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Costriure per il Futuro 05

Date post: 19-Mar-2016
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Costruire per il futuro, numero 05.
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Ambiente - Grandi Opere Immobiliare - Inerti Autunno 2011 News dal mondo della Castelnuovese Notiziario aziendale www.castelnuovese.it Strategie per il mondo di domani Come tutelare il nostro territorio Fashion V alley Grand Opening L’evento di fine novembre 2011 a Leccio Real Estate Europe intervista Rosi Per una economia italiana più sana Ora la Cina è più vicina Partnership con il colosso Lushang Strategie per il mondo di domani Come tutelare il nostro territorio Fashion V alley Grand Opening L’evento di fine novembre 2011 a Leccio Real Estate Europe intervista Rosi Per una economia italiana più sana Ora la Cina è più vicina Partnership con il colosso Lushang
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Ambiente - Grandi Opere

Immobiliare - Inerti

Autunno 2011

News dal mondo della Castelnuovese

Notiziario aziendale

www.castelnuovese.it

Strategie per il mondo di domaniCome tutelare il nostro territorio

Fashion Valley Grand OpeningL’evento di fine novembre 2011 a Leccio

Real Estate Europe intervista RosiPer una economia italiana più sana

Ora la Cina è più vicinaPartnership con il colosso Lushang

Strategie per il mondo di domaniCome tutelare il nostro territorio

Fashion Valley Grand OpeningL’evento di fine novembre 2011 a Leccio

Real Estate Europe intervista RosiPer una economia italiana più sana

Ora la Cina è più vicinaPartnership con il colosso Lushang

autunno2011

Redazione: Via Ponte alle Forche, 27 - 52027 San Giovanni Valdarno (Ar) - [email protected] da StudioMixCorboli - San Giovanni Valdarno (Ar) - [email protected]

n. 1 - Primavera 2009

N e w s d a l m o n d o d e l l a C a s t e l n u o v e s e

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se.it

Strategie per ilnostro domani

- Ex- Ceraminter: da un’antica industriaun nuovo complesso commerciale

- Ad Arezzo il Centro Chirurgico Toscano,fiore all’occhiello della sanità in Regione

- Compy, superstore specializzato in elettronica, a Montevarchi

- Inerti: le nuove cave

- Avviato il processo di costituzione di unnuovo polo logistico per l’Azienda

- Pitti Uomo 80 fa conoscenza conil nuovo Company Store di Leccio

- Un modo diverso di fare shopping al Fashion Valley

- Interesse nelle nostre realizzazioni, partnership con Lushang Group

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Serata per Fashion Valley

Fashion-Valley-idea

La Cina ora è più vicina

20 La Castelnuovese costruiscee rinnova...

25 Struttura per il Lavoro

- Un partner a cui da decenni La Castelnuovesefa riferimento: TreAlcon Infissi

26 Lavorano con Castelnuovese

- Mostra sul ‘600 in Valdarno- Giorgio Vasari: il restauro del S. Donato- Notte Bianca a San Giovanni Valdarno- Banca del Valdarno fa cent’anni- ACD Marzocco: i giovani e lo sport- Rinnovato CdA in Banca Etruria con Rosi- Dinner Party: il meeting della Castelnuovese- Vandalismo al Golf Club Cavriglia

28 In breve, nel sociale

- Unicoop, un cliente importante per LaCastelnuovese, ormai “storico”

27 Un brand che si fida di noi

- La Castelnuovese ha unpiano a favore del territorio

6 Risposte alla Crisi- La rivista internazionale REurope

intervista Lorenzo Rosi

- Convenzione per l’occupazionecon la Provincia di Firenze

9 Opportunità: lavorarecon Fashion Valley

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L’anno 2011 sta perconcludersi mentre glieffetti dell’anno prece-dente si fanno sentire inun modo che non si sten-ta a definire drammati-co per l’Italia.

La nostra Azienda haormai affermato la pro-pria presa sui mercatiinternazionali e il lavoroall’estero è diventato unimportante elemento

nel raggiungimento dei propri traguardi eco-nomici ed occupazionali, permettendo unaricaduta sul territorio che si traduce in be-nessere per tutti. Tuttavia non si può na-scondere che il clima di incertezza ed il pro-trarsi di una fase, che doveva essere di tran-sizione ma che sembra divenuta fin troppo«solida», impediscono di trovare un nuovoequilibrio per la nostra economia, un equili-brio che doveva appoggiarsi su riforme strut-turali che non ci sono state e che ormai daanni vengono invocate dai cittadini e dalleparti sociali. In questo clima di precarietà, diproblematiche non affrontate, di ostacolinon rimossi, la nostra Italia sta letteralmen-te perdendo i pezzi: quanto si è costruito nelsecolo scorso rischia di crollare a seguito diun immobilismo che non può altro che lace-rare ed erodere il meglio della nostra socie-tà. La Castelnuovese, così come altre impor-tanti realtà economiche del nostro Paese,resiste e cresce, anche a costo di grandi sa-crifici da parte di tutti i suoi Soci e collabo-ratori, ma per ogni Azienda che resta, quan-te soccombono? I margini operativi delle Im-prese si sono ridotti all’osso: tutti i costi diproduzione , a causa di politiche fallimenta-ri che hanno sottovalutato e accettato passi-vamente la forza della concorrenza estera,sono aumentati; la ricerca tecnologica è sta-ta frenata anzichè migliorata; i costi dellematerie prime e dell’energia sono sfuggiti alcontrollo nazionale; le infrastrutture sonostate spremute e rese a poco a poco obsole-

te, in mancanza di una programmazione chele rinnovasse, esclusa qualche iniziativa ca-parbia e fallace come il ponte sullo Stretto ola TAV in Val di Susa. L’Italia è un malatograve, a cui per troppo tempo non è stata re-sa nota la diagnosi e al quale, di conseguen-za, non è stata proposta nessuna cura effica-ce. Intanto la responsabilità del risanamentoè diventata un peso titanico. Chi lo porterà?Al momento non si vedono un progetto poli-tico ed economico capaci di riassestare ilPaese. La Castelnuovese in questo contestodà il proprio contributo costruendo delle col-laborazioni, interfacciandosi con i più varisoggetti dello sviluppo economico, diversifi-cando le proprie attività, ricercando le stra-tegie economiche per sostenere le difficoltàed evitare che gli anelli deboli del sistemavengano disgregati. Si parla soprattutto didifendere persone, cultura e valori che oggie in futuro saranno indispensabili per ricosti-tuire un tessuto economico e sociale miglio-re per la nostra Italia. Questo modo di starenel sistema comporta necessariamente, inquesta delicata fase economica e civile, uncongruo ridimensionamento dei profitti avantaggio di un maggiore sostegno all’occu-pazione ed un aumento della produttività afavore della salvaguardia della consistenzapatrimoniale. Per conseguire questi risultati,in considerazione delle preoccupanti condi-zioni del mercato interno, ci stiamo rivolgen-do in modo sempre più determinato all’este-ro. Si tratta di un orizzonte che non è più co-stituito dai soli Paesi europei, ma che si af-faccia verso i Paesi emergenti, quelli chestanno crescendo a ritmi più elevati, soprat-tutto ad Oriente. In questo ci aiuta l’avertrovato dei partners e dei collaboratori checamminano al nostro fianco e ci sostengono,condividendo e sopportando con noi i mo-menti più difficili. Che speriamo finirannopresto lasciandoci, se non più ricchi, sicura-mente più forti.

Il PresidenteLorenzo Rosi

Un anno si conclude combattendo la crisiL’impegno della Castelnuovese per superare questo momento non facile

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Le strategieper il territorio didomani

Ormai da oltre dieci anni il Gruppo LaCastelnuovese ha differenziato le proprieattività economiche; si è trattato, senza al-cun dubbio, di una scelta coraggiosa e che siè rivelata lungimirante. In questo difficilecontesto economico vogliamo continuare aseguire questo tipo di strategia e metterla apunto in tutti i suoi aspetti.

Il Gruppo Castelnuovese sta lavorandonei settori delle Grandi Opere, dell’Am-biente, dell’Immobiliare e degli Inerti e, lescelte strategiche che il Consiglio di Ammi-nistrazione continua ad operare, sono nel-la logica del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione ha con-fermato anche per il futuro la scelta di in-vestire in progetti autofinanziati con ri-sorse economiche dell’azienda condivi-dendoli con altri Soci e partner storici del-la Cooperativa, una scelta che sarà ancoraalla base di ogni futura iniziativa. Questadirettiva comporta necessariamente unasolida disponibilità finanziaria. In questianni l’aver voluto consolidare il nostro pa-trimonio, che oggi è vicino a cinquanta mi-lioni di euro, è stato il presupposto perpotersi muovere in questo modo sul mer-cato.

Abbiamo dimostrato solidità ed ottenu-to fiducia dal sistema bancario, condizionisenza le quali non sarebbe possibile rea-lizzare iniziative di grande importanza edimpegno economico, oltre che professio-

nale. Allo stesso tempo abbiamo intrapre-so queste attività con altri soci, comeUnieco ed Europ Invest, per poter condivi-dere i naturali rischi operativi. Questa è lastrada che dobbiamo continuare a percor-rere nei prossimi anni, cercando di indivi-duare nuove opportunità, ad esempiooperando su quei patrimoni immobiliari“in stallo” che oggi sono in possesso degliistituti bancari e finanziari.

Un ulteriore aspetto di rilevante im-portanza su cui insistere e continuare è laformazione continua del nostro personale.L’aver investito nel management e nellasua formazione, ha portato oggi l’aziendaad avere uomini capaci e preparati nel co-ordinare progetti sempre più complessi;gestire commesse considerevoli, in qualitàdi «general contractor», ha permesso al-l'azienda di ampliare le opportunità di la-voro e conoscere committenti importanti.

Crediamo che intensificare gli investi-menti e continuare nel differenziare lenostre attività certamente sia il sistemamigliore per curare gli interessi del-l’azienda e del suo territorio di riferimen-to, delle nostre famiglie, dei nostri dipen-denti e di tutte quelle realtà economicheche guardano alla Castelnuovese come unpunto di riferimento. Sentiamo questa re-sponsabilità e cercheremo di dare il mas-simo delle nostre forze e della nostra sen-sibilità per raggiungere nuovi prestigiosi

La Castelnuovese a tutela del nostro territorio

obiettivi che portino ad unosviluppo del nostro entourageeconomico e sociale.

Una particolare cura vie-ne rivolta a numerose oppor-tunità commerciali all’este-ro: continua lo sviluppo delprogetto in Croazia, nel Comu-ne di Kriz, vicino a Zagabria,per la costruzione del CompanyStore denominato Kriz Village.

Stiamo studiando nuove opportu-nità relative a grandi opere in ambitocommerciale in Grecia ed in Marocco in-sieme alla società Europ Invest ed allo Stu-dio Associato Nataloni, essendo convintiche sviluppare lavoro fuori dai confini ita-liani ci metta al sicuro dai rischi e difficol-tà cui è attualmente sottoposto il mercatointerno italiano.

Crediamo che la strada intrapresa al-cuni anni fa nel cercare nuove opportunitàcommerciali all’estero sia stata una mossastrategica essenziale perché ci ha permes-so, con la giusta calma, di capire dove era

meglio investire. Se non lo avessimo fat-to in quei tempi e con quella se-

renità mentale, senza esserecostretti a doverlo farlo

per la mancanza di la-voro, oggi non sa-

rebbe certo possi-bile, consideratal’attuale situa-zione econo-mica.

Si deve in-fine ricordarela scelta in-trapresa nelsettore am-

bientale, insie-me alla Coope-

rativa Unieco, nelcostituire una nuo-

va Holding, la società

U.C.H. Holding s.r.l., dove abbiamo confe-rito le partecipazioni della società STAS.p.A., detenute dalla due Cooperative.Questo a significare un maggior rafforza-mento dei rapporti fra le due aziende eduna maggiore partnership unitaria nel con-trollo e nella gestione della nostra societàSTA all’interno del settore ambientale.

Per la nostra azienda il settore am-bientale è diventato uno dei settori più ri-levanti, sia per la dimensione di occupatiche genera, sia per gli investimenti esegui-ti. Le risorse economiche apportate han-no fruttato, nel tempo, opportunità dilavoro e ritorni economici tali dapoter consolidare il nostro patri-monio. Nel prossimo eserciziosaremo chiamati ad attuarescelte importanti al fine dipartecipare alla gara per lagestione dei rifiuti del AtoSud della Toscana, connuovo soggetto societarioche andrà a gestite la rac-colta dei rifiuti di circa unmilione di cittadini.

La Castelnuovese inoltreha avviato un processo nel set-tore degli inerti che la porterà, intempi pensiamo brevi, a produrre in

proprio i materiali indispensabilialle costruzioni, con vantaggieconomici e di qualità del pro-dotto.

Attualmente abbiamo unadiscreta disponibilità di siti perescavazione di inerti e stiamo

studiando l’avviamento del pro-cesso di lavorazione nell’ambito

della creazione di un polo logisticoche riunisca in sé tutti gli elementi

operativi delle quattro divisioni delgruppo.

Altro punto importante dello sviluppostrategico della Castelnuovese è la realiz-zazione della nuova sede nell’ex Bricchet-tificio in località Fondali, a San GiovanniValdarno, che è stato oggetto di un con-corso internazionale conclusosi recente-mente. Dalla nuova sede La Castelnuovesenon ricaverà solo un miglioramento dellapropria immagine aziendale e dei valoriche la caratterizzano ma soprattutto lapossibilità di razionalizzare ed ottimizzarel’organizzazione del proprio lavoro e la suapianificazione.

Le nuove sfide ed i nuovi obiettivi richiedono prudenza e progettualità

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La Società è nata come cooperativa edile 50anni fa. CI può descrivere le origini della Castel-nuovese?

Alle origini della Castelnuovese c’è il movi-mento di protesta dei lavoratori del bacino mi-nerario di Castelnuovo dei Sabbioni. Un gran-dissimo bacino minerario con migliaia di occu-pati, a quei tempi. Dalle tensioni sindacali edai licenziamenti, dalla fatica per una vita sop-portabile ed un lavoro dignitoso nacque la Coo-perativa dei muratori La Castelnuovese. Eranotempi difficili e un gruppo di operai della mi-niera, avendo perso il posto di lavoro, fece lascelta di mettersi in proprio, cercando di crea-re la “ditta senza padroni”. Loro avevano leidee chiare, ed anche se quella poteva sembra-re un’utopia, La Castelnuovese di oggi ha mol-ti elementi in comune con quegli operai, con ifondatori: spirito di indipendenza, di intra-prendenza, di collaborazione, di lavoro insquadra, di attenzione al cambiamento, capa-cità di sacrificio e desiderio di condividere ilbenessere che si genera da un lavoro dignitoso.

Come si è sviluppata nel corso degli anni?La crescita della Castelnuovese, pur

essendo stata costante negli anni, haassunto un carattere esponenzialequando si sono differenziate le attività.A partire dagli anni ’80, periodo che havisto, in Italia, una progressiva crescitadei consumi ed una maggiore richiestadi benessere, i dirigenti dell’Aziendahanno decisamente imboc-cato la strada delladiversificazione delprodotto e di unanuova strategia dimarketing. Fino ad al-

lora La Castelnuo-vese era conside-rata solo come co-struttore di abita-zioni. Di certo inquesto settoreaveva un posto dirilievo, ma solo alivello locale. I suoi limiti sembravafossero tracciati per sempre in un am-bito residenziale, che per altro rendevabene. Tuttavia, con coraggio, venneroaperte e percorse nuove strade nel set-tore delle grandi opere e dell’ambien-te: costruzione di depuratori e discari-che da una parte, di ipermercati e su-permercati dall’altra. Senza abbando-nare, naturalmente, il residenziale.

Lei è diventato Presidente a Settembre1997. Quale strategia ha adottato per la cre-scita del business?

Quando sono diventato Presidente, La Ca-stelnuovese era già configurata per diventarela grande azienda che è oggi. Ma in realtà lemancavano, come per tante altre promettentiaziende del settore che oggi, per questi stessimotivi, sono scomparse, le basi per un equili-brato e solido sviluppo. Era come una grande

nave senza il motore e condelle vele piccole piccole. Conil Consiglio d’Amministrazionedi allora abbiamo affrontato ilnuovo millennio con questaconsapevolezza: saremmo di-ventati grandi, ma non poteva-mo farcela da soli. In Aziendaeravamo tutti molto giovani, edin quegli anni quindi abbiamoposto molta attenzione alla pa-trimonializzazione della Castel-nuovese, all’organizzazione in-

terna, alla responsabilizzazione ed alla forma-zione professionale, sia degli operai che deidirigenti.

Da un punto di vista personale devo direche almeno fino al 2005 la mia idea fissa eraquella di “costruire” una Castelnuovesecompetitiva e flessibile e sviluppare rappor-ti di lavoro con realtà importanti. I nostriorizzonti sono diventati tutto ad un tratto

molto più ampi. È stato molto importantecreare un rapporto di fiducia e collaborazionecon le banche, con promotori internazionali,con altre cooperative nazionali, con consulentifinanziari. Siamo stati capaci di cambiare ilvolto della Castelnuovese anche da un punto divista comunicativo. A poco a poco ci siamo ac-corti che ce la stavamo facendo. È dal 2004 chei nostri fatturati sono cresciuti in modo espo-nenziale, che il patrimonio dell’azienda è di-ventato considerevole, che abbiamo realizzatoopere di grandissimo rilievo.

Castelnuovese: un modelloche offre risposte alla crisi

La rivista Real Estate, leader del settore immobiliarein Europa, intervista Lorenzo Rosi

Dall’estero si guarda all’Italia con preoccupazione:La Castelnuovese propone la sua ricetta per una «sana» economia

Giacomo Billi, Direttore lavori a Città Sant’Angelo

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Pur essendo cresciuti avete sempre forti le-gami con i luoghi dove l’azienda è nata...

Proprio così. Nel 2006 abbiamo celebrato inostri “primi” cinquant’anni. Si è trattato di unmomento importante, ci ha consentito di guarda-re indietro e ripercorrere la strada fatta, non so-lo da un punto di vista imprenditoriale, ma anchepiù strettamente umano, ed abbiamo scopertol’importanza del nostro lavoro per il territorio incui siamo nati e che abitiamo. È, questo, un pun-to importantissimo della Castelnuovese, è unpunto di forza e va sottolineato perché ha contri-buito al nostro successo. La Castelnuovese ama ilproprio territorio e i suoi abitanti. Mentre diven-tavamo un’azienda internazionale, con interessiin Europa ed in numerosi Paesi extraeuropei, ab-biamo coinvolto in questo cammino anche la for-za creativa e lavorativa della Toscana. Abbiamocondiviso i nostri successi con tante piccole – me-die aziende locali, che sono divenute, a poco apoco, nostri partner e hanno lavorato per noi,con noi come fossero loro stesse una parte dellaCastelnuovese. Questo si è tradotto subito in unamaggiore qualità per il nostro prodotto. Ha gene-rato una rete di collaborazione e di solidarietàche non si è fermata al lavoro, ma è stata decli-nata anche in tanti altri aspetti della vita dellacomunità locale. Credo la società abbia bisognodi sicurezze di questo tipo per svilupparsi corret-tamente e se sa essere equilibrata da un punto di

vista culturale e sociale poi funziona bene ancheil lavoro. I due aspetti, noi, li abbiamo sempre te-nuti presenti entrambi. Il nostro vuole essere unbusiness con la persona al centro.

Quali sono stati i progetti più importanti de-gli ultimi anni?

Partendo da queste premesse e grazie allaforza che a poco a poco abbiamo raccolto al no-stro interno, abbiamo potuto realizzare opere diuna certa importanza. Quando siamo entrati nelsettore della gestione ambientale abbiamo co-struito alcune discariche, depuratori ed impiantidi compostaggio. Avendo a che fare con il pubbli-co è stato necessario costituire delle società mi-ste che lavorassero in regime di “project finan-cing”. Oggi con la nostra controllata Società To-scana Ambiente siamo leader nella gestione deirifiuti in Toscana, in particolare nell’area sud,quella a cui tutto il mondo guarda per le sue bel-lezze storiche e paesaggistiche: una bella respon-sabilità verso l’ambiente. Sul versante delle co-struzioni commerciali abbiamo realizzato, in tut-ta la Toscana, un gran numero di supermercati edipermercati, soprattutto per la Unicoop, che si èfidata di noi e ci ha permesso di dimostrare il no-stro valore nel rispettare i tempi di lavorazione,garantire la qualità delle costruzione, contenerei costi: fatti fondamentali per le grandi società dicommercio al dettaglio per le quali ogni giorno di

Intervista di REurope a Lorenzo Rosi

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giorno di ritardo nelle aperture diventa dramma-tico, così come la chiusura per manutenzione.Grazie anche a questo tipo di esperienza siamopassati a costruire outlet villages. Il primo è sta-to Valdichiana Outlet Village, a cui ha fatto segui-to Città Sant’Angelo Village, quello di Dison (Bel-gio) ed oggi il Fashion Valley a Leccio. Questegrandi opere ci hanno coinvolto in tutti gli aspet-ti della costruzione, dagli scavi alla finitura degliinterni. Le abbiamo realizzate sempre in tempirapidi, opportuni per la committenza e la locazio-ne degli esercizi commerciali, con un grado di fi-nitura elevato, competitivo nei prezzi. Questa èla ragione per cui continuiamo su questa strada eci vengono richiesti nuovi lavori di questo tipo,sono divenuti per noi una “specializzazione”.

Adesso state per lanciare il nuovissimo Fa-shion Valley. Ci può spiegare il suo concetto in-novativo?

Con il Città sant’Angelo Village, di cui prestoverrà inaugurata la fase due (la prima fase hainaugurato a settembre 2009) c’è stata una novi-tà, siamo stati coinvolti anche nella gestione delcomplesso, a livello commerciale.La Europ Invest, societàpromotrice di questicentri, a cui siamo moltolegati e grati per averciscelto come partner, staconducendo con noi questonuovo percorso. L’esperienza èstata ripetuta con Fashion Valley,ecco perchè rappresenta un impe-gno diverso, si tratta già dalle premes-se di qualcosa di nuovo. Ora che sappia-mo bene come funzionano i grandi com-plessi company store, cerchiamo di mettere ingioco anche la nostra competenza organizzativa.Il vantaggio è che siamo i costruttori e siamo do-tati delle capacità di finanziamento dell’opera.

Nella realizzazione di Fashion Valley fin dal-l’inizio volevamo dargli un nuovo aspetto che fos-se rappresentativo e stimolante per il consuma-tore finale. C’è stata una ricerca più approfondi-ta sulla configurazione degli spazi e la progetta-zione architettonica, l’introduzione dell’elemen-to acqua e luce. Il risultato è ottimo, lo si può ve-rificare direttamente sul posto. Fashion Valleynon è grandissimo, ma si distingue. C’è poi statauna preparazione di tipo diciamo concettuale,condotta con grandi manager del settore fashionitaliano, che ha portato alla costruzione non solodi un’immagine nuova, che per il momento è ap-prezzata dai grandi brand, ma soprattutto di unluogo dove lo shopping diventerà un’esperienzaintegrata da altri elementi, fortemente legati a

Firenze ed alla Tosca-na, che stimolano tut-ti i sensi della perso-

na, gusto, udito,...

Come è stata scelta la locationper il progetto?

L’area di Leccio – Reggello è oggi sinonimo dishopping di alto livello. Non è stato facile inserirvi-si. Ci sono voluti molti anni di lavoro sul progetto,per avere la possibilità di costruire qui un nuovocomplesso commerciale con queste caratteristiche,il nuovo company store. Europ Invest ha lavoratomolto per portare a Leccio il Fashion Valley,un’idea che comunque già si stava formando e che,se non qui, sarebbe nata lo stesso altrove. Diciamoche si lavora alla location dai primi anni 2000. Èmolto favorevole, ad un passo da Firenze e dalle viedi comunicazione, bella dal punto di vista paesaggi-stico, ricca sotto il profilo culturale e gastronomico,affollata dai turisti. I brands del Made in Italy atten-devano da anni l’apertura del Fashion valley. Findall’edizione del Mapic 2008, quando Europ Investha annunciato il progetto, c’erano richieste per ve-nire qui con i propri prodotti. L’interesse è cresciu-to con lo sviluppo del progetto e l’attuazione dellafase operativa.

Che cosa distinguerà il Fashion Valley dal-l’offerta già esistente nella zona?

Fahion Valley accoglierà naturalmente gran-di nomi della moda, elemento fondamentale perla clientela che cerca esclusività, eleganza, lus-so. In questo è bene rispettare le aspettative. Èstato fatto un grande sforzo per dare il massimo,per essere in linea con la location, che è una ve-ra e propria Fashion Valley, una valle della moda,percorsa non solo dal fiume Arno, che pochi chi-lometri più a Nord attraversa Firenze, passa sot-to il Ponte Vecchio, lambisce gli Uffizi e PalazzoVecchio, ma anche dalla grande autostrada A1:qui passa «tutto il mondo» che si muove in Italia.È un’area viva e in continuo sviluppo. Ci distin-guiamo perché siamo nuovi, abbiamo quindi unprofilo al passo con i tempi: sono nuovi i prodot-ti, la loro presentazione, l’esperienza che si fa al-l’interno della struttura, la ristorazione, la musi-ca e gli eventi. Cambia il ritmo, cambiano le sen-sazioni. Abbiamo tenuto molto in conto il legamecon la Toscana, che qui si respira anche nel mixdell’offerta.

Chi sono i partner dello sviluppo e quandoè prevista l’apertura?

Europ Invest, nella persona di Ubaldo De Vin-

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centiis, carismatico presidente di questa societàitalo-belga, ha compreso con largo anticipo le po-tenzialità di quest’area e l’ha a poco a poco cir-coscritta, acquisita, sviluppata nella sua immagi-ne. La Castelnuovese ha ottimizzato questa pre-parazione con i propri rapporti di lavoro, con lapropria credibilità e supporto tecnico – economi-co. Luciano Nataloni, dello Studio Associato di Fi-renze, ha gestito i meccanismi finanziari ed haelaborato per i nostri tenants le condizioni oppor-tune per un inserimento remunerativo. Pezzo do-po pezzo Fashion Valley è diventato un meccani-smo a cui restava per La Castelnuovese il compi-to di dare una forma. Proprio come stiamo sotto-lineando nel lancio di Fashion Valley, un’idea cheha preso forma, che abbiamo costruito, che di-venterà un contesto reale ed esperienziale.

Fashion Valley apre nella sua prima fase il 19novembre 2011. La realizzazione della secondafase partirà subito dopo, in tempi, come ormaiper noi usuale, rapidi.

Quali sono gli altri progetti della Castelnuo-vese?

Nel quadro generale di difficoltà che il setto-re edile italiano sta vivendo La Castelnuovese èuna felice eccezione. Da anni ormai veniamo in-dicati tra le prima aziende italiane per indice diproduttività e redditività. Abbiamo in cantiereopere nuove e concrete, non virtuali, pienamen-

te finanziate e realizzate in tempi precisi, di so-lito anche rapidi. Il gruppo consta di quattro divi-sioni, Grandi Opere, Ambiente, Inerti, Residen-ziale. Sono tutte attive ed impegnate. Non vorreifare un elenco lavori. Però prendiamo ad esem-pio il settore più “spinoso” attualmente, quelledel residenziale: stiamo consegnando gli ultimiappartamenti di un complesso di dimensioni me-dio-grandi: un’area di quasi 100.000 metri qua-drati, dove abbiamo costruito 160 residenze dipregio, con varie tipologie, dal mini appartamen-to alla villa monofamiliare di quattro piani… Og-gi, in giro, si vedono molti “scheletri”, strutturenon terminate o invendute, veri e propri proble-mi… ecco, al contrario, qui è tutto venduto e inostri clienti hanno un ottimo grado di soddisfa-zione per il loro acquisto. Il complesso si chiamaLe Fornaci, c’è molta documentazione sul nostrosito, ci si può fare un’idea…

Poi ci sono grandi impegni nel settore della ge-stione ambientale, a breve avvieremo la produzio-ne in proprio di calcestruzzo ed inerti in quantoabbiamo molte cave di estrazione, abbiamo com-plessi residenziali in fase di ultimazione o in par-tenza, costruzione di outlet villages, uno presto aVigevano, un altro in costruzione a Kriz, nei pressidi Zagabria... e molti progetti reali in via di con-cretizzazione, in Italia ed all’Estero. La Castelnuo-vese ha un modello ed un metodo di lavoro che og-gi, senza false modestie, costituisce una rispostaed una ricetta alla crisi economica, che funziona.

Quali sviluppi vede nel futuro della Castel-nuovese?

Nel nostro futuro ci sono, spero, risultati chenasceranno dal lavoro di preparazione e pianifi-cazione fatto in questo ultimo decennio.

Abbiamo sviluppato rapporti con i grandicreatori della moda italiana, Gucci e Prada, perfare due nomi; siamo diventati gestori del nostroprodotto di punta, gli outlet; abbiamo stabilitouna collaborazione con un grande gruppo cineseche opera nel settore dell’edilizia commerciale,interessato al nostro prodotto ed al nostro model-lo di lavoro.

Quello che faremo è in parte già stato elen-cato, quello che si sta delineando invece è ungrande quadro, ancora in parte da chiarire: ognigiorno si cancella un pezzettino e si traccianonuove idee. La Castelnuovese è affascinata danuove sfide ed ha una struttura in grado di affron-tarle. Siamo nati come semplici muratori, oggi cipossiamo definire anche imprenditori, nel sensopiù ampio e nobile del termine. Siamo sempre ri-masti legati al territorio in cui siamo nati, siamovicini alle persone ed attenti alle loro esigenze.Ci piace camminare ed andare avanti, ma quan-do c’è stato bisogno abbiamo anche saputo faresoste di riflessione. Il nostro domani in una paro-la… è costruire.

Intervista di REurope a Lorenzo Rosi

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Serataper Fashion Valley

Pitti Uomo 2011 fa conoscenza con il Fashion Valley

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Una serata affascinante quella trascorsa alCircolo Cannottieri di Firenze lo scorso 14 giu-gno per un cocktail tenutosi in anticipazionedell’apertura del nuovo Fashion Valley, il Com-pany Store per i grandi nomi della moda e del-l’accessoristica “made in Italy” di Leccio, co-struito e gestito dalla nostra Azienda e dai suoipartners. Una location molto bella, tra il PonteVecchio, gli Uffizi, il quartiere di San Niccolò, ilCorridoio Vasariano; una serata elegante, ac-compagnata dal fluire delle acque dell’Arno,sulle quali molti degli ospiti intervenuti hanno“navigato” sulle barche dei “renaioli” fiorentinidi un tempo, grazie all’esperta guida dei Socidel Circolo. La manifestazione,

pienamente riuscita, si svolgeva nell’am-bito di Pitti Uomo. Tra gli ospiti: DianoraGuicciardini, Giovanni Braccini, IlariaGiusti Ferragamo, Francesca SantiBiondi, Diana Lennie, Isabella Pratesi,Linda e Vittorio Cariani, Cristina Qua-ratesi, Raffaello Napoleone, SilviaBertolini Orsi, Sibilla della Gherarde-sca… e ci scusiamo per non poterelencare tutti. Alla serata inoltrenon potevano mancare i principali“artefici” di Fashion Valley, Ubal-do De Vincentiis, Giacomo Santuc-ci e Luciano Nataloni.

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Fashion Valley si sviluppa in uno spa-zio commerciale di 5.500 mq articolatoin 32 boutique di abbigliamento, acces-sori e home design dei migliori brand in-ternazionali.

Fashion Valley sorge in località Lec-cio, a Reggello (FI), nel cuore della To-scana, una regione bella, popolata, riccaed attraente dal punto di vista turistico.Soli 30 minuti di macchina separano Fa-shion Valley da Firenze, centro di arte,cultura e moda, patria di creativi e stili-sti e sede di alcune delle più importantimanifestazioni legate al mondo dellamoda.

Fashion Valley trasforma lo shoppingin un'immersione leggera e piacevole nelmondo dello stile e del design. Infattinon è solo il luogo nel quale trovare unaselezione dell'abbigliamento, degli ac-cessori e dell'home design più in voga maè anche una struttura unica, che si inte-gra perfettamente con il territorio circo-stante valorizzandone la bellezza. Im-mersa nel verde della campagna tosca-na, Fashion Valley si presenta con unostile architettonico dal design curato edinnovativo che concilia il concept dellostore - con grandi superfici, servizi,comfort - con l’eleganza, la modernità ela ricercatezza della boutique per ri-spondere alle esigenze di un target at-tento al cambiamento e sempre in cercadi novità. Nasce così un'opera controcor-

Fashion Valley,new-fashion-idea

Inaugurazione:19 novembre

Con il nuovo Company Store Fashion Valley

cambia l’idea del fare shopping in un outlet

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rente, che prevede anche spazi verdi, bar, ristoran-ti ed un parcheggio con 1.000 posti auto. La promo-zione di eventi culturali legati alla moda e al terri-torio arricchisce ulteriormente un'esperienza cheva così ben oltre il semplice acquisto.

Oltre a valorizzare il territorio circostante, Fa-shion Valley è controcorrente anche perché lo pre-serva attraverso un approccio ecosostenibile: l’edi-ficio è in acciaio e vetro ed è concepito per ottimiz-

zare i consumi, tanto che ogni negozio ha in dota-zione la propria pompa di calore e l’alimentazioneelettrica proviene da un unico contatore condomi-niale che utilizza anche l’energia prodotta dall’im-pianto fotovoltaico. Anche l’approvvigionamentoidropotabile avviene da un contatore condominialee l’acqua calda per uso sanitario sfrutta 4 pannellisolari termici che integrano un sistema di scaldaba-gni elettrici.

Opportunità:lavorare@Fashion

D’intesa con la Provincia di Firenze ed il Comune diReggello la selezione e la formazione del personale

Convenzione tra la proprietà del nuovo Outlet e la Provincia di Firenze

La Castelnuovese, con Fashion Valleye attraverso la partecipata Mandò Villa-ge, favorisce l’occupazione in Valdarnodi oltre cento persone che andranno afar parte dello staff gestionale del nuovoCompany Store. Per individuare e prepa-rare il personale è stata ricercata la col-laborazione della Provincia di Firenze.Entro il 2011 saranno occupate almenocentoventi persone.

L’Assessore provinciale al lavoro dot-toressa Elisa Simoni ha siglato il 7 giugnoscorso, presso la sede della Provincia, inPalazzo Strozzi, a Firenze, un protocollod’intesa con gli amministratori della so-cietà Mandò Village, proprietaria delnuovo complesso commerciale ed hapresentato i punti salienti dell’accordo edel progetto occupazionale durante unaconferenza stampa.

Il ruolo della Provincia di Firenze è,in concreto, quello di effettuare la pre-selezione del personale e, ove necessa-rio, la formazione professionale. Il per-corso di formazione e specializzazioneviene gestito dal Centro Formativo Terri-

pazionale con l’impiego diretto che vie-ne realizzato per il tramite del Centroper l’impiego, l’apertura del Fashion Val-ley porterà senza dubbio ad una maggio-re quantità di visitatori, turisti e anchesemplici curiosi che avranno comunquel’opportunità di conoscere la nostra ter-ra, le sue attrazioni turistiche, la sua ga-stronomia, i suoi prodotti.

toriale del Valdarno. Sono numerose leopportunità di lavoro per commessi ad-detti alle vendite e responsabili di nego-zio. Vengono ricercati soprattutto giova-ni a cui saranno proposti inizialmentecontratti di lavoro a tempo determina-to. I gestori hanno però assicurato che sitratta solo di periodi di prova ai quali se-guirà la assunzione vera e propria, atempo indeterminato, tenendo contodelle capacità e delle disponibilità dimo-strate. Questo si rende necessario per-ché il lavoro per le grandi firne della mo-da e dell’accessoristica italiana richiededoti commerciali di un buon livello o co-munque molta voglia di imparare un la-voro che, per quanto possa appariresemplice, è invece impegnativo e digrande responsabilità, costituendol’anello tra il brand-produttore ed il con-sumatore.

Le selezioni e la formazione profes-sionale sono state affidate ai Centri perl’Impiego della Provincia di Firenze e piùin particolare al Centro per l’impiego diFigline Valdarno. Oltre all’aspetto occu-

Lushang è la prima società commercialefondata dallo Stato cinese nel 1992, stesso an-no in cui Hong Kong è divenuto parte della Ci-na. Si autodefinisce “The Solution Group”,spazia infatti in quasi tutti i campi delle attivi-tà commerciali. Il suo sviluppo in questi ventianni, come del resto quello della Cina in gene-rale, è stato prodigioso. Lushang ènato come azienda di stato edha come obiettivo quello didiventare un gigante delsettore commerciale.Dall’attività chiavedei suoi inizi,quella dellecostruzioni

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commerciali e delle attività immobiliari in ge-nere, oggi Lushang ha allargato il proprio cam-po di interesse anche e all’industria chimico –farmaceutica, a quella ricettiva, con la realiz-zazione di hotel, al settore automobilistico, aquello delle comunicazioni di massa, del-l’istruzione scolastica, allo sfruttamento del-

le miniere e cave. Nel 2010 il fatturato diLushang è stato di 37 miliardi di Yuan

(pari a 4,2 miliardi di Euro), con unaumento del 45,8% rispetto al-

l’esercizio precedente. Si pen-si che il gruppo ha 150.000

dipendenti.Nello scorso luglio

una rappresentanzadella Castelnuovese e

di Europ Invest ha incontrato i dirigenti di Lu-shang, per discutere di una possibile collabo-razione, che si potrebbe concretizzare nellacessione di alcune strutture commerciali enell’avvio di una cogestione degli outlet italia-

ni ed esteri.Ci sono state pre-

sentare alcune dellestrutture più rappre-sentative del Grup-po cinese, sia traquelle esistentiche tra quelle incostruzione. Lasocietà che si

La Cinaora più vicina

Interesse dall’Oriente per le nostre realizzazioni

Assieme ai nostri partners internazionali abbiamo intessutodelle interessanti relazioni commerciali con una società cinese

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La Cinaora più vicina

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occupa, all’interno del Gruppo Lushang, deigrandi complessi commerciali, si chiama Inzo-ne. Gestisce un volume di vendite al dettaglioper 24 miliardi di Yuan (2,7 miliardi di euro) suuna superficie commerciale di oltre 3 milionidi metri quadrati. Occupa 140.000 dipendentied è la divisione più grande di Lushang. È laprincipale società di vendita al dettaglio nellaregione di Shandong ed una delle prime cinquese si guarda a tutta la Cina. La sua attività si èpotenziata a partire dal 1996, quando Inzoneha introdotto nella regione di Shandong il mo-dello commerciale occidentale, con gli InzoneDepartment Stores, gallerie di boutiques conmarchi e merci di alto livello. Dal 1999 è statoconiato un altro modello, quello degli InzonePlaza, dove si univa il Department Store aigrandi supermercati, anche alimentari, e que-sto modello è stato esteso a tutta la Cina, di-ventando strumento chiave per l’espansionegeografica del Gruppo. Grazie a questa politi-ca di diversificazione del livello dell’offerta,giunti ai nostri giorni Inzone si presenta comeleader nel settore commerciale offrendo aiconsumatori diversi tipi di “retail”: è il princi-pale gestore cinese di Department Store, uni-ti o meno agli ipermercati, supermercati “fo-od” e “non-food”, supermercati discount, su-permercati di arredamento. Inzone è una“blue-chip”, una società ad alta capitalizza-zione azionaria, quotata in borsa, fatto che lepermette di accelerare il proprio sviluppo at-traverso una crescente finanziarizzazione.Inzone sta aprendo nuovi complessi com-merciali in tutta la Cina ad un ritmo di20 centri all’anno.

Altro settore chiave di Lu-shang è quello immobiliare.

Il Gruppo ha il controllo di oltre una venti-na di Società nel campo delle costruzioni erealizza 3 milioni di metri quadrati di superfi-cie residenziale ogni anno, oltre a negozi, al-berghi, locali di intrattenimento e svago. Ven-gono costruite dal nulla intere città metropo-litane - con grattacieli e negozi -, città giardi-no - con villette e parchi - , città ecosostenibi-li.

Vengono poi le attività «minori» di Lu-shang: in primis quella chimico-farmaceutica,potenziata attraverso l’incorporazione diaziende farmaceutiche esistenti, che sono sta-te ristrutturate e potenziate soprattutto con lafondazione di tre centri di ricerca ed annessilaboratori, che occupano migliaia di persone.Sappiamo quanto sia importante per i Cinesil’attenzione alla salute e la tradizione farma-ceutica omeopatica e naturale per capirequanto questo sia un settore strategico per ilfuturo.

Segue il settore ricettivo-ricreativo di Lu-shang, attivo nella sola Provincia di Shandong,che possiede e gestisce alberghi di categoriasuperiore (5 a 5 stelle, 8 a 4 stelle), hotel eco-nomici (30 in tutto), ed ha creato conseguen-temente un sistema integrato tra strutture ri-cettive, agenzie di viaggio, centri ricreativi ecentri fitness. Questo settore viene animatoanche con l’organizzazione di eventi e la dif-

Relazioni commerciali con la Cina

Provincia diShandong

C I N A

company store italiani. Nei prossimi mesi ap-profondiremo le possibilità e le condizioniper una partnership con questo colosso cine-se. Intanto possiamo condividere con voi laforte impressione di potenza e capacità deci-sionale e di pianificazione economica che idirigenti del Gruppo Lushang ci hanno dato.Capacità che sono alla base della crescitaeconomica di un Paese, anche quando sem-bra difficile, anche quando si parte da basisvantaggiate e per tanto tempo orientate adun diverso tipo di economia, come nel casocinese. Dobbiamo guardare a molti degli

aspetti insiti in questa filosofia di lavoro e co-niugarli con la realtà italiana, soprattutto in-tegrandola con i valori e le tradizioni chehanno fatto essere l’Italia sempre un Paesediverso dagli altri, capace di rialzarsi anchedopo i più pesanti KO. Siamo molto interes-sati agli sviluppi di queste trattative che sa-ranno in ogni caso un modo per capire e ge-stire meglio il futuro nostro e del nostro pia-neta.

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fusione di programmi su una canale televisivodedicato alle attività del Gruppo.

Lushang ha ritenuto inoltre opportunocreare una propria struttura autonoma nelmondo della comunicazione di massa. Pos-siede importanti strumenti come giornali,canali televisivi e siti web. Il principale gior-nale è lo “Shandong Business Daily”, unaspecie di “Sole 24 ore” della ricca provinciadi Shandong.

Arrivando poi al settore della formazionee dell’istruzione, Lushang gestisce più di 100asili per l’infanzia ed alcuni istituti superiori

ed universitari, che hanno oltre 50.000 stu-denti. La filosofia di questi Istituti è quella didare una “formazione per il mondo profes-sionale” attraverso la combinazione di “stu-dio, industria e ricerca”. Si tratta di un “Isti-tuto Commerciale e Tecnico-Professionale”,un “Istituto per la Gestione Alberghiera”(l’unico di questo tipo in Cina), un “Istitutodi Tecnologie dei Servizi Sociali”, un “Istitu-to Medico”. Negli ultimi anni la percentuale

di studenti usciti da queste scuole che hatrovato lavoro è stata del 95%.

Per finire c’è poi una Società del GruppoLushang, la “Malltai Investments & JoinedDevelopment”, che ha la funzione di esplo-rare nuove opportunità di mercato e realiz-zare investimenti in diversi settori in cresci-ta: si va dalle automobili ai circuiti di paga-mento elettronico, dall’ingegneria geneticain agricoltura allo sviluppo dell’e-commercesul web, dalle bibite dietetiche allo sfrutta-mento minerario.

Questo gruppo si è posto l’ambizioso

obiettivo di raggiungere nel 2015 un volumedi affari di 100 miliardi di Yuan (11,4 miliar-di di euro) e nel 2020 di 200 miliardi di Yuan(22,8 miliardi di euro). Forte è l’interessenel settore commerciale in Italia. Per questoci sono stati i primi contatti interlocutori chesperiamo possano dare dei buoni risultati perla nostra Azienda, fortemente coinvolta nel-la realizzazione e nella gestione, con il pro-prio partner Europ Invest, degli outlet e dei

Da oltre mezzo secolo ci impegnamo

energicamente per l’occupazione ed

in favore della dignità dei lavoratori.

Tenere duro non è sempre facile ma è per noi

una grande soddisfazione perchè tutto intorno

c’è un territorio che con noi cresce e diventa

sempre più forte, più solidale, più ricco.

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EX-CeraminterC’era una volta “La Ceramica”

Una nuova vita per la storica industria valdarnese

Ancora una volta abbiamo a che fare con un antico complesso industriale legato alla storia del nostro territorio

tigianale e l’industriale e si potevano vedereuscire da quella azienda dei veri e propri ca-polavori, sia per i decori rigorosamente fattia mano, sia per le forme e la qualità dellacottura. All’inizio del 2000, anche a causadella tragica scomparsa del titolare, l’azien-da fu rilevata dai dipendenti, che si costitui-rono in cooperativa. La sede fu trasferita alCetinale e lo storico edificio adiacente al cen-tro storico fu completamente ristrutturato edestinato a fini residenziali. Nella prima fasedi questo nuovo corso le cose andarono beneperché c’era molta richiesta sul mercato a se-guito della cessazione dell’attività da parte di

molte aziende concorrenti,ma ben presto le stesse cau-se che avevano determinatoun rarefazione di aziende nelsettore della ceramica portaronoad un tracollo della Ceraminter.

I problemi erano dati dall’aumento deicosti di produzione, in primo luogo quello deicombustibili per alimentare i forni, dalla for-te concorrenze della produzione estera inporcellana, più economica e durevole dellaceramica, per non citare quella costituita dainuovi materiali plastici. Sono un po’ gli stessiproblemi che hanno investito il settore vetra-rio, in parte aggravati dal fatto che è manca-ta, nel caso della Ceraminter, una ricerca suldesign e sulla diversificazione del prodottoche altre aziende hanno condotto. La Castel-nuovese e la lega delle Cooperative hannocercato di sostenere la Cera-

La Ceraminter era una delle aziende sto-riche del Valdarno che purtroppo ha dovutochiudere i battenti all’inizio del terzo millen-nio e più precisamente nel 2006; la “Cerami-ca”, con questo nome era nota l’azienda inValdarno, era nata ai primi del ‘900 ed occu-pava oltre cento persone nella fabbrica che sitrovava tra il centro storico e la ferrovia a SanGiovanni Valdarno. La sua collocazione, cosìcome quella della “Ferriera” e delle vetreriepiù importanti (ad esempio la Vetreria Nor-ton, oggi sede del Centro di Geotecnologiedell’Università di Siena), era pensata per fa-vorire la spedizione dei manufatti e il traspor-

to dei combustibili (la lignite dalla miniera diCastelnuovo, per tutta la prima metà del‘900) per alimentare in forni. Il prodotto del-la “Ceramica” di San Giovanni veniva distri-buito su tutto il territorio nazionale; le stovi-glie erano ancora un prodotto a metà tra l’ar-

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Inaugurato il Centro Chirurgico Toscanodi Arezzo, sabato 2 aprile scorso, alla presen-za del Vescovo di Arezzo, del Sindaco di

Arezzo, del Presidente della Regione Tosca-na, del Presidente dell'ASL 8 di Arezzo.

La Casa di Cura "Poggio del Sole" fu co-struita nel 1924 grazie all'impegno del Dr. Fe-derico Tanganelli. All'inizio ebbe indirizzo

squisitamente oculistico in quanto l'ospedaledi Arezzo era privo di tale reparto.Nel 1944la Casa di Cura fu distrutta dagli eventi bel-

lici e per non interrompere l'assistenza oculi-stica, indispensabile in quel tempo specieper gli infortunati, fu trasferita temporanea-mente nel Convento di Sargiano, sino a quan-do anche quell'edificio fu danneggiato dalle

CentroChirurgico

Toscanodi Arezzo

Inaugurata la clinica aretina, già Casa di Cura Poggio del Sole

Un Centro ospedaliero all’avanguardia, fortemente voluto ed amato dalla città di Arezzo

EX-CeraminterC’era una volta “La Ceramica”

minter nei momenti più difficili, ma l’esi-to non è stato positivo. La nostra coope-rativa, in particolare, acquistò gli immo-bili della Ceraminter per dare all’aziendauna boccata di ossigeno sul piano finan-ziario e, dopo la definitiva chiusura del-l’azienda, si è presentato il problema,nel contesto di un’economia valdarneseche non era certo brillante, di ricolloca-re tali immobili in un contesto produtti-vo. Si sono tentate varie soluzioni che te-nessero anche in conto la prospettiva diuna totale riqualificazione urbanisticadell’area del Cetinale che si sta concre-tizzando attualmente con la costruzionedi una nuova Provinciale delle Miniere econ la sua progressiva caratterizzazionedi area residenziale, ed oggi siamo giuntiad una soluzione. I locali ex-Ceramintersono stati ristrutturati, resteranno di pro-prietà della nostra Cooperativa e sarannolocati ad uso commerciale a due azien-da che operano da decenni in Valdarno.Verranno concentrati qui i due magazzi-

ni-showroom attualmente esistenti etutto il settore logistico che si oc-

cupa degli ordini e pianifica leconsegne.

Inoltre La Castelnuoveserealizzerà sulla coperturadel nuovo fabbricato ungrande impianto fotovol-taico per la produzione dienergia elettrica. Sonooltre 10.000 i metri qua-drati disponibili per lavendita e la logistica, acui si aggiungono i par-cheggi coperti ed in su-

perficie. I lavori termine-ranno nel corso del 2012 e

tutta l’area sarà riqualificataanche dal punto di vista urba-

nistico.

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bombe.Già nel 1947 la Casa di Cura fu completa-

mente ricostruita e divenne Casa di Cura diChirurgia Generale e Specialità Chirurgiche.

Per tutti questi anni la Clinica ha opera-to intensamente; citiamo a titolo d’esempiouna statistica relativa all’attività dell’anno2007; in quell’esercizio si sono effettuati3.258 interventi chirurgici nelle varie specia-lità:

- 376 interventi in artroscopia o ricostru-zione legamenti del ginocchio;

- 282 interventi per stenosi dell'uretra;- 280 interventi per ricostruzione del-

l'uretra o plastica ricostruttiva delle malfor-mazioni genitali;

- 260 interventi di protesi dell'anca o delginocchio;

- 216 interventi per ernia del disco;- 216 interventi per cataratta;- 117 interventi sulla spalla.La struttura è molto legata alla terra di

Arezzo, perché in essa sono nati tanti bimbiprima della creazione del reparto ospedalie-ro di neonatologia.

La nuova sede di viale Santa Margherita,che ha assunto il nome di Centro ChirurgicoToscano, è stata realizzata dalla Castelnuo-vese assieme ad altre aziende della Provin-cia. Amministratore del Centro è il Dott. Ste-fano Tenti. La struttura ha numeri importan-ti: 6.000 metri quadrati di superficie, 65 po-sti letto, 6 sale operatorie, 70 dipendenti e

50 liberi professionisti. Il progetto è delloStudio Associato Paci. La Castelnuovese èfiera di aver contribuito alla realizzazionedella nuova clinica perché continuerà a rap-presentare per Arezzo un esempio di sanità

ai massimi livelli. Nel corso dell’inaugurazio-ne gli interventi del Prof. Tenti, del Presi-dente della Regione Toscana Rossi, del Sin-daco di Arezzo Fornasari e del Vescovo diArezzo, S.E. Mons. Riccardo Fontana, hannoevidenziato come questo moderno Centronasca da una sinergia di intenti e di compe-tenze, da chi ha messo a disposizione il ter-reno a chi ha progettato la clinica, da chi laha realizzata a chi ne ha finanziato la costru-zione, a chi la gestisce: tutti hanno lavoratocon una particolare attenzione al territorioed alle esigenze reali delle persone che lo

abitano. Il Centro Chirurgico Toscano non èun punto di arrivo, ma una tappa, importan-te, di un cammino che già ha fissato un nuo-vo traguardo, che consiste nella realizzazio-ne di un Hospice per le cure e l’assistenza aimalati terminali.

Assieme alla Castelnuovese gli altri atto-ri di questa impresa sono Banca Etruria, laPoly Prefabbricati, l’Impresa R. Todisco,l’Impresa V. Aramini, la Pebal di Petruccioli.Amministratore della struttura il Dott. Stefa-no Tenti, che in una recente intervista di-chiarava: «La nostra realtà è rivolta a cerca-re la massima collaborazione con gli entipubblici per poter garantire alla clientelal'appropriatezza della struttura e delle no-stre prestazioni.» Da parte della Castelnuo-vese le nostre congratulazioni, la soddisfa-zione per aver partecipato al rinnovamentoed alla costruzione della Struttura ed un vivoaugurio per il futuro.

Centro ChirurgicoToscano di Arezzo

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Lo scorso 31 marzo ha aperto i battenti ilnuovo superstore Compy a Montevarchi. IlCentro si trova nell’area commerciale a norddella cittadina valdarnese accanto a Iperco-op, Obi, Multisala Cine 8, Brico Io, Centro-Scarpa. Un’area che si è riqualificata ed am-pliata in anni recenti anche grazie all’inter-vento della nostra Azienda. Il committente ditale realizzazione è Unicoop, che ha visto inquest’area, prima con l’Ipercoop poi con glialtri supermercati che fanno riferimento algrande gruppo, un punto strategico in Val-darno a forte vocazione commerciale. La zo-na, appena fuori dal centro di Montevarchi eprossima anche a San Giovanni Valdarno eTerranuova, oggi si presenta come un agglo-merato commerciale di primaria importanzanel panorama della Toscana. Con un totale dioltre 25.000 metri quadri di superficie la Uni-coop fornisce ai cittadini del Valdarno la pos-sibilità di trovare la maggior parte dei pro-dotti di largo consumo oggi in commercio.Compy è un marchio del Gruppo Butali diArezzo che, in questo caso, è anche locata-rio dell’immobile di Montevarchi di proprietà

Unicoop. Compy dispone di una superficiecommerciale di 3.000 metri quadrati oltre alparcheggio coperto ed al parcheggio sulla co-pertura dell’edificio. Rappresenta un puntospecializzato ed all’avanguardia nella distri-buzione di materiale elettronico di alta tec-nologia. Al momento, con quello di Monte-varchi, sono quattro i Superstore in Toscana,ai quali si vanno ad aggiungere una ventina dipunti vendita “store” distribuiti tra Marche,Lazio, Umbria e naturalmente Toscana

La costruzione ha comportato una bonifi-ca dell’area dovuta alla demolizione del pre-cedente edificio (in cui aveva sede un auto-concessionario), con rimozione dell’amiantodelle coperture preesistenti ed il consolida-mento del terreno. Inoltre è stata riqualifica-ta e riorganizzata urbanisticamente tuttal’area retrostante l’edificio a confine conl’area Ipercoop.

Tutto questo è stato realizzato in un bre-ve periodo di circa sette mesi.

Compy ora anche a Montevarchi nell’area commerciale a nord

Inaugurato il nuovo Superstore valdarnesedell’informatica e dell’elettronica

Una location strategica che rafforza la vocazione commerciale dell’area

La Castelnuovese mantiene un profondoattaccamento e riguardo verso il proprio ter-ritorio di origine pur collocandosi ormai davari anni ai primi posti nella graduatoria del-le società italiane, stilata da riviste del set-tore edile, in considerazione delle proprieperformance (rapporto tra redditività e fat-turato costantemente in crescita) e che haconsolidato il proprio orientamento al mer-cato nazionale ed internazionale.

La Castelnuovese Inerti (società del grup-po, controllata al 100%) ha concluso recente-mente alcuni contratti per l’apertura e losfruttamento di nuove cave.

Sono in via di perfezionamento accordicommerciali per la fornitura, nei prossimi an-ni, di importanti quantità di materiale inertee calcestruzzo preconfezionato per opere in-frastrutturali già cantierate o in fase di pros-sima cantierizzazione.

In questo specifico ramo d’attività èquindi allo studio la realizzazione di impian-ti di produzione che tengano conto di fattoriquali la posizione rispetto alle cave, la facili-tà di accesso, la vicinanza dei cantieri di de-stinazione del materiale prodotto.

Tale progetto rientra anche nell’ottica di

una generale pianificazione delle aree logisti-che della Castelnuovese, il cui lavoro spazia sututto il territorio nazionale. Si tratta di sceltemolto delicate in una fase di contrazione delmercato dell’edilizia, ma che faremo con laconsueta determinazione, anche se con unabuona dose di prudenza. Indubbiamente sitratta di operazioni che avranno la loro impor-tanza sia sul piano degli investimenti che suquello occupazio-nale e che porte-ranno ad un ulte-riore migliora-mento della quali-tà del nostro pro-dotto.

LeCavePotenziamento nel settore inerti

Scelta conseguente alla divisione dei settori di attivitàall’interno del Gruppo, la gestione della lavorazione inerti

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La Castelnuovese negli ultimi an-ni ha perseguito una diversificazio-ne ed una specializzazione delleproprie attività, dando vita a quattro divi-sioni, che si occupano di Ambiente, diGrandi Opere, di Immobiliare, di Inerti.

Tale specializzazione ha dato notevolirisultati operativi che hanno portato ad unaricaduta di benessere su tutto il territoriovaldarnese, con garanzia di impiego e diformazione del personale.

In questo momento La Castelnuoveseha bisogno, per mantenere questi livelli dioccupazione e resa economica, di raziona-lizzare e ottimizzare la propria logistica ela propria capacità direzionale.

Da questo è derivata la scelta di rinno-vare la propria sede operativa, stabilendo ilnuovo head office dell’Azienda nell’ex-bric-chettificio di S. Giovanni Valdarno, chetanto importante è stato nella storia indu-striale del Valdarno. L’area che finora è sta-ta occupata dagli uffici, invece, potrebbediventare il polo logistico nel quale concen-trare le attività di raccordo organizzativodelle quattro divisioni. È indispensabileprocedere ad una riorganizzazione e ad unpotenziamento degli strumenti di lavoro,dei macchinari e degli impianti produttividell’azienda, al fine di mantenere il livellocompetitivo delle proprie prestazioni.

Inoltre la ristrutturazione el’adeguamento dell’ex-bricchettificio da-ranno il via a una più vasta riqualificazionedell’area “Fondali” a nord-ovest di San Gio-vanni Valdarno, di competenza pubblica.

Il progetto per il nuovo Head-Office del-la Castelnuovese è stato scelto a seguito diun concorso al quale hanno partecipato nu-merosi professionisti italiani ed esteri datutto il mondo. Il progetto vincitore, redat-to dalla Società per Azioni RPA, presidentel’Ing. Dino Bonadies, è risultato il favoritoin considerazione della sua bellezza e dellaparticolare attenzione al risparmio energe-tico ed alla sostenibilità.

La diversificazione delle attività e laspecializzazione operativa in diversi settoridi attività ha dato risultati positivi perquanto riguarda la capacità tecnica e pro-duttiva della Castelnuovese.

Di pari passo si è approfondita la forma-zione dei tecnici e delle maestranze, cheattraverso nuove esperienze hanno acquisi-

Struttura per il LavoroCastelnuovese verso la costituzione di un proprio polo logistico

Le divisioni operative del Gruppo hanno bisogno di spazi per lagestione logistica delle proprie attività specifiche

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to capacità superiori al passato. Ci siamodotati di nuovi strumenti tecnici e macchi-nari, abbiamo rafforzato il controllo di qua-lità e affinato la struttura organizzativa e dimanagement.

Oggi dobbiamo creare degli spazi per lesingole divisioni al fine di migliorare ulte-riormente la loro efficacia e la loro autono-mia. Per questo, in concomitanza con ilnuovo head office, vogliamo riservare deglispazi specifici a ciascuna divisione in areedi nostra proprietà o che andremo ad ac-quisire nel comune di San Giovanni Valdar-no.

Si tratta di un notevole investimentoche porterà ad una riqualificazione com-plessiva dell’area ed a un suo più razionaleutilizzo.

Vogliamo farvi conoscere un’altra Azien-da che collabora con noi, come fatto nelloscorso numero di Costruire per il Futuro: sitratta della Trealcon Infissi, con sede a Reg-gello, in Valdarno. Un’azienda la cui anima èGiancarlo Papini, personaggio legato da de-cenni alla Castelnuovese ed alle sue realizza-zioni. Un uomo che, oggi alla guida della Tre-alcon, unisce la competenza e l’esperienzaall’amore per il lavoro ben fatto. Sia che sitratti di svariate centinaia di infissi per unoutlet da 35.000 metri quadrati o delle fine-stre di una piccola casa. La passione porta anon fare distinzioni. Quello che conta è laqualità del risultato. Nel caso di Trealcon unottimo risultato che, per La Castelnuovese, èdi massima importanza ed è per questo mo-tivo che gli infissi in alluminio prodotti daquesta azienda, che consideriamo come unnostro primario partner, sono stati utilizza-ti in tutti i nostri grandi lavori più recenti.A Foiano, nelle due fasi di realizzazione delValdichiana Outlet Village, a Pescara, nellaprima e seconda fase del Città Sant’AngeloVillage, nel Fashion Valley di Reggello, direcente inaugurazione, nel Quartiere LeFornaci, in tutte le tre fasi di costruzione,a Montevarchi negli ipermercati Ipercoop,OBI e Compy… ed in molte altre nostre co-struzioni.

La collaborazione tra Papini e La Castel-nuovese risale agli anni ’60, fin dagli alboridella Cooperativa, quando il Presidente eraParolai; sarà anche per questo che a poco apoco l’intesa con noi è divenuta sempre piùprofonda. Azienda flessibile e con grandecapacità produttiva, dotata di una decina digiovani dipendenti, tutti cresciuti interna-mente e che qui hanno maturato le propriecompetenze, la Trealcon è attenta all’inno-vazione tecnologica; investe in modo im-

portante nei macchinari più moderni, pro-gettati specificamente per il proprio tipo dilavoro e cura la formazione professionale el’aggiornamento dei propri operatori; in ma-teria di sicurezza c’è una particolare atten-zione, concretizzata anche in una perfettaorganizzazione del luogo di lavoro, moltoampio e luminoso, ma soprattutto ordinato eben strutturato. Perchè – ci dice GiancarloPapini – se si continua a lavorare dopo tantianni è soprattutto per la passione delle cosefatte bene.

La Trealcon produce infissiin alluminio, facciate continue,rivestimenti in Alucobond. Pra-ticamente tutta la gamma diquanto oggi si può realizzare inalluminio nel settore edile. Si èmolto attenti anche alla sceltadei materiali da lavorare, chedevono avere alte caratteristi-che qualitative, anche se ne-cessariamente con un costosuperiore per l’azienda.L’esperienza - sottolinea il Sig.Papini - insegna che senza tut-ti gli elementi fin qui descrittioggi è difficile stare sul merca-to; Trealcon ci riesce ed ha po-

tuto ampliare il proprio organico e fareimportanti investimenti sulla tecnologia esull’ambiente di lavoro anche in tempi re-centi, nonostante la sfavorevole congiun-tura economica. Scommettere sulla pro-pria voglia di fare, sulla creatività, sullaricerca e la preparazione è sempre un’ipo-teca sul futuro successo. Valori che La Ca-stelnuovese condivide con questo partnere che cercheremo insieme di difendere an-cora, a lungo.

TreAlcon InfissiUn partner “storico” della Castelnuovese

Affidabile, qualificata, innovativa: un’azienda su cui abbiamo sempre contato per il nostro lavoro

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La sede aziendale

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Da molti anni La Castelnuovese lavoracon Coop, marchio che rappresenta oggi ungruppo composto da nove diverse societàcooperative che hanno in Coop Italia lapropria centrale di acquisti e marketing.Per i prossimi anni la Coop ha programma-to investimenti in Italia per circa 700 milio-ni di euro, e concretamente intende raf-forzare la propria presenza anche nel Suddel Paese, finora debole. Ci uguriamo cheLa Castelnuovese continui e sviluppi questorapporto di collaborazione, che fino ad og-gi ha datto ottimi risultati. Sia con la forni-tura “chiavi in mano” che come generalcontractor La Castelnuo-vese ha realizzatonumerosi iper-mercati e su-permercati inToscana; graziealla Coop ha ac-quisito una preziosaesperienza ed ha affinato le tec-niche e le competenze per poter operarecon successo in questo particolare settoredel mercato delle costruzioni. Si tratta diuna quindicina di strutture in quindici annidi lavoro, concentrate tra Montevarchi,Siena, Pisa, Terranuova Bracciolini, Scan-dicci, Pietrasanta, Carrara, Poggibonsi, Ma-rina di Pisa, Firenze, Pistoia. Tutti i lavorisono stati svolti nel rispetto dei tempi e deicosti, con una qualità costruttiva di alto li-vello. Ci sono tutti i presupposti perché LaCastelnuovese possa continuare a lavorarecon Coop. Cosa che l’azienda si auguradavvero, perché fino ad oggi questa par-tnership ha significato avere una seria op-portunità di crescita e la possibilità di for-

mare il proprio personale, costituendo ungruppo di persone specializzate nelle pro-blematiche costruttive relative ai centricommerciali e, cosa di particolare impor-tanza, nella gestione e nell’ottenimento dilicenze edilizie, commerciali e certificazio-ni di collaudo.

C’è poi un aspetto di notevole impor-tanza per il nostro Committente, che è sta-to quello di avergli permesso sempre di po-ter aprire i nuovi punti vendita in tempibrevi e senza ritardi sulle date fissate. Lapossibilità di lavorare “chiavi in mano”,formula da noi preferita, anche se per cer-

ti aspetti più rischiosa, ciha consentito di ge-

stire i lavori allanostra maniera,evitando gli im-

previsti e poten-doci avvalere sem-

pre di collaboratori cono-sciuti ed apprezzati per la loro pro-

fessionalità. La politica del prezzo a ribassoindipendentemente da chi poi opera non èmai stata una nostra scelta, perché spessoconduce all’insoddisfazione per il cliente,sul quale si scaricano i problemi. Abbiamoinvece preferito aumentare il livello quali-tativo dei nostri interventi, sapendo che poiquesto influisce anche sul marketing diun’azienda commerciale, come nel casodella Coop, che deve guadagnare e mante-nere la fiducia da parte dei propri clienti,proprio come facciamo noi. I risultati inquesto campo dimostrano come questescelte siano quello che nel medio – lungotermine portano vantaggi di immagine e disviluppo.

Un cliente importante per La Castelnuovese

Terranuova Bracc.ni

Montevarchi

Carrara

Siena

Marina di Pisa

Un brand chesi fida di noi

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Si è conclusa alla fine di giugno la Mostra“Quiete, Invenzione e Inquietudine. Il Seicen-to fiorentino intorno a Giovanni da San Gio-vanni”. La mostra ha riscosso un discreto suc-cesso di pubblico, inserita com’era nell’itine-rario che evidenziava la presenza di opere del-lo stesso periodo in tutto il Valdarno.

Nella mostra, allestita nel Museo della ba-silica di San Giovanni Valdarno, si potevanoammirare opere inedite di Giovanni da SanGiovanni e di autori a lui coevi ed affini come

stile. La mostra si è conclusa nella cornice del-la Notte Bianca di San Giovanni Valdarno, do-po una proroga della data ufficiale di chiusu-ra.

Interessante anche l’iniziativa che ha vi-sto, grazie a Liletta Fornasari, studiosa areti-na profonda conoscitrice dell’arte del XVII se-colo, la definizione di un itinerario in Valdar-no rivolto alla conoscenza delle testimonianzeartistiche riferentesi a quel periodo.

È stato anche realizzato, per la prima vol-ta, un censimento delle opere del Seicento

presenti nel nostro territorio. Una ricerca cheha portato a risultati molto interessanti, inquanto si è scoperto tra pitture, la maggioran-za del “corpus”, e sculture, si hanno in Valdar-no oltre cento opere artistiche seicentesche,un patrimonio importante che potrà valere lapena studiare maggiormente. Con la mostrasangiovannese, sponsorizzata dalla Castelnuo-vese, e con le altre mostre tenutesi nello stes-so periodo nelle altre città valdarnesi, si è da-to un forte impulso a questo intento, impor-tante per valorizzare la storia dell’arte nel no-stro ricco e attraente territorio, che potràvantare in modo ancor più adeguato le propriecaratteristiche di pregio.

A conclusione del restauro dell’interaPala Albergotti di Giorgio Vasari, si è tenutaad Arezzo, l’1 giugno scorso una cerimoniadi inaugurazione. La parte centrale dellacomposizione, l’Assunzione ed Incorona-zione della Vergine, era già stata restaura-ta da tempo, mancavano i dieci dipinti sutavola che le facevano da contorno, e cioèil San Donato – adottato da La Castelnuove-se – il San Francesco e i ritratti delle ottoSante incastonati nella parte centinata del-la cornice monumentale. L’evento è statoarricchito da una serie di concerti di musi-ca classica svoltisi nei “luoghi vasariani” diArezzo: il primo concerto, dei Vasari Sin-gers, il 29 maggio nella Badia di S.ta Flora eLucilla; hanno fatto seguito, il “Sonoro Fe-stival 2011”, tre concerti di musica da ca-mera, tra il 14 ed il 21 giugno, per termina-re il 25 giugno con l’orchestra del Conser-vatorio Oberlin (Ohio, USA).

Alla cerimonia di inaugurazione del re-stauro, svoltasi nella Badia di Santa Flora eLucilla, hanno partecipato il Cardinal Gian-franco Ravasi, il Vescovo di Arezzo, Riccar-do Fontana, il Prof. Antonio Paolucci, Diret-tore dei Musei Vaticani. La giornata si èconclusa con una conferenza del CardinalRavasi sul tema: “L’invisibile nel visibile:Arte e Fede”.

Il ‘600 in ValdarnoUna Mostra ed un itinerario

Castelnuovese e l’Arte sul territorio

La Pala Albergottidel Vasari è stata

restauratacompletamente

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Una Banca che ha fatto la storia del Valdarno

Cento Annidalla fondazione della

Banca del ValdarnoAnche per il

2011 La Castel-nuovese ha parte-cipato, in qualitàdi sponsor, allaNotte Bianca di SanGiovanni Valdarno. Lamanifestazione ègiunta alla sua VI edi-zione e le iniziative,oltre a moltiplicarsi,sono anche cresciutenella qualità. Propo-sta dal Comune diSan Giovanni Valdar-no, la Notte Bianca havisto, festival nel fe-stival, la rassegna diArtisti di Strada deno-minata Europlà, giuntaalla 16ª edizione. Si sonoesibiti “jongleurs” (gioco-lieri, trapezisti, danzatori,cabarettisti, ecc.) dall’Italia edal mondo, con numeri che hannoincantato gli spettatori. Una largaparte della Notte Bianca è stata dedi-cata alla musica etnica, rock e alter-nativa, con ben quattro palchi ubicatiin varie zone del centro e della città:White Zone, Notte del Tucano, AfroE-vents, Notte dei Diritti. Grande spa-zio anche all’arte, con la aperturastraordinaria della mostra sul ‘600“Quiete invenzione e Inquietudine”dedicata a Giovanni da San Giovanni,accompagnata da una rappresenta-zione su Monna Tancia, la mostra inCasa Masaccio denominata “The per-spective of a blind eye”, ed il proget-to “Shifts”, a cura di Casa Masaccio –Arte contemporanea: una realizzazio-ne che ha coinvolto numerosi artisticontemporanei operanti nei vari me-dia, dal design al video alla musica diricerca fino ad interessare il mondodei social network.

Non è stata tralasciata l’anima-

zione per i bambini piccoli, con gio-coleria e spettacoli a loro adatti, né

il confronto di idee, molto in-teressante, con il tema “Il

Valdarno con l’Albania:idee e progetti”. Il tut-to “circondato” dauna grande manifesta-

zione gastronomi-ca;nonstare-

mo ad elen-care quello che si potevagustare, tuttavia ci pre-me sottolineare come,da questo punto di vi-sta, fosse coinvolto tut-ta la città, per le cui

strade si sono riversati ol-tre 12.000 visitatori prove-nienti dal Valdarno e dallaToscana. Come di consueto LaCastelnuovese ha allestitoparte di Piazza della Libertà

in collaborazione con la Federa-zione Spinning per permettere agliappassionati una “pedalata” al ritmodella musica, guidata da istrutturi diSpinning nazionali, nella coreografiache illustra i propri lavori e la compo-sizione societaria del gruppo. Vi era-no rappresentati i marchi di moltedelle Aziende del Gruppo Castelnuo-vese ed illustrati i vari settori di atti-vità, dall’ambiente alle grandi opere,con foto dei principali cantieri in cor-so ed ultimati. Si è trattato ancorauna volta di presentarci nel modoche abbiamo scelto per essere vicinialla gente ed offrire un’occasione didivertimento, che ci è sembrato ab-bia incuriosito i presenti ed avvicina-to La Castelnuovese alle persone, conquella dinamicità e voglia di fare cheanche questo sport, lo Spinning, por-ta con se’ e che per questo ci piaceproporre e promuovere.

È nel 1998 che sono stati celebrati i 25 anni dalla mor-te di Don Antonio Torrini, sacerdote di Pelago (FI) che futra i fondatori della Cassa Rurale ed Artigiana. In reltà eglifu il primo firmatario - di sedici - dell’atto costitutivo del-la Cassa, in data 1 settembre 1912. Si trattava di una“cassa rurale di prestito” nata per aiutare i contadini, e ipoveri, nei loro bisogni di natura finanziaria. La scelta fudettata dalla sensibilità di un gruppo di persone critichenei confronti del sistema economico di allora, che vedeva“trafficare” molti capitali nel prestito a usura, frenando econdizionando pesante-mente lo sviluppo eco-nomico, sociale e spiri-tuale delle persone.Don Torrini, uomo deci-so e battagliero, fortedegli insegnamenti del-la “Rerum Novarum”(enciclica promulgatada Papa Leone XIII nel1891), era parroco a SanGiovanni Valdarno, do-ve già nel 1910 avevapromosso la costituzio-ne della “Cooperativa cattolica di consumo San Lorenzo”.Don Antonio divenne poi Rettore del Seminario di Fiesolee, in seguito, Vescovo di Alatri, ed infine Arcivescovo diLucca fino al 1973, anno della sua scomparsa. È in questastoria che affonda le sue radici l’attuale Banca del Valdar-no, che sta per celebrare i 100 anni dalla sua fondazione.Questa Banca è uno dei nostri interlocutori più importan-ti, aiuto fondamentale allo sviluppo dei nostri progetti e,di conseguenza, nostro partner nel supporto economicoche attraverso i nostri sforzi ed il nostro operato vogliamofornire al territorio. Siamo certi che in quest’occasionesarà sempre meglio esplicitato il significato del suo ruoloper la nostra economia e resi ancora più chiari i valori chela ispirano. Saremo senz’altro presenti al “soffio” perspengere le cento piccole-grandi candeline della Bancadel Valdarno ed accendere subito al loro posto nuoveidee, nuovi traguardi.

Notte biancaS. Giovanni Valdarno

Presenza sul territorio

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La ACD Marzocco Sangiovannese è la Società di calcio giova-nile di San Giovanni Valdarno. Ormai da alcuni anni siamo spon-sor ufficiale perché abbiamo creduto nel modo di lavorare deidirigenti ma soprattutto nella certezza che le attività sportivea favore dei ragazzi debbano essere sempre sostenute. Sitratta di un impegno importante ma che, anche in consi-derazione dei risultati raggiunti e dell’efficacia deiprogetti, rinnoviamo ogni anno. In particolare vo-gliamo sottolineare un progetto che ha ormai ca-denza annuale e che è in crescita: il SangioCamp.

Per il 2011 si è trattato di due corsiper bambini iscritti alla scuola calcio,ma tale Camp si era tenuto anchenei due anni precedenti, semprecon un discreto successo. La parte-cipazione è stata importante, concirca 100 ragazzi per i due turni, ma soprattutto è stata di qua-lità: i giovani atleti, suddivisi in squadre, si sono confrontati siasul campo che nelle attività extra sportive e sono stati affiata-tissimi e molto sensibili alle sollecitazioni degli istruttori. Ilcamp è stato impostato come una vacanza; non come una setti-mana per diventare campioni a tutti i costi ma un momento im-portante all’insegna del divertimento, dello sport e dell’amici-zia. Sangio camp è stato per i partecipanti un’esperienza forma-tiva: sono state insegnate soprattutto le tecniche del calcio masi sono praticati anche altri sport quali il baseball, il rugby, ilnuoto, il ping-pong, il minigolf. All’interno del camp erano poiprevisti anche momenti che affrontavano varie tematiche a ca-rattere sociale, quali la raccolta differenziata, il risparmioenergetico, il consumo dell’acqua, e siè anche parlato di alimentazione edi educazione stradale. Non solotanto lavoro sul campo ma anchemomenti di relax e svago al-l’aria aperta, sempre seguitida un team di animatori: lau-reati in scienze motorie,

tecnici in possesso di abilitazione fe-derale e preparatori dei portieri. Il

camp è stato organizzato per bambini ebambine dai 6 ai 12 anni e visto il succes-so riportato nelle edizioni passate e l’au-mento di iscrizioni, quest’anno si è tenu-to in due turni, entrambi nel mese di giu-gno. Per la sua valida funzione sociale eformativa il SangioCamp è patrocinatodall’amministrazione comunale di San

Giovanni Valdarno. Il Sangio Camp è solo uno

dei progetti della ACD Mar-zocco, società che oggi iscri-ve ai campionati giovaniliben 12 squadre, con atleti emini-atleti nati tra il 1994ed il 2005 e che per i ragaz-

zi organizza anche una qualificata e seria Scuola cal-cio alla quale ogni anno si iscrivono centinaia di bam-bini. Anche quest’anno le iscrizioni sono state in au-mento e la società ha già programmato le proprie at-tività per la stagione 2011-2012 con il massimo im-pegno. Poiché impegno e giovani generazioni sonosempre state alla nostra attenzione, riteniamo giu-sto dare il nostro apporto perché questa realtà di-venti sempre più importante, anche secondo ilmotto che la ACD Marzocco si è data per descrive-re in sintesi il proprio operato: “Un Progetto checontinua e Cresce”.

ACD Marzocco SangiovanneseSport per i giovani

La Castelnuovese è accanto a quanti si dedicano alla formazione dei giovani

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Lorenzo Rosi, Presidente della Castelnuo-vese, è stato confermato nel CdA della BancaPopolare dell’Etruria di Arezzo. Con l’Assem-blea dei Soci del 2 aprile Banca Etruria ha vi-sto rinnovato il proprio Consiglio di Ammini-strazione. La votazione è seguita all’approva-zione – a larga maggioranza – del Bilancio2010. I Soci intervenuti sono stati più di dieci-mila, una grande partecipazione, inaspettata,che ha fatto temere per la logistica. La listavincente ha ottenuto circa l’80% dei voti, conla conseguente elezione in Cda di GiuseppeFornasari, Giovanni Inghirami, Giorgio Guerri-ni, Alberto Bonaiti, Luigi Bonollo, Pier LuigiBoschi, Giovan Battista Cirianni, GiampaoloCrenca, Laura Del Tongo, Enrico Fazzini, Au-gusto Federici, Andrea Orlandi, Lorenzo Rosi,Felice Emilio Santonastaso. Di diritto entra inConsiglio Alfredo Berni, capolista del raggrup-pamento di opposizione.

Nella notte tra il 26 ed il 27 giugno scorsi è sta-ta distrutta dolosamente con il fuoco una rimessache ospitava gli uffici e le attrezzature del neo-natoGolf Club «Le Miniere» di Cavriglia. A Cavriglia, in Lo-calità San Cipriano, esiste già un Club con attrez-zature per la pratica del minigolf chesvolge un’ottima attivitàsportiva con di-screti risultatiagonistici. I lo-cali distrutti sitrovavano a Val-le al Pero e l’attovandalico è statofortemente stig-matizzato dalla

Castelnuovese, che, nella persona del proprioPresidente Lorenzo Rosi, ha inviato una nota allasegreteria del Golf Club. Di seguito ne pubblichia-mo alcuni passi salienti.

Voglio esprimere, a nome mio, del Consiglio di Amministra-zione e di tutti i Soci della Castelnuovese, tutta la nostra vici-nanza e la nostra solidarietà alla vostra Associazione sportiva.La nostra Comunità Valdarnese, davanti a questo atto non puòrimanere in silenzio. La storia della nostra terra non può ac-cettare simili atti di violenza e di barbarie.

Credo che, ancora con più forza e coraggio, l'attività del-l'Associazione debba andare avanti e dimostrare a tutta la no-stra Comunità lo spirito di sensibilità ed unione che hanno tut-ti i Valdarnesi.

Come società La Castelnuovese, nata in questo territorioe con questi principi, saremo lieti di poter contribuire alla ri-costruzione delle strutture dell'Associazione, per far sì chel'attività possa riprendere al più presto possibile, con sempremaggiore impegno e partecipazione.

LLoorreennzzoo RRoossii

Diventa perciò una “convention” dove, conl’ausilio della multimedialità, il Presidente Lo-renzo Rosi relaziona sui vari aspetti dell’atti-vità della cooperativa. Vi partecipano anche ifamiliari e l’atmosfera è sempre molto ami-chevole e informale, tuttavia si pone moltacura nell’organizzazione della serata e nellascelta della location e dei menù. Al centrodell’attenzione, quest’anno, alcuni filmati

che riguardavano i lavori da poco conclusi edinaugurati come il Compy Superstore (Monte-varchi), il Centro Chirurgico Toscano (Arezzo),e quello, importantissimo, che sta per conclu-dersi, il Fashion Valley Company Store (Reg-gello - Leccio). Splendida anche la location, lagià ricordata Villa Poggitazzi, col suo nobilefascino toscano tardo cinquecentesco.

Vandalismo al Golf Club Cavriglia

Rinnova il Consiglio di Amministrazione

Meeting del Gruppo La Castelnuovese

C’è chi costruisce e chi vorrebbe distruggere

BancaEtruria

Dinner partyIn breve

Sabato 4 giugno si è tenuto il Dinner Party2011, nella splendida cornice di Villa Poggitaz-zi, lo splendido resort sulla Strada Setteponti,a non molta distanza da San Giovanni Valdar-no. Il Dinner Party è ormai divenuta una con-suetudine per La Castelnuovese e vede la par-tecipazione di tutti i Soci, dei collaboratoriprincipali dell’Azienda, assieme a numerosirappresentanti del mondo della politica e del-

la cultura toscana. Non è solo un’occasioneconviviale, ma soprattutto un momento utileper illustrare lo “status” della Castelnuovese,in un momento dell’anno in cui si va preparan-do il bilancio dell’Azienda relativo all’annoprecedente e si fanno i programmi per il se-condo semestre di attività, mentre si possonotirare le somme per quello che si conclude.


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