Date post: | 15-Feb-2019 |
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Ic Petritoli
Conversazione clinica sull’idea di confine –
classe quinta –Scuola Primaria di Monte Giberto-ins.Clara Rossi
CONFINE/REGIONE. Domande per conversazione clinica.
Che cosa vi fa venire in mente la parola confine/regione?
Ce cosa è per voi un confine/una regione?
Quanti tipi di confini/regioni possono esserci?
Quali tipi di confini/regioni conoscete?
Chi crea un confine/una regione?Chi crea un confine/una regione?
Come si origina un confine/una regione? Quali sono le fasi di definizione
di un confine/di una regione?
Quando si origina un confine/una regione?
Che cosa succede in un confine/regione?
Chi abita un confine/una regione?
Secondo voi, chi abita in un confine in quale condizione si trova a vivere?
Perché?
Esistono dei territori senza confine? Come mai?
Fas
e Obiettivo Discipline coinvolte
Descrizione dell’attività
Repertorio ORMOrganizza
zioneRisorse
(Materiali, mezzi)
Metodi
1 Conoscere la
percezione che
gli alunni
hanno del
concetto di
confine e di G
eog
rafia
; Sto
ria
Conversazione
sul concetto di
CONFINE e di
REGIONE.
Lettura del brano
antologico tratto
La
voro
in g
rupp
o cl
ass
e e
in
divi
dua
le
Brano
antologico
tratto da
“L’inventore
di sogni”
Euristico-partecipativo, dialogico; attività ludica confine e di
regione e il
significato che
attribuiscono
ai due termini.
Ge
ogra
fia; S
toria
antologico tratto
da “L’inventore
di sogni” e
discussione
La
voro
in g
rupp
o cl
ass
e e
in
divi
dua
le
ludica brainstorming.
•• AVDIL
• 1-Mi fa venire in mente una linea che delimita qualcosa.
• 2- Mi fa venire in mente una linea che delimita qualcosa.
• 3-Molti
• 4 -Non ne conosco tanti, solo quelli che delimitano una Regione.
• 5- Una persona.
• 6- Non lo so, credo che si origini da una persona che lo decide.
• 7- Quando la persona vuole metterlo.
• 8- Si commercia credo
• 9- Le persone.
• 10 -Come tutti gli altri.
• 11- Non credo.• 11- Non credo.
• NEZIR
1. La parola confine mi fa venire in mente una Regione.
2. Questa cosa in mente non mi fa venire in mente niente.
3. I confini possano essere di due tipi .
4. I confini e regioni sono 10.
5. La parola confine e regione mi fa venire in mente uno stato.
6. Questa parola non la saprei rispondere.
7. Quando si confina una regione.
8. Quando sono pronti.
9. I confini.
10. Vive perché comanda.
11. Esistono territori sena confini.
• ELIA
1. Mi fa venire in mente la parola Nessun Diritto!!!
2. …
3. Possono esserci circa un miliardo di confini.
4. Quello di Fermo e di Macerata, Ascoli Piceno.
5. Chi si esilia tra tutti e da tutto.
6. ???
7. Si origina quando la…
8. In un confine succede che …
• ANNALISA
1. La parola confine mi fa venire in mente “ divisione” , cioè che una regione sia divisa da un’altra.
2. Un confine è una limitazione.
3. Secondo me nell’ Italia ci sono 29 - 30 regioni.
4. Le Regioni che conosco sono: La Sardegna, La Sicilia, Le Marche, Il Lazio, La Valle D’aosta, Il Friuli Venezia Giulia,
5. Lo stato crea un confine.
6. Sicuramente da fatti storici importanti.
7. Un confine si origina quando, lottando si conquistano spazi (confine/regione).
8. In un confine le persone si accordano e mettono delle regole da rispettare.
9. In un confine abitano delle persone, degli animali, delle piante.
10. Chi abita in un confine si potrebbe trova in condizioni favorevoli o sfavorevoli.
11. Non esistono territori senza confine, perché lo stato ha limitato ogni regione per far si che le persone impongono delle regole.
• SILVIA
1. La parola confine mi fa pensare a una linea immaginaria messa dagli esperti per convenzione.
2. Per me un confine è una linea.
3. Secondo me nell’Italia ci sono circa 8 Regioni.
4. Io conosco le Regioni: Abruzzo, Toscana, Puglia, Sicilia Sardegna, Marche.
5. Crea il confine Il Comune e gli operai.
6. Non lo so.
7. Un confine si origina con le guerre tra regioni.
8. In un confine le persone litigano sempre.
9. In un confine abitano insetti e piante.
10. Secondo si trova a vivere male perché viene attaccato.
11. No, no esistono territori senza confine perché non ci potrebbero essere accordi.
• EDOARDO
1. La parola confine regione mi fa pensare ad uno spazio limitato.
2. La parola confine regione mi fa pensare ad uno spazio limitato.2. La parola confine regione mi fa pensare ad uno spazio limitato.
3. Possono esserci solo un tipo di confine.
4. Conosco il confine delimitato dai fiumi.
5. Non l’abbiamo studiato ma secondo me crea un confine i monti che con la loro altezza dividono due territori.
6. Non lo so.
7. Si origina un confine quando lo spazio è limitato.
8. ..
9. Abita in una regione le persone che fanno parte di un certo territorio.
10. Secondo me noi abitiamo in una regione e ci troviamo in condizioni benestanti perché abbiamo vicino sia la natura che i
negozi, le fabbriche e gli edifici costruiti dall’uomo.
11. Non esistono territori senza confine perché altrimenti le persone litigherebbero per avere un territorio.
•• CHIARA
1. La parola Confine/regione è una convenzione geografica.
2. La parola Confine/regione è una convenzione geografica.
3. C’è solo le marche e altre regioni.
4. Conosco soltanto le marche.
5. Crea un confine e una regione l’uomo la fauna e la flora
6. Non lo so.
7. Quando si origina un confine.
8. Ci vivono le persone ossia accadono piccoli fatti quotidiani.
9. Ci abitano le persone e vivono bene perché c’è l’economia.
10. Ci abitano le persone e vivono bene perché c’è l’economia.
11. Si, perché non ci sono stati accordi.
• GIULIA
1. La parola confine mi fa venire in mente “segno” cioè una linea che divide una città dalle altre.
2. La parola confine mi fa venire in mente “segno” cioè una linea che divide una città dalle altre.
3. Secondo me in Italia ci possono essere 40 confini.
4. Conosco le Marche, L’Emilia Romagna, l’Abruzzo, La Sardegna, il Trentino Alto Adige.
5. Secondo me crea un confine l’uomo.
6. Secondo me un confine si origina da fatti storici.
7. Un confine si origina in base agli abitanti.
8. Non lo so.
9. In un confine abita persone.
10. Secondo me in un confine abitano persone e si trovano bene a vivere.
11. No, non esistono territori senza confine perché non può esistere un territorio senza confine.
• ELEZI
1. La parola confine mi fa venire in mente una regione.
2. Possono esserci 2
3. Di confini ne sono 10
4. A me mi fa venire in mente una città.
5. Non lo so.
6. Quando si confina una regione.
7. Non lo so.
8. No non
Fas
e Obiettivo Discipline
coinvolte
Descrizione dell’attività
Repertorio ORMOrganizzazi
oneRisorse
(Materiali, mezzi)
Metodi
2 Riconoscere i
confini delle regioni
italiane; conoscere e
riconoscere le
regioni italiane in
una carta geografica
fisico-antropica.
Memorizzare la gr
afic
ità
Attività ludica che
prende avvio dal
concetto di
CONFINE e di
REGIONE più
diffuso – confine =
linea di separazione
tra regioni
Lavo
ro in
gru
ppo
clas
se e
indi
vidu
ale
Carta
politica
dell’Italia;
puzzle delle
regioni;
carta muta
dell’Italia.
Espositivo, euristico-partecipativo e dialogico; sperimentale-investigatiMemorizzare la
localizzazione, la
forma – carta
mentale - delle
regioni
amministrative
italiane. Consolidare
il concetto di
regione
amministrativa e di
confine politico.
Geo
graf
ia, g
eo-graf
icitàtra regioni
amministrative
diverse.
Sistematizzazione
delle conoscenze
relative al
significato del
concetto di confine
– linea separatrice –
e di regione –
puramente
amministrativa.La
voro
in g
rupp
o cl
asse
e in
divi
dual
e
investigativo; attività ludica finalizzata alla costruzione del sapere; problem solving.
Fas
e Obiettivo Discipline
coinvolte
Descrizione dell’attivitàRepertorio ORM
Organizzazione
Risorse(Materiali,
mezzi)
Metodi
3 Consolidare la
creazione della
carta mentale
dell’Italia, la
conoscenza della
posizione e la
capacità di
localizzazione
delle regioni gra
ficità
Esercizi e giochi di ruolo
finalizzati a promuovere la
capacità di localizzare le
regioni italiane e di
riconoscerne i rispettivi
confini: l’insegnante assegna ad
ogni alunno la forma di una
delle regioni italiane e chiede
di disporsi in palestra in odo
Lavo
ro d
i in
div
idu
ale
e co
n il
gru
pp
o c
lass
e
Carta muta
d’Italia,
forme delle
regioni
amministrati
ve. Gioco
didattico
interattivo
Carte
Espositivo; euristico-partecipativo e dialogico; sperimentale-investigativo; delle regioni
amministrative.
Geo
gra
fia,
geo
-gra
ficità
di disporsi in palestra in odo
tale da ricreare l’Italia. Disegno
della carta mentale delle
regioni. Giochi di associazioni
forma nome della regione.
Attività di meta cognizione
sull’esperienza:
verbalizzazione/ relazione nel
quaderno individuale e/o
realizzazione di cartelloni a
gruppi inerenti il lavoro.
Esercizi di consolidamento
delle conoscenze.
Lavo
ro d
i in
div
idu
ale
e co
n il
gru
pp
o c
lass
e
Carte
mentali
prodotte
dagli alunni
e relative ad
alcune/tutte
le regioni.
Schede di
consolidame
nto.
vo; problem solving.
Fas
e Obiettivo Discipline coinvolte
Descrizione dell’attivitàRepertorio ORM
Organizzazione
Risorse(Materiali,
mezzi)
Metodi
5 Promuovere la messa
in discussione – e,
conseguentemente,
l’ampliamento - delle
precedenti
conoscenze mediante
il confronto di varie
carte geografiche G
eog
rafia
, S
toria
, C
ittad
inan
za e
Co
stitu
zio
ne
Divisione della classe in
piccoli gruppi a ciascuno
dei quali vengono date
alcune carte tematiche
raffiguranti regioni
differenti; presentazione
delle varie tipologie di
regioni e della loro
Lavo
ro in
gru
pp
o c
lass
e e
in p
icco
lo g
rup
po
Carte storiche
d’Italia e
d’Europa in cui
figurano confini
e regioni diverse
da quelli attuali
e regioni
differenti
Euristico-partecipativo e dialogico; problem solving
19
carte geografiche
raffiguranti gli stessi
territori in prospettiva
cronospaziale.
Geo
gra
fia,
Sto
ria,
Citt
adin
anza
e C
ost
ituzi
on
eregioni e della loro
relativa classificazione in
climatiche, vegetazionali,
linguistiche, culturali
ecc. Conversazione
finalizzata alla messa in
evidenza dei significati
di regione/confine
emersi dal lavoro di
gruppo.
Lavo
ro in
gru
pp
o c
lass
e e
in p
icco
lo g
rup
po
differenti
rispetto a quelle
note. Brani
antologici
inerenti i
concetti di
regione e di
confine. Scheda
di
consolidamento.
REGIONI E POPOLI ANTICHIQuali regioni nell’attuale
denominazione,portano il nome di un antico
popolo che viveva sulla Penisola italica secoli fa?
REGIONI E L’ERIDITA’ DI ROMA
Quali regioni derivano il loro nome da
quello di antichi territori dell’impero
romano?
Collegamenti con la storia
Carte storiche d’Italia in cui figurano confini e
regioni diverse da quelli attuali e regioni
differenti rispetto a quelle note.
Ora, servendoti di varie fonti,fai una piccola ricerca
per trovare informazioni su ognuno dei popoli
secondo queste indicazioni:
-Periodo storico di riferimento
--Area di insediamento
--Principali attività
--Principali caratteristiche socio-culturali
(lingua,culti,tradizioni,credenze,ecc.).
Ora ci documentiamo mediante ricerche e
approfondimenti storico-geografici e
riassumiamo così il concetto di regione
amministrativa e di confine politico
IL confine terrestreLe testimonianze più antiche di confine si possono trovare in Egitto ai tempi dei faraoni. Il Nilo era fonte di vita e le sue periodiche piene erano l'evento più importante del ciclo agricolo. Quando le acque si ritiravano sorgeva il problema di ritrovare l'appezzamento in gestione visto che tutte le terre appartenevano al faraone. Il concetto di confine aiutava in questa ricerca ed eliminava i pericoli di false rivendicazioni. Anche se in questo caso non ci troviamo alle prese con un confine di tipo moderno, statale, si può ritrovare in quello l'origine di questo.I Romani ripresero tali concetti, ma la divisione dei territori era intesa piú tra le provincie dell'impero che tra l'impero e le altre terre di altre popolazioni. I Romani usavano la parola terminus per definire un limite ed una divisione: tra città e campagna (pomerio), tra i campi, tra l'impero e le altre popolazioni, tra lo spazio profano e quello sacro. Un altro possibile sinonimo di terminus sembra essere cipus/cippus o miliarum. I primi indicavano limiti di terreni, mentre i secondi indicavano il punto di partenza di strade. I termini, propriamente detti, erano costituiti da siepi od alberi, puntali di anfore, tronchi o pietre infissi nel terreno.Nel Medioevo la situazione cambiò in relazione al fatto che il territorio era visto come proprietà e che i rispettivi proprietari erano legati da relazioni di fedeltà: il sistema feudale. Spesso il sovrano non conosceva bene i limiti del suo regno.Presso le frontiere, poiché non si può ancora parlare di veri e propri confini, si formarono delle zone di protezione denominate col termine tedesco Mark, da cui il titolo di margravio o, in Italia, di marchese. Dopo il IX secolo la marca si presentava come un aggregato di contee sotto il potere di un marchese. Nella gerarchia feudale il marchese era inferiore solo al sovrano.Nel 1907 Curzon affermò ad una serie di conferenze tenute all'Università di Oxford che la delimitazione e demarcazione dei confini era una preoccupazione costante dei governanti. Le questioni che sorgevano intorno a questo tema erano considerate vitali per il mantenimento della pace. Infatti, le controversie di confine erano spesso addotte come casus belli. Purtroppo, tale previsione si materializzò durante il XX secolo specie dopo la Prima Guerra Mondiale ed èproseguita fino a poco tempo fa con le piccole guerre regionali.Dopo la Prima Guerra Mondiale il trattato di Versailles (1919) ridisegnò i confini delle nazioni Dopo la Prima Guerra Mondiale il trattato di Versailles (1919) ridisegnò i confini delle nazioni europee in base ai 14 punti di Wilson ed ad interessi di difesa. In particolare, in quell'occasione l'Italia spinse i propri confini al Brennero e nella penisola istriana dove ebbe molti problemi con la questione di Fiume. In questo periodo il territorio italiano raggiunse la sua massima estensione continentale.Con l'introduzione dei satelliti, ed in particolare con il sistema GPS, molti confini sono stati rivisitati e scientificamente demarcati. Nonostante, ciò molti tratti di confine rimangono di difficile accesso come sulle montagne himalajane o nelle foreste tropicali. Comunque, è ancora difficile essere sicuri di quanti e quali confini siano demarcati vista anche la loro lunghezza totale di circa 252000 km (più di sei volte la circonferenza della Terra!): più della metà seguono la morfologia terrestre ed un quinto sono segmenti che tagliano la superficie terrestre come se fosse piatta (vedasi il confine Stati Uniti-Canada).II.3) Classificazione dei confiniDal punto di vista dell'ufficialità dei confini e/o dei tratti di confine, è possibile definire la seguente classificazione:(a) Confini internazionali: in essa sono classificati tutti quei confini o tratti di confine che sono stati stabiliti con un libero accordo tra gli Stati confinanti e riconosciuti dalla comunità internazionale.(b) Confini indefiniti: In questa categoria rientrano i confini non ufficialmente controversi, ma che sono vagamente delimitati.
Il geografo americano Boggs classificò i confini da un punto di vista morfologico secondo i seguenti tipi:(a) Fisico: la linea di confine segue l'andamento di una caratteristica morfologica del terreno: cresta montuosa, fiume, canale, ecc. Esempi di tale tipo di confine sono quelli sui Pirenei tra Francia e Spagna, e sulle Alpi tra Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.(b) Geometrico: confini demarcati con misure astronomiche (paralleli e meridiani), archi di circonferenza. Questo tipo di delimitazione fu usato nei territori coloniali..
Sistema territoriale
Ordini di scuola e classi consigliate
Scuola primaria. Classi terze/quarte/quinte.Scuola secondaria di primo grado. Classi prime.
Interdisciplinarietà Italiano, storia, geografia, scienze, arte e immagine, cittadinanza e costituzione ecc.Tempi A discrezione del docente e in relazione al livello di approfondimento.Obiettivo formativo • Conoscere il concetto di sistema territoriale - paesaggio,i suoi elementi e le sue
dinamiche;
• acquisire la capacità di analizzarlo per scoprirvi le relazioni interne e quelle che
esso stabilisce con altri sistemi;
• individuarvi l’espressione del rapporto uomo-ambiente, distinguendo interventi
positivi e negativi;
• intuire la responsabilità che l’uomo ha nella sua tutela;
• sentirsi corresponsabili ad un suo sviluppo sostenibile
per effettuare scelte di pianificazione territoriale lungimiranti, per effettuare scelte di pianificazione territoriale lungimiranti, coerenti con il significato di una cittadinanza attiva.
• Obiettivo
Rilevare l’ostacolo epistemologico mediante la conversazione clinica.
Osservare direttamente un sistema territoriale; scattare fotografie, fare schizzi geografici, analizzare
mediante l’uso dei cinque sensi una realtà territoriale vicina.
• Descrizione attività
Uscita sul territorio. Fotografie, videoriprese e schizzi geografici sul luogo. Attività finalizzate alla raccolta di
dati visivi, uditivi, tattili, olfattivi e gustativi della realtà territoriale.
Visione delle foto scattate. Osservazione e confronto con la carta topografica della zona osservata ed
individuazione degli elementi.
Carta mentale prodotta dagli alunni prima dell’uscita in paese
rappresentazione del percorso casa-scuola
Le carte mentali sono le rappresentazioni dello spazio che il bambino gradualmente costruisce in lui, amplia, integra e corregge nel tempo grazie a nuove esperienze e verifiche. tratto da P.Persi cur. Spazi della geografia. Tra teoria e didattica, Goliardiche ed., Trieste, 2004)
Realizzazione di carte mentali e confronto tra i vari prodotti degli alunni
Rappresentazione di piazza Vittoria prima dell’uscita
Uscita sul territorio osserviamo direttamente il nostro paese,scattiamo foto , ci orientiamo e orientiamo la
cartina che rappresenta la mappa di Monte Giberto
Noi ci troviamo qui…lungo il Noi ci troviamo qui…lungo il
viale Diaz
Eccoci arrivati alla pizza più grande del paese:
piazza VittoriaIndichiamo sulla
cartina piazza della
Vittoria
Il municipio Chiesa di San Giovanni
Battista
Sul campo, vengono proposte attività variamente finalizzate e destinate, ad esempio, a
percorrere le vie del centro storico utilizzando e orientando la cartina.
Fai finta di essere un turista …che non conosce Monte Giberto, devi andare in via
Roma, poi in via Adua, infine in via Armando Rizzente…
Riconosciamo i paesi confinanti e limitrofi a Monte Giberto ?Cogliamo implicitamente la differenza tra ambiente naturale, ambiente umanizzato,
territorio e paesaggio…
Un po’ di storia…percorrendo le vie del paese
L’insegnante Maria Teresa Sgalippa ci narra
alcuni fatti storici avvenuti a Monte Giberto nei
primi del’900.
Dopo l’uscita si torna in classe per realizzare schizzi e disegni,per localizzare
sulla cartina i luoghi, le vie del centro storico, distinguendo tra oggetti fisici e
antropici
Cartina di Monte
Giberto, centro storico
Scala 1:500
Colora i luoghi che hai
visitato e denominali
Paesaggio: alcune precisazioni Paesaggio: alcune precisazioni
• sistema territoriale = sistema complesso, risultante di un lungo
processo dinamico di interazione tra l’uomo e l’ambiente nella sua
componente organica ed inorganica.
• paesaggio = risultante della relazione antropofisica che dà luogo
ad una particolare forma al territorio. Il sistema territoriale
conferisce un’impronta al territorio con cui si pone in
corrispondenza: ne nasce il paesaggio che include anche la corrispondenza: ne nasce il paesaggio che include anche la
componente emotiva ed affettiva, di proiezione culturale e di
rappresentazione dei popoli che vi abitano.
31
Confronto immagini di oggi e di ieriSguardo al passato per ricercare le spiegazioni a fenomeni geografici
Il nostro edificio scolastico…
ierioggi
Viale Diaz
ierioggi
Viale Diaz, anni ‘30.La strada era brecciata, lungo il viale
c’erano più tigli rispetto ad oggi.
La scuola non era stata costruita. La casa di
riposo si intravede a destra per chi guarda.
La casa della maestra Teresa non era stata
costruita.
Non c’erano i marciapiedi.
In lontananza la Chiesa Madonna delle
Grazie. I tigli sono stati tagliati e ripiantati.
Viale Diaz
Indagine storica per individuare direzioni di trasformazioni e di cambiamentoRiscoperta dell’identitàMaturazione del senso di appartenenza ad un luogo (identità)
Parata giovani balilla
Comunione 6 maggio 1925
Oggi
La casa di riposo a sinistra per chi guarda è stata
costruita prima del 1930
Lavori in corso…
• Per fare un plastico…
• MATERIALE OCCORRENTE• Una tavola di compensato che funga da supporto del plastico;
• La planimetria dell’area d’intervento nella scala individuata per il plastico;
• Fogli di polistirolo di diverso spessore e di varia ampiezza;
• Gesso in polvere o scagliola – che verrà unito ad acqua per ottenere un composto da far colare sulla
superficie del modello in polistirolo, in modo da renderla idonea ad interventi di decorazione cromatica -;
• Spugne, legnetti, lana, pezzi di sughero, moquette, stoffa, carta di vario tipo, forma, consistenza, colore ed • Spugne, legnetti, lana, pezzi di sughero, moquette, stoffa, carta di vario tipo, forma, consistenza, colore ed
altro materiale - anche riciclato - destinato alla realizzazione degli elementi del plastico (alberi, arredi di
vario genere, edifici,…);
• Taglierini e strumenti appositamente dedicati al taglio e al modellamento del polistirolo;
• Righelli, metri ed altri strumenti di misurazione per la verifica della costante coerenza del rapporto di
riduzione;
• Colori a tempera, pennelli e quanto utile alla decorazione e alla colorazione del plastico;
• Colla vinilica e mastice.
•• La base del plastico è solitamente costituita dalla tavola di compensato su cui va preliminarmente incollata
la planimetria in scala dell’area individuata per la progettazione. La scala va scelta in relazione alla
grandezza dell’area, tenendo conto che il plastico dovrebbe permettere il lavoro a più di un alunno
contemporaneamente e dovrebbe consentire una facile lettura: si consiglia di avvicinarsi il più possibile
alla scala 1: 100.
Coloriamo la Cartina dei 40 Comuni, rappresentiamo in un istogramma il numero degli
abitanti di ogni Comune…costruiamo un cartellone
Come riprodurre in un plastico i 40 Comuni della Provincia di Fermo?
Abbiamo fotocopiato e ingrandito la
cartina…usando carta centimetrata