Corso di Psicologia Dinamica
Franco Baldoni
Facoltà di Psicologia - Università di Bologna
La teoria dell’attaccamento
John Bowlby
Nasce a Londra il 26 febbraio 1907 Psichiatra infantile e psicoanalista, in analisi con Joan
Riviere e in supervisione con Melanie Klein Nel 1949 conduce una ricerca per l’OMS sulla salute
mentale dei bambini senza famiglia Dal 1956 al 1961 è vicepresidente della Società
Psicoanalitica Britannica (con presidente Donald Winnicott)
Dal 1946 al 1972 è vicedirettore della Tavistock Clinic di Londra dove dirige il dipartimento bambini e genitori
Sviluppa la Teoria dell’attaccamento Muore a Londra il 2 settembre 1990
La deprivazione materna Ricerche commissionate nel 1949 dall’OMS supportate
dai documenti filmati di René Spitz e di James Robertson sui bambini deprivati, istituzionalizzati e ospedalizzati (Depressione anaclitica, Ospedalismo)
I bambini necessitano di “un rapporto caldo, intimo e ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nei quali entrambi possano trovare soddisfazione e godimento”
La deprivazione prolungata di cure materne subita da un bambino può avere gravi effetti sul suo carattere e comportare lo sviluppo di disturbi psicologici e di comportamenti antisociali che permangono nell’età adulta
(Cure materne e igiene mentale del fanciullo, 1951)
Dorothy Burlingham e Anna Freud (1942-43)
Prime osservazioni compiute nei nidi residenziali d’infanzia di Hampstead (Inghilterra) durante la seconda guerra mondiale
Ricerche pionieristiche basate su resoconti non sistematici di bambini sani (da 0 a 4 anni) separati dai genitori e assistiti nelle migliori condizioni possibili in tempo di guerra
I bambini deprivati di cure materne, specialmente se cresciuti in istituzioni da un’età inferiore a 7 anni, possono manifestare carenze dello sviluppo psicofisico e sociale
René Arpad Spitz Nasce a Vienna nel 1887 Pediatra e psicoanalista (analizzato da Freud) Dal 1938 a New York, poi a Chicago Nell’ambito della Psicologia dell’Io utilizza un approccio
multidisciplinare (psicoanalisi, etologia, psicologia sociale, cognitivismo) basato sull’osservazione diretta. Conduce ricerche con Katherine Wolf
Descrive come organizzatori della psiche la reazione del sorriso, l’angoscia dell’estraneo con i suoi derivati patologici (Depressione anaclitica e Ospedalismo) e la risposta del No
Opere principali: Il no e il si (1957); Il primo anno di vita del bambino (1958)
Muore a Denver, Colorado, nel 1974
La sindrome da ospedalizzazione (Ospedalismo) (Spitz 1945)
Grave ritardo dello sviluppo psicomotorio che insorge nei bambini che non hanno mai goduto della madre inseriti nei primi 18 mesi di vita in ospedale o in istituto (brefotrofio, orfanotrofio) in condizioni di totale privazione affettiva
Si manifesta con ritardo della crescita, della capacità di manipolazione e di esplorazione, del linguaggio, della percezione affettiva e dell’adattamento all’ambiente
(Renè Spitz e Katherine Wolf 1949)
La depressione anaclitica (Spitz e Wolf 1946)
Depressione gravissima che colpisce il bambino separati dalla madre a 6-18 mesi (dopo averne goduto) e posti in ambiente sfavorevole: all’inizio: apprensione, tristezza, piagnucola, non dorme,
non si nutre, contrae malattie, si isola, apparente indifferenza
fino a 3 mesi : se riunito alla madre i disturbi regrediscono dopo il 3° mese: accentuato rallentamento psicomotorio
con eventuali comportamenti regressivi e autoaggressivi, disperazione, grave dimagrimento che può giungere fino alla morte per deperimento organico (marasma)
Descritta per la prima volta in figli di donne carcerate (Spitz e Wolf 1946), si manifesta nei bambini in stato di abbandono affettivo o istituzionalizzati.
L’angoscia dell’ottavo mese (Angoscia dell’estraneo) (Spitz 1950)
Rappresenta il secondo organizzatore della vita psichica (stadio dell’oggetto libidico)
E’ una reazione angosciosa che si manifesta in presenza di estranei verso il sesto-ottavo mese di vita (8-15 mesi)
Non è una fuga da qualcosa che fa paura perché il bambino non ha motivo di temere l’estraneo
E’ una forma di angoscia di separazione: il bambino reagisce al fatto che l’estraneo non è la madre
E’ la testimonianza che il bambino comincia a differenziare la madre e a sviluppare un vero rapporto oggettuale
Critica di Bowlby all’angoscia dell’estraneo
L’estraneità è di per sé stessa causa di pauraLa paura degli estranei è una reazione ben
distinta dall’angoscia di separazione (anche quando la madre è in vista il bambino continua ad avere paura dell’estraneo)
Un bambino è in grado di distinguere le persone note molto prima di manifestare paura degli estranei (il comportamento di attaccamento si manifesta prima degli otto mesi)
(Attaccamento e perdita, vol.1, L’attaccamento alla madre 1969)
James RobertsonObiettore di coscienza che aveva lavorato
come addetto alle caldaie nel nido infantile residenziale di Anna Freud a Hampstead
Con Bowlby nel 1952 realizzò il famoso film A two-year-old goes to hospital sull’angoscia di una bambina separata dalla madre (che contribuì a liberalizzare gli orari di visita negli ospedali)
Divenne psicoanalista e regista cinematografico
La critica femminista all’ideadella deprivazione materna
Bowlby esagera perché ha studiato solo bambini sottoposti a deprivazione materna quasi totale. Un bambino può essere affidato a un sostituto senza soffrirne (nonni, asilo, kibbutz)
La valorizzazione della relazione madre-bambino è la conseguenza di una un clima culturale post-bellico di riparazione. Queste tesi poteva essere sfruttata dal governo per evitare l’assistenza per l’infanzia e chiudere gli asili nido (Winnicott scrisse a Bowlby)
Si vuole relegare le donne in casa e giustificare i padri assenti. Il vero problema di oggi è la deprivazione paterna
La separazione dalla madre
Protesta Angoscia di separazione
Disperazione Depressione, lutto
Distacco Difese
( Attaccamento e perdita, vol.2., La separazione dalla madre, 1973)
Il pianto Nel bambino ha il significato di richiamare attenzione e
aiuto da parte della madre assente (Bowlby) Le espressioni di dolore dell’adulto esprimono la tendenza
a piangere e l’inibizione del pianto (Darwin 1872) La lacrimazione e i concomitanti affetti spiacevoli sono
evocati da un evento che sconvolge, di solito una perdita reale, fantasticata o simbolica
Funzioni fisiologiche : pulire i condotti lacrimali e inumidire la cornea. Altre sconosciute.
Interpretazioni psicoanalitiche : 1) espressione simbolica delle pulsioni fallico-uretrali; 2) scaricare energie aggressive per espellere simbolicamente oggetti interni cattivi; 3) funzioni comunicative; 4) funzioni autoconsolatorie; 5) funzioni difensive e ostili-aggressive
Le fasi del lutto(perdita del coniuge) Bowlby 1980
Fase di stordimento (da alcune ore ad alcuni
giorni) incredulità, calma innaturale Fase di ricerca e struggimento per la
figura perduta (da alcuni mesi a qualche anno) : collera, pianto, dolore, angoscia, insonnia, irrequietezza, pensiero ossessivo sul defunto, sogni, eventuale prolungamento in lutto patologico.
Fase di disorganizzazione e disperazione disperazione, depressione, apatia, senso di solitudine, riconoscimento che la perdita è definitiva
Fase di riorganizzazione Ridefinizione del Sé e della situazione, nuovi ruoli e nuove capacità
Le fasi del lutto(perdita di un figlio) Bowlby 1980
Fase di stordimentoFase dell’incredulità e tentativo di
negazione dell’esito finaleFase di disorganizzazione e
disperazioneFase di riorganizzazione
(Attaccamento e perdita, Vol.3. La perdita della madre, 1980)
Fasi del lutto (Engel 1962)
Stadio dello shock e dell’incredulità rifiuto (diniego) sbigottimento e incredulità, può esserci accettazione razionale con tentativi di confortare gli altri
Stadio della crescente consapevolezza tristezza acuta, senso di vuoto, collera, pianto, ambivalenza (incapacità di piangere)
Fase di restituzione (lavoro del lutto) rituali funebri, riconoscimento del bisogno di aiuto, pensiero centrato sul defunto, idealizzazione, identificazione, riemergere di nuovi interessi, eventuale maturazione
La teoria dell’attaccamentoL’essere umano manifesta una
predisposizione innata a sviluppare relazioni di attaccamento con figure genitoriali primarie
Tali relazioni svolgono una funzione di protezione
E’ una teoria spaziale : quando sono vicino a chi amo mi sento bene, quando sono lontano sono ansioso, triste e solo
Integra teorie psicoanalitiche, etologiche, evoluzioniste, cognitiviste e sistemiche
I bisogni fondamentali
CiboCure corporee
Protezione dai pericoli
Riproduzione
Paura
Desiderio
Affetti
I sistemi comportamentali
Accudimento(cibo, cure corporee)
Attaccamento(protezione dai pericoli)
Sessualità(riproduzione)
Sicurezza
Piacere
Affetti
Aspetti psicoanalitici
L’attaccamento è la motivazione primaria (un bisogno).
L’importanza della gratificazione orale e delle pulsioni sessuali è ridimensionata
La relazione madre-bambino è il centro di interesse
Si studiano l’angoscia di separazione, le esperienze di perdita, il lavoro del lutto, le rappresentazioni interne delle relazioni e le difese inconsce
Relazioni oggettuali e teoria dell’attaccamento
Rappresentazioni,fantasie
Eros, Thanatos
Seno, volto
Sessualità
Invidia
Posizione schizo-paranoide e posizione depressivaDistruttività, perversione,narcisismo
Modelli operativi interni
Attaccamento
Base sicura, evitamento pericolo,risposta alla protesta
Vicinanza
Protesta per la separazione
Sicuro (B), insicuro (A,C, D)
Attaccamenti inadeguati, fallimento dell’autoconsolazione
Mondo interno
Pulsioni
Oggetto primario
Amore
Odio
Nosologia
Patologia
Teoria dell’attaccamentoRelazioni oggettuali
(Holmes 1999, modificato)
Influenze teoricheEtologia
Osservazione diretta in condizioni naturali Fenomeno dell’Imprinting (Konrad Lorenz 1935,
1949) Studi sulle scimmie Rhesus (Harry F. Harlow 1958)
Teoria dell’evoluzione Visione in termini di adattamento all’ambiente
Teoria generale dei sistemi e cibernetica Relazione d’attaccamento come sistema Valorizzazione delle retroazioni (feedback)
Cognitivismo Valutazione dei sistemi di memoria (Piaget, Tulving)
La relazione d’attaccamento
E’ definita dalla presenza di tre caratteristiche:
Ricerca della vicinanza di una figura preferita (proximity seeking) (analogia con l’imprinting)
Effetto base sicura (secure base)
Protesta per la separazione (separation protest )
(Weiss 1982)
Le caratteristiche chiave
Attaccamento
Base sicura
Ricerca della vicinanza
Protesta per la separazione
L’attaccamento
E’ un termine generale che si riferisce allo stato attuale degli attaccamenti dell’individuo
Può essere: sicuro : sentirsi sicuri e protetti insicuro: nei confronti delle figure di
attaccamento si sperimenta un misto di emozioni ambivalenti (amore, rabbia, ansia, dipendenza, paura dell’abbandono) oppure distanzianti (diffidenza, evitamento, controllo)
Il comportamento di attaccamento
Ogni forma di comportamento finalizzato ad ottenere o mantenere la vicinanza di un individuo preferito
E’ innescato dalla separazione o dalla minaccia di separazione dalla figura d’attaccamento
Diminuisce o cessa quando si ottiene una vicinanza soddisfacente
Il sistema dei comportamenti di attaccamento
E’ un modello del mondo in cui vengono rappresentati il Sé, gli altri significativi e le loro interrelazioni
Considera le relazioni e le retroazioni (prospettiva sistemica e cibernetica)
Codifica il particolare pattern di attaccamento mostrato da un individuo in funzione delle risposte della figura d’attaccamento
Il sistema comportamentale di attaccamento
La figura d’attaccamento è sufficientemente vicina, sintonica e sensibile?
Sicurezza, amore, fiducia in se stessi
Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole
Comportamenti di attaccamento: ricerca visiva, segnali di bisogno, suppliche, aggrapparsi
Pauraangoscia Difese
Evitamento,diffidenza
Ambivalenza,aggrapparsirabbia
Si
No
(Holmes 1993)
I modelli operativi interni(Internal Working Models )
Rappresentazioni interne di se stessi, delle proprie figure d’attaccamento e del mondo, nonché delle relazioni che li legano (Modelli di se stesso e degli altri basati su pattern ripetuti di esperienze interattive)
Si costituiscono durante lo sviluppo e tendono a persistere relativamente stabili in età adulta
Vengono generalizzati e utilizzati per predire il mondo e mettersi in relazione con esso
Sono complementari a quelli delle figure d’attaccamento
Sono alla base dei processi di transfert Indicano il mondo interno descritto dalla psicoanalisi
tenendo conto del cognitivismo
Lo sviluppo della teoria1a fase (1950-70): osservazione diretta su
deprivazione materna, separazione e lutto (Bowlby)
2a fase (1970-80): valutazione dell’attaccamento infantile, Strange Situation (Ainsworth)
3a fase (dal 1980): valutazione dell’attaccamento nell’adulto, Adult Attachment Interview e questionari (Main, Crittenden, Fonagy, Bretherton, Hazan, Bartholomew)
Lo sviluppo della teoria
Anni Studi Metodi Autori
1950-70 Deprivazionematerna,separazione,lutto
Osservazionediretta
Bowlby
1970-80 Attaccamentoinfantile
StrangeSituation
Ainsworth
Dal 1980 Attaccamentoadulto
AdultAttachmentInterview,Questionari
Main, Crittenden,Fonagy, Bretherton,Hazan, Shaver,Bartholomew,van IJzendoorn
La valutazione dell’attaccamento
Nel bambino
Strange Situation (SS) (Mary Ainsworth) 12-18 mesi
CARE Index (Patricia Crittenden) 0-24 mesi
Nell’adulto
Adult Attachment Interview (AAI) (Mary Main)
Questionari autovalutativi (self-report)•Adult Attachment Style Questionnaire (Hazan e Shaver)•Relationship Questionnaire (Bartholomew e Horowitz)•Attachment Style Questionnaire (Feeney, Noller, Hanrahan)
Mary D. Salter AinsworthNasce nel 1913 e si laurea a Toronto Nel 1950 sposa Leonard Ainsworth e si
trasferisce a Londra dove collabora con Bowlby
E’ considerata la coautrice della teoria dell’attaccamento
Propone il concetto di base sicuraInventa la tecnica della Strange Situation
attraverso la quale classifica per la prima volta i pattern d’attaccamento
La base sicuraE’ l’atmosfera creata dalla figura
d’attaccamento per la persona che le si attaccaFornire una base sicura è la caratteristica più
importante dell’essere genitoriConsiste nell’essere disponibili a rispondere,
quando chiamati in causa, per incoraggiare e dare assistenza, ma intervenendo attivamente solo se necessario
In questo modo è possibile avventurarsi nel mondo esterno e ritornare sicuri di essere accolti, nutriti sul piano fisico ed emotivo, confortati se tristi, rassicurati se spaventati
La Strange SituationUna seduta di circa 20 minuti (divisa in 8 episodi
di 3 minuti) nella quale un genitore e il suo bambino di un anno vengono introdotti in una stanza assieme ad un estraneo ed esposti a momenti di separazione e riunione
Si utilizza con bambini di 12-18 mesi (anche oltre) La procedura è videoregistrata (attraverso un
specchio unidirezionale)Viene codificato il comportamento del bambino nei
confronti della figura d’attaccamento e conduce alla classificazione del suo pattern d’attaccamento
Procedura della Strange Situation (Ainsworth et al. 1978)
1- una madre e il suo bambino vengono introdotti in una stanza sconosciuta
2- vengono lasciati soli, il bambino è libero di giocare (3 minuti)
3- entra un estraneo (lo sperimentatore) che parla con la madre e si avvicina al bambino iniziando a giocare con lui (totale 3 minuti)
4- la madre lascia la stanza per 3 minuti, l’estraneo continua per un po’ a giocare con il bambino poi si siede
5- la madre ritorna e si rivolge al bambino eventualmente confortandolo, l’estraneo esce (3 minuti)
6- la madre esce di nuovo lasciando il bambino solo nella stanza per 3 minuti (a meno che non sia troppo sconvolto)
7- l’estraneo rientra ed eventualmente consola il bambino (3 minuti)
8- la madre e il bambino si riuniscono (almeno 3 minuti)
I pattern di attaccamento(alla Strange Situation)
Sicuro (B)
Insicuro-evitante (A)
Insicuro-ambivalente (Insicuro-resistente)
(C)
Insicuro-disorganizzato (D) (Mary Main)
L’attaccamento sicuro (B)Sono in genere angosciati (ma non troppo) dalla
separazioneAl momento della riunione salutano contenti il
genitore, si avvicinano, ricevono conforto e poi tornano a giocare tranquilli e soddisfatti
Il bambino mostra fiducia nella disponibilità e sensibilità della figura d’attaccamento vivendola come “base sicura”
Le loro madri sono “sensibili e comprensive”, rispondono in modo pronto e adeguato al pianto, all’interazione faccia a faccia e al contatto corporeo
L’attaccamento insicuro-evitante (A)
Mostrano scarsi segni di angoscia alla separazione, oppure indifferenza
Al momento della riunione non sembrano prestare attenzione alla madre e continuano a giocare
Minimizzano i propri bisogni perché si aspettano di venire rifiutati, pur rimanendo in contatto distante con la figura d’attaccamento. I propri bisogni ed il rifiuto vengono esclusi dalla coscienza (esclusione difensiva )
Le loro madri si contraddistinguono per mancanza di affetto e di tenerezza, soprattutto quando tengono il bambino in braccio (non sono sensibili e comprensive)
L’attaccamentoinsicuro-ambivalente (C)
E’ chiamato anche Insicuro-resistenteSono fortemente angosciati dalla separazione e non si
tranquillizzano facilmente al momento della riunioneCercano fortemente il contatto, ma resistono con
calci, pugni, urlando, scappando, strapazzando o buttando i giocattoli, alternando stati di rabbia a momenti in cui si stringono alla madre. Il gioco è inibito
La loro madre è contraddittoria e imprevedibile, spesso ignora i segnali del bambino o offre contatto quando non è ricercato, può essere intrusiva (sono sensibili e comprensive, ma in modo non costante)
L’attaccamento insicuro-disorganizzato (D)
Descritto per la prima volta da Mary Main e Judith Salomon (Main e Salomon 1986)
Il bambino manifesta un repertorio di comportamenti contraddittori (ricerca di contatto accompagnata da evitamento), confusi e disorientati (è immobile o rallentato, inibito, rimane come paralizzato, ha movimenti stereotipati con posture anomale)
E’ associato a psicopatologie gravi La figura d’attaccamento può essere abusante e, in
seguito a traumi o perdite non elaborati, si comporta in modo spaventato e spaventante disorientando il bambino
Mary Main
Docente presso l’Università di Berkeley, California
Si è occupata dello studio della trasmissione dell’attaccamento da una generazione all’altra (ipotesi transgenerazionale)
Ha individuato la categoria di attaccamento disorganizzato-disorientato (D)
Ha inventato, assieme a Carol George, la Adult Attachment Interview descrivendo per la prima volta i pattern d’attaccamento negli adulti
L’Adult Attachment Interview(AAI)Ideata da Carol George, Nancy Kaplan e
Mary Main nel 1986E’ un’intervista semistrutturata composta
da una serie di domande aperte che riguardano il rapporto della persona con le sue figure d’attaccamento
L’intervista dura dai 45 ai 90 minuti ed è simile a un colloquio clinico
L’intero colloquio viene registrato, trascritto in modo preciso (compresi gli aspetti non verbali) e codificato
Scopi dell’AAI
Identificare il pattern di attaccamento nell’adulto
Non interessa la storia dettagliata dell’infanzia del soggetto, ma piuttosto la configurazione del pensiero sulle relazioni d’attaccamento (Modelli operativi interni)
Si induce una quantità progressiva, ma moderata, di stress in modo da attivare il sistema d’attaccamento (“è un tentativo di sorprendere l’inconscio”)
E’ nata per verificare l’ipotesi transgenerazionale, ma ora ha un uso più ampio
Le domande dell’AAI
Parte I- La famiglia durante l’infanziaParte II - Le relazioni con le figure
d’attaccamento (descritte da 5 parole)
Parte III - Eventi normali in cui i bambini non si sentono sicuri
Parte IV - Esperienze potenzialmente pericolose
Parte V - LuttoParte VI-VII - Domande integrative sull’infanzia
e sull’età adulta (genitori, partner, figli)
AAI - Sistema di codifica della Main (Main e Goldwin 1986)
Main e Goldwyn (AAI, adulto)Ainsworth ( SS, bambino)
F - (Free) Libero-autonomo
Ds - (Dismissing) Distanziante
E - (Entangled) Preoccupato-invischiato
U - (Unresolved) Irrisolto
B - Sicuro
A - Evitante
C - Resistente-ambivalente
D - Disorganizzato- disorientato
Corrispondenza 70-75%
F - (Free ) Libero-autonomo
Facile accesso ai ricordiRaccontano in modo coerente ed
equilibrato la propria infanziaSe vi sono state esperienze negative,
traspare un senso di dolore provato e superato
Tendono ad avere figli sicuri (B)
Ds - (Dismissing ) Distanziante
Forniscono resoconti brevi e incompleti (sostengono di avere pochi ricordi)
Sminuiscono i propri bisogni d’attaccamento passati ed attuali
Tendono a idealizzare i genitori e le esperienze passate (in contraddizione con i ricordi autobiografici)
Tendono ad avere figli evitanti (A)
E - (Entangled ) Preoccupato-invischiato
Scarsa capacità di sintesiNarrazioni caotiche e
contraddittorieAppaiono eccessivamente coinvolti
in conflitti e difficoltà legati al passato
Tendono ad avere figli resistenti-ambivalenti (C)
U - (Unresolved ) Irrisolto
A volte forniscono resoconti apparentemente coerenti, che non reggono a un esame più attento
Spesso esposti durante l’infanzia ad eventi traumatici (deprivazioni, maltrattamenti, abusi, perdite) non ancora elaborati
Tendono ad avere figli disorientati-disorganizzati (D)
La trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento
I genitori tendono a trasmettere il proprio modello d’attaccameno ai figli (tramite i propri modelli operativi interni)
E’ un’ipotesi avanzata da Mary Main e sottoposta a verifica tramite il confronto tra Strange Situation e Adult Attachment Interview
La corrispondenza è maggiore tra madre e figlio (73-80%), minore tra padre e figlio (50-82%)
Corrispondenza tra AAI e SS
AAI SSFIGLIO
CORRISPONDENZA
MADRE Sicura Sicuro 80%
MADRE Insicura Insicuro 73%
PADRE Sicuro Sicuro 50%
PADRE Insicuro Insicuro 82%
Peter Fonagy Somministrando l’AAI alle madri è riuscito a predire i
risultati della Strange Situation (con un accuratezza del 73-80%). Anche i pattern dei padri sono risultati predittivi (50-82%), ma in modo minore
Ha rilevato una correlazione generica tra attaccamento e condizioni psicopatologiche (Fonagy et al. 1996): Preoccupate (E): sintomatologia percepita soggettivamente
come stato d’ansia o di malessere (attacchi di panico, disturbi d’ansia, disturbi borderline e istrionici)
Distanzianti (Ds): sintomatologia non riconosciuta come un problema (disturbi antisociali e narcisistici, abuso di sostanze, sindromi psicosomatiche, rallentamenti psicomotori)
La maggior parte e dei soggetti a rischio si inquadrano nella sola configurazione preoccupato (E) e in particolare nel sottotipo U/E3
Marinus H. van IJzendoorn
Meta-analisi della letteratura (18 studi) del 1995
Confermata l’elevata correlazione tra le AAI delle madri e le Strange Situation dei figli distinzione sicuri-insicuri: 75% distinzione sicuri-distanzianti-preoccupati: 70%
Le correlazioni con le AAI dei padri sono decisamente minori
Attaccamento e rischio psicosociale
Le prime ricerche sulla trasmissione dell’attaccamento sono basate su campioni appartenenti a famiglie di classe media a basso rischio psicosociale
Per le famiglie ad alto rischio le correlazioni sono minori e si assiste ad una maggiore discontinuità dell’attaccamento durante il corso della vita e tra generazioni differenti
Patricia M. Crittenden
Ha studiato con Mary Ainsworth sotto la cui guida si è specializzata in ecologia sociale e sviluppo della famiglia
Ha svolto ricerche sulle famiglie ad alto rischio, in particolare quelle maltrattanti
Ha sviluppato un Approccio Dinamico Maturativo allo studio e classificazione delle relazioni d’attaccamento
Ha inventato il CARE Index ed elaborato un proprio metodo di valutazione dell’AAI
L’approccio Dinamico-Maturativo
La maturazione è in interazione dinamica con l’esperienza creando delle possibilità di cambiamento dell’attaccamento nel corso della vita (riorganizzazioni )
Il pericolo è l’elemento fondamentale per l’evoluzione La cognitività e l’affettività sono considerate le due forme
principali di informazione. Viene considerata la sessualità Ogni configurazione comporta aspetti adattativi e non
adattativi. Anche i pattern insicuri possono essere adattativi in ambienti ad alto rischio scarsamente affidabili
Tiene in considerazione il contributo della psicologia dell’età evolutiva, della psicologia cognitiva e delle neuroscienze
I sistemi di memoria (Endel Tulving 1972)
Memoria procedurale : regola il comportamento in condizioni ordinarie. E’ basata su schemi sensomotori preconsci (riflessi o appresi) che rispecchiano ciò che abbiamo imparato per mantenerci al sicuro
Memoria per immagini : è un’elaborazione dell’affettività. Consiste in informazioni sensoriali (visione, suono, odore, tatto, gusto) associate a sentimenti suscitati da esperienze passate pericolose o sicure, sessualmente frustranti o soddisfacenti (condizionamento classico).
Memoria semantica : è una forma linguistica di informazione cognitiva. Consiste in affermazioni verbali su come sono le cose e sulle condizioni in cui possono cambiare. Fornisce predizioni cognitive generalizzate importanti per mantenersi al sicuro. Tende a riflettere i punti i vista altrui.
Memoria episodica : rappresenta un’integrazione sofisticata di affettività e cognitività. Consiste in ripetizioni mentali di eventi che usualmente chiamiamo “ricordi”.
Il CARE Index (Crittenden 1999)(Care-Adult Relationship Experimental Index)
E’ una procedura videoregistrata della durata di 3-5 minuti per l’analisi di un’interazione di gioco tra adulto e bambino dalla nascita ai 24 mesi
Si chiede all’adulto di giocare come è solito fare con il suo bambino
E’ stata sviluppata per la ricerca, ma può essere utilizzato per fare uno sceening nelle condizioni di rischio, guidare l’intervento e valutare i risultati di un trattamento
Richiede codificatori molto esperti
Codifica del CARE-Index
Aspetti del comportamento valutati : (per ognuno tre items descrittori adulti e quattro infantili)
1) Espressione del volto; 2) Espressione vocale; 3) Posizione e contatto corporeo, 4) Espressione dell’affetto, 5) Successione dei turni; 6) Controllo; 7) Scelta dell’attività La sensibilità adulta è considerata qualunque
configurazione del comportamento che faccia piacere al bambino, aumenti il suo benessere e riduca il suo disagio. Il temperamento del bambino è considerato in funzione della sensibilità adulta
Scala di sensibilità: sensibile (14-11), adeguata (10-7), marginalmente adeguata (6-5, area di intervento), a rischio (4-0, area di tutela)
AAI - Sistema di codifica di Patricia Crittenden (1999)
Nasce dall’analisi di interviste di adulti appartenenti a molte culture e in diverse condizioni di vita (compresi soggetti deprivati, maltrattati e affetti da malattie psichiatriche)
Si basa su tre fonti di informazione: storia ed eventi dell’infanzia discorso e sistemi di memoria associati (procedurale,
per immagini, semantica, episodica, di lavoro) caratteristiche del discorso (marcatori linguistici)
Mantiene le configurazioni di Ainsworth e Main con numerose integrazioni ed espansioni
La codifica dell’attaccamentoMain e Goldwyn (AAI)Ainsworth ( SS)
F - (Free) Libero-autonomo
Ds - (Dismissing) Distanziante
E - (Entangled) Preoccupato- invischiatoU - (Unresolved) Irrisolto
B - Sicuro
A - Evitante
C - Resistente-ambivalente
D - Disorganizzato- disorientato
Crittenden (AAI)
B - Equilibrato
A - Distanziantea basso indice (A1-2)ad alto indice (A3-6)
C - Preoccupatoa basso indice (C1-2)ad alto indice (C3-8)
A/C - Dist/PreoccAC - Psicopatia
Bambino ------------------------- Adulto ----------------------
I questionari self-report
Adult Attachment Questionnaire (AAQ) di Hazan e Shaver (1987)
Relationship Questionnaire (RQ) di Bartholomew e Horowitz (1991)
Attachment Style Questionnaire (ASQ) di Feeney, Noller e Hanrahan (1994)
Questionario sull’Attaccamento Attuale di Lorenzini, Mancini e Sassaroli (1985)
Parental Bonding Instrument (PBI) di Parker, Tupling e Brown (1978)
Adult Attachment Questionnaire (AAQ)di Cindy Hazan e Phillip Shaver (1987)
Quale delle seguenti frasi descrive meglio i suoi sentimenti? (scala da 1 a 7)
1. Trovo relativamente facile stabilire delle relazioni intime con altri e mi sento a mio agio nel dipendere da loro. Non mi capita spesso di temere di essere abbandonato/a o che qualcuno si leghi fortemente a me. (SICURO)
2. Qualche volta mi sento a disagio quando sto con gli altri; trovo difficile avere completa fiducia in loro, mostrarmi dipendente da essi. Divento nervoso/a se qualcuno diventa eccessivamente intimo e, spesso, il/la mio/a partner vorrebbe che stabilissimo un’intimità superiore a quella che mi fa sentire a mio agio. (EVITANTE)
3. Trovo che gli altri siano riluttanti a stabilire con me quell’intimità che desiderei raggiungere con loro. Spesso temo che il/la mio/a partner non sia realmente innamorato/a o che non voglia stare con me. Desidero un rapporto molto stretto con il/la mio/a partner e questo, qualche volta, fa fuggire le persone. (ANSIOSO-AMBIVALENTE)
Il modello a 4 categorie di Kim Bartholomew (1990)
SCHEMA DEL SE’
SC
HE
MA
DE
GL
I A
LT
RI
POSITIVO NEGATIVO
POSITIVO
SICURO
A proprio agio conl’intimità e l’autonomia
PREOCCUPATO
Preoccupatoper le relazioni
Preoccupato (Main)Ambivalente (Hazan)
NEGATIVO
EVITANTE DISTACCATO
Rifiuto dell’intimitàe della dipendenza
Evitante (Main)
EVITANTE SPAVENTATO
Timore dell’intimitàEvitamento sociale
Evitante (Hazan)
Relationship Questionnaire (RQ)di Kim Bartholomew e Leonard Horowitz (1991)
POSITIVO NEGATIVO
POSITIVO
SICUROTrovo relativamente facile stabilirerelazioni intime con gli altri. Mi sento a mioagio nel dipendere da loro e nel sentireche qualcuno dipende da me. Non micapita spesso di temere di essereabbandonato o di non essere accettatodagli altri
PREOCCUPATOVorrei instaurare con le personerelazioni estremamente intime, maspesso trovo che gli altri sono riluttanti astabilire con me quell’intimità chedesidererei raggiungere. Sto male senon sono in stretto contatto conqualcuno, e qualche volta temo che glialtri non mi stimino quanto io stimo loro
NEGATIVO
EVITANTE DISTACCATOSto bene senza relazioni fortementeemotive. E’ molto importante per mesentirmi indipendente e autosufficiente;preferisco non dipendere dagli altri e nonsopporto che gli altri dipendano da me.
EVITANTE SPAVENTATOMi sento piuttosto a disagio quando milego agli altri. Desidero stabilire relazioniintime, ma trovo difficile avere completafiducia negli altri o dover dipendere daloro. Qualche volta ho paura di doversoffrire se mi lego troppo agli altri
SCHEMA DEL SE’
SC
HE
MA
DE
GL
I A
LT
RI
Attachment Style Questionnaire (ASQ) di Judith Feeney, Patricia Noller e Mary Hanrahan (1994)
E’ un questionario self-report di 40 items con risposte su una scala a sei punti (da totalmente in disaccordo a totalmente d’accordo)
Valuta cinque dimensioni che vanno a costituire altrettante sottoscale (Fiducia, Bisogno di approvazione, Preoccupazione per i rapporti stretti, Disagio nei confronti dell’intimità, Rapporto sentimentale considerato come secondario)
La classificazione è basata sul modello a quattro categorie di Bartholomew
Parental Bonding Instrument (PBI)
di Parker, Tupling, Brown (1979)
E’ un questionario self-report di 25 items con risposte su una scala a 4 punti (da molto vero a molto falso)
Valuta nell’adulto il legame con i propri genitori durante i primi 16 anni di vita
Si basa su due dimensioni: Cura (affettuosità, calore, empatia e confidenza
contro freddezza, incomprensione, negligenza) Iperprotezione (controllo, intrusione, inibizione
della autonomia contro stimolazione all’indipendenza e all’esplorazione)
La teoria dell’attaccamentoBibliografia essenziale
Bowlby J. (1951) Cure materne e igiene mentale del fanciullo. Giunti- Barbera, Firenze, 1957
Bowlby J. (1969-1980): Attaccamento e perdita (Voll.1-3). Boringhieri, Torino, 1972-1983
Bowlby J. (1977): Costruzione e rottura dei legami affettivi. Raffaello Cortina, Milano, 1982
Bowlby J. (1988): Una base sicura. Raffaello Cortina, Milano
Holmes J. (1993): La teoria dell’attaccamento. Raffaello Cortina, Milano, 1994
Crittenden P.M. (1999): Attaccamento in età adulta. Raffaello Cortina, Milano
Fonagy P. (2002): Psicoanalisi e teoria dell’attaccamento. Raffaello Cortina, Milano.
Loriedo C., Picardi A. (2000): Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell’attaccamento. Franco Angeli, Milano
Cassidy J., Shaver P.R. (a cura di) (1999): Manuale dell’attaccamento, Giovanni Fioriti, Roma, 2002
Letture consigliate