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Università degli Studi di Milano BicoccaDipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
Lezione 11RETI SOCIALI
Corso Web 2.02 Roberto Polillo
1R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Temi
Reti sociali e capitale sociale I gradi di separazione Dai newsgroups a Google Groups I siti di social networking: esempi e motivazioni Verso il digital self
2R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Reti sociali
Una rete sociale è un gruppo di persone fra loro connesse da legami sociali (conoscenza, lavoro, famiglia, …)
Nella teoria delle reti sociali (social network theory) la società è studiata come rete di relazioni. Il presupposto è che ogni individuo si relaziona con gli altri e questa interazione ne plasma e modifica il comportamento.
Le reti sociali possono essere studiate matematicamente con gli strumenti della teoria dei grafi
http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_sociale
3R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
il meglio connesso (3)
Qual è il meno connesso ?
4R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Reti sociali e leggi di potenza
In una rete, un connettore (o hub) è un nodo connesso con molti altri nodi
In una rete sociale gli hub sono tipicamente distribuiti secondo una legge di potenza, e non secondo una distribuzione a campana:
5R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Tratto da: http://www.fmsasg.com/SocialNetworkAnalysis/
Esempio
6R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Esempio: la rete del web
La immagine mostra una porzione di Internet costituita da 535.000 nodi e più di 600.000 links WALRUS Visualization tool, 2001 http://www.caida.org/tools/visualization/walrus/
7R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Tipi di legami in una rete sociale
Nel suo libro seminale The Strenght of the Weak Ties (1973), il sociologo Mark Granovetter distingue tre tipi di legami:
Forti (es. famigliari, amici, incontri frequenti)
Deboli (es. conoscenti, incontri occasionali)
Assenti (es. negozianti)
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 8
La forza dei legami deboli
In una rete sociale, sono i legami deboli e non quelli forti che permettono il maggior interscambio di informazioni utili (es.per trovare un nuovo lavoro).
Infatti, le persone con legami forti tendono a frequentare gli stessi ambienti, e pertanto a possedere le stesse informazioni
Senza i legami deboli, una comunità sarebbe frammentata in tanti gruppi isolati
http://en.wikipedia.org/wiki/Weak_tie
9R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Capitale sociale
Capitale sociale: “La somma delle risorse (attuali o virtuali) che un individuo (o un gruppo) possiede per il fatto di avere una rete duratura di relazioni più o meno istituzionalizzate di mutua conoscenza e riconoscimento”
Il capitale sociale deriva:
sia da legami deboli con individui che possono fornire utili informazioni o nuove prospettive ma non supporto emotivo (“bridging social capital”)
sia da legami forti, a carattere emotivo: famiglia, amici intimi (“bonding social capital”)
“Weak ties provide people with access to information and resources beyond those available in their own social circle; but strong ties have greater motivation to be of assistance and are typically more easily available.” (M. Granovetter)
10R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Il numero di Dunbar
Quanto è grande una “tipica” rete sociale? Dunbar , da un’analisi delle reti sociali nei primati,
ipotizza che ci possano essere dei vincoli di tipo cognitivo alla dimensione di una rete sociale:
“…the limit imposed by neocortical processing capacity is simply on the number of individuals with whom a stable inter-personal relationship can be maintained."
… e stima che la dimensione tipica di una rete sociale umana sia di circa 150 individui
http://en.wikipedia.org/wiki/Dunbar's_number#cite_note-1
11R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Un esperimento
Analisi degli auguri di Natale inviati da una popolazione di 43 famiglie (dati raccolti tramite questionari):
http://www.liv.ac.uk/evolpsyc/Hill_Dunbar_networks.pdfR.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Gradi di separazione
I miei amici(1° grado)
gli amici dei miei amici (2° grado)
gli amici degli amici dei miei amici (3°grado)
A
D
A e D si possono conoscere attraverso 2 persone (B e C) che possono metterli in contatto (si dice che hanno 3 gradi di separazione)
B
C
13R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
I 6 gradi di separazione
Un esperimento dello psicologo Stanley Milgram (1967) mostrò che ogni abitante degli Stati Uniti aveva, in media, circa 3 gradi di separazione da ogni altro abitante del paese
Esperimenti recenti (attraverso mail) suggeriscono che i gradi di separazione fra gli abitanti del pianeta siano, in media, fra 6 e 7
Il concetto dei 6 gradi di separazione è diventato, dai primi anni ‘90, popolare sui media; da esso è nato la prima social network su internet, www.sixdegrees.com (1997)
http://en.wikipedia.org/wiki/Six_degrees_of_separation
14R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Le reti piccolo mondo
Nella teoria dei grafi, una rete piccolo mondo (small world network) è un grafo in cui da ogni nodo si può raggiungere ogni altro nodo attraverso un piccolo numero di rami
http://en.wikipedia.org/wiki/Small-world_network
Un libro importante: Albert-Laszlo Barabasi, Link – La scienza delle reti, Einaudi
15R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Comunità virtuali
Una comunità virtuale è un gruppo di persone che interagiscono primariamente mediante mezzi di comunicazione come newsletter, telefono, email o instant messages, piuttosto che di persona (face-to-face), per fini sociali, professionali, di apprendimento o altro.
Il termine è attribuito a Howard Rheingold, nel suo libro omonimo del 1993
Se il mezzo di comunicazione utilizzato è una rete di computer, si usa il termine comunità online
http://en.wikipedia.org/wiki/Virtual_community
16R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
L’inizio: i Newsgroup di Usenet
Usenet (user+network) è (era) un sistema distribuito di discussione su internet, concepita da studenti della Duke University nel 1979
Gli utenti di usenet leggono e scrivono messaggi (chiamati articles o post), organizzati in categorie chiamate newsgroup, a loro volta organizzate in diversi soggetti in modo gerarchico (es. sci.math, sci.physics). Ogni articolo iniziale su un certo argomento genera un thread di discussione
Si utilizza un programma chiamato newsreader (oggi solitamente contenuto nei client di mail)
Esistono decine di migliaia di newsgroups, su qualsiasi argomento
Gran parte della cultura di internet è nata con usenet
http://en.wikipedia.org/wiki/Usenet
17R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Usenet: architettura
Usenet è una sorta di ibrido fra la mail e i web forum di oggi, di cui è un precursore
a differenza di un forum, una rete usenet non ha un server centrale: è distribuita fra un grande (e variabile) insieme di server, che si scambiano i messaggi fra di loro (protocollo nntp, pensato per connessioni lente)
Didascalia in http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Usenet_servers_and_clients.svg18R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
I server si trasmettevano i post di interesse in batch (modalità push)
Ogni server mantiene solo un numero limitato di newsgroups
Google Groups
Google Groups è un servizio gratuito che permette agli utenti di creare e gestire gruppi di discussione, attraverso un browser web
Nel 2001 Google ha acquisito Deja News, che forniva accesso a un grande archivio storico di articoli di newsgroups. Oggi Google Groups contiene l'archivio più completo al mondo di post Usenet creati a partire dal 1981.
Con Google Groups non occorre più disporre di un newsreader ed è possibile effettuare ricerche in questo archivio come sul web. Inoltre, si possono postare commenti in un newsgroup Usenet esistente
http://en.wikipedia.org/wiki/Google_Groups
http://groups.google.com/support/?hl=it
19R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Electronic mailing lists
Sistemi per gestire la distribuzione di e-mail a una lista di utenti
Gli iscritti inviano le mail a un indirizzo (reflector mail address) facente capo al programma gestore della mailing list (list server), che le archivia e le rimbalza a tutti gli iscritti
Gli utenti possono iscriversi alla mailing list (o uscirne) dinamicamente, mediante appositi comandi inviati al list server
Il list server riconosce e elabora comandi inseriti nel testo delle mail
Possibilità di filtro effettuato da un moderatore
Esempi di uso:
Newsletter (solo alcuni utenti possono postare messaggi) Discussion list (tutti gli iscritti possono postare messaggi)
20R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Electronic mailing lists: architettura
List server
Server centrale
• Messaggi dai/ai subscribers
• Comandi al gestore della mailing list: - subscribe - unsubscribe - ecc.
Iscritti alla mailing list
moderatore
21R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Electronic mailing list: esempi
LISTSERVIl primo, creato da Eric Thomas, studente a Parigi, nel 1986. Inizialmente gratuito, ora no
MAJORDOMOMolto diffuso dall’inizio degli anni ’90. Semi-gratuito http://www.greatcircle.com/majordomo/
22R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Tipo di comuni-cazione
Gli utenti possono… Come gli utenti vedono i messaggi
Tipo di client
Mailing list asincrona Inviare mail alla lista / rispondere; iscriversi / de-iscriversi
I msg vengono inviati ai membri per mail
Mail client
Newsgroup asincrona Postare nuova discussione o rispondere a una discussione aperta
I membri devono guardare se esistono nuovi messaggi
Newsreader (spesso integrato in client mail)
Forum asincrona Postare nuova discussione o risponderecon / senza moderatore)
I membri devono guardare se esistono nuovi messaggi(a volte possibilità di notifica via mail o feed)
Browser
Blog asincrona Owner o altri utenti autorizzati possono postare nuovi articoli, tutti gli altri solo commentare
I membri devono guardare se esistono nuovi messaggi (ma possibilità di notifica via feed)
Browser
Wiki asincrona Modificare tutto (ma varie possibilità di protezione e ripristino)
I membri devono guardare se esistono modifiche (ma spesso possibilità di notifica via mail)
Browser
Chat rooms/ Instant messaging
sincrona Inviare un messaggio(1-a-1 o 1-a-molti)
Vengo avvertito di un nuovo msg
Client IM (a volte integrato in browser)
23R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Social Networking
Video: Social Networking in plain English:http://it.youtube.com/watch?v=6a_KF7TYKVc&feature=user
(da Commoncraft, http://it.youtube.com/user/leelefever )
24R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Social Network Sites (SNS)
Sono servizi basati su web che permettono a degli individui di:
1.creare un proprio profilo pubblico o semi-pubblico all’interno di un sistema delimitato
2.formare una lista di altri utenti con cui condividono un legame
3.vedere e navigare la propria lista di legami e quelle di altri all’interno del sistema. (La natura e la terminologia usata questi legami varia da sito a sito).Vedi Boyd, Ellison, Social Network Sites: Definition, History, and Scholarship (2007), http://jcmc.indiana.edu/vol13/issue1/boyd.ellison.html
25R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Comunità di persone e di interesse
“La nascita degli SNS indica un cambiamento nella organizzazione delle comunità online.
Le comunità online iniziali (come Usenet e i forum di discussione pubblica) erano strutturati per argomenti o per gerarchie di argomenti, gli SNS, invece, sono strutturati come reti personali (o “egocentriche”), con l’individuo al centro della propria comunità.”
(Boyd & Ellison, http://jcmc.indiana.edu/vol13/issue1/boyd.ellison.htm)
26R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS timelineSi
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… e molti altri, vedi http://jcmc.indiana.edu/vol13/issue1/boyd.ellison.htm
27R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS: dimensione e crescita
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 28
http://www.comscore.com/press/release.asp?press=2396
http://imgs.xkcd.com/comics/online_communities_small.png (aprile 2007)
170 ml (?)
(grosso modo la popolazione del Brasile)
http://www.mychurch.org/blog/3201/myspace-viral-growth-numbers
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 29
Online social networks per regione
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 30
http://www.comscore.com/press/release.asp?press=2396
Tratto da: http://www.comscore.com/blog/2007/10/consumer_trends_in_social_netw.htmlvedere anche http://royal.pingdom.com/2008/08/12/social-network-popularity-around-the-world/
Online social networks per regione
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 31
(% sul totale degli utenti internet - 2007)
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 32
SNS: caratteristiche tipiche
Profilo Una specie di home page personale (o di gruppo) con testi, immagini, video,
commenti da altri membri, e la lista dei propri amici La pagina può essere più o meno strutturata liberamente
(es MySpace dà molta libertà) “Friends”
I membri possono crearsi una rete di “friends” (la terminologia varia; in linkedin: connections), invitando persone (anche non membri) a farne parte. Se la proposta è accettata, la relazione è indicata nei due profili
Si può navigare nelle reti dei propri friend, con accesso ai diversi profili (limitazioni variabili da sito a sito)
Messaggi e commenti I friends possono inviarsi messagi (pubblici o privati) o inserire commenti nella
pagina personale (terminologia e modalità variano; es.The Wall in Facebook, raccomndazioni in linkedin)
33R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Che cos’è un “friend”?
Leggere questa interessante discussione:D.Boyd, Friends, Friendsters, and Top 8: Writing community into being on social network sites, 2006 (sul concetto di friends) http://www.firstmonday.org/issues/issue11_12/boyd/index.html
“Part of what makes the negotiation of Friendship on social network sites tricky is that it’s deeply connected to participant’s offline social life. Their choice of Friends online is not a set of arbitrary personal decisions; each choice has the potential to complicate relationships with friends, colleagues, schoolmates, and lovers. Social network sites are not digital spaces disconnected from other social venues — it is a modeling of one aspect of participants’ social worlds and that model is evaluated in other social contexts.”
34R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Profili fittizi: “fakesters”
Personaggi famosi (es. Anjelina Jolie)
Personaggi della fiction (es. Rossella O’Hara)
Prodotti (es. Peter Stuyvesant)
Organizzazioni (es. Stanford University)
Personaggi simbolo (es. Satan)
Personaggi inventati
… che vengono inseriti per motivi diversi nei networks of friends (scherzo, fan club, …)
… ma falsificano le reti di relazioni (due persone connesse da un fakester non hanno amici comuni)
35R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS: le dimensioni della privacy
PUBBLICO DESTINATARIO
particolare generale
VIS
IBIL
ITA
’ D
ELLE I
NFO
P
ER
SO
NA
LI
limit
ata
illim
itata
36R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Specifiche info a specifici gruppi
Tutte le info a specifici gruppi
Specifiche info a tutti
Tutte le info a tutti
Politiche per la privacy
I vari SNS permettono politiche diverse, es.:
posso vedere i profili e le connections all’interno del mio network (3 gradi); posso decidere che cosa far vedere
posso inviare mail dirette alle mie connections (1 grado), per gli altri devo chiedere una introduzione
Gli esterni al mio network vedono un profilo sommario, senza nome
Posso decidere quali parti del mio profilo sono visibili e a chi. Possibilità: only friends; my network and friends; friends of friends; customize (a… oppure tranne…)
My network: istituzioni, scuole, geografia
Idem per le contact info (la email può essere nascosta a tutti)
Ma l’aspetto importante è quali politiche scelgono gli utenti37R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS: tipologie
Reti generalisteConnettono persone di ogni tipoEs.: MySpace, Facebook
Reti d’interesseConnettono persone con un interesse comuneEs.: Flickr (foto), YouTube (video), Delicious (bookmarks), LinkedIn (business connections), …
Reti di scopoConnettono persone per uno scopo d’azione specifico Es.: MoveOn (azione politica), MeetUp (organizzazione di gruppi locali), …
38R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Reti di interesse: esempi
Fire engineering social network (3700 members, 100+ groups)http://community.fireengineering.com/groups?page=7
Occult community site (http://paganspace.ning.com/profiles/members/)
Navy for moms(http://navyformoms.ning.com/)
(le reti di cui sopra sono realizzate con ning)
39R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.linkedin.com
SNS per il networking professionale, attivo dal 2003
A maggio 2008, > 24 ml utenti registrati
Permette di contattare persone attraverso conoscenze comuni, che possono anche scrivere recommendations (recruiting, contatti di tipo commerciale, business networking in generale)
"If it's social, we'll leave that to Facebook. But if it's about money, then it's LinkedIn." (K.Guericke , cofondatore di Linkedin)
Profili personali, ricerche di persone, come raggiungerle
Gratis, servizi “pro” a pagamento http://en.wikipedia.org/wiki/LinkedIn
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/scienza_e_tecnologia/web-2-punto-zero/web-2-punto-zero/web-2-punto-zero.html
40R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Linkedin: i gradi di separazione
Mario Rossi
Luigi Bianchi
Luigi’s connections
Luigi
gradi di separazione
41R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.myspace.com
Fondato nel 2003, sull’onda del successo di Friendster, grande successo fra i giovani
Nel luglio 2005 acquisita dalla News Corporation (Rupert Murdoch)
Da inizio 2006 numerose versioni locali
Crescita “logistica”, a metà 2006 raggiuge i 100 ml di iscritti http://www.mychurch.org/blog/3201/myspace-viral-growth-numbers
Membership gratuita, i ricavi provengono solo dalla pubblicità
Nel novembre 2008 alexa.com lo considera il 7° sito più popolare al mondo: http://www.alexa.com/site/ds/top_sites
http://en.wikipedia.org/wiki/MySpace
42R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.facebook.com
Creato nel febbraio 2004 da Mark Zuckenberg, studente diciannovenne presso l’Università di Harvard, come rete sociale per gli studenti universitari
Il nome si riferisce agli annuari con le foto di tutti gli studenti (facebooks) che alcune scuole statunitensi pubblicano all'inizio dell'anno scolastic
Dal settembre 2006 è utilizzabile da chiunque (con più di 13 anni)
Secondo Alexa.com, a novembre 2008 è il 5° sito più visitato al mondo (oltre 120 ml di visitatori nel maggio 2008): http://www.alexa.com/site/ds/top_sites
Gratuito, con ricavi da pubblicità (USD 150 ml?)
http://en.wikipedia.org/wiki/Facebook
43R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.ning.com
Permette a chiunque di creare facilmente, in modo interattivo, un SNS secondo le proprie esigenze, pubblico o privato
Il servizio (che comprende l’hosting del sito) è gratuito, se si accetta la presenza di pubblicità; altrimenti a pagamento
Fondato nel 2004 da Marc Andreessen e Gina Bianchini
A ottobre 2008 ha raggiunto 500.000 social networks! (fonte: http://blog.ning.com/2008/10/500000-social-networks-on-ning.html )
http://en.wikipedia.org/wiki/Ning#cite_note-275000networks-9
http://uk.intruders.tv/Gina-Bianchini-shows-off-Ning-com_a132.html
45R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Ning - caratteristiche
Members Profiles Groups Video Foto Forum Blog Chat Events Email RSS Tags
46R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.peopleaggregator.net
Un altro sito che permette di creare social networks (Marc Canter, Broadband Mechanics)
(ancora in fase iniziale)
47R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.mashable.com
Il blog più seguito sugli SNS (5 ml page view mensili)
Fondato in Scozia nel 2005 Ha una sua propria social network
48R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS: perché hanno successo?
Costruzione e manutenzione del capitale sociale Gestione della propria identità sociale (“impression
management”) Formazione di una identità sociale (per i più giovani) “In essence, MySpace is the civil society of teenage
culture: whether one is for it or against it, everyone knows the site and has an opinion about it” (D.Boyd)
49R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
SNS e capitale sociale
Risultati di una ricerca sull’uso di Facebook fra gli studenti (undergraduate) della Università del Michigan (2007):
“Our findings demonstrate a robust connection between Facebook usage and indicators of social capital, especially of the bridging type (cioè legami deboli)”
“SNSs may play a role different from that described in early literature on virtual communities. Online interactions do not necessarily remove people from their offline world but may indeed be used to support relationships and keep people in contact, even when life changes move them away from each other.”
http://jcmc.indiana.edu/vol12/issue4/ellison.html
50R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
(segue)
“Facebook is used to to keep in touch with old friends and to maintain or intensify relationships characterized by some form of offline connection such as dormitory proximity or a shared class”
“It might make it easier to convert latent ties into weak ties, in that the site provides personal information about others, makes visible one's connections to a wide range of individuals, and enables students to identify those who might be useful in some capacity (such as the math major in a required calculus class), thus providing the motivation to activate a latent tie”
“It appears to be much less useful for maintaining or creating bonding social capital: it can lower barriers to participation and therefore may encourage the formation of weak ties but not necessarily create the close kinds of relationships that are associated with bonding social capital”
“It helps maintain relations as people move from one offline community to another. It may facilitate the same when students graduate from college, with alumni keeping their school email address and using Facebook to stay in touch with the college community”.
51R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Esempi
Alcuni interessanti esperimenti su Facebook, MySpace, SecondLife, fatti da studenti di un corso di Howard Rheingold a Stanford
http://www.socialtext.net/lite/page/stanfordsocialmedia/avatars_and_the_identity_of_the_self_in_virtual_spaces
E alla Bicocca…?
52R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Profili come conversazioni
“The Friendster Profile, complete with descriptive data, photographs, articulated friendship links, and testimonials, simultaneously constitutes a digital body, a social creation, an initiator of conversation, and a medium for ongoing conversation in multiple modalities.”
Boyd, Heer, Profiles as Conversation: Networked Identity Performance on Friendster, in http://www.danah.org/papers/HICSS2006.pdf
53R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Impression management
Nella psicologia sociale, l'impression management è il processo attraverso il quale gli individui tentano di controllare la loro impressione sugli altri
Nel suo libro seminale The presentation of self in everyday life (1959), il sociologo Erwin Goffman (1922-1982) usa la metafora della performance teatrale (http://en.wikipedia.org/wiki/Erving_Goffman)
“All the world's a stage, And all the men and women merely players: They have their exits and their entrances; And one man in his time plays many parts, His acts being seven ages. […]”
W.Shakespeare, As you like it (1600) (Il seguito in http://www.phrases.org.uk/meanings/28900.html )
54R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
The presentation of self as a theatrical performance
“The perspective employed in this report is that of the theatrical performance; the principles derived are dramaturgical ones. I shall consider the way in which the individual in ordinary work situations presents himself and his activity to others, the ways in which he guides and controls the impression they form of him, and the kinds of things he may and may not do while sustaining his performance before them.
In using this model I will attempt not to make light of its obvious inadequacies. The stage presents things that are make-believe; presumably life presents things that are real and sometimes not well rehearsed. More important, perhaps, on the stage one player presents himself in the guise of a character to characters projected by other players; the audience constitutes a third party to the interaction - one that is essential and yet, if the stage performance were real, one that would not be there. In real life, the three parties are compressed into two; the part one individual plays is tailored to the parts played by the others present, and yet these others also constitute the audience. Still other inadequacies in this model will be considered later. “
dalla prefazione ddel libro di Erwin Goffman
http://www.mdx.ac.uk/WWW/STUDY/xgof.htm#Presentation
55R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Identity production
D.Boyd, "Identity Production in a Networked Culture: Why Youth Heart MySpace"
http://www.firstmonday.org/issues/issue11_12/boyd/index.html
56R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Digital vs real self
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Real self
Real others
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☺
Digital worldReal world
Digital self
Digital others
57R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Your Truman Show
www.yourtrumanshow.com (beta) Sito per pubblicare le proprie storie personali in video:
“tell your story to the world” Possibilità di linkare i video in una “videomap”
58R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
CV linkedin su slideshare
Su linkedin si può ora mettere un proprio curriculum su slides, da slideshare
Esempio: http://www.slideshare.net/rashmi/meet-sarah-on-
linkedin-presentation?from=email&type=linkedinannouce
R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008) 59
Digital self: alcuni problemi
Audience sconosciutaNella vita reale, vediamo il nostro interlocutore e il contesto dell’incontro; queste informazioni ci aiutano a presentarci nel modo più appropriato. In un SNS non sappiamo chi ci potrà vedere in futuro, ed il contesto.
Fusione di contesti separatiNella vita reale, manteniamo separati aspetti diversi del nostro“self” collocandoli in contesti fisicamente separati. (es. l’ufficio, il bar, la casa). In un SNS questo è molto difficile: come fare?Possiamo creare il nostro profilo in modo che sia generalmente accettabile, ma la rete dei nostri amici “dice di noi” in modo non controllabile.
Per un’analisi molto interessante dei profili di Friendster, vedi http://www.danah.org/papers/HICSS2006.pdf
60R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Digital self: uno o molti?
“Real self” Un “profilo personale” per ogni applicazione ….
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☺… oppure un “digital self” unico, utilizzato da tutte le applicazioni
61R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Personal profiles autonomi: primi esempi
La metafora dell’avatar: www.mego.com (beta)
La metafora del biglietto da visita: www.retaggr.com (beta)
Permettono di creare un proprio profilo personale autonomo, integrabile con le principali applicazioni esistenti
Ma si aggiungono ai profili esistenti, non li sostituiscono…
62R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.mego.com
mEgo permette di creare un proprio profilo personale multimediale, portabile
Esempi in www.mego.com Review in: http://mashable.com/2008/06/12/mego/
63R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
www.retaggr.com
“Your business card 2.0 - a portable interactive mini website - that unifies your online presence.”
“Contains links to ALL your profiles that you've already spent time setting up - LinkedIn, Facebook, Myspace, etc. “
“Includes great widgets that display your content directly in the card: photos, live video, your comments on other sites and more.”
Appare cliccando sul proprio nome; si possono “taggare” anche aree di immagini
Esempio in http://www.retaggr.com/Home/Demo
Review in: http://mashable.com/2008/06/10/retagg/
64R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Esempio
Nbvcnbvc vnbvbnv Roberto cxvcxvcxvcxcvx
65R.Polillo – Corso Web 2.0 (nov 2008)
Spunti di riflessione
The social selfhttp://www.slideshare.net/jtneill/lecture2-social-self-2
The widgetized self in the blogospherehttp://www.slideshare.net/silvertje/the-widgetized-self-in-the-blogosphere
Autocartography: mapping the selfhttp://www.slideshare.net/rsmyth/autocartography-mapping-the-self
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In sintesi…
SNS sono un fenomeno di massa, che ha raggiunto dimensioni globali e che coinvolge comunità molto varie per tipologia, scopi, dimensioni, che si appoggiano a centinaia (migliaia?) di siti diversi
L’analisi e la comprensione di questi fenomeni richiedono i metodi dell’antropologia, della sociologia, della psicologia sociale
Il loro studio è agli inizi, e presenta notevoli difficoltà (novità , dimensione e complessità intrinseca dei fenomeni, loro costante e rapida trasformazione difficoltà di raccolta dati)
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Spazi pubblici mediati dalla tecnologia: caratteristiche (secondo Danah Boyd)
1.Persistenza
2.Ricercabilità
3.Replicabilità
4.Pubblico invisibile
http://www.danah.org/papers/WhyYouthHeart.pdf
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Spazi pubblici mediati dalla tecnologia: caratteristiche (secondo Danah Boyd)
1 Persistence: Unlike the ephemeral quality of speech in unmediated publics networked communications are recorded for posterity. This enables asynchronous communication but it also extends the period of existence of any speech act.
2 Searchability: Because expressions are recorded and identity is established through text, search and discovery tools help people find like minds. While people cannot currently acquire the geographical coordinates of any person in unmediated spaces, finding one’s digital body online is just a matter of keystrokes.
3 Replicability: Hearsay can be deflected as misinterpretation, but networked public expressions can be copied from one place to another verbatim such that there is no way to distinguish the “original” from the “copy.”
4 Invisible audiences: While we can visually detect most people who can overhear our speech in unmediated spaces, it is virtually impossible to ascertain all those who might run across our expressions in networked publics. This is further complicated by the other three properties, since our expression may be heard at a different time and place from when and where we originally spoke
http://www.danah.org/papers/WhyYouthHeart.pdf
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“As we sit here and think about the spells that we're casting, let's not forget that some spells are made accidentally and some magic has unintended consequences. Technology is soaking into the woodwork of society. But we, as technologists, have a responsibility to keep people in mind at all times. Their practices inform us but our unintended consequences affect them. It is ubiquitous, but ubiquitous is not always positive. As you build technologies that allow the magic of everyday people to manifest, i ask you to consider the good, the bad, and the ugly.”
Danah BoydD.Boyd, "Incantations for Muggles: The Role of Ubiquitous Web 2.0 Technologies in Everyday Life“, http://www.danah.org/papers/Etech2007.html
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Altri articoli di Danah Boyd
D.Boyd, Viewing American class divisions through Facebook and MySpace, 2007http://www.danah.org/papers/essays/ClassDivisions.html
D.Boyd, Why Youth (Heart) Social Network Sites: The Role of Networked Publics in Teenage Social Life, 2007 (non il migliore)http://www.danah.org/papers/WhyYouthHeart.pdf
D.Boyd, "Identity Production in a Networked Culture: Why Youth Heart MySpace“, 2006 (appunti da uno speech, rozzo ma essenziale)http://www.danah.org/papers/talks/AAAS2006.html
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Microprogetti individuali (obbligatori)
Effettuare la sottoscrizione a un newsgroup (attraverso il vostro client di email) ed esplora gli argomeni trattati
Sperimentare Google Groups Creare un proprio profilo su un altro SNS a scelta
(oltre a Facebook e al network del corso) Sperimentare uno strumento per la costruzione di un
proprio profilo personale centralizzato (mego, retaggr o altri)
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Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons “Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 Italia”, reperibile presso il seguente sito Internet: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/.
Il corso completo si trova in http://corsoweb20polillo.blogspot.com/
Credits
Diverse lezioni di questo corso sono una rielaborazione delle slides del Corso sul Web 2.0 tenuto da Carlo Vaccari alla Università di Camerino nel dicembre 2007, disponibili con identica licenza Creative Commons dal blog del corso in http://camerino20.wordpress.com/.
Molto altro materiale è stato trovato in rete. Ho cercato di indicarne sempre la fonte; segnalatemi eventuali dimenticanze, sarò lieto di correggerle appena possibile.
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