

0...0...

000 1

11

i

i

ii

i

i

ii

mmm

m

p

m

p

m

p

JJJ

JJJ

ij z

1-1,2,...ij

rotoidale giunto unper p

prismatico giunto unper

0

0

11

1

i

ii

i

ji

j

i

j

mr

m

jmj

jm

p

k

JJ

pz

zJ

qJRIRJqqJJqmT i

i

i

ii

iii

ii

mT

m

m

mm

TmTm

p

Tm

p

T

mm

002

1

2

1

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Controllo dei Robot P. Lino

qJRIRJqqJJqmT i

i

i

ii

iii

ii

mT

m

m

mm

TmTm

p

Tm

p

T

mm

002

1

2

1

qJRIRJqqJJqmT i

i

iii

ii

T

i

i

i

TT

p

T

p

T

00

2

1

2

1

n

i

miiTTT

1

qqBqqqqbT Tn

i

n

j

jiij

2

1)(

2

1

1 1

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

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Controllo dei Robot P. Lino

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

B(q) è la matrice d’inerzia (n x n) che risulta:

Simmetrica

Definita positiva

Dipendente dalla configurazione

qqBqqqqbT Tn

i

n

j

jiij

2

1)(

2

1

1 1

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Controllo dei Robot P. Lino

n

i

miiUUU

1

Energia potenziale del braccio iEnergia potenziale del motore

che aziona il braccio i

ii

ii

pgmdVpgUT

Vi

T

0

*

0

vettore accelerazione gravitazionale riferito alla terna base

(ad esempio g0 = [0, 0, -g]T se l’asse z è quello verticale)

Determinazione dell’energia potenziale

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Controllo dei Robot P. Lino

iii m

T

mm pgmU 0

n

i

m

T

m

T

iiiipgmpgmU

1

00

Funzione delle sole variabili di giunto

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Controllo dei Robot P. Lino

Equazioni del moto

𝑑

𝑑𝑡

𝜕𝐿

𝜕 𝑞

𝑇

−𝜕𝐿

𝜕𝑞

𝑇

= 𝜻

𝐿 𝑞, 𝑞 = 𝑇 𝑞, 𝑞 − 𝑈 𝑞, 𝑞

𝐵 𝑞 𝑞 + 𝑛 𝑞, 𝑞 = 𝜻

𝑛 𝑞, 𝑞 = 𝐵 𝑞 𝑞 −1

2

𝜕

𝜕𝑞 𝑞𝑇𝐵 𝑞 𝑞

𝑇

+𝜕𝑈 𝑞

𝜕𝑞

𝑇

In forma matriciale:

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Controllo dei Robot P. Lino

Equazioni del moto

n

i

m

T

m

Tn

i

n

j

jiij qpgmqpgmqqqbqqUqqTqqLiiii

1

00

1 1

)()()(2

1,,,

i

ii

LL

dt

d

n

j i

mT

m

i

Tn

j

n

k

jk

i

jk

i q

pgm

q

pgmqq

q

qb

q

L j

j

j

j

1

00

1 1

)(

2

1

n

j

m

p

T

mp

Tn

j

n

k

jk

i

jk

i

qjgmqjgmqqq

qb

q

Lj

ij

j

ij

1

00

1 1

)()()(

2

1

Page 23: Controllo dei Robot - poliba.itBraccio attuato mediante riduttore meccanico. Controllo dei Robot P. Lino. Esempio. = 1 2 𝜗 2+ 1 2 2𝜗 2. = ∙1−cos𝜗 𝐿= − = 1 2 𝜗

Controllo dei Robot P. Lino

n

j

m

p

T

mp

T

i qjgmqjgmqg j

ij

j

ij

1

00 )()()(

contributo

gravitazionalePosto

)()(

2

1

1 1

qgqqq

qb

q

Li

n

j

n

k

jk

i

jk

i

n

j

jij

i

qqbq

L

1

)(

n

j

n

k

jk

k

ijn

j

jij

i

qqq

qbqqb

q

L

dt

d

1 11

)(

n

j

j

ijn

j

jij

i

qdt

qdbqqb

q

L

dt

d

11

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Controllo dei Robot P. Lino

Equazioni del moto

i

n

j

n

k

ijk

i

jkn

j

n

k

jk

k

ijn

j

jij qgqqq

bqq

q

qbqqb

1 11 11

)(2

1)(

i

jk

k

ij

ijkq

b

q

bh

2

1Posto

ii

n

j

n

k

jkijk

n

j

jij qgqqqhqqb

)()(1 11

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Controllo dei Robot P. Lino

Interpretazione fisica

ii

n

j

n

k

jkijk

n

j

jij qgqqqhqqb

)()(1 11

Termini di accelerazione

• bii rappresenta il momento

d’inerzia visto dall’asse del

giunto i, nella configurazione

corrente del manipolatore,

quando gli altri giunti sono

bloccati

• il coefficiente bij tiene conto

dell’effetto dell’accelerazione

del giunti j sul giunto i.

2

jijjqh

Termini quadrati in velocità

• rappresenta l’effetto

centrifugo indotto al giunto

i dalla velocità del giunto j

hiii = 0 poiché

• rappresenta l’effetto di

Coriolis indotto al giunto i

dalle velocità dei giunti j e k

0

i

ii

q

b

kjijk qqh

Termini dipendenti

solo dalla

configurazione

gi(q) rappresenta le

coppie generate

all’asse del giunto i

nella configurazione

corrente del

manipolatore per

effetto della gravità

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Controllo dei Robot P. Lino

Coppie di attrito

statico

Forze non conservative

qqf ,

)sgn(qFf ss

Forze n.c. che

compiono lavoro

Coppie di

attuazione

ai giunti t

Coppie di

attrito viscoso

Fv q

Coppie di attuazione

a bilanciamento di

forze di contatto

esterne JT(q)h

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Controllo dei Robot P. Lino

Modello dinamico nello spazio dei giunti

n

j

n

k

jkijk

n

j

jij qqhqc1 11

C è una matrice scelta in modo tale da soddisfare :

hqJqgqFqFqqqCqqB T

sv t sgn,

La scelta della matrice C non è univoca

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Controllo dei Robot P. Lino

Proprietà notevoli delle equazioni della dinamica

Antisimmetria della matrice CB 2

Una possibile scelta per la matrice 𝐶

n

j

n

k

jk

i

jk

j

ikn

j

n

k

jk

k

ij

n

j

n

k

jk

i

jk

k

ijn

j

n

k

jkijk

n

j

jij

qqq

b

q

bqq

q

b

qqq

b

q

bqqhqc

1 11 1

1 11 11

2

1

2

1

2

1

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Controllo dei Robot P. Lino

Di conseguenza :

n

k

kijkij qcc1

i

jk

j

ik

k

ij

ijkq

b

q

b

q

bc

2

1Simboli di Christoffel del primo tipo

),(2)(),( qqCqBqqN Tale scelta genera una matrice

antisimmetrica 𝑵 𝒒, 𝒒

In particolare : 0),( qqqNqT Per qualunque scelta della matrice C

Si può dimostrare che tale relazione è una diretta conseguenza del principio

di conservazione dell’energia (La derivata totale dell’energia cinetica bilancia

la potenza generata da tutte le forze agenti ai giunti del manipolatore)

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Controllo dei Robot P. Lino

Linearità nei parametri dinamici

t qgqFqFqqqCqqB sv sgn,

t ),,( qqqY

n

1

baricentro del braccio tensore d’inerzia rispetto al baricentro

momento d’inerzia del rotore

TmizziyziyyixzixyixxzCiyCixCiii iiiiIIIIIIImmmm ˆˆˆˆˆˆ

massa complessiva del braccio

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

y0

x0

θ1

θ2

ℓ1

ℓ2

hqJqgqFqFqqqCqqB T

sv t sgn,

𝑚ℓ𝑖 massa del braccio 𝑖

𝑚𝑚𝑖massa del rotore del motore 𝑖

𝐼ℓ𝑖 momento di inerzia del braccio 𝑖relativo al baricentro intorno a 𝑧0

𝐼𝑚𝑖momento di inerzia del rotore 𝑖intorno all’asse

Si assume che i due motori siano sugli assi dei giunti, con baricentro in

corrispondenza delle origini delle rispettive terne

ℓ𝑖 distanza del baricentro del

braccio 𝑖 dal giunto 𝑖

𝑎𝑖 lunghezza del braccio 𝑖

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝑗𝑃𝑗ℓ𝑖 = 𝑧𝑗−1 ∧ 𝑝ℓ𝑖 − 𝑝𝑗−1

𝑗𝑂𝑗ℓ𝑖 = 𝑧𝑗−1

𝑝ℓ𝑖 = 𝐽𝑃ℓ𝑖 𝑞 = 𝑗𝑃1

ℓ𝑖 𝑗𝑃2ℓ𝑖 ⋯ 𝑗𝑃𝑖

ℓ𝑖 0 ⋯ 0 𝑞

𝜔𝑖 = 𝐽𝑂ℓ𝑖 𝑞 = 𝑗𝑂1

ℓ𝑖 𝑗𝑂2ℓ𝑖 ⋯ 𝑗𝑂𝑖

ℓ𝑖 0 ⋯ 0 𝑞

𝐽𝑃ℓ1 = 𝑗𝑃1

ℓ1 0 = 𝑧0 ∧ 𝑝ℓ1 − 𝑝0 0

𝐽𝑂ℓ1 = 𝑗𝑂1

ℓ1 0 = 𝑧0 0

𝐽𝑃ℓ2 = 𝑗𝑃1

ℓ2 𝑗𝑃2ℓ2 = 𝑧0 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝0 𝑧1 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝1

𝐽𝑂ℓ2 = 𝑗𝑂1

ℓ2 𝑗𝑂2ℓ2 = 𝑧0 𝑧1

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝑧0 =001

𝑧1 =001

𝑝0 =000

𝑝1 =𝑎1𝑐1𝑎1𝑠10

𝑝ℓ1 =ℓ1𝑐1ℓ1𝑠10

𝑝ℓ2 =𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12𝑎1𝑠1 + ℓ2𝑠12

0

𝑧0 ∧ 𝑝ℓ1 − 𝑝0 =−ℓ1𝑠1ℓ1𝑐10

𝑃 ∧ 𝑄 =

𝑄𝑦𝑃𝑧 − 𝑄𝑧𝑃𝑦𝑄𝑧𝑃𝑥 − 𝑄𝑥𝑃𝑧𝑄𝑥𝑃𝑦 − 𝑄𝑦𝑃𝑥

𝑃 ≡ 𝑃𝑥, 𝑃𝑦 , 𝑃𝑧

𝑄 ≡ 𝑄𝑥, 𝑄𝑦, 𝑄𝑧

𝑧0 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝0 =−𝑎1𝑠1 − ℓ2𝑠12𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12

0

𝑧1 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝1 =−ℓ2𝑠12ℓ2𝑐120

prodotto vettoriale

tra due vettori

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝐽𝑃ℓ1 = 𝑧0 ∧ 𝑝ℓ1 − 𝑝0 0 =

−ℓ1𝑠1 0ℓ1𝑐1 00 0

𝐽𝑂ℓ1 = 𝑧0 0 =

0 00 01 0

𝐽𝑂ℓ2 = 𝑧0 𝑧1 =

0 00 01 1

𝐽𝑃ℓ2 = 𝑧0 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝0 𝑧1 ∧ 𝑝ℓ2 − 𝑝1 =

−𝑎1𝑠1 − ℓ2𝑠12 −ℓ2𝑠12𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12 ℓ2𝑐12

0 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝐽𝑃𝑚1 = 0 0 =

0 00 00 0

𝐽𝑂𝑚1 = 𝑘𝑟1𝑧𝑚1

0 =0 00 0𝑘𝑟1 0

𝐽𝑂𝑚2 = 𝑗𝑂1

ℓ2 𝑘𝑟2𝑧𝑚2=

0 00 01 𝑘𝑟2

𝐽𝑃𝑚2 = 𝑧0 ∧ 𝑝𝑚2

− 𝑝0 0 =−𝑎1𝑠1 0𝑎1𝑐1 00 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

𝐽𝑃ℓ1

𝑇𝐽𝑃ℓ1 = ℓ1

2 00 0

𝐽𝑃ℓ2

𝑇𝐽𝑃ℓ2 =

−𝑎1𝑠1 − ℓ2𝑠12 𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12 0−ℓ2𝑠12 ℓ2𝑐12 0

−𝑎1𝑠1 − ℓ2𝑠12 −ℓ2𝑠12𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12 ℓ2𝑐12

0 0

=

=𝑎12 + ℓ2

2 + 2𝑎1ℓ2𝑐2 ℓ2𝑎1𝑐2ℓ2𝑎1𝑐2 ℓ2

2

𝐽𝑃𝑚1

𝑇𝐽𝑃𝑚1 =

0 00 0

𝐽𝑃𝑚2

𝑇𝐽𝑃𝑚2 =

−𝑎1𝑠1 𝑎1𝑐1 00 0 0

−𝑎1𝑠1 0𝑎1𝑐1 00 0

= 𝑎12𝑠1

2 + 𝑎12𝑐1

2 00 0

= 𝑎12 00 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

𝐼ℓ𝑖 =

𝐼ℓ𝑖𝑥𝑥 −𝐼ℓ𝑖𝑥𝑦 −𝐼ℓ𝑖𝑥𝑧−𝐼ℓ𝑖𝑥𝑦 𝐼ℓ𝑖𝑥𝑥 −𝐼ℓ𝑖𝑦𝑧−𝐼ℓ𝑖𝑥𝑧 −𝐼ℓ𝑖𝑦𝑧 𝐼ℓ𝑖𝑧𝑧

𝐽𝑂ℓ1

𝑇𝐼ℓ1𝐽𝑂

ℓ1 =0 0 10 0 0

𝐼ℓ1𝑥𝑥 −𝐼ℓ1𝑥𝑦 −𝐼ℓ1𝑥𝑧−𝐼ℓ1𝑥𝑦 𝐼ℓ1𝑥𝑥 −𝐼ℓ1𝑦𝑧−𝐼ℓ1𝑥𝑧 −𝐼ℓ1𝑦𝑧 𝐼ℓ1𝑧𝑧

0 00 01 0

=𝐼ℓ1𝑧𝑧 0

0 0

𝐽𝑂ℓ2

𝑇𝐼ℓ2𝐽𝑂

ℓ2 =0 0 10 0 1

𝐼ℓ2𝑥𝑥 −𝐼ℓ2𝑥𝑦 −𝐼ℓ2𝑥𝑧−𝐼ℓ2𝑥𝑦 𝐼ℓ2𝑥𝑥 −𝐼ℓ2𝑦𝑧−𝐼ℓ2𝑥𝑧 −𝐼ℓ2𝑦𝑧 𝐼ℓ2𝑧𝑧

0 00 01 1

=𝐼ℓ2𝑧𝑧 𝐼ℓ2𝑧𝑧𝐼ℓ2𝑧𝑧 𝐼ℓ2𝑧𝑧

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

n

i

mT

m

m

mm

Tmm

p

Tm

pmp

T

i

i

i

T

p

T

pi

i

i

ii

iii

i

i

i

iii

iJRIRJJJmJRIRJJJmqB

1

000

𝐽𝑂𝑚1

𝑇𝑅𝑚1

𝐼𝑚1

𝑚1𝑅𝑚1𝑇 𝐽𝑂

𝑚1 =0 0 𝑘𝑟10 0 0

∗ ∗ 0∗ ∗ 00 0 𝐼𝑚1𝑧𝑧

0 00 0𝑘𝑟1 0

=𝑘𝑟12 𝐼𝑚1𝑧𝑧

0

0 0

𝐼𝑚𝑖

𝑚𝑖 =

𝐼𝑚𝑖𝑥𝑥𝑚𝑖 0 0

0 𝐼𝑚𝑖𝑦𝑦𝑚𝑖 0

0 0 𝐼𝑚𝑖𝑧𝑧𝑚𝑖

𝑅𝑚1=

∗ ∗ 0∗ ∗ 00 0 1

𝑅𝑚2=

∗ ∗ 0∗ ∗ 00 0 1

𝐽𝑂𝑚2

𝑇𝑅𝑚2

𝐼𝑚2

𝑚2𝑅𝑚2𝑇 𝐽𝑂

𝑚2 =0 0 10 0 𝑘𝑟2

∗ ∗ 0∗ ∗ 00 0 𝐼𝑚2𝑧𝑧

0 00 01 𝑘𝑟2

=𝐼𝑚2𝑧𝑧

𝑘𝑟2𝐼𝑚2𝑧𝑧

𝑘𝑟2𝐼𝑚2𝑧𝑧𝑘𝑟22 𝐼𝑚2𝑧𝑧

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝐵 𝑞 =𝑏11 𝑞 𝑏12 𝑞

𝑏21 𝑞 𝑏12 𝑞=

𝑏11 𝜃2 𝑏12 𝜃2𝑏21 𝜃2 𝑏12 𝜃2

𝑏11 = 𝐼ℓ1 +𝑚ℓ1ℓ12 + 𝑘𝑟1

2 𝐼𝑚1+ 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 𝑎1

2 + ℓ22 + 2𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝐼𝑚2

+𝑚𝑚2𝑎12

𝑏12 = 𝑏21 = 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 ℓ22 + 𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝑘𝑟2𝐼𝑚2

𝑏22 = 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2ℓ22 + 𝑘𝑟2

2 𝐼𝑚2

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝑐𝑖𝑗 =

𝑘=1

𝑛

𝑐𝑖𝑗𝑘 𝑞𝑘 𝑐𝑖𝑗𝑘 =1

2

𝜕𝑏𝑖𝑗

𝜕𝑞𝑘+𝜕𝑏𝑖𝑘𝜕𝑞𝑗

−𝜕𝑏𝑗𝑘

𝜕𝑞𝑖

𝑏11 = 𝐼ℓ1 +𝑚ℓ1ℓ12 + 𝑘𝑟1

2 𝐼𝑚1+ 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 𝑎1

2 + ℓ22 + 2𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝐼𝑚2

+𝑚𝑚2𝑎12

𝑏12 = 𝑏21 = 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 ℓ22 + 𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝑘𝑟2𝐼𝑚2

𝑏22 = 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2ℓ22 + 𝑘𝑟2

2 𝐼𝑚2

𝑐111 =1

2

𝜕𝑏11𝜕𝑞1

= 0 𝑐112 = 𝑐121 =1

2

𝜕𝑏11𝜕𝑞2

= −𝑚ℓ2𝑎1ℓ2𝑠2 = ℎ

𝑐𝑖𝑗𝑘 = 𝑐𝑖𝑘𝑗

𝑐122 =𝜕𝑏12𝜕𝑞2

−1

2

𝜕𝑏22𝜕𝑞1

= ℎ 𝑐211 =𝜕𝑏21𝜕𝑞1

−1

2

𝜕𝑏11𝜕𝑞2

= −ℎ

𝑐212 = 𝑐221 =1

2

𝜕𝑏22𝜕𝑞1

= 0 𝑐222 =1

2

𝜕𝑏22𝜕𝑞2

= 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝑐𝑖𝑗 =

𝑘=1

𝑛

𝑐𝑖𝑗𝑘 𝑞𝑘

𝑐111 = 0 𝑐112 = 𝑐121 = ℎ 𝑐122 = ℎ

𝑐211 = −ℎ 𝑐212 = 0 𝑐222 = 0

𝐶 𝑞, 𝑞 =ℎ 𝜃2 ℎ 𝜃1 + 𝜃2

−ℎ 𝜃1 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝑔0 =0−𝑔0

𝑔𝑖 𝑞 = −

𝑗=1

𝑛

𝑚ℓ𝑗𝑔0𝑇𝐽𝑝𝑖

ℓ𝑗 𝑞 + 𝑚𝑚𝑗𝑔0𝑇𝐽𝑝𝑖

𝑚𝑗 𝑞

𝑔1 = 𝑚ℓ1ℓ1 +𝑚𝑚2𝑎1 +𝑚ℓ2𝑎1 𝑔𝑐1 +𝑚ℓ2ℓ2𝑔𝑐12

𝑔2 = 𝑚ℓ2ℓ2𝑔𝑐12

𝐽𝑃ℓ1 =

−ℓ1𝑠1 0ℓ1𝑐1 00 0

𝐽𝑃ℓ2 =

−𝑎1𝑠1 − ℓ2𝑠12 −ℓ2𝑠12𝑎1𝑐1 + ℓ2𝑐12 ℓ2𝑐12

0 0

𝐽𝑃𝑚1 =

0 00 00 0

𝐽𝑃𝑚2 =

−𝑎1𝑠1 0𝑎1𝑐1 00 0

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Controllo dei Robot P. Lino

Esempio: Manipolatore planare a due bracci

𝐼ℓ1 +𝑚ℓ1ℓ12 + 𝑘𝑟1

2 𝐼𝑚1+ 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 𝑎1

2 + ℓ22 + 2𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝐼𝑚2

+𝑚𝑚2𝑎12 𝜃1 +

+ 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 ℓ22 + 𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝑘𝑟2𝐼𝑚2

𝜃2 − 2𝑚ℓ2𝑎1ℓ2𝑠2 𝜃1 𝜃2 −𝑚ℓ2𝑎1ℓ2𝑠2

𝜃22 +

+ 𝑚ℓ1ℓ1 +𝑚𝑚2𝑎1 +𝑚ℓ2𝑎1 𝑔𝑐1 +𝑚ℓ2ℓ2𝑔𝑐12 = 𝜏1

hqJqgqFqFqqqCqqB T

sv t sgn,

𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2 ℓ22 + 𝑎1ℓ2𝑐2 + 𝑘𝑟2𝐼𝑚2

𝜃1 + 𝐼ℓ2 +𝑚ℓ2ℓ22 + 𝑘𝑟2

2 𝐼𝑚2 𝜃2 +

+𝑚ℓ2𝑎1ℓ2𝑠2 𝜃12 +𝑚ℓ2ℓ2𝑔𝑐12 = 𝜏2

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Controllo dei Robot P. Lino

Modello Dinamico nello Spazio Operativo

Si vogliono descrivere le equazioni del moto direttamente nellospazio operativo, legando le forze generalizzate agenti sulmanipolatore e l’insieme minimo di variabili che descrivonoposizione e orientamento dell’organo terminale nello spaziooperativo

La caratterizzazione con la lagrangiana nello spazio operativo nonconsente di trattare con manipolatori ridondanti, in quanto levariabili non costituiscono un set di coordinate generalizzate

Non è infatti possibile descrivere in questo caso i moti interni dellastruttura provocati da un insieme di forze generalizzate ai giunti ilcui effetto sul moto dell’organo terminale sia nullo

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Controllo dei Robot P. Lino

hqJqgqFqFqqqCqqB T

sv )()()sgn(),()( t

hqJqBqgqBqqqCqBq T )()()()(),()( 111 t

t )(qJ T

hqJqBqgqBqqqCqBq T )()()()(),()( 111

Trascurando le forze di attrito ai giunti

qqJx A )(

qqqJqqJx AA ),()(

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Controllo dei Robot P. Lino

J = TA()JAT

A

T

A

T TJJ

qqqJhTqJqBqJqgqBqJqqqCqBqJx A

T

A

T

AAAA ),()()()()()()(),()()( 111

A

T

AT A

T

A hhT

AA

T

AAAAA hqJqBqJqqqJqgqBqJqqqCqBqJx )()()(),()()()(),()()( 111

gBJBg

qJBqCBJBxC

JBJB

AAA

AAAAA

T

AAA

1

1

11

qqqJhqJqBqJqgqBqJqqqCqBqJx A

T

AAA ),()()()()()()(),()()( 111

Legame tra Jacobiano

analitico e geometrico

Si pone:

Ponendo:

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Controllo dei Robot P. Lino

AA

T

AAAAAAAAAA hJBJBqJBgBJBqCBJBxB 111

AAAAA hgxCxB

AAAAA hxgxxxCxxB )(),()(

Modello Dinamico nello Spazio Operativo

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Controllo dei Robot P. Lino

Osservazioni Il modello è formalmente analogo a quello nello spazio dei giunti

Come nello studio della cinematica differenziale, nel caso disingolarità non è possibile effettuare l’inversa dello jacobiano equindi la trattazione necessita di particolari accorgimenti

Il modello è valido anche per manipolatori ridondanti, benché le

variabili x non costituiscano un insieme di coordinategeneralizzate

In questo caso la matrice BA caratterizza una pseudo-energiacinetica

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Controllo dei Robot P. Lino

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

Dinamica diretta: determinare le accelerazioni all’organo

terminale assegnando le coppie ai giunti e le forze/coppie

applicate all’organo terminale. Per un manipolatore ridondante

il modello dinamico nello s.o. non è direttamente utilizzabile in

quanto t = JT(q) ha soluzioni in solo se

In modelli di simulazione, si lavora nello spazio dei giunti per

poi ottenere le variabili dello s.o. tramite la cinematica diretta

)Im( TJt

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Controllo dei Robot P. Lino

Dinamica Inversa: determinare le coppie ai giunti necessarie

alla generazione di un moto specifico assegnato (in termini di

posizione, velocità, accelerazione dell’organo terminale)

Si può invertire la cinematica e lavorare successivamente nello

spazio dei giunti (calcolo delle coppie mediante modello

dinamico nello spazio dei giunti)

In alternativa si può usare il modello nello s.o. per calcolare le

A e poi calcolare le t tramite trasposta dello Jacobiano.

Con tali tecniche la ridondanza non viene sfruttata, in quanto le

coppie calcolate non generano moti interni per la struttura

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

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Controllo dei Robot P. Lino

E’ possibile risolvere la ridondanza a livello dinamico

Ricordando

gBJBg

qJBqCBJBxC

JBJB

AAA

AAAAA

T

AAA

1

1

11

Il modello nello spazio operativo

AAAAAAAA hgBJBqCBJBqJxB 11)(

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

AA

T

AAAAAAAAAA hJBJBqJBgBJBqCBJBxB 111

può essere scritto come

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Controllo dei Robot P. Lino

AAAAAAAA hgBJBqCBJBqJxB 11)(

Sappiamo che qqqJqqJx AA ),()(

AAAAAAAA hgBJBqCBJBqJB 11

Poniamo )()()()( 1 qBqJqBqJ A

T

AA

AA

T

A hgqCqBJ )(

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

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Controllo dei Robot P. Lino

AA

T

A hgqCqBJ )(

Modello dinamico nello

spazio dei giunti

AAA

T

A

T

A hhJJ t )(

Da cui

A

T

AJ t

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

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Controllo dei Robot P. Lino

A

T

AJ t

La soluzione in t di questa equazione è

a

T

A

T

AA

T

A JqJIqJ tt ))(()(

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo

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Controllo dei Robot P. Lino

a

T

A

T

AA

T

A JqJIqJ tt ))(()(

• Tale soluzione si ottiene tenendo conto del fatto

che è una pseudo-inversa destra di pesata

secondo la matrice B-1

• Il vettore ta non dà contributo di forza all’organo

terminale, ma genera moti interni della struttura da

impiegare per la gestione della ridondanza a livello

dinamico

T

AJ T

AJ

Dinamica Diretta e Inversa nello Spazio Operativo


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