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Numero 72
17 maggio 2010
LLa Grande Abbuffata di lunedì scorso con rialzi record per i
mercati europei è già un ricordo sbiadito. Nel giro di poche
sedute l’umore delle piazze finanziarie europee è tornato plum-
beo e sembrano intenzionate a testare nuovamente i minimi
2010 toccati lo scorso 7 maggio. I forti dati economici che si
susseguono dagli Stati Uniti e la più che convincente earning
season sono fattori che al momento il mercato pone in secon-
do piano rispetto ai timori che la crisi del debito dell’eurozona
intacchi la ripresa economica. Le ricette “lacrime e sangue”
volute da Bruxelles con l’assenso dell’Fmi avranno probabil-
mente come effetto principale quello di frenare la crescita
anche fuori dai confini europei. L’euro così continua a sban-
dare e dopo la discesa sotto quota 1,25 dollari lo scenario di
una parità rispetto al biglietto verde diventa sempre più con-
creto. L’incertezza che regna sui mercati non ha mancato di
condizionare le scelte di investimento con una decisa inversio-
ne di tendenza già partita ad aprile sul mercato europeo degli
ETF: abbandono dei settori maggiormente ciclici, da bancari
a minerari, e riscoperta di quelli maggiormente difensivi e che
beneficiano del forte apprezzamento del dollaro, come farma-
ceutici e retail. Maggiore avversione al rischio che ha inoltre
spostato la liquidità verso il mercato obbligazionario, in parti-
colare i Treasury statunitensi, e i metalli preziosi con l’oro che
ha aggiornato i propri massimi storici a un soffio da quota
1.250 dollari l’oncia. Intanto si guarda già al futuro con novi-
tà importanti in arrivo a giugno sul mercato italiano degli ETF
da parte di Amundi e Deutsche Bank che daranno seguito al
flusso continuo di nuovi prodotti che ha caratterizzato i primi
mesi del 2010.
Buona lettura
Mercati ancorasotto scacco
3 SOMMARIO
4 ETF, come cambia l’asset allocation con la diminuzione dell’appetito al rischio
7 L’azionario continua a convincere i money manager
10 ETF ed ETC, ecco le novità in arrivo a giugno sul mercato italiano
11 Focus Banca Imi: piano Ue primo passo verso più concreta integrazione fiscale
14 Osservatorio ETF
SOMMARIO
Pag 4
Pag 10
Pag 11
� Lse: ad aprile balzo del 40% del controvalore giornalieroscambiato su ETF ed ETCCrescita a doppia cifra ad aprile per gli scambi su ETFed ETC sui mercati del London Stock Exchange Group(che controlla anche Borsa Italiana). Lo scorso mese lamedia giornaliera dei contratti scambiati su ETF ed ETCè stata pari a 18.655, in aumento del 50% rispetto alloscorso anno. La media giornaliera del controvalorescambiato è cresciuta del 40% a 480 milioni di sterline(549 milioni di euro).
� Il Lyxor ETF FTSE 100 diventa total return Cambia pelle il Lyxor ETF FTSE 100. Su richiesta del-l'emittente, dall'11 maggio l'ETF in questione capitalizzai dividendi nel proprio patrimonio. L'ETF ha ora comeobiettivo quello di replicare l’indice FTSE 100 TotalReturn. Rimangono inalterati i codici (Codice Isin:FR0010438127; Codice di Negoziazione: FTS100) e lealtre caratteristiche dell’ETF che permette di esporsi conuna sola operazione sulle 100 società a maggiore capi-talizzazione quotate sul London Stock Exchange. L’ETF,armonizzato Ucits III, ha una commissione di gestioneannua dello 0,3%.
� Nuovo record degli scambi sulle commodity Nuovi numeri record per il mercato delle ETC a PiazzaAffari. Nella seduta del 5 maggio, il segmento ETC delmercato EtfPlus ha stabilito un nuovo record di controva-lore giornaliero degli scambi pari a 71,1 milioni di euro.Mercato delle ETC che il prossimo mese dovrebbe vede-re il debutto di Deutsche Bank che porterà anche in Italiai 9 ETC quotati recentemente sul mercato di Francoforte."Ci attendiamo di poterli quotare a Piazza Affari intor-no alla metà di giugno”, ha anticipato MauroGiangrande, responsabile piattaforma db x-trackersper l'Italia, nel corso dell’ITForum 2010 di Rimini.
MERCATO ETF 4
ETFs: riparte la caccia all’oroBancari e minerari perdono appeal
Le turbolenze dell’ultimo mese hanno accelerato il processo di rotazione settoriale. In difficoltà i settori ciclici, mentre pharma e retail beneficiano della
forza del dollaro. L’incertezza spinge verso oro, valute rifugio e Treasury
LLa crisi del debito, che ha fatto scattare l’allarme rosso nell'eu-
rozona, non ha mancato di condizionare le scelte di investi-
mento. Prima conseguenza è stato l'inevitabile calo dell’appe-
tito al rischio dopo il poderoso rally che ha caratterizzato i mer-
cati da marzo 2009 in avanti. Cambio di sentiment che ha
comportato massicce vendite soprattutto sui settori a più alto
“Beta” con parallela rotazione settoriale verso i comparti difen-
sivi. La review relativa al mese di aprile curata da Credit Suisse
Delta One evidenzia come si siano contratti fortemente i volu-
mi sul settore bancario e su quello delle risorse di base, con
quest’ultimo che ha pagato la forza del dollaro e la nuova tassa
sulle società minerarie che il governo australiano intende
imporre a partire dal 2012. Sul versante opposto lo scorso
mese hanno attirato le attenzioni degli investitori il comparto
auto e quello retail grazie alla tornata di trimestrali oltre le atte-
se del mercato. In generale l’asset allocation ad aprile sul mer-
cato europeo degli ETF ha visto una prevalenza degli investi-
menti sulle commodity (25% del totale), seguiti da azionario
Europa (23%), azionario settoriale (15%), reddito fisso (15%)
e azionario mercati emergenti (14%). Tra i singoli ETF quelli
ad attirare maggiori masse sono stati il Lyxor ETF DJ Euro
Stoxx 50 con 5,45 mld di euro di asset under management
(AuM), seguito dall’iShares S&P 500 Usd con 5,33 mld e
dall’iShares DJ Euro Stoxx 50 con 4,21 mld. Tra gli obbliga-
zionari spiccano i 3,33 mld di AuM dell’iShares € Corporate
Bond, mentre il db x-trackers MSCI Emerging Markets Total
Return primeggia tra gli ETF sui prodotti emergenti.
Torna la corsa all’oroTra le commodity spicca la netta sovraperformance del-
l'oro che ha beneficiato della crescente incertezza sui
mercati con la crisi del debito europea che potrebbe fre-
nare la risalita dell'economia dell'eurozona e condiziona-
re anche quella globale. Metallo giallo che a maggio ha
aggiornato i propri massimi storici poco sotto la soglia di
1.250 dollari l'oncia. Forza dell’oro che nell’ultimo mese ha
permesso al Market Access Nyse Gold Bugs (+26,15%) e
all’Etfx Daxglobal Gold Mining (+22,55%) di primeggiare tra
5 MERCATO ETF
gli ETF presenti a Piazza Affari. Ancora ampi margini di
crescita per le quotazioni dell’oro sono prospettati dagli
analisti di Merrill Lynch che hanno reiterato il loro tar-
get a 1.500 dollari nel medio termine. Opinione diversa
quella degli esperti di Natixis che vedono le quotazioni
dell’oro sotto pressione nei prossimi mesi con la previ-
sione di una discesa sotto la soglia dei 1.000 dollari nel-
l’ultimo trimestre del 2010. Relativa prudenza anche da
Goldman Sachs che ha rivisto al ribasso le proprie stime
sul metallo giallo: la banca d'affari continua ad attender-
si una crescita delle quotazioni anche se ora ritiene che
l'aumento dei tassi d'interesse reali negli Stati Uniti
possa impattare negativamente sull’oro. Le previsioni di
Goldman sono per quest'anno di un prezzo medio di
1.165 dollari l'oncia (dai 1.265 dollari indicati in prece-
denza) e 1.350 dollari nel 2011. Le altre commodity,
soprattutto i metalli industriali, stanno attraversando un
momento difficile nonostante la forza
della ripresa negli Stati Uniti. Pesano i
timori di una stretta monetaria da
parte della Cina che potrebbe rallenta-
re la crescita del gigante asiatico. "I
metalli preziosi è probabile che sovra-
performeranno nel breve termine in
virtù della rinnovata ricerca di beni
rifugio. Invece i metalli industriali
dovrebbe soffrire il calo dell'appetito al
rischio nonostante l'outlook rimane
positivo", rimarca l'ultimo report del
Commodity Research di Credit Suisse.
Per il petrolio, invece, il broker elvetico
ritiene che sarà necessario del tempo
per riprendere il trend rialzista.
A meno di un mese al calcio d’inizio dei Mondiali di calcio
2010, la Fifa World Cup si sta già giocando sui mercati.
Negli ultimi 12 mesi la Borsa sudafricana è risultata tra le
migliori a livello globale con una sovra performance del
30% rispetto all’MSCI World. La banca d’affari svizzera
Ubs ha snocciolato la propria rosa dei 23 titoli che poten-
zialmente potrebbero avere maggiori benefici dalla World
Cup: 11 titolari e 12 panchinari con la prevalenza di titoli
del comparto food & beverage. L’immaginaria linea difen-
siva a quattro messa insieme da Ubs è infatti composta
totalmente da colossi del settore beverage (Coca-Cola,
SabMiller, Anheuser-Busch InBev e Heineken).
Centrocampo con McDonalds e Remax con caratteristiche
più difensive, mentre indole più offensiva per Nike e Yue
Yuen (Hong Kong), testimonial del settore di beni di con-
sumo durevoli. Infine in attacco la sudcoreana Samsung il
cui titolo secondo Ubs ha ancora un potenziale upside del
58% e la statunitense Electronic Arts. Per la panchina è
stato scelto un mix con 6 large cap (Wal-Mart, Amerca
Movil e Visa) e 6 titoli meno noti (Kesa, Ladbrokes,
Foschini e Dufry) che dovrebbero vedere qualche beneficio
dal torneo di quest'anno e in prospettiva dalla prossima
Coppa del Mondo in Brasile nel 2014.
Anche quest'anno il team di ricerca della banca elvetica ha
utilizzato dei modelli quantitativi per valutare il probabile
vincitore del Coppa del Mondo. Ubs che negli scorsi mon-
diali aveva pronosticato la vittoria dell’Italia, ha calcolato
che l’11 luglio ad alzare la Coppa del mondo sarà il Brasile.
Mondiali di Calcio: i big del beveragenell’undici vincente stilato da Ubs Valute
2%Azionario
Internazionale6%
Obbligazionario15%
Azionario Settoriale15%
Azionario Emergenti14%
Azionario Europa23%
Materie Prime25%
ETF Europa: asset allocation aprile 2010
Fonte: Credit Suisse Delta One
MERCATO ETF 6
Il Flight to quality spinge verso dollaro e TreasuryIncertezza sui mercati che nelle ultime settimane ha inoltre
spinto gli investitori a guardare con attenzione al mercato
obbligazionario alla ricerca degli strumenti ritenuti più sicuri:
ossia in primo luogo i Treasury statunitensi e in seconda bat-
tuta i gilt britannici. Ritirata degli investitori verso i valori rifu-
gio che è testimoniata dalla discesa dei rendimenti del bund
decennale tedesco ampiamente sotto il 3%, ossia vicino a
quelli raggiunti nei momenti peggiori della crisi finanziaria
nell’autunno 2008. Incremento della volatilità sui mercati che
ha inoltre aumentato i volumi sugli ETF legati ai mercati valu-
tari con posizioni long sul dollaro e short sull'euro. Strategia
che, rimarca Credit Suisse Delta One, da marzo ha fruttato
ritorni netti del 12%. CS che vede il cross euro/dollaro scen-
dere ancora verso area 1,20 dollari con il perdurare della debo-
lezza dei paesi periferici dell'eurozona. Ulteriore deprezza-
mento dell’euro prevista anche da Société Générale che, dopo
la discesa del cross sotto quota 1,25 dollari, ha abbassato le
proprie previsioni a 12 mesi a 1,10 dollari. Rafforzamento del
dollaro che a livello settoriale dovrebbe permettere a farma-
ceutici e retail di confermarsi come scelta vincente, mentre tra
i più penalizzati sono utilities e tlc.
Titta Ferraro
Ticker Nome AuM [mld euro]
MSE FP Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 A 5,45
IUSA LN iShares S&P 500 USD 5,33
EUE LN iShares DJ Euro STOXX 50 4,21
SX5EEX GT iShares DJ EURO STOXX 50 (DE) 3,93
ISF LN iShares FTSE 100 3,91
IBCX LN iShares € Corporate Bond 3,33
CAC FP Lyxor ETF CAC 40 A/I 3,09
ZGLD SE ZKB Gold ETF (CHF) 3,06
XMSMI SE Xmtch (CH) on SM 2,86
XMEM LN db x-trackers MSCI Emerg Mkts TRN 1C 2,84
Europa, ecco i primi dieci ETF per masse gestite (aprile 2010)
Fonte: Credit Suisse Portfolio Strategy
A Passion to Perform.
1 La Commissione Onnicomprensiva (TER) comprende sia la Commissione della Società di Gestione che la Commissione Fissa.Avvertenze – Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto, completo e semplificato, nonché il documento di quotazione relativo al comparto (o alla classe del comparto) db x-trackers di riferimento.Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Santa Margherita 4, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.it. Deutsche Bank AG e gli sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiara zione ogaranzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG e non costituisce ointende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. Gli Sponsor degli indici indicati nel presente documento (compresa Deutsche Bank AG) non rilasciano alcunadichiara zione o garanzia di qualsivoglia natura, in relazione ai risultati che potranno essere ottenuti attraverso l’uso degli Indici e/o ai livelli raggiunti dagli stessi in qualsiasi giorno, né rilasciano alcuna dichiarazione o garanziaaventi qualsiasi altro contenuto. Gli Sponsor degli Indici non saranno responsabili nei confronti di alcuno per qualsivoglia errore presente negli Indici, né assumono alcun obbligo di comunicare tali errori ad alcuno.
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Zero TER1 sull’ETF db x-trackers EURO STOXX 50®
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La riduzione della commissione onnicomprensiva (TER) non comprende e non siriferisce alle commissioni e agli altri oneri applicati dagli intermediari autorizzati(es. banche, SIM, etc.) per le negoziazioni delle azioni in borsa.
7 MERCATI AZIONARI
La volatilità non allontanerà gli investitori dai mercati. Ne sono convinti i gestori, secondo cui nei prossimi mesi i listini
imboccheranno la strada dei rialzi. Ecco perché è importante esserci
Il richiamo delle Borse sarà più forte della paura
PPer i cuori forti. Ma non solo. Dopo i brividi e l’euforia,
adesso è il momento di tornare in azione sui mercati,
facendo un po’ gli equilibristi. I gestori non hanno
dubbi. Il richiamo delle Borse sarà troppo forte, per
lasciarselo scappare. Nonostante i saliscendi al cardio-
palma che hanno lasciato in bilico i listini azionari di
tutto il mondo nelle ultime settimane, per i money
manager interpellati da EtfNews le opportunità a prezzi
stracciati sparse in lungo e in largo da Wall Street a
Francoforte, fino alle piazze asiatiche, hanno un sapore
irresistibile. E così ecco che anche di fronte a uno sce-
nario ad alta gradazione di volatilità, il consiglio che va
per la maggiore è uno solo: provarci. Perché con la loco-
motiva americana che ha ripreso a sbuffare, il maxi
piano orchestrato dai membri dell’Eurozona insieme al
Fondo monetario che è andato in soccorso dell’euro, dif-
ficilmente si tornerà indietro. Vediamo dove si nascon-
dono le migliori opportunità sul mappamondo finanzia-
rio da qui all’estate. Da valutare, con molta attenzione,
a seconda del profilo di rischio.
L’elmetto qualche settimana fa è stato un must da indos-
sare per chi ha dovuto fare i conti con la Caporetto dei
mercati. Ma, adesso che la linea del Rubicone è alle spal-
le, è tempo di deporre le armi e prendere in mano la
lente di ingrandimento per scovare le opportunità che
offrono i listini. Nonostante le incertezze che aleggiano
sul pacchetto di salvataggio, a un fallimento della
Lehman Brothers dell’Egeo, la Grecia, non ha mai cre-
duto nessuno e adesso che un segnale forte è arrivato, è
tempo di fare gli strateghi. Come osserva Stefano
Andreani, responsabile delle gestioni azionarie di
Credit Suisse, le interconnessioni e i meccanismi di
scambio relativi sia all'economia reale sia finanziaria
all'interno dell'area euro hanno raggiunto un punto di
non ritorno e un fallimento della moneta unica avrebbe
avuto impatti potenzialmente molto più forti rispetto
allo scenario di rientro pianificato dal deficit e stabiliz-
zazione progressiva del rapporto deficit/pil che si sta
delineando. “Il piano concertato da parte di Unione
Europea, Banca centrale europea e Fondo monetario
internazionale ha segnato un primo passo importante
verso un coordinamento più ampio delle politiche inter-
ne dei Paesi dell'Unione. E nel corso delle prossime set-
timane sarà importante tenere sotto controllo il rischio
8MERCATI AZIONARI
legato all'effettiva volontà politica di un'implementazio-
ne da parte dei Paesi dell'Unione, in particolare Grecia,
Spagna e Portogallo. Dall'altro lato – prosegue - le ele-
zioni in Germania hanno mostrato quanto i cittadini
tedeschi siano contrari a un intervento di salvataggio nei
confronti di Paesi poco virtuosi. Pertanto tale situazione
di incertezza politica su diversi fronti potrà andare a
riflettersi in un livello di volatilità dei mercati azionari
piuttosto elevato nel corso dei prossimi mesi. Anche
l’Inghilterra è in una situazione difficile sul fronte del
deficit e l'esito elettorale aggiunge incertezza allo scena-
rio anche in quest'area. Mentre gli Stati Uniti, anche se
non sono in una situazione ancora ottimale, possono
contare sulla forza dimostrata dall'economia Usa rispet-
to a quella del Vecchio Continente, rendendo più credi-
bile un progressivo piano di rientro auto-sostenuto dalla
crescita”. Anche Michel Girardin, direttore investimenti
di Union Bancaire Privée non può che notare come la
maxi ciambella di salvataggio lanciata da Unione euro-
pea e Fondo monetario internazionale abbia offerto un
sostegno formidabile ai mercati, nel brevissimo, ma i
dubbi di fondo restano intatti. "La buona notizia del
piano di soccorso dell’Euro è che è di dimensioni colos-
sali. La cattiva – azzarda - è che non fornisce soluzioni a
quello che ritengo il problema fondamentale
dell’Europa: non prevede
un’unione politica dei
suoi membri, al di là della
loro unione monetaria".
Sommati ai 110 miliardi
già concessi alla Grecia, i
750 miliardi di questo
nuovo piano approvato
rappresentano infatti più
di un quarto del Prodotto
Interno Lordo dei paesi
PIGS, ossia Portogallo,
Irlanda, Italia, Grecia e
Spagna e coprono più di 3
anni del deficit pubblico
accumulato da tali paesi.
"Il Trattato di Maastricht
non può da solo fare da
garante della stabilità
monetaria dell’Eurozona,
soprattutto quando la
maggior parte dei suoi
membri non ne rispetta i parametri", fa quadrato
Girardin. A suo avviso, l’anello mancante dell’Unione
monetaria dell’Eurozona è quello dell’unione politica
dei paesi membri. Anche per Piero Ghezzi di Barclays
Capital sarà importante seguire come verrà implementa-
to il piano. Nel caso in cui dovessero emergere ritardi o
delusioni, la reazione sulle Borse non tarderebbe a farsi
sentire. Eppure ci sono anche i pessimisti convinti,
secondo cui salvare la moneta unica potrebbe non esse-
re la soluzione finale. In giro per l’Europa sono, infatti,
disseminate mine vaganti pronte a esplodere. Tanto che
nessuno oggi è in grado di dire a quanto ammonta real-
mente il conto ultimo che l’Ue dovrà pagare. Se la
Spagna sarà il prossimo Paese a essere in difficoltà, alcu-
ni studi hanno previsto che avrebbe bisogno di un asse-
gno da 500 miliardi. “Risorse finanziare possono tam-
ponare la situazione di crisi, ma non modificare l’enor-
me sfida che deve essere attuata”, segnala Ghezzi. (vedi
grafico uno e due).
Per Davide Pasquali, presidente di Pharus Sicav l'ac-
cordo ha riportato tranquillità nel breve, ma il bilancio
resta sempre negativo. “Si è trattata di una soluzione
che ha evitato un dramma. Nel breve e nel lungo dà la
possibilità di sistemare a quei Paesi poco virtuosi, se
riusciranno a farlo, ma indietro non si torna. L’euro ne
Davide Pasquali, Presidente di Pharus Sicav
Stefano Andreani, responsabile dellegestioni azionarie di Credit Suisse
69 70
158
448
745 750
0
100
200
300
400
500
600
700
800Milliardi
Irlanda Portogallo Grecia Spagna Totale peri 4 stati
PacchettoUE-FMI
PIGS: di quante risorse necessiteranno nei prossimi tre anni?
Fonte:Eurostat, Ministries of Finance, Bloomberg, Barclays Capital
MERCATI AZIONARI9
esce debole e più perderà terreno più porterà benefici
a società che esportano”. Operativamente a suo avviso
da mettere in portafoglio sono nomi come Nestlè,
Porsche, società che possono spendere un nome e che
fanno export, anche se gli Stati Uniti restano l’investi-
mento principe “grazie alla solida struttura economica
che li mette al sicuro da eventuali shock”. Gianpaolo
Rivano di Gesti-Re consiglia una strategia aggressiva su
bancari ed Europa per chi crede nel recupero delle
Borse e di puntare sugli Emergenti a chi vuole andare
sul sicuro. Poca America si trova nel suo portafoglio
perché la ripresa è già avviata. Portafoglio “tutti frutti”
per Stefano Andreani, che strizza l’occhio a Germania,
America ed Emergenti. “Al di là delle differenze tra le
singole aree geografiche, comunque significative a
nostro giudizio, il mercato azionario rimarrà piuttosto
depresso e volatile, con la possibilità di riavvicinamen-
to verso i minimi di venerdì 7 maggio – avverte l’esper-
to del Credit Suisse -. In questo scenario il settore
finanziario è destinato a sottoperformare, almeno in
Europa”. Se si allarga l’orizzonte temporale, nel medio
periodo l'effettiva implementazione delle riforme
necessarie per riguadagnare competitività potrà rappre-
sentare un supporto notevole alla riduzione del debito
attraverso un incremento significativo della crescita
potenziale.
Micaela Osella
Spagna(1982-89)
Portogallo(1978-84)
Italia(1985-97)
UK (1993-99)
Grecia (1989-94)
Finlandia (1993-00)
Svezia(1993-98)
Danimarca(1982-86)
Grecia
Irlanda(1981-89)
Italia
Irlanda
Portogallo Spagna
-2
-1
0
1
2
3
4
5
Anda
mento
Pil d
urante
man
ovre
Aggiustamenti avanzo primario nei periodi di manovra (% del Pil)
Manovre su bilancio (% del Pil su base annua)
Aggiustamenti necessari 2010-14
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5
La sfida del rientro dal deficit per Grecia & co.
Fonte:Eurostat, Ministries of Finance, Bloomberg, Barclays Capital
10NUOVE EMISSIONI
Le società emittenti di ETF preparano nuove emissioni per gli investitori italiani. Nelle prossime settimane in arrivo novità da Amundi ETF e
Deutsche Bank, con quest’ultima pronta a entrare nel mercato degli ETC
ETF, ecco le prossime novità in arrivo a Piazza Affari
SSono già oltre 80 i nuovi ETF quotati a Milano nel 2010.
Ritmo che se mantenuto dovrebbe permettere di aggiornare
i livelli record del 2008 (108 nuovi ETF quell’anno). Già
nelle prossime settimane sono attese novità importanti. Nel
corso della presentazione agli investitori italiani tenuta setti-
mana scorsa a Milano, Amundi ETF ha anticipato che già ci
sono 7 prodotti pronti per la quotazione dopo aver ricevuto
il nulla osta da Borsa Italiana. In particolare a inizio giugno
sarà lanciato un ETF obbligazionario "ex tripla A", sia long
che short, che permetterà di investire sui titoli governativi
dei Paesi che non vantano un rating AAA. L’emittente di
ETF che fa capo a Credit Agricole punta a raggiungere oltre
100 prodotti quotati in Europa entro fine anno con circa 60
sul parterre di Piazza Affari rispetto ai 45 attuali. Entro il
2012 Amundi ambisce di diventare uno dei primi 5 opera-
tori in Europa con oltre 10 mld di euro di masse gestite.
Amundi che ha anche fatto il punto sulla situazione dei
mercati. "In attesa di conoscere i dettagli di applicazione del
piano - ha commentato Sergio Bertoncini, strategist di
Amundi Sgr - l'entità delle misure fa pensare che saranno
sufficienti a coprire le esigenze dei Paesi periferici". Non va
dimenticato che il quadro economico mostra miglioramen-
ti, soprattutto negli Usa, grazie al ciclo delle scorte, un
primo rimbalzo degli investimenti e alla tenuta dei consumi.
"Il recupero del mercato del lavoro statunitense - ha sottoli-
neato Bertoncini - è un fattore cruciale a supporto dei con-
sumi. In Europa la situazione è meno brillante con recupe-
ro occupazionale in ritardo rispetto agli Usa". View della
casa transalpina che rimane moderatamente positiva sul-
l'azionario che dovrebbe essere sostenuto dall'accelerazione
degli utili. La preferenza va agli Stati Uniti rispetto all'area
Ue. Wall Street, che già nei primi 4 mesi del 2010 ha deci-
samente sovraperformato rispetto all’azionario europeo,
gode secondo Bertoncini di diversi vantaggi: una minore
esposizione al rischio sovrano; effetto favorevole ritardato
del dollaro debole sull’export Usa; maggiori tassi di crescita
macro e dei consumi domestici; infine sensibile e prolunga-
to sostegno fiscale. Tra i titoli governativi Amundi Sgr privi-
legia quelli dell'area euro vedendo un maggior rischio di
inflazione negli Stati Uniti e un'exit strategy più aggressiva
da parte della Fed rispetto alla Bce. Il rischio contagio in
Europa dalla Grecia si è trasferito in Portogallo, Spagna,
Irlanda e Italia. Amundi rimarca come tra questi paesi
l’Italia appaia quella meglio posizionata in termini di dina-
mica dei conti pubblici e di crescita, pur presentando un
debito molto elevato.
Gli ETC di Deutsche Bank verso Piazza Affari Novità in arrivo anche da Deutsche Bank che guarda con
forte interesse al segmento degli ETC. “Abbiamo già quota-
to sul mercato tedesco i primi nove ETC targati Deutsche
Bank e intendiamo di portarli anche sul mercato italiano.
Ci attendiamo di poterli quotare a Piazza Affari intorno alla
metà di giugno”, ha anticipato Mauro Giangrande, respon-
sabile piattaforma db x-trackers per l'Italia, interpellato da
EtfNews nel corso dell’ITForum 2010, che si è svolto a
Rimini lo scorso 13-14 maggio. Giangrande per il 2010 vede
i prodotti a leva ancora protagonisti, con inoltre un ritorno
di interesse nei confronti degli azionari, e in particolare
degli ETF sui mercati emergenti. “Vediamo anche una
buona operatività sul nostro ETF su obbligazioni emesse da
Paesi emergenti che danno delle opportunità di investimen-
to interessanti”, ha concluso Giangrande.
Titta Ferraro
FOCUS BANCA IMI11
LCollegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast
L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI
L'accordo del Consiglio Europeo per gli Affari Economici e
Finanziari (Ecofin) ha segnato un cambiamento probabil-
mente epocale per l'Unione Europea e per i membri dell’eu-
ro. Al di là dei cospicui importi erogabili, la novità sostanzia-
le consiste nella disponibilità dei paesi europei ad offrire la
propria garanzia per il finanziamento degli eventuali aiuti ai
paesi in difficoltà. Nell'ambito del "meccanismo di stabilizza-
zione", infatti, la possibilità della Commissione Europea o del
“veicolo” di finanziarsi attraverso garanzie concesse rispettiva-
mente dai 27 stati dell'Unione o dai paesi dell’area dell’euro
rappresenta un netto passo in avanti verso una maggiore inte-
grazione fiscale. Seppur condizionatamente alla realizzazione
di programmi di rientro dai deficit o dai debiti pubblici ecces-
sivi, la concessione di aiuti, frutto di risorse raccolte tramite
la concessione di garanzie da parte di tutti i 27 paesi o dagli
appartenenti all’area dell’euro, rappresenta un forte vincolo
fiscale, politicamente difficile da far digerire, ma necessario
per realizzare un'Unione più compiuta.
Il Meccanismo di StabilizzazioneIl Consiglio Europeo per gli Affari Economici e Finanziari
(Ecofin) ha dunque raggiunto un accordo su un
"Meccanismo di Stabilizzazione" per affrontare la crisi nei
mercati. Oltre ad aver approvato gli aiuti alla Grecia e aver
ben accolto l'impegno di Spagna e Portogallo per misure di
restrizioni aggiuntive, il Consiglio ha annunciato la disponi-
bilità di 60 mld di euro come garanzia per finanziarsi e aiuta-
re i paesi in difficoltà dell’Unione Europea, che si aggiungo-
no ai 50 mld di euro che erano già disponibili per i paesi non
appartenenti all’euro. Inoltre, l’Ecofin ha deciso la creazione,
per i soli paesi dell’area dell’euro, di un "veicolo" (una sorta di
fondo che potrebbe collocare obbligazioni sul mercato; in
inglese "Special Purpose Vehicle"), garantito proporzional-
mente dagli Stati membri dell'euro fino a complessivi 440
mld di euro. Infine, il FMI contribuirà fino alla metà del tota-
le degli aiuti offerti dall'Europa, fino ad un ammontare ipo-
teticamente pari a 250 mld di euro. Il totale delle risorse
“potenzialmente” disponibili arriverebbe a 740 mld di euro. Il
meccanismo di attivazione sarebbe analogo a quello recente-
mente adottato dalla Grecia. L'Ecofin ha inoltre annunciato
la necessità di realizzare urgentemente le riforme necessarie
per garantire la sostenibilità fiscale dell'area dell'euro e per
una maggiore regolamentazione e supervisione del mercato
dei derivati e delle agenzie di rating, non escludendo una
"tassa per la stabilità" sul settore Finanziario. Parallelamente la
BCE ha annunciato l'acquisto di titoli di stato sul mercato e
il ripristino di alcune misure adottate durante la crisi sub-
prime, come le aste a 3 e a 6 mesi con quantitativo illimitato
e la linea di swap su valute con le altre Banche centrali.
In aggiunta alla possibilità d’intervento della Commissione
Europea, che si avvale dei 60 mld di euro di risorse pronta-
mente disponibili quali garanzie per finanziamenti, l'accordo
Ecofin della notte del 9 maggio prevede dunque anche la
costituzione di un veicolo finanziario (Special Purpose
Vehicle), che avrà risorse fino a 440 mld di euro, collocando
proprie obbligazioni sul mercato. E’ probabile che tale veico-
lo sia destinato anche ad acquistare titoli di stato europei nel
mercato. La particolarità di questo strumento, che godrà delle
garanzie dei paesi della sola area dell’euro proporzionalmen-
te, consiste proprio nel fatto che sia dedicato ai paesi
dell’Eurozona e non all’intera Unione Europea. In sostanza,
la sua istituzione appare il frutto della necessità di superare
l'opposizione di alcuni paesi (come il Regno Unito) alla con-
divisione di un grosso onere finanziario (nell'ordine di centi-
Il piano anti crisi approvato dall’Ecofin apre una nuova pagina per l’UnioneEuropea che mira a pervenire a una maggiore integrazione fiscale
L’accordo europeo anticipauna più concreta
integrazione fiscale
FOCUS BANCA IMI 12
0
200
400
600
800
1000
1200
04.01.2010 28.01.2010 21.02.2010 17.03.2010 10.04.2010 04.05.2010
Germania Spagna Grecia Italia Portogallo
Andamento dei CDS a 5 anni in Europa (punti base)
Fonte:Thomson Reuters–EcoWinDati aggiornati al 13.05.2010
naia di miliardi) per l'eventuale sostegno di paesi in difficoltà
in un’area valutaria alla quale non si appartiene.
Più in generale il raggiungimento dell’accordo, come si è evin-
to anche dal fatto che sia avvenuto a mercati asiatici già aper-
ti, non è stato privo di ostacoli. L’iniziale sblocco degli aiuti
alla Grecia, infatti, pur scongiurando nell’immediato rischi di
liquidità o di mancato rimborso dei bond ellenici in scaden-
za il 19 maggio 2010, non era inizialmente riuscito a rassicu-
rare gli investitori. Oltre ai timori specifici sul caso Grecia, la
crisi di sfiducia aveva, infatti, investito il debito pubblico di
tutti gli emittenti periferici europei e le istituzioni finanziarie
legate a doppio filo al rischio paese. Un report di Moody’s
relativo al rischio contagio del credito sovrano sul sistema
bancario dei paesi periferici (tra cui l’Italia) aveva di molto
accentuato le pressioni in un mercato già in situazione di
panico, evidenziando, ancora una volta, le criticità insite nel
ruolo dell’agenzia. Venerdì 7 maggio la stessa agenzia era
parsa quasi “ammorbidire” i toni del report sottolineando
come l’Italia non fosse tra i paesi “più a rischio”, in virtù della
credibilità sui mercati e del modesto sforzo necessario per l’ag-
giustamento dei conti. Durante il fine settimana dell’8-9 mag-
gio le misure di emergenza varate dalla BCE e dall’Ecofin per
arginare l’evidente processo di contagio in atto sui mercati
sono state estremamente ampie e articolate e gli stessi merca-
ti hanno risposto con un’iniziale netta discesa dei rendimen-
ti dei titoli greci e, più in generale, dei bond dei paesi cosid-
detti “periferici” (come Portogallo e Spagna), un violento rim-
balzo degli indici azionari e una netta compressione del pre-
mio al rischio sul mercato Corporate.
La decisione è stata accolta, dunque, molto positivamente dal
mercato, che ha reagito con un sostenuto acquisto dei titoli
dei Paesi periferici, facendo registrare un trend opposto rispet-
to a quello fortemente ribassista che aveva caratterizzato le set-
timane precedenti. Se da una parte l’Europa ha dato chiara
prova di unità, allontanando definitivamente i timori di chi
paventava persino la fine del progetto europeo, dall’altra ha
lasciato irrisolte alcune questioni. I dubbi e le incertezze lega-
te agli effetti di lungo periodo di queste linee di intervento
permangono e orientano ancora le scelte degli investitori.
Lo stesso intervento della BCE sul mercato, sebbene sia stata
la più diretta ed efficace delle decisioni, rappresenta un forte
sostegno per gli Stati in difficoltà che devono finanziarsi sul
mercato, ma rappresenta un aiuto per sua natura temporaneo
e che deve essere necessariamente seguito da credibili mano-
vre di risanamento fiscale. Inoltre, si attendono risposte sulle
misure da attivare per la “sterilizzazione” della maggiore liqui-
dità immessa nel sistema tramite gli acquisti di titoli di Stato,
per contenere gli effetti inflazionistici di tale manovra. Il
punto è che dopo questa prima fase di “istituzionalizzazione”
dei meccanismi europei, attivabili in casi di emergenza e in
grado di contenerla, il mercato richiede interventi concreti
per la realizzazione di riforme strutturali necessarie a pro-
muovere competitività e crescita, oltre che per il risanamento
fiscale attraverso manovre rigorose per allontanare definitiva-
mente i dubbi e i timori che hanno animato i mercati nel-
l’ultimo periodo.
Inoltre, così come già visto in occasione degli eventi delle ulti-
me settimane, le possibili difficoltà dei prossimi mesi consi-
stono nella necessità di far accettare ai singoli paesi, soprat-
13 FOCUS BANCA IMI
tutto la Germania, un approccio così vincolante da un punto
di vista fiscale. Che le difficoltà di finanza pubblica della
Spagna, ad esempio, debbano ricadere potenzialmente sui
contribuenti di tutti gli altri paesi, seppur condizionatamente
alla realizzazione delle manovre di consolidamento fiscale
necessarie da parte del Governo iberico, è una novità sostan-
ziale e non agevolmente accettabile da un punto di vista poli-
tico, soprattutto nei paesi maggiormente euroscettici, come la
Gran Bretagna, o diffidenti sui “controlli” dei bilanci nazio-
nali, come la Svezia. Tuttavia, come descritto di seguito, il per-
corso di restringimento dei vincoli di natura economica, oltre
che monetaria, appare inesorabilmente avviato.
Il Patto di ConsolidamentoLo scorso 12 maggio la Commissione Europea ha proposto
una serie di misure tendenti al rafforzamento del coordina-
mento economico e fiscale nell’Unione Europea, denomina-
te dallo stesso Presidente Barroso “Patto di Consolidamento”.
I punti principali sono i seguenti:
1. Rafforzare il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita e il
coordinamento delle politiche fiscali, attraverso una mag-
giore sorveglianza sulla programmazione fiscale dei paesi,
soprattutto in periodi favorevoli nei quali è possibile accan-
tonare risorse per i periodi di crisi. Un maggiore focus verso
il debito pubblico, per garantire la sostenibilità dei conti
pubblici nel medio-lungo periodo. Viene proposta una
maggiore disciplina nell’applicazione del Patto di Stabilità
e Crescita attraverso una più rapida applicazione dei mec-
canismi punitivi e l’introduzione di incentivi al suo rispet-
to, sfruttando il budget dell’Unione Europea;
2. Sorvegliare gli squilibri macroeconomici e l’evoluzione
della competitività, attraverso l’adozione di programmi di
coordinamento già esistenti (Europe2020) e anche attra-
verso il monitoraggio di indicatori (la produttività, il costo
del lavoro ecc.) utili alla valutazione delle differenze tra
paesi che possano portare a squilibri permanenti tra le
diverse economie;
3. Il Semestre Europeo, che indica il coordinamento dei piani
di finanza pubblica dei paesi membri dell’UE, da realizzar-
si da parte dell’Ecofin nella prima parte di ogni anno, fun-
zionalmente all’approvazione degli stessi piani da parte dei
singoli stati membri. Si tratterebbe dunque di una sorta di
coordinamento e valutazione preventiva, sebbene non vin-
colante, dei piani fiscali e dei programmi di riforma dei
paesi appartenenti all’UE;
4. Un robusto progetto di gestione delle crisi per i paesi mem-
bri dell’area dell’euro, di fatto temporaneamente adottato
lo scorso 9 maggio attraverso il “Meccanismo di
Stabilizzazione Europeo”, ma che la Commissione intende
sviluppare su base permanente. Si tratterebbe di una serie
di procedure per la concessione di supporto finanziario ai
paesi in serie difficoltà, al fine di preservare la stabilità
finanziaria dell’area dell’euro.
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A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Il presente articolo costituisce l'estratto di un documento di ricerca redat-to da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio infor-mativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interessedell'analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza(IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it.
OSSERVATORIO ETF 14
ETF in cifre
Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è datodall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l'alto quella a 20 giorni men-tre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenzialea 20 giorni perfora verso l'alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.
PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Market Access Nyse Gold Bugs 165,09 2113 26,14 26,50 ▲ ▲
Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 42,7 1489110 24,24 20,72 ▲ ▲
Etfx Daxglobal Gold Mining 37,99 5485 22,55 24,97 ▲ ▲
Lyxor Etf Bear Ftse Mib 46,2 77688 12,79 12,00 ▲ ▲
Ishares Usd Tips 133,97 2517 12,09 23,57 ▲ ▲
I MIGLIORI A 1 MESE
PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Ishares Epra Us Property Yield 13,87 32702 10,52 41,39 ▲ ▲
Etfx Russell 2000 Us Small Cap 21,65 5453 6,39 40,13 ▲ ▲
Lyxor Etf Turkey 50,28 19968 2,15 35,86 ▲ ▲
Market Access Dj Turkey Titans 20 155,78 2258 1,89 35,03 ▲ ▲
Ishares Msci Turkey 27,99 9637 -0,67 33,22 = ▲
I MIGLIORI A 6 MESI
PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 12,57 2370779 -27,00 -30,28 ▼ ▼
Lyxor Etf Leveraged Dj Stoxx 50 14,6 336377 -18,84 -16,76 ▼ ▼
Lyxor Etf Msci Greece 4,4 174876 -17,06 -39,10 ▼ ▼
Powershares Ftse Rafi It 30 5,3 15808 -14,24 -18,52 ▼ ▼
Ishares Ftse Mib 11,87 123452 -13,42 -14,73 ▼ ▼
I PEGGIORI A 1 MESE
PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Lyxor Etf Msci Greece 4,4 174876 -17,06 -39,10 ▼ ▼
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 12,57 2370779 -27,00 -30,28 ▼ ▼
Powershares Ftse Rafi It 30 5,3 15808 -14,24 -18,52 ▼ ▼
Lyxor Etf Leveraged Dj Stoxx 50 14,6 336377 -18,84 -16,76 ▼ ▼
Ishares Ftse Mib 11,87 123452 -13,42 -14,73 ▼ ▼
I PEGGIORI A 6 MESI
I PIÙ SCAMBIATI /QUANTITÀ
PREZZO € VALORE PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 42,7 50867950 24,24 20,72 ▲ ▲
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 12,57 31655020 -27,00 -30,28 ▼ ▼
Ishares Dj Euro Stoxx 50 26,75 19062830 -9,75 -8,26 ▼ ▼
Lyxor Etf Euro Cash Eonia 105,76 15561180 0,01 0,10 = =
Ishares S&P 500 Index Fund 9,195 14390100 4,28 23,77 ▲ ▲
PREZZO € VAR % PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Ishares Dj Stoxx 600 Auto&Parts 35,35 285% 2,40 1,90 ▲ ▲
Ishares Dj Stoxx 600 Ig&S 41,45 232% -2,54 13,59 = ▲
Db X-Trackers iTraxx Crossover 5 Y 111,54 230% -4,09 3,24 ▼ =
Lyxor Etf Dj Stoxx 600 Retail 26,32 195% -2,84 6,95 ▼ ▲
Market Access Rici Index 23,42 186% 1,39 11,79 = ▲
I PIÙ SCAMBIATI /VALORE
I PIÙ ATTIVI /VALORE
Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 17/05/2010
PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 12,57 2370779 -27,00 -30,28 ▼ ▼
Ishares S&P 500 Index Fund 9,195 1560679 4,28 23,77 ▲ ▲
Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 42,7 1489110 24,24 20,72 ▲ ▲
Lyxor Etf Ftse Mib 20,015 638969 -13,49 -14,57 ▼ ▼
Ishares Dj Euro Stoxx 50 26,75 634783 -9,75 -8,26 ▼ ▼
EUROPA - EuroStoxx 50
Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesiEurostoxx50 2634 -4,65 -9,40 11,41Ftse Mib 19781 -8,34 -15,12 1,52Dax30 6057 7,39 4,97 28,03Ftse100 5263 0,07 -1,22 21,44Cac40 3560 -4,70 -7,28 12,03
3000
2900
2800
2700
2600
2500
2400 Gen 10 Feb 10 Mar 10 Apr 10 mag 10Dic 09
USA - S&P 500
Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesiDow Jones 10783 3,02 1,75 28,44S&P 500 1157 3,29 2,28 28,63Nasdaq 1946 5,31 5,24 40,73Russell 2000 710 11,07 15,21 45,84
1250
1200
1150
1100
1050
1000Dic 09 Gen 10 feb 10 mar 10 apr 10 mag 10
FAR EAST - Nikkei
Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesiGiappone 10463 -0,69 5,20 10,48Cina 567 -9,14 -14,75 33,78Russia 1442 -0,92 -4,33 50,48Brasile 64788 -5,75 -5,92 29,39
11200
10700
10200
9700
9200apr 10 mag 10dic 09 gen 09 feb 09 mar 10
COMMODITY - Crb
Chiusura Var. % 3mesi Var. % 6mesi Var. % 12mesiCrb 266 -5,58 -6,74 9,44Brent 72 -9,43 -11,50 24,32Oro 1228 10,29 8,36 32,58Cacao 2913 -9,09 -8,49 21,73
3000
2900
2800
2700
2600
2500
2400 Gen 10 Feb 10 Mar 10 Apr 10 mag 10Dic 09
15 OSSERVATORIO ETF
L’incertezza che sta condizionando i mercati finanziari ha
spinto gli investitori a privilegiare le asset class più difensive
come quelle che replicano le performance dei metalli pre-
ziosi. Tra gli ETF quotati sul mercato ETFplus di Borsa
Italiana, quelli che hanno messo a segno i maggiori rialzi nel-
l’ultimo mese di contrattazione sono il Market
Access Nyse Gold Bugs (+26,15%). Seguono
il Lyxor Etf Xbear Ftse Mib (+24,24%) e l’Etfx
Daxglobal Gold Mining (+22,55%). A sei mesi
i maggiori rialzi sono stati registrati dall’Ishares Epra Us
Property Yield (+41,39%). A ruota l’Etfx Russell 2000 Us
Small Cap (+40,13%) e il Lyxor Etf Turkey (+35,03%). Nelle
ultime quattro settimane sono stati penalizzati gli strumenti
che consentono di prendere posizioni rialziste a leva come il
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib (-27%) e il Lyxor Etf Leveraged
Dj Stoxx 50 (-18,84%). Debole anche il Lyxor Etf Msci Greece
(-17,06%). A sei mesi le performance peggiori sono state
messe a segno dal Lyxor Etf Msci Greece (-39,10%), dal Lyxor
Etf Leveraged Ftse Mib (-30,28%) e dal
Powershares Ftse Rafi Italy 30 (-18,52%). Tra
gli ETF più scambiati per quantità spiccano il
Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib con una media
giornaliera di 2,37 milioni di pezzi. Di
seguito l’Ishares S&P 500 Index
Fund con 1,5 milioni di pezzi
e poi il Lyxor Etf Xbear Ftse
Mib con negoziazioni per 1,48
milioni di pezzi. I maggiori controvalori
di scambio sono stati messi a segno dal Lyxor Etf Xbear Ftse
Mib con 50 ,86 milioni di euro. Al secondo posto il Lyxor Etf
Leveraged Ftse Mib con negoziazioni per 31,65 milioni di
euro e poi l’Ishares Dj Euro Stoxx 50 con scambi per 19,06
milioni di euro. I maggiori incrementi nei volumi di scambio
sono stati registrati dall’Ishares Dj Stoxx 600 Auto&Parts
(+285%). A ruota l’Ishares Dj Stoxx 600 Ig&S (+232%) e il
Db X-Trackers iTraxx Crossover 5 Years (+230%).
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tore non potrà essere ritenuto responsabile né possono assumersi responsabilità alcuna sulle conseguenze finanziarie, fiscali o di altra natura che potrebbero derivare dall’utilizzazione di tali informazioni.
Commentoagli ETF
* Fonte: Borsa Italiana, anno 2009.EuroMTS Index®, EuroMTS® and EuroMTS Indices® sono marchi di EuroMTS Limited e MTSNext non sarà responsabile per perdite o danni di qualsiasi natura (inclusi, senza limitazione, le perdite da investimento) derivanti in tutto o in parte dagli ETF sopra cita-ti o dalla fornitura a Lyxor A.M. di EuroMTS Index® e dei componenti dell'indice e dei marchi. Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Il valore dell’ETF può aumentare odiminuire nel corso del tempo e l’investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l’intero importo originariamente investito. Prima dell'adesione leggere attentamente il Prospetto Semplificato e Completo ed ilDocumento di Quotazione disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano
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“Lyxor ETF EuroMTS AAAGovernment Bond” (EMAAA IM)Come dimostrato dalle recenti tensioni su alcuni paesi dell’Area Euro,non sempre i titoli di stato sono immuni da speculazioni. Per tale ragio-ne questo ETF si espone esclusivamente ai Titoli di Stato dell’AreaEuro che godono di 3 rating “AAA” rilasciati da Standard&Poor’s,Moody’s e Fitch.
Si tratta di titoli che: 1) Minimizzano il rischio di fallimento; 2)Minimizzano il rischio di allargamento degli spread di credito; 3) Nonsono esposti a un rischio valutario; 4) Sono esposti ad un rischio ditasso.
L’indice di riferimento è rivisto mensilmente ed è diversificato su oltre100 titoli di stato di Germania, Francia, Olanda, Austria e Finlandia(ogni titolo ha un ammontare di almeno 2 Miliardi di Euro).
Costo totale (TER): 0,165% all’anno - Fondo armonizzato UCITS IIIcon patrimonio segregato per legge e non aggredibile - Liquidità da33 operatori tra cui Société Générale, Banca IMI e UniCredit.
Lyxor è il 1° Emittente di ETF in Italia per Contratti (68%),Controvalore (61%) e Patrimonio (47%)*.
ETF su TITOLI di
STATO con 3 Rating AAA