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Corso di Analisi e Contabilità dei Costi 5_L’utilizzo dei costi per determinare il prezzo e per...

Date post: 03-May-2015
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Corso di Analisi e Contabilità dei Costi 5_L’utilizzo dei costi per determinare il prezzo e per misurare l’efficienza aziendale - Configurazioni di costo - Costi standard
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Corso di Analisi e Contabilità dei

Costi

5_L’utilizzo dei costi per determinare il prezzo e per misurare l’efficienza aziendale- Configurazioni di costo- Costi standard

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Analisi e contabilità dei costi Massimo Ciambotti

L’utilità del costo di prodotto

Conoscere il costo unitario che un’azienda deve sostenere per realizzare un prodotto è utile (come abbiamo già detto):

A. Per determinare il PREZZO DI VENDITA

B. Per misurare l’EFFICIENZA AZIENDALE

e conseguentemente per supportare le DECISIONI AZIENDALI e il SISTEMA DI CONTROLLO

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Analisi e contabilità dei costi Massimo Ciambotti

Il costo di prodotto in base alle configurazioni di costo

Nel processo di calcolo del costo pieno di prodotto può essere utile identificare degli aggregati intermedi, ovvero delle stratificazioni di costi sulla base delle quali

determinare il prezzo di vendita valutare l’efficienza aziendale

Questi risultati intermedi individuabili dalla stratificazione sono delle:

CONFIGURAZIONI : aggregati (o addensamenti) di costi a DI COSTO carattere intermedio che sommano solo

alcune categorie di costi

«COSTI DIVERSI PER SCOPI CONOSCITIVI DIVERSI»

J.M. Clark (1923)

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Le configurazioni di costo

Configurazione Configurazione Voci di costo sommateVoci di costo sommate Funzione informativaFunzione informativa

COSTO PRIMO = Materie prime dirette+ MOD diretta+ Consumi diretti di fattori+ Costi diretti industriali (es. lavorazioni di terzi su m.p.)

Controllo dell’efficienza nell’utilizzo delle m.p. e della MOD direttaValutazione delle rimanenze finali di prodotti finiti

COSTO DI FABBRICAZIONE (o costo di produzione)

COSTO PRIMO+ Costi indiretti industriali (es. manutenzioni, ammortamenti generali)

Valutazione delle rimanenze finali di prodotti finiti e semilavorati e delle costruzioni in economia

In certi casi è utile isolare il soloCOSTO DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE =Tutti i costi industriali (sia diretti che indiretti), tranne i costi per l’acquisto m.p. e i costi per lavorazioni esterne

Permette di valutare:-la convenienza tra produzioni alternative-l’efficienza comparata (rispetto cioè ad altre aziende) del processo di trasformazione-la convenienza a esternalizzare il processo di trasformazione

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Le configurazioni di costo

Configurazione Configurazione Voci di costo sommateVoci di costo sommate Funzione informativaFunzione informativa

COSTO DI FABBRICAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE

COSTO DI PRODUZIONE+ Costi commerciali diretti e indiretti

Valutazione sulla redditività comparata di commesse/prodotti

COSTO PIENO (o costo aziendale complessivo)

COSTO DI COMMERCIALIZZAZIONE+ Costi amministrativi + Costi ‘di politica’ (R&S, pubblicità, formazione R.U.)+ Oneri finanziari+ Oneri tributari

Supporto alla formulazione del prezzo di vendita (deve essere aggiunto un mark-up)

COSTO ECONOMICO-TECNICO

COSTO PIENO+ Oneri figurativi (interesse di computo per investimento privo di rischio, ev. stipendio direzionale, ev. fitti figurativi)

Supporto alla formulazione del prezzo di vendita (deve essere aggiunta remunerazione per il rischio)Valutazione economicità aziendale

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A- La determinazione del prezzo secondo il metodo del cost-plus-pricing

COSTO ECONOMICO-TECNICOCosto pieno+ ev. stipendio direzionale (a)+ interesse di computo (b)+ ev. fitti figurativi (c)

Se costo economico-tecnico = prezzoi ricavi saranno sufficienti per compensare a, b, c

E’ tuttavia necessario aggiungere una quota al costo economico-tecnico per remunerare anche il rischio sopportato dall’imprenditore (n.b. un settore rischioso come quello delle ICT richiede una remunerazione più alta).

PREZZO DI

VENDITA

+ compenso per il rischio

(profitto atteso)

Quale base utilizzare per determinare il prezzo di vendita?

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A- La determinazione del prezzo secondo il metodo del cost-plus-pricing

COSTO PIENO:Costo di fabbricazione e commercializzazione+ Costi di R&S, pubblicità e simili+ Oneri finanziari+ Oneri tributari

Se costo pieno = prezzoi ricavi non saranno sufficienti per remunerare gli oneri figurativi né per remunerare i fattori in posizione residuale (l’imprenditore)

E’ dunque necessario stimare bene il mark-up che deve riuscire a compensare sia il rischio che gli oneri figurativi

+ mark-up

(%)

PREZZO DI

VENDITA

Quale base utilizzare per determinare il prezzo di vendita?

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A- La determinazione del prezzo secondo il metodo del cost-plus-pricing

Nelle aziende i costi di fabbricazione sono spesso quelli più rilevanti per cui si tende a trascurare il peso delle altre voci di costo

Non è una scelta opportuna: essa può rilevarsi controproducente quando si decide

IL PREZZO DI VENDITA DI LUNGO PERIODO

Nel breve periodo l’azienda si accontenta di un margine di contribuzione positivo (copertura costi variabili), mentre nel lungo è necessario coprire tutti i costi, sia variabili che fissi, sia quelli di produzione che quelli amministrativi, commerciali, ecc., sia i costi reali che i costi figurativi

E se utilizziamo il costo di fabbricazione o il costo primo per determinare il prezzo di vendita?

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Il COST-PLUS PRICING

È praticabile quando: - il prezzo non è fissato dal mercato- la domanda è rigida - la capacità produttiva è stabile

Possiede alcuni limiti: - è un metodo soggettivo (occorre attribuire i costi indiretti tra i prodotti in base a criteri di riparto)- è un metodo non preciso perché per calcolare il costo unitario è necessario stimare i volumi di vendita futuri

Ma ha anche alcuni vantaggi:- è semplice da calcolare - rappresenta un limite minimo al di sotto del quale il prezzo non deve scendere- favorisce la stabilità dei prezzi perché limita discrezionalità dei manager

A- La determinazione del prezzo secondo il metodo del cost-plus-pricing

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B- I costi unitari standard per verificare l’efficienza

Il costo unitario effettivo

(a posteriori)

Il controllo di gestione si basa sul confronto periodico tra costi effettivi e costi previsionali (o costi-obiettivo)

Fra le varie tipologie di costi previsionali è importante distinguere:

COSTI STANDARD ( costi ideali o teorici )

che vengono calcolati dal management e dai tecnici della produzione in base alle capacità tecniche aziendali

Il costo unitario previsionale

(a priori)

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STRUMENTI DI CALCOLO

distinta-base per stimare consumo (Q) di materie prime e ufficio acquisti per stimare costo standard (€)

sistema dei tempi e metodi

parametro (n. macchina) di costi

conoscenze pregresse o dati tecnici

ELEMENTI DI COSTO STANDARD

Costo materie prime a

Costo MOD diretta

Costi generali variabili

Costi generali fissi

B- I costi unitari standard per verificare l’efficienza

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ELEMENTI DI COSTO STANDARD

Costo materie prime : Q X costo unitario a

B- I costi unitari standard per verificare l’efficienza

Formulazione dello standard fisico

-Condizioni operative standard

-Livello di efficienza desiderato

-Grado di motivazione atteso

Formulazione dello standard monetario

-Andamento dei mercati

-Vincoli di approvvigionamento

-Volumi di acquisto

-Obiettivi e politiche aziendali in relazione a rapporti con fornitori

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B- I costi unitari standard a supporto del controllo di gestione

I costi standard sono funzionali al controllo perché permettono di:- definire a priori gli obiettivi di costo che l’azienda deve

conseguire => redigere il budget- definire gli obiettivi che i manager e il resto del personale

devono realizzare (e che saranno poi confrontati con i risultati conseguiti) => motivare, orientare il comportamento e valutare le performance del personale

- valutare i costi effettivi sostenuti dall’impresa => controllare la gestione se si è svolta in modo conforme ai piani e sollecitano il management ad un’azione correttiva

Inoltre, essi definiscono il costo su cui calcolare il mark-up quando non sono disponibili dati consuntivi sui costi di prodotto = > definire il prezzo di vendita in modo immediato

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Affinché i costi standard siano realmente utili al controllo di gestione, dobbiamo ricordarci che il confronto tra budget e consuntivo deve essere fatto

sempre sulla base del medesimo livello di attività.

B- I costi unitari standard a supporto del controllo di gestione

Se cambia il livello di attività (es. n. output richiede nuovomacchinario)

alcuni costi variano di entità (es. i costi di ammortamento dei macchinari aumentano di uno “scalino”)

Per separare gli scostamenti che dipendono dal diverso livello di attività (prodotti finiti realizzati) e che dunque non sono imputabili a scelte errate dei manager è possibile redigere il c.d.

BUDGET FLESSIBILE

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B- I costi unitari standard a supporto del controllo di gestione

BUDGET STATICO: è il tradizionale budget che viene redatto all’inizio dell’esercizio e che descrive il livello di attività programmate

RISCHIO: si mantiene un modello di gestione che non corrisponde più alla realtà operativa quando cambiano le quantità prodotte

BUDGET FLESSIBILE: si tratta di un budget che riproduce, per i diversi livelli di attività, gli obiettivi di costo che l’impresa dovrebbe raggiungere a parità di efficienza interna nell’utilizzo degli input produttivi e di efficacia esterna negli acquisti

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B- Esempio di budget flessibile

BUDGET FLESSIBILE A STRUTTURA COLONNARE

Voci di spesa (costi indiretti)

Centro magazzino

Q= 5.000 Q=10.000 Q= 15.000

Stipendi e oneri 30.000,00 60.000,00 90.000,00

Attrezzature 70.000,00 100.000,00 110.000,00

Ammortamenti 100.000,00 100.000,00 200.000,00

Energia elettrica 110.000,00 150.000,00 170.000,00

310.000,00 356.000,00 500.000,00

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B- Esempio di budget flessibile

BUDGET FLESSIBILE A STRUTTURA TABULARE

Voci di spesa (costi indiretti)

Centro magazzino Centro produttivo

Ipotizzando di produrre Q= 23.000 prodotti

Componente fissa

(€)

Componente variabile per 1 prodotto

in più

Componente fissa(€)

Componente variabile per 1 prodotto

in più

Stipendi e oneri 180.000 10,00 400.000 2,00

Attrezzature 100.000 5,00 500.000 7,00

Ammortamenti 100.000 - - -

Energia elettrica 150.000 3,00 30.000 1,00

530.000 930.000

Al variare della quantità posso stimare immediatamente il nuovo

obiettivo di budget

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

Esempio

Ho prodotto 1.000 unità in più

P.F.Q q unitario c.u. € q totale costo tot.€ h unitaria costo €/h h totali costo tot.€

budget 10.000 0,1 70,00 1.000 70.000 5 8,60 50.000 430.000 consuntivo 11.000 75,00 1.260 94.500 9,00 52.800 475.200

CONSUMO DI M.P. CONSUMO DI MOD

Ho sostenuto 69.700 euro di costi in più:

CONSUNTIVO - BUDGET(94.500+475.200) - (70.000+430.000)= 569.000 - 500.000 = 69.700

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

Esempio

La variazione di costi (Δ 69.700) è imputabile solo alla quantità?

P.F.Q q unitario c.u. € q totale costo tot.€ h unitaria costo €/h h totali costo tot.€

budget 10.000 0,1 70,00 1.000 70.000 5 8,60 50.000 430.000 consuntivo 11.000 75,00 1.260 94.500 9,00 52.800 475.200

CONSUMO DI M.P. CONSUMO DI MOD

Standard fisici unitari Costi standard unitariconsumo input per unità di prodotto

costo di una unità di input

x xVolumi effettivi di output

Per analizzare gli scostamenti utilizzo questa formula:

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

Esempio

Se variazione dovuta solo alla QUANTITA’avrei avuto a parità di efficienza interna e efficacia negli acquisti

P.F.Q q unitario c.u. € q totale costo tot.€ h unitaria costo €/h h totali costo tot.€

budget 10.000 0,1 70,00 1.000 70.000 5 8,60 50.000 430.000 consuntivo 11.000 75,00 1.260 94.500 9,00 52.800 475.200

CONSUMO DI M.P. CONSUMO DI MOD

11.000(volumi effettivi

di output)

0,1(consumo standard unitario)

70(costo standard unitario)

Per le m.p.: x x = 77.000

11.000(volumi effettivi

di output)

5(consumo standard unitario)

8,60(costo standard unitario)

Per la mod: = 473.000 x x

550.000

550.000 – 500.000 = 50.000 è la differenza imputabile a mutamento di quantità

Budget

flessibilizzato

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

EsempioP.F.Q q unitario c.u. € q totale costo tot.€ h unitaria costo €/h h totali costo tot.€

budget 10.000 0,1 70,00 1.000 70.000 5 8,60 50.000 430.000 consuntivo 11.000 75,00 1.260 94.500 9,00 52.800 475.200

CONSUMO DI M.P. CONSUMO DI MOD

CONSUNTIVO BUDGET (10.000 pz)

569.000 – 500.000 = 69.700

BUDGET (11.000 pz) BUDGET (10.000 pz)

550.000 – 500.000 = 50.000 differenza imputabile a mutamento di quantità

La differenza tra 569.000 e 550.000 è allora imputabile a:

• mutamento nei prezzi dei fattori (effettivamente il costo unitario di m.p. e il costo orario di mod sono cambiati)

e / oppure• mutamento nei consumi dei fattori (q di materie prime e h di mod consumate)

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

La variazione imputabile ad un mutamento nei prezzi dei fattori si calcola come

xPrezzo effettivo input - Prezzo standard inputΔ prezzo = Unità input effettive

75 € 70 € 1.260Per le m.p.: - x = 6.300

9 € 8,60 € 52.800Per la mod: - x = 21.120

27.420

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

La variazione imputabile ad un mutamento nei consumi di input si calcola come

1.260 70€Per le m.p.: - (11.000*0,1) x = 11.200

xUnità input effettive - Unità input standard flessibilizzata rispetto ad output effettivo

Δ efficienza = Prezzo standard input

52.800 8,6€Per la mod: x = -18.920

-7.720

- (11.000*5)

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Il budget flessibile nell’analisi degli scostamenti

In definitiva la variazione registrata nei costi è così spiegabile:

50.000 per variazione di volume27.420 per aumento nei prezzi dei fattori produttivi-7.770 per diversa efficienza nell’utilizzo dei fattori (compensazione)69.700

L’aumento dei prezzi può dipendere da:• Minor capacità contrattuale del responsabile acquisti• Aumento dei prezzi generalizzato ed inaspettato• Il non ottenimento di sconti e abbuoni attesi• Non accurata previsione dei prezzi in fase di budget

La minor efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi può dipendere da:• Scarsa competenza degli operai (impiegano più tempo a svolgere le

mansioni)• Errata programmazione delle attività da parte dei responsabili di produzione• Scarsa manutenzione delle macchine (insorgere di scarti e tempi morti)• Errata stima in fase previsionale dei costi standard (es. stima effettuata senza

considerare le condizioni operative della singola azienda)


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