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copertina rassegna stampa - Ance Como · nel 2015 che Rossi, tornando da un viaggio di lavoro in...

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO RASSEGNA STAMPA 18 – 24 giugno 2018
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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

RASSEGNA STAMPA

18 – 24 giugno 2018

Page 2: copertina rassegna stampa - Ance Como · nel 2015 che Rossi, tornando da un viaggio di lavoro in Siberia, riflette sul fatto che il futuro sa-r potersi produrre i vegetali in casa,

VILA PROVINCIA

LUNEDÌ 18 GIUGNO 2018

Tendenze

Il legno è il materiale più richiestoLa Lombardia è la prima regione

automatico, dove sono coniu-gate tecnologie e competenze diverse, dalla botanica all’agro-nomia, dall’illuminazione a Ledalla progettazione di software.

La serra da interni è compo-sta da quattro ripiani indipen-denti, ciascuno in grado di ga-rantire le condizioni ideali per la crescita delle diverse coltiva-zioni prescelte, senza utilizzo diterra. Il tutto è gestito dal “per-sonal farmer Michele” (nome scelto in ricordo di un membro

Italy, per coltivare germogli, er-be e verdure di alta qualità in qualunque periodo dell’anno. Ènel 2015 che Rossi, tornando daun viaggio di lavoro in Siberia, riflette sul fatto che il futuro sa-rà potersi produrre i vegetali incasa, a prescindere dalle condi-zioni esterne, grazie all’aiuto della tecnologia idroponica (senza terra).

La miniserra domestica ditomato+ è un vero e proprio or-to da interni completamente

La serra idroponicaUn brevetto Made in Italy

di un giovane bresciano,

adatto alle famiglie

ma anche ai ristoratori

È nata dall’intuizione di Daniele Rossi, 30 anni, bre-sciano, esperto nella progetta-zione e realizzazione di giardi-ni, l’innovativa serra da interni,brevettata a livello internazio-nale e interamente Made in I box delle serre domestiche per coltivare gli ortaggi

Mini serre in cucina con i ledVerdura fresca tutto l’anno

del team), che permette di ri-creare il naturale ciclo giorno-notte, le condizioni di umidità ela temperatura migliore per la crescita delle sementi, conte-nute in cialde biodegradabili e compostabili al 100%.

La serra non richiede allacciall’impianto idrico, consuma meno di un televisore e il suo utilizzo è semplice. Basta inse-rire negli appositi spazi dei vas-soi le cialde e aggiungere nel serbatoio acqua demineraliz-zata con i nutrienti. A questo punto è sufficiente selezionare la tipologia prescelta dal di-splay. In poco tempo, da 5 giornia 3 settimane circa a seconda delle colture, le verdure e i ger-mogli saranno pronti per essereconsumati.

Sul tettoun impiantofotovoltaicoda 20 kW

Integrataall’abitazioneuna suiteper la locazione

La nuova frontiera. A Cirimido una delle prime ville del format di EcoliberaAutonomia energetica, ricarica di due auto e una suite da mettere a reddito

COMO

ENRICO MARLETTA

«Tutto è nato daun’idea molto semplice, quelladi liberare l’uomo dalla schia-vitù del denaro e del lavoro».Semplice ma ardita, quasi esa-gerata, perlomeno di primoacchito. Ma al di là degli sloganil progetto di Ecolibera è og-gettivamente cento, mille passioltre gli attuali moderni stan-dard di casa ecologica.

Il format promette di rivolu-zionare il concetto stesso diabitazione in quanto libera iproprietari dai costi dell’ener-gia elettrica e del gas, contandosu un sistema sostenibile cheauto produce l’intero fabbiso-gno familiare: l’acqua calda,l’energia per scaldare e raffre-scare gli ambienti e per carica-re due veicoli elettrici, persinola frutta e la verdura frescatutto l’anno grazie a un sistemadi miniserre domestiche. Nonsolo, il progetto è organizzatoin modo tale da garantire unarendita attraverso la locazionedi un alloggio integrato all’abi-tazione principale.

L’elemento centrale

Il tetto è l’elemento centraledella casa Ecolibera e deve ave-re precise caratteristichequanto a dimensioni, inclina-zione e orientamento per farfunzionare in maniera ottima-le un maxi-impianto fotovol-taico di 20 kW. Si tratta di

un’abitazione a “emissioni ze-ro”, tutti gli impianti sono elet-trici, e soprattutto “a bollettezero”: riscaldamento, condi-zionamento e acqua calda pos-sono essere generati senza al-lacciamenti esterni a luce e gas;una pompa di calore con recu-pero delle calorie prodotte e unimpianto a ventilazione con-trollata mantengono la tempe-ratura ideale. In garage unawall-box garantisce la ricaricadei veicoli elettrici del nucleofamiliare e, come detto, unamini-serra a led consente dicoltivare in autonomia i pro-dotti ortofrutticoli (un paio dimoduli sono grandi quanto un

ra sono in costruzione in Lom-bardia: una villa singola conSpa a Brembio (nel lodigiano,a 20 minuti da Milano), un’al-tra a Casarile (a 10 minuti daMilano) e una villa a Cirimido.Sì, la provincia di Como è traquelle considerate di maggioreinteresse. Così, accanto al pro-getto già definito con l’impresa“F.lli Bernasconi” di Cirimido,sono in fase di studio alcunearee ad Appiano Gentile. «Leindicazioni di Ecolibera si sonoinnestate su un percorso pro-gettuale che avevamo avviatoin modo autonomo» dice Al-berto Bernasconi.

Costi e risparmio

Facciamo qualche conto: unacasa Ecolibera di medie di-mensioni (120mq) costa circa30mila euro in più rispetto auna casa costruita con metodi.Ma al di là della possibilità digodere degli incentivi fiscali,la promessa è quella di ottene-re l’abbattimento dei costi diesercizio (zero bollette) cheporta in pochi anni ad ammor-tamento totale la spesa restan-te sostenuta.

Un dato per tutti: in tren-t’anni si arriva a risparmiarecon Ecolibera fino a 45milaeuro di corrente elettrica e75mila euro di gas rispetto aiconsumi di un’abitazione abassa efficienza energetica. Ilrisparmio complessivo superai 100mila euro. Grazie ai veicoli

elettrici e ai sistemi di accumu-lo domestici è poi possibileottimizzare il consumo del-l’energia autoprodotta per ot-tenere un risparmio sui costidella mobilità del nucleo fami-liare.

La mobilità elettrica

Data la tendenza crescente autilizzare veicoli a motore elet-trico, Ecolibera nasce già pre-disposta per ricaricare total-mente auto, moto e bici elettri-che. Il risparmio diretto saleulteriormente, sommandosi aquelli già citati: percorrendo inmedia 20mila km l’anno, si ar-rivano a economizzare altri35mila euro. «Oltre ad abbatte-re sensibilmente la propria im-

Un rendering della casa che verrà realizzata a Cirimido

frigorifero) e garantiscono ilfabbisogno familiare.

«Il nostro progetto in fondonon è altro che un ammortiz-zatore sociale e anticipaun’epoca in cui lo sviluppo del-la tecnologia determinerà unariduzione della quantità di la-voro che grava sugli uomini»dice Pierpaolo Zampini, ad diFinlibera con Dario Mortini.Un percorso sostenibile a pattodi abbattere i costi sfruttandoal massimo la tecnologia e imateriali. Le tecniche costrut-tive, ad esempio privilegianol’utilizzo di canapa-calce suuna struttura lignea.

I primi lotti di ville Ecolibe-

COSTO DI ACQUISTO270.000

COSTO ELETTRICITÀ (30 ANNI)0

COSTO GAS (30 ANNI)0 (no gas)

COSTO IN 5 ANNI270.000

TOTALE IN 30 ANNI270.000

SPAZIO PER FOTOVOLTAICOSì

COSTO PANNELLI E PW2 X EV9.000 con detrazione al 50%

COSTO ENERGIA X AUTOELETTRICA30 anni per 20.000 km/anno)

0

TOTALE + ENERGIA AUTOELETTRICA279.000

EMISSIONI CO20

Facciamo i conti

Classe energetica

ZEB (Zero energy)

Anno di costruzione

2018

Il legno in Italia è il materiale più

richiesto e utilizzato. Sono sempre

di più ogni anno le abitazioni

realizzate con questo materiale,

come illustra anche l’annuale

Rapporto Case ed edifici in legno

condotto dal Centro Studi Federle-

gno Arredo Eventi per conto di

Assolegno: l’Italia è al 4° posto in

Europa per la produzione di edifici

prefabbricati in legno; la Lombar-

dia è al primo posto tra le regioni

con il 20% delle abitazioni in legno

realizzate. Emanuele Orsini, presi-

dente di FederlegnoArredo, spie-

ga: «Quelli che leggiamo nel rap-

porto sono numeri significativi, ma

ancor più importante è che confer-

mano la capacità delle nostre

imprese di proporre al mercato

soluzioni in grado di raggiungere

prestazioni eccezionali in termini

di risparmio energetico, sostenibi-

lità, sicurezza antisismica».

Edilizia sostenibile Tecnologia e ambiente Abitare eco e smart

Addio bollette di luce e gas La casa che non inquinanegli anni si paga da sola

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SEGUE

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VIILA PROVINCIA LUNEDÌ 18 GIUGNO 2018

Il maxi-impiantoLa casa Ecolibera nasce già predisposta per ricaricare totalmente auto, moto e bici elettriche grazie al suo impianto fotovoltaico da 20kWPercorrendo in media 20mila km l’anno, si arrivano a economizzare circa 35mila euro nell’arco di trent’anni

pronta ecologica sul Pianeta(meno emissioni e meno com-bustibili fossili) e a tutelare ilvalore investito, una casa Eco-libera garantisce un risparmiototale di almeno 135mila eurorispetto a una casa tradizionale(distribuito in 30 anni)» dicel’ad della società.

Il format prevede poi la pos-sibilità di organizzare la casain due moduli, una parte perl’acquirente e l’altra disponibi-le per affitti temporanei, conuna rendita garantita dal pac-chetto Ecosuite di Finlibera (ilgruppo è specializzato in que-sto tipo di locazioni e gestiscenell’area milanese più di 600stanze prevalentemente affit-tate a giovani professionisti).

Per chi sceglie questa for-mula, si tratta di destinare unaporzione della casa a un’areaa reddito con ingresso indipen-dente, che può garantire unguadagno costante al proprie-tario e offrire varie opzioni percreare una rendita prolungabi-le nel tempo, da finalizzare allacopertura dei costi (acquisto,mutuo), senza doversi occupa-re delle pratiche gestionali efinanziarie. «Anche questa unaleva sicura per avere un reddi-to sicuro e magari la libertà dilavorare meno o lavorare senzala preoccupazione di farlo perpotersi mantenere oppure didedicare più tempo alle pro-prie passioni» dice ancora l’addi Ecolibera.

COSTO DI ACQUISTO260.000

COSTO ELETTRICITÀ (30 ANNI)25.000

COSTO GAS (30 ANNI)35.000

COSTO IN 5 ANNI270.000

TOTALE IN 30 ANNI320.000

SPAZIO PER FOTOVOLTAICONo

COSTO PANNELLI E PW2 X EV-

COSTO ENERGIA X AUTOELETTRICA(30 anni per 20.000 km/anno)

35.000

TOTALE + ENERGIA AUTOELETTRICA355.000

EMISSIONI CO283.300 kg

Classe energetica

A

Anno di costruzione2010 <> 2018

NIBIONNO

ELENA BOTTER

Con canapa e calce, la casa diventa bio e si paga da so-la. La bioedilizia di EquilibriumSrl è l’essenza di una società na-ta come startup nel 2011 e in grado di garantire risparmio energetico, salubrità degli am-bienti, riduzione dei consumi emiglioramento del comfort abitativo. Il “segreto” è l’appli-cazione di un composto natu-rale nei sistemi di costruzione edi isolamento per cappotti ter-mici, intonaci, sottotetto...

«Tutto è nato attorno all’in-novazione di un involucro in materiale naturale – spiega Pa-olo Ronchetti, presidente di Equilibrium - come cofondato-re, al mio ritorno da quattro an-ni di studio per il master e di ri-cerca post accademica all’este-ro, ho pensato di puntare sul-l’introduzione di un composto bio di canapa e calce sul merca-to italiano. Un’innovazione nell’edilizia in grado di miglio-rare la nicchia di mercato della bioedilizia, nata negli anni ’80».

Radici profonde

La combinazione di canapa e calce trova le sue radici in tem-pi lontani, quando i nostri trisa-voli combinavano minerali convegetali, come paglia e argilla, per costruire o isolare.

E così a Nibionno, proprio alconfine tra Lecco e Como, si è insediata, con l’intento di rige-nerare l’intero sistema sociale, ambientale ed economico, un’“impresa olistica”.

«Ci piaceva definirci così neiprimi anni di startup. Il nostro èstato un approccio a 360 gradi,

Paolo Ronchetti, presidente della Equilibrium di Nibionno

20Biomattoni, calce e canapaE la startup ha fatto boomLa storia. In 7 anni per la Equilibrium di Nibionno 500 cantieri in tutta Italia«Si abbattono le spese di riscaldamento e l’ambiente domestico è più sano»

per una villetta su due piani di 200 metri quadrati realizzata con i nostri materiali si spendo-no in energia circa 300euro al-l’anno, per una villetta uguale realizzata negli anni ’80 si spendono dai 1.500 ai 2.000 eu-ro all’anno».

Il “mistero” è presto risolto.L’utilizzo di biocomposti nelle nuove abitazioni e per le ri-strutturazioni consente di ren-dere costante la temperatura e l’umidità nella casa a prescin-dere da quello che accade fuori:in casa la temperatura rimane di 22 gradi e l’umidità del 50-55% indipendentemente dal fatto che piova o ci sia il sole. “Sifinisce col non avere bisogno diimpianti di riscaldamento e raffrescamento».

Una combinazione di ele-menti che hanno portato Equi-

librium ad aver realizzato, dal 2011 ad oggi, più di 500 cantieriin tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, aumen-tando con gli anni le dimensio-ni degli edifici realizzati. «Ab-biamo creato il nostro mercatoda zero, investendo tanto nella comunicazione, nella presenzaalle fiere, sensibilizzando e fa-cendo conoscere il nostro siste-ma di ristrutturazione. Siamo partiti dall’isolamento della ca-meretta a nord dalla signora Maria in campagna. Nel corso degli anni abbiamo realizzato edifici molto più importanti: il più grande edificio realizzato con canapa e calce è un palazzi-na di 40 appartamenti in Pu-glia».

I social network

Web, social network, da Face-book a Youtube, sono stati un investimento fin da subito: “ci hanno consentito di essere in-dicizzati nei motori di ricerca in modo da essere tra i primi ri-sultati in tema di bioedilizia e questo è stato ancor più deter-minante quando, con il passaredegli anni, i competitor sul mercato sono aumentati”.

Non è poi mancato l’investi-mento in ricerca e sviluppo cheha consentito a Equilibrium di realizzare sistemi più innovati-vi e meno costosi: «abbiamo iniziato facendo la posa ma-nualmente e siamo arrivati a produrre mattoni e a spruzzareil materiale con un apposito macchinario il cui brevetto è stato riconosciuto all’inizio di quest’anno: è evoluta la nostra competenza e la nostra capaci-tà di trovare soluzioni».

non solo business, ma rivolto all’intera sostenibilità ambien-tale e sociale. Quello che cer-chiamo di massimizzare è il ri-spetto dell’ambiente, unito al ritorno economico e al benes-sere per le persone che abitanole case».

Con il composto in materialericiclabile bio, senza l’utilizzo di sostanze tossiche, viene ga-rantita la salubrità, l’equilibrio climatico piacevole da vivere, iltutto mantenendo una compe-titività di prezzo che fa andare iprodotti Equilibrium oltre la nicchia bio, spesso considerata appannaggio di pochi.

«Il costo di una casa realizza-ta con i nostri materiali è ugua-le a quello delle costruzioni tra-dizionali, in più c’è il vantaggio di azzerare quasi il costo ener-getico dell’edificio. Ad esempio

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22 Como

LA PROVINCIA LUNEDÌ 18 GIUGNO 2018

corsi ad essere banditi ci saran-no quelli per la polizia locale.Tra gli obiettivi anche quello diassumere giovani agenti.

Per gli uffici amministrativie il settore tecnico da settembrescatteranno delle novità legatealla creazione di un’unica sta-zione appaltante con l’ammini-

aprire dei concorsi in modo taleda avere in essere delle gradua-torie che ci consentano di sop-perire direttamente in caso dinecessità, dalle malattie lunghealle maternità. È da tanto tem-po che non si fanno concorsiinterni ed è arrivato il momentodi procedere». Tra i primi con-

GISELLA RONCORONI

In Comune arriveran-no nelle prossime settimane 21nuovi dipendenti individuati inparte attraverso il meccanismodelle mobilità da altri enti pub-blici. Si tratta da 15 ingressi atempo indeterminato e di 6 atempo determinato (ad esem-pio verranno assunti due addet-ti per occuparsi dei rinnovi del-le concessioni cimiteriali - qua-si 700 - scadute da anni).

Gli arrivi

Arriveranno, tra gli altri, treassistenti sociali, un educatorea tempo pieno, un istruttoreinformatico e un perito elettro-tecnico a cui sarà affidata lagestione dell’illuminazione(andrà a rimpiazzare il vuotolasciato, ormai da diverso tem-po, da un dipendente che si eralicenziato per passare al settoreprivato) e un vigile oltre a duedirigenti (ne leggete a lato).

«L’obiettivo del Comune -spiega l’assessore al PersonaleElena Negretti - è quello di

Previste anche assunzioni a tempo per progetti specifici

strazione provinciale ( il pro-getto verrà presentato domanipomeriggio alla commissionecompetente).

Nel 2019 dirigenti in pensione

L’ufficio unico con la Provinciagestirà gare e appalti superioria 5mila euro. Così come comu-nicato dal Comune ai sindacati,gli interessati al trasferimentoda via Vittorio Emanuele a viaBorgovico sono otto, cinque deiquali appartenenti all’ufficiogare di Palazzo Cernezzi. Si ipo-tizza anche l’apertura di unbando di mobilità interna perla costituzione dell’ufficio. Lagestione del personale verreb-be coordinata attraverso un’ap-posita convenzione da stipularetra i due enti. «Con l’ufficio uni-co - dice Negretti - ci sarà unarazionalizzazione del persona-le e sarà necessario avere qual-cuno che faccia da collegamen-to tra la parte amministrativae quella tecnica».

Il prossimo anno, poi, ci saràspazio per almeno altri due di-rigenti. Andranno probabil-mente in pensione la responsa-bile dei Servizi sociali FrancaGualdoni, il collega che si occu-pa di Reti e strade PierantonioLorini e, forse, anche il titolaredi Turismo e Sport MaurizioGhioldi.

In Comune 21 nuovi dipendenti«Primo passo, poi i concorsi»

Urbanistica e lavori pubbliciDa Cantù i due dirigenti

Uno lavora ancora aCantù, mentre l’altro nellacittà del mobile è stato fino al2011. Entrambi diventeran-no colleghi a Como.

Palazzo Cernezzi ha infattiindividuato i due nuovi diri-genti all’Urbanistica e ai La-vori pubblici (in sostituzionedi Giuseppe Cosenza, anda-to in pensione nel dicembredel 2016, e di Pietro Gilar-doni), scelti attraverso lostrumento della mobilità daaltre amministrazioni. Daquanto si apprende i due diri-genti dovrebbero entrare inservizio a metà luglio. All’Ur-banistica andrà GiuseppeRuffo, 52 anni, attuale re-sponsabile dell’area Gestionedel territorio a Cantù. Tre lecandidature arrivate a Palaz-zo Cernezzi.

Ruffo aveva dichiarato diaver inviato la domanda l’ul-timo giorno disponibile spie-gando che, nonostante si tro-vasse molto bene a Cantù,non voleva autoescludersidalla possibilità di migliora-mento. E, da quanto si ap-

prende, anche se dal Comunedi Como non sono ancora sta-re fatte comunicazioni uffi-ciali, il prescelto per trasfe-rirsi nel capoluogo è propriolui. Ruffo era arrivato a Can-tù dal Comune di Erba nel2011 in sostituzione di An-drea Pozzi, che si era trasfe-rito a Lecco (nel settembredell’anno scorso era poi an-dato a Piacenza).

E ora sembra proprio cheanche Andrea Pozzi approde-rà a Palazzo Cernezzi. Avevapartecipato al bando di mobi-lità avviato dalla giunta Luci-ni per l’Urbanistica che avevapoi deciso di non procederepiù all’assunzione. Adessoperò dovrebbe arrivare nelComune di Como come re-sponsabile dei Lavori pubbli-ci.

Due le candidature arriva-te e la scelta, da quanto si ap-prende, è caduta proprio suPozzi, architetto, oggi re-sponsabile del settore Infra-strutture e Lavori pubblici aPiacenza. G. Ron.

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32 Olgiate e Bassa Comasca

LA PROVINCIA LUNEDÌ 18 GIUGNO 2018

quadrati su un solo piano per fa-re una biblioteca, dei laboratori di lingue e di informatica, di mu-sica, anche un auditorium. Tuttiservizi che oggi le attuali scuole medie non possono offrire, lì gli spazi sono molto più sacrifica-ti».

Le medie dedicate a Falcone eBorsellino si trovano all’internodi un vicinissimo palazzo della metà del secolo scorso, dislocatosu tre diversi piani. Andando a consultare lo stato di conserva-zione del corpo di fabbrica, pub-blicato dal sito del Ministero

BregnanoServono 2,2 milioni

per rimetterle a nuovo

L’obiettivo è trasferivi

le classi delle medie

La giunta è pronta ad approvare il progetto definitivo per riqualificare le vecchie scuo-le elementari, l’intenzione è spostare le scuole medie. Servo-no, però, 2,2 milioni euro. Le scuole elementari di via Diaz da anni non accolgono più alunni, cattedre e banchi per 225 bam-bini hanno trovato una più acco-gliente casa nel nuovo plesso di via allo Sport, costruito nei pri-mi anni 2000. L’edificio dell’ex scuole, diverse volte vandalizza-to e a lungo tenuto chiuso, apre le porte a qualche associazione ealla banda la sera in settimana

«Vorremmo ristrutturarequeste scuole e ampliarle – spie-ga il sindaco Elena Daddi – per trasferire le classi delle scuole medie, al momento sono sei se-zioni, due per ogni anno, circa 120 studenti in totale, ma con lariqualificazione avremmo aule per accogliere almeno nove classi. Manterremmo le mura portanti, ma ci sarebbero i metri

Elena Daddi

dell’Istruzione, si leggono di-verse necessità, anche corpose, di manutenzioni e di interventi.«Per questo abbiamo terminatolo studio di fattibilità e a breve, entro il prossimo mese, appro-veremo anche il progetto defini-tivo per rifare le vecchie ele-mentari – dice ancora Daddi – laristrutturazione verrà inserita agiorni nel piano delle opere. Conin mano queste carte potremo partecipare con buone speranzeal bando ministeriale che asse-gna l’80% delle risorse, stiamo accantonando il restante 20%, circa 400mila euro, nel bilan-cio».

Questo progetto in realtà ènei desideri dell’amministrazio-ne comunale da anni, era una promessa spesa alle precedenti elezioni del 2014, del resto repe-rire le risorse economiche non èper nulla semplice. Non solo, quando nei primi anni Duemila il sindaco Angelo Dubini avevacostruito le nuove scuole ele-mentari Rampoldi, mancava unquarto e conclusivo lotto, un’ala per potenziare anche in questo caso laboratori e attività fuori dalle normali classi. Si stimava un investimento pari a circa un milione di euro. L’amministra-zione guidata da Evelina Gras-si aveva fermato i lavori, già ap-paltati, pagando anche una pe-nale di circa 50mila euro. Vinte le elezioni Daddi sperava di ri-prendere in mano il tema, ma anche su questo capitolo prima di aprire gare e cantieri serve trovare delle solide basi econo-miche. S. Bac.

Vecchie elementariPronto il progettoper ristrutturarle

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8LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2018

A Villa Erba i presidenti

delle Camere di commercio

di Como e Lecco:

Ambrogio Taborelli

e Daniele Riva

Como con LeccoPiano di sviluppobasato sul lagoIl documento. Patto di sistema tra i territori larianiTutela, valorizzazione e crescita su turismo e nautica

n Taborelli«La tuteladelle spondeè un’assolutapriorità»

n Daniele Riva«PromozioneturisticaLavoro di squadranaturale»

dia (rappresentata dal sottose-gretario Fabrizio Turba), ci sonoi Comuni capoluogo e in sala so-no presenti tutte, ma proprio tutte le forze socio-economiche dei due territori. Di sicuro - e il Patto, il cui schema operativo e istituzionale è stato approvato a fine maggio dalla Giunta regio-nale - servirà una sintesi tra le

CERNOBBIO

MARCO PALUMBO

Un Patto di ferro per ilLago di Como, il Ceresio e i laghiminori tra patrimonio, identità, tutela e sviluppo. Il documento èstato siglato ieri mattina a Villa Erba dai territori di Como e Lec-co, sette anni dopo un altro Pat-to, quello per lo Sviluppo della nautica lariana, che aveva messo(forse per la prima volta) attor-no allo stesso tavolo più attori con un unico obiettivo. In tutto sono una trentina le firme in cal-ce a questo ambizioso docu-mento.

Squadra e identità

«Fare squadra, facendo leva sul-l’identità di un territorio, risco-prendo così l’entusiasmo di vi-vere e lavorare all’interno di questo patrimonio naturale, storico e culturale unico nel suo genere. Primo obiettivo: una ge-stione sostenibile del Lario, con-cetto che sta alla base di uno dei sei gruppi di lavoro (Resilario, ndr) impegnati su altrettanti fronti», sottolinea Annarita Po-lacchini, coordinatrice del Ta-volo della Competitività, men-tre una vigorosa stretta di mano tra i presidenti delle Camere di Commercio di Como (Ambro-gio Taborelli) e Lecco (Daniele Riva) - un assaggio del processo di fusione in atto - sancisce l’in-tesa sui vari punti tra i due capo-luoghi e due territori che in pas-sato troppo poco hanno dialoga-to tra loro. C’è Regione Lombar-

varie istanze espresse dal terri-torio.

A tal fine, è stato predispostoanche un questionario on line, che ha raccolto 322 risposte, 123delle quali formulate da opera-tori turistici e ristoratori e 18 dalla filiera nautica. «Una chan-ce importante per entrambi i territori e al tempo stesso un modo per il territorio stesso e per gli stakeholder di riappro-priarsi del lago - fa notare il pre-

sidente della Camera di Com-mercio di Como, Ambrogio Ta-borelli -. Bisogna rispolverare l’orgoglio di essere comaschi o lecchesi. E questo significa an-che avere voce in capitolo su te-mi cari al lago, come il governo del livello delle acque, che ha im-portanti ricadute economiche sui territori. Le nostre rive non possono franare per far sì che la pianura padana non resti sen-z’acqua».

Anche per Daniele Riva, pre-sidente della Camera di com-mercio di Lecco, bisogna cam-biare “su molti fronti le regole d’ingaggio”. «Oggi è un primo passo e il dialogo con Como è continuo. Affrontiamo con grande determinazione i vari ar-gomenti, a cominciare dal turi-smo, che occupa un’importante fetta di mercato, con tante im-prese coinvolte e molto di que-ste sono imprese artigiane, su cui l’attenzione è massima».

Le figure professionali

Quattro gli articoli del Patto, checome presupposto di base ha «il riconoscimento del lago di Co-mo come risorsa unica al mondoe patrimonio inestimabile». Di sicuro alcuni degli obiettivi bal-zano subito all’occhio. Tra que-sti «la formazione di adeguate fi-gure professionali sia valoriz-zando le competenze tradizio-nali che rafforzando «la disponi-bilità di professionalità con competenze tecnologicamente avanzate».

L’emergenza delle riveper il livello ballerino«Vogliamo contare»

Ieri pomeriggio, il li-vello del lago di Como era a81,6 centimetri sopra lo zeroidrometrico. Sul campo, il La-rio ha lasciato nella sola gior-nata di ieri - in questa primasettimana di vero caldo estivo- un centimetro e mezzo.

I repentini “sali-scendi” dellago, con il Consorzio dell’Ad-da che ne governa indisturba-to i livelli preoccupano tutti.

Porre rimedio a questa situa-zione che va avanti da anni è disicuro una priorità di sindaci,amministratori e più in gene-rale dei sottoscrittori del Pat-to per il Lago di Como (senzadimenticare Ceresio e Laghiminori). Non è un caso se nelquestionario a corredo delPatto - predisposto dall’Uffi-cio Studi della Camera diCommercio di Como -, la metà

dei Comuni (pochi per la veri-tà quelli che hanno risposto,solo 12) ha messo al primo po-sto “la regolamentazione con-divisa sull’utilizzo dell’acquanei mesi siccitosi”.

A stretto giro, figura anchela “creazione di strumenti as-sicurativi a copertura dei dan-ni potenziali dei cambiamenticlimatici” (il riferimento è allapurtroppo sempre più fre-quenti “bombe d’acqua” checolpiscono anche il nostro ter-ritorio). Deciso a portareavanti sino in fondo la batta-glia per un utilizzo più razio-nale (anche in termini di ri-storni ai Comuni rivieraschi)della “risorsa lago” è il presi-dente dell’Autorità di Bacino,Luigi Lusardi: «E’ fondamen-

tale porre rimedio e anche dalPatto per il Lago di Como puòarrivare un importante aiuto.La questione si gioca a livellopolitico, sui tavoli di Regione eMinistero». Il concetto è sem-plice: occorre che il territorioabbia un rappresentante edunque una voce autorevoleall’interno del Consiglio diamministrazione del Consor-zio dell’Adda. «I Comuni rivie-raschi non possono fare daspettatori a ciò che accade amonte ed a valle del nostro la-go - conclude Lusardi -. Per fa-re ciò ci sono soluzioni politi-che e pratiche. Ne cito unapratica: lo zero idrometricodeve essere quel limite invali-cabile sotto cui non si puòscendere». Gli Stati Generali del lago ieri a Villa Erba

Economia

Le priorità degli operatori turisticiLE QUESTIONI STRATEGICHE

I PROGETTI SPECIFICI

Pulizia e manutenzione delle rive e delle acque

Valorizzazione del patrimonio esistente: mettere in rete ciò che...

Coordinamento intermodale degli orari dei mezzi pubblici

Acquisto on line del biglietto della navigazione

Ridurre gli sprechi di acqua

Manutenzione e promozione dei percorsi montani a piedi

Nuova cartellonistica turistica in italiano e inglese

Aumentare il periodo di apertura invernale delle ville e attrattive

Coordinare i periodi di chiusura invernali dei pubblici esercizi

Nuova guida con percorsi ciclabili con bici elettrica (itinerari e punti)

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SEGUE

Page 7: copertina rassegna stampa - Ance Como · nel 2015 che Rossi, tornando da un viaggio di lavoro in Siberia, riflette sul fatto che il futuro sa-r potersi produrre i vegetali in casa,

9LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2018

Annarita Polacchini“Fare squadra, facendo leva sull’identità di un territorio, riscoprendo l’entusiasmo di vivere e lavorare all’interno di questo patrimonio naturale, storicoe culturale unico»

Chiara Braga (Pd)«Un patto per dare soluzioni concrete ai maggiori problemi, come quello dei livelli idrometrici che ha ricadute importantiin termini morfologici, di stabilitàe di consumo del territorio»

«Cartelli in inglesee ville sempre aperte»

Rilancio della nauticacon più infrastrutture

Al di là dello slogan “battelli, battelli e ancora bat-telli”, come a dire che un vuoto in mezzo al lago c’è e si sente (con la regionalizzazione della Navigazione tornato ad essere argomento di stretta attualità), il turismo sta sempre più con-quistando i gradi di condottiero dell’economia lariana.

Per certi versi, passando inrassegna, il questionario conse-gnato ad operatori turistici e ri-storatori, gli aspetti e i progetti su cui lavorare sembrano am-piamente alla portata e il nuovo Patto per il lago di Como, il Cere-sio e i laghi minori potrebbe davvero rappresentare uno strumento operativo utile alla causa. E così accanto alla richie-sta di una “nuova cartellonisticain italiano e inglese” figura un tema molto avvertito ovvero la cosiddetta destagionalizzazio-ne dell’offerta turistica, aumen-tando “il periodo di apertura in-vernale delle Ville”.

Percorso peraltro già intra-preso nell’ultimo biennio sia da Villa Carlotta (cancelli aperti si-no al Ponte dell’Immacolata) che da Villa del Balbianello (cheproseguirà il calendario delle aperture sino all’Epifania). È fondamentale che un turista siasenta a proprio agio in riva al La-rio e per fare questo occorrono trasporti (non a caso l’obiettivo è incentivare il pacchetto Tre-nord denominato “Discovery Train) e infrastrutture efficien-ti.

La pulizia di rive, spiagge e ingenerale delle varie località re-sta un punto forte segnalato da-gli operatori del settore, mentreun importante passo avanti - sempre nell’ottica della desta-gionalizzazione dell’offerta tu-ristica - potrebbe essere rappre-sentato da un «maggior coordi-namento dei periodi di chiusurainvernale dei pubblici esercizi». Le saracinesche abbassate, in-somma, non piacciono a nessu-no, anche se tener aperto d’in-verno è una sfida non alla porta-

ta di tutti, soprattutto in terminidi costi e di burocrazia.

«Le previsioni sono buone e icontatti non mancano - confer-ma Gianpaolo Fumagalli, presi-dente del Consorzio “Como Im-prenditori Alberghieri” - gli eventi vanno forte, nel primo bacino come sul lago. Dolce & Gabbana e Luxottica sono due brand a livello mondiale che ambienteranno eventi esclusivi tra Como, Cernobbio, Tremez-zina e più in generale sul nostrolago. Un ritorno d’immagine pertutte le strutture, ma anche per icomparti che con il turismo la-vorano. Con un pizzico d’orgo-glio, dico che a questo “cambio di marcia” hanno contribuito inmaniera significativa proprio glialberghi, con promozioni mira-te e grande pragmatismo. Non dimentichiamoci che sul nostroterritorio abbiamo brand come “Hilton” e “Sheraton”, che pos-sono contare su strutture sem-pre all’avanguardia». ù

Se l’estate è ormai indirizzataverso il “sold out”, bisogna anco-ra lavorare a fondo sui cosiddet-ti “periodi spalla” ovvero marzoe novembre. E in questo conte-sto rientra quel concetto di de-stagionalizzazione dell’offerta turistica più volte citato. Tra le richieste degli operatori figura-no anche la “manutenzione dei percorsi montani” e, non da ul-timo, percorsi ciclabili con le sempre più gettonate bici elet-triche.

Lo avevamo già anti-cipato nei giorni scorsi su “LaProvincia”. “Fiducia” è la pa-rola d’ordine per un settore, lanautica, che, dopo la grandecrisi del 2008, nell’ultimo tri-ennio sta rialzando (pur a fati-ca) la testa. Fiducia significa daun lato pianificare già il futuroe dall’altro vedere come un’im-portante opportunità il Pattoper lo Sviluppo del Lago di Co-mo, il Ceresio e i Laghi Minorisottoscritto ieri a Villa Erba,(peraltro) degna prosecuzionedel precedente Patto per laNautica promosso nel 2011 dalTavolo per la Competitività.

Le aziende del territoriohanno le idee ben chiare sul dafarsi e le hanno messe nero subianco rispondendo al que-stionario sulle priorità per ilterritorio. Sembrerà un con-cetto trito e ritrito, ma per iprincipali attori della filieranautica un punto imprescindi-bile è rappresentato dal “servi-zio di alaggio con gru idonea”.Senza scomodare gli altri laghilombardi, servizio questo chedovrebbe essere a portata ditutti (anche a livello economi-co) su un po’ tutto lo specchiod’acqua del Lario.

Un’altra questione apertadella filiera nautica è rappre-sentata dalla “formazione di fi-gure artigianali”, di “figuretecniche-ingegneristiche”,senza dimenticare le “conven-zioni con l’università per la ri-cerca”.

Quanto alla proposte, nonmancano idee anche fantasio-se, come la «creazione di unnatante dei prodotti tipici la-riani da spostare lungo lesponde». La nautica rappre-senta (non solo da oggi) un te-ma di confronto tra sponde delLario. E così emerge che se aComo è scarsamente sentita latematica della «creazione dinuovi posti barca nelle mari-ne», a Lecco il tema è ben pre-sente sul territorio. Analogodiscorso vale per «l’aumento

dei pontili di ormeggio conparchimetro» e dei «punti dirifornimento carburante»: en-trambi a Lecco creano ampiodibattito, a Como faticano a“scaldare i cuori”. «Abbiamo ache fare con una nautica diver-sa - chiosa Massimo Malacrida(a lui è affidato il coordina-mento del Tavolo della Nauti-ca) -. I numeri di dieci anni fasono lontani, ma ci sono buonisegnali di ripresa. Diversa per-ché l’obiettivo è arrivare aduna barca totalmente eco-so-stenibile. Obiettivo ambizioso,su cui comunque si sta lavo-rando. Per il lago di Como, icantieri hanno come prioritàl’innovazione. Qui - per motividiversi - di “Grandi Yacht” sene parla pochissimo. Il target èrappresentato da barche sottoi 15 metri. Anche se l’Italia hasempre avuto la leadershipnella produzioni di “MaxiYacht”. Di sicuro, ci sono anco-ra margini di miglioramento,non solo nella cantieristica,ma anche nell’indotto che ruo-ta attorno al “comparto nauti-ca”. Cito - a ragion veduta - inoleggi, che stanno prendendosempre più piede sul lago».

Da cosa nasce cosa, insom-ma. È chiaro che la figura stori-ca del “maestro d’ascia” staman mano regredendo (anchesolo per una questione di cartad’identità, salvo rare eccezio-ni), mentre il nuovo che avan-za spaventa sempre meno.

L'INTERVISTA FRANCESCO CAVADINI.

Imprenditore e sindaco di Brienno

«Allunghiamo la stagionecon il turismo residenziale»

Francesco Cavadini, dal giu-gno 2017 sindaco di Brien-no nonché ristorante dilungo corso (è il proprieta-

rio del “Crotto dei Platani”, aBrienno) ormai il lago di Comoviaggia con il vento in poppaquanto al frizzante segmento delturismo.

Ci attende un’altra estate “sold

out”?

Le soddisfazioni non mancano,ma non bisogna abbassare laguardia. E poi c’è il nuovo cheavanza e di cui si parla poco. Miriferisco ad una bella realtà delnostro territorio: il “turismo re-sidenziale”.

Turismo residenziale?

Faccio un esempio pratico: unafamiglia del nord Europa com-pra casa sul lago. Poi la vive unasettimana a marzo, un paio inestate, un fine settimana “lun-go” in autunno e dieci giorni traNatale e Capodanno. Sono turi-sti a tutti gli effetti, ma nel con-

tempo hanno una casa di pro-prietà sul lago. La mentalità èquella del turista. Un fenomenonuovo che è andato rafforzando-si negli ultimi dieci anni”.

Ha dati a supporto della sua interes-

sante tesi?

Il 50% delle case vendute dallametà degli anni Duemila ad oggirisponde proprio ai canoni delturismo residenziale, che ha im-portanti ricadute in termini diindotto sul territorio. Tutto que-sto senza dimenticare le “casevacanza”, che rappresentanouna realtà ormai consolidata.

Dunque il turismo residenziale può

essere anche una “ricetta interes-

sante” per allungare la stagione tu-

ristica?

Como non solo d’estate. Il turi-smo residenziale - lo ripeto - èuna bella realtà, che sin qui si èsviluppata sotto traccia. Portaindotto a tutti i comparti. Altroesempio concreto: conosco fa-miglie residenti all’estero chedopo qualche giro in barca a no-leggio sul lago hanno deciso diacquistarne una di proprietà.Non è indotto per il territorioquesto?.

Dunque il “Patto per il Lago” può

rafforzare quest’offerta...

Certo. Sono convinto che si sia-no ancora buoni margini di mi-glioramento e d’azione. Ma se ilturismo residenziale è un valoreaggiunto, altrettanto non si puòdire per viabilità e infrastruttu-re. Francesco Cavadini

88,6%

74,8%

74,8%

56,9%

48%

47,2%

82,9%

80,5%

80,5%

62,5%

Alessandro Fermi (Fi)«Il sistema lariano fa squadra:sviluppo del ruolo della nauticaa sostegno del turismo;migliore fruibilità del lago; tutelae valorizzazione del patrimonio naturale e culturale»

Massimo Malacrida La modella con il vestito del lago

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Page 8: copertina rassegna stampa - Ance Como · nel 2015 che Rossi, tornando da un viaggio di lavoro in Siberia, riflette sul fatto che il futuro sa-r potersi produrre i vegetali in casa,

10 Economia

LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2018

CONFESERCENTI

Il commercioe l’urbanistica

Confesercenti Como orga-nizza venerdì 29 Giugno alle 17.30 allo Spazio Parini in via Parini 6, il convegno dal titolo “Città, commercio e comunità: nuovi scenari tra tradizione e innovazione”. L’architetto e docente del Politecnico di Milano Darko Pandakovic presiederà unatavola rotonda con il sinda-co di Como Mario Landri-scina, l’assessore all’Urba-nistica Marco Butti, il sin-daco di Olgiate Comasco Si-mone Moretti, il consigliereregionale Fabrizio Turba. Ilconvegno vuole essere l’oc-casione per intavolare un ragionamento di lunga pro-spettiva sullo sviluppo ur-banistico che si vuole dare alla città capoluogo e ai cen-tri più importanti del coma-sco. L’incontro è aperto a tutti i cittadini, previa iscri-zione obbligatoria scriven-do a [email protected].

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12LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2018

COMO

SIMONE CASRAGHI

Nuove opportunità di la-voro per le imprese del settore costruzioni. E nuove occasioni dicollaborazione fra sistema econo-mico e enti locali (Comuni in par-ticolare) per il recupero di patri-moni immobiliari vetusti, costosie con un elevato tasso di spreco energetico. La rigenerazione ur-bana, lo stop al consumo di suoloe il recupero delle aree dismessesui nostri territori diventano cosìdriver di nuovo sviluppo locale eoccupazionale.

Il primo passo arriva dalla Re-gione Lombardia che nell’ultimadelibera approvata nei giorni scorsi ha puntato l’attenzione sul-la rigenerazione attraverso il re-cupero delle aree dismesse. Dan-do anche un’indicazione specifica:azzerare il consumo di suolo pre-vedendo la localizzazione di ufficipubblici in suoli da recuperare egià dotati di infrastrutture. Dopola legge sullo stop alle nuove edifi-cazioni per limitare una urbaniz-zazione ulteriore su suoli verdi, eil recupero di sottotetti e semin-terrati a fini abitativi, ora in Lom-

bardia parte una seconda fase incui ci si concentra maggiormentesul censimento e il monitoraggiodelle aree dismesse del territoriolombardo per prevederne il recu-pero e la bonifica attraverso nuovistrumenti normativi e nuovi siste-mi di incentivazione (la maggiorparte delle agevolazioni fiscali le-gate agli eco-bonus sono infatti inscadenza con la fine del 2018).

Gli incentivi già in vigore

Intanto procede l’applicazione della nuova legge sul recupero deiseminterrati e dei sottotetti: l’age-volazione incentiva ulteriormen-te il recupero esentando dal paga-

mento del contributo di costru-zione quelli con superficie utile lorda fino a 40mq, di pertinenzadell’abitazione principale. Inoltre,il recupero è incentivato dalla pos-sibilità di creare unità abitative autonome nel seminterrato, nonsolo stanze in più, di derogare al-l’altezza dei locali, che non può essere inferiore a 2,40 metri, e dimonetizzare l’obbligo di reperirenuovi spazi per parcheggi. Sono inoltre esenti dal versamento delcosto di costruzione vani e localiseminterrati con una superficie lorda di pavimento non superioreai 200 metri quadrati se destinatia uso residenziale e non superiore

ai 100 metri quadrati se destinatiad altri usi, che costituiscono per-tinenza diretta di unità immobi-liari.

La casa e gli immobili tornanocosì al centro di una nuova atten-zione, indirizzando l’intero com-parto edilizio sull’unica chance disviluppo possibile: il recupero, larigenerazione, l’efficientamentoenergetico e il risanamento antisi-smico del patrimonio edilizio ve-tusto. A buona ragione: quasi il 55% delle abitazioni italiane (16,5milioni di unità) è stato costruitoprima del 1970; quota che sale al70% nelle città di medie dimen-sioni e al 76% nelle città metropo-litane.

La case troppo vecchie

Si muove, intanto, anche il livellonazionale. Si sta infatti attenden-do il via libera per un percorso legislativo simile dalle commis-sioni di Camera e Senato (Propo-sta di legge n. 63) proprio incenti-vare il riuso di suoli edificati, il rilancio del patrimonio edilizio esistente, la rigenerazione urbanae la riqualificazione energetica de-gli edifici. Con un dato in più di partenza, appena aggiornato dal-l’Istat: esistono oggi in Italia, conun’ampia concentrazione nelle aree del Nord, oltre 7 milioni di abitazioni non utilizzate, 700.000capannoni dismessi, 500.000 ne-gozi definitivamente chiusi e 55.000 immobili confiscati alle mafie. Tutto ciò a fronte di una crescita demografica debo-le (dovuta essenzialmente dall’in-gresso di nuova popolazione dal-l’estero). Inoltre, secondo Scenariimmobiliari, ci sono 90.500 edificidi nuova costruzione invenduti emolti immobili vetusti e quasi inutilizzabili che avrebbero biso-gno di essere ristrutturati e riqua-lificati. Senza contare la grande quantità, che fa capo alle banche,di immobili pignorati a cittadiniimpoveriti perché travolti dalla crisi economica e a imprese edili

fallite, e i centri commerciali e i capannoni dismessi, obsoleti o chiusi per fallimenti economici,il cui abbattimento o riuso richie-de ingenti esborsi di denaro pub-blico.

Questo il quadro di partenza.La delibera della Giunta di Palaz-zo Lombardia è esplicita: totale azzeramento del consumo di suo-lo grazie ad azioni per rendere piùconveniente e più facile il recupe-ro di aree dismesse e la ristruttu-razione e il recupero di vecchi edi-fici. La delibera infatti prevede unsistema di rilevamento e monito-raggio delle “aree della rigenera-zione”, cioè le “aree dismesse, dabonificare, degradate, inutilizzatee sottoutilizzate”, mettendo a di-sposizione dei Comuni un sistemaonline per la raccolta delle infor-mazioni e per il loro continuo ag-giornamento. Questi dati servi-ranno poi ai Comuni per imposta-re le Carte del consumo di suolode Piani generali territoriali (Pgt).

Il ruolo dei Comuni

Sarà poi compito e attenzione deiComuni prevedere, nel singoli Pgt, azioni di semplificazione e diincentivazione della riqualifica-zione di queste aree. In particola-re l’intenzione è di localizzare uf-fici e funzioni di interesse pubbli-co proprio nelle aree dismesse darecuperare, privilegiare gli inter-venti nelle aree già dotate di infra-strutture e incoraggiare il riuso del patrimonio edilizio esistenteindividuando un unico responsa-bile dell’amministrazione a cui isoggetti possano far riferimentoin tutte le fasi del procedimento.

Dal fronte regionale, viene ga-rantito un aiuto ai Comuni sottoil profilo formativo, della ricercadi finanziamenti (anche europei),della ricerca attiva di investitori interessati alle opere di riqualifi-cazione un’incentivazione dei processi attribuendo incrementivolumetrici o di superficie, e ridu-cendo oneri e costi.

Le agevolazioni

Gli incentivi della RegionePiù agevole il recupero

In arrivo norme per il totale azze-

ramento del consumo di suolo, ma

compensato da un sistema di azio-

ni e incentivi per rendere più con-

veniente e più facile il recupero di

aree dismesse e la ristrutturazio-

ne e il recupero di vecchi edifici da

parte dei Comuni.

Il riuso di vecchi edificiDestinazioni a un uso pubblico

L’intenzione è di localizzare uffici

e funzioni di interesse pubblico

proprio nelle aree dismesse da re-

cuperare, e incoraggiare il riuso

del patrimonio edilizio esistente e

abbandonato sul territorio.

La legge sui sottotettiGli sconti già in vigore

In Lombardia è in vigore l’agevo-

lazione che incentiva ulterior-

mente il recupero esentando dal

pagamento del contributo di co-

struzione quelli con superficie

utile lorda fino a 40mq, di perti-

nenza dell’abitazione principale.

90.500IMMOBILI “CONGELATI”

È il numerodi abitazioniche sono rimasteancora invendute

700.000I COLPI DELLA CRISI

Sul mercatoi capannoni dismessi sono un’oppuortunità

Focus Casa Le misure in arrivo

Nuovi incentiviper recuperare casee aree dismesseRegione Lombardia. Approvata una deliberaper favorire la riqualificazione di immobili vetustie agevolare la rigenerazione urbana dei Comuni

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Economia 9

LA PROVINCIA GIOVEDÌ 21 GIUGNO 2018

sunto provvedimenti ufficiali,si è ancora nel campo delle in-discrezioni. In ogni caso il sin-daco Mario Landrisicina po-trebbe designare DavideGrandi (area Lega) per Aarga(Acsm Agam Reti Gas Acqua),mentre Andrea Bernasconi(area Forza Italia) potrebbe fi-nire al comando di Comoca-lor.

Più avanti il Comune di Va-rese. Il sindaco di centrosini-stra Davide Galimberti ha de-signato il futuro presidente diAcsm Agam Ambiente. Si trat-ta del consigliere comunalevaresino del Pd, Fabrizio Mi-rabelli.

L’annuncio è arrivato ieripomeriggio, a poche ore dalleaudizioni pubbliche dei candi-dati, che si sono svolte a Palaz-zo Estense.

In base al patto di costitu-zione della società Acsm-Agam spa, la grande “multiuti-lity del nord” che aggrega lesocietà di Como, Monza, Lec-co, Sondrio e Varese, il Comu-ne di Varese è infatti chiamatoa designare il presidente delconsiglio di amministrazionedi uno dei settori: quello lega-to all’ambiente, cioè raccoltadifferenziata dei rifiuti e ge-stione del termovalorizzatoredi Como.

dal Comune di Monza (a Co-mo toccherà il vice, MarcoRezzonico). Il Cda sarà com-posto da 13 consiglieri. Settesono espressione del socioA2A, due di Lario Reti Hol-ding, uno del Comune di Co-mo, uno del Comune di Mon-za, uno del Comune di Sondrioe uno espressione degli azio-nisti di minoranza. Il presi-dente e i due vicepresidentisono scelti tra i consiglieri no-minati dai Comuni di Como eMonza e LRH.

Intanto in questi giorni vadefinendosi il puzzle nelle va-rie società del gruppo. PalazzoCernezzi non ha ancora as-

Multiutility del NordL’assemblea dei soci

ha approvato i conti

Varese designa il vertice

della società sull’ambiente

Gli azionisti di Acsm-Agam hanno approvato il bi-lancio della capogruppo perl’esercizio chiuso al 31 dicem-bre 2017 e contestualmentehanno esaminato il bilancioconsolidato del gruppo.

I numeri di Acsm-Agam, re-lativi allo scorso anno, sono inmiglioramento: risultato net-to pari a 10 milioni di euro (5,1nel 2016) ed Ebitda pari a 6,9milioni (5,5 milioni di Euronel 2016). Cala l’indebitamen-to finanziario netto che risultain riduzione a 76,8 milioni dieuro (86,2 milioni di Euro nel2016).

L’assemblea ha deliberatola distribuzione di un dividen-do unitario lordo pari a 0,05euro per azione. Il dividendoverrà messo in pagamento indata 27 giugno.

Il 2 luglio a Monza è invecein programma l’assemblea chesarà chiamata al rinnovo delconsiglio di amministrazione.In quella sede verrà nominatoil nuovo presidente, PaoloGiuseppe Busnelli, designato

Acsm-Agam, ok al bilancioNomine nelle società satellite

Il termovalorizzatore

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Corriere di Como Giovedì 21 Giugno 2018 3

Primo piano Il futuro della città

Il pianoFirmato dall’a rc h i t e t t olecchese ArturoMontanelli, il progettoprevede la completariqualificazione deigiardini sotto le mura diviale Varese e larealizzazione, con ilridisegno degli spazi, diben 86 nuovi parcheggia raso. La “Nessi& Majocchi” sioccuperebbe anchedella manutenzionedel verde per tuttoil periodo dellaconcessione, 30 anni

Viale Varese, decisione entro fine luglioI primi “sì” delle categorie economicheIl progetto è stato presentato da “Nessi & Majocchi” nella sede dell’Ance di Como

È moderatamente soddi-sfatto l’ingegnere AngeloMajocchi, già presidentedi Ance Como, dopo lapresentazione alle cate-gorie economiche delproject financing (ad ope-ra della stessa Nessi &Majocchi) per riqualifi-care e allargare il par-cheggio sotto le mura, inviale Varese, a Como.

Al confronto, organiz-zato martedì sera nellasede di via Briantea deicostruttori edili, hannopartecipato i rappresen-tanti di Camera di Com-mercio, Unindustria,Confartigianato, Cna,Confesercenti, Cdo e, ov-viamente, Ance. Invitataanche Confcommercio,che non ha potuto presen-ziare per un impegno del-l’ultimo minuto.

«Un confronto che lestesse categorie avevanosollecitato per conosceremeglio il progetto», spie-ga Majocchi.

«Molti ricordavano l’i-dea precedente per un au-tosilo interrato in vialeVarese - aggiunge - Conl’aiuto del progettista,

l’architetto Arturo Mon-tanelli, abbiamo risposoa tutte le domande».

Sono state fatte anchedelle critiche?

«No. Certo, per qualcu-no il parcheggio interra-to sarebbe stata la solu-zione migliore - dice Ma-jocchi - Credo però che aComo vi siano già abba-stanza problemi per icantieri. Andar sottoter-ra, pur con rischi calcola-

ti, significa affrontare lapossibilità di trovare re-perti storici».

Due categorie, con co-municati ufficiali inviatiieri alle redazioni, hannovoluto già esprimere il lo-ro benestare all’opera.

«Non si deve contrap-porre la realizzazione deinuovi parcheggi con lasalvaguardia del verde edei pedoni - dice il presi-dente di Confesercenti,

Claudio Casartelli - Se siguarda con attenzione ilprogetto di ampliamentoper gli 86 nuovi stalli,emerge chiaramente co-me venga ridisegnato ereso più fruibile il percor-so a piedi sotto le mura,immerso in un’oasi ver-de. Confesercenti e i suoiassociati - aggiunge - so-no assolutamente con-vinti della necessità direalizzare i nuovi par-

cheggi a vantaggio di tut-te le attività commercia-li e di servizi, nonché deiresidenti del centro e del-l’area perimetrale allostorico quadrilatero».

«Le attività economi-che e turistiche del cen-tro hanno bisogno di que-sti parcheggi - commentail presidente di Cna Co-mo, Armando Minatta -L’area verde sarà riquali-ficata, anche attraversola piantumazione di nuo-ve essenze, e verrà curatadal privato, e le mura sa-ranno valorizzate conuna nuova illuminazio-ne. Il progetto mi sembramolto bello».

Per quanto riguarda ilfuturo dell’iter, il pallinoè ora nelle mani del Co-mune di Como.

Nessi & Majocchi hapresentato in aprile il suoprogetto formalmentealla giunta Landriscina efatto protocollare la pro-posta di project finan-cing, che prevede la ge-stione del parcheggio e lacura del verde per 30 annia carico della società cherealizza l’opera.

«Le pratiche sono stateistruite - spiega sempreAngelo Majocchi - Il Co-mune ha 90 giorni di tem-po per esprimersi, il ter-mine scadrà il prossimo27 luglio. Siamo oltre lametà del cammino. Nelleprossime settimane ciaspettiamo che la discus-sione entri nel vivo anchedal punto di vista del-l’amministrazione».

Majocchi commentaanche il fronte del no alparcheggio, quantomaiagguerrito.

«Si tratta di posizioniche meritano rispetto,anche se spesso partonoda preconcetti - dice Ma-jocchi - A Como abbiamodiversi esempi negli ulti-mi anni di parcheggi e au-tosilo dibattuti e poi di-ventati indispensabili.Credo che la nostra pro-posta sia da valutare sulfronte della completa ri-qualificazione dell’area,non solo per i parcheggiin più».

Paolo Annoni

Sotto le muraQuello di viale Vareserimane l’ultimoparcheggio sotto lemura medievali diComo, dopo lacancellazione deglispazi a raso tra vialeCattaneo e vialeBattisti. Gli spazisono a pagamento,regolati dap a rc o m e t ro(foto Nassa)

Gli ambientalisti Sabato il gazebo dei “No-parcheggio”Già raccolte e depositate in Comune quasi quattrocento firme

(p.an.) Ci sono già quasiquattrocento firme deposi-tate in Comune a Como con-tro l’ampliamento del par-cheggio di viale Varese. Lapetizione viene sostenutadalle anime ambientalistedella città e in particolaredalle associazioni Circolo“Angelo Vassallo” - Legam-biente Como, Fiab Como Bi-ciamo, Iubilantes, CittàPossibile, Wwf, Lipu Como,Chiave di Volta, Italia No-stra Como, Arci provincialeComo. Anche i Verdi, pervoce della coordinatriceElisabetta Patelli, si eranosubito espressi in modo con-trario alla proposta.

Sabato, in via Boldonidalle 9 alle 14, è previsto un

gazebo per raccogliere ulte-riori adesioni.

Il fronte del “no-parcheg -gio” parte da due presuppo-sti. Il primo riguarda l’im -patto che il cantiere potreb-be avere sulla viabilità cit-tadina e il secondo è legato

alla convinzione che un au-mento degli stalli in centroporterebbe a fare crescereanche il numero di auto di-rette verso la convalle e diconseguenza il traffico.

Di certo il Comune dovràin qualche moto interveni-re sull’area di viale Varese,da troppo tempo degradata.Nella zona tra via CinqueGiornate e via dell’Annun -ciata si contano durante ilgiorno almeno cinque par-cheggiatori abusivi, prontia chiedere monetine anchecon modi aggressivi, in par-ticolare a donne e anziani.L’assenza di regolamenta-zione dell’accesso nel con-troviale crea inoltre ingor-ghi e inquinamento. Parcheggiatori abusivi e questuanti presidiano il parcheggio di viale Varese

Tempi di cantiereI contrari si diconopreoccupati ancheper l’impatto deilavori sul trafficolungo il girone

Angelo Majocchi

Claudio Casartelli

Armando Minatta

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SEGUE

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26 Como

LA PROVINCIA SABATO 23 GIUGNO 2018

La protesta. «Il Comune nega il diritto avisionare il progetto alle associazioni richie-denti e ai cittadini di viale Varese promotoridella petizione contro l’ampliamento del par-cheggio». Lo afferma una nota del comitato chesta raccogliendo le firme. «La motivazione fariferimento al vincolo di riservatezza chiestodall’impresa Nessi e Maiocchi, soggetto propo-nente, a tutela del know how e dei segreti tecnicie commerciali. Non chiediamo di violare alcunsegreto, vogliamo che sia resa pubblica la propo-sta progettuale e dare conto alla cittadinanzadelle reali ripercussioni sull’area. Negando ildiritto di accesso agli atti, si vuole negare l’evi-

denza della situazione che si creerebbe in vialeVarese». Quella nella foto - continua il comitato- sarebbe più o meno la realtà: l’eliminazionedel giardino attuale, ridotto a vialetto laterale,un parcheggio lungo tutto il viale ingombro diauto e code in entrata nelle ore di punta. Oltreche un danno economico per la collettività, perl’eventuale cessione al privato per anni deglioneri derivanti dalla concessione del parcheg-gio stesso».La nota si conclude invitando al banchetto inpiazza Boldoni dalle 9 alle 14 per la raccoltafirme contro il progetto o inviando l’adesionevia email a [email protected]

«Viale Varese, ecco come finirebbe»

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Sabato 23 Giugno 2018 Corriere di Como2

Fondazione Volta, polemiche sul cdaSoci perplessi sulla nomina dell’ex presidente Castelli

(da.c.) «Consegnamo una fon-dazione con i conti in ordine ecapace di creare progetti di al-ta formazione che danno lu-stro al nostro territorio».

Mauro Frangi traccia un bre-ve bilancio dei tre anni e mezzoalla guida della FondazioneVolta, organismo nato dallafusione di UniverComo e CentroVolta e votato al sostegno dellaricerca e dell’istruzione uni-versitaria. Ieri mattina i socihanno approvato il bilancio2017 (il conto economico è sta-to chiuso attorno ai 2,5 milionidi euro) e discusso le nuove no-mine (tutti i nomi sono nellascheda a fianco), non senzaqualche polemica.

Alla scadenza del primomandato, infatti, soltanto dueconsiglieri uscenti degli 11 delcda attuale sono stati confer-mati nel loro incarico.

Ma a far discutere è stato so-prattutto il ritorno di Giusep-pe Castelli, già presidente delCentro Volta. Criticato peraver lasciato in eredità alla

Fondazione un bilancio grava-to di molti debiti.

«In questi tre anni abbiamochiuso la vertenza con l’Unio -ne Europea che ci chiedeva dirimborsare 1,6 milioni di euroe messo in sicurezza un altrodebito di 400mila euro - diceFrangi - le perplessità e l’im -barazzo sul ritorno di Castellisono stati inevitabili».

Ciò detto, Frangi ribadiscela qualità del lavoro svolto. In

particolare la «costante cre-scita delle scuole di alta for-mazione e del programma discuole speciali che abbiamosvolto in collaborazione convarie università». I numeriparlano chiaro: «dalle 39 gior-nate di formazione del 2014 si èpassati alle 140 in programmanel 2018. In cinque anni siamopassati da 290 partecipanti a829, per quasi due terzi prove-nienti dall’estero».

Villa del Grumello, a Como, è la sede della Fondazione Volta (foto Antonio Nassa)

Il caso

~FrangiConsegnamoun entecon i contiin ordinee capace dicreare ottimiprogetti

La schedal Il nuovo cdadella FondazioneVolta è composto:da: NicolettaSanguinetti, MarcoMigliorini, GiuseppeCastelli (nominatidal Comunedi Como); LucaLevrini, GrazianoBrenna (confermato)e Davide Gobetti(nominatidalla Cameradi Commercio);Giuliano Fontana(proposto da Cisle Cgil), MicheleBorzatta (indicatodalla Conf-Cooperative),Pierluigi Tagliabue(confermato)Antonio Pozzi,Francesco Pizzagalli( p ro p o s t ida Confindustria)

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Sabato 23 Giugno 2018 Corriere di Como6

In città

“La nuova stagione dei contratti pubblici”Ieri il convegno all’Università dell’Insubria

L’Università dell’Insu -bria ha organizzato ilcorso di perfezionamen-to in materia di contrat-ti pubblici “La nuovastagione dei contrattipubblici tra incertezze eresponsabilità”.

Il corso, dedicato adavvocati, ingegneri, ar-chitetti, geometri e pe-riti industriali, ha af-frontato le principalinovità introdotte dalnuovo codice dei con-tratti pubblici. Ieri unconvegno per tracciareil bilancio finale.

Durante le lezioni so-

no stati analizzati i mo-menti più critici dellavita delle relazioni con-trattuali, dal momentodella programmazione aquello dell’esecuzione.La materia è stata trat-tata abbinando l’appro -fondimento degli istitu-ti alla più recente disci-plina di riferimento, conanalisi e discussione inaula di casi pratici af-frontati dalla giurispru-denza, al fine di stimola-re la riflessione dei par-tecipanti e l’utilitàcomplessiva dell’inse -gnamento.

CRONACA

Un momento del convegno che ieri è stato ospitato all’Insubria (Nassa)

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LA PROVINCIA DOMENICA 24 GIUGNO 2018

Uno dei rendering resi noti dall’azienda comasca

Majocchi e viale Varese«Falsità sul parcheggio,quella zona rinascerà»

«Le critiche sono legit-time e le accetto, quello che non posso accettare è la diffusione, da parte di chi è contrario al no-stro progetto, di immagini fal-se».

Angelo Majocchi, titolaredell’azienda Nessi&Majocchi, replica così alla “provocazione” arrivata da Legambiente e dal comitato di cittadini contrari al-la proposta della stessa società per creare altri 86 posti auto in viale Varese, riqualificando il verde e la zona delle mura. L’as-sociazione e il comitato (quasi mille firme) avevano inviato ai media una rivisitazione del ren-dering diffuso nei giorni scorsi da Nessi&Majocchi, inserendo auto parcheggiate un po’ ovun-que. «Questa sarebbe più o me-

Dibattito. L'imprenditore che ha depositato la proposta

«Accetto la critica ma è grave diffondere immagini false

Siamo comaschi e lavoriamo per migliorare la città»

no la realtà - scrivevano - L’eli-minazionedel giardino attua-le,ridotto a vialetto laterale, tut-to il viale ingombro di auto».

Non la pensa affatto così An-gelo Majocchi: «Rispetto le opi-nioni altrui, ci mancherebbe - nota - Il problema non è il dis-senso sulla nostra operazione di“project financing” (hanno de-positato la proposta e ora il Co-mune dovrà valutare se rispon-de alla pubblica utilità o meno, ndr) ma presentare delle simu-lazioni al computer modificate non è accettabile. Lo definisco moralmente e intellettualmen-te scorretto. Siamo a un livello diprogetto preliminare, come prevede la norma in questi casi e, qualora il Comune decidesse di mettere in gara la proposta, il tutto sarebbe oggetto di miglio-ramenti. Per ora c’è un’idea, nonha senso soffermarsi sui detta-gli. Se venisse dichiarato un pro-getto di interesse pubblico, chiunque potrebbe partecipare alla gara e competere con la no-stra proposta. Ovviamente an-che noi abbiamo delle idee mi-gliorative ma ce le teniamo per

la fase successiva». «Dicono che nascondiamo il progetto? Nien-te affatto, l’abbiamo mostrato al sindaco Mario Landriscina e alla giunta, a consiglieri e asso-ciazioni di categoria. Si può ve-dere, salvo alcuni documenti ri-servati come il business plan. Quanto alle critiche per la ridu-zione dell’area verde, dico che c’èsolo una piccola “invasione” e solo in una piccola parte dell'area. Ci siamo rivolti a pro-fessionisti di assoluto valore e specializzati nella tutela am-bientale. Teniamo moltissimo a questo aspetto, siamo comaschi e lavoriamo per una città più bel-la non certo per peggiorarla».

«A nostro parere è un proget-to di alta qualità, che riqualifica la zona e le mura, prevede chio-schi per il bike sharing e miglio-rerà la frequentazione dell’area. Uno spazio fruibile e di eccellen-za, non solo un parcheggio. Con la sbarra per regolare gli accessi,infine, si eviterebbe il caos odierno con auto che vogliono uscire bloccate da altri automo-bilisti che stanno cercando un posto libero». M. Sad.

n «Documentia disposizionedella giuntae dei consigliericome doveroso»

Vittorio Nessi«C’è un altroprogettoFare chiarezza»

Si parla molto del pro-getto di Nessi&Majocchi per viale Varese, ma c’è anche - co-me riportato da La Provincia nelle scorse settimane un se-condo piano per la stessa zona.

E su quest’ultimo si soffermaun’interrogazione depositata ieri da Vittorio Nessi, capo-gruppo di Svolta Civica, e rivol-ta al sindaco Mario Landrisci-na: «Prevede l’intervento diret-to da parte del Comune, il qualepotrebbe realizzare l’opera pubblica e mantenere il gettito derivante dalla sosta dei veicoli - ricorda - Con nove posti in piùe un costo inferiore di circa tre milioni e mezzo oltre al mante-nimento dell’attuale zona a ver-de».

Nessi quindi chiede «se nelleproposte della società Nessi e Majocchi e nella seconda, degli ingegneri Davide Zizolfi e Gianmarco Tavola, è prevista la rinuncia da parte del Comune(Csu) agli introiti», «se i proget-ti prevedono il pagamento dellasosta anche di notte», «quale sialo stato della pratica relativa al-la realizzazione di parcheggi presso il Collegio Gallio», «qua-le sia la procedura, dal punto di vista tecnico e formale, che si intende seguire nella valutazio-ne e nella possibile implemen-tazione dei due distinti progettirelativi a viale Varese» e infine «quale sia l’orientamento del-l’amministrazione comunale inmerito ai due distinti progetti e da quali elementi sia sostenuto questo orientamento».

Prevista la riqualificazione del verde e del viale

Angelo Majocchi Mario Landriscina

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Domenica 24 Giugno 2018 Corriere di Como2 CRONACA

Riqualificazione di viale Varese

Svolta Civicavuole chiarezza(f.bar.) La nuova, per ora ancora ipotetica,area verde a ridosso delle mura in viale Va-rese, con annesso ridisegno della sosta e larealizzazione di 85 posti auto, chiama all’a-zione “Svolta Civica”. L’ipotesi presentatanei giorni scorsi alle associazioni di catego-ria dall’azienda Nessi e Majocchi - e già con-testata a suon di firme da un comitato - oravede salire sul ring un altro protagonista. Èil consigliere comunale Vittorio Nessi a far-si portavoce e a spiegare i contenuti diun’interrogazione sul tema depositata aPalazzo Cernezzi.

«Nell’aprile scorso è stata presentata inComune, da parte dell’azienda Nessi e Ma-jocchi, una proposta di realizzazione di unparcheggio a raso lungo viale Varese - scriveNessi - Realizzazione che prevede, in con-tropartita da parte del Comune, la conces-sione del parcheggio, con relativo flusso dicassa, alla società proponente per 30 anni.

Risulta essere stato presentato all’ammi -nistrazione anche un ulteriore progetto diampliamento dell’attuale parcheggio diviale Varese. Progetto che prevederebbel’intervento diretto del Comune, il qualepotrebbe realizzare l’opera pubblica e man-tenere il gettito derivante dalla sosta deiveicoli. Tale ultimo piano, a firma degli in-gegneri comaschi Davide Zizolfi e Gian-marco Tavola, prevede nove posti in più delprogetto Nessi & Majocchi ed un costo in-feriore di circa tre milioni e mezzo oltre almantenimento dell’attuale zona a verde».

Queste le premesse del documento chechiede innanzitutto se «l’amministrazionesia dotata di un piano parcheggi», poi «aquanto ammontino gli introiti annuali del-l’attuale parcheggio in viale Varese» e «senelle proposte della società Nessi e Majoc-chi è prevista la rinuncia da parte del Co-mune (Csu) a tali introiti». Ma non solo. Inaggiunta, si chiede anche se «i menzionatiprogetti prevedono il pagamento della so-sta anche nelle ore notturne e se l’ammini -strazione intenda portare a termine il pro-getto di realizzazione di altri parcheggi e inche termini» e, in particolare, «quale sia lostato della pratica relativa alla realizzazio-ne di parcheggi presso il Collegio Gallio».Intanto, Palazzo Cernezzi avrà tempo finoal 27 luglio per prendere una decisione. Un rendering del progetto presentato in Comune per viale Varese


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