Date post: | 02-May-2015 |
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Corso di Tecnologia delle Costruzioni
Istituto tecnico per Geometri “ Duca D’Aosta di Enna”
Classe 4° b Geometri A. A. 2009-2010Prof. Francesco Levanto
11/04/23 Prof. Arch. francesco Levanto
Il tetto: una metafora dell’abitare
La copertura, di qualsiasi tipo sia, ha la funzione di preservare l’ambiente interno dagli agenti
atmosferici (vento, pioggia, neve) e costituire un discreta
protezione sia alle basse temperature invernali sia a
quelle elevate dei mesi estivi.
Tipi di copertura Le tipologia costruttiva più diffuse di
copertura sonoil tetto a terrazzail tetto a falde inclinate
Il tetto a terrazza
Strutturalmente assimilabile ad un normale solaio. Questo tetto può essere praticabile, se è fornito di una comoda scala di accesso, di una adatta pavimentazione, di un sicuro parapetto sul perimetro esterno, oppure non praticabile se progettato per essere usato solo come copertura e non anche come spazio fruibile.
Le coperture piane presentano sempre una piccola inclinazione (1-2%). Ottenuta tramite il “massetto delle pendenze”, al fine di consentire il deflusso delle acque meteoriche verso i tubi pluviali
Tetti a falde inclinate La forma geometrica di un tetto, ossia della
superficie di copertura di un edificio, viene determinate da una o più facce piane inclinate, dette falde o pioventi. Il tetto a falde piane è caratterizzato da alcuni elementi:
la linea di colmo, indica, in generale, una retta orizzontale di massima quota, che si ottiene come intersezione tra due falde inclinate del tetto;
la linea di gronda, indica, in genere, una retta orizzontale di minima quota che si ottiene come intersezione tra le falde inclinate con un stesso piano orizzontale, detto piano d'imposta del tetto;
la linea di displuvio, l’intersezione inclinata di due falde ad angolo convesso (saliente);
la linea di compluvio, l’intersezione inclinata di due falde ad angolo concavo (rientrante).
La forma del tettoLe forme di copertura più adottate per la maggior semplicità strutturale e quindi maggior facilità costruttiva, sono quelle a falde separate, con pendenze anche diverse da falda a falda; e quelle a padiglione, con falde a pendenza costante e gronda ad altezza costante.
Le principali soluzioni sono riassumibili in:
1 copertura a falda unica; 2 copertura a capanna; 3 copertura a falde interne, con compluvio centrale o eccentrico;
4 copertura a capanna con teste di padiglione;
5 copertura a padiglione; 6 copertura a falde disuguali, eventualmente con interposta cartella (ricavata lungo la parete portante grazie alla differente pendenza delle falde
In linea generale, una copertura si compone di due parti essenziali:
il manto di copertura, che può essere realizzato con diversi materiali (per i tetti a falde inclinate: tegole -coppi, marsigliese, portoghese, canadese, in cemento- o lastre di piombo, di rame, di alluminio, di acciaio zincato, di resine sintetiche, di fibre impregnate con bitume; per i tetti piani: impermeabile con asfalto, bitume, fogli sintetici elastici, e rifinito con la pavimentazione).
la struttura portante, che regge il manto di copertura, che a sua volta, a seconda del tipo di materiale, si suddivide in grossa e piccola orditura. La struttura portante può essere in legno (utilizzando, a seconda dei casi, puntoni, terzere e capriate per la grossa orditura; e i travicelli per l’orditura minuta); in ferro (spesso adottando per l’orditura principale capriate “polonceau” o “inglesi”); in cemento armato.
La normativa UNI 8178 ascrive i tetti tra le coperture ‘discontinue’, poiché contrariamente a quanto avviene per le coperture piane (coperture ‘continue’)
La primaria funzione di tenuta all’acqua viene Garantita prioritariamente da piccoli elementi posati in pendenza quali coppi e tegole in laterizio.
Coppi e tegole in laterizio
Posa classica di coppi ordinari conlistelli alla “piemontese”
Posa di coppi con nasello conlistelli alla “lombarda
Tetto ventilato con intercapedine unica
tetto ventilato con intercapedine doppia
Capriata