CORSO DI LINGUA E METODOLOGIA CLILINTERNATIONAL STUDY PROGRAMMES
CHELTENHAM (GB)29.08.2015 – 12.09.2015
APPROFONDIMENTI SULL’USO DELLA LINGUA
INGLESE NELLA DIDATTICA
THE BANGALORE PROJECT• A. S. Prabhu, mentre lavorava nel sistema della scuola
secondaria a Bangalore, India, ha sviluppato la teoriache fosse possibile imparare le regole della lingua inmaniera inconscia e che questo processo fossemaggiormente aiutato coinvolgendo gli studenti incompiti di comunicazione strutturati:
• “La costruzione grammaticale da parte dei discenti è unprocesso inconscio che viene meglio facilitatodeterminando nello studente un coinvolgimento con ilpensare, il dire o fare”.
• (Prabhu 1982)
PROCEDURA METODOLOGICAPRE-TASK
TASK
MARKING
ATTIVITA’ PREPARATORIALa natura del compito è inizialmente spiegata daldocente
Nell’attività preparatoria, il linguaggio adeguato per ilcompito è nascostoIl livello di difficoltà del compito è verificato pergarantire che sia giusto
ATTIVITA’
I discenti lavorano in modo autosufficiente percompletare il compito, es. per interpretare un orarioferroviario o dare direzioni usando una mappa.In questa fase non è necessario correggere gli aspettigrammaticali della lingua: L’IMPORTANTE ÈCOMUNICARE
CORREZIONEI discenti sono forniti di feedback sul livello disuccesso del compito; non si fanno commentisull’uso accurato della lingua
TBLTASK-BASED LEARNING
• modello di apprendimento attivo nell’insegnamento della lingua
• Il docente fornisce un modello del compito che vuole far svolgere agli studenti
• segue una fase di pianificazione dei dati in cui gli studenti possono cercare la lingua adeguata per completare il loro compito utilizzando l’insegnante, il dizionario o la lingua del modello di compito
LE TRE FASI DEL TBL
• Fase 1: IL COMPITO• Spiegate cosa volete che gli studenti facciano.• Scegliete il linguaggio del contenuto (talvolta chiamato “lexical priming” – il linguaggio per
l’argomento) e lo scaffolding language (il linguaggio per aiutare i discenti a fare il compito).• Rendete chiaro che l’attenzione è sul FARE il compito, non sull’esercitare il linguaggio.• L’attenzione degli studenti, specialmente in termini di attitudine, è sulla natura comunicativa
del fare il compito anche se si usa il proprio linguaggio.•• Fase 2: PROGETTAZIONE/PREPARAZIONE/ PROVA• I discenti lavorano al compito.• Dite loro che eseguiranno o mostreranno il compito in pubblico.•• Fase 3: TORNARE A RIFERIRE• Gli studenti vanno in pubblico, parlando alla classe o spiegando ciò che hanno prodotto:• - dà fiducia• - gli studenti hanno l’occasione di parlare all’intera classe• - incoraggia il loro desiderio di essere precisi.
TBL7 TIPI DI ATTIVITÀ
• 1 Elencare: brainstorm e/o ricerca di fatti• Questo può riguardare cose, luoghi, persone, cose da fare, i motivi delle cose, le qualità e i caratteri di differenti cose • e luoghi •• 2 Ordinare e classificare: porre in sequenza, classificare, graduare• Per esempio, porre in sequenza parole o figure nel corretto ordine per un particolare processo o evento storico, • classificare oggetti secondo le loro proprietà, graduare cose in termini di importanza•• 3 Connettere• Mettere insieme parole con figure, definizioni con parole, ascoltare e identificare oggetti e caratteri, ascoltare e fare • (p. es. TPR –Total physical response – e istruzioni seguenti)•• 4 Comparare: trovare similitudini e differenze• Comparare e confrontare differenti cose, proprietà, sostanze, oggetti, procedure, tempi, luoghi, “Riconosci la • differenza”•• 5 Risoluzione di problemi: problemi di logica, problemi di vita reale, processi incompleti, testi incompleti• Prevedere il risultato di un esperimento o evento, risolvere un problema matematico, proporre una soluzione per un• particolare problema, fornire una soluzione a un problema• 6 Progetti e compiti creativi• Una presentazione (su carta o in versione online) su un’area tematica, facendo un video o un esperimento o relativo a un• particolare tema• 7 Condividere esperienze personali: opinioni, reazioni, esperienze• Opinioni personali, opinioni ed esperienze relative a un particolare argomento•
CONSIDERAZIONI FINALI• Il metodo CLIL comporta un radicale mutamento di ruoli: dalla centralità
del docente si passa all’autonomia del discente (soggetto attivo)• Il docente tuttavia deve fungere da costante supporto per i discenti e
prepara con competenza le attività• L’esigenza che anche gli alunni più deboli in L2 apprendano i contenuti
disciplinari comporta una loro semplificazione• Il lavoro cooperativo induce a spostare la motivazione del successo
scolastico dall’individuo al gruppo • L’attenzione alla lingua e l’uso di attività strutturate allena i discenti alla
decodificazione di codici linguistici ed extralinguistici (Focus on Form)• Il metodo CLIL abitua al lavoro collettivo, sviluppando la capacità di
interagire con il docente, con i compagni, ma soprattutto educa alla cultura della cittadinanza.