1 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
CORSO DI FORMAZIONE PER FORMATORI NAZIONALI DI AREA TECNICO SPECIFICA
Il sistema della Formazione
Roma, 18 giugno 2017
Giovanni Esposito
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AGENDA
1. Il processo del percorso formativo 2. Le tipologie della formazione: una
proposta di classificazione 3. La progettazione, pianificazione e
conduzione di una lezione: tecniche di comunicazione didattica
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1.IL PROCESSO DEL PERCORSO FORMATIVO
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L’ambiente turbolento
• Cambiamento in costante accelerazione • Produzione di conoscenze, accrescimento
del sapere e il suo accumulo • Problema della trasmissione di questi
nuovi saperi • Nuove professioni nello sport • Esigenza della formazione per utilizzare
conoscenze nuove finalizzate a molteplici aspetti della vita sportiva
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Che tipo di formazione?
Formazione
Realtà
L’apprendimento ha luogo in contesto (il Corso) per essere applicato in un altro (aula, palestra….)
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Cosa significa formare?
• Aiutare persone, gruppi e organizzazioni ad apprendere per cambiare: per raggiungere meglio i propri obiettivi ed i traguardi organizzativi che si propongono in rapporto con l’ambiente;
• Aiutare a evolvere in termini di conoscenze, di capacità, di atteggiamenti (COMPORTAMENTI): – A volte trasmettendo precisi contenuti; – A volte aiutando a riflettere sulla esperienza; – Sempre più frequentemente agendo su entrambi i
piani contemporaneamente.
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Quando si è competenti? • L’acquisizione di un livello determinato di
competenza può essere vista come la capacità di un individuo di usare e combinare le sue conoscenze e abilità in accordo con le varie richieste del contesto.
• E’ opportuno considerare non solo gli aspetti cognitivi e tecnici della competenza, ma anche quelli motivazionali e valoriali.
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Macro obiettivi della formazione • SAPERE: miglioramento “quantitativo” di dati di
conoscenza, di nozioni, di elementi concettuali
• SAPER FARE: miglioramento “qualitativo” di capacità tecniche/motorie, legate alle modalità specifiche richieste per svolgere particolari attività
• SAPER ESSERE: miglioramento inteso sia come approfondimento degli elementi di conoscenza su di sé, sulle proprie modalità di strutturare la relazione sociale, sia come evoluzione del proprio modo di agire nel contesto sociale in generale o all’interno di gruppi, organizzazioni, istituzioni
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Il processo di formazione • Comprende una serie di attività che si
esplicano in un territorio per definizione interdisciplinare, nel quale confluiscono le più diverse discipline sociali o tecniche (forti componenti psicosociali);
• E’ largamente condivisa la rappresentazione dell’insieme delle azioni ed operazioni che designano il campo della formazione rispetto ad una sequenza di momenti determinati.
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Schema del processo formativo 1) Analisi dei bisogni
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1) L’analisi dei bisogni
• Serve per capire quale tipo di formazione occorre promuovere all’interno di una organizzazione sportiva;
• Una formazione maggiormente “mirata”, orientata a soddisfare bisogni reali, misura anzitutto la sua aderenza alla realtà nella dimensione di concretezza, di effettiva incidenza nella vita degli individui nell’organizzazione sportiva.
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Cosa analizzare • In questa prima fase si raccolgono elementi per
definire, nel modo più circoscritto possibile, quale è il “prodotto in uscita” concretamente individuabile che l’azione formativa si prefigge cercando di rispondere alle seguenti domande: – L’obiettivo formativo è opportuno? – Quale relazione esiste tra organizzazione e capacità
da sviluppare, fabbisogni formativi percepiti e necessari?
– Quali ruoli devono essere coinvolti nel processo di formazione?
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I soggetti coinvolti (a diverso titolo)
TRIANGOLO NEGOZIALE
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Identificare il sistema di riferimento in cui si sviluppa l’intervento formativo
• Variabili strutturali: descrizione formale, livelli gerarchici,organigramma, risorse;
• Variabili tecnologiche: impianti, macchine, attrezzature, metodi di lavoro, know-how;
• Variabili umane: aspettative e preparazione dei soggetti;
• Variabili sociali: clima, cultura, appartenenza, leadership, conflitti, modalità direzionali;
• Variabili relative ai meccanismi operativi: procedure, flussi, valutazione, supervisione;
• Variabili relative alla relazione tra sottosistema e ambiente: altre unità organizzative, ambiente esterno.
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Le fasi del processo diagnostico 1. Il rapporto con il committente
(valorizzare la sua analisi implicita); 2. Il coinvolgimento degli utenti (rilevare i
loro problemi professionali e confrontarli con la diagnosi fatta dalla committenza – sistema cliente);
3. L’ipotesi diagnostica provvisoria (accettabilità della diagnosi e coinvolgimento degli specialisti disciplinari che integrano la diagnosi con il loro apporto)
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Come rilevare l’analisi dei bisogni • Osservazione diretta (problemi operativi e
implicazioni soggettive) • Intervista individuale o di gruppo (è da
privilegiare per la ricchezza di dati che consente di ottenere e la possibilità di approfondire taluni aspetti a seconda dell’interlocutore);
• Questionario o altri strumenti analoghi che si basano sulla compilazione di uno scritto (popolazione molto ampia; consente di ottenere dati di superficie rispetto all’oggetto di indagine)
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La dialettica negoziale e gli obiettivi formativi
ANALISI BISOGNI
DEFINIZIONE OBIETTIVI
FORMATIVI* Committenti
Partecipanti
Formatori
*Risultato in uscita dell’apprendimento ottenuto (performance che i discenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti in determinate condizioni, misurata con criteri definiti)
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Schema del processo formativo
2) Progettazione dell’intervento
1) Analisi dei bisogni
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2) La progettazione dell’intevento
• L’obiettivo di questa seconda fase è quello di prefigurare il modello di intervento formativo che più si adatta a tradurre in termini di risultati le necessità emerse in fase di analisi dei bisogni;
• Oltre agli aspetti puramente pedagogici e didattici, si tratta di programmare anche gli aspetti organizzativi e logistici;
• I Soggetti coinvolti sono i responsabili organizzativi della formazione e/o i formatori.
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I tre principali aspetti logici della progettazione formativa
1. La definizione degli obiettivi didattici 2. La progettazione dei contenuti 3. La progettazione di massima delle
metodologie
21 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
1. Gli obiettivi didattici
• Devono consentire la possibilità di verificare se, e in quale misura, l’apprendimento è avvenuto nella direzione voluta;
• Devono essere comunicati in anticipo ai partecipanti; • Tendenzialmente osservabili e misurabili rispetto al
risultato atteso dal formatore e dai formandi; • Pertinenti e concreti rispetto alle finalità dell’azione
formativa; • Chiari, ovvero non diversamente interpretabili; • Congruenti e realizzabili in rapporto al profilo dei
partecipanti.
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Esempio di definizione degli obiettivi didattici
1.1. In quale area qualitativa di apprendimento si colloca il bisogno professionale rilevato nella formazione dei formatori?
AREA DELLE LOGICHE
- Teorie dell’apprendimento;
- Deontologia del formatore;
- Stili di rapporto pedagogico;
- Rapporti formazione/organizzazione;
- …..
AREA DELLE METODICHE
- La ricerca d’aula;
- La lezione;
- I casi di analisi;
- Le simulazioni;
- ……
AREA DELLE TECNOLOGIE
- La gestione delle slide;
- La gestione della lavagna luminosa;
- L’uso del video tape;
- La gestione della lavagna a fogli mobili;
- ……
1.2. Disaggregazione dei diversi obiettivi didattici che insieme compongono l’obiettivo generale di apprendimento.
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Un esempio di obiettivo didattico opportunamente definito
• Dato un campione ed un tema di ricerca sociale in un contesto sportivo specifico (condizione) essere in grado di costruire un questionario di indagine (performance) che contempli visibilmente una raccolta di dati oggettivi, di dati di atteggiamento e di dati di comportamento, usando: scale valutative, scale temporali, domande aperte e domande chiuse (criterio)
24 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
2. La progettazione dei contenuti
• I contenuti sono le informazioni sulle quali impegnare modalità e stili apprenditivi;
• Sono i saperi e i saper fare, ma possono anche essere le informazioni che possiamo indurre dall’osservazione di quanto i partecipanti vanno facendo e comunicando
L’intento dell’impresa formativa è quello di attivare su determinati temi e argomenti le capacità (skills) necessarie all’elaborazione dei contenuti
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Elaborazione e organizzazione dei contenuti
• In seguito all’individuazione dei contenuti è necessario stabilire ordini di grandezze e priorità, in base ai quali talune informazioni dovranno essere enfatizzate;
• Tempo e tipologia di formazione condizionano la trasmissione dei contenuti a modelli: – Sequenziali (obbediscono a criteri di coerenza
lineare (A precede B); – Sistemici (è possibile saltare alcuni passaggi logici
del primo modello).
26 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Dipende in misura rilevante sia dalla concezione di formazione implicitamente o esplicitamente assunta dai responsabili del progetto, sia dal lavoro di “adattamento” della concezione stessa alla specifica situazione per la quale si progetta l’intervento di formazione con 2 opzioni:
Ottimizzare la coerenza tra cultura organizzativa esistente ed il proprio orientamento metodologico (conferma della cultura esistente)
Inserire elementi di dissonanza rispetto alla cultura organizzativa esistente (cambiamento della cultura esistente)
3. La progettazione di massima delle metodologie
27 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Schema del processo formativo
2) Progettazione dell’intervento
3) Attuazione dell’intervento
1) Analisi dei bisogni
2 bis) Preparazione dell’intervento
28 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
3) Il momento attuativo della formazione
• Tradurre in pratica il progetto formativo apportando tutti gli aggiustamenti necessari, adottando e riadattando i metodi senza perdere di vista gli obiettivi;
• I Soggetti coinvolti sono i responsabili organizzativi della formazione e/o i formatori e i partecipanti.
29 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Schema del processo formativo
2) Progettazione dell’intervento
3) Attuazione dell’intervento
4) Valutazione dei risultati
1) Analisi dei bisogni
2 bis) Preparazione dell’intervento
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4) La valutazione dei risultati • Verifica di apprendimento: l’obiettivo è quello di
validare o verificare con opportuni strumenti l’avvenuto apprendimento;
• Verifica di trasferimento (ovvero di uso lavorativo dell’apprendimento): verificare (rispetto all’organizzazione) il reale utilizzo - durante la normale attività organizzativa - dell’apprendimento acquisito;
• I soggetti coinvolti tornano ad essere identici a quelli della fase dei bisogni (diversi interessi a valutare): – Committenti; – Formatori o responsabili organizzativi della formazione; – Partecipanti o parte di essi.
31 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Un approccio realistico: concentrare la valutazione sui cambiamenti diretti
• Reazione: ossia il gradimento dei destinatari nei confronti del programma;
• Apprendimento: ossia l’acquisizione di conoscenze (sapere), capacità (sapere fare), atteggiamenti (saper essere);
• Comportamento: ossia l’esercizio effettivo di conoscenze, capacità e atteggiamenti;
• Risultati: ossia il conseguimento di effetti desiderati di performance come conseguenza dell’assunzione di comportamenti
32 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
2) Progettazione dell’intervento
3) Attuazione dell’intervento
4) Valutazione dei risultati
1) Analisi dei bisogni
2 bis) Preparazione dell’intervento
33 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
2. LE TIPOLOGIE DI FORMAZIONE:
UNA PROPOSTA DI CLASSIFICAZIONE
34 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione: tipologie
Ø Formazione imitativa
35 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La formazione imitativa
Ø Obiettivo: la preparazione dei giovani al lavoro operativo, riproduzione di un modello proposto, certezza delle conoscenze, la trasmissione di modelli di comportamento e modelli valoriali
Ø Concezione dell’uomo: da guidare Ø Concezioni dell’apprendimento: centratura sugli stimoli da
dare ai partecipanti Ø Esigenze dell’organizzazione: disporre di apporti
standardizzati Ø Ruolo del formatore: propositore di modello e dispensatore
di rinforzi, modello da imitare Ø Parametro della valutazione: rispondenza al modello
36 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione: tipologie
Ø Formazione imitativa
Ø Formazione colmativa
37 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione colmativa
Ø Obiettivo: la trasmissione e la riproduzione della conoscenza (evoluzione rapida del sapere tecnico specialistico), adeguamento al sapere istituito attraverso apprendimento individuale e apprendimento di gruppo
Ø Concezione dell’uomo: da coltivare Ø Concezioni dell’apprendimento: centratura sulle
conoscenze Ø Esigenze dell’organizzazione: disporre di sapere tecnico
specialistico aggiornato Ø Ruolo del formatore: esperto di contenuti, ripropositore di
conoscenza Ø Parametro della valutazione: verifica dell’apprendimento
38 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione: tipologie
Ø Formazione imitativa
Ø Formazione colmativa
Ø Formazione integrativa
39 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione integrativa Ø Obiettivo: integrazione della conoscenza, aumento della
coesione e empowerment, soddisfazione non solo di bisogni primari ma anche di bisogni secondari
Ø Concezione dell’uomo: da integrare Ø Concezioni dell’apprendimento: centratura sulle
dinamiche del gruppo Ø Esigenze dell’organizzazione: integrazione e appartenenza
all’organizzazione Ø Ruolo del formatore: animatore, esperto di contenuti e di
processi Ø Parametro della valutazione: socializzazione e
partecipazione al gruppo
40 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione: tipologie
Ø Formazione imitativa
Ø Formazione colmativa
Ø Formazione integrativa
Ø Formazione maturativa
41 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La Formazione maturativa Ø Obiettivo: produrre creatività e lavoratori della
conoscenza, superare scissione tra fare e pensare Ø Concezione dell’uomo: da responsabilizzare e rendere
autonomo Ø Concezioni dell’apprendimento: centratura sull’individuo
che analizza ed elabora Ø Esigenze dell’organizzazione: pensiero critico e creativo Ø Ruolo del formatore: analista della complessità, esperto
di processi di produzione di conoscenza Ø Parametro della valutazione: capacità di analisi e di
diagnosi
42 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
3. La progettazione, pianificazione e conduzione di
una lezione: tecniche di comunicazione didattica
43 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
AREA DELLA
COMPETENZA
INDICATORI
di obiettivi didattici
Tipologia di
Obiettivi didattici
CONOSCENZE
(dimensione cognitiva dichiarativa e procedurale)
Riconoscere, elencare, descrivere, affermare, presentare, definire, ecc..
Conoscenza di principi generali, concetti e teorie. Conoscenza di fatti specifici, procedure e regole.
CAPACITA’/
ABILITA’ (dimensione operativa o
procedurale)
Fare, realizzare, costruire, risolvere, tradurre, rimontare, utilizzare, ricomporre, ecc..
Capacità intellettuali e di problem solving. Capacità operative e manuali.
COMPORTAMENTI
(dimensione relazionale)
Cooperare, sensibilizzare, delegare, motivare, coordinare, comunicare, ecc..
Comportamenti prescrivibili. Comportamenti non prescrivibili (o euristici)
44 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Il percorso didattico
• A seconda della durata dell’intervento formativo può essere articolato in uno o più moduli didattici (detti unità didattiche)
• Il modulo didattico: – È un sotto percorso di apprendimento logico e
finito – Deve avere per oggetto almeno un obiettivo
didattico – Deve avere per oggetto almeno un contenuto di
apprendimento
45 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Correlazione tra obiettivi e contenuti di apprendimento
L’esempio nella formazione per formatori
OBIETTIVI DIDATTICI CONTENUTI di APPRENDIMENTO
Conoscere le più recenti novità nel campo della formazione continua per i tecnici sportivi;
1. Le principali novità contenute nello SNAQ 2. I principali riflessi organizzativi negli Enti di
promozione sportiva.
Identificare le fasi del processo formativo; 1. Definizione di processo di formazione 2. Le fasi del processo di formazione
Descrivere gli attori del processo formativo; 1. Il significato di attori del processo formativo 2. Attori e fasi del processo di formazione
ecc…
46 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Metodologie didattiche Metodologie centrate sull’ascolto: - LEZIONE - LETTURE - ESERCITAZIONI NOZIONISTICHE - FILMATI DIDATTICI - TESTIMONIANZE
Metodologie centrate sul coinvolgimento: - ESERCITAZIONI DI PROBLEM SOLVING - ESERCITAZIONI ADDESTRATIVE - ESERCITAZIONI SU CASI (AUTO-CASI) - SIMULAZIONI - BRAINSTORMING - DISCUSSIONI (in plenaria o Forum)
47 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La lezione
• Gli inconvenienti maggiori di questa tecnica di insegnamento sono riconducibili al ruolo passivo nel quale sono relegati i discenti, il che comporta: – Scarsa memorizzazione dei concetti – Rapida caduta del livello di attenzione – Apprendimento circoscritto agli aspetti
teorici ed astratti della materia, senza collegamenti con la prassi quotidiana
48 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Quando utilizzarla
Va impiegata solo nelle situazioni di reale utilità
L’unico obiettivo didattico: trasmissione di conoscenze in forma già strutturata, cioè in modo filtrato dalla personalità e
dalle conoscenze del docente
Per poter aumentare le probabilità di raggiungere l’obiettivo di una effettiva acquisizione delle nozioni trasmesse è necessario fa seguire alla lezione una attività esercitativa
49 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Attenti alla disinvoltura • Le capacità individuali, la facilità nei rapporti
interpersonali, la disinvoltura e l’estroversione possono favorire il risultato finale della docenza ma occorre accuratezza nella preparazione
• Spesso persone carismatiche che giungono in aula senza una preparazione adeguata e congruente con quella situazione, ottengono risultati personalmente molto positivi in termini di simpatia, ma assolutamente negativi sul piano dell’apprendimento
50 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La progettazione della lezione
1. L’ordine di presentazione degli argomenti
2. L’uso di sussidi visivi 3. Il materiale di supporto da distribuire
51 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Percorso deduttivo Percorso induttivo
Percorso storico-temporale Percorso per problemi
• Premessa
• principi generali
• sviluppo argomenti
• conseguenza pratiche/esempi
• Caso particolare/situazione specifica
• Riflessioni
• formalizzazione in concetti teorici delle riflessioni fatte
• Conseguenze applicative/altri casi
• Domande significative
• Scopo (Perché è importante parlarne)
• Soluzioni (concetti)
• conseguenza pratiche/esempi
• Ripercorrere le tappe storiche
• ..o l’iter procedurale
• …o il processo tecnico
COINFO Franco Bochicchio e Francesca Grassi
52 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La scelta dei metodi AREA DELLA
COMPETENZA INDICATORI
di obiettivi didattici Metodologie
didattiche
CONOSCENZE
(dimensione cognitiva o dichiarativa)
Riconoscere, elencare, descrivere, affermare, presentare, definire, ecc..
Lezione Esercitazioni nozionistiche Filmati didattici Discussione
CAPACITA’/ABILITA’
(dimensione manuale o procedurale)
Fare, realizzare, costruire, risolvere, tradurre, rimontare, utilizzare, ricomporre, ecc..
Lezione Esercitazioni addestrative e di problem solving Simulazioni Discussione Filmati didattici
COMPORTAMENTI
(dimensione relazionale)
Cooperare, sensibilizzare, delegare, motivare, coordinare, comunicare, ecc..
Lezione Esercitazioni su casi Simulazioni Discussione Filmati didattici
53 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La preparazione della lezione Ø Obiettivi della lezione
Ø Gli argomenti chiave e le modalità didattiche
Ø Il bilanciamento tempo-contenuti
Ø Informazioni sui partecipanti
Ø L’ordine degli argomenti (le tipologie di sequenze)
Ø La preparazione del materiale
54 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La preparazione dell’aula
Ø Verifica preliminare dell’aula
Ø La disposizione dell’aula: gli spazi del docente e le postazioni dei partecipanti
Ø La verifica delle strutture di supporto (luci, proiettore, lavagne, pennarelli ecc.)
55 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Il Setting formativo Setting formativo come un insieme di condizioni fattoriali all’interno del quale il formatore può esercitare le sue prestazioni.
Ø Organizzativi Ø Strutturali, Ø Procedurali Ø Linguistici Ø Relazionali Ø Emotivi
56 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
I Pilastri della comunicazione didattica efficace
Docente
57 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La preparazione del Docente
Ø Obiettivi del docente
Ø Il ruolo da ricoprire
Ø Le convinzioni da acquisire
Ø La preparazione del Frame
58 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Le caratteristiche del docente eccellente
A. Competenze
B. Convinzioni
C. Gestione dello stato emotivo
D. Obiettivi (professionali e della sua comunicazione)
E. Capacità di creare rapporto, di entrate in relazione con l’Audience
F. Guidare l’Audience
G. Flessibilità di comportamento
59 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
• Consapevolezza – permette di raccogliere informazioni dall’interlocutore e capire
se la nostra comunicazione è efficace • Responsabilità
– Permette di assumersi la responsabilità di ciò che viene detto, dell’uso del linguaggio più appropriato, di essere chiari e onesti, di accettare le critiche
• Rispetto – permette di avere attenzione ai punti di vista degli altri, di
riconoscere e accettare le differenze • Flessibilità
– permette di cambiare l’approccio e provare altre soluzioni per rendere la comunicazione efficace
Le competenze nella comunicazione
60 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Le informazioni provengono unicamente dalle parole dette o scritte: è l’uso delle parole che servono a rappresentare e capire le mappe cognitive di chi emette il messaggio. Colui che ascolta o legge non ha altri indizi (se non, forse, la conoscenza del mittente) per capire il suo stato d’animo e quindi il “peso reale” dei messaggi.
COMUNICAZIONE VERBALE
61 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Oltre alle parole, in questo caso, ognuno può interpretare la voce, disponendo quindi di due diversi tipi di informazione, in particolare il “come” più che il “cosa”. w il tono della voce w il ritmo e la velocità con cui parla w le sottolineature w le esitazioni w le pause w il volume del parlato (cioè lo spazio di tempo
che occupo prima di lasciar parlare l’altro).
COMUNICAZIONE PARAVERBALE
62 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Oltre che ascoltare parole e voce, è anche possibile vedere l’interlocutore e cioè vedere come noi comunichiamo con il nostro corpo.
COMUNICAZIONE NON VERBALE
63 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
– classifica i significati verbali e definisce la relazione
– aumenta l’efficacia dei messaggi verbali:
rinforza il messaggio – consente l’espressione “filtrata” dei contenuti
ambigui, contraddittori, imbarazzanti: difende emittente e ricevente.
COMUNICAZIONE NON VERBALE
64 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
CONTENUTO E RELAZIONE NELLA COMUNICAZIONE
Sul piano della relazione si possono avere 4 possibilità di risposta
➭ disaccordo sia sul contenuto sulla sulla relazione
➭ accordo sul contenuto ma con relazione negativa
➭ disaccordo sul contenuto ma con relazione positiva
➭ accordo sia sul contenuto sia sulla relazione
65 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Quando e dove – Il contesto in cui si comunica
Chi comunica – Identità individuale e ruolo sociale – Caratteristiche individuali
Perché comunica – L’intenzione comunicativa
A chi si comunica – Identità individuale e ruolo sociale – Caratteristiche individuali
Che cosa comunica – Il contenuto (verbale)
Come comunica – Il messaggio (vocale non verbale e non verbale)
CAPIRE
66 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Tecniche – Creazione di rapporto – Ascolto attivo – Tecnica delle domande – Tecniche di reframing – Gestione delle obiezioni – Analisi del discorso – Analisi del contenuto
CAPIRE
67 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Quando e dove – La situazione e il contesto
Da Chi – Uno o più interlocutori – Il loro ruolo sociale – Le loro caratteristiche individuali – L’intenzione del ricevente
Su che cosa – Il contenuto che vogliamo trasmettere (i concetti, le idee
ecc.) – La presentazione di sè
Come farsi capire – Le strategie comunicative – I livelli della comunicazione (vocale non verbale e non
verbale)
FARSI CAPIRE
68 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Tecniche – Uso consapevole dei tre livelli di
comunicazione – Linguaggio di precisione – Gestione dei Frame – Uso di metafore
FARSI CAPIRE
69 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Cont
enut
o
Relazione Disaccordo
Dis
acco
rdo
Acco
rdo
Accordo
Contenuto e Relazione
Cosa e come si comunica
70 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Con
tenu
to
Relazione
Contenuto e Relazione
Orientamento formativo del docente
Imitativa
Colmativa
Integrativa
Maturativa
71 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
• Ogni persona partecipante al coso ha il suo modello del mondo (la sua mappa cognitiva).
• Per entrare in rapporto con un’altra persona è fondamentale rispettare il suo modello del mondo.
• Il significato della comunicazione è nella risposta si ottiene.
• Non esiste fallimento ma solo feed back.
• Le resistenze dei partecipanti sono segno di mancanza di rapporto.
• Non esistono partecipanti che fanno resistenza , solo comunicatori poco flessibili.
Le convinzioni
72 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
La gestione dello stato emotivo
Lo stato emotivo è un insieme di pensieri ed emozioni che ogni individuo prova in un determinato momento.
Per mettersi nello stato emotivo funzionale a gestire al meglio la lezione occorre primo di tutto chiedersi:
Ø Quale potrebbe essere lo stato emotivo adatto per gestire questa lezione avente determinate finalità?
Ø In che stato emotivo sono attualmente?
73 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ricordarsi che:
Ø Il modo in cui vi sentite dentro determina in larga misura i risultati che otterrete
Ø Nei partecipanti rimangono impressi gli stati d’animo, pertanto siate energici e simpatici
Ø Trasmettete emozioni creando immagini,usando un linguaggio vario magari con metafore
La gestione dello stato emotivo
74 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Durante la lezione:
Ø Fisiologia rilassata
Ø Posizione centrata sul baricentro del proprio corpo
Ø Respirazione normale
Ø Postura protesa in avanti
Ø Riempire la sala di energia
Ø Proiettare la voce (sul punto più lontano della sala)
Ø Uso i movimenti degli arti superiori in base dell’ampiezza della sala e del posizionamento dei partecipanti
La gestione dello stato emotivo
75 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Identificare l’obiettivo/i della lezione in modo chiaro durante la fase della preparazione.
L’obiettivo deve essere :
Ø sentito e condiviso dal docente
Ø chiaro (innanzitutto per il docente)
Ø raggiungibile.
Obiettivi della lezione
76 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Gli obiettivi devono essere correlati al ruolo che si ricopre nella lezione che può essere:
Ø Docente da lezione magistrale Ø Esperto tecnico Ø Informatore Ø Testimonial Ø Mentore Ø Facilitatore dell’apprendimento Ø Team leader Ø …………
Obiettivi della lezione
77 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Alcuni obiettivi comuni a tutti i ruoli:
Ø Essere chiari e assicurarsi che tutti i partecipanti abbiano capito quanto si vuole trasmettere
Ø Ascoltare e osservare i partecipanti assicurandosi di raccogliere il loro feedback
Ø Assicurarsi che tutti abbiano la possibilità di esprimersi
Ø Rispettare gli orari e i tempi previsti
Ø Assicurarsi che tutti abbiano acquisito le abilità/competenze prefissate dagli obiettivi
Obiettivi Obiettivi della lezione
78 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Rapporto con L’Audience
E’ la attività da effettuarsi prima dell’inizio di qualsiasi lavoro di gruppo in una lezione.
Con il rapporto le persone tendono ad essere più disponibili e tenderanno a:
Ø Essere più attente e coinvolte
Ø Fare meno critiche e obiezioni
Ø Accettare più facilmente quello che gli si dice
79 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Alcune regole per entrare in rapporto con l’Audience
Ø Siate interessati alla vostra Audience
Ø Applicate le regole sociali dell’azienda o dei partecipanti (es.modalità di saluto, puntualità, vestiario ecc.)
Ø Chiedersi: che cosa apprezzo dei partecipanti indicando gli aspetti positivi (es. serietà, preparazione tecnica, puntualità, cordialità ecc.)
Ø Effettuare un ricalco dei partecipanti iniziando dalle regole sociali
Rapporto con L’Audience
80 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ø Se si hanno resistenze o incomprensioni fare domande
Ø Definire le regole della lezione (es. modalità di intervento, pausa per coffee break ecc.)
Ø Chiedere alle persone di fare delle cose (es. spegnere i cellulari, leggere l’ordine del giorno, esprimere un parere su un argomento appena trattato ecc.)
Ø Essere associato a che cosa si sta dicendo (congruenza con “che cosa si dice” e “come si dice il che cosa”)
Ø Esporre gli argomenti con passione e trasporto
Guidare l’Audience
81 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Flessibilità di comportamento Ø Se i partecipanti fanno resistenza o non capiscono
occorre modificare la comunicazione
Ø Siate flessibili e trasmettete emozioni, sono le emozioni che fissano i concetti
Ø Se necessario interrompere lo schema facendo qualcosa che i partecipanti non si aspettano (es. spostandosi dal proprio posto, sedersi vicino alla persone che fa obiezioni o disturba ecc.)
Guidare l’Audience
82 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Guidare l’Audience
Capacità di utilizzo Utilizzare qualsiasi evento che accade nell’ambiente o qualsiasi obiezione o critica che viene sollevata integrando e utilizzandoli a supporto di quanto state facendo.
Chiedetevi: “come posso integrare e utilizzare questo?
83 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
I Pilastri della comunicazione didattica efficace
Audience
Docente
84 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Chi sono i partecipanti:
Ø Da dove vengono
Ø Quali sono i loro bisogni rispetto alla lezione
Ø Quali sono i loro interessi
Ø Quali sono i loro obiettivi
L’Audience
Raccolta informazioni sui partecipanti
85 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
L’Audience Raccolta informazioni sui partecipanti
Chi sono i partecipanti:
Ø Quali sono i loro ruoli e responsabilità
Ø Che attività svolgono
Ø Quali sono le loro capacità, conoscenze e competenze
Ø Quali sono le cose in cui credono (valori/credenze)
Ø Quali sono i loro termini di paragone (es. rispetto dei tempi,puntualità, modalità di relazione ecc.)
86 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Gestione dell’ ambiente in cui si svolge la lezione
Che cosa l’Audience vede o deve vedere:
Ø Locali
Ø Mobili e loro disposizione (tavolo, sedie)
Ø Attrezzature di supporto (videoproiettore, PC, lavagna a fogli mobili ecc ) dove devono essere poste rispetto all’Audience
Ø Luce (quanta e quale luce ci deve essere nei vari momenti) alta, bassa, dall’alto, laterale ecc.
L’Audience
87 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Gestione dell’ ambiente in cui si svolge la lezione
Che cosa l’Audience ascolta o deve ascoltare:
Ø Rumori interni od esterni che si percepiscono e che possono interferire con la discussione
Ø Il volume e il tono della voce che occorre tenere per farsi sentire da tutti senza infastidire (provare prima di iniziare o appena inizia la lezione)
Ø Volume degli eventuali suoni che si ascolteranno durante la lezione (es. se si utilizzano filmati)
L’Audience
88 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Gestione dell’ ambiente in cui si svolge la lezione
Che cosa l’Audience sente o deve sentire/percepire:
Ø Temperatura dell’ambiente
Ø Comodità delle sedie
Ø Supporti ad uso dei partecipanti (es. carta, penna ecc.)
Ø Odori (es. uso di profumi graditi dai partecipanti)
L’Audience
89 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
I Pilastri della comunicazione didattica efficace
Audience
Docente
Messaggio
90 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Obiettivo del messaggio (del conduttore/moderatore)
Ø Che cosa si vuole ottenere
Ø Come fare a verificare che il messaggio sia stato efficace
Ø Coerenza nella comunicazione (verbale, paraverbale e non verbale)
Il Messaggio
91 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Preparazione del messaggio (Metodo AIDA) Il messaggio deve essere predisposto assicurandosi che risponda ai seguenti punti:
• A = Attenzione – il messaggio deve catturare l’attenzione dei partecipanti specialmente all’inizio della lezione
• I = Interesse – il messaggio deve creare interesse nei partecipanti (devono essere attratti e interessati da quanto andrete a dire). Per creare interesse deve rispondere ai bisogni dei partecipanti
• D = Decisione – il messaggio deve indurre le persone a prendere decisioni (se partecipare alla discussione, se aderire all’iniziativa, se accettare l’idea ecc.)
• A = Azione – il messaggio deve provocare una azione nei partecipanti
Il Messaggio
92 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Frame di apertura Il frame è la cornice linguistica entro la quale si dovrà sviluppare la lezione. E’ importante essere precisi e specifici nell’illustrare i concetti , in particolar modo nella fase di apertura. Questo consente di:
Ø catturare l’attenzione;
Ø creare interesse;
Ø evitare che la discussione sia ampliata ad altri argomenti non previsti o non pertinenti all’oggetto della lezione.
Il Messaggio
93 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Struttura del messaggio
Quando si parla in una lezione occorre assicurarsi che il vostro modo di comunicare le informazioni si adatti a tutti gli stili di apprendimento dei partecipanti.
Per far si che ciò avvenga il frame potrebbe seguire la seguente sequenza:
Perché – Che cosa – Come – E se – Le regole – Indicazioni organizzative e logistiche
Il Messaggio
94 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
I Pilastri della comunicazione didattica efficace
Audience
Mezzo Docente
Messaggio
95 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ø Slide
Ø Lavagna a fogli mobili
Ø Ancore spaziali
Mezzo
96 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Slide di presentazione
Ø Poche scritte per slide – solo i concetti Ø Uso di colori e immagini Ø Uso del bianco e nero per creare sensazioni Ø Uso di suoni o musiche Ø Uso di grafici semplici (barre o torte) Ø Presentazione a scorrimento guidato dal
relatore
Mezzo Mezzo - Slide
97 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Con riferimento al software
• Coordinare efficacemente parlato e visivo che non debbono duplicarsi
• Evitare clip art e la word art… le usano tutti e sono effettivamente brutte
• Non disperdersi solo sulla forma grafica o sulla ricerca di effetti (specie sonori)
• Evitare effetti gratuiti troppo barocchi • Buona idea la numerazione delle pagine • Attenti alla rigidità pre-confezionata • Pronti ad alternative (anche primitive) • Stampa della scaletta a portata di mano • Al Max 15 righe ogni slide…
Fonte: Madella 2007
98 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Conclusioni
A questo punto non resta che rinnovare un appello ai nostri allenatori nel loro esclusivo interesse, affinché tengano un comportamento aderente all’etica professionale, tenendo soprattutto presente il giudizio sul proprio operato che al di là di aspetti esclusivamente tecnici, non può prescindere da un corretto comportamento nel rispetto delle regole, e ciò di fronte a società, giocatori e all’intero movimento calcistico . Decisamente il tassativo rispetto delle regole deve essere il primo obiettivo da perseguire, infatti il rispetto delle regole è l’unica garanzia su cui si basa il lavoro dell’allenatore .
99 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Master in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni e Degli Eventi sportivi
Il Beach Volley 4x4 e la Kenwood Cup 2005 è: • Coinvolgimento diretto tra le Aziende ed il pubblico. • Visibilità a 360°. • Percorsi di associazione dell’immagine di brand con i Valori del Volley. • Fare spettacolo e generare ricordabilità per l’Evento ed i Partner alla fine dell’Evento stesso. • Marketing territoriale.
• L’81% è rimasto nell’area della competizione un tempo sufficiente per assistere almeno ad una gara.
• Oltre il 50% ha avuto la possibilità di seguire una partita e di visitare l’Area Commerciale.
• Motivazioni: - curiosità (35%), - modo diverso per passare il tempo (16%), - la passione provata (12%).
• Principali motivi di gradimento dell’Evento: - spettacolo (50% dei casi), - l’allestimento del campo da gioco (35%), - il torneo (34%), - i gadget (30%).
• Al 94% degli intervistati lo spettacolo sportivo è piaciuto molto o abbastanza.
100 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Attenzione all’uso degli sfondi
• A volte funzionano sul computer di casa, ma non nel posto in cui proietteremo
• Consiglio (tenere pronto un piano B; es. sfondo bianco)
101 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
GENOA C.F.C.
STAGIONE 2003/2004 SERIE B
STAGIONE 2004/2005 SERIE B
STAGIONE 2005-2006 SERIE A
STAGIONE 2005-2006 SERIE C1
Quarta Parte
102 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
INTER E ROMA CHANNEL
• Nati nel settembre 2000 con format di RaiTrade, ma diverso distributore.
• Sede dei due canali nei rispettivi centri tecnici • Andamento altalenante del numero di abbonamenti (ora 47.000 e 28.000)
• Identica programmazione
103 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ø Usare pennarelli colorati funzionanti di vari colori
(prediligere colori neutri come blu, nero e verde) Ø Scrivere in stampatello Ø Non andare a capo con le parole
Mezzo Mezzo – Lavagna a fogli mobili
104 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ø Leggere le slide guardando l’Audience Ø Evitare di leggere nel computer mentre i
partecipanti leggono dallo schermo Ø Evitare di parlare quando si scrive alla lavagna Ø Leggere quanto scritto alla lavagna guardando
l’Audience Ø Evitare di aggrapparsi alla lavagna
Mezzo – Uso dei supporti
105 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Ø Posizionare i concetti nella mente delle persone
mediante l’uso: Ø dello spazio Ø del non verbale (es. braccia) Ø del para verbale (tono, volume, velocità ritmo,
pause) Ø di due lavagne Ø dei colori (es. aspetti positivi in verde e aspetti
negativi in rosso)
Utilizzo consapevole dei Mezzi
106 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Conclusione Ø Lo sport di oggi cambia molto
velocemente Ø La rapidità dell’innovazione è diversa da
organizzazione a organizzazione, da sport a sport (sistema a più velocità)
Ø Aumento di complessità e di responsabilità per tutti gli attori coinvolti
Ø Centralità del ruolo del formatore anche per il futuro della Libertas
107 Trainer:GiovanniEsposito CorsodiFormazioneperFormatoriLIBERTAS2017
Gr@zie per l’attenzione