Date post: | 14-Jan-2015 |
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“Disturbi di apprendimento: come riconoscerli ed affrontarli” - Cosa sono i DSA- Sviluppo del linguaggio e prerequisiti della letto – scrittura- Come si presentano nelle diverse fasi dell’apprendimento- I sintomi più frequenti: la dislessia, la disortografia, la disgrafia, la discalculia- Importanza dell’identificazione precoce e diagnosi specialistica- Importanza della comunicazione diagnostica ai genitori ed al corpo docente“Disturbi di apprendimento, problemi psicologici, interventi sociali eNormativa” - Il disagio psicologico dei bambini e le conseguenti reazioni- Esiti psico-sociali e interventi sociali: la realtà dei DSA in Italia- Il supporto psicologico al bambino e alla famiglia da parte degli insegnanti (motivazione al cambiamento, consapevolezza delle difficoltà, abilità interpersonali, percezione di autoefficacia, autostima)- Applicazione delle circolari ministeriali e della normativa vigente
L'apprendimento è la modificazione del comportamento che si basa sull'esperienza e
che dura nel tempo. Dal punto di vista psicologico, l'apprendimento è una funzione dell'adattamento nel comportamento di un
soggetto, risultato da una esperienza. Dunque, l'apprendimento è un processo attivo di acquisizione di comportamenti stabili in
funzione dell'adattamento, dovuto a stimoli esterni o interni.
DEFINIZIONE
Fattori individuali
• efficienza dei sistemi sensoriali
• efficienza cognitiva generale
• efficienza del sistema attentivo
Fattori esterni
• sufficiente esposizione a stimoli rilevanti
• qualità degli stimoli che sono presentati
• grado di consistenza e coerenza degli stimoli
• presenza di sufficienti motivazioni esterne
• presenza di sufficienti feedback correttivi
L’apprendimento di nuove abilità richiede
– strutture innate efficienti (geneticamente determinate)
– motivazione– ambiente favorevole (relazioni affettive,
esperienze)
Un sistema in equilibrio– dà maggiori garanzie di successo– è in grado di strutturare da sé soluzioni adattive
Incidenza percentuale (fascia 4-21 anni)
Tipo di difficoltà Maschi Femmine
Basso rendimento scolastico 13 7
DSA 4,5 3,5
Disturbi del linguaggio 1,5 1
DDAI (Dist. Attenz. e iperatt.) 5 1,25
Ritardo mentale 1 1
Disturbi di personalità 1 1
Disabilità plurime 0,15 0,15
Sordità e ipoacusia 0,1 0,1
Perché il bambino non impara ?
• Ritardo di apprendimento
• Difficoltà a-specifiche di apprendimento (learning difficulties)
• Disturbi “specifici” di apprendimento (learning disabilities)
Ritardo di apprendimento
• Si intende sottolineare che i tempi di apprendimento del bambino sono più lenti.
• La progressione delle tappe di acquisizione sono le stesse di uno sviluppo normale.
• Le prestazioni del soggetto sono qualitativamente analoghe a quelle di bambini normali più piccoli
Difficoltà di apprendimento indica qualsiasi difficoltà incontrata da uno
studente durante la sua carriera scolastica; il termine descrive problematiche ampie, meno definite dei disturbi di apprendimento, non necessariamente gravi
Le difficoltà•Si definiscono nel contesto scolastico attraverso la somministrazione, in genere collettiva, di prove standardizzate• Sono modificabili con interventi didattici mirati
Disturbo di apprendimento
Descrive problematiche più gravi e meglio definite che sono:
• verificate mediante un procedimento clinico
• resistenti “al cambiamento”
DIFFICOLTA’ A-SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO
- riguardano il 10-15% della popolazione scolastica
- possono manifestarsi all’inizio dell’iter scolastico o a iter scolastico inoltrato
- esprimono una difficoltà di adattamento all’impatto con le richieste scolastiche o ad un aumento della complessità (2° ciclo delle elementari o 1° media)
DIFFICOLTA’
DI
APPRENDIMENTO
PROBLEMI COGNIT. e NEUROL.
MEMORIA B.T. / L.T.
DISTURBI DI LINGUAGGIO VERBALE
ATTENZIONE
MOTIVAZIONE
RELAZIONE
IPERATTIVITA’
DEPRESSIONE
Fattori di ordine sociolinguistico dipendono da:
• rete sociale• tipi di interazione familiare e sociale• sottocodici, registri e varietà funzionali-contestuali
di lingua praticate (teoria del codice ristretto vs. elaborato di B. Bernstein)
Fattori di ordine cognitivo determinano :
• Problematiche con la comprensione nella lettura
• Mancanza di esperienze di incoraggiamento alla lettura
Fattori di ordine metacognitivo implicano la capacità da parte
del bambino di strutturare :
• Metaconoscenze• Strategie
Consentono di attivare i meccanismi di controllo e di autoregolazione della prestazione e di acquisire
un efficace metodo di studio
Particolare attenzione merita
l’aspetto linguistico….
Lo svantaggio linguisticoa scuola: attualità del problema
• La rilevazione della diffusione delle difficoltà di apprendimento, insieme ai risultati di indagini di assessment delle competenze linguistiche, induce a considerare ancora persistente l’importanza della condizione sociale di origine come predittore del successo o insuccesso scolastico
• I flussi migratori da cui il nostro paese è interessato impongono alle scuole di dotarsi di competenze utili a favorire l’inserimento in classe di bambini immigrati che non conoscono la lingua
• Il soggetto che si trova in situazione di svantaggio linguistico sperimenta situazioni di difficoltà di apprendimento anche in aree in cui la competenza linguistica assume importanza strumentale (matematica)
Disturbi specifici di linguaggio • Il livello di sviluppo linguistico raggiunto in età prescolare è
il dato predittivo più sicuro dell’apprendimento della lettura alla scuola elementare (Satz, 1974; Ferreiro, 1976)
• Nei bambini in cui è presente DSL dopo i 4 anni è frequente la presenza successiva di disturbi di apprendimento della letto scrittura:
- nel 50-75% ( Shriberg e Kwiatowski 1994 ) - nel 37-63% (Silva 1983 ) (a seconda del tipo di compromissione delle componenti del
linguaggio)
• Il 40% di bambini con DSA risulta aver manifestato precedenti disturbi o ritardi del linguaggio
Ambiti in cui le difficoltàdi apprendimento hanno
maggiore impatto
• Produzione linguistica (in particolare la scrittura)
• Comprensione linguistica (in particolare la lettura)
• Matematica
• Metodo di studio
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
• riguardano il 2-4% circa della popolazione scolastica
• sono più frequenti nei maschi
• sono disturbi di “sviluppo”, ovvero accompagnano il bambino nel suo percorso evolutivo
• si manifestano fin dall’inizio dell’esperienza scolastica e accompagnano il bambino nel suo percorso di scolarizzazione
• tendono a migliorare nel tempo, ma spesso lasciano qualche traccia nell’adolescenza e nell’età adulta
• hanno manifestazioni molto variabili come severità in quanto esprimono variazioni della distribuzione normale lungo un “continuum”
• le caratteristiche del disturbo possono modificarsi a livello di espressione clinica nel corso dello sviluppo.
Criteri per identificare i D.S.A
• Discrepanza: nella valutazione del Q.I. c’è una differenza tra la
stima delle abilità intellettive generali del soggetto e l’effettivo successo scolastico (underachievement);
• Disomogeneità: il profilo di competenze dimostrate dal soggetto
può risultare disomogeneo nei diversi ambiti di apprendimento. Il soggetto presenta punti di forza e punti di debolezza nei suoi processi di apprendimento;
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO E COMORBILITA’
Sono frequenti le associazioni con altre sindromi cliniche e/o altri disturbi specifici:
- Sindrome ipercinetica (Disturbo dell’attività e dell’attenzione)
- Disturbi della condotta
- Disturbi specifici di linguaggio
- Disturbi della sfera emozionale
DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
Riguarda specificamente aspetti di codifica, decodifica, calcolo.
Le categorie diagnostiche interessate sono
Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia
Per definizione i dislessici non presentano disturbi di
tipo:
cognitivo
sensoriale
neurologico
relazionale
N.B : devono aver avuto “normali” opportunità scolastiche
I soggetti dislessici possono presentare
difficoltà : * Ortografiche
* Nella scrittura di numeri* Nelle tabelline e calcolo mentale * Negli algoritmi del calcolo aritmetico * Nell’esposizione orale vincolata
Sotto il profilo del comportamento: instabilità motoria, apatia, distraibilità, disturbi di attenzione
Di solito i soggetti dislessici non presentano difficoltà di :
* Ragionamento
* Comprensione delle spiegazioni orali
* Comprensione del testo
* Comunicazione sociale
DISLESSIA EVOLUTIVA
Incapacità di identificare in modo
automatico la parola scritta
PROCESSI AUTOMATICI
Attività eseguite in modo rapido e preciso senza la
necessità di una programmazione consapevole e di
un controllo nel corso della loro realizzazione
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO SONO
CAUSATI DA …
• Deficit della processazione fonologica
• Deficit visivo/uditivo magnocellulare
• Deficit cerebellare dell’automatizzazione
Le tre principali teorie :Le tre principali teorie :
Deficit della processazione fonologica
Questa teoria ritiene che i dislessici abbiano uno
specifico problema nella rappresentazione,
nell’immagazzinamento e nel recupero dei suoni
del linguaggio.
Questo deficit impedisce o
rallenta l’apprendimento delle corrispondenze
grafema-fonema in un sistema alfabetico
Deficit uditivo-visivo magnocellulare
Questa teoria ritiene che il disturbo fonologico sia secondario ad un deficit nella percezione
uditiva o visiva.
La versione visiva ritiene che il deficit La versione visiva ritiene che il deficit risieda in un anomalo funzionamento risieda in un anomalo funzionamento
delle magnocellule, neuroni delle magnocellule, neuroni specializzati nella rilevazione del specializzati nella rilevazione del
movimento dello stimolo visivo e dei movimento dello stimolo visivo e dei suoi cambiamenti rapidi.suoi cambiamenti rapidi.
Sono importanti per il controllo del Sono importanti per il controllo del movimento degli occhi. movimento degli occhi.
Alcuni autori (Tallal) riportano le difficoltà di Alcuni autori (Tallal) riportano le difficoltà di lettoscrittura a problemi di elaborazione uditiva. lettoscrittura a problemi di elaborazione uditiva. Pur sentendo perfettamente i suoni, il cervello Pur sentendo perfettamente i suoni, il cervello
non elabora correttamente i suoni, li confonde e non elabora correttamente i suoni, li confonde e sovrappone. I suoni acustici rapidi, come le sovrappone. I suoni acustici rapidi, come le
consonanti, non riescono ad essere consonanti, non riescono ad essere decodificati, vengono confusi e immagazzinati decodificati, vengono confusi e immagazzinati
in rappresentazioni improprie del fonema-in rappresentazioni improprie del fonema-suono. Si genererebbero così gli errori nella suono. Si genererebbero così gli errori nella conversione mentale dei suoni in lettere e conversione mentale dei suoni in lettere e
viceversa. viceversa.
Deficit cerebellare dell’automatizzazione
Questa teoria ritiene che il cervellettoa) giochi un ruolo nei processi articolatori che a
loro volta influenzano le rappresentazioni fonologiche
b) intervenga nell’automatizzazione delle attività (tra cui il leggere).
Indirettamente questa teoria si fonda sull’osservazione di scarse prestazioni dei
dislessici in compiti che richiedono coordinazione motoria.
Quali sono i fattori predittivi ?
FamiliaritàRitardo/disturbo di linguaggio
Consapevolezza fonologica
Capacità di apprendere e automatizzare
associazioni arbitrarie
Presenza di familiarità
• La dislessia non è una patologia su base genetica quanto piuttosto un carattere ereditabile (studi su gemelli omo ed eterozigoti e prevalenza nei maschi)
• Nel 65% dei casi si rileva la presenza di D.S.A. in altri componenti della famiglia, in particolare uno dei genitori
Sviluppo del linguaggio verbale
• Tra dislessia e difficoltà di linguaggio esiste una forte correlazione ma non un rapporto di causalità
• Il ruolo rivestito dalle diverse sottocomponenti linguistiche nel processo di apprendimento varia in rapporto a fasi diverse del processo stesso
Consapevolezza fonologica
• Esiste una stretta correlazione tra abilità di letto-scrittura e quella di compiere operazioni di tipo metafonologico ( ricerche su adulti analfabeti)
• Fattore predittivo non è la consapevolezza fonologica in sé ma il suo potenziale di sviluppo
Capacità di apprendere e automatizzare associazioni arbitrarie
• L’associazione tra fonema e grafema è arbitaria
• L’ arbitrarietà è una delle principali caratteristiche del segno linguistico
significato significante
Quale evoluzione hanno questi
disturbi ?
L’ iter scolastico è influenzato da:
• Tipologia del disturbo
• Età della diagnosi
• Collaborazione scuola- famiglia-
operatori sanitari
Gravità del disturbo
+ 5 +4 +3 +2 +1 0 -1 -2 -3 -4 -5
Ogni intervallo corrisponde ad 1 D. S.
A partire da – 2 D.S. si può parlare di “patologia”
68% 13% 3 – 4 %
Numero di casi
Valore medio
- 2 - 1 + 2
Area di diagnosi della
dislessia
+ 10Velocità di lettura (Sillabe per unità di tempo)Deviazione
standard
Numero di casi
Valore medio
- 2 - 1 + 2
Area di diagnosi della
dislessia
+ 10Numero di errori
Deviazione standard
Matteo L. Inizio III Elementare ( ha ripetuto I El.)
Legge lista a.a.70 Sillabe in 210 Secondi Sill/Sec.0,3
uomo vino mano casa pane
palazzo ragazzo bambina mattina
dottore acqua occhio signora
campagna padre testa mamma
mondo letto finestra fratello
domenica giornata giornale
bagno foglia scherzo famiglia
Standardizzazione Batteria Dislessia Disortografia
Eta’ della diagnosi
FAMIGLIA
SERVIZI SANITARI SCUOLA
•FORMAZIONE •INSEGNANTE DI SOSTEGNO (?)•STRUMENTI COMPENSATIVI• MISURE DISPENSATIVE•BOCCIATURA
•DIAGNOSI•ABILITAZIONE•RI-ABILITAZIONE•COUNSELING FAMILIARE•SOSTEGNO PSICOLOGICO•CERTIFICAZIONE (?)
Pentagono prognostico di Critchley
Identificazione AdeguatoIntervento ambientePrecoce educativo familiare Adeguata Equilibrio Assistenza psicologico didattico-educativa
Buona condizione cognitiva
Quando parliamo di lettura, di scrittura e di
calcolo dobbiamo sempre fare una
distinzione tra abilità e competenza
ABILITA’ Capacità funzionale di fronte
a compiti determinati
COMPETENZA Piena capacità di orientarsi
in un determinato ambito
ABILITA’ COMPETENZE (processi)
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
ABILITA’ PROCESSIComponenti specifiche Attività trasversalidel sistema cognitivo non scomponibili
• Riconoscimento visivo
• Conversione fonema-grafema
• Analisi fonetica• Sintesi fonemica• Elaborazione
morfologica
• Ricerca lessicale• Comprensione del
testo• Processi di controllo• Processi inferenziali• Reclutamento delle
conoscenze
Le abilità necessitano di un intervento specifico
I processi
necessitano di un intervento pedagogico-didattico più generale
E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE …
• Sul piano dei risultati scolastici hanno maggiore rilevanza i processi rispetto alle abilità
• La tipologia di attenzione richiesta varia in base al compito :
Compito abilitativo attenzione focale
Compito naturale attenzione automatica
e distribuita
Nella lettura esistono due piani di elaborazione dell’informazione:
* BASSO quando un soggetto dopo un periodo di
addestramento riesce a trasformare
informazioni grafiche in informazioni
linguistiche
* ALTO quando vi è l’attivazione del significato
L’accesso al significato può avvenire attraverso due modalità :
• Con un processo automatico di cambiamento della qualità (grafema/fonema) – via fonologica
• Con un accesso alle informazioni alte alte
ugualmente ugualmente altoalto attraverso il attraverso il riconoscimento fotografico della parola riconoscimento fotografico della parola - - via lessicalevia lessicale
VIA FONOLOGICA(accesso indiretto)
PAROLA SCRITTA
ANALISI VISIVA SEQUENZIALE
RICONOSCIMENTO GRAFEMICO *
CONVERSIONE GRAFEMA-FONEMA
SINTESI FONEMICA **
ACCESSO MAGAZZINO LESSICALE ***
RICONOSCIMENTO DELLA PAROLA
SIGNIFICATO
* Buffer grafemico ** memoria fonologica *** ritorno analisi
visiva
VIA LESSICALE(accesso diretto)
PAROLA SCRITTA
ANALISI VISIVA GLOBALE
MAGAZZINO LESSICALE ORTOGRAFIZZATO
SIGNIFICATO *
* Se incongruo si ritorna ad analisi visiva, se congruo sollecita immagine anticipatoria che aiuta analisi visiva successiva, l’accesso al magazzino ortografizzato e l’accesso al significato
MODELLO DI LETTURA A DUE VIE
Analisi visiva
Lessico di entrata visivo (a)
Sistema semantico (b)
Lessico di uscita fonologico (c)
Buffer fonemico
PAROLA SCRITTA
PAROLA LETTA
Conversione scritto-suono (d)
a-b-c via lessicale
d via fonologica
Tempi di lettura di parole
1,692,18
2,623,2
3,944,44 4,65
0,330,62 0,81
1,2 1,411,88
2,14
0
1
2
3
4
5
2^ El. 3^ El. 4^ El. 5^ El. I M. II M. III M.
normalidislessiciSill./sec
00,050,1
0,150,2
0,250,3
0,350,4
0,450,5
2^ el. 3^ el. 4^ el. 5^el. 1^ Med. 2^ Med. 3^ Med.
dislessici
normali
Andamento nel tempo degli errori nella lettura di parole
Tressoldi -Job
La lettura è un processo
che ha come finalità la
comprensione del significato
di un testo scritto
La comprensione del testo scritto si realizza quandoil soggetto riesce a :
• Ricostruire nella sua mente una rappresentazione o un insieme di rappresentazioni analoghe a quelle pensate dall’autore del testo;
• A mettere in relazione le nuove informazioni con le sue conoscenze generali preesistenti.
Necessita di una elaborazione precisa dell’informazione a livello percettivo,grammaticale, sintattico e semantico (relazione molto forte
tra capacità di comprendere linguaggio scritto e orale)
E’ un attività di problem solving : il lettore avanza ipotesi che sono da verificare
Le informazioni che arrivano dai singoli livelli di elaborazione concorrono alla costruzione del significato e aiutano il soggetto a fare
ipotesi sul significato
Decodifica e comprensione sono solo parzialmente correlate
Ai fini della comprensione del testo risultano determinanti le conoscenze
pre-esistenti del lettore
Fondamentale
SCHEMA
SCHEMA ( Bartlett 1932 )
“… Ciò che viene conservato dell’esperienza vissuta non è una riproduzione accurata ma uno schema
generale o forma ..”
Molti studiosi concordano nel ritenere che nella mente umana esistano strutture astratte di
conoscenze ( scripts, frames o schemi) determinanti per la comprensione.
Il termine struttura indica che le conoscenze sono organizzate e in relazione tra loro
MODALITA’ CHE POSSONO FAVORIRE LA COMPRENSIONE
- * Costruire una base prima di affrontare la lettura - * Creare interesse e sviluppare concetti inerenti ad oggetti reali e concreti - * Sviluppare il vocabolario entro un determinato contesto - * Alla lettura deve seguire discussione sul tema trattato o attinenti - * Usare l’esperienza di lettura per attività esplorative e ancora ......
* Formare gruppi di interesse che facilitino relazioni fra bambini - * Usare fonti e mezzi di comunicazione differenziati - * Favorire “tutoring” fra bambini - * Promuovere il pensiero “divergente” - * Identificare occasioni che favoriscono la comprensione all’ interno delle diverse aree curricolari
SCRITTURA (dettato)
INPUT ACUSTICO
ANALISI FONEMICA
INPUT LESSICALE
ANALISI FONOLOGICA
CONVERSIONEFONEMA GRAFEMA
SCELTA ALLOGRAFO
PAROLA SCRITTA
CONFRONTO MAGAZZINO LESSICALE
BUFFER FONOLOGICO
BUFFER GRAFEMICO
Modello evolutivo stadiale( U.Frith 1985)
Stadio logografico
Stadio alfabetico
Stadio ortografico
Stadio lessicale
STADI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTO SCRITTURA
LETTURA SCRITTURA
Legge parole in modo globale
STADIOLOGOGRAFICO
Scrittura globale di parole
Si iniziano ad applicare regole di conversione fonema/grafema
STADIO ALFABETICO
Applicazione di regole di conversione fonema/grafema
Si sviluppano nuove associazioni con parti più complesse (suffissi,morfemi, sillabe, ecc.)
STADIO ORTOGRAFICO
Regole di conversione fonema/grafema per gruppi di lettere
Le parole vengono lette senza bisogno di trasformazioni parziali
STADIO LESSICALE Scrittura globale della parola
Stadio logografico (lettura)
Il bambino riconosce le parole come configurazioni visive sulla base della loro forma globale.
nutella vs nutella
Stadio logografico (scrittura)
•Disegni
•Pseudoscrittura
•Segni senza valore fonemico convenzionale
Di fatto non vi è alcuna relazione tra fonologia e rappresentazione
grafemica
Stadio alfabetico
Compaiono le prime associazioni tra il simbolo grafico e il fonema.
Il bambino impara a scomporre le parole in parti più piccole ( sillabe o
fonemi ).
Iniziano le prime operazioni di analisi e sintesi fonologica.
/c//o//c//c//o//l//a//t//a/ cocolata
Stadio alfabetico•Corrispondenza tra fonema-grafema e
grafema-fonema /a/ A – a - a - a•Riproduzione di parole con
struttura semplice C.V.C.V
es: toro
•Riproduzione di parole con struttura sillabica più complessa
C.V.C.C.V ponte
C.C.V.C.V treno
Stadio ortografico
Il bambino scopre che le regole di trasformazione
possono interessare gruppi di lettere.
ran’o ragno
Stadio ortografico
• Alcuni fonemi devono essere rappresentati graficamente con digrammi
• In alcuni casi non c’è corrispondenza biunivoca tra fonema e grafema (cu/qu/cqu)
• Alcuni grafemi hanno una decodifica diversa a seconda del segno che li segue (c,g)
Stadio ortografico
Il bambino riproduce stringhe omofone che rappresentano
elementi lessicali distinti
L’ orso lorso
Errato per l’ortografia, ma compatibile per la fonologia
Stadio ortografico
Il passaggio dallo stadi alfabetico a quello ortografico corrisponde all’acquisizione dei una nuova competenza che consente di rendere più “economico” il processo di scrittura in quanto:
• si modifica il processamento dell’informazione
•l’automatizzazione riduce e/o elimina l’impegno della memoria
Stadio lessicale
Consente di disambiguare stringhe sonore foneticamente
uguali ma lessicalmente diverse
L’ago
Lago
Teoria linguistica del bambino
E’ l’insieme di idee e regole sulla lingua orale e scritta che ricava dalle
sue esperienze ed osservazioni
Libri per bambini, giornali, scritte pubblicitarie, insegne diventano occasione per riflettere e fare
classificazioni che possono essere considerate le prime esperienze di conoscenza del linguaggio scritto
scarabocchi
pseudolettere
lettere
Ricerca di G.Stella (1988)
Dati elaborati su un totale di 5300 parole raccolte nelle scuole dell’infanzia del comune
di Modena
Inoltre i bambini …
• Non attribuiscono il valore di lettere agli ideogrammi o a lettere che compaiono in altre lingue
• Distinguono nettamente i numeri dalle lettere
• Danno giudizi di leggibilità in base ad un numero minimo di lettere a alla variabilità interna
E’ importante anche tenere presente che il bambino alla presenza di configurazioni
particolari e in contesti precisi va alla ricerca del
significato che è il nucleo centrale di qualsiasi atto
di lettura
La teoria linguistica di ogni bambino può essere scoperta
attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura spontanea e delle sue
ipotesi di lettura
Gli elementi di coerenza, gli errori e le stranezze che vi si ritrovano
ci consentono di ricostruire molto precocemente le sue idee sul funzionamento della lingua
Lo sviluppo della Teoria Linguistica dei bambini dipende
molto dalle esperienze, dalle occasioni che vengono loro
offerte .
E’ molto importante dare ai bambini la possibilità di
esprimere il loro pensiero e di scambiare opinioni ed ipotesi sia
con gli adulti che con i loro compagni
Le teorie linguistiche dei bambini sono
•Molto diverse l’una dall’altra
•Molto instabiliPossono essere indagate mediante una prova di
scrittura spontanea
SCRITTURA SPONTANEA
Le parole vengono pronunciate senza alcuna
segmentazione né sillabica né fonetica e il bambino deve scrivere , ovvero
riprodurre graficamente la parola
Per eliminare problemi di memoria di lavoro la prova si scrittura spontanea può essere effettuato con il supporto di:
•Disegno libero
•Immagini proposte dall’insegnante
Criteri per valutare la scrittura spontanea
• Parole lunghe Vs parole corte• Lunghezza della parola deve avere
una relazione anche con immagine (es: treno è una parola corta che rappresenta un oggetto lungo)
• Utilizzare anche una frase che contenga una delle parole o immagini utilizzate ( costanza nella rappresentazione grafica )
La prova di scrittura spontanea può essere valutata sulla base di
due parametri:
• Parametro costruttivo a) tipo di segno (aste,cerchietti,lettere) b) verifica del valore sonoro convenzionale
• Parametro esecutivo a) direzionalità b) orientamento delle lettere c) utilizzo spazio-foglio d) adeguatezza del segno grafico ( sicuro-incerto) e) carattere utilizzato
Le difficoltà costruttive derivano dalla mancanza di una teoria linguistica adeguata per cui si riscontrano:
a) Una costruzione poco evoluta • Parole scritte con un solo segno• Identica sequenza di lettere per parole
diverse• Scarabocchi informi
b) Difficoltà a modificare proprie idee sulla lingua nonostante gli stimoli
•Problemi a ritrovare i vari suoni all’interno della
parola e a controllarli nell’ autodettato
Sulla base del parametro costruttivo la scrittura di
distingue in:
Preconvenzionale
Convenzionale
SCRITTURA PRECONVENZIONALE
Scrittura spontanea del bambino dove non si trovano
grafemi corrispondenti al valore sonoro convenzionale
delle parole richieste
Scrittura convenzionale
a) Sillabica
Ad ogni sillaba corrisponde una sola lettera con valore sonoro
convenzionale
b) Sillabico-alfabetica
Le lettere con valore sonoro convenzionale rappresentano un
numero di suoni superiore a quello delle sillabe, ma non ancora tutti i
suoni della parola
c) Alfabetica
Il bambino rappresenta correttamente tutti i suoni
delle parole
Gli elementi di cambiamento
• La stabilità nel numero di lettere scritte• Il rapporto con le lettere del proprio nome• La diversificazione tra le parole• La comparsa dell’ iniziale della parola che
dimostra l’avvio di un’analisi fonologica
E’ importante la frequenza delle opportunità di lavorare sulla scrittura spontanea
Che fare?•Attività metafonologiche e/o di analisi fonologica (laboratorio attività meta-fonologiche)
•Porsi come obiettivo il raggiungimento della stabilità nella rappresentazione della parola ( proporre parole note, nomi propri, universo linguistico stabile)
•Frase bloccata
•Favorire l’ autonomia nella verifica perché aiuta a sviluppare la capacità di ricerca del significato
Le difficoltà esecutive sono determinate da :
a) Problemi di lateralizzazione e/o coordinazione oculo-motoria
• Difficoltà di organizzazione spaziale
• Incertezze nelle sequenze e nella direzionalità
• Difficoltà di orientamento spaziale
b) Difficoltà nell’automatizzare il sistema fonografico ( rapporto suono-
segno)
Che fare?
•Attività di tipo psicomotorio
•Esercizi carta-matita ( Frostig etc.)
•Utilizzare stampato maiuscolo partendo da un numero ristretto di parole formate da stessi fonemi
( ramo-mare-moto-toro etc.)
Classificazione degli errori ortografici( Tressoldi – Cornoldi mod.)
1- scambio grafemi (folpe Vs. volpe)
2- omissione o aggiunta lettere/sillabe (taolo Vs.tavolo)
3- inversioni ( li Vs, il )
1- separazioni o fusioni illegali (in sieme Vs. insieme / perla Vs.per la )
2-scambio grafema omofono ( squola Vs. scuola)
3 -Omissione aggiunta di h
4- grafema inesatto (pese Vs. pesce)
Raddoppiamenti
Accenti
Fonologici ( problemi nella fase alfabetica)
Non fonologici ( problemi nella fase ortografica o lessicale)
Gli elementi che concorrono a definire la qualità di un testo sono di difficile
quantificazione tuttavia si cerca di valutare alcuni aspetti :
• L’ adeguatezza della comunicazione
• L’ organizzazione e presentazione del contenuto
• La grammatica
• Il lessico
Difficoltà nel recupero di pattern grafo-motori che permettono la rappresentazione delle diverse forme grafemiche.
Efficienza neuro-motoria
Efficienza oculo-motoria
Calligrafia
INCIDENZA DISCALCULIA EVOLUTIVA
Disturbo Specifico di Calcolo 0,2 % Difficoltà in matematica 20%
Caratteristiche della Discalculia Evolutiva (DSM IV,ICD10)
Incapacità a comprendere i concetti di base di particolari operazioni aritmetiche Mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici Mancato riconoscimento dei simboli numerici
Difficoltà di comprendere quali dati sono pertinenti nei problemi aritmetici e ancora ...
Difficoltà ad allineare correttamente i numeri
• Scorretta organizzazione spaziale dei calcoli
• Incapacità di apprendere le tabelline
Dobbiamo distinguere …
e
“Operare” correttamente sui numeri comporta alcune capacità :
Riconoscerli in base al codice con cui sono espressi
Arabico 8 Linguistico “otto” Grafico otto
I numeri devono essere “cognitivamente manipolati” attraverso meccanismi
Lessicali
Sintattici
Elaborano le singole cifre contenute nel numeroEs: leggere scrivere,dire, rappresentarsi 4 invece di 7
Elaborano i rapporti tra le cifre che costituiscono il numero stesso
Principali errori di tipo sintattico
• Errori nel conteggio orale prima che venga interiorizzata la sequenza numerica
( Es: 1,2,6,10..)
• Mancato riconoscimento del valore posizionale delle cifre
(Es: “duecentocinquantasette” 210057)
• Mancato riconoscimento del valore posizionale dello 0
( Es: “duemilacinque” 2.5)
Possiamo definirli errori di transcodificazione
Errori nel sistema del calcolo
• Errori nel recupero dei fatti aritmetici
• Errori nel mantenimento e recupero delle procedure
• Errori nell’applicazione delle procedure
• Difficoltà visuo-spaziali
A monte possono esserci difficoltà nella comprensione semantica dei segni delle
operazioni
Protocollo Diagnostico
La segnalazioneLa raccolta anamnesticaLa valutazione clinicaL’interpretazione dei risultatiAltri esamiFormulazione della diagnosiIndicazioni di intervento
La segnalazione
Quando arriva ? (range molto ampio – effetti diversi)
Chi la effettua ? (scuola – famiglia – pediatra?)
Cosa viene segnalato:- difficoltà nello svolgimento quotidiano dei compiti (lentezza, svogliatezza, mancanza di concentrazione)- disturbi della sfera emotivo/motivazionale
(apatia, disturbi psicosomatici e comportamentali)- incongruenza tra capacità percepite (nella norma)
e rendimento scolastico (scarso)
La raccolta anamnestica
Presenza di familiarità per il disturbo
- disturbi analoghi nei genitori, fratelli, altri parenti
- livello scolastico di genitori e fratelli
Principali tappe dello sviluppo linguistico Storia scolastica del bambino Percezione ( e descrizione) del
problema attuale
Cosa è importante rilevare:
La valutazione clinica• Osservazioni informali
- osservazione generale del comportamento (autonomia,capacità relazionali e adattive)- osservazione degli elaborati scolastici
• Colloqui- sulla percezione del problema e i relativi vissuti
• Valutazione psicometrica e neuropsicologica- somministrazione di test
Valutazione psicometrica • Test di intelligenza (WISC-III, PM47, ecc.)
• Prove standardizzate di lettura• - lettura di parole (prova 4 – Batteria Sartori e al., 1995)• - lettura di non-parole (prova 5 – Batteria Sartori e al., 1995)• - lettura di un testo (prove MT – velocità e correttezza)• - lettura di un testo (prove MT – comprensione)
• Prove standardizzate di scrittura (Tressoldi-Cornoldi)
• Prove di calcolo ( ACMT ,ABCA)
Formulazione della diagnosi Considerata l’elevata eterogeneità dei
profili di sviluppo individuali, una diagnosi vera e propria non dovrebbe essere
effettuata prima della 2^ elementare.
E’ possibile formulare una ragionevoleipotesi funzionale già durante le prime fasi del
processo di apprendimento quando, oltre al ritardo negli apprendimenti, è presente un deficit
severo delle abilità “meta-fonologiche” in un pregresso ritardo del linguaggio e una familiarità
per il disturbo
Tipologie di intervento
Preventivi
Riabilitativi
Compensativi
La tipologia dell’intervento varia in relazione all’eterogeneità dei profili funzionali e di sviluppo.Di conseguenza gli interventi possono essere:
Interventi preventivi
Sono tutti quegli interventi mirati ad una identificazione precoce del disturbo e, in
generale, ad un rafforzamento delle abilità(soprattutto meta-fonologiche) necessarieall’acquisizione della lingua scritta e ad un
suo uso efficiente
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
Essa può avvenire durante il processo di acquisizione della letto-scrittura nel primo
anno della scuola elementare. Sarebbe importante che essa avvenisse già
in età pre-scolare nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.Prima di questa età si ha
un alto numero di “falsi positivi”, a causa dell’ancora elevata eterogeneità dei profili
individuali di sviluppo
Essa può essere svolta come attività di screening:
nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia o all’inizio della scolarità elementare
su bambini “a rischio” (soggetti con pregresso ritardo del linguaggio o con una familiarità accertata per il disturbo)
VANTAGGI• Consente un lavoro mirato e tempestivo sui pre-requisiti dell’apprendimento della “letto-scrittura” facilitando l’acquisizione e l’uso del codice alfabetico
• Contribuisce a prevenire l’insuccesso scolastico
• Può evitare la catena di eventi negativi (colpevolizzazioni che coinvolgono sia il bambino che la famiglia) provocati dal disturbo
• Previene l’insorgere di problematiche psicopatologiche
Interventi ri - abilitativi
Sono tutti quegli interventi che si indirizzano in senso stretto ad un
recupero delle abilità diletto-scrittura attraverso cicli
di interventi ed esercitazioni mirate e specifiche
Obiettivi della ri - abilitazione
La ri-abilitazione della Dislessia Evolutiva si pone obiettivi diversi, in relazione alle diverse fasi di acquisizione dell’abilità di lettura e alla conseguente modificazione nell’espressione del disturbo:
1. La costruzione dell’abilità
2. L’automatizzazione dell’abilità
3. Sviluppo di strategie “top-down”
Interventi Compensativi
Sono tutti quegli interventi che si attuanoin fasi più avanzate del percorso scolastico
(scuola media e oltre), nelle situazioni incui il disturbo è ormai poco modificabile,
e diventa pertanto necessario individuare le modalità più efficaci per “vicariare”
deteminate abilità.