Università “G.d’Annunzio” Chieti -Pescara
Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
Modulo: L’elaborazione dei progetti formativi per l’infermieristica di base e superiore e il processo di ricerca. a.a. 2005/’06
Dr.ssa E.RenziCoordinatore Polo Didattico Ud’A- Chieti
Direttrice Scuola C.R.I. - Chieti
D4 C.I. di Scienze Umane e psicopedagogiche applicate ai processi formativi
SSD DISCIPLINA CFU DOCENTE
MED/45 Sc.inferm.che gen.clin.ped. 1 Dr.ssa E.RenziMED/47 Sc.inferm.che ostet.e ginec. 1 Dr.ssa E.RenziM/PSI Psicologia generale 1 Dr.ssa R.RussoM/PED Didattica e Pedag. speciale 1 Dr. G.Crivellari
Coordinatore C.I. : Dr.ssa E.Renzi
Modulo : L’elaborazione dei progetti formativi per l’infermieristica di base e superiore e il processo della ricerca .
ObiettiviAnalizzare il percorso formativo dell’infermieristica di base e superiore per progettare attività formative professionalizzanti pertinenti agli obiettivi didattici.Definire l’importanza della ricerca nell’infermieristica e la connessione esistente tra ricerca, formazione e pratica.
Contenuti• I livelli della formazione
infermieristica• La progettazione dei percorsi
formativi di base, specializzanti e di formazione continua
• La formazione professionalizzante e la didattica tutoriale
• La valutazione del processo di apprendimento e delle attivitàdidattiche
• La ricerca
Modulo : L’elaborazione dei progetti formativi per l’infermieristica di base e superiore e il processo della ricerca .
Metodi
• Lezione partecipata • Questionari• Workshop
Tempi
• Lunedì 6/3 : orario : 9-13• Martedì 7/3 : “ : 9-13• Mercoledì 8/3: “ : 9-13• Giovedì 9/3 : “ : 9-13
Percorsi universitari per progettare la formazione infermieristica
Diploma di Scuola Media Superiore
Master I° livello Laurea
60 crediti 180 crediti
Master II° livello Laurea Specialistica
60 crediti 120 crediti
Dottorato di ricerca
180 crediti
LAUREA IN INFERMIERISTICAObiettivo della laurea è preparare gli studenti alle competenze
proprie previste dallo specifico profilo professionale.
Si evince dalla norma che le competenze e le responsabilitàdell’infermiere sono agite, per affrontare problemi di salute
della popolazione, secondo le seguenti funzioni :
Prevenzione - diagnosi precoce - educazione alla salute ;
Assistenza ;
Educazione terapeutica ;
Gestione ;
Formazione ;
Ricerca .
La laurea triennale
“I laureati della classe sono ai sensi della Legge 10 agosto n.251 art.1 comma 1 gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica che svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura alla salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali, nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza nell’età evolutiva,adulta e geriatria”
(DI 2 aprile 2001)
Master
Gli obiettivi dei Master di I° livello sono orientati a
far acquisire , a un infermiere già laureato,
competenze professionali in specifici settori
dell’assistenza sanitaria : oncologia, area critica,
geriatria, coordinamento,ecc…
Laurea specialistica
Gli infermieri laureati specialisti sono in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale,
educativo e preventivo in risposta ai problemi prioritari di salute (PPS) della popolazione e ai
problemi di qualità dei servizi (PQS).
Formazione
Intervenire, in maniera finalizzata ed organizzata,
sulla cultura professionale di individui e gruppi,
attraverso la metodologia dell’apprendimento
consapevole.
(M. Bruscaglioni, 2002)
Formazione
Fare formazione significa:
agire sul “sapere professionale”
agire sulla “cultura organizzativa di ruolo”
agire sulla integrazione coerente delle due componenti suddette.
….. attraverso la metodologia
dell’apprendimento consapevole…..
per arrivare al cambiamento della cultura
professionale.
….in maniera finalizzata ed organizzata….
per raggiungere
obiettivi di ruolo e organizzativi.
ObiettiviNella formazione sono gli scopi per cui si realizza un certo corso,
seminario, ecc.., la meta che si vuole raggiungere.
L’efficacia sta nel definire con chiarezza ciò che si vuole realizzare
(gli obiettivi) e nello scegliere le metodologie didattiche più appropriate .
Una classificazione :
a) Obiettivi di conoscenza (nozioni, procedure, concetti, principi)
b) obiettivi di capacità (operative, intellettuali, prendere decisioni )
c) obiettivi di comportamento interpersonale:
(comportamenti interpersonali prescrivibili- chiusi)
( comportamenti non prescrivibili - aperti ).
(M.Castagna,2001)
La competenza avanzata
Generale
Competenza esperta competenza avanzata
Problema dialettica –sintesi- scelta di opzioni soluzione
del problema
Particolare
Da : Oberle- Allen
La competenza avanzata- non prescrive a priori cosa fare
- non applica procedure formali predefinite
ma
- sa analizzare il problema
- è in grado di generare nuove soluzioni
- richiede abilità di negoziazione tra le parti, i sistemi e i processi
- sa applicare metodologie di ricerca e di sperimentazione, di comunicazione e di apprendimento in azione.
Questo livello di competenza comporta:
1. lo studio e lo sviluppo della pratica infermieristica clinica;
2. la realizzazione di processi tutoriali per facilitare l’apprendimento e l’autovalutazione degli studenti;
3. il dialogo tra il contesto professionale e la formazione.
Esempi di problemi prioritari di salute (PPS)
• Malattie cardiovascolari (coronaropatie e cerebrovasculopatie)
• Tumori (trachea, bronchi, colon retto, stomaco, mammella)
• Malattie infettive (HIV….)
• Incidenti (stradali, domestici)
• Patologie respiratorie (infezioni e patologie cronico ostruttive)
• Diabete (turbe dismetaboliche)
• Patologie psichiatriche
Esempi di problemi di qualità dei servizi (PQS)Aree di insufficienza delle competenze professionali con ricadute negative
sulla qualità nei servizi territoriali :
• difficoltà di coordinamento nell’equipe assistenziale (ivi compresa la componente sociale) e all’interno della rete;
• mancanza di comunicazione tra assistente e assistito; insufficiente ascolto delle richieste del paziente;
• scarsa qualità delle cure a domicilio (compresa l’autocura che non viene rispettata per rifiuto del paziente e impreparazione del personale) specialmente alla fine della vita ( e non solo per i pazienti tumorali);
• mancanza di continuità nell’assistenza domiciliare;
• insufficiente diffusione (o di accesso a) delle informazioni sui servizi esistenti, sui diritti giuridici e sui regolamenti amministrativi;
• demotivazione del personale e rischio di burn-out.
Tabella riassuntivaL’infermiere laureato specialista
Affronta problemi - di salute
- di qualità dei servizi
Con competenze avanzate - assistenziali
- educative
- preventive
Agite nei processi assistenziali
gestionali (programmazione e gestione del personale)
formativi
di ricerca
Rispettando alcuni criteri - esigenze della collettività
- nuovi metodi di organizzazione del lavoro
- innovazioni tecnologiche e informatiche
- esigenze formative pertinenti
- standard operativi della UE
- approccio integrato ai problemi organizzativo gestionali
Con padronanza di - conoscenze scientifiche
- valori etici
- competenze professionali
- tecniche e procedure del management sanitario
L’infermiere laureato specialista
Affronta problemi non risolti di qualità (di salute,
dei servizi) con competenze avanzate
in situazioni complesse
ricercando, progettando, negoziando, realizzando
soluzioni in termini multiprofessionali.
Attività professionali dell’infermiere laureato specialista/definizione di obiettivi.
1. Funzione prevenzione, diagnosi precoce e educazione alla salute
1.1 analizzare i problemi di salute di una comunità e le risposte dei servizi sanitari e socio assistenziali ai principali bisogni dei cittadini;
1.2 progettare e attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’adozione di abitudini di vita sane;
1.3 valutare i risultati di interventi di promozione alla salute.
2. Funzione assistenza
2.1 rilevare e valutare criticamente l’evoluzione dei bisogni che richiedono un’elevata complessità assistenziale nel campo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo;
2.2 costruire sulla base dell’analisi dei problemi di salute, dei bisogni di assistenza, delle risorse e dei risultati della ricerca, un sistema di standard assistenziali ;
2.3 definire, realizzare, supervisionare e valutare progetti assistenziali per persone con necessità assistenziali ad elevata complessità;
2.4 condurre incontri di informazione, di addestramento, di valutazione con gruppi di persone assistite utilizzando tecniche appropriate;
2.5 progettare e sperimentare, in collaborazione con altri professionisti e in base a risultati di ricerca, strategie multiprofessionali di intervento per favorire il conseguimento dei risultati migliori per la prevenzione e la gestione dei problemi di salute della comunità e per il trattamento di situazioni clinico-assistenziali ad elevata complessità;
2.6 applicare e valutare l’impatto di differenti modelli teorici dell’assistenza nell’operatività del quotidiano;
2.7 monitorare e analizzare criticamente gli aspetti etici correlati all’assistenza e ai problemi a carattere multiprofessionale e multiculturale;
2.8 prendere decisioni assistenziali in coerenza con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l’organizzazione sanitaria e la responsabilità professionale
Attività professionali dell’infermiere laureato specialista/definizione di obiettivi.
3. Funzione educazione terapeutica
3.1 identificare i bisogni educativi di gruppi di persone tenendo conto dei problemi di salute, delle differenze di età e di cultura;
3.2 Progettare e realizzare, in collaborazione con altri professionisti, interventi educativi del singolo, della famiglia e della rete di sostegno per favorire l’autogestione dei trattamenti e il controllo dei fattori di rischio.
4. Funzione gestione
4.1 definire gli obiettivi infermieristici di servizio sulla base dell’analisi delle esigenze dell’utenza, delle finalità istituzionali, delle risorse umane e materiali disponibili e attivabili;
4.2 definire gli standard di competenza professionale del personale infermieristico nelle specifiche aree assistenziali;
4.3 stimare il fabbisogno delle diverse tipologie di personale assistenziale e collaborante in relazione alla complessità e al carico di lavoro;
4.4 negoziare, selezionare, assegnare le risorse umane in relazione agli standard di competenza professionale e ai carichi di lavoro delle specifiche aree assistenziali;
4.5 gestire e valutare i servizi assistenziali nell’ottica del miglioramento continuo della qualità professionale, economica, organizzativa, percepita;
4.6 progettare, negoziare, realizzare interventi organizzativi e gestionali diversificati,finalizzati allo sviluppo di una efficace ed efficiente azione professionale;
4.7 monitorare le criticità presenti nell’organizzazione;
4.8 applicare strategie di gestione, sostegno e valutazione del personale;
4.9 applicare sistemi di valutazione e di accreditamento professionale;
4.10 gestire conflitti che emergono nella fase di presa di decisione e di negoziazione all’interno di gruppi multiprofessionali;
4.11 progettare e gestire, in collaborazione con esperti nel campo,un sistema informativo integrato.
Attività professionali dell’infermiere laureato specialista/definizione di obiettivi.
5. FUNZIONE FORMAZIONE5.1 Progettare percorsi formativi di base, specializzanti e di formazione continua, pertinenti ai bisogni dei destinatari e correlati ai problemi prioritari di salute e di qualità dei servizi;
5.2 condurre processi di formazione professionalizzanti gestendo metodi di apprendimento attivo;
5.3 applicare modelli e strumenti di valutazione dei processi di apprendimento, dell’efficacia didattica e dell’impatto della formazione sui servizi ;
6.Funzione consulenza
6.1 Fornire consulenza professionale in ordine a casistica assistenziale e organizzativa complessa e alla supervisione dell’assistenza erogata e dell’organizzazione adottata ;
6.2 coordinare gruppi di lavoro su specifici problemi assistenziali e organizzativi ;
6.3 contribuire, per la componente professionale, a definire le strategie aziendali e regionali;
6.4 attivare reti di consulenza su aree specifiche.
7. FUNZIONE RICERCA7.1 identificare specifici problemi e aree di ricerca in ambito clinico, organizzativo e formativo ;
7.2 utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca nelle aree clinico assistenziali dell’organizzazione e della formazione che necessitano di valutazione e revisione; guidare i gruppi professionali nell’interpretare e nell’applicare i risultati di ricerche per migliorare la qualità dell’assistenza.
Learning agendaStudente…………………………………….
Funzione formazione
Progettare percorsi formativi di base,special..
PortfolioCompetenze già
possedute ………………………..………………………..
Learning agendaCompetenze da
acquisire………………………..………………………
condurre processi di formazione profess.ti con apprendimento attivo
applicare modelli di valutazione dei processi di apprendimento……..
...………………………………………………..
………………………………………………
………………………..………………………..
……………………….………………………..
Contratto di formazione d’aula
E’ un accordo condiviso e continuamente rinegoziabile,
a seguito del feedback formativo tra studente e docente in
merito agli obiettivi, ai metodi, ai tempi, alle risorse, alle
modalità di valutazione per il conseguimento di
determinate competenze.
I riferimenti per lo sviluppo del percorso formativo
1. Le leggi : n. 251/2000 - D.M.2/4/2001-
19/11/1990 n. 341 – n. 509/1999 - n. 739/94 -
codice deontologico
2. L’ordinamento didattico del corso
3. Il regolamento didattico di ateneo
Settori scientifico- disciplinari (SSD)
Raggruppamenti di discipline definiti
da decreto ministeriale.
Es.: MED/45 Scienze Infermieristiche generali, cliniche e pediatriche
Ambito disciplinare
Insieme di settori scientifico-disciplinari (SSD)
culturalmente e professionalmente affini,
definiti dai decreti ministeriali .
Credito formativo universitario (CFU)
Si intende la misura del volume di lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto ad uno studente in possesso di adeguata
preparazione iniziale per l’acquisizione di conoscenze ed abilità nelle attività formative previste dagli
ordinamenti didattici dei corsi di studio.
(Decreto 3/1/1999 n.509)
Credito formativo
Il credito formativo è un valore assegnabile ad un segmento di formazione (ad es.un modulo
didattico,un’unità capitalizzabile, un’annualitàaccademica o ad un’esperienza individuale (lavorativa,di volontariato….) riconoscibile
nell’ambito di un percorso di formazione come competenza individualmente già acquisita.
(G.Auteri, G.Di Francesco, 2000)
Attività formativa
Ogni attività organizzata o prevista dalle università al fine di assicurare la formazione culturale e professionale degli studenti, con riferimento, tra l’altro, ai corsi di insegnamento, ai seminari, alle esercitazioni pratiche o di laboratorio, alle attività didattiche a piccoli gruppi, al tutorato, all’orientamento, ai tirocini, ai progetti, alle tesi, alle attività di studio individuale e di autoapprendimento.
(Decreto n.509/99)
Gli obiettivi formativi
L’insieme di conoscenze e abilità che
caratterizzano il profilo culturale e
professionale, al conseguimento delle quali il
corso di studio è finalizzato.
Le attività formative qualificanti
a) attività formative di base;
b) attività formative caratterizzanti;
c) attività formative affini o integrative;
d) attività formative autonomamente scelte dallo studente;
e) attività formative relative alla preparazione della prova finale;
f) attività formative volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, informatiche,telematiche, relazionali e di tirocinio formativo e di orientamento.
Attività scelte autonomamente scelte dallo studente - elettive (opzionale - ADO)
Insieme di opportunità offerte ai discenti per il loro
approfondimento e non obbligatoriamente correlata
ad un corso di insegnamento.
Curriculum
Insieme di attività formative universitarie ed
extrauniversitarie specificate nel regolamento
didattico del corso di studio al fine del
conseguimento del relativo titolo.
Core curriculum
La raccolta di saperi minimi essenziali dei
contenuti nell’ambito delle conoscenze e
competenze che ogni professionista deve
acquisire durante la formazione per
raggiungere gli obiettivi previsti dal
profilo professionale.
Il tirocinio (insegnamento /apprendimento clinico)
E’ lo spazio, il tempo e le attività in cui lo studente
viene inserito e accompagnato per interrogarsi
sul rapporto tra teoria appresa nel contesto
accademico e concreto agire nel contesto operativo.
La progettazione del tirocinio (insegnamento/apprendimento clinico.
a. Programmazione eprogettazione del tirocinio
b. Definizione fabbisogno formativo
c. Analisi opportunità formative
e. Definizione del contratto di tirocinio
f. Definizione attività del tutor
ATTUAZIONE DEL PROGETTO
d. Scelta delle sedi di tirocinio
g. Definizione del sistema informativo
di verifica e valutazione
a. Programmazione e progettazione del tirocinio
Definisce gli obiettivi generali e intermedi del progetto formativo.
Finalità: - individuare i criteri per la selezione degli ambiti di
tirocinio, intesi come spazi di apprendimento irrinunciabili
- identificare i servizi, ambiti di tirocinio, in relazione a
criteri oggettivi di fabbisogno formativo degli studenti
- negoziare con gli ambiti di tirocinio le condizioni
organizzative e didattiche necessarie per il tirocinio.
b. c.Definizione fabbisogno formativo e analisi delle opportunità formative.
Scaturisce dall’analisi delle competenze richieste
Le opportunità formative rappresentano
occasioni irrinunciabili affinché gli obiettivi del
curriculum si concretizzino in risultati.
d. Scelta degli ambiti di tirocinio
Scaturisce dai criteri di accreditamento , in
quanto strutture formative e dagli obiettivi
espressi in ogni anno di corso oltre ai requisiti
strutturali, materiali, risorse umane e
organizzative- gestionali dell’ambito di tirocinio.
e. Definizione del contratto formativo di tirocinio
E’ uno strumento per la funzione di guida e
gestione del tirocinio e viene stabilito tra il
tutor, la sede di tirocinio e lo studente.
f. Definizione delle attività del tutor clinico
Collabora alla elaborazione del progetto di tirocinio
collabora all’individuazione degli ambiti di tirocinio
garantisce gli aspetti organizzativi del tirocinio
attua interventi formativi in ambito clinico
guida lo studente in tirocinio ed evidenzia situazioni
di difficoltà
verifica in itinere i livelli di apprendimento e
formula il giudizio finale
g. Definizione del sistema informativo di verifica e valutazione.
verificare in itinere i livelli di apprendimento conseguiti e le tappe di svolgimento del tirocinio
stimolare processi di autovalutazione da parte dei tirocinanti
finalizzare la valutazione alle attività standard dichiarate nel curriculum formativo
con l’utilizzo di griglie di osservazione e valutazione.
L’insegnamento/apprendimento clinico (tirocinio)
E’ orientato a creare un sapere esperto, in cui teoria e
pratica rappresentano le due facce di un’unica realtà
culturale e professionale.
La didattica tutoriale
Risponde alle esigenze di una formazione
centrata sullo studente, capace di formare
professionisti in grado di assicurare e
mantenere livelli adeguati di competenze.
Funzione di tutorship: finalità
Formare infermieri in grado di risolvere
problemi, prendere decisioni e pensare
criticamente………..
Le fasi dell’apprendimento clinico/tirocinio
Teoria
laboratorio
briefing
Pratica clinica
debriefing
valutazione
Fasi del processo tutoriale
1. Analisi dei bisogni
2. Progettazione e programmazione
3. Gestione e conduzione
4.Valutazione dei risultati
Il processo di valutazione
Fornisce le basi per un giudizio di
valore che consente di prendere
migliori decisioni pedagogiche
L’oggetto della valutazione
valutare CHI o che COSA
1. i discenti
2. i docenti
3. i programmi
valutare in funzione di CHE COSA
?………
….in funzione degli OBIETTIVI EDUCATIVI
Metodologia di valutazione in funzione dei campi da valutare
Effetto “ALONE” nella valutazione
1. Docenti che sopravvalutano gli studenti nel desiderio di avere la loro approvazione
2. Docenti che danno agli studenti punteggi alti perché queste valutazioni riflettono il loro successo come docenti
3. Docenti che sono esperti nella prestazione di una certa abilità o nell’applicazione di determinate conoscenze e danno valutazioni alte agli studenti con capacità o qualitàsimili
4. Docenti che si lasciano influenzare nei loro giudizi dalla nazionalità, dallo stato sociale o familiare degli studenti, dai loro atteggiamenti verso l’ambiente di apprendimento, dal loro temperamento o dagli atteggiamenti riguardo il loro modo di vivere.
Dimmi ed io… dimentico
Insegnami ed io… ricordo
Coinvolgimi ed io… imparo.
EsercitazioneLo studente alla fine del I°anno di corso deve essere in grado di:
- saper identificare bisogni fisici, psicologici e sociali della persona nelle diverse etàdella vita integrando le conoscenze teoriche con quelle pratiche;
- saper agire in modo coerente con la concettualità infermieristica e con i principi della professione nelle situazioni assistenziali previste dal progetto formativo ed in relazione alle responsabilità richieste dal suo livello formativo;
- dimostrare capacità di stabilire e mantenere relazioni efficaci con la persona assistita, con la sua famiglia e/o con le persone che si interessano di quella persona;
- dimostrare di possedere i fondamenti delle capacità organizzative, tecniche ed investigative nel pianificare ed applicare gli interventi assistenziali di base alla persona e/o a gruppi;
- riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e quelle dei membri dell’equipe assistenziale, stabilendo relazioni,partecipando alle attività ed apportando contribuiti costruttivi;
- comprendere le finalità dei servizi sanitari territoriali e saper valutare la risposta di tali servizi ai principali bisogni del cittadino.
EsercitazioneLo studente, alla fine del II° anno di corso, deve essere in grado di :
- identificare le necessità di aiuto fisiche, psicologiche e sociali della persona nelle varie età della vita, nei vari ambiti sociali e rispondere ad esse nel contesto di un’azione multiprofessionale;
- fornire prestazioni tecniche corrette ed efficaci in applicazione e nel rispetto dei principi scientifici fondamentali della professione ed adattare tali prestazioni alla persona assistita, in relazione alle diverse patologie, ai differenti settori operativi e nelle diverse età;
- promuovere efficaci rapporti educativi finalizzati alla prevenzione della malattia, al mantenimento ed al recupero di un soddisfacente stato di salute.
EsercitazioneLo studente alla fine del III° anno deve essere in grado di :
- identificare i problemi e i bisogni individuali che richiedono assistenza infermieristica in settori altamente specialistici;
- pianificare e fornire l’assistenza per risolvere i problemi e soddisfare i bisogni;
- pianificare, fornire , valutare l’assistenza infermieristica rivolta a persone sane e malate, sia in ospedale che nella comunità, promuovendo stili di vita positivi per la salute e incoraggiando la partecipazione, l’autofiducia, l’autodeterminazione, l’autoassistenza dell’individuo e della collettività in ogni campo correlato con la salute;
- contribuire ad organizzare l’assistenza inferm.ca globale attraverso un utilizzo appropriato delle risorse a disposizione, assicurando un progressivo miglioramento della qualità assistenziale;
- analizzare i risultati di ricerche svolte individuandone le possibilità applicative; ricercare e sistematizzare dati nelle realtà operative;
- valutare la qualità dell’assistenza inferm.ca attraverso l’utilizzo di strumenti e metodologie di VRQ;
Esercitazione- collaborare alla realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione ed educazione alla salute nei luoghi di lavoro;
- interagire e collaborare attivamente con equipe intra e interprofessionali al fine di programmare e gestire interventi infermieristici multidimensionali;
- dimostrare capacità didattiche orientate all’informazione, istruzione ed educazione degli utenti, dei loro famigliari, della collettività, del personale collaborante;
- dimostrare di aver compreso e di essere in grado di applicare, analizzare, sintetizzare le conoscenze relative a:
- valutazione della organizzazione, pianificazione e della
attività infermieristica
- valutazione delle azioni in termini deontologici ed in relazione
ai criteri bioetici .
Operatore Socio Sanitario(Accordo tra il Ministro della Sanità, il Ministro per la Solidarietà Sociale e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 22/2/2001).
Svolge attività indirizzate a :
a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario;
b) favorisce il benessere e l’autonomia dell’utente dei servizi sociali e sanitari.
Le attività dell’Operatore Socio Sanitario(OSS)
Sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita, con particolare riguardo ai compiti di :
a) Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero
b) Intervento igienico-sanitario e di carattere sociale
c) Supporto gestionale, organizzativo e formativo.
Percorso formativo dell’Operatore Socio Sanitario
Il corso di formazione ha durata annuale, per un numero di 1.000 ore articolato nelle seguenti aree :
area socio-culturale, istituzionale e legislativa
area psicologica e sociale
area igienico sanitaria
area tecnico operativa.
La progettazione e lo sviluppo delle competenze dell’OSS: un modello circolare
Sessione di orientamento
Laboratorio
briefing
Pratica
TeoriaLaboratorio
Pratica
Laboratorio
debriefing
Valutaz.finaleAttestato di qualifica
Teoria
FORMAZIONE COMPLEMENTAREDELL’OSS
Sono previsti moduli di formazione integrata per un
massimo di 200 ore, di cui 100 di tirocinio.
I moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici
contesti operativi quali anziani, portatori di
handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, ecc.
(22/2/2001)