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Corriere Cesenate 05-2016

Date post: 07-Aug-2018
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    Giovedì 4 febbraio 2016 3Opinioni

    Il popolo della famigliaha fatto sentire la sua voce

    i è autoconvocato a Roma, nell’immensa spianatadel Circo Massimo, un popolo invisibile. E’ quelloformato dalle famiglie che “costituiscono il tessutosociale di questa nazione”, detto con le parole di

    Massimo Gandolfini, il leader del comitato “Difendiamo inostri figli” che ha organizzato il Family Day. Un popolofinora rimasto ignoto ai media, ai politici e forse anche aisuoi stessi componenti, spesso disorientati da unainformazione in molti casi, forse troppi, orientata inmaniera ideologica.Come non mai, questa volta è stata necessaria la piazza perriprendere consapevolezza che la famiglia, quella che

    avevano ancora in mente i padri costituenti, rappresenta lacellula base della società italiana. Quella che spessosupplisce alle mancanze di un sistema di welfareconcentrato su altro. È la famiglia che sostiene i figli senzalavoro. Sono le famiglie che si interessano dei ragazzi incondizione di inattività. Sono sempre le famiglie d’origineche permettono alle giovani coppie di arrivare alla fine delmese. Questo tessuto familiare rischia di essere frastornatodall’idea che possano essere riconosciute altre forme di

    relazione conle quali, adesempio, dueuominipossonoallevare unfiglioprivandolo delsuo diritto diconoscere lamadre. Un

    figlio come sefosse unoggetto deldesiderio e nonuna persona.Il popolo difamiglie del

    S

    Riflessioni dopo il Family Day 

    Ricordare per guardare al futuro

    Family Day ha idee chiare su ciò che conta realmente. La famiglia non si baratta.Il ddl Cirinnà è da riscrivere e non da modificare. Le adozioni non sono undiritto delle coppie omosessuali, ma sono il diritto di un bambino di riavere lamaternità e la paternità di cui è stato privato. Su tutto ciò la piazza di Roma disabato scorso dice con forza alla politica che la famiglia non può essere oscurata.Paolo Borsellino più di venti anni fa diceva “la rivoluzione si fa nelle piazze con ilpopolo, ma il cambiamento si fa nella cabina elettorale con la matita in mano.Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara, e piùaffilata di un coltello”.Il Family Day è stato la “rivoluzione” di un popolo disperso e sommersodall’indottrinamento delle lobby e delle ideologie. Ora però questo popolo èriemerso. E’ anche in continua crescita e merita di essere ascoltato erappresentato.

     A pochi giorni da questo grande evento non è possibile giudicare gli effetti,politici e non, anche perché potrebbero non esserci nel breve periodo e il ddlCirinnà potrebbe essere approvato. Gli italiani, in ogni caso, non possonodimenticare il primo e immediato effetto del Circo Massimo: la rigenerezione diuna coscienza comune e la consapevolezza di un popolo. Il popolo dellafamiglia.

     Antonio Domenico Capristo

    ercoledì 27 gennaio si è celebrata la “Giornata dellaMemoria”. In molti ci si è dato appuntamento a Cesena, nelpiazzale antistante la Biblioteca Malatestiana, dall’Unescodichiarata “memoria del mondo”.

    Scortati dai vigili della Polizia municipale, quasi per dare un segno diufficialità, accogliamo (è Cesena che accoglie con il sindaco PaoloLucchi fasciato dal tricolore) i bambini delle terze classi elementaridella scuola “G. Munari” che da Sant’Egidio sono giunti nel cuoredella città, dando vita a una “marcia della pace” che aiuta a tenerelontano la tentazione della retorica. Alcuni di loro, leggendo brani dilettere scritte nel lager di Teresin (Cecoslovacchia) da bambini che vierano stati “concentrati” per la sola ragione di essere ebrei, fannoriecheggiare voci che da quell’inferno progettato con sapienzademoniaca dalle Ss naziste, dicono di una speranza che si èallungata nel tempo e che ancora una volta ci viene donata perripetere con forza “mai più”! Come non ricordare il colorato e vivaceavvicinarsi dei “nostri” bambini per mettere lungo i bordi diun’aiuola, piccole sagome dipinte sul cartone che dicono solidarietàe giudizio fermo contro ogni violenza che si abbatte – purtroppoancora ai nostri giorni – sull’uomo, calpestandone la dignitàirrevocabile con cui il Creatore ha sigillato e sigilla ogni uomo “creatoa sua immagine e somiglianza”.

    MPoche ore! Ma preziose nella misura incui sono state vissute nel confermarci,ogni giorno, nonostante una cultura dimorte che ci minaccia e che rischia di

    sradicare nel profondo della coscienzaquella voce che ci dice ciò cheveramente conta nelle scelte (anchepolitiche) che siamo chiamati acompiere.Convocati di fronte alla Malatestiana,presidio prezioso per attivare in ognitempo la “memoria” che ha forgiatolungo i secoli quella identità cheappunto le ideologie totalitarie di ierie di oggi vorrebbero distruggere, conuna rivoluzione antropologica chemira a sovvertire la verità di tutto,ancor più della persona e del grembodove ha inizio l’avventura dellaesistenza, la famiglia!

    * * *Nel mentre… mi sovviene unaconversazione, ormai lontana neltempo, con l’onorevole Oddo Biasini,

    uomo rigorosamente impegnatonell’azione politica, nella tradizionedell’Umanesimo mazziniano,coerentemente ancorato nellefondamenta dell’Umanesimocristiano… Eravamo nell’aula magnadel Liceo “V. Monti”, per loscoprimento di una lapide che ricordail magistero evangelico e latestimonianza di libertà, proposta (siera a cavaliere degli anni Trenta) aglistudenti di quel liceo da monsignorGiovanni Ravaglia, allora parroco delDuomo; ben presto tuttavia il regimefascista non lo tollerò!… L’amico Oddo mi diceva:“Attingendo a quelle lezioni,portandoci poi nella vicinaMalatestiana per leggere gli scritti diBenedetto Croce, potemmo sottrarcial fascino della cultura del Fascismo,

    succube di quella cultura che lafilosofia di Giovanni Gentilerinchiudeva nell’orizzonte limitatodella immanenza”.

    * * *Ritorniamo nella basilica disegnatadal Nuti, che accoglie la librariadomini che Malatesta Novello con lasua sposa Violante di Montefeltro volleper la nostra città, affidandola allacustodia dei Francescani, impreziositada quei codici che testimoniano lagrande impresa dell’Umanesimo cheha sviluppato i germi del mondoclassico alla luce della rivelazionegiudaico-cristiana. In capite unapreziosa Bibbia (l’Antico Testamentoin ebraico), con il corredo dellabiblioteca “scientifica” del medicodella famiglia dei Malatesti, Giovanni

    Di Marco. Solo così possiamoaffrontare le sfide che si pongonodavanti ai nostri passi, nel tentativobalordo di censurare il nostro dirci“gentes europeenses”.

    Piero Altieri

    IL SINDACO DI CESENA PAOLO LUCCHI

    ALLA MANIFESTAZIONEDI MERCOLEDÌ 27 GENNAIO,DAVANTI ALLA BIBLIOTECA MALATESTIANA

     2 7  g e n n a i o

     G i o r n a t a  d e l l a  M e m o r i

     a

    IL POST-IT DELLA SETTIMANA 

    “Tutti siamo ‘Cristofori’. È il nome delnostro atteggiamento, un atteggiamentodi portatori della gioia di Cristo, della misericordia di Cristo”.

     Papa Francesco,

    udienza giubilare straordinaria per i pellegrini

     presenti a Roma (30 gennaio 2016)

    di Emanuela Campanile

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    Giovedì 4 febbraio 2016 5Primo piano

    Pioggia assenteSe non arriva

    si teme per l’estateBagnolini è un allevatore di Santa Maria RiopetraChiede ai consumatori di avere a cuore la sortedei produttori locali. "Acquistate i nostri prodotti"

    Cristiano Riciputi

    ono mesi che non piove. Iprati dovrebbero essere tuttigialli, le vacche nelle stalle.Invece i pascoli sono verdi e,

    come potete vedere, in tanti hannoportato gli animali all’aperto. Non socome andremo a finire nella prossimaestate se non arrivano piogge abbondanti

    a rimpinguare le falde".Così si esprime Renzo Bagnolini, titolare di un’azienda zootecnica con unanovantina di capi, di cui 50 da latte e i restanti da carne. Siamo a Santa MariaRiopetra, frazione di Sogliano al Rubicone che si affaccia però nella valle delSavio. Qui giusto 4 anni fa scesero 4 metri di neve. Bagnolini mostra i rinforziin acciaio che ha messo dopo quella brutta esperienza: "erano i primi di

    febbraio del 2012 - ricorda - e la neve continuava a scendere. In stalla sisentivano scricchiolii. L’ingegnere, vedendo le capriate, la struttura del tetto, ecalcolando il peso della neve, disse che il rischio crollo era imminentenonostante i putelli di rinforzo che avevamo messo sotto. E sotto c’erano tutti inostri animali. Presi dal panico siamo riusciti a coinvolgere una decina di

    S"

    persone. Abbiamo spalato neve per ore,spostandone metri su metri. Nonsapevamo più dove metterla. Per fortuna

    gli sforzi sono serviti e abbiamo salvatostruttura e animali".L’allevamento di Bagnolini è, come dicelui, piccolo e tradizionale e a conduzionefamiliare. Oltre a Renzo, 58 anni, lavora inazienda anche il figlio Luca di 36 anni.Fino all’anno scorso era impegnatissimoanche il nonno ultraottantenne, poi èvenuto a mancare.Nel 2015 l’Unione europea ha abolito lequote latte, quelle tanto odiate dai Cobas(ve le ricordate le proteste di una decina dianni fa?). Ecco, ora quei limiti non ci sonopiù e cosa è successo? Il prezzo del latte èprecipitato a livello di chi lo offre a meno.Nei paesi del centro-est Europa i costisono così bassi, e le rese per animale cosìelevate, che possono permettersi fino a 27centesimi per l itro. In Italia per produrreun litro di latte si spendono dai 35 ai 40

    centesimi. L’attuale prezzo che leindustrie pagano ai produttori è di 37centesimi, ma è sempre a rischiodiminuzione. Il fatto è che in Italia lamaggior parte delle grandi industrie è in

    mano straniera, per lo più francese. E ilsospetto che queste realtà voglianopensare di più agli interessi degli

    allevatori stranieri non è campato peraria.Bagnolini è anche il presidente dellacentrale del Latte di Cesena, ubicata aMartorano. E’ una cooperativa costituitada una manciata di allevatori, tutti dellazona. La Centrale sta resistendo agliattacchi delle multinazionali, nel rispettodella qualità e soprattutto della dignità dichi lavora ogni giorno, alzandosi alle 4 delmattino, per far giungere sulla tavola deiconsumatori una tazza di latte fresco,proveniente da pochi chilometri didistanza."Come Centrale - spiega Bagnolini - nel2015 abbiamo pagato 44 centesimi al litro.Una cifra bassa rispetto al sacrificio chequesto lavoro richiede, ma alta neiconfronti del mercato attuale. Chiediamoun sostegno a tutti i consumatori:

    frequentate il nostro spaccio aziendale divia Violone a Martorano e, neisupermercati, cercate i prodotti dellenostre aziende. Meglio un latte romagnolorispetto a quello di importazione estera".

    La Centrale del lattedi Cesena è l’ultimobaluardo di fronteall’invasione di prodottostraniero

     Anche in agricolturaserve una certa umanità

    Nei giorni scorsi a Milano Marittima si è svolto il Forumdella Cdo agroalimentare. Tante le proposte emerse fra cui quelladi aumentare i consumi tramite la spesa "take away"

    La Chiesa è vicina al mondo dell’agricoltura.Ci sono tanti, piccoli gesti che lotestimoniano. Ad esempio, il vescovo diCesena-Sarsina Douglas Regattieri, durantela visita pastorale, incontra spessoagricoltori, aziende di commercializzazionee vivaisti che insistono nel territorio dellaparrocchia. Allo stesso tempo altri vescovisono intervenuti sul tema del rispettoambientale (si pensi all’enciclica di papaFrancesco Laudato si’) e del mondo agricolo.

    L’ultimo, in ordine di tempo, è stato ilvescovo di Cassano allo Ionio monsignorFrancesco Savino, che ha partecipato alla XIII edizione del Forum della Compagniadelle Opere agroalimentare, svoltosi sabato edomenica scorsi a Milano Marittima(Ravenna). Il vescovo, col suo intervento, hadimostrato una particolare sensibilità per unsettore che, anche nella sua Diocesi in

    provincia di Cosenza, riveste un ruolofondamentale nell’economia. "Non c’èaggregazione senza compagnia - ha dettomonsignor Savino riprendendo il concettodell’aggregazione fra aziende -. Date valorealla parola compagnia, altrimenti facciamocome tutti, pensiamo all’aggregazione e cidimentichiamo le persone. Occorre fare iconti con la trascuratezza dell’io e l’influenzadel potere. Ricordiamoci i tre pilastri dellaDottrina sociale della Chiesa: sussidiarietà,bene comune e solidarietà".Capitanata da Camillo Gardini, cesenated’origine e bolognese d’adozione, la Cdoagroalimentare quest’anno ha fatto il pieno,con 330 partecipanti (il Forum è apagamento), fra cui oltre cento giovani,

    provenienti da tutta Italia.Tante le proposte scaturite dal Forum, fra cuiquella di facilitare la spesa online o concentralino telefonico e poi consegnarla acasa. Anche se appare più verosimile, peruna questione di costi, la prenotazione e ilpagamento da remoto e poi il ritiro dellapropria spesa confezionata fuori dalsupermercato, senza fare code. Un ’take

    away’ della spesa, insomma.Giancarlo Paola, direttore commerciale delgruppo Unicomm - gruppo Selex, haaffermato che "continua la diminuzione deigrandi ipermercati a favore di realtàdistributive più piccole. Gli italianimangiano meno, ma acquistano prodotti piùcostosi perché ricchi di servizi. E a chi diceche la Gdo specula sulle spalle dei fornitori,dico che l’utile netto della Gdo è stato pariallo 0,1 per cento nel 2014. Nel 2007 era pariall’1,4 per cento. Da sottolineare un marcatoaumento del ’nomadismo’, vale a dire queiconsumatori che fanno la spesamediamente in tre strutture diverse, allaricerca delle offerte migliori.

    Cr

    Cesena◗Incontro sull’alimentazione

    Il terzo appuntamento della trilogia "CiboCorpo Mente" si terrà giovedì 11 febbraioalle 20,30 presso il "Club House”dell’Orogel Stadium Dino Manuzzi a Cesena.Partecipano la dottoressa Flaviana Betti, laMental Coach Cristina Covilli e il direttore

    marketing di Orogel Luca Pagliacci. Tema:“La fame del corpo, la fame della mente”.

    Temperature alte, colture in anticipo"Più che l’attuale mancanza di pioggia, sonopreoccupato per le alte temperature degliultimi giorni. Ho visto albicocchi r igonfiare legemme". Luca Molinari, tecnico del ConsorzioAgrario, è un esperto del settore frutticolo."Temo per le gelate - aggiunge - che in febbraio

    e marzo non credo mancheranno. E se le piantehanno già ’mosso’, in gergo significa che hannoripreso l’attività vegetativa, allora c’è il rischio

    di perdere il raccolto".Molinari precisa di aver visto albicocchi divarietà precoci, con le gemme rigonfie, situatinelle zone collinari esposte a sud."Sono meno preoccupato per la siccità -conclude - perchè veniamo da annate piovose.

    Ma serve una primavera con acqua, altrimentil’estate sarà dura e senza riserve idriche".

    Cr 

    Renzo Bagnolini

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    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,

    cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 16.00 Ponte Pietra18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Torre del Moro, Gattolino

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)16.00 Ponte Pietra17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose,

     Villachiaviche, San Rocco,Case Finali, Diegaro,

     Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Bulgarnò,Santa Maria della Sper.

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Bulgaria,Ruffio, Pioppa,Pievesestina,Calisese,Gattolino, Ronta

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,

    Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese,

     Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),

    chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.30 cappella del cimitero,Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta,

     Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in

     Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,

    Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano11.30  Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza

    18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato);

     Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe,Boschetto; 17,30 Conv.Cappuccini, Santa MariaGoretti; 18 San Giacomo;20 Sala;

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;

    9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);

    7,30 / 9,30Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare: 

     festivi: 8 / 11,15LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;19 Crocetta; 20 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11;

     Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7,30 / 9

     / 11 / 17; Casa di Riposo:ore 16 (sabato);

     Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30;

     Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:

    15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10; Corneto: 11

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

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     Tiratura del numero 4 del 28 gennaio 2016: 8.153 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 2 febbraio 2016

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

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    Giovedì 4 febbraio 2016 7Vita della Diocesi

    Don Carlo Baroniomaestro vicino ai più piccoli

    l 2016 comprende due date importanti per il ricordodel Canonico Don Carlo Baronio, servo di Dio: il90esimo del giornale “Su le vie del bene” (1º numerodatato gennaio-febbraio 1926) e il 90esimo

    dell’apertura dell’Istituto “Figli del Popolo” nel novembre1926 realizzato specialmente con le offerte ricevutetramite il giornale.L’ex allievo professor Attilio Bazzani delinea la figura del Canonico sotto l’aspetto pedagogico-culturale.

    Don Baronio pedagogo e maestro

    Don Baronio si fa educatore che tratta con rispetto ilbambino, perché ritiene che sia questo il modo miglioreper favorirne lo sviluppo autonomo e la crescita spirituale.Si fa maestro che non esita a porsi al servizio dell’alunnostesso per aiutarlo nell’apprendimento e nelcomportamento.Si fa padre che gli fa sentire il suo amore per appagarlo neibisogni affettivi e fortificarlo nella volontà per affrontare ledifficoltà della vita presente e futura. Scriveva: “La scuola èfatta per il ragazzo e per la sua vita futura e non viceversa”.Più che istruire, essa deve educare.La sua azione, per avere efficacia educativa, dovrà essereconcreta, equilibrata, adatta alle esigenze dei singolialunni.Il problema primario della scuola, per il Canonico, è laformazione del carattere, non l’apprendimento diconoscenze e di abilità strumentali. Casa, scuola, Chiesasono, per il Canonico, “un trinomio inscindibile”.

    ILa formazione dell’uomo, egli afferma, “inizia nella casa, sisviluppa nella scuola, si compie e si perfeziona nellaChiesa. Guai a chi spezza o rescinde uno di quei trecapisaldi della natura umana”. E ancora: “I ragazzi oltre allavoro e alla scuola, potranno dedicarsi, a seconda delleloro capacità, e alle esigenze del regolamento interno,all’esercizio di tutte le arti belle, del disegno, della pittura,della musica, onde ritrarre dall’Istituto il massimo direndimento per la vita extra-collegio”.Con l’istruzione - scrive Don Baronio - l’uomo puòdiventare buon matematico, buon geometra, ma non per

    questo, buon padre di famiglia, buon cittadino, buoncristiano” (Tesi in scienze sociali, cap. I, p. 2). (...)L’attività didattica, iniziata con l’apertura del primo Istituto“Figli del Popolo” e svolta ininterrottamente per untrentennio, fu la “scuola di ripetizione”, o doposcuola. Ognigiorno, il Canonico seguiva i suoi ragazzi nell’esecuzionedei compiti scolastici e teneva loro lezioni suppletive intutte le materie in cui avessero lacune e ritardi. La cura chemetteva in questo lavoro quotidiano, ci è attestata danumerosi quaderni in cui sono annotati schemi e appuntiper la preparazione delle lezioni.Nel secondo dopoguerra, aprì anche una scuola serale pergli operai al fine di consentire, a chi ne aveva bisogno permotivi di lavoro, il conseguimento della licenzaelementare.Durante l’intervallo delle lezioni, si intratteneva coi ragazzi,conversava e giocava con loro. (...) Più che seguire normedidattiche e metodologiche prestabilite da lui stesso o da

    altri, egli si è fatto sempre guidare dal suo personale intuitoeducativo sorretto da un autentico spirito di carità.Don Baronio ci suggerisce di evidenziare il positivo, non ilnegativo, incoraggiare il ragazzo, dandogli forza e fiducia,non avvilirlo con il continuo richiamo alle sue deficienze. Sihanno in tal modo sicuri miglioramenti e non di radocambiamenti sorprendenti.Conoscere per educare è la prima regola del metodo. E nonsi conosce un bambino usando soltanto mezzi “tecnici” eprocedimenti “scientifici”. Bisogna vivere con lui perscoprire i tratti reali della sua personalità. Tra di essi in

    particolare: la qualità del carattere, i sentimenti, gli interessie le aspirazioni, il grado di intelligenza generale. Altri aspettida chiarire sono la situazione familiare e l’ambiente socialedi provenienza, i rapporti con i compagni e con gliinsegnanti, la capacità di autocontrollo e di collaborazione,eventuali traumi psicologici per esperienze negative oviolenze subìte. (...)Uno dei mezzi più efficaci per conoscere l’animo è il dialogospontaneo e aperto. Don Baronio, discreto e dimesso anchequi, parlava poco, ma lasciava parlare molto.Il buon rapporto affettivo: è questo il punto nevralgico delprocesso educativo. L’atteggiamento affettivo del maestroha una potenza straordinaria sul comportamento e sulrendimento scolastico del bambino. E don Baronio lo avevacapito molto bene. Era pienamente consapevole che ilfondamento dell’opera educativa risiede nella capacità delmaestro di amare e di farsi amare.

     Attilio Bazzani

    In allegato con il Corriere Cesenate il giornale “Su le vie del bene” della Fondazione “Don Baronio”. A novant’anni dalla prima uscita

    DON BARONIO nacque a Cesena l’11 maggio 1887 da una famiglia bene-stante. Dopo aver frequentato la scuola elementare con ottimi risulati per il profitto e la condotta, entrò nel seminario diocesano di Cesena. Dopo il liceoe il corso di teologia, seguiti con esiti brillanti, fu ordinato sacerdote il 25 lu-

     glio 1911 dal vescovo monsignor Giovanni Cazzani. Sorse in quel periodol’interesse per i problemi sociali. Maturò in lui il convincimento che biso-

     gnava alleviare i bisogni delle classi più deboli della società. Cominciò così(siamo nel primo dopoguerra) a istituire dei collegi per l’assistenza ai bam-bini poveri e abbandonati. Il primo istituto “Figli del Popolo” sorse nel 1926 a Cesena, nel sobborgo Eugenio Valzania. Negli anni Quaranta il numero di 

    collegi si moltiplica perché la guerra (1940-1945) aveva aumentato i bisogni e la miseria. DonBaronio ha dedicato una vita intera a un’opera di cui hanno beneficiato migliaia e migliaiadi ragazzi. È in corso il processo canonico di Beatificazione.  Ab

    In breve

    Don Ezio Casadeia un anno dalla morteIn occasione del primoanniversario dellamorte di don Ezio

    Casadei, venerdì 12febbraio alle 21 saràcelebrata una Messa inCattedrale a Cesena. Esempre in Duomo aCesena, in onore didon Ezio domenica 14 febbraio alle 20,45 siterrà il concerto della Cappella Marciana di SanMarco di Venezia.Nella parrocchia di San Bartolo di Cesena, doveper anni ogni domenica don Ezio ha celebratoMessa, sarà ricordato durante la celebrazioneeucaristica di domenica 14 febbraio alle 19.

    a Diocesi di Cesena-Sarsina, in occasione della38esima Giornata nazionale per la vita,

    organizza due appuntamenti aperti a tutti:- venerdì 5 febbraio alle 20,45, nel teatro del Seminario, a Cesena, incontro pubblico con il dottor Gino Soldera, presidente dell’Anpep(Associazione nazionale di psicologia e dieducazione prenatale)sul tema “  Le emozioni della vita prenatale”.- sabato 6 febbraio alle18, in Cattedrale aCesena: Messapresieduta dal vescovodi Cesena-SarsinaDouglas Regattieri;conferimento del Sacramento del Battesimo eBenedizione delle

    mamme in attesa.Sono particolarmenteinvitate le famiglie coni bambini.- Domenica 7 febbraio:celebrazione dellaGiornata per la Vitanelle parrocchie.

    L

    Giornata per la VitaLa misericordiafa fiorire la vita

    L’Amore verosi prova con il sacrificioe con la fedeltàIl vescovo Douglas ha preparatouna meditazione per la Quaresimache inizia mercoledì 10 febbraio

    orpospezzato.Sangue

    versato per voi”. Questoè il titolo dellameditazione per laQuaresima propostadal vescovo Douglas.

    Quaresima chequest’anno inizia moltopresto con lacelebrazione delleCeneri, mercoledì 10febbraio, e la Pasquache cade domenica 27marzo.In copertina, dopo icrocifissi di Longiano(2011), Bagno diRomagna (2012),Sant’Agostino (2013),Montesasso (2014) eSan Zenone (2015) ,quest’anno “cirechiamo idealmente -scrive il vescovo - nellachiesa parrocchiale diSan Piero in Bagno edentrando nella sagrestia

    ammiriamo una terracotta raffigurante il Cristo in croce”. Si tratta diun’opera di Girolamo della Robbia, il più giovane dei figli di Andrea.Probabilmente è una delle opere più importanti di questo artista. Ilcrocifisso era collocato nel palazzo dei Capitani, a Bagno di Romagna.“Il mistero dell’Incarnazione è in stretta connessione col mistero dellaRedenzione. Il Natale con la Pasqua”, scrive monsignor Regattieri. Sianella nascita, in una mangiatoia, sia nella morte di croce, è evidente lascelta di un Dio che si umilia, “che si svuota delle sue prerogative divine,per la salvezza dell’uomo”.

    C “

    Cosa implica e quali conseguenze ha perla nostra vita cristiana - si chiede ilvescovo - il fatto che sull’altare si rinnovie si ripresenti il sacrificio di Gesù? Nellaliturgia eucaristica, siamo davantiall’Amore che si fa realtà viva. “È un

     Amore con la A maiuscola perché ilprotagonista non è semplicemente un

    uomo che ama, ma il Figlio di Dio cheincarna l’Amore divino”.Il sacrificio di Gesù è l’espressione piùalta della misericordia divina. “Questosacrificio è talmente decisivo - dice ilvescovo riportando un branodell’enciclica di Giovanni Paolo IIEcclesia de Eucharistia, n. 11 - per lasalvezza del genere umano che GesùCristo l’ha compiuto ed è tornato alPadre soltanto dopo averci lasciato ilmezzo per parteciparvi come se vifossimo stati presenti. Ogni fedele puòcosì prendervi parte e attingerne i fruttiinesauribilmente”.Come se vi fossimo stati presenti: bellaquesta espressione, aggiunge monsignorRegattieri. “Sì, noi alla Messa diventiamocontemporanei al sacrificio di Gesù. Nonsiamo spettatori del sacrificio del

    Signore, ma chiamati a lasciarcicoinvolgere da esso. Egli portò i nostripeccati nel suo corpo. Noi dobbiamofare i conti con la croce di Gesù. Essanon è altro da noi. I nostri peccati sonoaffissi là, sulla croce”.

     Al sacrificio di Gesù, dice ancora ilvescovo, che si ripresenta sull’altare, noinon assistiamo, ma partecipiamo, cisentiamo coinvolti. È come se fossimosul Calvario. Significa essere partecipidella passione e della Pasqua delSignore.E poi, un invito a tutti a leggere, rileggeree a meditare le pagine della Passione, perchiederci con quale personaggio ciidentifichiamo.Infine, dal rito alla vita, perché alsacrificio di Gesù si unisce il sacrificodella Chiesa, il sacrificio del corpoecclesiale, di ciascuno di noi. Il vescovo

    chiude la sua meditazione citando unintenso brano del beato papa Paolo VI, incui Montini ricorda che “l’amore vero siprova col sacrificio, con la fedeltà chearriva al dolore, al dono di sé”. Perun’autentica “celebrazione pasqualeche segni il passaggio in ciascunodi noi dalla morte alla vita, dalla tenebrealla luce”.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 05-2016

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    Giovedì 4 febbraio 20168 Speciale Visita pastorale

    PIOPPA e CALABRINA 

    Il vescovo Douglas nelle parrocchieontinua senza sosta la Visita pasto-rale del vescovo Douglas nelle par-rocchie del quartiere Cervese nord.

    Dal 7 al 14 febbraio monsignor Regattierisaluterà le comunità di Pioppa e Calabri-na di Cesena. Si tratta di due parrocchiedistinte che il parroco don Renato Paglia-rani ha conosciuto in momenti diversi.Storica la sua presenza a Pioppa, parroc-chia che guida dal 1966, più recente il ser-vizio a Calabrina che risale al 2003. Le dueborgate si sviluppano attorno a un’arteriamolto trafficata, la Cervese, che porta almare.PIOPPA. È l’ultima parrocchia nata nel se-condo dopoguerra in questa zona, a caval-lo tra il 1965 e il 1966. “Una decisione presadal vescovo Gianfranceschi per due motivi:la lontananza da San Giorgio, di cui facevaparte; e perché si pensava a uno sviluppoper Pioppa che in realtà non ci fu per viadella Centuriazione e l’impossibilità di co-struire imprese e abitazioni”. Non è statofacile all’inizio per don Renato costruireuna comunità parrocchiale che lo seguis-se. “I bambini e i ragazzi coi quali iniziavoun cammino, una volta adulti e prossimi almatrimonio, non potendo stare qui perl’impossibilità di costruire, migravano al-trove. Ogni volta era un ricominciare tuttoda capo”. Oggi Pioppa conta circa 600 abi-tanti, “più o meno come all’epoca in cui lapresi io”, spiega il parroco. Sono sor-ti alcuni condomini, ma per pochepersone e anche la distanza dal

    centro cittadino (seppur collegatodai mezzi pubblici) non ha aiutato,insieme alla mancanza di servizi co-me farmacie, negozi, alimentari. Lescuole elementari sono state chiuseuna ventina di anni fa. I bambini diPioppa si dividono tra San Giorgio (ipiù), Cervia e Gattolino. “Questocrea alcuni problemi perché essen-do i bambini distribuiti in plessi di-versi arrivano a catechismo che ne-anche si conoscono”.“La comunità non è cresciuta nel tempo,seppure sia territorialmente estesa perchéarriviamo ai confini con Cervia. Ma ecce-zion fatta per la borgata, si tratta per lo piùdi vecchie case coloniche distanti l’unadall’altra e non tutte abitabili”. Ma è pro-prio in queste piccole comunità che forte èla presenza della parrocchia che ne anima

    e arricchisce la quotidianità. “Con l’andaredel tempo ho scoperto un grande entusia-smo da parte della gente. I giovani hannoiniziato a frequentare gli ambienti parroc-chiali, richiamando pian piano ancheadulti e anziani. In comunità come questespesso la parrocchia è l’unica realtà pre-sente”. Da diversi anni uno dei momentitradizionalmente più attesi è la Settimanaparrocchiale che coincide pressapoco conla fine dell’anno scolastico, dunque entrola prima metà del mese di giugno. “È comearrivare a una meta, dopo un percorso fat-to durante l’anno e prima di iniziare le va-canze estive. Ogni sera viviamo momentidiversi che vanno dalla confessione comu-nitaria, alla processione per le vie del pae-se con la statua della Madonna. La setti-mana termina con una festa all’aperto, ce-ne insieme, spettacoli dei ragazzi e altre at-tività ludiche e culinarie, sfruttando anchegli ambienti parrocchiali formati da saleper il catechismo, un piccolo teatro e am-bienti dediti alla cucina. Attiguo alla chiesac’è anche un bel campo sportivo per lepartite casalinghe dell’Asd Gruppo Sporti-vo Pioppa. “Il campo è comunale e con lasocietà sportiva c’è un bel rapporto. Mihanno chiamato per benedire i locali epoiché il campo è vicino alla chiesa sonotutti molto rispettosi”.La festa liturgica di San Benedetto, a cui laparrocchia è dedicata, viene celebrata l’11luglio. A tal proposito il vescovo, durante lasua visita, benedirà la nuova statua inbronzo, opera dell’artista cesenate Leonar-do Lucchi, posta all’ingresso della chiesa,regalata dal parroco.I bambini vengono seguiti “sin dai primi

    momenti. Dal bat-tesimo fino all’etàadulta. Ai miei par-rocchiani dico sem-pre: avete voluto il battesimo? Adesso bisognaviverlo”. Il catechismo è uno dei momenti prin-cipali per i bambini. Si tiene la domenica mat-tina alle 9,45, poi insieme partecipano alla

    Messa delle 11. La domenica pomeriggio si ri-trovano in parrocchia per giocare insieme. “Èun modo per ascoltare il Signore, viverlo aMessa e nella gioia fraterna del gioco”. Sono iragazzi più grandi a organizzare giochi per lo-ro, così come il centro estivo, il campo scuola eil campo invernale. In parrocchia è presente“un bel gruppetto di giovani famiglie con due,tre, quattro figli”. Tra le attività, la raccolta di“Quaresima missionaria” a favore della Caritasdiocesana. Rinomati, da queste parti, “I Pa-squarul dla Piopa”: “Tre sono i gruppi che ani-mano l’Epifania; uno è quello parrocchiale for-mato dai nostri giovani che vanno di casa incasa, presso le famiglie”.CALABRINA. Don Renato viene chiamato aprestare “provvisoriamente” servizio dal vesco-vo Garavaglia presso la parrocchia di San Mar-co Evangelista nel 2003. “Sono provvisorio da13 anni”, scherza. “Calabrina ha una storiamolto attiva - racconta - con la presenza digruppi di Comunione e Liberazione e Focolari-ni”. L’abitato è più grande della vicina borgatadi Pioppa, conta circa 1.400 abitanti ed è dota-to di maggiori servizi e attività commerciali,anche se il territorio è più ridotto (e compren-de anche Villa Calabra). La parrocchia risale al1961. Era parroco allora don Alberto Benedetti-ni. L’attuale chiesa fu voluta da don Ettore Ba-gnolini e perché fosse ben visibile a tutti vennecostruita proprio sulla via Cervese. Inauguratanel 1996, è opera dell’architetto romano Ma-strella. “Prima - ricorda don Renato - c’era unasorta di seminterrato adibito a chiesa. Oggi lanuova chiesa è in stile moderno, l’interno è adanfiteatro ed è molto frequentata, specialmen-te dai giovani”. La festa patronale cade il 25aprile, mentre storica è la festa parrocchiale,per tutti, da queste parti, “festa popolare”, ini-

    Da domenica 7 a domenica 14 febbraiomonsignor Douglas Regattieri è in Visita pastorale 

    nella unità parrocchiale di Pioppa e Calabrina.Don Renato Pagliarani è parroco di Pioppa dal 1966 e amministratore parrocchiale di Calabrina dal 2003

     ZONA PASTORALE DELLE VIE CESENATICO, CERVESE E RAVENNATE - 8ª UNITÀ PASTORALE

    ziata dall’allora parroco don Onerio Man-duca. Si tiene tra la fine di luglio e gli inizidi agosto. “Nacque come movimento cat-tolico popolare”. Oggi è caratterizzata da

    momenti di preghiera e riflessione, “pro-cessioni, piccoli pellegrinaggi nei santuarivicini” a cui si uniscono momenti di festacomunitaria. Come a Pioppa, il catechi-smo si tiene la domenica mattina neglistessi orari (9,45) cui segue la Messa delle11. Per questo motivo don Renato è affian-cato da don Rino Casali. Ognuno di lorocopre l’una o l’altra parrocchia a secondadelle esigenze. Ci sono gruppi di giovani egiovanissimi coi quali vengono portateavanti diverse attività. “I ragazzi delle me-die, tra le altre cose, partecipano alla pro-posta della Società dell’Allegria guidata dadon Giovanni Savini”, mentre per i ragazzidelle superiori vengono organizzati ritiri,campi sulle Dolomiti e piccole vacanze in-vernali.Una bella realtà a Calabrina è la casa fami-glia “Sant’Alberto” dell’associazione PapaGiovanni XXIII. Don Renato ha voluto poicontinuare l’attività del Coro di voci bian-che “San Marco”, opera voluta da don Et-tore Bagnolini, che oggi conta più di 30piccoli coristi provenienti anche da altreparrocchie. Si esibisce anche lo storico co-ro parrocchiale che anima le celebrazionidomenicali e i giorni di festa. Oltre ad am-pi spazi attorno alla chiesa con campi dacalcio e giochi per bambini, si annoveraanche “Sala del leone”, sotto la chiesa, uti-lizzata anche come salone per le comme-die dialettali che riscuotono sempre moltosuccesso. A Calabrina è presente la scuolastatale dell’Infanzia “Arcobaleno”, mentrenon vi sono né le elementari, né le medie(gli studenti si dividono tra Gattolino, San-t’Egidio e San Giorgio).

    Michela Mosconi

    CALENDARIO VISITA PASTORALE

    PIOPPA 

    e CALABRINA da domenica 7 febbraio

    a domenica 14 febbraio

    Domenica 7 febbraio, a Pioppa • ore 15  Messa di inizio Visita pastorale

     A seguire, incontro con bambinidel catechismo, catechistee gruppo famiglie

    Lunedì 8 febbraio• ore 15,30  Incontro con gli anziani nelle case

    Martedì 9 febbraio• ore 15,30  Visita alle aziende• ore 21 Consiglio pastorale parrocchiale

    e Consiglio affari economici

    Sabato 13 febbraio• ore 17   A Calabrina, incontro con i giovani

    e Consiglio pastorale parrocchiale

    e Consiglio affari economici

    Domenica 14 febbraio, a Calabrina • ore 10  Incontro con i bambini

    del catechismo e catechiste• ore 11 Messa di chiusura

    ESTERNO

    DELLA CHIESA

    PARROCCHIALE

    DI PIOPPA (SAN

    BENEDETTO ABATE IN

    PIOPPA), IN VIA

    CERVESE 7240, A

    CESENA

    SOTTO, DON RENATO

    PAGLIARANI, PARROCO

    DI PIOPPA DA

    CINQUANT’ANNI E

    AMMINISTRATORE

    PARROCCHIALE DI

    CALABRINA DAL 2003

    SOTTO A DESTRA,

    LA CHIESA DI SAN

    MARCO EVANGELISTA

    IN CALABRINA (VIA

    CERVESE, 5526,

    CESENA)

    Prossime tappe della Visita pastoraledel vescovo Douglas:

    - A Macerone e Ruffio, dal 21 al 28 febbraio

    - A Ponte Pietra, dal 28 febbraio al 6 marzo

    - A Sant’Egidio dal 6 al 20 marzo

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 05-2016

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    Giovedì 4 febbraio 2016 9Vita della Chiesa

    ROMA - Giubileo della Misericordia:- PELLEGRINAGGIO DIOCESANO presieduto dal vescovo Douglas Regaeri (un giorno, 25 aprile 2016) 50 euro

    - PELLEGRINAGGIO con le parrocchie di Budrio e di Longiano (due giorni, 24 e 25 aprile 2016) 150 euro

    - PELLEGRINAGGIO con l’UNITALSI Cesena(due giorni, 24 e 25 aprile 2016, iscrizioni presso Umberto e Giovanna, 329 6484489, 333 2995808) 150 euro

    LOURDES- 3 giorni, dal 16 al 18 maggio 2016 - in aereo - con la parrocchia di San Domenico di Cesena da 540 euro

    SAN GIOVANNI ROTONDO- 3 giorni, dal 2 al 4 giugno 2016 - Monte Sant’Angelo e Manoppello (con il gruppo di preghiera”San Pio da Pietrelcina”) 190 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    PROGRAMMI IN PREPARAZIONELISIEUX: 6 giorni (inizio luglio 2016), in pullman - La santà femminile in Francia e in parcolare Santa Teresa di Gesù Bambino e i suoisan genitori Luigi e Zelia Marn - Visite a Caen, Alençon, Nevers, Paray Le Monial

    TERRA SANTA: 8 giorni, dal 6 al 13 oobre 2016 - in aereo - Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, Lago di Tiberiade, Gerico, Betlemme,Gerusalemme

    iamo ancora nellasinagoga diNazareth, ma nellapagina di questa

    domenica Luca cambia la

    prospettiva del racconto.Domenica scorsa la scenaera soprattutto centrata suGesù, che ha proclamato lalettura tratta dal profetaIsaia, un chiaro riferimentoall’anno giubilare descrittonel Levitico, e, chiuso ilrotolo, lo abbiamoascoltato pronunciarequell’oggi del compimentodella scrittura. Eccoci ora aosservare la reazione dicoloro che hanno ascoltatola parola di questo ragazzoconosciuto da tutti nelpaese; aveva da pocolasciato la sua casa periniziare la sua vita pubblicaed era ritornato tra i suoiconcittadini in un giorno di

    festa, il sabato, perincontrarli nel tempio. Laparola di Gesù trovaconsensi, meraviglia. Poi,lentamente, arrivano lecritiche: ma non è il figliodi Giuseppe, il falegname; earriva anche l’irritazione di quanti lohanno ascoltato e si sono sentiticoinvolti da quelle parole. Lameraviglia si trasforma in stupore e iconcittadini, dice papa Francescoall’Angelus, “cominciano a fare lafaccia storta, a mormorare tra loro e adire: perché costui, che pretende diessere il Consacrato del Signore, nonripete qui, nel suo paese, i prodigi chesi dice abbia compiuto a Cafarnao enei villaggi vicini?”.Che cosa mette in evidenza Luca nel

    suo Vangelo? Essenzialmente duediversi modi di ascoltare la parola: daun lato la meraviglia, lo stupore per lecose ascoltate; dall’altro il rifiuto diaccettarle. Nessun profeta è bene

    accetto nella sua patria, afferma Gesù.Già perché di fronte alla parolaannunciata, i suoi concittadinichiedono invece che egli realizzi ancheper loro ciò che aveva fatto altrove, aCafarnao: ovunque fa miracoli e quitra i suoi amici, nel villaggio della suainfanzia non compie prodigi, nonsoddisfa i bisogni dei suoiconcittadini? Ecco allora il rifiuto: ipresenti si alzano, lo cacciano daltempio e lo portano fino ai margini delvillaggio, “fin sul ciglio del monte, sul

    quale era costruita la loro città, perbuttarlo giù” leggiamo nel terzo Vangelo. Non si accontentano dellaparola ascoltata, ma pretendono deisegni che risolvano i loro problemi.

    “Non è semplicemente il racconto diuna lite tra compaesani, come a volteavviene anche nei nostri quartieri,suscitata da invidie e da gelosie”, diceFrancesco all’Angelus, ma “mette inluce una tentazione alla quale l’uomoreligioso è sempre esposto” e dallaquale bisogna prendere “decisamentele distanze”: la tentazione “diconsiderare la religione come uninvestimento umano e, diconseguenza, mettersi a contrattarecon Dio cercando il proprio interesse”.

    Luca utilizza due termini per meglioidentificare la diversa prospettiva delracconto: medico – “medico cura testesso. Quanto abbiamo udito cheaccadde a Cafarnao, fallo anche qui,

    nella tua patria” – e profeta– “nessun profeta è beneaccetto nella sua patria”.La parola medico esprimedi più il modo con cui i

    concittadini vedono Gesù,cioè l’uomo che guarisce.Il profeta è colui checompie prodigi e segni, maquesti rimandano a unaparola che interpella echiede di essere accolta evissuta. Si tratta, ricordaFrancesco, di “accogliere larivelazione di un Dio che èPadre e che ha cura di ognisua creatura, anche diquella più piccola einsignificante agli occhidegli uomini. Proprio inquesto consiste ilministero profetico diGesù: nell’annunciare chenessuna condizioneumana può costituiremotivo di esclusione” e

    che “l’unico privilegio agliocchi di Dio è quello dinon avere privilegi, di nonavere padrini, di essereabbandonati nelle suemani”.Di fronte all’incredulità dei

    suoi concittadini, che lo cacciano daltempio e vogliono ucciderlo, Gesùcompie un gesto che segna unaprospettiva: passa in mezzo allepersone, probabilmente guardando iloro occhi, e si mette in cammino,scrive Luca. Importante questo verbocamminare: Francesco lo ha postoquasi a tema del suo pontificato fin dalprimo giorno, incontrando i cardinalielettori nella Cappella Sistina. Ilcamminare di Gesù inizia lì aNazareth, un passare in mezzo alle

    generazioni di uomini e donne, per lequali è concittadino e straniero, perterminare a Gerusalemme, nei giornidella sua Pasqua.

    Fabio Zavattaro

    S

    31 gennaio. La domenica di papa Francesco

    Non contrattare con DioLa tentazione “di considerare la religionecome un investimento umano”

    on è casuale che nella prospettiva di riformache Lei Santità sta promuovendo, l’Anno

    della vita consacrata si intersechi con quello della

    Misericordia, mentre ci rimanda a un più profondosignificato ecclesiologico, come se ci ricordasse cheil primo frutto del rinnovamento del popolo di Dio,di cui i consacrati e le consacrate sono parte, sia

    N“

    Chiamati a essere

    “una carezza sul mondo”

    proprio quello della misericordia”. È quanto silegge nella lettera al Santo Padre a nome di tuttii consacrati, letta lunedì mattina da monsignorJosé Rodriguez Carballo, segretario dellaCongregazione per gli Istituti di vita consacratae le Società di vita apostolica, a conclusionedell’udienza con il Papa.“Un anno, allora, quello della Vita consacrata,vissuto come tempo di discernimento, alla luce

    del troppo grande amore di Dio (Gv 3,16) e delsuo amore spinto al massimo (Gv 13,2), comeefficace cura evangelica, l’unica capace digenerare la trasfigurazione della vita, delle

    strutture, degli stessi carismi fino alla pienaconfigurazione cristica, fino ad avere in noi isentimenti che furono in Cristo Gesù (Fil 2,1-11). La grazia di quest’Anno della vitaconsacrata - conclude la lettera - sta nelfatto che abbiamo compreso che siamoall’inizio di un cammino da condividere, chenon siamo chiamati a competere, a essereGolia (1 Sam 17,1-58), ma a rifare la storia

    di Maria di Nazareth, a essere misericordia(Lc 1,46-55), un lembo di tenerezza suquesta piccola parte di mondo, una carezzasul mondo”.

    Conclusione annodedicato alla Vita consacrata:dai religiosiuna letteraa papa Francesco

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  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 05-2016

    10/24

    Giovedì 4 febbraio 201610   Attualità

    Settimanale d’informazione

    fondato nel 1911

    c a m p a g n a a b b o n a m e n t i 

    Una voce locale con lo sguardo globaleCronaca, attualità, vita della Chiesa, cultura, opinioni, solidarietà, sport con lʼunico settimanale dʼinformazione del territorio. Ogni giovedì direttamente a casa 

    2 0 16 COME ABBONARSI:- Utilizzando il bollettino di C.C.P. n. 14191472, intestato a Corriere Cesenate ,

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    lʼedizione digitale(App)per poter sfogliareil settimanalesu smartphonee tablet

    onne, femministe, filosofe, ricercatrici di varie discipline. Ci sono anche lelesbiche. In Francia, sono loro a scendere in campo per chiedere l’abolizioneuniversale della Gpa, in italiano maternità surrogata o utero in affitto.

    Combattono contro la mercificazione del corpo della donna pagata o sfruttata perfar nascere bambini che “saranno consegnati ai loro committenti”. Insieme e sottola presidenza di Laurence Dumont, hanno promosso a Parigi una Conferenza (Les

     Assises) martedì 2 febbraio nella Salle Victor Hugo della Assemblée Nationale.Scopo dell’iniziativa radunare responsabili politici, associazioni femministe e didifesa dei diritti umani, di tutta Europa,per mostrare e combattere “una pratica

    sociale che lede i diritti fondamentalidell’essere umano”.

    Marie Jauffret è presidente delCollettivo CoRP, una delle associazionipromotrici delle Assises insieme al“Collectif National pour les Droits desFemmes” e alla “CoordinationLesbienne en France”. “Noi rifiutiamo -spiega Jauffret - la pratica delle madrisurrogate, cioè il fatto che si possamettere a disposizione di qualcun altrogli organi e la vita di una donna per 9mesi” e al tempo stesso “destituirla deltutto del suo essere madre. La nascita eil bambino stesso non possono entrarein un sistema di produzione e discambio senza che questo vada aledere il diritto delle persone.Riteniamo che le leggi costituiscono il

    solco entro il quale si definiscel’umanità. Solo le leggi possonogarantire la giustizia, la pace, la libertà,l’uguaglianza, e la dignità degli esseriumani.

    D

    Femministe e lesbiche

    contro l’utero in affitto

     I n  F r a n c  i a

    “Oggi questi valori sono messi indiscussione dal neo-liberalismo e dallasviluppo delle bioteconologie cherischiano di ridurre le persone amateriale biologico o a prodotto”.

    Mercificazione della gravidanza,alienazione delle persone coinvolte,spesso addirittura sfruttamento. Lungidall’essere un gesto individuale - fannonotare le associazioni - questa praticasociale è realizzata da imprese che sioccupano di riproduzione umana, inun sistema organizzato di produzione,che comprende cliniche, medici,avvocati, agenzie. Sono queste le“derive” della Gpa che preoccupano leassociazioni francesi. “Ma non parlereidi derive quando facciamo riferimentoal traffico delle madri”, precisa subito

    Marie Jauffret. “È come se parlassimodelle derive della schiavitù”.“È una pratica in se stessa contraria alladignità delle donne che non possonoessere affittate per il loro corpo o i loro

    servizi sessuali o riproduttivi senzaledere i diritti umani fondamentali. Edè contraria anche alla dignità deibambini che non possono essere donatio venduti”.È una pratica che fa parte di unmercato globale profondamentediseguale a tutti i livelli: “sfruttamentosessista, sfruttamento economico esfruttamento Nord-sud”.Nella prima parte della conferenzaparigina si farà il punto della situazioneinternazionale: prenderà tra gli altri, laparola anche Sheela Saravanan, che hascritto numerosi articolisull’infanticidio delle ragazze, laviolenza contro le donne, il commerciodella maternità surrogata in India. Nellaseconda parte si studieranno invece le

    possibilità di azione in vista di unaabolizione universale della pratica dellaGpa.

     Al termine delle Assises, le associazionipresenteranno una “Carta” che puòessere firmata anche via web:“Chiediamo alla Francia e agli altripaesi europei di rispettare leconvenzioni internazionali per laprotezione dei diritti umani e delbambino di cui sono firmatari e diopporsi fermamente a tutte le forme dilegalizzazione della maternità surrogatasul piano nazionale e internazionale”.Noi chiediamo inoltre, in nomedell’uguale dignità di tutti gli esseriumani, che essi agiscano con fermezzaper abolire questa pratica a livellointernazionale, in particolare

    promuovendo la redazione, l’adozionee l’efficace messa in pratica di unaconvenzione internazionale perl’abolizione della maternità surrogata.

    Maria Chiara Biagioni

     Martedì 2 febbraio,nella Salle Victor Hugodella Assemblée Nationale,si è tenuta sotto la presidenzadella deputata socialistaLaurence Dumont,“Les Assises contre l’abolitionuniverselle de la Gpa”. A promuovere l'iniziativaassociazioni femministe e lesbiche di Francia.Scopo della Conferenzaradunare responsabili politici,associazioni femministe e di difesadei diritti umani,di tutta Europa, per combattere “una pratica sociale che lede i diritti fondamentali dell’essere umano” 

    A Roma il 30 gennaio

    Da Cesena in 200al Family Day I cesenati presenti al Circo Massimo sabato 30 gennaio sono stati circa duecento. Da Cesena sono partiti due pullman e una ventina di auto 

    con organizzazione autonoma.Il viaggio in pullman è st ato lungo, con partenza dal piazzale dell’ippodromo alle 6 del mattino per essere di r itorno alle 23,30. Gli spostamenti a Roma sono stati agevoli.Nonostante l’enorme afflusso di persone e di mezzi, non ci sono stati né ingorghi stradali né impedimenti all’accesso alla metropolitana.Gli effetti dell’anno giubilare e dei recenti attentati di Parigi sono stati evidenti per tutti: mezzi e uomini dell’Esercito e della Polizia di Stato controllavano ogni accesso alla metropolitana e alla piazza.Gli spostamenti sono stati sempre assieme,anche per dare supporto alle f amiglie con bambini e carrozzine al seguito.Il clima è sempre stato molto disteso. Le ore passate in pullman sono state tante, ma hanno anche permesso ai partecipanti di conoscersi e di confrontarsi sui motivi che hanno spinto 

    ciascuno ad aderire al Family Day.Durante il viaggio di andata sono stati letti alcuni testi significativi in preparazione della manifestazione.Sicuramente l’opzione del viaggio in pullman è stata l a più dispendiosa economicamente, la più lunga e la più faticosa, ma forse è stata anche la più coerente con lo spir ito del Family Day.

    Antonio Domenico Capristo

    FOTO ARCHIVIO SIR

    Family Day 

    “Già legge romanadifendeva matrimonio

    tra uomo e donna”“Mi sono svegliata come voi alle tre e mezza,ho fatto 900 chilometri per essere qui. Sonograta per essere con voi al centro di Roma.Era proprio la legge romana, pre-cristiana, adefinire il matrimonio un’unione in cui uomoe donna si unisc ono per generare figli”. È ilsaluto di Zeljka Markic, leader del Comitatopromotore del referendum contro le nozzegay in Croazia e Slovenia, dal palco del CircoMassimo. “Sono grata di essere qui con voi alcentro di Roma”, ha proseguito la relatrice:“Era propria la legge romana, pre-cristiana, adefinire il matrimonio l’unione in cui un uomoe una donna si uniscono per generare figli.Poi il cristianesimo ha aggiunto una cosa piùimportante: l’amore, l’uomo e la donna siuniscono nell’amore per generare i figli”.“Fino a un paio di anni fa – ha fatto notareMarkic – nessuna cultura nella storia della

    civiltà umana ha reso le relazioni omosessualiuguali al matrimonio, nonostante in alcuneculture l’omosessualità fosse accettata.Questa è la prova che il matrimonio è unvalore oggettivo per lo Stato e la società”.(www.agensir.it) 

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    Giovedì 4 febbraio 2016 11Attualità

    il Periscopio di Zeta

    Dopo il Family Day di sabato scorso a Roma  vale la pena rileggere alcuni brani del cardinal Ratzinger

    La castità è un valore. Sempre e per tutti

    Devo tornare in argomento. I lettori mi perdoneranno, ma in questi giorni

    non si parla d’altro. In casa, tra amici, al bar, nei luoghi di lavoro. Il ddlCirinnà spopola ovunque. Ma che dice la Chiesa in argomento? È veroche condanna senza appello i gay? Li lascia fuori dalle sue assemblee? Non c’èpossibilità di recupero per loro? Chi è in grado di farsi capire dai giovani conqueste argomentazioni? La chiusura sembra assoluta. Ma è questa la verità deifatti?Recupero il documento citato una settimana fa nelle risposte ai lettori. Èdell’allora cardinale Joseph Ratzinger, quando era prefetto per la congregazioneper la dottrina della fede. Documento attualissimo, redatto lontano dai giornidella discussione della proposta-Cirinnà. Attenzione alle parole. Sì, perché laChiesa, come indicato dal Vangelo, distingue il peccato dal peccatore, ma nonpuò esimersi dall’indicare l’errore e il male (cfr. anche la rubrica “Villaggio globale” di Ernesto Diaco, a fianco). “Va’ e d’ora in poi non peccare più”, cosìGesù licenziò l’adultera che gli avevano portato davanti per metterlo alla prova.Non la condannò, ma non le disse “fa lo stesso”. Le chiese un cambiamento,quello domandato a ciascuno di noi, ogni giorno, perché “i pubblicani e leprostitute vi precederanno nel regno dei cieli”.Ecco allora alcuni brevi brani tratti dal testo “Considerazioni circa i progetti diriconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali”. È datato 2003.

    condannate come gravi depravazioni... (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10). Questo giudiziodella Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia,ne siano personalmente responsabili, ma essoattesta che gli atti di omosessualità sono

    intrinsecamente disordinati”. Lo stesso giudiziomorale si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli ed è stato unanimemente accettato dalla Tradizione cattolica.Secondo l'insegnamento della Chiesa,nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali “devono essere accolti con rispetto,compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiustadiscriminazione”. Tali persone inoltre sonochiamate come gli altri cristiani a vivere lacastità. Ma l’inclinazione omosessuale è “oggettivamente disordinata” e le pratiche omosessuali “sono peccati gravemente contrari alla castità”.La castità è un valore e vale per tutti,omosessuali compresi. E le persone vannosempre rispettate, chiunque esse siano,omosessuali compresi. (915)

    “L’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sullacomplementarità dei sessi ripropone una veritàevidenziata dalla retta ragione e riconosciuta come tale da tutte le grandi culture del mondo. Il matrimonio non è una qualsiasi unione tra persone umane. Esso è stato fondato dal Creatore, con una

    sua natura, proprietà essenziali e finalità. Nessunaideologia può cancellare dallo spirito umano lacertezza secondo la quale esiste matrimonio soltantotra due persone di sesso diverso, che per mezzo dellareciproca donazione personale, loro propria ed esclusiva, tendono alla comunione delle loro persone.In tal modo si perfezionano a vicenda, per collaborare con Dio alla generazione e allaeducazione di nuove vite. Non esiste fondamento alcuno per assimilare ostabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Gli atti omosessuali, infatti, precludonoall'atto sessuale il dono della vita. Non sono il fruttodi una vera complementarità affettiva e sessuale. Innessun modo possono essere approvati. Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali “sono

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    PAROLE COME PONTI

    Il 24 gen-naio, comeavviene ognianno, è statopubblicato ilmessaggiodel Papa perl’annualegiornatamondialedelle comunicazioni sociali, che si celebra ladomenica prima della Pentecoste ed è giuntaalla 50esima edizione. Il 2016, poi, è un annogiubilare straordinario e il tema scelto daFrancesco ne rispecchia tutto il significato:“Comunicazione e misericordia: un incontrofecondo”.Fin dalle prime parole, il Papa entra decisonel vivo del discorso: “Ciò che diciamo ecome lo diciamo, ogni parola e ogni gesto do-vrebbe poter esprimere la compassione, latenerezza e il perdono di Dio per tutti.

    L’amore, per sua natura, è comunicazione,conduce ad aprirsi e a non isolarsi”.Francesco scrive mosso dalla convinzioneche le parole possano gettare ponti tra le per-sone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. Equesto sia nell’ambiente fisico sia in quellodigitale, nella vita familiare come in quellasociale e politica. Perché ciò accada, però, bi-sogna scegliere con cura le parole e non di-menticare mai la distinzione tra l’errore el’errante, che sempre merita ascolto e ri-spetto. “Come vorrei - scrive il Papa - che ilnostro modo di comunicare, e anche il no-stro servizio di pastori nella Chiesa, nonesprimessero mai l’orgoglio superbo deltrionfo su un nemico, né umiliassero coloroche la mentalità del mondo considera per-denti e da scartare... Noi possiamo e dob-biamo giudicare situazioni di peccato –violenza, corruzione, sfruttamento, ecc. – ma

    non possiamo giudicare le persone, perchésolo Dio può leggere in profondità nel lorocuore”.La prima virtù del comunicatore è perciòl’ascolto, che richiede vicinanza, condivi-sione delle domande, umiltà. Certo, “ascol-tare non è mai facile. A volte è più comodofingersi sordi... Nell’ascolto si consuma unasorta di martirio, un sacrificio di sé stessi incui si rinnova il gesto sacro compiuto daMosè davanti al roveto ardente: togliersi isandali sulla ‘terra santa’ dell’incontro conl’altro che mi parla”.Potrebbe sembrare, a questo punto, che papaFrancesco pensi a qualche esperienza parti-colare di incontro e dialogo, non al contestoconfusionario, disperso e urlato della societàmultimediale sempre connessa. E invece no:“Anche e-mail, sms, reti sociali, chat - conti-

    nua il messaggio - possono essere forme dicomunicazione pienamente umane. Non è latecnologia che determina se la comunica-zione è autentica o meno, ma il cuore del-l’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzia sua disposizione”. Far incontrare comuni-cazione e misericordia, dipende solo da noi.

    alla fine la risposta c’è stata. Unmilione, due milioni? Che importa? All’inevitabile e inutile balletto delle

    cifre, fa da sfondo un Circo Massimostracolmo di gente, famiglie giovani emeno giovani, tantissimi bambini di tuttel’età, disabili, nonni e nonne. Un fiume digente che da tutta la Penisola è giunto aRoma, dopo ore di viaggio, riversandosiin quella che fu la sede dei giochi sin dagliinizi della storia dell’Urbe, situata tra ilPalatino e l’Aventino. Sabato 30 gennaioal Circo Massimo non c’è stata solo festa,ma anche manifestazione di dissenso eassunzione di responsabilità. E senzacontrapposizioni con altre piazze.Massimo Gandolfini, leader del comitato"Difendiamo i nostri figli", promotore delterzo Family Day, lo ha messo subito inchiaro, all’inizio dell’incontro, guardandodal palco la fiumana di gente ancora in

    arrivo. "Vogliamo dare la cifra dellabellezza della piazza che non vuole fare laguerra a nessuno. Non è una piazzacontro nessun tipo di persona: questa èuna piazza di bellezza della famiglia che ècontro le ideologie ma non è contro lepersone". "Riunire la piazza - haaffermato - è l’unico modo civile e onesto- per noi che siamo gente povera che nonabbiamo nessuna lobby multinazionaleche ci protegge - per mostrare realmentequal è il comune sentire degli italiani". Alle sue spalle l’enorme fondale conscritta gigante, "Family Day - In difesadella famiglia e dei bambini", e più inbasso, uno striscione altrettanto chiaro:"vietato rottamare la famiglia". Davanti alui uno sventolio di bandiere e striscioni,moltissimi contro il ddl Cirinnà,"inaccettabile dalla prima all’ultima

    parola", vero convitato di pietra di questoFamily Day. "Siamo tantissimi" hasottolineato sciorinando l’elenco deipresenti, da tutte le regioni italiane fino airappresentanti della società civile e dellediverse confessioni religiose, tra queste

    evangelici, ortodossi e anche la comunitàislamica.Presenti anche le istituzioni: "i gonfalonidella Lombardia del Veneto e dellaLiguria" ha rimarcato Gandolfini che si èsubito rivolto ai politici e parlamentaripresenti, in vista della imminentediscussione al Senato del ddl Cirinnà,"voi siete la voce e interpreti di questapiazza". Come a dire che"la famiglia non può essere un istitutoultimo e negletto della società italiana".Chi ha orecchie per intendere, intenda,insomma. "Abbiamo un welfare per lefamiglie che ha ampi buchi", ha fattonotare Gandolfini: che ha tuonato: "nelnostro Paese un milione e 420milafamiglie sono al di sotto della soglia dipovertà". Approvare leggi come il ddlCirinnà sulle unioni civili"significherebbe lo stravolgimento

    dell’essenza della natura umana e aquesto dobbiamo con tutte le forzeopporci, mostrando il volto bello dellafamiglia, della solidarietà nella famiglia etra le famiglie quella che ha garantito latenuta del Paese negli anni della grandecrisi". E tra gli applausi della folla èarrivato l’appello, dal sapore diavvertimento, al mondo politico: "inquesta piazza ci sono persone di tutte leidee politiche, ma dobbiamo tenere benpresente quanti ci stanno aiutando equanti invece ci oscurano. Seguiremo iprossimi passaggi della legge minuto perminuto e valuteremo chi ha raccolto ilmessaggio della piazza e chi lo ha presoper metterselo sotto i tacchi. Al momentodelle elezioni dovremo ricordare chi si èmesso dalla parte della famiglia e deibambini e chi se ne sarà dimenticato

    rendendo possibile l’abominevole praticadell’utero in affitto" o della stepchildadoption (adozione del figliastro) daparte di uno dei componenti dell’unioneomosessuale.

    Maternità surrogata. Sulla maternitàsurrogata è intervenuta la femministaamericana Jennifer Lahl che ha parlatodella California, "la capitale mondiale delturismo riproduttivo, dove Elton John e ilsuo compagno hanno letteralmentecomprato i loro due bambini che nonconosceranno mai e non saranno maiconosciuti dalle loro madri". "Proprio inquesto momento - ha proseguito - inCalifornia ci sono due donne che per lamaternità surrogata portano in gremboentrambe tre bambini. A entrambe si stachiedendo di porre fine alla gravidanza diuno dei bambini, perché non sono voluti.Le madri sono sottoposte a pressioniperché uccidano il bambinosemplicemente perché i genitori che lihanno commissionati ne vogliono due enon tre"."La maternità surrogata - ha ammonito

    Lahl - è uno sfruttamento delle donne, lerende schiave e le tratta come produttricidi bambini a pagamento". A ricordare quelli abbandonati nelmondo sono stati Marco e Irene Griffinidell’Aibi (Associazione amici deibambini) che hanno salutato dal palcotutte le famiglie adottive e affidatarie."Oltre 160 milioni di bambiniabbandonati nel mondo - hannoricordato - gridano: voglio un papà,voglio una mamma, voglio essere unfiglio" hanno ricordato i due ribadendol’importanza di "buone pratiche" comel’adozione e l’affido, all’interno difamiglie fondate sul matrimonio tra unuomo e una donna. Buone pratiche sullequali non bisogna dormire come hannoinvitato, a conclusione del meeting, lenote di ’Nessun dorma’ dalla Turandot di

    Puccini. Si è chiuso così il Family day alCirco Massimo. "Nessun dorma",soprattutto i politici, hanno volutoricordare le famiglie del Circo Massimo.La parola ora passa al Senato.

    Daniele Rocchi

    E

    “No alleunionicivilie alla stepchild adoption”

    Family Day: il popolo delle famiglie ha parlato al Paese reale e al Palazzo

     R o m a,  C  i r c  o  M a s s i m o

      FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR

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    Giovedì 4 febbraio 201612   Cesena

     ANNIVERSARIO

     ALESSANDRO ANTONELLI

    E’ difficile ricordareil passato senza tristezza...E’ difficile vivere il presente

    senza rimpianti... Annivissuti insieme che mai più

    torneranno... Frammentidi vita che conserviamo

    nel nostro cuore Ti vogliamo bene

    La tua famiglia

    Santa Messa di suffragioil 10 febbraio alle 20

    nella chiesa di Bulgarnò

    Hanno aiutato 89 bimbi a na-scere, altri 21 arriveranno nel2016. Hanno seguito 375 fami-glie e consegnato materiale perl’infanzia a oltre 700 bambini.Ecco alcuni numeri del Cav (Centro alla vita di Cesena) cheda anni opera sul territorio persostenere bambini e mammenel periodo della gravidanza,nel post parto e aiutare le fami-glie in difficoltà."Nel 2015 - sottolinea Maria Ri-dolfi, responsabile del Cav - 119mamme si sono rivolte a noi perproblemi legati alla gravidan-za:110 hanno tenuto il bambi-no, 4 hanno abortito volontaria-mente e 5 donne hanno avutoun aborto spontaneo. Altre

    mamme si sono rivolte a noi do-po il terzo mese di gravidanzaper chiedere aiuto perché ave-vano difficoltà ad accogliere ilbambino in un contesto ade-guato ai suoi bisogni. Inoltredurante l’anno siamo riusciti adattivare 10 progetti Gemma checonsistono nell’adozione a di-stanza di una mamma in gravi-danza. L’adottante si impegna aversare 160 euro per la durata di18 mesi.Otto nuclei familiari sono statiospitati nelle nostre case d’ac-coglienza e per diverse mammecon minori è stata trovata unasistemazione abitativa. Si èprovveduto all’imbiancaturadei locali, agli allacciamenti del-

    le utenze, al trasloco e alla siste-mazione di docce e lavoretti va-ri. Nove mamme hanno usu-fruito di assistenza domiciliaree ospedaliera, si è effettuato unservizio di baby-sitter per diver-si bambini, si sono accompa-gnati gestanti e minori nell’ac-cesso ai servizi sanitari e a quel-li scolastici". Per informazionisul Centro di Aiuto alla Vita(corso Cavour, 132) telefonare alnumero 0547-29153 (aperturadel centro: lunedì, mercoledì evenerdì dalle 16.30 alle 18.30)oppure al 3490981604 (attivo 24ore), (e-mail : [email protected],

     www.cavcesena.it).Barbara Baronio

    Molto attiva l’associazione che porta avanti da anni e con successo il Progetto Gemma 

    Centro aiuto alla vita, nel 2015 110 bimbi salvati

    Una conferenza-spettacolo con Giorgio Dendi, per mettere in guardia sullapatologia del gioco d’azzardo. Si terrà il 5 febbraio alle 20,45 a Case Finali,presso il circolo Acli. Titolo dell’evento: "Scommetti che perdo? Lamatematica dei giochi d’azzardo e le bugie del "vincere facile"."Ogni giorno - scrivono i promotori - siamo circondati da lotterie, slot machine, "gratta e vinci" e pubblicità seducenti che promettono facili

    Contro il gioco d’azzardouna conferenza-spettacolo

    vincite e dipingono i giochi d’azzardo comeun’attività sicura e divertente.Ma la realtà dei fatti può discostarsi in modoanche drammatico da quanto promesso: ladipendenza da gioco può infatti diventareuna vera e propria malattia e in molte città èin grado di provocare una perdita media perpersona di circa mille euro all’anno".In questo incontro saranno illustrate le realipossibilità di vincita e perdita caso per caso,attraverso esempi pratici e giochi matematiciche coinvolgeranno direttamente il pubblico

    e che lo aiuterà a promuoverne lo spiritocritico di fronte alle false promesse di faciliguadagni.Il relatore Giorgio Dendi è un enigmista,matematico, divulgatore scientifico,campione del mondo delle olimpiadi dellamatematica a Parigi nel 2000.L’evento è organizzato da Acli edall’associazione di promozione sociale"Orango". L’ingresso è gratuito.Per informazioni: Massimo Moretti333/3866256.

    In breve

    Ricordando Stefano Salvi

    In memoria di Stefano Salvi, a un anno dallasua morte, il Centro culturale "Campo dellaStella" propone alla Biblioteca Malatestiana,venerdì 5 febbraio alle 17,30 un incontro con lascrittrice Antonia Arslan, autrice de "Lamasseria delle allodole", sul tema delgenocidio del popolo armeno, di cui è statocelebrato il centenario.

    Incontro sull’inizio vita

    Inizio vita e fecondazione: ecco i temi al centrodel grande incontro che si terrà sabato 6febbraio presso l’Aula Magna di Psicologia diCesena. Oltre 250 studenti del liceo Righi, LiceoMonti e Itt Pascal, incontreranno il ginecologoBruno Mozzanega. Nella mattinata, dopo la

    lezione sull’inizio della vita, ci sarà l’interventodi un esponente dell’Uaar e in seguito avràluogo il dibattito. Bruno Mozzanega è autore dinumerose pubblicazioni scientifiche su rivisteinternazionali,nonché di una monografiascientifica "Da Vita a Vita - Viaggio allascoperta della riproduzione umana". (Bb)

    Ccr | Vince un iPad in banca

     Vince un iPad Air2 per aversottoscritto un piano diaccumulo PAC NEF. Si chiamaCatia Giardi la fortunata clientedel Credito CooperativoRomagnolo estratta nel mese digennaio nell’ambito delconcorso "Il Risparmio tipremia". Il premio è statoconsegnato la scorsa settimanapresso la filiale di Budrio diLongiano dal responsabileGianni Battistini. E’ ancorapossibile iscriversi: in palio cisono premi mensili fino a

    maggio 2016 e una Toyota YarisHibrid per l’estrazione finale.Info presso le filiali CCR e suwww.ilrisparmiotipremia.it(Ar.Al.)

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    Giovedì 4 febbraio 201614   Cesena

     A scuola si simula

    come si fa un’impresaurante le giornate dedicateall’orientamento per la sceltadella scuola superiore,l’Istituto professionale

     Versari-Macrelli di Cesena torna aproporre anche quest’anno lacoinvolgente esperienzadell’impresa simulata. Si tratta di unamodalità di studio dell’impresa chel’Istituto ha iniziato a sperimentaregià dagli anni ’90, diventando unmodello di best practices per tutticoloro che, nel campo dell’istruzionee della formazione professionale, si

    avvicinano per la prima volta aquesta metodologia didattica. LaSimulazione d’Impresa rappresentauna tecnica finalizzata a unapprendimento stabile ed efficace,una metodologia attiva che,basandosi sul learning by doing ,presenta contenuti e compiti comeproblemi concreti da risolvere,fornendo al soggetto che apprendestrumenti e risorse necessarie al finedi acquisire le competenzeautentiche richieste nel reale mondodel lavoro. Durante le giornate del 5

    D

    febbraio dalle 8.30 alle 13 e del 6febbraio dalle 8.30 alle 13.30 e dalle15 alle 17, presso la palestra dellasede centrale di via G. Spadolini 111,verrà allestita la 5^ Simulfiera del"Versari-Macrelli". Sarà l’occasioneper constatare come, attraverso lacreazione di uno spazio similreale, glistudenti sperimentano le peculiaritàformative, gestionali e

    amministrativedell’Impresa.La Simulazioned’Impresa diventa

    per i membri dellaComunità di Apprendimento unasignificativa

    opportunità di formazione culturalee professionale dove vengono spintiad assumere ruoli diversi a secondadelle performance richieste e arealizzare e sviluppare un progetto diazienda.Sul sito ufficiale della scuola, www.ipscesena.it, è possibileconsultare dettagliatamente ilprogramma di ciascuna giornata.

    Evento al Versari-Macrelli   Statistiche

    Una città anzianaCesena è sempre più anziana. L’età mediadella popolazione si aggira intorno ai 45anni, risultando così di poco più alta dellamedia nazionale che è di 44,4 anni. Moltopiù alto, invece, rispetto al dato nazionaleè l’indice di vecchiaia che si registra inriva al Savio: qui, infatti, si contano 188anziani che escono dal mondo del lavoroogni 100 giovani che vi entrano, contro i154 della media italiana. Un dato che siriflette sulla composizione dellapopolazione: quasi un cesenate su quattroha più di 65 anni, mentre gli ‘over 75’rappresentano il 13% del totale. Mitiga, inparte, l’invecchiamento della popolazionela componente straniera. Fra i cittadiniprovenienti da altri paesi, infatti, la fasciain età lavorativa è predominante, e la loroetà media è di 33,8 anni.Con l’aumentare dell’età sale anche ilrapporto fra vedovi e vedove: questeultime sono 4.514 e superano di oltre 5volte i vedovi, che sono appena 874.Estremamente interessante èl’elaborazione riguardante le 16.093

    famiglie cesenati che hanno al lorointerno almeno una persona con 65 annied oltre. Di queste ben 9.778 (pari al23,3% di tutte le famiglie cesenati) sonofamiglie composte solo da anziani (5.874con 1 componente e 3.904 con 2componenti). A seguire troviamo 876nuclei in cui solo uno dei due coniugi hagià raggiunto o superato i 65 anni di età. Inuclei che ospitano tre o più anziani sono96.I nuclei familiari con “grandi anziani” chevivono soli, invece, sono 5.806 erappresentano il 13,8% del totale dellefamiglie.

    ❚❚ Era destinato a famiglie in difficoltà

    Rubato l’olio solidaleEra tutto pronto per essere donatoalle famiglie bisognose del territorio.Trecento lattine di olio, da 3 litri cia-scuna, erano in attesa di essere di-stribuite. Ma nella notte del 28 gen-naio dei ladri ben organizzati (han-no tagliato 2 serie di catene e usatoun camioncino rubato a un vicino)sono entrati nel magazzino del Ban-co di Solidarietà, in via Mariana, ehanno rubato tutto l’olio. Il prodot-to, del valore di oltre 5000 euro, era

    stato donato dalla Fondazione Ro-magna solidale. In più, i ladri hannoportato via salumi, 200 scatolette ditonno, detersivo, mentre il cibo mar-cato Agea non è stato toccato. Tuttiquesti generi alimentari erano stoc-cati per la distribuzione di sabato 30

    gennaio a favore delle oltre 250 fa-miglie in difficoltà, aiutate dai vo-lontari."Desideriamo che i ladri siano benconsapevoli - spiega Alessio Bonal-do, a nome di tutti i volontari - chehanno rubato il cibo destinato a fa-miglie di origine straniera (60%) eitaliane (40%) con bassi redditi egrosse difficoltà economiche cheabitano a Cesena, Cesenatico, Bagnodi Romagna, Gambettola, Sarsina eMercato Saraceno. Ci dispiace mol-to che i crimini nella nostra zona sia-no arrivati a questo livello di diffu-sione e disumanità e speriamo infruttuose indagini della magistratu-ra e delle forze dell’ordine a cui ab-

    biamo denunciato il furto con scas-so. Speriamo comunque che questograve e ingiustificabile fatto non ali-menti l’odio e la diffidenza dei citta-dini, ma solleciti un rinnovato impe-gno di tutti i volontari e delle azien-de che ci aiutano con donazioni dialimenti, nel tentativo di costruireuna società più giusta e più umana.Come cristiani speriamo nella con-versione del cuore delle persone chehanno "rubato il pane ai poveri" e liinvitiamo a restituire gli alimenti: noinon vi odiamo ma nemmeno vi giu-stifichiamo e speriamo che in que-sto Giubileo della Misericordia pos-siate incontrare lo sguardo di Gesù".

    Impresa simulata al Versari-Macrelli nel 2014

    Sant’Agata, festa a MaceroneUn paese in festa per Sant’Agata.Sabato 6 febbraio la comunità siritrova alle 14,30 presso la cellettain via Sant’Agà. Guidata dal parrocodon Agostino Tisselli, si snoderà laprocessione fino a casa Valbonesi.Qui sarà celebrata la Messa. Aseguire, ci sarà un momentoconviviale.La via Sant’Agà è una strada molto

    lunga: nei terreni circostanti nelcorso del XVI secolo furono compiuteampie bonifiche anche a cura deimonaci Camaldolesi diSant’Apollinare in Classe. Negliscorsi anni il parroco si è fattopromotore per far realizzare unacelletta dedicata alla santa da cui lavia prende nome.

    Cr 

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 05-2016

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    Giovedì 4 febbraio 2016 15Cesenatico

    ADIACENZE OSSERVANZA E CENTRO CITTÀ Cesena):

    In piccola palazzina con spesecondominiali contenute appartamento ristrutturato completamente 4 anni fa con ma-teriali moderni. L’immobile si trova al secondo e ultimo piano ed è composto da lumi-noso soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, bagno,balcone verandato, cantina e posto auto in corte condominiale. €

    169.000

     / Rif. 1614

    PONTE PIETRA Cesena):

    in zona residenziale porzione di casa da ristrutturare con in-gresso indipendente, cortile privato, garage e ripostigli esterni. L’immobile è compostoal piano rialzato da soggiorno e cucina abitabile; al piano p rimo da 2 camere da letto,bagno e balcone; al piano seminterrato da cantina. € 150.000 / Rif. 1578

    ZONA SAN VITTORE Cesena): in palazzina di 9 unità appartamento in discrete condi-zioni all'ultimo piano composto da soggiorno, cucina, abitabile, veranda, 2 camere daletto, 2 bagni, finestrati, balcone, cantina e garage. € 150.000 / Rif. 1321

    ZONA CENTRALE vicinanze Giardini di Serravalle, Cesena): in con-dominio servito da ascensore al primo piano appartamento recentemente ristruttu-rato composto da ampio ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere da letto matrimoniali,bagno, balcone e cantina. € 210.000  / Rif. 1542

    ZONA VIGNE Cesena): In fabbricato costruito all'inizio degli anni ’80 v icino al cen-tro e ai servizi appartamento al secondo piano con ascensore composto da sog-giorno con cucina a vista, bagno, 2 camere da letto, 2 balconi, garage al pianointerrato. € 167.000 / Rif. 2028

    CASE FINALI Cesena):

    in zona verde e tranquilla vicino a tutti i servizi in palazzinadi nuova costruzione appartamento al piano terra con ingresso indipendente com-posto da ampio soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto, 2 bagni, 1 balcone,tavernetta, cantina, garage doppio e giardino di proprietà. Ottime finiture, aspira-zione centralizzata, riscaldamento a pavimento con caldaia autonoma, predisposi-zione aria condizionata e allarme. PRONTA CONSEGNA. € 340.000 Rif. 1334-3

    SAN MAURO IN VALLE Cesena): a pochi passi dal centro, immerso nel verde al-l’ultimo piano appartamento di nuova costruzione ad alto risparmio energeticocomposto da ampio soggiorno/pranzo, cucina abitabile, camera da letto matri-moniale, 2 bagni, 3 logge, ampio sottotetto diviso in 3 vani, piccolo ripostiglio,cantina e garage. NESSUNA SPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI

     A TITOLO ONEROSO. € 425.000 / Rif. 0121-2

    ZONA MULINI Cesena):

    su un lotto di circa 380 mq casa indipendente da ristruttu-rare con ampio giardino privato. L’immobile è composto al piano rialzato da sog-giorno/pranzo, cucina, due camere da letto, bagno, ripostiglio e al piano seminterratoda cantine e servizi. Possibilità di sopraelevare e di realizzare tre unità abitative conprogetto già approvato. €

    320.000

     / Rif. 1590

    CENTRO STORICO Cesena, via Cesare Battisti fronte via Chiaramonti): in elegantepalazzo appartamento al primo piano servito da ascensore composto da ingresso,soggiorno, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, bagno con finestra e cantina.L’immobile gode di eccezionale luminosità e si distingue per gli spazi comodi eben disposti. € 240.000  / Rif. 1563

    Bagnarola | Auto nel parco

    Un forte boato nella notte, la scorsa settimana, per fortuna senza conseguenzegravi. A Bagnarola un’auto, per cause non precisate, ha sbagliatol’impostazione dell’incrocio e ha sbattuto prima contro il cordolo, poi controuna panchina. I manufatti sono stati distrutti e anche l’auto ha subito fortidanni. Non ci sono stati feriti seri.

    San Giacomo | Proposte in parrocchia

    Il centro San Giacomo ospita, domenica 7 febbraio dalle 15 alle 17, la grande festa diCarnevale. Fra le animazioni, da annoverare quella del "Mago Cotechino". I bambini sonoinvitati a portare una merenda da condividere. Lunedì 8 febbraio dalle 15 alle 17,30 saràproiettato un film a ingresso libero. L’appuntamento è aperto a persone di tutte le età, daigiovani agli anziani.

    Un colosso di ferro

    esegue ricerche in mare

    a cos’è quella grande piattaforma che sivede al largo di Cesenatico? A cosa serve?

    Sono tanti coloro che, negli ultimi giorni,hanno visto la Gfs Key Manhattan al di làdegli scogli. Grazie all’aria tersa si è vista perfino dallecolline. Sveliamo le dimensioni: si tratta di uningombro di 60 metri di lato, per un’altezza massimadi 125 metri. Il grattacielo, tanto per capirci, è alto 118metri. Va considerato però che una parte delle’gambe’ in ferro si trovano sotto al livello del mare. Lefoto la ritraggono a una distanza di circa 4 miglia(oltre 7 chilometri) dalla costa.Per spiegare a cosa serve abbiamo interpellatoStefano Luciani, comandante dell’ufficiocircondariale della Capitaneria. "L’impianto Gfs Key Manhattan fa capo all’Eni che lo utilizza per fare dei

    sondaggi. Eni ha la concessione, che sta sfruttandoda diversi anni, e sta verificando se i giacimenti

    possono essere sfruttati ancora. Non si tratta dinuove trivellazioni, ma di verifiche all’interno dellaconcessione già in essere".I giacimenti sono quelli di gas metano. Pur senza unacorrelazione certa, c’è chi ha avanzato il dubbio che ilprelievo dei gas, seppure al largo, possano essere unaconcausa della subsidenza a riva. Altre teorie inveceaddossano la maggior parte dello sprofondamentodella linea costiera al prelievo di acqua dalle falde. E’probabile che si tratti di una serie di concause, senzadimenticare che il bradismismo positivo (parola concui si intende l’abbassamento del suolo) è anche unfenomeno naturale.

    Cristiano Riciputi

    M

    Piattaforma Eni Gfs Key Manhattan

    L’imponente sagomadella piattaforma. Si tratta

    di un impianto semoventeche si sposta

    grazie all’ausilio

    dei rimorchiatori (foto Cr)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 05-2016

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