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Corriere Dello Sport 12/02/2013

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Un’immagine di Celestino V

Il precedente più conosciuto è Celestino V

ROMA - Nella storia ci sono pochi altri casi di “dimissioni del Papa”. Quello piùnoto riguarda Celestino V, "colui che fece il gran rifiuto", come lo indica Dante,che nella Divina Commedia lo colloca nell'Antinferno tra gli Ignavi. Di originiumili, Celestino V fu eletto al soglio pontificio il 5 luglio 1294 in tempi molto buiper la Chiesa. Rassegnò le dimissioni il 13 dicembre di quello stesso anno, nonreputando più opportuno prestarsi alle pressioni di Carlo d'Angiò e deifaccendieri intenti ad approfittare della sua buona fede. Catturato a Vieste nelgiugno 1295 mentre tentava di raggiungere l'eremo di Sant'Onofrio, fuconsegnato al nuovo Papa Bonifacio VIII e imprigionato nel castello di Fumone(Frosinone) dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1296. Aveva 87 anni.

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Aver assistito agliultimi anni di KarolWojtyla lo haconvinto che si puòabbandonare laCroce perdifenderla meglio

Dopo aver vinto otentato dicontrastare i nemiciesterni ha vistosorgere i nemiciinterni. E così lanecessità dirinascere

Alcune immagini di BenedettoXVI con i personaggi dellosport. Da sinistra a destra, conil presidente della LazioClaudio Lotito, cherecentemente gli ha donato lamaglia della Lazio; con JavierZanetti, al quale benedice ilfiglio; infine con FedericaPellegrini e il presidente dellaFedernuoto Paolo Barelli, inoccasione dei Mondiali dinuoto

Dal 28 febbraio non sarà più Papa: è affaticato Il mondo si trasforma e allaChiesa serve un Pontefice energico anche verso l’interno

di Bruno Bartolozzi

La notizia è semplice e sconvolgente. Benedetto XVI annuncia che dal 28febbraio alle ore 20 non sarà più Papa. Entro Pasqua ce ne sarà un altro.Convocato il conclave, Ratzinger probabilmente si ritirerà in un convento. Unfatto ammesso, ma inudibile, una vera frustrata per le coscienze della cristianitàche da ieri, alle 11.46 si interrogano. Cosa accadrà? Come cambierà laChiesa? E soprattutto: perchè è successo? Joseph Ratzinger lo ha fatto sapere a tutto il mondo durante il Concistorodedicato ai martiri di Otranto. Lo ha scandito affannosamente, ma con grandeforza, in latino. E una giornalista dell’Ansa, Giovanna Chirri, traducendo

all’impronta, ha dato la notizia al mondo intero. Altro chelingua morta. Una lingua che ieri prima ha ammutolito epoi ha sconvolto la cristianità e il mondo. Ratzinger è stato eletto Papa il 19 aprile del 2005, il suopontificato è stato un innesto. La pianta secolare dellaChiesa aveva avuto uno dei suoi rami più prosperosidurante gli anni di Karol Wojtyla di cui Ratzinger haseguito anche i mesi più terribili e struggenti, gli ultimi.Fra i due solamente sette anni di differenza. Forse

l’impressione ricavata durante il magistero e l’opera dei 27 anni del papapolacco è stata determinante. Forse può spiegare, se si può spiegare, quelloche è accaduto. Wojtyla era l’atleta di Dio che ha affrontato le stesse grandi sfide che hannoimpegnato Ratzinger per una vita. Quell’energia è stata capace di otteneregrandi risultati. Contro gli stessi nemici: la secolarizzazione, il relativismo, leideologie materialiste. E poi contro le minacce alla pretesa della Chiesa adavere una vocazione globale, infine lo scientismo, ossia la pretesa delle scienzedi poter dire la verità ultima sulla vita. Woityla e Ratzinger hanno condiviso la sfida secolare: recuperare nellamodernità e nell’ascolto il primato perduto da quando l’uomo, nel Rinascimento,si è posto come soggetto provvisto di autonomia. Woityla e Ratzinger hanno combattuto, quasi da coetanei gli stessi nemici ehanno abbracciato gli stessi fratelli. Un polacco e un tedesco uniti nella grandetensione di quella Chiesa stretta nell’angoscia spirituale del secolo breve dovele contrapposizioni, la necessità di schierarsi e le ideologie ne avevano toltouna parte di prestigio e di accoglienza. Si è detto che l’uno un fosse un papa d’energia e l’altro del pensiero. Entrambi,in realtà era dei pensatori d’eccellenza (anche Wojtyla era docenteall’Università di Lublino, come Ratzinger a Bonn, Münster e Tubinga), maavevano imparato molto da quel filosofo che, una volta interpretato il mondo,ammonì: bisognava cambiarlo. E allora Ratzinger, che ha accompagnato verso la morte il suo quasi coetaneo Wojtyla, ha avuto paura di non

poter tenere fede ad un giuramento sacro quanto un’investitura dello Spirito Santo.Mantenersi forte. Già, infatti, fare il Papa è diverso dall’essere Papa. Esssere Papaquando le forze mancano, allarga dall’interno le maglie della disgregazione, il nuovogrande nemico della Chiesa. Dopo aver vinto le battaglie contro il comunismo, dopo averaffrontato le filosofie relativiste e le aggregazioni in odore di eresia (celebri le confutazionidi Ratzinger contro la teologia della Liberazione, la grande occasione spiritualedell’America Latina che ha unito lotta e fede), il potere ecclesiale ha dovuto riflettere suquello che accadeva al proprio interno. Il fiorire dei romanzi alla Dan Brown hanno avuto la malizia di diffondere una pubblicistica

che, nel falso e nella fiction, dava una certa idea delle cose che accadevano dentro quelle gerarchie che poi, lecronache dei mesi passati hanno spaventosamente raccontato, quasi con lo stesso registro e la stessa naturacomplottistica. E allora le protezioni ai tragici fatti di pedofilia, l’esplosione delle trame politiche tra curie e poteripolitici nazionali coagulatesi nella diffusione di quei documenti riservati diventati un neologismo, Vatileaks, sonodiventati la tempesta che scuote la barca di San Pietro. Proprio in quei mesi, quando Ratzinger ha cercato di

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restituire ordine e candore alla sua Chiesa, ha capito che occorreva quella forza che a lui stava mancando. Eche, forse, quanto è accaduto in quegli ultimi anni del pontificato di Wojtyla è il grande pericolo che la Chiesacrea a se stessa. E mentre allora suggeriva al papa morente che la Croce non si abbanondana, stavolta, persalvarla, l’ha abbandonata per consegnarla alla difesa di chi può avere più forza e energia per farlo. Il gesto di Ratzinger cambierà la storia. Accade sempre così: si compiono errori sulla base di scelte ritenuteincontestabili. Poi un problema grande e non più controllabile determina una riflessione che va in una direzionediversa. E allora l’impensabile accade. E da quel momento niente potrà essere come prima. Negli ultimi duesecoli, tranne rarissime eccezioni, gli ultimi anni di un Pontefice avevano creato spazio per il coagularsi di tantipoteri, a cominciare da quello ora nell’occhio del cilone, quello del segretario di stato (che nella fattispecie èanche camerlengo), una sorte di vice papa del commiato. Dopo questo gesto non ci potrà essere più un papa eun vice-papa nei prossimi anni. O un papa di transizione. Ma un papa capace di rappresentare la Chiesa conunità e continuità. Fino a che la forza, dal suo corpo fisico, non lo separi da quello ecclesiale.

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Un trattato di teologia in occasione del Mondiale ‘78Un grande evento globale, ecco lo sport secondo RatzingerIl calcio che forgia i giovani all’autodisciplina e che trasmette «uno stile di vitache è libertà»

BOLOGNA - (b.b.) «State lontani dallo spirito affaristico», ma fate sport. Lo sport e il calcio in particolare «sonouna scuola di vita». Il teologo e filosofo Ratzinger ragionò anche sulla condizione dell’uomo quando gioca equando il gioco si trasforma in quello che nella nostra epoca è un impegno, ma pure un’industria. Quindiincontrare i campioni di tante discipline e delle Olimpiadi, ricevere l’immancabile maglia di questa o quellasquadra con il proprio cognome impresso non è stata la sua unica strada per misurarsi con lo sport. Quello c’èstato ed è stata una grande occasione per lo sport trovare e scoprire un così alto interlocutore, sempre attento inogni confronto. Benedetto XVI a questo non si è mai sottratto. La simpatia verso chi fa sport, però, non è tantodovuta all’immedesimarsi in questa o quella disciplina, mentre tutti ricordano le immagini di papa Wojtyla con glisci ai piedi o con un pallone. Per Ratzinger questo è stato più difficile. Prima di tutto per una questione di età.Wojtyla è arrivato al soglio pontificio quando aveva 58 anni, Ratzinger a 78, con vent’anni di differenza. Poi peruna natura, da un certo punto di vista differente. E che ha a che fare anche con il senso dei due diversipontificati. Da una parte il papa polacco, «l’atleta di Dio» con le sue energie da profondere in viaggi che hannocambiato il mondo, dall’altra il papa teologo che deve offrire al mondo un’energia alla quale attingere che, ad uncerto punto, non c’è più.Ratzinger, quindi, aveva più che altro pensato teologicamente lo sport. In un documento che già recentemente èstato riproposto proprio per la sua attualità. Una riflessione che venne prodotta nel 1978 in concomitanza con iMondiali di Baires, quelli del muscolarismo della giunta Videla, quelli della celebrazione del mito del calcio comestrumento di persuasione di massa in un Paese, l’Argentina, travolto da fame e violenza. Lo fece ad una radiotedesca.L’allora cardinale Ratzinger parlava di calcio come evento globale che collega uomini e culture, nelle declinazioniche il vivere umano propone: gioia, passione, angoscia. Ratzinger ha l’intuizione di avvicinare la funzione delgioco a quella della rappresentazione artistica: «Il gioco chiama in causa qualcosa di primordiale che è larappresentazione, come attività assolutamente libera».Ratzinger gioca molto sul tema della libertà. Guai a inseguire, sostiene «il panem et circenses» della Romaclassica. Che dà piuttosto il senso della vita « di una società decadente che non conosce scopi più alti». Ma losport quando è usato in questa funzione esprime anche un bisogno: il gioco che oltrepassa la vita quotidiana eva alla ricerca di un suo Paradiso. E allora su questo slancio Ratzinger lavora e propone la sua riflessione. Ilcalcio e lo sport sono un vero bisogno che si innestano su un’altra grande funzione, quella dell’educazione.Attraverso il calcio e lo sport i ragazzi si forgiano «all’autodisciplina» e in questo si instaura un vero «stile di vitache è libertà», perchè ciascuno lo sceglie e lo attua, al di fuori di ogni «degenerazione affaristica».

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Napolitano: «Nell’ultimo incontro traspariva una fatica difficile da sostenere»

ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha così commentato la decisione del Papa didimettersi: «Un grande coraggio e da parte mia grandissimo rispetto». Il Papa ha dimostrato «straordinariocoraggio e straordinario senso di responsabilità. Nel nostro ultimo colloquio traspariva come fosse provato econsapevole di una fatica difficilmente sostenibile. Si deve fare i conti con ilprolungamento della vita», tenendo conto di quanto sia «impegnativo tenere sulle proprie spalle» unincarico come quello del pontefice della Chiesa Cattolica.

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Da Conte a Totti stupore e rispetto Tutto il mondo dello sport saluta il SantoPadre

GLASGOW - Le dimissioni del Papa lasciano il segno anche fra gli sportivi. « Sono un cattolico ma penso chequeste siano situazioni che non sono da commentare, è una notizia da accogliere in silenzio», dice il tecnicojuventino Antonio Conte a Glasgow. « Un atto di grande responsabilità», lo ha giudicato Gianluigi Buffon. «Se lemotivazioni sono quelle che sappiamo, ovvero di una mancanza di energie, credo che si sia trattato di un attodi grande responsabilità». Francesco Totti riflette da cattolico: « Sono molto triste. Una notizia che mi ha coltodi sorpresa. Credo però che la scelta del Santo Padre vada rispettata».

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Ore 11,46: l’Ansa per prima dà la notizia che fa il giro del mondo

ROMA - La vaticanista dell'Ansa, Giovanna Chirri, è la giornalista che per prima ha dato al mondo lanotizia delle dimissioni del Papa. Dalla Sala Stampa vaticana ha ascoltato le parole di Josef Ratzinger mentreseguiva il Concistoro. E ha assistito al momento in cui Benedetto XVI ha dato in latino l'annuncio della decisionedi lasciare il Pontificato dal 28 febbraio. Il flash, battuto alle 11,46, in pochi secondi ha fatto il giro del mondo ed èstato rilanciato, prima della conferma ufficiale del Vaticano, dall'agenzia Reuters, poi dalla Cnn e a seguire da alArabiya, France Presse, Telegraph, Bbc e Sky News.

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La carica dei 60 milaper spingere ilCeltic a un’altraimpresa. Duro iltecnico bianconero:«Faremo noi lapartita»

Sarà un’arena ma c’è ConteIl tecnico per la prima volta in panchina anche in Europa dopo la lungasqualifica: «Vogliamo continuare il sogno»

Dall'inviato Antonio Barillà

GLASGOW - La Champions League vista dalla panchina: prospettiva ineditaper Antonio Conte. Il girone eliminatorio, coinciso con la squalifica, l'ha seguitoperegrinando tra skybox e tribune: il fermo-immagine è l'esultanza a StamfordBridge, l'abbraccio al tifoso seduto accanto dopo il gol di Fabio Quagliarella.Adesso che l'allenatore non è più un leone in gabbia, che pesta l'erba e sisbraccia a bordo campo, può godersi appieno la grande Europa che ha restituito alla Juventus, però ha semprevisto dall'alto. Facile immaginare emozioni particolari, ma lui nega: «Come nelle precedenti partite». Giura: «E'un appuntamento normale». Spiega: «Non c'ero fisicamente, ma c'ero».

VALORI - Ha ragione. Massimo Carrera e Angelo Alessio si sono alternati alla reggenza,però la Juve è sempre stata sua: plasmata in settimana, lavorando ancora di più, e perfinodiretta in partita, tra staffette di fortuna, mosse preventivamente studiate e "telepatie" dastaff coeso. Ha ragione, però stasera sarà diverso: forse la chiusura di un cerchio, ilritorno definitivo alla normalità dopo un'assenza che ha sempre ritenuto ingiusta e che l'hafatto stare male davvero. «La normalità - dissente ancora -, per quanto mi riguarda, ètornata da un pezzo: nella vita ci sono situazioni positive e negative, a volte nonsappiamo perché, ma anche nelle negative si può trovare qualcosa di buono. Io ho

trovato una squadra con grandi valori, non solo calcistici ma umani e morali, un grande staff e una grandesocietà. Mi hanno permesso di lavorare ancora di più e meglio di prima».

LIMITI - D'accordo, non sarà una partita speciale: di sicuro può diventare un altro passo verso la consacrazioneinternazionale d'un giovane tecnico. I complimenti di José Mourinho e le belle parole dell'avversario di giornata,Neil Lennon, svelano d'altronde un'ascesa irresistibile, dalla B alle grandi panchine d'Europa in nemmeno dueanni: «Il mio augurio è che la crescita personale proceda di pari passo con quella della squadra. L'obiettivo ècomune: andare più avanti avanti possibile, giocare a calcio con le nostre idee e la nostra mentalità». Piùavanti possibile. La Juve immagina una fiaba nuova dopo lo scudetto: «Dobbiamo innanzitutto trovare continuitàe migliorare ancora nel campionato italiano: cercare come minimo un posto in Champions, garanzia di risorseeconomiche per intervenire sul mercato e progredire. La Champions è un sogno da accarezzare partita perpartita: abbiamo superato un girone durissimo, ora speriamo di varcare gli ottavi... Non abbiamo obiettivi, perònon ci poniamo limiti».

RISPETTO - Ci crede, Conte, benché la stima per il Celtic sia enorme: «Si tratta di una buonissima squadra,basta guardare il dominio che esercita in campionato con diciotto punti di vantaggio o il cammino effettuato inChampion League: se non hai grandi qualità non batti il Barcellona a casa tua e non perdi al 94' al Camp Nou.Ha ottime individualità: Brown, Wanyama, Samaras che è un attaccante tecnico, bravo in area e abile nell'unocontro uno, Hooper che è potente e veloce e andrebbe benissimo anche in Italia, Forster che è un ottimoportiere. Eppoi... c'è l'uomo in più, i sessantamila tifosi del Celtic Park. Dicono che si sentono sottovalutati?Sicuramente non da noi: abbiamo massimo rispetto per una squadra che ha ritrovato la Champions el'attraversa da outsider. esattamente come noi».

PAZZI - Ultima nota sulla tattica ( «Dicono che puntano a difendersi e al contropiede? Non mi fido. Noicomunque non ci snaturiamo: cercheremo, come sempre, di fare la partita» ) e sul ritorno Kwadwo Asamoah:«Sarebbe da pazzi chiedergli qualcosa dopo un mese e mezzo e tante partite giocate: lavorerà per esserepronto sabato».

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LA SQUADRAAsamoah no Per l’esterno corsa a tre: Padoin in pole

Dall'inviatoGLASGOW - Lezione tattica, allenamento leggero al mattino, rifinitura serale nel tempio del Celtic. In capo a unagiornata intensa, vigilia di una partita attesissima, Antonio Conte conserva solo un paio di dubbi: l'esterno sinistronell'immutabile 3-5-2 e l'attaccante da affiancare a Mirko Vucinic.

DEBUTTO - Un punto fermo: tra i candidati alla fascia di centrocampo non figura Kwadwo Asamoah. Il ghaneseè arrivato a Glasgow ieri mattina con un volo da Londra, dov'era giunto poche ore prima da Johannesburg, mal'allenatore esclude categoricamente il suo impiego ( «Sarebbe da pazzi») rinviando il ritorno a Roma-Juve: «Lavorerà per sabato». Per il ruolo, infortunato Paolo De Ceglie, ballano però Federico Peluso, EmanueleGiaccherini e, distanziato, Simone Padoin. Favorito l'ex atalantino, che sarebbe al debutto assoluto inChampions, sia per la maggiore predisposizione a interdire, utile considerate le caratteristiche del Celtic, sia perl'abilità nel gioco aereo, arma pericolosissima degli scozzesi.

MOMENTO - Come centrale di sinistra in difesa, toccherà invece a Martin Caceres, sostituto di Giorgio Chielliniche somma squalifica e infortunio. Asse titolare a centrocampo con Andrea Pirlo, Claudio Marchisio e ArturoVidal, corsia sinistra affidata a Stephan Lichtsteiner e ballottaggio Alessaandro Matri-Sebastian Giovinco percompletare l'attacco. Il designato sembrava Giovinco, per altro utilissimo con i suoi movimenti a scardinare ladifesa molto fisica di Neil Lennon, però è diventato difficile rinunciare a Matri che sta attraversandoobiettivamente un momento splendido e parte infatti in leggero vantaggio. Di sicuro, chi tra i due sarà escluso,entrerà a gara in corsa: in vista della trasferta di Roma, dosare le energie è importantissimo.a.ba.

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Il tecnico degliscozzesi crede almiracolo: «Sarà unerroresottovalutarci»Brown: «Sognavofin da piccolo unagara così»

QUI CELTIC Il segreto di Lennon è Ferguson «Sì, Alex mi dà sempre consigli»

Dall'inviato GLASGOW - La vittoria sul Barcellona è un tatuaggio. Trasmette coraggio, non solo pressione. Il Celtic riepilogal'impresa e trova la forza d'accostarsi al match senza paura, consapevole di affrontare una grande Juve maanche di poter capovolgere i pronostici: «E' il momento più importante della mia carriera - spiega l'allenatoreNeil Lennon -. I bianconeri sono fortissimi, hanno una difesa solida, tanta classe a centrocampo e un grandeattacco in cui ultimamente impressiona Matri, però noi stiamo bene e in due partite può accadere di tutto.Trovo che sottovalutarci sia un errore. Abbiamo buone possibilità».

CONSIGLI - Tra i segreti di Neil Lennon, ci sono i consigli di Sir Alex Ferguson: «Si ècongratulato per alcune vittorie e dopo quella con il Barcellona è venuto anche atrovarci. Sì, ogni tanto dà dei consigli e per noi giovani allenatori sono perle» . Chissà seha chiamato anche in questa vigilia, suggerendo antidoti al 3-5-2 contiano. «Il confrontocon il tecnico bianconero - prosegue Lennon - e in assoluto con la Juve è emozionante.Tattica? Non vorrei approfondire... Motivazioni? Non c'è bisogno, i ragazzi ne hanno giàtante: l'ho percepito in allenamento, sono contenti che questa partitissima sia arrivata» .La formazione non è chiara: Emile Iaguirre è ormai recuperato, mentre l'impiego di GiorgosSamaras sarà deciso soltanto a ridosso del match, così come quello di Efe Ambrose, che

rientrerà soltanto oggi dalla Coppa d'Africa. «Di sicuro giocheranno a Torino» sorride l'allenatore, speranzoso disfruttare stasera il fattore campo e poi giocarsi tutto al ritorno: «Lo stadio sarà pieno e i nostri tifosi caldissimi.L'andata in casa può rivelarsi uno svantaggio se al ritorno dovessero esserci supplementari e rigori, ma intantosperiamo di essere vivi dopo questa prima partita... Fuori casa, comunque, abbiamo sempre fatto bene. Nonabbiamo mai avuto paura...» .

TITOLI - Tony Watt, autore di uno dei due gol che propiziarono la storica vittoria contro il Barcellona, esprimeammirazione per i bianconeri ma non nasconde la speranza di un clamoroso bis: «La Juve schiera campionistraordinari, da Pirlo a Buffon, e adesso c'è anche Anelka, che è da sempre uno dei miei preferiti, A noi, però, igiocatori di talento non mancano e siamo in grado di fare benissimo contro le grandi squadre. La rete agliazulgrana? L'ho messa alle spalle. Da quella sera ho segnato una sola volta e intendo dimostrare ai tifosi chenon sono un giocatore che regala un unico sogno. Voglio essere ricordato anche per altri gol, per i titoliconquistati con il club».

INTENSITA' - «I nostri tifosi saranno fondamentali - chiude Scott Brown - Ci sono sempre vicini e adesso è ilmomento di restituire loro qualcosa. Sarà una partita diversa rispetto a quella con il Barcellona, però cicrediamo: speriamo di sigillare la porta e segnare in contropiede. Questa è la partita che sogni da piccolo,immaginandoti calciatore: la più importante della carriera mia e di tanti compagni, ce ne accorgiamodall'intensità degli allenamenti. Finalmente è arrivata: non vediamo l'ora di giocarla» a.ba.

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A Glasgow un konel 1981 conautogol di Scirea eun 3-4 indolore nel2001 (giocando inmaglia nera...)Rigori e polemichea Torino

I PRECEDENTI Due vittorie casalinghe a testa ma è sempre passata la Juve

di Leandro De Sanctis

Celtic contro Juventus, un incontro ravvicinato iniziato dalla stessa parte della barricata tifosa. I lettori menogiovani lo ricorderanno. Era un mondo ancora in bianco e nero, televisivamente parlando, quel 25 maggio del1967. Molti tifosi juventini si misero davanti alla tv sperando che i biancoverdi del Celtic, la squadra che giocavacon maglie a strisce orizzontali che parevano “rubate” al rugby, riuscisse a non far vincere la Coppa deiCampioni all’Inter. Anche quell’anno la lotta scudetto era tra Inter e Juve e finì trionfalmente per i colori

bianconeri. A Lisbona l’Inter perse la finale nonostante il fulmineo vantaggio (rigore diMazzola al 3’, nella ripresa il sorpasso scozzese con Gemmell e Chalmers, gol decisivo a6 minuti dalla fine). Pochi giorni dopo anche la Juventus effettuò il sorpasso scudetto suinerazzurri, battuti a Mantova, complice la “papera” di Sarti. Nonostante la lunga militanza europea di Juventus e Celtic, il destino ha fatto incrociare ledue squadre soltanto due volte. Il bilancio è in parità per quanto riguarda i risultati: duevittorie per parte, nessun pareggio, 8-7 i gol per i torinesi. Finora si è sempre imposto chigiocava in casa. Però si è sempre qualificata la Juventus.

LA PRIMA VOLTA - Il primo duello avvenne trentadue anni fa, nel 1981, Coppa Campioni ad eliminazionediretta. Era una grande Juve quella, con Trapattoni in panchina, 19 scudetti alle spalle ed un futuro che avrebbeportato molti bianconeri a vincere i Mondiali l’anno dopo con la Nazionale di Bearzot. Partita sbloccata e decisanel secondo tempo, un azione confusa che si conclude con una sfortunata ed involontaria autorete del compiantoGaetano Scirea. La Juve mette in cassaforte la qualificazione nei primi 45 minuti della gara di ritorno. AlComunale è 2-0 con gol di Virdis e Bettega.

RIGORI CONTESTATI - Per vent’anni Juve e Celtic procedono ognuna per la sua strada, fino al 2001. La CoppaCampioni è diventata Champions League e le due formazioni sono unite dal sorteggio: Juventus, Celtic,Rosenborg e Porto nel girone eliminatorio. E’ la Juve di Lippi, a metà settembre non ancora a pieno regime. Una doppietta di Trezeguet illude che sia unaserata senza troppi patemi, ma Petrov e Larsson su rigore (dubbio) firmano la rimonta, dopo che Davids si è fattoespellere per doppia ammonizione. All’ultimo minuto l’arbitro tedesco Krug ravvede gli estremi per un altro rigore,anche questo molto contestato. Amoruso lo trasforma e il Celtic è domato (3-2). Quando si riaffrontano, nell’ultimo turno, la Juve è già promossa col primo posto ed il Celtic già eliminato perchèsi è fatto battere dal Rosenborg. Tra i pali c’è l’uruguagio Carini al posto di Buffon e dopo il vantaggio di DelPiero, matura il 4-3 per i biancoverdi, con le doppiette di Trezeguet e Sutton, i gol di Valgaeren e Larsson. Chi crede nella scaramanzia vorrebbero vedere la Juve, stasera, indossare la maglia fucsia talismano. Quellavolta infatti la Juventus giocò in nero, l’identico colore della seconda divisa juventina di questa stagione. Larockstar Rod Stewart confida perciò di versare anche stasera lacrime di commossa gioia, come fece lo scorsonovembre, quando nella notte di festa per i 125 anni del Celtic, i biancoverdi sconfissero il Barcellona.

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«Sappiamo cosa ciaspetta Loroavranno grandesostegno ma nonbasta per segnare Enoi siamoconsapevoli chepuò essere lanostra stagione»

«IL PUBBLICO NON FA I GOL» Buffon esorcizza Celtic Park: «Non temiamo la pressioneche arriverà dai tifosi»

Dall'inviato Antonio Barillà

GLASGOW - Il Celtic Park deserto incute soggezione: figurarsi stasera quando sulle tribune batterannosessantamila cuori biancoverdi. Gigi Buffon, prima dell'allenamento, lo osserva attraverso la vetrata della salastampa: davanti a lui teche di vetro che custodiscono maglie prestigiose, Paolo Maldini, Wayne Rooney,Rivaldo...

DIFFERENZE - Hanno sofferto tutti, qui, perché l'atmosfera diventa davvero rovente, trasmette una caricaspeciale e annacqua differenze tecniche anche nitide. Lo ha sperimentato persino Leo Messi, pochi mesi fa,quando il suo gol fu ribaltato e il Barcellona uscì sconfitto. E l'ha sperimentato Gigi, in passato, anche se nella

notte famosa del 4-3 sedeva in panca, sostituito da Fabian Carini, perché la Juve eraqualificata e Marcello Lippi scelse di premiare le riserve. «Ho giocato qui due o tre volte econfermo: l'ambiente è caldo, come sempre nel calcio british. E' così anche lo stadio deiRangers».

GOL - Gli scozzesi giurano che la loro atmosfera non ha eguali in Europa. Difficiletracciare una gerarchia, certo le candidature sono tante: il portierone, con mille battagliealle spalle, cita «i campi turchi, Gatalasaray e Fenerbahçe» . Anche per questo non dà

troppo peso al vantaggio, mette in conto il tifo senza esagerare: «Sappiamo bene cosa ci aspetta, ma fino a ogginon ho mai visto uno spettatore far gol. Il pubblico può incitare, poi però c'è un limite. E ci sono avversari, inquesto caso noi, che non devono far prendere loro entusiasmo. Il Celtic avrà un grande sostegno e sonocontento per loro, però non basta per segnare».

TONI - Lo Scottish Sun gli attribuisce parole forti e spavalde: «Siamo tornati ai massimi livelli del calcioeuropeo e crediamo che questo potrebbe essere il nostro anno. Abbiamo dimostrato nelle due partite control'attuale detentrice della Champions, il Chelsea, che dobbiamo essere presi molto sul serio. Abbiamo unasquadra piena di qualità e c'è consapevolezza che questa possa essere la nostra stagione in Italia ma anche inEuropa». In realtà, con toni più bassi, Gigi sottoscrive le parole di Antonio Conte: la Champions è un sogno dacullare partita dopo partita, senza obiettivi e senza limiti, perché il dna della Juve impone di vincere sempre ma ilprogetto è appena all'inizio. Stasera sarà una partita cruciale, gli chiedono quanto sarebbe importante non subìregol: «Vuol dire che come minimo si pareggia - sorride -, quindi sarebbe buon punto di partenza. La lorointenzione di difendersi e puntare al contropiede? Tutti e due vogliamo vincere, ognuno però lo farà con latattica più congeniale alle sue caratteristiche».

RIVALE - Segue un commento sul lungo periodo trascorso dal Celtic, padrone assoluto del campionato, senzaaffrontare partite dure: «Può essere uno svantaggio o un vantaggio, è soggettivo. Noi che siamo spessosollecitati alle tensioni, appena stacchiamo la spina anche per dieci giorni fatichiamo a ritrovare il giustoatteggiamento: capitò a me e al mister anche prima di una finale di Coppa dei Campioni, giunta pochi giornidopo aver vinto lo scudetto. Ai giocatori del Celtic, però, questo riposo psico-fisico può far bene» . Infine, ungiudizio sull'attaccante Giorgos Samars ( «Giocatore importantissimo» ) e uno, più articolato, sul collega FraserForster: «Ha talento e lo ha dimostrato, può diventare uno dei migliori cinque portieri europei. Joe Hart èspeciale, ma se Forster mantiene questa condizione diventerà per lui un vero rivale» .

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CELTIC IRRITATOLa Juve dai Rangers Commons: «Allora potevano allenarsi nel mio giardino»

Dall'inviatoGLASGOW - La rifinitura pomeridiana dei bianconeri al Celtic Park è stata preceduta in mattinata da unallenamento sul campo dei Rangers: alla luce della storica rivalità tra i due club, la scelta ha sollevato clamore epolemiche, e se Neil Lennon si limita a un commento laconico ( «La Juve faccia quel che gli pare»), ilcentrocampista Khris Commons è pungente: «Possono allenarsi nel mio giardino, non farebbe alcunadifferenza: se vogliono allenarsi su un campo Division Three, lasciamoli fare».

RABBIA - Neutro il compagno di reparto Scott Brown, che affianca l'allenatore in conferenza stampa ( «Sonoconcentrato sulla partita: dove si allena la Juve non è importante»), mentre Antonio Conte esprime meraviglia:«Ho sentito parlare di rabbia, di polemiche, e sinceramente sono rimasto stupito. Io prendo decisioni tecniche,dell'organizzazione logistica si occupa la società che ci mette sempre nelle condizioni di lavorare al meglio».Poi un sorriso per sdrammatizzare, sgonfiare un caso che nessuno immaginava: «Avevamo semplicementebisogno di un campo e di due porte...».a.ba.

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Wenger: Gara sbilanciata ma occhio Juve

Arsene Wenger, dalle pagine del suo blog sul sito Eurosport, mette in guardia la squadra di Conte dalle insidiedella squadra scozzese: «La sfida tra Celtic e Juventus a priori sembra davvero sbilanciata, ma non bisognadimenticare che il Celtic è una squadra paradossale che ha qualcosa di speciale. Pensate ad esempio alle sfidecontro il Barcellona: nella prima partita sfiorarono la vittoria con la miseria di un 11% di possesso palla; nellagara di ritorno 18% di possesso e vittoria 2-1…».

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TRA UNA SETTIMANA C’E’ IL MILANBARCELLONA, TUTTO IN VENTI GIORNI Tour de force dei blaugrana tra Champions,Coppa del Re e Liga

BARCELLONA - A nove giorni dalla trasferta di “San Siro”, che darà il via a tre settimane decisive per il Barça,che in ventuno giorni, oltre alla doppia sfida di Champions con il Milan, se la vedrà due volte anche con il RealMadrid, in Coppa del Re e in Liga, il quartier generale blaugrana, guidato dal direttore sportivo Zubizarreta, si ètrasferito a New York, per incontrare Tito Vilanova e fare il punto della situazione. All'ordine del giorno il futuroimmediato e le strategie di mercato.

VERTICE NEWYORCHESE - «Si tratta di un viaggio lampo, che permetterà di vederci con Tito», ha spiegatol'ex portiere. «Innanzitutto andiamo lì per portargli l'affetto di tutta la nostra gente, in secondo luogo per parlaredi calcio» Come ha spiegato il fido secondo, Jordi Roura, al termine della grande esibizione blaugrana didomenica, terminata con un tennistico 6-1 sul Getafe, Vilanova, nella Grande Mela per sottoporsi a un ciclo diradio e chemioterapia dopo il secondo intervento alla gola, è in costante contatto con il suo staff. Oltre allepartite, l'erede di Guardiola visionerebbe quotidianamente anche gli allenamenti dei suoi pupilli. Nell'incontro siparlerà di turn over, per gestire al meglio le forze di una rosa non particolarmente ampia, e delle situazionicontrattuali di Villa, Abidal e Adriano, oltre che dello scottante caso Víctor Valdés, dopo il rifiuto al rinnovo. IntantoDavid Villa è stato ricoverato in ospedale a causa di una colica renale. La presenza dell’attaccante nella gara disabato con il Granada resta in in dubbio.an.d.p.

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«Il mio accordoscade il 30 giugno,poi c’è una opzione.Io ci spero...»Intanto ecco ilValencia «Conto suVerratti»

IL TECNICO Carlo Ancelotti, dadue stagioni guida il Psg LAPROMESSA Marco Verratti, 20anni, gioiello in crescita

ANCELOTTI FUTURO IN BILICO «Se a Parigi non saranno contenti...»

di Andrea De Pauli

Il presidente Nasser Al-Khelaïfi continua a ripetere che l'obiettivo stagionale delParis Saint Germain, almeno per quest'anno, è la conquista della Ligue 1, ma ilsaggio Ancelotti sa bene che, per la sua continuità, sarà fondamentale anche ilcammino in Champions, ad iniziare dalla doppia sfida col Valencia, che si aprestasera al “Mestalla”. Nell'impianto spagnolo sarà presente, per la prima voltacome interessato spettatore, David Beckham, rientrato in tempo da New Yorkdove ha presenziato a una sfilata della moglie Victoria, nonostante i capricci delmeteo.

CONTINUITÀ - È in vena di chiacchierare Carletto Ancelotti, che primadell'impegno istituzionale imposto dall'UEFA, confidaall'“Equipe” di voler mettere radici all'ombra della TorreEiffel. «Voglio rimanere, ma so che spetta alla societàdecidere. A fine stagione, se è contenta del mio lavororesterò, se non sarà contenta...» . Il tecnico di Reggiolo,poi, ha ricordato la sua situazione contrattuale. «Il mioaccordo scade il prossimo 30 giugno, poi c'è un'opzioneper un'altra stagione, legata alla classifica. Se

arriveremo tra i primi tre in campionato, ottengo un anno in più» . Inconsiderazione della dinamica positiva nel torneo domestico, che ha visto iparigini lasciarsi alle spalle di 6 punti il Lione nelle ultime due giornate, glispauracchi Mourinho e Wenger dovrebbero essere allontanati. Se poidovessero arrivare pure soddisfazioni dalla Champions...

SENZA I DUE THIAGO - Qualche ora dopo, nella sala stampa del “Mestalla”,accompagnato dal Pocho Lavezzi, si presenta un Ancelotti più formale, chesubito conferma l'attesa presenza di Beckham. «David ci sarà e vedrà lapartita» . Un motivo in più per far bella figura per il PSG, che si presenta privodi alcune pedine fondamentali come gli infortunati Thiago Silva e Thiago Motta.«Si tratta di assenze importanti, ma abbiamo alternative valide. Posso contaresu Alex, che sta bene fisicamente, e su Sakho» . Il centrale francese, proprioieri, è stato allietato dalla nascita di una bambina. «In mezzo, poi, ho Verratti» ,ha ragionato l'allenatore italiano. «È giovane, ma ha moltissimo carattere».Nonostante i favori del pronostico, Ancelotti insiste su un ottavo molto aperto.«Entrambe le squadre stanno bene. Il Valencia può contare su grandigiocatori, ma anche noi stiamo vivendo un gran momento. Sarà una partitamolto tattica, in cui il possesso del pallone sarà determinante».

VALENCIA IN ASCESA - Si presenta davanti ai microfoni, decisamente più battagliero, il collega ErnestoValverde. «Non ci accontentiamo di fare bella figura. Giochiamo per vincere» . Nonostante la recenteeliminazione dalla Coppa del Re, per mano del Real, il Valencia appare in grande ascesa, in Liga, dall'arrivo delnuovo tecnico, che ha sostituito l'allievo di Rafa Benítez, Mauricio Pellegrino. «È un buon momento e il morale èalto, ma dobbiamo vivere queste partite come una grande opportunità. Affrontare squadre come il PSG, confuoriclasse come Ibrahimovic, ci motiva al massimo» . Squadra tipo per Valverde, che solo all'ultimo deciderà seaffiancare Albelda, Parejo o Víctor Ruíz al fianco dell'elegante Tino Costa, a centrocampo. Arbitra Tagliavento.

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Così a Valencia (ore 20.45) VALENCIA (4-2-3-1): Guaita; Joao Pereira, Ricardo Costa, Rami, Guardado; Tino Costa, Albelda; Feghouli,Banega, Jonas; Soldado. All. Valverde. PARIS SAINT GERMAIN (4-4-2): Sirigu; Jallet, Alex, Sakho, Maxwell; Lucas Moura, Verratti, Matuidi, Pastore;Ibrahimovic, Lavezzi. All. Ancelotti.

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ARBITRO: Tagliavento (Ita). TV: Sky Sport 3 e Calcio 2, Mediaset P Calcio 1

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Neven Subotic, 24 anni

Lucescu e Klopp preparano la sfidaLO SHAKHTAR RIPARTE. BORUSSIA, DIFESA OK Gli ucraini non disputano gare ufficialidal 30 novembre. Tedeschi con Subotic e Schmelzer

di Enzo Piergianni

BERLINO - Il 4-1 dell'Amburgo a Dortmund risolleva le quotazioni delloShakhtar che improvvisamente fa paura ai tifosi gialloneri. Jurgen Klopp, però,promette un altro Borussia per domani sera:«Dovremo migliorare parecchio contro gli ucraini e penso proprio che ciriusciremo». La fiducia dell'allenatore tedesco nasce dalla convinzione dipotere schierare di nuovo la retroguardia titolare, col rientro di due pilastri:Subotic centrale accanto a Hummels e Schmelzer esterno basso a sinistra alposto di Bender. I problemi, semmai, sono a centrocampo: i primi 90' del figliolprodigo Sahin sono stati una cocente delusione. Grosskreutz è ricoverato peruna bronchite. Gundogan ha problemi muscolari. Perisic è stato venduto alWolfsburg. Il Borussia imbattuto in questa stagione di Champions ha vinto seidelle ultime sette gare fuori casa. L'ideale sarebbe un'altra impresa diLewandowski per riscattare l'espulsione di sabato.I padroni di casa non disputano partite ufficiali dal 30 novembre, ma Lucescunon teme la ruggine: «Durante la sosta abbiamo lavorato bene». Willian è stato ceduto e i nuovi arrivi Taison eSobol promettono di non farlo rimpiangere.

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DOMANI IN CAMPOReal Madrid-Manchester Mou spia l’avversario che vola in PremierGLI SPAGNOLIGLI INGLESI

L'afición madridista ha accolto in pieno l'appello lanciato da Sergio Ramos, primo capitano ad interim in attesadel ritorno dell'infortunato Iker Casillas, al termine della vittoria liguera sul Siviglia. «Ci sono pochi stadi al mondocome il Bernabéu, quando si riempie e ci sospinge verso la vittoria. Lo vogliamo strabordante ed euforico, checi faccia volare». Detto, fatto e le gradinate dell'impianto madrileno registrano il tutto esaurito per la prima volta inquesta stagione, proprio in occasione della vista del Manchester United, considerato all'unisono come unpassaggio fondamentale per il prosieguo della temporada merengues.Con la Liga ormai andata, in virtù dei 16 punti che separano i blancos dalla capoclassifica Barça, i ragazzi diMourinho puntano dichiaratamente sull'anelata Décima. Lo Special One, che dovrebbe confermare tra i pali ilpositivo Diego López, a scapito dell'acerbo Adán, ora deve sciogliere il rebus difesa. Coentrao dovrebbe avere lameglio su Marcelo, colpevolmente in ritardo di condizione, almeno secondo Mou, dopo l'intervento alla cavigliadello scorso autunno. Oltre a Pepe, che sabato sera ha giocato uno scampolo di partita, torna a disposizioneanche Varane. Uno dei due farà coppia con Sergio Ramos. A centrocampo, poi, si registra il ritornodell'insostituibile Xabi Alonso, mentre non destano preoccupazioni le condizioni di Cristiano Ronaldo, reduce dauna splendida tripletta agli andalusi e che non vede l'ora di affrontare per la prima volta lo United dall'addio allaPremier. In ascesa le quotazioni di Kaká, che potrebbe essere utilizzato a partita in corso.an.d.p.

© riproduzione riservataJose Mourinho avrà pure fatto il suo tempo in Spagna, ma da queste parti resta un mito. E' cosi' anche per SirAlex Ferguson che domenica lo ha accolto a braccia aperte a Old Trafford, con annessa mega-intervistaesclusiva alla TV ufficiale del Manchester United. Del resto, Sir Alex è uno dei pochissimi big con cui lo SpecialOne non ha mai litigato. E anche per questo c'è chi ipotizza una suggestiva quanto improbabile successione.Che Manchester United ha visto Mourinho contro l'Everton? Una squadra solo lontana parente di quella vista adinizio stagione, che faceva acqua in difesa, che era Van Persie-dipendente e che era troppo spesso costretta adaffannose rimonte. Tutto diverso contro l'Everton. Lo United è stato quadrato, preciso e soprattutto implacabile.«Quando ho saputo che il Manchester City aveva perso sabato, ho deciso di non fare turnover, ma di mettere incampo gente che avrebbe altrimenti riposato. Troppo ghiotta l'opportunità per il colpo del KO.»E così è stato. Il City è ora a meno dodici. Si delinea comunque la probabile formazione. De Gea tra i pali,Ferdinand in vantaggio su Evans a fianco di Vidic, Evra e Rafael sulle fasce. Rientra Carrick in mediana accantoa Cleverley, con Valencia e Kagawa larghi. Van Persie centravanti e Rooney con ampia libertà d'azione. Qualcheincertezza viene dalle novità tattiche di domenica, ovvero Jones bravissimo in marcatura a uomo su Fellaini eRooney dirottato a sinistra. Ma, assicurano da Old Trafford, sono esperimenti e nulla più. Almeno per ora.g.m.

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Superata laproposta di DeLaurentiis, cheaveva offerto 10milioni E per l’italo-argentino è inarrivo la Seleccion

E’ nato a Rosario Compirà 20 anni tra una settimanaScatto Moratti Icardi è già suo!Il presidente ha bruciato il Napoli è si è assicurato il bomber della Samp Accordodi massima con Garrone: 12 milioni più bonus a rendimento

Mauro Icardi è nato a Rosario, in Argentina, il 19 febbraio 1993. Complice la crisi economica, la sua famiglia si ètrasferita alle Canarie nel 2002 e, dopo i tanti gol segnati con l’UnionDeportiva Vecindario, è stato acquistato dalla cantera del Barcellona. Nelgennaio 2011 è stato ceduto in prestito alla Sampdoria che ha esercitatoil diritto di riscatto fissato a 400.000 euro complice il titolo di migliormarcatore del campionato Primavera. E’ stato convocato dalla NazionaleUnder 20 argentina, ma anche Prandelli lo segue.Dalla redazione Andrea Ramazzotti

MILANO - L'Inter ha bruciato il Napoli nella corsa a Mauro Icardi. Mancano le firme sui contratti, ma il clubnerazzurro si è di fatto già aggiudicato l'attaccante della Sampdoria che finora ha realizzato 8 reti, l'ultima dellequali nella gara di domenica contro la Roma al Ferraris. L'accordo di massima, che verrà ratificato a tempo debito

e in pieno rispetto delle regole, è stato raggiunto nelle ultime due settimane dalvicepresidente vicario blucerchiato Edoardo Garrone e dal numero uno nerazzurroMassimo Moratti: la Samp ha promesso il suo talento alla società di corso VittorioEmanuele in cambio di una cifra che oscilla tra i 12 e i 15 milioni. La valutazione finaledipenderà dal rendimento di Mauro in questa parte finale di stagione e sarà definitaintroducendo nel contratto alcuni bonus relativi ai gol e alle presenze che l'argentinocollezionerà in nerazzurro. Nell'affare non sono state al momento inserite contropartitetecniche perché la dirigenza sampdoriana ha preferito monetizzare al massimol'operazione e realizzare una super plusvalenza visto che Icardi era stato acquistato per

appena 400.000 euro dal Barcellona quando era appena maggiorenne. Adesso che di anni ne ha 20 (li compiràla prossima settimana) è considerato un giocatore di grande prospettiva che ha già fatto vedere le suepotenzialità, ma che può crescere ancora affermandosi sul palcoscenico internazionale.

GARRONE-MORATTI - Il Napoli era arrivato per primo su Icardi e aveva provato ad anticipare l'Inter, checomunque lo seguiva già da diversi mesi. De Laurentiis aveva messo sul piatto 5 milioni per la comproprietà e il31 gennaio, nel tentativo di chiudere subito l'affare, aveva offerto 10 milioni per l'intero cartellino. La Samp hadetto no e di fatto Moratti ha avuto la strada spianata. Il numero uno della Saras in passato ha avuto rapporti perquestioni petrolifere con la famiglia Garrone. Qualche incomprensione c'era stata, ma ultimamente il feeling tra ledue famiglie è tornato ottimo. Moratti, dimostrando la consueta sensibilità, è stato molto vicino a Edoardo nelmomento della scomparsa del padre e il nuovo numero uno blucerchiato ha molto gradito il gesto. I due, inoltre, sisono ritrovati dalla stessa parte nella "battaglia" in Lega: entrambi all'opposizione, entrambi decisi a continuare laloro "crociata" per cambiare il calcio. L'avvicendamento della direzione tecnica blucerchiata (via Sensibile, Ostinuovo ds) ha infine permesso di dimenticare il caso Poli, che dopo un anno di prestito l'Inter aveva promesso diacquistare per 6 milioni e che invece non era mai stato riscattato. Rinaldo Sagramola ieri a Tuttomercatoweb hafatto capire che qualcosa si sta muovendo: « Vedremo quello che succederà, ma non sarebbe giusto tarpare leali a Mauro ».

BLOCCO ARGENTINO - Il resto lo ha fatto Icardi che preferisce trasferirsi all'Inter dove troverà un bloccoargentino che, è convinto, lo aiuterà a inserirsi nel grande calcio. Anche a livello contrattuale, poi, il clubnerazzurro ha giocato d'anticipo riuscendo a strappare all'entourage del giocatore un accordo (da perfezionare)di 5 anni con base di partenza sul milione di euro. La cifra crescerà con il passare degli anni (esattamente comel'ingaggio di Kovacic) e sarà "aggiornata" in base ai gol. Attualmente Icardi guadagna 60.000 euro e ha unaccordo fino al 2015. Anche per questo, e non solo per l'esplosione di questa stagione, la Sampdoria ha decisodi cederlo la prossima estate. Su Icardi l'ultima relazione positiva è stata quella di Suarez, che lo ha vistoall'opera contro la Roma. Soddisfatto Stramaccioni che stima molto l'attaccante e ha dato il via liberaall'operazione. Ieri, intanto, Mauro ha incontrato a Genova il ct Sabella e gli ha fatto sapere che la sua volontà èquella di aspettare una chiamata della Seleccion. Una notizia non positiva Prandelli, ma che farà felici gliargentini dell'Inter: in futuro, oltre che alla Pinetina, potrebbero averlo come compagno anche in nazionale.

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Hugo Campagnaro, 32 anni,ora al Napoli Marco Andreolli,26 anni, ora a Chievo

A MILANO NON E’ IN ARRIVO SOLO IL DORIANOL’Inter gioca d’anticipo Campagnaro-Andreolli sì

Dalla redazioneMILANO - In vista della prossima stagione, il dt Branca e il ds Ausilio si sono giàportati avanti con il lavoro non solo mettendo le mani su Icardi, ma anchepuntellando a dovere la difesa con gli innesti di due parametri zero di spessorecome il napoletano Hugo Campagnaro e Marco Andreolli del Chievo. Il primo hada tempo raggiunto un accordo biennale (1,6 milioni a stagione), mentre ilsecondo, che ha preferito il ritorno nel club dove è cresciuto rispetto al Milan ea un'esperienza in Russia, firmerà un quadriennale e guadagnerà 1 milionebonus compresi. In una retroguardia dove resta da capire se Samuel continuerào meno a giocare, con questi due innesti l'Inter si sente già abbastanza alsicuro, ma ha comunque intenzione di completare il reparto con un terzinodestro. Peruzzi del Velez piace tantissimo ed è sponsorizzato anche da capitanZanetti che lo giudica un ottimo... erede. L'alternativa è Jung che l'Eintracht èriuscita a trattenere fino alla prossima estate: i tedeschi sperano di rinnovare ilsuo contratto (l'accordo sembra vicino) per alzare la clausola rescissoriaattualmente di 2,5 milioni. Adesso che è stata fatta una scelta sul modulo (4-3-3) l'altra posizione da rinforzare è quella di esterno destro nel tridente,specialmente se il rendimento dei nuovi acquisti Kuzmanovic e Kovacic,l'adattamento di Guarin da interno, l'innesto di Laxat (già acquistato, oggi visitemediche) e il ritorno su grandi di Stankovic indurranno la dirigenza a nonsferrare un altro assalto a Paulinho. La priorità era Willian, ma l'Anzhi hagiocato d'anticipo. In prospettiva futura per questo ruolo occhio a Bellomo delBari, ma per il presente l'Inter vorrebbe un top player.and.ram.

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PREPARANDO IL FUTURO Intanto vola la “vecchia” Inter

Da Chivu a Cambiasso, da Zanetti a Milito: tuttiuniti per spingere Strama

Dalla redazioneMILANO - La punizione vincente di Chivu contro il Torino, il gol e gli assist di Cambiasso, le fughe sulla fascia el'ennesimo record di Zanetti, i primi lanci "vecchia maniera" di Stankovic dopo 9 mesi di stop e naturalmente larete... alla Milito di Diego Milito: in attesa del ritorno di Samuel (il tendine d'Achille migliora lentamente), lavecchia guardia nelle ultime 2 gare casalinghe contro Torino e Chievo ha fatto a pieno il suo dovereconfermando che la scorsa estate la scelta di non smantellare tutto d'un colpo il gruppo del triplete è stata giusta.I sei eroi della finale di Madrid del 2010 hanno ancora molto da dare all'Inter. In campo, ma anche fuori, dovestanno spiegando cos'è il mondo nerazzurro ai nuovi arrivati. Fateci caso: Stankovic sta guidando passo dopopasso l'inserimento di Kuzmanovic, Kovacic chiede spesso consigli a Zanetti che in termini anagrafici potrebbeessere suo padre, Schelotto e Carrizo sono legatissimi al gruppo degli argentini, Palacio e Milito cementano illoro feeling anche arrivando alla Pinetina... nella stessa macchina.

MILITO E... HIDALGO - L'ennesima conferma dell'importanza dei senatori è arrivata domenica con il gol delPrincipe, su assist di Cambiasso. Stramaccioni ha rivoluzionato la squadra dandole un'impronta più offensiva conil ritorno al 4-3-3, ma al di là di schemi e movimenti, i compagni sono stati trasformati dalla presenza di campo diMilito. Nello spogliatoio Diego è considerato fondamentale non solo per il senso del gol ha, ma anche per imovimenti che fa, per il modo in cui "costringe" la difesa avversaria a impegnarsi su di lui. Ad Appiano Gentile,insomma, c'è la convinzione che ci sia un'Inter con Milito e un'altra (non certo più forte...) senza Milito. Inevitabile,dunque, che quando lui c'è, anche i compagni si sentano più forti. I numeri contribuiscono a rafforzare questasensazione: le 9 reti del Principe hanno fruttato 8 successi (a Torino contro la Juve ha firmato una doppietta) enella rincorsa alla qualificazione alla prossima Champions lui può giocare un ruolo cruciale. Ecco perché tuttisono stati contenti di sentir dire che in questo momento Diego non pensa a un ritorno in Argertina, al Racing.Magari le carte in tavola cambieranno da qui a giugno perché il suo vecchio club è davvero interessato, ma l'Intervuole tenerselo stretto e siccome a giorni l'agente di Milito, Hidalgo, verrà nuovamente in Italia, può darsi che unaccenno all'argomento futuro sia fatto subito.

GIOIA MORATTI - La "vecchia guardia" è stata promossa anche dal presidente Moratti che si è concentrato inparticolare su Stankovic e Milito: «Stankovic può avere una grande importanza per il gruppo - ha detto - e si èvisto anche da come l'ha accolto il pubblico. E' un giocatore e un uomo che ha dato tantissimo all'Inter e quindigli siamo tutti molto affezionati. Sarà utilissimo. Milito? Finché segna così, non c'è bisogno di un suo vice.Speriamo che duri ancora a lungo». Poi il presidente ha esteso i complimenti al resto della squadra: « Miaspettavo questa reazione perché ho visto che l'allenatore e i giocatori avevano grande voglia. Il ritorno diMilito, la partita di Cambiasso e tante altre piccole cose: tutti al momento giusto hanno fatto quello che sanno.Il 4-3-3? Penso che il tecnico abbia intenzione di continuare su questa strada anche se può capitare dicambiare a seconda delle gare e degli uomini a disposizione». Domenica a Firenze, intanto, nuova fasciapersonalizzata per le 597 presenze in A di Zanetti che sarà secondo solitario nella speciale classifica. Fasciainedita anche per il derby e per la gara numero 600.and.ram.

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OBIETTIVO 20 AZIONI VINCENTI E Cassano ora è a 3 passi dal bonus di 200.000 euro

Dalla redazioneMILANO - A -3 dal bonus di 200.000 euro che il suo contratto prevede quando avrà raggiunto quota 20 tra golsegnati, assist vincenti per i compagni e rigori procurati. E questo a dispetto della rete dell'1-0 contro il Chievo,un gol/autogol di Puggioni che gli permetterebbe di salire a quota 18, ma che è ancora sub judice nonostante ilsito ufficiale nerazzurro glielo attribuisca. Antonio Cassano è tornato a incantare come all'inizio della suaavventura nerazzurra e anche il suo conto in banca ne trarrà benefici. Ha già incamerato un bonus relativo allepresenze stagionali e ora punta a quello delle "azioni vincenti". L'assist su calcio piazzato di ieri a Ranocchia incorso Vittorio Emanuele è considerato il numero 10 e questi vanno uniti i gol, 7 o 8 a seconda dei punti di vista.

NUOVO LEADER - Per la prima volta Cassano si vede e si sente davvero leader. Anche alla Samp sul campoera cercato, ma a Genova essendo un fuoriclasse in mezzo a buoni giocatori era quasi naturale. All'Inter, condintorno tanti campioni, non era scontato succedesse la stessa cosa e invece... Adesso per completare il quadrogli mancherebbe solo una chiamata di Prandelli. Cassano per convincere il ct vuole provare a migliorareulteriormente la sua condizione atletica, anche perché non gli è sfuggito che quest'anno è già stato sostituito 17volte (coppe comprese) e a lui leggere il numero 99 sulla tabella dei cambi non piace molto.

AUSILIO E LA LAZIO - Il ds nerazzurro ha spiegato a Tuttomercatoweb: « Il successo sul Chievo è statofondamentale e abbiamo rivisto l'Inter di qualità del passato anche grazie ai recuperi di Milito, Cambiasso eStankovic. Kuzmanovic? Sta facendo molto bene nonostante sia arrivato da poco. Kovacic? Ci darà grandisoddisfazioni e su di lui puntiamo tanto. Il terzo posto? Tutte le formazioni in lotta per la Champions hannostesse possibilità e non vedo perché l'Inter debba sentirsi inferiore alla Lazio».

NUOVO SAN SIRO - Il Cluj da domenica si allena a Pero. Ieri alla Pinetina clima polare, neve e serpentine sottoi campi fondamentali per lavorare all'aperto. Kovacic si è allenato, tra oggi e domani si decide sul suo utilizzo inEL. Titolari anche Pereira e Alvarez. Quello di giovedì sarà un test anche per l'erba di San Siro, il giorno doposollecitata anche da Milan-Parma. Negli scorsi anni in questo periodo erano già state fatte 4 rizzollature. Adesso,invece, l'erba, rinforzata dalla luce di speciali lampade, è sempre la stessa di agosto e regge bene.and.ram.

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«Allegri resta Era soltanto una battuta»Berlusconi e Galliani tornano sull’uscita di sabato E l’ad carica: «Con Balotelli piùottani nel motore»

di Pietro Guadagno

MILANO - Allora era tutto uno scherzo. Lo ha fatto sapere direttamente Berlusconi, a distanza di due giorni.Insomma, quel “No el capisse un casso” dedicato ad Allegri era semplicemente la prosecuzione di un dialogoscherzoso con un interlocutore che gli stava a fianco. Il Cavaliere è tornato sull’argomento ieri mattina,intervenendo a “Unomattina”. Gli è stato chiesto che cosa avesse voluto dire e il patron rossonero ha spiegato:«Ma no, stavo scherzando con un signore vicino a me, che ogni volta in cui nominava una persona continuavaa dire una frase in veneto. Abbiamo parlato pure di Allegri e io ho ripetuto la stessa frase. Poi i giornali come alsolito...». In sostanza, episodio confermato ma negato il tenore serio delle dichiarazioni.

PRESA DI POSIZIONE - Il racconto di Galliani è più circostanziato. «Il presidente era fuori con questi signoriveneti - ha spiegato l’ad rossonero a Milan Channel -. Parlavano di varie persone e ogni volta venivapronunciata quella frase. E’ venuto fuori il nome di Allegri e, a quel punto, è stato naturale ripeterla ancora. Masi è trattato solo di una battuta scherzosa». Il dirigente ha fatto altre precisazioni: «Berlusconi aveva giàchiamato Allegri sabato sera e il sottoscritto ieri mattina proprio per raccontare l’accaduto. La verità è chequalsiasi cosa lui dica viene ingigantita. Ma le parole le porta via il vento, semmai contano i fatti. E io, quandoho rinnovato il contratto al nostro allenatore fino al 2014, giuro di aver avvertito il presidente, che erad’accordo. Adesso non posso far altro che ribadire per la 270ª volta che Allegri sarà il nostro tecnico anchenella prossima stagione».

SCENARIO - Sta di fatto comunque che, al di là delle telefonate ricevute e delle precisazioni diffuse in pubblico,domenica pomeriggio a Cagliari, l’allenatore livornese era apparso sulle spine al momento di commentare lafamosa frase del Cavaliere. «Non posso farlo se non l’ho sentita», aveva detto inizialmente, per poi aggiungere:«In testa ho degli obiettivi, che tengo per me. Quando li avrò raggiunti, allora tutti li potranno sapere». Equalcuno, in quelle parole, ha voluto intravedere la possibilità che Allegri abbia già chiari in mente i suoi piani peril futuro e che non necessariamente siano colorati di rossonero. Giusto giovedì lo stesso allenatore era statoindicato come punto di riferimento per gli altri colleghi del settore giovanile all’interno del progetto che ha comescopo finale l’omogeneizzazione e l’omologazione di schemi, tipo di gioco e di calciatore da inserire in primasquadra.

RISULTATI - Ma forse il rebus è molto meno complicato di quello che sembri. Nel senso che le sorti di Allegrisono con ogni probabilità strettamente legate ai risultati. Addirittura di più adesso con il terzo posto alla portata econ un Balotelli in più in squadra ( «Abbiamo fatto un grande acquisto. Ci ho pensato nel momento in cui hocapito che bisognava mettere ottani nel motore e crediamo di esserci riusciti», ha detto Galliani). Peraltro, c’èpure la sfida di Champions con il Barcellona da affrontare in un certo modo. A fine anno verrà fatto un bilancio everranno prese le decisioni del caso. Per rimanere in tono scherzoso, comunque, Berlusconi ha anche aggiuntoche «non solo mi piace la cresta di Balotelli, ma la invidio pure. Farmela crescere in caso di successo delMilan? Purtroppo mi manca la materia prima, non per lo scudetto ma per la cresta...». E, infine, perguadagnarsi la patente di “statista super partes”, su Radio2 il patron rossonero si è spinto fino ad affermare:«Con grandissima felicità dico “Forza Inter”».

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Moratti: I cori contro Mario? Mi auguro che non si ripetano

MILANO - (p.gua.) Quei cori contro Balotelli non sono piaciuti nemmeno a Massimo Moratti e, nella consuetachiacchierata del lunedì con i cronisti, non l'ha nascosto. «Mi sono stati riferiti perché allo stadio non capivobene cosa dicessero e mi dispiace tantissimo», ha spiegato. Adesso il pericolo è che accada di nuovo nel derbydel 24 febbraio. «Ripeto, mi dispiace molto e mi auguro nella maniera più assoluta che non succeda purecontro il Milan», ha aggiunto Moratti, sempre molto attento a questo tipo di problematiche. Con cui peraltroaveva già avuto a che fare ai tempi in cui Supermario era un giocatore dell’Inter. Giusto per intendersi, martedìscorso il presidente nerazzurro aveva detto: «Gli voglio bene, ma non era proprio possibile tornare su di lui».

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Un tweet da casa con computer e... sigarette

MILANO - (p.gua.) Mario a petto nudo davanti al computer e con bel un pacchetto di sigarette a portata di mano(cosa gli direbbe Mancini se fosse ancora un suo giocatore...). E' questa l'immagine pubblicata ieri sul suo profiloTwitter ufficiale di Balotelli (@officialbalo), quello che è stato lanciato lo scorso 31 gennaio in concomitanza con ilsuo arrivo al Milan. Rispetto a Facebook, gli aggiornamenti finora sono stati pochissimi, in particolare immaginitra cui quella con il fratello Enoch da piccoli, quella con El Shaarawy in Nazionale, quella con lo stesso Faraonee Niang formare il trio di creste rossonero e quella nella palestra di Milanello. Un unico commento dopo ilsuccesso sull'Udinese: «Grande vittoria all'ultimo respiro! Felice per la doppietta».

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BALOTELLIsi scalda per il derbySu Facebook le risposte alle offese ricevute dal tifo interista Pubblicati alcunimessaggi forti, poi rimossi. E spunta anche un avvertimento: «Ai primi corirazzisti sarà 0-3...»

di Pietro Guadagno

MILANO - L’avvio in rossonero è stato straordinario: 3 gol in 2 partite, 2 dei quali dal dischetto, specialità nellaquale ha confermato di essere implacabile (13 su 13 in carriera). Che il Milan abbia tratto giovamento dal suoarrivo è fuori discussione, ma con il derby alle porte (il 24 febbraio, ovvero tra meno di due settimane), attorno aBalotelli sale la tensione. Un assaggio del clima che lo attende nella stracittadina si è potuto annusarlo duranteInter-Chievo dell’altra sera. Più volte, infatti, dalla curva nerazzurra si sono alzati cori di insulti nei suoi confronti.Accompagnati anche da sgradevoli ululati, sanzionati con 15 mila euro di multa da Giudice sportivo. Ovvio cheMario ne sia stato informato. Ancor più logico e comprensibile che se la sia presa a male. Sta di fatto che, ierimattina, su quello che può essere considerato il suo profilo Facebook è comparsa una prima frase: «Meglioessere una Scimmia con tanti tanti soldi che un coglione della vostra curva». Subito seguita da un’altra:«Dimenticavo... una città, 2 colori, 7 Coppe dei Campioni». E, tanto per rafforzare il messaggio, ecco pure lefoto di quando, al termine della famosa semifinale di Champions con il Barcellona, Balotelli gettò a terra la suamaglia nerazzurra. Poco dopo è stato tutto rimosso. Non prima, però, che sempre nella stessa pagina, all’internodi una conversazione con un amico, comparisse un’altra frase: «Lo sai che il derby prendono 3-0 a tavolino alprimo coro razzista (testuale, ndr)».

BENEFICIO DEL DUBBIO - Occorre precisare, comunque, che Mario non ha mai ufficializzato di possedere unprofilo Facebook. A differenza di quello su Twitter ( @officialbalo), lanciato al suo arrivo nel Milan. E’obbligatorio, quindi, lasciare il beneficio del dubbio che possa non essere stato lui a pubblicare quelle parole.Magari, potrebbe averlo fatto un suo amico, che ha accesso a quelle pagine. Allo stesso modo, è difficile credereche Mario non dia il suo contributo: se non sempre, almeno in qualche occasione. Ad esempio, il giorno in cui ilMilan lo ha acquistato dal Manchester City, prima di imbarcarsi per l’Italia, su quel profilo è comparso un pensiero( «Sognavo questa maglia fin da bambino... Finalmente arrivo nel club più titolato al mondo e San Siro è lostadio più bello di tutti. Quando mi muovo lo faccio solo per vincere... Torneremo a vincere tutto. Forza Milan»),che non è stato rimosso e che il Corriere dello Sport-Stadio ha puntualmente pubblicato, senza che nessuno sisia preoccupato di smentirne l’autenticità.

AMICI E FIDANZATA - Ad ogni modo, sono molti gli indizi che rafforzando l’idea che dietro quel profilo ci siaeffettivamente il Balotelli originale. Non mancano, tanto per cominciare, i dialoghi con diversi dei suoi storiciamici, quelli che per intendersi facevano su e giù per Manchester, quando ancora giocava in Inghilterra. E ognitanto compare pure la sua attuale fidanzata, Fanny Robert Neguesha (anche lei possiede un profiloFacebook...), sia nelle conversazioni sia nelle foto. A proposito, proprio quelle immagini (diverse di situazioniprivate) danno ulteriore credito all’autenticità delle pagine. Del resto, se non fossero davvero di Mario, che sensoavrebbe rimuovere quanto appena pubblicato, dalle frasi alle fotografie? La regola, infatti, è sempre questa.Accadeva anche prima di trasferirsi al Milan. Durante il mercato, ad esempio, non trascorreva giorno senza chesul profilo non comparisse un’immagine di Balotelli ed El Shaarawy assieme in Nazionale. A dicembre, invece,veniva promessa “battaglia” a Raffaella Fico, in contemporanea alla diffusione della lettera dei genitori di Mariodedicata alla show-girl, mentre a inizio gennaio sono apparse le scuse a Roberto Mancini per la mezza rissa alcampo di allenamento del Manchester City. Anzi, dedicata al Mancio, era anche un’altra frase pubblicata ieri:“Mister tvb sempre”. Pure quella scomparsa tra i meandri della rete...

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«Nessun problemacon Mario,dobbiamo solorifinire l’intesa E iodevo debellare ilfastidio alginocchio»

IL FARAONE STA VIVENDO UN PERIODO DI APPANNAMENTO El Shaarawy: Noiincompatibili? Vedrete...

MILANO - Fuori dal campo, l’intesa funziona alla grande. Per la verità, funzionava anche prima che siritrovassero nello stesso club. Balotelli ed El Shaarawy, infatti, si sentivano e si massaggiavano pure quando ilprimo si trovava in Inghilterra. Una simpatia spontanea, sbocciata in Nazionale, che i due non vedevano l’ora dicoltivare nella quotidianità, da compagni di squadra e soprattutto amici. Logico che ci fossero aspettative di uncerto tipo anche per quelli che sarebbe stati gli effetti sul campo. L’idea era che quei due avessero tutte le

caratteristiche per giocare insieme. Le prima due uscite in rossonero, invece,inframmezzate da un’esibizione in azzurro, hanno alimentato qualche dubbio. Insomma,qualcuno ha già cominciato a ipotizzare che l’arrivo di Mario possa spedire nell’ombra ilFaraone. Sarà perché l’ex City ha firmato 3 gol in 2 partite e che l’attenzione mediatica neisuoi confronti è stata straordinaria, ma è difficile negare che l’attuale El Shaarawy non siaquello della prima parte della stagione.

CALO FISIOLOGICO - I primi segnali in questo senso, però, vengono da prima cheSupermario sbarcasse sull’universo rossonero. Il Faraone è rimasto a secco nelle ultime 2 gare, con l’Udineseperò ha fornito un assist all’amico e si è guadagnato un rigore, ma la sua media-gol aveva cominciato a calaresin dalla fine di dicembre. Si tratta di un dato inequivocabile: 2 centri nelle ultime 8 uscite, contro i 16 nelle 22precedenti. Insomma, pensare che sia tutta colpa di Balotelli è probabilmente sbagliato. Può essere che lasquadra in questo momento cerchi quest’ultimo con maggiore frequenza. Ma è innanzitutto una questione dicaratteristiche, perché Supermario è un attaccante che sa giocare spalle alla porta, che sa fare da sponda e chesa dialogare con i compagni. A differenza di Pazzini, che è più che altro un finalizzatore.

SPIEGAZIONI E RISPOSTE - Alla lunga, quindi, anche El Shaarawy non potrà che beneficiarne. Piuttosto le suepreoccupazioni attuali devono essere dedicate soprattutto al recupero delle energie e alla subdola infiammazioneal ginocchio che ha ricominciato a farsi sentire. «E’ un problema che mi porto dietro ormai da 2-3 anni - haspiegato a Milan Channel il Faraone, costretto a rinunciare al blitz a Viareggio causa maltempo - . Ci convivo. Magrazie al lavoro dei dottori e dei fisioterapisti di Milanello si riesce gestire. Talvolta, però, il fastidio riappare,come a Cagliari. La sostituzione è stata giusta, non ero in grado di continuare ». Ed è arrivata pure la risposta achi ha sollevato problemi di incompatibilità con Balotelli: «E’ corretto accettare le critiche, ma in questo momentomi sembrano eccessive - ha ribattuto El Shaarawy -. Io e Mario giochiamo assieme soltanto da due partite e c’èbisogno di tempo per trovare e affinare schemi e idee. Sappiamo bene entrambi di dover migliorare sotto certiaspetti, ma non credo proprio a una nostra incompatibilità. La prima volta insieme gli ho fatto un assist e inallenamento ci troviamo molto bene». p.gua.

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«Finalmente nel club più titolato»

Mario il giorno del trasferimento: «Sognavo questa maglia fin da bambino: finalmente nel club più titolato almondo e San Siro lo stadio più bello di tutti. Quando mi muovo lo faccio solo per vincere. Forza Milan»

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«Se segno contro l’Inter esulto»

Il giorno della presentazione: «Esulterò, sì, in caso di gol nel derby. I tifosi dell’Inter non possono esserearrabbiati con me: se c’è stato qualcosa è stato risolto. Sono qui per vincere: all’Inter ho vinto, ma giocavo e nongiocavo».

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«Sognavo un debutto così bello»

Così Mario dopo la serata del grande debutto e i due gol all’Udinese: «Me lo sognavo così, il debutto. Alla facciadi chi pensava che non fossi degno di questa maglia. Farò sempre il massimo per migliorare e vincere»

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La foto pubblicata ieri sul suoprofilo twitter ufficiale Ecco duedei post apparsi sul profiloMario Balo: il primo è quellodestinati alla curva interista, ilsecondo contiene unmessaggio alla sua Fanny, erisulta scritto a Concesio, il suopaese nel bresciano

Ecco due dei post apparsi e scomparsi: c’è anche Fanny

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Gioca la Laziomigliore e avanticon il 4-1-4-1 perbloccare le fasceVlado conoscebene l’ex tecnicodello Zurigo

Vladimir Petkovic 49 anni iltecnico parla otto lingue ed è inpossesso di tre cittadinanze:svizzera bosniaca e croata

PETKOVIC-FAVRE DERBY SVIZZERO E’ pronto il piano per sfidare il Borussia

di Fabrizio Patania

ROMA - C’è un derby svizzero per Petkovic in Europa League. Lucien Favre,57 anni, cresciuto a Saint Barthelemy, cantone francese di Ginevra, èl’allenatore del Borussia Moenchengladbach. Ha una solida fama inBundesliga: dopo essersi fatto apprezzare con l’Hertha Berlino, ha trascinato ilGladbach al quarto posto in campionato e ai preliminari di Champions. Prima diPetkovic, esploso con lo Young Boys e chiamato a sorpresa da Lotito alla guidadella Lazio, è stato l’allenatore di maggiore successo lanciato dalla Svizzera intempi recenti. Due titoli di fila con lo Zurigo (2005/06 e 2006/07) e il 4-2-3-1come marchio di fabbrica. Si conoscono benissimo Vlado e Lucien, c’è stima

reciproca e sul campo non si sono mai sfidati. Maognuno conosce i segreti dell’altro. E giovedì sera alBorussia Park, nell’andata dei sedicesimi di EuropaLeague, il confronto si trasformerà in una partita ascacchi.

A QUATTRO - Petkovic ha cancellato i rimpianti per larimonta del Napoli a partita quasi finita con la consapevolezza di aver ritrovato la vera Lazio. Squadra corta ecompatta, pronta ad aggredire l’avversario, a rubargli il campo con il pressing, lucida nel costruire l’attacco senzaesporsi al contropiede. Il tecnico di Sarajevo, come fa ogni allenatore saggio nei momenti più critici, è tornatosulle sicurezze, sull’assetto più collaudato e grazie al quale la Lazio aveva costruito il brillante avvio di stagione.Ha rispolverato il 4-1-4-1 con il Napoli e quasi certamente insisterà sulla stessa formula in Europa League. Pertre motivi precisi. Il primo: il Borussia Moenchengladbach sviluppa il suo gioco preferibilmente sulle corsielaterale e con i cambi di gioco. Il secondo: in campo europeo, molto più che nel campionato italiano, si sfruttal’ampiezza del campo. Il terzo: Petkovic ci tiene all’Europa League, ha voglia di andare avanti e non siabbandonerà ai calcoli, pur sapendo che la corsa al terzo posto in campionato si sta riaprendo. Avanti con laLazio migliore.

VICE KLOSE - Questa è la ragione principale che consentirà a Sergio Floccari, 8 gol stagionali, di cui cinquenelle ultime sette partite, di essere confermato nel blocco dei titolari. Il centravanti di Vibo Valentia attraversa unmomento di grazia e va sfruttato. Niente Kozak. Senza Klose, mancato protagonista nella sua terra, toccherà aFloccari. Petkovic andrà a giocarsela, proverà a vincere al Borussia Park, per mettere un’ipoteca sullaqualificazione agli ottavi, dove incontrerebbe la vincente tra Stoccarda e Genk. Formazione confermata quasi inblocco. L’unico dubbio è legato alle condizioni di Mauri, sofferente alla caviglia sinistra. E’ probabile che tocchidal primo minuto a Lulic. Un altro teorico ballottaggio potrebbe essere aperto in difesa tra Dias (favorito) e Ciani.Per il resto, giocherà la stessa Lazio schierata sabato sera con il Napoli all’Olimpico.

ONDATE - Anche Favre è un teorico del 4-5-1. Il Borussia Moenchengladbach si muove nello stesso modo delloZurigo di qualche anno fa. Attacca a ondate, verticalizza la manovra e sfrutta i cambi di gioco improvviso percreare il due contro uno sulle corsie esterne. Radu e Lulic da una parte, Konko e Candreva dall’altra sarannochiamati ad un super lavoro: fase difensiva e fase offensiva, ripetendo uno degli slogan più cari a Petkovic.Ledesma (squalificato per la trasferta di Siena), Hernanes e Gonzalez comporranno il terzetto di centrocampo.Cana e Onazi (in arrivo dalla Nigeria) le principali alternative. Petkovic sta lavorando per eliminare quei finalibalbettanti di partita, ma servirà una Lazio concentratissima dal primo minuto. I tedeschi, secondo tradizione,partono a tutto gas.

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XVII TROFEO “KALISE” Klose, premio fair play a Barcellona

Al bomber riconosciuto il gesto di sportivitàfatto, la scorsa stagione, a Napoli

di Andrea De Pauli

BARCELLONA. Applausi scroscianti per Miroslav Klose, che ha voluto ritirare di persona il XVII Trofeo “Kalise”per il fair play, presso il Palau de Congresos di Barcellona, nel corso dell'ormai tradizionale Gran Galàorganizzato dal Mundo Deportivo, giunto alla 65ª edizione. Il bomber laziale si aggiudica il premio per lo squisitogesto di sportività esibito, la stagione scorsa al «San Paolo», quando fece annullare il possibile vantaggio controil Napoli, realizzato nei primi scampoli della partita, confidando al signor Banti di essersi aiutato con una mano.

TRA DELUSIONE E SODDISFAZIONE - Inizia con una delusione la trasferta catalana per il centravanti tedescodi sangue polacco, che appena atterrato allo scalo del Prat, scopre che il vice Tito Vilanova, Jordi Roura, haordinato il rompete le righe, per far rifiatare la squadra in vista degli impegni delle prossime tre settimane, chevedranno il Barça chiamato alla doppia sfida Champions con il Milan, e al doppio Clásico, di Liga e Coppa del Recon il Real. «Mi avrebbe fatto molto piacere vedere il Barcellona al lavoro, ma non è stato possibile», haconfidato Miro, accompagnato dalla moglie Sylwia e dall'amico procuratore Alexander Schütt, anche lui affiancatodalla sua sposa, Anna. «Ad ogni modo, sono molto felice di essere qui. Mi fa un grande piacere l'assegnazionedi questo premio». E che il laziale ci tenesse particolarmente a presenziare a una premiazione che ha visto sulpalco, tra gli altri, il ct campione del Mondo, Vicente Del Bosque, Eric Abidal e il compagno blaugrana SergioBusquets, lo dimostra la caparbietà della decisione, nonostante il tutore che gli blocca la gamba infortunata,rendendogli complicati i movimenti.

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Rinnovi per Lulic, Gonzalez Onazi e Dias

Il ds Tare ha ufficializzato i rinnovi: «Lulic lo abbiamo rinnovato fino al 2017, stessa cosa con Gonzalez, 2016 perOnazi, Dias 2014. Quando c’è la volontà da tutte le parti per proseguire un cammino insieme, la società hasempre riconosciuto il valore dei giocatori, sia a livello economico che tecnico. Lo stesso pensiero lo abbiamofatto nel caso di Diakité e di Cavanda. Non è che senza Cavanda non possiamo andare avanti. Non è statomesso fuori rosa, è a disposizione della società e deve rispondere al contratto che lo lega fino al 2014. Ci sonodiritti e doveri da entrambe le parti».

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LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

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Walter Mazzarri, 51 anni,allenatore del Napoli dal 6ottobre 2009: in totale, su 166partite, 81 vittorie, 46 pareggi e39 sconfitte. Ha vinto la CoppaItalia nel 2012

A circa cento giorni dalla fine del torneo la domanda rimane: L’allenatore resta olascia? Proviamo a scoprire il futuro...

Dall'inviatoAntonio Giordano

CASTELVOLTURNO - Le parole son come pieghe: nelle quali è doverosoinfilare per leggerle con cura, per intuirne il significato, perdecodificarne i codici. E in quei (circa) cento giorni che separano dalfischio finale d'una stagione già elettrizzante, c'è nascosta la verità, tuttala verità, nient'altro che la verità d'un futuro da decifrare, spingendosi aldi là del ruolo e delle parti. Sopra la panca, e pure sotto, e intorno ad essa, c'è un alone di apparentemistero ma se fino a dicembre passato, senza la necessità di travestirsi da indovini, si potevaannusare aria di separazione - per una liaison umanamente consunta - l'anno nuovo ha ricreatoun'antica atmosfera e condizioni che inducono a riflessioni sulla reale usura d'un rapportoquadriennale. Prima che scorrano eventualmente i titoli di coda, nel bel mezzo d'un finale in cui ci sonoin gioco uno scudetto, una qualificazione in Champions League e gli ottavi di Europa League, val lapena di osservare i nuovi scenari, di cogliere il restaurato clima, di registrare che qualcosa è cambiato.Mazzarri sì, Mazzarri no: Mazzarri ni.

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Il mercato ha rafforzato il teorema del tecnico

Dall'inviatoCASTELVOLTURNO - Il capitolo principale, uscito sensibilmente rafforzato dall'ultimo mercato, è rappresentatodalla solidità del progetto e dagli interpreti scelti per irrobustire l'organico, per rinnovarlo, per rinforzarlo nei luoghicarenti di alternative. Il Napoli ritoccato qua e là nella sua composizione ha «strategicamente» assecondato ilteorema Mazzarri, gli ha concesso i «doppi» in quelle zone individuate, ha attinto dall'élite internazionaleassicurandosi Rolando, figura assai prossima per curriculum e capacità personali ad un top player, ha investitosui giovani di prospettiva come Radosevic, ha acquisito certezze sulle corsie con Armero ed in attacco, andandosul sicuro con Calaiò. C'è ora un Napoli che strutturalmente è assai molto più compatibile con le ideedell'allenatore e i segnali manifestati in pubblico e in privato, attraverso i complimenti per le operazioni ( «sonocontento di ciò ch'è stato fatto») costituiscono la prova provata d'una soddisfazione che invece, negli annipassati, restava rinchiusa nel limbo di dichiarazioni di maniera ( «facciamo quel che possiamo, tenendo presenteil nostro budget»). La sfida di sempre, d'un ciclo cominciato con l'avvento di De Laurentiis (e Marino) nel 2004 epoi rilanciato nel 2009 con Mazzarri (e Bigon) s'è dunque arricchita di aspetti per nulla marginali e la sintonia trala filosofia del club e le esigenze (e la convinzioni) dell'allenatore, dimostrano che c'è una affinità elettiva ritrovatae un comune sentire che ha rotto il ghiaccio d'una estate fa, di due primavere fa, quando intorno a quella pancaaleggiavano le ombre d'una Vecchia Signora o una diversità sostanziale.ant. gio.

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Dopo la crisi la metamorfosi Ora la squadra non perde più

Dall'inviatoCASTELVOLTURNO - Il futuro è adesso, forse: ma il calcio insegna a diffidare dalle apparenze, aguardare oltre i momenti negativi (e anche, ovviamente, quelli positivi) e ad aspettare a bordo campoper vedere cosa succederà. Dicembre 2012 resta, a modo suo, lo spartiacque o, molto piùsemplicemente, lo specchio (poi rivelatosi deformante) della realtà, che in dieci giorni viene messa asoqquadro dalla sconfitta a san Siro con l'Inter, dal ko in campionato con il Bologna, dallo «schiaffone»sempre rossoblù in coppa Italia. E' «crisetta» di risultati, un calo nell'autostima ma anche un'istruzioneper l'uso dei risultati, che infatti mutano di slancio: da quel dì, il Napoli ha smesso di perdere, ha quasisempre vinto - cinque volte - ed ha pareggiato «soltanto» a Firenze ed all'Olimpico con la Roma.Diciassette punti su ventuno a disposizione e nuovi scenari che si sono schiusi, compreso l'umoremigliorato. E poi c'è il passato che ritorna e che rappresenta un ponte virtuale che conduce in queldomani in cui il lavoro dà certezze: la qualificazione in Europa League nella prima stagione, quella inChampions nel secondo, ancora la vecchia cara coppa Uefa nel terzo e ora la possibilità di tenerespalancato qualsiasi orizzonte. In numeri: Mazzarri ha guidato il Napoli (in campionato) in centotrentunopartite, ne ha vinte sessantacinque, ne ha pareggiate trentotto, ne ha perse appena ventotto. E' unpatrimonio ricchissimo, sostanziale, che induce e quasi spinge un allenatore ad interrogarsi sullaprospettiva di andarsi a rimettere in discussione altrove, sapendo di avere invece a portata di manouna squadra dall'identità già assai definita.ant. gio.

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Il San Paolo è con lui Lo ha eletto a beniamino

Dall'inviatoCASTELVOLTURNO - E poi volete mettere l'impatto ambientale? La riconoscenza del san Paolo e legratificazioni che concede? Quell'empatia che fa tanto Mourinho e che però, nel caso, appartiene ad unconsolidato feeling tra Mazzarri e uno stadio che non gli ha mai mosso alcun appunto e che, in occasione divaghi dissensi (fischi a Gargano), si lasciò guidare dall'«intemerata» del proprio allenatore? Mazzarri non viveNapoli quotidianamente ma la assorbe da lontano, dal suo buen retiro nei pressi di Pozzuoli; ha con il pubblicoun dialogo a mezzo stampa; coglie, avverte, la stima dell'ambiente che lo circonda, la simpatia umana per gliatteggiamenti talvolta «ribelli», la stima professionale. Nell'ultimo quadriennio non sono (praticamente mai)esistite correnti di pensiero, c'è stata una uniformità di giudizio che ha rappresentato - indiscutibilmente - unadelle piattaforma sulle quali riuscire a lavorare in tranquillità. E' cambiata Napoli negli anni, che s'è aggrappato aquella squadra capace di riscrivere - nel suo piccolo - la Storia ed è cresciuta la «tolleranza» nei momenti critici,in virtù d'una serie di rimonte che hanno rappresentato il marchio di fabbrica dell'ultima era. Le partite nonfiniscono mai, insomma: e pure quella sul contratto è ancora tutta da vivere. In calce ad un destino in via didefinizione e nell'enorme contenitore nel quale ognuno infilerà i pro e i contro, Mazzarri sa di avere un elementoin più da considerare, costituito da quella folla che gli è stata amica, che lo guarda con indiscutibile ammirazionee che attraverso il proprio aapprezzamento di certo non costituisce un dettaglio secondario. Lavorare (bene)nobilita qualsiasi uomo.ant. gio,

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Ieri gli avvocatiargentini di Diegohanno incontrato iloro colleghipartenopei

L’INCONTROSummit a Napoli per Maradona

NAPOLI - Due ore di colloquio fitto, ieri mattina, nel bar di un elegante albergo del lungomare di Napoli tra gliavvocati di Diego Maradona. Tra Diego Garcia e Lisandro Pirosanto arrivati da Buenos Aires e il professor

Angelo Scala e Angelo Pisani, legali napoletani dell'ex campione. Dopo il rigetto della"richiesta di intervento adesivo" di Maradona nel procedimento che ha visto invece ilvecchio Napoli, Careca ed Alemao definitivamente liberi da ogni obbligo nei confrontidell'Agenzia delle Entrate, gli avvocati argentini hanno voluto capire sino in fondo perchéciò sia accaduto. E poi, anche il perché della diffusione di false notizie che davano pureMaradona "vincitore" sul fisco. Gli avvocati argentini, inoltre, hanno voluto capire se èopportuno oppure no l'arrivo di Diego Maradona a Napoli il 18 di febbraio, così come

richiesto loro dall'avvocato Pisani. Deciderà ovviamente Diego, ma quasi certamente Garcia e Pirosantoconsiglieranno all'ex Pibe di non programmare nell'immediato viaggi in Italia. Per due ragioni: perché quasicertamente troverebbe ad aspettarlo un'altra ingiunzione di pagamento e poi per non essere coinvolto inspeculazioni da parte di chi malevolmente potrebbe interpretare la sua presenza a Napoli come uno spotelettorale per il suo avvocato impegnato nelle prossime elezioni. fra. mar.

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Il manager: «C’èstato il contatto manon l’accordo Lui èabituato alla difesaa tre...»

Nella scelta futura ilclub partenopeo èin vantaggio Ha giàricevuto il sì delfrancese

PROMESSA Modibo Diakité, 25anni (LaPresse)

E’ SEMPRE MERCATODiakité-Napoli, la grande attesaIl difensore ha in testa gli azzurri, i contatti proseguono. Sul giocatore anche iclub russi

Dalla redazione NAPOLI - Senza dirsi arrivederci. Senza dirsi neanche una parola: perché ormaiquel fiume di parole s'è perso nel mare magnum d'un mercato perennementeaperto e allegramente disposto ad accogliere Mobido Diakité (26) a parametrozero. Vedi Napoli e poi ci pensi, e poi ci ripensi, e poi ci ripensi ancora: perché

ormai quella tentazione s'è andata via via ingrossando edopo averne discusso in tempi non sospetti e autorizzati,a metà del mercato, s'è ricominciato a dialogare e nonc'è possibilità di smentire che qualcosa accadrà in tempiragionevolmente brevi. «Ma la trattativa non è stataancora chiusa. E' vero che Mobido sta valutando alcuneproposte arrivate dalla Russia; però è anche vero che

Diakité è abituato a giocare nella difesa a tre» .

MENO CINQUE - Giugno è distante è però, lo dice il regolamento, chi è inscadenza di contratto può già firmare, rendendo pubblico il proprio futuro: nonl'ha fatto Diakité, che comunque ha qualcosa in più di una parola con il Napolida un bel po', cioè dal giorno in cui, mentre le trattative ufficiali stavano peressere chiuse, capì che c'era un interesse autentico. Fu un infortunio a farsaltare un affare fatto e quell'acciacco ha tenuto in vita l'interesse di club per iquali è ancora possibile acquistare, l'Anzhi che un po' ha fatto vacillare ilfrancese, però innamorato dell'Italia e lusingato dall'attenzione d'una societàcome il Napoli, che sa di godere d'un non piccolo, dunque né ininfluente

vantaggio, come confermato una volta di più dalmanager del francese, Ulisse Savini: «Il contatto con ilNapoli c'è stato ma non c'è stata ancora la possibilità didefinire alcun tipo di accordo. Ho avuto, recentemente,modo di ricevere proposte da vari club, ma aspettiamo ancora un po'. E comunque luinella difesa a tre ci ha giocato e potrebbe far comodo a Mazzarri» .

ADIOS - L'altra faccia di una stessa medaglia è Hugo Campagnaro, un toro scatenato a prescindere,professionista a trecentosessanta gradi che ha la possibilità di giocare e di farlo come sa, cioè bene, anzibenissimo, e poi di aspettare serenamente che arrivi l'estate per render ufficiale ciò ch'è noto dall'inizio deldicembre scorso, quando il suo manager Mazzoni, trovò l'intesa economica con l'Inter. Campagnaro s'è ritrovatoricoperto di affetto dalla tifoseria partenopea, ha rappresentato argomenti di discussione, che il procuratore delcalciatore ha risolto esprimendo la propria tesi su una separazione civilissima: «Hugo è un professionistaesemplare per chiunque voglia giocare al calcio. Darò tutto se stesso sino alla fine della stagione, non ci sonodubbi. Il problema, diciamo così, è stato nella tempistica, perché quando Campagnaro s'aspettava il rinnovo, ilNapoli s'è opposto. Capita spesso in questo mondo» . Gente che va e gente che viene: nulla di nuovo dentro alpallone. ant. gio.

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«Sono amareggiatoma troverò insiemeai miei compagni laforza per uscire daquesta situazione»

PENTITO Pablo DanielOsvaldo, 27 anni, da duestagioni alla Roma

OSVALDO: CHIEDO SCUSA A TUTTI «Ero sicuro di far gol, non volevo mancare dirispetto a Totti»

di Alberto Ghiacci

ROMA - Domenica sera, quando mancavano pochi minuti alle undici,all’aeroporto di Fiumicino non si parlava d’altro: quello riguardante Osvaldo,con il rigore sottratto a Totti e poi sbagliato, era l’argomento principe dei dibattitidi chiunque circolasse all’uscita dei terminal. E nella giornata di ieri leargomentazioni non sono variate più di tanto. Anche la stampa estera ha messoin risalto l’episodio: in Francia, L’Equipe, gli ha dedicato un’ampio serviziointitolato “le clash”, vale a dire lo scontro. «Sono molto amareggiato, vorreichiedere scusa a tutti i tifosi» è stato il primo pensiero che proprio Osvaldo ha

pubblicato sul suo social network preferito. Più o meno lostesso pensiero arrivato già dopo la partita di Marassi,prima che all’aeroporto di Genova arrivasse il battibeccocon il tifoso che protestava.

SCUSE - Probabilmente il centravanti italoargentino hacompreso appieno solo ieri ciò che ha combinato, tanto che le parole seguentisono state dedicate al capitano Totti: «Semplicemente me la sentivo di tirare enon volevo assolutamente mancare di rispetto a Francesco» . Osvaldo dice diessere alla ricerca del rilancio personale. Per questo in quell’attimo non hapensato più di tatto a cosa potesse accadere dopo il suo gesto: «Con un goltante volte ti torna la fiducia in te stesso, quella che al momento mi manca» . Ilgiorno dopo, a mente fredda, è arrivata l’analisi lucida dello stato d’animo:«Nessuno più di me può sapere come mi sento ora, ma troverò insieme aimiei compagni la forza per guardare avanti e uscire da questa situazione. Siamo forti e torneremo a vincere» .Infine, le scuse finali: «Chiedo scusa ancora una volta, io a questa maglia ci tengo tanto. Sempre Forza Roma».

RIPRESA - Domani molto probabilmente la Roma chiederà spiegazioni al proprio attaccante. I chiarimenti conOsvaldo si sono resi necessari più di una volta dall’estate 2011, da quando cioè ha messo piede a Trigoria.Domenica sera all’aeroporto di Genova tutti erano impegnati a far sentire la propria vicinanza al centravanti. DeRossi negli spogliatoi aveva detto che «nessuno gli volterà le spalle» . E ieri anche il giovane brasiliano Dodòha imboccato la stessa strada, ribadendo il concetto: «Siamo tutti con te» . Ma Andreazzoli farà presente ciò cheha già detto a microfoni accesi, di fronte a telecamere e taccuini: «Non so perché quel rigore l’ha tirato Osvaldo,alla Roma li tira Totti da vent’anni» .

ROTTURA - Al di là delll’episodio in sé, comunque, il rapporto di Osvaldo con Roma e con la Roma sembraormai destinato ai titoli di coda. A Trigoria, nella notte tra domenica e ieri, prima di tornare a casa il giocatore hasubìto insulti e un lancio di uova e sassi sulla macchina. Il club giallorosso l’avrebbe ceduto già da un paio disessioni di mercato se solo si fosse presentato un acquirente con 20 milioni di euro. Il prezzo richiesto,tecnicamente, sarebbe anche giusto, perché il valore dell’attaccante non si discute: Osvaldo è tra i migliori incircolazione. Il problema, sempre lo stesso, si è ripresentato domenica a Marassi: a questo punto bisognaindividuare chi sarebbe pronto a spendere tanti soldi per un giocatore che può stravolgere regole ed equilibri digruppo in un attimo.

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SABATO ALL’OLIMPICO ARRIVA LA JUVE Ora serve un’altra Roma

di Roberto Maida

ROMA - L’unità di crisi si è già messa in moto: il lunedì di riposo è stato sfruttato dalla Roma per analizzare ledifficoltà della partita di Genova. Sabatini e Andreazzoli si sono visti a Trigoria e hanno parlato a lungo, trovandoanche dei punti positivi in questa sconfitta che ha aperto nel peggiore dei modi la nuova gestione tecnica. Il primotempo, ad esempio, è stato giudicato soddisfacente, così come la reazione dei giocatori al primo svantaggio. Ma idirigenti hanno avuto la controprova di un sospetto: il male della Roma è molto più profondo e invisibile rispettoalla facciata di un allenatore indigesto.

LA PAURA - A complicare il piano di risalita studiato dalla società è intervenuto anche il calendario, che sabatosera sottoporrà la squadra alla partita più difficile: Roma-Juventus. Al di là della classifica, e del malcontentogeneralizzato, i tifosi temono un’altra batosta, che si aggiungerebbe alla terribile sconfitta dell’andata e allosconcertante filotto di questo inizio di 2013. Andreazzoli si augura che i giocatori trovino dentro se stessi lemotivazioni per un sussulto improvviso, anche per dare un senso al resto del campionato. Sarebbe moltopericoloso mollare in attesa del derby del 7 aprile e della semifinale di Coppa Italia, che arriverà dieci giornodopo: in questo momento la retrocessione è improbabile quasi quanto il ritorno in Champions League (+13 punticontro -10 in classifica) ma è meglio restare vigili per scacciare il ricordo di otto anni fa, quando la serie B fuscongiurata alla penultima giornata.

LE MOSSE - Andreazzoli lavorerà dunque molto sull’aspetto mentale, in questa settimana così importante per luie per la squadra. Ma dovrà anche cambiare l’assetto tattico perché la Roma diventi credibile davantiall’aggressività di Conte. Lo stop di Castan, che oggi conoscerà la gravità del suo infortunio, rende difficilel’applicazione della difesa a tre proposta in casa della Sampdoria, e tantomeno la scelta «arrogante» di Lamelacome esterno a tutta fascia. E’ probabile un ritorno al 4-2-3-1, con Totti restituito al ruolo di centravanti, Pjanic eLamela sulla trequarti liberi di inventare e Florenzi a correre sulla sinistra. In questo caso Osvaldo resterebbefuori per punizione e anche per demeriti sportivi accumulati. In difesa si potrebbero rivedere Piris a destra conBalzaretti (se recupera) o Torosidis a sinistra, mentre a centrocampo la cerniera sarebbe garantita da Bradley eDe Rossi.

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IN BREVE Lima sempre più cannoniere in serie A: 20 reti in 18 giornate

Con la rete segnata sabato al Genzano, l'universale Lima, dell'Asti, si conferma in vetta alla classifica cannonieridella Serie A dopo 18 giornate. Le prime posizioni: 20 reti: Lima (Asti); 19 reti: Kakà (Kaos Bologna); 15 reti:Cavinato e Patias (Asti), Canal (Luparense); 14 reti: Rogerio (Luparense); 13 reti: Honorio (Luparesne), Duarte(Marca).

SERIE A FEMMINILE - Domenica si anticipa l'ottava giornata di ritorno prevista per domenica 3 marzo quandoinvece si disputerà la Final Eight di Coppa Italia. Le gare: Girone A: Areasport Verona-Sporteam United; Città diBreganze-Lupe; Isolotto Fondiaria Firenze-Pcg Bresso; Kick Off Femminile-Casalgrandese; Real Lions Ancona-Portos Femminile; Torino Femminile-Sinnai. Girone B: Città di Pescara-Lazio; Futsal Ternana-Atletico ArdeaFutsal; Ceprano-Città di Montesilvano; Nuova Foggia-Woman Napoli; Real Sorrento-Perugia; Virtus Roma-AZGold Women. Girone C: Cus Potenza-Vittoria Calcetto; Jordan Aufugum-Ita Salandra; Martina Calcio Femminile-Sporting Locri Femminile; Nuova Atletica Giovinazzo-Five Molfetta; Parrocchia Ganzirri-Cus Palermo; ProReggina-Real Statte.

RIPOSO SERIE A2 - Sabato la Serie A2 riposa: venerdì, a Martina Franca, scatta la Final Eight di Coppa Italia.a.gal.

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Il gruppo azzurro di RobertoMenichelli ripreso dopol’allenamento al palazzetto diTreviglio, dove questa seraaffronterà il Portogallo(Cassella/Divisione Calcio a 5)

Italia, è un test vero: c’è il PortogalloStasera a Treviglio (20.30, Raisport1) e domani a Brescia grande spettacolocontro Ricardinho e C.

Una “vecchia conoscenza”, in un palcoscenico inedito pronto dopo tanto tempoa riabbracciare l’Italia. La sfida infinita tra azzurri e Portogallo si arricchisce diuna nuova puntata, anzi due, che segnano il ritorno della nazionale di futsal inLombardia dopo 19 anni di assenza. Questa sera a Treviglio (calcio d’inizio ore20.30, diretta tv RaiSport 1), l’Italia scende in campo al PalaFacchetti per laprima di due amichevoli contro Ricardinho e compagni: una delle big del futsala livello internazionale, che però in quindici precedenti non è mai riuscita abatterci. Un’avversaria che rievoca inoltre dolcissimi ricordi alla squadra guidatada Roberto Menichelli, che contro la nazionale di Jorge Braz ha conquistato unanno fa la semifinale degli Europei e lo scorso novembre quella dei Mondiali, altermine di un incredibile 4-3 in rimonta che molti hanno paragonato all’impresadell’Azteca della nazionale di calcio a Messico ‘70.Più che pensare al passato, però, la nazionale è proiettata al futuro. Il doppioimpegno contro il Portogallo assume una particolare importanza perché è l’ultimo che precede il girone diqualificazione agli Europei 2014, che la nazionale giocherà a Bari e Andria dal 27 al 30 marzo contro Finlandia,Montenegro e Ungheria. Convincere e divertire il pubblico di Treviglio e Brescia, dove domani sera si giocheràgara-2 sempre alle 20.30, e continuare il percorso di crescita nella marcia di avvicinamento al Main Round inPuglia: sono questi gli obiettivi degli azzurri. Che ieri hanno preso confidenza con il parquet del PalaFacchetti,mentre al Comune di Treviglio è stata presentata alla stampa l’amichevole di stasera. Questa mattina, invece,nella sede della Provincia di Brescia, sarà presentata la sfida del Pala S.Filippo.

MANI D’ORO - Stefano Mammarella vede un gruppo affiatato e convinto. « I miei compagni ed io stiamo moltobene e abbiamo una voglia matta di affrontare questo Portogallo che finora non è mai riuscito a batterci:scenderemo in campo convinti e determinati a giocare la nostra partita», spiega il numero 1 azzurro, Guantod’oro al Mondiale e recentemente eletto (per il secondo anno di fila) miglior portiere del mondo da futsalplanet. «Vogliamo lasciare un’ottima impressione, per i lombardi penso si tratti di una manifestazione importante perchénon è una cosa da tutti i giorni avere la nazionale di futsal, per di più contro un’avversaria del valore e delprestigio del Portogallo. Speriamo ci sia tanta gente, cercheremo di fare il massimo per coinvolgere tutti».Sono passati tre mesi dai quarti dei Mondiali, ma Mammarella ricorda ancora molto bene la sfida con il Portogalloa Bangkok. « Mi vengono in mente parecchie cose, la partita contro di loro è impossibile dimenticarla -racconta - entrare in campo nel secondo tempo sotto di tre gol e ribaltare la partita è stata una cosa fuori dalnormale. Firmerei anche altre cento volte per subire una tripletta da Ricardinho e alla fine vincere! E’ uno deigiocatori più forti contro cui abbia giocato, se avesse avuto un pizzico di fortuna in più e fosse arrivato insemifinale, avrebbe potuto ambire al premio di miglior giocatore al mondo. Ma resta uno dei migliori: lo hadimostrato e lo dimostrerà ancora Il miglior portiere del mondo, insieme a tutta l’Italia, è però intenzionato afermarlo di nuovo.

I convocatiPortieri: Barigelli (Lazio), Mammarella (Montesilvano); Giocatori di movimento: Saad (Barcellona), Cavinato,Fortino e Lima (Asti), Delpizzo (Acqua&Sapone Fiderma), De Luca E Leggiero (Pescara), Ercolessi (MarcaFutsal), Fragassi (Montesilvano), Giasson, Mentasti e Romano (Cogianco Genzano), Honorio e Merlim (AlterEgo Luparense), Milucci (Napoli Futsal S.Maria), Urio (Kaos Futsal)

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COPPA ITALIA SERIE B Prato all’assalto del Forlì Il Barletta prova il blitz sul campo delCarmagnola

di Antonio Galluccio

Torna la Coppa Italia di Serie B con la seconda giornata dei triangolari per la prima fase: in programma cinquegare di cui quattro oggi e una domani. L'ultima giornata martedì 12 marzo: la prima classificata di ciascuntriangolare accede alla Final Eight.

OGGI - Nel girone 1 il Carmagnola di Lino Gomes ospita il Futsal Barletta di Leo Ferrazzano: sconfitta in casa loscorso 26 gennaio dallo Jesolo con il risultato di 6-3, deve vincere con almeno quattro gol di scarto la formazionepugliese per sperare ancora nella qualificazione mentre intende cominciare con il passo giusto la squadrapiemontese prima e imbattuta in campionato. Nel girone 2 il Came Dosson di Simone Zanella è tra le muraamiche contro il Futsal Portos di Guido Di Russo: superato sul proprio campo per 1-0 dall'Imola nel turnoinaugurale, il Futsal Portos deve vincere e aspettare, sul fronte opposto è pronta ad esordire con il migliorrisultato possibile la formazione veneta anch'essa capolista in campionato. Nel girone 3 il Prato dell'allenatore egiocatore Massimo Pippo Quattrini, tre volte campione d'Italia di cui due con la squadra toscana, riceve il Forlì diMatteo Matteucci, sul podio più alto del campionato: nella prima partita è stato sconfitto dall'Arzignano per 5-4 ilPrato cui serve un successo con due gol di vantaggio e attendere poi l'esito dell'ultima gara tra Forlì e Arzignano.Nel girone 4 l'Atletico ArzignanoCornedo di Pino Milella, ex capitano della nazionale, è ad Arzignano control'Atlante Grosseto di Francesco Agosti: dopo la sconfitta per 4-1 contro il Porto San Giorgio, alla squadravicentina occorre una vittoria con quattro gol di vantaggio contro la formazione grossetana che, tornata in coppadopo tre anni, insegue un risultato utile sulla strada della Final Eight.

DOMANI - Nel girone 8 lo Sporting Sala Marcianise di Carlo Cundari si confronta a Marcianise contro il FutsalIsola di Maurizio Lattanzi: al debutto ha pareggiato 4-4 in casa con l'Odissea 2000 Rossano la squadra romanache deve vincere per rimanere in corsa, di contro cerca il successo pure la formazione campana, per poiaffrontare la trasferta contro l'Odissea 2000 Rossano.

GARE E ARBITRI - OGGI: Girone 1: Carmagnola-Futsal Barletta (ore 15): Parrella e Lontani. Riposa: Jesolo.Classifica: Jesolo 3; Barletta e Carmagnola 0. Girone 2: Came Dosson-Futsal Portos (ore 19.15): Spinazzola eGentile. Riposa: Imola. Classifica: Imola 3; Portos e Came Dosson 0. Girone 3: Prato-Forlì (ore 17.30): DiStefano e Micciulla. Riposa: Arzignano. Classifica: Arzignano 3; Prato e Forlì 0. Girone 4: AtleticoArzignanoCornedo-Atlante Grosseto (ore 15): Iacovelli e Morabito. Riposa: Porto San Giorgio. Classifica: PortoSan Giorgio 3; Atletico ArzignanoCornedo e Grosseto 0. DOMANI: Girone 8: Sporting Sala Marcianise-FutsalIsola (ore 19): D'Angelo e Pau. Riposa: Odissea 2000 Rossano. Classifica: Rossano e Isola 1; Sporting SalaMarcianise 0.

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IL GIUDICE SPORTIVOInsulti all’arbitro: due giornate al terzo portiere del Napoli

MILANO - Il giudice sportivo ha comminato due giornate di squalifica al terzo portiere del Napoli, RobertoColombo, per avere rivolto un'ingiuria all'arbitro quale calciatore in panchina. Squalificati per un turno:Ambrosini (Milan), Biondini e Bonaventura (Atalanta), Astori, Conti e Dessena (Cagliari), D'Ambrosio(Torino), Ledesma (Lazio), Marchisio e Peluso (Juventus), Luca Rigoni (Chievo). Ammonizione e ammenda di2.000 euro per simulazione a Livaja (Inter) e Mesto (Napoli). Ammoniti con diffida: Blasi (Pescara). Cuadrado,Pizarro (Fiorentina), Mexes (Milan), Bogdani (Siena), De Rossi (Roma), De Silvestri (Sampdoria), Del Grosso(Atalanta), Hernanes (Lazio), Murru (Cagliari), Rodriguez (Torino). Ammonizione con diffida e ammenda di 2.000euro per l'allenatore del Torino, Ventura per avere contestato platealmente una decisione arbitrale. Ammenda di15 mila euro all’Inter per i cori razzisti dei suoi tifosi contro Balotelli. Uguale ammenda alla Juventus per cori didiscriminazione territoriale contro i napoletani. 15mila euro di ammenda anche al Napoli per l'uso di laser durantel'incontro dell'Olimpico contro la Lazio.

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«Non è stato bellonon avrei dovutofarlo ma non horotto una gamba anessuno Il passatonon conta»

Il gestaccio di Delio Rossidomenica a Genova

Delio Rossi «Ho sbagliato e pagherò»«Sono rammaricato, ho ceduto alle provocazioni ma era una cosa di campo.Nulla contro la Roma»

di Antonio Maglie

Il giorno dopo, Delio Rossi ha due preoccupazioni. La prima: «Sonorammaricato per quel gesto, non dovevo cadere nelle provocazioni» . Laseconda: «Contro la Roma io non ho nulla. So come funzionano le cose eadesso viene tirato in ballo il fatto che ho allenato la Lazio. Ma il mio passatonon c’entra nulla, c’entra solo il fatto che non accetto di essere insultato, dorispetto ma chiedo rispetto» . Chi non lo conosce sarebbe indotto aconsiderarlo un litigioso: due indizi fanno una prova, soprattutto se si ripetono adistanza di meno di un anno. Prima Firenze e Ljajic, ora Genova e Burdisso. Malui vive la partite in maniera decisamente intensa, cammina sul filo della

tensione, da uomo mite accumula e, a volte, esplode. Ilcalcio, d’altro canto, non è un prato di mammole,soprattutto non è un luogo in cui si coltiva la memoriastorica e capita che si cali nei panni dell’Educatore anche chi, nel passato, non sempre haavuto comportamenti altamente educativi. Delio Rossi suo malgrado si ritrova sbattuto inprima pagina in qualità di Mostro, punito dalla giustizia sportiva ed esaltato dalla suatifoseria, quella doriana. Ma la cosa che più gli preme è tornare nei panni dell’uomonormale, un po’ introverso. A Genova sta facendo cose egrege ( «Ho un buon gruppo di

giocatori e quattro, cinque ragazzi decisamente brav i»): avrebbe voluto festeggiare in altri modi la vittoria.

SPIEGAZIONE - Sì è scusato per il gesto, è pentito per il fatto di essere caduto nelle provocazioni. Ma leprovocazioni, dice, ci sono state. Il tecnico spiega cosa è avvenuto: «Tutto è accaduto a una decina di secondidalla fine. Io stavo dando disposizioni ai miei giocatori e Burdisso ha cominciato a inveire contro di me, ioparlavo con i miei e lui diceva cose che mi offendevano. Ora lui dice che non è vero, che non ce l’aveva conme. Ma io ho sentito benissimo». Certo questa vicenda peserà. La società sta gestendo la vicenda attraversol’amministratore delegato Rinaldo Sagramola che lo conosce bene, avendo lavorato con lui a Palermo. Luiripropone l’immagine che ha sempre avuto prima della viceda Ljajic: «Sono una persona tranquilla. Sonodispiaciuto, molto dispiaciuto per il gesto. Ma sono stato provocato però si parla solo di me e non delprovocatore. Non credo di meritare gli insulti. Io non ho mai insultato nessuno, non me la sono mai presa connessuno. Sono dispiaciuto perché non dovevo cadere nelle provocazioni».

SANZIONI - Sa che di questa vicenda si parlerà a lungo. Soprattutto a Roma, sua città d’elezione. Le duegiornate di squalifica le accetta con serenità: «Ho sbagliato e pagherò. Ma non ho spaccato una gamba aqualcuno o un naso a un avversario con una gomitata. E’ stata una cosa di campo, un eccesso di campo. Non èstato bello, non avrei dovuto farlo ma poteva finire lì» . Ribadisce che «è solo questione di rispetto» . Aggiungea scanso di equivoci: «Io non ho nulla contro la Roma, né contro i giocatori della Roma nei confronti dei qualinon ho mai detto nulla di negativo». Ora proverà a recuperare il terreno perduto, a far dimenticare con i risultatiun episodio che ha condizionato in maniera decisamente negativa la domenica di campionato. Sa bene che inquesti casi il tempo affievolisce i ricordi e che questa vicenda ha assunto un valore diverso perché messaimmediatamente in relazione con l’altra, quella di un anno fa. Ma non vuole che un gesto, per quantosconsiderato, cancelli una carriera, peraltro caratterizzata anche da un certo numero di successi. E irreprensibilesul terreno dei pubblici comportamenti almeno sino a Ljajic. Soprattutto non vuole diventare una icona anti-giallorossa: «Non ho niente contro la Roma».

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MULTATO DALLA SAMP Il tecnico squalificato per due turni

Squalifica e multa. Delio Rossi paga il gestaccio di domenica (il dito medio all’indirizzo di Burdisso). Il tecnicodella Samp nelle prossime due partite (la trasferta di Napoli e la sfida interna con il Chievo) non potrà andare inpanchina (lo sostituirà il suo vice, Fedele Limone). Il giudice sportivo, Giampaolo Tosel, lo ha punito con duegiornate di squalifica «per avere, al 48’ del secondo tempo, con plateale gestualità, assunto un atteggiamentoingiurioso e provocatorio nei confronti di un calciatore avversario». A segnalare la cosa all’arbitro Celi è statouno dei due assistenti (Barbirati).Ma contemporaneamente al giudice sportivo, la vicenda è stata affrontata anche dalla società. Ieri mattina, iltecnico ha avuto un lungo colloquio con l’amministratore delegato della Samp, Rinaldo Sagramola. Al tecnico, ildirigente ha fatto presente che il club non poteva sorvolare su quanto avvenuto nel finale della gara con laRoma, che ci sono regole di comportamento a cui tutti i tesserati doriani devono uniformarsi e che icomportamenti contrari sono sanzionati con una multa. Delio Rossi ha accettato la multa e concordato con lasocietà di destinarla in beneficenza all’ospedale pediatrico Gaslini.Ma il colloquio ha prodotto anche un pubblico comunicato di scuse, un atto in qualche modo riparatore perchiudere una vicenda che sui media ha trovato ampia (e non certo positiva) risonanza. Poche e significativeparole: «Sono rammaricati per il gesto nel finale della partita di ieri (di domenica, n.d.r.) , perché ho detto e loripeto: ho sempre dato rispetto e pretendo rispetto». E ancora: «Non tollero gli insulti senza motivo. Per il ruoloche ricopro, accetto di buon grado la multa comminata dalla società, che insieme abbiamo deciso di devolverein beneficenza all’Ospedale Pediatrico, Giannina Gaslini».a.m.

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La Roma: «Nessuno lo ha offeso»

Ieri la Roma ha diramato con un comunicato: «Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Sig. Delio Rossi, laAS Roma precisa che nessun suo calciatore o tesserato ha insultato l’allenatore della Sampdoria, il cuideprecabile gesto non è pertanto ascrivibile ad un comportamento di calciatori della As Roma»

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A SCADENZA MA AFFIDABILISSIMOCatania, Marchese eroe per un giorno

di Concetto Mannisi

CATANIA - Figliol prodigo o... figlio dell’emergenza? Il dubbio è lecito e resterà tale forse per qualche settimanaancora, visto quanto accaduto domenica a Bergamo. E’ accaduto, infatti, che poco dopo il 20’ del primo tempol’esterno basso di sinistra del Catania, Ciro Capuano, abbia dovuto abbandonare il terreno di gioco per unrisentimento muscolare: contrattura, dice qualcuno; stiramento, azzarda qualcun altro... E’ una questione disecondi, a quel punto, ma Rolando Maran, che gli uomini del suo gruppo li conosce ormai a menadito, non hadubbi in proposito: «Giovanni, scaldati che tocca a te». Giovanni è, ovviamente, Giovanni Marchese, il terzinosinistro titolare nel Catania fino a metà dello scorso mese di gennaio che, in coincidenza del mancato rinnovo delcontratto, si è ritrovato all’improvviso fra tribuna e panchina. «Scelta tecnica», ha ricordato in qualche occasioneil presidente Nino Pulvirenti. Ma il dubbio che la questione fosse ammantata pure di “altra roba” restava e restaconcreto.

AFFIDABILISSIMO - Eppure, come sempre, Marchese a Bergamo non si è tirato indietro: contrasti duri, le solitesgroppate (è anche andato ad un passo dal gol, per quanto, alla fine, la sua rete sarebbe stata annullata perfuori gioco), chiusure impeccabili. E’ davvero un peccato che il Catania, andando così le cose, debba perderlo aparametro zero alla fine del campionato. Ma lo perderà davvero? Lui, che ufficialmente non può parlare e nonparla, sembra nicchiare, mentre la società sembra avere le idee più chiare.

GASPARIN - Come dimostrano le dichiarazioni dell’amministratore delegato Sergio Gasparin alla fine dellapartita di Bergamo: «E’ accaduto che Capuano abbia accusato una contrattura che si è aggravata coltrascorrere dei minuti. L’allenatore per quel ruolo aveva Marchese e ha ritenuto opportuno gettarlo nellamischia. Spiragli? Non avendo firmato il rinnovo di contratto il ragazzo è padrone del proprio destino e potràassumere, se non l’ha già fatto, altri impegni con altre società. Per il resto, noi l’offerta che dovevamo farel’abbiamo fatta. Non è stata ritenuta consona e, quindi, Marchese sarà libero di accasarsi con chi vuole».

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HA VINTO LA COPPA D’AFRICANigeria, il Ct si dimetteROMA - Il giorno dopo il trionfo in Coppa d’Africa, si è dimesso il Ct della Nigeria, Stephen Keshi. Grazie alsuccesso (1-0) sul Burkina Faso, la Nigeria si è intanto qualificata alla Confederations Cup in programma agiugno in Brasile. La squadra africana, ultima qualificata al torneo che vedrà ai nastri di partenza anche l’Italia(nel girone A con Brasile, Messico e Giappone), affronterà nel girone B Spagna, Uruguay e Tahiti.

PRIMA DI MILAN-CATANIAIl 28 galà del poker a San SiroMILANO - Un Gran Galà del poker allo stadio di San Siro, prima e dopo l’incontro tra il Milan e il Catania inprogramma domenica 28 aprile: è questa l’idea, diventata realtà, di iZiplay, uno dei principali sponsor del clubrossonero. Le qualificazioni al torneo di poker online dall’1 marzo al 10 aprile: i 200 qualificati, poi, si sfideranno aSan Siro. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza.

UN ARBITRO ITALIANO IN INDIARizzoli dirigerà a CalcuttaROMA - Nicola Rizzoli dirigerà in India il derby di Calcutta nella First Division della I-League fra l’East Bengal e ilMohun Bagan (retrocesso all’ultimo posto dalla Federazione, da gennaio ha dovuto ricominciare il campionato da0), come riportato in esclusiva dal sito calciolab.com. Sarà il primo arbitro europeo a dirigere una partita delmassimo campionato indiano. Con lui andranno Stefani e Faverani.

SCOMMESSECatinali, il Tnas riduce lo stop a 5 mesiROMA - Ancora un colpo di forbice del Tnas alle sentenze del Calcioscommesse. Edoardo Catinali, difeso inmaniera efficace dagli avvocati Chiacchio, Cozzone, Monica Fiorillo e Rosita Gervasio, si è visto ridurre lasqualifica da 3 anni e 6 mesi, per illecito in Siena-Piacenza, a 5 mesi.

INGHILTERRA, IL POSTICIPOCrolla il Liverpool in casaLIVERPOOL - Con i gol negli ultimi dieci minuti di McAuley e Lukaku, il West Bromwich ha vinto a Liverpool 2-0.Borini in campo nell’ultima mezzora, un quarto d’ora per Coutinho.

IL CAMPIONATO ALLIEVIAlla Juve il derbyROMA (infopress) - I risultati della 5ª giornata: GIRONE A: Grosseto-Fiorentina 3-4, Cagliari-Genoa 0-0,Sampdoria-Novara 1-2, Spezia-Parma 0-2, Empoli-Pro Vercelli 1-2, Livorno-Siena sosp al 25’ pt (sullo 0-1),Juventus-Torino 1-0. Classifica (prime posizioni): Parma 40 punti; Genoa 38; Empoli 35; Fiorentina 34; Torino30... GIRONE B: Cesena-Brescia 2-1; Bologna-Cittadella 4-1; Atalanta-Verona 1-0; Padova-Milan 1-2; Chievo-Modena 2-1; Sassuolo-Udinese 1-2; Inter-Varese 2-1. Classifica: Inter 47; Chievo 43; Milan 41; Atalanta 35...GIRONE C: Vicenza-Bari 3-1, Roma-Catania 3-2, Palermo-Crotone 1-0, Ascoli-Pescara 3-2, Lazio-Napoli 3-0,Ternana-Reggina 2-3, Juve Stabia-Lanciano 2-0. Classifica: Lazio 47; Roma 46; Palermo 34; Vicenza 31;Catania 28...

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«Possiamo farcelatutti insieme. Nonc’è futuro senza dime E Lo Monaconon tornerà aPalermo»

Il presidente Zamparini sicoccola Miccoli: è convinto chel’attaccante salentino saràdecisivo per salvare il Palermo

ZAMPARINI: IN A CON I SOLDI ARABI Il presidente: «Salvezza, poi nuovi soci»

di Paolo Vannini

PALERMO - Ruggisce Zamparini. Alla sua maniera, senza mezze misure, mainviando almeno un segnale di vitalità. Risponde duramente alle voci didisimpegno o a quelle, circolate senza controllo sul web, addirittura di“retrocessione programmata”. Fra le righe dell’ennesimo comunicato fattopubblicare sul sito ufficiale, si comprende però la necessità di costruire unfuturo per il Palermo.

CONTESTAZIONE E FUTURO - La contestazione sempre più diffusa è fruttodei risultati più che deludenti e delle scelte societarie ma al momento non c’ènessuna reale alternativa alla gestione attuale. Zamparini rilancia così l’idea

della “cordata araba”, sostenendo che il progetto non èmai tramontato e che ci sta lavorando con serietà. Lapriorità però è salvarsi, un ingresso di nuovi soci, che ilpatron va cercando da tempo, sarebbe possibile solo colPalermo in serie A. « Leggo attonito il fantacalcioPalermo-Zamparini - scrive il presidente - dopo 10 annidi amore per questa città pensavo di essere conosciuto.Non ho mai fatto calcio per interesse, voglio che il

Palermo si salvi e le possibilità secondo me sono dell’80%. Se non sisalvasse, risalirebbe in fretta. Voi non aiutate la squadra a restare in serie Acon un atteggiamento negativo, la squadra ha bisogno di amore e qualcunosemina odio. Questo può portare alla serie B ». Ed eccoci al commento sugliscenari fantasiosi che vorrebbero un accordo con Lo Monaco (appenalicenziato) per lasciare andare il Palermo in B e cederlo al dirigente: « LoMonaco non tornerà a Palermo - scrive ancora Zamparini - il fondo arabo concui sono in contatto già da un anno ha confermato la sua volontà di ingressoin società se il Palermo resterà in A, ma solo con il riferimentodell’imprenditore Zamparini. Questi sono fatti e solo chi vede negativo le giudica invenzioni. Ho 72 anni eonestà, serietà, trasparenza e amore sono stati sempre i miei valori. Vedete di meritarli!!» conclude ilpresidente.

SENZA DI ME - Zamparini ha approfondito i concetti intervenendo all’emittente Tgs: « Mi hanno detto vattene,ma se me ne vado domani chi viene? Chi prende il Palermo? Sto facendo di tutto per salvare una stagionemaledetta in cui tutto gira storto. Contestano le strategie? Non mi diverto a pagare tre allenatori per annata, maGasperini l’ho dovuto esonerare per dare una scossa. Se per 10 anni non sono stato scemo, non lo sonodiventato adesso. Il segnale di interesse per il Palermo lo do occupandomene tutto il giorno. Del resto non homai trovato un imprenditore siciliano disposto ad aiutarmi. Con la cordata araba i contatti sono sempre andatiavanti, la proposta è seria anche se gli investitori vorrebbero che io restassi come punto di riferimento. Delprogetto è a conoscenza anche il sindaco Orlando. Lo Monaco? Ha fatto un mercato buono all’80% ma senzaprendere il centravanti o il centrale difensivo che ci servivano. E comunque non ritengo di avere una squadrainferiore alle altre di A. Ci possiamo ancora salvare, i giocatori e Malesani ce la stanno mettendo tutta, hannobisogno d’aiuto da parte dei tifosi. Ci vuole positività, invece a Palermo c’è troppo pessimismo. Ora rientranoIlicic e Miccoli, uomini che possono fare la differenza. Miccoli resta un patrimonio insostuibile per questasquadra ».

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RIPRESAPiace Kroldrup Nuova sfida con il Pescara

PALERMO - Il primo obiettivo di Alberto Malesani è farsi passare la febbre a 39 che ha contraddistinto il suoprimo week end da allenatore del Palermo. Il tecnico veronese, solitamente vivo e combattente in panchina, èapparso mogio e molto pacato anche per la sindrome influenzale che lo affliggeva. Da oggi però tornerà a lavoroper preparare con puntiglio la trasferta di Verona di sabato, contro quel Chievo che lo ha lanciato nel calcio checonta. La gara col Pescara è stato il primo test da cui l’allenatore dovrà trarre indicazioni. In base poi ai rientriprevisti di Ilicic e Miccoli è possibile che cambi qualcosa.

CONDIZIONE - Si punta in allenamento a migliorare la condizione atletica in particolare degli argentini che, aquanto pare, non sono al top. Su Boselli ad esempio si sta lavorando per averlo al meglio per il maggiorminutaggio possibile (da qui la scelta iniziale su Dybala domenica). Malesani dovrà poi valutare l’aspetto tatticoalla luce della disponibilità di giocatori importanti che col Pescara non aveva. Dato che Fabbrini è apparso il piùvivo e sembra un punto fermo in questo momento, il quasi certo recupero di Ilicic (che deve smaltire dei problemimuscolari) e Miccoli pone un problema d’abbondanza. Se si sceglierà di confermare il 3-5-2, infoltendo ilcentrocampo, per i due posti davanti sono in corsa 5 giocatori di rango: Dybala, Boselli, Miccoli, Ilicic e Fabbrini.Senza parlare di Formica che viene visto più come attaccante esterno. Diversamente si potrebbe tornare allaformula con due trequartisti, a scapito però di un cursore in mezzo al campo.

MERCATO - Ieri è filtrata la voce di un possibile interesse del Palermo per il 33 difensore centrale danese PerKroldrup, ex Udinese e Fiorentina, svincolato e fermo da un anno per problemi fisici. In realtà sul giocatore c’ègià il Pescara che lo sta sottoponendo a controlli per valutarne il tesseramento.p.v.

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L’UOMO IN PIU’ Pescara, effetto D'Agostino

Il centrocampista sempre più decisivo per lesperanze salvezza di Bergodi

di Giancarlo Febbo

PESCARA - E' presto per fare calcoli. Prima di mettere al lavoro i ragionieri sulle tabelle-salvezza bisogneràattendere l'esito dell'altro scontro diretto, forse decisivo, con il Cagliari.

SPIRITO SALVEZZA - Nel frattempo il Pescara può consolarsi per aver ritrovato lo spirito battagliero che avevacontraddistinto la prima fase della gestione Bergodi. Concentrato, reattivo, con la giuste distanze tra i reparti. APalermo è andato in vantaggio a un quarto d'ora dalla fine e ha sfiorato il colpaccio. Non gli è riuscito, in ognicaso ha saputo tenere a bada una diretta concorrente. E dire che c'erano assenze pesanti (Weiss, Quintero eSforzini le più eclatanti). Aveva ragione l'allenatore quando parlava di problema psicologico. Ma quello del"Barbera" è solo un piccolo passo, il grosso del cammino resta da fare. Prematuro fare i conti, ma qualchenumero si può dare.

RITMO - Il Pescara ha viaggiato finora alla media di 0,87 punti a partita, ipotizzando che la salvezza sia fissata aquota 40 (o anche 39, non cambierebbe molto), d'ora in poi dovrà schizzare fino a 1,35. Serve un bello scatto,d'altronde la prima boccata d'aria dopo un mese di apnea non è che potesse ossigenare del tutto una classificaasfittica. Comunque qualche buon presupposto è emerso. L'aspetto caratteriale, certo, ma anche quello tecnico.Sostanzialmente tutto ruota intorno alla figura di Tano D'Agostino. Il Pescara ha finalmente trovato un regista diruolo, tecnico, caparbio, esperto, che detta i tempi della squadra e sa quando velocizzare e quando rallentare,soprattutto sa mettere la palla sui piedi ai compagni che proprio di questo avevano tremendamente bisogno.Dopo la terza partita in biancazzurro la sua crescita di condizione sembra abbastanza netta e il collettivo ne stabeneficiando. Con lui non si corre più a vuoto, i limiti generali restano, eppure certi difetti vengono nascosti.Insomma, può essere l'uomo della rinascita e probabilmente non è un caso che Bergodi, pur essendo uno degliultimi arrivati, gli abbia assegnato la fascia da capitano.

RIPRESA - Se sia una soluzione temporanea o definitiva lo sapremo solo oggi, quando magari lo stesso tecnicolo spiegherà nella consueta conferenza stampa di inizio settimana (quartier generale spostato a San GiovanniTeatino, ndc), ma resta un particolare significativo. Altra nota positiva è l'esordio di Zauri, mentre a brevedovrebbe toccare anche a Sculli. A quel punto si potrà parlare di un Pescara davvero rinnovato. Non si sabasterà, anche perché d'ora in poi il coefficiente di difficoltà del calendario aumenterà in maniera esponenziale,ma è già importante essere nelle condizioni di provarci. E con la testa giusta, si può fare.g.f./GieffePress

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LA SASSAIOLA DI DOMENICANel mirino della Digos 50 teppisti

CAGLIARI - Gli investigatori della Digos che lavorano per identificare i giovani coinvolti nella sassaiola che si èverificata prima dell'inizio di Cagliari-Milan sono convinti che i teppisti fossero in attesa dei sostenitori del Milan.Allo studio numerosi filmati, in cui sarebbero stati inquadrati i facinorosi sia durante l'assalto ai mezzi di Polizia eCarabinieri, sia mentre accerchiavano gli uomini del Reparto mobile, fatti oggetto di un lancio di oggetti.Il gruppo di ultras, secondo la ricostruzione della Polizia, si sarebbe piazzato in via della Musica perché sapevache sarebbe transitato in zona il pullman con i tifosi del Milan. E' stata necessaria una carica di alleggerimento adistanza e il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i teppisti che durante la fuga hanno danneggiato le autoin sosta e i portoni di alcune palazzine. I teppisti coinvolti negli incidenti, circa cinquanta, rischiano i Daspo. Fontidel Cagliari calcio ieri hanno ricordato che la parte più calda della tifoseria rossoblù accede allo stadio dal latoopposto rispetto a dove si è verificata la sassaiola.

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LA SVOLTA NEL GIRONE DI RITORNO Cagliari, il gioco vale la salvezza

Cinque risultati utili di fila, la squadra di Pulga ècresciuta

di Vincenzo Sardu

Cinque risultati utili di fila, due vittorie e tre pareggi, l’ultimo avantieri. Da leggere in profondità, con la lente delvalore tecnico degli avversari, della difficoltà connessa all’organico disponibile di volta in volta, infine con il gioco.Da questo periodo temporalmente più florido della stagione in corso (aritmeticamente resta per ora piùvantaggioso quello dell’insediamento di Ivo Pulga e Diego Lopez, con quattro vittorie di fila) esce un Cagliarirafforzato che può alimentare la propria fiducia.Può farlo perché tappa dopo tappa, il girone di ritorno ha offerto anche una squadra che non si culla sugli allori.Certo, la classifica scricchiolante vale un ottimo stimolo ma già da Bergamo e a seguire con tutte le altre rivaliincontrate (nell’ordine Genoa, Atalanta, Palermo, Roma e Milan) non si è mai avuta la sensazione di una squadratoccata dal male della presunzione.

LA QUALITA’ DEL GIOCO - Attenzione, è forse l’aspetto più interessante anche in prospettiva. Il disagio piùpesante che inizialmente la squadra ha pagato visibilmente, nel gioco e nei risultati, durante il breve regno diFiccadenti, è diventato un valore aggiunto. Cioè anche per ovviare a varie indisposizioni, il modulo consolidato 4-3-1-2 spesso ha ceduto il passo ad altre versioni, privilegiando le tre punte quando non anche l’ariete sostenutoda due attaccanti mandati a svariare prevalentemente sulle fasce. Il Cagliari ha sempre prodotto un buon gioco,con l’unica costanza (oltremodo penalizzante) di non riuscire a concretizzare in percentuale più congrua le tanteoccasioni costruite. La stagione negativa degli attaccanti - a parte Marco Sau - è l’aspetto sul quale si dovràlavorare in profondità nel prossimo mercato, ora bisogna arrangiarsi e fare cià che è possibile per mettere incassaforte la salvezza.

RIVALI DI PRIMO PIANO - Genoa e Palermo, avversarie dirette e non facili da domare, hanno portato nellacassaforte 4 punti. Due gare abbastanza simili, difficili da sbloccare e che i rossoblù hanno dovuto rimontare.Riuscendoci pienamente con i liguri, a metà con i siciliani. Ma in entrambe le occasioni con un Cagliarinettamente più di qualità rispetto agli avversari.Si dirà, con una Roma così male in arnese non è complicato andare a punti: anche fosse vero, in ogni casoall’Olimpico vincere a mani basse persino rallentando nel finale, non è comunque facile. Il Milan ha avuto bisognodi un rigore (ineccepibile, ancorché preceduto da altre situazioni di vantaggio negli episodi arbitrali) per rimediareun pareggio nel finale di gara. La stessa Atalanta, in cima a questo periodo favorevole, ha dovuto penare assaiper rimediare il punticino. Sono segnali di importante qualità, sui quali continuare il lavoro.

PROSPETTIVE - La sottolineatura circa la difficoltà dovuta alle varie indisponibilità diventa un valore aggiuntonella lettura delle ultime cinque gare disputate dal Cagliari, che si ripeterà nella settimana che culminerà con lagara di Pescara. Avantieri mancavano Avelar e Nainggolan, domenica prossima resteranno fuori Astori, Conti eDessena, sempre per squalifica. Da valutare se e quanto utilizzare Matias Cabrera, arrivato tre giorni fa inSardegna e bisognoso ovviamente di tempo per inserirsi nel gruppo e in campo. Ma le capacità mostrate nel2013 dal Cagliari sono tali da consentire di allungare ancora la serie positiva in quello che può essere uno snododecisivo di questo campionato. Fare punti a Pescara può valere una buona fetta di salvezza, la squadra lo sa esa di avere la personalità per imporsi ancora.

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Eric Lanini, classe 1994. Ieri hasegnato tre gol agli sloveni delMaribor (Lapresse)

JUVE, UN POKER PER PARTIRE BENE Decide Lanini: entra dopo 19’ e segna tre gol!

Juventus-Maribor 4-2JUVENTUS (3-5-2): Branescu; Penna (1' st Untersee), Rugani, Laursen;Ruggiero (29' st Mattiello), Kabashi, Schiavone (13' st Cavion), Gerbaudo,Ceria; Beltrame (13' st Bonatini), Padovan (19' pt Lanini). A disp.: Citti, GarciaTena, Tavanti, Magnusson. All. BaroniMARIBOR (4-4-2): Lovrec; Zivko, Vuklisevic (42' st Javornik), Dautovic, Filipovic(41' st Javor); Dodlek (1' st Lazar), Vujicic, Hotic, Stojanovic; Zahovic (1' stPeterka), Sauperl (28' st Rozman). A disp.: Vidic, Ledinek, Dzemailji, Zver. All.BreberARBITRO: Fabbri di RavennaMARCATORI: 24' pt e 28' pt Lanini (J), 31' pt Vuklisevic (M), 40' pt Lanini (J),45' pt Beltrame (J), 34' st Vuklisevic (M)AMMONITI: Filipovic (M), Vuklisevic (M), Untersee (J) e Bonatini (J) per giocofallosoNOTE: giornata fredda, terreno di gioco appesantito dalla pioggia caduta pertutta la mattinata. Spettatori: 500 circa. Recupero: pt 1', st 4'.Dall’inviatoEttore Intorcia

VIAREGGIO - Le panchine lunghe e le cinque sostituzioni sono una delle grandinovità di questa edizione della Viareggio Cup: più chance per tutti. E il destinoha voluto che proprio il primo cambio della gara inaugurale, dopo neanche ventiminuti, si rivelasse determinante per la Juve di Baroni, campione in carica. EricLanini, classe 1994, è la grande sorpresa del pomeriggio: contro gli sloveni delMaribor ha siglato la prima tripletta della sua carriera, tanti gol quanti ne avevasegnati finora in campionato (due allo Spezia, uno al Grosseto, senza contarequello al Fenerbahçe in NextGen Series). Due colpi di testa, sempre su assistdalla sinistra di Ceria (molto convincente nel cercare il fondo), più una fucilatadi sinistro, lui che in realtà è destro, dall’altezza del dischetto, sfruttando almeglio il suggerimento di Gerbaudo. Torinese doc, Lanini è al sesto anno nelvivaio bianconero: la Juve l’ha pescato nella squadra dell’oratorio del suoquartiere, Vianney. E’ nato esterno d’attacco, Baroni lo sta trasformando inpunta da 3-5-2. Negli Allievi era il partner di Padovan (bloccato ieri da unproblema alla schiena), oggi gli fa da riserva in Primavera. « Dedico la triplettaa mia mamma Raffaella, i miei modelli sono Vucinic e Cristiano Ronaldo», racconta a fine gara. L’ha indirizzatasubito nel verso giusto per la Juve, che ha rischiato qualcosa in avvio (doppio miracolo di Branescu poisalvataggio di mano di Penna, graziato dall’arbitro) e che due volte si è fatta sorprendere da Vuklisevic, uno deidue centrali del Maribor: una fucilata in piena area in mischia nel primo tempo e un colpo di testa nel finale, quasiindolore. La Juve era già sul 4-1, un gran destro al volo di Beltrame su pennellata dal corner di Schiavone.Curiosità: Schiavone è il Pirlo della Primavera ma gioca con l’8 di Marchisio; la 21 ce l’ha invece Kabashi chegioca nella posizione di Marchisio e che ha regalato qualche spunto interessante, cercando anche il gol.

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LE ALTRE PARTITETre gol dell’Inter ok Torino e Reggina Oggi Milan e Napoli

Inter-El Mostakbal 3-0INTER (4-2-3-1): Dalle Vedove; Donkor, Zaro, Pasa, Ferrara; Mbaye (45' st Palazzi), Cannataro; Gabbianelli,Bocar (40' st Bandini), Pedrabissi (11' st Belloni); Colombi (23' st Terrani). A disp.: Smug, Paramatti, Olsen,Tassi, Terrani. All.: Bernazzani.NOGOOM EL MOSTAKBAL (4-4-2): Ahmed; Elskin, Abdou, Haman (35' st Abdalla), Magahid; T. Abdou, Gomaa,Selim (40' st Abbas), Mohammed; Abdejeil, Suleyman. A disp.: Ali, Klega, Ali, Abbas, S. Abbas. All.: K. Ahmed.ARBITRO: Bicchisecchi di LivornoMARCATORI: 4' pt Bocar, 22' st Mbaye, 42' st Gabbianelli.NOTE: al 34' st Pasa (I) ha sbagliato un calcio di rigore (alto). Ammoniti: T. Abdou, Elskin. Angoli 6-3 per l'Inter.Rec.: 1' pt, 6' st.STRETTOIA (infopress) - Partenza sparata dell'Inter contro gli egiziani del Nogoom, alla loro primapartecipazione alla Viareggio Cup. Sblocca Bocar, poi Mbaye raddoppia con un gran sinistro al volo da fuoriall'incorocio dei pali. Fallo in area su Gabbianelli ma Pasa dal dischetto manda alto. Chiude i giochi Gabbianellicon un bel tiro a incrociare.

I risultati�l GIRONE 1 - Juventus-Maribor (Slo) 4-2, Avellino-Apia Leichhardt (Aus) 2-2: 33' pt Taneski (AP), 44' ptMicevski (AP), 9' st e 40' st Amedoro (AV).�l GIRONE 2 - Inter-El Mostakbal (Egi) 3-0, Entella-Melbourne (Aus) 4-0: 1' pt , 32' pt (rig.) e 25' st Rubino,45' st Amorfini.�l GIRONE 3 - Marino-Dep. Concepcion (Cil) 1-0: 35' st Indelicato, Torino-Honefoss 8-0 (Nor): 2' pt Diop, 9'pt Menga, 25' pt Coccolo, 39' pt Kabasele, 43' pt Diarra, 6' st Kabasele, 11' st Fumana, 44' st Kabasele.�l GIRONE 4 - Sampdoria-Recr. Huelva (Spa) 1-0: 42' st Austoni; Varese-All Boys (Arg) 1-1: 8' pt Qaqi (V),5' st Fernandez (A).�l GIRONE 5 - Genoa-Rijeka (Cro) 1-3: 23' pt Solomon (R), 27' pt rig. Polic (R), 11' st Martinez (G), 26' stMarcius (R); Parma-Santos Laguna (Mex) 2-1: 21’ pt Tavano (S), 27' st Campagna (P), 35' st Cerri (P) rig.�l GIRONE 6 - Rappr. serie D-Anderlecht (Bel) 0-1, Reggina-Norte America (Ecu) 1-0: 27' pt Catanese.

Così oggi (ore 15)�l GIRONE 7 - Atalanta-Belasica Strumica (Mac) (a Larderello), Siena-Bruges (Bel) (Paganico).�l GIRONE 8 - Fiorentina-Copenaghen (Dan) (Galluzzo-Firenze), Padova-Club Nacional (Par) (Lido diCamaiore).�l GIRONE 9 - Milan-Newcastle (Ing) (ore 17, San Giuliano Terme, Raisport2), Empoli-Congo Under 17 (SanDonato di San Miniato).�l GIRONE 10 - Napoli-Honved (Ung) (Scandicci), Lecce-LIAC New York (Usa) (Sarzana).�l GIRONE 11 - Roma-Spartak Mosca (Rus) (ore 14.45, Viareggio, Raisport1), Spezia-Long Island (Usa) (LaSpezia).�l GIRONE 12 - Lazio-Stella Rossa (Ser) (ore 18, Soriano del Cimino), Juve Stabia-Mutual Uruguaya (Uru)(Soriano del Cimino).

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GRUPPO A - GIRONE 6

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El Shaarawy bloccato a Milano Pessotto ha letto il giuramento

Dall’inviatoVIAREGGIO - E’ il giorno dell’esordio del Napoli. Gli azzurrini trascinati da Insigne junior e Palma affronteranno aScandicci l’Honved Budapest e saranno osservati con attenzione dalla Juve. Non c’è solo il testa a testa in vistadello scudetto nei pensieri delle due società, Juve e Napoli si sfideranno anche nella finale di Coppa ItaliaPrimavera (13 e 23 marzo). « E’ una bella sfida, mi auguro che si possa giocare al San Paolo e allo JuventusStadium», ha commentato Gianluca Pessotto, vice direttore del vivaio bianconero. Venticinque anni dopo la suapartecipazione da calciatore - 1988 e 1989, con la maglia del Milan - il dirigente juventino ha letto il giuramentodurante la cerimonia inaugurale, sostituendo El Shaarawy bloccato a Milano dal maltempo così comeStramaccioni, che ieri sera avrebbe dovuto ricevere il premio “Scirea”. Milan e Inter hanno assicurato agliorganizzatori che El Shaarawy e Strama saranno a Viareggio nei prossimi giorni. Ieri serata di gala: premiatiDemetrio Albertini, vice presidente Figc, Mino Favini, dirigente e talent scout, una vita nell’Atalanta, e GiorgioVitali (premio Adise) del vivaio milanista.et.in.

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NOVANTUNESIMOMagrini: «Bravi in dieci» Mambelli: «A testa alta»

MARINA DI PIETRASANTA - Seconda sconfitta nelle otto gare d’esordio per la D per la Rappresentativa di SerieD che alla luce della vittoria di misura della Reggina sul Norte America ha ancora tutte le possibilità di passare ilturno. Il centrocampista Amelotti in campo è stato uno dei più tosti dopo un Viareggio 2012 giocato con il Vareseperdendo proprio con la Rappresentativa e l’esperienza interrotta con il Milan Primavera adesso gioca nella ProSesto. Intanto capitan Ridolfi non si abbatte e lancia un segnale forte: « Volevo continuare a giocare a tutti icosti ma non potevo rischiare di pregiudicare il resto del torneo. Non ci abbattiamo certo dopo questa sconfitta,ci ricompattiamo, analizziamo gli errori commessi e torniamo in campo ancora più determinati di prima». Il Vice Presidente Vicario della LND Alberto Mambelli sulla gara dice: «La fortuna ci ha voltato le spalle ma iragazzi mi hanno convinto, potevano crollare e invece hanno tenuto fino alla fine. Questi ragazzi vanno presi daesempio e finalmente scoperti. Sono anni che in Serie D si lavora bene con i giovani». Sugli spalti a tifare la Danche il Segretario Generale della LND e quello del Dipartimento Interregionale Massimo Ciaccolini e Mauro DeAngelis accanto al coordinatore e il componente del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero e SergioGardellini. Barbiero premia l’ars pugnandi della squadra: «Non deve trarre in inganno il risultato, proprio dopouna sconfitta sfortunata voglio sottolineare che in giro per l’Italia della D ci sono tanti giovani interessanti dibelle speranze che hanno i numeri per poter giocare stabilmente in categorie superiori. E infine il supervisoreMagrini: «Il calcio è questo, a volte gli episodi fanno la differenza. Comunque mi è piaciuta l’applicazione e ilsacrificio dei ragazzi che hanno tenuto i nervi saldi. L’Anderlecht è una bella squadra che ha potuto giocare untempo in superiorità numerica eppure la Rappresentativa ha combattuto palla su palla. Se avessimo buttatodentro un paio di palloni ad inizio gara l’epilogo di questa sfida sarebbe stato ben diverso».

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Ridolfi & company giocano sempre sull’erba artificale

La Rappresentativa di Serie D nel suo girone 6 del Gruppo A disputa le sue tre partite sempre su campi in erbaartificiale. Infatti, ieri, ha giocato allo stadio Marina di Pietrasanta di Lucca, domani torna in campo contro laReggina allo stadio “La Pruniccia” di Strettoia in provincia di Lucca e venerdì affronterà il Norte America al“Mannucci” di Pontedera in provincia di Pisa. Tutti impianti con il terreno di gioco in erba artificiale

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La Vis Pesaro nella rosa ha tre elementi

Tra i ventiquattro elementi della Rappresentativa di serie D che partecipa alla Viareggio Cup, tre sono della VisPesaro (girone F). I calciatori in questione sono il difensore Giovanni Dominici (classe 1994) e i duecentrocampisti Alberto Torelli (1995) e Giacomo Ridolfi (1994). Quest’ultimo che anche il capitano dellaformazione dilettanti: ieri ha giocato solo un tempo per un problema muscolare

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OTTAVA PARTECIPAZIONE ALVIAREGGIO La formazionedella Rappresentativa di SerieD schierata all’inizio controL’Anderlecht

La Rappresentativa di D battuta dall’AnderlechtGara decisa dal rigore (con espulsione di Pessagno) trasformato da Heylen al45’pt. Domani contro la Reggina

Rappresentativa Serie D-Anderlecht 0-1RAPPRESENTATIVA SERIE D: (4-4-2) Casapieri (1994-Lucchese); Accardo('94-Torres), Pessagno ('94-Fidenza), Sirigu ('94-Budoni), Dominici ('94-VisPesaro); Massaccesi ('93-Real Spal) 3'9’st Gabrielloni '94-Jesina), Amelotti ('93-Pro Sesto) 16’st Buscema ('94-Ragusa), Ridolfi ('94-Vis Pesaro) 1’st Picascia('94-Foggia), Scaccabarozzi ('94-Olginatese) 16’st Braccalenti ('94-Sansepolcro); Bussi ('93-Sandonajesolo) 1’st Idromela ('94-Arezzo), Gatto ('94-Taranto). A disp: Cristofoli ('94-Legnago), Pulci ('94-Ischia), Ferrè ('94-Seregno), Galelli ('96-Darfo Boario), Irprati ('94-Virtus Vecomp Verona), Armeno('94-Ischia), Spacca ('94-Amiternina).ANDERLECHT: (4-3-3) Roef; D’Alberto, Heylen, Mbemba, Lukaku; Dendoncker(40’st Soumare), Diarr (27’st Jaadi), Daf; Alvarez (17’st Henen), Tarfi,Acheampong. A disp.: Cekerezi, De Wilde, Carvalho, Kindermans. All.: PeteersARBITRO: Giua di PisaMARCATORI: 45’pt rig. Heylen (A)ESPULSO: Pessagno (R) al 44’ pt perNOTE: pioggia battente per tutta la gara. Ammonito Alvarez (A). Rec. pt 1’, st 3’.

MARINA DI PIETRASANTA (Lu) - Partita decisa da un episodio allo scadere del primo tempo: rigore in favore deibelgi ed espulsione di Pessagno. Heylen trasforma. Il cammino della Rappresentativa di Serie D al Viareggioparte in salita. Domani si torna in campo contro la Reggina che ha vinto il suo match contro il Norte America.

LA GARA - La Rappresentativa si schiera con un 4-4-2. La linea a quattro poggia sui granatieri centrali Sirigu ePessagno, ai lati Accardo e Dominici pronti a difendere e spingere quando se ne presenta l’occasione.Centrocampo a rombo con Massaccesi vertice basso e Ridolfi alto ad inventare gioco. Sulle corsie laterali tantacorsa e sostanza con Amelotti e Scaccabarozzi. Davanti il perno Bussi come punto di riferimento e l’esplosivoGatto a svariare su tutto il fronte offensivo. Pronti via e al 3’ Scaccabarozzi spara sul portiere una respinta cortadopo un tiro dalla distanza di Amelotti. Poi ci provano anche i belgi con una conclusione in mischia, Casapierirespinge d’istinto e poi si ripete su un tiro dalla distanza.Al 34’ brivido per i blu-arancioni, Dendoncker sfiora il palo da ottima posizione. Un campanello d’allarme che fada preludio all’episodio che spacca la gara. Alvarez sfugge alle maglie difensive della Rappresentativa,Pessagno incrocia la traiettoria del belga e lo sbilancia. Per Giua non ci sono dubbi, espulsione per il centraleblu-arancione e calcio di rigore che Heylen trasforma con freddezza. La ripresa inizia con due novità per laRappresentativa, il faro del gioco Ridolfi leggermente infortunato ed entra Picascia mentre Idromela prende ilposto di Bussi. Si spera in una scossa. Con un uomo in meno e sotto di un gol la Rappresentativa gioca con ladifesa a tre. I cambi sembrano sortire gli effetti sperati, la squadra della D è più decisa. Passa il tempo mal’Anderlecht non si scompone, le tante sostituzioni poi spezzettano il gioco. Si arriva così al termine senzaparticolari sussulti, pesa l’inferiorità numerica contro una squadra tosta come quella belga. I ragazzi della Dhanno dato tutto ma non è bastato.

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GOL PARTITA L’attaccanteDaniel Ciofani, 27 anni (Arcieri)

LEGA PRO - PRIMA DIVISIONE: GIRONE B (IL POSTICIPO) Perugia, colpo play off a Pisa

Pisa-Perugia 0-1PISA (3-5-2): Sepe 6; Sbraga 5 (9' st Gatto 5) Carini 6 Sabato 5; Buscè 6,5Fondi 5 (32' st Favasuli sv) Barberis 5,5 Benedetti 6 Pedrelli 6; Perez 5,5 Tulli5,5 (22' st Scappini 5). A disp.: Pugliesi, Rozzio, Colombini, Lucarelli. All.:Pane.PERUGIA (4-3-3): Koprivec 6,5; Cangi 6,5 Cacioli 6,5 Massoni 6,5 (19' stRusso 6) Liviero 6; Moscati 6,5 (23' st Dettori 6) Esposito 7,5 Nicco 6,5;Politano 5,5 Ciofani 7 Fabinho 7 (33' st Rantier sv). A disp.: Giordano, Giani,Moneti, Torsi Borsoi. All.: Camplone.ARBITRO: Minelli di Varese.Guardalinee: Villa e Colli.MARCATORI: 8' pt Ciofani.AMMONITI: Sbraga (P), Liviero (Pg), Cacioli (Pg), Nicco (Pg)NOTE: spettatori 3.135 (1.403 paganti e 1.732 abbonati). Angoli 7-3 per ilPisa. Recupero: pt 1', st 3'di Aldo Gaggini

PISA - Un avvio da grande squadra, il Pisa è annichilito, schiacciato dallasuperiorità di un Perugia che prende subito il controllo del centrocampo e governa la partita dall'alto di unaclasse decisamente superiore. Pesano come macigni le assenze di Mingazzini, Favasuli (in condizioni precarie) eRizzo che impoveriscono il tasso del centrocampo nerazzurro. Per venti minuti buoni non c'è proprio partita tale èla superiorità dei grifoni, mentre sul fronte opposto non si riesce a costruire un'azione degna di nota.

PARTENZA LANCIATA - Al secondo tentativo gli umbri passano in vantaggio. Sbaglia il tempo dell'intervento ditesta Ciofani nella prima circostanza, ma non può esimersi poco dopo dal deviare imparabilmente alle spalle diSepe un traversone dalla sinistra dell'incontenibile Fabinho che trova impreparato Sabato. E proprio suquest'avvio fulminante che Camplone costruisce la sua partita. Cerca di correre ai ripari Pane, passando al 4-4-2con l'arretramento di Pedrelli. Pian piano il Pisa guadagna metri e si crea un paio di occasioni per pareggiare. Laprima su angolo di Benedetti e incornata di Carini respinta da Koprivec e poi con Perez che tutto solo e defilatosulla sinistra costringe ancora l'estremo umbro a una non agevole deviazione in angolo. E' più giusto parlare,però, di occasione fallita dall'attaccante.

RIPRESA - La ripresa è più equilibrata finché Pane decide di spaccare la partita con l'inserimento di un esternooffensivo, Gatto, per un difensore, Sbraga. Un paio di guizzi di Tulli mettono Perez nella condizione di andare altiro: salva Cacioli in angolo nella prima circostanza, mentre nella seconda, Koprivec è puntuale nell'intervento.Uno spunto di Fabinho interrompe la supremazia nerazzurra. L'ultima carta di Pane è Favasuli che ci prova senzafortuna su punizione. Il Pisa rischia in contropiede, ma Rantier è impreciso. Chiudono in attacco i nerazzurri, ma ilrisultato non cambia e il Perugia esce dall'Arena Garibaldi con quella vittoria che la proietta al quarto posto e"vendica" la sconfitta dell'andata.

© riproduzione riservataCLASSIFICA: Latina* (-1) 40; Avellino 38; Nocerina 36; Perugia (-1) 33; Frosinone (-1) 31; Pisa 30; Benevento29; Prato e Viareggio 26; Paganese*, Catanzaro e Gubbio 25; Andria (-2) 21; Sorrento 15; Barletta 14;Carrarese 13. * una gara in meno.

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MOMENTO SI’ D’Urso: Catanzaro non devi fermarti

di Vito Macrìna

CATANZARO - Un ottimo pareggio per il Catanzaro nello scontro diretto al "Degli Ulivi" di Andria. Ma è tanto ilrammarico in casa giallorossa per quel che poteva essere e non è stato. Il riferimento è all'occasionissima diinizio ripresa che Fioretti non ha tramutato in gol, lui che è solito sfruttare anche un solo pallone. E’ mancatainsomma il colpo grosso che avrebbe permesso alla truppa di Cozza di compiere un deciso passo avanti nellacorsa salvezza una svolta nella lotta che il manipolo di Cozza sta combattendo per sgombrare il campo in anticipoda ansie ed incertezze. Resta la buona prestazione complessiva della squadra che fa ben sperare per il futuro.

QUATTRO PUNTI - Massimo D'Urso, prezioso vice di Cozza, conferma la sua fama di portafortuna visto che,nelle ultime due partite in cui ha guidato la squadra dalla panchina al posto dello squalificato Cozza, haconquistato quattro punti. «Intanto c'è da sottolineare che abbiamo conquistato ad Andria un pari importantecontro un avversario che gioca un calcio ordinato. Un punto che ci consente di muovere la classifica ed anchedi tenere a distanza l'Andria».

PAURA DI SBAGLIARE - L’importanza della posta in palio ha consigliato le due squadre a non rischiare, chehanno pensato più a non prenderle che a fare gioco. «Certo, non si sono registrati spettacolari capovolgimentidi fronte - replica D’Urso - , ma per quanto ci riguarda abbiamo tentato di pungere, ma non siamo stati fortunatiin qualche occasione».

CRESCITA - Insomma per D'Urso è un Catanzaro in crescita che è atteso domenica al Ceravolo dall’altraimportante sfida con il Viareggio, reduce dallo stop di Latina. I giallorossi, che riprendono oggi la preparazione,sono con la mente già rivolti al prossimo impegno, come conferma Nicola Fiore, uno dei migliori nelle ultime duepartite. «Archiviato il pari di Andria, dobbiamo subito proiettarci alla gara di domenica. Al Ceravolo nonpossiamo sbagliare, è importante far pesare il fattore campo per conquistare un’altra vittoria che cipermetterebbe di allontanarci dalla zona rossa della classifica».

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IN BREVE

Andria: preso il centrocampista CatalanoANDRIA - (Lps) L'Andria si rinforza ancora e ieri ha tesserato il centrocampista Nicola Catalano (23), exMontichiari e Catanzaro.LAMEZIA: INGAGGIATO IL PORTIERE CERRETI - (Liopress) Un nuovo portiere per la Vigor Lamezia: icalabresi hanno tesserato Matteo Cerreti (21), svincolato dal Campobasso, ex Guidonia, Fondi e Juve Stabia. Ilcentrocampista Matteo Brunori Sandri invece, ha fatto rientro al Foligno, per un errore tecnico-burocratico nelsuo passaggio dai marchigiani al Parma.SANTARCANGELO, CUTTONE IN PANCHINA - (infopress) Agatino Cuttone, 53 anni, la stagione scorsa alModena, è il nuovo allenatore del Santarcangelo che ha esonerato Filippo Masolini.

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LE NOSTRE PAGELLE Evacuo e Abate sul trono del gol

Il ritorno imperioso del Lecce al comando della classifica del Girone A è decisamente e strettamente legato allarivitalizzazione dei suoi vecchi fusti. Alludiamo alla spina dorsale Esposito-Giacomazzi-Chevanton che hannopreso in mano la squadra e, sollecitati dal nuovo allenatore Toma, stanno riproponendo i salentini in lizza per ilritorno imperioso in B. Proprio Giacomazzi e Chevanton hanno griffato il successo esterno di Monza sulla Tritium.Vecchie conoscenze del gol anche nel Girone B dove i trentenni Evacuo (capo-cannoniere di questo gruppo) eMusetti hanno permesso a Nocerina e Sorrento di vincere contro Frosinone e Prato (in trasferta) per riproporre leproprie squadre verso i play off e la salvezza. Una notazione particolare merita questa settimana l'allenatore delSudtirol, Vecchi, che in sei giorni (lunedì scorso nel posticipo sul Lumezzane e domenica a Carpi) ha raccolto labellezza di sei punti grazie ai quali la squadra bolzanina adesso è da sola al terzo posto della classifica delGirone A appena a tre punti dal Trapani che, grazie ad Abate, capo-cannoniere del Girone A, ha superatovittoriosamente l'ostacolo esterno di Cuneo.Atc

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VANTAGGIO Il gol di Schiat-tarella che ha portato momenta-neamente in vantaggio ilLivorno ad Empoli prima delsorpasso firmato da Tavano enel finale da Pratali (LaPresse)

SUPER EMPOLI IL LIVORNO È KO Vantaggio di Schiattarella. Tavano e Pratalicapovolgono il match. Sarri batte Nicola e sale al 5º posto in classifica dopo il puntoottenuto al Tnas

Empoli-Livorno 2-1EMPOLI (4-3-1-2): Pelagotti 7,5; Laurini 6,5 (44' st Tonelli sv) Pratali 7 Regini6 Hysaj 6,5; Moro 6 Valdifiori 7 Signorelli 7 (28' st Pucciarelli 6); Croce 5,5(28' st Casoli 6,5); Maccarone 7 Tavano 6,5. A disp.: Dossena, Shekiladze,Bationo, Accardi. All.: Sarri 7Falli commessi: 6. Fuorigioco fatti: 3LIVORNO (3-4-3): Fiorillo 5,5 (40' pt Mazzoni 6); Bernardini 6 (5' st Gentsoglou 6) Emerson 6Lambrughi 6,5; Schiattarella 6,5 (29' pt Ceccherini 6) Luci 6 Duncan 6,5Gemiti 6; Belingheri 5,5 Paulinho 6 Siligardi 5,5. A disp.: Decarli, Dionisi,Dell’Agnello, Bigazzi. All.: Nicola 6Falli commessi: 8. Fuorigioco fatti: 3ARBITRO: Tommasi di Bassano 6,5Guardalinee: Schenone e IoriQuarto uomo: ChiffiMARCATORI: 17' pt Schiattarella (L), 35' pt Tavano (E), 41' st Pratali (E)AMMONITI: Valdifiori (E), Croce (E), Maccarone (E) per gioco fallosoNOTE: Spettatori paganti 2.193 per un incasso ai botteghini di € 10.817,47.Abbonati 1.409, per una quota di € 6.209,13. In tribuna Montella, tecnico dellaFiorentina ed ex giocatore dell’Empoli. Angoli: 6-5 per il Livorno. Rec.: 4’ pt, 3’st.

Dall’inviatoAlberto Polverosi

EMPOLI - Quattro punti in un giorno solo, uno dal Tnas in mattinata, tre dalderby in serata. E’ stata la festa dell’Empoli, che ha battuto il Livorno perché ciha creduto di più e perché ha sfruttato la strana disavventura degli amarantoche in 50' hanno perso tre giocatori per infortunio. I cambi... liberi di Sarri hannoinvece avuto la forza di ribaltare la partita e il risultato. Se ora il Sassuoloriparte per un’altra fuga, il Varese al 4° posto comincia davvero a preoccuparsi dell’Empoli. Fino al gol diSchiattarella ha giocato solo il Livorno. Palla a terra, fraseggio veloce, ampiezza (con Siligardi e Belingheri moltolarghi) e profondità (con Paulinho) di manovra, un gioco bello e reso aggressivo dal rapido recupero palla diDuncan, acquisto perfetto per la squadra di Nicola. Tre conclusioni pericolose in un quarto d’ora hannopreannunciato il gol nato da un cross di Paulinho per il tocco finale di Schiattarella nonostante una doppiaprodezza di Pelagotti. L’Empoli era in soggezione. Non potendo contare su Saponara, il giocatore di migliorqualità, Sarri si era coperto un po’ di più, ma in modo non molto efficace visto che sulle due corsie esterne siaSchiattarella che Gemiti avevano la strada libera.

L’EX CHE NON DIMENTICA - Il gol ha rotto l’incantesimo del Livorno, che forse si è sentito troppo sicuro di sé,e ha svegliato l’Empoli, che ha preso campo spinto da Signorelli e mosso da Maccarone. Tavano no, era fermo,bloccato, forse infastidito dai cori assai poco amichevoli dei livornesi. Il nuovo atteggiamento morbido degliamaranto, con tutti quei palloni persi in uscita, favoriva l’Empoli. Prima Signorelli ha strappato a Schiattarella lapalla al limite dell’area ma l’ha tirata su Bernardini, poi l’ha persa anche Luci, sempre su pressing di Signorelli estavolta si è trasformata nella rete del pari di Tavano. Su quel tiro, Fiorillo poteva fare di più, invece non solo habeccato il gol, ma si è fatto pure male alla mano destra.

TRE CAMBI IN 50' - Poco prima era uscito Schiattarella per noie muscolari, al 40' è toccato anche al portiere eal 5' del secondo tempo fuori pure Bernardini: tre sostituzioni per infortunio in 50' forse è un record, di sicuropoco gradito a Nicola. Al termine della giostra dei cambi, il Livorno si è schierato col rombo, con Ceccheriniterzino sinistro e Gentsoglou in mezzo al campo e Belingheri trequartista, ma non ce l’ha fatta a reggere.L’Empoli nel secondo tempo è andato spesso vicino al gol del 2-1, segnato da Pratali al 41' di testa, con unostacco incredibile.

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CAMBIO A GROSSETORIECCO MORIERO: «TUTTO PER LA SALVEZZA»

GROSSETO - (p.p.) Francesco Moriero è il nuovo allenatore del Grosseto. La notizia è stata data dal clubbiancorosso in un comunicato ufficiale: «Ringraziando per l'opera svolta e l'impegno profuso LeonardoMenichini, la società lo solleva dall'incarico affidando la panchina a Moriero». Il ko di Crotone è stato decisivonell'esonero del tecnico di Ponsacco che, ieri, ha salutato i giocatori. Moriero si avvarrà della collaborazione diAndrea Chiappini, promosso dalla Primavera. Preparatore atletico è stato confermato Donatello Matarangolo;allenatore dei portieri Giordano Negretti. «Situazione difficile - dice Moriero - ma io farò di tutto per centrare lasalvezza. Il nostro dovere è quello di crederci».�l E’ IL 12º CAMBIO IN PANCHINA. IL 4º STAGIONALE DI CAMILLI - Il 4º cambio a Grosseto. Il 12º inquesto torneo. Eccoli: Bisoli per Campedelli a Cesena dopo la 3ª, Somma per Moriero a Grosseto dopo la 7ª,Camolese per Braghin a Vercelli dopo la 9ª, Gattuso (con Perrone) per Tesser a Novara dopo la 12ª, Agliettiper Gattuso a Novara e Magrini per Somma a Grosseto dopo la 15ª, Colomba per Pea a Padova e Menichiniper Magrini a Grosseto dopo la 19ª, Braghin per Camolese a Vercelli e Atzori per Serena a La Spezia dopo la22ª, Dal Canto per Breda a Vicenza dopo la 23ª e Moriero per Menichini a Grosseto dopo la 25ª.(Liopress)

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Davide Dionigi 39 anni è allasua prima stagione alla guidadella Reggina (Mosca)

L’ANALISI DEL TECNICO Dionigi: Gerardi valore aggiunto per la Reggina

di Eugenio Marino

REGGIO CALABRIA - Prova di carattere della Reggina che pur in grandeemergenza è riuscita a conquistare un punto a Modena. Un pari, quasirocambolesco, giunto quando stavano per scadere i tre minuti del recuperofinale grazie al tocco sottoporta di Gerardi. L'ultimo arrivato in casa amarantoha griffato l'esordio con una rete pesante che potrebbe aiutarlo per il bene dellaReggina.

RESPONSABILITA' - «Il ragazzo è appena arrivato e la sua condizione nonpuò essere al meglio - sottolinea Dionigi -. Gerardi però ha dimostrato forza edeterminazione. Si è impegnato e ha segnato il gol del pari. Una gratifica importante per lui e per me. Sonostato ripagato per aver osato il suo impiego. Ogni tanto l'allenatore ci prende». Il goleador di Modena, dopoaver ringraziato i compagni, ha ricordato d'aver messo in atto le raccomandazioni di Dionigi. «Mi ha detto diandare in campo e dare tutto quello che avevo dentro. Ho aggiunto un po’ di rabbia. Poi - dice Gerardi - sonostato fortunato a trovarmi in quella posizione nel momento giusto».

SERIE POSITIVA - Tre pareggi nelle ultime tre partite con due trasferte. Un bilancio non esaltante e non in lineacon le necessità di classifica della Reggina ma positivo. «Il risultato, bisogna ricordarlo, è stato ottenuto in unmomento di grande emergenza. Alla vigilia della trasferta emiliana - sottolinea il tecnico reggino - si sonobloccati in sette tra titolari e cambi. Siamo stati costretti ad inventare un centrocampo chiedendo un grandesacrificio ai ragazzi». Dalle difficoltà, però, sono emerse indicazioni. Dionigi sottolinea «la determinazione deiragazzi. Questo mi inorgoglisce e dà ulteriore valore al risultato. Abbiamo compiuto un altro passo avanti».

OBIETTIVO - Il prossimo traguardo non può essere nascosto. «E’ la conquista dei tre punti. Contro il Padovanon dobbiamo e non possiamo sbagliare». Il valore aggiunto sarà la vittoria a ogni costo. «Contro il Padova,senza presunzione, dobbiamo cercare il successo. Il recupero degli infortunati e la costruzione della mentalitàgiusta saranno alla base del lavoro settimanale per fare bene contro un avversario forte».

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I problemimuscolari nonl’hanno fermataBarazzutti pazzo diloro: «Lei e laErrani sono dueguerriere»

Roberta è ancora n.1 individuale neldoppio, ma dopoStoccarda sarannodi nuovo alla pari

Sopra Roberta Vinci, 29 anni,dopo il singolare. Sottofesteggiata dal team e poi conSara Errani, 25 anni, dopo ildoppio (AP e Reuters)

UNA VINCI DA 30 E LODE Prestazione super e compleanno in arrivo

di Mario Viggiani

Qualcuno la chiama ancora Robertina. A lei non piace proprio, meno che menoadesso che sta per compiere trent’anni, e forse sarà il caso che ne prendanoatto, tutti quelli che invece continuano a usare quel vezzeggiativo. Meglio Robi,che ci sta sempre bene, anche quando si sta per raggiungere un’etàimportante. Trenta e lode, per Roberta Vinci, la quale appunto compirà trent’anni tra seigiorni (il 18 febbraio), verosimilmente a Doha, in Qatar, dove da ieri è ripreso ilbaillamme dei tornei femminili. La lode è invece già arrivata, anzi se l’è presa di

prepotenza domenica scorsa a Rimini, dove alla fine èstata incredibilmente lei a salire in cattedra al postodell’altra prof azzurra Sara Errani.

STRANO WEEK-END - Sì, perché l’altra “Cichi” davantial suo pubblico (si giocava a un centinaio di km daMassa lombarda, dove vivono i genitori della romagnola)sabato aveva dato una lezione di terra rossa alla

statunitense Jamie Hampton, nei quarti di Fed Cup, la Davis femminile già vintatre volte dall’Italia, prima di prendersi una giornata di pausa appunto domenicacontro Varvara Lepchenko, la migliore delle avversarie orfane delle Williams edella Stephens. Invece Roberta, che pure sabato aveva perso malamenteproprio contro la Lepchenko, è stata letteralmente rimessa in piedi dal recuperomuscolare effettuato dallo staff azzurro che fa capo al professor PierfrancescoParra, il famoso “Dottor Laser” che tante nazioni ci invidiano, nel circustennistico. E così prima è arrivato il successo del 2-2 contro la Hampton e poi laprestazione superlativa in doppio con la Errani, per il 3-2 che ha significato laqualificazione alle semifinali per la rivincita (20-21 aprile: ancora a Rimini?) con la Repubblica Ceca.

HANNO DETTO - «Al mattino le prime sensazioni non erano certo positive - ha raccontato Roberta, cheesibisce un nuovo tatuaggio sull’anulare sinistro ( «Cosa sginifica? E vengo a dirlo a te?» ) - Mi sono svegliatae non mi sentivo ancora bene. Poi però mi hanno raccomandato di stare sempre in movimento, di sciogliere imuscoli, di bere e mangiare con una certa frequenza, e un po’ alla volta mi sono sentita meglio. In mattinata hoeffettuato giusto un leggero riscaldamento, per non affaticarmi, ho anche evitato di restare ferma tutto il tempoa tifare a bordocampo durante il singolare di Sara, e alla fine tutto è andato liscio. C’è stato qualche problema

di affaticamento solo nel secondo set del singolare, ma per fortuna mi sono ripresasubito» . E nel doppio non c’è stata storia: non sono diventate le “Cichi” mica per niente. «Raggiunto il 2-2, ero rilassato: sono le più forti del mondo e l’hanno dimostrato anche inAustralia contro le Williams. Ormai sono due computerini - il commento del capitanoCorrado Barazzutti, ormai arrivato a 28 gettoni di presenza tanto in Coppa Davis quantocon in Fed Cup: già primatista con le donne, ad aprile con i quarti degli uomini eguaglierà

Adriano Panatta - Io sto lì seduto e non le disturbo, insieme giocano a occhi chiusi. Una coppia perfette, hannolo spirito di due guerriere. E contro gli Stati Uniti sono state fantastiche: Sara si è ripresa alla grande dopo lasconfitta contro la Lepchenko, Roberta ha fatto anche meglio con due-tre giocate a rete davvero fantastiche. Hareagito ai crampi di sabato da vera campionessa, giocando due partite pazzesche» . La Vinci è tornata poi a parlare del legame con la Errani. «Il nostro rapporto ha contato tanto per raddrizzare la situazione dopo esserci trovate sull’1-1 alla fine dellaprima giornata. Ne abbiamo parlato molto sabato sera e in una competizione a squadre si vince e si perde tutteinsieme, conta stare unite specie in situazioni difficili come questa che si era creata qui. Direi che tutti il gruppoe in particolare noi due ne siamo venuti fuori alla grande: dopo una settimana di duro lavoro, volevamo vincerea tutti i costi. Abbiamo vissuto peraltro una situazione nuova, con responsabilità da leader della squadra equesto ci ha messo pressione: io l’ho avvertita sicuramente e infatti i crampi erano dovuti allo stress. In ognicaso non ci sentiamo leader ma solo parte della squadra: il compito era quello di vincere, ci siamo riuscite esiamo contente» .

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PARI NON SONO - Nella classifica individuale di doppio Roberta è ancora al numero 1 e Sara al 2, assurdo mavero, in virtù del torneo in più disputato nel 2012 (a Stoccarda con Francesca Schiavone). «Manca poco, ad aprile c’è di nuovo il torneo tedesco e così torneremo alla pari» , dico in coro.

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Zeballos gli infliggela 5ª sconfitta in 41finali sulla terra:c’erano riusciti soloFederer e Djokovic

Nel frattempo Rafanella sua Maiorcaha acquistato unavilla sul mare: costo4 milioni di €

La delusione di Rafael Nadal,26 anni, a Vina del Mar(Reuters)

IL SOSPIRATO RITORNO DELL’EX N.1 Nadal battuto e contento

«Volevo risposte dal mio fisico e dal mio gioco: leho avute e per ora va bene così»UOMINIDONNE

Niente lieto fine per Rafa Nadal, al torneo di Vina del Mar, in Cile. Dove il lietofine sarebbe stato il ritorno vincente, nel circuito Atp, dopo otto mesi di assenzaper l’ennesimo problema al ginocchio sinistro. E invece lo spagnolo, nelfrattempo scivolato al numero 5 della classifica, a sopresa in finale è statobattuto in tre set equilibratissimi (6-7 7-6 6-4 in 2h46’) dal 27enne argentino

Horacio Zeballos, questo addirittura al primo torneo Atpconquistato in carriera (è 73 del mondo), capace diinfliggergli la 5ª sconfitta in 41 finali sulla terra (le altreerano arrivate solo contro Roger Federer e NovakDjokovic), in assoluto primo mancino a batterlo sul rosso.La sorpresa è stata grande perché Nadal non avevaceduto neppure un set nelle tre partite precedenti e

Zeballos non aveva mai sconfitto un Top Ten. Certo, il Signore della Terra,vincitore di sette Roland Garros (e altri quattro Slam), non era apparso ancoraquello dei tempi migliori, tuttavia in semifinale aveva lasciato appena quattrogame al francese Jeremy Chardy, questo reduce dai quarti agli AustralianOpen.

LE SUE PAROLE - Sconfitto anche nella finale di doppio, lo spagnolo ha lasciato il Cile decisamentesoddisfatto. «Il ginocchio mi dà ancora fastidio - ha raccontato Nadal - ma le avversità vanno affrontato nel miglior modopossibile, concentrandomi sul mio gioco: il tennis resta la cosa che nella vita mi piace di più. Qui, tra doppio esingolare, ho disputato otto partite in sei giorni: una settimana fa non sapevo come avrebbe riposto il mio

fisico, adesso almeno so che posso essere competitivo almeno a un certo livello e quindiil bilancio di questo rientro è positivo. In singolare, peraltro, sono arrivato a due puntidalla vittoria. Ora cercherò di migliorare le mie sensazioni fisiche giorno dopo giorno equesta sarà l’unica cosa che conterà, perché ho preso atto che il livello del mio gioconon è malvagio. Alla vigilia avevo dichiarato che il mio era soprattutto quello, avererisposte importanti sulle condizioni fisiche e sul livello di gioco, senza pensare all’esitodelle partite. Certo, mi sarebbe piaciuto vincere il torneo, ma in finale Zeballos ha

giocato meglio di me e quindi va bene così» .

PROSSIME TAPPE - Dal Cile al Brasile e poi in Messico, sempre sulla terra rossa: Nadal questa settimana èatteso da un altro torneo indoor a San Paolo, poi una settimana di “buco” prima di quello all’aperto ad Acapulco.Nella città paulista debutterà domani contro il vincente di Ramirez Hidalgo-Souza e invece non disputerà ildoppio. Nel frattempo, da segnalare l’acquisto di una villa di 1.200 mq nell’isola di Maiorca, in località Porto Cristo, nonlontana dalla casa di famiglia dove Rafa ancora vive con i genitori. Costata poco più di 4 milioni di euro (unaffare, se si pensa che all’inizio chiedevano 5,9 milioni), dispone di accesso diretto al mare che parte da unapiccola torre.

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Matteo Viola, 25 anni, anovembre è stato 123 delmondo (AP)

I TORNEI Viola in fiore a Rotterdam

Il 25enne veneto batte Granollers e per la primavolta supera un turno Atp

Un, due, tre: stella! Al terzo tentativo, Matteo Viola s’è preso la stella superandoper la prima volta in carriera un turno del circuito Atp. L’impresa gli è riuscita ierisul cemento a Rotterdam, dopo aver rimontato un set (5-7 6-3 6-1) allospagnolo Marcel Granollers, ex Top 20 e attuale 35 del mondo.Venticinque anni, nato a Mestre e residente a Marghera, quindi veneziano diterra ferma, pro’ ormai dal 2004 e allenato da Andrea Mantegazza, Viola èappunto alla terza apparizione in un main draw e anche le altre due eranoavvenute nel 2013, sempre dopo aver superato le qualificazioni. Solo che agliAustralian Open, primo Slam in carriera, era stato subito eliminato dalcolombiano Giraldo, e stessa sorte la settimana scorsa a Zagabria contro ilpolacco Kubot.Viola, che gioca bene tanto sulla terra quanto sul veloce, al momento è 145 maè gia arrivato al numero 123 in novembre quando (a Yokohama, in Giappone)ha conquistato il secondo challenger in carriera, a distanza di un anno esattodal primo (a Guayaquil, in Argentina). Con il successo di ieri guadagnerà unaventina di posti in classifica, tornando quindi sui livelli di novembre.Domani negli ottavi prossimo avversario di Matteo sarà il francese Gilles Simon,testa di serie numero 5 e 14 del mondo.

LORENZI & STARACE - Un’altra buona notizia per gli azzurri è arrivata nella notte italiana tra domenica e ieri daVina del Mar, in Cile, dove Paolo Lorenzi e Potito Starace hanno vinto il torneo di doppio battendo in finale in dueset (6-2 6-4) una coppia formata da due Top Ten, ovvero Rafa Nadal e l’argentino Juan Monaco, teste di serienumero 1.Se Lorenzi è un vincitore inedito, per Starace (che vanta anche quattro finali in singolare) si tratta del sestotorneo Atp conquistato in carriera nella specialità dopo quelli di Kitzbuehel (con Horna) e Acapulco (con VassalloArguello) nel 2007, Mosca (con Stakhovsky) nel 2008, San Pietroburgo (con Bracciali) nel 2010 e Bucarest(ancora con Bracciali) nel 2011.ATP - Vina del Mar (terra rossa, 410.200 dollari) Finale: Zeballos (Arg) b. Nadal (Spa) 6-7(2) 7-6 (6) 6-4.Doppio, finale: LORENZI-STARACE b. Monaco-Nadal (Arg-Spa) 6-2 6-4. Rotterdam (cemento, 1.575.875euro) 1º turno: Mat. VIOLA b. Granollers (Spa) 5-7 6-3 6-1; oggi SEPPI (6) c. Bachinger (Ger). San Paolo (terrarossa, 455.775 dollari) Qualificazioni, 2º t.: J. Sousa (Bra) b. NASO 7-6(5) 3-6 6-3. Tab. principale, 1º turno:BOLELLI c. Robredo (Spa) g.ieri; oggi VOLANDRI c. Gimeno Traver (Spa), LORENZI c. Montanes (Spa),FOGNINI (6) c. Pella (Arg). Challenger Bergamo (veloce, 42.500 euro) Finale: Przysiezny (Pol) b. Struff (Ger)4-6 7-6(5) 7-6(5).WTA - Doha (cemento, 2.369.000 dollari) Qualificazioni, 1º turno: Kapshay (Ucr) b. CAMERIN 7-6(4) 1-6 6-4.Tab. principale, 1º turno: oggi VINCI (15) c. Wickmayer (Bel), SCHIAVONE c. Bartoli (Fra, 9); ERRANI (6) bye.

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Davide Errani fa da manager anche a lei

Davide Errani, ex calciatore e manager della sorella Sara, dall’estate scorsa cura anche gli interessi di RobertaVinci.

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Con Sara sono pure compagne di sponsor

Compagne di doppio da tanto e dall’estate scorsa anche di sponsor: infatti Sara Errani e Roberta Vinci vestonoentrambe Nike

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È NATA IL 18 FEBBRAIO

Roberta VINCI è nata il 18 febbraio 1973 a Taranto. Alta 1,63 m. per 60 kg, professionista dal 1999, è allenatada Francesco Cinà. In carriera ha vinto 7 tornei di singolare (Bogotà nel 2007, Barcellona nel 2009,Lussemburgo nel 2010, Barcellona, ‘s-Hertogenbosch e Budapest nel 2011, Dallas nel 2012) e 18 in doppio (15con Sara Errani), tra i quali 3 Slam (Roland Garros e US Open nel 2012, Australian Open nel 2013). Con l’Italiaha vinto 3 Fed Cup (2006, 2009 e 2010). Attualmente è n. 16 del mondo in singolare e 1 in doppio. Finora haguadagnato premi per 4.661.730 dollari.

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UOMINIDomani Cuneo prova a fermare la Lube MACERATA

Champions League - Ritorno PlayOffs 6 - OGGI: Arkas Smirne (Tur) - Zaksa Kedzierzyn-Kozle (Pol) (andata2-3); DOMANI (ore 20.30): Bre Banca Lannutti CUNEO - Lube Banca Marche MACERATA (andata 0-3) direttaSportItalia; Dinamo Mosca (Rus) - Zenit Kazan (Rus) (andata 0-3).Coppa Cev maschile - Ritorno di Semifinale. DOMANI (0re 20,30): Andreoli LATINA - Maliye Milli PiyangoAnkara (Tur), (andata 1-3); Lokomotiv Kharkiv (Ucr) - Halkbank Ankara (Tur), (andata 0-3).Challenge Cup - Ritorno PlayOffs 6 - DOMANI (ore 20,30): Copra Elior PIACENZA - Stroitel Minsk (Brl),(andata 3-0).

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DONNEPiacenza stasera in Challenge, Busto domani va a Baku

Champions League - Ritorno Play Off 6 - DOMANI (ore 19): Azerrail Baku (Eze) -Unendo Yamamay BUSTOARSIZIO (andata 2-3), diretta SportItalia; GIOVEDI: Rabita Baku (Eze) - Dinamo Kazan (Rus) (andata 3-1);Eczacibasi Istanbul (Tur) - Vakifbank Istanbul (Tur) (andata 1-3).Challenge Cup - Ritorno Quarti di finale OGGI (ore 20,30): Rebecchi PIACENZA - Rocheville Le Cannet (Fra)(andata 3-1).PIACENZA - Dimenticare il ko in Campionato e conquistare la qualificazione alla semifinale di Challenge Cup.La Rebecchi Nordmeccanica Piacenza insegue due obiettivi stasera al Palabanca contro le francesi del LeCannet. Per vitare il Golden set le emiliane devono vincere anche stasera.

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«Convinto dalsenso della sfidaPer diventare unleader si rinunciaanche a più soldi»

«Sarò sempre gratoa Pesaro, la miacittà: mi ha ridato lagioia di giocare abasket»

Daniel Hackett, 25 anni,playmaker è nato aForlimpopoli da madre italianae da padre americano, il benconosciuto Rudy, ex giocatorenella nostra serie A (Ciamillo)

HACKETT«Io, un vincente grazie a Dio»Il play di Siena: «Sapere che il Signore c’è mi dà ogni giorno forza. Ho detto no aMilano perché negli occhi di Banchi e Minucci ho letto la fame di successi»

Nel nome del padre, l’ex giocatore Rudy, Daniel è diventato grande.Mattatore della Coppa Italia, vinta a a Milano con la Montepaschi, Danielin pochi mesi alla scuola Mens Sana ha fatto passi da gigante: sul pianodella lettura di gioco, delle scelte di tiro e dei ritmi giusti nel momentogiusto. Qualità che, aggiunte a quelle che non si insegnano(cuore,amore per il gioco e per la maglia, agonismo) hanno fatto delragazzo nato a Forlimpopoli da mamma italiana e papà americano unodei migliori italiani in circolazione. E anche uno dei più amati su tutti iparquet. Perchè i tifosi, a qualsiasi bandiera appartengano, sanno

riconoscere e rispettano sempre chi gioca conpassione, regalando emozioni magari anche con untiro sbagliato, o un urlaccio dopo una palla persa.Oggi Daniel è uno dei play più interessanti delnostro campionato e dell’Eurolega; a settembre, aiprossimi Europei, lo sarà in Nazionale, dove conDatome, Aradori, Cinciarini, Gentile e Polonara,

proverà a dimostrare che la nuova onda azzurra è davvero pronta arompere gli argini. a.b.

© riproduzione riservatadi Andrea Barocci

Hackett, che valore dà al successo in Coppa Italia e al premio di miglior giocatore delle Final Eight? «E’ il primo trofeo della mia carriera, dunque è speciale: è importante poter dire, ho vinto una Coppa con Siena.Anche particolare, per uno come me che ama da morire il basket da quando era bambino».

Quanto le è costato dire addio alla sua Pesaro in estate? «E’ stata la scelta giusta. Sia io che il presidente Franco Del Moro eravamo consapevoli che Sienarappresentava per me una rampa di lancio. Mi chiedono: perché ad ogni intervista ringrazi Pesaro? perché è lacittà dove sono cresciuto, quella che mi ha raccolto dopo il mio flop a Treviso e che mi ha restituito la gioia digiocare a basket».

Lasciata Pesaro, stava però per andare a Milano: cosa le ha fatto cambiare idea e dire sì allaMontepaschi? «Le trattative con l’Armani erano state avviate a giugno, ci siamo visti e stavo per chiudere con loro. Poi horicevuto una telefonata dal signor Minucci (il gm della Mens Sana) e ho incontrato lui e il coach Banchi. Mi haconvinto quello che mi proponevano: il senso della sfida. La fame di successi, dopo aver vinto tutto, l’ho letta neiloro occhi. Ecco, io che sono un vincente, mi sono innamorato della loro mentalità vincente. Mi hanno detto chesarei stato al centro del loro progetto tecnico, che avrei avuto un ruolo importante partendo dalla panchina pergiocare come facevo a Pesaro: un play di rottura che mette il suo talento a disposizione della squadra. Così non

ci ho pensato su oltre, e ho firmato».

Datome a luglio ha rinunciato a buona parte del suo ingaggio per rimanere aRoma, lei ad un contratto migliore che le offriva Milano: sta cambiando qualcosanella mentalità dei giocatori italiani? «Quello che ha fatto Gigi, che merita di giocare in piani ben superiori a quelli della serie A,è qualcosa di speciale. Probabilmente al giorno d’oggi per un ragazzo è più importante

poter stare in campo e avere un progetto che lo riguardi. Gigi è l’uomo squadra di Roma: riducendosi l’ingaggio,ha fatto capire che per diventare un leader si può rinunciare anche ai soldi. Lo stesso discorso vale un po’ ancheper me».

Non ha mai pensato che il Daniel tutto cuore e carattere oscuri in quale modo l’altro Daniel, quello chesta facendo progressi enormi nella lettura del gioco e nelle scelte?

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«Un po’ sì. Ma chi capisce di basket sa comunque apprezzare la mia crescita tecnica nei gestioni dei possessi,nel capire quando attaccare o meno, nel gioco in post basso. Però ho ancora tanto da lavorare!».

Hackett e Brown: spesso giocate insieme. Che coppia siete? «Molto dinamica. Ci... sposiamo bene. E poi Bobby è incredibile, un attaccante feroce quanto me. Entrambisiamo agonisti, competitivi. In allenamento ce le diamo di santa ragione, facendoci del bene a vicenda.Ultimamente poi mi ha permesso di fare delle sessioni di tiro con lui dopo il lavoro normale».

Ha vinto il titolo di MVP della Coppa Italia, primo italiano dopo otto anni di dominio straniero: è ilsegnale che sta succedendo qualcosa di speciale? «Un nuovo ciclo è nato, sta crescendo e acquista sempre più fiducia. Gli italiani stanno più tempo in campo oraperché sono loro i giocatori in cui la gente si identifica. E questo fa bene a tutto il movimento».

Daniel, lei è ricoperto di tatuaggi: quanti ne ha? «Ah, ormai non li conto più, ne ho troppi. Anche se non tanti quanti quelli di David Moss! Ma ce n’è uno piùimportante degli altri, una scritta sull’avambraccio sinistro. E’ un versetto della bibbia: “Io posso tutto tramite laforza di Dio”. Lo leggo ogni giorno e mi dà davvero forza. Io so che il Signore c’è. E che le preghiere sonoimportanti: me lo dice sempre papà».

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I PROBLEMI DI JUVE E ROMA Akindele non torna a Caserta Datome in dubbio controMilano

CASERTA - (Lps) Akindele, atteso ieri, non è rientrato a Caserta. Il lungo nigeriano aveva avuto una settimana diriposo per la pausa Final Eight ed era volato negli States. Possibile collegare questo ritardo alla difficilesituazione economica in cui versa il club bianconero, ma coach Sacripanti spera di riavere il suo pivot già oggi odomani a disposizione.ROMA, ALLARME PER DATOME - Datome, leader di Roma, rischia di non giocare il big match contro Milano:sabato contro Varese ha subito un trauma contusivo al ginocchio sinistro. Gli esami hanno evidenziato ilformarsi di una raccolta liquida (edema). Resterà a riposo fino al completo riassorbimento dello stesso. Indubbio dunque la sua presenza domenica.FERENTINO FIRMA CASINI - Carlos Casini, guardia, ex Napoli, ha firmato per Ferentino (Legadue). IntantoTodic passa da Forlì al Khimik Yuzny (Ucr).BASKET E SPONSOR - Il pubblico della A di basket è il più ricettivo verso gli sponsor, sopravanzando gliinteressati alla Nazionale di calcio, al calcio di Serie A, alla F1 e alla MotoGP. Emerge dal rapporto suBasket&Business dal titolo «Campionato di Basket di Serie A: il pubblico e il potenziale di comunicazioni»diffuso dalla Lega.RISULTATI NBA - Brooklyn-San Antonio 86-111, Toronto-New Orleans 102-89, Boston-Denver 118-114 dts(Gallinari 18), Orlando-Portland 110-104, Sacramento-Houston 117-111, Phoenix-Oklahoma 69-97, Memphis-Minnesota 105-88, Miami-LA Lakers 107-97, New York Knicks-LA Clippers 88-102.

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Dalla prossimastagione si andràallo spareggio soloa parità di puntidopo le due partite

TRENTINI BEFFATI DALLADINAMO MOSCA EmanueleBirarelli, centrale dell’ItasTrentino (Foto Galbiati-Fz)

PALLAVOLOLa Cev cambia il Golden set

di Leandro De Sanctis

Non è la svolta perfetta ma non c’è dubbio che sia un bel passo avanti. Loscorso 26 gennaio la Cev, la Confederazione Europea del volley, ha approvatouna variante alla formula del Golden set, che da qualche anno ha inquinatofortemente le coppe europee di pallavolo, minandone la credibilità. Dallaprossima stagione ci sarà ancora il Golden set ma cambierà la strada perarrivarci, riducendo notevolmente l’antisportività che ha caratterizzato la suacontestatissima esistenza. Promotore della novità è stato l’italiano Renato Arena, forte dei malumori che

un po’ ovunque avevano accompagnato questa stupidaformula, che solo il volley, o meglio, la Cev, avevanosposato, con l’intenzione di tenere in vita più possibile lospettacolo pallavolistico mettendo al bando calcoli e setgiocati mandando in campo le riserve a risultatoacquisito. Ci sarà ancora il Golden set, ma solo se al termine delle

due partite le squadre avranno lo stesso numero di punti: vincere 3-0 o 3-1darà 3 punti, vincere 3-2 regalerà due punti alla vincitrice e uno al clubsconfitto. Come avviene nella fase eliminatoria. Tanto per chiarire, con il criterioche verrà adotatto l’anno venturo, Trento non avrebbe subito la beffardaeliminazione ad opera della Dinamo Mosca, che dopo aver vinto 3-2 l’andata, siè risparmiata nel ritorno, cedendo 0-3 e poi aggiudicandosi il set di spareggio.Con la formula che verrà, sarebbe stato promosso Trento, 4 punti a 2.Inevitabile ascoltare il parere dei trentini beffati e dei giocatori della Lube che cercheranno domani sera a Cuneo,di evitare il golden set attuale.

LE REAZIONI - Dice Raphael, regista brasiliano dell’Itas: «Non lo dico solo perché a noi è capitato di uscire inquesta stagione con il Golden set, ma penso che la regola non fosse particolarmente giusta soprattutto per chiaveva vinto nell'arco delle due partite il maggior numero di set. Già creare questa distinzione, se confermata,potrebbe davvero rendere più credibili i playoff 12». Emanuele Birarelli: « Era una regola non equa, questa eventuale correzione potrebbe sicuramente aiutare arenderla più digeribile o comunque più equilibrata; anche la squadra che vince la gara d'andata dovrà infatticercare come minimo di vincere due set e non si assisterà più a partite senza storia come accaduto nelleultime edizioni. Il golden set iandrebbe però giocato al 25° punto anziché al 15° perché credo che in quel modoemergerebbero più facilmente i reali valori delle due squadre. Così com'è, invece, se una delle due squadreinizia male il set è praticamente già condannata: non ci sono margini di recupero» Da Macerata concordano Ivan Zaytsev, Cristian Savani e Dragan Stankovic : «La nuova regola, se davverol’approveranno, sarebbe sicuramente migliore di quella attuale, perché meno "penalizzante" soprattutto nelcaso in cui dovesse arrivare una sconfitta al tie break, dopo aver vinto la prima partita 3-0. Insomma, una via dimezzo accettabile perché secondo noi la cosa più giusta sarebbe comunque la vecchia regola, ovvero dare lapriorità al quoziente set e al quoziente punti, togliendo del tutto il Golden set»

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L’immagine della F138 di PedroDe la Rosa negli ultimi giri diprova a Jerez

Sotto alla Ferrari un buco misteriosoTutti alla ricerca di vantaggi aerodinamici al limite del regolamento e sulla F138è comparsa una fessura: c’è dietro un colpo di genio?

di Fulvio Solms

C’è un buco sulla Ferrari? Oh sì, se è per questo ce ne sono molti. Ma il dubbioche aleggia attorno alla foto pubblicata dal sito www.omnicorse.it è relativo auna possibile interpretazione estrema del regolamento, una di quelle genialateche una volta facevano regolarmente parte dell’arsenale Ferrari e che oggi - manon da oggi: da anni - tutti i tifosi a cominciare dal presidente Montezemolochiedono ai cervelli fumanti di Maranello. Fosse vero, vivaddio.

ULTIMI GIRI - L’8 febbraio scorso, nell’ultima travagliata giornata di proveaffidata a Pedro De la Rosa e in particolare nell’ultima serie di giri, è comparsaquesta feritoia che potrebbe essere un pezzo di sistema ancora incompleto, finalizzato a fare andare in stallo l’alaposteriore. Questa è la sfida della stagione, a parte il must degli scarichi posteriori con funzioni aerodinamiche, edopo che il regolamento tecnico ha bandito (art.3.7.3) ogni foro anteriore che non serva al raffreddamentodell’abitacolo. Lo ha chiesto l’arbitro Charlie Whiting per evitare il fiorire di canalizzazioni fantasiose come quelladella Mercedes di un anno fa, che pescava aria sull’ala posteriore per riportarla avanti e soffiarla su quellaanteriore. Ma il buco sotto alla Rossa potrebbe avere anche la funzione di raffreddamento richiesta. Tuttid’altronde si stanno scervellando in questa direzione, a cominciare dai creativi di Lotus e Mercedes.Se davvero questo passaggio d’aria si completerà con qualcosa - magari nei prossimi test di Barcellona - efunzionerà, la Formula 1 prenderà a sottilizzare sulle differenze tra buco e apertura, foro e fenditura, fessura epertugio, bocca e luce. Noi la facciamo breve, svilendola un po’: sembra la bucalettera della Red Bull 2012 ma inquesto caso la posta va infilata sotto al muso, non sopra. Tale passaggio potrebbe anche indirizzare la venafluida più correttamente verso il fondo della scocca.

NASONE - Ricorda un po’ la bocca d’ingresso del geniale nasone della Ferrari 2008, ma quella soluzione checonvogliava l’aria nella parte superiore del muso è stata vietata. Allo stesso modo non si potrà far stallare l’alautilizzando il meccanismo del DRS (ala posteriore mobile), nè con movimenti del corpo del pilota all’internodell’abitacolo, dopo l’F-duct inventato dalla McLaren nel 2010 e poi copiato un po’ da tutti, fino a che è rimastolegale.L’inventiva richiesta da Montezemolo e dal capo della squadra, Stefano Domenicali, dovrebbe aver spinto itecnici nelle pieghe plissettate del regolamento, per individuare qualche trovata che faccia la differenza, primaancora che tendenza. Per adesso, un’unica certezza: in quella feritoia s’infilano le speranze dei tifosi ferraristi.

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«Da lui per vincereil Tour e ho capitod’avere sbagliato»Cipollini: il Coniapre l’inchiesta

CICLISMO Basso: Sì, ho pagato Fuentes

Testimone nell’Operaciòn Puerto: «Però letrasfusioni mai»

MADRID - L’Operaciòn Puerto continua con testimonianze eccellenti: in aula l’ex corridore tedesco Jorg Jaksche;in videoconferenza da Tenerife dove si sta allenando Ivan Basso. Va ricordato che l’OP è il processo che vedeimputato tra gli altri il medico spagnolo Eufemiano Fuentes, capo di una organizzazione dedita alla vendita esomministrazione di sostanze dopanti, quali EPO, ormoni della crescita, anabolizzanti, e alla praticadell’autotrasfusione di sangue. L’inchiesta ha coinvolto 58 corridori professionisti. Fuentes, tra l’altro, hacambiato avvocato per strategia difensiva.

BASSO - Ivan Basso ha confermato quanto dichiarato alla procura antidoping del Coni,ammettendo la frequentazione del dottor Fuentes. « Una mia iniziativa, non sapeva nullala squadra, non sapeva nulla la mia famiglia. L'ho fatto, perché da piccolo sognavo didiventare il ciclista più forte del mondo ». Il varesino ha confermato di essersi sottoposto a tre prelievi di sangue e di non averne maifatto uso. « L'idea era quella di effettuare le reinfusioni prima del Tour de France, perchédopo aver conquistato il Giro il mio sogno è sempre stato quello di vincere quella corsa.

Solo più tardi ho capito che avevo preso una decisone sbagliata ». Quel Tour è il Tour del 2006, dal qualeBasso fu escluso dopo aver vinto il Giuro, proprio a causa dell’Operaciòn Puerto scoppiata a maggio. Basso si era accordato con Fuentes per un compenso di 70.000 euro e di averne pagate 15.000. « Hoconosciuto Fuentes nel 2001/2002, ma come paziente l'ho contattato nell'inverno 2005, quand'ero nel teamCsc. Credo di essere l'unico ciclista ad aver pagato totalmente per quello che ha fatto e ho accettato dirispondere, perché ritenevo moralmente giusto farlo ».

JAKSCHE - Jorg Jaksche, tedesco, il “Bella Jorg” del dottor Fuentes, ha rivelato di essersi dopato dal '97 in tuttele squadre con cui ha corso: Polti, Telekom, Once, Csc, Liberty, ad eccezione della Tinkoff, che però lo esclusedal Giro 2007 proprio perché implicato nell’Operaciòn Puerto: « Pagano solo gli atleti: tutti noi corridorifirmammo un documento in cui dicevamo che non conoscevamo Fuentes, poi erano gli stessi dirigenti che cispingevano a doparci e ad andare da lui ». E ancora: « Fuentes mi fece trasfusioni di sangue, mi diede Epo, anabolizzanti, ormone della crescita edemoglobina artificiale. Anche della polvere bianca per alterare l'orina in caso di controlli ».

CONTADOR - Il giudice Julia Patricia Santamaría ha rinviato la testimonianza di un altro corridore spagnolo,Marcos Serrano, e negato ad Alberto Contador di testimoniare in videoconferenza: il corridore spagnolo dovràpresentarsi in aula il prossimo venerdì 22 febbraio.

CIPOLLINI - Ultima, ma non meno imprtante, l'apertura di un fascicolo a carico di Mario Cipollini da parte dellaprocura antidoping del Coni, guidata da Ettore Torri. Atto dovuto dopo le rivelazioni della Gazzetta dello Sportdegli atti riguardanti l'ex ciclista toscano nell'inchiesta Operaciòn Puerto. Cipollini, che non è tesserato, può nonrispondere all'eventuale convocazione.

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CICLISMOOman, Appollonio è secondo(r.q.)Tutti in gruppo tranne Wiggins nella prima tappa del Tour dell'Oman-grandi firme. Ha vinto MarcelKittel, il tedescone che un anno fa si aggiudicò due tappe. Primo dei battuti è il molisano DavideAppollonio, poi nelle posizioni d'avanguardia del plotone Boonen, Phinney, Viviani, Guarnieri, quindinella "pancia" Nibali, Cataldo, Contador, Gilbert, Evans, "Purito" Rodriguez. Le attenzioni sonoconcentrate sulla tappa di montagna di giovedì, 152 km con arrivo ai 1235 metri di Akhdhar dove laclassifica sarà ridisegnata e dove nel 2012 si impose Nibali. 1ª tappa, 162 km. Arrivo e classifica: 1. Kittel(Ger) 4h04'59” (media 39,673 km/h); 2. Appollonio; 3. Bouhanni (Fra); 4. Kristoff (Nor); 5. Boonen (Bel) ... 142.(ultimo) Wiggins (Gbr) a .1'21”.LAIGUEGLIA, FESTA 50 ANNI - Si corre sabato e torna a essere l'appuntamento italiano di apertura, come loera stato per i primi 25 anni della sua storia. Percorso di 196 km fra la via Aurelia e l'entroterra di Laigueglia,Alassio e Andora. A Roma, al Coni, è stato presentato il libro “Qui Laigueglia, buongiorno ciclismo” curato daAndrea Fin, nel quale sono raccontate le 49 edizioni della corsa ligure, nata nel 1964 per iniziativa dell'Aziendaturistica locale.SKY BIKE CHANNEL - E' il nuovo canale che Sky dedica interamente al ciclismo. Da oggi alle 18 sui canali131 e 237, gratuitamente fino al 27 febbraio, poi 9,90 euro al mese con la possibilità di provare Bike Channelper sette giorni senza alcun obbligo di abbonamento al prezzo di 4 euro. L'offerta lancio prevede uno sconto del50% sui primi tre mesi.

CONIElezioni, esposto di MasalaROMA - Daniele Masala, campione olimpico e mondiale di pentathlon moderno, ha effettuato un esposto-denuncia sulla posizione, da lui ritenuta non corretta, dell’ex pallavolista Anna Maria Marasi, che vantauna presenza in una manifestazione internazionale nella categoria Master e, secondo questa accezione,non avrebbe potuto essere eletta come atleta.

DOPINGNas Trento, sequestrati 200 farmaciTRENTO - Sette persone vicine al mondo del body building e del kick boxing sono state indagate e oltre200 prodotti dopanti per un giro d'affari stimato intorno ai 10.000 euro sono state sequestrate dai Nas diTrento. Le indagini seguono una precedente inchiesta denominata “Minotauro” che aveva portato nelmaggio del 2012 all'arresto di 14 persone, di cui cinque hanno patteggiato condanne a un anno e mezzodi carcere e multe fino a 4.400 euro.

VELAMura pronto per la OstarCAGLIARI - Una regata in solitaria da Plymouth a Newport sulle orme della leggenda della vela SirFrancis Chichester. La prossima sfida di Andrea Mura e della sua barca Vento di Sardegna è la Ostar,regata atlantica che si svolge ogni quattro anni. Mura lascerà Cagliari a fine aprile per raggiungerePlymouth dove la gara partirà il 27 maggio.SOLDINILIMA- Dopo 42 giorni di navigazione, Giovanni Soldini e Maserati sono a 900 miglia da SanFrancisco, termine della regata partita da New York e passata da Capo Horn. L'arrivo è previsto venerdì.Maserati ha percorso oltre 12.300 miglia.

RUGBYRanking mondiale, scende l’ItaliaROMA - Come previsto, all’Italia costa due posizioni nel ranking mondiale la batosta di Murrayfield.Risalgono Galles (da 10° a 7°) e Scozia (da 12° a 10°).

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IPPICASoldi arretrati: nuvole sempre più nereEntro marzo solo le spettanze del bimestre luglio-agosto, tutto incerto per glialtri crediti

di Mario Viggiani

ROMA - Se fino all’altro giorno l’ippica italiana era messa male, da ieri sta decisamente peggio. L’incontro al Mef,per quella che è stata battezzata “Rappresentanza Unitaria dell’Ippica”, ha portato ancora pessime notizie alsettore ormai con l’acqua alla gola per gli otto mesi di spettanze arretrate da parte dello Stato (a proposito, a chetitolo è stato ammesso al ministero un rappresentante di quella Lega o Unione Ippica che ancora non ha unostatuto?). Le cattive nuovo dicono infatti che i 30 milioni sbloccati dal decreto interministeriale solo per unbimestre del 2012 entreranno nelle tasche degli ippici a metà-fine marzo e che la rimanenza dell’anno passatospunterà fuori solo dopo la ratifica della Corte dei Conti dei bilanci 2011 e 2012 dell'ex Unire o dopo altro decretocome quello del 31 gennaio, se non spalmate nel triennio fino al 2015, recuperandole peraltro con ulteriori tagli alnumero delle corse! Il tutto mentre le spettanze del 2013 dovrebbero essere pagate come sempre a 60 giorni(quindi a marzo quelle di gennaio, e così via).All’interno della rappresentanza ippica, ancora discussioni sul progetto voluto dalla Lega/Unione e appoggiatosolo da una parte del comparto e fortemente avversato dalle altre. Il Mef ha definito un nuovo incontro pervenerdì 22 ma di fondo solo per apportare correzioni al progetto. Intanto richiesto anche un incontro con ilministro Catania, titolare del Mipaaf e fortemente scettico sullo stesso progetto, e fissato invece per domani aRoma un incontro tra le categorie sulle nuove strategie in merito al difficilissimo momento.

DEBITI ESTERI - Le corse in Italia continuano a diminuire, inevitabilmente allo stesso tempo le corse esterecontinua a tamponare un palinsesto che ormai è assolutamente inadeguato, specie da quando sono fuori giocoNapoli e il trotto a Milano e Roma. Il blocco dei soldi che lo Stato deve all’ex Unire e di conseguenza allecategorie ippiche e agli ippodromi coinvolge tuttavia anche un fronte straniero: ovvero la spesa per l’accettazionedel gioco sulle corse estere e sulla loro teletrasmissione, al costo del 3% del movimento scommesse sullestesse. Ebbene, tra i creditori dell’ente ippico c’è anche chi concede tutto questo: dall’Inghilterra, per il pregressonon saldato da metà giugno a dicembre del 2012, avanzano 1.800.000 euro. Metteteci sopra i corrispettivi perFrancia e Sudafrica, e il quadretto è completo... E se un giorno di questi dall’estero staccassero il segnaletelevisivo?

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LE CORSE

OGGI - Ore 18.40 TQQ a Tolosa (Francia, trotto, m. 2950-2975) Jackpot: Quinté 4.610,15 €. Favoriti: .Sorprese: . Corse a Palermo (t, 15.15), Taranto (t, 15.25), Albenga (g, 15.30).IERI - TQQ a Tolosa: Tris 10-12-8, quota 1.234,58 € per 70 vincitori; Quarté 10-12-8-18, quota 2.760,85 € per 5vincitori; Quinté 10-12-8-18-11, n.v. Corse annullate per neve ad Albenga.FRANCIA - Ieri trotto a Vincennes: Prix de Senlis (54.000 €, m. 2100) - 2. Messalina Om 12.8, 6. Lady DianaRosso 13.0, np Maestà di Casei nc, np Miccia Riz nc, Latina Prav rp; Prix de Juan les Pins (42.000 €, m. 2700)- 2. Nuvola di Poggio 14.9, Narissa King rp.

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SANREMO SPORT STORY L’anno scorso lo show della Pellegrini danzante

Negli ultimi anni del Festival, soprattutto dopo l’Olimpiade invernale di Torino 2006, c’è stato un forte impulso allapresenza degli sportivi festivalieri. L’anno scorso in particolare la nuotatrice Federica Pellegrini fu l’autenticamattatrice in una serata speciale, che la vide andare ben oltre il solito striminzito ruolo di ospite.Federica con un look particolare, Federica che scendeva le scale su tacchi altissimi, ballava con disinvolturacome una ragazza qualunque della sua età. E poi gli occhialoni sul naso nel siparietto con il conduttore GianniMorandi.Tredici minuti di ospitata sul palcoscenico, per l’orgoglio della mamma che era seduta in platea a mangiarsi congli occhi la figliola.Prima di scatenarsi nel ballo confessò: «Sono abituata ad avere intorno più acqua che gente...».Dalla presenza fisica di Federica Pellegrini a quella, evocata, della Nazionale femminile di pallavolo, omaggiatada Rocco Papaleo, che affiancava Morandi nella conduzione del Festival.

ANGELI DEL VOLLEY - L’artista lucano colpì e commosse con un monologo che era un sogno ad occhi aperti,fra treni e incontri impossibili, con il papà scomparso e con le pallavoliste azzurre, definite angeli. In realtà, neimesi successivi, un emozionato Rocco Papaleo ebbe modo davvero di conoscere le giocatrici azzurre,andandole a trovare in ritiro nel corso della stagione.Ma la lista degli sportivi protagonisti in vario modo al Festival è davvero lunga e variegata. Dopo i Giochi olimpicitorinesi furono ospitati tutti i medagliati. La Juventus al completò andò a cantare “Il mio canto libero” di LucioBattisti, per un cd confezionato per fare beneficenza. C’è stato l’anno di Totti, spettatore dell’edizione con la suaIlary Blasi.Perfino Marcello Lippi, ct dell’Italia mondiale 2006, andò a Sanremo a cantare con Pupo, Emanuele Filiberto eLuca Canonici.

FANTANTONIO - C’è stato un Cassano naturalmente comico alle prese con l’intervistatrice Antonella Clerici. Sulpalco la Clerici gli chiese se fosse più o meno emozionato rispetto a quando giocava con il Real Madrid alBernabeu e Fantantonio rispose candidamente: « Il calcio è il mio lavoro, qui me la sto facendo addosso». E giùrisate, naturalmente.C’è stato il pilota di Formula 1 Alonso spettatore perchè l’allora moglie Raquel Del Rosario era tra le cantanti ingara, in coppia con Luca Barbarossa.l.d.s.

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Nelle prossimeserate attesa perRoberto Baggio Cisaranno Biaggi e laDi Francisca

SANREMO, FESTIVAL OLIMPICO Tanti sportivi sul palcoscenico dell’Ariston: stasera laPennetta, Tempesti e Montella

di Leandro De Sanctis

Sport e canzoni, spettacolo e sport sempre a braccetto anche sul palcoscenicodel Teatro Ariston. Il Festival di Sanremo ha spesso e volentieri coinvolto icampioni dello sport, idoli trasversali delle varie generazioni che seguono lakermesse canora davanti alla tv. Certo, non è più il Festival di una volta, manon c’è cosa che non sia cambiata negli ultimi cinquant’anni. Quell’ingenuità,quel clima particolare e preso tremendamente sul serio dai partecipanti e dalpubblico, si possono ricordare con malinconica nostalgia ma appartengono ad

un’epoca che semplicemente non c’è più. Ipotizzare oggi gruppi d’ascolto in salotto, conquadernini, penne e voti attribuiti ad interpreti, canzoni elook, sarebbe inutile esercizio di fantasia, in un’era dovetrionfano televoti di dubbia certezza e amicizie virtualicoltivati in solitudine tramite i social network. Il vero peccato del Festival è quello di essersi pian piano

trasformato in una trasmissione televisiva infarcita di spot, che fatalmente nespezzano fastidiosamente il ritmo, ancorché indispensabili per il budget.

OSPITI - Passano gli anni, cambiano conduttori e formule, ma la presenza deglisportivi ad impreziosire le serate festivaliere resta una costante. Insomma,Sanremo come una specie di Olimpiade, con campioni in passerella, chiamatistavolta dal conduttore Fabio Fazio, che avrà in Luciana Littizzetto la sua ormaiabituale e collaudata partner in chiave comica, per assicurare risate in unmomento in cui a dire il vero ci sarebbe poco da ridere. Ma il buonumore èterapeutico, specie nei momenti più difficili. Se una volta c’erano coppie di cantanti ad interpretare una stessa canzone,l’edizione 2013 del Festival, la 63ª, proporrà due canzoni per ogni interprete.Ma solo una andrà avanti, supererà lo scoglio della qualificazione e adannunciare la vincitrice saranno personaggi dello sport e dello spettacolo.

SU RAI1 - In questa prima serata, su Rai1 dalle ore 20.45, la tennista FlaviaPennetta darà il responso per il pezzo di Simona Molinari e Peter Cincotti, iltecnico della Fiorentina Vincenzo Montella (che da giocatore della Sampdoriaera un idolo di Fabio Fazio, gran tifoso blucerchiato) sarà “abbinato” a MariaNazionale, Stefano Tempesti, portiere del Settebello campione iridato e argentoolimpico nella pallanuoto a Londra 2012, dirà quale sarà il pezzo vincente diChiara. Non è una sportiva ma conduce il calcio su Sky: Ilaria D’Amico darà lacanzone vincente di Raphael Gualazzi. Per quanto riguarda gli altri ospiti sportivi, la scaletta non è ancora definita alcento per cento da stasera a sabato. Particolarmente attesa l’ospitata diRoberto Baggio, che non ha mai manifestato grande entusiasmo nell’apparire inTv quando incantava con le sue magie il pubblico del calcio. Nel corso delle cinque serate del Festival ci saranno anche l’asso ella motoMax Biaggi, la regina della scherma Elisa di Francisca, con le altre schermidriciArianna Errigo ed Ilaria Salvatori, la campionessa olimpica di tiro a volo JessicaRossi.

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In alto da sinistra: LucianaLittizzetto, Flavia Pennetta,Elisa Di Francisca, RobertoBaggio. Accanto ilpalcoscenico, sotto Biaggi,Tempesti, Montella

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