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Corso di gestione dell’informazione aziendale · 2005-03-11 · Con una gestione di tipo...

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1 Corso di gestione dell’informazione aziendale Teoria Anno Accademico 2004/2005
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Corso di gestione dell’informazione aziendale

Teoria

Anno Accademico 2004/2005

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2

Programma

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Operations Management

In questa Area vedremo:� Le strategie produttive (problemi di make or buy, di scelta

dell’ubicazione, di scelta della tecnologia…)� La pianificazione della produzione� Casi Aziendali: Un Caso di MPS� La programmazione della produzione� Il Controllo della produzione� La distinta base e i cicli di lavoro� I SISTEMI APS per la gestione della produzione� Casi Aziendali: Un caso di MRP

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Supply Chain Management

In questa Area vedremo:� Da Logistica a Supply Chain Management� Obiettivi e Principi� Il trade-off tra costi e livello di servizio� Il flusso fisico e delle informazioni� La Progettazione di un sistema logistico integrato� DSS nel Supply Chain Management

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E-Business

In questa Area vedremo:� Old e New Economy: cosa cambia� Il mercato in Italia e nel mondo� L’impatto sui processi operativi: la E-Chain� E-Procurement� E-Commerce� CRM: Customer Relationship Management� Case History: www.iovorrei.it

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Strategie Produttive

Piano strategico aziendalePiano strategico aziendale

Piano strategico della produzione (piano di produzione a lungo termine)Piano strategico della produzione (piano di produzione a lungo termine)

Gestione della domanda (PV, OC)

Gestione della domanda (PV, OC) Gestione delle risorse (impianti, materiali, forza lavoro)Gestione delle risorse (impianti, materiali, forza lavoro)

Por

tafo

glio

ord

ini /

pre

visi

oni

Por

tafo

glio

ord

ini /

pre

visi

oni

Piano principale

Piano principale

Pianificazione materiali

Pianificazione materiali

Piano aggregato

Piano aggregato

Pianificazione capacità

Pianificazione capacità

Controllo priorità lavorazioni

Controllo capacità centri di lavoroB

reve

per

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Med

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erio

doLu

ngo

peri

odo

Priorità (materiali, ordini di lavoro) Capacità (forza lavoro, tempi macchina)

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Strategie Produttive: Obiettivi

� Definire in che modo produrre ciò che è stato definito dal marketing strategico

� Definire il mix dei processi produttivi da adottare

� Definire dimensione impianti, localizzazione, layout

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Occorre considerare i seguenti parametri:

� Qualità : sia quella intrinseca che quella percepita dal cliente

� Flessibilità : è un’indicazione del tempo necessario per adattarsi a una data variazione del programma produttivo

� Costi : per ridurre i costi può essere utile introdurre maggiore automazione ma occorre tenere conto degli investimenti iniziali

� Servizio : occorre rispondere al mercato velocemente riducendo i tempi di consegna (time to order).

Strategie Produttive: obiettivi (cont.)

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Dinamiche attuali nella gestione operativa

Mercati Esigenze Priorità competitive

� Cicli di vita dei prodotti più brevi

� Prodotti personalizzati

� Rapidi cambiamenti nella domanda

� Aumento incertezza

� Molte varianti

� Cambiamenti rapidi di progetto

� Piccoli lotti

� Cambiamenti dei volumi per prodotto

� Servizio, qualità, costi

Flessibilità con bassi costi

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Non più solo o prevalentemente l’utilizzazione efficiente delle risorse, ma anche la capacità di rispondere meglio alle esigenze dei clienti (qualità, costo, servizio)

Ricerca di vantaggi competitivi Nuova missione della produzione

Per essere più competitivi è necessario avere:

� prezzi (costi) bassi

� costruire maggiore valore per i clienti (differenziazione)

Dinamiche attuali nella gestione operativa (cont.)

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Dinamiche attuali nella gestione operativa

Oggi Domani

1 2

Produzione a “lotti”

1 2

Produzione a “flusso”

Lungo Lead Time Corto

Necessarie Scorte Ridotte a minimo

Alto Spazio Basso

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Dinamiche attuali nella gestione operativa

DOMANDA

PRODUZIONE

WIP

LEAD TIME

Situazione di partenza

Riduzione set up e lotti

Attaccoai vincoli

WIP

Sincronizzazione

GestioneLEAD TIME

JIT

WIP

LEAD TIME

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INDICE diPROGRAMMAZIONE

=Tempo Consegna accettato dal mercato (TC)

Tempo totale attraversamento del sistema produttivo (Lead Time)

=Σ (Tempi di progettazione,approvvigionamento,produzione e assemblaggio dei componenti, spedizione e consegna del prodotto)

Parametri di supporto alle decisioni

Si definisce GRADO di CERTEZZA la possibilità di predefinire COSA produrre (in termini di specifiche di prodotto) e QUANTO produrre (entità della domanda di ogni prodotto) prima del ricevimento degli ordini dei clienti.

Esso diminuisce all’aumentare del grado di personalizzazioni e del numero di varianti (a meno di un elevato grado di standardizzazione dei componenti e di modularizzazione dei prodotti); viceversa aumenta se, a parità di volume della domanda, aumenta il numero dei clienti (l’incertezza legata al singolo ordine si disperde nei confronti della domanda complessiva).

Il GRADO di CERTEZZA deve essere correlato con l’INDICE di PROGRAMMAZIONE che esprime la relazione esistente tra richieste del mercato e caratteristiche del sistema produttivo.

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Strategie Produttive

♦ PRODUZIONE per MAGAZZINO (Make To Stock - MTO)Il Tempo Consegna > Tempo Spedizione, produco su previsione i prodotti finiti (prodotti standard o a catalogo)

♦ ASSEMBLAGGIO su ORDINE (Assembly To Order - ATO)Assemblo su ordine moduli e componenti prodotti/acquistati in precedenza su base previsionale (prodotti personalizzati ottenuti tramite un elevato numero di configurazioni di prodotto finito derivante da un numero limitato di componenti /moduli predefiniti)

♦ PRODUZIONE su COMMESSA RIPETUTA (Make To Order - MTO)Attendo l’ordine prima di produrre e approvvigiono i materiali su previsione.In genere si tratta di prodotti ad alto valore di cui si conoscono in anticipo le caratteristiche ma si attende l’ordine per avere la certezza della quantità da produrre.

♦ PRODUZIONE su COMMESSA SINGOLA (Engineering To Order - ETO)L’azienda svolge l’attività di progettazione e produzione su ordine del cliente.IP

>=1

IP<1

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Basso

Medio

Alto

Gra

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i Cer

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a

Indice di Programmazione0 1

MTS

ATO

MTO

Diagonale di coerenza / efficienza

Area di

inefficienza

per le spinte del mercato

Le tendenze del mercato vanno verso:

• maggior personalizzazione prodotto• riduzione delivery time

RISPOSTE possibili:

• Ridurre il Lead Time per mantenere invariato l’indice di programmazione

• Modularizzazione e standardizzazione dei componenti spostando la personalizzazione alla fine del processo

MATRICE “Grado di Certezza / IP”

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APPROVVIGIONAMENTO MATERIALI

PRODUZIONEAPPROVVIGIONAMENTO MATERIALI

APPRONTAMENTO ORDINI

DISTRIBUZIONE FISICA

MP SL PFPUNTO

VENDITA

CONSEGNA AL CLIENTE

ACQUISTO MATERIE PRIME

RICEVIMENTO MERCI

VERSAMENTO PRODOTTO

FINITO

SPEDIZIONE

TEMPO AZIENDALE DI RISPOSTA AL MERCATO

MA IL MERCATO QUALE TEMPO DI RISPOSTA DESIDERA?

Il tempo di risposta al mercato

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TEMPO

CONSEGNA AL CLIENTE

TEMPO DI CONSEGNA

PRODUCTION TIME

PRODUCTION TIME

PULL

PUSH

• In un sistema PULL i materiali vengono tirati dentro la fabbrica dagli ordini presenti in portafoglio (P Time < D Time)

• In un sistema PUSH, invece, è necessario anticipare l’ingresso dei materiali in fabbrica e gli ordini di lavorazione perché il tempo di attraversamento è più lungo dell’orizzonte del portafoglio ordini.

Sistemi pull “puri” sono molto rari: prevalgono sistemi misti push-pull.

Sistemi push-pull

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� In un sistema PUSH si emette un programma di produzione per ciascun reparto dello stabilimento in funzione dei consumi previsti, delle scorte esistenti, di quelle desiderate e dei tempi necessari per le lavorazioni.

In caso di variazione del consumo devono essere modificati tutti i programmi di produzione (attività che richiede tempo) con il rischio di produrre ciò che non serve e non produrre ciò che serve.

Adatto a produzioni con grandissima varietà di prodotti molto differenziati.

� In un sistema PULL il reparto finale preleva dalle fasi a monte le parti necessarie per la lavorazione. I reparti a monte producono solo i pezzi prelevati dai reparti a valle per ripristinare dei livelli di scorta predefiniti.

Si tende ad eliminare tutto ciò che è superfluo e le informazioni relative ai fabbisogni si passano attraverso il kanban.

Adatto a produzioni ripetitive con programmi relativamente stabili.

Confronto tra i sistemi push e pull

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Le caratteristiche dei 2 metodi citati possono essere meglio comprese analizzando gli obiettivi sui quali ci si focalizza adottando l’uno o l’altro.

� Con una gestione di tipo “PUSH” il focus si pone su aspetti quali:

� Affidabilità delle previsioni

� Saturazione degli impianti e della manodopera

� Qualità e affidabilità dei fornitori

� Ottimizzazione del Lotto economico di produzione

� Con una gestione di tipo “PULL” ci si concentra su:

� Bilanciamento fra le varie stazioni (fasi)

� Ripristino di un livello di scorta prefissato

�Lotti piccoli di produzione

Confronto tra i sistemi push e pull (cont.)P

RO

GR

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REP. A REP. B

SCORTA

METODO A SPINTAProgramma di produzione rep.A = 14 pezzi (16 - 6 + 4)

PROBLEMA: Guasto nel rep. BConsumo / turno effettivo = 11 pezziScorta fine turno (14 + 6 - 11) = 9 pezzi

INEFFICIENZAScorte alte a fine turno (9 - 4) = 5 pezzi

Confronto tra i sistemi push e pull (es. 1)

DATIConsumo / turno previsto rep. B = 16 pezziScorta inizio turno = 6 pezziScorta sicurezza fine turno = 4 pezzi

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REP. A REP. B

SCORTA

METODO A TRAZIONELivello di scorta predefinito = 4 pezzi

PROBLEMA: Guasto nel rep. BConsumo / turno effettivo = 11 pezziProduzione rep. A (11 - 6 + 4) = 9 pezzi

EFFICIENZAIl sistema ha tarato la produzione del rep. A sulla base del consumo effettivo del rep. B mantenendo inalterato il livello di scorta desiderato.

Confronto tra i sistemi push e pull (es. 2)

DATIConsumo / turno previsto rep. B = 16 pezziScorta inizio turno = 6 pezziScorta sicurezza fine turno = 4 pezzi

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TEMPO

TEMPO DI CONSEGNA

PUSH PULL

LT APPROVVIGIONAMENTO

LT LAVORAZIONE

LT ASSEMBLAGGIO

LT SPEDIZIONE

MPSL

PF

AREA DEL RISCHIO• Affidabilità previsioni• Obsolescenza• Incertezza investimento

AREA DELLA CERTEZZA• Produzione del venduto• Sincronismo col mercato• Semplicità gestionale

Lead time e punto di disaccoppiamento “push-pull”

CONSEGNA AL CLIENTE

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Il modello produttivo

APPROVVIGIONAMENTO FABBRICAZIONE MONTAGGIOSERVIZIO RESO AL

MERCATO

QUALI PRODOTTI

Punto Stock Punto Stock

SU PREVISIONE

SU PREVISIONE/RIPRISTINO SCORTA

SU PREVISIONE/RIPRISTINO SCORTA

Lead-time di consegna

Lead-time di consegna

Lead-time di consegna

PRODOTTI FINITI

DAL PRONTO “TOP TEN”

SU ORDINE I PRODOTTI CLIENTE RIPETITIVI

SU ORDINE I PRODOTTI CLIENTE SPECIALI

SU ORDINE LECLIENTE COMMESSE

I MO

DE

LLI D

I GE

STI

ON

E

I MATERIALI

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PUSH PUSH PUSH

PULL PULL PULL

PUNTO DI DISACCOPPIAMENTO

P T

IME

D T

IME

P -

D

MOLTI COMPONENTI IN INGRESSO

(Cantiere navale)

POCHE MATERIE PRIME

(Cartiera)

MOLTI COMPONENTI IN INGRESSO

(Industria automobilistica)

POCHI TIPI DI PRODOTTI FINITI

MOLTI TIPI DI PRODOTTI FINITI

MOLTI TIPI DI PRODOTTI FINITI

Struttura Prodotto e Punto Di Disaccoppiamento

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Il Nuovo Modello Produttivo

Esecuzione

Assetto funzionaleStaff � STDLinea � esecuzione

Orizzonte determinatoOttimizzazione funzionaleLogica deterministica

Trend storici/obiettivi di funzione

Minimizzare gli scostamenti(vs standard tecnici/storici)

Prevenzione

Team istituzionali/interfunzionali responsabili della performance globale e della sua evoluzione

Sfida al limite (zero difetti, ecc.)Scambiabilità interfunzionaleRisposta adattativa

Orizzonte assoluto/obiettivi comuni/sintesi di gestione

Caccia agli sprechi(no V.A. per il Cliente finale)

Obiettivo principale

Riferimento

Logica operativa

Sistema organizzativo

Cultura degli operativi

Modello Occidentale Modello Giapponese

“ONE BEST WAY” “IMPARARE AD IMPARARE”

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I Principi Della Lean Manufacturing

1. Comprendere il valore dal punto di vista del cliente;

2. Identificare la “VALUE STREAM” (CATENA DEL VALORE dalle materie prime al cliente finale);

3. CREARE “FLUSSI” A VALORE AGGIUNTO (se possibile One Piece Flow, evitando il più possibile lotti e code);

4. PRODURRE SOLO CIÒ CHE È NECESSARIO (logica pull se possibile oppure push-pull);

5. TENDERE ALLA “PERFEZIONE” (produrre esattamente ciò che il cliente vuole, per quando lo vuole, ad un prezzo ragionevole e con il minimo spreco)

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I Principi Della Lean Manufacturing (cont.)

L’obiettivo finale verso cui tendere è:

ZERO SPRECHI

Particolare attenzione deve essere prestata ai

7 MUDA

Definiti da Taiichi Ohno

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Lo spreco è qualsiasi attività che

non aggiunge valore

al prodotto finale

I Principi Della Lean Manufacturing (cont.)

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Stampaggio

Saldatura Saldatura Assemblaggio

Spedizione

460 pz/g

1/g1/set

Assemblaggio7 gg 2500 pz 1100 pz 2250 pz 700 pz 3500 pz

ciclo 5 sec ciclo 40 sec ciclo 20 sec ciclo 65 sec ciclo 50 sec

setup 1 h setup 15 min

setup 15 min

setup 5 min setup 0 min

uptime 90 % uptime 75 % uptime 100 %

uptime 100 %

uptime 100 %

Legenda: flusso materiali

flusso informazioni

Fornitore Clienti

Un esempio di Processo: dove sono gli sprechi?

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7 TIPI DI SPRECHI:

1) per correzione2) per sovrapproduzione3) di processo4) di movimentazione5) per scorte6) di movimento inutile7) spreco per attesa

TIPIDI

SPRECHI

SPRECOPER ATTESA

SPRECOPER

CORREZIONE

SPRECO PERSOVRAPRODUZIONE

SPRECODI

MOVIMENTO

SPRECOPER

SCORTE

SPRECODI

MOVIMENTAZIONE

SPRECO DIPROCESSO

I Principi Della Lean Manufacturing (cont.)

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Un esempio di Processo: prima …

Stampaggio Saldatura Saldatura Assemblaggio Spedizione

460 pz/g

1/g1/set

Assemblaggio7 gg 2500 pz 1100 pz 2250 pz 700 pz 3500 pz

ciclo 5 sec ciclo 40 sec ciclo 20 sec ciclo 65 sec ciclo 50 sec

setup 1 h setup 15 min setup 15 min setup 5 min setup 0 min

uptime 90 % uptime 75 % uptime 100 % uptime 100 % uptime 100 %

1 fax/sett

Previsioni a 1 mese

Previsioni a 2-3 mesi

ordini giornalieri

Pianificazione mrp

7 gg

5 sec

5,4 gg

40 sec

2,4 gg 4,9 gg 1,5 gg 7,6 gg

20 sec 65 sec 50 sec

Lead time = 28,8 gg

Processing time = 180 secLegenda: flusso materiali

flusso informazioni

Timeline

Piano di produzione settimanaleconsegna giornaliera

Fornitore Clienti

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Un esempio di Processo: … e dopo

Stampaggio Cella di saldatura + Assemblaggio Spedizione

460 pz/g

1/g1/g

ciclo 55 sec

setup<10 min

setup 0 min

uptime 100 %

1 fax/sett

Previsioni a 1 mese

Previsioni a 2-3 mesi

ordini giornalieri

Pianificazione

2 gg

5 sec

1 gg

165 sec

2 gg

Lead time = 5 gg

Processing time = 170 sec

takt 60 sec

Consegne giornaliere

Legenda: flusso materiali

flusso informazioni

Timeline

Kanban

Kanban Kanban KanbanKanban

Supermarket Supermarket Supermarket

Fornitore Clienti

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Pianificazione, programmazione e controllo

Previsioni di vendita

Statusinventariale

Portafoglioordini clienti

Pianificazionedi massima

delle capacità

Piano aggregatodi

produzione

Pianoprincipale di

produzione MPS

IMPOSTAZIONE

Obiettivo

PIANIFICAZIONE

Distinte basie cicli

produttivi

Crp pianif. delle risorse di dettaglio

(verif. capacità prod.)

Piano settimanaledei materiali edelle capacità

MRP : pianificazione e tempificazione del fabbisogno

di materiali

SVILUPPO

Effettivo

PROGRAMMAZIONE

Monitoraggio econtrollo dellostato avanzam.

produzione

Rilascio ordinidi acquisto epiano delleconsegne

Rilascio ordiniin produzionee di c/lavoro

ESECUZIONE

CONTROLLO

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Pianificazione, programmazione e controllo

La pianificazione e la programmazione della produzione hanno l’obiettivo di fornire le risposte ai seguenti quesiti:

� quanto produrre?� di che prodotto?� su quale unità produttiva ?� In quale periodo?

minimizzando la funzione obiettivo scelta (per esempio: minimizzazione del costo totale del piano di produzione e massimizzazione dell’utilizzo delle risorse produttive).

Nella realtà la programmazione della produzione è spesso operata senza considerare criteri di ottimizzazione.

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Pianificazione, programmazione e controllo

Le fasi della pianificazione e programmazione della produzione

� Analisi e previsione della domanda

� Formulazione del Piano Strategico di Produzione

� Formulazione del Piano Aggregato di Produzione

� Formulazione dell’MPS o Piano Principale di Produzione

� Pianificazione dei fabbisogni ( MRP )

� Programmazione di dettaglio della produzione (scheduling e sequencing)

Tipicamente per affrontare problemi complessi come la gestione della produzione si usa un approccio di tipo gerarchico, che segmenta il problema complessivo in più sottoproblemi ognuno caratterizzato da un differente livello di dettaglio e di orizzonte temporale.

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Piano strategico aziendale

Il piano strategico aziendale è la guida per tutta l’azienda. Esso definisce il tipo di prodotti, il processo di marketing e di vendite, il tipo di mercato, il tipo di distribuzione, i metodi di finanziamento e il fabbisogno finanziario.

Dal piano strategico nascono 4 sottopiani:

� piano della ricerca & sviluppo: definisce quali nuovi prodotti e quali miglioramenti ai prodotti esistenti devono essere introdotti

� piano delle vendite e del marketing: si occupa della strategia dei prodotti, dei prezzi e del metodo di vendita

� piano finanziario:elabora il piano di finanziamento

� piano di produzione: si occupa del reperimento delle risorse necessarie al manufacturing

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Piano strategico della produzione

L’obiettivo è quello di formulare un budget di produzione per ogni unità produttiva (stabilimento/linea).

Il risultato è quindi un’indicazione di massima di “quanto” si dovrà produrre e di “quante” e quali “risorse” (manodopera, impianti, materie prime…) saranno presumibilmente necessarie.

Il periodo di riferimento è l’anno o più anni.

E’ a questo livello che si prendono decisioni di:

� integrazione verticale� nuovi siti produttivi� investimenti in innovazione tecnologica.

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Il piano aggregato di produzione

Trasformare le previsioni di vendita in impegni di capacità

produttiva

Output complessivo e famiglie produttive

Obiettivo

Oggetto

OrizzonteSolitamente 1 anno con dettaglio mensile.Spesso in concomitanza

con budget.

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Il piano aggregato (segue)

Compito del piano aggregato è quello di valutare il modo più efficiente per fare incontrare il mercato con la produzione; ciò significa tradurre gli ordini dei clienti e le previsioni di vendita in un piano di ciò che si intende realmente produrre, con un anticipo sufficiente a gestire tutte le risorse nel medio periodo:

Le variabili controllabili a disposizione della pianificazione aggregata sono:

Gestione della Manodopera:

� Modificare la forza lavoro (assunzioni, stagionali)� Straordinario e part-time

Gestione di materiali strategici

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Gestione della capacità produttiva

� La capacità produttiva viene fissata sul valore medio della domandaattesa e si lascia alle scorte il compito di assorbire le oscillazioni della domanda

� Mantengo la capacità produttiva a un livello fissato ma non vengono create scorte. Ciò significa che parte della domanda non verrà soddisfatta o lo sarà in ritardo (Back Orders)

� Si fa fronte alle differenze che di volta in volta si presentano ricorrendo o alla produzione di terzi o a leve di flessibilità interna (p.e. gestione manodopera)

� Investimenti in capacità produttiva.

L’orizzonte temporale tipico di un piano aggregato è l’anno; (è il valore minimo perché solo così è possibile tenere conto della stagionalità).

L’intervallo temporale (bucket) tipico con cui segmentare il piano può essere il mese.

Il piano aggregato (segue)

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Rough Cut Capacity Planning

Lo strumento utilizzato nel processo di simulazione è la RCCP (Rough Cut Capacity Planning), ossia la pianificazione di massima delle capacità.

Essa riceve in input il piano aggregato di produzione (per famiglia) e lo va a verificare su colli di bottiglia definiti a livello di capacità produttiva.

L’output di un’elaborazione RCCP sono una serie di istogrammi per famiglia/centro (solo quelli critici) in cui vengono evidenziati i sovra/sotto carichi e le grandezze su cui intervenire.

Capacità Massima

Capacità

Ordine 111Ordine 115

Ordine 117Ordine 106

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Previsioni di vendita

In presenza di un mercato turbolento e in continuo cambiamento

è impossibile creare un valido piano principale di produzione

senza un adeguato sistema previsionale.

Bisogna superare il concetto che “le previsioni non servono a niente perché tanto sono sempre sbagliate”; spesso sono tutto quello che abbiamo a disposizione e rappresentato pur sempre una base da cui partire.

L’affidabilità delle previsioni varia in funzione di:

� orizzonte temporale (è intuitivo che sono tanto meno precise quanto più sono a lungo termine)

� livello di aggregazione (sono più precise per famiglie di prodotti che per singolo codice).

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Livello di Aggregazione:tempo e prodotto

500 AUTO

300200

UNO TIPO

UNOUNOTIPO

507030

BIANCHEROSSE VERDI

UNOTIPO

1520

BIANCHEROSSE

TETTUCCIO APRIBILESERSTERZO

PIANIFICAZIONE

PROGRAMMAZIONE

ALGMAMFG

LA

MG

MA

GF

MGLA

GFMA

8

MESI

15 auto la 2a

settimana di aprile

40 auto nei mesi

luglio/agosto

300 auto nei primi 4 mesi

500 auto nel periodo

gennaio/agosto

AG

GR

EG

AZI

ON

E D

I PR

OD

OTT

O

AGGREGAZIONE NEL TEMPO

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Aggregazione

Orizzonte temporale

� Livello di certezza =OTTIMO

� Contenuto di informazione = BASSO

� Livello di certezza =BASSO

� Contenuto di informazione = ELEVATO

� Livello di certezza =BUONO

� Contenuto di informazione = BASSO

� Livello di certezza =BUONO

� Contenuto di informazione = ELEVATO

Aggregazione tempo/prodotto : matrice

Breve Lungo

Bassa

Alta

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Master Production Schedule (MPS)

OBIETTIVO Definire un piano dettagliato di produzione in linea con quanto definito al livello superiore.

STRUTTURA Ha come dati da elaborare le grandezze riguardanti singoli codici PF (o gruppi funzionali).

DATI DI INPUT - Previsioni di vendita- Status inventariale- Piano di produzione- Il portafoglio ordini clienti

ORIZZONTE 1-6 mesi

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Il piano principale di produzione (segue)

E’ ottenuto disaggregando il piano aggregato lungo le dimensioni tempo e prodotto.

L’orizzonte minimo è l’insieme dei tempi necessari per l'approvvigionamento e la costruzione di un prodotto presumendo che non ci siano scorte di magazzino.

I numeri presenti nel Piano possono derivare da ordini dei clienti e/o previsioni. Sono molto rari i casi di aziende che hanno l’intero orizzonte del Piano basato su commesse dei clienti.

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Il piano principale di produzione (segue)

Leve per la gestione del piano principale di produzione (MPS)

� dimensionamento dei lotti di produzione

� variazione delle sequenze di produzione

� gestione delle priorità assegnate ai prodotti

� aggiustamenti marginali della capacità produttiva (ricorso a straordinari, subfornitura ecc…)

� anticipazione o ritardo degli ordini di produzione dei prodotti finiti

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Modalità di funzionamento

L’elaborazione MPS consiste nel confrontare una domanda futura (P/V e ORD/CLI) con una giacenza attuale per determinare il saldo proiettato (projected balance).

Quando il saldo proiettato diventa negativo l’MPS propone un PLO (Ordine Pianificato) ed un messaggio di eccezione che guida il pianificatore nel controllo della produzione.

to t1 t2 t3 t4 t5 t6 t7 t8 t9

P/V ORDLI 50 100 200 100 50 300 150 50 200

GIACENZA IN. 1000

SALDO PROIETT. 950 850 650 550 500 200 50 0 -200

PLO 200

ORIZZONTE DI ELABORAZIONE MPS

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Schema di sintesi

Fase di pianificazione

Piano strategico

della produzione

Piano aggregato

Piano principale di produzione

Scopo

Pianificazione di nuovi prodotti,

nuovi impianti

Traduzione del piano

delle vendite, rough-cut capacity,

piano fornitori

Determinare che cosa, quanto e quando

produrre

Orizzonte temporale

1-5 anni

1 anno

1 - 6 mesi valore

minimo pari al lead time cumulato

Ciclicità

6 mesi, 1 anno

1 mese

1 mese

Formato

Indefinito

Aggregato per famiglie di

prodotto e per “bucket” mensili

Disaggregato per codici di

prodotto finito (o moduli per

assemblaggio finale); bucket di giorni/settimane

Ricavato da

Strategia aziendale

Previsioni di vendite e piano a lungo

termine

Ordini, previsioni e

piano aggregato

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Caso 1

Pianificazione della ProduzionePianificazione della Produzione


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