Date post: | 07-Apr-2018 |
Category: |
Documents |
Upload: | pierpaolo-bellucci |
View: | 221 times |
Download: | 0 times |
of 55
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
1/55
1
Comunicazione
e mass media
Prospettive per oggi e domani
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
2/55
2
ETICA DELLACOMUNICAZIONE
Una panoramica a 360
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
3/55
3
QUADRO DINSIEME
I fruitori del giornalismo, ovvero iLETTORI, si aspettano dalla lettura di unquotidiano o di un settimanale, dallascolto
della radio o della Tv, di venire aconoscenza di fatti, esecondariamente disapere opinioni e chiavi di lettura.
Questo va tenuto presente per chi scrive ovorrebbe cominciare a farlo.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
4/55
4
Per arrivare a questo risultato (una scritturatrasparente) gli operatori del settore devononecessariamente perseguire la VERIT,
cercando di essere obiettivi, distinguendo ifatti dalle opinioni e agendo nel rispetto dellasfera privata dei cittadini.
Non rispettando le regole deontologiche, si hacome risultato una manipolazionedellinformazione, e anzich informare si
deforma la realt dei fatti. In poche parole, cos facendo il giornalismonon assolve al compito che si prefisso.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
5/55
5
DOMANDA DI FONDO
IL GIORNALISMO OGGI
RISPETTA TALI REGOLE ETICHE,ASSOLVE IL COMPITO APPENADESCRITTO?
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
6/55
6
UN PO DI STORIA
La letteratura di denuncia dei misfatti delgiornalismo abbondante e ha radici antiche: ginel 1812 era nota la pratica del SOFFIETTO, che
consisteva nel nascondere la pubblicit dentroarticoli di informazione.
In particolare il giornalismo americano era noto
per essere molto simile ad un prodotto mercantile,ed in generale uno strumento di propaganda.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
7/55
7
ETICA E DEONTOLOGIA
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
8/55
8
DEFINIZIONE DI ETICA
Letica lindagine sullagire delluomo. Il termine ETICA deriva dal greco
ETHOS, che a sua volta ha dato i natali alvocabolo MORALE (dal latino mos-moris).
MORALE QUINDI E UN SINONIMO DIETICA.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
9/55
9
TRE DOMANDE
Lagire morale governato da criteri chepermettono di orientarci nelle nostre sceltequotidiane e concrete.
Le tre domande fondamentali delletica:1. Cosa sto facendo?
2. Cosa debbo fare?3. Qual il senso di ci che sto facendo?
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
10/55
10
ETICA E DEONTOLOGIAUNA SOTTILE DIFFERENZA
LETICA ha per oggetto la determinazionedella condotta umana nellosservanza deigrandi principi della vita civile e dei
rapporti sociali: onest e lealt prima ditutto.
Essa quindi non appartiene ad una categoriaspecifica di persone, ma allintera umanit.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
11/55
11
La DEONTOLOGIA (dal grecodeon=dovere) riguarda la trattazione deidoveri inerenti ad una particolare categoria
di persone. Negli ultimi anni essa spessoaccompagnata dallaggettivoprofessionale,proprio per indicare quellinsieme di regoledi condotta riguardanti gli operatori di unaprofessione specifica.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
12/55
12
DOPPIO FILONE
C differenza tra etica generale ed eticheapplicate: i progressi attuali di scienza etecnica fanno sorgere la necessit di creare
nuove discipline, come la bioetica, leticaambientale, letica economica, leticasociale, e appunto lETICA DELLACOMUNICAZIONE.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
13/55
13
Letica intesa nel senso di morale
viene definitaETICA GENERALE,
mentre letica connessa ad unaspecifica disciplina si chiama
ETICA APPLICATA.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
14/55
14
LA DEONTOLOGIAPROFESSIONALE
Lapproccio deontologico quello cheriguarda le varie categorie professionali dicomunicatori.
Esistono infatti varie branchie nel mondodei mass media, simili tra loro ma nonuguali.
STAMPA, TV, INTERNET sono i treambiti principali.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
15/55
15
DEFINIZIONE DIDEONTOLOGIA
La deontologia il complesso dei doverirelativi ad una certa professione o ad una
particolare attivit. Stabilisce ci che bisogna o meno fare in un
certo ambito, e si esplica attraverso la
redazione di CODICI.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
16/55
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
17/55
17
Per salvaguardare la libert di espressione ecomunicazione in un contesto democratico, icodici non possono essere imposti da
unistanza esterna alla categoria professionaleinteressata. I codici quindi sono di auto-regolamentazione,
che viene compiuta allinterno degli ambitiprofessionali coinvolti. Problema: allinterno delle categorie
professionali, controllore e controllatofiniscono spesso per coincidere.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
18/55
18
TANTE CARTE
Lesplosione dei codici deontologici risaleai primi anni Novanta.
La prima fu la Carta Informazione epubblicit, la quale stabilisce che lutentedeve poter stabilire lidentit dellemittente
del messaggio pubblicitario.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
19/55
19
Nel 1993 fu redatta la Carta dei Doveri, cheribadisce le responsabilit della categoria e isuoi doveri: rettifica, replica, presunzione
dinnocenza, controllo delle fonti, distinzionedal messaggio pubblicitario, incompatibilitcon altri incarichi o responsabilit in contrasto
con la professione, tutela dei diritti del malato. E la carta di autoregolamentazione pi
conosciuta, che ha dato una notevole scossa algiornalismo, prima molto meno regolamentato.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
20/55
20
In seguito arriv, nel 1995, la Carta diTreviso, che dichiara il rispetto assoluto delbambino considerato fascia da proteggere
da informazioni o da materiale dannoso peril suo sviluppo, dettando una serie di norme(dal mantenimento dellanonimato, aldivieto di spettacolarizzazione di fatti dicronaca in cui coinvolto, fino al divieto
ad interferire arbitrariamente nella suaprivacy) per la tutela della sua crescita e delsuo sviluppo.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
21/55
21
Nello stesso anno (1995) usc la Cartainformazione e sondaggi, nella quale vieneribadita limportanza di fornire al lettore ognielemento necessario per valutare lattendibilitdi dati e informazioni derivanti da sondaggidopinione, rilevazioni di atteggiamentipolitici, ricerche di mercato.
Nel 1998 lOrdine dei giornalisti (Odg) arrivato dintesa col Garante della privacy,
allemanazione del Codice sul trattamentodei dati personali nellesercizio dellattivitgiornalistica.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
22/55
22
PROSPETTIVE TEORICHE 1
Prima di passare allanalisi dei codici,quindi alla parte pi tecnica del discorsosulletica della comunicazione, bene
chiarire la parte teorica, che la base delladisciplina giurisprudenziale che si formatain particolare negli ultimi 15-20 anni.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
23/55
23
IL DIALOGO BUONO E UTILE
Esistono due correnti di pensiero a riguardo.
1. La prima stata elaborata dal sociologo della
comunicazione Karl-Otto Apel: un dialogo corretto se al suo interno sono riscontrabili iprincipi digiustizia (= sincerit),solidariet (=
rispetto per laltro) ecorresponsabilit (= presain carico di ci che si sta affermando).
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
24/55
24
2. Il filosofo tedesco Jurgen Habermas ha inveceelaborato ladottrina dellapprofondimento: undialogo tanto pi corretto quanto pi capace dientrare nel profondo dellargomento.
SPIEGAZIONE
C differenza tra lagire comunicativo strategico, ilquale mira semplicemente a promuoverelaffermazione di s e della propria tesi, rispetto
allagire comunicativo nellambito delletica deldiscorso, che presuppone innanzitutto il rispettodella posizione dellaltro.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
25/55
25
PROSPETTIVE TEORICHE 2
Riguardo letica della comunicazione,esistono varie teorie sul ci che buonoe giusto.
Ne citeremo in particolare quattro:1. Teoria di Aristotele sul logos
2. Paradigma dialogico
3. Modello audience
4. Paradigma dellutilitarismo
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
26/55
26
1. TEORIA DI ARISTOTELE
E buono tutto ci che nellesercizio dellaparola e del discorso si rivela conforme aquesta natura comunicativa.
Dunque, allinterno di un dialogo tutto permesso, mentre invece da ritenersi
negativo ci che mette in crisi il dialogo e lacapacit di espressione.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
27/55
27
2. PARADIGMA DIALOGICO
La teoria del paradigma dialogico consiste nellostudio della posizione aristotelica riguardo illogos.
Il dialogo il modello di un corretto agirecomunicativo: condizioni di questo esercizio sonola disponibilit ad accogliere la posizione
dellaltro. Il rischio di questo atteggiamento di vedereintaccata la propria identit.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
28/55
28
3. MODELLO AUDIENCE
La tesi della retorica in questo ambito stabilisceche buono tutto ci che salvaguarda laudience,il pubblico, gli interlocutori, rispettando
comunque la verit. Si parla invece di cattiva retorica quando siscende a compromessi.
SLOGAN GIORNALISTICO:Servire la verit e il lettore
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
29/55
29
4. PARADIGMADELLUTILITARISMO
Si tratta del riferimento per le proprie sceltecomunicative al criterio dellutilit.
Il filosofo inglese Stuart Mill afferma che gli
uomini sono spinti nelle loro azioni dalperseguimento di un utile collettivo.
Trasferito nellattuale deontologia del
giornalismo, bisogna preoccuparsi disalvaguardare il principio di essenzialitdellinformazione.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
30/55
30
CHE SIGNIFICA?
Concorre al principio di essenzialitdellinformazione tutto ci che aiuta il lettore afarsi unopinione sullaccaduto, sia in relazione
alle cosiddette5 W (Chi? Che cosa? Come?
Quando? Perch?) sia in relazioneallinterpretazione da dare al fatto in questione.
Il giornalista deve per esplicitare il momento incui esprime la propria opinione, in modo che illettore non la scambi per verit.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
31/55
31
Spulciando nei codici deontologici del giornalismo,
riguardo il principio di essenzialitdellinformazione si legge che:La divulgazione di notizie di rilevante interesse
pubblico o sociale non contrasta con il rispetto dellasfera privata quando linformazione, anchedettagliata, sia indispensabile in ragionedelloriginalit del fatto o della relativa descrizione
dei modi particolari in cui avvenuto, nonch dellaqualificazione dei protagonisti.
Continenza formale: il requisito che attiene alle
modalit di comunicazione della notizia. Questa deveriportare il fatto nei suoi elementi oggettivi, cos comeappresi dalla fonte.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
32/55
32
Intendiamoci, restituire un quadro oggettivodella realt dei fatti assolutamente impossibileper ragioni tecniche. Ogni comunicazione
infatti definita da un formato spazio-temporalein cui bisogna far rientrare le informazioni, equesto obbliga a scegliere cosa dire e come
dirlo. I mass media quindi non sono la realt, ma
sono una filtrata e accurata selezione nella
moltitudine caotica e ingestibile degli
avvenimenti che si succedono.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
33/55
33
Comunque dobbiamo tenere distinteloperazione della dichiarazione del puntodi vista da quella della manipolazione delle
notizie, dalla costruzione della realt percreare consenso, attraverso lomissione dialcune notizie o lenfasi di altre: lacollocazione delle news nella pagina,lampiezza, la strutturazione e le immagini
manipolate contribuiscono a restituirci unarealt opportunamente mediata.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
34/55
34
LA PAROLA A GIORGIO BOCCA
Il popolare giornalista-scrittore definiscequesta pratica DISINFORMAZIA: esempisono le classifiche dei best seller editoriali:
ogni giornale le pubblica, sapendobenissimo che sono manovrate dalle grandicase editrici, cos come molti giornali si
rivolgono di continuo agli istituti per isondaggi dopinione sapendo benissimo chesono fatti su campioni ridotti e inattendibili.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
35/55
35
UN CAPITOLO A PARTE
LETICA DELLA TELEVISIONE
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
36/55
36
TELEVISIONE: ci sono codicideontologici anche sui programmitelevisivi, soprattutto riferiti alla tutela deiminori.
Per i minori si mobilitano anche leassociazioni di genitori (esempio: A.Ge),
delle famiglie e dei consumatori. Non a caso sono state introdotte le fasceorarie, per tutelare i minori da programmi
non adatti a loro. Spesso per non vengono rispettate.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
37/55
37
C un altro discorso, altrettanto importante percomprendere nel profondo il problema Tv-minori: tutto ci che viene sfornato dal palinsestotelevisivo appare vero, perch in Tv c uno stretto
rapporto tra realt e finzione. Il giudizio morale implicito che tutto quello che
viene propinato dalla Tv buono, importante e
valido. Il reality show lemblema dello slogan: Tutto
pu essere esibito, tutto deve essere trasmesso.
Tuttora non sembra ci sia una vera battagliaetica a riguardo.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
38/55
38
IL PROBLEMA DELLETICA TELEVISIVAHA FATTO DA PRELUDIO AD UNALTRA
QUESTIONE SPINOSA:
LA REGOLAMENTAZIONE DELLA RETEWEB.
RECENTEMENTE SUL CARLINO LA RETEINTERNET STATA PARAGONATA
ALLA SELVA OSCURA DEL 1 CANTODELLINFERNO DI DANTE.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
39/55
39
La confusione tra notizia e spettacolo, trainformazione e intrattenimento ha portato grossiproblemi in merito alla regolamentazione del
WEB (ovvero Internet). Nel mondo virtuale i rapporti che si creano tra
individui, soprattutto attraverso lo strumentodella CHAT, sono del tutto fittizi, ma un grannumero di persone, non percependo la
differenza tra realt e finzione, finisceintrappolato nella Rete.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
40/55
40
UNA CONCLUSIONECURIOSA
I sociologi, non avendo ancora glistrumenti, dati dalla giurisprudenza, per
fronteggiare il problema etico di Internet,hanno provato a stilare i 10 comandamentiper un corretto uso del computer.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
41/55
41
I 10 COMANDAMENTINELLUSO DEL COMPUTER
Queste regole per un corretto uso delcomputer riguardano soprattutto la
navigazione su internet, lutilizzo dellaposta elettronica e la propriet dei file.
Hanno utilizzato come riferimento i 10comandamenti biblici.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
42/55
42
1. Non userai un computer per danneggiarealtre persone.
2. Non interferirai con il lavoro al computer
di altre persone.
3. Non curioserai nei file di altre persone.
4. Non userai un computer per rubare (i file,soprattutto le foto e alcuni tipi di testi,
sono di fatto beni di consumo).
5. Non userai un computer per portare falsatestimonianza.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
43/55
43
6. Non userai o copierai software che non
hai dovutamente pagato.
7. Non userai le risorse altrui senza
autorizzazione.8. Non ti approprierai del lavoro
intellettuale altrui.
9. Penserai alle conseguenze sociali dei
programmi che scrivi.
10. Userai il computer dimostrandoconsiderazione e rispetto.
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
44/55
44
Unesperienza innovativa maturata ad unseminario per giovani giornalisti cattolici
Decalogodel giornalista
cattolico
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
45/55
45
1
Curare la professionalite la formazione cristiana
Diffidare
dallimprovvisazione
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
46/55
46
2
Montanelli disse:Chi non si fa capire
un maleducato
Scrivere facile difficile,scrivere difficile facile
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
47/55
47
3
Il giornalista a serviziodi chi legge:
informazione
chiara, sintetica e responsabile
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
48/55
48
4
Propositivi e positivi:
non esistonosolo brutte notizie
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
49/55
49
5
Umanit e rispetto:
parliamo di persone, non di cose
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
50/55
50
6
Lidentit cattolica questione di stile
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
51/55
51
7
Il nostro compito offrire gli strumenti
per unanalisi critica dei media
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
52/55
52
8
La curiosit lanimadella comunicazione:
cerchiamo storie da raccontare
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
53/55
53
9
Interpretare il proprio lavorocome un ministero/mandato:
pensare da cattolici,
scrivere da laici
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
54/55
54
10
Un prontuario in redazionecon le regole del mestiere
8/3/2019 Corso di giornalismo - etica della comunicazione
55/55
55
PER RICEVERE I MATERIALI