CREDITO SICILIANO S.P.A. Con sede legale e Direzione Generale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B
Codice Fiscale e Partita IVA n. 04226470823 - Iscritta al Registro delle Imprese di Catania al n.
04226470823
Iscritta all’albo delle banche al n. 5228.2.0
Società del Gruppo bancario Credito Valtellinese - Iscritto all’Albo dei Gruppi Creditizi al n. 5216.7
Soggetta all’attività di direzione e coordinamento del Credito Valtellinese S.c.
Capitale Sociale pari a Euro 124.573.241,00
PROSPETTO
RELATIVO ALL’OFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI DI
AZIONI ORDINARIE CREDITO SICILIANO S.P.A.
Il Prospetto è stato depositato presso la Consob in data 19 giugno 2015, a seguito di approvazione
comunicata da quest’ultima con nota n. 0049535/15 del 18 giugno 2015.
L’adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
Il presente Prospetto è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale di Credito
Siciliano S.p.A. e presso tutte le filiali della banca, nonché sul sito internet www.creval.it.
AVVERTENZA
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare
gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli
strumenti finanziari offerti.
In particolare, di seguito si riporta un elenco delle principali rischiosità connesse all’Emittente e
all’investimento proposto, mentre per una dettagliata indicazione dei fattori di rischio si rinvia alla
Sezione Prima, Capitolo 4 (Fattori di Rischio) del presente Prospetto.
Rischi connessi alla illiquidità delle Azioni e offerte
Le Azioni oggetto della presente Offerta presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in
strumenti finanziari non negoziati in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di
scambi, né mediante un internalizzatore sistematico. L’Emittente, inoltre, non assume alcun obbligo di
riacquistare le proprie Azioni. Gli investitori devono, pertanto, considerare che potrebbero trovarsi
nella impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non
trovare contropartita, o nella difficoltà di vendere le medesime Azioni in tempi ragionevolmente brevi
e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover
accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione.
Rischio connesso ai risultati dell’Emittente e politica di distribuzione dei dividendi Al 31 dicembre 2014 la Banca ha registrato una perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto
al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0 milioni di Euro), un decremento pari in valore
assoluto a 26,9 milioni di Euro. Al 31 dicembre 2013, infatti, l’Emittente ha conseguito un risultato
d’esercizio positivo per Euro 3 milioni, mentre al 31 dicembre 2012 una perdita per Euro 5,75 milioni.
Il risultato negativo dell’esercizio 2014 risulta influenzato dalla sensibile crescita, rispetto all’esercizio
precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie (74,5 milioni
di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%, e 41,1 milioni di Euro nel 2012).
Le citate rettifiche derivano anche dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di applicare
all’intero portafoglio crediti i criteri di valutazione utilizzati dalla BCE, in modo da creare un più congruo
presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione creditizia.
La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle
indicazioni della Banca Centrale Europea del 28 gennaio 2015, con riferimento all’esercizio finanziario
2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.
Rischi connessi alle condizioni economiche dell’Offerta e moltiplicatori di mercato
Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di
Offerta, pari a 14,00 Euro per Azione.
Indicatori 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x
P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x
P/E (3) N.s. 44,4x N.s.
(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di
riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della
società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.
(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio
netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la
valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è
scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.
(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2012 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.
Si evidenzia che la valorizzazione media1 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello
sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro
per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31
dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Offerta dal valore di libro (P/BV: 0,80x)
è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura
dell’operazione (21,1%).
Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate
ed un campione delle principali banche non quotate. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali
banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per
le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori
individuati. Si evidenzia che il perdurare della volatilità dei corsi azionari, anche a seguito
dell’incertezza sul contesto macroeconomico, non consente alle quotazioni di borsa, e ai moltiplicatori
che ne derivano, di esprimere pienamente il valore delle società quotate sulla base delle opportunità
future di crescita e della capacità di creare valore sostenibile nel medio periodo.
Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate
2014(*) 2013(*) 2012(*)
P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E
BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x
Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.
Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.
CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.
CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x
CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.
Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.
Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x
Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x
Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x
Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s
Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x
MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x
Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca
(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari
Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate
31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)
P/BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E P/BV P/TBV P/E
Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x
Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x
Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.
Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.
UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x
Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.
Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x
Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x
Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x
Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.
1 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore
massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%).
Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.
Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x
MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x
(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:
Bloomberg).
Rischi di credito
Si riporta nella tabella seguente il riepilogo dei principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca
ed un confronto con i dati del sistema bancario a livello nazionale.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indicatori di qualità del credito CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
(dati dello stato patrimoniale)
Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%
Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%
Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela
(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%
Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela
(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%
Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%
Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%
Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%
Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%
Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0.61% 1,00%
Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%
Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%
Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale
crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%
Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale
crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%
Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%
Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook
Dalla tabella che precede emerge in particolare un dato di crediti deteriorati lordi del Credito Siciliano
superiori rispetto al sistema, nonché una percentuale di copertura dei crediti non performing inferiore
al sistema.
PROSPETTO INFORMATIVO 6
INDICE
DEFINIZIONI 12
GLOSSARIO 15
NOTA DI SINTESI 22
SEZIONE PRIMA 33
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE SULL’EMITTENTE 33
1. PERSONE RESPONSABILI 34
1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO INFORMATIVO ............................................................................ 34 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ........................................................................................... 34
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 35
2.1 REVISORI LEGALI DELL’EMITTENTE ............................................................................................. 35 2.2 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI E REVOCHE DELL’INCARICO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE ................ 35
3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 36
3.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ..... 36 Principali dati del Rendiconto finanziario ........................................................................................41
3.2 INDICATORI DI RISCHIO .............................................................................................................. 41
4. FATTORI DI RISCHIO 51
4.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE .............................................................................. 51 4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente ........................................................................51 4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale ...................................................................52 4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito ...............................................55 4.1.4 Rischio di mercato..............................................................................................................60 4.1.5 Rischio di liquidità ..............................................................................................................61 4.1.6 Rischio di tasso ..................................................................................................................62 4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano ............................63 4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e
passività finanziarie valutate al fair value ..........................................................................64 4.1.9 Rischio operativo ...............................................................................................................66 4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite .....................................................66 4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere ..........................................................67 4.1.12 Rischi connessi al risk management ..................................................................................68 4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione di dividendi ...................................................................68
4.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AL SETTORE IN CUI L’EMITTENTE OPERA ............................................ 69 4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario .................................69 4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e
finanziario ...........................................................................................................................69 4.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema ................................70 4.2.4 Rischio connesso con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte
dello Stato Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato” ........................71 4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi di impresa ...................................71
4.3 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA DELLE AZIONI OGGETTO
DELL’OFFERTA......................................................................................................................... 72 4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario .........................................................................72 4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti ..........................................................73 4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di
Opzione ..............................................................................................................................73 4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale ..............................................73 4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di
autorizzazioni delle autorità competenti .............................................................................74
PROSPETTO INFORMATIVO 7
4.3.6 Rischi connessi a potenziali conflitti di interesse ...............................................................74 4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente ...........................................75 4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta ..................75
5. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 77
5.1 STORIA ED EVOLUZIONE DEL CREDITO SICILIANO ......................................................................... 77 5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ........................................................77 5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente .................................................................77 5.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente .......................................................................77 5.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera,
paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale ..............78 5.1.5 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente ..................................................78
5.2 INVESTIMENTI .......................................................................................................................... 80 5.2.1 Investimenti effettuati .........................................................................................................80 5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione ................................................................................80 5.2.3 Investimenti futuri ...............................................................................................................80
6. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 81
6.1 PRINCIPALI ATTIVITÀ ................................................................................................................. 81 6.1.1 Descrizione dell’attività della Banca ..................................................................................81 6.1.2 Nuovi prodotti e servizi .......................................................................................................92 6.1.3 Normativa di riferimento .....................................................................................................93 6.1.4 Gestione dei rischi............................................................................................................100
6.2 PRINCIPALI MERCATI ............................................................................................................... 109 6.3 FATTORI ECCEZIONALI ............................................................................................................ 110 6.4 EVENTUALE DIPENDENZA DELL’EMITTENTE DA DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE E DA CONTRATTI
DI LICENZA............................................................................................................................. 111 6.5 POSIZIONE CONCORRENZIALE DEL CREDITO SICILIANO ............................................................... 111
7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 112
7.1 DESCRIZIONE DEL GRUPPO DI CUI FA PARTE L’EMITTENTE ........................................................... 112 7.2 SOCIETÀ CONTROLLATE DALL’EMITTENTE ................................................................................. 113
8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 114
8.1 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI ................................................................................................... 114 8.2 PROBLEMATICHE AMBIENTALI CHE POSSONO INFLUIRE SULL’UTILIZZO DELLE IMMOBILIZZAZIONI
MATERIALI ............................................................................................................................. 117
9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA 118
9.1 SITUAZIONE FINANZIARIA ......................................................................................................... 118 9.2 GESTIONE OPERATIVA ............................................................................................................ 124
9.2.1 Informazioni riguardanti fattori importanti, compresi eventi insoliti o rari o nuovi sviluppi, che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente. .................................................................................................124
9.2.2 Analisi andamento economico per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012 ..............................................................................................................................124
9.2.3 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull'attività dell'emittente ....................................................................................................................128
10. RISORSE FINANZIARIE 129
10.1 RISORSE FINANZIARIE ............................................................................................................. 129 10.2 FONTI FINANZIARIE E FLUSSI DI CASSA ...................................................................................... 135 10.3 FABBISOGNO FINANZIARIO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO ....................................................... 137 10.4 EVENTUALI LIMITAZIONI ALL’USO DELLE RISORSE FINANZIARIE CHE HANNO AVUTO O POTREBBERO
AVERE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULL’ATTIVITÀ
DELL’EMITTENTE .................................................................................................................... 139 10.5 FONTI PREVISTE DEI FINANZIAMENTI NECESSARI A FRONTEGGIARE GLI INVESTIMENTI ..................... 139
PROSPETTO INFORMATIVO 8
11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE 140
12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 141
12.1 TENDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE .................................................................................................. 141 12.2 TENDENZE, INCERTEZZE, RICHIESTE, IMPEGNI O FATTI NOTI CHE POTREBBERO RAGIONEVOLMENTE
AVERE RIPERCUSSIONI SIGNIFICATIVE SULLE PROSPETTIVE DELL’EMITTENTE ALMENO PER
L’ESERCIZIO IN CORSO ............................................................................................................ 141
13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI 142
13.1 PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ............................................................................................... 142 13.2 RELAZIONE DEI REVISORI ........................................................................................................ 142 13.3 PRINCIPI CONTABILI UTILIZZATI PER LA REDAZIONE DEI DATI PREVISIONALI..................................... 142 13.4 DATI PREVISIONALI CONTENUTI IN ALTRI PROSPETTI ................................................................... 142
14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA 143
14.1 INFORMAZIONI CIRCA GLI ORGANI AMMINISTRATIVI, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ............................ 143 14.1.1 Consiglio di Amministrazione ...........................................................................................143 14.1.2 Collegio Sindacale ...........................................................................................................147 14.1.3 Direzione Generale ..........................................................................................................150
14.2 CONFLITTI DI INTERESSI DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEI COMPONENTI DEL
COLLEGIO SINDACALE E DEI COMPONENTI DELLA DIREZIONE GENERALE ...................................... 151 14.2.1 Potenziali conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, del
Collegio Sindacale o dei componenti della Direzione Generale ......................................151 14.2.2 Accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri a seguito dei
quali sono stati scelti membri degli organi di amministrazione, di direzione o di controllo o alti dirigenti .....................................................................................................152
14.2.3 Eventuali restrizioni concordate dai membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e dai dirigenti per quanto riguarda la cessione dei titoli dell’Emittente ...................................................................................................................152
15. REMUNERAZIONI E BENEFICI 153
15.1 REMUNERAZIONI E BENEFICI CORRISPOSTI AI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEL
COLLEGIO SINDACALE E DELLA DIREZIONE GENERALE ............................................................... 153 15.1.1 Compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione ..........................................153 15.1.2 Compensi dei componenti del Collegio Sindacale ...........................................................153 15.1.3 Compensi dei componenti della Direzione Generale .......................................................154
15.2 AMMONTARE DEGLI IMPORTI ACCANTONATI O ACCUMULATI DALL’EMITTENTE O DA SUE SOCIETÀ
CONTROLLATE PER LA CORRESPONSIONE DI PENSIONI, INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO O BENEFICI
ANALOGHI ............................................................................................................................. 154
16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 155
16.1 DURATA DELLA CARICA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEI MEMBRI DEL
COLLEGIO SINDACALE ............................................................................................................ 155 16.2 CONTRATTI DI LAVORO STIPULATI, CON L’EMITTENTE DAI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE, DAI MEMBRI DELLA DIREZIONE GENERALE O DEL COLLEGIO SINDACALE CHE
PREVEDONO INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO ............................................................................... 155 16.3 INFORMAZIONI SUI COMITATI INTERNI ....................................................................................... 155 16.4 INFORMAZIONI SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI .................................................................. 155 16.5 OSSERVANZA DELLE NORME IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO VIGENTI IN ITALIA ...................... 158
17. DIPENDENTI 159
17.1 DIPENDENTI .......................................................................................................................... 159 17.2 PARTECIPAZIONI AZIONARIE E STOCK-OPTION ............................................................................ 159 17.3 EVENTUALI ACCORDI DI PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI AL CAPITALE DELL’EMITTENTE ................ 159
18. PRINCIPALI AZIONISTI 160
18.1 PRINCIPALI AZIONISTI.............................................................................................................. 160 18.2 DIRITTI DI VOTO DIVERSI IN CAPO AI PRINCIPALI AZIONISTI............................................................ 160 18.3 INDICAZIONE DELL’EVENTUALE SOGGETTO CONTROLLANTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 93 DEL TUIF... 160 18.4 ACCORDI DA CUI PUÒ SCATURIRE UNA VARIAZIONE DELL’ASSETTO DI CONTROLLO DELL’EMITTENTE . 160
PROSPETTO INFORMATIVO 9
19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 161
19.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...................................................................................... 161 19.2 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE NEGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 31 DICEMBRE
2013 E 31 DICEMBRE 2012 ..................................................................................................... 162
20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA
SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 166
20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ... 166 20.1.1 Stato Patrimoniale ............................................................................................................166 20.1.2 Conto Economico .............................................................................................................168 20.1.3 Prospetto indicante le variazioni del patrimonio netto .....................................................169 20.1.4 Rendiconto finanziario .....................................................................................................171 20.1.5 Prospetto analitico della redditività complessiva .............................................................172 20.1.6 Principi contabili e note esplicative ..................................................................................173
20.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE PRO-FORMA ................................................................................... 215 20.3 BILANCI CONSOLIDATI RELATIVI AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2014, 2013 E 2012 ............ 215 20.4 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI ............... 215
20.4.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione ........................................................................215
20.4.2 Altre informazioni contenute nel presente Prospetto che hanno formato oggetto di controllo da parte della Società di Revisione ...............................................................222
20.4.3 Fonte dei dati non sottoposti a revisione .........................................................................222 20.5 DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE ........................................................................ 222 20.6 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI .................................................................................. 222 20.7 POLITICA DEI DIVIDENDI .......................................................................................................... 222 20.8 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI ..................................................................................... 223 20.9 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA O COMMERCIALE DELL’EMITTENTE
SUCCESSIVAMENTE AL 31 DICEMBRE 2014 ............................................................................... 225
21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 226
21.1 CAPITALE SOCIALE ................................................................................................................. 226 21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato .............................................................................226 21.1.2 Azioni non rappresentative del capitale sociale ...............................................................226 21.1.3 Azioni proprie ...................................................................................................................226 21.1.4 Obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle
condizioni e delle modalità di conversione, di scambio e di sottoscrizione .....................226 21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non
emesso o di un impegno all’aumento del capitale ...........................................................226 21.1.6 Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del Gruppo offerto in
opzione .............................................................................................................................226 21.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi ...................................................227
21.2 ATTO COSTITUIVO E STATUTO ................................................................................................. 227 21.3 DESCRIZIONE DELL’OGGETTO SOCIALE E DEGLI SCOPI DELL’EMITTENTE ....................................... 227 21.4 SINTESI DELLE DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE RIGUARDANTI I COMPONENTI
DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ................................................ 227 21.5 DIRITTI, PRIVILEGI E RESTRIZIONI CONNESSI A CIASCUNA CLASSE DI AZIONI ................................... 229 21.6 MODALITÀ DI MODIFICA DEI DIRITTI DEI POSSESSORI DELLE AZIONI ............................................... 230 21.7 CONDIZIONI CHE DISCIPLINANO LE MODALITÀ DI CONVOCAZIONE DELLE ASSEMBLEE GENERALI
ANNUALI E DELLE ASSEMBLEE GENERALI STRAORDINARIE DEGLI AZIONISTI, IVI COMPRESE LE
CONDIZIONI DI AMMISSIONE ..................................................................................................... 230 21.8 EVENTUALI DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE CHE POTREBBERO AVERE L’EFFETTO
DI RITARDARE, RINVIARE O IMPEDIRE UNA MODIFICA DELL’ASSETTO DI CONTROLLO
DELL’EMITTENTE .................................................................................................................... 230 21.9 EVENTUALI DISPOSIZIONI DELLO STATUTO DELL’EMITTENTE CHE DISCIPLINANO LA SOGLIA DI
POSSESSO AL DI SOPRA DELLA QUALE VIGE L’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE AL PUBBLICO DELLA
QUOTA DI AZIONI POSSEDUTA .................................................................................................. 230 21.10 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI PREVISTE DALL’ATTO COSTITUTIVO E DALLO STATUTO PER LA
MODIFICA DEL CAPITALE, NEL CASO CHE TALI CONDIZIONI SIANO PIÙ RESTRITTIVE DELLE
CONDIZIONI PREVISTE PER LEGGE ............................................................................................ 230
PROSPETTO INFORMATIVO 10
22. CONTRATTI IMPORTANTI 231
23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 232
23.1 RELAZIONI DI ESPERTI ............................................................................................................ 232 23.2 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI ...................................................................................... 232
24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO 233
25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI 234
SEZIONE SECONDA 235
NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI 235
1. PERSONE RESPONSABILI 236
1.1 RESPONSABILI DEL PROSPETTO .............................................................................................. 236 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ......................................................................................... 236
2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA 237
3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI 238
3.1 DICHIARAZIONE RELATIVA AL CAPITALE CIRCOLANTE .................................................................. 238 3.2 FONDI PROPRI ED INDEBITAMENTO ........................................................................................... 238 3.3 INTERESSI DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALL’OFFERTA ............................. 239 3.4 MOTIVAZIONI DELL’OFFERTA E IMPIEGO DEI PROVENTI ................................................................ 239
4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE ED
AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE 241
4.1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI .................................................................................................... 241 4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE LE AZIONI SONO STATE EMESSE ............................................ 241 4.3 CARATTERISTICHE DELLE AZIONI ............................................................................................. 241 4.4 VALUTA DELLE AZIONI ............................................................................................................ 241 4.5 DESCRIZIONE DEI DIRITTI CONNESSI ALLE AZIONI ....................................................................... 241 4.6 DELIBERE IN VIRTÙ DELLE QUALI LE AZIONI SARANNO EMESSE ..................................................... 242 4.7 DATA DI EMISSIONE E DI MESSA A DISPOSIZIONE DELLE AZIONI .................................................... 243 4.8 ESISTENZA DI RESTRIZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DELLE AZIONI ......................................... 243 4.9 APPLICABILITÀ DELLE NORME IN MATERIA DI OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO E/O DI OFFERTA DI
ACQUISTO RESIDUALE ............................................................................................................. 243 4.10 OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO EFFETTUATE DA TERZI NEL CORSO DELL’ULTIMO ESERCIZIO E
DELL’ESERCIZIO IN CORSO ....................................................................................................... 243 4.11 REGIME FISCALE APPLICABILE ALLE AZIONI ............................................................................... 243
5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA 259
5.1 CONDIZIONI, STATISTICHE RELATIVE ALL’OFFERTA, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI
SOTTOSCRIZIONE DELL’OFFERTA ............................................................................................. 259 5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata ....................................................................259 5.1.2 Ammontare totale dell’Offerta ..........................................................................................259 5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di sottoscrizione .............................................259 5.1.4 Informazioni circa la sospensione e/o la revoca dell’Offerta ............................................261 5.1.5 Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di
rimborso dell’ammontare eccedente versato dai sottoscrittori.........................................261 5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione .....................................................261 5.1.7 Ritiro della sottoscrizione .................................................................................................261 5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni ......................................261 5.1.9 Pubblicazione dei risultati dell’Offerta ..............................................................................262 5.1.10 Procedura per l’esercizio di un eventuale diritto di prelazione, per la
negoziabilità dei diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati .............................................................................................262
5.2 ASSEGNAZIONE ..................................................................................................................... 262 5.2.1 Destinatari e mercati dell’Offerta ......................................................................................262 5.2.2 Intenzioni di sottoscrizione delle Azioni ...........................................................................263
PROSPETTO INFORMATIVO 11
5.2.3 Informazioni da comunicare prima dell’assegnazione e criteri di riparto .........................263 5.2.4 Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’importo assegnato ........................264 5.2.5 Sovrallocazione e “greenshoe” ........................................................................................264
5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO ......................................................................................................... 264 5.3.1 Prezzo di Offerta ..............................................................................................................264 5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo di Offerta ....................................................269 5.3.3 Limitazione del diritto di opzione degli azionisti ...............................................................269 5.3.4 Differenza tra il prezzo dell’offerta al pubblico e l’effettivo costo in denaro per i
membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e gli alti dirigenti o persone affiliate ...............................................................................................269
5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE ........................................................................................ 269 5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori ....................269 5.4.2 Denominazione ed indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e
degli agenti depositari in ogni paese................................................................................269 5.4.3 Impegni di sottoscrizione e di garanzia ............................................................................269 5.4.4 Data in cui è stato o sarà concluso l’accordo di sottoscrizione ........................................269
6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE 270
6.1 DOMANDA DI AMMISSIONE A QUOTAZIONE ................................................................................. 270 6.2 ALTRI MERCATI REGOLAMENTATI .............................................................................................. 270 6.3 COLLOCAMENTO PRIVATO CONTESTUALE DELL’OFFERTA ............................................................ 270 6.4 IMPEGNI DEGLI INTERMEDIARI NELLE OPERAZIONI SUL MERCATO SECONDARIO .............................. 270 6.5 STABILIZZAZIONE ................................................................................................................... 270
7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 271
7.1 AZIONISTI VENDITORI .............................................................................................................. 271 7.2 NUMERO E CLASSE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI DA CIASCUNO DEI POSSESSORI DEGLI
STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA ............................................................. 271 7.3 ACCORDI DI LOCK-UP .............................................................................................................. 271
8. SPESE LEGATE ALL’EMISSIONE O ALL’OFFERTA 272
8.1 PROVENTI NETTI TOTALI E STIMA DELLE SPESE TOTALI LEGATE ALL’OFFERTA ................................ 272
9. DILUIZIONE 273
9.1 DILUIZIONE IMMEDIATA DERIVANTE DALL’OFFERTA ..................................................................... 273
10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 274
10.1 CONSULENTI LEGATI ALL’EMISSIONE ......................................................................................... 274 10.2 ALTRE INFORMAZIONI SOTTOPOSTE A REVISIONE ....................................................................... 274 10.3 PARERI O RELAZIONI REDATTE DAGLI ESPERTI ........................................................................... 274 10.4 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI ...................................................................................... 274 10.5 RATING ................................................................................................................................. 274
PROSPETTO INFORMATIVO 12
DEFINIZIONI
Si riporta di seguito un elenco delle definizioni e dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali
definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato.
Altri Paesi
Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia o qualsiasi altro
Paese nel quale l’Offerta non è consentita in assenza di autorizzazioni da
parte delle competenti autorità.
Aumento di Capitale
Indica l’aumento del capitale sociale a pagamento per un importo
complessivo massimo di Euro 49.687.260,00, da realizzarsi mediante
emissione di n. 3.549.090 azioni ordinarie Credito Siciliano del valore
nominale di Euro 13,00 ciascuna, da offrire, al prezzo di Euro 14,00 per
azione, in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del
Codice Civile, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 18 maggio
2015, a valere sulla delega allo stesso conferita, ai sensi dell’articolo
2443 del Codice Civile, dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile
2015.
Autorità di Vigilanza
Indica la Banca d’Italia, la Consob, l’IVASS e/o ogni altra autorità e/o
amministrazione indipendente a livello nazionale o comunitario,
individualmente o congiuntamente considerate.
Azioni CS o Azioni
Indica le n. 3.549.090 azioni ordinarie di nuova emissione della Banca,
aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione
alla data del presente Prospetto, offerte in opzione agli azionisti del
Credito Siciliano.
Banca Centrale Europea o
BCE
La banca centrale responsabile della moneta unica europea, ossia l’Euro,
il cui compito principale consiste nel preservare il potere di acquisto,
mantenendo così la stabilità dei prezzi nell’Area Euro.
Banca d’Italia La banca centrale della Repubblica Italiana.
Bilancio 2012 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo
all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2012.
Bilancio 2013 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo
all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2013.
Bilancio 2014 Indica il fascicolo del bilancio civilistico del Credito Siciliano relativo
all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2014.
Circolare n. 229 o
Istruzioni di Vigilanza
Le “Istruzioni di Vigilanza per le Banche” contenute nella Circolare n. 229
del 21 aprile 1999 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed
integrata.
Circolare n. 262
“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” contenuti nella
Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, come successivamente
modificata ed integrata.
Circolare n. 263 o Nuove
Disposizioni di Vigilanza
Le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” contenute
nella Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d’Italia, come
successivamente modificata ed integrata.
Circolare n. 272 La “Matrice dei conti” contenuta nella Circolare n. 272 del 30 luglio 2008
PROSPETTO INFORMATIVO 13
di Banca d’Italia, come successivamente modificata e integrata.
Circolare n. 285 o
Disposizioni di Vigilanza
La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 della Banca d’Italia, come
successivamente modificata ed integrata, recante “Disposizioni di
Vigilanza per le Banche” che, tra le altre cose, (i) riordina le vigenti
disposizioni di vigilanza per le banche nelle aree rimesse alla potestà
regolamentare secondaria della Banca d’Italia, raccogliendo in un solo
fascicolo le disposizioni contenute in una molteplicità di sedi, fra cui, in
particolare, la Circolare n. 263, la Circolare n. 229 ed altre disposizioni
rilevanti non incorporate in dette circolari, (ii) recepisce la CRD IV e (iii)
attua alcune disposizioni del CRR rimesse alle discrezionalità nazionali.
Codice Civile Il Regio Decreto 16 marzo 1942, numero 262, come successivamente
modificato e integrato.
Consob Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede in Roma, Via
G.B. Martini, n. 3.
Credito Siciliano o Banca o
Emittente
Credito Siciliano Società per Azioni, con sede in Acireale (CT), Via
Sclafani, n. 40/B.
Credito Valtellinese o
Creval o Capogruppo
Credito Valtellinese Società cooperativa, con sede legale in Sondrio,
Piazza Quadrivio, n. 8.
Data del Prospetto La data di pubblicazione del presente Prospetto.
Delega
La delega che l’assemblea straordinaria dei soci della Banca, in data 8
aprile 2015, ha attribuito al Consiglio di Amministrazione, ai sensi
dell’articolo 2443 del Codice Civile, esercitabile entro il termine massimo
di 2 anni dalla data della deliberazione, e concernente la facoltà di
aumentare il capitale sociale a pagamento, in una o più volte e in via
scindibile, per un importo complessivo, comprensivo dell’eventuale
sovrapprezzo, di massimi Euro 50.000.000, mediante emissione di azioni
ordinarie della Banca da offrire in opzione agli azionisti ai sensi
dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile.
Direttiva 2003/71/CE o
Direttiva Prospetto
Indica la Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta
pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, come
modificata dalla Direttiva 2010/73/UE del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 24 novembre 2010.
Diritti di Opzione
Il diritto derivante dalle azioni ordinarie Credito Siciliano in circolazione
prima dell’avvio del Periodo di Opzione di sottoscrivere Azioni secondo il
rapporto di opzione pari a 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni già
possedute.
Diritti di Prelazione
Il diritto alla sottoscrizione delle Azioni rimaste inoptate attribuito, ai sensi
dell’articolo 2441, comma 3, del Codice Civile, ai soci dell’Emittente che
abbiano integralmente esercitato i Diritti di Opzione a loro assegnati.
Gruppo Credito
Valtellinese, Gruppo
Creval o Gruppo
Indica il gruppo bancario iscritto nell’apposito elenco tenuto dalla Banca
d’Italia con il codice n. 5216.7 e composto dall’Emittente, unitamente alle
società rientranti nel perimetro di consolidamento di cui al Paragrafo 6.1
della Sezione Prima, Capitolo 6, del Prospetto.
IAS/IFRS o Principi
Contabili Internazionali
Tutti gli International Financial Reporting Standards, tutti gli International
Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell’International
Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente
denominato Standing Interpretations Committee (SIC), nonché i
PROSPETTO INFORMATIVO 14
provvedimenti emanati in attuazione dell’articolo 9 D. Lgs. 38/05.
Intermediari Aderenti Gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di
Monte Titoli.
Monte Titoli Monte Titoli S.p.A., società del gruppo London Stock Exchange, con sede
in Milano, Piazza degli Affari, n. 6.
Offerta in Opzione o
Offerta
Indica l’offerta in opzione agli aventi diritto delle Azioni rinvenienti
dall’Aumento di Capitale oggetto del presente Prospetto.
Periodo di Opzione Il periodo di tempo compreso tra il 23 giugno 2015 ed il 10 luglio 2015
(estremi inclusi).
Prezzo di Offerta
Indica il prezzo di sottoscrizione di ciascuna Azione nell’ambito
dell’Offerta, pari a Euro 14,00, di cui Euro 13,00 per capitale sociale e
Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo.
Prospetto o Prospetto
Informativo
Il presente prospetto di offerta, redatto ai sensi del Regolamento
809/2004.
Regolamento 809/2004
Il regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004,
recante modalità di esecuzione della direttiva 2003/71/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio, come successivamente modificato ed integrato.
Società di Revisione KPMG S.p.A., con sede in Milano, via Vittor Pisani, n. 25.
Statuto Lo statuto sociale di Credito Siciliano S.p.A., in vigore alla Data del
Prospetto.
Testo Unico Bancario o
TUB
Il D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia
bancaria e creditizia) e successive modifiche e integrazioni.
Testo Unico della Finanza
o TUIF
Il D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia
di intermediazione finanziaria) e successive modificazioni e integrazioni.
PROSPETTO INFORMATIVO 15
GLOSSARIO
Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali termini, salvo
diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato.
Asset Quality Review o
AQR
Indica la seconda fase dell’Attività di Verifica della BCE, che ha come
scopo principale quello di verificare la qualità degli attivi delle banche
selezionate dalla stessa BCE.
Asset under management Valore di mercato ad un determinato momento dei fondi in gestione da
parte di un istituto finanziario.
ATM
Acronimo di Automated Teller Machine. Apparecchiatura automatica per
l’effettuazione di operazioni, tra cui prelievo di contante, versamento di
contante o assegni, richiesta di informazioni sul conto, bonifici,
pagamento di utenze, ricariche telefoniche. Il terminale si attiva
introducendo una carta di credito o di debito e digitando l’apposito codice
di identificazione.
Attività Ponderate per il
Rischio o RWA
Gli attivi bancari (dentro e fuori bilancio) vengono ponderati attraverso
fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale di default in
modo da calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale
(l’ammontare minimo di capitale richiesto alle banche e alle altre istituzioni
a cui si rivolgono gli accordi internazionali).
Bail-in
Misure adottate delle competenti autorità che possono prevedere la
conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle
passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori.
Bail-out Sistema di risoluzione della crisi bancaria basato sul ricorso ad apporti
esterni forniti dallo Stato.
Bancassicurazione
Termine utilizzato per riferirsi all’insieme di rapporti che intercorre tra
banche e imprese di assicurazione sia dal punto di vista degli assetti
societari che relativamente alla creazione di sistemi distributivi integrati.
Con riguardo a quest’ultimo aspetto, assume rilevanza la vendita di
prodotti assicurativi attraverso sportelli bancari.
Basilea II
Accordo internazionale del gennaio 2001 sui requisiti patrimoniali delle
banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle
Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del
1974. Tale accordo prevede, tra l’altro, che le banche dei Paesi aderenti
accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti.
Basilea III
Accordo internazionale del dicembre 2010 contenente nuove regole a
garanzia della stabilità del sistema bancario. Tale accordo modifica e
integra sia la versione del 1988 (Basilea I) sia la versione Basilea II
entrata in vigore nel 2008. Le nuove regole introdotte con Basilea III
definiscono nuovi standard internazionali per l’adeguatezza patrimoniale
delle banche e nuovi vincoli di liquidità.
BRRD
Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio,
rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente
l’istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli
enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and
Resolution Directive).
PROSPETTO INFORMATIVO 16
Capital conservation
buffer
Riserva di conservazione del capitale costituita da Capitale Primario di
Classe 1 ai sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta
negli art. 128 e 129 della CRD IV, con l’obiettivo di dotare le banche di un
buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione
del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare
interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% delle
Attività di rischio ponderate (RWA), calcolate conformemente all’art. 92,
paragrafo 3, del CRR.
Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1)
Il capitale aggiuntivo di classe 1 di un ente è costituito dagli Elementi
Aggiuntivi di Classe 1 dopo la detrazione degli elementi di cui all’articolo
56 del CRR e dopo l’applicazione dell’articolo 79 del CRR (che dispone le
condizioni per la deroga temporanea alla deduzione dai fondi propri).
Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital)
Ai sensi dell’articolo 25 del CRR, si considera capitale di classe 1 la
somma del Capitale Primario di Classe 1 e del Capitale Aggiuntivo di
Classe 1 dell’ente.
Capitale di Classe 2 (o Tier 2)
Il capitale di classe 2 di un ente è costituito dagli elementi di classe 2
dell’ente dopo le detrazioni di cui all’articolo 66 del CRR e dopo
l’applicazione dell’articolo 79 del CRR (che dispone le condizioni per la
deroga temporanea alla deduzione dai fondi propri).
Capitale Primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 capital – CET1)
In conformità all’articolo 26 del CRR, gli elementi del capitale primario di
classe 1 degli enti sono i seguenti:
(a) strumenti di capitale, purché siano soddisfatte le condizioni di cui
all’articolo 28 del CRR (ad es. che siano emessi direttamente
dall’emittente, che siano interamente versati, che il loro acquisto
non sia stato finanziato dall’emittente, che siano classificati come
patrimonio netto ai sensi della disciplina contabile applicabile, che
siano perpetui) o, ove applicabile, all’articolo 29;
(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera
a);
(c) utili non distribuiti;
(d) altre componenti di conto economico complessivo accumulate;
(e) altre riserve;
(f) fondi per rischi bancari generali.
Gli elementi di cui alle lettere da (c) ad (f) sono riconosciuti come capitale
primario di classe 1 soltanto se possono essere utilizzati senza restrizioni
e senza indugi dall’ente per la copertura dei rischi o delle perdite nel
momento in cui tali rischi o perdite si verificano.
In linea generale, come precisato dall’articolo 50 del CRR, il Capitale
Primario di Classe 1 di un ente è costituito dagli elementi del Capitale
Primario di Classe 1 dopo l’applicazione delle rettifiche prescritte dagli
articoli da 32 a 35 del CRR, le detrazioni a norma dell’articolo 36 (ad es. le
perdite relative all’esercizio in corso, i beni immateriali e le attività fiscali
differite che si basano sulla redditività futura) e le esenzioni e le
alternative di cui agli articoli 48, 49 e 79 del CRR.
Collective investment scheme
Organismi di investimento collettivo, rappresentati tipicamente da fondi
comuni di investimento e Sicav.
Comitato di Basilea Indica il comitato per la vigilanza bancaria (Basel Committee on Banking
Supervision) fondato nel 1974 dai governatori delle banche centrali del
PROSPETTO INFORMATIVO 17
Gruppo dei Dieci (G10) all’interno della Bank for International Settlements
(BIS), il cui scopo principale è quello di favorire la comprensione dei
principali temi relativi all’attività di supervisione e di migliorare la
supervisione bancaria in tutto il mondo.
Comprehensive assessment
La valutazione approfondita della solidità delle banche europee promossa
dalla BCE, avviata a novembre 2013 e conclusasi a ottobre 2014,
condotta dalla stessa BCE in collaborazione con le Autorità nazionali
competenti degli Stati membri partecipanti al Meccanismo di Vigilanza
Unico. Tale valutazione si è articolata in: (i) un’analisi dei rischi a fini di
vigilanza (revisione della posizione di liquidità, del livello di leverage e del
funding); (ii) un esame della qualità degli attivi intesa a migliorare la
trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso un’analisi della qualità
dell’attivo delle banche (c.d. asset quality review o AQR); e (iii) una prova
di stress per verificare la tenuta dei bilanci bancari in scenari avversi (c.d.
stress test).
Core deposits Attività immateriale legata alle relazioni con la clientela. Il valore di tale
intangibile è inerente ai benefici futuri di cui l’acquirente delle masse
raccolte potrà beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di
raccolta che presenta costi inferiori a quelli di mercato.
Corporate Banking Indica il servizio bancario orientato alle imprese.
Cost/income ratio Rapporto tra costi operativi e proventi operativi netti.
Countercyclical capital
buffer
Riserva di capitale anticiclica costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai
sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli art. 128 e
130 della CRD IV, pari alle Attività di rischio ponderate (RWA) calcolate
conformemente all’art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicate per il
coefficiente anticiclico specifico della Banca, calcolato da Banca d’Italia
secondo i criteri previsti dalla Circolare n. 285 in una misura compresa tra
lo 0% e il 2,5 %.
Covered warrant Strumento finanziario derivato emesso da un intermediario finanziario che
conferisce all’acquirente il diritto di acquistare (covered warrant call) o
vendere (covered warrant put)’ un’attività sottostante a un prezzo
prestabilito (prezzo di esercizio o strike price) a (o entro) una prefissata
scadenza.
CRD IV Indica la Direttiva 2013/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del
26 giugno 2013 sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza
prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che
modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e
2006/49/CE.
Credit File Review Analisi campionaria delle posizioni di credito delle banche, condotta dalla
BCE nell’ambito del comprehensive assessment.
Crediti non perfoming Le attività finanziarie “deteriorate” per cassa e “fuori bilancio”, così come
definite dalle disposizioni di vigilanza applicabili ratione temporis. In
particolare, ai sensi delle disposizioni della matrice dei conti di cui alla
Circolare n. 272 in essere per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014,
2013 e 2012, i crediti non performing erano suddivisi in (i) sofferenze; (ii)
incagli; (iii) esposizioni ristrutturate; e (iv) esposizioni scadute. A partire
dal trimestre chiuso al 31 marzo 2015, in seguito all’entrata in vigore del
7° aggiornamento alla matrice dei conti di cui alla Circolare n. 272, i crediti
non performing sono quelli che ricadono nella categoria dei “Non
PROSPETTO INFORMATIVO 18
performing exposures” come definita nel Regolamento di esecuzione (UE)
n. 680/2014 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni
(Implementing Technical Standards) e sono suddivisi in (i) sofferenze; (ii)
inadempienze probabili; e (iii) esposizioni scadute e/o sconfinanti
deteriorate.
Cross selling Attività finalizzata alla fidelizzazione della clientela tramite la vendita di più
prodotti allo stesso cliente.
CRR Indica il Regolamento (UE) n.575/2013 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti
creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n.
648/2012.
Coverage Ratio dei Crediti
Deteriorati
Il coverage ratio dei crediti deteriorati indica il rapporto tra le rettifiche di
valore e l’esposizione lorda degli impieghi deteriorati.
Duration Indicatore del rischio di tasso di interesse a cui è sottoposto un titolo o un
portafoglio obbligazionario. La durata finanziaria di Macaulay – quella a cui
si fa più comunemente riferimento – è calcolata come media ponderata
delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo
obbligazionario. La durata finanziaria modificata misura la semielasticità
del prezzo di un titolo rispetto al rendimento (rapporto tra variazione
percentuale del prezzo e variazione assoluta del rendimento).
Duration gap Indicatore utilizzato per valutare l’esposizione al rischio di tasso di
interesse che misura il differenziale fra la durata finanziaria dell’attivo e
quella del passivo.
EBA L’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority) istituita con il
Regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio
del 24 novembre 2010, come successivamente integrato e modificato.
Elementi Aggiuntivi di Classe 1
Gli elementi aggiuntivi di classe 1 sono costituiti da (a) strumenti di
capitale (che non siano considerati elementi di Capitale Primario di Classe
1 e 2), quando sono rispettate le condizioni di cui all’articolo 52, paragrafo
1 del CRR (ad es. emessi ed interamente versati, il cui acquisto non è
stato finanziato dall’ente, di categoria inferiore agli Strumenti di Classe 2
in caso di insolvenza dell’ente) e (b) sovrapprezzi di emissione relativi agli
strumenti di cui alla lettera (a).
Elementi di Classe 2 Gli elementi di classe 2 sono costituiti da:
(a) strumenti di capitale e prestiti subordinati, quando sono rispettate
le condizioni di cui all’articolo 63 del CRR (ovverosia gli Strumenti
di Classe 2);
(b) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui alla lettera
(a) che precede;
(c) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate
per il rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 2 del
CRR, le rettifiche di valore su crediti generiche, al lordo degli
effetti fiscali, fino all’1,25% degli importi delle esposizioni
ponderate per il rischio calcolate conformemente alla Parte tre,
Titolo II, Capo 2 del CRR;
(d) per gli enti che calcolano gli importi delle esposizioni ponderate
per il rischio conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del
CRR, gli importi positivi, al lordo degli effetti fiscali, risultanti dal
PROSPETTO INFORMATIVO 19
calcolo di cui agli articoli 158 e 159 del CRR fino allo 0,6% degli
importi delle esposizioni ponderate per il rischio calcolati
conformemente alla Parte tre, Titolo II, Capo 3 del CRR.
Factoring Contratto di cessione di crediti commerciali attivato da società
specializzate, a fini di gestione e d’incasso, al quale, di norma, può
associarsi un finanziamento a favore del cedente.
Fondi propri o Capitale Totale o Total Capital ratio
I fondi propri di un ente consistono nella somma del suo Capitale di
Classe 1 e di Classe 2.
Forbearance o Forborne Esposizioni creditizie per le quali siano state concesse modifiche alle
condizioni contrattuali o un rifinanziamento totale o parziale, a causa delle
difficoltà finanziarie del debitore, che potrebbero determinare una perdita
per il finanziatore.
Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al
finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.
Funding Liquidity Risk Rischio che la Banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di
pagamento ed alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a
reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua
situazione finanziaria.
G-SII buffer Indica la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global
systemically important institution buffer), disciplinata dalla Parte Prima –
Titolo II – Capitolo 1 – Sezione IV della Circolare n. 285.
O-SII buffer Indica la riserva per gli enti a rilevanza sistemica (other systemically
important institution buffer), disciplinata dalla Parte Prima – Titolo II –
Capitolo 1 – Sezione IV della Circolare n. 285.
Home Banking
Servizio bancario orientato alle famiglie che prevede, mediante
collegamenti telematici, la possibilità di effettuare operazioni bancarie
direttamente dal domicilio dell’utente.
HTF
Acronimo di Held for Trading. Categoria contabile utilizzata per
classificare in bilancio le attività e le passività finanziarie di negoziazione,
secondo criteri di classificazione e di valutazione stabiliti dai Principi
Contabili Internazionali.
Impairment test
Stima del valore recuperabile (pari al maggiore fra il suo fair value dedotti
i costi di vendita e il suo valore d’uso) di un’attività o di un gruppo di
attività. Ai sensi del principio contabile internazionale IAS 36, debbono
essere sottoposte annualmente ad impairment test: (i) le attività
immateriali a vita utile indefinita; (ii) l’avviamento acquisito in
un’operazione di aggregazione aziendale; (iii) qualsiasi attività, se esiste
un’indicazione che possa aver subito una riduzione durevole di valore.
Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per
un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire
dal locatore su scelta e indicazione del locatario con pagamento di un
canone periodico, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà
del bene a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione.
Linee committed Linee di credito irrevocabili. Differenza fra l’importo di credito accordato
dalla Banca in modo irrevocabile e il margine utilizzato dal debitore.
Liquidity coverage ratio Indicatore di liquidità a breve termine a 30 giorni introdotto dal Comitato di
Basilea dato dal rapporto tra ammontare delle HQLA (High Quality Liquid
PROSPETTO INFORMATIVO 20
Asset – attività liquide di elevata qualità) e totale dei deflussi di cassa netti
nei 30 giorni di calendario successivi.
Loan to Deposit Ratio Indica il rapporto tra gli impieghi a favore della clientela e la raccolta
diretta.
LTRO Acronimo di Long Term Refinancing Operation o Operazione di
rifinanziamento a lungo termine effettuata dalla BCE e consistente in un
prestito, a un tasso d’interesse fissato dalla BCE, alle banche richiedenti a
fronte di determinate garanzie (titoli degli Stati membri dell’Unione
europea o altri attivi considerati dalla BCE come garanzie ammissibili).
Market Liquidity Risk Rischio che la Banca non sia in grado di liquidare un’attività finanziaria
senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità
del mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è
necessario realizzare l’operazione.
Net Asset Value o NAV Rapporto tra la somma dei valori di mercato delle attività del portafoglio di
un fondo comune di investimento e il numero di quote in circolazione.
Net stable funding ratio Indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi introdotto dal Comitato di
Basilea dato dal rapporto tra ammontare disponibile di provvista stabile e
ammontare obbligatorio di provvista stabile.
Nuova Disciplina Indica, congiuntamente, la Circolare n. 285 e la Nuova Disciplina Europea
per le Banche.
Nuova Disciplina Europea per le Banche
Indica, congiuntamente, la CRD IV e la CRR.
Quotazione bid/ask Quotazione denaro/lettere. Per quotazione denaro si intende il prezzo al
quale può essere acquistato un bene o un'attività finanziaria. Per
quotazione lettera si intende il prezzo al quale può essere venduto un
bene o un'attività finanziaria.
Risk appetite framework o RAF
Il quadro di riferimento delineato dall’Emittente che definisce - in coerenza
con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico -
la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le
politiche di governo dei rischi, i processi di riferimento necessari per
definirli e attuarli.
Stakeholders Portatori di interessi. È utilizzato per indicare chiunque per qualsiasi
ragione è interessato a un'organizzazione e alle conseguenze del suo
comportamento: azionisti, dipendenti, fornitori, clienti, concorrenti, banche
e finanziatori, consumatori, ecc.
Stock option Forma di incentivo e di remunerazione per il personale di società
consistente nella assegnazione di opzioni a sottoscrivere o ad acquistare
in futuro azioni delle società ad un prezzo predeterminato.
Stress Test Indica i test volti a valutare la risposta delle istituzioni finanziarie a sviluppi
negativi dei mercati e che contribuiscono alla valutazione complessiva del
rischio sistemico del sistema finanziario dell’Unione Europea.
Strumenti di Classe 2
Gli strumenti di classe 2 sono (a) gli strumenti di capitale e (b) i prestiti
subordinati emessi dalle banche il cui credito sul capitale, a norma delle
disposizioni che li governano, ai sensi dell’articolo 63 del CRR, è
pienamente subordinato ai crediti di tutti i creditori dell’emittente non
ugualmente subordinati.
Raccolta diretta Include i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività
PROSPETTO INFORMATIVO 21
finanziarie valutate al fair value.
Raccolta indiretta Titoli di credito e altri valori, non emessi dalla banca depositaria, ricevuti
dalla stessa in custodia, amministrazione o in relazione all’attività del
comparto del risparmio gestito.
Rating
Esprime la valutazione, da parte di società specializzate, del merito
creditizio di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base
della solidità finanziaria della società stesa e delle sue prospettive.
Risk management Attività di identificazione, misurazione, valutazione, monitoraggio e
gestione globale delle varie tipologie di rischio e delle relative coperture.
ROE o Return on Equity
Indica il rapporto tra l’utile netto di periodo ed il patrimonio netto di fine
anno precedentemente depurato degli utili destinati agli azionisti. Il ROE è
uno dei principali indicatori della performance di redditività del capitale
investito.
Spread
Con questo termine di norma si indica la differenza tra due tassi di
interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in
titoli o la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in
aggiunta ad un tasso di riferimento.
Value at Risk (VaR) Perdita potenziale di una posizione di investimento in un determinato
orizzonte temporale con un determinato livello di confidenza.
PROSPETTO INFORMATIVO 22
NOTA DI SINTESI
Le note di sintesi riportano gli elementi informativi richiesti dagli schemi applicabili (“Elementi”) indicati
nelle Sezioni da A ad E (A.1 – E.7).
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti dagli schemi applicabili in relazione alle
caratteristiche delle Azioni offerte e dell’Emittente. Poiché non è richiesta l’indicazione nella Nota di
Sintesi di Elementi relativi a schemi non utilizzati per la redazione del Documento di Registrazione e
della Nota Informativa, potrebbero esservi intervalli nella sequenza numerica degli Elementi.
Qualora l’indicazione di un determinato Elemento sia richiesta dagli schemi applicabili in relazione alle
caratteristiche delle Azioni offerte e dell’Emittente e non vi siano informazioni rilevanti al riguardo, la
Nota di Sintesi contiene una sintetica descrizione dell’Elemento astratto richiesto dagli schemi
applicabili, con l’indicazione “non applicabile”.
PROSPETTO INFORMATIVO 23
Sezione A – Introduzione e avvertenze
A.1 Si avverte espressamente che:
- la presente Nota di Sintesi va letta come un’introduzione alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione;
- qualsiasi decisione, da parte dell’investitore, di investire nelle Azioni oggetto dell’Offerta deve basarsi sull’esame, oltre che della presente Nota di Sintesi, anche della Nota Informativa e del Documento di Registrazione;
- qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nella Nota di Sintesi, nella Nota Informativa e/o nel Documento di Registrazione, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione della Nota di Sintesi, della Nota Informativa e/o del Documento di Registrazione, prima dell’inizio del procedimento;
- la responsabilità civile incombe sulle persone che hanno redatto la Nota di Sintesi, ed eventualmente la sua traduzione, soltanto qualora la Nota di Sintesi risulti fuorviante, imprecisa o incoerente se letta congiuntamente alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione o non offra, se letta insieme alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire nelle Azioni oggetto dell’Offerta.
A.2 L’Emittente non presta il suo consenso all’utilizzo del presente Prospetto da parte di intermediari finanziari terzi per la successiva rivendita ovvero per il collocamento finale delle Azioni.
B – Emittente
B.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è Credito Siciliano S.p.A..
B.2 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera l’Emittente e suo paese di costituzione
Il Credito Siciliano S.p.A. è una società per azioni costituita in conformità al diritto italiano, con sede legale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B. La Banca opera in base alla legislazione italiana.
B.3 Descrizione della natura delle operazioni correnti dell’Emittente e delle sue principali attività e delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati.
Ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto, “1. La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito. 2. Essa può compiere tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti dalle disposizioni in vigore, compresi, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del D. Lgs. 1 settembre 1993 n. 385, l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra attività ed operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale”.
La Società fa parte del Gruppo Credito Valtellinese. In tale qualità essa è tenuta all’osservanza delle disposizioni che la capogruppo, nell’esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni.
L’attività ha dunque per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. Il Credito Siciliano, così come le altre banche appartenenti al Gruppo Creval, si propone, altresì, di sostenere e promuovere lo sviluppo di tutte le attività produttive con particolare riguardo a quelle minori e alle imprese cooperative e di favorire le istituzioni tendenti a migliorare le condizioni morali, intellettuali ed economiche delle classi meno abbienti, anche con attività benefiche. Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, il Credito Siciliano offre alla propria clientela, retail e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni esigenza finanziaria o di investimento. Tali prodotti e servizi includono depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito ed obbligazioni, prestiti a breve, medio e lungo termine, servizi di pagamento, emissione di carte di credito, servizi di intermediazione in cambi e in titoli, nonché la gestione del risparmio. L’offerta commerciale della Banca, inoltre, è in grado di coprire la globalità delle necessità di finanziamento, investimento e trasferimento espressi dalla clientela, avvalendosi a tal fine delle strutture specialistiche nell’ambito del perimetro del Gruppo o, comunque, collegate tramite il modello imprenditoriale di “impresa rete”, oltre che attraverso la partnership con società specializzate esterne al perimetro del Gruppo Creval. Altro elemento caratterizzante la gamma dei prodotti del Gruppo è l’orientamento ad offrire servizi fruibili direttamente sul web, garantendo la maggior autonomia possibile al cliente nella gestione dei propri rapporti bancari.
PROSPETTO INFORMATIVO 24
B.4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera
Nel corso dei primi mesi del 2015, lo scenario macro economico ha visto l’intensificarsi di alcuni segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico.
Per il 2015 è prevista per l’Italia una crescita del PIL superiore allo 0,5% per il 2015 e attorno all’1,5% per l’anno successivo (Fonte: Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 2 – aprile 2015) .
A livello di sistema bancario italiano si è osservata una inversione di tendenza nell’andamento dei prestiti alle famiglie, mentre prosegue, seppure in misura minore rispetto ai mesi precedenti, la flessione dei finanziamenti alle imprese. La raccolta complessiva delle banche italiane evidenzia un trend positivo (per effetto dell’incremento dei depositi di imprese e famiglie residenti, nonché dei depositi di non residenti e delle passività nette in pronti contro termine verso controparti centrali), mentre i tassi di interesse si collocano ancora a livelli estremamente contenuti.
In questo contesto i trend gestionali della Banca hanno evidenziato:
- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.
- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del rischio.
B.5 Gruppo di appartenenza dell’Emittente
Credito Siciliano appartiene al Gruppo Credito Valtellinese. L’attuale struttura del Gruppo è rappresentata dal seguente grafico, aggiornato alla data del prospetto.
L’Emittente è soggetto all’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo, Credito Valtellinese.
In conformità all’articolo 67 del TUB e all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV della Circolare
285, lo statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo bancario Credito Valtellinese». In
tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la capogruppo, nell'esercizio dell’attività di direzione e
coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del
Gruppo. Gli Amministratori della Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di
dette disposizioni”.
L’attività di direzione e coordinamento viene esercitata dalla Capogruppo nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 61,
comma 4, TUB. In particolare, vengono impartite direttive per l’esecuzione delle istruzioni ricevute dalla Banca d’Italia
nell’interesse della stabilità del gruppo bancario e nel rispetto di criteri di equità e ragionevolezza. A tal fine, la
Capogruppo determina il sistema di amministrazione e controllo più funzionale in concreto alle esigenze di vigilanza
consolidata, in modo da assicurare un controllo strategico (sull’andamento delle varie attività in cui il gruppo opera e
dei rischi ad esse connessi), gestionale (sulla permanenza delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e
patrimoniale) e tecnico operativo (sui vari profili di rischio apportati al gruppo dalle singole controllate).
L’attività di direzione e coordinamento si esplica inoltre attraverso l’approvazione di piani strategici, industriali,
finanziari e budget. Vengono poi emanate direttive o atti di indirizzo specifici relativi alla gestione finanziaria e creditizia
della società, nonché alla gestione commerciale e delle risorse umane.
PROSPETTO INFORMATIVO 25
B.6 Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale, diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti dell’Emittente
Alla Data del Prospetto, il Credito Valtellinese, capogruppo del Gruppo Credito Valtellinese, detiene n. 9.391.572 azioni ordinarie Credito Siciliano, pari al 98,01% circa del capitale sociale.
Alla Data del Prospetto l’Emittente non ha emesso categorie di azioni diverse da quelle ordinarie e non sussistono diritti di voto diversi in capo agli azionisti.
B.7 Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull’Emittente
Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 (con le relative relazioni della Società di Revisione), redatti conformemente ai Principi Contabili Internazionali.
Di seguito si riportano le principali voci dell’attivo dello stato patrimoniale del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
ATTIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol. Variaz.
% 31/12/2012
Variaz. Assol. Variaz. %
Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 500 1,0 58.202 -9.810 -16,9
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 -2.690 -30,5 12.905 -4.093 -46,4
Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 - - 79 -59 -74,6
Crediti verso banche 880.696 984.954 -104.258 -10,6 889.903 95.051 10,7
Crediti verso la clientela 2.809.801 2.921.131 -111.330 -3,8 3.064.855 -143.724 -4,7
Partecipazioni 139 42.400 -42.261 -99,7 41.774 626 1,5
Attività materiali e immateriali (1) 96.119 98.479 -2.360 -2,4 101.565 -3.086 -3,0
Altre voci dell'attivo (2) 126.955 117.678 9.277 7,9 120.359 -2.681 -2,2
Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 253.134 6,0 4.289.642 -67.763 -1,6
(1) Comprendono le voci di bilancio 110 "Attività materiali" e 120 "Attività immateriali. (2) Comprendono le voci di bilancio 130 "Attività fiscali" e 150 "Altre attività".
Di seguito si riportano le principali voci del passivo dello stato patrimoniale del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
PASSIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol. Variaz.
% 31/12/2012
Variaz. Assol Variaz. %
Debiti verso banche 281.534 461.331 -179.797 -39,0 501.835 -40.507 -8,1
Raccolta diretta dalla clientela (1) 3.366.537 3.346.381 20.156 6,0 3.421.619 -75.238 -2,2
Passività finanziarie di negoziazione 1 2 -1 -50,0 16 14 87,5
Altre passività 101.845 170.270 -68.425 -40,2 126.912 43.358 34,2
Fondi a destinazione specifica (2) 50.625 46.925 3.700 7,9 46.305 620 1,3
Patrimonio netto (3) 168.203 196.969 -28.766 -14,6 192.955 4.014 2,1
Totale del passivo 3.968.745 4.221.879 -253.134 -6,0 4.289.642 -67.763 -1,6
(1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione". (2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri". (3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovraprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio.
Nella tabella che segue si riportano i principali dati del conto economico del Credito Siciliano relativo agli esercizi 2014, 2013 e 2012.
PROSPETTO INFORMATIVO 26
Dati in migliaia di Euro
CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.
Variaz. %
2012 Variaz. Assol.
Variaz. %
(migliaia di Euro)
Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7
Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5
Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5
Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto
194 809 -615 -76,0
1.337 -528 -39,5
Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5
Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1
Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5
Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)
-4.160 -4.226 -489 -1,6
-4.443 -217 -4,9
Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1
Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,
Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie
-74.546 -33.328 41.218 123,7
-40.878 -7.550 -18,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4
Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,
1 716
-762 -106,4
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
-33.835 9.158 42.993 -469,5
-5.811 14.969 -257,6
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 -15.555 -274,7
55 5.718 10.396,
4
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte
-23.943 3.024 -26.967 -891,8
-5.756 8.780 -152,5
Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5
(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240"Utili da cessione di investimento"; (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012); (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione"(506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012); (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte
Di seguito si riportano le principali voci del rendiconto finanziario del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
Di seguito si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.
PROSPETTO INFORMATIVO 27
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti 558.210 662.729 812.458
Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611
Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749
Altri 166.059 166.550 182.601
Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Di seguito si riportano i principali dati relativi ai crediti deteriorati del Credito Siciliano per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 ed al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo Rettifich
e di valore
Importo netto
% cop.
Importo lordo Rettifiche di valore
Importo netto
% cop.
al 31.12.2014 al 31.12.2013
Crediti deteriorati
Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2 253.452 115.062 138.390 45,4
Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0 239.577 34.318 205.259 14,3
Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1 21.293 2.535 18.758 11,9
Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7 90.982 5.832 85.150 6,4
Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4 605.303 157.746 447.557 26,1
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto
% cop.
al 31.12.2012
Crediti deteriorati
Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0
Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4
Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8
Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8
Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.749 26,6
Si riporta nella tabella seguente il riepilogo dei principali indicatori di rischiosità creditizia della Banca ed un confronto con i dati del sistema
bancario a livello nazionale.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indicatori di qualità del credito CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
(dati dello stato patrimoniale)
Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%
PROSPETTO INFORMATIVO 28
Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%
Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela
(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%
Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela
(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%
Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%
Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%
Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%
Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%
Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%
Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%
Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%
Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale
crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%
Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale
crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%
Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%
Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook
B.8 Informazioni finanziarie pro-forma fondamentali selezionate
Non applicabile in quanto l’Emittente non fornisce informazioni finanziarie pro-forma.
B.9 Previsione o stima degli utili
Non applicabile in quanto l’Emittente non fornisce previsioni o stime di utili.
B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione
Non applicabile in quanto non sono stati formulati rilievi dalla Società di Revisione.
B.11 Dichiarazione relativa al capitale circolante
L’Emittente ritiene che il capitale circolante di cui dispone sia sufficiente per fare fronte alle proprie esigenze per un
periodo di almeno 12 mesi dalla Data del Prospetto, laddove per capitale circolante, ai sensi della definizione
contenuta nella “Raccomandazione ESMA 2013/319”, si intende il mezzo mediante il quale il Credito Siciliano ottiene
le risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni in scadenza.
C – Strumenti finanziari
PROSPETTO INFORMATIVO 29
C.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti
Le azioni ordinarie Credito Siciliano avranno, al pari delle azioni in circolazione, il codice ISIN IT0003050777 e saranno emesse munite della cedola n. 12.
C.2 Valuta di emissione delle Azioni
Le Azioni saranno denominate in Euro.
C.3 Capitale sociale sottoscritto e versato
Alla Data del Prospetto, il capitale sociale sottoscritto e versato risulta pari a Euro 124.573.241,00, diviso in n. 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.
C.4 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni
Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti delle azioni ordinarie della Banca in circolazione alla relativa data di emissione. Le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in un mercato regolamentato, né mediante un sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.
Di seguito si illustrano i principali diritti attribuiti dalle Azioni:
Diritti di voto
Ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto, ogni azione dà diritto a un voto. Possono intervenire all’assemblea coloro cui spetta il diritto di voto. Per l’intervento in assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la sede sociale almeno due giorni prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione che l’ intermediario incaricato della tenuta dei conti è tenuto ad effettuare all’Emittente, in conformità alle proprie scritture contabili, ai sensi della normativa vigente. Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto della normativa vigente.
Diritto alla partecipazione dell’eventuale residuo attivo in caso di liquidazione
Ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto, in caso di scioglimento della Società, agli azionisti spetterà l’eventuale residuo attivo derivante dal procedimento di liquidazione.
C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari
Non esiste alcuna limitazione alla libera trasferibilità delle Azioni ai sensi di legge, dello Statuto o derivante dalle condizioni di emissione.
C.6 Eventuali domande di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato delle Azioni
Le azioni ordinarie Credito Siciliano non sono quotate su alcun mercato regolamentato e non sono scambiate in alcun sistema multilaterale di negoziazione. Analogamente, le Azioni di nuova emissione non saranno oggetto di domanda di negoziazione su alcun mercato regolamentato, né in alcun sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.
C.7 Politica dei dividendi
Diritto al dividendo
Ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto della Banca gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni dell’assemblea dei soci all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute.
La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario 2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.
D – Rischi
D.1 Informazioni fondamentali sui principali rischi specifici e individuali per l’Emittente, per il Gruppo e per il settore in cui opera
4.1 Fattori di rischio relativi all’Emittente
4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente
4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito
4.1.4 Rischio di mercato
4.1.5 Rischio di liquidità
4.1.6 Rischio di tasso
4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano
4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
PROSPETTO INFORMATIVO 30
4.1.9 Rischio operativo
4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite
4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere
4.1.12 Rischi connessi al risk management 4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione dei dividendi
4.2 Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente opera
4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario
4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della normativa nel settore bancario e finanziario
4.2.3 Rischio connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema
4.2.4 Rischio connesso all’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”
4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi d’impresa
D.3 Principali rischi specifici connessi agli strumenti finanziari
4.3 Fattori di rischio relativi alle Azioni, all’Offerta delle Azioni oggetto dell’Offerta
4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario
4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti
4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di Opzione
4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale
4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di autorizzazioni delle autorità competenti
4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente
4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta
E – Offerta
E.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta
L’operazione di Aumento di Capitale, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, comporterà l’afflusso di nuove risorse finanziarie per un importo complessivo pari ad Euro 49.687.260, al lordo degli oneri relativi alla realizzazione dell’operazione.
Gli oneri relativi all’operazione di Aumento di Capitale sono stimati in massimi Euro 200 mila.
La Banca non addebiterà spesa alcuna ai sottoscrittori.
E.2a Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi
L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova Disciplina.
Al 31 marzo 2015 i coefficienti di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri) si sono attestati rispettivamente al 6,98% e all’8,64%.
Assumendo la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di Euro 49.687.260,00, i ratio patrimoniali del Credito Siciliano si assesterebbero, sulla base dei coefficienti calcolati al 31 marzo 2015 sopra riportati, ai seguenti livelli: al 9,13% e 10,50% in termini, rispettivamente, di Capitale Primario di Classe 1 (CET1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri), con un’incidenza dell’Aumento di Capitale rispettivamente pari a 215 basis point; per il Capitale Primario di Classe 1 CET1, e di 186 basis point per Total Capital Ratio (Fondi Propri).
La stima dell’impatto dell’Aumento di Capitale è stata formulata sulla base dei livelli del patrimonio di vigilanza e delle attività ponderate per il rischio che la Banca ha stimato di avere alla data del 30 giugno 2015.
Per quanto riguarda gli impatti finanziari dell’Aumento di Capitale, al netto degli oneri relativi alla realizzazione dell’operazione, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in Euro 49,8 milioni, e saranno utilizzati per lo svolgimento dell’attività ordinaria della Banca.
In effetti, i trend gestionali della Banca hanno evidenziato nei primi mesi del 2015:
- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.
- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del rischio.
Tenuto conto dell’incremento dei ratios patrimoniali del Credito Siciliano conseguenti all’Aumento di Capitale, l’Emittente potrà espandere la propria capacità di fare credito con l’obiettivo di supportare la ripresa economica del
PROSPETTO INFORMATIVO 31
contesto di riferimento.
E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell’Offerta
In data 8 aprile 2015, l’assemblea straordinaria di soci ha deliberato, tra l’altro, di attribuire, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, al Consiglio di Amministrazione della Società la facoltà di aumentare a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale, entro il periodo di 24 mesi dalla data della relativa deliberazione, per un importo massimo complessivo (comprensivo di eventuale sovrapprezzo) di Euro 50.000.000,00, mediante emissione di nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna da offrire in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, con ogni più ampia facoltà per gli Amministratori di stabilire, di volta in volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi incluso il prezzo di emissione delle nuove azioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) e il relativo godimento.
In data 7 aprile 2015, con provvedimento n. 0387000/15, Banca d’Italia aveva autorizzato la modifica dell’articolo 5 dello Statuto della Banca conseguente al conferimento della Delega, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 56 del TUB.
In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato la Delega, deliberando di aumentare il capitale sociale in forma scindibile di massimi Euro 49.687.260,00 mediante emissione di massime n. 3.549.090 azioni al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore nominale e Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo. Le Azioni sono offerte in opzione ai soci in ragione di 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.
I soci che avranno esercitato il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta, potranno esercitare il Diritto di Prelazione nell’acquisto delle Azioni rimaste inoptate. Nel caso in cui le Azioni inoptate risultino insufficienti a soddisfare tutte le richieste di sottoscrizione pervenute, si procederà ad effettuare l’attribuzione a tutti i richiedenti sulla base di un metodo proporzionale rispetto al numero di opzioni esercitate dai richiedenti medesimi durante il Periodo di Opzione. Più in particolare, è stato individuato per il riparto il modello di calcolo denominato “del comun divisore” che consente un’attribuzione delle Azioni rimaste inoptate sulla base di quozienti determinati in funzione del numero di azioni sottoscritte durante il Periodo di Opzione.
L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già formalmente comunicato in data 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile all’esercizio integrale dei Diritti di Opzione allo stesso spettanti e alla richiesta in prelazione della totalità delle Azioni eventualmente rimaste inoptate al termine del Periodo di Opzione. Per effetto di tale impegno, al termine dell’assegnazione delle Azioni richieste in prelazione non residueranno Azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.
L’Offerta in Opzione non è subordinata ad alcuna condizione.
L’adesione all’Offerta in Opzione avviene mediante la sottoscrizione di moduli (“Scheda di Adesione”) appositamente predisposti contenti almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti informazioni riprodotte con carattere che ne consenta almeno un’agevole lettura: (i) l’avvertenza che l’aderente potrà ricevere gratuitamente copia del Prospetto; e (ii) il richiamo ai fattori di rischio contenuti nella Sezione Prima, Capitolo 4, del Prospetto. Presso la sede sociale dell’Emittente, nonché sul sito internet della Società all’indirizzo www.creval.it, sarà disponibile, per gli intermediari che ne facessero richiesta, un fac-simile del modulo di sottoscrizione.
La seguente tabella riporta il calendario indicativo dell’Offerta:
CALENDARIO INDICATIVO DELL’OFFERTA
Inizio del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 23 giugno 2015
Termine del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 10 luglio 2015
Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore Azioni sottoscritte in opzione
10 luglio 2015
Comunicazione dei risultati dell’Offerta Entro il 17 luglio
Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore Azioni inoptate per le quali è stato esercitato il diritto di prelazione
17 luglio 2015
E.4 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta
Le Azioni sono offerte direttamente dall’Emittente. La Banca nell’ambito dell’Offerta è, dunque, al tempo stesso emittente e offerente. Per tale ragione, sussiste in capo alla Banca un potenziale conflitto di interessi. Eccezion fatta per quanto sopra illustrato e per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Prospetto, nessun membro del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale o degli alti dirigenti è portatore di interessi in relazione all’Offerta in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente o del Gruppo.
E.5 Azionisti venditori e accordi di lock up
L’Offerta consiste nella sottoscrizione di azioni di nuova emissione, offerte direttamente dal Credito Siciliano.
In relazione all'Aumento di Capitale, per garantire il successo dell’Offerta, il Credito Valtellinese – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2015 – ha confermato con lettera del 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile fino al 31 ottobre 2015:
- ad esercitare integralmente i diritti di opzione di cui è titolare in proporzione alla propria partecipazione al capitale sociale del Credito Siciliano;
- ad esercitare il conseguente diritto di prelazione su tutte le azioni di nuova emissione che dovessero risultare inoptate nel corso dell’offerta in opzione di cui all’articolo 2441, comma 2, Codice Civile,
garantendo pertanto la sottoscrizione dell’intero Aumento di Capitale.
Non sono previsti per l’operazione consorzi di garanzia e non vi sono accordi di lock-up. Non esistono accordi per il
PROSPETTO INFORMATIVO 32
riacquisto delle Azioni oggetto della presente Offerta.
E.6 Diluizione Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente. Pertanto, non vi sono effetti diluitivi in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale nei confronti degli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.
Tuttavia nel caso di mancato esercizio dei diritti di opzione, gli azionisti subirebbero una diluizione massima della propria partecipazione, in termini percentuali sul capitale sociale, pari circa al 27%.
E.7 Spese addebitabili ai sottoscrittori
Nessun onere o spesa accessoria è prevista dall’Emittente a carico dei sottoscrittori.
PROSPETTO INFORMATIVO 33
SEZIONE PRIMA
DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE SULL’EMITTENTE
PROSPETTO INFORMATIVO 34
1. PERSONE RESPONSABILI
1.1 Responsabili del Prospetto Informativo
Credito Siciliano S.p.A., con sede legale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B, in qualità di Emittente,
assume la responsabilità della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenuti nel Prospetto.
1.2 Dichiarazione di responsabilità
Credito Siciliano S.p.A., responsabile della redazione del Prospetto, dichiara che, avendo adottato
tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni in esso contenute sono, per quanto a
propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.
PROSPETTO INFORMATIVO 35
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 Revisori legali dell’Emittente
La società incaricata della revisione legale dei conti della Banca è KPMG S.p.A., con sede in Milano,
via Vittor Pisani n. 25, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell’Economia e delle
Finanze – di cui all’articolo 1, comma 1, lett. g), del D. Lgs. n. 39/2010 e all’articolo 1 del D.M. 20
giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 70623.
L’assemblea dei soci di Credito Siciliano S.p.A. del 28 marzo 2012 ha conferito l’incarico di revisore
legale del bilancio di esercizio della Banca per gli esercizi dal 2012 al 2020 alla società KPMG S.p.A..
La Società di Revisione ha sottoposto a revisione legale il Bilancio 2014, il Bilancio 2013 ed il Bilancio
2012, emettendo relazioni senza rilievi.
2.2 Informazioni circa dimissioni e revoche dell’incarico alla Società di Revisione
Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati
riportate nel Prospetto, non vi sono verificate dimissioni o revoche dell’incarico della Società di
Revisione.
PROSPETTO INFORMATIVO 36
3. INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE
Premessa
Di seguito sono riportati i principali dati economici, patrimoniali e finanziari relativi agli esercizi chiusi rispettivamente al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Le informazioni sono state estratte dai seguenti documenti (cfr. Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1):
(i) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2015. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 febbraio 2015 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 8 aprile 2015;
(ii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2014. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2014 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 9 aprile 2014;
(iii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2012 della Banca, predisposto in conformità ai Principi Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione che ha emesso la propria relazione in data 2 aprile 2013. Tale bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2013 e approvato dall’assemblea del Credito Siciliano in data 17 aprile 2013.
Le informazioni finanziarie di seguito riportate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 9, 10 e 20 della Sezione Prima.
3.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e
2012
Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per
gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili, rispettivamente, dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e
dal Bilancio 2012, redatti conformemente ai Principi Contabili Internazionali.
Di seguito si riportano i principali dati patrimoniali, economici ed indicatori di bilancio relativi agli
esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012. Per ulteriori informazioni
in relazione alla situazione gestionale e finanziaria della Banca si veda la Sezione Prima, Capitolo 9,
del presente Prospetto.
Principali dati di stato patrimoniale
Dati in migliaia di Euro
ATTIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol.
Variaz. %
31/12/2012 Variaz. Assol.
Variaz. %
Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 500 1,0 58.202 -9.810 -16,9
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 -2.690 -30,5 12.905 -4.093 -46,4
Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 - - 79 -59 -74,6
Crediti verso banche 880.696 984.954 -104.258 -10,6 889.903 95.051 10,7
Crediti verso la clientela 2.809.801 2.921.131 -111.330 -3,8 3.064.855 -143.724 -4,7
Partecipazioni 139 42.400 -42.261 -99,7 41.774 626 1,5
PROSPETTO INFORMATIVO 37
Attività materiali e immateriali (1) 96.119 98.479 -2.360 -2,4 101.565 -3.086 -3,0
Altre voci dell'attivo (2) 126.955 117.678 9.277 7,9 120.359 -2.681 -2,2
Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 253.134 6,0 4.289.642 -67.763 -1,6
(1) Comprendono le voci di bilancio 110 "Attività materiali" e 120 "Attività immateriali. (2) Comprendono le voci di bilancio 130 "Attività fiscali" e 150 "Altre attività".
Dati in migliaia di Euro
PASSIVO Euro 31/12/2014 31/12/2013 Variaz. Assol.
Variaz. %
31/12/2012 Variaz. Assol
Variaz. %
Debiti verso banche 281.534 461.331 -179.797 -39,0 501.835 -40.507 -8,1
Raccolta diretta dalla clientela (1) 3.366.537 3.346.381 20.156 6,0 3.421.619 -75.238 -2,2
Passività finanziarie di negoziazione 1 2 -1 -50,0 16 14 87,5
Altre passività 101.845 170.270 -68.425 -40,2 126.912 43.358 34,2
Fondi a destinazione specifica (2) 50.625 46.925 3.700 7,9 46.305 620 1,3
Patrimonio netto (3) 168.203 196.969 -28.766 -14,6 192.955 4.014 2,1
Totale del passivo 3.968.745 4.221.879 -253.134 -6,0 4.289.642 -67.763 -1,6
(1) Comprende le voci di bilancio 20 "Debiti verso clientela" e 30 "Titoli in circolazione". (2) Comprendono le voci di bilancio 80 "Passività fiscali", 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi e oneri". (3) Comprende le voci di bilancio 130 "Riserve da valutazione", 140 " Azioni rimborsabili", 150 "Strumenti di capitale", 160 "Riserve", 170 "Sovraprezzi di emissione", 180 "Capitale", 190 "Azioni proprie e 200 "Utile (Perdita) d'esercizio.
Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi alla raccolta diretta per gli esercizi conclusi il
31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387
Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708
Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280
Obbligazioni 593.640 658.078 747.327
Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911
Altri titoli 150.530 8.373 5.006
Totale 3.366.537 3.346.381 3.421.619
Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela della Banca per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti 558.210 662.729 812.458
Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611
Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749
Altri 166.059 166.550 182.601
Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855
PROSPETTO INFORMATIVO 38
Nella tabella che segue si evidenziano i saldi dell’interbancario netto per gli esercizi conclusi il 31
dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903
Debiti verso banche 281.534 461.331 501.385
Raccolta interbancaria netta
599.162 523.623 388.518
Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi al patrimonio netto della Banca per gli
esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
1. Capitale 124.573 124.573 124.573
2. Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 49.197
3. Riserve 21.031 20.037 25.644
6. Riserve da valutazione: -2.655 138 -703
7. Utile (perdita) di esercizio -23.943 3.024 -5.755
Totale 168.203 196.969 192.955
Le movimentazioni del patrimonio netto sono evidenziate, nelle sue componenti di dettaglio, nella
Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1.3 del Prospetto.
Dati selezionati di conto economico
Dati in migliaia di Euro
CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.
Variaz. %
2012 Variaz. Assol.
Variaz. %
(migliaia di Euro)
Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7
Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5
Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5
Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto
194 809 -615 -76,0
1.337 -528 -39,5
Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5
Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1
Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5
Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)
-4.160 -4.226 -489 -1,6
-4.443 -217 -4,9
Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1
Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,
Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre -74.546 -33.328 41.218 123,7 -40.878 -7.550 -18,5
PROSPETTO INFORMATIVO 39
attività finanziarie
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4
Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,1 716 -762 -106,4
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte
-33.835 9.158 42.993 -469,5
-5.811 14.969 -257,6
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
9.892 -5.663 -15.555 -274,7
55 5.718 10.396,
4
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte
-23.943 3.024 -26.967 -891,8
-5.756 8.780 -152,5
Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5
(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240 "Utili da cessione di investimento". (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012). (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012). (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche.
Il margine di interesse a fine esercizio 2014 si attesta a 88,3 milioni di Euro e presenta, rispetto
all’esercizio precedente (82,0 milioni di Euro), un incremento del 7,7%, pari, in valore assoluto, a 6,3
milioni di Euro; al 31 dicembre 2012 si era attestato a 83,4 milioni di Euro.
La variazione in aumento del margine di interesse, registrata nel corso degli ultimi due esercizi, in
regime di tassi di mercato sostanzialmente invariati, è stata ottenuta attraverso un progressivo ma
costante riduzione del costo della raccolta diretta e con la sostanziale tenuta del rendimento medio
degli impieghi economici. Ciò ha permesso di ampliare la misura dello spread praticato
nell’intermediazione del prodotto bancario, con conseguente beneficio nella determinazione del
margine di interesse.
Le commissioni nette a fine esercizio 2014 ammontano complessivamente a 60,3 milioni di Euro (+0,1
%) rimanendo sostanzialmente invariate rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (60,2
milioni di Euro); rispetto all’esercizio 2012 la crescita è, in valore assoluto, pari a 3,2 milioni di Euro.
I proventi operativi, che ammontano a 150,5 milioni di Euro, per effetto di quanto descritto in
precedenza in merito all’andamento del margine di interesse e delle commissioni nette registrano una
variazione in aumento pari al 3,4% ed in valore assoluto di 5,0 milioni di Euro; più consistente la
crescita rispetto all’esercizio 2012, in valore assoluto per 6,6 milioni di Euro, pari al 4,6%.
Gli oneri operativi registrano un aumento del 9,8% ed ammontano a 111,6 milioni di Euro contro 101,6
milioni di Euro dell’esercizio 2013; l’incremento, che in valore assoluto è pari a 10,0 milioni di Euro, è
quasi interamente riconducibile alle spese per il personale (9,5 milioni di Euro); il sensibile incremento
è peraltro principalmente legato alla rilevazione contabile, in unica soluzione nell’esercizio 2014,
dell’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e dell’incentivazione all’esodo conseguenti all’accordo
siglato con le organizzazioni sindacali lo scorso mese di dicembre (8,8 milioni di Euro); la rimanente
parte dell’incremento è da ascrivere alle normali dinamiche evolutive del costo del personale.
Si espone di seguito il cost/income ratio della Banca per gli esercizi al 31 dicembre 2014, 31 dicembre
2013 e 31 dicembre 2012 che, al netto degli oneri non ricorrenti, è in progressiva riduzione.
2014 (*) 2013 2012 (*)
Oneri operativi/Proventi operativi (cost income ratio) 68,29% 70,06% 74,94%
(*) Il dato 2014 e 2012 è stato calcolato al netto degli oneri non ricorrenti relativi all'attivazione dei "Fondi di solidarietà" (8.832
migliaia di Euro nel 2014 e 428 migliaia di Euro nel 2012)
PROSPETTO INFORMATIVO 40
Il risultato netto della gestione operativa a fine anno 2014 si attesta a 38,9 milioni di Euro, registrando
un decremento dell’11,4% rispetto a 43,9 milioni di Euro dell’anno precedente; le ragioni della
decrescita sono da ricondurre esclusivamente alla dinamica degli oneri operativi che per le ragioni
descritte in precedenza hanno registrato un non trascurabile incremento. Il risultato registrato
conferma comunque il buon andamento della c.d. “gestione operativa” sostenuto dalla positiva
dinamica del margine di interesse e di intermediazione. Lo stesso risultato, sterilizzato dagli oneri
straordinari riconducibili al costo del personale, si sarebbe attestato a 47,7 milioni di Euro, registrando
rispetto all’anno precedente un miglioramento in valore assoluto di 3,8 milioni di Euro, pari all’8,7%.
Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte presenta al 31 dicembre 2014 un saldo
negativo pari a 33,8 milioni di Euro, registrando un decremento, in valore assoluto, pari a 43,0 milioni
di Euro (+9,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2013); il risultato registrato conferma che la persistente
difficoltà del contesto operativo condiziona in modo sensibile la redditività complessiva.
La consistente riduzione registrata dal margine in esame è da ricondurre, oltre che alle ragioni
precedentemente descritte in merito al risultato netto della gestione operativa, anche alla sensibile
crescita, rispetto all’esercizio precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre
attività finanziarie (74,5 milioni di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%); le citate
rettifiche risultano sensibilmente influenzate dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di
uniformarsi applicando detti criteri di valutazione, utilizzati dalla BCE, all’intero portafoglio crediti in
modo da creare un più congruo presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione
creditizia.
Si è infatti concluso nel corso dell’anno il “Comprehensive Assessment” (CA), vale a dire l’esercizio di
valutazione approfondita della solidità patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale
Europea (BCE) in collaborazione con le Autorità Nazionali Competenti
Il Comprehensive Assessment, è stato realizzato attraverso due fasi principali:
- un’analisi della qualità degli attivi delle banche significative (Asset Quality Review o AQR), volta a
rafforzare la trasparenza dei bilanci bancari, che comprende l’adeguatezza dei criteri di valutazione
delle esposizioni rilevanti e delle garanzie correlate nonché dei relativi accantonamenti;
- uno stress test - condotto in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA) - volto a verificare
la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari stressati, predefiniti sulla base di ipotesi ed
assunzioni di peggioramento del ciclo economico più conservative (nello scenario di base) ovvero
particolarmente sfavorevoli (nello scenario avverso) (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5)..
Il Comprehensive Assessment è stato effettuato dalla BCE solo su base consolidata, coinvolgendo
quindi anche indirettamente il Credito Siciliano.
Il risultato di esercizio registra, a seguito di quanto descritto dettagliatamente in precedenza, una
perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0
milioni di Euro), un decremento pari in valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.
Utile/(perdita) per azione
Di seguito è riportato l’utile/(perdita) per azione e il dividendo per azione, se distribuito, relativo agli
esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
2014 2013 2012
Numero di azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557
Utile/(perdita) per azione base (2,50) 0,31 (0,60)
Utile/(perdita) per azione diluito (2,50) 0,31 (0,60)
PROSPETTO INFORMATIVO 41
Dividendo per azione - 0,23 -
Principali dati del Rendiconto finanziario
Nella tabella che segue sono rappresentati i principali flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31
dicembre 2014, 2013 e 2012, Tali flussi sono rappresentati dalla sintesi del rendiconto finanziario di
seguito riportato. Il Rendiconto Finanziario è inoltre riportato integralmente, con l’evidenza delle
relative componenti di dettaglio, al capitolo 20.1.4 a cui si rimanda.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 28.820 39.778 18.726
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599
2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
3.2 Indicatori di rischio
Dati selezionati relativi ai coefficienti di vigilanza
Nella tabella che seguono si riportano i principali dati relativi ai fondi propri ed all’adeguatezza
patrimoniale della Banca per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, sulla base della normativa di
vigilanza attualmente vigente.
Dati in migliaia di Euro
31/12/14
Patrimonio netto 168.203
Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853
Totale fondi propri 204.211
Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040
Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio) 6,74%
PROSPETTO INFORMATIVO 42
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%
Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA) 4,5%
Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 5,125%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%
Altri indicatori
RWA / Totale Attivo 58,7%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
Al 31 dicembre 2014 i fondi propri sono stati calcolati applicando la Nuova Disciplina in vigore dal 1°
gennaio 2014.
Il totale del Capitale Primario di Classe 1 (CET1), calcolato tenendo conto della perdita al 31 dicembre
2014, ammonta a 156,9 milioni di Euro. La principale variazione avvenuta nel corso dell’anno riguarda
le “Riserve attuariali”, che presentando già un valore negativo, si incrementano di 2,8 milioni di Euro.
La presente voce include:
- strumenti di capitale per 124,6 milioni di Euro;
- riserve di sovrapprezzo per 49,2 milioni di Euro;
- perdita d’esercizio per 23,9 milioni di Euro;
- altre componenti di conto economico complessivo accumulate per 3,9 milioni di Euro,
interamente relative alle riserve attuariali negative;
- altre riserve per 22,3 milioni di Euro.
Per quanto riguarda gli elementi da dedurre, si rileva l’avviamento per 11,3 milioni di Euro.
Alla data del 31 dicembre 2014 la banca non ha emesso nessuno strumento di AT1.
Alla data del 31 dicembre 2014 nel capitale di classe 2 sono stati computati negli strumenti di T2
prestiti subordinati emessi dalla banca per 47,4 milioni di Euro.
In particolare si evidenzia che l’ammortamento teorico dei prestiti è stato calcolato giornalmente
conformemente a quanto disposto dalla CRR.
Al 31 dicembre 2014 la consistenza del CET1 e dei Fondi Propri, anche in presenza del risultato
negativo d’esercizio registrato, assicurano il rispetto dei requisiti minimi patrimoniali previsti dalla
normativa vigente.
Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, il Gruppo utilizza il
metodo standardizzato. Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di
mercato si è optato per la metodologia standard, mentre per il rischio operativo è stato adottato il
metodo Traditional Standardised Approach (TSA).
PROSPETTO INFORMATIVO 43
Rispetto ai minimi regolamentari non sono stati richiesti requisiti ulteriori da parte dell’organo di
vigilanza.
Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della
disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).
Dati in migliaia di Euro
31/12/13 31/12/12
Patrimonio netto 196.969 192.955
Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387
Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578
Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%
Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*
Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio
4,00% 4,00%
Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio
8,00% 8,00%
Altri indicatori
Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia
Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
Al 31 marzo 2015 il capitale primario di classe 1 risulta pari a 161.957 migliaia di Euro e il totale dei
fondi propri pari a 200.665 migliaia di Euro. Il CET1 capital ratio risulta pari a 6,98% e il Totale capital
ratio pari a 8,64%.
L’Aumento di Capitale consentirà di rafforzare significativamente i requisiti patrimoniali del Credito
Siciliano e di supportare l’attività ordinaria della Banca con l’obiettivo di sostenere la ripresa
economica del contesto di riferimento (cfr. Sezione Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.4).
Dati selezionati relativi ai principali indicatori di rischiosità creditizia
Nelle tabelle che seguono si riportano i dati relativi all’incidenza delle posizioni deteriorate, delle
rettifiche sul totale dei crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al
31 dicembre 2012 ed un confronto con i dati del sistema bancario a livello nazionale. Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indice di rischiosità
PROSPETTO INFORMATIVO 44
Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Costo del credito
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indicatori di qualità del credito CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
(dati dello stato patrimoniale)
Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%
Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%
Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela
(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%
Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela
(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%
Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%
Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%
Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%
Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%
Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%
Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%
Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%
Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale
crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%
Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale
crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%
Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%
PROSPETTO INFORMATIVO 45
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%
Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook
In merito alla qualità del credito si evidenzia che negli ultimi esercizi il perdurare della recessione
economica ha inciso significativamente nel relativo comparto del Credito Siciliano.
In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507
milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro; rispetto all’esercizio
precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che
risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%), in
dettaglio presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:
- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di
Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 6,2%
(4,7% nel 2012). Il loro valore, al lordo delle relative rettifiche, si attesta a 336 milioni di Euro,
presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre 2013 pari
al 45,4%);
- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 8,3% (7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre 2013 pari al 14,3%);
- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro dell’esercizio precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014; detti crediti presentano un grado di copertura del relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%);
- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al 6,4%).
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al
31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Anno 2014
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2
Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0
Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1
Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7
Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4
Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91
Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -
Anno 2013
PROSPETTO INFORMATIVO 46
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4
Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3
Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9
Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4
Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1
Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64
Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -
Anno 2012
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0
Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4
Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8
Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8
Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6
Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65
Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -
Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. A livello geografico il Credito
Siciliano opera quasi esclusivamente nella regione Sicilia. Come evidenziato nella tabella che segue,
non sussiste un rischio di concentrazione della clientela per settore di attività.
31/03/2015
Imprese Corporate 12,8%
Imprese Sme Corporate 37,5%
Imprese Small Retail 13,2%
Imprese Micro Retail 9,4%
Privati 24,3%
Banche e Finanziarie 0,1%
Altro 2,7%
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti
verso società non finanziarie.
31/03/2015
Commercio 25,6%
Costruzioni 22,4%
PROSPETTO INFORMATIVO 47
Attività Immobiliari 12,7%
Attività Manifatturiere 12,3%
Servizi di alloggio e ristorazione 7,9%
Agricoltura 3,1%
Attività Professionali 1,8%
Residuali 14,2%
Dal 1° gennaio 2015, è entrata in vigore la nuova definizione di esposizioni “non performing”. Si
segnala infatti che in data 9 gennaio 2015 la Commissione Europea ha omologato una specifico
“technical standard”, emanato dall’EBA (European Banking Authority) il 21 ottobre 2013, relativo alla
definizione di esposizioni “non performing” e oggetto di “forbearance” (esposizioni oggetto di
concessione). A seguito dell’omologazione di detto standard, la Banca d’Italia, in data 20 gennaio
2015, ha pubblicato l’aggiornamento della Circolare n. 272 nella quale vengono definiti i criteri
segnaletici da seguire ai fini della classificazione della qualità del credito a partire dal 1° gennaio 2015.
Nel dettaglio, le categorie delle esposizioni in bonis, scadute deteriorate, incagli, ristrutturate e
sofferenze sono state sostituite dalle nuove categorie in bonis, scadute deteriorate, inadempienze
probabili e sofferenze, con l’evidenza delle posizioni “forborne” per ciascuna classe. I dati al 31
dicembre 2014 della Banca relativi alle esposizioni fanno riferimento alla classificazione in vigore a
tale data. In considerazione del fatto che la Banca non pubblica dati infrannuali, la nuova
classificazione verrà impiegata dal Credito Siciliano a partire dai bilanci al 31 dicembre 2015.
Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793
Valore ponderato (*) 116.034 72.069 131.208
Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Numero 9 5 7
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Dettaglio grandi rischi
Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857
Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351
Totale 116.034 72.069 131.208
Costo del credito
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%
(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.
La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente
all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).
PROSPETTO INFORMATIVO 48
Indicatori relativi al rischio di liquidità
Il Gruppo Credito Valtellinese ha adottato un modello di tesoreria accentrata, che concentra la
gestione dei flussi di liquidità e la detenzione di attività liquide nella Capogruppo. Quest’ultima, in caso
di necessità, provvede ad erogare alle altre banche del Gruppo finanziamenti correlati alle eventuali
esigenze di liquidità. L’esposizione al rischio di liquidità (declinata nelle due componenti di Funding
Liquidity Risk e Market Liquidity Risk) è pertanto in capo al Credito Valtellinese. Per la medesima
ragione la Banca non pone in essere direttamente operazioni di finanziamento con la Banca Centrale
Europea e non gestisce un portafoglio di attività eventualmente stanziabili a garanzia di operazioni di
finanziamento. Anche la determinazione delle attività finanziarie necessarie per fronteggiare il
fabbisogno aggiuntivo di collaterale in situazioni di stress (“contingent encumbrance”) viene quindi
effettuata a livello consolidato.
Nella tabella che segue sono indicati i principali flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31
dicembre 2014, 2013 e 2012, rappresentati dal rendiconto finanziario.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
Alla chiusura dell’esercizio 2014, il rapporto tra impieghi e raccolta diretta da clientela (Loan to Deposit
Ratio) era pari all’83,5%, in riduzione rispetto all’87,3% dell’anno precedente e all’89,6% del 31
dicembre 2012.
Gli indicatori di liquidità Liquidity Coverage Ratio (LCR) e Net Stable Funding Ratio (NSFR) sono
calcolati a livello consolidato secondo le regole definite per il monitoraggio di Basilea III; i requisiti di
copertura della liquidità e il finanziamento stabile sono inoltre oggetto di segnalazione di vigilanza
secondo quanto definito dal CRR e dalle Circolari n. 285/2013 (dove è specificato che l’applicazione
su base individuale delle disposizioni in oggetto è derogata per le banche italiane appartenenti a un
gruppo bancario) e n. 286/2013.
Nella tabella di seguito riportata, riferita alla data del 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in
scadenza dei prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore
nominale in circolazione.
Dati in migliaia di Euro
ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN
SCADENZA
2015 93.721
2016 197.762
2017 147.370
Oltre 149.480
Totale 588.333
PROSPETTO INFORMATIVO 49
L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114 milioni di euro, pari al 19,4%
dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,
pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al
tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.
Nella tabella che segue si riportano le attività impegnate iscritte in bilancio.
Dati in migliaia di Euro
Impegnate Non impegnate 31/12/2014
Forme tecniche
1. Cassa e disponibilità liquide - 48.892 48.892
2. Titoli di debito 28.411 127 28.538
3. Titoli di capitale - 958 958
4. Finanziamenti 1.004.480 2.662.661 3.667.141
5. Altre attività finanziarie - 142 142
6. Attività non finanziarie - 223.074 223.074
Totale 31/12/2014 1.032.891 2.935.854 3.968.745
Esposizione al debito sovrano
L’investimento in titoli del debito sovrano è di dimensione residuale ed è riferito esclusivamente a titoli
di Stato italiani inseriti nel portafoglio HFT (held for trading). Tale investimento comporta una
esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica Italiana, che, come per ogni altro
emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di credito o, in ipotesi estrema, di
insolvenza.
In particolare, al 31 dicembre 2014, la Banca detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di
Euro 5,1 milioni, pressoché integralmente caratterizzati da vita residua inferiore ad 1 anno. Nella
tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato italiano e dalle
amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2014, con specifica indicazione del
portafoglio di appartenenza.
Dati in migliaia di Euro
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Crediti verso la
clientela
Totale titoli
Valore nominale dei titoli 0
5.016 0 5.016
Valore di bilancio - fair
value 0 5.079 0 5.079
L’incidenza percentuale di tali esposizioni sul totale delle attività finanziarie (Attività finanziarie
detenute per la negoziazione, Attività finanziarie disponibili per la vendita, Crediti verso banche e
verso clientela e Partecipazioni) risulta pari allo 0,14%, mentre il loro rapporto rispetto al totale dei
crediti verso clientela risulta pari allo 0,18%.
PROSPETTO INFORMATIVO 50
Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie
di rating.
Agenzia di rating Data ultimo
aggiornamento
Debito a breve
termine
Debiti a medio -lungo
termine
Outlook
MOODY’S 14 febbraio 2015
P-2 Baa2 Stabile
FITCH RATINGS 25 aprile 2015 F2 BBB+ Stabile
STANDARD&POOR’S 5 dicembre 2014 A - 2 BBB- Stabile
DBRS 27 marzo 2015 A (low) R-1 (low) Stabile
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 51
4. FATTORI DI RISCHIO
Il presente Capitolo del Prospetto illustra gli specifici fattori di rischio relativi al Credito
Siciliano, al settore di attività in cui l’Emittente opera, nonché all’Offerta in Opzione e alle
Azioni oggetto dell’Offerta; tali fattori di rischio devono essere valutati attentamente e tenuti in
considerazione dagli investitori al fine di effettuare un corretto apprezzamento
dell’investimento nelle Azioni.
I fattori di rischio descritti nel presente Capitolo devono, inoltre, essere letti congiuntamente
alle informazioni contenute nella Sezione Prima del Prospetto (Documento di Registrazione)
e, con riferimento ai fattori di rischio relativi all’Offerta in Opzione e alle Azioni, alla Sezione
Seconda del Prospetto (Nota Informativa sugli strumenti finanziari).
I rinvii alle Sezioni, ai Capitoli e ai Paragrafi si riferiscono alle Sezioni, ai Capitoli ed ai Paragrafi del Prospetto.
4.1 Fattori di rischio relativi all’Emittente
4.1.1 Rischio connesso ai risultati dell’Emittente
Nella tabella che segue si riporta il dettaglio delle voci che hanno contribuito al risultato di esercizio nel
triennio 2012-2014, che al 31 dicembre 2014 registra una perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando,
rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0 milioni di Euro), un decremento pari in
valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Margine di interesse 88.318 82.019 83.476
Commissioni nette 60.276 60.247 57.112
Dividendi e proventi simili 39 13 40
Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 148
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto
194 809 1.337
Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 1.720
Proventi operativi 150.453 145.473 143.833
Spese per il personale -60.890 -51.413 -54.969
Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 -48.812
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3) -4.160 -4.226 -4.443
Oneri operativi -111.556 -101.590 -108.224
Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 35.609
Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie
-74.546 -33.328 -40.878
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -1.258
Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2.617 -46 716
Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 9.158 -5.811
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 55
Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 -5.756
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 52
Il risultato negativo dell’esercizio risulta influenzato dalla sensibile crescita, rispetto all’esercizio
precedente, delle rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie (74,5 milioni
di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013, pari al 123,7%, e 41,1 milioni di Euro nel 2012).
Le citate rettifiche derivano anche dal recepimento dei risultati dell’AQR e dalla scelta di applicare
all’intero portafoglio crediti i criteri di valutazione utilizzati dalla BCE a tal fine, in modo da creare un
più congruo presidio al rischio di credito insito nell’attività di intermediazione creditizia.
Al riguardo, si veda la Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5.
4.1.2 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di
investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d.
CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV) approvati il 26
giugno 2013, che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la
Vigilanza Bancaria (c.d. framework Basilea 3).
Banca d’Italia, nell’ambito di un complessivo processo di revisione e semplificazione della normativa di
vigilanza delle banche ha pubblicato (i) la Circolare 285 “Disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche”, che, sostituendo quasi integralmente la precedente circolare 263 del 27 dicembre 2006, ha
dato attuazione alla nuova disciplina comunitaria e introdotto regole di vigilanza su aspetti non
armonizzati a livello di UE, (ii) la Circolare 286 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni
prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare” che sostituisce integralmente la
precedente circolare 155 e (iii) l’aggiornamento della circolare 154.
A partire dal 1° gennaio 2014 i ratio minimi previsti dalla CRR sono:
- CET 1 pari a 4,5%,
- Tier 1 pari a 5,5% (6% dal 2015),
- Total Capital Ratio pari a 8%.
A questi minimi vincolanti previsti dalla CRR, per le banche appartenenti ai gruppi bancari (come il
Credito Siciliano) si aggiungono le seguenti riserve (buffer) di CET1:
- la riserva di conservazione del capitale pari allo 0,625% dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre
2016, all’1,25% dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, all’1,875% dal 1° gennaio 2018 al 31
dicembre 2018 e al 2,5% dal 1° gennaio 2019 (la “Riserva di Conservazione”);
- la riserva anticiclica nei periodi di eccessiva crescita del credito e la riserva sistemica per le
banche rilevanti a livello globale o locale (G-SII, O-SII) a partire dal 2016 (la “Riserva Anticiclica”
e, unitamente alla Riserva di Conservazione, le “Riserve Aggiuntive”).
La somma dei requisiti regolamentari e delle Riserve Aggiuntive determinano il livello di capitale
minimo richiesto alle banche appartenenti ai gruppi bancari. Per il 2014 tale livello risulta il seguente:
- CET1 pari a 5,125%;
- Tier 1 pari a 6,125% (6,625% dal 2015);
- Total Capital ratio pari a 8,625%.
Il mancato rispetto di detti parametri determina limitazioni alle distribuzioni di utili e la necessità di
adottare un piano di conservazione del capitale.
Si evidenzia che, nonostante l’Emittente alla Data del Prospetto risulti già adeguato ai requisiti
patrimoniali richiesti dalla Nuova Disciplina e stia adottando, tramite l’Aumento di Capitale, una misura
di rafforzamento, non può escludersi che in futuro possano sorgere ulteriori necessità di rafforzamento
patrimoniale dell’Emittente.
Inoltre, sono allo studio alcuni documenti del Comitato di Basilea che prevedono nuove modalità di
determinazione delle attività di rischio ponderate che si ispirano a criteri di maggiore rigore rispetto alla
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 53
normativa vigente e che, a parità di requisiti minimi regolamentari, potrebbero penalizzare la
situazione patrimoniale della Banca. All’interno di tale disciplina sono tuttavia previste delle
disposizioni normative transitorie che prevedono, in genere fino al 2017, l’introduzione del nuovo
framework regolamentare in maniera graduale, attraverso un periodo transitorio durante il quale alcuni
elementi sono deducibili o computabili nel Capitale Primario di Classe 1 (CET1) solo per una quota
percentuale, mentre la percentuale residuale rispetto a quella applicabile è computata/dedotta dal
Capitale Aggiuntivo di Classe 1 e dal Capitale di Classe 2 o considerata nelle attività ponderate per il
rischio. Tale regime transitorio è previsto anche per alcuni strumenti subordinati che non rispettano i
requisiti previsti dalle nuove disposizioni normative, volte all’esclusione graduale dai Fondi Propri (in
un arco temporale di 8 anni) degli strumenti non più computabili.
In conformità a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza, la composizione e la consistenza dei
Fondi Propri differiscono da quelle del patrimonio netto civilistico. Si richiamano brevemente le
principali ragioni di tali differenze:
- i Fondi Propri includono solo la quota di utile al netto di tutti gli oneri e i dividendi prevedibili; le
banche possono includere nel Capitale Primario di Classe 1 gli utili di fine esercizio prima di adottare
una decisione formale di conferma del risultato finale d’esercizio dell’ente per l’anno di riferimento
soltanto con l’autorizzazione preventiva dell’autorità competente, autorizzazione che richiede che gli
utili siano stati verificati da persone indipendenti che sono responsabili della revisione dei conti;
- dal Capitale Primario di Classe 1 vanno dedotti l’avviamento e le altre attività immateriali al netto
delle relative passività fiscali differite associate;
- gli investimenti significativi in un soggetto del settore finanziario, le attività fiscali nette che derivano
da differenze temporanee e dipendono dalla redditività futura e gli investimenti non significativi in
soggetto del settore finanziario sono dedotti dagli elementi del CET1 qualora superino determinati
livelli di CET1 previsti dalla CRR;
- nel Capitale di Classe 2 sono computabili i prestiti subordinati che devono avere una durata
originaria di almeno 5 anni e possono essere rimborsati, anche anticipatamente, solamente nel caso in
cui l’ente chieda la preventiva autorizzazione all’autorità competente, e non prima di cinque anni dalla
data di emissione, eccetto nel caso in cui la banca sostituisca gli strumenti citati con altri strumenti di
Fondi Propri di qualità uguale o superiore, a condizioni sostenibili per la capacità di reddito dello
stesso e che la banca dimostri, con piena soddisfazione dell’Autorità competente, che vengono
rispettati i vincoli patrimoniali minimi imposti dalla normativa.
Nella tabella che segue si riportano gli indicatori patrimoniali del Credito Siciliano alla data del 31
dicembre 2014.
Dati in migliaia di Euro
31/12/14
Patrimonio netto 168.203
Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853
Totale fondi propri 204.211
Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040
Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio) 6,74%
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%
Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA) 4,5%
Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 54
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 5,125%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%
Altri indicatori
RWA / Totale Attivo 58,7%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
Il coefficiente di Capitale Primario di Classe 1 (CET1 Ratio) del Credito Siciliano alla data del 31
dicembre 2014 è pari al 6,74%, ed è, pertanto, superiore al livello minimo del 5,125% prescritto dal
combinato disposto della CRR e della Circolare n. 285.
Tenuto conto dell’assenza di Capitale Aggiuntivo di Classe 1, il coefficiente di Capitale di Classe 1
(Tier 1 Ratio) risulta, alla medesima data anch’esso pari rispettivamente al 6,74%, superiore, dunque,
al livello minimo richiesto rispettivamente pari al 6,125%. Tale livello, come riportato sopra è stato
elevato a 6,625% dal 1° gennaio 2015.
Il coefficiente di Capitale Totale (Total Capital Ratio) risulta, alla data del 31 dicembre 2014, pari
all’8,77% ed è pertanto superiore al livello minimo prescritto dell’8,625%.
Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, il Gruppo utilizza il
metodo standardizzato. Ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di
mercato si è optato per la metodologia standard, mentre per il rischio operativo è stato adottato il
metodo Traditional Standardised Approach (TSA).
Rispetto ai minimi regolamentari non sono stati richiesti requisiti ulteriori da parte dell’organo di
vigilanza.
Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della
disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).
Dati in migliaia di Euro
31/12/13 31/12/12
Patrimonio netto 196.969 192.955
Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387
Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578
Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%
Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*
Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio
4,00% 4,00%
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 55
Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio
8,00% 8,00%
Altri indicatori
Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di
patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto
a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i
coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova
Disciplina. Tutto ciò anche al fine di supportare l’attività ordinaria della Banca, con l’obiettivo di
sostenere la ripresa economica del contesto di riferimento.
Assumendo, infatti, la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di 49,687 milioni
di Euro, i ratio patrimoniali del Credito Siciliano si sarebbero assestati, rispettivamente alla data del 31
dicembre 2014, ai livelli di seguito indicati:
31/12/2014
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 Ratio) (Capitale Primario di
Classe 1/RWA)
8,87%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 Ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 8,87%
Coefficiente di Capitale Totale (Total Capital Ratio) (Totale Fondi Propri /
RWA) 10,91%
Inoltre, alla Data del Prospetto, sono in corso a livello di Gruppo le attività propedeutiche all’avvio del
processo di validazione dei modelli interni per il calcolo delle Attività Ponderate per il Rischio (RWA) e
in special modo per la misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso soggetti
Corporate Retail e Privati, secondo l’approccio avanzato (c.d. “Advanced – IRB”). Dall’uso di tali
modelli, una volta ottenuta la validazione dell’Autorità di Vigilanza, l’Emittente si attende un impatto
positivo in termini di Capitale Primario di Classe 1.
In relazione a quanto precede, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.2 e Capitolo 9,
Paragrafo 9.2.2.
4.1.3 Rischi connessi al deterioramento della qualità del credito
Il Credito Siciliano in quanto società che svolge attività bancaria, è esposto, tra l’altro, ai tradizionali
rischi derivanti dall’esercizio del credito, tra cui i rischi che (i) i clienti o, comunque, le controparti a cui
è stato concesso un finanziamento, in qualsivoglia forma esso sia stato erogato, per effetto di un
deterioramento della propria situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria, non adempiano - in
tutto o in parte - ai propri impegni, nel corrispondere gli interessi e/o rimborsando il capitale secondo i
termini contrattualmente stabiliti, o (ii) la Banca, sulla base di informazioni incomplete, non veritiere o
non corrette, conceda finanziamenti che altrimenti non avrebbe concesso o che, comunque, avrebbe
concesso a condizioni differenti. A tale ultimo riguardo si evidenzia che la capacità dell’Emittente di
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 56
valutare le proprie controparti è strettamente connessa alla qualità ed alla veridicità delle informazioni
di cui è in grado di disporre al momento dell’erogazione del credito.
L’attività, la solidità economica, patrimoniale e finanziaria del Credito Siciliano dipendono, pertanto,
anche dall’attività, dalla solidità economica, patrimoniale e finanziaria dei suoi clienti.
In particolare, poiché l’attenzione allo sviluppo del proprio territorio di riferimento ed al sostegno del
tessuto produttivo locale continua ad essere l’elemento distintivo dell’attività della Banca, l’aggregato
di riferimento per la valutazione del rischio in oggetto è rappresentato dalle famiglie e dalle piccole e
medie imprese, verso le quali è erogata la maggior parte degli impieghi. Per tale ragione, la Banca è
esposta ai rischi legati alle condizioni sociali ed economiche di tali categorie di clienti e, di
conseguenza, l’evoluzione della relativa situazione economica si riflette inevitabilmente
sull’andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca.
Sono molteplici i fattori che possono incidere sulle condizioni economiche e patrimoniali dei clienti e
portare conseguentemente a svalutazioni più o meno significative delle rispettive posizioni, quali, a
titolo esemplificativo, l’andamento delle condizioni economiche generali e/o di specifici settori
produttivi, il peggioramento della posizione competitiva del cliente, l’eventuale cattiva gestione
dell’impresa affidata, il livello di indebitamento delle famiglie.
Nelle tabelle che seguono si riportano i dati della Banca relativi all’incidenza delle posizioni
deteriorate, delle rettifiche sul totale dei crediti netti e il costo del credito al 31 dicembre 2014, al 31
dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 ed un confronto con il sistema bancario sul territorio nazionale.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indice di rischiosità
Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Costo del credito
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indicatori di qualità del credito CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
(dati dello stato patrimoniale)
Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%
Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%
Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela
(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%
Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela
(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 57
Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%
Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%
Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%
Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%
Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%
Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%
Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%
Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale
crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%
Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale
crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%
Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%
Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook
Dalla tabella che precede emerge in particolare un dato di crediti deteriorati lordi del Credito Siciliano
superiori rispetto al sistema, nonché una percentuale di copertura dei crediti non performing inferiore
al sistema.
Negli ultimi anni il perdurare della recessione economica ha inciso significativamente sulla qualità del
credito del Credito Siciliano.
In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507
milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro. Rispetto all’esercizio
precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che
risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%),
presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:
- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di
Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al
6,2% (4,7% nel 2013). Il loro valore, al lordo delle relative rettifiche, si attesta a 336 milioni di
Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre
2013 pari al 45,4%);
- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di
Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al
8,3% (7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di
Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre
2013 pari al 14,3%);
- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro
dell’esercizio precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014; presentano un grado di
copertura del relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%);
- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 58
Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al
6,4%).
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al
31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Anno 2014
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2
Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0
Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1
Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7
Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4
Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91
Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -
Anno 2013
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4
Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3
Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9
Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4
Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1
Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64
Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -
Anno 2012
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0
Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4
Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8
Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8
Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6
Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65
Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 59
Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione. A livello geografico il Credito
Siciliano opera, in via prevalente, nella regione Sicilia. Nella tabella che segue si riporta l’informativa
relativa alla concentrazione dei crediti per segmento di clientela.
31/03/2015
Imprese Corporate 12,8%
Imprese Sme Corporate 37,5%
Imprese Small Retail 13,2%
Imprese Micro Retail 9,4%
Privati 24,3%
Banche e Finanziarie 0,1%
Altro 2,7%
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alla composizione settoriale del portafoglio crediti
verso società non finanziarie.
31/03/2015
Commercio 25,6%
Costruzioni 22,4%
Attività Immobiliari 12,7%
Attività Manifatturiere 12,3%
Servizi di alloggio e ristorazione 7,9%
Agricoltura 3,1%
Attività Professionali 1,8%
Residuali 14,2%
Ai fini della valutazione del rischio di credito, tra le posizioni di rischio detenute dalla Banca una
particolare importanza assumono quelle definite come “grandi esposizioni” secondo i parametri stabiliti
dall’Autorità di Vigilanza.
Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793
Valore ponderato(*) 116.034 72.069 131.208
Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Numero 9 5 7
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Dettaglio grandi rischi
Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857
Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351
Totale 116.034 72.069 131.208
Costo del credito
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 60
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%
(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.
La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente
all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).
In relazione a quanto precede, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.2 e Capitolo 9,
Paragrafo 9.2.2. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di gestione dei rischi di credito si
veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.2.
4.1.4 Rischio di mercato
Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari
detenuti dalla Banca per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo, ma
non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio), che potrebbero generare un
deterioramento della solidità patrimoniale della Banca. Tali fluttuazioni potrebbero essere determinate
da cambiamenti nell’andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da
politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e dal costo
dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale,
oppure da conflitti bellici o atti terroristici.
Considerato che la clientela della Banca è costituita prevalentemente da soggetti privati e imprese
retail e che, pertanto, il Credito Siciliano assume prevalentemente rischio di credito nei confronti degli
specifici segmenti della clientela, l’attività finanziaria è essenzialmente orientata a garantire il presidio
degli equilibri tecnici complessivi. L’attività di gestione del portafoglio di negoziazione, in particolare, è
volta a ottimizzare la redditività delle risorse finanziarie disponibili, con il vincolo del contenimento
della variabilità dei risultati attesi.
Il valore a rischio (VaR) del portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2014 -
in un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza del 99% - è stimato in 45
migliaia di Euro. I principali fattori cui esso è esposto sono il rischio di prezzo e il rischio emittente. La
rilevanza del rischio emittente è principalmente riconducibile all’ancor modesto merito di credito della
Repubblica Italiana.
VAR - FATTORI DI RISCHIO AL 31 DICEMBRE 2014
Rischio di prezzo e specifico
Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio emittente Beneficio di
diversificazione
76,5% 1,4% 0,0% 34,2% -12,2%
Ciò non di meno, l’Emittente è esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari
dovuti a fluttuazioni delle variabili indicate in precedenza. Al riguardo, anche un eventuale rilevante
investimento in titoli emessi dagli Stati sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore
dell’attivo patrimoniale. Per maggiori informazioni in merito all’esposizione della Banca alle fluttuazioni
dei titoli emessi dallo Stato italiano si veda il successivo Paragrafo 4.1.7 della presente Sezione Prima
del Prospetto.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 61
Con riferimento al portafoglio bancario, costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non
compresi nel portafoglio di negoziazione e caratterizzato da un orizzonte temporale di medio-lungo
periodo, l’Emittente non provvede al calcolo del valore a rischio (VaR). Esso si compone
principalmente di crediti e debiti verso clientela e verso banche e risulta prevalentemente esposto al
rischio di tasso di interesse. L’esposizione è pertanto monitorata nell’ambito delle attività di Asset and
Liability Management. Per maggiori informazioni circa l’esposizione a tale tipologia di rischio, si veda il
successivo Paragrafo 4.1.6 della presente Sezione Prima del Prospetto.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di copertura del rischio di mercato si rinvia alla
Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.3 del Prospetto.
4.1.5 Rischio di liquidità
Si definisce rischio di liquidità il rischio che una banca non riesca a far fronte ai propri impegni di
pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza, quando essi giungono a scadenza.
Normalmente possono essere individuate due forme di rischio liquidità: (a) il Funding Liquidity Risk,
cioè il rischio che la banca non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento ed alle proprie
obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la sua attività
caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; (b) il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che la banca
non sia in grado di liquidare un’attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa
della scarsa liquidità del mercato di riferimento e/o in conseguenza della tempistica con cui è
necessario realizzare l’operazione.
Nel corso degli ultimi anni il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di
elevata volatilità e straordinaria incertezza ed instabilità sui mercati finanziari, causate anche dal
fallimento di alcune istituzioni finanziarie e, successivamente, dalla crisi di debito sovrano in alcuni
Paesi. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti periodi,
una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, contraendo notevolmente la
possibilità di ricorso al credito da parte degli operatori. Anche in relazione al futuro, non si possono
aprioristicamente escludere ulteriori significative tensioni nel reperimento di liquidità sul mercato.
Il Gruppo Credito Valtellinese ha adottato un modello di tesoreria accentrata, che concentra la
gestione dei flussi di liquidità e la detenzione di attività liquide nella Capogruppo; quest’ultima, in caso
di necessità, provvede ad erogare alle altre banche del Gruppo finanziamenti correlati alle eventuali
esigenze. L’esposizione al rischio di liquidità, declinata nelle due componenti di Funding Liquidity Risk
e Market Liquidity Risk, è pertanto in capo al Credito Valtellinese.
La reperibilità della liquidità destinata allo svolgimento delle varie attività, nonché la possibilità di
accedere a finanziamenti a lungo termine sono essenziali anche per il raggiungimento degli obiettivi
strategici della Banca nell’ambito del Gruppo. In particolare, la liquidità stabile e i finanziamenti a lungo
termine sono essenziali affinché la Banca sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento
per cassa o per consegna, previsti o imprevisti, in modo da non pregiudicare la propria operatività
corrente o situazione finanziaria. Come rappresentato in precedenza in termini generali, il reperimento
di liquidità da parte del Gruppo Creval potrebbe essere pregiudicato dall’incapacità di avere accesso al
mercato del debito, dall’incapacità di vendere i propri beni o di rimborsare i propri investimenti. Detti
eventi potrebbero manifestarsi a causa del peggioramento delle condizioni di mercato, della sfiducia
nei mercati finanziari, di incertezze e speculazioni relative alla solvenza dei partecipanti al mercato,
del peggioramento dei rating, ovvero di problemi operativi relativi a terze parti. Una limitata capacità di
reperire sul mercato la liquidità necessaria a condizioni favorevoli, ovvero la difficoltà di accesso a
finanziamenti a lungo termine a condizioni favorevoli, potrebbero avere effetti negativi sui risultati e
sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo e riverberarsi anche sulla Banca.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 62
Eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE, ivi incluse
eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi con finalità di garanzia
e/o delle relative valutazioni, potrebbero incidere sull’attività del Gruppo con possibili effetti negativi sui
risultati operativi e sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici della Banca.
Nella tabella di seguito riportata, riferita al 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in scadenza dei
prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore nominale in
circolazione:
Dati in migliaia di Euro
ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN
SCADENZA
2015 93.721
2016 197.762
2017 147.370
Oltre 149.480
Totale 588.333
L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114 milioni di euro, pari al 19,4%
dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,
pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al
tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.
Alla chiusura dell’esercizio 2014, il rapporto tra impieghi e raccolta diretta da clientela era pari
all’83,5%, in riduzione rispetto all’87,3% dell’anno precedente e all’89,6% del 31 dicembre 2012.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione del rischio di liquidità si veda la
Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.4.
4.1.6 Rischio di tasso
Una particolare tipologia di rischio è quella legata alla fluttuazione dei tassi di interesse. In particolare,
l’investitore deve considerare che le performance della Banca sono influenzate dall’andamento e dalla
fluttuazione dei tassi d’interesse in Italia, mercato nel quale la Banca svolge prevalentemente la
propria attività e, più in generale, in Europa. L’andamento dei tassi di interesse risulta a sua volta
influenzato da diversi fattori che non sono sotto il controllo della Banca e del Gruppo, quali le politiche
monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche del Paese in cui l’Emittente opera.
In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione
dell’esposizione ai tassi d’interesse della Banca e del Gruppo stesso, vale a dire del rapporto esistente
tra le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento e quelle del margine d’interesse. Infatti,
l’incremento dei tassi di interesse può comportare un aumento del costo del finanziamento in misura
più rapida ed elevata rispetto al rendimento degli attivi, per esempio, per la mancata corrispondenza
tra le scadenze delle attività e delle passività che sono influenzate dalla variazione dei tassi di
interesse, oppure per la mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra
attività e passività con una scadenza simile. Allo stesso modo, il decremento dei tassi di interesse
potrebbe anche comportare una riduzione del rendimento delle attività detenute dalla Banca a cui
potrebbe non corrispondere un equivalente decremento del costo del funding.
Considerato lo scenario globale nel quale la Banca si trova ad operare, nonché il perdurare di tassi di
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 63
interesse di mercato particolarmente bassi, combinato con un’elevata volatilità degli stessi, potrebbe
verificarsi per la Banca un incremento del rischio di mercato e, conseguentemente, una diminuzione
dei margini di interesse e del valore delle attività e passività detenute.
Al 31 dicembre 2014 la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio ed
il duration gap della Banca sono contenuti. Nell’ipotesi che la struttura dei tassi trasli in parallelo verso
l’alto di 100 punti base, il valore del capitale economico, inteso come il valore attuale dei flussi
finanziari netti attesi generati dalle attività, dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio, registrerebbe
un aumento di 5,0 milioni di Euro. In caso di uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non
negatività dei tassi nominali, si avrebbe un incremento pari a 3,0 milioni di Euro.
Avendo riguardo ai profili reddituali, nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei
tassi di interesse di -100 punti base (sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali), la variazione
del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte
temporale di 12 mesi, sarebbe pari a – 0,8 milioni di Euro, mentre ammonterebbe a 13,2 milioni di Euro
nel caso di traslazione di +100 punti base.
Le poste attive e passive sono in generale gestite in modo da preservare il valore economico del
portafoglio anche in conseguenza di inattese variazioni del tasso di interesse. Stante la condizione
attuale, è possibile che vi siano incrementi di rischiosità nel medio-lungo termine in considerazione di
azioni a supporto del margine di interesse.
Alla luce di tale situazione, la Banca ritiene di aver adottato, alla Data del Prospetto, idonee politiche di
misurazione e copertura del rischio di mercato. Per maggiori informazioni in merito alle politiche di
governo e gestione del rischio di liquidità si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.5.
4.1.7 Rischi connessi all’esposizione del Credito Siciliano al debito sovrano
L’investimento in titoli di Stato italiani, di dimensione residuale e inseriti integralmente nel portafoglio
HFT (held for trading), comporta una esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica
Italiana, che, come per ogni altro emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di
credito o, in ipotesi estrema, di insolvenza.
Nella tabella che segue si riportano i giudizi di rating attribuiti allo Stato italiano dalle principali agenzie
di rating.
Agenzia di rating Data ultimo
aggiornamento
Debito a breve
termine
Debiti a medio -lungo
termine
Outlook
MOODY’S 14 febbraio 2015
P-2 Baa2 Stabile
FITCH RATINGS 25 aprile 2015 F2 BBB+ Stabile
STANDARD&POOR’S 5 dicembre 2014 A - 2 BBB- Stabile
DBRS 27 marzo 2015 A (low) R-1 (low) Stabile
In particolare, al 31 dicembre 2014, la Banca detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di
Euro 5,1 milioni. Nella tabella che segue si riportano le esposizioni in titoli di debito emessi dallo Stato
italiano e dalle amministrazioni centrali dello Stato italiano al 31 dicembre 2014, con specifica
indicazione del portafoglio di appartenenza.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 64
Dati in migliaia di Euro
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Crediti verso la
clientela
Totale titoli
Valore nominale dei titoli 0
5.016 0 5.016
Valore di bilancio - fair
value 0 5.079 0 5.079
Al 31 dicembre 2014 fra i crediti verso clientela sono ricompresi crediti riferiti ad amministrazioni
pubbliche centrali e locali italiane per un importo di Euro 36.043 migliaia, pari all’1,28% dell’aggregato
complessivo.
In considerazione della limitata esposizione della Banca nei confronti dello Stato italiano, è possibile
escludere alla Data del Prospetto effetti negativi di rilievo sui risultati operativi della Banca, nonché
sulla relativa situazione economica, patrimoniale e finanziaria, e ciò anche ove la situazione del debito
sovrano ed, in particolare modo, di quello italiano torni ad aggravarsi, considerate anche le perduranti
incertezze in merito alla situazione politica ed alla crescita economica del nostro Paese.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione del rischio del debito sovrano si
veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.6.
4.1.8 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività
finanziarie valutate al fair value
In conformità alla disciplina dettata dai Principi Contabili Internazionali, la redazione del bilancio
dell’Emittente richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi
effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa
alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.
In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione
aziendale nei seguenti casi:
- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare
riferimento ai crediti, alle partecipazioni ed alle attività materiali;
- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari con particolare riferimento all’ l’utilizzo
di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in
mercati attivi;
- la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
- le ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani
a benefici definiti per i dipendenti; e
- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Non può escludersi che future variazioni del fair value degli strumenti finanziari e/o della loro
classificazione, anche a seguito di mutamenti delle condizioni di mercato, e/o della riduzione dei
volumi scambiati sui mercati, comportando una minore significatività dei prezzi di scambio, abbiano
effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della
Banca.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 65
Tali stime ed assunzioni sono state effettuate nell’ottica della continuità aziendale e sono fortemente
condizionate dalla crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato corrente alla
Data del Prospetto, che si caratterizza per la volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di
indicatori di deterioramento della qualità del credito molto elevati.
Parametri ed informazioni utilizzati per la determinazione di stime ed assunzioni sono particolarmente
influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura sono imprevedibili. Conseguentemente, le stime e le
assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che in
futuro i valori iscritti nel Bilancio 2014 possano differire, anche in maniera significativa, a seguito del
mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le stime e le assunzioni sono oggetto di rivisitazione
per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo di riferimento.
La determinazione dei valori sopra indicati è strettamente connessa all’evoluzione del contesto socio-
economico nazionale ed internazionale e all’andamento dei mercati finanziari, che a loro volta
generano impatti significativi sull’andamento dei tassi, sulla fluttuazione dei prezzi e sul merito
creditizio delle controparti.
I parametri e le informazioni utilizzati per la stima dei valori sopra menzionati sono quindi
significativamente influenzati dai suddetti fattori, per i quali non si può escludere che un
peggioramento del relativo andamento possa produrre effetti negativi sulle poste oggetto di
valutazione e, in ultima istanza, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o
finanziaria della Banca.
Per maggiori informazioni in merito al deterioramento della qualità del credito si veda la presente
Sezione Prima, Capitolo 4, Paragrafo 4.1.3, del Prospetto.
Con particolare riguardo al rischio di incertezza connesso all’utilizzo del fair value, si evidenzia che la
Banca, inter alia, ha utilizzato il metodo del fair value per la determinazione del valore di bilancio delle
attività e passività di seguito indicate:
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/2012
ATTIVO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 12.905
Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 79
Totale attività finanziarie 6.142 8.832 12.984
Incidenza sul totale dell'attivo 0,15% 0,21% 0,30%
PASSIVO
Passività finanziarie di negoziazione 1 2 16
Totale passività finanziarie 1 2 16
Incidenza sul totale del passivo n.s. n.s. n.s.
La ripartizione, al 31 dicembre 2014, per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia attività valutate
al “Livello 1” per 6.022 migliaia di Euro, al “Livello 2” per 100 migliaia di Euro, al “Livello 3” per 20
migliaia di Euro e passività valutate al “Livello 2” per 1 migliaia di Euro.
In relazione al fair value, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.1.6.2.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 66
4.1.9 Rischio operativo
Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla
disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il
rischio giuridico. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani,
interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.
I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono rischi tipici dell’attività
bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia esterna e l’ambito
della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale.
In esito al processo di definizione della propensione al rischio, il Consiglio di Amministrazione della
Capogruppo, in coerenza con il modello di business adottato e tenuto conto che al rischio operativo
non è associato alcun rendimento, ha fissato come obiettivo gestionale anche per le società
controllate la minimizzazione dell’esposizione al rischio operativo. Coerentemente, il Consiglio ha
stabilito gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, che sono state portate a
conoscenza delle funzioni aziendali e vengono riesaminate periodicamente.
Nonostante il Gruppo Creval abbia impiegato e continui ad impiegare risorse idonee al fine di mitigare
i rischi operativi, tali rischi potrebbero comunque verificarsi in futuro, anche a causa di eventi
imprevedibili fuori dal controllo dell’Emittente. L’eventuale configurarsi di uno o più di tali rischi
potrebbe avere effetti pregiudizievoli sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati della
Banca. Fino alla Data del Prospetto, non sono emersi per la Banca, elementi di variazione significativa
della rischiosità operativa, che permane contenuta.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione dei rischi operativi si veda la
Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.7.
4.1.10 Rischi connessi alle attività fiscali per imposte differite
Ai sensi dei Principi Contabili Internazionali ed, in particolare, dello IAS 12, è possibile iscrivere attività
fiscali differite con riferimento:
- alle differenze temporanee deducibili (in presenza di oneri contabilmente imputati per intero
all’esercizio e fiscalmente deducibili in esercizi successivi al ricorrere di determinati eventi
ovvero pro-quota);
- a perdite fiscali pregresse; e
- per crediti d’imposta non utilizzati.
Al 31 dicembre 2014, le attività fiscali differite della Banca ammontano a 59.940 migliaia di Euro,
iscritte alla voce 130b “Attività Fiscali – Anticipate” dello stato patrimoniale del Bilancio 2014.
Le imposte differite attive possono essere iscritte e mantenute in bilancio se e nella misura in cui è
probabile che vi sarà disponibilità di un reddito imponibile futuro nel quale possano trovare
compensazione le differenze temporanee deducibili, le perdite fiscali pregresse e i crediti d’imposta
non utilizzati cui si riferiscono.
Ai sensi della normativa fiscale vigente alla Data del Prospetto, al ricorrere di determinate circostanze,
alcune attività per imposte anticipate possono essere convertite in crediti d’imposta. Queste imposte
differite attive possono essere quindi recuperate a prescindere dalla capacità della Banca di generare
una redditività futura. In particolare, ai sensi della normativa fiscale vigente, nelle ipotesi in cui sia
conseguita una perdita civilistica o sia rilevata una perdita fiscale o un valore della produzione netta
IRAP negativo, le attività per imposte anticipate sia IRES sia IRAP riferite alle rettifiche di valore su
crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e quelle riconducibili al valore dell’avviamento e del le
altre attività immateriali, i cui componenti negativi sono deducibili in più periodi d’imposta, sono
trasformate in credito d’imposta.
Al 31 dicembre 2014, le attività per imposte anticipate del Credito Siciliano trasformabili in credito
d’imposta al ricorrere degli eventi precedentemente illustrati ammontano ad 54.113 migliaia di Euro.
Le attività per imposte anticipate la cui iscrivibilità rimane invece dipendente dalla disponibilità di
redditi imponibili futuri risultano, quindi, circoscritte a 5.827 migliaia di Euro.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 67
Per la quota parte delle attività per imposte anticipate residue, la Banca procede alla stima dei
prevedibili redditi imponibili futuri al fine di verificare la possibilità di mantenere iscritte e/o di iscrivere
le attività fiscali per imposte anticipate.
Limitatamente alle attività per imposte anticipate residue, qualora da tale verifica dovesse emergere
un reddito imponibile futuro non sufficiente, la Banca potrebbe dover rivedere in diminuzione il valore
delle attività fiscali differite iscritte in bilancio, con conseguenti effetti negativi sul conto economico.
4.1.11 Rischi connessi a procedimenti giudiziari in essere
A presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca
è effettuato prudenzialmente un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i
Principi Contabili Internazionali e la policy adottata dall’Emittente. L’ammontare dell’accantonamento è
stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull’esito
della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Banca, e
gli elementi di quantificazione dell’importo che in caso di soccombenza la Banca potrebbe essere
tenuta a corrispondere alla controparte.
L’ammontare dell’importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il
valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell’importo richiesto da controparte,
della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del
giudizio e, in particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (CTU), ove disposta,
nonché delle spese eventualmente dovute per soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile
determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del
ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non
vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l’impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio
e stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale perdita.
Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca quale parte convenuta, n. 199 cause passive
per un petitum complessivo di Euro 28,022 milioni a fronte del quale è stato previsto un
accantonamento di Euro 3,585 milioni, secondo la seguente ripartizione:
Tipologia n. Petitum euro Accantonamento euro
ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27
REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21
SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84
TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00
VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81
Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13
Tenuto conto (i) del rischio di soccombenza probabile in contenziosi stimato in complessivi 6,27 milioni
di Euro rispetto al petitum generale di 28,022 milioni di Euro, nonché (ii) dei relativi accantonamenti
stanziati per un totale di 3,585 milioni di Euro, il tasso di copertura al 31 marzo 2015 si attesta intorno
al 57%, valore che si ritiene adeguato rispetto alle perdite potenziali attese.
La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei
presupposti concreti su cui si basa l’azione.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 68
Si dichiara che un eventuale esito sfavorevole dei procedimenti in essere non sarebbe comunque tale
da incidere sulla solvibilità dell’Emittente.
Per maggiori informazioni in merito alle politiche di governo e gestione dei rischi legali si veda la
Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.8.
4.1.12 Rischi connessi al risk management
Nello svolgimento delle proprie attività tipiche, l’Emittente è esposto a diverse tipologie di rischio,
ulteriori rispetto a quelle indicate nei paragrafi che precedono. Si tratta, principalmente del rischio
informatico (ICT), del rischio di leva finanziaria eccessiva, del rischio strategico, del rischio di
compliance, del rischio di riciclaggio, del rischio reputazionale, del rischio nei confronti di soggetti
collegati e del rischio immobiliare.
Tali tipologie di rischio sono presidiate tramite i processi di gestione dei rischi cioè l’insieme delle
regole, delle procedure, delle risorse (umane, tecnologiche e organizzative) e delle attività di controllo
volte a identificare, misurare o valutare, monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli
gerarchici appropriati i rischi assunti. I processi di gestione dei rischi coinvolgono i sistemi di governo
societario attraverso una pluralità di organi, ciascuno con le proprie funzioni specifiche. I processi di
gestione dei rischi sono adeguatamente documentati e le varie responsabilità sono chiaramente
assegnate.
Qualora le politiche e le procedure interne di gestione dei rischi del Gruppo non dovessero rivelarsi
adeguate, esponendo l’Emittente a rischi non preventivati ovvero non quantificati correttamente, la
Banca potrebbe subire perdite, anche rilevanti, con possibili effetti negativi sulle proprie attività e sulla
propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria.
Per maggiori informazioni in merito ai presidi di gestione dei rischi dell’Emittente, nonché al sistema
dei controlli interni, si vedano, rispettivamente, la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4 e la
Sezione Prima, Capitolo 16, Paragrafo 16.4..
4.1.13 Rischi connessi alla distribuzione di dividendi
Con raccomandazione del 28 gennaio 2015 la Banca Centrale Europea ha invitato gli enti creditizi ad
adottare politiche di distribuzione dei dividendi basate su ipotesi conservative, in modo che, dopo ogni
distribuzione, i requisiti patrimoniali minimi risultino soddisfatti.
In particolare:
- gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare costantemente i requisiti minimi di fondi propri
applicabili (“requisiti di primo pilastro”). Ciò comprende un coefficiente di capitale primario di
classe 1 del 4.5%, un coefficiente di Capitale di Classe 1 del 6% e un coefficiente di Capitale
Totale dell’8%, come disposto dall’articolo 92 del CRR, nonché le riserve anticicliche e
sistemiche di cui all’articolo 128, n. 2 e n. 3, della CRD IV, e tutte le altre riserve che sono
state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate;
- inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali
imposti in conseguenza della decisione applicabile sul processo di revisione e valutazione
prudenziale (SREP) di cui all’articolo 16, paragrafo 2, lett. a), del regolamento (UE) n.
1024/2013 e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”);
- gli enti creditizi sono altresì obbligati a soddisfare il coefficiente di Capitale Primario di Classe
1, il coefficiente di Capitale di Classe 1 e il coefficiente di Capitale Totale pienamente attuati
(fully loaded) entro la data applicabile per la completa introduzione progressiva. Ciò si riferisce
all’applicazione completa dei suddetti coefficienti dopo il periodo transitorio, nonché delle
riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, paragrafi 2 e 3, CRD IV, e di tutte le
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 69
altre riserve che sono state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate. Le
disposizioni transitorie sono stabilite dal titolo XI della CRD IV e dalla parte dieci del CRR.
La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle
indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario
2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.
Si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.7.
4.2 Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente opera
4.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario
Il Credito Siciliano è soggetto ai rischi tipici derivanti dalla concorrenza propria del settore di attività in
cui esso opera, con particolare riferimento allo svolgimento dell’attività bancaria, in via prevalente,
nella realtà socio-economica siciliana.
Nell’ultimo decennio il sistema bancario nazionale è stato interessato da numerose operazioni di
fusione e acquisizione che ne hanno aumentato il grado di concentrazione, riducendo il numero degli
operatori. Il quadro è stato poi reso più complesso dall’ingresso sul mercato di operatori stranieri
altamente competitivi.
La fase di consolidamento del mercato in atto è connotata da una elevata competitività, resa ancor più
robusta dal recepimento delle direttive comunitarie, tese a liberalizzare il settore bancario dell’Unione
Europea, dalla deregolamentazione del settore bancario, che ha incentivato la concorrenza nel
comparto tradizionale, dalla maggiore concorrenza sul mercato del risparmio gestito. Inoltre,
l’evoluzione del quadro normativo europeo e l’adeguamento degli ordinamenti nazionali in tema di
servizi di pagamento hanno profondamente modificato la struttura del mercato dei pagamenti al
dettaglio, mirando ad accrescere la trasparenza e la concorrenza ed a rafforzare la fiducia dei
consumatori negli strumenti elettronici.
Nel caso in cui non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva, il Credito
Siciliano potrebbe perdere quote di mercato in diversi settori di attività o non riuscire ad incrementare i
volumi di attività e il livello di redditività rispetto al passato, con conseguenti effetti negativi rilevanti sui
risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente stesso.
4.2.2 Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario
Il Credito Siciliano, il Gruppo Creval e, in generale, tutte le banche operanti in Italia sono soggetti ad
una articolata regolamentazione di matrice europea e nazionale e alla vigilanza da parte della Banca
d’Italia, della Consob e dell’IVASS e, a partire dal mese di novembre 2014, in conformità alle previsioni
del Regolamento MVU, della BCE. La normativa applicabile alle banche, cui il Credito Siciliano è
soggetto, disciplina i settori in cui le banche stesse possono operare con lo scopo di preservare la
stabilità e solidità delle stesse, limitandone l’esposizione al rischio. In particolare, il Credito Siciliano è
tenuto a rispettare i requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa comunitaria e dalla
legge italiana. Il Credito Siciliano è, altresì, soggetto alle norme applicabili ai servizi finanziari – che
disciplinano, tra l’altro, l’attività di vendita e collocamento degli strumenti finanziari alla clientela -
nonché a quelle applicabili alle attività di Bancassicurazione.
Ai sensi dell’articolo 67 del TUB, al fine di esercitare la vigilanza consolidata, la Banca d’Italia può
impartire alla capogruppo, vale a dire al Credito Valtellinese, provvedimenti di carattere generale o
particolare, disposizioni concernenti il gruppo bancario complessivamente considerato o i suoi
componenti, aventi ad oggetto, tra l’altro, l’organizzazione amministrativa e contabile, nonché i
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 70
controlli interni; ai sensi del comma 2-ter della medesima disposizione i provvedimenti particolari
possono riguardare anche la restrizione delle attività o della struttura territoriale del gruppo; il divieto di
effettuare determinate operazioni e di distribuire utili o altri elementi del patrimonio, nonché, con
riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio di vigilanza, il divieto di pagare gli
interessi.
In conformità all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV della Circolare 285, lo
statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo bancario Credito
Valtellinese». In tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la capogruppo,
nell'esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni
impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della Società
forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni”.
La vigilanza delle sopracitate Autorità sul Credito Siciliano e, più in generale sul Gruppo Creval, copre
diversi ambiti di attività dell’Emittente, e può avere ad oggetto, tra l’altro, i livelli di liquidità e di
adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro, la tutela della
privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, nonché gli obblighi di rendiconto e
registrazione.
Eventuali variazioni della normativa di riferimento, o anche delle relative modalità di applicazione,
nonché l’eventualità che l’Emittente non riesca ad assicurare il pieno rispetto delle norme applicabili,
potrebbero influenzare le attività, i prodotti e i servizi offerti e, conseguentemente, avere un impatto
negativo sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Credito Siciliano.
Per maggiori informazioni in merito alla normativa di riferimento si veda la Sezione Prima, Capitolo 6,
Paragrafo 6.1.3.
Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali del Credito Siciliano, si veda il precedente Paragrafo 4.1.2
del presente Capitolo 4 del Prospetto.
4.2.3 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema
La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli
operatori, e la successiva crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, insieme
all’innalzamento dei requisiti patrimoniali previsti da Basilea III, hanno richiesto negli scorsi anni lo
sviluppo di iniziative a supporto del sistema creditizio, sia a livello nazionale, attraverso l’intervento
diretto nel capitale di alcune banche, sia a livello europeo, attraverso operazioni di rifinanziamento
presso la BCE dietro prestazione di idonei titoli in garanzia (c.d. LTRO).
A inizio anno la Banca Centrale Europea (BCE) ha accentuato il carattere espansivo di politica
monetaria, avviata lo scorso anno, attraverso il c.d. “quantitative easing” e l’impegno ad acquistare
importi predefiniti su base mensile di titoli pubblici emessi da stati appartenenti all’area dell’Euro. Si
tratta di una misura straordinaria che ha lo scopo di rilanciare l'economia europea, riducendo il costo
del debito degli stati ed i tassi di interesse, rilanciando il mercato del credito e fermando la deflazione,
cioè il calo dei prezzi al consumo che si registra oggi in diversi paesi.
Alla Data del Prospetto non vi è alcuna certezza che tali operazioni di rifinanziamento possano essere
replicate anche in futuro. L’incapacità di reperire sul mercato tale liquidità, tramite l’accesso agli istituti
centrali, dietro presentazione di idonee garanzie, ovvero la riduzione significativa o il venir meno del
supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare
maggiori difficoltà nel reperimento di liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 71
liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi della
Banca.
4.2.4 Rischio connesso con l’eventuale richiesta alla Commissione Europea da parte dello Stato
Italiano dell’autorizzazione alla concessione di “aiuti di Stato”
Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme
sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha
emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi.
Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione
Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea).
Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere,
condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di
coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una
compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr.
"Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme
in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in
particolare i parr. 41-44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento
in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli
azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli. Al riguardo si veda la Sezione Prima,
Capitolo 6, Paragrafo 6.1.3.
4.2.5 Rischi in ordine ai meccanismi di risoluzione delle crisi di impresa
In data 12 giugno 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva
2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e
risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and
Resolution Directive – BRRD, e di seguito la “BRRD”). La BRRD detta una disciplina comune a tutti i 28
Stati Membri dell’Unione Europea al fine di stabilire una procedura armonizzata di prevenzione e
gestione delle crisi delle imprese bancarie e finanziarie
Le prescrizioni dettate dalla direttiva in esame si possono suddividere in tre categorie fondamentali:
(A) un primo gruppo di norme concerne le misure di prevenzione della crisi, che devono essere
predisposte nella fase di normale svolgimento dell’attività delle imprese finanziarie, come ad esempio i
piani di risanamento (recovery plan), redatti dalle imprese stesse e i piani di risoluzione (resolution
plan), preparati dalle autorità preposte alla risoluzione delle crisi; (B) un secondo gruppo di norme
disciplina le misure relative all’intervento precoce, necessario per assicurare azioni tempestive da
parte delle Autorità di risoluzione, una volta che si siano manifestati i primi segnali di rischio per la
stabilità degli enti creditizi e delle imprese di investimento; (C) sono previste, infine, specifiche misure
di risoluzione della crisi, la più rilevante delle quali è rappresentata dal c.d. bail-in, uno strumento che
tende a spostare una quota sensibile degli oneri delle ristrutturazioni bancarie dagli Stati agli azionisti
e ai creditori delle imprese interessate, riducendo così i rischi di azzardo morale (moral hazard). Il
termine di recepimento della BRRD è fissato al 31 dicembre 2014 ed è espressamente previsto che gli
Stati membri applichino le disposizioni in essa contenute a decorrere dal 1° gennaio 2015, ad
eccezione della sezione relativa allo strumento del bail-in, che dovrà essere attuata a livello nazionale,
al più tardi, dal 1° gennaio 2016.
In particolare, si segnala che con lo strumento del bail-in, le Autorità di risoluzione delle crisi potranno
ridurre gli importi dovuti ai creditori di un ente in dissesto non garantiti e convertire tali crediti in
capitale. Lo strumento potrà essere utilizzato per ricapitalizzare un ente in dissesto o vicino al
dissesto, consentendo alle Autorità di ristrutturarlo attraverso la procedura di risoluzione e di
ripristinarne la sostenibilità economica dopo la riorganizzazione e la ristrutturazione. Ciò
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 72
consentirebbe una maggiore flessibilità di risposta da parte delle autorità in caso di dissesto di enti
finanziari grandi e complessi.
Nell’applicazione di tali strumenti di risoluzione, i crediti degli azionisti nei confronti della società
emittente potranno essere cancellati o sostanzialmente ridotti; inoltre, gli stessi azionisti potrebbero
vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui altre passività siano convertite in
azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli. Comunque, la BRRD dispone che gli
Stati membri garantiscano, nell’ambito della giurisdizione nazionale, un diritto di impugnazione delle
decisioni di adottare una misura di gestione delle crisi, a tutte le persone interessate da tali decisioni,
secondo le modalità previste dalla direttiva stessa.
La BRRD prevede, inoltre, la costituzione di un Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE)
n.806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati ex-ante
dalle banche, che, ove ricorrano i presupposti, potrà essere utilizzato dalle Autorità di Vigilanza per
finanziare la risoluzione delle crisi bancarie.
In relazione alla nuova normativa sul risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle
imprese di investimento, si segnala, inoltre, che la European Banking Authority - EBA ha avviato delle
consultazioni riguardanti la determinazione, a livello del sistema bancario e finanziario europeo, dei
criteri di determinazione delle minimum required eligible liabilities (“MREL”), ossia dei requisiti minimi
di fondi propri e passività ammissibili richiesti agli enti creditizi e alle imprese di investimento in tema di
capacità minima di assorbimento delle perdite.
Inoltre che il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato un documento di consultazione relativo alla
determinazione dei requisiti minimi necessari a determinare la total loss absorbency capacity (“TLAC”)
delle “global sistematically important banks (“G-SIBs”) – in cui alla Data del Prospetto non è incluso
l’Emittente. Pertanto, non è possibile escludere che alla presenza congiunta delle due consultazioni
(quella relativa alle MREL e quella relativa al TLAC) consegua un allineamento dei criteri di
determinazione delle minimum required eligible liabilities previsti per tutte le istituzioni finanziarie
europee a quelli, più restrittivi, che saranno applicabili alle G-SIBs.
In aggiunta a quanto sopra, entro il 3 luglio 2015 gli Stati membri dovranno inoltre trasporre le
disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive (“DGSD”)) che
istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, ad eccezione di talune norme tecniche, che
dovranno essere recepite entro il 31 maggio 2016. La DGSD è finalizzata alla costruzione, in piena
continuità giuridica con i sistemi nazionali esistenti, di una rete armonizzata di sistemi di garanzia dei
depositi e prevede l’istituzione di un nuovo meccanismo di finanziamento, basato anch’esso su
contribuzioni ex-ante (come il Fondo di risoluzione unico), anziché su contribuzioni ex-post come
avviene ai sensi della normativa vigente alla Data del Prospetto. Alla Data del Prospetto, non essendo
ancora completato il quadro giuridico di riferimento, non è possibile determinare con esattezza
l’ammontare dei contributi che dovrà versare l’Emittente in relazione ai fondi previsti dalla BRRD e
dalla DGSD.
Al riguardo, si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.3.
4.3 Fattori di rischio connessi alle Azioni e all’Offerta delle Azioni oggetto dell’Offerta
4.3.1 Rischi connessi all’investimento azionario
Gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta sono azioni ordinarie emesse dal Credito Siciliano che
hanno le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla data del presente Prospetto.
Alla Data del Prospetto, le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in alcun mercato
regolamentato italiano o estero, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 73
internalizzatore sistematico. L’Emittente non intende o prevede di richiedere l’ammissione alla
negoziazione ad alcuno di tali mercati o sistemi di negoziazione, né intende assumere alcun impegno
di riacquisto delle Azioni a fronte di richieste di disinvestimento degli azionisti.
La sottoscrizione delle Azioni dell’Emittente implica l’assunzione tipica dei rischi finanziari connessi ad
un investimento in azioni. Il valore economico delle Azioni potrebbe in particolare variare
significativamente a fronte di sostanziali cambiamenti nella valutazione del patrimonio e/o delle
prospettive di utili futuri del Credito Siciliano, essendo strumenti finanziari rappresentativi del capitale
sociale del medesimo.
Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 4, Paragrafo 4.3.
4.3.2 Rischio di illiquidità degli strumenti finanziari offerti
Le Azioni oggetto della presente Offerta presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in
strumenti finanziari non negoziati in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di
scambi, né mediante un internalizzatore sistematico. L’Emittente, inoltre, non assume alcun obbligo di
riacquistare le proprie Azioni. Gli investitori devono, pertanto, considerare che potrebbero trovarsi
nella impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni, in quanto le richieste di vendita potrebbero non
trovare contropartita, o nella difficoltà di vendere le medesime Azioni in tempi ragionevolmente brevi
e/o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover
accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione.
Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 4, Paragrafo 4.3.
4.3.3 Rischio connesso al rapporto di assegnazione e alla negoziazione dei Diritti di Opzione
I soci avranno diritto di sottoscrivere le Azioni in ragione di 10 nuove Azioni ogni 27 azioni ordinarie
Credito Siciliano possedute all’apertura del Periodo di Opzione.
I Diritti di Opzione non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato, ne’ in un sistema
multilaterale di negoziazione, ne’ mediante un internalizzatore sistematico. Pertanto, pur essendo
possibile per i soci cedere tali diritti sulla base dei principi che regolano l’autonomia negoziale dei
privati, i soci che intendessero acquistare o cedere i diritti di opzione potrebbero incontrare difficoltà di
negoziazione. Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione non esercitati non saranno più
esercitabili né cedibili.
Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo
5.1.3 del Prospetto.
4.3.4 Rischi connessi agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale
Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi
derivanti dall’Aumento di Capitale in termini di quota percentuale di partecipazione al capitale sociale
fully diluted (calcolato ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale) nei confronti
degli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.
Gli azionisti dell’Emittente che, invece, decidano di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro
competenza vedranno diluita la propria partecipazione sul capitale. La percentuale di diluizione
(calcolata ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale, tenuto conto dell’impegno
dell’azionista di maggioranza Credito Valtellinese a garantire il buon esito dell’offerta, cfr. Sezione
Seconda, Capitolo 5, Paragrafo 5.2.2 del Prospetto), sarà pari, in termini percentuali sul capitale
sociale, a circa il 27%.
Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 9 del Prospetto.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 74
4.3.5 Rischi connessi ai mercati nei quali non è consentita l’Offerta in assenza di autorizzazioni
delle autorità competenti
L’Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o
indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché in o da
qualsiasi altro Paese, diverso dall’Italia, nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di
autorizzazioni da parte delle competenti autorità o di applicabili esenzioni di legge o regolamentari,
tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,
Giappone, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di
comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione
alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro
mezzo o supporto informatico).
Parimenti, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il
Prospetto né qualsiasi altro documento afferente all’Offerta verrà spedito e non dovrà essere spedito o
altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi; questa limitazione si applica anche ai titolari di
azioni Credito Siciliano con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché
negli Altri Paesi, o a persone che la Banca o i suoi rappresentanti sono consapevoli essere fiduciari,
delegati o depositari in possesso di azioni della Banca per conto di detti titolari.
Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono
distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,
Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro
mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America,
Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza
limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi
altro mezzo o supporto informatico).
La distribuzione, l’invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentato
degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi
postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale
riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi (ivi
inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta
elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno
di accettare adesioni all’Offerta in virtù di tali documenti.
Le Azioni e i relativi Diritti di Opzione non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United
States Securities Act of 1933 e sue successive modifiche, vigente negli Stati Uniti d’America, né ai
sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Australia, Giappone e negli Altri Paesi.
Per ulteriori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo
5.2.1 del Prospetto.
4.3.6 Rischi connessi a potenziali conflitti di interesse
Credito Siciliano è emittente delle Azioni oggetto dell’Offerta, nonché soggetto abilitato a raccogliere le
adesioni all’Offerta e, pertanto, potrebbe trovarsi, rispetto alla stessa, in una situazione di conflitto di
interessi.
Per maggiori informazioni in relazione agli interessi dei partecipanti all’Offerta si veda la Sezione
Seconda, Capitolo 3, Paragrafo 3.3, del Prospetto.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 75
4.3.7 Rischi connessi all’assenza di rating assegnato all’Emittente
L’Emittente non ha richiesto l’attribuzione di rating. Non vi sarà, pertanto, un giudizio indipendente
rilasciato da una agenzia di rating sull’Emittente. L'assenza di rating dell’Emittente può rappresentare
un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo
della rischiosità dell’investimento nell’Emittente.
Si veda in proposito anche la Sezione Seconda, Capitolo 10, Paragrafo 10.5.
4.3.8 Rischi legati alle modalità e ai criteri di determinazione del Prezzo di Offerta
Diversamente dalle banche quotate, le cui azioni, essendo scambiate giornalmente sul mercato
regolamentato, sono caratterizzate da un prezzo costantemente aggiornato, le azioni dell’Emittente
non sono quotate su alcun mercato regolamentato, per cui il relativo prezzo è determinato dal
Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano avvalendosi del supporto di un primario advisor
individuato nella società Deloitte Financial Advisory S.r.l. (l’“Advisor”).
Il prezzo dell’Offerta, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano del 18 maggio
2015, in esercizio della Delega ad esso attribuita dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile
2015, è stato fissato in Euro 14,00 per Azione di cui:
・Euro 13,00 quale valore nominale;
・Euro 1,00 quale sovrapprezzo.
Al fine della determinazione del prezzo di emissione delle nuove Azioni, il Consiglio di
Amministrazione dell’Emittente ha utilizzato il Dividend Discount Model nella variante Excess Capital
(DDM), che permette di apprezzare il valore di una società sulla base del suo piano di sviluppo e delle
sue caratteristiche intrinseche: tale metodologia è una prassi condivisa nel settore finanziario, nel
quale la misura dei flussi di pertinenza degli azionisti è influenzata dal livello di patrimonializzazione
previsto dall’Autorità di Vigilanza. Gli Amministratori, anche sulla base di quanto indicato dall’Advisor,
hanno applicato sconti al valore fondamentale ottenuto mediante l’applicazione del DDM per tenere
conto delle caratteristiche dell’operazione e dell’Emittente.
Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di
Offerta, pari a 14,00 Euro per Azione.
Indicatori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x
P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x
P/E (3) N.s. 44,4x N.s.
(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di
riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della
società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.
(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio
netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la
valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è
scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.
(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2015 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.
FATTORI DI RISCHIO
PROSPETTO INFORMATIVO 76
Si evidenzia che la valorizzazione media2 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello
sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro
per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31
dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Emissione dal valore di libro (P/BV:
0,80x) è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura
dell’operazione (21,1%).
Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate
ed un campione delle principali banche non quotate. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali
banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per
le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori
individuati.
Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate
2014(*) 2013(*) 2012(*)
P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P / BV P/TBV P/E
BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x
Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.
Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.
CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.
CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x
CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.
Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.
Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x
Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x
Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x
Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s
Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x
MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x
Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca
(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari
Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate
31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)
P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E
Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x
Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x
Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.
Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.
UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x
Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.
Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x
Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x
Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x
Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.
Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.
Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x
MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x
(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:
Bloomberg).
Al riguardo si veda anche la Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo 5.3.1.
2 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore
massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%).
PROSPETTO INFORMATIVO 77
5. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
5.1 Storia ed evoluzione del Credito Siciliano
L’Emittente nasce il 19 giugno 2002 dalla fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa
Venera S.p.A. e della Leasingroup Sicilia S.p.A. nella Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., che
contestualmente assume la nuova denominazione di Credito Siciliano S.p.A..
Il 1° luglio 2002 il Credito Siciliano acquista la rete di sportelli della Cassa San Giacomo e diventa così
una realtà bancaria nuova, presente su tutto il territorio della Regione Sicilia.
Il Credito Siciliano fonda in verità le proprie radici nella storia bancaria dell’isola siciliana. Si sono
infatti riunite sotto il nuovo nome tre realtà di antica tradizione:
- la Banca Popolare Santa Venera società cooperativa, le cui origini risalgono al 1908, quando venne
costituita ad Acireale con il nome di Cassa Operaia Santa Venera;
- la Cassa San Giacomo S.r.l., fondata a Caltagirone il 2 ottobre del 1896 da don Luigi Sturzo con il
nome Cassa Rurale di Prestiti San Giacomo;
- infine, la Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., nata dalla scissione di un ramo d’azienda della
Banca Popolare Sant’Angelo, società cooperativa con sede a Licata.
Il Credito Siciliano ha indirizzato la propria mission alla partecipazione allo sviluppo dell’economia e
della collettività dell’isola. Tra i punti di forza dell’Emittente rientrano infatti la rete distributiva capillare
ed il consolidato rapporto con il territorio di riferimento, caratteristiche queste ultime che rafforzano la
sua connotazione di banca locale. Il Credito Siciliano è la banca di riferimento del Gruppo Credito
Valtellinese in Sicilia, grazie alla propria rete composta da 136 filiali, ed è attiva nelle province di
Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Milano, Palermo, Ragusa, Roma, Siracusa, Torino
e Trapani.
Per maggiori informazioni sul Gruppo Creval si rimanda alla Sezione Prima, Capitolo 7, Paragrafo 7.1
del presente Prospetto.
5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione legale e commerciale dell’Emittente è “Credito Siciliano S.p.A.”.
5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente
L’Emittente è iscritto nel Registro delle Imprese di Catania al numero 04226470823.
L’Emittente è iscritto all’Albo delle Banche al numero 5228.2.0 ed è una società del Gruppo Credito
Valtellinese, iscritto all’Albo dei Gruppi bancari con il codice numero 5216.7.
Entrambi gli Albi sono tenuti dalla Banca d’Italia.
5.1.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente
L’Emittente è stato costituito con la denominazione di Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A. in
data 25 maggio 1994 con atto a rogito dott.ssa Maria Craparotta, Notaio in Palermo, n. 6867 di Rep.,
società in allora facente parte del Gruppo Bancario Sant’Angelo. In data 5 dicembre 2000 la Banca
Popolare Sant’Angelo S.c. a r.l, con atto di scissione parziale a rogito dott.ssa Maria Craparotta n.
10.832 di Rep., ha conferito un ramo d’azienda a favore della Nuova Banca del Monte Sant’Agata
S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la denominazione di Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A.
entrando poi a far parte del Gruppo Credito Valtellinese nel mese di giugno 2001. Il 19 giugno 2002,
con atto a rogito dott. Enrico Rocca, Notaio in Palermo, n. 116688 di Rep., la Banca Popolare Santa
Venera S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella Banca
PROSPETTO INFORMATIVO 78
Regionale Sant'Angelo S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la nuova denominazione di
Credito Siciliano S.p.A.. La durata dell’Emittente è fissata, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto, sino al
31 dicembre 2100 e potrà essere prorogata a norma di legge.
5.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di
costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale
Il Credito Siciliano è una società per azioni, costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto
italiano. L’Emittente ha sede legale e Direzione Generale in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B
(telefono +39 095.600.111).
5.1.5 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente
Si è concluso nel corso dell’anno il “Comprehensive Assessment” (CA), vale a dire l’esercizio di
valutazione approfondita della solidità patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale
Europea (BCE) in collaborazione con le Autorità Nazionali Competenti - la Banca d’Italia per il nostro
Paese - prima di assumere la piena responsabilità di vigilanza nell’ambito dal Meccanismo di Vigilanza
Unico (MVU) con decorrenza dallo scorso mese di novembre 2014. L’esercizio di valutazione
straordinaria ha riguardato 130 banche appartenenti all’Area Euro, inclusa la Lituania, rappresentanti
circa l’82% delle attività bancarie complessive.
L’esercizio di valutazione approfondita della BCE è stato svolto a livello consolidato ed è stato
realizzato attraverso due fasi principali:
- un’analisi della qualità degli attivi delle banche significative (Asset Quality Review o AQR), volta a
rafforzare la trasparenza dei bilanci bancari, che comprende l’adeguatezza dei criteri di valutazione
delle esposizioni rilevanti e delle garanzie correlate nonché dei relativi accantonamenti;
- uno stress test - condotto in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA) - volto a verificare
la resilienza dei bilanci bancari a fronte di scenari stressati, predefiniti sulla base di ipotesi ed
assunzioni di peggioramento del ciclo economico più conservative (nello scenario di base) ovvero
particolarmente sfavorevoli (nello scenario avverso).
I risultati del CA sono stati resi noti in data 26 ottobre 2014.
Il Gruppo Credito Valtellinese ha superato positivamente il Comprehensive Assessment, considerate
tutte le misure di rafforzamento patrimoniale attuate nel corso del 2014 e, principalmente, l’aumento di
capitale di 400 milioni di Euro, di per sé idoneo alla copertura della carenza di capitale massima ad
esito del CA, come sintetizzato nella seguente tabella.
Le risultanze quantitative dell’AQR, a livello di Gruppo, sono di seguito dettagliate:
a) aggiustamenti sulle rettifiche di valore ad esito dell’esame delle posizioni di credito campionate
(Credit File Review - CFR) per 164,92 milioni di Euro, ripartiti sulle diverse posizioni classificate nei
portafogli Large SME (non real estate), Corporate Real Estate Related e Large Corporate (non real
estate);
PROSPETTO INFORMATIVO 79
b) aggiustamenti derivanti dalla proiezione statistica dei risultati della CFR (Projection of findings - PF)
per 134,48 milioni di Euro;
c) aggiustamenti derivanti dalla review della valutazione collettiva dei crediti (Collective Provisioning -
CP) per 29,35 milioni di Euro;
d) nessun aggiustamento connesso all’area della Fair Value Review.
Le risultanze quantitative dell’AQR sono state rilevate nel conto economico 2014 consolidato del
Gruppo Creval nella loro interezza.
Come sopra riportato l’analisi è stata effettuata a livello consolidato comprendendo quindi anche le
attività del Credito Siciliano. L’inclusione nel conto economico delle risultanze dell’AQR ha avuto un
impatto anche sul conto economico del Credito Siciliano. Si segnala, infatti, che nel 2014 le rettifiche di
valore nette per deterioramento di crediti (Voce 130.a del conto economico) risultano pari a 73.821
migliaia di Euro che, rispetto ai 32.723 migliaia di Euro del 2013, segnalano un significativo
incremento. La percentuale di copertura del totale dei crediti deteriorati passa infatti dal 26,06% del
2013 al 30,35% del 2014, mentre la copertura dei crediti in bonis passa dallo 0,64% del 2013 allo
0,91% del 2014.
Di seguito si forniscono le principali informazioni in merito alle attività poste in essere e di quelle
programmate dal Gruppo (e applicabili anche da Credito Siciliano in quanto banca territoriale del
Gruppo) ai fini del superamento delle criticità qualitative emerse dall’AQR in sede di revisione delle
politiche, delle procedure e delle prassi contabili, comunicate a gennaio del 2015 dall’Autorità di
vigilanza.
● Collective provisioning (valutazione collettiva)
L’Organo di Vigilanza ha invitato la Banca ad applicare parametri valutativi che riflettano
maggiormente le correnti condizioni economiche. Inoltre è stata evidenziata la necessità di estendere
il perimetro di applicazione del modello di valutazione collettiva alle Linee Committed. Come sopra
evidenziato (punto c), ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2014, si è proceduto
all’introduzione dei necessari affinamenti al fine di rendere più tempestivi i parametri di probabilità di
default a un anno (PD) e di tasso di perdita in caso di default (LGD – Loss Given Default) gestionale e
ad estendere i modelli di valutazione collettiva ai crediti di firma e agli impegni irrevocabili ad erogare
crediti nei confronti di controparti in bonis.
● Provisioning (accantonamenti)
Si richiede la chiara identificazione delle spese di liquidazione (costi di procedura, amministrativi,
legali) nella valutazione del presumibile valore di realizzo delle garanzie immobiliari che assistono i
crediti deteriorati. Sono in corso le attività necessarie al recepimento di quanto indicato che si prevede
di completare entro settembre 2015. Con riferimento alle modalità già utilizzate per la valutazione di
determinate fattispecie di posizioni assistite da garanzie immobiliari classificate ad incaglio, è stata
richiesta una descrizione maggiormente chiara ed esaustiva da includere nella policy esistente in
materia di valutazione delle posizioni deteriorate. Tale attività è stata posta in essere nel primo
trimestre 2015.
● Collateral valuation and disposal (valutazione e realizzo delle garanzie)
Per la valutazione delle garanzie immobiliari che assistono le posizioni creditizie il Gruppo si avvale di
perizie indipendenti elaborate da tecnici esterni con il coordinamento organizzativo e la verifica della
coerenza formale e completezza documentale da parte della società del Gruppo “Stelline S.I.”. Si
evidenzia la necessità di specificare meglio il processo valutativo escludendo che le perizie vengano
redatte dalla società del Gruppo e di porre in essere dei meccanismi automatici di allineamento dei
sistemi informativi con le valutazioni svolte dai periti per evitare rischi operativi e ritardi
nell’alimentazione a causa del necessario intervento manuale. La modifica e automatizzazione dei
PROSPETTO INFORMATIVO 80
processi inerenti l’allineamento automatico dei sistemi informativi in merito alla valutazione delle
garanzie immobiliari è stata completata nel primo trimestre 2015.
● Groups of connected clients and country of ultimate borrower (gruppi di clienti connessi e paese del
soggetto finanziato finale)
L’indicazione fornita è relativa alla mancanza della formalizzazione in una policy dell’identificazione di
gruppi di clienti connessi in caso di “collective investment schemes”. La formalizzazione è stata
effettuata nel corso del primo trimestre 2015.
● Reserving for legal costs (accantonamenti a fronte di liti e procedure legali)
L’indicazione fornita è relativa alla mancanza della formalizzazione in una policy delle regole e prassi
valutative già adottate per l’identificazione e la quantificazione degli accantonamenti a fronte delle liti e
procedure legali in essere. In tale ambito il Gruppo ha già formalizzato il “Regolamento in materia di
gestione del contenzioso” approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nel 2014.
Dalle analisi preliminari effettuate si ritiene che le attività che verranno poste in essere nel 2015 non
avranno effetti significativi sul bilancio.
Negli ultimi tre esercizi non vi sono state ispezioni di Banca d’Italia sull’Emittente.
5.2 Investimenti
5.2.1 Investimenti effettuati
Per il periodo compreso tra il 31 dicembre 2014 e la Data del Prospetto l’Emittente non ha effettuato
investimenti significativi.
Si riporta di seguito un prospetto contenente gli investimenti in attività materiali, immateriali e
partecipazioni in essere al 31 dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012, tratti,
rispettivamente, dal Bilancio 2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012.
Dati in migliaia di Euro
Voci dell’attivo 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Attività materiali 81.532 83.892 86.978
Attività immateriali 14.587 14.587 14.587
- di cui Avviamenti 14587 14.587 14.587
Partecipazioni 139 42.400 41.774
5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione
Alla Data del Prospetto non vi sono investimenti significativi in corso di realizzazione da parte
dell’Emittente.
5.2.3 Investimenti futuri
Alla Data del Prospetto non vi sono investimenti futuri significativi per l’Emittente che siano stati
oggetto di un impegno definitivo da parte dei suoi organi di gestione.
PROSPETTO INFORMATIVO 81
6. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ
6.1 Principali attività
6.1.1 Descrizione dell’attività della Banca
L’attività dell’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito, compresi, nei
limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del TUB, l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra
attività ed operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale.
Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, Credito Siciliano offre alla propria
clientela, retail e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare ogni
esigenza finanziaria o di investimento. Tali prodotti e servizi includono depositi a risparmio, conti
correnti, certificati di deposito ed obbligazioni, prestiti a breve, medio e lungo termine, servizi di
pagamento, emissione di carte di credito, servizi di intermediazione in cambi e in titoli, nonché la
gestione del risparmio. L’offerta commerciale, inoltre, è in grado di coprire la globalità delle necessità
di finanziamento, investimento e trasferimento espressi dalla clientela, avvalendosi a tal fine delle
strutture specialistiche nell’ambito del perimetro del Gruppo o, comunque, collegate tramite il modello
imprenditoriale di “impresa rete”, oltre che attraverso la partnership con società specializzate esterne
al perimetro del Gruppo.
Altro elemento caratterizzante la gamma dei prodotti proposti è l’orientamento ad offrire servizi fruibili
direttamente sul web, garantendo la maggior autonomia possibile al cliente nella gestione dei propri
rapporti bancari.
Con riferimento alla rete territoriale dell’Emittente composta da n. 136 filiali, si rinvia al successivo
Paragrafo 6.2 del presente Capitolo.
L’attività di credito su pegno è svolta dalla Banca attraverso 8 filiali dedicate, situate nelle città di
Palermo, Catania, Siracusa, Messina, Trapani, Roma, Torino e Milano.
Nella tabella che segue è riportata la ripartizione degli impieghi per il triennio 2014-2013-2012
PROSPETTO INFORMATIVO 82
Dati in migliaia di Euro
Nella tabella che segue è riportata la ripartizione della raccolta diretta per il triennio 2014-2013-2012
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012
1. Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387
2. Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708
3. Finanziamenti 164.053 93.058 146.280
3.1 pronti contro termine passivi 34.673 93.058 146.280
3.2 altri 129379 - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
5. Altri debiti 21.151 8.373 5.006
Totale 2.736.633 2.647.467 2.626.381
Nella tabella che segue è riportata la ripartizione della raccolta indiretta per il triennio 2014-2013-2012
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012
Fondi 271.862 187.213 134.005
Custodia 448.351 445.973 439.281
Risparmio gestito 103.828 103.272 104.395
Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836
Totale 1.100.982 992.956 951.517
Il margine di interesse nelle sue componenti di dettaglio risulta così composto:
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012
Finanziamenti 2.809.801 2.921.131 953.590
1.Conti Correnti 745.350 836.935 -
2. Pronti contro termine attivi - - 1.702.627
3. Mutui 1.671.846 1.684.663 209.986
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 204.554 216.235 10.608
5. Leasing finanziario 8.366 8.688 -
6. Factoring - - 188.044
7. Altri Finanziamenti 179.684 174.610 -
Titoli di debito - - 3.064.855
8. Titoli strutturati - - -
9. Altri titoli di debito - - 3.064.855
Totale 2.809.801 2.921.131 3.112.815
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012
Finanziamenti 2.809.801 2.921.131 953.590
1.Conti Correnti 745.350 836.935 -
2. Pronti contro termine attivi - - 1.702.627
3. Mutui 1.671.846 1.684.663 209.986
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 204.554 216.235 10.608
5. Leasing finanziario 8.366 8.688 -
6. Factoring - - 188.044
7. Altri Finanziamenti 179.684 174.610 -
Titoli di debito - - 3.064.855
8. Titoli strutturati - - -
9. Altri titoli di debito - - 3.064.855
Totale 2.809.801 2.921.131 3.112.815
PROSPETTO INFORMATIVO 83
Dati in migliaia di Euro
Margine di interesse 2014 2013 2012
Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 256 244
- Crediti verso banche 6.162 7.477 9.117
- Crediti verso clientela 126.303 130.919 133.468
Interessi passivi e proventi assimilati -44.368 -56.675 -59.374
- Debiti verso banche -1.491 -1.312 -3.576
- Debiti verso clientela -25.242 -32.720 -34.681
- Titoli in circolazione -17.634 -22.643 -21.117
Margine di interesse 88.318 82.019 83.476
Di seguito si illustrano i principali prodotti e servizi che caratterizzano l’offerta del Credito Siciliano,
distinguendo fra prodotti di trasferimento, finanziamento, investimento, bancassicurazione e sistemi di
pagamento.
Prodotti di trasferimento
L’offerta di conti correnti dedicata alla clientela “consumatori” del Gruppo contempla, in particolare, la
formula “a pacchetto” all’interno della linea denominata “Conti Armonia 2.0”. I prodotti di tale linea,
grazie a un canone mensile “tutto compreso”, consentono ai clienti che vi accedono di risparmiare
rispetto al costo dell’acquisto dei singoli prodotti e servizi opzionali che compongono ciascun
pacchetto, tra i quali, a titolo esemplificativo, le carte di debito e di credito, le carte prepagate, le
cassette di sicurezza, il dossier titoli, i mutui ipotecari e i finanziamenti con rimborso rateale.
Linea “Armonia 2.0” è composta da cinque pacchetti di conto corrente denominati “Giovane”, “Zero”,
“Leggero”, “Argento”, “Oro”, destinati ad altrettante tipologie di clientela. Le linee “Giovane” e “Zero”
sono a canone zero, mentre quelle “Leggero”, “Argento e “Oro” prevedono sconti sul canone fino al
100% per i soci delle banche del Gruppo in base al numero di azioni sottoscritte.
E’ inoltre a disposizione dei clienti il “Conto di Base”, strumento di pagamento previsto dalle misure del
decreto “Salva Italia”, pensato per chi ha limitate esigenze di operatività, aperto a tutti, ma offerto
gratuitamente per le fasce svantaggiate (ISEE fino a 7.500 Euro) e per i pensionati fino a 1.500 Euro al
mese. A fronte di un canone annuo onnicomprensivo, il titolare del conto può effettuare un numero
predeterminato di operazioni. Il "conto di base" si inserisce tra le iniziative di lotta al contante e di
promozione di strumenti di pagamento più efficienti per favorire una più ampia inclusione finanziaria e
sociale.
Ai clienti del Gruppo che prediligono il canale “on-line” per effettuare le operazioni bancarie e non
desiderano usufruire dei servizi “tradizionali” della filiale, è dedicato “ContoInCreval-Conto Corrente”,
un pacchetto di prodotti composto da un conto corrente on-line, carta prepagata e bancomat
internazionale V PAY, prelievo gratuito di contante da qualsiasi ATM. In quanto sottoscrivibile e
gestibile unicamente via internet, “ContoInCreval - Conto Corrente” è particolarmente rivolto a soggetti
che risiedono in territori ove il Gruppo non è ancora presente con le proprie dipendenze. Abbinato a
ContoInCreval-Conto Corrente è disponibile ContoInCreval-Conto Deposito, apposito strumento di
raccolta a tempo che beneficia di un tasso agevolato, finalizzato all’acquisizione di nuova clientela.
PROSPETTO INFORMATIVO 84
Infine, nell’ottica del tradizionale impegno in ambito sociale, il Gruppo, intendendo rafforzare il legame
già esistente con le persone “diversamente abili”, offre “Creval Accanto a Te”, riservato a tale
peculiare target di clientela. “Creval Accanto a Te” comprende un conto corrente a condizioni
particolarmente favorevoli e un finanziamento rateale agevolato per l’acquisto di mezzi di trasporto e
strumenti di ausilio.
L’offerta rivolta alla clientela “non consumatori”, prevede, in particolare, tre pacchetti di conto corrente
- Creval ConGusto, Fattore Creval e Creval Condominio - strutturati per i clienti che ricercano un conto
corrente vantaggioso, rispondente ai profili gestionali della propria attività commerciale.
Creval ConGusto è dedicato agli esercenti dei settori alberghiero e della ristorazione. Particolarmente
indicato per soddisfare i bisogni di ristoranti, bar, enogastronomie, gelaterie, pasticcerie, alberghi ed
agriturismi che ricercano un conto corrente semplice e trasparente attraverso un canone mensile
predefinito. Il prodotto riserva particolare attenzione al servizio P.O.S., che presenta condizioni
vantaggiose su installazione, canone di locazione e commissioni Pagobancomat e alle Carte di
Credito.
Fattore Creval è il conto corrente a pacchetto che soddisfa i bisogni delle piccole e medie imprese
agricole, proponendo, tra le altre, condizioni di favore sul canone mensile comprendente un congruo
numero di spese di registrazione, sul portafoglio commerciale, servizio Pos, bonifici e sui finanziamenti
della Linea Creval Natura Viva. E’ inoltre prevista la possibilità di richiedere un affidamento in conto
corrente con le caratteristiche del credito agrario.
Creval Condominio, realizzato in ottemperanza all’attuale disciplina normativa del condominio (Codice
Civile modificato dalla L. 220/12), e finalizzato alla gestione delle esigenze finanziarie e amministrative
dei Condomìni da parte degli amministratori condominiali.
Il Gruppo, infine, riserva alle Onlus, alle Associazioni di promozione Sociale e alle Fondazioni che
operano nel campo dell’assistenza sanitaria, della promozione culturale, dello sport dilettantistico e
della tutela dei diritti civili il “Conto NonProfit”. L’offerta di conto corrente, a canone e spese gratuite,
prevede agevolazioni sulle condizioni tasso d’interesse e bonifico. Inoltre, per coloro che operano in
tali associazioni, è riservata una promozione su alcune tipologie di conto corrente.
La gamma dei “Conti di Deposito” del Gruppo comprende “Creval Time Deposit”, “Creval Crescendo”
e “Creval Deposito Protetto”. Alcune versioni di tali prodotti, inoltre, possono prevedere particolari
offerte rivolte ai soci della Banca:
- Creval Time Deposit: deposito in Euro attraverso il quale la Banca custodisce per conto del
cliente una determinata somma di denaro, per un certo periodo di tempo, a un tasso prestabilito
che rimane fisso per tutta la durata del vincolo e che, alla scadenza convenuta, prevede la
restituzione al cliente della somma investita comprensiva degli interessi contrattualmente pattuiti
e maturati nel periodo di durata del deposito.
- Creval Crescendo: strumento di raccolta con il quale il cliente titolare di conto corrente ordinario si
impegna ad accantonare mensilmente un importo concordato per un periodo di 60 mesi. Le
somme destinate al programma producono interessi, calcolati secondo un tasso fisso, che sono
liquidati annualmente e automaticamente capitalizzati.
- Creval Deposito Protetto: deposito con il quale il cliente conferisce una somma di denaro presso
la Banca, che la custodisce per un convenuto periodo di tempo durante il quale maturano
semestralmente gli interessi pattuiti, che saranno capitalizzati nel prodotto o liquidati sul conto di
appoggio, a scelta del cliente.
E’ disponibile infine il contratto di prestito titoli di durata, con il quale il cliente trasferisce la proprietà di
una determinata quantità di strumenti finanziari alla Banca, la quale assume l’obbligo di riconsegnarli a
una determinata scadenza. Per ogni operazione di prestito, al cliente viene riconosciuta una
remunerazione commisurata al tasso concordato, alla quantità dei titoli prestati e alla durata del
PROSPETTO INFORMATIVO 85
prestito. E’ stato, infine, realizzato il “Prestito Titoli Rolling”, con il quale il cliente autorizza la Banca a
prendere in prestito, con piena discrezionalità ed autonomia di quest’ultima, i titoli di proprietà del
cliente. Ogni operazione di prestito ha una durata pari ad un giorno e, in relazione a ciascuna di esse,
al cliente è riconosciuta una remunerazione commisurata al tasso vigente e alla quantità di titoli
prestati. Le operazioni di prestito non limitano, in ogni caso, la possibilità del cliente di disporre dei
propri titoli.
Prodotti di Finanziamento
L’attività di finanziamento si rivolge in particolare alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, da
sempre il principale bacino di riferimento del Gruppo. In merito alle singole forme di finanziamento, i
principali comparti in cui si articola l’offerta sono il comparto consumatori ed il comparto imprese.
Consumatori
Di seguito si riepilogano brevemente i prodotti di finanziamento offerti dalla Banca ai clienti
consumatori:
- Mutui ipotecari: a tasso variabile e a tasso fisso, con possibilità di preammortamento fino a 6
mesi, con durata variabile, con cap, a rimborso libero, e con erogazioni sulla base dello stato di
avanzamento dei lavori. E’ inoltre disponibile “Mutuo Doppia Scelta”, un finanziamento ipotecario,
destinato all’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della propria abitazione, e caratterizzato
da un’opzione di cambio tasso, esercitabile ogni due anni di durata contrattuale. Il prodotto offre,
ogni 24 mesi, la possibilità per il cliente di passare dal tasso fisso al variabile o viceversa,
permettendo così di scegliere, periodicamente, se seguire l’andamento del mercato o preferire la
tranquillità di una rata costante. Il mutuo prevede un piano di rimborso a rate mensili o trimestrali,
e durata massima di 20 anni;
- Mutui chirografari: a tasso variabile e a tasso fisso con durate fino a 7 anni, per importi a partire
da 75.001 Euro;
- Creval Energia Pulita: è il finanziamento per chi sceglie di investire nel risparmio energetico
attraverso specifici interventi di riqualificazione. Questa tipologia di finanziamento è consigliata a
chi acquista un impianto fotovoltaico, installa pannelli solari o altri impianti per la produzione di
energia attraverso fonti rinnovabili. Il finanziamento “Creval Energia Pulita” prevede la copertura
totale dell'investimento fino a 75.000 Euro e un piano di rimborso a rate mensili con tasso
variabile;
- Fido Famiglia: è il prestito tradizionale che risponde alle esigenze di gestione di spese impreviste
o acquisti di importo anche rilevante fino a 75.000 Euro (ad esempio: auto, mobili,
elettrodomestici, computer);
- Fido Primi Acquisti: è il prestito adatto a soddisfare le prime necessità di spesa, fino a 10.000
Euro, di studenti universitari e lavoratori di età compresa tra 18 e 27 anni. Prevede un piano di
rimborso a rate mensili con tasso variabile;
- Fido Rapido: è un finanziamento per privati con piano di rientro a tasso fisso della durata
massima di 12 mesi e un importo massimo di 3.000 Euro;
- Fidocontinuo Assicurativo: è un finanziamento rateale per il frazionamento mensile dei premi
relativi alle polizze assicurative danni distribuite dal Gruppo Creval;
- Fidocontinuo: è il prestito "ricaricabile" che risponde alle esigenze finanziarie periodiche e
ricorrenti fino a 20.000 Euro (quali spese mediche ovvero tasse universitarie). Permette, infatti, il
ripristino della possibilità di utilizzo in base ai rimborsi effettuati ed un piano di rimborso a rate
mensili con tasso fisso;
- IBL Banca SpA – Finanziamenti contro cessione del quinto: consiste nella concessione di prestiti
personali sviluppati grazie all'Accordo Commerciale con IBL Banca S.p.A., rimborsati mediante
cessione "pro solvendo" di una quota (massimo un quinto) dello stipendio o della pensione;
- Anticipazione Cassa Integrazione Guadagni: finalizzato a sostenere i lavoratori in Cassa
Integrazione Guadagni Straordinaria o in Deroga ovvero in Contratto di Solidarietà, anticipando a
tasso zero e senza spese l’indennità dovuta dall’INPS. In Regione Lombardia e in Provincia di
PROSPETTO INFORMATIVO 86
Milano, tali anticipazioni, in caso di inadempimento del lavoratore, sono garantite da specifici
Fondi di garanzia a valere, rispettivamente, sull’iniziativa “Anticipazione Sociale” e “Fondazione
Welfare Ambrosiano”.
Le banche del Gruppo hanno aderito all'accordo, sottoscritto fra ABI e Cassa Depositi e Prestiti,
denominato "Plafond Casa" che prevede un plafond per l’erogazione di mutui ipotecari da destinare
all’acquisto di immobili a uso residenziale e/o a interventi di ristrutturazione con accrescimento
dell’efficienza energetica. In attuazione a tale accordo è stata realizzata una nuova linea specifica di
mutui che, avvalendosi dell’utilizzo dei fondi CDP, beneficiano di condizioni economiche agevolate in
termini di tasso applicato, nonché dell’esenzione dall’imposta sostitutiva.
Imprese
Di seguito si riepilogano brevemente i prodotti di finanziamento offerti dalla Banca alle imprese:
- Mutui ipotecari:
o Mutui a tasso variabile e a tasso fisso, con possibilità di preammortamento fino a 36 mesi e
durata fino a 15 anni. Tra le diverse soluzioni offerte il “Mutuo Slalom” prevede la possibilità di
modificare la tipologia di tasso d’interesse (fisso o variabile) ogni due anni per tutta la durata
del contratto;
Sono inoltre disponibili mutui ipotecari a stato avanzamento lavori: destinati a finanziare progetti di
costruzione, ampliamento o ristrutturazione di immobili tramite erogazioni progressive in base allo
stato di avanzamento dei lavori edili in programma.
- Mutui chirografari:
o ”Creval Energia Pulita Imprese” è il mutuo chirografario per le imprese che acquistano un
impianto fotovoltaico, installano pannelli solari o investono in progetti per la salvaguardia
ambientale e prevede la copertura totale della spesa per la realizzazione dell'impianto fino a
500.000 Euro e un piano di rimborso con durata fino a 10 anni. E’ inoltre disponibile la
versione “Creval Energia Pulita Imprese ipotecario”, con durata sino a 15 anni;
o “Creval Lavoro Sicuro” è il mutuo chirografario per le imprese che investono nell'adeguamento
alle normative di sicurezza e igiene del lavoro o in progetti per la tutela dei propri collaboratori.
o “Euroazienda chirografario” è il mutuo che risponde alle esigenze finanziarie di medio e lungo
periodo delle imprese, per importi a partire da 50.000 Euro.
o “Mutuo Chirografario Nuova Sabatini” è dedicato alle PMI che realizzano investimenti in
macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature, hardware e software; il cliente beneficia
della concessione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico di un contributo pari al
2,75% dell’importo del finanziamento, per cinque anni.
o “Multifido Imprese” è il finanziamento rateale che risponde alle esigenze finanziarie per importi
fino a 50.000 Euro.
In virtù di specifici accordi con le istituzioni finanziarie europee (BEI e FEI) sono disponibili i seguenti
finanziamenti, sia ipotecari che chirografari:
o “Mutui BEI PROGETTI” si tratta di finanziamenti rivolti a imprese - con meno di 3.000
dipendenti - che intendono investire in un progetto da realizzare nei tre anni, antecedenti o
successivi la sottoscrizione del contratto di finanziamento, ed erogati a condizioni agevolate;
o “Finanziamenti FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti)” sono finanziamenti agevolati a
condizioni particolarmente favorevoli che beneficiano della garanzia del FEI a valere sul 50%
dell’importo erogato destinati a imprese che investono in ricerca, sviluppo e attività innovative.
I finanziamenti hanno una durata massima di 7 anni;
Sono inoltre previsti i seguenti finanziamenti con durata massima di 18 mesi:
o “Multifido rapido” è il finanziamento rateale che risponde alle esigenze temporanee di liquidità,
quali per esempio il pagamento delle imposte o della tredicesima mensilità;
o “Multifido Fiere” è il finanziamento rateale riservato a PMI socie del Gruppo Credito
Valtellinese che partecipano a fiere internazionali, in Italia o all’estero;
PROSPETTO INFORMATIVO 87
o “Finanziamento 5x1000” è il finanziamento rateale destinato alle associazioni che operano nel
settore no-profit per l’anticipazione dei contributi 5x1000 mentre il Finanziamento Credito IVA,
della durata massima di 15 mesi è destinato ad imprese che vantino un credito IVA certificato
nei confronti dell’Agenzia delle Entrate;
o “Fidocontinuo Imprese” è il finanziamento "ricaricabile" che risponde alle esigenze finanziarie
periodiche e ricorrenti per importi fino a 30.000 Euro che permette il ripristino della possibilità
di utilizzo in base ai rimborsi effettuati;
o “Denaro a Termine” è un finanziamento di breve durata che prevede il rimborso in un’unica
soluzione alla scadenza contrattuale predefinita e diverse opzioni per la corresponsione degli
interessi (pagamento con rate trimestrali, alla scadenza, mista).
Sono inoltre disponibili la Linea Creval Enti che prevede specifici finanziamenti a lungo termine
riservati a enti locali territoriali, nonché ad altri enti pubblici e la Linea Creval Natura Viva, la linea
completa di prodotti e servizi dedicata alle imprese che operano nel settore agricolo che comprende
diversi prodotti tra cui: mutui chirografari ed ipotecari a tasso fisso e variabile con durata massima di 5
anni per i chirografari e di 20 anni per gli ipotecari e uno specifico finanziamento per l’anticipo dei
contributi agrari.
Finanziamenti agevolati: tramite la sottoscrizione di specifici accordi con enti per la concessione di
finanziamenti che prevedono agevolazioni pubbliche, oltre che grazie ai numerosi accordi con
importanti associazioni di categoria e consorzi di garanzia fidi, il Gruppo rafforza il proprio ruolo,
tradizionalmente svolto, di sostegno alle piccole e medie imprese ed allo sviluppo economico dei
contesti locali di insediamento.
Leasing: da agosto 2014 le banche del Gruppo hanno avviato la commercializzazione dei prodotti di
Alba Leasing S.p.A., a seguito di uno specifico accordo commerciale sottoscritto nell’ambito
dell’alleanza strategica sviluppata nel settore del leasing. I prodotti di locazione finanziaria offerti sono
il leasing strumentale e veicoli industriali, il leasing auto, il leasing immobiliare, nonché una linea di
prodotti di leasing specialistico (energie rinnovabili, nautico e aeronautico, agevolato).
Gestione e recupero dei crediti insoluti: nel corso del mese di ottobre 2014 è stato avviato il
collocamento di Recuper@, il nuovo servizio di gestione e recupero dei crediti insoluti realizzato da
Creset S.p.A. in collaborazione con Fire S.p.A., società italiana leader nel settore del recupero crediti.
Il nuovo servizio, studiato per rispondere alle esigenze di imprese, artigiani, liberi professionisti che
vantano crediti commerciali insoluti e cercano una soluzione per curarne il recupero, è interamente
gestibile dal cliente tramite accesso a un portale WEB dedicato.
In aggiunta a tali specifiche forme di finanziamento, la Banca offre i servizi di anticipo documenti,
fatture, crediti di firma credito su pegno, factoring, affidamento in conto corrente, affidamento in conto
corrente con garanzia ipotecaria, portafoglio commerciale.
Prodotti di bancassicurazione
-
L’attuale offerta nel settore vita, sviluppata in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A., agenzia
plurimandataria che si avvale di consolidate relazioni con i principali gruppi assicurativi è così
articolata:
- Global Valore Protetto: è una polizza a premio unico e a vita intera pensata per chi vuole
assicurare valore e protezione al proprio capitale nel tempo.
La polizza offre da un lato la garanzia del capitale assicurato, investito nella Gestione Speciale
Ri.Alto di Genertellife S.p.A. prevalentemente composta da titoli obbligazionari, e dall'altro
un'importante copertura assicurativa che riconosce un capitale aggiuntivo in caso di decesso
da infortunio. Global Valore Protetto è una polizza vita di Genertellife S.p.A., Gruppo Generali,
realizzata in collaborazione con Global Assicurazioni SpA.;
- Global Futuro Più: è un prodotto di Allianz S.p.A. realizzato in collaborazione con Global
Assicurazioni SpA. E' una polizza a vita intera a premio unico e prestazioni rivalutabili e
collegata alla gestione separata AZS Vitariv, prevalentemente composta da titoli
PROSPETTO INFORMATIVO 88
obbligazionari. Global Futuro Più si rivolge in particolare agli investitori poco propensi al
rischio, orientati alla sottoscrizione di prodotti che prevedono la conservazione del capitale, la
garanzia del capitale assicurato e interessati ad una copertura assicurativa che riconosce una
maggiorazione espressa in percentuale del capitale assicurato, in funzione dell’età
dell’Assicurato al momento del decesso;
- Progetto Risparmio: è una polizza vita a premi ricorrenti di Genertellife S.p.A., Gruppo
Generali, realizzata in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A., rivolta principalmente
agli investitori che ricercano una soluzione per accantonare nel tempo, tramite versamenti
mensili o annuali, i propri risparmi e gestirli con la massima flessibilità per far fronte a
esigenze future;
- Global Risparmio Protetto: è un prodotto di Allianz S.p.A. realizzato in collaborazione con
Global Assicurazioni SpA. E' una polizza vita a premi ricorrenti, collegata alla gestione
separata AZS Vitariv, prevalentemente composta da titoli obbligazionari, che prevede la
conservazione del capitale ed una rivalutazione dei premi legata al rendimento della gestione
separata. La polizza è realizzata al fine di soddisfare il bisogno di accumulo dei propri risparmi
e di tutela del loro valore;
- Global Tutela: è una polizza che copre il rischio di morte dell'Assicurato qualunque sia la
causa, salvo alcune specifiche limitazioni indicate in polizza. Il prodotto, realizzato da Aviva
S.p.A. per Global Assicurazioni S.p.A., riconosce in caso di sinistro il pagamento del capitale
assicurato, scelto dal cliente in base alle proprie esigenze, ai beneficiari indicati in polizza. La
polizza permette, inoltre, di beneficiare della detrazione del premio ai fini fiscali, nella misura
prevista dalla normativa vigente;
- Fin+A Vita: è una polizza vita realizzata da Aviva S.p.A. per Global Assicurazioni S.p.A.,
abbinabile facoltativamente ad un finanziamento che prevede la copertura del debito residuo
in caso di decesso dell'assicurato qualunque possa esserne la causa, salvo specifiche
limitazioni indicate in polizza. La polizza permette, inoltre, di beneficiare della detrazione del
premio ai fini fiscali, nella misura prevista dalla normativa vigente;
- Generali Global: è una forma pensionistica complementare istituita e gestita da Generali Italia
S.p.A. distribuita anche tramite Global Assicurazioni S.p.A.; Generali Global è un fondo
pensione aperto a contribuzione definita destinato sia alle adesioni individuali che a quelle
collettive che consente di maturare una prestazione previdenziale, complementare alla
pensione pubblica. L’adesione al fondo su base individuale è rivolta principalmente a soggetti
titolari di redditi anche se privi di iscrizione ad una forma pensionistica obbligatoria, nonché
alle persone fiscalmente a carico di altri soggetti. Le adesioni su base collettiva sono rivolte ai
lavoratori dipendenti che, secondo un criterio di appartenenza alla medesima impresa, ente,
gruppo di imprese o categoria, ed in base a quanto previsto nel rapporto con il datore di
lavoro, possono aderire al fondo pensione usufruendo delle caratteristiche riservate a tali
tipologie di adesioni. La gestione finanziaria del fondo pensione è articolata in cinque comparti
che si differenziano per il profilo di rischio/rendimento. I comparti sono caratterizzati da classi
di quote, che prevedono costi più bassi per le adesioni collettive in base alla numerosità degli
aderenti facenti parte di una medesima realtà aziendale.
L’offerta nel ramo danni, perfezionata tramite Global Assicurazioni S.p.A. prevede la vendita dei
seguenti prodotti:
- Fin+A Danni: è la polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global Assicurazioni
S.p.A., abbinabile facoltativamente ai finanziamenti con piano di rientro programmato, che
prevede una copertura in caso di incendio del fabbricato messo a garanzia del finanziamento
e in caso di invalidità permanente e inabilità temporanea totale o perdita di impiego o ricovero
ospedaliero dell'assicurato;
- Global Protezione Casa: è una polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global
Assicurazioni S.p.A., che copre tutti i rischi associati alla proprietà e alla normale conduzione
dell'abitazione. Global Protezione Casa ha una struttura modulare flessibile che offre al cliente
PROSPETTO INFORMATIVO 89
la possibilità di scegliere, con livelli di massimali crescenti, la proposta più idonea in base al
tipo, all'utilizzo e alle caratteristiche dell'abitazione. La polizza prevede tre garanzie principali
(“Incendio fabbricato”, “Incendio effetti domestici” e “Responsabilità Civile del fabbricato”) e
quattro garanzie opzionali (“Furto”, “Responsabilità Civile del Capofamiglia”, “Tutela legale” e
“Assistenza”);
- Simple Drive: “Zurich Connect” è un prodotto realizzato da Zuritel S.p.A., distribuito tramite
Global Assicurazioni S.p.A., dedicato ad autovetture, autocarri fino ai 35 quintali, motocicli e
ciclomotori. Simple Drive, oltre alla responsabilità civile obbligatoria (RCAuto), offre una serie
completa di garanzie accessorie quali incendio e furto, kasko, assistenza stradale, eventi
naturali e socio politici, rotture ai cristalli e perdite pecuniarie, infortuni del conducente, tutela
legale e ritiro patente;
- Easy Motor: è una polizza auto, realizzata da Genertel S.p.A., tramite Global Assicurazioni
S.p.A., che consente di assicurare autovetture, motocicli, autocaravan e autocarri fino ai 35
quintali offrendo, oltre alla responsabilità civile obbligatoria (RCAuto), una serie di garanzie
accessorie quali incendio e furto, kasko, assistenza stradale, atti vandalici, eventi atmosferici,
rotture dei cristalli, assistenza legale e protezione imprevisti. E’ inoltre disponibile la garanzia
“Quality driver”, che consente di usufruire di una serie di garanzie accessorie e
dell’installazione di una scatola nera, la “Quality Driver box”, grazie alla quale si attivano
numerosi servizi, come, ad esempio, l’invio automatico del carro attrezzi in caso di
emergenza, la localizzazione satellitare del veicolo in caso di furto ed il “Quality Driver
Programm”, che premia al rinnovo lo stile di guida responsabile con uno sconto sulla garanzia
RCAuto;
- Global Attiva: è una polizza che copre il rischio di morte e di invalidità permanente
dell'assicurato a seguito di infortuni derivanti dall'esercizio di attività professionali ed extra
professionali, senza limiti territoriali. Il prodotto, realizzato da Global Assistance S.p.A., tramite
Global Assicurazioni S.p.A., riconosce all’assicurato, in caso di sinistro, il pagamento di un
indennizzo, in base al capitale assicurato prescelto. La polizza permette, inoltre, di poter
beneficiare della detrazione del premio ai fini fiscali, nella misura prevista dalla normativa
vigente;
- Global Protezione Salute: è una polizza realizzata da Global Assistance S.p.A., tramite Global
Assicurazioni S.p.A., che garantisce una soluzione alle esigenze di protezione legate alla
salute della persona e della famiglia. La garanzia principale, denominata “Spese Mediche”,
consente, in caso di ricovero ospedaliero, accertamenti diagnostici e visite specialistiche,
l'accesso, in Italia, ad un copioso circuito di strutture sanitarie convenzionate, coprendo
direttamente i costi delle prestazioni, oppure il rimborso delle spese sostenute al di fuori delle
strutture convenzionate. La copertura assicurativa può essere inoltre completata da
interessanti prestazioni di “Assistenza alla Persona” e dalla garanzia “Tutela Legale”;
- Polizza Protezione attiva: è la copertura assicurativa dedicata ai titolari di un conto corrente
aperto presso una delle banche del Gruppo Creval, realizzata da Global Assistance S.p.A.,
tramite Global Assicurazioni S.p.A., che prevede due pacchetti di garanzie acquistabili anche
separatamente. La polizza garantisce un capitale in caso di morte o grave invalidità
permanente da infortunio, il rimborso in caso di furto, scippo e rapina delle somme prelevate
dagli sportelli ATM del Gruppo Credito Valtellinese, il rimborso delle spese sostenute per
specifici grandi interventi chirurgici, il rimborso delle spese mediche sostenute in viaggio ed,
infine, prestazioni di assistenza 24 ore su 24 alla persona, presso il suo domicilio ed in
viaggio, e all'abitazione.
Infine tra i prodotti assicurativi offerti dal Gruppo troviamo la soluzione assicurativa ad adesione
facoltativa CPI (Credit Protection Insurance) Global Protezione Prestito, abbinabile ai finanziamenti
Compass, realizzata dalle Compagnie Assicurative Zurich Investments Life S.p.A- e Global Assistance
S.p.A., in collaborazione con Global Assicurazioni S.p.A.. Global Protezione Prestito tutela la capacità
di rimborso da parte dell’Assicurato del debito residuo in caso di suo decesso o di sua grave invalidità
PROSPETTO INFORMATIVO 90
permanente ed offre una protezione in caso di situazioni di sua temporanea difficoltà dovuta a
problemi di salute o lavorativi provvedendo al pagamento delle rate.
Prodotti di investimento
Gestioni Patrimoniali
A seguito dell’accordo sottoscritto con Anima Holding S.p.A. dal 1° gennaio 2013, le banche del
Gruppo distribuiscono le gestioni patrimoniali di Anima SGR. L’offerta comprende oltre 30 linee di
gestione, articolate in base alla propensione al rischio della clientela di riferimento. All’interno della
gamma, accanto a linee che investono prevalentemente in titoli azionari ed obbligazionari, sono
disponibili specifiche linee che investono esclusivamente in Sicav o quote di fondi comuni di
investimento mobiliare (OICR).
Fondi Comuni & Sicav
L’attività di collocamento di fondi comuni e Sicav si basa su un’offerta multibrand, caratterizzata da
circa 450 diversi prodotti, che permette un’elevata diversificazione in tutte le categorie d’investimento.
Certificati di deposito e obbligazioni di propria emissione
I certificati di deposito sono una forma di deposito vincolato, mediante la quale il cliente risparmiatore
deposita una somma di denaro e la banca si obbliga a restituirla alla scadenza pattuita. Il deposito
genera interessi che possono essere corrisposti alla scadenza, unitamente al capitale, o con
periodicità semestrale.
Infine, la gamma di prodotti di investimento del Gruppo è completata dall’offerta di pronti contro
termine e di obbligazioni di propria emissione, emesse a valere su di un prospetto informativo
approvato da Consob.
Prodotti di monetica e sistemi di pagamento
Carte di debito
L’Emittente offre alla propria clientela il Bancomat Internazionale VPAY. Si tratta di una carta di
prelievo e pagamento europea, che garantisce la massima sicurezza per tutte le transazioni grazie alla
tecnologia “Chip&PIN”. Inoltre, permette di effettuare pagamenti “contactless” per importi fino a 25
Euro senza necessità di inserire il codice PIN.
Carte di credito
Alla Data del Prospetto, il Gruppo emette le carte di credito CartaSi, a valere sui circuiti Visa e
Mastercard e prevede, inoltre, un’ampia gamma sia per i privati che per le aziende. Il Gruppo inoltre
distribuisce le carte emesse da American Express.
Carte prepagate ricaricabili
La linea “Cart@perta” del Gruppo prevede due versioni, “Cart@perta Gold” e “Cart@perta Teen”.
“Cart@perta” è ricaricabile via internet tramite il servizio “Banc@perta”, in filiale per contanti o con un
bonifico bancario.
Carte conto
“Conto inTasca” è l'innovativa carta ricaricabile over 18 che ha in sé le principali caratteristiche di un
conto corrente tradizionale. E’ possibile accreditare lo stipendio, domiciliare le utenze, fare e ricevere
bonifici usando l'IBAN stampato sul retro della carta, come se fosse un vero conto corrente.
POS e servizi di commercio elettronico
La Banca offre Servizi di POS Fisico, Virtuale e Mobile, per effettuare pagamenti di beni o servizi
presso esercenti convenzionati, utilizzando carte di pagamento.
Servizio di incasso e pagamento, domestici e SEPA, per privati ed imprese
PROSPETTO INFORMATIVO 91
Di seguito di elencano i principali servizi di incasso e di pagamento offerti dalla Banca ai privati ed alle
imprese:
- SEPA CREDIT TRANSFER (SCT): è lo strumento di pagamento europeo, in ambito SEPA
(Single Euro Payments Area – Area Unica dei Pagamenti in Euro), che ad inizio 2014 ha sostituito
il bonifico nazionale;
- SEPA DIRECT DEBIT (SDD): è uno strumento di incasso, preautorizzato tramite mandato, che
serve per disporre pagamenti in Euro con addebito in conto fra clienti i cui conti sono situati
all'interno dell’area SEPA ed è utilizzabile sia nei pagamenti ricorrenti (bollette di telefono, luce,
gas, o le rate di un prestito personale, ecc.) sia una tantum (un solo acquisto) in sostituzione degli
addebiti diretti RID;
- SEPA compliant Electronic Database Alignment (SEDA): è il servizio opzionale aggiuntivo (AOS)
dello Schema SEPA Direct Debit offerto alla clientela, in sostituzione dell’Allineamento elettronico
Archivi RID, nella versione sia base sia avanzata;
- MyBank: il servizio di pagamento europeo che consente di effettuare pagamenti relativi ad
acquisti on line di beni e servizi presso i fornitori aderenti riconoscibili attraverso l’apposito
marchio, addebitando direttamente il conto corrente;
- CBILL: servizio che permette, tramite home banking, di consultare e pagare direttamente on line
bollettini (ad es: luce, acqua, gas, telefono e altri servizi che vengono fatturati tramite bolletta) e
pagamenti alle amministrazioni pubbliche (ad es. tasse, multe, ecc.) emessi da soggetti fatturatori
aderenti al sistema CBILL;
- RIBA, RID, MAV e RAV: sono i servizi che consentono di incassare transazioni in Euro in ambito
nazionale, nelle modalità diversificate.
Applicazioni di e-banking
“Banc@perta” è il servizio di home banking che permette di effettuare direttamente on-line una serie di
operazioni senza doversi recare allo sportello, in maniera facile e veloce, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
“CrevalCBI” è l’internet banking multibanca e multiazienda, aderente al circuito di sistema CBI
(Corporate Banking Interbancario), che attraverso un unico collegamento internet, consente al cliente
di interrogare e gestire tutti i rapporti che questi intrattiene a livello personale o aziendale presso le
banche del sistema bancario italiano.
Prodotti Estero
Conti correnti in divisa estera: il conto corrente in divisa estera è un contratto con il quale la banca
svolge un servizio di cassa per il cliente in una divisa diversa dall’Euro.
Negoziazione assegni estero: la negoziazione di assegni estero è un servizio con cui la Banca
negozia al salvo buon fine o al dopo incasso assegni esteri per conto del cliente mediante accredito
sul conto corrente o cambio per cassa.
Operazioni di intermediazione in cambi: le operazioni di intermediazione in cambi consistono nella
negoziazione di divisa a pronti o a termine contro Euro o contro altra divisa estera.
L.C.R. Lettre de Change Relevè: è un sistema diffuso nel territorio francese di incasso elettronico
(assimilabile alla procedura RI.BA. italiana) di ricevute con coordinate bancarie complete espresse in
Euro e domiciliate su una banca francese.
Credito Documentario Export: è l’impegno di una banca (normalmente estera), d'ordine e per conto
dell'ordinante (importatore), ad effettuare o far effettuare da altra banca una prestazione (pagamento a
vista, assunzione di pagamento differito, accettazione di tratte a scadenza e relativo pagamento,
negoziazione) contro presentazione di documenti conformi ai termini e alle condizioni previste dal
PROSPETTO INFORMATIVO 92
credito documentario, fino alla concorrenza di un determinato importo ed entro una scadenza stabilita,
a favore del beneficiario esportatore.
Credito Documentario Import: è l’impegno assunto da una banca emittente, d’ordine e per conto di un
proprio cliente, a favore di un terzo, di norma il venditore, in virtù del quale tale banca effettuerà o farà
effettuare da altra banca sua corrispondente una prestazione (pagamento a vista, assunzione di
impegno di pagamento differito, negoziazione) fino alla concorrenza di un determinato importo ed
entro un termine stabilito, contro presentazione dei documenti conformi ai termini ed alle condizioni
previste dal credito stesso.
Forfaiting in Euro – sconto pro soluto di credito documentario con pagamento differito: consente alle
aziende di offrire agli acquirenti esteri dilazioni di pagamento a breve e medio periodo e di incassare
contemporaneamente i relativi importi a vista, ottimizzando quindi i flussi di tesoreria.
Incasso/Accettazione documenti ed effetti Imp./Exp. : è uno strumento di incasso o pagamento basato
sul mandato che un venditore dà alla Banca per l’incasso di documenti.
Anticipi e finanziamenti Export in Euro e in divisa: con il contratto di “Anticipo/Finanziamento export” la
Banca concede un affidamento a tempo determinato, in Euro o in altra divisa estera richiesta dal
cliente, in relazione ad operazioni poste in essere con controparti estere.
Finanziamenti import in Euro/divisa: la Banca anticipa al cliente una somma di denaro per il
pagamento di un debito verso fornitori esteri connesso ad un’importazione di merci e/o servizi.
Finanziamenti in divisa senza vincoli di destinazione: la Banca concede un affidamento a tempo
determinato nella divisa estera richiesta dal cliente senza che sia necessaria l’esistenza di operazioni
commerciali di importazione o di esportazione di merci e/o servizi con l’estero
Fideiussioni estero (Garanzia bancaria Internazionale): la garanzia estera è un impegno irrevocabile e
autonomo della banca che si impegna a pagare a prima domanda una certa somma al beneficiario,
qualora l'ordinante non adempia la propria obbligazione.
Finanziamento per l’internalizzazione: mutuo chirografario, assistito da garanzia SACE in percentuale
variabile, destinato alle imprese che investono in attività correlate alla loro crescita sui mercati esteri.
Credito fornitore in Euro assicurato da polizze SACE: strumento che permette all’esportatore di
finanziarsi cedendo alla Banca in via pro-soluto ovvero pro-solvendo un credito commerciale estero a
medio o lungo termine, assicurato da polizza SACE contro i rischi di mancato pagamento per eventi di
natura politica e/o commerciale.
6.1.2 Nuovi prodotti e servizi
Pur nel difficile contesto congiunturale, resta costante l’impegno del Gruppo a favore dell’economia
reale delle aree di insediamento, attraverso l’adesione a numerose iniziative promosse anche a livello
di sistema. Di seguito si evidenziano i principali interventi realizzati in corso dell’esercizio 2014 e nei
primi mesi del 2015 dal Gruppo e dal Credito Siciliano.
- Accordo per il Credito 2013. A seguito della scadenza delle precedenti moratorie per le PMI, nel 2014
il Gruppo ha aderito alla proroga dell’“Accordo per il credito 2013” siglato da MEF, ABI e Associazioni
di rappresentanza delle imprese, che prevede la possibilità per le PMI, in bonis e in temporanea
tensione finanziaria, ma con prospettive di sviluppo o continuità aziendale, di richiedere fino al 30
marzo 2015 la sospensione per 12 o 6 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei
finanziamenti a m/l termine o l’allungamento dei piani d’ammortamento o delle scadenze.
- Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa. Nel corso del 2014 è proseguita
l’attività di raccolta delle domande di accesso al Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della
PROSPETTO INFORMATIVO 93
prima casa, che consente alle famiglie in difficoltà la sospensione del pagamento delle rate dei mutui
ipotecari prima casa, per non più di due volte nel corso del piano di ammortamento e per un periodo
massimo complessivo di 18 mesi.
- Fondo di Garanzia per la Prima Casa. A dicembre 2014 il Gruppo ha aderito al “Fondo di garanzia
per la prima casa” finalizzato a sostenere la concessione a clienti consumatori, non proprietari di altri
immobili a uso abitativo, di mutui ipotecari di ammontare non superiore a 250.000 Euro per l’acquisto
dell’abitazione principale, rilasciando una garanzia nella misura massima del 50% della quota capitale.
- Proroga degli accordi per l’Anticipazione dei contributi di Cassa Integrazione Guadagni, sottoscritti
con enti pubblici e rappresentanze di aziende e lavoratori.
- A seguito delle calamità naturali verificatesi nel 2014, il Gruppo ha offerto la possibilità di richiedere
la sospensione delle rate dei mutui per i residenti nei comuni delle province italiane colpite da eventi
alluvionali o sismici ovvero ha creato finanziamenti rateali a condizioni agevolate destinati a coloro che
hanno subito danneggiamenti a causa del maltempo e finalizzati a finanziare i lavori per la
sistemazione dei danni subiti.
- Convenzione Università Kore. A dicembre 2014, il Credito Siciliano ha firmato con la Libera
Università degli Studi di Enna “Kore” una convenzione con lo scopo di agevolare il percorso formativo
degli studenti, facilitando in particolare l’accesso ai servizi bancari. E’ possibile offrire agli studenti
dell’Università Kore un pacchetto di conto corrente denominato “Armonia 2.0 Giovane” e un
finanziamento agevolato, denominato Fido Primi Acquisti Università Kore, finalizzato alla rateizzazione
in 12 mesi del pagamento delle tasse universitarie a tasso zero.
- Accordi di mediazione creditizia per prodotti di finanziamento a privati. E’ stato siglato con il portale
Mutui OnLine un accordo di mediazione creditizia finalizzato all’ampliamento del mercato dei privati a
cui rivolgere l’offerta di mutui ipotecari con la conseguente definizione di una proposta commerciale
dedicata allo specifico canale di vendita.
- Finanziamenti a Banche (Post Financing). Si tratta di una transazione estera nella quale il
pagamento della fornitura a mezzo di lettera di credito documentario confermato prevede il pagamento
a vista al venditore italiano (contro presentazione di documenti conformi) e contestuale concessione di
finanziamento di pari importo alla banca estera emittente il credito che alla scadenza stabilita
ripagherà il capitale e gli interessi concordati in fase di finanziamento.
- Accordo per la ripresa 2015. Il Gruppo ha rinnovato l’adesione all’ Accordo per il Credito 2015 tra
l'ABI e le Associazioni di rappresentanza delle imprese che comprende in particolare iniziative in tema
di sospensione e riscadenziamento dei finanziamenti.
- Anticipazione del Tfr in busta paga - Accordo-quadro ABI-Mef-Mlps. Il Gruppo ha aderito all’Accordo-
quadro tra ABI, il Ministero dell’economia e il Ministero del lavoro, che stabilisce termini, modalità e
condizioni alle quali le banche aderenti realizzano le operazioni di finanziamento dei datori di lavoro
che non intendono provvedere, con mezzi propri, all’anticipazione del Tfr nella busta paga dei propri
dipendenti che ne facciano richiesta. L’accordo prevede che le banche aderenti forniscano ai datori di
lavoro richiedenti una specifica disponibilità creditizia e, sulla base delle certificazioni acquisite
mensilmente dall’Inps, provvedano ad erogare in favore del datore di lavoro l’importo indicato nella
medesima certificazione, relativo alla somma delle quote spettanti ai lavoratori che ne hanno fatto
richiesta di liquidazione.
6.1.3 Normativa di riferimento
I paragrafi che seguono riportano una breve descrizione delle principali normative che disciplinano
l'attività dell'Emittente, alle quali la stessa opera in conformità.
PROSPETTO INFORMATIVO 94
Normativa relativa all'attività bancaria
I principi fondamentali che disciplinano lo svolgimento dell'attività bancaria sono contenuti nel TUB e
nelle disposizioni di carattere secondario emanate dalla Banca d'Italia tra cui, in particolare, le
Istruzioni di Vigilanza e la Circolare n. 263. Inoltre, da ultimo, la Banca d'Italia ha adottato la Circolare
n. 285 che raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale, adottate in attuazione delle disposizioni di
Basilea III, applicabili alle banche e ai gruppi bancari.
Autorizzazione allo svolgimento dell'attività bancaria
L'articolo 10 del TUB stabilisce che la raccolta del risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito
costituiscono l'attività bancaria. Ai sensi dell'articolo 14 del TUB, la Banca d'Italia autorizza l'attività
bancaria quando ricorrano tutte le condizioni indicate nel citato articolo e iscrive, ex articolo 13 del
TUB, le banche autorizzate in Italia allo svolgimento dell'attività bancaria in un apposito albo.
Autorità di Vigilanza italiane del settore bancario
Secondo quanto previsto dal TUB, le seguenti Autorità di Vigilanza sono competenti per la vigilanza e
la regolamentazione delle banche italiane:
- la Banca d'Italia, che è la banca centrale italiana ed è parte del Sistema Europeo delle Banche
Centrali (SEBC), dell'Autorità Bancaria Europea (ABE) nonché dell'Eurosistema. Alla Banca d'Italia il
TUB demanda le più ampie funzioni di vigilanza informativa, regolamentare e ispettiva;
- il Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha ampi poteri normativi in merito (i) alla definizione
dei requisiti di onorabilità dei titolari delle partecipazioni nelle banche, nonché dei requisiti di
professionalità, onorabilità e indipendenza degli esponenti aziendali, salva la futura regolamentazione
sul punto demandata alla Banca d’Italia; e (ii) su richiesta della Banca d'Italia, alla sottoposizione delle
banche ad amministrazione straordinaria o a liquidazione coatta amministrativa in caso di gravi
irregolarità o perdite; e
- il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), composto dal Ministro dell'Economia
e delle Finanze e da altri ministri responsabili per le questioni economiche, ha l'alta vigilanza in
materia di credito e di tutela del risparmio e delibera nelle materie attribuite alla sua competenza dal
TUB o da altre leggi.
La Banca d'Italia provvede all'adozione di regolamenti e istruzioni in materia di: (i) adeguatezza
patrimoniale; (ii) contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni; (iii) partecipazioni detenibili;
(iv) organizzazione amministrativa e contabile e controlli interni; (v) informativa da rendere al pubblico
sulle citate materie. La Banca d'Italia, inoltre (i) autorizza le banche italiane a svolgere attività bancaria
e finanziaria; (ii) approva lo statuto delle banche e le eventuali modifiche da apportarvi; (iii) richiede
alle banche di trasmettere bilanci e dati statistici con cadenza mensile. La Banca d'Italia esamina,
altresì, i report periodici inoltrati dalle banche per verificare, tra l'altro, il rispetto dei requisiti
patrimoniali richiesti. La vigilanza ha anche ad oggetto l'accuratezza dei dati trasmessi, la conformità
con la regolamentazione bancaria e con le regole relative all'organizzazione interna e alla gestione. La
Banca d'Italia agisce anche, unitamente ad altre autorità pubbliche, per la prevenzione dell'usura,
predisponendo verifiche trimestrali per misurare il tasso effettivo globale medio addebitato dalle
banche e dagli intermediari finanziari. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze pubblica i risultati di
tali verifiche poi utilizzate come base per il calcolo del limite oltre il quale i tassi di interesse sono
considerati usurari.
Inoltre, la Banca d'Italia svolge una funzione di vigilanza in materia di prevenzione del riciclaggio di
denaro o del finanziamento del terrorismo. In materia di antitrust per il settore bancario, invece, la
Legge 28 dicembre 2005, n. 262, ha attribuito poteri di vigilanza all'Autorità Garante della Concorrenza
e del Mercato. Infine, in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente in materia bancaria, si
segnala che la vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento da parte delle banche è
demandata alla Consob.
PROSPETTO INFORMATIVO 95
Istituzione del Meccanismo di Vigilanza Unico
A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, la Commissione Europea ha adottato,
nel settembre 2012, due proposte legislative volte all'istituzione di un Meccanismo di Vigilanza Unico
in Europa (c.d. Single Supervisory Mechanism). La prima proposta era costituita da un Regolamento
che conferiva alla BCE compiti specifici di supervisione sugli enti creditizi nell'Eurozona e la seconda
era rappresentata da un Regolamento di modifica del Regolamento (UE) n. 1093/2010 (istitutivo
dell'Autorità Bancaria Europea) al fine di allineare le competenze dell'Autorità Bancaria Europea al
nuovo Meccanismo di Vigilanza Unico.
Il 12 settembre 2013, il Parlamento europeo ha approvato le proposte presentate dalla Commissione.
Successivamente, in data 15 ottobre 2013, il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il
Regolamento (UE) n. 1024/2013, che istituisce il Meccanismo di Vigilanza Unico, entrato in vigore il 3
novembre 2013.
Nell'ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico sono riconosciuti ampi poteri di vigilanza alla BCE la
quale, tra l'altro, ha il compito di: (i) assicurare l'omogenea applicazione delle disposizioni normative
nell'Eurozona; (ii) supervisionare direttamente i gruppi bancari di notevoli dimensioni; e (iii) monitorare
la supervisione, da parte delle Autorità competenti degli Stati membri, delle banche di minori
dimensioni. Il Meccanismo di Vigilanza Unico è stato altresì implementato dal Regolamento della BCE
n. 468/2014, che definisce il quadro di cooperazione tra la stessa BCE e le Autorità nazionali
competenti.
A decorrere dal 3 novembre 2013, in vista dell'assunzione dei suoi compiti, la BCE, in collaborazione
con le Autorità nazionali competenti ha avviato il Comprehensive Assessment. La BCE ha terminato
tale valutazione approfondita del sistema bancario nell'ottobre 2014 per poi assumere i propri compiti
di vigilanza nel novembre 2014.
Gli obiettivi principali della valutazione sono stati: trasparenza (migliorare la qualità delle informazioni
disponibili sulla situazione delle banche), correzione (individuare e intraprendere le azioni correttive
eventualmente necessarie) e rafforzamento della fiducia (assicurare a tutti i soggetti interessati
dall'attività bancaria che gli istituti sono fondamentalmente sani e affidabili). Agli esiti della valutazione,
si prevedeva che alle banche che avessero manifestato carenze patrimoniali a fronte di uno specifico
parametro di riferimento venisse richiesto di adottare misure correttive la cui applicazione venisse
seguita e assicurata dalla BCE (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5).
Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD)
In data 12 giugno 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva
2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e
risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and
Resolution Directive – BRRD, e di seguito la “BRRD”). La BRRD detta una disciplina comune a tutti i 28
Stati Membri dell’Unione Europea al fine di stabilire una procedura armonizzata di prevenzione e
gestione delle crisi delle imprese bancarie e finanziarie
Le prescrizioni dettate dalla direttiva in esame si possono suddividere in tre categorie fondamentali:
(A) un primo gruppo di norme concerne le misure di prevenzione della crisi, che devono essere
predisposte nella fase di normale svolgimento dell’attività delle imprese finanziarie, come ad esempio i
piani di risanamento (recovery plan), redatti dalle imprese stesse e i piani di risoluzione (resolution
plan), preparati dalle autorità preposte alla risoluzione delle crisi; (B) un secondo gruppo di norme
disciplina le misure relative all’intervento precoce, necessario per assicurare azioni tempestive da
parte delle Autorità di risoluzione, una volta che si siano manifestati i primi segnali di rischio per la
stabilità degli enti creditizi e delle imprese di investimento; (C) sono previste, infine, specifiche misure
di risoluzione della crisi, la più rilevante delle quali è rappresentata dal c.d. bail-in, uno strumento che
tende a spostare una quota sensibile degli oneri delle ristrutturazioni bancarie dagli Stati agli azionisti
e ai creditori delle imprese interessate, riducendo così i rischi di azzardo morale (moral hazard). Il
termine di recepimento della BRRD è fissato al 31 dicembre 2014 ed è espressamente previsto che gli
Stati membri applichino le disposizioni in essa contenute a decorrere dal 1° gennaio 2015, ad
PROSPETTO INFORMATIVO 96
eccezione della sezione relativa allo strumento del bail-in, che dovrà essere attuata a livello nazionale,
al più tardi, dal 1° gennaio 2016.
In particolare, si segnala che con lo strumento del bail-in, le Autorità di risoluzione delle crisi potranno
ridurre gli importi dovuti ai creditori di un ente in dissesto non garantiti e convertire tali crediti in
capitale. Lo strumento potrà essere utilizzato per ricapitalizzare un ente in dissesto o vicino al
dissesto, consentendo alle Autorità di ristrutturarlo attraverso la procedura di risoluzione e di
ripristinarne la sostenibilità economica dopo la riorganizzazione e la ristrutturazione. Ciò
consentirebbe una maggiore flessibilità di risposta da parte delle autorità in caso di dissesto di enti
finanziari grandi e complessi.
Nell’applicazione di tali strumenti di risoluzione, i crediti degli azionisti nei confronti della società
emittente potranno essere cancellati o sostanzialmente ridotti; inoltre, gli stessi azionisti potrebbero
vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui altre passività siano convertite in
azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli. Comunque, la BRRD dispone che gli
Stati membri garantiscano, nell’ambito della giurisdizione nazionale, un diritto di impugnazione delle
decisioni di adottare una misura di gestione delle crisi, a tutte le persone interessate da tali decisioni,
secondo le modalità previste dalla direttiva stessa.
La BRRD prevede, inoltre, la costituzione di un Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE)
n.806/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati ex-ante
dalle banche, che, ove ricorrano i presupposti, potrà essere utilizzato dalle Autorità di Vigilanza per
finanziare la risoluzione delle crisi bancarie.
In relazione alla nuova normativa sul risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle
imprese di investimento, si segnala, inoltre, che la European Banking Authority - EBA ha avviato delle
consultazioni riguardanti la determinazione, a livello del sistema bancario e finanziario europeo, dei
criteri di determinazione delle minimum required eligible liabilities (“MREL”), ossia dei requisiti minimi
di fondi propri e passività ammissibili richiesti agli enti creditizi e alle imprese di investimento in tema di
capacità minima di assorbimento delle perdite.
Inoltre che il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato un documento di consultazione relativo alla
determinazione dei requisiti minimi necessari a determinare la total loss absorbency capacity (“TLAC”)
delle “global sistematically important banks (“G-SIBs”) – in cui alla Data del Prospetto non è incluso
l’Emittente. Pertanto, non è possibile escludere che alla presenza congiunta delle due consultazioni
(quella relativa alle MREL e quella relativa al TLAC) consegua un allineamento dei criteri di
determinazione delle minimum required eligible liabilities previsti per tutte le istituzioni finanziarie
europee a quelli, più restrittivi, che saranno applicabili alle G-SIBs.
In aggiunta a quanto sopra, entro il 3 luglio 2015 gli Stati membri dovranno inoltre trasporre le
disposizioni della Direttiva 2014/49/UE (c.d. Deposit Guarantee Schemes Directive (“DGSD”)) che
istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, ad eccezione di talune norme tecniche, che
dovranno essere recepite entro il 31 maggio 2016. La DGSD è finalizzata alla costruzione, in piena
continuità giuridica con i sistemi nazionali esistenti, di una rete armonizzata di sistemi di garanzia dei
depositi e prevede l’istituzione di un nuovo meccanismo di finanziamento, basato anch’esso su
contribuzioni ex-ante (come il Fondo di risoluzione unico), anziché su contribuzioni ex-post come
avviene ai sensi della normativa vigente alla Data del Prospetto. Alla Data del Prospetto, non essendo
ancora completato il quadro giuridico di riferimento, non è possibile determinare con esattezza
l’ammontare dei contributi che dovrà versare l’Emittente in relazione ai fondi previsti dalla BRRD e
dalla DGSD.
PROSPETTO INFORMATIVO 97
Il Sistema dei Controlli Interni
L’Aggiornamento n. 15 della Circolare n. 263 ha innovato in maniera sostanziale i requisiti
regolamentari concernenti il sistema dei controlli interni, il sistema informativo e la continuità operativa.
Con il suddetto Aggiornamento, infatti, l’Autorità di Vigilanza ha dettato un quadro organico di
disposizioni in cui trovano spazio sia elementi innovativi rispetto al passato, sia una complessiva
razionalizzazione delle previsioni normative sinora vigenti sugli ambiti citati. La Banca d'Italia ha
previsto che le banche si conformino alle nuove disposizioni secondo scadenze differenziate a
seconda dell'ambito oggetto di riforma. L'Emittente ha colto le nuove disposizioni normative come
un'importante opportunità per meglio indirizzare le proprie scelte strategiche e organizzative verso una
crescente consapevolezza nella gestione dei rischi aziendali (cfr. Sezione Prima, Capitolo 16,
Paragrafo 16.4).
Il Fondo Interbancario
Il fondo interbancario di tutela dei depositi (c.d. "Fondo Interbancario") è stato costituito nel 1987 al
fine di proteggere i depositanti dalla perdita dei propri fondi nel caso di insolvenza delle banche. In
conformità con quanto previsto dal TUB, tutte le banche devono aderire al Fondo Interbancario, che
copre perdite fino al limite massimo di 100.000 Euro per ciascun depositante, in forma di depositi,
assegni circolari e altri titoli assimilabili. Sono, invece, esclusi dalla tutela del Fondo Interbancario, tra
l'altro, i depositi e gli altri fondi rimborsabili al portatore, le obbligazioni, i depositi effettuati dalle
banche in nome e per conto proprio (inclusi i depositi di talune società appartenenti a gruppi bancari), i
depositi delle amministrazioni dello Stato e degli enti locali.
Requisiti di adeguatezza patrimoniale
A seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, a partire dal 2010, il Comitato di
Basilea ha approvato rilevanti modifiche alla regolamentazione in materia di patrimonio e liquidità degli
istituti bancari, che comportano il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi (Basilea
III), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali, a partire dal 1 gennaio
2014. Con l'entrata in vigore a pieno regime prevista al 31 dicembre 2019, nel rispetto di una tabella di
marcia graduale corredata di disposizioni transitorie.
Le regole mirano a fissare requisiti di capitale più elevati e di migliore qualità, migliori strumenti di
copertura dei rischi, l'introduzione di un "leverage ratio", misure per assicurare che il capitale sia
costituito in modo tale da resistere nei periodi di stress e l'introduzione di due standard di liquidità.
L'attuazione delle disposizioni di Basilea III è avvenuta, a livello europeo, attraverso l'adozione di un
pacchetto legislativo composto dalla CRD IV e dalla CRR (la “Nuova Disciplina Europea per le
Banche"). Le relative disposizioni sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2014. In particolare, la
CRD IV contiene disposizioni in materia di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, libertà di
stabilimento e libera prestazione dei servizi, cooperazione fra autorità di vigilanza, processo di
controllo prudenziale, metodologie per la determinazione delle riserve di capitale (buffer), disciplina
delle sanzioni amministrative, regole su governo societario e remunerazioni. Il CRR, le cui disposizioni
sono direttamente vincolanti e applicabili all'interno di ciascuno Stato Membro, definisce invece le
norme in materia di fondi propri, requisiti patrimoniali minimi, rischio di liquidità, leva finanziaria
(leverage), informativa al pubblico.
Oltre a introdurre nell'Unione europea le regole definite da Basilea III, la Nuova Disciplina Europea per
le Banche prevede una serie di importanti modifiche al quadro regolamentare bancario. Sono infatti
previste, tra l'altro, nuove regole in materia di remunerazioni, diversificazione della composizione degli
organi di gestione, corporate governance e trasparenza bancaria.
Il quadro normativo introdotto con la Nuova Disciplina Europea per le Banche costituisce l'attuazione
del progetto definito nel Consiglio europeo del giugno 2009 relativo all'istituzione di un single rulebook
applicabile alle istituzioni finanziarie del mercato unico, ossia di una disciplina unica e di
armonizzazione delle normative prudenziali degli Stati membri.
PROSPETTO INFORMATIVO 98
Al fine di assicurare l'avvio dell'applicazione della Nuova Disciplina Europea per le Banche, la Banca
d'Italia ha emanato la Circolare n. 285; tale disciplina è strutturata in tre parti. La prima è dedicata al
recepimento in Italia della CRD IV attraverso disposizioni secondarie di competenza della Banca
d'Italia. La seconda contiene le norme necessarie a dare applicazione al CRR, in particolare mediante
l'esercizio delle discrezionalità nazionali. La terza contiene disposizioni che, seppur non armonizzate a
livello europeo, sono necessarie per allineare il sistema regolamentare italiano alle migliori prassi e ai
requisiti stabiliti dagli organismi internazionali, tra cui i core principles del Comitato di Basilea. In
termini di requisiti patrimoniali, la nuova disciplina prevede che il coefficiente di capitale primario di
classe 1 (Common Equity Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 4,5% e il coefficiente di capitale di classe 1
(Tier 1 Ratio) sia pari almeno al 6%; il coefficiente di capitale totale deve invece essere pari all'8%. Tali
requisiti sono fissati dal CRR.
Sono, inoltre, stabilite la riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) che deve
essere almeno pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio della banca (in Italia, le banche
appartenenti a gruppi bancari determinano tale coefficiente, su base individuale, in maniera graduale
dal 1 gennaio 2014 al 1 gennaio 2019), la riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer),
la riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (global systemically important institution buffer – G-
SII buffer) e la riserva per gli altri enti a rilevanza sistemica (other systemically important institution
buffer – O-SII buffer). Tali ultime riserve sono fissate sulla base di criteri specifici indicati nella CRD IV
e nella Circolare n. 285.
L'imposizione di riserve di capitale aggiuntive rispetto ai minimi regolamentari ha l'obiettivo di dotare le
banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per
prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del
credito, nonché per far fronte ai rischi derivanti dalla rilevanza sistemica a livello globale o domestico
di talune banche. Le banche che non detengono le riserve di capitale nella misura richiesta sono
soggette ai limiti alle distribuzioni; inoltre, esse si devono dotare di un piano di conservazione del
capitale che indichi le misure che la banca intende adottare per ripristinare, entro un congruo termine,
il livello di capitale necessario a mantenere le riserve di capitale secondo la misura richiesta.
La Nuova Disciplina prevede, altresì, in conformità a Basilea III, nuovi requisiti e sistemi di
supervisione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito in materia di copertura della liquidità
(liquidity coverage ratio), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di una riserva di
liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per trenta giorni in caso di grave stress e
sull'introduzione di un requisito su un orizzonte temporale più lungo, il coefficiente netto di
finanziamento stabile (net stable funding ratio), finalizzato ad assicurare la stabilità della banca in
relazione a uno scenario di lungo periodo.
Alla luce di quanto sopra esposto, il rispetto continuativo delle molteplici regolamentazioni, e
segnatamente (tenuto conto dei canoni introdotti da Basilea III) la necessità di incrementare la
dotazione patrimoniale – a parità di dimensione – e il rispetto dei parametri di liquidità, richiedono un
impegno di risorse significativo, nonché l'adozione di norme e policy interne altrettanto complesse che
potrebbero determinare maggiori costi e/o minori ricavi in capo all'Emittente.
Investimenti
Alle banche è consentito effettuare investimenti sia in società finanziarie che industriali, nel rispetto
delle norme e dei limiti previsti nelle istruzioni dalla Banca d'Italia nell'esercizio delle funzioni di
vigilanza regolamentare. In linea generale, le partecipazioni assunte da una banca non possono
superare, nel loro insieme, il margine disponibile per investimenti in partecipazioni e in immobili (il
margine disponibile è dato dalla differenza tra i fondi propri e la somma delle partecipazioni e degli
immobili, comunque detenuti).
La Circolare n. 285 prevede altresì una specifica disciplina relativa alle partecipazioni acquisite,
nell'ambito dell'attività di collocamento e garanzia, in imprese in temporanea difficoltà finanziaria e per
recupero crediti, nonché con riferimento agli investimenti indiretti in equity.
È, inoltre, richiesta la preventiva autorizzazione della Banca d'Italia per l'acquisizione, da parte di
banche, di partecipazioni in banche, istituti di moneta elettronica imprese finanziarie e imprese di
PROSPETTO INFORMATIVO 99
assicurazione che siano superiori alla percentuale stabilita dall’Autorità di Vigilanza rispetto ai fondi
propri consolidati del gruppo bancario, ovvero che comportino il controllo o l'influenza notevole e
l'impresa in cui si intende acquisire la partecipazione sia insediata in un Paese extracomunitario
diverso da Canada, Giappone, Svizzera e Stati Uniti d'America. Nel caso di acquisizione di
partecipazioni in società strumentali, l'autorizzazione è prevista solo nel secondo caso, ovverosia
qualora l'impresa sia insediata in un Paese extracomunitario diverso da quelli indicati in precedenza e
l’acquisto della partecipazione comporti il controllo o l’influenza notevole.
Normativa antiriciclaggio
L'Emittente è soggetta alle disposizioni della normativa antiriciclaggio dettata dal D.Lgs. 21 novembre
2007, n. 231, recante "Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo
del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del
terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione". In seguito all'entrata
in vigore del D.Lgs. n. 231/2007, sono stati emanati anche i relativi provvedimenti di attuazione volti a
specificare in dettaglio il contenuto degli obblighi a carico dei destinatari, tra cui, in particolare, i
seguenti provvedimenti della Banca d'Italia:
"Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di adeguata verifica della clientela" del 3
aprile 2013;
"Provvedimento recante disposizioni attuative per la tenuta dell'Archivio Unico Informatico e per le
modalità semplificate di registrazione" del 3 aprile 2013;
"Provvedimento recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli
interni" del 10 marzo 2011;
"Provvedimento recante gli indicatori di anomalia per gli intermediari" del 24 agosto 2010 e successive
integrazioni.
In particolare, ai sensi della disciplina applicabile, le banche sono tenute a:
- identificare e verificare adeguatamente la clientela (in alcune situazioni, considerate più
esposte al rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, con procedure di
identificazione e verifica particolarmente rigorose);
- istituire l'Archivio Unico Informatico;
- registrare e conservare nell'Archivio Unico Informatico i dati identificativi e le altre informazioni
relative ai rapporti e alle operazioni;
- inviare i dati aggregati all'Unità di Informazione Finanziaria;
- segnalare le operazioni sospette;
- istituire misure di controllo interno e assicurare un'adeguata formazione dei dipendenti e dei
collaboratori, anche per approfondire la conoscenza dei propri clienti, al fine di prevenire e
impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio.
Normativa sui Servizi di investimento
Ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del TUIF, per servizi di investimento si intendono le seguenti attività,
quando hanno a oggetto strumenti finanziari: (i) negoziazione per conto proprio; (ii) esecuzione di
ordini per conto dei clienti; (iii) sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con
assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; (iv) collocamento senza assunzione a fermo né
assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente; (v) gestione di portafogli; (vi) ricezione e
trasmissione di ordini; (vii) consulenza in materia di investimenti; (viii) gestione di sistemi multilaterali
di negoziazione.
La Banca ad oggi è autorizzata esclusivamente alla ricezione e trasmissione di ordini della clientela,
tramite un negoziatore di riferimento (ICCREA Banca S.p.A.) ed attività di consulenza.
Ai sensi dell'articolo 18 del TUIF, l'esercizio professionale dei servizi e delle attività di investimento nei
confronti del pubblico è riservato alle banche e alle imprese di investimento (ovverosia le SIM e le
imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie).
PROSPETTO INFORMATIVO 100
L'articolo 21 del TUIF definisce i criteri generali da osservare nello svolgimento dei servizi e delle
attività di investimento, mentre l'articolo 22 del TUIF disciplina il regime di separazione patrimoniale e,
quindi, l'obbligo di tenere separati gli strumenti finanziari e le somme di denaro dei singoli clienti, a
qualunque titolo detenuti dal soggetto abilitato, rispetto al patrimonio di quest'ultimo e a quello degli
altri clienti.
L'articolo 23 TUIF stabilisce poi l'obbligo di redigere per iscritto i contratti relativi alla prestazione di
servizi di investimento e di consegnarne una copia ai clienti. Le regole di comportamento dei soggetti
abilitati nei confronti della clientela trovano specifica disciplina nel Regolamento Consob adottato con
delibera 29 ottobre 2007, n. 16190, come successivamente modificato e integrato ("Regolamento
Intermediari").
Aiuti di Stato
Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme
sulla risoluzione delle crisi bancarie. Con decorrenza dal 1° agosto 2013 la Commissione europea ha
emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi.
Si ricorda che gli aiuti di Stato per essere concessi devono essere compatibili con il diritto dell'Unione
Europea (cfr. art. 107, par. 3, lett. b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea).
Al riguardo, si rammenta che la concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere,
condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltreché da parte degli azionisti, anche da parte di
coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una
compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr.
"Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme
in materia di aiuti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in
particolare i parr. 41-44). Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento
in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione, possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli
azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli.
6.1.4 Gestione dei rischi
6.1.4.1 Premessa
La chiara individuazione dei rischi cui la Banca è effettivamente o potenzialmente esposta costituisce il
presupposto irrinunciabile per la consapevole assunzione dei rischi medesimi e per la loro efficace
gestione, che si avvale di appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.
In coerenza con la propria natura retail, la Banca è esposta prevalentemente al rischio di credito. In
termini di capitale interno, risulta altresì significativa l’esposizione ai rischi operativi i quali, peraltro,
vengono assunti in ottica strumentale all’esercizio dell’attività di natura più propriamente bancaria.
È invece contenuta l’esposizione ai rischi finanziari e di mercato, posto che l’obiettivo di limitazione
della volatilità dei risultati attesi non sarebbe compatibile con un’accentuata trasformazione delle
scadenze e con un’attività finanziaria di contenuto speculativo.
Il profilo di rischio alla data di riferimento è coerente con la propensione al rischio (risk appetite)
definita dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, che, coerentemente con l’identità, i valori,
il modello di business e l’orientamento strategico del Gruppo, ha deliberato di allocare la parte
prevalente del capitale al rischio di credito, che rappresenta il core business di un Gruppo bancario
retail.
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo procede al riesame del sistema degli obiettivi di
rischio con cadenza almeno annuale e, ove ne sussistano i presupporti, al suo aggiornamento.
La propensione al rischio, che costituisce un riferimento per la definizione del piano strategico e la
premessa logica per la pianificazione, viene definita per i rischi rilevanti per il processo di
autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process,
ICAAP).
PROSPETTO INFORMATIVO 101
I processi di gestione dei rischi - cioè l’insieme delle regole, delle procedure, delle risorse (umane,
tecnologiche e organizzative) e delle attività di controllo volte a identificare, misurare o valutare,
monitorare, prevenire o attenuare nonché comunicare ai livelli gerarchici appropriati i rischi assunti -
coinvolgono i sistemi di governo societario attraverso una pluralità di organi, ciascuno con le proprie
funzioni specifiche.
I processi di gestione dei rischi sono adeguatamente documentati e le varie responsabilità sono
chiaramente assegnate.
L’effettiva adeguatezza dei principali processi di gestione dei rischi viene periodicamente valutata
dalla Direzione Risk Management di Gruppo; le risultanze vengono sottoposte a revisione interna da
parte della Direzione Auditing e riportate al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con
evidenza delle eventuali anomalie o carenze e degli interventi di miglioramento (cfr. Sezione Prima,
Capitolo 16, Paragrafo 16.4).
Da un punto di vista organizzativo, la gestione dei rischi coinvolge una pluralità di strutture aziendali,
tuttavia, un ruolo preminente viene svolto dalla Direzione Risk Management, che è articolata in
Divisioni e Servizi specializzati e si avvale della collaborazione di referenti presso le altre Società del
gruppo (cfr. Sezione Prima, Capitolo 16, Paragrafo 16.4).
6.1.4.2 Gestione del rischio di Credito
Il rischio di credito viene in primo luogo definito come rischio di insolvenza (o default) della
controparte, cioè come “l’eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta
né alla scadenza né successivamente”. Il rischio di credito si manifesta peraltro anche come:
(i) deterioramento del merito di credito delle controparti affidate (rischio di migrazione);
(ii) aumento dell’esposizione precedente all’insolvenza di una controparte affidata (rischio di
esposizione);
(iii) diminuzione del tasso di recupero dei crediti insolventi (rischio di recupero).
Nell’ambito dell’attività creditizia, pertanto, la Banca è esposta al rischio che alcuni crediti possano, a
causa del deterioramento delle condizioni finanziarie dell’obbligato, non essere rimborsati né alla
scadenza, né successivamente e debbano perciò essere cancellati in tutto o in parte. Tale rischio è
assunto nello svolgimento della tradizionale attività di erogazione del credito a prescindere dalla
specifica forma tecnica con cui lo stesso viene erogato.
Le politiche del credito definite dal Gruppo sono indirizzate a:
(i) rendere concreti e operativi i principi statutari che esprimono l’identità aziendale e ne ispirano le
linee guida per l’esercizio dell’attività creditizia;
(ii) orientare la composizione del portafoglio crediti all’ottimizzazione del rapporto fra rendimento
atteso e rischio di credito, limitando la concentrazione delle esposizioni su singoli
controparti/gruppi, su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
(iii) supportare il presidio della gestione del rischio di credito attraverso l’applicazione di policy,
processi, metodologie e procedure informatiche uniformi.
L’assetto organizzativo di Gruppo prevede un’apposita area denominata “Area Crediti”, focalizzata sul
presidio della qualità del credito attraverso il governo unitario di tutte le variabili di gestione, di indirizzo
e di monitoraggio dei rischi.
A riporto funzionale dell’Area Crediti sono collocate tre strutture:
(i) la Direzione Crediti della Capogruppo, il cui compito principale è gestire e verificare il processo di
assunzione del rischio connesso all’erogazione del credito, monitorandone costantemente
l’andamento e i relativi utilizzi;
(ii) la Direzione Finanza d’impresa, cui compete il presidio della valutazione e la strutturazione dei
finanziamenti a medio-lungo termine ;
(iii) il Servizio Politiche e Monitoraggio del Credito che ha il compito di presidiare e monitorare il
processo del credito, definendo le politiche e i criteri necessari alla valutazione e gestione dei
rischi.
PROSPETTO INFORMATIVO 102
Le strutture organizzative della Direzione Crediti del Credito Siciliano dedicano le attività all’istruttoria
e alla gestione andamentale del credito.
Per quanto riguarda il processo di valutazione del merito creditizio, la delibera e la gestione delle
posizioni, la Banca esercita l’attività creditizia sulla base di linee guida e processi standard definiti
dalla Capogruppo e sulla base delle facoltà autorizzative delegate. Per tutti i macro segmenti credit
risk (Corporate, Retail e Privati) il processo di valutazione del credito è imperniato sul sistema interno
di rating, che costituisce un elemento fondamentale e imprescindibile per la valutazione del merito di
credito dei prenditori.
Nelle attività di attribuzione del rating sono portate a sintesi le analisi di tutte le informazioni
quantitative e qualitative disponibili a supporto del processo dell’istruttoria del credito, valorizzando al
contempo il rapporto diretto con il cliente e la conoscenza delle sue specificità maturata nel tempo.
Il processo decisionale del credito è supportato da procedure interne (Pratica Elettronica di Fido e
Pratica di Rating) che consentono di gestire rispettivamente il processo del credito (contatto con il
cliente, istruttoria, erogazione e gestione del credito) e il processo di attribuzione del rating.
L’intero processo del credito è costantemente oggetto di attenzione e sottoposto ad accurate verifiche.
Nell’ambito della concessione del credito le garanzie rappresentano un elemento accessorio.
L’erogazione dei finanziamenti rimane, infatti, imperniata sulla effettiva capacità di rimborso del
capitale prestato da parte del soggetto finanziato.
Le garanzie utilizzate dal Gruppo sono primariamente di natura reale - aventi ad oggetto beni
immobiliari o strumenti finanziari - e, in minor misura, di natura personale.
La gestione delle garanzie avviene in forma accentrata presso le Direzioni Crediti delle banche del
Gruppo che provvedono a tutti gli aspetti relativi alla contabilizzazione, amministrazione, controllo e
custodia delle garanzie ricevute.
6.1.4.3 Gestione del rischio di mercato
Per rischio di mercato si intende il rischio derivante dalla perdita di valore degli strumenti finanziari
detenuti dalla Banca nel proprio “portafoglio di negoziazione di vigilanza” per effetto dei movimenti
delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli,
tassi di cambio), che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale della Banca.
Per “portafoglio di negoziazione di vigilanza” (di seguito anche solo “Portafoglio”) si intende il
portafoglio degli strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato, come
definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza.
Il portafoglio di negoziazione di vigilanza è composto da titoli obbligazionari e da titoli azionari.
La componente obbligazionaria del Portafoglio è costituita prevalentemente da titoli a tasso fisso con
duration contenuta. Le obbligazioni detenute sono emesse quasi esclusivamente dalla Repubblica
Italiana e da banche del Gruppo.
Gli investimenti azionari diretti, di dimensione residuale, hanno ad oggetto titoli quotati nella borsa
italiana e con elevato grado di liquidità. Gli strumenti finanziari presenti nel Portafoglio sono pressoché
interamente denominati in Euro.
Nella gestione del portafoglio vengono utilizzati strumenti e tecniche di copertura dei rischi.
L’attività di investimento e di negoziazione è svolta in conformità alle policy aziendali e viene espletata
nell’ambito di un articolato sistema di deleghe di poteri gestionali e nel quadro di una puntuale
normativa che prevede limiti gestionali definiti in termini di strumenti, importi, mercati di investimento,
tipologie di emissione e di emittente, settore e rating.
La misurazione dei rischi si avvale sia di calcoli analitici (determinazione della duration del portafoglio
obbligazionario per l’esposizione al rischio di tasso) sia di tecniche statistiche di stima del Value at
Risk (VaR).
PROSPETTO INFORMATIVO 103
6.1.4.4 Gestione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità, a cui le banche sono naturalmente esposte a causa del fenomeno della
trasformazione delle scadenze, è il “rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di
pagamento”. L’inadempimento dei propri impegni di pagamento può essere causato dall’incapacità di:
(i) reperire fondi sul mercato (Funding Liquidity Risk);
(ii) smobilizzare i propri attivi (Market Liquidity Risk).
La gestione della liquidità è orientata primariamente a garantire la solvibilità delle singole banche del
Gruppo anche in condizioni di tensione o di crisi, non al conseguimento di profitti (obiettivo che
potrebbe implicare un trade-off con la capacità di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro
scadenza e ridurre l’efficacia del sistema di risk management). L’effettiva assunzione del rischio è
quindi subordinata al mantenimento degli equilibri tecnici aziendali. Il costo-opportunità associato alla
detenzione di attività liquide viene peraltro tenuto in considerazione nell’ambito delle valutazioni di
redditività aziendale. Il perseguimento di una contenuta esposizione al rischio di liquidità si riflette nella
composizione degli aggregati patrimoniali delle banche, caratterizzata da una moderata
trasformazione delle scadenze.
L’orientamento seguito nella gestione del rischio prevede l’integrazione tra l’approccio cash flow
matching (che tende a far coincidere i flussi attesi in entrata ed in uscita per ogni fascia temporale) e
l’approccio liquid assets (che prevede di mantenere in bilancio una determinata quota di strumenti
prontamente liquidabili). Al fine di fronteggiare la possibile manifestazione di esigenze inattese di
liquidità e di mitigare così l’esposizione al relativo rischio, il Gruppo si dota di adeguate riserve di
liquidità di breve termine (liquidity buffer).
Per poter valutare più accuratamente l’esposizione al rischio vengono regolarmente effettuate prove di
stress che considerano eventi avversi di natura sia idiosincratica (bank specific) che sistemica (market
wide) in base alla loro rilevanza per l’operatività aziendale sotto il profilo della liquidità e consentono di
cogliere i possibili impatti del loro manifestarsi sia singolarmente (analisi uni-fattoriale) sia
congiuntamente (analisi multi-fattoriale; scenari combinati).
Il Gruppo si è dotato di un contingency funding plan che definisce e formalizza l’escalation
organizzativa, gli obiettivi e le leve gestionali necessarie per proteggere, attraverso la predisposizione
di strategie di gestione della crisi e procedure per il reperimento di fonti di finanziamento in caso di
emergenza, il patrimonio aziendale in situazioni di drenaggio di liquidità estreme e impreviste.
6.1.4.5 Gestione del rischio di tasso
Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non compresi nel
portafoglio di negoziazione di Vigilanza. Si compone principalmente di crediti e debiti verso banche e
verso clientela.
Il processo di gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è disciplinato da una
specifica normativa aziendale che formalizza il complesso delle attività svolte dalle diverse funzioni
aziendali nella gestione del rischio di tasso di interesse ed esplicita, tra l’altro, gli orientamenti
strategici, la policy di gestione, le modalità di misurazione, i limiti di esposizione, i flussi informativi e gli
eventuali interventi di mitigazione.
La gestione del rischio di tasso d’interesse mira a limitare l’impatto di variazioni sfavorevoli della curva
dei tassi sia sul valore economico del patrimonio, sia sui flussi di cassa generati dalle poste di bilancio.
Il contenimento dell’esposizione al rischio di tasso d’interesse viene perseguito primariamente
mediante l’indicizzazione delle poste attive e passive a parametri di mercato monetario (tipicamente
l’Euribor) e il tendenziale pareggiamento della duration dell’attivo e del passivo su livelli bassi. Gli
obiettivi definiti in materia di esposizione al rischio di tasso d’interesse sono tenuti in debita
PROSPETTO INFORMATIVO 104
considerazione sia in sede di pianificazione strategica ed operativa, sia in sede di identificazione e
sviluppo di nuovi prodotti.
La misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario si basa sull’approccio del
valore economico, definito come il valore attuale dei flussi finanziari netti attesi generati dalle attività,
dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio. La misurazione si basa su variazioni prefissate della
struttura dei tassi applicate alle poste patrimoniali e fuori bilancio alla data di riferimento. La reattività
alle variazioni dei tassi viene misurata sia mediante indicatori di sensitività (duration modificata
approssimata nel modello regolamentare semplificato) o mediante la rivalutazione delle attività, delle
passività e delle poste fuori bilancio (modello gestionale interno). Le variazioni del valore economico
che ne derivano vengono poi normalizzate in rapporto ai fondi propri.
Al 31 dicembre 2014 la duration modificata calcolata sulle poste attive e passive dell'intero bilancio ed
il duration gap della Banca sono contenuti. Nell’ipotesi che la struttura dei tassi trasli in parallelo verso
l’alto di 100 punti base, il valore del capitale economico, inteso come il valore attuale dei flussi
finanziari netti attesi generati dalle attività, dalle passività e dalle posizioni fuori bilancio, registrerebbe
un aumento di 5,0 milioni di Euro. In caso di uguale traslazione verso il basso, sotto il vincolo di non
negatività dei tassi nominali, si avrebbe un incremento pari a 3,0 milioni di Euro.
Avendo riguardo ai profili reddituali, nell’ipotesi di traslazione istantanea e parallela della curva dei
tassi di interesse di -100 punti base (sotto il vincolo di non negatività dei tassi nominali), la variazione
del margine di interesse generato dal portafoglio bancario, avendo a riferimento un orizzonte
temporale di 12 mesi, sarebbe pari a – 0,8 milioni di Euro, mentre ammonterebbe a 13,2 milioni di Euro
nel caso di traslazione di +100 punti base.
La Direzione Risk Management monitora con cadenza mensile l’esposizione della Banca al rischio di
tasso d’interesse e ne verifica la coerenza con la propensione al rischio definita dagli organi aziendali
e la conformità al sistema dei limiti. Flussi informativi adeguati vengono forniti con regolarità e
tempestività agli organi aziendali e alle funzioni di gestione e di controllo.
6.1.4.6 Gestione del rischio sovrano
L’investimento in titoli di Stato italiani, di dimensione residuale e inseriti integralmente nel portafoglio
HFT (held for trading), comporta una esposizione marginale al rischio di credito della Repubblica
Italiana, che, come per ogni altro emittente, si può manifestare sotto forma di diminuzione del merito di
credito o, in ipotesi estrema, di insolvenza.
L’esposizione viene regolarmente monitorata a livello consolidato e riportata agli organi aziendali.
L’evoluzione prospettica del profilo di esposizione al rischio sovrano viene valutata considerando
scenari avversi di diversa intensità, basati anche su simulazioni storiche, e i relativi impatti sul valore
del portafoglio e sui fondi propri.
6.1.4.7 Gestione del rischio operativo
Il rischio operativo è definito come il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione
di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico.
Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.
I rischi operativi, che costituiscono una classe molto eterogenea, non sono rischi tipici dell’attività
bancaria o dell’attività d’impresa. L’origine di tali rischi può essere sia interna sia esterna e l’ambito
della loro manifestazione può estendersi anche oltre il perimetro aziendale.
In esito al processo di definizione della propensione al rischio, il Consiglio di Amministrazione della
Capogruppo ha fissato come obiettivo gestionale la minimizzazione della relativa esposizione al
rischio operativo e ha stabilito gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, che sono
state portate a conoscenza delle funzioni aziendali e vengono riesaminate periodicamente.
PROSPETTO INFORMATIVO 105
L’a gestione del rischio operativo è una componente della strategia di gestione integrata dei rischi che
mira al contenimento della rischiosità complessiva anche attraverso la prevenzione di fenomeni di
propagazione e trasformazione dei rischi stessi.
Le attività di identificazione, valutazione e monitoraggio dei rischi operativi tendono alla realizzazione
di interventi di mitigazione.
Mediante una serie di polizze assicurative che offrono una copertura ad ampio raggio su diverse
tipologie di eventi potenzialmente dannosi viene infine realizzato il trasferimento di specifiche
fattispecie di rischio.
Nell’ambito della gestione delle criticità si inserisce il piano di disaster recovery che stabilisce le
misure tecniche e organizzative per fronteggiare eventi che provochino l’indisponibilità dei centri di
elaborazione dati. Il piano, finalizzato a consentire il funzionamento delle procedure informatiche
rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione, costituisce parte integrante del piano di continuità
operativa, presidiato dal Servizio Business Continuity e Compliance di Bankadati.
6.1.4.8 Gestione dei rischi legali
A presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della
Banca, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i Principi
Contabili Internazionali recepiti dalla policy per la determinazione degli accantonamenti adottata dal
Gruppo. L’ammontare dell’accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio
concernenti principalmente la previsione sull’esito della causa e, in particolare, la probabilità di
soccombenza nel giudizio con condanna della Banca, e gli elementi di quantificazione dell’importo che
in caso di soccombenza la Banca potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.
La previsione sull’esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola posizione,
degli aspetti di diritto dedotti in giudizio valutati alla luce dell’orientamento giurisprudenziale, delle
prove in concreto prodotte in corso di causa e dell’andamento del processo, oltre che, per i gravami
successivi, dell’esito del giudizio di primo grado, nonché dell’esperienza passata e di ogni altro
elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile
evolversi del contenzioso.
L’ammontare dell’importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il
valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell’importo richiesto da controparte,
della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del
giudizio e, in particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (ctu) - ove disposta -
nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell’atto introduttivo, oltre alle spese
eventualmente dovute per la soccombenza.
Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle
richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono
inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste
l’impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale
perdita.
Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca, n. 199 cause passive per un petitum
complessivo di 28,022 milioni di Euro a fronte del quale è stato previsto un accantonamento di 3,585
milioni di Euro.
Tenuto conto (i) del rischio di soccombenza probabile in contenziosi stimato in complessivi 6,27 milioni
di Euro rispetto al petitum generale di 28,022 milioni di Euro, nonché (ii) dei relativi accantonamenti
stanziati per un totale di 3,585 milioni di Euro, il tasso di copertura al 31 marzo 2015 si attesta intorno
al 57%, valore che si ritiene adeguato rispetto alle perdite potenziali attese.
In prevalenza le cause hanno ad oggetto le richieste restitutorie per anatocismo e revocatoria
fallimentare, le richieste di indennizzo per le perdite maturate nell’investimento in strumenti finanziari e
altre fattispecie risarcitorie, secondo la seguente ripartizione.
Dati in Euro
PROSPETTO INFORMATIVO 106
Tipologia N. Petitum Euro VA Accantonamento Euro
ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27
REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21
SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84
TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00
VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81
Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13
La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei
presupposti concreti su cui si basa l’azione, vale a dire la sussistenza sia dell’elemento soggettivo che
oggettivo.
Si segnala tra l’altro che la Banca non ha in essere contenziosi tributari di importo significativo.
In relazione ai procedimenti giudiziali e arbitrali, si veda anche la Sezione Prima, Capitolo 20,
Paragrafo 20.8.
6.1.4.9 Gestione del rischio informatico (o ICT)
Il rischio informatico è il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato
in relazione all’utilizzo di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Information and
Communication Technology - ICT). Nel Gruppo Creval, l’Information and Communication Technology -
ICT è gestita a livello accentrato dalla società Bankadati Soc. Cons. P.A.. Nella rappresentazione
integrata dei rischi aziendali a fini prudenziali (ICAAP), tale tipologia di rischio è considerata, secondo
gli specifici aspetti, tra i rischi operativi, reputazionali e strategici.
L’analisi del rischio informatico costituisce uno strumento a garanzia dell’efficacia ed efficienza delle
misure di protezione delle risorse ICT.
Alla luce delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche” in materia, il Gruppo ha
definito il complessivo framework per la gestione del rischio informatico nonché le metodologie di
analisi e valutazione del rischio medesimo.
In sede di valutazione dei rischi su componenti del sistema informativo e applicazioni già in essere, la
Banca tiene conto dei dati disponibili in merito agli incidenti di sicurezza informatica verificatisi in
passato.
Il processo di analisi del rischio è ripetuto con periodicità annuale e, comunque, in presenza di
situazioni che possono influenzare il complessivo livello di rischio informatico.
6.1.4.10 Gestione del rischio di leva finanziaria eccessiva
Il rischio di una leva finanziaria eccessiva è definito dalla normativa prudenziale come “il rischio che un
livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la banca
vulnerabile, rendendo necessaria l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa
la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore
anche sulle restanti attività”. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Credito Valtellinese ha
deliberato una bassa propensione al rischio di leva finanziaria e stabilito come obiettivo strategico e
gestionale il controllo del rischio attraverso il contenimento della dinamica degli attivi entro limiti
compatibili con un equilibrio di lungo periodo.
PROSPETTO INFORMATIVO 107
Il rischio di leva finanziaria eccessiva attiene all’intero bilancio, alle esposizioni derivanti dalla
detenzione di derivati e alle attività fuori bilancio delle banche e del Gruppo e viene assunto
nell’esercizio dell’attività caratteristica.
L’esposizione al rischio viene mitigata attraverso interventi di gestione sul capitale e di gestione degli
asset, nel quadro delle linee definite dal piano strategico di Gruppo tempo per tempo vigente.
La misurazione del rischio di leva finanziaria eccessiva si basa sul parametro regolamentare “leverage
ratio” che, non incorporando correzioni/ponderazioni per il rischio, funge da complemento ai requisiti
patrimoniali di primo pilastro. La valutazione dell’esposizione al rischio viene effettuata anche
attraverso altri indicatori in grado di rilevare eventuali squilibri tra attività e passività.
6.1.4.11 Gestione del rischio strategico
È il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del
contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività
a variazioni del contesto competitivo.
L’esposizione al rischio strategico non è connessa a specifiche attività operative bensì all’adeguatezza
delle scelte ed all’efficacia attuativa. Il rischio attiene, in particolare, alle fasi di definizione delle
strategie aziendali ed alle relative fasi attuative costituite dalle attività di definizione del piano
industriale, di pianificazione commerciale, di budgeting, di controllo di gestione e di monitoraggio dei
mercati e del contesto competitivo, di allocazione del capitale capital allocation e di gestione del
capitale.
Il rischio strategico, nella sua configurazione di rischio strategico puro, di business e da partecipazioni,
viene primariamente assunto dalla Capogruppo, alla quale competono la definizione del progetto
imprenditoriale unitario e il coordinamento e il controllo delle Società del Gruppo ai fini della sua
realizzazione. La Capogruppo, mediante la definizione, l’approvazione ed il monitoraggio della
pianificazione annuale e dell’avanzamento del Piano Strategico, esercita un controllo di tipo strategico
sull'evoluzione delle diverse aree di attività in cui il Gruppo opera e dei rischi connessi alle attività
esercitate.
6.1.4.12 Gestione del rischio compliance
È il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di
reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).
Il Gruppo considera l’adozione dei più elevati standard di conformità alle norme un tratto distintivo
della propria identità aziendale, una espressione dell’esercizio della propria responsabilità sociale, un
presidio per il mantenimento nel tempo della reputazione acquisita e un efficace contributo al processo
di creazione di valore.
La gestione del rischio di conformità si basa sul “Modello di Conformità” e sul “Piano di Conformità”.
Il Modello di Conformità (compliance policy) si pone l’obiettivo di configurare un sistema strutturato ed
organico di principi e procedure organizzative e di controllo, atto a prevenire, gestire o mitigare il
rischio di non conformità alle norme sia di eteroregolamentazione che di autoregolamentazione.
Il Piano di Conformità richiama l’identificazione e la valutazione dei principali rischi di non conformità a
cui il Gruppo è esposto e propone la pianificazione dei relativi interventi.
6.1.4.13 Gestione del rischio di riciclaggio
È il rischio di incorrere in ipotesi di rischi legali e reputazionali derivanti dal possibile coinvolgimento in
operazioni illecite connesse a fatti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.
Al fine di misurare/valutare tale rischio, sono stati mappati i rischi di riciclaggio insiti nelle procedure
operative del Gruppo relative ai seguenti processi:
(i) adeguata verifica della clientela;
(ii) operatività contanti e titoli al portatore;
PROSPETTO INFORMATIVO 108
(iii) registrazioni AUI;
(iv) segnalazioni operazioni sospette.
Attesa la rilevanza oggettiva del rischio di riciclaggio, nonché la sempre crescente complessità del
quadro di riferimento normativo e degli adempimenti che ne derivano, il Gruppo ha progressivamente
rafforzato il presidio normativo, organizzativo, procedurale, applicativo e formativo.
6.3.14 Gestione del rischio di reputazione
È il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione
negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o
autorità di vigilanza. Nelle analisi aziendali vengono inoltre ricompresi i dipendenti, la società ed il
territorio.
Specularmente, la reputazione rappresenta una risorsa immateriale essenziale ed è considerata dalla
Banca come elemento distintivo sul quale si fonda un vantaggio competitivo duraturo.
Il rischio attiene innanzitutto all’area delle relazioni con gli stakeholder e con la collettività; esso può
peraltro avere origine da fattori posti al di fuori del perimetro aziendale ed esterni all’operato della
Banca (ad esempio, dalla diffusione di notizie inesatte o infondate o da fenomeni che riguardano il
sistema e possono coinvolgere le singole istituzioni senza distinzione).
Il contenimento del rischio viene primariamente realizzato mediante la definizione di presidi di
carattere organizzativo volti a limitare l’accadimento di eventi avversi in ambito aziendale.
Un ulteriore presidio è costituito dalla condivisione da parte di tutti i collaboratori del Gruppo del
sistema di valori, principi e regole di condotta ai quali ispirare i propri comportamenti formalizzato
all’interno del Codice Comportamentale.
Il Gruppo ha inoltre adottato la Carta dei Valori, al fine di individuare principi riconoscibili e uniformi per
tutti i collaboratori sui quali il Gruppo fonda la propria identità distintiva, contraddistinta dalla tensione
ad operare per una crescita sostenibile.
La reputazione, attualmente buona e consolidata, è costantemente monitorata, tutelata e valorizzata e
non pare al momento esposta a rischi particolari, benché il contesto di crisi attuale si sia in qualche
misura riverberato sull’intero sistema finanziario.
6.1.4.15 Gestione del rischio nei confronti dei soggetti collegati
È il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere
l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre
transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione
delle risorse, esposizione della banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali
danni per depositanti e azionisti.
Allo scopo di preservare oggettività e imparzialità decisionali ed evitare distorsioni allocative, il Gruppo
ha adottato procedure rigorose e limiti più stringenti di quelli normativi, regolarmente monitorati.
Nel corso dell’esercizio non sono stati rilevati superamenti dei limiti di intervento.
6.1.4.16 Gestione del rischio immobiliare È il rischio attuale o prospettico di potenziali perdite derivanti dalle fluttuazioni del valore del
portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo, ovvero dalla riduzione dei proventi da esso generati.
Il Gruppo assume, in misura contenuta, rischio immobiliare per finalità di investimento e a tutela delle
proprie ragioni di credito.
Il portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo, gestito da un’apposita Società del Gruppo Creval,
rappresenta una componente residuale rispetto al totale delle attività a livello consolidato ed è
costituito in massima parte da immobili a destinazione funzionale.
PROSPETTO INFORMATIVO 109
Il rischio viene mitigato attraverso interventi di gestione e manutenzione volti a preservare la
funzionalità e il valore dei beni e parzialmente trasferito mediante polizze assicurative a copertura
degli immobili di proprietà.
6.2 Principali mercati
La struttura territoriale della Banca, numericamente invariata rispetto alla chiusura dell’esercizio, alla
data del 31 marzo 2015 è rappresentata da 136 filiali, di cui 133 sul territorio siciliano e 3
rispettivamente a Torino, Roma e Milano dedicate all’attività di credito su pegno.
L’attività dell’Emittente è svolta quasi esclusivamente sul mercato siciliano. Sulla base delle più recenti
rilevazioni disponibili (Base dati Banca d’Italia BASTRA1 al 30 giugno 2014) la quota di mercato
dell’Emittente in Sicilia è pari a 8,10% per numero di sportelli, a 4,22% e 4,37% rispettivamente per
depositi e crediti alla clientela.
Nel corso dell’esercizio 2014 si è proseguito nel disegno di ottimizzazione dell’attività commerciale
della Banca attraverso il mantenimento della presenza nelle province con maggiore potenzialità di
sviluppo.
Interventi immobiliari leggeri, nell’ottica del miglioramento ed adeguamento del patrimonio immobiliare
posseduto, sono stati effettuati nelle agenzie di Bagheria e di Catania 7 – piazza Mazzini.
Nel corso del mese di marzo 2014 è stata chiusa l’agenzia di San Piero Patti, la cui licenza liberata ha
consentito la contestuale apertura della nuova Agenzia di Milano – Sportello Pegni.
Di seguito si riporta la suddivisione della rete territoriale dell’Emittente.
Banca Provincia Filiali
CREDITO SICILIANO Agrigento 4
Caltanissetta 7
Catania 51
Enna 2
Messina 18
Palermo 26
Ragusa 9
Siracusa 6
Trapani 10
Torino 1
Milano 1
Roma 1
TOTALE FILIALI 136
La rete operativa costituita dagli sportelli “tradizionali” è integrata dal progressivo e costante
ampliamento delle applicazioni di internet banking, che costituiscono un modello alternativo e
multicanale di distribuzione di prodotti e servizi. L’impegno del Credito Siciliano a sviluppare servizi
semplici ed efficienti nell’on-line banking ha trovato concreto riscontro nei tassi di crescita degli utenti e
delle disposizioni impartite, con una quota di clienti sempre più ampia e fidelizzata.
Gli utenti attivi della linea banc@perta a fine anno sono 65.497 con un incremento dell’11%. Al 31
dicembre 2014 la Banca annovera n. 170 ATM (bancomat), mentre i terminali POS si attestano a
quota 7.197. L’utilizzo delle applicazioni di corporate banking interbancario registra, al 31 dicembre
2014, n. 1.216 unità.
PROSPETTO INFORMATIVO 110
Le relazioni con la clientela, che fanno parte del più ampio concetto di “capitale relazionale” – rapporto
fiduciario con la clientela, i fornitori, le comunità locali, le istituzioni e, più in generale, con tutti gli
stakeholders – contribuiscono in maniera determinante al consolidamento e all’incremento del valore
della Banca. Il valore intrinseco dell’attività retail risiede infatti nei rapporti fiduciari con la base clienti,
sui quali si fonda l’attitudine aziendale a creare ricchezza nel lungo periodo.
Al 31 dicembre 2014 i clienti della Banca sono n. 301.157, in crescita del 9,6% rispetto all’esercizio
precedente, a conferma della capacità del Credito Siciliano di mantenere, pur in un momento di
criticità del mercato, il “patrimonio clienti” nei territori di radicamento.
Si riporta di seguito l’evoluzione del numero dei clienti per il triennio 2012-2014.
301.157
264.000274.711
2012 2013 2014
Il Credito Siciliano opera prevalentemente in Sicilia (ad esclusione dell’attività su pegno), per tale
ragione vengono riportate solo le quote riferite a questa Regione.
Le quote di mercato riferite alla Sicilia al 31 dicembre 2014, erano pari al 4,38% sugli impieghi e del
4,43% sui depositi3. Al 31 dicembre 2013, erano, rispettivamente, del 4,37% e del 4,39%, mentre, al
31 dicembre 2012, erano rispettivamente del 4,43% e del 4,24%.
In linea con il tradizionale approccio al mercato del Gruppo Creval, la clientela retail è
prevalentemente costituita da privati (82%), mentre le imprese e gli Enti Pubblici con le categorie
residuali si attestano rispettivamente al 13% ed al 5%.
A conferma della vocazione localistica e del radicamento territoriale che caratterizza l’operatività del
Credito Siciliano, il tasso di fidelizzazione (c.d. “retention rate”) - inteso come percentuale dei clienti
attivi a inizio anno che a fine esercizio hanno ancora rapporti con la banca - si è attestato al 94,6%,
segno tangibile di un rapporto fiduciario e di lungo periodo con la clientela. Al 31 dicembre 2013 il
retantion rate si è attestato al 88,6% e al 31 dicembre 2012 al 91,9%.
Il dato di cross selling, calcolato secondo la “metodologia ABI”, si attesta a fine esercizio 2014 a 3,93
prodotti medi per ogni cliente, al 31 dicembre 2013 a 4,01 prodotti medi per ogni cliente e al 31
dicembre 2012 a 4 prodotti medi per ogni cliente.
Con riferimento alla ripartizione dei ricavi della Banca per categorie di attività, si veda il Paragrafo 6.1
del presente Capitolo.
6.3 Fattori eccezionali
Alla Data del Prospetto non si sono verificati altri fattori straordinari che abbiano influenzato in maniera
rilevante l’attività dell’Emittente.
3 Fonte: elaborazione della Società su dati Banca d'Italia. I dati riferiti agli aggregati "impieghi" e “depositi”, così come definiti nel
Bollettino Statistico di Banca d'Italia, sono riclassificati secondo il criterio della localizzazione della residenza della clientela e sono riferiti a tutti i comparti di attività economica della clientela ordinaria residente escluse le Istituzioni Finanziarie Monetarie (IFM).
+ 4%
+ 9,6%
PROSPETTO INFORMATIVO 111
6.4 Eventuale dipendenza dell’Emittente da diritti di proprietà industriale e da contratti di
licenza
Alla data del presente Prospetto, l’attività del Credito Siciliano non dipende in modo rilevante da
brevetti, licenze, processi di fabbricazione di terzi, ovvero da contratti industriali, commerciali o
finanziari, singolarmente considerati.
6.5 Posizione concorrenziale del Credito Siciliano
Sulla base delle più recenti rilevazioni disponibili (Base dati Banca d’Italia BASTRA1 al 30 giugno
2014) la quota di mercato dell’Emittente in Sicilia è pari a 8,10% per numero di sportelli, a 4,22% e
4,37% rispettivamente per depositi e crediti alla clientela.
Il fattore chiave del Credito Siciliano è rappresentato dalla consolidata capacità di instaurare e
mantenere nel tempo un rapporto fiduciario con la propria clientela, attitudine questa, che riveste un
ruolo centrale nella definizione dell’organizzazione aziendale.
Coerentemente con la vocazione di “banca di casa”, la gestione aziendale e l’operatività quotidiana di
tutti i collaboratori sono costantemente orientate al mantenimento di solide relazioni sulla base dei
seguenti principi:
- trasparenza nelle informazioni sulle condizioni, i costi e le clausole contrattuali che regolano i
servizi del Gruppo, in linea con le disposizioni normative e con le iniziative su base volontaria
avviate dal sistema bancario, cui il Credito Siciliano, unitamente al Gruppo Creval, aderisce sin
dalla loro istituzione;
- snellezza operativa, flessibilità e rapidità nelle risposte alla clientela, soprattutto in relazione alle
richieste di finanziamento;
- personalizzazione e attenzione alla corretta gestione del “profilo di rischio” della clientela,
nell’ambito dei servizi di investimento;
- costante informazione anche attraverso i canali di internet banking, che consentono una piena e
continua visibilità di tutti i rapporti che il cliente intrattiene presso la Banca.
PROSPETTO INFORMATIVO 112
7. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
7.1 Descrizione del gruppo di cui fa parte l’Emittente
Credito Siciliano è parte del Gruppo bancario Credito Valtellinese.
Il Gruppo è costituito da banche territoriali, società specializzate e società di produzione per la
fornitura di servizi - in un’ottica di sinergie ed economie di scala - a tutte le società del Gruppo. Credito
Valtellinese S.c. è la capogruppo.
L’attuale struttura del Gruppo è rappresentata dal seguente grafico, aggiornato alla Data del
Prospetto.
Il modello organizzativo del Gruppo, definito ad “impresa-rete”, attribuisce alle banche territoriali, come
Credito Siciliano, il presidio del mercato di riferimento e alle società specializzate e di produzione il
necessario supporto operativo. Si fonda, pertanto, (i) sulla piena valorizzazione delle competenze
distintive di ciascuna componente, con l’obiettivo di conseguire la massima efficienza e competitività;
(ii) sulla correlazione funzionale e operativa delle stesse; nonché (iii) sull’adozione nel governo dei
processi aziendali delle medesime regole e metodologie. Ciò consente di superare i vincoli
dimensionali e beneficiare pienamente del vantaggio di prossimità rispetto agli ambiti territoriali di
elezione, coniugando efficacemente specializzazione e flessibilità, funzioni produttive e attività
distributive.
Al 31 dicembre 2014, il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale in undici regioni
con un network di 539 filiali, attraverso le banche del territorio, che costituiscono l’“Area Mercato” e
che sono di seguito elencate:
- Credito Valtellinese S.c., società capogruppo, presente con la propria rete di 363 sportelli, la
maggior parte dei quali - 231 - in Lombardia, oltre che in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto,
Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana e Lazio;
- Carifano S.p.A., con una rete operativa di 40 sportelli, prevalentemente nelle Marche, nonché in
Umbria, a Perugia e Orvieto; e
PROSPETTO INFORMATIVO 113
- Credito Siciliano S.p.A., con una rete di 136 sportelli in tutte le provincie della Sicilia, oltre a
Roma, Milano e Torino, con tre sportelli dedicati al credito su pegno.
Inoltre, le seguenti società connotano l’“Area Società Specializzate”:
- Global Assicurazioni S.p.A., agenzia assicurativa plurimandataria partner nell’attività di
“bancassicurazione” e, più in generale, nella distribuzione di polizze assicurative standardizzate
tramite reti di vendita;
- Global Broker S.p.A., società specializzata nell’intermediazione assicurativa rivolta al segmento
delle PMI.
Infine, le seguenti società costituiscono l’ “Area Società Strumentali”
- Bankadati Servizi Informatici società consortile per Azioni, società di gestione e sviluppo delle
attività afferenti l’Information and Communication Technology (ICT), l’organizzazione, il back
office e i processi di supporto;
- Stelline Servizi Immobiliari S.p.A., che gestisce il patrimonio immobiliare delle società del
Gruppo, svolge attività di redazione di stime e valutazioni immobiliari a supporto dell’erogazione
del credito da parte delle banche territoriali e sviluppa, in via autonoma, iniziative a favore delle
comunità locali di riferimento;
L’Emittente è soggetto all’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo, Credito
Valtellinese.
In conformità all’articolo 67 del TUB e all’articolo 2 della Parte Prima, Titolo I, Capitolo 2, Sezione IV
della Circolare 285, lo statuto del Credito Siciliano prevede che “La Società fa parte del «Gruppo
bancario Credito Valtellinese». In tale qualità essa è tenuta all'osservanza delle disposizioni che la
capogruppo, nell'esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle
istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. Gli Amministratori della
Società forniscono alla capogruppo ogni dato ed informazione per l’emanazione di dette disposizioni”.
L’attività di direzione e coordinamento viene esercitata dalla Capogruppo nel rispetto delle disposizioni
di cui all’art. 61, comma 4, TUB. In particolare, vengono impartite direttive per l’esecuzione delle
istruzioni ricevute dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del gruppo bancario e nel rispetto di
criteri di equità e ragionevolezza. A tal fine, la Capogruppo determina il sistema di amministrazione e
controllo più funzionale in concreto alle esigenze di vigilanza consolidata, in modo da assicurare un
controllo strategico (sull’andamento delle varie attività in cui il gruppo opera e dei rischi ad esse
connessi), gestionale (sulla permanenza delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e
patrimoniale) e tecnico operativo (sui vari profili di rischio apportati al gruppo dalle singole controllate).
L’attività di direzione e coordinamento si esplica inoltre attraverso l’approvazione di piani strategici,
industriali, finanziari e budget. Vengono poi emanate direttive o atti di indirizzo specifici relativi alla
gestione finanziaria e creditizia della società, nonché alla gestione commerciale e delle risorse umane.
7.2 Società controllate dall’Emittente
L’Emittente non detiene partecipazioni di controllo in società italiane o estere.
PROSPETTO INFORMATIVO 114
8. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI
8.1 Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali presenti in bilancio alla data del 31 dicembre 2014 ammontano a 81.532 migliaia di Euro e sono prevalentemente costituite da terreni e fabbricati.
Il valore netto contabile alla data è composto come di seguito riportato.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/ 2013 31/12/ 2012
A. Attività materiali ad uso funzionale
a) terreni 9.568 11.090 11.090
b) fabbricati 61.214 68.096 70.809
c) mobili 2.540 2.726 3.102
d) impianti elettronici 0
e) altre 1.948 1.878 1.825
Totale A 75.270 83.790 86.826
B. Attività materiali detenute a scopo di investimento
a) terreni 1.528 6 17
a) fabbricati 4.734 97 135
Totale B 6.262 102 152
Totale A + B 81.532 83.892 86.978
Su tali immobilizzazioni non vi sono gravami pendenti.
In merito ai beni in locazione si tratta esclusivamente di immobili ove viene svolta l’attività creditizia; su tali beni alla data del 31 dicembre 2014 sono presenti, fra le “altre attività”, migliorie ed oneri incrementativi per un importo residuo di 1.148 migliaia di Euro.
Immobili di proprietà
Nella seguente tabella sono riportati gli immobili appartenenti alla Banca al 31 dicembre 2014. Terreni e Fabbricati ad uso funzionale Dati in migliaia di Euro
Indirizzo Valore netto contabile al 31/12/2014
Acireale , Via Sclafani, 40 17.767
Acicastello, Via Re Martino, 171 883
Acicatena, Piano Umberto, 24 446
Acireale, Piazza Duomo, 12 7.665
Acireale, Via Cavour, 58 163
Acireale, Via S. Vigo, 49 900
Butera, Piazza Dante, 23 125
PROSPETTO INFORMATIVO 115
Calatafimi, Via Duca degli Abruzzi, 4 284
Caltagirone, Via Vittorio Emanuele, 2 478
Caltanissetta, Viale Regione, 10 881
Cannizzaro, Via Firenze, 122 777
Catania, Corso Italia, 157 2.684
Catania, Corso Italia, 61 6.137
Catania, Piazza Mazzini, 22-23 378
Comiso, C.so Ho Chi Min, 3 235
Enna, Via S. Agata, 135 530
Ficarazzi, Via Tripoli, 105 428
Fiumefreddo, Via Umberto, 116 470
Floresta, Via Umberto, 103 16
Francofonte, Via Comm. F. Belfiore, 68 314
Giarre, Piazza Duomo, 9 1.141
Guardia, Via Nazionale, 196 449
Gravina di Catania, Via Gramsci, 97/c 242
Mazzarrone, P.zza San Giuseppe, 8 218
Messina, Via Fabrizi, 222 1.465
Mussomeli, Piazza Roma, 27 200
Palermo, Via Libertà, 32 2.835
Palermo, Viale Straburgo, 195/E 918
Palermo, Piazza Verdi, 58 3.387
Palermo,Via Wagner ang. Via Belmonte, 86/C 690
Palermo, Via Sperlinga, 28 164
Palermo, Via Carbone,143 168
Palermo, Via Dante, 28 1.023
Palermo, Via Gioacchino di Marzo, 80 29
Paterno', Piazza Indipendenza,34 489
Patti Marina, Via Zuccarello, 161 206
Piedimonte Etneo, Via Vitt. Em., 50 211
Ragusa, Via Archimede, 58 910
Roma, Via Parigi, 7/9 5.462
San Cataldo, Piazza Repubblica, 1/5 233
Scordia - P.zza Umberto I, 9 480
Santa Venerina, Piazza Roma, 3 426
Siracusa, Via Brenta, 5 850
Siracusa, Via Polibio, 26/A-B-C-D 657
Terme Vigliatore, Piazza Municipio, 229
Termini Imerese, Via Umberto e Margherita,32 339
Trapani, Piazza Umberto I, 45 1.737
Tremestieri Etneo, Via Novaluce, 30/a 655
Vittoria, Via Cancellieri, 90 571
Xitta (TP), Via Nuova, 15/17 270
Zafferana, Via Etnea, 387 668
Calatafimi, Via De Gasperi, 4 105
PROSPETTO INFORMATIVO 116
Agrigento, Piazza Vitt.Emanuele 1.755
Marsala, Via Trapani ,162 38
Totale 70.782
Terreni e Fabbricati detenuti a scopo di investimento
Dati in migliaia di Euro
Indirizzo Valore netto contabile al 31/12/2014
Acireale , Via Sclafani, 40 5.323
Bompensiere, Via P. Scalea, 96 26
Palermo, Via Libertà, 32 838
Palermo, Piazza Verdi, 58 75
Totale 6.262
Beni immobili in uso
Nello svolgimento della propria attività la Banca si avvale anche di immobili detenuti in locazione
operativa.
Si riepilogano, di seguito, gli importi relativi ai canoni di locazione annuali corrisposti nel corso degli
esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di euro
2014 2013 2012
Fitti passivi 4.319 4.477 4.610
Si riportano di seguito gli immobili oggetto di locazione al 31/12/2014.
Dati in migliaia di euro
Comune Indirizzo Qualifica del locatario Tipologia
Canone annuo in essere al
31/12/2014
Data scadenza
del contratto
Tipologia unità immobiliare
ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
31
31/1/2022 Uffici
ACIREALE Via Sclafani 40 Società esterne (non parti correlate) Locazione
5 31/12/2019 Uffici
ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
17
31/12/2019 Uffici
ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
46
31/3/2021 Uffici/Vani accessori
ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
78
31/3/2021 Uffici/Vani
Tecnologici
ACIREALE Via Sclafani 40 Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
1
31/8/2026 Uffici
PALERMO Via Siracusa
1/E Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
15
30/6/2021 Uffici
PALERMO Via Siracusa
1/E Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
16
30/6/2021 Uffici/Balconi non
residenziali
PROSPETTO INFORMATIVO 117
PALERMO Via Siracusa
1/E Società del Gruppo Credito
Valtellinese Locazione
35
30/6/2021 Uffici
8.2 Problematiche ambientali che possono influire sull’utilizzo delle immobilizzazioni
materiali
Alla data del presente Prospetto sin segnala che non sussistono eventuali problemi ambientali che
possono influire sull'utilizzo delle immobilizzazioni materiali da parte dell’Emittente
PROSPETTO INFORMATIVO 118
9. RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA
9.1 Situazione finanziaria
Si riportano qui di seguito i principali dati di raccolta, impieghi e patrimonio della Banca per il triennio
2012-2014
Dati in migliaia di Euro 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Crediti verso Clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Raccolta diretta da Clientela 3.366.537 3.346.381 3.421.619
di cui:
- Debiti verso Clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381
- Titoli in circolazione 629.904 698.914 795.238
Raccolta indiretta da Clientela 1.100.982 992.956 951.517
di cui:
- Gestioni patrimoniali 103.828 103.272 104.395
- Fondi comuni 271.862 187.213 134.005
- Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836
- Risparmio amministrato 448.351 445.973 439.281
Raccolta globale 4.467.519 4.339.337 4.373.136
Patrimonio netto 168.203 196.969 192.955
Per quanto riguarda le risorse finanziarie del Credito Siciliano per gli esercizi chiusi al 31 dicembre
2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012 si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 10, del presente
Prospetto.
Crediti verso la clientela
Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi ai crediti verso la clientela della Banca per
gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti 558.210 662.729 812.458
Mutui 1.386.898 1.441.473 1.516.436
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 202.822 198.611
Attività deteriorate 506.876 447.557 354.749
Altri 166.059 166.550 182.601
Totale 2.809.801 2.921.131 3.064.855
I crediti verso la clientela alla data del 31 dicembre 2014 si attestano a 2.810 milioni di Euro
registrando, rispetto allo stesso dato dell’anno precedente (2.921 milioni di Euro), un decremento in
valore assoluto pari a 111 milioni di Euro con un peggioramento percentuale di 3,8 punti; rispetto al 31
dicembre 2012 il decremento è pari all’8,3%.
PROSPETTO INFORMATIVO 119
Il complessivo decremento registrato è da inquadrare nell’attuale fase congiunturale che sta
attraversando l’economia nazionale, caratterizzata oltre che da un generalizzato clima di incertezza
anche da una persistente debole domanda di credito; a questo aspetto congiunturale si aggiunge da
un lato una maggiore attenzione e prudenza da parte del sistema creditizio nella fase di erogazione di
nuovo credito e dall’altro una più attenta e scrupolosa valutazione del credito già erogato, allo scopo
di rafforzare i presidi posti a tutela del complessivo rischio di credito.
L’analisi negli ultimi tre esercizi dell’andamento delle singole forme tecniche nelle quali si articolano gli
impieghi alla clientela, evidenzia in particolare le seguenti variazioni:
- i conti correnti attestandosi a 558 milioni di Euro registrano una variazione in diminuzione pari in
valore assoluto a 105 milioni di Euro; rispetto allo stesso dato dell’anno precedente (663 milioni
di Euro) si registra una diminuzione percentuale del 15,8%; rispetto al 31 dicembre 2012 la
variazione assoluta è pari a 254 milioni di Euro (-31,3%);
- i mutui presentano un saldo a fine esercizio pari a 1.387 milioni di Euro; rispetto all’esercizio
precedente (1.441 milioni di Euro) rilevano una variazione in diminuzione del 3,8% pari in valore
assoluto a 54 milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012 la variazione assoluta è pari a 129
milioni di Euro (-8,5%);
- le attività deteriorate ammontano a 507 milioni di Euro e si incrementano rispetto all’esercizio
precedente del 13,3% pari in valore assoluto a 93 milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012
la variazione assoluta è pari a 152 milioni di Euro;
- gli altri crediti sono riferiti prevalentemente alle forme tecniche di impiego riportate nella tabella
che segue:
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Credito su pegno 59.258 58.018 54.466
Finanziamenti import-export 37.478 27.952 35.802
Partite in lavorazione 47.167 45.448 60.834
Altri 22.156 35.132 31.499
Totale 166.059 166.550 182.601
In merito alla qualità del credito si evidenzia che negli ultimi esercizi il perdurare della recessione
economica ha inciso significativamente nel relativo comparto del Credito Siciliano.
In particolare, al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati risultava pari a 507
milioni di Euro, al netto di rettifiche di valore per complessivi 221 milioni di Euro; rispetto all’esercizio
precedente (448 milioni di Euro) si registra un incremento pari al 13,3%. I crediti deteriorati, che
risultano pari al 18,0% degli impieghi totali (al 31 dicembre 2013 lo stesso indice era pari al 15,3%), in
dettaglio presentano l’andamento di seguito descritto e riassunto nei prospetti che seguono:
- le sofferenze, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 174 milioni di Euro (138 milioni di
Euro al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al
6,2% (4,7% nel 2012). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 336 milioni di
Euro presentando una copertura del rischio di credito in essere pari al 48,2% (al 31 dicembre
2013 pari al 45,4%). Al 31 dicembre 2012 le sofferenze nette erano pari a 96,7 milioni di Euro
(3,1% degli impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 49,0%;
- gli incagli, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 234 milioni di Euro (205 milioni di Euro
al 31 dicembre 2013), con un’incidenza rispetto al totale dei crediti alla clientela pari al 8,3%
(7,0% nel 2013). Il loro valore al lordo delle relative rettifiche si attesta a 282 milioni di Euro
presentando una copertura del rischio di credito in essere del 17,0% (al 31 dicembre 2013 pari
PROSPETTO INFORMATIVO 120
al 14,3%). Al 31 dicembre 2012 gli incagli netti erano pari a 167,9 milioni di Euro (5,5% degli
impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 15,4%;
- i crediti ristrutturati, al netto delle rettifiche di valore, passano da 19 milioni di Euro dell’esercizio
precedente a 21 milioni di Euro di fine anno 2014 e presentano un grado di copertura del
relativo rischio nella misura del 14,1% (al 31 dicembre 2013 pari al 11,9%). Al 31 dicembre
2012 i crediti ristrutturati netti erano pari a 16,6 milioni di Euro (0,5% degli impieghi) e
presentavano una percentuale di copertura pari al 14,8%;
- i crediti scaduti, al netto delle rettifiche di valore, si attestano a 78 milioni di Euro (85 milioni di
Euro a fine 2013) e presentano un grado di copertura del 8,7% (al 31 dicembre 2013 pari al
6,4%). Al 31 dicembre 2012 i crediti scaduti netti erano pari a 73,5 milioni di Euro (2,4% degli
impieghi) e presentavano una percentuale di copertura pari al 2,8%.
Nella tabella che segue si riportano i dati relativi ai crediti deteriorati ed ai relativi livelli di copertura al
31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Anno 2014
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 336.185 162.147 174.038 48,2
Incagli 281.998 47.843 234.155 17,0
Esposizioni ristrutturate 24.842 3.508 21.334 14,1
Esposizioni scadute 84.733 7.384 77.350 8,7
Totale crediti deteriorati 727.758 220.882 506.876 30,4
Crediti in bonis 2.324.091 21.166 2.302.925 0,91
Totale crediti verso clientela 3.051.849 242.048 2.809.801 -
Anno 2013
Dati in migliaia di Euro
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 253.452 115.062 138.390 45,4
Incagli 239.577 34.318 205.259 14,3
Esposizioni ristrutturate 21.293 2.535 18.758 11,9
Esposizioni scadute 90.982 5.832 85.150 6,4
Totale crediti deteriorati 605.303 157.746 447.557 26,1
Crediti in bonis 2.489.549 15.976 2.473.574 0,64
Totale crediti verso clientela 3.094.852 173.721 2.921.131 -
Anno 2012
Dati in migliaia di Euro
PROSPETTO INFORMATIVO 121
Importo lordo
Rettifiche di valore
Importo netto % cop.
Crediti deteriorati
Sofferenze 189.567 92.827 96.740 49,0
Incagli 198.517 30.615 167.902 15,4
Esposizioni ristrutturate 19.475 2.881 16.594 14,8
Esposizioni scadute 75.608 2.094 73.513 2,8
Totale crediti deteriorati 483.166 128.418 354.748 26,6
Crediti in bonis 2.727.941 17.835 2.710.106 0,65
Totale crediti verso clientela 3.211.107 146.253 3.064.855 -
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indice di rischiosità
Copertura crediti in bonis (*) 0,91% 0,64% 0,65%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Costo del credito
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti (**) 2,63% 1,12% 1,33%
(*) I valori sono stati determinati come rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda alle stesse associata. (**) Calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e gli impieghi di fine periodo.
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Indicatori di qualità del credito CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
CREDITO
SICILIANO SISTEMA
(dati dello stato patrimoniale)
Crediti deteriorati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 23,85% 17,70% 19,56% 15,90% 15,05% 13,50%
Crediti deteriorati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 18,04% nd 15,32% nd 11,57% nd
Rapporto di copertura dei crediti deteriorati 30,35% 44,40% 26,06% 41,70% 26,58% 39,00%
Sofferenze lorde/Totale crediti verso clientela
(lordi) 11,02% 10,00% 8,19% 8,70% 5,90% 7,20%
Sofferenze nette/Totale crediti verso clientela
(netti) 6,20% 4,50% 4,70% 4,00% 3,20% 3,40%
Rapporto di copertura sofferenze 48,23% 58,70% 45,40% 57,20% 48,97% 39,00%
Incagli lordi/Totale crediti verso clientela (lordi) 9,24% 6,00% 7,74% 5,20% 6,18% 4,20%
Incagli netti/Totale crediti verso clientela (netti) 8,33% 4,80% 7,03% 4,20% 5,48% 3,40%
Rapporto di copertura incagli 16,97% 27,50% 14,32% 25,50% 15,42% 23,40%
Ristrutturati lordi/Totale crediti verso clientela
(lordi) 0,81% 1,00% 0,69% 1,00% 0,61% 1,00%
PROSPETTO INFORMATIVO 122
Ristrutturati netti/Totale crediti verso clientela
(netti) 0,76% 0,90% 0,64% 0,80% 0,54% 0,80%
Rapporto di copertura ristrutturati 14,12% 24,10% 11,91% 21,10% 14,79% 22,40%
Esposizioni scadute e sconfinate lorde/Totale
crediti verso clientela (lordi) 2,78% 0,70% 2,94% 1,00% 2,35% 1,10%
Esposizioni scadute e sconfinate nette/Totale
crediti verso clientela (netti) 2,75% 0,60% 2,91% 0,90% 2,40% 1,10%
Rapporto di copertura scadute e sconfinate 8,71% 13,90% 6,41% 10,90% 2,77% 9,20%
Rapporto sofferenze nette/Patrimonio netto 103,47% 19,92% 70,26% 20,48% 50,14% 17,40%
Fonte : Banca d'Italia - Appendice alla Relazione annuale e Rapporto stabilità finanziaria; ABI Monthly Outlook
Si riportano qui di seguito le posizioni dei cd. “grandi rischi” determinate secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Valore di bilancio 1.358.153 1.178.996 1151.793
Valore ponderato(*) 116.034 72.069 131.208
Impieghi netti 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Numero 9 5 7
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13% 2,47% 4,28%
Dettaglio grandi rischi
Persone giuridiche 110.166 59.877 118.857
Pubblica Amministrazione 5.868 12.192 12.351
Totale 116.034 72.069 131.208
Costo del credito
Totale rettifiche di valore a Conto Economico / Crediti netti 2,63% 1,12% 1,33%
(*) Il valore ponderato dell’esposizione nel caso delle attività di rischio per cassa è il risultato del prodotto tra il valore corretto dell’esposizione e il pertinente fattore di ponderazione mentre nel caso delle garanzie rilasciate e degli impegni a erogare fondi è il risultato del prodotto tra equivalente creditizio e il pertinente fattore di ponderazione.
La crescita del totale della voce grandi rischi del 2014 rispetto al 2013 è dovuta principalmente
all’incremento del numero delle posizioni (da 5 a 9).
Fondi propri e coefficienti di solvibilità
Si riportano di seguito i valori del patrimonio netto, dei fondi propri e dei coefficienti di vigilanza al 31
dicembre 2014 questi ultimi determinati sulla base della normativa di vigilanza attualmente vigente.
Dati in migliaia di Euro
31/12/14
Patrimonio netto 168.203
PROSPETTO INFORMATIVO 123
Capitale primario di classe 1 (CET1) 156.853
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital) 156.853
Totale fondi propri 204.211
Attività di rischio ponderate (RWA) 2.328.040
Capitale primario di classe 1 (CET1)/Attività di rischio ponderate (RWA)(CET1 capital ratio)
6,74%
Capitale di classe 1 (Tier 1 capital)/Attività di rischio ponderate (RWA) (Tier1 capital ratio) 6,74%
Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate (RWA) (Totale capital ratio) 8,77%
Coefficienti patrimoniali minimi regolamentari*
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) (Capitale Primario di Classe 1/RWA)
4,5%
Capital Conservation Buffer (2014) 0,625%
Coefficiente Capitale Primario di Classe 1 (CET1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer
5,125%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) (Capitale di Classe 1/RWA) 5,5%
Coefficiente Capitale di Classe 1 (Tier 1 capital ratio) + Capital Conservation Buffer 6,125%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) (Totale Fondi Propri / RWA) 8,0%
Coefficiente di Capitale Totale (Total capital ratio) + Capital Conservation Buffer 8,625%
Altri indicatori
RWA / Totale Attivo 58,7%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 4,13%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia
Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
Al 31 marzo 2015 il capitale primario di classe 1 risultava pari a 161.957 migliaia di Euro, Il CET1 capital ratio pari a 6,98% e il Totale capital ratio pari a 8,64%.
Si riportano inoltre i dati al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 determinati sulla base della disciplina in vigore a quella data (c.d. Basilea II).
Dati in migliaia di Euro
31/12/13 31/12/12
Patrimonio netto 196.969 192.955
Patrimonio di base (TIER 1) 182.130 181.387
Patrimonio di vigilanza 262.341 272.578
Attività di rischio ponderate 1.825.759 1.998.753
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,98% 9,08%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,37% 13,64%
Coefficienti Patrimoniali minimi regolamentari*
Patrimonio di base (Tier 1) / Attività di rischio ponderate - Tier 1 capital ratio
4,00% 4,00%
PROSPETTO INFORMATIVO 124
Patrimonio di vigilanza (Total Capital) / Attività di rischio ponderate - Total capital ratio
8,00% 8,00%
Altri indicatori
Attività di rischio ponderate / Totale Attivo 43,25% 46,59%
Grandi rischi (valore ponderato)/ Crediti verso clientela netti 2,47% 4,28%
* Non ci sono ulteriori requisiti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia
Si specifica che era prevista una riduzione dei requisiti del 25% per le banche appartenenti ai gruppi bancari
Investimenti finanziari
I titoli detenuti nel portafoglio di negoziazione al 31 dicembre 2014 ammontano complessivamente a
6,1 milioni di Euro e sono rappresentati principalmente da titoli di Stato italiani. In particolare la Banca
detiene titoli emessi dallo Stato italiano per un importo di Euro 5,1 milioni. Per maggiori informazioni in
relazione all’esposizione in titoli del debito sovrano da parte della Banca si rinvia alla Sezione Prima,
Capitolo 3, paragrafo 3.2 del presente Prospetto.
Nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono ricompresi titoli di capitale per un
importo pari a 20 migliaia di Euro, mentre fra le partecipazioni è ricompresa l’interessenza in
Bankadati servizi informativi per 139 migliaia di Euro. Il valore complessivo alla data del 31 dicembre
2014 ha registrato una sensibile riduzione rispetto alla fine dell’anno precedente (42,4 migliaia di Euro)
a seguito della cessione integrale alla Capogruppo della partecipazione in Mediocreval S.p.A..
In particolare, la partecipazione al capitale di Mediocreval S.p.A. da parte dell’Emittente era pari al
23,4%. La cessione alla Capogruppo di n. 7.469.580 azioni in portafoglio, effettuata in data 13 marzo
2014, ha riguardato l’integrale partecipazione e si è concretizzata al prezzo di vendita di Euro
44.966.871 (Euro 6,02 per azione) che, confrontato con il costo storico complessivo pari ad Euro
42.253.809, ha generato una plusvalenza complessiva pari ad Euro 2.745.967.
9.2 Gestione operativa
Le informazioni relative all’andamento della gestione operativa e la situazione economica del Credito
Siciliano per gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dai rispettivi bilanci redatti conformemente
ai Principi Contabili Internazionali.
9.2.1 Informazioni riguardanti fattori importanti, compresi eventi insoliti o rari o nuovi sviluppi, che
hanno avuto ripercussioni significative sul reddito derivante dall'attività dell'Emittente.
Come già riportato nella Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.5, si è concluso nel corso dell’anno
2014 il “Comprehensive Assessment” (CA), l’esercizio di valutazione approfondita della solidità
patrimoniale della banche, effettuato dalla Banca Centrale Europea (BCE) in collaborazione con la
Banca d’Italia.
L’esercizio è stato svolto a livello consolidato coinvolgendo quindi anche il Credito Siciliano.
L’incremento delle rettifiche di valore nell’esercizio 2014 è da ricondurre anche al recepimento dei
risultati dell’AQR nella loro interezza.
9.2.2 Analisi andamento economico per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012
Di seguito si riporta un’analisi dell’andamento dei principali dati economici e patrimoniali degli esercizi
chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
PROSPETTO INFORMATIVO 125
Conto economico riclassificato
Dati in migliaia di Euro
CONTO ECONOMICO 2014 2013 Variaz. Assol.
Variaz. %
2012 Variaz. Assol.
Variaz. %
(migliaia di Euro)
Margine di interesse 88.318 82.019 6.299 7,7 83.476 -1.457 -1,7
Commissioni nette 60.276 60.247 29 0,1 57.112 3.135 5,5
Dividendi e proventi simili 39 13 26 200,0 40 -27 -67,5
Utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1) 134 639 -505 -79,0 148 491 331,8
Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura e di cessione/riacquisto
194 809 -615 -76,0
1.337 -528 -39,5
Altri oneri/proventi di gestione (4) 1.492 1.746 -254 -14,5 1.720 26 1,5
Proventi operativi 150.453 145.473 4.980 3,4 143.833 1.640 1,1
Spese per il personale -60.890 -51.413 9.477 18,4 -54.969 -3.556 -6,5
Altre spese amministrative (2) -46.506 -45.951 555 1,2 -48.812 -2.861 -5,9
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3)
-4.160 -4.226 -489 -1,6
-4.443 -217 -4,9
Oneri operativi -111.556 -101.590 9.966 9,8 -108.224 -6.634 -6,1
Risultato netto della gestione operativa 38.898 43.883 -4.985 -11,4 35.609 8.274 23,
Rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie
-74.546 -33.328 41.218 123,7
-40.878 -7.550 -18,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -548 -40, 6 -1.258 93 7,4
Utili da cessione di investimenti e partecipazioni 2617 -46 2.571 5.589,1 716 -762 -106,4
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 9.158 42.993 -469,5 -5.811 14.969 -257,6
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 -15.555 -274,7
55 5.718 10.396,
4
Utile dell'operatività corrente al netto delle imposte -23.943 3.024 26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5
Utile (Perdita) dell'esercizio -23.943 3.024 26.967 -891,8 -5.756 8.780 -152,5
(1) Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto comprendono gli utili/perdite delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto inclusi nella voce 210 "Utili delle partecipazioni"; la parte residuale di tale voce è ricompresa negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni unitamente alla voce 240"Utili da cessione di investimento"; (2) Le altre spese amministrative includono i recuperi di imposte e tasse ed altri recuperi iscritti alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" (10.687 migliaia di Euro nel 2014, 10.459 migliaia di Euro nel 2013 e 9.651 nel 2012); (3) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali comprendono le voci 170 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali", 180 "Rettifiche /riprese di valore nette su attività immateriali" e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi inclusi nella voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione"(506 migliaia di Euro nel 2014, 477 migliaia di Euro nel 2013 e 612 nel 2012); (4) Gli altri oneri e proventi corrispondono alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto delle riclassifiche sopra esposte.
Il margine di interesse a fine esercizio 2014 si attesta a 88,3 milioni di Euro e presenta, rispetto
all’esercizio precedente (82,0 milioni di Euro), un incremento del 7,7%, pari in valore assoluto a 6,3
milioni Euro. La variazione in aumento del margine di interesse, registrata nel corso dell’esercizio in
regime di tassi di mercato sostanzialmente invariati, è stata ottenuta attraverso un progressivo ma
costante riduzione del costo della raccolta diretta e con la sostanziale tenuta del rendimento medio
degli impieghi economici. Ciò ha permesso di ampliare la misura dello spread praticato
nell’intermediazione del prodotto bancario con conseguente beneficio nella determinazione del
margine di interesse.
Il margine di interesse nelle sue componenti di dettaglio risulta così composto:
Dati in migliaia di Euro
Margine di interesse 2014 2013 2012
PROSPETTO INFORMATIVO 126
Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 256 244
- Crediti verso banche 6.162 7.477 9.117
- Crediti verso clientela 126.303 130.919 133.468
Interessi passivi e proventi assimilati -44.368 -56.675 -59.374
- Debiti verso banche -1.491 -1.312 -3.576
- Debiti verso clientela -25.242 -32.720 -34.681
- Titoli in circolazione -17.634 -22.643 -21.117
Margine di interesse 88.318 82.019 83.476
Le commissioni nette a fine esercizio 2014 ammontano complessivamente a 60,3 milioni di Euro
(+0,1%) rimanendo sostanzialmente invariate rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (60,2
milioni di Euro).
Le commissioni nette nelle loro principali componenti di dettaglio risultano così composte:
Dati in migliaia di Euro
Commissioni nette 2014 2013 2012
Commissioni attive 65.727 65.722 63.662
- Garanzie rilasciate 1.265 1.460 1.379
- Servizi di gestione. Intermediazione e consulenza 7.277 6.599 6.730
- Servizi di incasso e pagamento 19.605 18.019 16.109
- Tenuta e gestione dei conti correnti 18.175 18.670 17891
- Altri servizi 19.406 20.974 21.553
Commissioni passive -5.451 -5.475 -6.550
- Servizi di incasso e pagamenti -5.168 -5.272 -5.052
- Altri servizi -283 -203 -1.498
Totale commissioni nette 60.276 60.247 57.112
I proventi operativi che sostanzialmente corrispondono al margine di intermediazione ammontano al
31 dicembre 2014 a 150,5 milioni di Euro, per effetto di quanto descritto in precedenza in merito
all’andamento del margine di interesse e delle commissioni nette, registrano, rispetto al 31 dicembre
2013, una variazione in aumento pari al 3,4% ed in valore assoluto di 5,0 milioni di Euro e rispetto al
31 dicembre 2012 una variazione in aumento pari al 4,6% ed in valore assoluto di 6,6 milioni di Euro.
Alla composizione dei proventi operativi partecipano oltre al margine di interesse e le commissioni
nette, di cui si è già detto, anche le componenti che di seguito vengono descritte:
- i dividendi e proventi simili che a fine anno si sono attestati a 39 mila Euro (13 mila Euro al 31
dicembre 2013);
- gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto pari a 134 mila Euro;
- il risultato netto dell’attività di negoziazione, copertura e cessione/riacquisto pari a 0,2 milioni di
Euro con un decremento rispetto al dato di fine esercizio precedente (0,8 milioni di Euro) pari in
valore assoluto a 0,6 milioni di Euro;
- gli altri proventi di gestione, attestatisi a 1,5 milioni di Euro, variano in aumento di 0,2 milioni di
Euro rispetto al dato rilevato a fine esercizio precedente (1,3 milioni di Euro).
PROSPETTO INFORMATIVO 127
Si riporta di seguito la composizione del margine di intermediazione come riportato nella voce 120 del
conto economico redatto sulla base della circolare 262/05 di Banca d’Italia per i tre esercizi in esame.
La differenza del margine rispetto ai proventi operativi sopra rappresentati è riportata nelle note in
calce alla tabella del conto economico riclassificato sopra riportata.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Margine di interesse 88.318 82.019 83.476
Commissioni nette 60.276 60.247 57.112
Dividendi e proventi simili 39 13 40
Risultato netto dell’attività di negoziazione 85 574 733
Utile da cessione o riacquisto 109 235 604
Margine di intermediazione 148.827 143.088 141.965
Gli oneri operativi registrano una aumento del 9,8% ed ammontano a 111,6 milioni di Euro contro
101,6 milioni di Euro dell’esercizio 2013; l’incremento che in valore assoluto è pari a 10,0 milioni di
Euro, è quasi interamente riconducibile alle spese per il personale (9,5 milioni di Euro). La
composizione in dettaglio degli oneri operativi è la seguente:
- le spese per il personale che registrano una variazione in aumento del 18,4%, si attestano a
60,9 milioni di Euro contro 51,4 milioni di Euro del 2013. Il sensibile incremento è riconducibile
principalmente alla rilevazione contabile, in unica soluzione nell’esercizio in chiusura,
dell’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e dell’incentivazione all’esodo conseguenti
all’accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali lo scorso mese di dicembre (8,8 milioni di
Euro); la rimanente parte dell’incremento è da ascrivere alle normali dinamiche evolutive del
costo del personale.
- l’accordo cui si fa riferimento è stato siglato, a livello di Gruppo Bancario, in data 3 dicembre
2014, a conclusione della procedura sindacale relativa all’aggiornamento del Piano Strategico
2014-2016 e prevede un piano di esodo anticipato a favore di quelle risorse che matureranno i
requisiti pensionistici previsti entro e non oltre il 31 dicembre 2019, i quali potranno accedere, su
base volontaria, alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà per il settore del credito.
L’accordo, oltre a consentire significativi risparmi a regime sul costo del personale, è finalizzato
anche, come peraltro comunicato alle OO.SS., a favorire l’inserimento di nuova occupazione,
con nuovi contratti di lavoro stabili.
- sostanzialmente le altre spese amministrative che si incrementano di 0,5 milioni di Euro, pari
all’1,2%, presentano un saldo pari a 46,5 milioni di Euro contro 46,0 milioni di Euro dell’anno
precedente;
- sostanzialmente invariate le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali che si
determinano in 4,2 milioni di Euro.
Il risultato netto della gestione operativa a fine anno 2014 si attesta a 38,9 milioni di Euro registrando
un decremento dell’11,4% rispetto a 43,9 milioni di Euro dell’anno precedente. Le ragioni della
decrescita sono da ricondurre esclusivamente alla dinamica degli oneri operativi che per le ragioni
descritte in precedenza hanno registrato un non trascurabile incremento. Il risultato registrato
conferma comunque il buon andamento della c.d. “gestione operativa” sostenuto dalla positiva
dinamica del margine di interesse e di intermediazione. Lo stesso risultato sterilizzato dagli oneri
straordinari riconducibili al costo del personale si sarebbe attestato a 47,7 milioni di Euro, registrando
rispetto all’anno precedente un miglioramento in valore assoluto di 3,8 milioni di Euro, pari all’8,7%.
PROSPETTO INFORMATIVO 128
Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte presenta al 31 dicembre 2014 un saldo
negativo pari a 33,8 milioni di Euro registrando un decremento in valore assoluto pari a 43,0 milioni di
Euro (+ 9,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2013); il risultato registrato conferma che la persistente
difficoltà del contesto operativo condiziona in modo sensibile la redditività complessiva.
Conseguentemente, dal risultato netto della gestione operativa si perviene all’utile dell’operatività
corrente al lordo delle imposte attraverso la rilevazione delle seguenti voci di conto economico:
- rettifiche di valore per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie, essenzialmente crediti,
per un ammontare pari a 74,5 milioni di Euro contro 33,3 milioni di Euro di fine 2013 (+ 123,7%);
- accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri per 0,8 milioni di Euro contro 1,4 milioni di Euro
del periodo precedente;
- utile da cessione di investimenti e partecipazioni per 2,6 milioni di Euro (- 46 mila Euro al 31
dicembre 2013).
Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, compresi gli effetti della fiscalità
anticipata e differita maturata nell’esercizio, a causa della perdita registrata, hanno un effetto positivo e
si sono attestate a 9,9 milioni di Euro rilevando un sensibile variazione in diminuzione (15,6 milioni di
Euro) rispetto all’esercizio precedente, effetto, come detto, derivante dalla perdita di esercizio
registrata.
Il risultato di esercizio registra, a seguito di quanto descritto dettagliatamente in precedenza, una
perdita pari a 23,9 milioni di Euro, rilevando, rispetto al risultato maturato nell’esercizio precedente (3,0
milioni di Euro), un decremento pari in valore assoluto a 26,9 milioni di Euro.
Utile/(perdita) per azione
Di seguito è riportato l’utile/(perdita) per azione e il dividendo per azione, se distribuito, relativo agli
esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Numero di azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557
Utile/(perdita) per azione base (2,50) 0,31 (0,60)
Utile/(perdita) per azione diluito (2,50) 0,31 (0,60)
Dividendo per azione - 0,23 -
9.2.3 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale,
monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente,
ripercussioni significative sull'attività dell'emittente
Oltre ai rischi e incertezze già descritte nella Sezione Prima, Capitolo 4, l’Emittente non è a
conoscenza di informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale,
monetaria o politica che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente,
ripercussioni significative sull’attività della Banca.
PROSPETTO INFORMATIVO 129
10. RISORSE FINANZIARIE
10.1 Risorse finanziarie
L’Emittente ottiene le risorse necessarie al finanziamento delle proprie attività attraverso la raccolta
dalla clientela, l’emissione di prestiti obbligazionari ed il ricorso al mercato interbancario.
La rappresentazione delle risorse finanziarie dell’Emittente viene esposta nella tabella di seguito
riportata distinguendo la raccolta diretta dall’interbancario netto:
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Debiti verso la clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381
Titoli in circolazione 629.904 698.915 795.238
Totale Raccolta diretta 3.366.537 3.346.382 3.421.619
Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835
Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903
Interbancario netto 599.162 523.623 388.068
Totale provvista 2.767.375 2.822.759 3.033.551
Patrimonio netto 168.203 196.969 192.955
Raccolta diretta
Nella tabella che segue si riportano i principali dati relativi alla raccolta netta per gli esercizi conclusi il
31 dicembre 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387
Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708
Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280
Obbligazioni 593.640 658.078 747.327
Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911
Altri titoli 150.530 8.373 5.006
Totale raccolta diretta da clientela 3.366.537 3.346.381 3.421.619
Crediti verso banche -880.696 -984.954 -889.903
Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835
Raccolta interbancaria netta -599.162 -523.623 -388.068
Totale raccolta netta 2.767.375 2.822.758 3.033.551
La raccolta diretta dalla clientela a fine esercizio 2014 si attesta a 3.367 milioni di Euro registrando un
incremento in valore assoluto di 21 milioni di Euro (3.346 milioni di Euro a fine anno 2013), pari ad un
incremento percentuale dello 0,6%; rispetto al 31 dicembre 2012 si registra invece un decremento
dell’1,6%
L’analisi negli ultimi tre esercizi dell’andamento delle singole forme tecniche nelle quali si articola la
raccolta diretta dalla clientela, evidenzia in particolare le seguenti variazioni:
PROSPETTO INFORMATIVO 130
- una crescita del 5,0% dei conti correnti e depositi liberi che si attestano a 2.335 milioni di Euro;
rispetto alla fine dell’esercizio 2012 l’incremento è pari al 10,4%;
- una diminuzione dei depositi vincolati che passano da 361 milioni di Euro di fine anno 2013 a
217 milioni di Euro di fine esercizio 2014; rispetto al 31 dicembre 2012 la riduzione è pari in
valore assoluto a 144 milioni di Euro;
- una sensibile riduzione delle operazioni in pronti contro termine che attestandosi a 35 milioni di
Euro registrano una variazione in diminuzione, rispetto al dato di fine anno 2013, pari a 58
milioni di Euro; rispetto al 31 dicembre 2012 la riduzione è a pari a 111 milioni di Euro;
- un decremento dei prestiti obbligazionari che, attestandosi al 31 dicembre 2014 a 594 milioni di
Euro, registrano una variazione in diminuzione pari al 9,7%; rispetto al 2012 la riduzione è pari
al 20,5%;
- un decremento in valore assoluto pari a 5 milioni di Euro per i certificati di deposito che si
attestano a 36 milioni di Euro; rispetto al 2012 invece un decremento pari invece a 12 milioni di
Euro;
- un incremento, pari a 142 milioni di Euro in valore assoluto, degli altri titoli riconducibile quasi
interamente alle emissioni rivenienti dalla cartolarizzazione dei crediti; il saldo al 31 dicembre
2014 si è attestato a 150 milioni di Euro.
La posizione interbancaria netta esprime una posizione di credito che, al 31 dicembre 2014, risulta
pari a 599 milioni di Euro. A tale data la raccolta netta complessiva risulta pari a 2.767 migliaia di Euro.
Si riporta di seguito il dettaglio della raccolta indiretta.
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Gestioni Patrimoniali 103.828 103.272 104.395
Fondi comuni 271.862 187.213 134.005
Risparmio assicurativo 276.941 256.498 273.836
Totale Risparmio Gestito 652.631 546.983 512.235
Risparmio amministrato 448.351 445.973 439.281
Totale Raccolta indiretta 1.100.982 992.956 951.517
La raccolta indiretta che a fine esercizio 2014 risulta pari a 1.101 milioni di Euro, rispetto allo scorso
esercizio (993 milioni di Euro), registra un incremento del 10,9% rispetto al 31 dicembre 2013 e del
15,7% rispetto al dato di fine 2012.
La componente amministrata rimane sostanzialmente invariata rispetto a fine 2013 e si attesta a 448
milioni di Euro, registrando un incremento pari allo 0,5%. Il risparmio gestito si incrementa del 19,3%
principalmente per effetto dell’incremento della componente dei fondi comuni (+ 45,2% rispetto a dine
2013).
Operazioni di cartolarizzazione ai sensi della legge 130/1999.
Al 31 marzo 2015 risultavano in essere le seguenti cinque operazioni di cartolarizzazione, tutte di
natura multioriginator4 ed effettuate ai sensi della legge 130/1999:
Quadrivio Finance;
Quadrivio RMBS 2011;
4 Vale a dire con più banche cedenti i propri crediti allo stesso veicolo ai fini della cartolarizzazione.
PROSPETTO INFORMATIVO 131
Quadrivio SME 2012;
Quadrivio RMBS 2013;
Quadrivio SME 2014.
Nelle operazioni Quadrivio RMBS 2011 e Quadrivio SME 2014 le banche del Gruppo non hanno
acquistato il complesso delle passività emesse dalla società veicolo (“Operazioni di
Cartolarizzazione”), mentre nelle rimanenti tutti i titoli emessi dalle società veicolo sono stato acquistati
dalle società del Gruppo (“Operazioni di Autocartolarizzazione”).
Si riporta di seguito la descrizione dei principali elementi delle operazioni sopra rappresentate.
- Operazioni di Cartolarizzazione
Quadrivio RMBS 2011
Durante l’esercizio, nel mese di aprile e giugno 2014, sono state integralmente cedute ad investitori
istituzionali le tranche A1 e A2 dell’operazione Quadrivio RMBS 2011 precedentemente detenute dalle
banche del Gruppo.
Dati in migliaia di Euro
Principali informazioni
Data di perfezionamento dell'operazione 01/12/2011
Società veicolo Quadrivio RMBS 2011 S.r.l.
Oggetto operazione Mutui ipotecari residenziali in bonis
Banche originator
- Credito Valtellinese
- Credito Artigiano
(incorporato nel Credito Valtellinese)
- Credito Siciliano
- Banca dell’Artigianato e dell’Industria
(incorporata nel Credito Valtellinese)
- Credito Piemontese
(incorporato nel Credito Valtellinese)
Importo complessivo originario dei crediti ceduti 883.097
di cui Credito Siciliano 154.085
Titoli emessi 154.100
di cui senior a1 94.400
di cui senior a2 30.900
di cui junior b 28.800
Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch e Moody's
Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 104.546
Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 110.466
di cui performing 106.324
di cui non performing 4.142
Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch e Aa2 Moody's
Quadrivio SME 2014
Nel 2014 è stata perfezionata dal Gruppo un’operazione di cartolarizzazione multioriginator, tramite il
veicolo Quadrivio SME 2014, di un portafoglio di mutui ipotecari e chirografari ad imprese, artigiani e
famiglie produttrici per un totale di circa 700 milioni di Euro. Si tratta della prima operazione di
cartolarizzazione che il Gruppo ha collocato sul mercato e che ha visto la partecipazione congiunta
PROSPETTO INFORMATIVO 132
della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI).
L’operazione è articolata in tre tranche senior (classe A1, A2A, A2B) rispettivamente di 80, 200 e 110
milioni di Euro, quotate presso la Borsa di Lussemburgo, con rating, alla data del 31 marzo 2015,
AA/AAA da parte delle agenzie Standard & Poor’s e DBRS – e una tranche junior (classe B) per un
importo di 336,7 milioni di euro.
I titoli sono stati emessi con prezzo pari al 100% del capitale nominale e pagano una cedola a tasso di
interesse variabile parametrato all’Euribor a 3 mesi più uno spread pari a 1,25% con riferimento alla
classe A1 e pari a 1,80% con riferimento alle classi A2A e A2B. Le note senior A1 e A2B sono state
interamente collocate presso investitori istituzionali, mentre la nota A2A è stata sottoscritta nella sua
interezza dalla BEI.
I titoli di classe B sono stati integralmente sottoscritti dalle singole banche originator partecipanti
all’operazione e precisamente Credito Valtellinese, Credito Siciliano e Carifano.
L’operazione ha consentito al Gruppo bancario Credito Valtellinese di mettere a disposizione delle
imprese italiane nuove risorse per l’erogazione di finanziamenti a medio-lungo termine. In particolare,
la partecipazione della BEI consente a Credito Valtellinese, Credito Siciliano e Carifano di mettere a
disposizione nei prossimi due anni un ammontare massimo di 200 milioni da destinare alle PMI italiane
per finanziamenti a condizioni particolarmente favorevoli.
Dati in migliaia di Euro
Principali informazioni
Data di perfezionamento dell'operazione 14/02/2014
Società veicolo Quadrivio SME 2014 S.r.l.
Oggetto operazione Mutui ipotecari e chirografari in bonis
erogati ad imprese, artigiani e famiglie produttrici
Banche originator
- Credito Valtellinese
- Credito Siciliano
- Carifano
Importo complessivo originario dei crediti ceduti 716.956
di cui Credito Siciliano 145.265
Titoli emessi 148.100
di cui senior a1 16.300
di cui senior a2a 40.700
di cui senior a2b 22.500
di cui junior b 68.600
Rating titoli senior all'emissione AA S&P AAA DBRS
Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 119.581
Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 116.683
di cui performing 109.241
di cui non performing 7.442
Rating titoli senior al 31/03/2015 AA- S&P e AAA DBRS
Nelle operazioni Quadrivio RMBS 2011 e Quadrivio SME 2014 la Banca detiene le tranche junior
riferite al proprio portafoglio, non realizzando alcun trasferimento del rischio di credito. Di
conseguenza, poiché viene trattenuta la sostanzialità dei rischi/ benefici legati al portafoglio ceduto,
non si è provveduto allo storno dei mutui dall’attivo del bilancio.
In considerazione di tale impostazione nel conto economico figurano tutti i costi e ricavi relativi ai
crediti cartolarizzati, i costi ricorrenti legati alla gestione amministrativa dei veicoli, i costi delle
PROSPETTO INFORMATIVO 133
operazioni finanziarie a supporto e gli interessi passivi sulle emissioni obbligazionarie collocate sul
mercato.
Per ogni operazione di cartolarizzazione propria posta in essere, le Banca, per la parte di propria
competenza, ha sottoscritto con la società veicolo specifici contratti di servicing per il coordinamento e
la supervisione dell’attività di gestione, amministrazione ed incasso dei mutui cartolarizzati, oltre che
per l’attività di recupero in caso di inadempimento da parte dei debitori. Tali contratti prevedono la
corresponsione di una commissione annua per il servizio di servicing prestato ed un rimborso spese
per ogni pratica oggetto di recupero. La funzione di servicer è svolta da apposite strutture delle banche
del Gruppo, la cui operatività è stata debitamente regolamentata ed è soggetta al controllo degli organi
ispettivi interni che ne verificano la correttezza dell’operatività e la conformità con il rispetto delle
disposizioni regolamentari.
- Operazioni di Autocartolarizzazione
Nelle operazioni di cartolarizzazione denominate Quadrivio Finance, Quadrivio SME 2012 e Quadrivio
RMBS 2013, di seguito descritte, le banche originator hanno sottoscritto tutti titoli ABS (Asset-Backed
Securities) emessi in relazione ai portafogli ceduti non realizzando alcun trasferimento del rischio di
credito. Non sono stati soddisfatti i criteri previsti per la cancellazione dei crediti ceduti che risultano
integralmente rappresentati nelle poste dell’attivo.
Quadrivio Finance
Dati in migliaia di Euro
Principali informazioni
Data di perfezionamento dell'operazione 25/05/09
Società veicolo Quadrivio Finance S.r.l.
Oggetto operazione Mutui residenziali e commerciali in bonis
Banche/ Gruppi originator
Gruppo Credito Valtellinese: - Credito Valtellinese
- Credito Artigiano - Credito Siciliano
- Banca dell’Artigianato e dell’Industria Gruppo Banca Popolare di Cividale
Importo complessivo originario dei crediti ceduti 1.366.451
di cui Credito Siciliano 263.668
Titoli emessi e sottoscritti dal Gruppo Credito Valtellinese e dal Gruppo Banca Popolare di Cividale
1.317.150
di cui titoli senior a 1.092.650
di cui titoli junior b 224.500
Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch
Titoli emessi e sottoscritti da Credito Siciliano 254.750
di cui senior a 209.050
di cui junior b 45.700
Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/01/2015 106.850
Nozionale residuo dei crediti al 31/01/2015 102.941
di cui performing 88.571
di cui non performing 14.370
PROSPETTO INFORMATIVO 134
Rating titoli senior al 31/01/2015 AA+ Fitch Aa3 Moody's
In data 29 maggio 2015, con il consenso unanime di tutti i titolari degli strumenti finanziari emessi dalla
società veicolo, l’operazione Quadrivio Finance è stata liquidata. Pertanto la titolarità dei crediti residui,
a partire dalla data di efficacia del 1 maggio 2015, è stata retrocessa agli originators.
Quadrivio SME 2012
Dati in migliaia di Euro
Principali informazioni
Data di perfezionamento dell'operazione 06/08/12
Società veicolo Quadrivio SME 2012 S.r.l.
Oggetto operazione Mutui ipotecari e chirografari in bonis
erogati ad imprese
Banche originator
- Credito Valtellinese - Credito Artigiano - Credito Siciliano
- Carifano
Importo complessivo originario dei crediti ceduti 2.783.874
di cui Credito Siciliano 453.827
Titoli emessi 453.800
di cui senior a1 294.300
di cui junior b 159.500
Rating titoli senior all'emissione AAA Fitch e DBRS
Finanziamento subordinato (Riserva di cassa) 9.305
Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 262.496
Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 305.816
di cui performing 250.898
di cui non performing 54.918
Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch e AAA DBRS
Quadrivio RMBS 2013
Dati in migliaia di Euro
Principali informazioni
Data di perfezionamento dell'operazione 09/08/13
Società veicolo Quadrivio RMBS 2013 S.r.l.
Oggetto operazione Mutui ipotecari residenziali in bonis
Banche originator - Credito Valtellinese
- Credito Siciliano - Carifano
Importo complessivo originario dei crediti ceduti 1.001.345
di cui Credito Siciliano 173.764
Titoli emessi 179.300
di cui senior A1 88.200
PROSPETTO INFORMATIVO 135
di cui senior A2 32.100
di cui junior 59.000
Rating titoli senior all'emissione AA+ Fitch; AAA DBRS
Nozionale residuo complessivo dei titoli al 31/03/2015 152.130
Nozionale residuo dei crediti al 31/03/2015 149.781
di cui performing 148.375
di cui non performing 1.406
Rating titoli senior al 31/03/2015 AA+ Fitch AAA DBRS
Per ogni operazione di autocartolarizzazione posta in essere, la Banca ha sottoscritto con le società
veicolo specifici contratti di servicing per il coordinamento e la supervisione dell’attività di gestione,
amministrazione ed incasso dei mutui cartolarizzati, oltre che per l’attività di recupero in caso di
inadempimento da parte dei debitori. Tali contratti prevedono la corresponsione di una commissione
annua per il servizio di servicing prestato ed un rimborso spese per ogni pratica oggetto di recupero. Il
Credito Valtellinese, tramite i medesimi contratti, ha inoltre specificatamente assunto funzioni di
coordinamento e controllo degli altri servicer all’interno delle operazioni stesse. La funzione di servicer
è svolta da apposite strutture della Banca, la cui operatività è stata debitamente regolamentata ed è
soggetta al controllo degli organi ispettivi interni che ne verificano la correttezza dell’operatività e la
conformità con il rispetto delle disposizioni regolamentari.
Gli originator detengono, per ciascuna operazione di cartolarizzazione sopra rappresentata, l’opzione
per il riacquisto del rispettivo portafoglio ceduto residuo. Tale diritto risulta già esercitabile per le
operazioni Quadrivio RMBS 2011, Quadrivio RMBS 2013 e Quadrivio SME 2012. Nell’ambito
dell’operazione Quadrivio SME 2014, tale diritto (che assume il significato di “Clean-up option”) potrà
essere esercitato, nel caso in cui non vi sia stata accelerazione del rimborso dei titoli, a partire dalla
data più prossima tra quella in cui il portafoglio crediti residuo avrà raggiunto il 10% dell’ammontare
nominale iniziale e il 22 Aprile 2018
10.2 Fonti finanziarie e flussi di cassa
La tabella di seguito esposta evidenzia una sintesi dei flussi finanziari, desunti dal rendiconto
finanziario dell’emittente per gli esercizi 2014, 2013 e 2012.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 - -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
Più in dettaglio, nella tabella che segue è rappresentato il rendiconto finanziario per gli esercizi presi a
riferimento.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 28.820 39.778 18.726
PROSPETTO INFORMATIVO 136
- interessi attivi incassati (+) 132.054 138.919 138.926
- interessi passivi pagati (-) -48.091 -57.810 -54.970
- dividendi e proventi simili (+) 39 13 40
- commissioni nette (+/-) 59.064 61.496 56.142
- spese per il personale (-) -57.007 -54.023 -52.487
- altri costi (-) -45.527 -44.879 -55.086
- altri ricavi (+) 10.551 13.188 10.943
- imposte e tasse (-) -22.264 -17.125 -24.781
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione
al netto dell'effetto fiscale (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.683 4.085 -4.924
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita 58 -8
- crediti verso clientela 34.806 110.136 -71.720
- crediti verso banche: a vista 379.653 -219.457 -398.767
- crediti verso banche: altri crediti -274.760 124.494 98.032
- altre attività 10.040 5.901 -4.372
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378
- debiti verso banche: a vista -2.557 -4.278 -172.265
- debiti verso banche: altri debiti -179.543 -38.028 447.802
- debiti verso clientela 92.381 21.742 -8.413
- titoli in circolazione -68.946 -96.309 83.453
- passività finanziarie di negoziazione -422
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività -63.595 42.601 39.223
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599
- vendite di partecipazioni 45.000 857
- dividendi incassati su partecipazioni 2.422
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali 97 514 320
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962
- acquisti di partecipazioni
PROSPETTO INFORMATIVO 137
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali -1.374 -1.047 -1.962
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità -2.204 -8.774
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
10.3 Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento
In relazione al fabbisogno finanziario della Banca si riportano di seguito i dati relativi all’evoluzione della raccolta diretta e degli impieghi relativamente a i tre esercizi presi a riferimento:
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Impieghi verso la clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855
Raccolta diretta 3.366.537 3.346.382 3.421.619
Rapporto impieghi/raccolta 83,46% 87,29% 89,57%
La tabella che segue evidenzia la composizione delle fonti di finanziamento, diverse dai mezzi propri, dell’Emittente:
Forme tecniche di raccolta 2014 2013 2012
Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387
Depositi vincolati 216.784 360.606
360.708
Pronti contro termine e altri finanziamenti 34.673 93.058 146.280
Obbligazioni 593.640 658.078 747.327
Certificati di deposito 36.264 40.836 47.911
Altri titoli 150.530 8.373 5.006
Totale 3.366.537 3.346.382 3.421.619
Nella tabella che segue è riportato il riepilogo dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca e in
circolazione presso la clientela al 31 maggio 2015.
Dati in Euro
Isin del titolo Denominazione Divisa Importo nominale
emesso
Importo nominale in portafoglio di
terzi
Importo Nominale nel portafoglio di
proprietà
Data Emissione
Data Scadenza
IT0004119316 CRED.SICIL SS 10 06/16 TV EUR 2,000,000.00 2,000,000.00 0 06/10/2006 30/09/2016
PROSPETTO INFORMATIVO 138
IT0004418825 CRED.SICIL SS 17 08/18 TV EUR 2,300,000.00 2,300,000.00 0 09/10/2008 09/10/2018
IT0004641848 CRED.SICIL SUB 2A 10/15 TV EUR 29,000,000.00 29,000,000.00 0 20/09/2010 20/09/2015
IT0004683519 CRED.SICIL 11/16 ST-UP 7A EUR 15,000,000.00 14,222,000.00 778,000.00 02/02/2011 02/02/2016
IT0004721509 CRED.SICIL SS 28 11/16 ST-U EUR 950,000.00 950,000.00 0 09/05/2011 09/05/2016
IT0004728827 CRED.SICIL SS 30 11/16 3,75 EUR 400,000.00 400,000.00 0 01/06/2011 01/06/2016
IT0004734494 CRED.SICIL SUB 3A 11/16 4% EUR 15,000,000.00 15,000,000.00 0 29/06/2011 29/06/2016
IT0004735962 CRED.SICIL SS 31 11/18 3,50 EUR 500,000.00 500,000.00 0 15/06/2011 15/06/2018
IT0004737745 CRED.SICIL SS 32 11/16 5% EUR 2,000,000.00 2,000,000.00 0 29/06/2011 29/06/2016
IT0004745482 CRED.SICIL 11/16 ST-UP 8A EUR 11,437,000.00 11,283,000.00 154,000.00 06/07/2011 06/07/2016
IT0004747918 CRED.SICIL SS 33 11/19 5,25 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 19/07/2011 19/07/2019
IT0004750862 CRED.SICIL SS 35 11/21 4,95 EUR 450,000.00 450,000.00 0 29/07/2011 29/07/2021
IT0004762867 CRED.SICIL SUB 4A 11/16 4,2 EUR 30,000,000.00 30,000,000.00 0 15/09/2011 15/09/2016
IT0004771330 CRED.SICIL SS 37 11/18 5,00 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 10/10/2011 10/10/2018
IT0004771348 CRED.SICIL SS 36 11/17 4,75 EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 10/10/2011 10/10/2017
IT0004814965 CRED.SICIL SS 39 12/16 4,50 EUR 870,000.00 870,000.00 0 27/04/2012 27/04/2016
IT0004855612 CRED.SICIL TREM 12/15 PF EUR 30,000,000.00 29,268,000.00 732,000.00 10/10/2012 10/10/2015
IT0004867617 CRED.SICIL SS 41 12/23 TV EUR 1,000,000.00 1,000,000.00 0 06/11/2012 01/07/2023
IT0004870181 CRED.SICIL SUB 1 12/18 4,5 EUR 30,000,000.00 30,000,000.00 0 21/12/2012 21/06/2018
IT0004881642 CRED.SICIL SS 43 12/17 5% EUR 3,500,000.00 3,500,000.00 0 18/12/2012 18/12/2017
IT0004881659 CRED.SICIL SS 42 12/15 5% EUR 2,500,000.00 2,500,000.00 0 18/12/2012 18/12/2015
IT0004889280 CRED.SICIL 33A 13/16 2,50% EUR 15,000,000.00 14,470,000.00 530,000.00 21/01/2013 21/01/2016
IT0004893803 CRED.SICIL 34A 13/17 ST-UP EUR 15,000,000.00 14,800,000.00 200,000.00 06/02/2013 06/02/2017
IT0004906209 CRED.SICIL SS 44 13/16 TV EUR 600,000.00 600,000.00 0 27/03/2013 27/03/2016
IT0004906217 CRED.SICIL SS 45 13/18 TV EUR 600,000.00 600,000.00 0 28/03/2013 28/03/2018
IT0004906423 CRED.SICIL SS 46 13/16 4% EUR 1,500,000.00 1,500,000.00 0 28/03/2013 28/03/2016
IT0004907090 CRED.SICIL 35A 13/16 2,25% EUR 10,000,000.00 9,665,000.00 335,000.00 26/03/2013 26/03/2016
IT0004922818 CRED.SICIL 36A 13/16 2,25% EUR 9,990,000.00 9,965,000.00 25,000.00 15/05/2013 15/05/2016
IT0004952138 CRED.SICIL 37A 13/15 2,00% EUR 20,840,000.00 19,890,000.00 950,000.00 24/07/2013 24/07/2015
IT0004960289 CRED.SICIL 38A 13/16 2,25% EUR 18,360,000.00 17,950,000.00 410,000.00 12/09/2013 12/09/2016
IT0004966047 CRED.SICIL 40A 13/17 ST-UP EUR 26,840,000.00 26,020,000.00 820,000.00 10/10/2013 10/10/2017
IT0004966054 CRED.SICIL 39A 13/16 2,20% EUR 28,350,000.00 28,070,000.00 280,000.00 10/10/2013 10/04/2016
IT0004976418 CRED.SICIL 41A 13/15 2,00% EUR 12,220,000.00 12,060,000.00 160,000.00 25/11/2013 25/11/2015
IT0004976947 CRED.SICIL 42A 13/17 ST-UP EUR 16,070,000.00 15,720,000.00 350,000.00 25/11/2013 25/11/2017
IT0004981186 CRED.SICIL SUB 2 13/18 3,75 EUR 10,000,000.00 10,000,000.00 0 30/12/2013 30/12/2018
IT0004981202 CRED.SICIL TREM 13/16 PF EUR 20,000,000.00 18,910,000.00 1,090,000.00 30/12/2013 30/12/2016
IT0004987993 CRED.SICIL 44A 14/17 2% EUR 14,280,000.00 14,230,000.00 50,000.00 20/01/2014 20/01/2017
IT0004988025 CRED.SICIL 45A 14/18 ST-UP EUR 33,720,000.00 33,390,000.00 330,000.00 20/01/2014 20/01/2018
IT0005000416 CRED.SICIL 46A 14/17 2% EUR 19,390,000.00 19,000,000.00 390,000.00 24/02/2014 24/02/2017
IT0005001307 CRED.SICIL SS 47 14/16 4% EUR 1,100,000.00 1,100,000.00 0 03/03/2014 03/03/2016
IT0005001471 CRED.SICIL SS 48 14/19 4% EUR 4,000,000.00 4,000,000.00 0 10/03/2014 10/03/2019
IT0005005753 CRED.SICIL 49A 14/19 2,25% EUR 16,980,000.00 16,780,000.00 200,000.00 24/03/2014 24/03/2019
IT0005005787 CRED.SICIL 47A 14/16 1,70% EUR 19,860,000.00 19,810,000.00 50,000.00 24/03/2014 24/03/2016
IT0005005795 CRED.SICIL 48A 14/18 ST-UP EUR 13,800,000.00 12,740,000.00 1,060,000.00 24/03/2014 24/03/2018
IT0005038564 CRED.SICIL 50A 14/17 1,70% EUR 10,170,000.00 9,690,000.00 480,000.00 11/07/2014 11/07/2017
IT0005038580 CRED.SICIL 51A 14/19 2,15% EUR 12,090,000.00 11,820,000.00 270,000.00 11/07/2014 11/07/2019
IT0005053589 CRED.SICIL 53A 14/19 ST-UP EUR 12,390,000.00 12,220,000.00 170,000.00 10/09/2014 10/09/2019
IT0005053670 CRED.SICIL 52A 14/17 1,40% EUR 13,260,000.00 13,240,000.00 20,000.00 10/09/2014 10/09/2017
PROSPETTO INFORMATIVO 139
IT0005055618 CRED.SICIL SS 49 14/17 2,20 EUR 4,000,000.00 4,000,000.00 0 26/09/2014 26/03/2017
IT0005068199 CRED.SICIL TREM 14/17 PF EUR 25,000,000.00 24,670,000.00 330,000.00 24/11/2014 24/11/2017
IT0005105785 CRED.SICIL 55A 15/18 0,75% EUR 4,450,000.00 4,380,000.00 70,000.00 09/04/2015 09/04/2018
IT0005105744 CRED.SICIL 56A 15/20 ST-UP EUR 4,340,000.00 4,300,000.00 40,000.00 09/04/2015 09/04/2020
Totale EUR 598.607.000,00 588.333.000,00 10.274.000,00
In relazione al prestito obbligazionario in scadenza il 24 luglio 2015 si precisa che il titolo sarà
rimborsato alla data di scadenza attraverso l’utilizzo della liquidità a disposizione della Banca.
Nella tabella di seguito riportata, riferita alla data del 31 maggio 2015, sono indicati gli importi in
scadenza dei prestiti obbligazionari emessi dal Credito Siciliano con indicazione del relativo valore
nominale in circolazione.
Dati in migliaia di Euro
ANNO DI SCADENZA IMPORTO IN
SCADENZA
2015 93.721
2016 197.762
2017 147.370
Oltre 149.480
Totale 588.333
L’ammontare dei prestiti di tipo subordinato si attesta a 114,0 milioni di euro, pari al 19,4%
dell’aggregato. Le obbligazioni emesse sono principalmente a tasso fisso; la quota a tasso variabile,
pari a 35,5 milioni di euro e corrispondente al 6% dell’aggregato, risulta prevalentemente indicizzata al
tasso Euribor a sei mesi. Alla data di riferimento non sono presenti operazioni di copertura.
10.4 Eventuali limitazioni all’uso delle risorse finanziarie che hanno avuto o potrebbero
avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull’attività
dell’Emittente
Alla data del presente Prospetto non vi sono vincoli o limitazioni all’utilizzo delle risorse finanziarie
dell’Emittente che potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative
sull’attività della Banca.
L’Emittente è tenuto a rispettare i coefficienti prudenziali patrimoniali stabiliti dalla normativa
applicabile.
10.5 Fonti previste dei finanziamenti necessari a fronteggiare gli investimenti
Per gli investimenti programmati dall’Emittente non sono stati assunti particolari impegni che
richiedano fonti di finanziamento alternative all’ordinario utilizzo dei mezzi propri e di quelli acquisiti
con la raccolta diretta.
Gli strumenti di raccolta tradizionale utilizzati dall’Emittente rappresentano le principali fonti di
finanziamento degli investimenti programmati.
PROSPETTO INFORMATIVO 140
11. RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE
Il Credito Siciliano non svolge attività di ricerca e sviluppo. L’attività dell’Emittente non dipende da
brevetti, licenze, contratti industriali, commerciali o finanziari, marchi, concessioni ovvero da
procedimenti di fabbricazione.
PROSPETTO INFORMATIVO 141
12. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
12.1 Tendenze più significative
Nel corso dei primi mesi del 2015, lo scenario macro economico ha visto l’intensificarsi di alcuni
segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico.
È prevista per l’Italia una crescita del PIL superiore allo 0,5% per il 2015 e attorno all’1,5% per l’anno
successivo (Fonte: Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 2 – aprile 2015) .
A livello di sistema bancario italiano si è osservata una inversione di tendenza nell’andamento dei
prestiti alle famiglie, mentre prosegue, seppure in misura minore rispetto ai mesi precedenti, la
flessione dei finanziamenti alle imprese. La raccolta complessiva delle banche italiane evidenzia un
trend positivo (per effetto dell’incremento dei depositi di imprese e famiglie residenti, nonché dei
depositi di non residenti e delle passività nette in pronti contro termine verso controparti centrali),
mentre i tassi di interesse si collocano ancora a livelli estremamente contenuti.
In questo contesto i trend gestionali della Banca hanno evidenziato:
- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in
particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di
raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.
- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di
repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del
rischio.
L’Aumento di Capitale, tenuto conto del posizionamento del Credito Siciliano rispetto ai ratios minimi
patrimoniali imposti dalla Nuova Disciplina (cfr. Sezione Prima, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.2), è pertanto
finalizzato a favorire l’espansione della capacità della Banca di fare credito con l’obiettivo di supportare
la ripresa economica del contesto di riferimento di cui, come detto, si sono percepiti i primi positivi
segnali.
L’andamento dei crediti in sofferenza alla data del 31 marzo 2015 non registra scostamenti significativi
rispetto ai dati al 31 dicembre 2014.
12.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente
avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio
in corso
Fatto salvo quanto indicato nel Paragrafo 12.1, che precede e a quanto indicato nella Sezione Prima,
Capitolo 4 del Prospetto, non sussistono, alla Data del Prospetto e per quanto a conoscenza
dell’Emittente, informazioni in merito a tendenze, incertezze richieste, impegni o fatti noti che
potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente per
l’esercizio in corso.
PROSPETTO INFORMATIVO 142
13. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
13.1 Previsioni o stime degli utili
Il Prospetto Informativo non contiene previsione o stime degli utili.
13.2 Relazione dei revisori
Non applicabile.
13.3 Principi contabili utilizzati per la redazione dei dati previsionali
Non applicabile.
13.4 Dati previsionali contenuti in altri prospetti
Non applicabile.
PROSPETTO INFORMATIVO 143
14. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA
14.1 Informazioni circa gli organi amministrativi, di direzione e di vigilanza
Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché i
componenti della Direzione Generale del Credito Siciliano, alla Data del Prospetto, con indicazione
per ciascuno di essi dei dati anagrafici, delle funzioni e degli eventuali incarichi ricoperti all’interno del
Gruppo e, ove ricorrano, le loro principali attività esterne.
Ciascun membro del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale
è domiciliato per la carica presso la sede legale della Banca in Acireale (CT), Via Sclafani n. 40/B.
14.1.1 Consiglio di Amministrazione
Ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione della Banca è composto da un
numero di membri non inferiore a 7 e non superiore a 12, eletti dall’assemblea dei soci.
I Componenti del Consiglio durano in carica per un periodo non superiore a tre esercizi e sono
rieleggibili. Gli amministratori scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del
bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica.
I membri del Consiglio di Amministrazione sono stati nominati dall’assemblea dei soci del 17 aprile
2013, che ha previamente fissato in sette il numero complessivo dei componenti il Consiglio, e
cesseranno dalla carica alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015.
La composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente è la seguente:
NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA LUOGO E DATA DI NASCITA
Paolo Scarallo Presidente Napoli, 17-08-1950
Francesco Maria Rosario Averna* Vice Presidente Caltanissetta, 01-10-1951
Mario Cotelli Consigliere Tirano, 06-03-1943
Luca Domenico De Censi Consigliere Milano, 08-09-1964
Fabrizio Loiacono* Consigliere Palermo, 27-11-1963
Antonio Pogliese* Consigliere Catania, 14-06-1944
Carlo Saggio* Consigliere Catania, 13-11-1958
(*) Consiglieri indipendenti ai sensi dell’articolo 148 del TUIF
I componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito
Siciliano in Acireale (CT), via Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).
Tutti gli Amministratori sono in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza
stabiliti dalla legge, nonché di compatibilità della carica ai sensi dell’articolo 36 del D.L. 27 dicembre
2011, n. 201 (c.d. divieto di interlocking) e degli eventuali ulteriori requisiti prescritti dalla normativa
vigente.
Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni Consigliere, dal quale emergono la
competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:
Dott. Paolo Scarallo
Nato a Napoli nel 1950, laureato in giurisprudenza, ha maturato una prestigiosa ed importante
esperienza in seno alla Banca d’Italia, dove ha iniziato la propria attività lavorativa nel 1973, con un
percorso di carriera che lo ha portato a incarichi di crescente responsabilità e prestigio. Nell’Organo di
Vigilanza ha da ultimo fatto parte della Direzione del Servizio Vigilanza sugli Enti Creditizi ed ha
rivestito la carica di Vice Direttore Vicario della Sede di Roma. Ha maturato una significativa
esperienza nel campo della ricerca, della formazione e della consulenza in materia bancaria e
finanziaria.
PROSPETTO INFORMATIVO 144
Cav. Francesco Maria Rosario Averna
Nato a Caltanissetta nel 1951. Dopo la laurea in giurisprudenza, entra nell’azienda di famiglia, Fratelli
Averna S.p.A.; dal 1983 al 2014 è stato Amministratore Delegato del gruppo Averna. Ha ricoperto la
carica di Vice Presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno. Il 1° giugno 2002 è stato
nominato Cavaliere del Lavoro. E’ Vice Presidente di CentroMarca (Associazione tra le aziende con
grandi marchi), consigliere di IMI Fondi Chiusi SGR e Presidente del Gruppo siciliano dei Cavalieri del
Lavoro.
Dott. Mario Cotelli
Nato a Tirano (SO) nel 1943, laureato in Economia e Commercio, si occupa di consulenza aziendale
nel settore marketing e comunicazione ed opinionista di importanti testate giornalistiche. Ha ricoperto
incarichi direttivi nell’ambito delle squadre nazionali di sci e della Federazione Internazionale dello sci
dal 1970 al 1979. È stato per lunghi anni consigliere della Capogruppo Credito Valtellinese e
componente di Consigli di Amministrazione di altre società del Gruppo.
Avv. Luca Domenico De Censi
Nato a Milano nel 1964, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano, è iscritto all’Albo degli avvocati di Milano dal 1999 ed esercita l’attività forense dal 2005. Ha
maturato esperienze come pubblicista. Ha rivestito ruoli di advisor e consulente legale presso società
del settore energetico e del settore bancario-assicurativo. Riveste la carica di consigliere e di
segretario del Consiglio di Amministrazione in società del Gruppo bancario Credito Valtellinese.
Dott. Fabrizio Loiacono
Nato a Palermo nel 1963, laureato in economia e commercio, svolge attività di libero professionista nel
campo della consulenza aziendale in materia societaria, tributaria e finanziaria. Ha collaborato con
diverse istituzioni creditizie e ricopre svariati incarichi di governance in importanti società regionali.
Dott. Antonio Pogliese
Nato a Catania nel 1944, laureato in economia e commercio, esercita l’attività di dottore
commercialista sin dal 1970. Titolare dell’omonimo Studio di consulenza, riveste importanti cariche in
società ed organismi pubblici e privati.
Notaio Carlo Saggio
Nato a Catania nel 1958, notaio in Catania, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di Capitalia
S.p.A. e della Fondazione Banco di Sicilia. E’ stato componente della Commissione ministeriale per la
riforma del diritto societario (Commissione Vietti).
Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i componenti del
Consiglio di Amministrazione siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o
vigilanza, ovvero soci negli ultimi cinque anni.
NOME E COGNOME
CARICA
PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE
ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI
CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI
Paolo Scarallo
Presidente
- Consigliere Credito Valtellinese S.c.
---
Francesco Maria Rosario Averna
Vice Presidente
- Socio Genesi S.r.l.
- Consigliere IMI Fondi Chiusi Società di Gestione del Risparmio
- Amministratore Delegato Fratelli Averna S.p.A. (fino al giugno 2013);
PROSPETTO INFORMATIVO 145
S.p.A.
- Presidente gruppo siciliano dei Cavalieri del Lavoro.;
- Vice Presidente CentroMarca.
- Presidente Consiglio di Amministrazione Fratelli Averna S.p.A. (dal 27/06/2013 al 17/06/2014).
- Socio Fratelli Averna S.p.A. (cessato nel giugno 2014)
Mario Cotelli Consigliere
-Titolare Impresa Individuale Cotelli Mario
- Consigliere Valtellina Golf Club S.p.A.
- Socio Consulting S.p.A.
- Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione Credito Artigiano S.p.A. (cancellata dal 13/09/2012)
Luca Domenico De Censi Consigliere
- Socio Studio Legale Associato Baroni, De Censi , Fedeli
- Consigliere Creset –Crediti, Servizi e Tecnologie S.p.A.
- Consigliere Stelline Servizi Immobiliari S.p.A.
- Consigliere Mediocreval S.p.A. (cancellata dal 16/07/2014)
- Consigliere Finanziaria San
Giacomo S.p.A. (cessato dal
31/03/2015)
Fabrizio Loiacono Consigliere
- Procuratore Diesse Service S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale -Casa di Cura Candela S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale
Distilleria Bertolino S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale
Fingiat S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale
Industria Meridionale Alcolici S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale
Lo Castro S.p.A.
- Sindaco S.C.I.A. S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale Finanziaria Chimica Valenzana S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale
Industria Chimica Valenzana
- Presidente del Collegio Sindacale Omnia Point Shipping S.r.l. (cancellata dal 26/09/2011)
- Presidente del Collegio Sindacale Ricoh Sicilia S.p.A.
(cancellata dal 24/06/2010)
- Sindaco Irfis Sicilia S.p.A. (cessata dal Gennaio 2013)
- Presidente del Collegio Sindacale A.L.T.A S.p.A. (cessato dal 12/06/2010)
- Presidente del Collegio Sindacale Compagnia di Servizi Marittimi, Aerei, Terrestri e Fluviali Pietro Barbaro S.p.A. (cessata dal 14/10/2011)
- Presidente del Collegio Sindacale
Tosi Ezio & C. S.p. A. (cessata dal 19/02/2014)
- Presidente del Collegio Sindacale
Della Facis S.p.A. (cessato dal 18/05/2010)
- Presidente del Collegio Sindacale Gifrab Italia S.p.A. (cessata dal 18/05/2010)
- Presidente del Collegio Sindacale
HIB S.p.A. (cessata dal 18/05/2010)
PROSPETTO INFORMATIVO 146
- Sindaco Villa Santa Teresa –Diagnostica per Immagini e Radioterapia S.r.l. (cessata dal 17/01/2014)
- Sindaco Gruppo Venti S.r.l. (cessata nel 2013)
- Sindaco Fidam S.p.A. ( cessata dal 06/06/2014)
- Componente del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione Pietro Barbaro ( cessata dal 14/10/2011)
Antonio Pogliese
Consigliere
- Presidente del Collegio Sindacale Beccaria Service S.r.l.
- Sindaco Evirfin S.p.A.
- Sindaco F.V. Distribuzione S.p.A..
- Sindaco Supplente Immobiliare Parco dell’Etna S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale Mondial Granit S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale Parcheggio Europa S.p.A.
- Socio C.T.A. Service S.r.l.
- Socio Sportennis S.p.A.
- Socio Studio Pogliese del Dr. A. Pogliese & C. Associazione Professionale
- Consigliere Acque Carcaci del Fasano
- Presidente del Consiglio di Amministrazione Sicep S.p.A.
- Componente Esterno Consiglio Amministrazione Università agli Studi di Catania
- Presidente Collegio Sindacale Parcheggio Lupo S.p.A.
- Presidente Collegio Sindacale
Revisori Arnas Garibaldi Catania
- Presidente Collegio dei Revisori Confindustria Catania
- Liquidatore Società in nome collettivo Antimurina di Gianluigi Fabretti e C. in liquidazione (cancellata dal 07/05/2013)
- Presidente del Consiglio di Amministrazione I.E.S. Intelligent Energy Sicilia (cancellata dal 07/03/2011)
Carlo Saggio Consigliere
- Socio Filippo Azzia –Raffaele Fatuzzo- Carlo Saggio – notai (in liquidazione)
- Socio Paolo De Carli –Debora
---
PROSPETTO INFORMATIVO 147
Ferro- Carlo Saggio notai associati
- Socio Catania Sportiva Dilettantistica S.r.l. in liquidazione
- Socio Ottomaggio S.r.l.
- Consigliere Fondazione C.E.U.R.
Nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione risulta avere rapporti di parentela con gli altri
membri del Consiglio di Amministrazione o con i membri del Collegio Sindacale e della Direzione
Generale dell’Emittente.
Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha
riportato, negli ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato,
nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di bancarotta, amministrazione
controllata o liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di
autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) o di
interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di
direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o di gestione o di
vigilanza di qualsiasi emittente.
La Banca d’Italia, con provvedimento del 22 ottobre 2013, ha comminato una sanzione amministrativa
dell’importo di Euro 16.500,00 - per carenze nell’organizzazione e nei controlli in materia di
antiriciclaggio e trasparenza ai sensi: (i) dell’articolo 67, comma 1,lettera b) e d) del TUB; (ii) del Titolo
IV, Capitolo 11 della Circolare n. 229; e (iii) del Titolo I, Capitolo I, Parte Quarta della Circolare n. 263 -
al dott. Paolo Scarallo in relazione all’incarico di componente del Consiglio di Amministrazione del
Credito Valtellinese.
14.1.2 Collegio Sindacale
Ai sensi dell’articolo 29 dello Statuto, l’assemblea nomina cinque Sindaci, tre effettivi e due supplenti,
in possesso dei requisiti richiesti dalla legge.
I Sindaci durano in carica tre esercizi, scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione
del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili.
I membri del Collegio Sindacale sono stati nominati dall’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 e
cesseranno dalla carica alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015.
La composizione del Collegio Sindacale dell’Emittente è la seguente:
NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA LUOGO E DATA DI NASCITA
Edoardo Della Cagnoletta Presidente del Collegio Sindacale
Sondrio, 18-01-1960
Ciro Carrino Sindaco effettivo Napoli, 08-10-1947
Daniele Santoro Sindaco effettivo Palermo, 05-07-1955
Alessandra Foti Sindaco supplente Caltagirone, 16-05-1965
Giovanni Tinghino Sindaco supplente Catania, 19-05-1961
I componenti del Collegio Sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito Siciliano
in Acireale (CT), via Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).
PROSPETTO INFORMATIVO 148
I Sindaci sono in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti dalla
normativa applicabile e dei requisiti di compatibilità della carica ai sensi dell’articolo 36 del D.L. del 27
dicembre 2011, n. 201 (c.d. divieto di interlocking).
Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni membro del Collegio Sindacale, dal
quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:
Dott. Edoardo Della Cagnoletta
Nato a Sondrio nel 1960, laureato in economia aziendale esercita l’attività professionale in ambito
tributario, societario e contrattuale. Ha maturato esperienze nel campo della formazione, anche in
qualità di docente in master di specializzazione post-universitaria. Sindaco di diverse società operanti
nei settori industriale, finanziario e dei servizi.
Dott. Ciro Carrino
Nato a Napoli nel 1947, revisore contabile. Ha maturato una lunga e qualificata carriera in seno alla
Banca d’Italia ricoprendo nel tempo ruoli di crescente responsabilità, fino al raggiungimento della
dirigenza. Ha maturato una significativa esperienza nel comparto ispettivo.
Dott. Daniele Santoro
Nato a Palermo nel 1955, laureato in economia e commercio, iscritto all’Ordine dei dottori
Commercialisti di Palermo, revisore contabile, esercita l’attività professionale dal 1974. Riveste
importanti cariche in società ed organismi pubblici e privati.
Dott. Alessandra Foti
Nata a Caltagirone nel 1965, laureata in economia e commercio iscritta all’Albo dei Commercialisti di
Catania esercita la libera professione. Consigliere di Cassa San Giacomo dal 1995 al 2002 e Vice
Presidente della stessa dal 1999 al 2002.
Dott. Giovanni Tinghino
Nato a Catania nel 1961, laureato in economia aziendale esercita la libera professione nel campo
della consulenza fiscale e amministrativa.
Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i componenti del Collegio
Sindacale siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero
soci negli ultimi cinque anni.
NOME E COGNOME
CARICA
PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE
ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI
CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI
Edoardo Della Cagnoletta
Presidente del Collegio
Sindacale
- Sindaco Supplente Credito Valtellinese S.C.
- Sindaco Cogest S.r.l.
- Sindaco Supplente MDC S.r.l.
- Sindaco Supplente Santa Paula S.r.l.
- Sindaco La Policentro S.p.A. in liquidazione
- Sindaco Sviluppi e Partecipazioni
- Sindaco Alfa S.r.l. (cancellata dal 17/12/2012)
- Sindaco supplente Credito del Lazio S.p.A. (cancellata dal 07/10/2011)
- Presidente del Collegio Sindacale JBS Europa S.p.A. in liquidazione (cancellata dal il 27/11/2012)
- Sindaco Supplente Miri &Gio in Liquidazione (cancellata dal
PROSPETTO INFORMATIVO 149
Immobiliari S.p.A. in liquidazione
- Presidente del Collegio Sindacale Policentro Domus De Janas S.p.A. in liquidazione
- Sindaco Policentro Sviluppo S.r.l. in liquidazione
08/08/2014)
- Sindaco Policentro Promozioni Estere P.P.E. S.p.A. (cancellata dal 20/12/2012)
- Sindaco Grattarola S.p.A.
- Sindaco Supplente Teatro Sociale S.r.l. in liquidazione (cancellata dal 19/11/2012)
Ciro Carrino
Sindaco Effettivo
- Consigliere Banca Cattolica S.p.A.
(cancellata dal 07/10/2011)
- Consigliere Credito del Lazio S.p.A. (cancellata dal 07/10/2011)
Daniele Santoro
Sindaco Effettivo
- Consigliere Carlo Pellegrino & C. S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale COS.E.I. S.r.l.
- Sindaco unico Ausonia S.r.l.
- Sindaco unico Di Vincenzo S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale
Fratelli Tutone Anice Unico S.p.A.
- Presidente del Collegio Sindacale Fin Med S.p.A.
- Sindaco Gedis S.c.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale
G.B. Palumbo & C. Editore S.p.A.
- Sindaco GH Palermo S.p.A.
- Sindaco Med Group S.p.A.
- Sindaco Nuova Sport Car S.p.A.
- Sindaco Omer Officine Meccaniche Russello S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale Pubblimed S.p.A.
- Sindaco Telemed S.p.A.
- Sindaco Gesap S.p.A.
- Sindaco Sicilia 7 S.r.l.
- Presidente Collegio Sindacale Confidi Fideo (cessata dal 12/04/2014)
- Presidente collegio Sindacale Euro Impianti Plus S.r.l. (cessata)
- Sindaco Finance Sud S.p.A. (cessata da ottobre 2014)
- Presidente del Collegio Sindacale Gruppo 6 G.D.O. S.r.l. (cessata)
- Presidente del Collegio Sindacale
Pagioma S.r.l. (cessata)
- Sindaco F. Ponte S.p.A. (cessata)
Alessandra Foti
Sindaco Supplente
- Consigliere Aviermed Società consortile a r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale Edil Beta Costruzioni S.r.l.
- Sindaco Plastica Alfa S.r.l.
- Presidente del Collegio Sindacale Francesco Aleo e Figli S.p.A.
PROSPETTO INFORMATIVO 150
- Sindaco Coiker Italiana S.p.A.
Giovanni Tinghino
Sindaco Supplente --- ---
Nessuno dei componenti del Collegio Sindacale risulta avere rapporti di parentela con gli altri membri
del Collegio Sindacale o con i membri del Consiglio di Amministrazione e della Direzione Generale
dell’Emittente.
Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha riportato, negli
ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode.
Si segnale che:
- il dott. Edoardo Della Cagnoletta, Presidente del Collegio Sindacale, ha rivestito la carica di
componente dell’organo di controllo delle società “Sviluppi e Partecipazioni Immobiliari S.p.A.” e “La
Policentro S.p.A.”, dichiarate fallite in data 12 dicembre 2014.
- il dott. Daniele Santoro, Sindaco Effettivo, ha rivestito la carica di Presidente dell’organo di controllo
della società “Gruppo 6 GDO S.r.l.”, dichiarata fallita in data 10 giugno 2014.
Il dott. Daniele Santoro, in qualità di Presidente del Collegio Sindacale di un intermediario finanziario,
ha ricevuto in data 5 gennaio 2015 la notifica di una sanzione amministrativa dell’importo di Euro
15.500,00 da parte della Banca d’Italia, ai sensi dell'art. 144 TUB per “carenze nei controlli da parte
dei componenti il Collegio sindacale” (articolo 107, comma 2, TUB, nel testo applicabile ai sensi
dell'articolo 10, D. Lgs. n. 141/2010, come modificato dall'articolo 7, D. Lgs. n. 218/2010 e dall'articolo
5, D.Lgs. n. 169/2012; parte prima, capp. VI c XIII, Istruzioni di Vigilanza Intermediari Elenco Speciale-
circolare di Banca d’Italia n. 216/96).
A parte quanto sopra, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessuno dei membri del Collegio
sindacale è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di
bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni
ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni
professionali designate) o di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di
amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o
di gestione o di vigilanza di qualsiasi emittente.
14.1.3 Direzione Generale
Ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto della Banca, la Direzione Generale è composta dal Direttore
Generale, coadiuvato, se nominati, da un Condirettore Generale e/o Vice Direttore Generale. La
nomina e la revoca del Direttore Generale sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione.
Alla Data del Prospetto, la Direzione Generale è composta dal Direttore Generale, dott. Saverio
Continella, e da un Vice Direttore Generale, dott. Bruno Messina. I componenti della Direzione
Generale sono domiciliati per la carica presso la sede del Credito Siciliano in Acireale (CT), via
Sclafani n. 40/B, Acireale (CT).
Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” dei componenti della Direzione Generale, dal
quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale:
Dott. Saverio Continella
Nato nel 1967, ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio all’Università di Catania ed il
Master in Direzione bancaria al CEFOR di Milano. Iscritto all’Albo Speciale dei Dottori Commercialisti
e degli esperti contabili ed al Registro dei Revisori Legali, ha maturato la propria esperienza
professionale nel Gruppo bancario Credito Valtellinese ricoprendo incarichi a crescenti livelli di
PROSPETTO INFORMATIVO 151
responsabilità nelle società specializzate e nelle banche del Gruppo. Nominato Dirigente nel 2002,
raggiunge il vertice del Credito Siciliano con la nomina a Direttore Generale nel gennaio del 2011. Al di
fuori del perimetro del Gruppo Creval, Saverio Continella è membro della Commissione Regionale ABI
Sicilia e ricopre numerosi incarichi in Confindustria nazionale e di Catania.
Dott. Bruno Messina
Nato nel 1960, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio all’Università di Palermo. Abilitato
all’esercizio della professione di dottore commercialista ed iscritto al Registro dei Revisori Legali, ha
svolto l’attività professionale maturando un’ampia esperienza in diversi ambiti. Fin dalla costituzione,
ha collaborato all’interno della struttura del Credito Siciliano, ricoprendo incarichi con crescenti livelli di
responsabilità. Nel 2003 è stato nominato responsabile della Direzione Crediti e dal 2005 è dirigente.
Nella seguente tabella sono indicate le società di capitale o di persone in cui i membri della Direzione
Generale siano o siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero soci
negli ultimi cinque anni.
NOME E COGNOME
CARICA
PRINCIPALI ATTIVITÀ E/O CARICHE
ATTUALI E/O PARTECIPAZIONI CARICHE E/O PARTECIPAZIONI
CESSATE NEI 5 ANNI PRECEDENTI
Saverio Continella Direttore Generale
- Socio accomandante Etnatur di Merlino G. & C. sas
- Consigliere Bancaperta S.p.A. (cancellata dal 09/11/2011)
Bruno Messina Vice Direttore Generale
--- ---
Nessuno dei componenti della Direzione Generale risulta avere rapporti di parentela con gli altri
membri della Direzione Generale o con i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale dell’Emittente.
Per quanto a conoscenza dell’Emittente nessuno dei membri della Direzione Generale ha riportato,
negli ultimi cinque anni, condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito
dell’assolvimento dei propri incarichi, a procedure di bancarotta, amministrazione controllata o
liquidazione, né, infine, è stato soggetto ad incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità
pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) o di interdizioni,
da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di
vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento dell’attività di direzione o di gestione o di vigilanza di
qualsiasi emittente.
14.2 Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del
Collegio Sindacale e dei componenti della Direzione Generale
14.2.1 Potenziali conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio
Sindacale o dei componenti della Direzione Generale
Alla Data del Prospetto non esistono situazioni di conflitto tra gli obblighi di ciascuno dei membri del
Consiglio di Amministrazione, della Direzione Generale e del Collegio Sindacale e i rispettivi interessi
privati o altri doveri.
D’altra parte, alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale svolgono
attività di impresa nell’area geografica in cui opera la Società. Nell’esercizio di tale attività tali soggetti
potrebbero effettuare operazioni con l’Emittente (in particolare, potrebbero accedere alle forme di
finanziamento che l’Emittente normalmente eroga a favore delle imprese operanti sul territorio al fine
di sostenere l’economia locale, quali, per esempio, affidamenti in conto corrente, forme tecniche di fido
dedicate alle imprese, mutui chirografari, etc.) in situazione di potenziale conflitto di interesse.
PROSPETTO INFORMATIVO 152
Ove sorgano conflitti di interesse la Banca gestisce tali situazioni nel rispetto di quanto previsto
dall’articolo 2391 del Codice Civile e dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario, nonché in conformità
alle disposizioni di legge o regolamentari in materia di parti correlate. In particolare:
- ai sensi dell’articolo 2391 del Codice Civile, in caso di conflitto di interessi, i componenti del
Consiglio di Amministrazione della Banca devono dare notizia dei propri interessi (personali e
per conto terzi) in una specifica operazione agli altri consiglieri, nonché al Collegio Sindacale.
Ciascun membro del Consiglio di Amministrazione dovrà, pertanto, indicare la natura, i termini,
l’origine e la portata del proprio interesse in modo che il Consiglio di Amministrazione possa
avere contezza dell’estensione e della rilevanza di tali interesse. In tali casi, la deliberazione del
Consiglio di Amministrazione dovrà adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza
dell’operazione per la Società;
- ai sensi dell’articolo 136 del Testo Unico Bancario, chi svolge funzioni di amministrazione,
direzione e controllo presso una banca non può contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o
compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la banca che amministra,
dirige o controlla, se non previa deliberazione dell’organo di amministrazione presa all’unanimità
e col voto favorevole di tutti i componenti dell’organo di controllo.
Inoltre, in linea con le disposizioni di vigilanza prudenziale (Titolo V, Capitolo 5 della Circolare n. 263),
il Consiglio di Amministrazione in data 21 febbraio 2013 ha approvato le “Procedure relative alle
operazioni con parti correlate e soggetti connessi di Credito Siciliano S.p.A.”. Per maggiori
informazioni in relazione alle operazioni con parti correlate si veda la presente Sezione Prima,
Capitolo 19, del Prospetto.
14.2.2 Accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri a seguito dei quali sono stati
scelti membri degli organi di amministrazione, di direzione o di controllo o alti dirigenti
La Società non è a conoscenza di accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri, a
seguito dei quali le persone indicate nei Paragrafi 14.1.1 – 14.1.2 – 14.1.3, che precedono, possano
essere state scelte quali membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale o della
Direzione Generale.
14.2.3 Eventuali restrizioni concordate dai membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale e dai dirigenti per quanto riguarda la cessione dei titoli dell’Emittente
Non risultano restrizioni concordate da membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio
Sindacale o della Direzione Generale per quanto riguarda l’eventuale cessione, entro periodi di tempo
determinati, di titoli dell’Emittente detenuti da tali membri.
PROSPETTO INFORMATIVO 153
15. REMUNERAZIONI E BENEFICI
15.1 Remunerazioni e benefici corrisposti ai membri del Consiglio di Amministrazione,
del Collegio Sindacale e della Direzione Generale
Di seguito sono riportati i compensi lordi destinati a qualsiasi titolo e sotto qualsiasi forma, per
l'esercizio 2014, dall’Emittente ai componenti del Consiglio di Amministrazione, ai membri del Collegio
Sindacale e alla Direzione Generale della Banca.
Si precisa che tali compensi sono conformi alla Circolare n. 285 di Banca d’Italia come modificata sul
punto dal 7° aggiornamento del 18 novembre 2014.
15.1.1 Compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione
Per i componenti del Consiglio di Amministrazione, l’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 ha
deliberato la seguente retribuzione:
- Euro 20.000 lordi annui per il Presidente del Consiglio di Amministrazione;
- Euro 20.000 lordi annui per i Consiglieri;
- Euro 500 lordi quale gettone di presenza per le riunioni di Consiglio e di altri eventuali Comitati istituiti
con delibera consiliare.
Il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’articolo 26, comma 2, dello Statuto, ha deliberato, in data
16 maggio 2013, l’erogazione dei seguenti compensi aggiuntivi da corrispondere per l’intero periodo di
durata della carica in applicazione dell’articolo 2389, comma 3, del Codice Civile:
- Euro 250.000 lordi annui al Presidente del Consiglio di Amministrazione;
- Euro 40.000 lordi annui al Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione.
In considerazione di quanto precede, nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti
del Consiglio di Amministrazione i seguenti compensi:
NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA REMUNERAZIONE COMPLESSIVA
Paolo Scarallo Presidente 282.000,00
Francesco Maria Rosario Averna* Vice Presidente 71.000,00
Mario Cotelli Consigliere 32.000,00
Luca Domenico De Censi Consigliere 26.000,00
Fabrizio Loiacono* Consigliere 35.890,80
Antonio Pogliese* Consigliere 38.500,00
Carlo Saggio* Consigliere 33.500,00
15.1.2 Compensi dei componenti del Collegio Sindacale
Per i componenti del Collegio Sindacale, l’assemblea dei soci del 17 aprile 2013 ha deliberato la
seguente retribuzione:
- Euro 40.000 lordi annui per il Presidente del Collegio Sindacale;
- Euro 25.000 lordi annui per i Sindaci Effettivi;
- Euro 500 lordi quale gettone di presenza per le riunioni di Consiglio e di altri eventuali Comitati istituiti
con delibera consiliare.
PROSPETTO INFORMATIVO 154
In considerazione di quanto precede, nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti
del Collegio Sindacale i seguenti compensi:
NOME E COGNOME CARICA RICOPERTA REMUNERAZIONE COMPLESSIVA
Edoardo Della Cagnoletta Presidente del Collegio Sindacale
59.114,25
Ciro Carrino Sindaco effettivo 37.000,00
Daniele Santoro Sindaco effettivo 40.261,05
Alessandra Foti Sindaco supplente 0,00
Giovanni Tinghino Sindaco supplente 0,00
15.1.3 Compensi dei componenti della Direzione Generale
La remunerazione del Direttore Generale (anno 2015) è pari ad Euro 304.915 lordi annui e consiste
nella retribuzione da lavoro dipendente comprensiva del benefit per auto aziendale.
La remunerazione del Vice Direttore Generale (anno 2015) è pari ad Euro 178.400 lordi annui e
consiste nella retribuzione da lavoro dipendente comprensiva del benefit per auto aziendale.
Nel corso dell’esercizio 2014 sono stati corrisposti ai componenti della Direzione Generale i seguenti
compensi: al Direttore Generale, Euro 296.743, e ai Vice Direttore Generale, Euro 258.680 (ovvero
Euro 245.267 per Vittorio Pellegatta, in carica fino al 30 novembre 2014, e Euro 13.413 per Bruno
Messina, in carica dal 1° dicembre 2014).
15.2 Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall’Emittente o da sue società
controllate per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici
analoghi
Alla Data del Prospetto, l’Emittente non ha accantonato o accumulato alcun importo per la
corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi in favore dei componenti del
Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.
Al 31 dicembre 2014, la Banca ha accantonato a indennità di fine rapporto per il Vice Direttore
Generale un importo totale pari a 105,5 migliaia di Euro. Non sussistono accantonamenti
dell’Emittente in relazione al Direttore Generale in quanto, come indicato nella Sezione Prima,
Capitolo 17, Paragrafo 17.1, del Prospetto, il Direttore Generale è distaccato presso il Credito Siciliano
dalla Capogruppo.
PROSPETTO INFORMATIVO 155
16. PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
16.1 Durata della carica dei componenti del Consiglio di Amministrazione e dei membri
del Collegio Sindacale
Ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto, i Consiglieri durano in carica per un periodo non superiore a tre
esercizi e sono rieleggibili. L’attuale Consiglio di Amministrazione è stato nominato in data 17 aprile
2013 scadrà alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio
2015. Ai sensi dell’articolo 29 dello Statuto sociale, il Collegio Sindacale resta in carica per tre esercizi.
L’attuale Collegio Sindacale è stato nominato in data 17 aprile 2013 e scadrà in occasione
dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio 2015.
Per le informazioni riguardanti la composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale si rinvia a quanto indicato nella Sezione Prima, Capitolo 14, Paragrafo 14.1, mentre per
quanto riguarda il ruolo, come statutariamente previsto, si rimanda al Capitolo 21, Paragrafo 21.4 della
medesima Sezione del presente Prospetto.
16.2 Contratti di lavoro stipulati, con l’Emittente dai componenti del Consiglio di
Amministrazione, dai membri della Direzione Generale o del Collegio Sindacale che
prevedono indennità di fine rapporto
I soli membri della Direzione Generale svolgono la propria attività sulla base di un contratto di lavoro
subordinato, regolato dal “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Dirigenti dipendenti dalle
aziende di credito, finanziarie e strumentali”, che prevede la corresponsione di un’indennità di fine
rapporto.
16.3 Informazioni sui Comitati Interni
Ai sensi di quanto previsto dalla Circolare 285, la Banca non ha istituito comitati specializzati
(“nomine”, “rischi” e “remunerazione”) in quanto società non quotata controllata da una società
Capogruppo nella quale i comitati sono regolarmente costituiti.
Fermo quanto precede, risulta in ogni caso costituito un apposito comitato competente a svolgere le
funzioni e le attività in materia di “Operazioni con Soggetti Collegati” come descritte nelle Procedure
per le Operazioni con Parti Correlate e Soggetti Connessi di Credito Siciliano (cfr. Sezione Prima,
Capitolo 19 del presente Prospetto).
Il comitato è composto dai seguenti amministratori indipendenti:
Presidente: Carlo Saggio (Consigliere);
Membro: Fabrizio Loiacono (Consigliere);
Membro. Antonio Pogliese (Consigliere).
16.4 Informazioni sul sistema dei controlli interni
La chiara identificazione dei rischi, cui la Società è potenzialmente esposta, costituisce presupposto
essenziale per la consapevole assunzione e l’efficace gestione dei rischi medesimi, attuata anche
attraverso appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.
Il complesso dei rischi aziendali è presidiato nell’ambito di un preciso riferimento organizzativo di
Gruppo secondo un modello che integra metodologie di controllo a diversi livelli, tutte convergenti
verso gli obiettivi di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità
PROSPETTO INFORMATIVO 156
del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità delle informazioni e
verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna.
Nel corso dell’esercizio 2014, il sistema dei controlli interni di Gruppo è stato oggetto di articolate
iniziative volte a migliorarlo nel suo disegno e nel suo funzionamento. Tali progettualità sono state
realizzate anche in coerenza con le nuove previsioni (in parte entrate in vigore nel 2014 e in parte con
l’inizio di febbraio 2015) del disposto normativo emanato dalla Banca d’Italia nel luglio 2013 in tema di
Sistema dei Controlli Interni, Sistema Informativo e Continuità Operativa (Circolare 263).
Elementi essenziali del sistema dei controlli interni
La descrizione del sistema dei controlli interni aziendale deve necessariamente essere inserita nel più
ampio contesto del medesimo sistema del Gruppo Credito Valtellinese, nel cui ambito si collocano le
principali strutture preposte ai controlli, in linea con le disposizioni di vigilanza in materia di controllo
interno applicabili ai gruppi bancari, caratterizzati dal medesimo disegno imprenditoriale e dalla
direzione unitaria della Capogruppo.
Il Gruppo Credito Valtellinese – come già rappresentato – è disegnato secondo un modello
organizzativo che mira alla valorizzazione delle competenze distintive delle singole componenti, con
l’obiettivo di realizzare ogni possibile forma di sinergia tra le società ad esso appartenenti e di ottenere
economie di scala atte a ridurre i costi operativi relativi ad attività e servizi comuni.
A tale scopo, sono istituite presso la Capogruppo le strutture unitarie preposte all’erogazione in forma
accentrata a tutte le componenti del conglomerato dei servizi di internal audit, di risk management e di
compliance (gestione dei rischi di non conformità).
I rapporti di fornitura di tali servizi tra il Credito Valtellinese e le società appartenenti al Gruppo sono
disciplinati da appositi contratti, approvati nel rispetto delle specifiche metodologie e della policy in
tema di operatività infragruppo definite a livello di Gruppo, come in seguito meglio dettagliato.
In linea generale, il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficace riveste un ruolo centrale
nell’ambito della gestione del Gruppo. Particolare attenzione è pertanto costantemente dedicata
all’adeguamento dello stesso in funzione delle modifiche del contesto normativo di riferimento,
dell’evoluzione del mercato e dell’ingresso in nuove aree operative, nella convinzione che la
competitività del Gruppo e la sua stabilità nel medio e lungo periodo non possano prescindere da un
assetto dei controlli interni solido ed efficace e dal continuo affinamento degli strumenti e delle
metodologie posti a presidio e monitoraggio dei rischi. Il sistema dei controlli costituisce quindi parte
integrante dell’attività quotidiana delle aziende del Gruppo e coinvolge, a diverso titolo, gli organi
amministrativi e di controllo, l’alta direzione e tutto il personale.
In coerenza con le disposizioni di vigilanza, il sistema dei controlli interni è inteso come l'insieme delle
regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle
strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:
efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali;
conformità delle operazioni alla legge, alla normativa di Vigilanza, nonché alle politiche, ai piani, ai
regolamenti e alle procedure interne.
La complessiva architettura del sistema dei controlli interni di gruppo si fonda sull’interazione di attività
tra gli organi statutari aziendali e quella delle funzioni specialistiche deputate ai controlli.
Alla Capogruppo – nell’ambito dell’attività di governo del disegno imprenditoriale unitario – compete la
definizione di un sistema dei controlli interni efficace, che consenta l’effettivo controllo sia sulle scelte
strategiche del gruppo nel suo complesso, sia sull’equilibrio gestionale delle singole componenti,
attraverso:
PROSPETTO INFORMATIVO 157
un controllo sull'evoluzione strategica delle diverse aree di business in cui opera il Gruppo e dei
rischi incombenti sulle attività esercitate. Si tratta di un controllo sia sull’andamento delle attività
svolte dalle società appartenenti al gruppo, sia sulle politiche di acquisizione e dismissione da
parte delle società del gruppo;
un controllo di gestione, volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio con
riguardo ai profili tecnici gestionali di redditività, patrimonializzazione e liquidità sia delle singole
società, sia del Gruppo nel suo insieme;
un controllo di tipo tecnico - operativo finalizzato alla valutazione dei diversi profili di rischio
apportati dalle singole controllate, e dei rischi complessivi del Gruppo.
Elementi del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo
Le tipologie di controllo
In sintonia con le previsioni delle disposizioni di Vigilanza, i controlli sono suddivisi secondo le
seguenti tipologie:
1. controlli di linea, volti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; detti controlli sono
esercitati direttamente dalle strutture operative, dalle strutture di back-office e mediante
automatismi dei sistemi informativi presso tutte le componenti del Gruppo;
2. controlli sulla gestione dei rischi, affidati alla funzione di controllo dei rischi (risk management) di
convalida, di conformità alle norme (compliance) e di antiriciclaggio, finalizzati ad assicurare la
corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, il rispetto dei limiti operativi assegnati alle
varie funzioni e la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di
autoregolamentazione;
3. attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e
della regolamentazione, nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli
interni. L’attività è condotta nel continuo, in via periodica ovvero per eccezioni, da strutture diverse
e indipendenti da quelle produttive, anche attraverso verifiche in loco.
Le strutture preposte ai controlli
(1) I controlli di linea (primo livello) sono esercitati direttamente dalle strutture operative, dalle
strutture di back-office e mediante gli automatismi (soglie di alert, limiti autorizzativi di tipo gerarchico o
blocchi operativi dei sistemi informativi) presso tutte le componenti del Gruppo.
PROSPETTO INFORMATIVO 158
(2) I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono attribuiti alla Direzione Risk Management
e alla Direzione Compliance, funzioni in posizione autonoma e indipendente rispetto alle unità di
business.
Alla Direzione Risk Management sono demandate funzioni di misurazione e controllo integrato delle
principali tipologie di rischio e della conseguente adeguatezza del capitale a livello individuale e
consolidato.
La Direzione presidia altresì il processo di autovalutazione dell’adeguatezza del capitale interno
(ICAAP) previsto dalle disposizioni di vigilanza prudenziale e collabora alla definizione e all’attuazione
del risk appetite framework (RAF) e delle relative politiche di governo dei rischi, attraverso un
adeguato processo di gestione dei rischi.
La Direzione Compliance assicura il presidio e la gestione delle attività connesse al rischio di non
conformità alle norme, inteso come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative,
perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di
legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti, codici di condotta, codici di
autodisciplina).
Presso Credito Siciliano sono identificati i referenti per il presidio del rischio di non conformità e del
rischio antiriciclaggio, cui sono attribuiti compiti di supporto e di raccordo con la Direzione Compliance,
per l’applicazione presso le specifiche realtà aziendali delle politiche di gestione dei rischi di non
conformità e di riciclaggio definite a livello di Gruppo.
(3) La supervisione, il coordinamento e l’esercizio dell’attività di revisione interna compete alla
Direzione Auditing, alla quale è altresì demandata la verifica sull’adeguatezza, funzionalità e
affidabilità del sistema informativo, del complessivo sistema dei controlli interni, ivi compresa la
revisione delle funzioni di controllo di secondo livello, e, più in generale, del corretto svolgimento delle
attività delle singole banche e delle società controllate.
Presso il Credito Siciliano è stata individuata una figura - tratta dal novero dei consiglieri indipendenti -
con compiti di interfaccia della funzione di revisione interna e di supporto per lo svolgimento in loco
delle attività di internal audit.
I controlli interni di pertinenza delle unità sopra dettagliate si svolgono in conformità a quanto previsto
nei Regolamenti delle rispettive funzioni aziendali di controllo e dal Documento di Coordinamento dei
controlli, che descrivono ruoli e funzioni preposti ai controlli, la tipologia delle verifiche, i modelli di
interazione tra le strutture, i rispettivi compiti e i flussi informativi intercorrenti.
Le valutazioni periodicamente effettuate dal Consiglio di Amministrazione sulla scorta delle Relazioni
predisposte dalle strutture preposte al controllo, hanno confermato l’adeguatezza del complessivo
sistema dei controlli interni al fine di monitorare costantemente ed efficacemente le maggiori aree di
rischio.
16.5 Osservanza delle norme in materia di governo societario vigenti in Italia
L’Emittente dichiara la propria osservanza alle disposizioni di legge e regolamentari in materia di
governo societario.
PROSPETTO INFORMATIVO 159
17. DIPENDENTI
17.1 Dipendenti
Alla data del Prospetto l’organico del Credito Siciliano risulta composto da n. 816 dipendenti. Di questi,
n. 73 risultano distaccati presso società del Gruppo Credito Valtellinese, mentre n. 7, compreso il
Direttore Generale, sono distaccati presso l’Emittente da società del Gruppo. Di conseguenza
l’organico operativo è pari a n. 750dipendenti.
Nel corso del 2014 e nel primo trimestre 2015 sono state assunte n. 26 persone e n. 21 risorse, al
netto dei passaggi infragruppo, hanno concluso il rapporto di lavoro.
I distacchi sono giustificati da ragioni tecnico-organizzative finalizzate, nel contesto del modello di
Gruppo e di accentramento dei servizi, alla valorizzazione delle professionalità esistenti.
La tabella che segue descrive il personale a libro matricola del Credito Siciliano.
31/12/2012 31/12/2013 31/12/2014 31/3/2015 Data del
Prospetto
Rete 713 695 690 694 675
Staff 142 150 157 156 141
Totale 855 845 847 850 816
La tabella che segue, tenendo conto dei distacchi infragruppo, evidenzia il personale operativo presso
le strutture aziendali dell’Emittente.
31/12/2012 31/12/2013 31/12/2014 31/3/2015 Data del
Prospetto
Rete 713 696 691 696 678
Staff 69 73 79 78 72
Totale 782 769 770 774 750
Il 3 dicembre 2014 il Gruppo Credito Valtellinese ha stipulato con le organizzazioni sindacali dei
lavoratori un accordo relativo agli esodi incentivati dei dipendenti del Gruppo in possesso dei requisiti
pensionistici e all’accesso al Fondo di solidarietà volontario per coloro che sono in procinto di
maturarli. Il Fondo prevede l’accesso dei collaboratori con i requisiti previsti dall’accordo in due
periodi: 1° maggio 2015 e 1° maggio 2016.
A seguito di ciò al Credito Siciliano sono pervenute un totale di 49 adesioni così suddivise: 31
dipendenti sono entrati nel Fondo lo scorso 1° maggio 2015; i restanti 18 dipendenti entreranno nel
fondo il 1° maggio 2016.
17.2 Partecipazioni azionarie e stock-option
Alla Data del Prospetto, nel Credito Siciliano non esistono piani di stock-option riservati ai dipendenti,
amministratori e sindaci.
17.3 Eventuali accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale dell’Emittente
Alla Data del Prospetto, non esistono accordi contrattuali che attribuiscono ai dipendenti una
partecipazione al capitale sociale dell’Emittente.
PROSPETTO INFORMATIVO 160
18. PRINCIPALI AZIONISTI
18.1 Principali azionisti
Alla Data del Prospetto, l’unico azionista che detiene più del 2% del capitale sociale del Credito
Siciliano è il Credito Valtellinese il quale è titolare di n. 9.391.572 azioni ordinarie della Banca, pari al
98,01% del capitale sociale.
18.2 Diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti
Alla Data del Prospetto l’Emittente non ha emesso categorie di azioni diverse da quelle ordinarie e non
sussistono diritti di voto diversi in capo agli azionisti.
18.3 Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’articolo 93 del TUIF
Alla Data del Prospetto, l’Emittente è controllato in via diretta da Credito Valtellinese che detiene il
98,01% del capitale sociale.
18.4 Accordi da cui può scaturire una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente
Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Prospetto, non sussistono accordi tra i soci dalla
cui attuazione possa scaturire una variazione dell’assetto di controllo del Credito Siciliano.
PROSPETTO INFORMATIVO 161
19. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
19.1 Quadro normativo di riferimento
Il quadro normativo in materia di operazioni con parti correlate è costituito principalmente:
- tenuto conto della specifica attività svolta dall’Emittente, dalle disposizioni dell’articolo 136 del Testo
Unico Bancario, come da ultimo modificato dalla Legge 221/2012, in tema di obbligazioni degli
esponenti bancari; e
- dalle disposizioni di vigilanza della Circolare n. 263 emanate dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011
in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di
“Soggetti Collegati”.
In conformità al combinato disposto delle normative sopra richiamate, il Consiglio di Amministrazione
della Banca ha approvato in data 21 febbraio 2013 le “Procedure relative alle operazioni con parti
correlate e soggetti connessi di Credito Siciliano S.p.A.” (le “Procedure CS OPC Bankit”).
Le Procedure CS OPC Bankit stabiliscono i procedimenti e le regole volte ad assicurare la trasparenza
e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate e soggetti connessi
realizzate dal Credito Siciliano. Definiscono altresì i casi, i criteri, le condizioni e le circostanze nei
quali è consentita l’esclusione parziale o integrale dell’applicazione delle Procedure CS OPC Bankit
medesime.
In base alle indicazioni dello IAS 24 applicate alla struttura organizzativa e di governance della Banca
e del Gruppo Credito Valtellinese, sono considerate parti correlate le seguenti persone fisiche e
giuridiche:
– la società controllante Credito Valtellinese, Capogruppo del Gruppo bancario Credito
Valtellinese;
– le società sulle quali la Banca esercita direttamente o indirettamente il controllo ovvero le
società sulle quali la controllante Credito Valtellinese esercita direttamente o indirettamente il
controllo, come definito dallo IFRS 10;
– le società collegate, società nelle quali la Banca esercita direttamente o indirettamente influenza
notevole, come definita dallo IAS 28, e le società collegate delle società rientranti nello stesso
gruppo e loro controllate;
– i dirigenti con responsabilità strategiche e gli organi di controllo, vale a dire gli Amministratori, i
Sindaci, il Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria
controllante;
– le altre parti correlate, che comprendono:
- gli stretti famigliari - i parenti fino al secondo grado e il coniuge o il convivente more -
uxorio di una parte correlata, nonché i figli di quest’ultima - di Amministratori, Sindaci,
Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria controllante;
- le società controllate, sottoposte a controllo congiunto da parte di Amministratori, Sindaci,
Direttore Generale e il Vice Direttore Generale della Banca e della propria controllante,
nonché dai loro stretti famigliari come precedentemente definiti;
- i fondi pensione di cui le società del gruppo siano fonte istitutiva.
I rapporti con le parti correlate, sia infragruppo sia con soggetti non appartenenti al Gruppo Creval,
sono regolati a condizioni di mercato o standard.
PROSPETTO INFORMATIVO 162
In particolare, gli effetti economici dei rapporti fra le società del Gruppo sono regolati sulla base di
specifici accordi contrattuali, anche di natura consortile, che, con il precipuo obiettivo di ottimizzare le
sinergie e le economie di scala e di scopo a livello di Gruppo, fanno riferimento a parametri oggettivi e
costanti nel tempo improntati a criteri di trasparenza ed equità sostanziale. La quantificazione dei
corrispettivi previsti a fronte dei servizi erogati è stata definita e formalizzata secondo parametri
standard che tengono conto dell’effettivo utilizzo da parte di ciascuna società utente.
La definizione dei rapporti contrattuali infragruppo, l’approvazione e l’eventuale modifica delle relative
condizioni economiche sono state riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di
Amministrazione della Banca.
I rapporti con le parti correlate diverse dalle società appartenenti al Gruppo Credito Valtellinese
rientrano nella normale attività bancaria.
In relazione alla specifica attività, alla società si applicano altresì le disposizioni dell’articolo 136 del
TUB in tema di obbligazioni degli esponenti bancari.
Nessuna operazione atipica o inusuale, anche con società del Gruppo o con parti correlate che
abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati delle società è stata
effettuata nel corso dell’esercizio 2014. Analogamente, nessuna operazione atipica o inusuale con
parti correlate è stata effettuata dall’Emittente tra il 1 gennaio 2015 e la Data del Prospetto.
Per completezza, si segnala che in data 13 marzo 2014 l’Emittente ha ceduto alla Capogruppo la
totalità della propria partecipazione nel capitale sociale di Mediocreval S.p.A. pari al 23,4%. La
cessione delle n. 7.469.580 azioni è intervenuta ad un prezzo complessivo di Euro 44.966.871 (Euro
6,02 per azione) che, confrontato con il costo storico complessivo pari ad Euro 42.253.809, ha
generato una plusvalenza complessiva pari ad Euro 2.745.967.
Alla Data del Prospetto, sono stati erogati finanziamenti complessivi per 13.656 migliaia di Euro nei
confronti di parti correlate diverse dalle banche del Gruppo, utilizzati ad oggi per 12.093 migliaia di
Euro. Tali finanziamenti sono assistiti da garanzie personali per 830 migliaia di Euro e da garanzie
reali per 1.779 migliaia di Euro. Ove presente, la garanzia copre al 100% il finanziamento erogato.
Non vi sono prestiti a parti correlate che non sono stati oggetto di rimborso.
I finanziamenti complessivamente concessi alle banche del Gruppo alla data del 31 maggio 2015
ammontano complessivamente a 668.557 migliaia di Euro, di cui 2.286 migliaia di Euro garantiti da
titoli.
19.2 Operazioni con parti correlate negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 31
dicembre 2013 e 31 dicembre 2012
Gli effetti delle operazioni con le parti correlate sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato
economico al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, nonché l’incidenza
percentuale di tali operazioni sulle corrispondenti voci del bilancio, sono dettagliati nelle tabelle che
seguono.
Esercizio 2014
Dati in migliaia di Euro
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA' CONTROL-
LANTE
SOCIETA' CONTROLLATE E
CONSOCIATE
SOCIETA' COLLEGATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRE-LATE
TOTALE
INC. %
PROSPETTO INFORMATIVO 163
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
98 - - - - 98 1,60%
60. Crediti verso le banche 831.538 46.835 - - - 878.373 99,70%
70. Crediti verso clientela - 760 - 467 1.982 3.209 0,10%
130. Attività fiscali: a) correnti 8.340 - - - - 8.340 51,9%
150. Altre attività 529 615 272 - - 1.415 2,80%
TOTALE ATTIVO 840.506 48.210 272 467 1.982 891.436 22,50%
10. Debiti verso banche 275.948 - - - - 275.948 98,00%
20. Debiti verso la clientela - 172 - 589 3.360 4.121 0,20%
30. Titoli in circolazione 144 51 - 20 1.280 1.495 0,20%
100. Altre passività 287 -235 107 5 3 166 0,20%
TOTALE PASSIVO 276.379 -13 107 614 4.643 281.730 7,10%
Garanzie rilasciate 1.849 - - - 20 1.869 2,00%
TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.849 - - - 20 1.869 2,00%
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA' CONTROL-
LANTE
SOCIETA' CONTROLLATE E
CONSOCIATE
SOCIETA' COLLEGATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRE-LATE
TOTALE
INC. %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.130 63 - 20 67 6.280 4,70%
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.482 -1 - -14 -115 -2.612 5,90%
40. Commissioni attive 224 2 - 7 65 299 0,50%
50. Commissioni passive -109 - - - - -109 2,00%
150. Spese amministrative: a) per il personale
610 2.639 1.332 - - 4.581 7,50%
150. Spese amministrative: b) altre spese amministrative
-3.746 -15.756 -1.473 - - -20.975 36,70%
190. Altri oneri/proventi di gestione 172 233 98 - - 503 4,30%
TOTALE CONTO ECONOMICO 800 -12.820 156 13 17 -11.878
Esercizio 2013
Dati in migliaia di Euro
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA' CONTROL-
LANTE
SOCIETA' CONTROLLATE
E CONSOCIATE
SOCIETA' COLLE-GATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRE-LATE
TOTALE INC. %
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2.714 - - - - 2.714 30,80%
60. Crediti verso le banche 930.080 47.355 23 - - 977.458 99,20%
70. Crediti verso clientela - 745 - 471 16.657 17.872 0,60%
140. Attività fiscali: b) differite 5.833 - - - - 5.833 13,60%
160. Altre attività 409 787 216 - - 1.411 2,40%
TOTALE ATTIVO 939.036 48.887 239 471 16.657 1.005.28
9 23,80%
10. Debiti verso banche 455.975 - 95 - - 456.070 98,90%
20. Debiti verso la clientela - 213 300 685 17.056 18.254 0,70%
30. Titoli in circolazione 49.448 56 - - 1.280 50.784 7,30%
100. Altre passività 1.338 -175 - 6 1 1.171 0,70%
TOTALE PASSIVO 506.761 94 395 692 18.337 526.278 12,50%
PROSPETTO INFORMATIVO 164
Garanzie rilasciate 1.417 - - - - 1.417 1,40%
Impegni 459 - - - - 459 2,20%
TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.876 - - - - 1.876 1,50%
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA' CONTROL-
LANTE
SOCIETA' CONTROLLATE
E CONSOCIATE
SOCIETA' COLLE-GATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRE-LATE
TOTALE INC. %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.068 0 1.462 14 297 7.841 5,70%
20. Interessi passivi e oneri assimilati -4.649 -2 - -15 -283 -4.948 8,70%
40. Commissioni attive 198 2 22 9 49 280 0,40%
50. Commissioni passive -119 - - - - -119 2,20%
190. Spese amministrative: a) per il personale
580 3.008 955 -1.802 - 2.741 8,80%
190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative
-3.388 -16.089 -1.288 - - -20.765 36,80%
230. Altri oneri/proventi di gestione 145 294 93 - - 532 4,70%
TOTALE CONTO ECONOMICO -1.165 -12.787 1.244 -1.794 64 -13.195
Esercizio 2012
Dati in migliaia di Euro
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA’ CONTROL-
LANTE
SOCIETA’ CONTROLLATE E
CONSOCIATE
SOCIETA’ COLLEGATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE INC. %
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
5.289 - - - 5.289 40,96
60. Crediti verso le banche 678.209 709 204.712 884.030 99,34
70. Crediti verso clientela - 561 - 475 1.207 2.244 0,07
140. Attività fiscali: a) correnti 8.586 8.586 61,57
160. Altre attività 43 1.306 261 1.609 2,41
TOTALE ATTIVO 692.527 2.576 204.972 475 1.207 901.758 20,16
10. Debiti verso banche 464.692 464.692 92,6
20. Debiti verso la clientela - 130 294 297 3.837 4.557 0,17
30. Titoli in circolazione 135.895 29 230 136.154 17,12
40. Passività finanziarie di negoziazione 8 8 41,98
100. Altre passività 291 -243 5 7 59 0,05
TOTALE PASSIVO 600.885 84 294 302 4.074 605.470 13,53
Garanzie rilasciate 1.010 1.010 0,9
Impegni 281 - - - - 281 0,82
TOTALE GARANZIE E IMPEGNI 1.290 1.290 0,88
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE
SOCIETA’ CONTROL-
LANTE
SOCIETA’ CONTROLLATE E
CONSOCIATE
SOCIETA’ COLLEGATE
DIRIGENTI E ORGANI DI CONTROL-
LO
ALTRE PARTI
CORRE-LATE
TOTALE INC. %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 5.931 1 3.170 14 31 9.147 6,4
PROSPETTO INFORMATIVO 165
20. Interessi passivi e oneri assimilati -7.933 -1 -34 -97 -8.064 13,58
40. Commissioni attive 162 1.507 36 16 40 1.761 2,77
50. Commissioni passive -1.274 -90 -1.364 20,82
190. Spese amministrative: a) per il personale
-437 5226 947 -1.767 3.969 10,44
190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative
-223 -23.219 -1.220 -24.662 42,18
230. Altri oneri/proventi di gestione - 438 93 531 4,93
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
- - - - - - -
TOTALE CONTO ECONOMICO -3.744 -16.137 3.026 -1.771 -26 -18.682
PROSPETTO INFORMATIVO 166
20. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ,
LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE
Premessa
Nel presente Capitolo è commentata l’evoluzione dei risultati economici e patrimoniali dell’Emittente
relativi agli esercizi 2014, 2013 e 2012. I commenti devono essere letti unitamente ai bilanci ed alle
note integrative degli esercizi presentati.
I bilanci sono stati assoggettati a revisione contabile da parte della società di revisione KPMG S.p.A.
che ha rilasciato con apposite relazioni giudizi senza rilievi in relazione a tutti e tre di bilanci sopra
richiamati (cfr. Sezione Prima, Capitolo 20, Paragrafo 20.4).
Le informazioni riportate sono state estratte dai seguenti documenti:
(i) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 della Banca, predisposto in conformità ai Principi
Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione
che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2015. Tale bilancio di esercizio è stato
approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 febbraio 2015 e approvato
dall’assemblea del Credito Siciliano in data 8 aprile 2015;
(ii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 della Banca, predisposto in conformità ai Principi
Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione
che ha emesso la propria relazione in data 18 marzo 2014. Tale bilancio di esercizio è stato
approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2014 e approvato
dall’assemblea del Credito Siciliano in data 9 aprile 2014;
(iii) bilancio di esercizio al 31 dicembre 2012 della Banca, predisposto in conformità ai Principi
Contabili Internazionali ed assoggettato a revisione legale dei conti dalla Società di Revisione
che ha emesso la propria relazione in data 2 aprile 2013. Tale bilancio di esercizio è stato
approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2013 e approvato dall’assemblea
del Credito Siciliano in data 17 aprile 2013.
Le informazioni finanziarie indicate devono essere lette congiuntamente ai Capitoli 9 e 10 della
presente Sezione Prima.
20.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e
2012
Le informazioni relative al patrimonio e alla situazione economico-finanziaria del Credito Siciliano per
gli esercizi 2014, 2013 e 2012 sono ricavabili dai rispettivi bilanci redatti conformemente ai Principi
Contabili Internazionali.
Di seguito si riportano i dati patrimoniali ed economici relativi agli esercizi 2014, 2013 e 2012.
20.1.1 Stato Patrimoniale
Dati in migliaia di Euro
VOCI DELL'ATTIVO 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
10. Cassa e disponibilità liquide 48.892 48.392 58.202
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.122 8.812 12.905
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 79
60. Crediti verso banche 880.696 984.954 889.903
70. Crediti verso clientela 2.809.801 2.921.131 3.064.855
PROSPETTO INFORMATIVO 167
100. Partecipazioni 139 42.400 41.774
110. Attività materiali 81.532 83.892 86.978
120. Attività immateriali 14.587 14.587 14.587
di cui:
- avviamento 14.587 14.587 14.587
130. Attività fiscali 75.997 57.653 53.532
a) correnti 16.056 14.831 16.684
b) anticipate 59.940 42.822 36.848
di cui alla Legge 214/2011 54.113 38.352 32.334
150. Altre attività 50.959 60.037 66.826
Totale dell'attivo 3.968.745 4.221.879 4.289.642
Dati in migliaia di Euro
VOCI DEL PASSIVO 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
10. Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835
20. Debiti verso clientela 2.736.633 2.647.467 2.626.381
30. Titoli in circolazione 629.904 698.914 795.238
40. Passività finanziarie di negoziazione 1 2 16
80. Passività fiscali: 12.939 17.911 14.861
a) correnti 9.696 15.131 12.446
b) differite 3.243 2.779 2.415
100. Altre passività 101.845 170.270 126.911
110. Trattamento di fine rapporto del personale 24.095 21.686 23.322
120. Fondi per rischi e oneri: 13.590 7.327 8.123
b) altri fondi 13.590 7.327 8.123
130. Riserve da valutazione -2.655 138 -703
160. Riserve 21.031 20.037 25.644
170. Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 49.197
180. Capitale 124.573 124.573 124.573
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) -23.943 3.024 -5.756
Totale del passivo e del patrimonio netto 3.968.745 4.221.879 4.289.642
PROSPETTO INFORMATIVO 168
20.1.2 Conto Economico
Dati in migliaia di Euro
VOCI 2014 2013 2012
10. Interessi attivi e proventi assimilati 132.686 138.694 142.850
20. Interessi passivi e oneri assimilati -44.368 -56.675 -59.374
30. Margine di interesse 88.318 82.019 83.476
40. Commissioni attive 65.727 65.722 63.662
50. Commissioni passive -5.451 -5.475 -6.550
60. Commissioni nette 60.276 60.247 57.112
70. Dividendi e proventi simili 39 13 40
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 85 574 733
100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: 109 235 604
a) crediti 6 0 0
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 5 0
d) passività finanziarie 103 230 604
120. Margine di intermediazione 148.827 143.088 141.965
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di : -74.546 -33.328 -40.878
a) crediti -73.822 -32.723 -40.891
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 -1 0
d) altre operazioni finanziarie -724 -604 13
140. Risultato netto della gestione finanziaria 74.282 109.760 101.087
150. Spese amministrative: -118.083 -107.824 -113.433
a) spese per il personale -60.890 -51.413 -54.969
b) altre spese amministrative -57.193 -56.412 -58.463
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -803 -1.351 -1.258
170. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -3.654 -3.749 -3.830
190. Altri oneri/proventi di gestione 11.674 11.258 10.759
200. Costi operativi -110.866 -101.667 -107.762
210. Utili (perdite) delle partecipazioni 2.749 638 861
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 -46 3
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte -33.835 8.686 -5.811
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 9.892 -5.663 55
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte -23.943 3.024 -5.756
290. Utile (Perdita) d'esercizio -23.943 3.024 -5.756
PROSPETTO INFORMATIVO 169
20.1.3 Prospetto indicante le variazioni del patrimonio netto
Anno 2014
Dati in migliaia di Euro
Esistenze al 31/12/2013
Modific
a sald
i apertura
Esistenze al 1/1/2014
Allocazione
risultato esercizio precedent
e
Variazioni dell'esercizio
Patrimonio netto al
31/12/2014
Riserve
Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve
Redditività complessiva
esercizio
Capitale:
a) azioni ordinarie
124.573
124.573 0
0 124.573
b) altre azioni 0
0 0
0
Sovrapprezzi di emissione
49.197
49.197 0
0 49.197
Riserve:
a) di utili 20.037 0 20.037 820
174 21.031
b) altre 0 0 0 0
0 0
Riserve da valutazione
138 0 138
0 -2.793 -2.655
Strumenti di capitale
0 0 0
0
Azioni proprie 0
0
0
Utile (Perdita) di esercizio
3.024 0 3.024 -820 -2.204 -23.943 -23.943
Patrimonio netto 196.969 0 196.969 0 -2.204 174 -26.736 168.203
Esistenze al 31/12/2013
Modific
a sald
i apertura
Esistenze al 1/1/2014
Allocazione
risultato esercizio precedent
e
Variazioni dell'esercizio
Patrimonio netto al
31/12/2014
Riserve
Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve
Redditività complessiva
esercizio
Capitale:
a) azioni ordinarie
124.573
124.573 0
0 124.573
b) altre azioni 0
0 0
0
Sovrapprezzi di emissione
49.197
49.197 0
0 49.197
Riserve:
a) di utili 20.037 0 20.037 820
174 21.031
b) altre 0 0 0 0
0 0
Riserve da valutazione
138 0 138
0 -2.793 -2.655
Strumenti di capitale
0 0 0
0
Azioni proprie 0
0
0
Utile (Perdita) di esercizio
3.024 0 3.024 -820 -2.204 -23.943 -23.943
Patrimonio netto 196.969 0 196.969 0 -2.204 174 -26.736 168.203
PROSPETTO INFORMATIVO 170
Anno 2013
Dati in migliaia di Euro
Esistenze al 31/12/2012
Modifica saldi
apertura
Esistenze al 1/1/2013
Variazioni dell'esercizio
Patrimonio netto al
31/12/2013
Riserve Variazioni di riserve Redditività
complessiva esercizio
Capitale:
a) azioni ordinarie 124.573 124.573 - - 124.573
b) altre azioni - - -
-
Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 - - 49.197
Riserve:
a) di utili 25.644 - 25.644 -5.756 149 20.037
b) altre - - - - - -
Riserve da valutazione -703 - -703 - 841 138
Strumenti di capitale - - -
-
Azioni proprie - -
-
Utile (Perdita) di esercizio -5.756 - -5.756 5.756
3.024 3.024
Patrimonio netto 192.955 - 192.955 - 149 3.865 196.969
Anno 2012
Dati in migliaia di Euro
Esistenze
al 31/12/2011
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
1/1/2012
Allocazione risultato esercizio
precedente
Variazioni
di riserve
Variazioni
dell'esercizio
Patrimonio netto al
31/12/2012
Riserve Dividendi
e altre destinazioni
Redditività
Complessiva
esercizio
Capitale:
a) azioni ordinarie 124.573 124.573 - - 124.573
b) altre azioni - - - -
Sovrapprezzi di emissione 49.197 49.197 - - 49.197
Riserve:
a) di utili 23.428 - 23.428 1.599 623 -7 25.644
b) altre - - - - - -
Riserve da valutazione * 1.755 - 1.755 -463 -1.994 -703
Strumenti di capitale - - - -
Azioni proprie - - -
Utile (Perdita) di esercizio 10.373 - 10.373 -1.599 -8.774.302(*)
-5.756 -5.756
Patrimonio netto 209.326 - 209.326 -8.774.302 160 -7.757 192.955
(*) Si tratta dell’utile dell’esercizio 2011 distribuito ai soci dell’Emittente.
PROSPETTO INFORMATIVO 171
20.1.4 Rendiconto finanziario
Nella tabella che segue sono rappresentati i flussi di cassa relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre
2014, 2013 e 2012, Tali flussi possono essere ben rappresentati dal rendiconto finanziario, di seguito
riportato.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 28.820 39.778 18.726
- interessi attivi incassati (+) 132.054 138.919 138.926
- interessi passivi pagati (-) -48.091 -57.810 -54.970
- dividendi e proventi simili (+) 39 13 40
- commissioni nette (+/-) 59.064 61.496 56.142
- spese per il personale (-) -57.007 -54.023 -52.487
- altri costi (-) -45.527 -44.879 -55.086
- altri ricavi (+) 10.551 13.188 10.943
- imposte e tasse (-) -22.264 -17.125 -24.781
- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione
e al netto dell'effetto fiscale (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 152.422 25.217 -381.758
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.683 4.085 -4.924
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita 58 -8
- crediti verso clientela 34.806 110.136 -71.720
- crediti verso banche: a vista 379.653 -219.457 -398.767
- crediti verso banche: altri crediti -274.760 124.494 98.032
- altre attività 10.040 5.901 -4.372
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie -222.261 -74.272 382.378
- debiti verso banche: a vista -2.557 -4.278 -172.265
- debiti verso banche: altri debiti -179.543 -38.028 447.802
- debiti verso clientela 92.381 21.742 -8.413
- titoli in circolazione -68.946 -96.309 83.453
- passività finanziarie di negoziazione -422
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività -63.595 42.601 39.223
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -41.019 -9.276 19.346
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 45.097 514 3.599
- vendite di partecipazioni 45.000 857
PROSPETTO INFORMATIVO 172
- dividendi incassati su partecipazioni 2.422
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali 97 514 320
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da -1.374 -1.047 -1.962
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali -1.374 -1.047 -1.962
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 43.723 -534 1.637
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità -2.204 -8.774
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -2.204 -8.774
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 500 -9.810 12.208
LEGENDA: (+) generata (-) assorbita
20.1.5 Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci 2014 2013 2012
10. Utile (perdita) d'esercizio -23.943 3.024 -5.756
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti -2.793 841 -1.994
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota riserve da valutazione partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri
80. Differenze di cambio
90. Copertura dei flussi finaziari
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita
110. Attività non correnti in via di dismissione
120. Quota riserve da valutazione partecipazioni valutate a patrimonio netto -10 -3 -7
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte -2.803 838 -2.001
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) -26.746 3.862 -7.757
PROSPETTO INFORMATIVO 173
20.1.6 Principi contabili e note esplicative
Il Credito Siciliano ha redatto i bilanci degli esercizi 2012, 2013 e 2014 in conformità ai Principi
Contabili Internazionali.
Il bilancio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività
complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota
integrativa ed è corredato da una relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, è
predisposto sulla base delle istruzioni emanate da Banca d'Italia nell'esercizio dei propri poteri
regolamentari in materia di forme tecniche dei bilanci bancari e finanziari previsti dal Decreto
Legislativo 38/05 "Istruzioni per la redazione del bilancio d'impresa e del bilancio consolidato delle
banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" (Circolare n. 262).
20.1.6.1 Principi contabili
Si riportano i principi contabili adottati nella redazione del bilancio annuale dell’Emittente al 31
dicembre 2014 con l’illustrazione, per singola voce, dei criteri di iscrizione, di classificazione, di
valutazione, di cancellazione e, ove rilevanti, dei criteri di rilevazione delle componenti reddituali.
“1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione”
La voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” comprende:
- i titoli di debito, di capitale e le quote di O.I.C.R. acquisiti principalmente al fine di ottenerne
profitti nel breve periodo;
- i contratti derivati diversi da quelli designati come strumenti di copertura efficaci, quando il loro
fair value è positivo.
Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo casi di particolare
eccezionalità. In tali casi è possibile riclassificare titoli di debito e capitale (che hanno perso la finalità
di negoziazione) in altre categorie all’interno dello IAS 39. Il valore di trasferimento consiste nel fair
value al momento della riclassifica.
I titoli di debito, di capitale e le quote di O.I.C.R. sono rilevati in bilancio alla data di regolamento,
mentre gli strumenti finanziari derivati alla data di sottoscrizione. All’atto della rilevazione iniziale sono
iscritti al fair value, rappresentato normalmente dal corrispettivo dell’operazione, senza includere i
costi di transazione attribuibili allo strumento rilevati direttamente a conto economico.
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono
valutate al fair value.
Le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono riportate nel punto 17 “Altre
informazioni (Determinazione del fair value degli strumenti finanziari)”.
Tutti i profitti e le perdite ad essi associati, compresi gli utili e le perdite da negoziazione, gli interessi e
i dividendi incassati e le variazioni di fair value derivanti da cambiamenti nei tassi di mercato, del
prezzo delle azioni e di altre variabili di mercato, sono rilevati a conto economico.
Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento sostanziale dei rischi
e benefici ad essi associati. Al contrario, se a fronte del trasferimento della titolarità giuridica delle
attività finanziarie permane una quota sostanziale di rischi e benefici legati ad esse, queste continuano
ad essere iscritte in bilancio.
“2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita”
Sono attività finanziarie non derivate designate come disponibili per la vendita e non classificate come
crediti, attività finanziarie detenute fino a scadenza, attività finanziarie di negoziazione o valutate al fair
value. In particolare, rientrano in questa categoria, oltre ai titoli di debito e le quote di O.I.C.R - che non
sono oggetto di attività di trading e non sono classificati negli altri portafogli sopra citati -, le
interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione o non qualificabili come di controllo,
collegamento e controllo congiunto. Tali attività sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie
disponibili per la vendita”.
PROSPETTO INFORMATIVO 174
Esse sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e contabilizzate al fair value comprensivo dei
costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento. Sono consentite riclassifiche, nei
casi ammessi dai principi contabili, esclusivamente verso la categoria “Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza”, oppure, verso la categoria “Crediti” in presenza di intento di detenzione per il
futuro prevedibile e qualora ne ricorrano le condizioni per l’iscrizione. Nel caso in cui l’iscrizione
avvenisse a seguito di riclassificazione da altri portafogli, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato
dal fair value al momento del trasferimento.
Dopo la rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value con
rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre gli utili o le
perdite derivanti dalle variazioni di fair value vengono rilevate in una riserva specifica di patrimonio
netto fino al momento dello storno dell’attività, quando saranno rilevate a conto economico.
Gli interessi sono calcolati utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse
effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi durante la vita dello
strumento al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi
comporta una loro ripartizione lungo la vita dello strumento. I flussi attesi sono stati determinati
considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le commissioni ed i
punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e ogni altro premio
o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo
dell’operazione. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando
matura il diritto a riceverne il pagamento.
Le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari sono riportate nel punto 17 “Altre
informazioni (Determinazione del fair value degli strumenti finanziari)”. I titoli di capitale e le quote di
O.I.C.R., per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al
costo.
Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di
valore” (o impairment). L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati
dopo la rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla
stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie). Il processo
di impairment si attiva in presenza di indicatori che facciano presumere che il valore contabile
originario dell’investimento possa non essere recuperato.
Tali indicatori ricomprendono la redditività della società oggetto di valutazione e le sue prospettive di
reddito future, un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali
comunicati al mercato, revisioni al ribasso da società di rating esterne e l’annuncio di piani di
ristrutturazione della società.
Per quanto riguarda i titoli di capitale ricompresi fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, si
rilevano alcuni indicatori quantitativi che rappresentano una stima del significativo o prolungato
decremento del fair value al di sotto del costo iniziale di carico dell’attività finanziaria. In particolare si
fa riferimento a quotazioni di mercato o di valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un
importo superiore al 30% o alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per
un periodo prolungato superiore a 18 mesi. Il superamento di una di tali soglie comporta una
rilevazione di impairment.
In caso di mancato superamento delle soglie indicate e in presenza di elementi qualitativi di
impairment la rilevazione di una perdita di valore deve essere sostenuta da specifiche analisi
andamentali. L’importo dell’impairment è determinato con riferimento al fair value dell’attività
finanziaria.
Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita,
compresa la parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico.
Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano originato
la perdita di valore, è imputata a conto economico, in caso di titoli di debito, a riserva di patrimonio
netto nel caso di titoli di capitale e di quote di O.I.C.R.. Per i titoli di debito, la ripresa non può, in ogni
caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di
precedenti rettifiche.
PROSPETTO INFORMATIVO 175
Tali attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento dei rischi e benefici ad
essi associati.
“3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”
La voce “50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” comprende attività finanziarie non
derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, per le quali si ha l’effettiva intenzione
e capacità di mantenerle sino a scadenza. Sono rilevate inizialmente alla data di regolamento e
valutate al fair value comprensivo dei costi e dei proventi direttamente attribuibili. Successivamente
alla rilevazione iniziale il criterio di valutazione è il costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso
di interesse effettivo.
Nei casi consentiti dai Principi Contabili Internazionali, sono ammesse riclassifiche esclusivamente
verso la categoria attività finanziarie disponibili per la vendita. Qualora nel corso di un esercizio
venisse venduto o riclassificato, prima della scadenza, un importo non irrilevante degli investimenti
classificati in tale categoria, le rimanenti attività finanziarie detenute fino a scadenza verrebbero
riclassificate come attività finanziarie disponibili per la vendita e l’uso del portafoglio in questione
sarebbe precluso per i successivi due esercizi, a meno che le vendite o riclassificazioni:
- siano così prossime alla scadenza dell’attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di
interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value;
- si siano verificate dopo aver incassato sostanzialmente il capitale originario attraverso
pagamenti ordinari programmati o anticipati;
- siano attribuibili a un evento isolato non controllabile, non ricorrente e che non si possa
ragionevolmente prevedere.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi
durante la vita dello strumento al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo
degli interessi comporta una loro ripartizione lungo la vita dello strumento. I flussi attesi sono stati
determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono incluse tutte le
commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di transazione e
ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di interesse
effettivo dell’operazione.
Ad ogni data di bilancio si procede alla valutazione dell’esistenza di un’obiettiva evidenza del fatto che
tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da
uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell’attività dai quali deriva un impatto
attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di
attività finanziarie).
La perdita è misurata dalla differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri
stimati scontati al tasso di interesse effettivo originariamente presente sulla posizione.
Un’eventuale ripresa di valore è possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi che avevano
originato la perdita di valore. La ripresa di valore è imputata a conto economico e non può, in ogni
caso, superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti
rettifiche.
Tali attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il sostanziale mantenimento sostanziale dei rischi
e benefici ad essi associati.
“4 – Crediti”
Sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili che non sono quotate in un
mercato attivo. I crediti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela”.
La voce comprende finanziamenti a clientela e banche, nonché prestiti obbligazionari prevalentemente
emessi da banche.
L’iscrizione iniziale avviene, per i crediti, al momento dell’erogazione e, per i titoli di debito, alla data di
regolamento. In fase di prima rilevazione sono iscritti al fair value, che normalmente corrisponde al
PROSPETTO INFORMATIVO 176
corrispettivo erogato, inclusi i costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione e determinabili
all’origine.
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso
di interesse effettivo.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende uguale il valore attuale dei flussi di cassa attesi
durante la vita dello strumento (fino alla scadenza o alla scadenza “attesa” o se appropriato un periodo
inferiore) al valore di iscrizione dell’attività. L’utilizzo di tale tasso per il calcolo degli interessi comporta
una loro ripartizione lungo la vita dello strumento.
I flussi attesi sono stati determinati considerando tutti i termini contrattuali dello strumento e vengono
incluse tutte le commissioni ed i punti base pagati o ricevuti tra le parti coinvolte nel contratto, i costi di
transazione e ogni altro premio o sconto che siano misurabili e considerati parte integrante del tasso di
interesse effettivo dell’operazione. Nei casi in cui non sia possibile avere una stima attendibile dei
flussi di cassa attesi o della vita attesa dello strumento vengono utilizzati i flussi di cassa contrattuali
determinati in base ai termini previsti per lo strumento. Il costo ammortizzato non viene calcolato nel
caso di operazioni di breve periodo laddove l’effetto del calcolo è ritenuto immateriale e per i crediti
senza una scadenza definita o a revoca. Questi crediti vengono valorizzati al costo storico ed i
costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata
contrattuale del credito.
Ad ogni data di bilancio si procede a verificare se tali attività finanziarie abbiano subito una “perdita di
valore”. L’evidenza di perdita di valore deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la
rilevazione iniziale dell’attività che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei
flussi di cassa futuri dell’attività finanziaria (o di un gruppo di attività finanziarie).
Gli strumenti ai quali, sulla base della normativa di Banca d’Italia, è stato attribuito lo status di
sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto/sconfinante sono assoggettati a valutazione analitica.
La classificazione dei crediti deteriorati, seguendo i criteri stabiliti da Banca d’Italia, avviene nel modo
seguente:
- crediti in sofferenza: sono quei crediti verso clientela in stato di insolvenza dovuta
all’impossibilità da parte del cliente ad adempiere ai propri debiti, al mancato rispetto di un
piano di rientro concordato precedentemente, dall’apertura di procedure concorsuali o dalla
presenza di pregiudizievoli;
- crediti incagliati: si tratta di esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di
obiettiva difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;
- crediti ristrutturati: rientrano in questa categoria i crediti che hanno subito una modifica delle
originarie condizioni contrattuali, con conseguente perdita per la banca, a causa del
deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore;
- crediti scaduti: sono le esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni (180 giorni fino al
31 dicembre 2011 in forza della deroga temporanea concessa dall’Organo di Vigilanza)
classificate come deteriorate secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di
vigilanza, diverse da quelle classificate come sofferenze, incagli o ristrutturati. Con riferimento
alle modalità per la determinazione dei crediti scaduti si specifica che a partire dal 1° gennaio
2014 è utilizzato esclusivamente l’approccio per debitore su tutte le posizioni in portafoglio.
Nella valutazione analitica dei crediti deteriorati la perdita è misurata come differenza fra il valore di
carico e il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati scontati al tasso di interesse effettivo originario
sulla posizione. La stima dei flussi di cassa tiene conto delle garanzie che assistono l’esposizione
debitoria. Nel caso in cui non sia probabile l’attivazione delle garanzie occorre considerare il loro
valore corrente, altrimenti si deve tener conto del loro valore di realizzo al netto delle spese da
sostenere per il recupero.
La rettifica di valore analitica è relativa a perdite presunte su singole posizioni di credito non
performing. Per i crediti deteriorati classificati come “crediti incagliati” che hanno un importo unitario
limitato o come “crediti scaduti” la determinazione della previsione di perdita è calcolata per categorie
omogenee sulla base di modelli statistici interni e applicata analiticamente ad ogni posizione. Qualora
siano rimosse le cause che avevano comportato precedenti rettifiche, le riprese di valore su crediti
precedentemente svalutati vengono iscritte al conto economico.
PROSPETTO INFORMATIVO 177
I crediti verso la clientela per i quali non sono stati individuati singolarmente oggettive evidenze di
perdita sono assoggettati a valutazione collettiva. Ai fini del calcolo tali attività sono raggruppate sulla
base di caratteristiche di rischio di credito similari, che sono rappresentative della capacità del debitore
di pagare tutti gli importi dovuti secondo i termini contrattuali. Le valutazioni collettive rilevano le
perdite già sostenute ma non ancora manifestate alla data di valutazione, sulla base di esperienze
storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle considerate. La
rettifica di valore collettiva è calcolata associando una probabilità di default (PD) e un tasso di perdita
in caso di default (LGD – Loss Given Default) omogenea per classe di rating. Il ritardo medio che
intercorre tra il deterioramento delle condizioni finanziarie di un debitore e la sua classificazione tra le
esposizioni deteriorate è l’intervallo di conferma della perdita (LCP – Loss Confirmation Period). La
valutazione collettiva viene pertanto determinata come perdita attesa ottenuta come prodotto tra i
fattori di rischio PD e LGD (che hanno un orizzonte temporale di un anno) e la LCP, espressa in
frazione di anno.
Le attività finanziarie, o parti di esse, vengono cancellate quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
sono scaduti o trasferiti senza che questo comporti il mantenimento sostanziale dei rischi e benefici ad
essi associati. Se, a fronte del trasferimento della titolarità giuridica delle attività finanziarie, permane
una quota rilevante dei rischi e benefici legati ad esse, queste continuano ad essere iscritte in bilancio.
Operazioni di pronti contro termine di impiego
Sono operazioni di acquisto a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di rivendita a
termine.
Poiché tutti i rischi connessi al possesso del titolo ricadono ancora sul cedente si procede
esclusivamente alla rilevazione di un credito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine
comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione sono iscritti per
competenza nelle voci economiche accese agli interessi.
Leasing finanziario
I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono rilevati in bilancio nel momento della decorrenza
dei relativi contratti, ossia all’atto della consegna formale del bene.
I crediti verso la clientela per beni dati in leasing sono iscritti al costo ammortizzato, cioè al valore
iniziale dell’investimento, comprensivo dei costi diretti iniziali sostenuti e delle commissioni
direttamente imputabili, diminuito dei rimborsi di capitale e rettificato dell’ammortamento calcolato con
il metodo dell’interesse effettivo, cioè attualizzando al tasso di interesse effettivo il flusso dei
pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento. Criteri analoghi a quelli
precedentemente illustrati sono seguiti per le rettifiche e le riprese di valore.
Esposizioni oggetto di rinegoziazione
Le rinegoziazione di esposizioni creditizie a causa delle difficoltà finanziare del cliente sono quelle in
cui la banca concede al cliente:
1. una modifica dei precedenti termini e condizioni contrattuali in quanto il debitore non sarà in
grado di pagare a causa delle sue difficoltà finanziarie, modifica che non sarebbe stata
concessa se il debitore non avesse difficoltà finanziarie, o
2. un rifinanziamento parziale o totale del debitore, che non sarebbe stato concesso se il
debitore non fosse in difficoltà finanziarie, intendendo per rifinanziamento un nuovo contratto
che consente di ripagare totalmente o parzialmente il contratto originario.
Le evidenze che la banca ha riconosciuto una concessione sono una differenza in favore del debitore
tra i termini modificati e quelli precedenti del contratto oppure una modifica contrattuale che include
migliori condizioni rispetto agli altri debitori con caratteristiche di rischio similari.
Le difficoltà finanziarie si manifestano se il contratto modificato è stato classificato come non
performing o, in assenza di modifiche, sarebbe stato classificato come non performing; la modifica al
contratto comporta una totale o parziale cancellazione del debito; la banca approva l’utilizzo di
clausole nei contratti per cui il debitore sarebbe considerato non performing senza l’utilizzo di tale
clausola; simultaneamente o in prossimità alla concessione di un ulteriore finanziamento, il debitore
PROSPETTO INFORMATIVO 178
paga il capitale o quota interessi su un altro contratto che era non performing o che sarebbe stato
classificato come non performing in assenza del rifinanziamento.
“5 - Attività finanziarie valutate al fair value”
In questa voce figurano le attività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a
conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair
value option”).
La banca non si è avvalsa di tale facoltà.
“6 - Operazioni di copertura”
Le operazioni di copertura sono poste in essere al fine di neutralizzare gli effetti di perdite potenziali
rilevabili su uno o un gruppo di strumenti finanziari attribuibili ad un determinato rischio che possono
avere un effetto sul conto economico.
Sono previsti tre tipi di relazione di copertura:
- Fair value hedge: è la copertura dell’esposizione al rischio di variazioni di fair value di attività o
passività iscritte in bilancio (o parte di esse) o di impegni irrevocabili non iscritti (o parte di
essi) che sono attribuibili ad un particolare rischio e possono impattare sul conto economico;
- Cash flow hedge: è la copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa che è
attribuibile ad un rischio specifico associato ad un’attività o passività in bilancio (quali tutti o
solo alcuni pagamenti di interessi futuri su un debito a tasso variabile) o a transazioni future
altamente probabili che possono impattare il conto economico;
- Copertura di un investimento netto in un’operazione con l’estero: è la copertura all’esposizione
al rischio di cambio di un investimento netto in una operazione in divisa come definito nello
IAS 21.
La Banca adotta il Fair value hedge per la copertura del rischio di tasso riferito a specifiche attività.
La contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value prevede la rilevazione a conto
economico degli effetti derivanti dalla variazione del fair value dell’elemento coperto e dello strumento
di copertura.
La copertura è considerata efficace quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di
copertura neutralizzano (nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125%) le variazioni dello strumento coperto
con riferimento al rischio oggetto di copertura.
La variazione di fair value dell’elemento coperto dovuta alla variazione del rischio coperto è iscritta a
incremento/decremento del valore dell’attività con contropartita a conto economico nella voce
“Risultato netto dell’attività di copertura” così come la variazione di fair value del derivato. Entrambe le
variazioni di fair value indicate sono computate al netto dei ratei/risconti maturati, che sono rilevati fra
gli interessi. L’effetto netto a conto economico è rappresentato dall’eventuale differenza non
pareggiata, ovvero dalla parziale inefficacia della copertura.
Nel momento in cui l’operazione è posta in essere la relazione di copertura è documentata
formalmente dalla definizione degli obiettivi e strategie di risk management sulla base dei quali la
copertura è stata realizzata, dall’identificazione dello strumento di copertura e del relativo oggetto della
copertura, dalla natura del rischio coperto e dalla modalità con la quale si intende valutare l’efficacia
della relazione di copertura. L’efficacia della copertura viene stabilita confrontando le variazioni di fair
value dei flussi di cassa dello strumento coperto, con riferimento al rischio oggetto di copertura, e le
variazioni di fair value dei flussi di cassa dello strumento di copertura. L’effettuazione dei test di
efficacia, retrospettivi e prospettici, avviene regolarmente per tutta la durata della copertura.
L’iscrizione in bilancio delle operazioni di copertura viene interrotta quando la copertura non risulta
efficace o cessa di esserlo, il derivato scade o viene venduto, estinto o esercitato, lo strumento coperto
scade o viene venduto o rimborsato o viene revocata la designazione di copertura. In questo caso il
contratto derivato viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento coperto riacquista
il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio.
“7 – Partecipazioni”
PROSPETTO INFORMATIVO 179
La voce “100 Partecipazioni” accoglie il valore delle interessenze detenute in società sottoposte ad
influenza notevole.
Le partecipazioni in collegate sono quelle in soggetti sui quali si ha un’influenza notevole, ossia si
detiene il potere di partecipare alle decisioni riguardanti le politiche finanziarie e gestionali, senza che
tale potere si traduca in una situazione di controllo. Se si possiede, direttamente o indirettamente, il
20% o una quota maggiore dei voti esercitabili nell’assemblea della partecipata, si suppone l’esistenza
di una influenza notevole, a meno che non possa essere chiaramente dimostrato il contrario. Di contro,
se si possiede, direttamente o indirettamente, una quota minore del 20% dei voti esercitabili
nell’assemblea della partecipata, si suppone di non aver un’influenza notevole, a meno che tale
influenza non possa essere chiaramente dimostrata.
Le partecipazioni sono iscritte al momento della rilevazione iniziale al costo, successivamente
secondo il metodo del patrimonio netto.
Le partecipazioni sono soggette a svalutazione secondo lo IAS 36 quando il loro valore di carico
eccede il valore di recupero definito come il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore
d’uso. Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere
l’ammontare che l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione
dell’attività in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i
costi di dismissione. Nel determinare questo ammontare si considerano i risultati di recenti transazioni
per attività similari effettuate all’interno dello stesso settore. Il valore d’uso viene calcolato attraverso
l’utilizzo di modelli basati sull’attualizzazione dei flussi di cassa attesi.
Il soggetto che detiene l’attività è tenuto a determinarne il valore di recupero solo in presenza di
circostanze che rappresentano delle evidenze di una potenziale perdita di valore. Nel valutare
l’esistenza di riduzioni di valore delle partecipazioni sono state considerate le seguenti indicazioni:
- variazioni significative con effetto negativo per la partecipata verificatesi durante l’esercizio o
che si potranno verificare nel futuro prossimo nell’ambiente nel quale il soggetto opera;
- aumento dei tassi di interesse di mercato o altri tassi di remunerazione del capitale sugli
investimenti nel corso dell’esercizio e probabilità che tali incrementi condizionino il tasso di
attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso della partecipazione e riducano in maniera
significativa il suo valore recuperabile;
- significativi cambiamenti con effetto negativo sulla partecipata verificatisi nel corso dell’esercizio
oppure che si suppone si verificheranno nel futuro prossimo;
- evidenze informative interne che l’andamento economico della partecipata è, o sarà, peggiore di
quanto previsto;
- previsione di significative difficoltà finanziarie del soggetto partecipato;
- assoggettamento a procedure concorsuali della partecipata;
- indicatori quantitativi relativi al significativo e prolungato decremento del fair value al di sotto del
costo iniziale di carico dell’attività finanziaria. In particolare si fa riferimento a quotazioni di
mercato o a valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un importo superiore al 30% o
alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per un periodo superiore
a 18 mesi;
- contabilizzazione di un dividendo da partecipazioni in società collegate nel caso in cui:
o il valore contabile della partecipazione nel bilancio separato supera i valori contabili nel
bilancio consolidato dell’attivo netto della partecipata, incluso il relativo avviamento;
o il dividendo supera il totale conto economico complessivo della società collegata
nell’esercizio in cui lo si dichiara.
In presenza di indicatori di impairment la rilevazione di una perdita di valore viene effettuata nella
misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione, imputando a conto economico
la relativa rettifica. Qualora i motivi della perdita di valore siano venuti meno a seguito di un evento
verificatosi successivamente, la ripresa di valore è imputata a conto economico.
L’investimento partecipativo è cancellato quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dallo stesso o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi
e benefici ad essa connessi.
PROSPETTO INFORMATIVO 180
La classificazione delle partecipazioni ad influenza notevole nasce dalla rappresentanza e dalla
potenziale influenza esercitabile nei Consigli di Amministrazione delle società partecipate.
“8 - Attività materiali”
Le attività materiali acquistate sul mercato sono iscritte come attività, nella voce “110 Attività materiali”,
nel momento in cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti.
Si definiscono “Attività ad uso funzionale” le attività materiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività
sociale, ipotizzandone l’uso per un arco temporale superiore al periodo, mentre si definiscono “Attività
detenute a scopo di investimento” le attività materiali possedute al fine di percepire canoni di locazione
o per l’apprezzamento del capitale investito o per entrambi i motivi.
Sia per le attività materiali strumentali che per le attività materiali detenute a scopo di investimento,
l’iscrizione iniziale avviene al costo comprensivo di tutti gli oneri di diretta imputazione.
I terreni sono rilevati separatamente anche quando acquistati congiuntamente al fabbricato adottando
un approccio per componenti. La suddivisione fra il valore del terreno e quello del fabbricato avviene
sulla base di perizie esterne e solamente per gli immobili detenuti “cielo-terra”.
Le attività materiali sono successivamente valutate al costo rettificato del relativo ammortamento e
delle eventuali perdite per riduzione di valore.
Il valore ammortizzabile degli immobili, impianti e macchinari, inteso come differenza fra costo di
acquisto e valore residuo, è ripartito sistematicamente in quote costanti lungo la stimata vita utile
secondo un criterio di ripartizione che riflette la durata tecnico-economica e la residua possibilità di
utilizzazione dei singoli elementi.
Seguendo tale criterio, la vita utile delle diverse categorie di attività materiali risulta la seguente:
- per gli immobili, dai 30 ai 70 anni;
- per i mobili, arredi e attrezzature varie, dai 5 agli 8 anni;
- per le macchine d’ufficio e sistemi elettronici di sicurezza, dai 3 ai 5 anni;
- per le autovetture e autoveicoli, dai 4 ai 5 anni.
Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, poiché hanno vita utile indefinita, e il patrimonio artistico
in quanto il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
Ad ogni data di riferimento del bilancio, se esiste qualche indicazione che dimostri che le
immobilizzazioni materiali possano aver subito una perdita di valore, si procede al confronto fra il
valore contabile e il valore recuperabile dell’attività inteso come il maggiore tra fair value e valore d’uso
e, nel caso in cui questo sia inferiore al valore contabile, si procede alla svalutazione dell’attività.
Il valore contabile derivante dal ripristino di valore di un’attività in precedenza svalutata, non può
eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato in assenza di perdita di valore nei
periodi precedenti.
L’utile o la perdita generati dalla cessione di un elemento di immobili, impianti e macchinari viene
rilevato nell’utile/perdita dell’esercizio.
Le attività materiali vengono cancellate quando sono dismesse o quando non ci si attendono benefici
economici futuri dall’utilizzo o dalla dismissione.
“9 - Attività immateriali”
Le attività iscritte tra le attività immateriali sono attività non monetarie, prive di consistenza fisica,
identificabili ed in grado di generare benefici economici futuri controllabili dall’impresa. Le attività
immateriali acquistate dall’esterno sono iscritte come attività al prezzo di acquisizione nel momento in
cui i principali rischi e benefici legati al bene sono trasferiti, mentre quelle generate internamente sono
iscritte in base ai costi sostenuti direttamente attribuibili.
Tutte le attività immateriali iscritte in bilancio diverse dall’avviamento sono a vita utile definita e
conseguentemente ammortizzate considerando la relativa vita utile.
Un bene immateriale viene cancellato quando dismesso o quando non ci si attendono benefici
economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.
Avviamento
PROSPETTO INFORMATIVO 181
L’avviamento sorto in occasione di operazioni di aggregazione aziendale rappresenta il differenziale
fra il costo di acquisto e il fair value, alla data di acquisizione, delle attività e passività della società
acquisita. Se positivo, è iscritto al costo come attività (avviamento) rappresentando un pagamento
effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono
essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Se negativo è rilevato direttamente a
conto economico (eccedenza sul costo).
L’avviamento iscritto nell’attivo deve essere allocato alle unità generatrici di flussi di cassa cui si
riferisce (CGU). Tali unità sono state identificate considerando il livello più basso al quale la direzione
aziendale verifica la redditività dell’investimento e che tale livello non può essere più grande del
segmento rilevabile nello schema di presentazione settoriale disposto secondo l’IFRS 8 Settori
Operativi. In particolare per il Gruppo Creval le CGU sono state individuate nelle singole entità
depurate dagli investimenti partecipativi classificati nei portafogli delle Partecipazioni e delle Attività
finanziarie disponibili per la vendita qualora presenti, in quanto già testati autonomamente.
L’unità generatrice di flussi finanziari a cui l’avviamento è stato allocato è soggetta ad una verifica
annuale necessaria per evidenziare eventuali perdite di valore od ogni qualvolta vi sia un’indicazione
che l’unità possa avere subito una riduzione di valore.
Secondo lo IAS 36, un’attività è soggetta a svalutazione quando il suo valore di carico eccede il valore
di recupero, ossia il maggiore tra il fair value dedotti i costi di vendita e il valore d’uso.
Il fair value viene determinato in base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l’ammontare
che l’entità potrebbe ottenere, alla data di riferimento del bilancio, dalla dismissione dell’attività in una
libera transazione tra parti consapevoli e disponibili, dopo che siano stati dedotti i costi di dismissione.
Nel determinare questo ammontare si considerano i risultati di recenti transazioni per attività similari
effettuate all’interno dello stesso settore.
Il valore d’uso viene calcolato attraverso l’utilizzo di modelli basati sull’attualizzazione dei flussi di
cassa attesi. Il modello ipotizza che il valore dell’attività risulti dall’attualizzazione dei flussi distribuibili
comprensivi dell’eccesso o mancanza di Tier 1 ratio al temine del periodo di riferimento rispetto ad un
obbiettivo minimo prefissato e dal valore terminale calcolato come una rendita perpetua stimata in
base ad un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di
lungo termine.
L’eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il valore di recupero è iscritta a conto economico.
Altre attività immateriali
Sono costituite principalmente da attività immateriali a vita utile definita rilevate in applicazione
dell’IFRS 3 - Aggregazioni aziendali - ed identificate nel processo di allocazione del costo
dell’aggregazione aziendale. Tali attività, rappresentate dalla valorizzazione dei rapporti con la
clientela, sono derivate dai “core deposits” e dagli “asset under management” e vengono
ammortizzate a quote costanti considerando la relativa vita utile stimata (massimo 16 anni), mentre il
valore residuo è assunto pari a zero.
Ai fini del principio contabile IAS 36 occorre determinare il valore recuperabile delle attività immateriali
a vita utile definita ogni volta che vi sia una evidenza di perdita di valore. Il test di impairment deve
essere svolto raffrontando il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile e, laddove tale
valore risultasse inferiore al valore contabile, deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore
recuperabile dell’attività è il maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore
d’uso. Ai fini della determinazione del valore d’uso dell’attività immateriale si deve fare riferimento ai
flussi di cassa della stessa nelle sue condizioni correnti alla data di impairment test,
indipendentemente dal fatto che tali flussi siano stati generati dagli attivi originariamente rilevati in
sede di applicazione dell’IFRS 3.
“10 - Attività e passività non correnti in via di dismissione”
Un’attività non corrente deve essere classificata come posseduta per la vendita, se il suo valore
contabile potrà essere recuperato attraverso un’operazione di vendita anziché con il suo uso
continuativo. Perché ciò si verifichi l’attività deve essere disponibile per la vendita immediata nella sua
condizione attuale, soggetta a condizioni che sono d’uso e consuetudine per la vendita di tali attività, e
PROSPETTO INFORMATIVO 182
la vendita deve essere altamente probabile. Una volta classificata come posseduta per la vendita
l’attività è valutata al minore tra il suo valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.
Proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o
rilevati come tali nel corso dell’esercizio, vengono esposti nel conto economico in una voce separata.
“11 - Fiscalità corrente e differita”
Le imposte correnti alla data del bilancio sono rilevate come passività fiscali nello stato patrimoniale.
Se il versamento per le imposte correnti dell’esercizio in corso o per quelli precedenti ha ecceduto il
relativo debito di imposta, l’eccedenza viene rilevata come attività fiscale nello stato patrimoniale.
Il metodo di contabilizzazione delle imposte differite è il metodo dello stato patrimoniale, che prevede
la rilevazione di imposte differite tramite il confronto dei diversi valori contabili e fiscali delle poste
dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale.
Tali differenze di valore, se determineranno future variazioni in aumento o in diminuzione del reddito
imponibile in un esercizio successivo, sono definite differenze temporanee:
- deducibili: sono quelle che daranno luogo a una futura riduzione dell’imponibile fiscale, in
quanto non deducibili nel presente esercizio. Nella misura in cui è probabile che vi sarà
disponibilità di un reddito imponibile futuro nel quale possano trovare compensazione le
differenze temporanee deducibili, vengono rilevate attività per imposte anticipate. L’articolo 2
del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2011, n. 10, e le relative modifiche apportate dalla Legge 27 dicembre 2013, n. 147,
consentono tuttavia, al verificarsi di determinate situazioni, di trasformare in crediti di imposta le
attività per imposte anticipate iscritte in bilancio relative alle rettifiche di valore/perdite su crediti
e all’avviamento e alle altre attività immateriali;
- imponibili: sono quelle differenze che danno luogo a passività per imposte differite in quanto
faranno sorgere ammontari imponibili in esercizi futuri, in quanto deducibili o non imponibili nel
corrente esercizio. Per tutte le differenze temporanee imponibili sono rilevate le corrispondenti
passività fiscali differite.
La valutazione delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate viene
periodicamente rivista per tenere conto, ad esempio, di eventuali modifiche delle aliquote o delle
normative fiscali o di una nuova stima della probabilità del recupero delle differenze temporanee
deducibili.
Le passività per imposte differite e le attività per imposte anticipate non sono oggetto di attualizzazione
come previsto dallo IAS 12.
“12 - Fondi per rischi e oneri”
I fondi rischi ed oneri sono rilevati quando l’impresa ha un’obbligazione attuale (legale o implicita)
quale risultato di un evento passato, quando è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a
produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione e può essere effettuata una stima attendibile
dell’ammontare dell’obbligazione.
L’importo rilevato rappresenta il valore attuale dell’importo che un’impresa ragionevolmente
sosterrebbe per estinguere l’obbligazione alla data di riferimento del bilancio. L’attualizzazione non
viene effettuata nei casi in cui l’effetto del differimento temporale dell’obbligazione sia ritenuto
irrilevante.
I fondi accantonati vengono riesaminati a ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la
migliore stima corrente. Qualora la necessità dell’impiego di risorse atte a produrre benefici economici
per adempiere all’obbligazione non sia più probabile, il fondo viene stornato e la quota eccedente
iscritta a conto economico.
Nella voce sono inclusi, in particolare, gli accantonamenti relativi al contenzioso che vengono
determinati tenuto conto, laddove siano disponibili, dell’importo richiesto da controparte, della stima
tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili emersi nel corso del giudizio e, in
particolare, dell’importo accertato dalla consulenza tecnica d’ufficio (CTU), nonché delle spese dovute
in caso di soccombenza. Sono inoltre compresi gli accantonamenti relativi ai benefici a lungo termine
per i dipendenti il cui importo viene determinato applicando la proiezione degli esborsi futuri sulla base
PROSPETTO INFORMATIVO 183
di analisi storico/statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla
base di un tasso di interesse di mercato; gli utili/perdite di natura attuariale derivanti dalle variazioni
delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano una rideterminazione della passività e
sono imputati a conto economico.
Fondi di quiescenza aziendali
I fondi di quiescenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, sono definiti come accantonamenti
relativi a benefici ai dipendenti da erogare in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. I fondi
presenti alla data di riferimento del bilancio sono classificati come piani a prestazione definita. I
programmi a benefici definiti sono piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui la
Banca ha l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata.
La determinazione dell’obbligazione e del costo per i piani a benefici definiti richiede una stima
affidabile dell’ammontare dei benefici maturati dai dipendenti in cambio dell’attività lavorativa prestata
nell’esercizio corrente e nei precedenti. La determinazione dei valori attuali è effettuata con l’utilizzo
del “Metodo della Proiezione Unitaria del Credito” che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla
base di analisi storico/statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi
sulla base di un tasso di interesse di mercato. Gli utili/perdite di natura attuariale derivanti dalle
variazioni delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano una rideterminazione della
passività e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto esposta nel prospetto della
redditività complessiva.
“13 - Debiti e titoli in circolazione”
Uno strumento finanziario emesso è classificato come passività quando, sulla base della sostanza
dell’accordo contrattuale, si detiene un’obbligazione contrattuale a consegnare denaro o un’altra
attività finanziaria ad un altro soggetto. I debiti verso banche e verso clientela e i titoli in circolazione
raccolgono principalmente la provvista effettuata sul mercato interbancario e con la clientela, anche
attraverso il collocamento di titoli obbligazionari e certificati di deposito.
La contabilizzazione delle operazioni avviene al momento della loro esecuzione, ad eccezione di
quelle relative alle rimesse di effetti e al collocamento titoli, che sono registrate al momento del
regolamento. Le passività finanziarie sono iscritte inizialmente al fair value più i costi di transazione
direttamente attribuibili e successivamente valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di
interesse effettivo. Il costo ammortizzato non è stato calcolato nel caso di operazioni di breve termine
laddove l’effetto del calcolo è ritenuto immateriale.
In tali voci sono inoltre ricompresi i debiti riferiti a impegni di riacquisto di propri strumenti di capitale
qualora ricorrano i presupposti per la loro rilevazione.
Le passività finanziarie, o parti di esse, sono cancellate quando vengono estinte, ossia quando
l’obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. Sono inoltre cancellate in seguito al riacquisto delle
stesse sul mercato. L’elisione avviene sulla base del fair value della componente emessa e della
componente riacquistata alla data dell’acquisto. L’utile o la perdita derivante dall’operazione, a
seconda che il valore di iscrizione della componente riacquistata sia maggiore o minore del prezzo di
acquisto, è rilevato a conto economico. Il successivo ricollocamento dei titoli è da intendersi come una
nuova emissione da iscrivere al nuovo prezzo di collocamento.
Operazioni di pronti contro termine di raccolta
Sono operazioni di vendita a pronti di titoli contrattati contestualmente con l’obbligo di riacquisto a
termine.
I titoli sottostanti l’operazione, non essendo trasferiti i rischi connessi, rimangono iscritti in bilancio e si
procede alla rilevazione del connesso debito. I differenziali tra il prezzo a pronti e quello a termine,
comprensivi del rateo di interessi e della quota dell’eventuale scarto di emissione, sono iscritti per
competenza negli interessi.
“14 - Passività finanziarie di negoziazione”
PROSPETTO INFORMATIVO 184
Le passività di negoziazione sono rappresentate da strumenti finanziari derivati di negoziazione che
presentano un fair value negativo. Vengono iscritte alla data di sottoscrizione o di emissione ad un
valore pari al fair value dello strumento, non considerando eventuali costi o proventi di transazione
direttamente attribuibili.
Le passività di negoziazione vengono valutate al fair value con imputazione delle variazioni in conto
economico.
Vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o
quando la passività è ceduta con trasferimento sostanziale dei rischi e dei benefici derivanti dalla
proprietà della stessa.
“15 - Passività finanziarie valutate al fair value”
In questa voce figurano le passività finanziarie designate come valutate al fair value con imputazione a
conto economico sulla base di una facoltà prevista, in particolari situazioni, dallo IAS 39 (c.d. “fair
value option”).
La Banca non si è avvalsa di tale facoltà.
“16 - Operazioni in valuta”
Le operazioni in valuta estera sono convertite, al momento della rilevazione iniziale, nella moneta di
conto applicando all’importo in valuta estera il cambio corrente alla data dell’operazione.
Ad ogni successiva data di riferimento del bilancio:
- gli elementi monetari sono convertiti al tasso di cambio corrente alla data di bilancio;
- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio alla data
dell’operazione;
- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti al tasso di cambio alla data di
determinazione del fair value stesso.
Un elemento monetario è il diritto a ricevere, o l’obbligazione a consegnare, un numero fisso o
determinabile di unità monetarie. Di converso, la caratteristica fondamentale degli elementi non
monetari è l’assenza del diritto a ricevere, o dell’obbligazione a consegnare, un numero fisso o
determinabile di unità monetarie. Le differenze di cambio relative ad elementi monetari sono iscritte
nel conto economico nel momento in cui emergono, quelle relative ad elementi non monetari sono
iscritte nel patrimonio netto o nel conto economico coerentemente con la modalità di iscrizione degli
utili o delle perdite che includono tale componente. I costi ed i ricavi in valuta sono rilevati al cambio
vigente al momento della contabilizzazione oppure, se in corso di maturazione, al cambio corrente alla
data di bilancio.
“17 - Altre informazioni”
Operazioni di aggregazione aziendale
L’IFRS 3 definisce un’aggregazione aziendale come un’operazione o altro evento in cui un acquirente
acquisisce il controllo di un’attività aziendale costituita da fattori di produzione e processi applicati a
tali fattori in grado di creare produzione. Sono da considerarsi aggregazioni aziendali, pertanto, le
acquisizioni di partecipazioni in controllate, operazioni di fusione, acquisizioni di rami d’azienda, etc..
L’IFRS 3 prevede che tutte le aggregazioni di imprese che rientrano nel relativo campo di applicazione
debbano essere contabilizzate applicando il metodo dell’acquisizione.
Per ogni aggregazione aziendale, una delle entità partecipanti all’aggregazione deve essere
identificata come acquirente individuato nel soggetto che detiene il controllo su un’altra entità o gruppo
di attività aziendali.
Un soggetto controlla un’entità oggetto di investimento quando è esposto a rendimenti variabili, o
detiene diritti su tali rendimenti derivanti dal proprio rapporto con la stessa e nel contempo ha la
capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Anche se in taluni casi può essere difficile identificare un acquirente, normalmente ci sono situazioni
che ne evidenziano l’esistenza. In una aggregazione aziendale realizzata essenzialmente mediante
trasferimento di disponibilità liquide o di altre attività oppure mediante assunzione di passività,
PROSPETTO INFORMATIVO 185
l’acquirente è generalmente l’entità che trasferisce le disponibilità liquide o le altre attività oppure che
assume le passività. In una aggregazione aziendale realizzata essenzialmente attraverso lo scambio
di interessenze, l’acquirente è generalmente l’entità che emette le interessenze. Si devono prendere in
considerazione anche altri fatti e circostanze pertinenti, tra cui:
- i relativi diritti di voto nell’entità risultante dall’aggregazione dopo l’aggregazione aziendale;
- l’esistenza di un’ampia interessenza di minoranza con diritto di voto nell’entità risultante
dall’aggregazione se nessun altro socio o gruppo organizzato di soci detiene una interessenza
significativa con diritto di voto;
- la composizione dell’organo di governo dell’entità risultante dall’aggregazione;
- la composizione dell’alta dirigenza dell’entità risultante dall’aggregazione;
- le condizioni di scambio di interessenze.
Generalmente l’acquirente è l’entità aggregante le cui dimensioni relative (valutate per esempio in
base alle attività, ai ricavi o agli utili) sono notevolmente superiori a quelle dell’altra entità aggregante.
Inoltre in una aggregazione aziendale comprendente più di due entità, ai fini della determinazione
dell’acquirente si deve considerare, tra l’altro, quale delle entità aggreganti ha avviato l’aggregazione
nonché le dimensioni relative delle entità aggreganti.
La data di acquisizione è la data in cui l’acquirente ottiene il controllo sull’acquisto. Nel caso in cui
un’operazione di aggregazione viene realizzata in un’unica operazione di scambio, la data dello
scambio coincide con la data di acquisizione.
Il corrispettivo trasferito in un’aggregazione aziendale deve essere valutato al fair value calcolato
come la somma dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività trasferite dall’acquirente ai
precedenti soci dell’acquisita, delle passività sostenute dall’acquirente per tali soggetti e delle
interessenze emesse dall’acquirente. Il corrispettivo che l’acquirente trasferisce in cambio
dell’acquisita comprende qualsiasi attività o passività risultante da un accordo sul corrispettivo
potenziale.
I costi correlati all’acquisizione sono gli oneri che l’acquirente sostiene per la realizzazione
dell’aggregazione aziendale. L’acquirente deve contabilizzare i costi correlati all’acquisizione come
oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di
emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo
IAS 32 e dallo IAS 39.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il “metodo dell’acquisizione”, in
base al quale le attività identificabili acquisite, comprese eventuali attività immateriali in precedenza
non rilevate dall’impresa acquisita, e le passività identificabili assunte devono essere rilevate ai
rispettivi fair value alla data di acquisizione. L’identificazione del fair value delle attività, passività e
passività potenziali dell’impresa acquisita può avvenire provvisoriamente entro la fine dell’esercizio in
cui l’aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di
acquisizione.
Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l’acquirente deve ricalcolare
l’interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di
acquisizione e rilevare nel conto economico l’eventuale differenza rispetto al precedente valore di
carico.
L’acquirente alla data di acquisizione deve rilevare l’avviamento valutandolo come l’eccedenza della
somma del corrispettivo trasferito, dell’importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell’acquisita
e, in una aggregazione aziendale realizzata in più fasi, del fair value alla data di acquisizione delle
interessenze nell’acquisita precedentemente possedute dall’acquirente, sul valore netto degli importi,
determinati alla data di acquisizione, delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte
identificabili valutate sulla base di quanto sopra esposto. Qualora si rilevi una differenza negativa, la
stessa viene imputata a conto economico.
Si specifica che le operazioni di aggregazione effettuate in data antecedente a gennaio 2011 sono
state contabilizzate seguendo le disposizioni della precedente versione dell’IFRS 3. In particolare si
evidenzia il differente trattamento contabile degli eventi successivi all’acquisto del controllo. Per le
operazioni realizzate prima del 31 dicembre 2010 la rideterminazione del corrispettivo addizionale,
PROSPETTO INFORMATIVO 186
determinato in sede di acquisizione del controllo della società, comporta la rettifica del costo
dell’aggregazione originariamente determinato.
Le operazioni di aggregazione aziendale realizzate fra soggetti sottoposti a controllo comune non
rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3.
In assenza di specifiche previsioni previste dai Principi Contabili Internazionali, lo IAS 8 prevede che
l’impresa debba fare uso del proprio giudizio nell’applicare un principio contabile che fornisca
un’informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica delle operazioni.
Tali tipologie di aggregazioni, normalmente realizzate all’interno di progetti di riorganizzazione
aziendale, vengono quindi contabilizzate preservando la continuità dei valori dell’acquisita nel bilancio
dell’acquirente. In particolare i valori delle attività e delle passività acquisite sono stati rilevati sulla
base dei valori risultanti dal bilancio consolidato del comune Gruppo di appartenenza.
Determinazione del fair value degli strumenti finanziari
Il fair value è il prezzo al quale è possibile liquidare un asset o trasferire una passività in una
transazione tra soggetti partecipanti al mercato ad una determinata data di valutazione. Pertanto
risulta essere un prezzo di uscita e non un prezzo di entrata.
Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può
essere inferiore all’importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere
richiesto il pagamento.
Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, il fair value è determinato sulla base dei prezzi
ufficiali del mercato più vantaggioso al quale la società ha accesso (Mark to Market).
Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono
prontamente e regolarmente disponibili da fonti quali ad esempio borse valori, operatore (dealer),
intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali
prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali
contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario
nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è
determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.
Nel caso in cui le quotazioni su un mercato attivo non risultassero disponibili, la Banca ricorre a
modelli valutativi (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati ed utilizzati dal mercato.
I modelli di valutazione includono tecniche basate sull’attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla
stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine
di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi di valutazione. La Banca deve ottenere dati di mercato
nello stesso mercato dove lo strumento era stato originato o comprato.
Queste metodologie utilizzano input basati su prezzi riscontrabili in recenti transazioni dello strumento
oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di
profilo di rischio.
Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato, i modelli valutativi
fanno riferimento a stime di input reperibili attraverso dati storici disponibili.
Di seguito vengono forniti i criteri di valutazione dei portafogli misurati al fair value.
Titoli Obbligazionari a reddito fisso
I titoli sono prezzati a seconda delle condizioni di liquidità del rispettivo mercato di riferimento. Gli
strumenti liquidi quotati in mercati attivi sono valutati al Mark to Market e di conseguenza le posizioni
in questi strumenti sono classificate al Livello 1 nella gerarchia del fair value. Se non sono presenti
quotazioni che rispettino i criteri di determinazione del fair value si rileva che non esiste nessun
mercato attivo. Pertanto si applica il criterio di comparazione con titoli analoghi quotati su info-provider
(comparable approach), o la quotazione operativa su un mercato non attivo oppure la valutazione
Mark to Model e si attribuisce il Livello 2 nella gerarchia del fair value. Laddove non si riesca a
determinare una quotazione fair applicando i criteri sopra esposti lo strumento è posto al Livello 3 e il
prezzo viene determinato attraverso una richiesta specifica ad un broker di mercato o tramite
l’implementazione di un modello di pricing ad hoc.
PROSPETTO INFORMATIVO 187
ABS e titoli strutturati
In caso di titoli con componenti opzionali implicite non scorporabili o di titoli rappresentativi di asset
bancari (es. ABS, MBS) o affini (es. CDO, MBO), data l’assenza di quotazioni operative sul mercato o
di input osservabili a cui fare riferimento, il titolo viene classificato al Livello 3. Si utilizza una
valorizzazione indicativa fornita da soggetti terzi, compreso l’emittente del titolo.
Strumenti di Patrimonio Netto
Per quanto concerne gli strumenti di patrimonio netto, qualora sia presente una quotazione su un
mercato attivo, vengono classificati come Livello 1 nella gerarchia del fair value. Nel caso in cui non
esista alcun mercato attivo, laddove possibile, si procede ad effettuare una valutazione teorica del
titolo (il titolo è classificato come Livello 3 qualora i parametri utilizzati non siano osservabili sul
mercato). Se l’elevata aleatorietà degli input produce un’ampia gamma di risultati, la valutazione è
effettuata al costo e il titolo classificato come Livello 3. Gli strumenti di patrimonio netto sono
classificati come Livello 2 solo nel caso in cui sia presente una quotazione ma il mercato di riferimento
sia significativamente ridotto.
Fondi comuni di investimento e quote di OICR
Sono classificati di Livello 1 quando è disponibile una quotazione bid/ask rappresentativa di un
mercato attivo e di un possibile prezzo di transazione. In alternativa la valutazione viene fatta sulla
base del Net Asset Value (NAV) ufficiale di fine periodo. Con riferimento alle gerarchie di fair value si
specifica che vengono presentati come Livello 2 o 3 a seconda della reperibilità del NAV, della
trasparenza del portafoglio e della possibilità di smobilizzare le posizioni.
Per i fondi immobiliari non quotati sul mercato, il fair value è determinato aggiustando il NAV per la
probabilità di default del fondo e il tasso di recupero atteso, determinati sulla base di un modello
interno. Vista la significatività dei parametri non osservabili sul mercato inclusi nel modello, i Fondi
Immobiliari sono classificati come Livello 3 nella gerarchia del fair value.
Per le quote detenute in fondi immobiliari non quotati acquisite mediante apporti di immobili di
proprietà della banca, in considerazione della modalità con cui viene determinato il NAV, il fair value è
determinato senza l’aggiustamento sopra richiamato.
Certificati e Covered Warrants
Relativamente alla valutazione di certificati di investimento (c.d. certificates) e di covered warrants, in
presenza di un mercato attivo gli strumenti sono posti al Livello 1 nella gerarchia del fair value. I criteri
di determinazione di una quotazione “fair” sono, in ordine di priorità decrescente, l’ultimo prezzo
operativo su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione oppure il prezzo dell’ultima
contrattazione su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (c.d. Last Trade Price).
Qualora non vi sia un mercato attivo, non essendo possibile effettuare un pricing teorico accurato, le
posizioni in certificati sono valutate attraverso una valorizzazione/quotazione indicativa di un broker di
mercato e/o dell’emittente oppure con l’ultima valorizzazione di mercato disponibile e sono assegnati
al Livello 2 o al Livello 3 nella gerarchia del fair value in base all’osservabilità degli input utilizzati.
Derivati
Le posizioni in futures su titoli di stato e tassi di interesse sono valutate utilizzando il prezzo di
chiusura dell’ultima giornata operativa. Pertanto questi strumenti sono da considerarsi come Livello 1
nella gerarchia del fair value. Il valore di mercato dei derivati OTC è calcolato tramite modelli di pricing
che utilizzano come input parametri di mercato. Nei mercati non attivi e per particolari tipologie di
strumenti, per i quali i prezzi e i parametri di input non sono osservabili, il fair value è calcolato
adottando tecniche di valutazione ad hoc per ciascun strumento considerato (Mark to Model).
Di seguito vengono forniti i criteri di valutazione dei portafogli non misurati in bilancio al fair value, ma
per i quali viene richiesto il fair value ai fini di disclosure di bilancio come previsto dal principio
contabile di riferimento IFRS 7.
PROSPETTO INFORMATIVO 188
Crediti e debiti verso banche e clientela e Titoli in circolazione
Per gli strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato e classificati tra i crediti e debiti
verso banche o clientela e tra i titoli in circolazione, il fair value è determinato a fini di disclosure di
bilancio sulla base delle seguenti modalità:
- per i crediti verso clientela a medio-lungo termine in bonis, il fair value è determinato attraverso
l’attualizzazione dei previsti flussi di cassa sulla base di una curve risk-free a cui viene applicato
uno spread espressivo del rischio di credito e determinato sulla base delle perdite attese (PD e
LGD). Il fair value così determinato è classificato nella gerarchia in corrispondenza del livello 3;
- per i crediti e debiti verso banche a più lunga scadenza il fair value è determinato attraverso
l’attualizzazione dei previsti flussi di cassa sulla base di una curve risk-free a cui viene applicato
uno spread espressivo del rischio di credito;
- per i crediti verso clientela “deteriorati” (sofferenze, incagli, past due, ristrutturati), il fair value è
determinato scontando le posizioni, al netto dei fondi rettificativi espressione del rischio di
credito associato, ad un tasso di mercato risk-free. Per tali esposizioni il prezzo di uscita
risulterebbe influenzato in misura significativa dalle previsioni sulle perdite di valore, che sono
frutto di una valutazione soggettiva, espressa dal gestore della posizione, con riferimento al
tasso di recupero ed alla relativa tempistica; in virtù di ciò le posizione sono considerate di livello
3 nella gerarchia di fair value;
- per le attività e le passività a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di
iscrizione è considerato una buona approssimazione del fair value. Il fair value così determinato
viene convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value;
- per le emissioni di prestiti obbligazionari valutati in bilancio al costo ammortizzato, la
misurazione al fair value viene determinata facendo riferimento alle quotazioni esistenti su un
mercato attivo oppure sulla base di una tecnica di valutazione effettuata attraverso
l’attualizzazione dei flussi di cassa del titolo sulla base della curva di tasso di interesse di
riferimento, opportunamente corretta per tenere conto della variazione del proprio merito
creditizio sulla base della metodologia sopra descritta per la valutazione dei Titoli Obbligazionari
a reddito fisso. Lo stesso vale per le considerazioni in merito alla gerarchia del fair value;
- per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei “Crediti verso banche o clientela” il fair value è
stato determinato attraverso l’utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l’utilizzo di
modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in
bilancio al fair value.
Attività non finanziarie – Investimenti immobiliari detenuti a scopo di investimento
Il fair value viene determinato in tutti i casi mediante perizie esterne, il cui punto di riferimento è
rappresentato dai prezzi correnti per attività similari (valore per metro quadro indicati dai più diffusi
Osservatori, prezzi di transazioni simili). A tale valore vengono di norma apportati degli aggiustamenti
per riflettere le caratteristiche peculiari dell’oggetto di valutazione quali, a titolo esemplificativo, la
posizione geografica e commerciale, l’accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo
stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In virtù di
tali correttivi, che dipendono in modo significativo dalle stime condotte dal perito esterno, gli importi
determinati sono caratterizzati per natura da elementi di giudizio e di soggettività; il fair value così
ottenuto viene classificato in corrispondenza del Livello 3 nella gerarchia di fair value.
Trattamento di fine rapporto (TFR)
Il trattamento di fine rapporto rientra tra i benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro definiti dallo
IAS n. 19 secondo due differenti tipologie:
- piani a contribuzione definita (defined contribution plans);
- piani a benefici definiti (defined benefit plans).
I piani a contribuzione definita prevedono il versamento da parte dell’azienda di contributi fissi verso
un’entità distinta (un fondo). L’entità non ha una obbligazione legale o implicita a pagare ulteriori
contributi se il fondo non dispone di attività sufficienti a corrispondere tutti i benefici spettanti ai
PROSPETTO INFORMATIVO 189
dipendenti per la loro attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. L’azienda
contabilizza i contributi del dipendente da versare al fondo, come passività, dopo aver dedotto
eventuali contributi già versati. Se alla data di riferimento del bilancio i contributi versati sono maggiori
rispetto a quelli dovuti, l’eccedenza risultante deve essere contabilizzata come un’attività nella misura
in cui il pagamento anticipato determinerà una riduzione dei pagamenti futuri o un rimborso.
I piani a benefici definiti riguardano benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro in cui l’entità ha
l’obbligo di erogare ai dipendenti la prestazione concordata.
A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007 le quote di trattamento di fine rapporto
maturate dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente secondo modalità di adesione
esplicita o adesione tacita, destinate a forme di previdenza complementare o mantenute in azienda, la
quale provvede a trasferire le quote di TFR al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS.
La riforma della previdenza complementare ha comportato una modifica del trattamento contabile del
TFR come esplicitato di seguito:
- il fondo di trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere
considerato come un “piano a benefici definiti” oggetto di valutazione attuariale secondo il
metodo “Projected unit credit method”, come previsto dallo IAS 19. La passività connessa al
TFR maturato è attuarialmente valutata senza applicazione del pro-rata del servizio prestato,
essendo la prestazione da valutare già interamente maturata. Gli utili/perdite attuariali che si
generano in seguito a variazioni delle ipotesi attuariali precedentemente applicate, comportano
una rideterminazione della passività e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio
netto esposta nel prospetto della redditività complessiva;
- le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate dal 1° gennaio 2007 si
configurano come un “piano a contribuzione definita”, sia nel caso di scelta da parte del
dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al Fondo di Tesoreria
dell’INPS. L’importo delle quote è determinato sulla base dei contributi dovuti dal dipendente
senza utilizzo di metodologie di calcolo attuariali.
Azioni proprie
Le azioni emesse riacquistate sono portate a diretta riduzione del patrimonio netto. Nessun utile o
perdita derivante dall’acquisto, dalla vendita, dall’emissione o estinzione di tali strumenti viene
registrato a conto economico. Ogni importo pagato o ricevuto per tali strumenti è riconosciuto
direttamente a patrimonio netto.
Si procede all’iscrizione della specifica riserva come previsto dall’articolo 2357-ter del Codice Civile.
Garanzie e impegni
Le garanzie rilasciate sono iscritte in bilancio inizialmente al loro fair value, rappresentato dalla
commissione incassata, e successivamente al maggiore tra la stima dell’obbligazione e l’importo
inizialmente iscritto progressivamente ridotto della quota di competenza del periodo. Il valore nominale
complessivo al netto degli utilizzi delle garanzie rilasciate è evidenziato nella nota integrativa al
bilancio.
Gli impegni sono iscritti in bilancio in base alla migliore stima dell’obbligazione determinata secondo lo
IAS 37. L’importo complessivo dell’impegno assunto è evidenziato nella nota integrativa al bilancio.
Gli accantonamenti relativi alla stima dei possibili esborsi connessi al rischio di credito relativo alle
garanzie ed impegni sono determinati applicando i medesimi criteri indicati nel punto 4 “Crediti”. In
particolare la valutazione prevede in aggiunta l’utilizzo del fattore di conversione (FCC) e viene iscritta
tra le altre passività.
Contabilizzazione dei ricavi e dei costi
I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni dell’impresa che generano interessi,
commissioni e dividendi, devono essere rilevati nel momento in cui sono conseguiti o quando è
probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa e l’ammontare
dei ricavi può essere attendibilmente valutato.
PROSPETTO INFORMATIVO 190
Gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis in base al tasso di interesse contrattuale o a quello
effettivo (se viene applicato il costo ammortizzato). Gli interessi di mora, previsti contrattualmente,
sono contabilizzati nel momento dell’effettivo incasso. I dividendi sono rilevati a conto economico nel
corso dell’esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.
Le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell’esistenza di accordi contrattuali, nel
periodo in cui gli stessi servizi sono stati prestati, ad eccezione delle commissioni incluse nel costo
ammortizzato per la determinazione del tasso di interesse effettivo, che vengono rilevate tra gli
interessi.
I costi sono iscritti contabilmente nel periodo in cui sono sostenuti seguendo il criterio della
correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle medesime operazioni
o eventi. Se invece, la correlazione tra costi e ricavi è possibile solo in modo generico e indiretto, i
costi sono iscritti su più periodi secondo un metodo di ripartizione sistematico.
Qualora i costi non siano associabili ai ricavi, vengono rilevati immediatamente a conto economico.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio
Nella redazione del bilancio annuale si è fatto ricorso a stime e ad assunzioni che possono
determinare degli effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale, nel conto economico e riportati nella
nota integrativa.
In particolare, è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione
aziendale nei seguenti casi:
- quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare
riferimento ai crediti, alle partecipazioni e alle attività materiali;
- determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di
bilancio e l’utilizzo di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti
finanziari non quotati in mercati attivi;
- valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
- quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
- ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani a
benefici definiti per i dipendenti;
- stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Ai fini della formulazione di stime e assunzioni ragionevoli per la rilevazione delle operazioni
gestionali, queste vengono formulate attraverso valutazioni soggettive fondate sull’utilizzo di tutte le
informazioni disponibili e sull’esperienza storica.
20.1.6.2 Note esplicative
Dettaglio delle principali voci dello stato patrimoniale
Cassa e disponibilità liquide
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
a) Cassa 48.892 48.392 58.202
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - - -
Totale 48.892 48.392 58.202
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Dati in migliaia di Euro
PROSPETTO INFORMATIVO 191
Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa - - - - - -
1. Titoli di debito 5.083 98 - 5.114 2.714 - 6.906 5.289
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 5.083 98 - 5.114 2.714 - 6.906 5.289
2. Titoli di capitale 938 - - 973 - - 692
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A 6.021 98 - 6.087 2.714 - 7.598 5.289
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 1 2 - 1 9 - 1 17
1.1 di negoziazione 1 2 - 1 9 - 1 17
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B 1 2 - 1 9 - 1 17
Totale (A+B) 6.021 100 - 6.088 2.723 - 7.599 5.306
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello
1 Livello 2 Livello
3
1. Titoli di debito - - - - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - 20 - - 20 - - 79
2.1 Valutati al fair value - - 20 - - 20 - - 79
2.2 Valutati al costo - - - - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - -
Totale - - 20 - - 20 - - 79
PROSPETTO INFORMATIVO 192
Il livello 3 contiene anche i titoli di capitale valutati al costo.
Crediti verso banche
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
VB FV VB FV VB
Tipologia operazioni/valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali
- - - - - - - - -
1. Depositi vincolati - X X X - X X X -
2. Riserva obbligatoria - X X X - X X X -
3. Pronti contro termine - X X X - X X X -
4 Altri - X X X - X X X -
B. Crediti verso banche 880.696 - 34.596 846.077 984.954 - 108.760 876.485 889.903
1. Finanziamenti 857.339 - 11.255 846.077 935.944 - 59.509 876.485 605.234
1.1. Conti correnti e depositi liberi
319.467 X X X 699.413 X X X 479.857
1.2. Depositi vincolati 526.278 X X X 176.591 X X X 26.044
1.3. Altri finanziamenti 11.594 X X X 59.940 X X X -
- Pronti contro termine attivi
11.262 X X X 59.459 X X X
98.869
- Leasing finanziario - X X X - X X X -
- Altri 332 X X X 481 X X X 474
2. Titoli di debito 23.357 - 23.342 - 49.010 - 49.251 - 284.659
2.1. Titoli strutturati - X X X - X X X -
2.2. Altri titoli di debito 23.357 X X X 49.010 X X X 284.659
Totale 880.696 - 34.596 846.077 984.954 - 108.760 876.485 889.903
Legenda FV = Fair value VB = Valore di bilancio
Crediti verso clientela
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014
Valore di Bilancio Fair Value
Bonis Deteriorati
Tipologia operazioni/valori Acquistati Altri L1 L2 L3
Finanziamenti 2.302.925 - 506.876 - - 2.998.605
1.Conti Correnti 558.210 - 187.140 X X X
2. Pronti contro termine attivi - - - X X X
PROSPETTO INFORMATIVO 193
3. Mutui 1.386.898 - 284.948 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 191.758 - 12.796 X X X
5. Leasing finanziario 5.800 - 2.566 X X X
6. Factoring - - - X X X
7. Altri Finanziamenti 160.259 - 19.425 X X X
Titoli di debito - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X
Totale 2.302.925 - 506.876 - - 2.998.605
31/12/2013
Valore di Bilancio Fair Value
Bonis Deteriorati
Tipologia operazioni/valori Acquistati Altri L1 L2 L3
Finanziamenti 2.473.574 - 447.557 - - 2.942.895
1.Conti Correnti 662.729 - 174.206 X X X
2. Pronti contro termine attivi - - - X X X
3. Mutui 1.441.473 - 243.190 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 202.822 - 13.413 X X X
5. Leasing finanziario 6.161 - 2.527 X X X
6. Factoring - - - X X X
7. Altri Finanziamenti 160.389 - 14.221 X X X
Titoli di debito - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X
Totale 2.473.574 - 447.557 - - 2.942.895
31/12/2012
- Deteriorati
Tipologia operazioni/Valori Bonis Acquistati Altri
1. Conti correnti 812.458 - 141.132
2. Pronti contro termine attivi - - -
3. Mutui 1.516.436 - 186.191
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 198.611 - 11.375
5. Leasing finanziario 7.455 - 3.153
6. Factoring - - -
7. Altri finanziamenti 175.146 - 12.898
8. Titoli di debito - - -
PROSPETTO INFORMATIVO 194
8.1 Titoli strutturati - - -
8.2 Altri titoli di debito - - -
Totale valore di bilancio 2.710.106 - 354.749
Totale fair value 2.751.050 - 361.765
Leasing finanziario
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Leasing finanziario clientela: riconciliazione
Residuo finanziario ante applicazione criterio costo ammortizzato 8.397 8.722 10.641
Time value a scadere -14 -14 -15
Residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato 8.383 8.707 10.626
Fondo svalutazione crediti riferibile ai pagamenti minimi 17 19 18
Vita residua residuo finanziario ante applicazione costo ammortizzato
Investimento totale lordo a 1 anno 814 897 1.199
Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni 3.571 3.519 3.988
Investimento totale lordo oltre 5 anni 3.994 4.289 5.436
Vita residua residuo finanziario post applicazione criterio costo ammortizzato
Investimento totale lordo a 1 anno 813 896 1.198
Investimento totale lordo tra 1 anno e 5 anni 3.565 3.513 3.982
Investimento totale lordo oltre 5 anni 3.988 4.279 5.428
I contratti di leasing stipulati dalla Banca presentano le seguenti caratteristiche:
- tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà del bene vengono trasferiti al locatario;
- alla stipula il locatario corrisponde un anticipo a titolo di cauzione, che verrà acquisito dal
locatore al momento della messa a reddito del contratto ed andrà a diminuire l’importo
finanziato;
- durante la vita utile del contratto vengono corrisposti dal locatario canoni periodici (a cadenza
principalmente mensile) che possono variare in forza di clausole di indicizzazione;
- al termine del contratto, viene concessa al locatario l’opzione di acquisto della proprietà del
bene oggetto del contratto stesso ad un valore inferiore al fair value alla data di possibile
esercizio, per cui è ragionevolmente certo che l’opzione venga esercitata.
Essendo mantenuta dal locatore la proprietà giuridica del bene per tutta la durata del contratto, il bene
stesso rappresenta una garanzia implicita dell’esposizione del locatario, per cui non permangono
valori residui non garantiti; nel caso di beni non correntemente alienabili o di rapida obsolescenza,
vengono inoltre richieste garanzie accessorie al locatario stesso o, in alternativa, al fornitore del bene.
Lo IAS 17 definisce il canone potenziale di locazione come la parte dei canoni che non è prefissata
nell’ammontare ma che è basata sul valore futuro di un parametro che cambia per motivi diversi dal
passare del tempo (quale una percentuale di future vendite, un ammontare di utilizzo futuro, indici di
prezzo futuri, tassi d’interesse di mercato futuri).
PROSPETTO INFORMATIVO 195
Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Attività/Valori
1. Attività di proprietà 75.270 83.790 86.826
a) terreni 9.568 11.090 11.090
b) fabbricati 61.214 68.096 70.809
c) mobili 2.540 2.726 3.102
d) impianti elettronici - - -
e) altre 1.948 1.878 1.825
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - -
a) terreni - - -
b) fabbricati - - -
c) mobili - - -
d) impianti elettronici - - -
e) altre - - -
Totale 75.270 83.790 86.826
Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutata al costo
Dati in migliaia di Euro
Attività/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Valore di Bilancio Fair value Valore di Bilancio
Fair value Valore di Bilancio
L1
L2
L3 L1
L2
L3
1. Attività di proprietà 6.262 - - 6.961 102 - - 176 152
a) terreni 1.528 - - 1.703 6 - - 10 17
a) fabbricati 4.734 - - 5.258 97 - - 166 135
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - - -
a) fabbricati - - - - - - - - -
Totale 6.262 - - 6.961 102 - - 176 152
Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Attività/Valori Durata Durata Durata Durata Durata Durata
definita indefinita definita indefinita definita indefinita
PROSPETTO INFORMATIVO 196
A.1 Avviamento X 14.587 X 14.587 X 14.587
A.2 Altre attività immateriali - - - - - -
A.2.1 Attività valutate al costo: - - - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - - - -
b) altre attività - - - - - -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - - - -
b) altre attività - - - - - -
Totale - 14.587 - 14.587 - 14.587
Le immobilizzazioni immateriali sopra riportate nascono a seguito della contabilizzazione delle
operazioni di acquisizione della Banca Popolare Calatafimi avvenuta nel 1998 e dell’acquisizione degli
sportelli Cassa San Giacomo avvenuta nel 2002 (pari rispettivamente a 1.087 migliaia di euro nel caso
di Banca Popolare Calatafimi e 13.500 migliaia di euro nel caso degli sportelli di Cassa San Giacomo).
L’avviamento, secondo quanto disposto dallo IAS 36, deve essere sottoposto annualmente ad
impairment test per verificarne la sua recuperabilità. A tale fine, l’avviamento deve essere allocato a
singole o a gruppi di unità generatrici di flussi finanziari dell’acquirente (in seguito “CGU”) in modo che
tali unità beneficino delle sinergie dell’aggregazione, indipendentemente dal fatto che altre attività o
passività dell’acquisito siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.
In particolare, per il Credito Siciliano, l’unità generatrice di flussi di cassa cui è stato allocato l’intero
avviamento è stata individuata nel segmento mercato Credito Siciliano, rappresentato dalla Banca
stessa esclusi gli investimenti partecipativi classificati nei portafogli delle Partecipazioni e delle Attività
finanziarie disponibili per la vendita, qualora presenti. Essa, coerentemente con lo schema di
presentazione settoriale disposto dal Gruppo secondo l’IFRS 8 Segmenti Operativi, rappresenta il
livello più basso al quale la direzione aziendale verifica la redditività dell’investimento.
I principi contabili di riferimento richiedono che il test di impairment sia svolto raffrontando il valore
contabile della CGU con il valore recuperabile dalla stessa. Laddove tale valore risultasse inferiore al
valore contabile deve essere rilevata una rettifica di valore. Il valore recuperabile della CGU è il
maggiore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso.
Ai fini della procedura di impairment, approvata da parte del Consiglio di Amministrazione, la Banca –
con l’ausilio di un perito esterno - ha utilizzato il valore d’uso per la verifica della recuperabilità
dell’avviamento iscritto.
Il valore d’uso
Il valore d’uso è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si
prevede possano essere generati dalla CGU. Il valore di un’attività è calcolato attraverso
l’attualizzazione dei flussi finanziari comprensivi del valore terminale calcolato come una rendita
perpetua stimata in base ad un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il
tasso di crescita di lungo termine.
I flussi di cassa
Il valore d’uso è stato determinato attraverso l’attualizzazione dei flussi finanziari futuri definiti sulla
base di proiezioni approvate dagli amministratori che coprono un periodo di 5 anni. Le proiezioni oltre
il periodo coperto dal piano si basano su un tasso di crescita costante (g) e pari al 2%: esso
rappresenta il tasso medio di crescita a lungo termine ed è determinato sulla base delle previsioni del
tasso di inflazione atteso.
PROSPETTO INFORMATIVO 197
I flussi di cassa generati nell’arco dell’orizzonte temporale di pianificazione esplicita e distribuibili agli
azionisti consentono in ogni caso di mantenere un livello soddisfacente di patrimonializzazione in
termini di Tier 1 e Total Capital (Tier 1 ratio target pari al 10% e Total capital ratio pari al 10,5%)
compatibile con la natura e l’evoluzione attesa delle attività. Si sottolinea al riguardo che, rispetto ai
parametri definiti nel bilancio 2013, si è provveduto ad un incremento del Tier 1 target dall’8,5% al
10% (mentre il Total Capital ratio target è stato confermato pari al 10,5%): l’innalzamento di tale
coefficiente di patrimonializzazione è coerente con le indicazioni a tutt’oggi formulate dalla Banca
d’Italia in materia di “prudential monitoring threshold” per il Gruppo Creval.
Si specifica che, rispetto alle stime formulate nella realizzazione dei test di impairment dei bilanci
precedenti, i flussi registrati nel corso del 2014 risultano particolarmente influenzati dalla
contabilizzazione nella loro interezza dei risultati dell’AQR e degli oneri una tantum per
l’accantonamento al “Fondo di solidarietà” e incentivazioni all’esodo conseguenti all’accordo siglato lo
scorso dicembre con le OO.SS..
Le proiezioni si sviluppano nell’ambito di un contesto caratterizzato dal perdurare di elementi di
incertezza, seppur in presenza di timidi segnali di ripresa economica, dal mantenimento da parte della
BCE di misure non convenzionali di politica monetaria e da una progressiva normalizzazione dei
mercati finanziari. Le principali ipotesi riferite all’evoluzione dello scenario macroeconomico e delle
dinamiche del sistema bancario sono state formulate incorporando gli effetti dell’aggiornamento delle
previsioni formulate da primari centri di ricerca economica (Prometeia), che risultano più prudenti
rispetto a quanto rilevato nell’ambito dell’aggiornamento del piano 2014-2016, opportunamente
adeguate al contesto ed alle dinamiche in cui opera il Gruppo sulla base delle conoscenze e delle
valutazioni maturate nell’ambito della propria operatività nel settore di riferimento.
Con particolare riferimento alle ricadute di tale contesto nell’attività bancaria, si prevede:
- uno sviluppo della raccolta diretta che rispecchia una ripresa, seppur modesta, del risparmio delle
famiglie che resta comunque condizionato da una crescita economica contenuta;
- un incremento significativo della raccolta indiretta in particolar modo con riferimento al risparmio
gestito e assicurativo;
- un andamento degli impieghi sostenuto da una ripresa del ciclo economico che interesserà tutte
le componenti di domanda. Grazie anche all’incremento della dotazione patrimoniale derivante
dall’aumento di capitale del Gruppo Creval concluso nel corso del 2014 è prevista, già a partire
dal 2015, la ripresa dei prestiti concessi alle famiglie - sostenuti dal contributo del finanziamento
per l’acquisto dell’abitazione, favorito a sua volta da una progressiva normalizzazione del mercato
del lavoro - ed alle imprese a seguito dalla riattivazione degli investimenti in macchinari e
attrezzature. Detto impulso risulterà inoltre favorito dal miglioramento atteso delle condizioni
operative dal lato dell’offerta attraverso azioni di specializzazione, innovazione di prodotto e
l’utilizzo della multicanalità nonché dalle migliori condizioni di funding. In tale ottica si sottolinea
che, in linea con quanto previsto dal Piano Strategico, nel corso del 2014 il Gruppo ha attivato
uno specifico progetto – denominato CuRVa, acronimo di Customer Relationship Value –
finalizzato alla revisione e all'innovazione del modello di servizio commerciale del Gruppo che
prevede, fra gli altri, la strutturazione di un nuovo assetto di rete territoriale, la complessiva
revisione del modello di segmentazione e di portafogliazione della clientela del Gruppo,
l’innovazione del processo di gestione del pricing e dei relativi processi autorizzativi di deroga
nonchè l’introduzione di un piano commerciale “a valore” con conseguente revisione del sistema
di reporting (c.d. Action e Report Room);
- una graduale ripresa nel medio termine dei tassi di riferimento che, unitamente ad un costo del
funding atteso a livelli sostanzialmente bassi, favorirà un progressivo incremento dello spread da
clientela;
- uno sviluppo delle commissioni derivanti dai canali tradizionali del business quali i conti correnti e
i sistemi di pagamento favorito dall’aumento della produttività della rete e dallo sviluppo delle
partnership strategiche, segnatamente siglate con Anima Management Holding nel settore del
risparmio gestito, con il Gruppo Assicurativo RiFin in ambito bancassurance, con Compass
PROSPETTO INFORMATIVO 198
(prestiti personali), IBL Banca (CQS), Banca IFIS (Factoring), Alba Leasing (leasing), Gruppo Fire
(recupero crediti) ed il Gruppo Cerved (gestione NPL);
- una sensibile riduzione dell’andamento degli oneri operativi derivante principalmente dalla
riduzione strutturale dei costi del personale per effetto dall’accordo siglato a dicembre 2014 con le
OO.SS;
- un costo del rischio di credito in progressiva riduzione a partire dal 2015 a seguito di un atteso
miglioramento del contesto economico di riferimento.
Tutti i dati previsionali utilizzati risultano sensibili al mutamento dello scenario macroeconomico su cui
impatta significativamente la situazione d’incertezza sui tempi e sulla forza della ripresa dell’economia
italiana in particolare.
Tasso di attualizzazione
Nel determinare il valore d’uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che incorpori
sia il valore temporale del denaro sia i rischi propri dell’attività svolta. In linea con l’attuale prassi
valutativa, il tasso di sconto al netto delle imposte (ke) è pari all’8,8%.
Il tasso di attualizzazione utilizzato corrisponde al costo del capitale di rischio, pari al tasso di
rendimento dei mezzi propri richiesto dagli investitori/azionisti per investimenti con analoghe
caratteristiche di rischio. Tale tasso è stato stimato utilizzando il Capital Asset Pricing Model (in
seguito il “CAPM”) sulla base della formula seguente:
ke = Rf + Beta * (Rm-Rf), dove
Rf = tasso di rendimento di investimenti privi di rischio, considerato pari al rendimento medio annuo dei
Buoni del Tesoro Poliennali decennali emessi dallo Stato italiano, pari al 2,87%;
Rm - Rf = premio per il rischio richiesto dal mercato, considerato pari al 5%, in linea con la prassi
valutativa;
Beta = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento complessivo del
mercato di riferimento (misura della volatilità di un titolo rispetto al mercato) - pari a 1,18 - che
rappresenta il beta medio associato ad un campione delle principali banche quotate italiane. Si
sottolinea al riguardo che la volatilità del titolo Credito Valtellinese ha evidenziato un’elevata variabilità
in funzione dell’orizzonte temporale preso come riferimento (2-5 anni) conseguentemente, nella
determinazione del beta da utilizzare nel modello del CAPM, si è ritenuto opportuno considerare la
media quinquennale dei beta delle principali banche italiane quotate.
Di seguito si riepiloga il tasso di sconto al netto delle imposte utilizzato per la CGU:
Parametri Ke 2014 2013 2012
Risk free (Rf) 2,87% 4,30% 5.47%
Beta 1,18 0,94 0.88
Market risk Premium (Rm-Rf) 5% 5% 5%
Tasso di attualizzazione (ke) 8,8% 9,0% 9,8%
Analisi di sensitivity
Al fine di meglio apprezzare la sensibilità dei risultati dell’impairment test rispetto alle variazioni degli
assunti di base per la determinazione del valore d’uso è stata svolta un’analisi di sensitivity rispetto al
tasso di attualizzazione, al tasso di crescita di lungo periodo ed al coefficiente di patrimonializzazione
(T1 ratio). Di seguito si riepilogano i parametri utilizzati per lo svolgimento dell’analisi di sensitivity e le
variazioni rispetto alle assunzioni di base per il calcolo del valore d’uso.
PROSPETTO INFORMATIVO 199
Sensitivity 2014
Tasso di attualizzazione (ke) 9,1%
(+30 bps)
Coefficiente patrimoniale (T1 ratio) 10,5%
(+50 bps)
Tasso di crescita di lungo periodo (g) 1,5%
(-50 bps)
Nella tabella che segue vengono riportate le variazioni (in termini percentuali) del valore d’uso della
CGU in esito alla variazione degli assunti di base come sopra descritto.
Sensitivity Variazione % del valore
d'uso
Tasso di attualizzazione (Ke=9,3%) -5,9%
Coefficiente patrimoniale (T1 ratio= 10,5%) -2,9%
Tasso di crescita di lungo periodo (g=1,5%) -3,7%
A completamento dell’analisi di sensitivity viene fornita una rappresentazione del livello dei parametri
(Ke, T1 ratio e g) che determinerebbero, a parità di flussi, un allineamento fra il valore d’uso ed il valore
contabile (parametri “soglia”) della CGU.
Sensitivity Parametro “soglia” Variazione rispetto ai
parametri utilizzati
Tasso di attualizzazione (Ke) 11,6% +285 bps
Coefficiente patrimoniale T1 ratio (T1 ratio) 17,0% +705 bps
Tasso di crescita di lungo periodo (g) -14,6% -1.658 bps
Esiti degli impairment test
Gli esiti dell’impairment test non hanno evidenziato perdite di valore dell’avviamento iscritto anche nei
casi di variazione del valore assegnato agli assunti di base nell’ambito dell’analisi di sensitivity.
Attività per imposte anticipate: composizione
Dati in migliaia di Euro
IRES
Spese di rappresentanza - - -
Accantonamenti per revocatorie fallimentari 202 657 608
Accantonamenti per cause passive 745 883 972
Accantonamenti per oneri diversi - - -
Accantonamenti per oneri del personale 125 130 130
Eccedenza svalutazione crediti 50.261 37.818 32.334
Svalutazione altri crediti 46 34 -
Ammortamenti non deducibili 505 439 360
PROSPETTO INFORMATIVO 200
Svalutazione avviamento - - -
Accantonamento riserva matematica - - -
Oneri capitalizzati per aumento di capitale - - -
Affrancamento Avviamenti - - -
Valutazione dei titoli debito e OICR del portafoglio AFS - - -
Altre 3.352 1.176 2.042
Totale 55.236 41.137 36.446
IRAP
Spese di rappresentanza - - -
Accantonamenti per revocatorie fallimentari - - 123
Accantonamenti per cause passive 146 161 197
Accantonamenti per oneri diversi - - -
Accantonamenti per oneri del personale - - -
Eccedenza svalutazione crediti verso clientela 4.506 1.471 -
Svalutazione altri crediti - - -
Ammortamenti non deducibili 52 53 73
Svalutazione avviamento - - -
Oneri capitalizzati per aumento di capitale - - -
Affrancamento Avviamenti - - -
Valutazione dei titoli debito e OICR del portafoglio AFS - - -
Altre - - 9
Totale 4.704 1.685 402
Attività per imposte anticipate iscritte sulle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela
La legge 27 dicembre 2013 n. 147 (legge di stabilità per il 2014), all’art. 1, comma 160, lett. c), punto
1, sostituendo il comma 3 dell’art. 106 del TUIR, ha previsto la deducibilità in cinque quote annuali
costanti delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela non realizzate mediante cessione a
titolo oneroso.
Ai sensi del successivo comma 161 la nuova norma si applica alle svalutazioni e perdite dedotte dal
2013 (periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013), restando mantenute le previgenti disposizioni
fiscali relativamente alle rettifiche di valore iscritte in bilancio nei periodi di imposta precedenti.
Pertanto le imposte anticipate sulle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela iscritte dal 2013
in relazione alla loro temporanea indeducibilità, vengono recuperate nei quattro esercizi successivi,
mentre le imposte anticipate precedentemente verranno ancora recuperate in diciottesimi sino ad
esaurimento.
Inoltre il comma 158, lettera a), della Legge di stabilità 2014, introducendo nell’articolo 6 del Dlgs
446/1997 (base imponibile Irap per le banche) la lettera c-bis, ha attribuito rilevanza ai fini irap, con
deduzione in quote costanti da imputare in cinque esercizi, alle rettifiche e alle riprese di valore nette
connesse al deterioramento dei crediti da erogazione alla clientela; il successivo comma 159 ha
PROSPETTO INFORMATIVO 201
disposto che le disposizioni di cui al comma 158 si applicano dal periodo di imposta in corso al 31
dicembre 2013 (esercizio 2013).
Pertanto in relazione all’IRAP, dall’esercizio 2013, vengono rilevate le imposte anticipate sulle
rettifiche e sulle riprese di valore nette connesse al deterioramento dei crediti da erogazione alla
clientela temporaneamente non dedotte.
Passività per imposte differite: composizione
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
IRES
Plusvalenze - - -
Avviamento 2.697 2.312 1.926
Valutazione azioni portafoglio di negoziazione - - 82
Valutazione partecipazioni portafoglio AFS - - -
Fondo TFR - attualizzazione - - -
Altre - - -
Totale 2.697 2.312 2.008
IRAP
Plusvalenze - - -
Avviamento 546 468 390
Valutazione azioni portafoglio di negoziazione - - 17
Valutazione partecipazioni portafoglio AFS - - -
Altre - - -
Totale 546 468 407
Altre attività: composizione
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Crediti verso l'Erario per ritenute relative a interessi a clientela ed altri crediti verso l'Erario 16.820 10.501 8.756
Assegni negoziati da regolare 13.657 21.772 26.698
Corrispondenti per titoli e cedole scaduti da incassare - - -
Partite diverse da addebitare a clientela e banche 2.759 2.920 11.714
Scarti valuta su operazioni di portafoglio - - -
Rimanenze immobiliari - - -
Costi e anticipi in attesa di imputazione definitiva 217 64 62
Crediti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi 3.447 2.037 2.233
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi 1.148 1.454 1.535
Ratei non ricondotti a voce propria 3 3 3
PROSPETTO INFORMATIVO 202
Valore positivo dei contratti di gestione - - -
Metalli oro e argento - - -
Altre partite 12.907 21.286 15.825
Totale 50.959 60.037 66.826
Debiti verso banche
Dati in migliaia di Euro
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
1. Debiti verso banche centrali - -
2. Debiti verso banche 281.534 461.331 501.835
2.1 Conti correnti e depositi liberi 8.113 5.853 39.791
2.2 Depositi vincolati - - 20.036
2.3 Finanziamenti 272.489 454.799 441.602
2.3.1 pronti contro termine passivi 272.489 454.799 441.001
2.3.2 altri - - 601
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
2.5 Altri debiti 932 679 406
Totale 281.534 461.331 501.835
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 272.229 454.426
Fair value - livello 3 9.046 6.532
Totale fair value 281.275 460.958 501.329
Debiti verso clientela: composizione merceologica
Dati in migliaia di Euro
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
1. Conti correnti e depositi liberi 2.334.646 2.185.430 2.114.387
2. Depositi vincolati 216.784 360.606 360.708
3. Finanziamenti 164.053 93.058 146.280
3.1 pronti contro termine passivi 34.673 93.058 146.280
3.2 altri 129.379 - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
5. Altri debiti 21.151 8.373 5006
Totale 2.736.633 2.647.467 2.626.381
Fair value - livello1 - -
Fair value - livello 2 254.428 365.011
Fair value - livello 3 2.485.426 2.286.861
Totale fair value 2.739.853 2.651.872 2.626.303
PROSPETTO INFORMATIVO 203
Titoli in circolazione: composizione merceologica
Dati in migliaia di Euro
Tipologia titoli/Valori 31/12/2014 31/12/2013
Valore - Fair value - Valore - Fair value -
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli - - - - - - - -
1. obbligazioni 593.640 - 602.218 - 658.078 - 660.612 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 593.640 - 602.218 - 658.078 - 660.612 -
2. altri titoli 36.264 - 36.264 - 40.836 - 40.836 -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 36.264 - 36.264 - 40.836 - 40.836 -
Totale 629.904 - 638.482 - 698.915 - 701.448 -
Tipologia titoli/Valori 31/12/2012
Valore - Fair value -
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli - - - -
1. obbligazioni 747.327 - 733.895 -
1.1 strutturate
- - -
1.2 altre 747.327 - 733.895 -
2. altri titoli 47.911 - 47.911 -
2.1 strutturati - - - -
2.2 altri 47.911 - 47.911 -
Totale 795.238 - 781.806 -
Il Credito Siciliano al 31 dicembre 2014 ha in essere cinque emissioni di prestiti subordinati:
- “Credito Siciliano 2010/2015 subordinato” dell’importo di 29 milioni di euro. L’emissione è indicizzata
all’Euribor a sei mesi;
- “Credito Siciliano 2011/2016 subordinato” dell’importo di 15 milioni di euro. L’emissione è a tasso
fisso;
- “Credito Siciliano 2011/2016 subordinato” dell’importo di 30 milioni di euro. L’emissione è a tasso
fisso;
- “Credito Siciliano 2012/2018 subordinato” dell’importo di 30 milioni di euro. L’emissione è a tasso
fisso;
- “Credito Siciliano 2013/2018 subordinato” dell’importo di 10 milioni di euro. L’emissione è a tasso
fisso.
PROSPETTO INFORMATIVO 204
Altre passività: composizione
Dati in migliaia di Euro
31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
Somme da versare erario per imposte indirette 177 78 6
Somme da versare a istituti previdenziali 2.276 2.227 2.194
Somme da versare a enti pubblici per conto terzi 11.632 9.080 7.147
Partite diverse da accreditare a clientela e banche 6.571 46.490 27.342
Clientela per somme a disposizione 30.247 31.208 27.608
Somme da erogare al personale 1.402 2.174 3.212
Scarti di valuta su operazioni di portafoglio 12.272 15.336 18.571
Partite viaggianti con le filiali 3.096 10.465 3.983
Garanzie rilasciate e impegni 688 516 202
Ratei diversi da quelli capitalizzati 85 99 82
Valore negativo contratti di gestione - - -
Debiti connessi al pagamento di forniture di beni e servizi 4.779 6.841 4.448
Partite diverse e poste residuali 28.621 45.756 32.116
Totale 101.845 170.270 126.911
Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
A. Esistenze iniziali 21.686 23.322 21.956
B. Aumenti 5.138 1.525 6.359
B.1 Accantonamento dell'esercizio 5.091 1.463 6.147
B.2 Altre variazioni in aumento 46 61 212
C. Diminuzioni -2.728 -3.160 -4.993
C.1 Liquidazioni effettuate -461 -969 .2.719
C.2 Altre variazioni in diminuzione -2.267 -2.191 -2.274
D. Rimanenze finali 24.095 21.686 23.322
Il Trattamento di fine rapporto relativo al personale dipendente è inquadrabile tra i piani a benefici
definiti non finanziati direttamente. La valutazione è stata eseguita tramite l'utilizzo di una metodologia
attuariale denominata Metodo della Proiezione Unitaria del Credito e utilizzando le seguenti principali
ipotesi attuariali:
Ipotesi attuariali 2014 2013 2012
Tasso di mortalità Tavole IPS55 Tavole IPS55 Tavole IPS55
Tasso di invalidità Tavole INPS-2000 Tavole INPS-2000 Tavole INPS-2000
PROSPETTO INFORMATIVO 205
Tasso di rotazione del personale 3,0% 3,0% 3,0%
Tasso di attualizzazione 1,58% 3,17% 2,69%
Tasso di incremento delle retribuzioni 3,0% 3,0% 3,0%
Tasso di anticipazioni 2,0% 2,0% 2,0%
Tasso di inflazione 1,5% 2,0% 2,0%
Al 31.12.2014 è stato utilizzato il tasso IBOXX corporate di rating AA a 10+ anni pari a 1,58%.
Nell’ipotesi di traslazione della curva di tasso pari a +0,5% si avrebbe una variazione in diminuzione
del fondo di 951 mila euro, mentre una variazione del tasso pari a -0,5% comporterebbe un aumento
del fondo di 1.017 mila euro.
Si evidenzia infine che il valore del fondo di trattamento di fine rapporto del personale determinato in
base all’art. 2120 del c.c. ammonta a 22.885.561,79 euro.
Fondi per rischi e oneri
Dati in migliaia di Euro
Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
1. Fondi di quiescenza aziendali - - -
2. Altri fondi per rischi ed oneri 13.590 7.327 8.123
2.1 controversie legali 3.897 6.070 6.218
2.2 oneri per il personale 9.694 1.257 1.905
2.3 altri - - -
Totale 13.590 7.327 8.123
Gli altri fondi per rischi e oneri - oneri per il personale riguardano gli oneri per premi di anzianità da
erogare ai dipendenti, determinati in base a valutazione attuariale ed il fondo solidarietà.
"Capitale" e "Azioni proprie"
Alla data del 31 dicembre 2014 e nel biennio precedete il Capitale Sociale della Banca è stato pari ad
euro 124.573.241; risulta interamente sottoscritto e versato ed è composto da n. 9.582.557 azioni
ordinarie del valore nominale unitario di 13 euro. La Banca non detiene azioni proprie.
Riserve di utili
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Riserva legale 11.046 10.793 10.551
Riserva statutaria 6.292 6.037 5.886
Riserva Rivalutazione monetaria L. 266/2005 art1, c. 469-477 1.736 1.736 1.736
Riserva indisponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 1.671 1.176 3.575
Riserva disponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 206 206 3.282
PROSPETTO INFORMATIVO 206
Altre riserve 79 89 614
Totale 21.031 20.037 25.644
Garanzie rilasciate e impegni
Dati in migliaia di Euro
Operazioni 31/12/2014 31/12/2013 31/12/2012
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
a) Banche 5.154 5.328 5.502
b) Clientela 1.994 - -
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche 1.857 1.417 1.10
b) Clientela 85.032 94.683 105.526
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo 223 459 208
ii) a utilizzo incerto - - -
b) Clientela
i) a utilizzo certo 84 392 326
ii) a utilizzo incerto (*) 115.769 20.231 33.829
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - - -
6) Altri impegni - - -
Totale 210.112 122.510 146.401
(*) L’incremento degli impegni irrevocabili a erogare fondi ad utilizzo incerto deriva dalla crescita dei margini a disposizione
della clientela, intesi come differenza fra fido concesso e finanziamento utilizzato, esistenti al 31/12/14.
Dettagli delle principali voci del conto economico
Interessi attivi e proventi assimilati
Dati in migliaia di Euro
Voci/Forme tecniche Titoli di debito
Finanziamenti Altre
operazioni 2014
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 151 - - 151
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -
4. Crediti verso banche 990 5.172 - 6.162
5. Crediti verso clientela - 126.303 - 126.303
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Derivati di copertura X X - -
8. Altre attività X X 70 70
PROSPETTO INFORMATIVO 207
Totale 1.141 131.475 70 132.686
Voci/Forme tecniche Titoli di debito
Finanziamenti Altre
operazioni 2013
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 256 - - 256
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -
4. Crediti verso banche 4.793 2.684 - 7.477
5. Crediti verso clientela - 130.919 - 130.919
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Derivati di copertura X X - -
8. Altre attività X X 42 42
Totale 5.049 133.603 42 138.694
Voci/Forme tecniche Titoli di debito
Finanziamenti Altre
operazioni 2012
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 244 - - 244
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - -
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - -
4. Crediti verso banche 7.266 1.852 - 9.117
5. Crediti verso clientela - 133.468 - 133.468
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Derivati di copertura X X - -
8. Altre attività X X 20 20
Totale 7.510 135.320 20 142.850
Interessi passivi e oneri assimilati
Dati in migliaia di Euro
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 2014
1. Debiti verso banche centrali - X - -
2. Debiti verso banche -1.491 X - -1.491
3. Debiti verso clientela -25.242 X - -25.242
4. Titoli in circolazione X -17.634 - -17.634
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Altre passività e fondi X X - -
8. Derivati di copertura X X - -
PROSPETTO INFORMATIVO 208
Totale -26.734 -17.634 - -44.368
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni 2013
1. Debiti verso banche centrali - X - -
2. Debiti verso banche -1.312 X - -1.312
3. Debiti verso clientela -32.720 X - -32.720
4. Titoli in circolazione X -22.643 - -22.643
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Altre passività e fondi X X - -
8. Derivati di copertura X X - -
Totale -34.031 -22.643 - -56.675
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni 2012
1. Debiti verso banche centrali - X - -
2. Debiti verso banche -3.576 X - -3.576
3. Debiti verso clientela -34.681 X - -34.681
4. Titoli in circolazione X -21.117 - -21.117
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - -
7. Altre passività e fondi X X - -
8. Derivati di copertura X X - -
Totale -38.257 -21.117 - -59.374
Commissioni attive: composizione
Dati in migliaia di Euro
Tipologia servizi/Valori 2014 2013 2012
a) garanzie rilasciate 1.265 1.460 1.379
b) derivati su crediti - - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 7.277 6.599 6.730
1. negoziazione di strumenti finanziari 2 2 4
2. negoziazione di valute 471 516 549
3. gestioni di portafogli - - 1.029
3.1 individuali - - 1.029
3.2 collettive - - -
4. custodia e amministrazione di titoli 102 117 135
5. banca depositaria - - -
PROSPETTO INFORMATIVO 209
6. collocamento di titoli 1.759 1.154 961
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 783 695 806
8. attività di consulenza - - -
8.1 in materia di investimenti - - -
8.2 in materia di struttura finanziaria - - -
9. distribuzione di servizi di terzi 4.159 4.115 3.246
9.1. gestioni di portafogli 721 770 -
9.1.1. individuali 721 770 -
9.1.2. collettive - - -
9.2. prodotti assicurativi 2.090 1.794 1.284
9.3. altri prodotti 1.348 1.551 1.962
d) servizi di incasso e pagamento 19.605 18.019 16.109
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 103 60 83
f) servizi per operazioni di factoring - - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 18.175 18.670 17.891
j) altri servizi 19.303 20.914 21.470
Totale 65.727 65.722 63.662
Le commissioni attive riportate nella voce "j) altri servizi" si riferiscono principalmente a commissioni
su fido accordato, relative a istruttoria crediti, per diritti e crediti su pegni ed altre; di seguito la loro
composizione:
Dati in migliaia di Euro
Tipologia servizi/attività 2014 2013 2012
- Istruttoria fidi 14.062 15.366 16.185
- Servizi di tesoreria 625 394 413
- Pegni 3.827 4.184 4.057
- Depositi a risparmio 360 478 391
- Altre 429 492 425
Totale 19.303 20.914 21.471
Commissioni passive: composizione
Dati in migliaia di Euro
Servizi/Valori 2014 2013 2012
a) garanzie ricevute -2 -1 -
b) derivati su crediti - - -
c) servizi di gestione e intermediazione -10 -9 -441
PROSPETTO INFORMATIVO 210
1. negoziazione di strumenti finanziari - - -
2. negoziazione di valute - - -
3. gestioni di portafogli: - - -90
3.1 proprie - - -
3.2 delegate da terzi - - -90
4. custodia e amministrazione di titoli -10 -9 -351
5. collocamento di strumenti finanziari - - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - - -
d) servizi di incasso e pagamento -5.168 -5.272 -5.052
e) altri servizi -271 -192 -1.057
Totale -5.451 -5.475 -6.550
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti
Dati in migliaia di Euro
Rettifiche di valore Riprese di valore 2014
Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822
Crediti deteriorati acquistati - - X - - X X -
- Finanziamenti - - X - - X X -
- Titoli di debito - - X - - X X -
Altri crediti -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822
- Finanziamenti -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822
- Titoli di debito - - - - - - - -
C. Totale -611 -77.937 -6.950 2.792 7.897 - 987 -73.822
Legenda A = da interessi B = altre riprese
Dati in migliaia di Euro
Rettifiche di
valore
Riprese di valore
2013
Operazioni/Componenti reddituali
Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di
portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Crediti verso banche
- - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - -
PROSPETTO INFORMATIVO 211
- Titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela
-821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -
32.723
Crediti deteriorati acquistati
- - X - - X X -
- Finanziamenti - - X - - X X -
- Titoli di debito - - X - - X X -
Altri crediti -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -
32.723
- Finanziamenti -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -
32.723
- Titoli di debito - - - - - - - -
C. Totale -821 -42.339 -712 6.582 4.313 - 255 -
32.723
Dati in migliaia di Euro
Rettifiche di
valore
Riprese di valore
2012
Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche - Di portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891
Crediti deteriorati acquistati - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X -
- Titoli di debito - - X - - - X -
Altri crediti -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891
- Finanziamenti -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891
- Titoli di debito - - - - - - - -
C. Totale -997 -48.338 -5.279 4.871 5.804 - 3.048 -40.891
Spese per il personale
Dati in migliaia di Euro
Tipologia di spesa/Valori 2014 2013 2012
1) Personale dipendente -64.819 -55.253 -59.886
a) salari e stipendi -38.127 -37.205 -38.102
b) oneri sociali -10.873 -10.567 -10.768
c) indennità di fine rapporto -2.224 -2.460 -4.405
d) spese previdenziali - - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale -717 -665 -1.232
PROSPETTO INFORMATIVO 212
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita - - -
- a benefici definiti - - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita -1.744 -1.770 -1.775
- a benefici definiti - - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti -11.133 -2.586 -3.604
2) Altro personale in attività -27 -26 -
3) Amministratori e sindaci -758 -815 -986
4) Personale collocato a riposo -3 -3 -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 5.899 5.823 6.595
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società -1.182 -1.139 -692
Totale -60.890 -51.413 54.969
Altre spese amministrative
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Spese per servizi professionali e consulenze -10.801 -10.857 -15.006
Premi assicurativi -700 -695 -690
Pubblicità -638 -515 -672
Postali, telefoniche e trasmissione dati -1.010 -1.270 -1253
Stampati e cancelleria -360 -411 -361
Manutenzioni e locazione hardware e software -518 -501 -1.316
Servizi informatici -15.984 -14.807 -14.337
Energia elettrica, riscaldamento e spese condominiali -2.335 -2.391 -2.288
Costi amministrativi e logistici -792 -721 -1.945
Gestione immobili -3.752 -3.654 -848
Trasporti e viaggi -190 -205 -173
Vigilanza e trasporto valori -3.782 -3.785 -4.026
Contributi associativi -337 -322 -350
Compensi per certificazioni -195 -168 -146
Informazioni commerciali e finanziarie -796 -846 -813
Fitti passivi -4.319 -4.477 4.610
Costi indiretti del personale -1.165 -1.166 -1.125
Spese di rappresentanza -165 -161 -230
Imposte e tasse -8.854 -8.751 -7.880
PROSPETTO INFORMATIVO 213
Oneri contrattuali servizi di tesoreria -43 -183 -326
Varie e residuali -457 -526 -5
Totale -57.193 -56.412 -58.463
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Dati in migliaia di Euro
Voci 2014 2013 2012
Fondo cause passive e revocatorie -823 -1.351 -1.389
-riattribuzioni 524 522 -1389
- accantonamenti -1.347 -1.873 -
Fondo per rischi ed oneri diversi 20 - 131
-riattribuzioni 68 135 131
- accantonamenti -48 -135 -
Totale -803 -1.351 -1.258
Rettifiche di valore nette su attività materiali
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Attività/Componenti reddituali
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale -3.652 -3.747 -2.826
- Per investimento -2 -2 -4
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale - - -
- Per investimento - - -
Totale -3.654 -3.749 -3.830
Altri oneri di gestione
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Costi manutenzione ordinaria immobili da investimento - - -
Ammortamento migliorie su beni di terzi -506 -477 -612
Altri oneri -473 -750 -576
Totale -979 -1.227 -1.188
PROSPETTO INFORMATIVO 214
Altri proventi di gestione
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Fitti attivi 5 5 5
Fitti attivi da società del gruppo 298 303 303
Recuperi spese di istruttoria 1.111 758 -
Proventi da servizi immobiliari (inclusi ricavi per revisione prezzi su contratti immobiliari in corso)
- - -
Proventi da servizi informatici - - -
Proventi da altri servizi 81 72 68
Recuperi imposte indirette 7.522 7.164 6.716
Recuperi spese su servizi a società del gruppo 206 228 227
Rigiri a conto economico riserve da valutazione - - -
Recupero canoni di polizze assicurative 155 169 185
Canoni potenziali di locazione rilevanti come proventi nell'esercizio - - -
Recupero spese legali e notarili 3.011 3.127 2.750
Plusvalenza valutazione fair value - - -
Altri proventi 263 1.131 1.693
Totale 12.652 12.957 11.947
Utili (perdite) delle partecipazioni
Dati in migliaia di Euro
Componenti reddituali/Valori 2014 2013 2012
A. Proventi 2.749 639 861
1. Rivalutazioni 134 639 142
2. Utili da cessione 2.615 - 714
3. Riprese di valore - - -
4. Altri proventi - - 5
B. Oneri - -1 -
1. Svalutazioni - - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - - -
3. Perdite da cessione - -1 -
4. Altri oneri - - -
Risultato netto 2.749 638 861
L’utile registrato, pari a 2,7 milioni di euro, deriva dalla integrale cessione, nel corso dell’esercizio,
della partecipazione in Mediocreval S.p.A. alla Capogruppo Credito Valtellinese.
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
PROSPETTO INFORMATIVO 215
Dati in migliaia di Euro
Componenti reddituali/Valori 2014 2013 2012
1. Imposte correnti (-) -6.777 -11.271 -11.441
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 14 -937 2730
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - - -
3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.214/2011 (+)
- 937 -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 17.119 5.973 9.019
5. Variazione delle imposte differite (+/-) -463 -365 -253
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1 +/-2 +3 +3bis +/-4 +/-5) 9.892 -5.663 55
Utile per azione
Le modalità di calcolo dell'utile/perdita base per azione e dell'utile/perdita diluito per azione sono
definite dallo IAS 33 - Utile per azione. L'utile/perdita base per azione è definito come il rapporto fra il
risultato economico attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale (al netto quindi della
quota attribuita al Fondo di beneficenza) e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione
durante l'esercizio. L'utile/perdita diluito per azione considera invece anche gli effetti diluitivi derivanti
dalla conversione di potenziali azioni ordinarie, definite come strumenti finanziari che attribuiscono al
possessore il diritto ad ottenere azioni ordinarie. Conseguentemente, per il conteggio, il numeratore e
il denominatore del rapporto vengono rettificati per tener conto delle azioni addizionali che sarebbero
in circolazione in caso di conversione di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetti diluitivi. Nella
tabella che segue si riporta l'utile/perdita base per azione.
Dati in migliaia di Euro
2014 2013 2012
Risultato dell'esercizio -23.943 3.024 -5.756
Media ponderata azioni ordinarie 9.582.557 9.582.557 9.582.557
Utile/perdita base per azione -2,50 0,32 -0,60
20.2 Informazioni finanziarie pro-forma
L’Emittente non fornisce informazioni finanziarie pro-forma.
20.3 Bilanci consolidati relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, 2013 e 2012
L’Emittente non redige il bilancio consolidato.
20.4 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati
20.4.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono
state sottoposte a revisione
Si dichiara che le informazioni inserite nel presente Capitolo del Prospetto rivengono dal Bilancio
2014, dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 della Banca, bilanci che sono stati tutti assoggettati a
revisione legale da parte della Società di Revisione, a fronte della quale sono state emesse le relazioni
di revisione qui di seguito allegate. Le relazioni della Società di Revisione devono essere lette
congiuntamente ai bilanci oggetto di revisione contabile e si riferiscono alla data in cui tali relazioni
sono state emesse. Tali relazioni non contengono rilievi o clausole di esclusione di responsabilità.
PROSPETTO INFORMATIVO 216
PROSPETTO INFORMATIVO 217
PROSPETTO INFORMATIVO 218
PROSPETTO INFORMATIVO 219
PROSPETTO INFORMATIVO 220
PROSPETTO INFORMATIVO 221
PROSPETTO INFORMATIVO 222
20.4.2 Altre informazioni contenute nel presente Prospetto che hanno formato oggetto di controllo
da parte della Società di Revisione
Il presente Prospetto non contiene informazioni finanziarie diverse da quelle tratte dal Bilancio 2014,
dal Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012 che siano state oggetto di verifica da parte della Società di
Revisione.
20.4.3 Fonte dei dati non sottoposti a revisione
Il presente Capitolo non contiene informazioni finanziarie diverse da quelle tratte dal Bilancio 2014, dal
Bilancio 2013 e dal Bilancio 2012.
20.5 Data delle ultime informazioni finanziarie
Le ultime informazioni finanziarie su base annuale si riferiscono al 31 dicembre 2014.
20.6 Informazioni finanziarie infrannuali
Nel presente Prospetto non sono incluse informazioni finanziarie infrannuali.
20.7 Politica dei dividendi
L’articolo 34 dello Statuto prevede che gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota
eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni
dell’assemblea all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute.
La parte residua dell’utile potrà essere destinata all’eventuale costituzione o incremento della riserva
straordinaria o di altre riserve comunque denominate, ovvero al fondo di beneficenza e assistenza.
Infine, il comma quinto dell’articolo 34 dello Statuto prevede altresì che i dividendi sulle azioni si
prescrivono trascorso un quinquennio dall’epoca indicata per il pagamento e l’ammontare degli stessi
verrà devoluto alla riserva legale ordinaria.
La tabella che segue evidenzia i dettagli di riparto per l’esercizio 2013.
Dati in Euro
2013
Utile d'esercizio 3.023.696,58
-alla Riserva indisponibile ex art. 6 DLGS 38/2005 495.669,00
- alla Riserva Legale 252.802,76
- alla Riserva statutaria 71.236,71
- assegnazione di un dividendo unitario di 0,23 Euro per azione 2.203.988,11
Gli esercizi 2014 e 2012 si sono chiusi con una perdita d’esercizio coperta con l’utilizzo di riserve
disponibili.
Con raccomandazione del 28 gennaio 2015 la Banca Centrale Europea ha invitato gli enti creditizi ad
adottare politiche di distribuzione dei dividendi basate su ipotesi conservative, in modo che, dopo ogni
distribuzione, i requisiti patrimoniali minimi risultino soddisfatti.
In particolare:
- gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare costantemente i requisiti minimi di fondi propri
applicabili (“requisiti di primo pilastro”). Ciò comprende un coefficiente di capitale primario di
classe 1 del 4.5%, un coefficiente di Capitale di Classe 1 del 6% e un coefficiente di Capitale
PROSPETTO INFORMATIVO 223
Totale dell’8%, come disposto dall’articolo 92 del CRR, nonché le riserve anticicliche e
sistemiche di cui all’articolo 128, n. 2 e n. 3, della CRD IV, e tutte le altre riserve che sono
state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate;
- inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali
imposti in conseguenza della decisione applicabile sul processo di revisione e valutazione
prudenziale (SREP) di cui all’articolo 16, paragrafo 2, lett. a), del regolamento (UE) n.
1024/2013 e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”);
- gli enti creditizi sono altresì obbligati a soddisfare il coefficiente di Capitale Primario di Classe
1, il coefficiente di Capitale di Classe 1 e il coefficiente di Capitale Totale pienamente attuati
(fully loaded) entro la data applicabile per la completa introduzione progressiva. Ciò si riferisce
all’applicazione completa dei suddetti coefficienti dopo il periodo transitorio, nonché delle
riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, paragrafi 2 e 3, CRD IV, e di tutte le
altre riserve che sono state fissate dalle Autorità nazionali competenti e designate. Le
disposizioni transitorie sono stabilite dal titolo XI della CRD IV e dalla parte dieci del CRR.
La Banca non ha adottato una politica per la distribuzione di dividendi. Anche tenuto conto delle
indicazioni della Banca Centrale Europea sopra ricordate, con riferimento all’esercizio finanziario
2015, non è allo stato prevedibile la distribuzione di dividendi.
20.8 Procedimenti giudiziari e arbitrali
Per quanto concerne il presidio dei rischi economici conseguenti i procedimenti giudiziari pendenti nei
confronti della Banca si veda la Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.1.4.7 del Prospetto.
Al 31 marzo 2015 risultano in essere, in capo alla Banca quale parte convenuta, n. 199 cause passive
per un petitum complessivo di Euro 28,022 milioni a fronte del quale è stato previsto un
accantonamento di Euro 3,585 milioni secondo la seguente ripartizione:
Tipologia N. Petitum VA Accantonamento
ANATOCISMO 113 14.395.158,37 2.445.355,27
REVOCATORIA 18 3.280.584,16 712.387,21
SERVIZI INV. 19 709.097,33 364.532,84
TITOLI CREDITO 7 983.000,00 0,00
VARIE 42 8.654.960,61 63.006,81
Totale complessivo 199 28.022.800,47 3.585.282,13
Tra le n. 18 cause in tema di revocatoria fallimentare, si segnala, per la sua rilevanza, un contenzioso
per un petitum complessivo di Euro 2,098 milioni. In questa vertenza, nonostante il rischio di
soccombenza della Banca sia probabile, la perdita stimata è contenuta in considerazione delle
risultanze della CTU contabile disposta dal Giudice che ha individuato rimesse revocabili per Euro
160.000.- A fronte di tale posizione è stato ad oggi accantonato un importo di Euro 202.000.
Tra i contenziosi di valore rilevante classificati nella voce “Varie”, si evidenzia una causa risarcitoria in
tema di leasing immobiliare per un petitum di Euro 5,468 milioni. La domanda nei confronti della
PROSPETTO INFORMATIVO 224
Banca è già stata rigettata in quando infondata dal Giudice di primo grado e attualmente pende il
giudizio di appello. Non sono previste perdite e il rischio di soccombenza è remoto.
La Banca promuove attente e ponderate logiche transattive fondate su una approfondita analisi dei
presupposti concreti su cui si basa l’azione.
Si dichiara che un eventuale esito sfavorevole dei procedimenti in essere non sarebbe comunque tale
da incidere sulla solvibilità dell’Emittente anche alla luce dell’entità degli accantonamenti effettuati che
sono ritenuti dall’Emittente congrui.
Rischio connesso alle controversie in materia di anatocismo
Nel 1999 la Corte di Cassazione (sentenze n. 2374/1999 e 3096/1999), mutando la propria precedente
giurisprudenza, ha dichiarato non legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi
debitori sui conti correnti. Pertanto, in considerazione del nuovo orientamento assunto dalla Suprema
Corte, la clausola contrattuale che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi non integra un
“uso normativo”, bensì un “uso negoziale”, come tale inidoneo a derogare al divieto di anatocismo
previsto dall’articolo 1283 del Codice Civile. Successivamente, il D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 342 ha
affermato la legittimità della capitalizzazione infrannuale degli interessi nei conti correnti bancari,
purché siano conteggiati con la medesima periodicità gli interessi debitori e creditori. Potrebbero,
pertanto, sorgere contenziosi in merito ai contratti stipulati prima della data di entrata in vigore del D.
Lgs. 4 agosto 1999, n. 342. Inoltre, si consideri che l’articolo 2, comma 61, del D. L. 29 dicembre 2010,
n. 225 (c.d. “Milleproroghe”), convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10, in
materia di anatocismo bancario, aveva introdotto una norma di interpretazione autentica dell’articolo
2395 del Codice Civile che, per quanto riguarda la prescrizione delle azioni legali relative al rimborso
degli interessi anatocistici indebitamente pagati, faceva decorrere il termine decennale dal momento
dell’annotazione della relativa operazione sul conto, anziché dal giorno della chiusura del conto
corrente. La disposizione in esame è stata dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte
Costituzionale con sentenza 5 aprile 2012, n. 78. Da ultimo, l’articolo 1, comma 629, della Legge 27
dicembre 2013, n. 147 (c.d. “Legge di Stabilità”), modificando l’articolo 120 del TUB, ha previsto che
“gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulteriori che, nelle successive
operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale” (ora, articolo 120,
comma 2, lett. b), del TUB), conferendo altresì delega al CICR per la definizione delle modalità ed i
criteri di produzione degli interessi nelle operazioni bancarie. Alla data del presente documento, il
numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Credito Siciliano in materia di anatocismo
si mantiene su livelli fisiologici ed è fronteggiato da puntuali e prudenziali accantonamenti ai fondi per
rischi ed oneri. Tuttavia, alla luce dell’orientamento giurisprudenziale relativo al dies a quo di
decorrenza della prescrizione delle cause in materia di anatocismo, nonché delle incertezze connesse
alle recenti modifiche normative, non è possibile escludere che il numero complessivo delle cause
pendenti in tale materia possa subire un incremento, con conseguenti possibili effetti sulla situazione
patrimoniale e finanziaria nonché sui risultati economici.
Contenzioso giuslavoristico
Al 31 dicembre 2014, le cause di lavoro che vedono coinvolto il Credito Siciliano, risultano equamente
distribuite tra azioni intraprese per asserito demansionamento/dequalificazione e impugnazioni
giudiziali del licenziamento. A conferma della tendenza già registrata negli anni precedenti, a fine 2014
risulta ulteriormente ridotto il numero complessivo di contenziosi che, in luogo delle n. 6 cause
registrate al 31 dicembre 2013, si attestano a n. 4 cause. Di queste, sono soltanto due le azioni aventi
ad oggetto l’impugnazione di un licenziamento, rispetto alle n. 3 azioni della medesima natura
pendenti al termine del periodo precedentemente considerato.
Rispetto alla situazione registrata a fine 2014, il numero di cause di lavoro che vedono coinvolto il
Credito Siciliano al 31 marzo 2015, risultano aumentate di una unità riferita ad un contenzioso
instaurato da un ex dipendente per asserito mancato riconoscimento delle indennità connesse al suo
PROSPETTO INFORMATIVO 225
trasferimento. Per quanto riguarda le cause già in essere a fine trimestre precedente e confermate al
31 marzo 2015, si ripropone l’equa distribuzione tra azioni intraprese per asserito
demansionamento/dequalificazione e impugnazioni giudiziali del licenziamento.
Attualmente, il rischio patrimoniale complessivo di tale contenzioso - adeguatamente coperto dagli
accantonamenti effettuati dal Credito Siciliano - può essere prudenzialmente valutato in Euro 476.000.
Tale rischio, tenuto conto delle più opportune valutazioni in merito ai rischi di causa e, in particolare, di
quelli connessi al nuovo contenzioso instaurato nel 2015, è sostanzialmente in linea rispetto al valore
rilevato al 31 dicembre 2014, concentrandosi, prevalentemente, sui contenziosi inerenti le azioni
intraprese per asserito demansionamento/dequalificazione.
Sanzione Ministero dell’Economia e delle Finanze
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), con provvedimento del 12 febbraio 2015, notificato
in data 23 febbraio 2015, ha ingiunto al Credito Siciliano, nella sua qualità di coobbligato di un proprio
dipendente, il pagamento della complessiva somma di Euro 180.661,74 a titolo di sanzione (pari ad
Euro 178.191,00 oltre interessi e oneri).
La sanzione è relativa alla violazione da parte del dipendente (obbligato principale) dell'articolo 3 della
legge n. 197/1991 (legge antiriciclaggio) e dell’articolo 41 (segnalazione di operazioni sospette) del
Decreto Legislativo 231/2007 (prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio
dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo).
La sanzione è stata pagata in data 24 marzo 2015.
20.9 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente
successivamente al 31 dicembre 2014
L’Emittente non è a conoscenza di cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale
del Credito Siciliano verificatisi successivamente al 31 dicembre 2014.
PROSPETTO INFORMATIVO 226
21. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
21.1 Capitale sociale
Il capitale sociale sottoscritto e versato alla Data del Prospetto ammonta a Euro 124.573.241,00 ed è
suddiviso in 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.
Le azioni sono immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli in regime di
dematerializzazione; la legittimazione all'esercizio dei diritti inerenti alle azioni e la circolazione delle
stesse sono disciplinate dalla normativa speciale in materia.
21.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato
Alla Data del Prospetto, il capitale sociale sottoscritto e versato risulta pari Euro 124.573.241,00 ed è
suddiviso in 9.582.557 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna.
21.1.2 Azioni non rappresentative del capitale sociale
Alla Data del Prospetto non esistono azioni non rappresentative del capitale sociale dell’Emittente.
21.1.3 Azioni proprie
Alla Data del Prospetto il Credito Siciliano non possiede, direttamente, indirettamente né per il tramite
di società fiduciarie o per interposta persona, azioni proprie o azioni della società controllante.
21.1.4 Obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle condizioni e delle
modalità di conversione, di scambio e di sottoscrizione
Alla Data del Prospetto non risultano in circolazione obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant
emesse dalla Banca.
21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un
impegno all’aumento del capitale
L’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile 2015 ha attribuito al Consiglio di Amministrazione della
Banca, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, la facoltà, esercitabile entro il termine massimo di
24 mesi dalla data della deliberazione, di aumentare il capitale sociale, ai sensi dell’articolo 2441,
comma 1, del Codice Civile, a pagamento, in una o più volte e in via scindibile, per un importo
complessivo, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, di massimi Euro 50.000.000, mediante
emissione di azioni ordinarie della Banca del valore nominale di Euro 13,00 ciascuna ed aventi
godimento regolare, nonché le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie della Banca in
circolazione alla Data di Emissione.
In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato integralmente la
Delega, deliberando di aumentare il capitale sociale in forma scindibile di massimi Euro 49.687.260,00
mediante emissione di massime n. 3.549.090 azioni al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro
13,00 per valore nominale e Euro 1,00 a titolo di sovrapprezzo. Le Azioni sono offerte in opzione ai
soci in ragione di 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.
21.1.6 Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del Gruppo offerto in opzione
Alla Data del Prospetto, non esistono quote di capitale di società del Gruppo Creval offerte in opzione.
PROSPETTO INFORMATIVO 227
21.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi
Il capitale sociale ammonta ad Euro 124.573.241 e non ha subito variazioni negli ultimi tre esercizi.
21.2 Atto costituivo e Statuto
La Banca è stata costituita con la denominazione di Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A. in data
25 maggio 1994 con atto a rogito dott.ssa Maria Craparotta, Notaio in Palermo, n. 6867 di Rep.,
società già facente parte del Gruppo Bancario Sant’Angelo.
In data 5 dicembre 2000 la Banca Popolare Sant’Angelo S.c. a r.l, con atto di scissione parziale a
rogito dott.ssa Maria Craparotta n. 10.832 di Rep., ha conferito un ramo d’azienda a favore della
Nuova Banca del Monte Sant’Agata S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la denominazione di
Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A..
Il 19 giugno 2002, con atto a rogito dott. Enrico Rocca, Notaio in Palermo, n. 116688 di Rep., la Banca
Popolare Santa Venera S.p.A. e la Leasingroup Sicilia S.p.A. sono state fuse per incorporazione nella
Banca Regionale Sant’Angelo S.p.A., la quale ha assunto contestualmente la nuova denominazione di
Credito Siciliano S.p.A..
L’Assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile 2015 ha approvato una serie di modifiche allo statuto
della Banca recependo quanto disposto dalla Circolare n. 285. Il divieto per il Presidente di essere
membro del Comitato Esecutivo non è ancora stato oggetto di recepimento (secondo quanto disposto
dalla citata circolare infatti tale adeguamento deve avvenire entro il 30 giugno 2017).
21.3 Descrizione dell’oggetto sociale e degli scopi dell’Emittente
Si riporta qui di seguito il testo dell’articolo 4 dello Statuto sociale, che descrive l’oggetto sociale e gli
scopi dell’Emittente:
“1. La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito.
2. Essa può compiere tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti dalle disposizioni in
vigore, compresi, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 48 del D. Lgs. 1 settembre 1993 n. 385,
l'attività di credito su pegno, nonché ogni altra attività ed operazione strumentale o comunque
connessa al raggiungimento dello scopo sociale”.
21.4 Sintesi delle disposizioni dello Statuto dell’Emittente riguardanti i componenti degli
organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza
Consiglio di Amministrazione
Sulla base dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione della Società è composto da un numero di
membri non inferiore a 7 e non superiore a 12, eletti dall'assemblea, previa determinazione del
numero.
I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica per un periodo non superiore a tre
esercizi e sono rieleggibili. Gli Amministratori scadono alla data dell’assemblea convocata per
l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Essi debbono essere in
possesso dei requisiti di onorabilità, di professionalità e di indipendenza stabiliti dalla legge. Fino
all’emanazione del regolamento ministeriale ai sensi dell’articolo 26, primo comma, del D. Lgs. 1
settembre 1993, n. 385, almeno un quarto dei componenti del Consiglio di Amministrazione devono
possedere anche i requisiti di indipendenza stabiliti dall’articolo 148 TUIF per i sindaci di società con
azioni quotate nei mercati regolamentati. Qualora detti requisiti vengano meno, il Consigliere decade
dalla carica; tale decadenza viene dichiarata secondo le modalità stabilite dalla legge.
Il Consiglio di Amministrazione disciplina con apposito regolamento i limiti al cumulo degli incarichi di
amministrazione e controllo in altre società da parte degli Amministratori.
PROSPETTO INFORMATIVO 228
Almeno due Consiglieri di Amministrazione devono essere non esecutivi secondo quanto previsto
dalle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia.
Il Consiglio di Amministrazione è nominato dall’assemblea sulla base di liste presentate dai soci.
Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi membri un Presidente e uno o più Vice Presidenti.
Essi durano in carica fino al termine del loro mandato.
Il Consiglio di Amministrazione è investito di tutti i poteri per l'ordinaria e la straordinaria
amministrazione della Società, tranne quelli che spettano esclusivamente all'assemblea. Oltre alle
attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono riservate alla esclusiva competenza del Consiglio di
Amministrazione le decisioni concernenti:
- la definizione dell’assetto organizzativo e di governo societario, nonché delle linee e degli
indirizzi generali di gestione della Banca e la verifica della loro corretta attuazione;
- l’approvazione delle operazioni strategiche, dei piani industriali e finanziari;
- l’approvazione dei sistemi contabili e di rendicontazione;
- la supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Banca;
- l’assicurazione di un efficace confronto dialettico con le funzioni di gestione e con i
responsabili delle principali funzioni aziendali e la verifica nel tempo delle scelte e delle
decisioni da questi assunte;
- la nomina, la revoca e la determinazione del trattamento economico del Direttore Generale;
- lo scorporo, la cessione e l'acquisto di rami d'azienda;
- l'acquisto, la costruzione e la vendita di immobili;
- l'assunzione e la cessione di partecipazioni;
- l'istituzione, il trasferimento e la soppressione di dipendenze;
- la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni di revisione interna e di conformità;
- l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
- la costituzione di comitati interni o di commissioni;
- l’adozione e la modifica delle procedure volte ad assicurare la trasparenza e la correttezza
sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate, in conformità alla normativa
applicabile;
- le operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza come individuate dalle procedure
interne della Società adottate in conformità alla normativa vigente.
Il Consiglio può conferire poteri decisionali in materia di erogazione del credito e di gestione corrente
al Direttore Generale, a Dirigenti e Quadri Direttivi - singolarmente o riuniti in Comitati -, nonché ad
altri Dipendenti della Banca o di società del Gruppo Credito Valtellinese, entro limiti di importo
predeterminati in base all'importanza delle funzioni e del grado ricoperto.
Il Presidente convoca il Consiglio di Amministrazione, ne fissa l'ordine del giorno e ne coordina i lavori.
Il Presidente può adottare nei casi di assoluta urgenza i provvedimenti che crede necessari e che
spetterebbero al Consiglio di Amministrazione, con l'obbligo di riferire al Consiglio stesso nella sua
prima adunanza per le relative deliberazioni.
Nel rispetto delle vigenti norme di legge e di Statuto, il Consiglio di Amministrazione può delegare
proprie attribuzioni al Comitato Esecutivo determinando i limiti della delega.
Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale è nominato dall'assemblea ordinaria ed è composto da tre Sindaci effettivi e due
Sindaci supplenti, in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
I Sindaci restano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'assemblea convocata per
l'approvazione del bilancio di esercizio relativo al terzo esercizio della carica e sono rieleggibili.
I membri del Collegio Sindacale assistono alle assemblee e alle riunioni del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato Esecutivo.
PROSPETTO INFORMATIVO 229
Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge, dello statuto, dei regolamenti e delle
deliberazioni sociali, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza dell’assetto
organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento.
Il Collegio Sindacale deve informare senza indugio la Banca d’Italia e gli organi di supervisione
strategica e gestionale di tutti i fatti o gli atti, di cui venga a conoscenza, che possano costituire una
irregolarità nella gestione della Banca o un violazione delle norme disciplinanti l’attività bancaria e
finanziaria.
I componenti del Collegio Sindacale non possono ricoprire - presso altre società del Gruppo Credito
Valtellinese nonché presso società nelle quali la Banca detenga, anche indirettamente, una
partecipazione strategica come qualificata dalle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia - cariche
in organi diversi da quelli di controllo.
Il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale, adotta un apposito
regolamento per disciplinare i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo in altre
società da parte dei Sindaci.
Direzione Generale
La direzione della Società e l’esecuzione delle deliberazioni degli organi amministrativi sono affidate a
una Direzione Generale, che ha la composizione e le attribuzioni determinate dal Consiglio di
Amministrazione. Alla Direzione Generale sono affidate l’organizzazione, la conduzione e la gestione
ordinaria della Banca.
Nell'ambito della stessa viene nominato un Direttore Generale ed eventualmente un Condirettore
Generale e/o un Vice Direttore Generale. La nomina e la revoca del Direttore Generale sono
deliberate dal Consiglio di Amministrazione. Non è consentita la contemporanea presenza di un
Amministratore Delegato e di un Direttore Generale.
Il Direttore Generale è il vertice della struttura interna; egli esercita le proprie attribuzioni nell’ambito di
quanto stabilito dallo Statuto e dal Consiglio d’Amministrazione.
Revisione legale dei conti
Ai sensi dell’articolo 33 dello Statuto, la revisione legale dei conti è esercitata da una società di
revisione legale o da un revisore legale iscritti nell’apposito registro ai sensi della normativa vigente.
L'assemblea, su proposta motivata del Collegio Sindacale, conferisce l’incarico di revisione legale per
la durata prevista dalla disciplina applicabile e determina il corrispettivo spettante alla società di
revisione legale o al revisore legale per l’intera durata dell’incarico e gli eventuali criteri per
l’adeguamento di tale corrispettivo durante l’incarico.
21.5 Diritti, privilegi e restrizioni connessi a ciascuna classe di azioni
Alla data del presente Prospetto Informativo, il capitale sociale dell’Emittente è costituito da sole azioni
ordinarie.
Sulla base dello Statuto sociale, le azioni sono indivisibili.
Le azioni sono trasferibili nei modi di legge.
Diritti amministrativi
Ogni azione dà diritto a un voto.
Diritti patrimoniali
Gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale in misura non inferiore a quella stabilita dalla legge,
saranno destinati secondo le decisioni dell'assemblea all'assegnazione del dividendo agli azionisti in
ragione delle azioni possedute, nonché al fondo di beneficenza e assistenza e all'eventuale
PROSPETTO INFORMATIVO 230
costituzione o incremento della riserva straordinaria o di altre riserve comunque denominate. I
dividendi sulle azioni si prescrivono trascorso un quinquennio dall'epoca indicata per il pagamento e
l'ammontare degli stessi verrà devoluto alla riserva legale.
21.6 Modalità di modifica dei diritti dei possessori delle azioni
Lo Statuto non prevede condizioni diverse rispetto a quanto previsto per legge per quanto concerne la
modifica dei diritti dei possessori delle azioni.
Ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto, il diritto di recesso dalla Società è esercitabile solo nei casi previsti
da norme inderogabili di legge ed è in ogni caso escluso nel caso di proroga della durata della Società
e nel caso di modificazione e rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni.
21.7 Condizioni che disciplinano le modalità di convocazione delle assemblee generali
annuali e delle assemblee generali straordinarie degli azionisti, ivi comprese le
condizioni di ammissione
Le assemblee sono ordinarie e straordinarie.
L'assemblea ordinaria ha luogo almeno una volta all'anno entro il termine di 120 giorni dalla chiusura
dell’esercizio sociale. L’assemblea straordinaria ha luogo nei casi previsti dalla legge.
L'assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione anche in luogo diverso dalla sede sociale,
purché in Italia, nei casi e con le modalità stabilite dalla legge.
Per la validità delle assemblee, tanto in prima che in seconda convocazione, si applicano le
disposizioni di legge vigenti.
L’assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di assenza o
impedimento, dal Vice Presidente. In caso di assenza o impedimento anche di quest’ultimo, da
persona designata dagli intervenuti.
I soci possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto della disciplina vigente.
Per l’intervento in assemblea è necessario che venga fatta pervenire presso la sede sociale almeno
due giorni prima della data fissata per la prima convocazione la comunicazione che l’intermediario
incaricato della tenuta dei conti è tenuto ad effettuare all’emittente, in conformità alle proprie scritture
contabili, ai sensi della normativa vigente.
21.8 Eventuali disposizioni dello Statuto dell’Emittente che potrebbero avere l’effetto di
ritardare, rinviare o impedire una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente
Non sono presenti nello Statuto clausole che potrebbero avere l’effetto di ritardare, rinviare o impedire
una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente.
21.9 Eventuali disposizioni dello Statuto dell’Emittente che disciplinano la soglia di
possesso al di sopra della quale vige l’obbligo di comunicazione al pubblico della quota
di azioni posseduta
Lo Statuto non prevede disposizioni particolari che disciplinano la soglia di possesso al di sopra della
quale vige l’obbligo di comunicazione al pubblico della quota di azioni posseduta.
21.10 Descrizione delle condizioni previste dall’atto costitutivo e dallo Statuto per la
modifica del capitale, nel caso che tali condizioni siano più restrittive delle condizioni
previste per legge
Lo Statuto non prevede condizioni per la modifica del capitale sociale più restrittive di quelle previste
per legge.
PROSPETTO INFORMATIVO 231
22. CONTRATTI IMPORTANTI
Nei due anni precedenti alla Data del Prospetto, non sono stati stipulati, contratti importanti cui
partecipino l’Emittente, diversi da contratti stipulati nel normale svolgimento dell’attività.
Alla Data del Prospetto, l’Emittente non ha concluso contratti importanti, diversi dai contratti conclusi
nell’ambito del normale svolgimento della loro attività, che contengano disposizioni in base alle quali
tali soggetti abbiano assunto un’obbligazione o vantino un diritto rilevante per l’Emittente.
PROSPETTO INFORMATIVO 232
23. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E
DICHIARAZIONI DI INTERESSI
23.1 Relazioni di esperti
Fatte salve le relazioni della Società di Revisione, non vi sono, nel presente Prospetto, pareri o
relazioni attribuite ad esperti.
23.2 Informazioni provenienti da terzi
Nel Prospetto non vi sono informazioni provenienti da terzi.
PROSPETTO INFORMATIVO 233
24. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Il Prospetto Informativo è a disposizione del pubblico presso la sede legale della Banca, in Via
Sclafani n. 40/B, Acireale (CT) e sul sito internet dell’Emittente, www.creval.it – Sezione Credito
Siciliano.
Per la durata di validità del Prospetto Informativo, potranno essere consultate presso la sede legale
dell’Emittente e/o sul sito internet dell’Emittente www.creval.it – Sezione Credito Siciliano le copie dei
documenti di seguito elencati:
atto costitutivo e statuto dell’Emittente;
i fascicoli dei bilanci di esercizio di Credito Siciliano S.p.A. relativi agli esercizi chiusi al 31
dicembre 2014, 31 dicembre 2013 e 31 dicembre 2012, comprensivi delle relazioni della Società di
Revisione.
Eventuali informazioni relative ad eventi societari redatte successivamente alla pubblicazione del
presente documento sono messe a disposizione del pubblico con le stesse modalità di cui sopra.
PROSPETTO INFORMATIVO 234
25. INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI
Alla Data del Prospetto, il Credito Siciliano non ha società controllate o controllate congiuntamente ad
altri soggetti.
Si rileva un’unica partecipazione in Bankadati Servizi Informatici Soc. Cons. P.A. società del Gruppo
bancario Credito Valtellinese, che configura un’influenza notevole. Si ritiene che tale partecipazione
non possa avere un’incidenza significativa sulla valutazione delle attività e passività, della situazione
finanziaria o dei profitti e delle perdite dell’Emittente. Il suo valore di carico, al 31 dicembre 2014,
risulta pari a Euro 139 migliaia di Euro.
PROSPETTO INFORMATIVO 235
SEZIONE SECONDA
NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI
PROSPETTO INFORMATIVO 236
1. PERSONE RESPONSABILI
1.1 Responsabili del Prospetto
Si veda Sezione Prima, Capitolo 1, Paragrafo 1.1, del Prospetto.
1.2 Dichiarazione di responsabilità
Si veda Sezione Prima, Capitolo 1, Paragrafo 1.2, del Prospetto.
PROSPETTO INFORMATIVO 237
2. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLE AZIONI E ALL’OFFERTA
Per i fattori di rischio relativi alle Azioni e all’Offerta, si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 4, del
Prospetto.
PROSPETTO INFORMATIVO 238
3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI
3.1 Dichiarazione relativa al capitale circolante
L’Emittente ritiene che il capitale circolante di cui dispone sia sufficiente per fare fronte alle proprie
esigenze per un periodo di almeno 12 mesi dalla Data del Prospetto, laddove per capitale circolante,
ai sensi della definizione contenuta nella “Raccomandazione ESMA 2013/319”, si intende il mezzo
mediante il quale il Credito Siciliano ottiene le risorse liquide necessarie a soddisfare le obbligazioni in
scadenza.
3.2 Fondi propri ed indebitamento
La seguente tabella illustra la composizione della raccolta diretta, dell’interbancario netto del Credito
Siciliano al 31 dicembre 2014 e al 30 aprile 2015.
Raccolta diretta ed interbancario netto
Dati in migliaia di Euro
VOCI
30 APRILE 2015 (*)
Conti correnti e depositi liberi 2.343.574
Depositi vincolati 121.108
Finanziamenti: pronti contro termine passivi e altri 159.904
Altri 18.855
Debiti verso clientela 2.643.441
Obbligazioni 589.762
Altri titoli 16.050
Titoli in circolazione 605.812
Totale raccolta diretta 3.249.253
Debiti verso banche 261.356
Crediti verso banche 710.684
Posizione interbancaria netta 449.328
(*) Dati di contabilità non assoggettati a revisione contabile
Patrimonio netto
Dati in migliaia di Euro
VOCI
30 APRILE 2014
Capitale 124.573
Sovrapprezzi di emissione 49.197
Riserve 21.031
Azioni proprie -
Riserve di valutazione -2.655
PROSPETTO INFORMATIVO 239
Utile (perdita) del periodo -23.943
Totale 168.203
I valori indicati in tabella si riferiscono al bilancio al 31 dicembre 2014. Dal 31 dicembre 2014 alla data
del 30 aprile 2015 non sono intervenute variazioni significative nel patrimonio netto dell’Emittente.
Si segnala infine che l’indebitamento del Credito Siciliano S.p.A. al 30 aprile 2015 risulta garantito per
371.238 migliaia di Euro; la restante parte dell’indebitamento risulta non garantita, fatta salva la
normale operatività del Fondo di Tutela dei Depositi.
3.3 Interessi delle persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta
Le Azioni sono offerte direttamente dall’Emittente. La Banca nell’ambito dell’Offerta è, dunque, al
tempo stesso emittente e offerente. Per tale ragione, sussiste in capo alla Banca un potenziale
conflitto di interessi.
Eccezion fatta per quanto sopra illustrato e per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del
Prospetto, nessun membro del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale o degli alti
dirigenti è portatore di interessi in relazione all’Offerta in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica
o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente o del Gruppo.
3.4 Motivazioni dell’Offerta e impiego dei proventi
L’Aumento di Capitale, pur non essendo stato deliberato al fine di rispettare gli obblighi di
patrimonializzazione minima ovvero a seguito di richieste specifiche delle Autorità di Vigilanza, è volto
a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale e ad incrementare in maniera significativa i
coefficienti patrimoniali del Credito Siciliano a livelli superiori a quelli minimi stabiliti dalla Nuova
Disciplina.
Al 31 marzo 2015 i coefficienti di Capitale Primario di Classe 1 (CET 1) e di Total Capital Ratio (Fondi
Propri) si sono attestati rispettivamente al 6,98% e all’8,64%.
Assumendo la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale per l’intero ammontare di Euro 49.687.260,00, i
ratio patrimoniali del Credito Siciliano si assesterebbero, sulla base dei coefficienti calcolati al 31
marzo 2015 sopra riportati, ai seguenti livelli: al 9,13% e 10,50% in termini, rispettivamente, di Capitale
Primario di Classe 1 (CET1) e di Total Capital Ratio (Fondi Propri), con un’incidenza dell’Aumento di
Capitale rispettivamente pari a 215 basis point; per il Capitale Primario di Classe 1 CET1 e di 186
basis point per Total Capital Ratio (Fondi Propri).
La stima dell’impatto dell’Aumento di Capitale è stata formulata sulla base dei livelli del patrimonio di
vigilanza e delle attività ponderate per il rischio che la Banca ha stimato di avere alla data del 30
giugno 2015.
Per quanto riguarda gli impatti finanziari dell’Aumento di Capitale, al netto degli oneri relativi alla
realizzazione dell’operazione, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in Euro
49.687.260,00 milioni, e saranno utilizzati per lo svolgimento dell’attività ordinaria della Banca.
In effetti, i trend gestionali della Banca hanno evidenziato nei primi mesi del 2015:
- a livello patrimoniale, alcuni primi segnali di crescita nei finanziamenti alla clientela, in
particolar modo con riferimento ai mutui ai privati, nonché una ricomposizione del mix di
raccolta da prodotti di raccolta diretta e prodotti del risparmio gestito.
PROSPETTO INFORMATIVO 240
- a livello economico, una ripresa del margine commerciale, anche grazie ad alcune azioni di
repricing avviate a livello di Gruppo, oltre ad alcuni segnali di miglioramento nel costo del
rischio.
Tenuto conto dell’incremento dei ratios patrimoniali del Credito Siciliano conseguenti all’Aumento di
Capitale, l’Emittente potrà espandere la propria capacità di fare credito con l’obiettivo di supportare la
ripresa economica del contesto di riferimento.
PROSPETTO INFORMATIVO 241
4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
ED AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE
4.1 Descrizione delle Azioni
Gli strumenti finanziari oggetto della presente Offerta sono azioni ordinarie di Credito Siciliano S.p.A.,
non negoziate in un mercato regolamentato, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né
mediante un internalizzatore sistematico.
I titoli oggetto della presente Offerta sono rappresentati da n. 3.549.090 azioni ordinarie Credito
Siciliano di nuova emissione rinvenienti dall’Aumento di Capitale del valore nominale di Euro 13,00
ciascuna.
Agli azionisti è attribuito il Diritto di Opzione nel rapporto di n. 10 Azioni di nuova emissione per ogni
27 azioni ordinarie possedute dagli azionisti stessi.
I soci che avranno esercitato il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta, potranno
esercitare il Diritto di Prelazione per l’acquisto delle Azioni rimaste inoptate. Nel caso in cui le Azioni
inoptate al termine del Periodo di Opzione risultino insufficienti a soddisfare le richieste di
assegnazione pervenute, si procederà ad effettuare l’attribuzione a tutti i richiedenti in proporzione al
numero di Azioni richieste in opzione da ciascuno.
L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile all’esercizio
della prelazione sul quantitativo integrale di Azioni che dovesse rimanere inoptato. Per effetto di tale
impegno, al termine della prelazione non residueranno Azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli
azionisti della Banca.
Le Azioni hanno le stesse caratteristiche e attribuiscono gli stessi diritti delle azioni ordinarie Credito
Siciliano in circolazione alla data di emissione e sono identificate dal codice ISIN (International
Security Identification Number) IT0003050777 e saranno emesse munite della cedola n. 12.
4.2 Legislazione in base alla quale le Azioni sono state emesse
Le Azioni saranno emesse in base alla legge italiana e saranno soggette alla medesima normativa.
4.3 Caratteristiche delle Azioni
Le Azioni oggetto dell’Offerta saranno ordinarie, nominative, del valore nominale di Euro 13,00
ciascuna e liberamente trasferibili, con godimento regolare alla relativa data di emissione e
assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli articoli 83-bis e seguenti del TUIF e ai relativi
regolamenti di attuazione e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte
Titoli S.p.A., con sede in Milano, Piazza Affari n. 6.
Alla Data del Prospetto, le azioni ordinarie dell’Emittente non sono negoziate in alcun mercato
regolamentato italiano o estero, né in un sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un
internalizzatore sistematico. L’Emittente non intende o prevede di richiedere l’ammissione alla
negoziazione ad alcuno di tali mercati o sistemi di negoziazione, né intende assumere alcun impegno
di riacquisto delle Azioni a fronte di richieste di disinvestimento degli azionisti.
4.4 Valuta delle Azioni
Le Azioni saranno denominate in Euro.
4.5 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni
PROSPETTO INFORMATIVO 242
Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti delle azioni ordinarie della
Banca in circolazione alla relativa data di emissione. Le Azioni non saranno negoziate in alcun
mercato regolamentato, né in alcun sistema multilaterale di negoziazione, né mediante un
internalizzatore sistematico.
In particolare, le Azioni sono ordinarie, nominative, liberamente trasferibili e indivisibili e attribuiscono
un voto per ogni azione nelle assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente.
Non esistono categorie di azioni diverse da quelle ordinarie.
Si segnala che l’Emittente non ha ricevuto dai propri azionisti reclami con riferimento ad impossibilità o
difficoltà di cessione delle azioni, né con riguardo a criticità connesse a recenti aumenti di capitale.
Per completezza si segnala che nel marzo del 2012 alcuni soci hanno presentato al Collegio
Sindacale un esposto ex articolo 2408 Codice Civile in relazione all’impossibilità di cedere le azioni
della Banca di cui erano intestatari. Nelle more, nel novembre 2012, i soci hanno aderito all’OPASC
della Capogruppo sulle azioni del Credito Siciliano, dismettendo integralmente la loro partecipazione
nella Banca.
Di seguito si illustrano i principali diritti attribuiti dalle Azioni.
Diritto al dividendo
Ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto gli utili netti, dedotta la quota per la riserva legale e la quota
eventualmente non disponibile in ossequio a norme di legge, saranno destinati secondo le decisioni
dell’assemblea dei soci all’assegnazione del dividendo ai soci in ragione delle azioni possedute. Il
diritto alla percezione dei dividendi si prescrive trascorso un quinquennio dal giorno in cui diverranno
esigibili e l’ammontare dei dividendi non riscossi sarà devoluto alla riserva legale ordinaria.
Diritti di voto
Ogni Azione attribuisce un voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente.
Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare in assemblea nei limiti e nel rispetto
della normativa vigente.
Diritto di prelazione
Ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, del Codice Civile, in caso di offerta di azioni di nuova emissione
in opzione ai soci, coloro che esercitano il diritto di opzione, purché ne facciano contestuale richiesta,
hanno diritto di prelazione sulle azioni eventualmente rimaste inoptate.
Diritto alla partecipazione dell’eventuale residuo attivo in caso di liquidazione
Ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto, in caso di scioglimento della Società, agli azionisti spetterà
l’eventuale residuo attivo derivante dal procedimento di liquidazione.
4.6 Delibere in virtù delle quali le Azioni saranno emesse
In data 8 aprile 2015, l’assemblea straordinaria dei soci ha deliberato, tra l’altro, di attribuire, ai sensi
dell’articolo 2443 del Codice Civile, al Consiglio di Amministrazione della Società la facoltà di
aumentare a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale, entro il periodo di 24
mesi dalla data della relativa deliberazione, per un importo massimo complessivo (comprensivo di
eventuale sovrapprezzo) di Euro 50.000.000,00, mediante emissione di nuove azioni ordinarie del
valore nominale di Euro 13,00 ciascuna da offrire in opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441,
comma 1, del Codice Civile, con ogni più ampia facoltà per gli Amministratori di stabilire, di volta in
volta, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi incluso il
PROSPETTO INFORMATIVO 243
prezzo di emissione delle nuove azioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) e il relativo
godimento.
In data 7 aprile 2015, con provvedimento n. 0387000/15, Banca d’Italia ha autorizzato la modifica
dell’articolo 5 dello Statuto conseguente al conferimento della Delega, ai sensi di quanto previsto
dall’articolo 56 del TUB.
In data 18 maggio 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha esercitato la Delega,
deliberando di aumentare il capitale sociale di massimi Euro 49.687.260,00 mediante emissione di
massime n. 3.549.090 azioni ordinarie al prezzo di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore
nominale e Euro 1 a titolo di sovrapprezzo. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato di
determinare il rapporto di opzione in n. 10 azioni di nuova emissione ogni 27 azioni possedute.
4.7 Data di Emissione e di messa a disposizione delle Azioni
Le Azioni sottoscritte entro la fine del Periodo di Opzione saranno accreditate sui conti degli
Intermediari Aderenti al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione e
saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.
L’emissione delle Azioni per le quali è stata esercitata la prelazione è prevista entro cinque giorni
lavorativi successivi alla fine del Periodo di Opzione.
4.8 Esistenza di restrizioni alla libera trasferibilità delle Azioni
Non esiste alcune limitazione alla libera trasferibilità delle Azioni ai sensi di legge, dello Statuto o
derivante dalle condizioni di emissione.
4.9 Applicabilità delle norme in materia di offerta pubblica di acquisto e/o di offerta di
acquisto residuale
In relazione alle Azioni oggetto dell'Offerta trova applicazione la disciplina delle offerte al pubblico di
acquisto e/o scambio di cui al TUIF e alle relative disposizioni di attuazione.
Nel dettaglio, non esistono norme che stabiliscono un obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di
offerta di acquisto e di vendita residuali che abbiano a oggetto le Azioni, in quanto le Azioni medesime,
così come le azioni ordinarie dell’Emittente, non sono negoziate in un mercato regolamentato, né in un
sistema multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico.
4.10 Offerte pubbliche di acquisto effettuate da terzi nel corso dell’ultimo esercizio e
dell’esercizio in corso
Nel corso dell’ultimo esercizio e dell’esercizio in corso non sono state promosse sulle azioni
dell’Emittente offerte pubbliche di acquisto.
4.11 Regime fiscale applicabile alle Azioni
Le informazioni riportate qui di seguito sintetizzano alcuni aspetti del regime fiscale proprio
dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, ai sensi della vigente legislazione
tributaria italiana e relativamente a specifiche categorie di investitori.
Quanto segue non intende essere un’esauriente analisi di tutte le conseguenze fiscali connesse
all’acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni per tutte le possibili categorie di investitori. Il
regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, qui di seguito
riportato, si basa sulla legislazione vigente e sulla prassi esistente alla Data del Prospetto, fermo
restando che le stesse rimangono soggette a possibili cambiamenti che potrebbero anche avere effetti
PROSPETTO INFORMATIVO 244
retroattivi, e rappresenta pertanto una mera introduzione alla materia. Allorché si verifichi una tale
eventualità, non è previsto l’aggiornamento della presente sezione per dare conto delle modifiche
intervenute anche qualora, a seguito di tali modifiche, le informazioni contenute nella presente sezione
non risultassero più valide.
In data 24 aprile 2014, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 66 del 2014, che
all’articolo 3 ha disposto, con decorrenza 1° luglio 2014, l’aumento dell’aliquota delle ritenute e delle
imposte sostitutive sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria dal 20% al 26%,
laddove previste. La rimodulazione non ha interessato le percentuali di concorrenza a tassazione dei
dividendi derivanti da Partecipazioni Qualificate (come di seguito definite) o conseguiti in regime di
impresa o da società ed enti commerciali e non commerciali, così come le percentuali di concorrenza
a tassazione delle plusvalenze realizzate su Partecipazioni Qualificate, o in regime di impresa o da
società ed enti commerciali, secondo quanto illustrato nei successivi paragrafi.
Si segnala che lo schema di Decreto Legislativo recante misure per la crescita e
l’internazionalizzazione delle imprese approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 aprile 2015 e
attualmente al vaglio del Parlamento prevede, all’articolo 10, l’abrogazione dell’articolo 168-bis del
Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (di seguito il “TUIR”) che dispone
l’emanazione di appositi elenchi di Paesi e territori che consentono un adeguato scambio di
informazioni e la sua sostituzione con gli elenchi che saranno emanati in forza della nuova
formulazione degli articoli 11, comma 4, lettera c) del Decreto Legislativo 1° aprile 1996, n. 461, come
modificato dallo schema di Decreto Legislativo, e 167, comma 4, del TUIR, come modificato
dall'articolo 1, comma 680, Legge 23 dicembre 2014, n. 190.
Gli investitori sono, in ogni caso, tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio
dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni, nonché a verificare la natura e l’origine
delle somme percepite come distribuzioni su tali azioni dell’Emittente (dividendi o riserve).
Definizioni Ai fini del presente paragrafo, i termini in maiuscolo hanno il significato di seguito riportato. “Cessione di Partecipazioni Qualificate”: cessione di azioni, diverse dalle azioni di risparmio, diritti o
titoli attraverso cui possono essere acquisite azioni, che eccedano, nell’arco di un periodo di dodici
mesi, i limiti per la qualifica di Partecipazione Qualificata. Il termine di dodici mesi decorre dal
momento in cui i titoli ed i diritti posseduti rappresentano una percentuale di diritti di voto o di
partecipazione superiore ai limiti predetti. Per i diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite
partecipazioni si tiene conto delle percentuali di diritti di voto o di partecipazione al capitale
potenzialmente ricollegabili alle partecipazioni;
“Partecipazioni Non Qualificate”: le partecipazioni sociali in società non quotate sui mercati
regolamentati diverse dalle Partecipazioni Qualificate;
“Partecipazioni Qualificate”: le partecipazioni sociali in società non quotate sui mercati regolamentati
costituite dal possesso di partecipazioni (diverse dalle azioni di risparmio), diritti o titoli, attraverso cui
percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 20% ovvero una
partecipazione al capitale od al patrimonio superiore al 25%.
A. Regime fiscale dei dividendi
I dividendi attribuiti sulle Azioni dell’Emittente saranno soggetti al trattamento fiscale ordinariamente
applicabile ai dividendi corrisposti da società per azioni fiscalmente residenti in Italia.
Sono previste le seguenti differenti modalità di tassazione relativamente alle diverse categorie di
percettori.
PROSPETTO INFORMATIVO 245
(i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa
I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori
dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse nel sistema di deposito
accentrato gestito dalla Monte Titoli (quali le azioni dell’Emittente), sono soggetti ad un’imposta
sostitutiva con aliquota del 26% con obbligo di rivalsa, ai sensi dell’articolo 27-ter, D.P.R. n. 600 del 29
settembre 1973 (il “DPR 600/1973”). In tal caso, inoltre, non sussiste l’obbligo da parte di coloro che
abbiano percepito i dividendi in relazione alle azioni di indicare detti dividendi incassati nella
dichiarazione dei redditi.
Questa imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti, presso i quali i titoli sono depositati,
aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un
rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una
stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una
società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUIF), dai
soggetti (depositari) non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito
accentrato aderenti al Sistema Monte Titoli.
I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori
dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Qualificate, non sono soggetti ad alcuna ritenuta
alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all’atto della percezione, dichiarino
che gli utili riscossi sono relativi a Partecipazioni Qualificate. Tali dividendi concorrono parzialmente
alla formazione del reddito imponibile complessivo del socio.
Il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2008 (il “DM 2 aprile 2008”) – in
attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (la “Legge Finanziaria
2008”) –ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del
49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire
dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della
precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino
all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a
quella avente ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione
del percettore, i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla
società fino a tale esercizio.
(ii) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa che detengono
partecipazioni nell’ambito del regime del risparmio gestito
I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori
dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse in un rapporto di
gestione patrimoniale intrattenuto con un intermediario autorizzato, in relazione al quale sia esercitata
l’opzione per il regime del risparmio gestito di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo 21 novembre
1997 n. 461 (il “D.Lgs. 461/1997”), non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva
e concorrono alla formazione del risultato maturato annuo di gestione, da assoggettare ad imposta
sostitutiva del 26%.
(iii) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia esercenti attività di impresa
I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni relative all’impresa non
sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto,
all’atto della percezione, dichiarino che gli utili riscossi sono relativi a partecipazioni attinenti all’attività
d’impresa. Tali dividendi concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo
PROSPETTO INFORMATIVO 246
del socio. Il DM 2 aprile 2008 – in attuazione dell’articolo 1, comma 38, della Legge Finanziaria 2008 –
ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale
percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire dall’esercizio
successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della precedente
percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in
corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente
ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore,
i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale
esercizio.
(iv) Società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società semplici ed equiparate di
cui all’articolo 5 del TUIR, (comprese associazioni senza personalità giuridica costituite tra
persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni) società ed enti di cui
all’articolo 73, comma primo, lettere a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia
I dividendi percepiti da società in nome collettivo, società in accomandita semplice e società semplici
ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, da società ed enti di cui all’articolo 73, comma primo, lett.
a) e b), del TUIR, ovverosia da società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità
limitata, enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività
commerciali (cosiddetti enti commerciali), fiscalmente residenti in Italia non sono soggetti ad alcuna
ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva in Italia e concorrono alla formazione del reddito imponibile
complessivo del percipiente, da assoggettare a tassazione secondo le regole ordinarie, con le
seguenti modalità:
1. le distribuzioni a favore di soggetti IRPEF (società in nome collettivo, società in accomandita
semplice, società semplici) concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile
complessivo del percipiente; il DM 2 aprile 2008 – in attuazione dell’articolo 1, comma 38, della
Legge Finanziaria 2008 – ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del
reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili
prodotti dalla società a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007.
Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del
reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre,
a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente ad oggetto l’utile
dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore, i
dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a
tale esercizio;
2. le distribuzioni a favore di soggetti IRES (società per azioni, società a responsabilità limitata,
società in accomandita per azioni ed enti commerciali) concorrono a formare il reddito
imponibile complessivo del percipiente limitatamente al 5% del loro ammontare, ovvero per
l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che applicano i
Principi Contabili Internazionali.
Per alcuni tipi di società ed a certe condizioni, i dividendi conseguiti concorrono a formare anche il relativo valore netto della produzione, soggetto ad imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). (v) Enti non commerciali di cui all’articolo 73(1), lett. c) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia
I dividendi percepiti dagli enti di cui all’articolo 73, comma primo, lett. c), del TUIR, ovverosia dagli enti
pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o
principale l’esercizio di attività commerciali, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta
sostitutiva in Italia e concorrono a formare il reddito complessivo da assoggettare ad IRES per il
PROSPETTO INFORMATIVO 247
77,74% del loro ammontare, anche se percepiti nell’esercizio di impresa (come disposto dal comma
655 dell’articolo unico della Legge 23 dicembre 2014, n. 190.
(vi) Soggetti esenti ed esclusi dall’imposta sul reddito delle società
Per le azioni, quali le Azioni emesse dall’Emittente, immesse nel sistema di deposito accentrato
gestito da Monte Titoli, i dividendi percepiti da soggetti esenti dall’imposta sul reddito delle società
(IRES) sono soggetti ad una imposta sostitutiva con aliquota del 26% applicata dal soggetto residente
(aderente al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli) presso il quale le Azioni sono
depositate ovvero, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia, dal soggetto (depositario)
non residente che aderisca al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al
Sistema Monte Titoli. L’imposta non è invece applicabile nei confronti dei soggetti “esclusi”
dall’imposta sui redditi ai sensi dell’articolo 74, comma 1, TUIR.
(vii) Fondi pensione italiani ed O.I.C.R. italiani
Gli utili percepiti da (a) fondi pensione italiani soggetti al regime di cui all’articolo 17, Decreto
Legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005 (il “Decreto 252”), e (b) O.I.C.R., diversi dai fondi comuni di
investimento immobiliare, non sono soggetti a ritenuta alla fonte né ad imposta sostitutiva. Per i
suddetti fondi pensione tali utili concorrono secondo le regole ordinarie alla formazione del risultato
complessivo annuo di gestione maturato, soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota del 20%,
Gli O.I.C.R. istituiti in Italia sottoposti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)
sono esenti dalle imposte sui redditi ai sensi dell’articolo 73, comma 5-quinquies, del TUIR. Sui
proventi dei suddetti O.I.C.R. percepiti dai partecipanti in sede di riscatto, rimborso o distribuzione in
costanza di detenzione delle quote ovvero delle azioni trova applicazione il regime della ritenuta di cui
all’articolo 26-quinquies del DPR n. 600/1973.
(viii) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani
Ai sensi del Decreto Legge n. 351 del 25 settembre 2001 (il “Decreto 351”), convertito con
modificazioni dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001 ed a seguito delle modifiche apportate
dall’articolo 41-bis del Decreto Legge n. 269 del 30 settembre 2003, convertito con modificazioni in
Legge 326/2003 (il “Decreto 269”), le distribuzioni di utili percepite dai fondi comuni di investimento
immobiliare istituiti in Italia ai sensi dell’articolo 37 del TUIF ovvero dell’articolo 14-bis della Legge n.
86 del 25 gennaio 1994 (la “Legge 86”), non sono soggette a ritenuta d’imposta né ad imposta
sostitutiva e non scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. Sui proventi dei suddetti fondi
percepiti dai partecipanti in sede di riscatto, rimborso o distribuzione in costanza di detenzione delle
quote ovvero delle azioni trova applicazione il regime della ritenuta di cui all’articolo 7 del Decreto 351.
In alcuni casi, i redditi conseguiti da un fondo comune di investimento immobiliare italiano non
istituzionale potrebbero essere imputati per trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del
reddito imponibile in Italia dei) relativi investitori non istituzionali che detengano una partecipazione
superiore al 5% del patrimonio del fondo.
(ix) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono le Azioni per il tramite di una stabile
organizzazione nel territorio dello Stato
Le distribuzioni di utili percepite da soggetti non residenti in Italia che detengono la partecipazione
attraverso una stabile organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, non
sono soggette ad alcuna ritenuta in Italia né ad imposta sostitutiva e concorrono a formare il reddito
complessivo della stabile organizzazione da assoggettare ad imposizione secondo le regole ordinarie
nella misura del 5% del loro ammontare, ovvero per l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per
la negoziazione da soggetti che applicano gli IAS/IFRS. Qualora le distribuzioni siano riconducibili ad
PROSPETTO INFORMATIVO 248
una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto percettore non
residente, si faccia riferimento a quanto esposto al successivo paragrafo.
(x) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che non detengono le Azioni per il tramite di una
stabile organizzazione nel territorio dello Stato
I dividendi, derivanti da azioni o titoli similari immessi nel sistema di deposito accentrato gestito dalla
Monte Titoli (quali le Azioni dell’Emittente), percepiti da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi
di stabile organizzazione nel territorio dello Stato cui la partecipazione sia riferibile sono, in linea di
principio, soggetti ad una imposta sostitutiva del 26% ai sensi dell’articolo 27-ter del DPR 600/1973.
Tale imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti
al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un rappresentante
fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile
organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di
gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUIF), dai soggetti
non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti
al Sistema Monte Titoli.
Gli azionisti fiscalmente non residenti in Italia, che scontano la suddetta imposta sostitutiva del 26%
sui dividendi – diversi dagli azionisti di risparmio e, dai fondi pensione e dalle società ed enti
rispettivamente istituiti e residenti in Stati membri dell’Unione Europea ovvero in Stati aderenti
all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, di cui si dirà oltre – hanno diritto, a fronte di istanza di
rimborso da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge, al rimborso fino a concorrenza
degli undici ventiseiesimi della imposta sostitutiva subita in Italia ai sensi dell’articolo 27-ter del DPR
600/1973, dell’imposta che dimostrino di aver pagato all’estero in via definitiva sugli stessi utili, previa
esibizione alle competenti autorità fiscali italiane della relativa certificazione dell’ufficio fiscale dello
Stato estero.
Alternativamente al suddetto rimborso, i soggetti residenti in Stati con i quali siano in vigore
convenzioni per evitare la doppia imposizione possono chiedere l’applicazione dell’imposta sostitutiva
sui dividendi nella misura (ridotta) prevista dalla convenzione di volta in volta applicabile. A tal fine i
soggetti presso cui le azioni sono depositate, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla
Monte Titoli, debbono acquisire tempestivamente:
- una dichiarazione del soggetto non residente effettivo beneficiario degli utili, dalla quale risultino i dati
identificativi del soggetto medesimo, la sussistenza di tutte le condizioni alle quali è subordinata
l’applicazione del regime convenzionale e gli eventuali elementi necessari a determinare la misura
dell’aliquota applicabile ai sensi della convenzione;
- un’attestazione dell’autorità fiscale competente dello Stato ove l’effettivo beneficiario degli utili ha la
residenza, dalla quale risulti la residenza nello Stato medesimo ai sensi della convenzione.
L’attestazione produce effetti fino al 31 marzo dell’anno successivo a quello di prestazione.
L’Amministrazione finanziaria italiana ha peraltro concordato con le amministrazioni finanziarie di
alcuni Stati esteri un’apposita modulistica volta a garantire un più efficiente e agevole rimborso o
esonero totale o parziale del prelievo alla fonte applicabile in Italia. Con Provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Entrate del 10 luglio 2013 sono stati poi approvati i modelli per la richiesta di
applicazione dell’aliquota ridotta in forza delle convenzioni contro la doppia imposizione sui redditi
stipulate dall’Italia. Se la documentazione non è presentata al soggetto depositario precedentemente
alla messa in pagamento dei dividendi, l’imposta sostitutiva è applicata con aliquota del 26%. In tal
caso, il beneficiario effettivo dei dividendi può comunque richiedere all’Amministrazione finanziaria il
rimborso della differenza tra l’imposta sostitutiva applicata e quella applicabile ai sensi della
PROSPETTO INFORMATIVO 249
convenzione tramite apposita istanza di rimborso, corredata dalla documentazione di cui sopra, da
presentare secondo le condizioni e nei termini di legge.
Nel caso in cui i soggetti percettori e beneficiari dei dividendi siano società o enti (i) fiscalmente
residenti in uno degli Stati membri dell’Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all’Accordo
sullo Spazio Economico Europeo ed inclusi nella lista da predisporre con apposito Decreto del
Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR ed (ii) ivi soggetti ad
un’imposta sul reddito delle società, tali soggetti potranno beneficiare dell’applicazione di una imposta
sostitutiva sui dividendi nella misura ridotta dell’1,375% del relativo ammontare. Fino all’emanazione
del suddetto Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli Stati aderenti all’Accordo sullo
Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell’applicazione dell’imposta nella citata misura dell’1,
375% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero delle Finanze del 4 settembre 1996 e
successive modifiche. Ai sensi dell’articolo 1, comma 68, della Legge Finanziaria 2008, l’imposta
sostitutiva dell’1,375% si applica ai soli dividendi derivanti da utili formatisi a partire dall’esercizio
successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Ai fini dell’applicazione dell’imposta sostitutiva nella
misura dell’1,375%, i beneficiari non residenti dovranno tempestivamente formulare specifica richiesta
al soggetto depositario delle Azioni tenuto al prelievo dell’imposta sostitutiva, corredata da idonea
certificazione di residenza e di status fiscale rilasciata dalle competenti autorità dello Stato di
appartenenza.
Nel caso in cui i soggetti percettori e beneficiari dei dividendi siano fondi pensione istituiti in uno degli
Stati membri dell’Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio
Economico Europeo ed inclusi nella lista da predisporre con apposito Decreto del Ministero
dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR, tali soggetti potranno beneficiare
dell’applicazione di una imposta sostitutiva sui dividendi nella misura ridotta dell’11% del relativo
ammontare. Fino all’emanazione del suddetto Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanza, gli
Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell’applicazione
dell’imposta nella citata misura dell’11% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero
delle Finanze del 4 settembre 1996 e successive modifiche. Ai fini dell’applicazione dell’imposta
sostitutiva della misura dell’11%, i fondi pensione non residenti dovranno tempestivamente formulare
specifica richiesta al soggetto depositario delle Azioni tenuto al prelievo dell’imposta sostitutiva,
corredata da idonea documentazione.
Ai sensi dell’articolo 27-bis del DPR 600/1973, approvato in attuazione della Direttiva n. 435/90/CEE
del 23 luglio 1990, poi trasfusa nella Direttiva n. 2011/96/UE del 30 novembre 2011, nel caso in cui i
dividendi siano percepiti da una società (a) che riveste una delle forme previste nell’allegato alla
stessa Direttiva, (b) che è fiscalmente residente in uno Stato membro dell’Unione Europea senza
essere considerata, ai sensi di una convenzione in materia di doppia imposizione sui redditi con uno
Stato terzo, residente al di fuori dell’Unione Europea, (c) che è soggetta, nello Stato di residenza,
senza possibilità di fruire di regimi di opzione o di esonero che non siano territorialmente o
temporalmente limitati, ad una delle imposte indicate nell’allegato alla predetta Direttiva e (d) che
detiene una partecipazione diretta nell’Emittente non inferiore al 10 per cento del capitale sociale, per
un periodo ininterrotto di almeno un anno, tale società ha diritto a richiedere alle autorità fiscali italiane
il rimborso dell’imposta sostitutiva applicata sui dividendi da essa percepiti. A tal fine, la società non
residente deve produrre una certificazione, rilasciata dalle competenti autorità fiscali dello Stato
estero, che attesti che la società non residente soddisfa i predetti requisiti nonché la documentazione
attestante la sussistenza delle condizioni sopra indicate. Inoltre, secondo quanto chiarito dalle autorità
fiscali italiane, al verificarsi delle predette condizioni ed in alternativa alla presentazione di una
richiesta di rimborso successivamente alla distribuzione del dividendo, purché il periodo minimo
annuale di detenzione della partecipazione nell’Emittente sia già trascorso al momento della
distribuzione del dividendo medesimo, la società non residente può direttamente richiedere
all’intermediario depositario delle azioni la non applicazione dell’imposta sostitutiva presentando
tempestivamente all’intermediario in questione la stessa documentazione sopra indicata. In relazione
PROSPETTO INFORMATIVO 250
alle società non residenti che risultano direttamente o indirettamente controllate da soggetti non
residenti in Stati dell’Unione Europea, il suddetto regime di rimborso o di non applicazione dell’imposta
sostitutiva può essere invocato soltanto a condizione che le medesime società dimostrino di non
detenere la partecipazione nella Società allo scopo esclusivo o principale di beneficiare del regime in
questione.
I dividendi di pertinenza di enti o organismi internazionali che godono dell’esenzione dalle imposte in
Italia per effetto di leggi o di accordi internazionali resi esecutivi in Italia non sono soggetti all’imposta
sostitutiva.
B. Regime fiscale della distribuzione di riserve di cui all’articolo 47, comma 5, del TUIR Le informazioni di seguito fornite sintetizzano il regime fiscale applicabile alla distribuzione da parte
dell’Emittente – in occasione diversa dal caso di riduzione del capitale esuberante, di recesso, di
esclusione, di riscatto o di liquidazione – delle riserve di capitale di cui all’articolo 47, comma 5, del
TUIR, ovverosia, tra l’altro, delle riserve od altri fondi costituiti con sovrapprezzi di emissione, con
interessi di conguaglio versati dai sottoscrittori, con versamenti fatti dai soci a fondo perduto o in conto
capitale e con saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta (di seguito anche “Riserve di
Capitale”).
(i) Persone fisiche non esercenti attività d’impresa fiscalmente residenti in Italia
Ai sensi del dell’articolo 47, comma 1, ultimo periodo, del TUIR, indipendentemente dalla delibera
assembleare, le somme percepite da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti
attività d’impresa a titolo di distribuzione delle riserve di capitali costituiscono utili per i percettori nei
limiti e nella misura in cui sussistano, in capo alla società distributrice, utili di esercizio e riserve di utili
(fatta salva la quota di essi accantonata in sospensione di imposta). Le somme qualificate come utili
sono soggette, a seconda che si tratti o meno di Partecipazioni Non Qualificate e/o non relative
all’impresa, al medesimo regime sopra riportato per i dividendi. Le somme percepite a titolo di
distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto, sulla base di quanto testé indicato, dell’importo
eventualmente qualificabile come utile, riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto
della partecipazione. Ne consegue che, in sede di successiva cessione, la plusvalenza imponibile è
calcolata per differenza fra il prezzo di vendita ed il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione
ridotto di un ammontare pari alle somme percepite a titolo di distribuzione delle riserve di capitali (al
netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile). Secondo l’interpretazione fatta propria
dall’Amministrazione finanziaria le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale,
per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione costituiscono utili, da assoggettare al
regime descritto sopra per i dividendi. Regole particolari potrebbero applicarsi in relazione alle
partecipazioni per cui la persona fisica abbia optato per il regime cosiddetto del “risparmio gestito” di
cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo 461/1997.
(ii) Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del
TUIR, società semplici ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, società ed enti di cui
all’articolo 73, comma 1, lett. a) e b), del TUIR, enti non commerciali di cui all’articolo 73,
comma 1, lett. c), del TUIR e persone fisiche esercenti attività d’impresa, fiscalmente residenti
in Italia
In capo alle persone fisiche che detengono Azioni nell’esercizio di attività d’impresa, alle società in
nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, alle società
semplici ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, alle società ed enti di cui all’articolo 73, comma
primo, lett. a) e b), del TUIR, agli enti non commerciali di cui all’articolo 73, comma 1, lett. c), del TUIR,
fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale
costituiscono utili nei limiti e nella misura in cui sussistano utili di esercizio e riserve di utili (fatte salve
le quote di essi accantonate in sospensione di imposta) in capo alla società che provvede
PROSPETTO INFORMATIVO 251
all’erogazione. Le somme qualificate come utili dovrebbero essere soggette al medesimo regime
sopra riportato per i dividendi. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al
netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto
della partecipazione di un pari ammontare. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve
di Capitale, per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione, costituiscono plusvalenze e,
come tali, assoggettate al regime evidenziato al successivo Paragrafo C).
(iii) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. italiani (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)
In base ad un’interpretazione sistematica delle norme, le somme percepite da fondi pensione italiani
soggetti al regime di cui all’articolo 17 del Decreto 252, a titolo di distribuzione delle Riserve di
Capitale, dovrebbero concorrere a formare il risultato netto di gestione maturato relativo al periodo
d’imposta in cui è avvenuta la distribuzione, soggetto ad un’imposta sostitutiva dell’20%. Anche il
valore delle partecipazioni alla fine dello stesso periodo d’imposta dovrebbe essere incluso nel calcolo
del risultato annuo di gestione dei suddetti fondi pensione.
Le somme percepite da O.I.C.R. istituiti in Italia soggetti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di
investimento immobiliare) a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale non dovrebbero invece
scontare alcuna imposizione in capo a tali organismi di investimento. Per il regime fiscale dei proventi
dei suddetti O.I.C.R. percepiti dai partecipanti, si veda il precedente Paragrafo A (vii).
(iv) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani
In base ad un’interpretazione sistematica delle norme, ai sensi del Decreto 351, convertito con
modificazioni dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001 ed a seguito delle modifiche apportate
dall’articolo 41-bis del Decreto 269, le somme percepite dai fondi comuni di investimento immobiliare
istituiti in Italia ai sensi dell’articolo 37 del TUIF ovvero dell’articolo 14-bis della Legge n. 86 del 25
gennaio 1994 (la “Legge 86”), non sono soggette a ritenuta d’imposta né ad imposta sostitutiva e non
scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. Per il regime fiscale dei proventi dei suddetti fondi
percepiti dai partecipanti, si veda il precedente par. A (viii). In alcuni casi, i redditi conseguiti da un
fondo comune di investimento immobiliare italiano non istituzionale potrebbero essere imputati per
trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del reddito imponibile in Italia dei) relativi
investitori non istituzionali che detengano una partecipazione superiore al 5% del patrimonio del
fondo.
(v) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia privi di stabile organizzazione nel territorio dello
Stato
In capo ai soggetti fiscalmente non residenti in Italia (siano essi persone fisiche o società di capitali),
privi di stabile organizzazione in Italia cui la partecipazione sia riferibile, la natura fiscale delle somme
percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale è la medesima di quella evidenziata per le
persone fisiche fiscalmente residenti in Italia. Al pari di quanto evidenziato per le persone fisiche e per
le società di capitali fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle
Riserve di Capitale, al netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo
fiscalmente riconosciuto della partecipazione di un pari ammontare.
(vi) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia dotati di stabile organizzazione nel territorio dello
Stato
Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile
organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, le somme percepite a
titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale sono assoggettate in capo alla stabile organizzazione al
medesimo regime impositivo previsto per le società ed enti di cui all’articolo 73 comma 1, lett. a) e b),
del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, indicato al precedente paragrafo (ii). Qualora la distribuzione
PROSPETTO INFORMATIVO 252
di Riserve di Capitale derivi da una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in
Italia del soggetto percettore non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al precedente
Paragrafo sub (iv).
C. Regime fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni
(i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa
Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da
persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni
sociali, nonché di titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, sono
soggette ad un diverso regime fiscale a seconda che si tratti di una cessione di Partecipazioni
Qualificate o meno.
Cessione di Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze derivanti dalla Cessione di Partecipazioni Qualificate conseguite al di fuori
dell’esercizio di imprese commerciali da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia concorrono alla
formazione del reddito imponibile del soggetto percipiente limitatamente al 49,72% del loro
ammontare. Per tali plusvalenze, la tassazione avviene in sede di dichiarazione annuale dei redditi.
Qualora dalla Cessione di Partecipazioni Qualificate si generi una minusvalenza, la quota
corrispondente al 49,72% della stessa è riportata in deduzione, fino a concorrenza del 49,72%
dell’ammontare delle plusvalenze della stessa natura realizzate nei periodi di imposta successivi, ma
non oltre il quarto, a condizione che tale minusvalenza sia indicata nella dichiarazione dei redditi
relativa al periodo d’imposta nel quale è stata realizzata.
Cessione di Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze, non conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da persone fisiche
fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni (nonché di titoli o
diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni) che non si qualifichi quale Cessione di
Partecipazioni Qualificate, sono soggette ad un’imposta sostitutiva del 26%. Il contribuente può optare
per una delle seguenti modalità di tassazione:
a) Tassazione in base alla dichiarazione dei redditi. Nella dichiarazione vanno indicate le
plusvalenze e minusvalenze realizzate nell’anno. L’imposta sostitutiva del 26% è determinata
in tale sede sulle plusvalenze al netto delle relative minusvalenze della stessa natura ed è
versata entro i termini previsti per il versamento delle imposte sui redditi dovute a saldo in
base alla dichiarazione. Le minusvalenze eccedenti, purché esposte in dichiarazione dei
redditi, possono essere portate in deduzione, fino a concorrenza, delle relative plusvalenze
della stessa natura realizzate nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Il criterio
della dichiarazione è obbligatorio nell’ipotesi in cui il soggetto non scelga uno dei due regimi di
cui ai successivi punti (b) e (c).
b) Regime del risparmio amministrato (opzionale). Tale regime può trovare applicazione a
condizione che (i) le Azioni siano depositate presso banche o società di intermediazione
mobiliari residenti o altri soggetti residenti individuati con appositi decreti ministeriali e (ii)
l’azionista opti (con comunicazione sottoscritta inviata all’intermediario) per l’applicazione del
regime del risparmio amministrato di cui all’articolo 6 del D.Lgs. n. 461/1997. Nel caso in cui il
soggetto opti per tale regime, l’imposta sostitutiva con l’aliquota del 26% è determinata e
versata all’atto della singola cessione dall’intermediario presso il quale le azioni sono
depositate in custodia o in amministrazione, su ciascuna plusvalenza realizzata. Le eventuali
minusvalenze possono essere compensate nell’ambito del medesimo rapporto computando
l’importo delle minusvalenze in diminuzione, fino a concorrenza, delle plusvalenze della
PROSPETTO INFORMATIVO 253
stessa natura realizzate nelle successive operazioni poste in essere nello stesso periodo
d’imposta o nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Qualora il rapporto di
custodia o amministrazione venga meno, le eventuali minusvalenze (risultanti da apposita
certificazione rilasciata dall’intermediario) possono essere portate in deduzione, non oltre il
quarto periodo d’imposta successivo a quello di realizzo, dalle plusvalenze della stessa natura
realizzate nell’ambito di un altro rapporto di risparmio amministrato intestato agli stessi
soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, o possono essere dedotte in sede
di dichiarazione dei redditi. Nel caso di opzione per il regime del risparmio amministrato, il
contribuente non è tenuto ad includere le suddette plusvalenze e/o minusvalenze nella propria
dichiarazione dei redditi.
c) Regime del risparmio gestito (opzionale). Presupposto per la scelta di tale regime (di cui
all’articolo 7 del D. Lgs. 461/1997) è il conferimento di un incarico di gestione patrimoniale ad
un intermediario autorizzato. In tale regime, un’imposta sostitutiva del 26% è applicata
dall’intermediario al termine di ciascun periodo d’imposta sull’incremento del valore del
patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, anche se non percepito, al netto, tra l’altro,
dei redditi assoggettati a ritenuta, dei redditi esenti o comunque non soggetti ad imposte, dei
redditi che concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente, dei proventi derivanti
da fondi comuni di investimento immobiliare italiani. Nel regime del risparmio gestito, le
plusvalenze relative a Partecipazioni Non Qualificate concorrono a formare l’incremento del
patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, soggetto ad imposta sostitutiva del 26%. Il
risultato negativo della gestione conseguito in un periodo d’imposta può essere computato in
diminuzione del risultato della gestione dei quattro periodi d’imposta successivi per l’intero
importo che trova capienza in ciascuno di essi. In caso di chiusura del rapporto di gestione, i
risultati negativi di gestione maturati (risultanti da apposita certificazione rilasciata dal soggetto
gestore) possono essere portati in deduzione, non oltre il quarto periodo d’imposta successivo
a quello di maturazione, dalle plusvalenze realizzate nell’ambito di un altro rapporto cui sia
applicabile il regime del risparmio amministrato, ovvero utilizzati (per l’importo che trova
capienza in esso) nell’ambito di un altro rapporto per il quale sia stata effettuata l’opzione per il
regime del risparmio gestito, purché il rapporto o deposito in questione sia intestato agli stessi
soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, ovvero possono essere portate in
deduzione dai medesimi soggetti in sede di dichiarazione dei redditi, secondo le medesime
regole applicabili alle minusvalenze eccedenti di cui al precedente punto (a). Nel caso di
opzione per il regime del risparmio gestito, il contribuente non è tenuto ad includere le
plusvalenze e/o minusvalenze nella propria dichiarazione dei redditi.
(ii) Persone fisiche esercenti attività d’impresa, società in nome collettivo, in accomandita
semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia
Le plusvalenze realizzate da persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in
accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia,
mediante cessione a titolo oneroso di azioni concorrono, per l’intero ammontare, a formare il reddito
d’impresa imponibile, soggetto a tassazione in Italia secondo il regime ordinario. Secondo quanto
chiarito dall’amministrazione finanziaria, gli elementi negativi di reddito realizzati da persone fisiche
nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui
all’articolo 5 del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, mediante cessione a titolo oneroso delle azioni
sarebbero integralmente deducibili dal reddito imponibile del soggetto cedente.
Tuttavia, laddove siano soddisfatte le condizioni evidenziate ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo
paragrafo (iii), le plusvalenze concorrono alla formazione del reddito d’impresa imponibile in misura
parziale pari al 49,72% del relativo ammontare. Le minusvalenze realizzate relative a partecipazioni
con i requisiti di cui ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo paragrafo (iii) sono deducibili in misura
parziale analogamente a quanto previsto per la tassazione delle plusvalenze. Ai fini della
PROSPETTO INFORMATIVO 254
determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle azioni
cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta.
(iii) Società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia
Le plusvalenze realizzate dalle società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, incluse le
società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, gli enti pubblici e
privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, fiscalmente
residenti in Italia, mediante cessione a titolo oneroso delle azioni concorrono a formare il reddito
d’impresa imponibile per il loro intero ammontare nell’esercizio in cui sono state realizzate ovvero, per
le partecipazioni possedute per un periodo non inferiore a tre anni (un anno per le società sportive
dilettantistiche) o iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie negli ultimi tre bilanci, su opzione, in quote
costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 87
del TUIR (recante il regime cd. di “participation exemption”), le plusvalenze realizzate relativamente a
partecipazioni in società ed enti indicati nell’articolo 73 del TUIR non concorrono alla formazione del
reddito imponibile in quanto esenti nella misura del 95% del loro ammontare, se le suddette
partecipazioni presentano i seguenti requisiti:
a) ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell’avvenuta
cessione considerando cedute per prime le azioni o quote acquisite in data più recente;
b) classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso
durante il periodo di possesso;
c) residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio di cui al decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR, o,
alternativamente, l’avvenuta dimostrazione, a seguito dell’esercizio dell’interpello secondo le
modalità di cui al comma 5, lettera b), dell’articolo 167 del TUIR, che dalle partecipazioni non
sia stato conseguito, sin dall’inizio del periodo di possesso, l’effetto di localizzare i redditi in
Stati o territori diversi da quelli individuati nel medesimo decreto di cui all’articolo 168-bis del
TUIR;
d) la società partecipata esercita un’impresa commerciale secondo la definizione di cui
all’articolo 55 del TUIR; tuttavia tale requisito non rileva per le partecipazioni in società i cui
titoli sono negoziati nei mercati regolamentati.
I requisiti di cui ai punti (c) e (d) devono sussistere ininterrottamente, al momento del realizzo delle
plusvalenze, almeno dall’inizio del terzo periodo di imposta anteriore al realizzo stesso. Le cessioni
delle azioni o quote appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni finanziarie e di quelle
appartenenti alla categoria dell’attivo circolante vanno considerate separatamente con riferimento a
ciascuna categoria. In presenza dei requisiti menzionati, le minusvalenze realizzate dalla cessione di
partecipazioni sono indeducibili dal reddito d’impresa.
Ai fini della determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle
azioni cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta.
Le minusvalenze e le differenze negative tra i ricavi e i costi relative ad azioni che non possiedono i
requisiti per l’esenzione non rilevano fino a concorrenza dell’importo non imponibile dei dividendi,
ovvero dei loro acconti, percepiti nei trentasei mesi precedenti il loro realizzo/conseguimento. Tale
disposizione (i) si applica con riferimento alle azioni acquisite nei 36 mesi precedenti il
realizzo/conseguimento, sempre che siano soddisfatte le condizioni di cui ai precedenti punti (c) e (d),
ma (ii) non si applica ai soggetti che redigono il bilancio in base ai Principi Contabili Internazionali.
Inoltre, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del Decreto Legge 24 settembre 2002, n. 209, relativamente
alle minusvalenze di ammontare complessivo superiore a 5.000.000 di Euro, derivanti dalla cessione
di partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni finanziarie, realizzate anche a seguito di più atti di
realizzo, il contribuente dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati e le notizie necessari al fine
di consentire l’accertamento della conformità delle operazioni di cessione con le disposizioni
PROSPETTO INFORMATIVO 255
dell’articolo 37-bis del DPR n. 600/1973. Tale obbligo non si applica ai soggetti che predispongono il
bilancio in base ai principi contabili internazionali.
Per alcuni tipi di società ed a certe condizioni, le plusvalenze realizzate dai suddetti soggetti mediante
cessione di azioni concorrono a formare anche il relativo valore netto della produzione, soggetto ad
imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
(iv) Enti di cui all’articolo 73(1), lett. c), del TUIR, e società semplici ed equiparate ai sensi
dell’articolo 5 del TUIR (comprese associazioni senza personalità giuridica costituite tra
persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni), fiscalmente residenti in
Italia
Le plusvalenze realizzate, al di fuori dell’attività d’impresa, da enti non commerciali residenti in Italia e
da società semplici residenti, sono assoggettate a tassazione con le stesse regole previste per le
plusvalenze realizzate da persone fisiche su partecipazioni detenute non in regime d’impresa.
(v) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. italiani (diversi dai fondi comuni di investimento immobiliare)
Le plusvalenze relative ad azioni detenute da fondi pensione italiani soggetti al regime di cui
all’articolo 17 del Decreto 252 sono incluse nel calcolo del risultato annuo di gestione maturato
soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota dell’20%. Le plusvalenze relative a partecipazioni
detenute da O.I.C.R. istituiti in Italia sottoposti a vigilanza (diversi dai fondi comuni di investimento
immobiliare) non scontano invece alcuna imposizione in capo a tali organismi d’investimento.
(vi) Fondi comuni di investimento immobiliare italiani
Ai sensi del Decreto 351, ed a seguito delle modifiche apportate dall’articolo 41-bis del Decreto 269, i
proventi, ivi incluse le plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni, conseguiti dai fondi comuni di
investimento immobiliare italiani istituiti ai sensi dell’articolo 37 del TUIF e dell’articolo 14-bis della
Legge 86/1994, non scontano alcuna imposizione in capo a tali fondi. In alcuni casi, i redditi conseguiti
da un fondo comune di investimento immobiliare italiano non istituzionale potrebbero essere imputati
per trasparenza ai (e concorrere dunque alla formazione del reddito imponibile dei) relativi investitori
non istituzionali che detengano una partecipazione superiore al 5% del patrimonio del fondo.
(vii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, dotati di stabile organizzazione nel territorio dello
Stato
Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile
organizzazione in Italia a cui la partecipazione sia effettivamente connessa, le plusvalenze realizzate
mediante cessione della partecipazione concorrono alla formazione del reddito della stabile
organizzazione secondo il regime impositivo previsto delle plusvalenze realizzate da società ed enti di
cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, indicato sopra al paragrafo
(iii). Qualora la partecipazione non sia connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto
non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al paragrafo (viii) che segue.
(viii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello
Stato
Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione
in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla cessione a titolo oneroso di
partecipazioni che non si qualifichi quale Cessione di Partecipazioni Qualificate, in società italiane le
cui azioni non sono negoziate in mercati regolamentati (come l’Emittente), sono soggette a tassazione
PROSPETTO INFORMATIVO 256
in Italia, se le partecipazioni sono ivi detenute. Resta comunque ferma, laddove sussistano i relativi
requisiti, l’applicazione delle disposizioni previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie
imposizioni, se più favorevoli.
Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione
in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla Cessione di Partecipazioni
Qualificate concorrono alla formazione del reddito imponibile in Italia del soggetto percipiente secondo
le stesse regole previste per le persone fisiche residenti in Italia non esercenti attività d’impresa. Tali
plusvalenze sono assoggettate a tassazione unicamente in sede di dichiarazione annuale dei redditi,
poiché le stesse non possono essere soggette né al regime del risparmio amministrato né al regime
del risparmio gestito. Resta comunque ferma, laddove sussistano i relativi requisiti, l’applicazione delle
disposizioni previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, se più favorevoli.
D. Imposta di registro
A seguito dell’abrogazione della tassa sui contratti di borsa, di cui al Regio Decreto n. 3278 del 30
dicembre 1923, operata dall’articolo 37 del Decreto Legge n. 2448 del 31 dicembre 2007, convertito in
Legge 28 febbraio 2008, n. 31, ai sensi della normativa vigente alla data di pubblicazione del presente
Prospetto, gli atti aventi ad oggetto la negoziazione di titoli scontano l’imposta di registro come segue:
(i) gli atti pubblici e le scritture private autenticate scontano l’imposta di registro in misura fissa pari ad
Euro 200; (ii) le scritture private non autenticate scontano l’imposta di registro in misura fissa pari ad
Euro 200 solo in “caso d’uso” o a seguito di registrazione volontaria.
E. Tassa sulle transazioni finanziarie
Salve determinate esclusioni ed esenzioni previste dalla normativa, sono generalmente soggetti
all’imposta sulle transazioni finanziarie di cui all’articolo 1, commi da 491 a 500, Legge 24 dicembre
2012, n. 228, tra l’altro, i trasferimenti di proprietà di azioni emesse da società residenti in Italia.
L’imposta è dovuta dai soggetti in favore dei quali avviene il trasferimento della proprietà,
indipendentemente dalla residenza delle controparti e dal luogo di conclusione dell’operazione.
L’imposta è applicata con l’aliquota dello 0,2% sul valore della transazione, determinato sulla base del
saldo netto delle transazioni giornaliere (calcolato per ciascun soggetto passivo con riferimento al
numero di titoli oggetto delle transazioni regolate nella stessa giornata per singolo strumento
finanziario). L’aliquota è ridotta alla metà per i trasferimenti che avvengono a seguito di operazioni
concluse in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione. Sono escluse dal tributo, tra
l’altro, le operazioni di emissione e di annullamento dei titoli azionari e le operazioni di acquisizione
temporanea di titoli (quali, ad esempio, le operazioni di finanziamento tramite titoli).
Sono generalmente responsabili del versamento dell’imposta le banche e gli altri intermediari
qualificati che intervengono nell’esecuzione delle operazioni. In mancanza di intermediari che
intervengano nell’operazione, l’imposta deve essere versata dal contribuente.
F. Imposta di bollo L’articolo 13, comma 2-ter, della Tariffa, parte prima, allegata al Decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 (il “DPR 642”), e la relativa nota 3-ter dettano la disciplina
dell’imposta di bollo proporzionale generalmente applicabile (salvo alcune esclusioni/eccezioni) alle
comunicazioni periodiche inviate dagli intermediari finanziari italiani (gli “Enti Gestori”) alla propria
clientela, relative a strumenti finanziari depositati presso di loro, tra i quali si annoverano anche le
azioni. Non sono soggetti all’imposta di bollo proporzionale, tra l’altro, i rendiconti e le comunicazioni
che gli Enti Gestori inviano a soggetti diversi dai clienti, come definiti, nel Provvedimento del
Governatore della Banca d’Italia del 20 giugno 2012, per i quali è invece prevista l’applicazione
dell’imposta di bollo nella misura fissa di Euro 2 per ogni esemplare, ai sensi dell’articolo 13, comma 1,
PROSPETTO INFORMATIVO 257
della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 642. L’imposta di bollo proporzionale non trova
applicazione, tra l’altro, per le comunicazioni ricevute dai fondi pensione e dai fondi sanitari. Il comma
2-ter dell’articolo 13 della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 642prevede che, laddove applicabile,
l’imposta di bollo proporzionale si applica nella misura del 2 per mille annuo. Non è prevista una
misura minima. Per i clienti diversi dalle persone fisiche è previsto un tetto massimo di Euro 14.000 ad
anno. Le comunicazioni periodiche alla clientela si presumono, in ogni caso inviate almeno una volta
l’anno, anche nel caso in cui l’intermediario italiano non sia tenuto alla redazione e all’invio di
comunicazioni. In tal caso, l’imposta deve essere applicata al 31 dicembre di ciascun anno e,
comunque, al termine del rapporto intrattenuto con il cliente.
L’aliquota di imposta si applica sul valore di mercato degli strumenti finanziari o, in mancanza, sul
valore nominale o di rimborso, come risultante dalla comunicazione inviata alla clientela. L’imposta
trova applicazione sia con riferimento ad investitori residenti sia con riferimento ad investitori non
residenti, per strumenti finanziari detenute presso intermediari italiani.
G. Imposta sul valore delle attività finanziarie
Le persone fisiche residenti in Italia che detengono all’estero attività finanziarie devono generalmente
versare un’imposta sul loro valore (c.d. “Ivafe”). L’imposta si applica anche sulle partecipazioni al
capitale o al patrimonio di soggetti residenti in Italia detenute all’estero. L’imposta, calcolata sul valore
delle attività finanziarie e dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e al periodo di detenzione,
si applica con aliquota pari al 2 per mille. Il valore delle attività finanziarie è costituito generalmente dal
valore di mercato, rilevato al termine di ciascun anno solare nel luogo in cui le stesse sono detenute,
anche utilizzando la documentazione dell’intermediario estero di riferimento. Se al 31 dicembre le
attività non sono più possedute, si fa riferimento al valore di mercato delle attività rilevato al termine
del periodo di possesso. Per le attività finanziarie che hanno una quotazione nei mercati regolamentati
deve essere utilizzato questo valore. Dall’imposta dovuta si detrae, fino a concorrenza del suo
ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versata nello
Stato in cui sono detenute le attività finanziarie. Il credito non può in ogni caso superare l’imposta
dovuta in Italia. Non spetta alcun credito d’imposta se con il Paese nel quale è detenuta l’attività
finanziaria è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni (riguardante anche le imposte
di natura patrimoniale) che prevede, per l’attività, l’imposizione esclusiva nel Paese di residenza del
possessore. In questi casi, per le imposte patrimoniali eventualmente pagate all’estero può essere
chiesto il rimborso all’amministrazione fiscale del Paese in cui le suddette imposte sono state applicate
nonostante le disposizioni convenzionali. I dati sulle attività finanziarie detenute all’estero vanno
indicati nel quadro RW della dichiarazione annuale dei redditi.
H. Obblighi di monitoraggio fiscale
Ai fini della normativa sul monitoraggio fiscale, le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società
semplici e i soggetti equiparati, fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti ad indicare nel quadro RW
della dichiarazione annuale dei redditi (o in un modulo apposito, in alcuni casi di esonero dall’obbligo
di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi), l’importo degli investimenti (incluse le
eventuali azioni) detenuti all’estero nel periodo d’imposta, attraverso cui possono essere conseguiti
redditi imponibili in Italia. In relazione alle azioni, tali obblighi di monitoraggio non sono applicabili se le
azioni non sono detenute all’estero e, in ogni caso, se le stesse sono depositate presso un
intermediario italiano incaricato della riscossione dei relativi redditi, qualora i flussi finanziari e i redditi
derivanti dalle azioni siano assoggettati a ritenuta o imposta sostitutiva dall’intermediario stesso.
I. Imposta sulle successioni e donazioni
Il Decreto Legge n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre
2006, n. 286, ha istituito l’imposta sulle successioni e donazioni su trasferimenti di beni e diritti per
causa di morte, per donazione o a titolo gratuito e sulla costituzione di vincoli di destinazione. Per
quanto non disposto dai commi da 47 a 49 e da 51 a 54 dell’articolo 2 della Legge n. 286 del 2006, si
PROSPETTO INFORMATIVO 258
applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al Decreto Legislativo 31 ottobre 1990, n. 346,
nel testo vigente alla data del 24 ottobre 2001. Salve alcune eccezioni, per i soggetti residenti
l’imposta di successione e donazione viene applicata su tutti i beni e i diritti trasferiti, ovunque
esistenti. Per i soggetti non residenti, l’imposta di successione e donazione viene applicata
esclusivamente sui beni e i diritti esistenti nel territorio italiano. Si considerano in ogni caso esistenti
nel territorio italiano le azioni in società che hanno in Italia la sede legale o la sede
dell’amministrazione o l’oggetto principale.
(i) L’imposta sulle successioni
Ai sensi dell’articolo 2, comma 48 della Legge 24 novembre 2006, n. 286, salve alcune eccezioni, i
trasferimenti di beni e diritti per causa di morte sono generalmente soggetti all’imposta sulle
successioni, con le seguenti aliquote, da applicarsi sul valore complessivo netto dei beni:
a) per i beni ed i diritti devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, l’aliquota è del 4%,
con una franchigia di 1.000.000 di Euro per ciascun beneficiario;
b) per i beni ed i diritti devoluti a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea
retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, l’aliquota è del 6% (con
franchigia pari ad Euro 100.000, per ciascun beneficiario, per i soli fratelli e sorelle);
c) per i beni ed i diritti devoluti a favore di altri soggetti, l’aliquota è dell’8%(senza alcuna
franchigia).
Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n.
104, l’imposta sulle successioni si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del
legato che supera l’ammontare di Euro 1.500.000.
(ii) L’imposta sulle donazioni
Ai sensi dell’articolo 2, comma 49 della Legge 24 novembre 2006 n. 286, per le donazioni e gli atti di
trasferimento a titolo gratuito di beni e diritti e la costituzione di vincoli di destinazione di beni, l’imposta
sulle donazioni è, generalmente, determinata dall’applicazione delle seguenti aliquote al valore globale
dei beni e dei diritti al netto degli oneri da cui è gravato il beneficiario, ovvero, se la donazione è fatta
congiuntamente a favore di più soggetti o se in uno stesso atto sono compresi più atti di disposizione a
favore di soggetti diversi, al valore delle quote dei beni o diritti attribuibili:
a) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore del coniuge e dei parenti in
linea retta, l’imposta sulle donazioni si applica con un’aliquota del 4% con una franchigia di
Euro 1.000.000 per ciascun beneficiario;
b) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore degli altri parenti fino al quarto
grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado,
l’imposta sulle donazioni si applica con un’aliquota del 6% (con franchigia pari ad Euro
100.000, per ciascun beneficiario, per i soli fratelli e sorelle);
c) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore di altri soggetti, l’imposta sulle
donazioni si applica con un’aliquota dell’8% (senza alcuna franchigia).
Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n.
104, l’imposta sulle donazioni si applica esclusivamente sulla parte del valore che supera l’ammontare
di Euro 1.500.000.
PROSPETTO INFORMATIVO 259
5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA
5.1 Condizioni, statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di
sottoscrizione dell’Offerta
5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata
L’Offerta non è subordinata ad alcuna condizione.
5.1.2 Ammontare totale dell’Offerta
Alla Data del Prospetto le azioni dell’Emittente in circolazione sono pari a n. 9.582.557 del valore
nominale di Euro 13,00.
L'Offerta ha ad oggetto un numero massimo di n. 3.549.090 nuove azioni ordinarie Credito Siciliano
emesse ad un prezzo unitario di Euro 14,00 ciascuna, di cui Euro 13,00 per valore nominale e Euro
1,00 a titolo di sovrapprezzo, per un importo complessivo dell’Aumento di Capitale di Euro
49.687.260,00, scindibile, da offrire in opzione e prelazione agli azionisti in proporzione al numero di
Azioni possedute nel rapporto di 10 nuove azioni ogni 27 azioni possedute.
L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile alla
sottoscrizione integrale dei Diritti di Opzione ad esso assegnati ed all’esercizio del Diritto di Prelazione
sulla totalità delle Azioni che dovessero rimanere inoptate. Per effetto di tale impegno, al termine della
prelazione non residueranno azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.
5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di sottoscrizione
L’Offerta è effettuata in Italia ed è rivolta, indistintamente e a parità di condizioni, ai soci del Credito
Siciliano.
I soci hanno il diritto di sottoscrivere le azioni di nuova emissione in proporzione al numero di azioni
possedute (nella misura di n. 10 nuove azioni ogni n. 27 azioni possedute).
I Diritti di Opzione che daranno diritto alla sottoscrizione delle Azioni, dovranno essere esercitati, a
pena di decadenza, nel periodo compreso tra il 23 giugno 2015 ed il 10 luglio 2015 tramite gli
intermediari depositari e/o gli Intermediari Aderenti che sono tenuti a dare le relative istruzioni a Monte
Titoli, entro le ore 15:30 dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione. Pertanto, ciascun sottoscrittore
dovrà presentare apposita richiesta di sottoscrizione con le modalità e nel termine che il suo
intermediario depositario e/o Intermediario Aderente gli avrà comunicato per assicurare il rispetto della
scadenza di cui sopra.
Nello stesso periodo in cui avviene l’esercizio dei diritti, può essere richiesta l’assegnazione delle
azioni che eventualmente rimarranno inoptate, facendo pervenire richiesta all’Emittente per il tramite
degli intermediari depositari e/o degli Intermediari Aderenti, presso i quali può essere effettuato
l’esercizio dei Diritti di Opzione. La richiesta di Azioni eventualmente inoptate deve essere effettuata
contestualmente all’integrale esercizio del Diritto di Opzione.
I Diritti di Opzione non saranno negoziabili in alcun mercato regolamentato, né in un sistema
multilaterale di negoziazione, né mediante un internalizzatore sistematico. Pertanto, pur essendo
possibile per i soci cedere tali diritti sulla base dei principi che regolano l’autonomia negoziale dei
privati, i soci che intendessero acquistare o cedere i diritti di opzione potrebbero incontrare difficoltà di
negoziazione. Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione non esercitati non saranno più
esercitabili né cedibili.
L’Offerta si svolgerà secondo il seguente calendario:
PROSPETTO INFORMATIVO 260
CALENDARIO INDICATIVO DELL’OFFERTA
Inizio del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 23 giugno 2015
Termine del Periodo di Opzione (esercizio diritti di opzione e prelazione) 10 luglio 2015
Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore azioni sottoscritte in opzione
10 luglio 2015
Comunicazione dei risultati dell’Offerta Entro il 17 luglio 2015
Data di assegnazione e data valuta di addebito controvalore azioni inoptate per le quali è stato esercitato il diritto di prelazione
17 luglio 2015
L’adesione all’Offerta in Opzione avviene mediante la sottoscrizione di moduli (“Scheda di Adesione”)
appositamente predisposti contenenti almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti
informazioni riprodotte con carattere che ne consenta un'agevole lettura:
- l'avvertenza che l'aderente può ricevere gratuitamente copia del Prospetto Informativo;
- il richiamo al Capitolo 4. “Fattori di rischio” contenuto nella Sezione Prima del Prospetto Informativo.
Le Schede di Adesione, disponibili in fac-simile presso tutte le filiali dell’Emittente, nonché sul sito
dell’Emittente www.creval.it – Sezione Credito Siciliano, dovranno essere debitamente compilate,
sottoscritte e consegnate all’intermediario depositario e/o all’Intermediario Aderente presso cui sono
depositati i titoli.
I soci che hanno esercitato integralmente il Diritto di Opzione avranno Diritto di Prelazione
nell’acquisto delle Azioni che siano rimaste inoptate. Coloro che intendono esercitare il Diritto di
Prelazione sulle Azioni che, al termine del Periodo di Opzione, rimangono inoptate, ai sensi
dell’articolo 2441 del Codice Civile dovranno farne richiesta contestualmente all’esercizio del diritto di
opzione. Se l’adesione all’Offerta in Opzione e al Diritto di Prelazione avviene presentando la Scheda
di Adesione a un intermediario depositario e/o a un Intermediario Aderente diversi dall’Emittente e
dalle banche del Gruppo Credito Valtellinese, quest’ultimo dovrà inviare all’Emittente la Scheda di
Adesione, regolarmente compilata e sottoscritta, entro il termine del Periodo di Offerta. In tal caso
l’Emittente non risponderà di eventuali ritardi imputabili agli intermediari depositari e/o agli Intermediari
Aderenti nell’esecuzione delle disposizioni impartite dai richiedenti in relazione all’adesione all’Offerta.
La verifica della regolarità e delle adesioni pervenute agli intermediari depositari e/o Intermediari
Aderenti sarà effettuata dagli stessi. In ogni caso, l’Emittente si riserva di verificare la regolarità delle
adesioni, avuto riguardo alle modalità e ai termini dell’Offerta, e dell’eventuale riparto.
Al termine del Periodo di Opzione, i Diritti di Opzione e i Diritti di Prelazione non esercitati non saranno
più esercitabili, né cedibili. Pertanto, laddove i titolari dei Diritti di Opzione e dei Diritti di prelazione non
li esercitassero entro i termini e nei modi previsti nel calendario dell'Offerta, perderebbero tali diritti
senza ricevere alcun corrispettivo.
Ciascun aderente, il quale detenga azioni depositate presso un unico intermediario depositario o
Intermediario Aderente, potrà sottoscrivere una sola Scheda di Adesione all’Offerta. Nell’eventualità in
cui l’azionista detenga azioni depositate presso una pluralità di intermediari depositari o Intermediari
Aderenti, dovrà sottoscrivere e consegnare una Scheda di Adesione all’Offerta per ciascun
intermediario depositario o Intermediario Aderente presso cui sono depositati i titoli. In tal caso, le
eventuali richieste di sottoscrizione in prelazione specificate in ciascuna Scheda di Adesione verranno
sommate.
L’adesione alla proposta di sottoscrizione non può essere assoggettata a condizioni ed è irrevocabile,
salvo nei casi previsti dall’articolo 95-bis del TUIF. Ai sensi del citato articolo, gli investitori che hanno
già concordato di acquistare o sottoscrivere le Azioni prima della pubblicazione di un supplemento al
presente Prospetto hanno il diritto, esercitabile entro il termine indicato nel supplemento e comunque
non inferiore a due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione.
PROSPETTO INFORMATIVO 261
5.1.4 Informazioni circa la sospensione e/o la revoca dell’Offerta
L’Offerta diverrà irrevocabile dalla data del deposito presso il Registro delle Imprese di Catania del
corrispondente avviso, ex articolo 2441, comma 2, del Codice Civile.
Qualora non si desse esecuzione all’Offerta nei termini previsti nel presente Prospetto, ne verrà data
comunicazione al pubblico e alla Consob entro il giorno antecedente quello previsto per l’inizio del
Periodo di Opzione e, successivamente, mediante avviso pubblicato su almeno un quotidiano a
diffusione nazionale e trasmesso contestualmente alla Consob.
5.1.5 Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso
dell’ammontare eccedente versato dai sottoscrittori
Agli aderenti l’Offerta non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria
sottoscrizione.
5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione
Non sono previsti quantitativi minimi o massimi di sottoscrizione.
L’Offerta è destinata a tutti gli azionisti dell’Emittente alla data di inizio del Periodo di Opzione, con
assegnazione di n. 10 nuove azioni ogni n. 27 azioni possedute.
Considerati i termini dell’Offerta, il lotto minimo di sottoscrizione delle Azioni a seguito di esercizio dei
diritti di opzione è pari a n. 10 nuove Azioni per un controvalore di Euro 140,00.
5.1.7 Ritiro della sottoscrizione
L’adesione all’Offerta è irrevocabile, salvo i casi previsti dalla legge. Ai sottoscrittori, pertanto, non è
concessa la possibilità di ritirare la sottoscrizione delle Azioni, fatta salva l’ipotesi di revoca prevista
dall’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF, nel caso di pubblicazione di un supplemento al presente
Prospetto in pendenza dell’Offerta, ai sensi dell’articolo 94, comma 7, del TUIF.
Al riguardo, l’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF stabilisce che gli investitori che abbiano già accettato
di acquistare o sottoscrivere le Azioni prima della pubblicazione di un supplemento abbiano il diritto di
revocare la loro accettazione, entro il termine indicato nel supplemento stesso e, comunque, entro un
termine non inferiore a due giorni lavorativi dopo la pubblicazione del supplemento.
In caso di revoca della richiesta di adesione, ai sensi dell’articolo 95-bis, comma 2, del TUIF, le Azioni
oggetto delle relative richieste non saranno emesse dalla Banca e le somme rese disponibili per il
pagamento del prezzo saranno svincolate.
5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni
Il pagamento integrale delle Azioni dovrà essere effettuato all’atto della sottoscrizione delle stesse
presso l’intermediario depositario e/o Intermediario Aderente presso il quale è stata presentata la
richiesta di sottoscrizione, mediante esercizio dei relativi Diritti di Opzione. Nessun onere o spesa
accessoria è previsto dall’Emittente a carico dei sottoscrittori.
Le Azioni sottoscritte entro la fine del Periodo di Opzione saranno accreditate sui conti degli
Intermediari Aderenti, al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione e
saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.
PROSPETTO INFORMATIVO 262
Le Azioni sottoscritte in esercizio del diritto di prelazione saranno accreditate sui conti degli
Intermediari Aderenti entro cinque giorni lavorativi successivi alla fine del Periodo di Opzione e
saranno, pertanto, disponibili dal giorno di liquidazione successivo.
5.1.9 Pubblicazione dei risultati dell’Offerta
Trattandosi di un’offerta in opzione, il soggetto tenuto a comunicare al pubblico e alla Consob i risultati
dell’Offerta è l’Emittente.
I risultati dell’Offerta al termine del Periodo di Opzione verranno comunicati entro cinque giorni
lavorativi dal termine del Periodo di Opzione, mediante diffusione di apposito comunicato sul sito
internet della Banca, all’indirizzo www.creval.it – Sezione Credito Siciliano. Copia di tale comunicato
verrà contestualmente trasmesso alla Consob.
5.1.10 Procedura per l’esercizio di un eventuale diritto di prelazione, per la negoziabilità dei diritti di
sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati
Ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, Codice Civile, i destinatari dell’Offerta, che avranno esercitato
per intero il Diritto di Opzione ad essi spettante, hanno Diritto di Prelazione nell’assegnazione delle
eventuali Azioni che dovessero rimanere non optate al termine del Periodo di Opzione, purché ne
facciano richiesta contestualmente all’esercizio del Diritto di Opzione, specificando nella Scheda di
Adesione il numero massimo di Azioni che intendono sottoscrivere in prelazione.
I Diritti di Prelazione saranno soddisfatti sulla base dei criteri di riparto indicati nel Capitolo 5,
Paragrafo 5.2.3 della presente Sezione del Prospetto.
5.2 Assegnazione
5.2.1 Destinatari e mercati dell’Offerta
Le Azioni sono emesse e collocate interamente sul mercato italiano ed offerte in opzione e prelazione
agli azionisti.
L’azionista di maggioranza Credito Valtellinese ha già comunicato l’impegno irrevocabile alla
sottoscrizione integrale dei Diritti di Opzione ad esso assegnati ed all’esercizio del Diritto di Prelazione
sulla totalità delle Azioni che dovessero rimanere inoptate. Per effetto di tale impegno, al termine della
prelazione non residueranno azioni da offrire a soggetti terzi diversi dagli azionisti della Banca.
Gli azionisti della Banca avranno, quindi, il diritto di sottoscrivere le Azioni in proporzione al numero di
azioni ordinarie Credito Siciliano possedute, secondo quanto previsto al precedente Paragrafo 5.1.
L’Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o
indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché in o da
qualsiasi altro Paese, diverso dall’Italia, nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di
autorizzazioni da parte delle competenti autorità o di applicabili esenzioni di legge o regolamentari,
tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,
Giappone, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di
comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione
alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro
mezzo o supporto informatico).
Parimenti, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il
Prospetto né qualsiasi altro documento afferente all’Offerta verrà spedito e non dovrà essere spedito o
PROSPETTO INFORMATIVO 263
altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi; questa limitazione si applica anche ai titolari di
Azioni con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli Altri Paesi,
o a persone che la Banca o i suoi rappresentanti sono consapevoli essere fiduciari, delegati o
depositari in possesso di azioni della Banca per conto di detti titolari.
Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono
distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Australia,
Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro
mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America,
Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza
limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi
altro mezzo o supporto informatico).
La distribuzione, l’invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada,
Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentato
degli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi
postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale
riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, nonché negli o dagli Altri Paesi (ivi
inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta
elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno
di accettare adesioni all’Offerta in virtù di tali documenti.
Le Azioni e i relativi Diritti di Opzione non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United
States Securities Act of 1933 e sue successive modifiche (il “Securities Act”), vigente negli Stati Uniti
d’America, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore in Canada, Australia, Giappone e negli
Altri Paesi.
5.2.2 Intenzioni di sottoscrizione delle Azioni
Il Credito Valtellinese – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2015 – ha
confermato con lettera del 14 maggio 2015 il proprio impegno irrevocabile fino al 31 ottobre 2015:
- ad esercitare integralmente i Diritti di Opzione ad esso assegnati;
- ad esercitare il conseguente Diritto di Prelazione su tutte le Azioni di nuova emissione che dovessero
risultare inoptate al termine del Periodi di Opzione,
garantendo pertanto la sottoscrizione dell’intero Aumento di Capitale.
Non sono previsti per l’operazione consorzi di garanzia e non vi sono accordi di lock-up. Non esistono
accordi per il riacquisto delle Azioni oggetto della presente Offerta.
5.2.3 Informazioni da comunicare prima dell’assegnazione e criteri di riparto
5.2.3.1 Comunicazioni prima dell’assegnazione delle Azioni
In considerazione della natura dell’operazione non sono previste comunicazioni ai sottoscrittori prima
dell’assegnazione delle Azioni.
5.2.3.2 Criteri di Riparto
Le Azioni che rimangono inoptate vengono assegnate in prelazione a coloro che, avendo
integralmente esercitato il Diritto di Opzione, ne abbiano fatto esplicita e contestuale richiesta
all’Emittente per il tramite degli intermediari depositari o degli Intermediari Aderenti.
PROSPETTO INFORMATIVO 264
Qualora le richieste di assegnazione in prelazione dovessero eccedere il quantitativo di azioni rimaste
inoptate, si procederà a ripartire l’inoptato tra i soci richiedenti l’assegnazione delle Azioni in
prelazione (di seguito, i “Soci Richiedenti”) sulla base di un metodo proporzionale rispetto al numero di
opzioni esercitate dai richiedenti medesimi durante il Periodo di Opzione.
Più in particolare, è stato individuato per il riparto il modello di calcolo denominato del “comun
divisore”. L’Emittente, al termine del Periodo di Opzione, provvederà, alla presenza, di un soggetto
terzo indipendente, a stilare un elenco in ordine alfabetico dei nominativi dei Soci Richiedenti
(l’“Elenco dei Soci Richiedenti”) con l’indicazione delle Azioni da ciascuno sottoscritte nel Periodo di
Opzione e il numero delle Azioni richieste in prelazione.
L’Emittente, sempre alla presenza del soggetto terzo indipendente, procederà poi a dividere il numero
delle Azioni sottoscritte da ciascuno dei Soci Richiedenti nel Periodo di Opzione (e riportate a fianco
dei nominativi dell’Elenco dei Soci Richiedenti) per 1, 2, 3, 4 …. e via di seguito fino al numero di Azioni
complessive rimaste inoptate. A termine di tale attività, verrà predisposta una tabella nella quale
saranno riportati nella prima colonna i nominativi di tutti Soci Richiedenti, con il relativo numero di
Azioni sottoscritte nel Periodo di Opzione, e nelle successive colonne, riferite a ciascuno di essi, i
quozienti ottenuti dalla divisione sopra descritta. Le singole Azioni rimaste inoptate verranno
assegnate ai Soci Richiedenti in progressione decrescente a partire dal quoziente più elevato e sino al
completamento delle Azioni da assegnare.
5.2.4 Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’importo assegnato
La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Azioni verrà effettuata dagli Intermediari Aderenti.
5.2.5 Sovrallocazione e “greenshoe”
Non applicabili alla presente Offerta.
5.3 Fissazione del prezzo
5.3.1 Prezzo di Offerta
Il prezzo dell’Offerta, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano del 18 maggio
2015, in esercizio della Delega ad esso attribuita dall’assemblea straordinaria dei soci dell’8 aprile
2015, è stato fissato in Euro 14,00 per Azione di cui:
・Euro 13,00 quale valore nominale;
・Euro 1,00 quale sovrapprezzo.
Coloro che hanno esercitato per intero il Diritto di Opzione, e ne abbiano fatto contestuale richiesta,
potranno esercitare il Diritto di Prelazione al medesimo prezzo pari ad Euro 14,00 per Azione.
L’Emittente non applicherà alcuna ulteriore spesa a carico del sottoscrittore.
Il suddetto prezzo è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente avvalendosi del
supporto di un primario advisor individuato nella società Deloitte Financial Advisory S.r.l. (l’“Advisor”).
Al fine della determinazione del prezzo di emissione delle nuove Azioni, il Consiglio di
Amministrazione dell’Emittente ha utilizzato il Dividend Discount Model nella variante Excess Capital
(DDM), che permette di apprezzare il valore di una società sulla base del suo piano di sviluppo e delle
sue caratteristiche intrinseche: tale metodologia è una prassi condivisa nel settore finanziario, nel
quale la misura dei flussi di pertinenza degli azionisti è influenzata dal livello di patrimonializzazione
previsto dall’Autorità di Vigilanza.
Il Dividend Discount Model nell’accezione dell’Excess Capital determina il valore di un’azienda (W)
sulla base dei flussi finanziari futuri che la stessa sarà in grado di distribuire ai suoi azionisti senza
intaccare gli asset necessari a sostenere lo sviluppo atteso e nel rispetto delle regolamentazioni sul
PROSPETTO INFORMATIVO 265
capitale previste dall’Autorità di Vigilanza, scontati a un tasso che esprime lo specifico rischio del
capitale, sulla base della seguente formula:
a
n
t t
t VTi
DIVW
1 )1(
dove:
- DIVt = flussi finanziari futuri potenzialmente distribuibili nell’orizzonte temporale prescelto sulla
base delle proiezioni elaborate (periodo esplicito) e di un requisito patrimoniale soddisfacente.
- i = tasso di attualizzazione rappresentato dal costo del capitale di rischio (ke).
- VTa = valore attuale del valore terminale (Terminal Value) calcolato quale valore di una rendita
perpetua stimata sulla base di un flusso finanziario normalizzato economicamente sostenibile
e coerente con il tasso di crescita di lungo termine (g).
Per la stima dei flussi distribuibili si è fatto riferimento a proiezioni 2015-2019. I flussi di cassa generati
nel periodo esplicito e distribuibili agli azionisti sono stati determinati tenuto conto di un Tier 1 ratio
target pari al 10%, in modo da mantenere un livello soddisfacente di patrimonializzazione.
Il tasso di attualizzazione utilizzato corrisponde al costo del capitale di rischio, pari al tasso di
rendimento dei mezzi propri richiesto dagli investitori/azionisti per investimenti con analoghe
caratteristiche di rischio. Tale tasso, è stato stimato pari all’8,8%, utilizzando il Capital Asset Pricing
Model (CAPM) sulla base della formula seguente:
ke = Rf + Beta * (Rm-Rf)
dove:
- Rf = tasso di rendimento di investimenti privi di rischio, considerato pari al rendimento medio
annuo (2014) dei Buoni del Tesoro Poliennali decennali emessi dallo Stato italiano, pari al
2,87%;
- Rm - Rf = premio per il rischio richiesto dal mercato, considerato pari al 5%, in linea con la
prassi valutativa;
- Beta = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento
complessivo del mercato di riferimento (misura della volatilità di un titolo rispetto al mercato),
pari a 1,18 determinato come media dei beta di un campione di banche quotate italiane.
Il Terminal Value (VT) è stato stimato considerando un flusso distribuibile normalizzato, un tasso di
crescita di lungo termine (g) pari al 2,0%, e un ratio obiettivo di vigilanza Common Equity pari al 10,0%
sulla base della seguente formula:
VT = Flusso distribuibile normalizzato / (ke – g)
Al fine di meglio apprezzare la sensibilità del valore ottenuto con il DDM rispetto ai parametri valutativi
utilizzati, è stata effettuata un’analisi di sensitività in relazione al tasso di attualizzazione (+/- 0,5%) e al
tasso di crescita di lungo termine (+/- 0,5%).
Di seguito si riportano gli intervalli di valore stimati sulla base del DDM:
PROSPETTO INFORMATIVO 266
Gli Amministratori, anche sulla base di quanto indicato dall’Advisor, hanno applicato sconti al valore
fondamentale ottenuto mediante l’applicazione del DDM per tenere conto delle caratteristiche
dell’operazione e dell’Emittente.
Il ruolo di premi e sconti consiste nel trasformare uno standard di valore, cosiddetto fondamentale,
basato sui flussi di risultato attesi, sui tassi e sul contenuto patrimoniale del titolo, in un altro standard
di valore, che è funzione oltre che del valore fondamentale, anche delle caratteristiche
dell’investimento, giacché l’acquisto tanto di azioni di minoranza quanto di pacchetti di controllo può
rappresentare un investimento diverso dall’acquisto dell’intero capitale sociale dell’impresa sotto il
profilo del rendimento e del rischio.
Il rendimento-rischio del capitale dell’impresa nel suo complesso è definito costo del capitale ed è
“catturato” dal valore fondamentale. La finalità di premi e sconti consiste invece nel considerare oltre al
valore fondamentale il differente profilo di rischio (rispetto a quello fondamentale dell’impresa) che
caratterizza ad esempio l’investimento in titoli di minoranza, in titoli senza diritto di voto o in
partecipazioni (sia di minoranza qualificata sia di controllo).
Il valore di un pacchetto azionario di minoranza è funzione anche del fatto che tale pacchetto è privo di
alcuni o tutti i diritti conferiti dal controllo. Tali diritti consistono sostanzialmente nella possibilità di
stabilire le strategie e le linee guida operative della società, decidere la destinazione delle risorse e
distribuire il valore che essa produce, consentendo di ridurre i rischi dell’investimento.
Inoltre, una caratteristica dei pacchetti di minoranza di società non quotate generalmente è l’illiquidità
intesa come difficoltà di realizzare l’investimento in titoli della società trasformando in cassa il capitale
immobilizzato.
Tali aspetti quindi si traducono in uno sconto sul valore fondamentale della società. Per la misura degli
sconti (e dei premi di controllo) non sono disponibili modelli tecnico-finanziari di stima; è necessario
quindi desumerli dalle evidenze empiriche di mercato. La letteratura nella quantificazione degli sconti
suggerisce i seguenti intervalli di valore (fonte: Organismo Italiano di Valutazione, Principi Italiani di
Valutazione – Premi e Sconti, 1 Dicembre 2014):
- sconto di minoranza: range compreso fra il 15% ed il 40%;
- sconto di liquidità: range compreso fra il 13% ed il 45%.
Sulla base degli intervalli sopraindicati lo sconto di minoranza/liquidità da applicare al valore
fondamentale del Credito Siciliano è stato stimato, sulla base di quanto indicato dall’Advisor, pari al
40% tenuto conto di:
- uno sconto di minoranza che si colloca nella fascia centrale del range;
- uno sconto di liquidità che si colloca nella fascia bassa del range, in quanto nel tempo il
Credito Valtellinese ha effettuato acquisizioni dagli azionisti di minoranza che hanno
manifestato l’interesse a vendere le proprie azioni.
Ai fini della stima del Prezzo di Offerta, tenuto conto di quanto rappresentato dall’Advisor, è stato
altresì considerato uno sconto legato alla natura dell’operazione, determinato sulla base di un’analisi
degli sconti impliciti nei prezzi di emissione definiti in operazioni di aumenti di capitale di banche non
PROSPETTO INFORMATIVO 267
quotate italiane finalizzati al rafforzamento patrimoniale e non preordinati ad operazioni di
aggregazione o di sviluppo come di seguito riportato.
Società Anno Valore per
azione (Euro)
P/BV Prezzo
emissione (Euro)
P/BV Sconto aumento di
capitale
BP Puglia e Basilicata 2014 6,44 1,00x 5,00 0,78x 22,4%
Veneto Banca 2014 39,50 1,37x 36,00 1,25x 8,9%
CR San Miniato 2012 10,21 1,00x 10,20 1,00x -
Banca Marche 2011 1,04 0,86x 0,85 0,71x 17,9%
BP Cassinate 2011 12,19 1,55x 5,00 0,64x 59,0%
Carife 2011 33,77 3,18x 21,00 1,98x 37,8%
BP Pugliese 2011 5,20 0,98x 4,50 0,85x 13,5%
BP Puglia e Basilicata 2010 9,60 1,00x 8,80 0,91x 9,2%
Media
0,98x 21,1%
Fonte: elaborazione sulla base di dati pubblicamente disponibili (prospetti informativi, aumenti di capitale, sito della banca e
bilanci.
Applicando il suddetto sconto ai valori per azione del Credito Siciliano individuati, il Prezzo di Offerta
delle Azioni risulta compreso tra Euro 13,2 ed Euro 14,9.
Credito Siciliano (Euro, valori arrotondati) Min Max
Dividend Discount Model
Valore fondamentale (Euro mln) 267 300
Valore fondamentale per azione (*)
27,8 31,4
Valore per azione con sconto (40%) 16,7 18,8
Sconto operazioni aumento di capitale 21,1%
Prezzo di Emissione 13,2 14,9
(*) Il valore per azione del Credito Siciliano è stato stimato considerando un numero di azioni pari a 9.582.557.
Tenuto conto delle risultanze sopra evidenziate, il Consiglio di Amministrazione del Credito Siciliano
ha fissato il Prezzo di Offerta in Euro 14,00 per Azione, pari sostanzialmente al valore centrale
dell’intervallo individuato.
Di seguito si riportano i principali indicatori riferiti all’Emittente determinati sulla base del Prezzo di
Offerta, pari a 14,00 euro per Azione.
Indicatori 31.12.2014 31.12.2013 31.12.2012
P/BV (1) 0,80x 0,68x 0,70x
P/TBV (2) 0,87x 0,74x 0,75x
P/E (3) N.s. 44,4x N.s.
(1) Il multiplo Price/Book Value rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio netto per azione alla data di
riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della
società. Nello specifico esso indica se un titolo è scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro.
(2) Il multiplo Price/Tangible Book Value (il “Rapporto P/TBV”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e il patrimonio
netto per azione al netto delle attività immateriali alla data di riferimento. Tale rapporto esprime, in via semplificata, la
valutazione patrimoniale (prezzo) con quella espressa dal bilancio della società. Nello specifico esso indica se un titolo è
scambiato ad un valore al di sopra o al di sotto del suo valore di libro, tenuto conto delle poste immateriali.
PROSPETTO INFORMATIVO 268
(3) Il multiplo Price/Earnings (il “Rapporto P/E”) rappresenta il rapporto fra il Prezzo di Offerta e l’utile per azione, determinato come rapporto fra l’utile netto ed il numero di azioni in circolazione alla data di riferimento. Il rapporto P/E esprime, in via semplificata, il numero di anni in cui la Banca ripagherebbe, mediante gli utili realizzati, l’investimento effettuato dall’investitore. Si segnala al riguardo che il Credito Siciliano ha chiuso gli anni finanziari 2014 e 2015 con un risultato negativo, conseguentemente, il multiplo risulta non significativo.
Si evidenzia che la valorizzazione media5 della azioni del Credito Siciliano dopo l’applicazione dello
sconto di minoranza e prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (17,7 euro
per azione) è sostanzialmente in linea con il patrimonio netto unitario (17,6 euro per azione) al 31
dicembre 2014. Di conseguenza, lo scostamento del Prezzo di Emissione dal valore di libro (P/BV:
0,80x) è da ricondurre sostanzialmente allo sconto applicato all’aumento di capitale, legato alla natura
dell’operazione (21,1%), come sopra esplicitato.
Nella seguenti tabelle si riportano i multipli impliciti nel valore di mercato delle banche italiane quotate
ed un campione delle principali banche non quotate6. Quest’ultimo panel tiene conto delle principali
banche italiane non quotate considerate comparabili al Credito Siciliano per tipologia di business e per
le quali sono disponibili sufficienti informazioni pubbliche, necessarie alla stima degli indicatori
individuati. Si evidenzia che il perdurare della volatilità dei corsi azionari, anche a seguito
dell’incertezza sul contesto macroeconomico, non consente alle quotazioni di borsa, e ai moltiplicatori
che ne derivano, di esprimere pienamente il valore delle società quotate sulla base delle opportunità
future di crescita e della capacità di creare valore sostenibile nel medio periodo.
Multipli di mercato impliciti relativi a banche non quotate
2014(*) 2013(*) 2012(*)
P / BV P/TBV P / E P / BV P/TBV P/E P / BV P/TBV P/E
BP Vicenza 1,20x 1,31x N.s. 1,43x 1,92x N.s. 1,69x 2,49x 49,36x
Veneto Banca 1,27x 1,48x N.s. 1,28x 2,04x N.s. 1,43x 2,46x N.s.
Banca Popolare di Bari 1,08x 1,53x 58,26x 1,10x 1,69x 67,07x n.d. n.d. n.d.
CR Asti 1,06x 1,15x 12,46x 1,18x 1,29x N.s. n.d. n.d. n.d.
CR Bolzano 1,00x 1,03x N.s. 1,10x 1,13x N.s. 1,75x 1,75x 291,66x
CR Ravenna 1,12x 1,24x 49,96x 1,32x 1,55x 53,60x n.d. n.d. n.d.
Banca Popolare dell'Alto Adige 1,16x 1,24x 36,81x n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
CR Cesena 1,32x 1,41x 114,98x 1,30x 1,39x N.s. 1,36x 1,36x N.s.
Banca Agricola Popolare di Ragusa 1,00x 1,03x 88,85x 0,98x 1,00x N.s. 0,92x 0,94x 23,10x
Banca Valsabbina 1,60x 1,63x 45,47x 1,65x 1,69x 83,11x 1,67x 1,70x 209,79x
Banca di Credito Popolare 1,09x 1,10x 32,32x 1,09x 1,09x 32,63x 1,10x 1,10x 24,00x
Carismi 1,22x 1,22x 29,65x 1,33x 1,33x 41,08x 1,35x 1,35x N.s
Banca Popolare di Cividale 1,20x 1,29x 33,05x 1,60x 1,72x N.s. 1,31x 1,31x 44,04x
MEDIA 1,19x 1,26x 50,18x 1,28x 1,47x 55,50x 1,40x 1,61x 106,99x
Il prezzo si riferisce ai valori definiti dall'assemblea per lo scambio di azioni della banca
(*) Fonte: Siti internet società, Prospetti aumenti di capitale, Bilanci societari
Multipli di mercato impliciti relativi a banche quotate
31/12/2014(*) 31/12/2013(*) 31/12/2012(*)
P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E P / BV P / TBV P / E
Unicredit 0,69x 0,74x 18,46x 0,59x 0,64x N.s. 0,31x 0,38x 21,96x
Intesa Sanpaolo 0,86x 0,95x 28,91x 0,59x 0,65x N.s. 0,40x 0,49x 12,05x
Banca Monte dei Paschi Siena 0,82x 0,82x N.s. 0,40x 0,43x N.s. 0,38x 0,47x N.s.
Banco Popolare 0,51x 0,61x N.s. 0,26x 0,32x N.s. 0,23x 0,29x N.s.
UBI Banca 0,56x 0,66x N.s. 0,36x 0,47x 15,32x 0,26x 0,35x 30,07x
Banca Popolare di Milano 0,58x 0,58x 10,12x 0,38x 0,38x 41,85x 0,33x 0,33x N.s.
Banca Carige 0,57x 0,59x N.s. 0,66x 0,71x N.s. 0,53x 1,45x 787,62x
5 Valore centrale dell’intervallo individuato (Valore per azione con sconto di minoranza: valore minimo 16,7 euro; valore
massimo 18,8 euro) prima dell’applicazione dello sconto relativo all’aumento di capitale (21,1%). 6 Per una rappresentazione dei multipli P/BV, dove P è pari al prezzo di emissione nell’ambito di operazioni di aumento di
capitale di banche non quotate, si rimanda alla tabella del presente paragrafo che individua lo sconto applicato al valore delle azioni nell’ambito dell’aumento di capitale sulla base di operazioni comparabili.
PROSPETTO INFORMATIVO 269
Credito Emiliano 0,89x 1,01x 13,86x 0,75x 0,87x 13,75x 0,57x 0,67x 9,31x
Banco Desio e della Brianza 0,39x 0,40x N.s. 0,34x 0,35x N.s. 0,30x 0,31x 12,37x
Banca Popolare Emilia Romagna 0,72x 0,79x 146,41x 0,49x 0,54x 270,36x 0,36x 0,39x N.s.
Credito Valtellinese 0,46x 0,50x N.s. 0,26x 0,31x 30,86x 0,26x 0,31x N.s.
Banca Popolare di Sondrio 0,62x 0,62x 11,28x 0,66x 0,66x 19,70x 0,73x 0,73x 32,44x
MEDIA 0,64x 0,69x 38,17x 0,48x 0,53x 65,31x 0,39x 0,51x 129,40x
(*) Multipli calcolati considerando la media a 6 mesi dei prezzi dei titoli analizzati dalla data del 31 dicembre di ciascun anno considerato (Fonte:
Bloomberg).
5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo di Offerta
Il prezzo di Offerta è quello indicato nel presente Prospetto al precedente Paragrafo 5.3.1.
5.3.3 Limitazione del diritto di opzione degli azionisti
Le Azioni sono offerte in opzione agli azionisti e non sono previste limitazioni ai diritti di opzione spettanti agli aventi diritto. 5.3.4 Differenza tra il prezzo dell’offerta al pubblico e l’effettivo costo in denaro per i membri degli
organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza e gli alti dirigenti o persone affiliate
Non vi sono differenze tra il Prezzo di Offerta e il costo per i membri degli organi di amministrazione, direzione, controllo e alti dirigenti o persone affiliate.
5.4 Collocamento e sottoscrizione
5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori
Trattandosi di un’offerta in opzione, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, non esiste
un responsabile del collocamento, né un consorzio di collocamento.
Con riferimento all’Offerta, le Azioni saranno collocate dall’Emittente, anche in qualità di resposabile
del collocamento.
5.4.2 Denominazione ed indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti
depositari in ogni paese
Le richieste di sottoscrizione delle Azioni devono essere trasmesse tramite gli intermediari depositari
e/o gli Intermediari Aderenti.
5.4.3 Impegni di sottoscrizione e di garanzia
Il Consiglio di Amministrazione di Credito Valtellinese ha assunto l’impegno irrevocabile a
sottoscrivere in ogni caso tutte le Azioni non sottoscritte al termine dell’Offerta in Opzione garantendo
il buon esito dell’Offerta medesima. Al riguardo, si veda la Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafi
5.2.2 e 5.4.4.
Per quanto a conoscenza dell’Emittente, non sono stati assunti altri impegni formali di sottoscrizione.
5.4.4 Data in cui è stato o sarà concluso l’accordo di sottoscrizione
L'impegno irrevocabile di Credito Valtellinese a sottoscrivere tutte le Azioni non sottoscritte ad esito
dell’Offerta in Opzione è stato assunto – giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 12
maggio 2015 – con lettera del 14 maggio 2015.
PROSPETTO INFORMATIVO 270
6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
6.1 Domanda di ammissione a quotazione
Non è prevista la richiesta di negoziazione in alcun mercato regolamentato, né in un sistema
multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico delle Azioni oggetto della presente
Offerta. Ne consegue che, in quanto titoli non negoziati in mercati regolamentati, né in un sistema
multilaterale di scambi, né mediante un internalizzatore sistematico, l’investitore potrebbe in futuro
riscontrare difficoltà nel disinvestimento.
6.2 Altri mercati regolamentati
L’Emittente non possiede strumenti finanziari, della stessa classe di quelli oggetto dell’Offerta,
ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati o equivalenti.
6.3 Collocamento privato contestuale dell’Offerta
Non sono previste, in prossimità dell’Offerta, altre operazioni di sottoscrizione o di collocamento
privato di azioni ordinarie dell’Emittente.
6.4 Impegni degli intermediari nelle operazioni sul mercato secondario
Nell’ambito dell’Offerta, alla Data del Prospetto Informativo nessun soggetto ha assunto l’impegno di
agire come intermediario nelle operazioni sul mercato secondario.
6.5 Stabilizzazione
Non è previsto lo svolgimento di alcuna attività di stabilizzazione del prezzo da parte dell’Emittente o di
soggetti dallo stesso incaricati.
PROSPETTO INFORMATIVO 271
7. POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA
VENDITA
7.1 Azionisti venditori
Non applicabile. L’Offerta consiste infatti nella sottoscrizione di azioni di nuova emissione, offerte
direttamente dal Credito Siciliano. Per tutte le informazioni riguardanti l’Emittente si rinvia a quanto
descritto nella Nota di Sintesi e alla Sezione Prima del presente Prospetto.
7.2 Numero e classe degli strumenti finanziari offerti da ciascuno dei possessori degli
strumenti finanziari che procedono alla vendita
Non applicabile.
7.3 Accordi di lock-up
Alla Data del Prospetto, per quanto a conoscenza dell’Emittente, non sussistono accordi di lock-up.
PROSPETTO INFORMATIVO 272
8. SPESE LEGATE ALL’EMISSIONE O ALL’OFFERTA
8.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta
Le spese stimate in relazione all’Offerta ammontano a circa Euro 0,2 milioni.
La Banca non addebiterà spesa alcuna ai sottoscrittori.
L’ammontare netto che sarà ricavato dall’Offerta è pari, al netto delle spese sopra indicate, a Euro
49,8 milioni.
PROSPETTO INFORMATIVO 273
9. DILUIZIONE
9.1 Diluizione immediata derivante dall’Offerta
Le Azioni sono offerte in opzione a tutti gli azionisti dell’Emittente e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi
in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale nei confronti degli azionisti
dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza.
Tuttavia, qualora gli azionisti dell’Emittente decidessero di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di
loro competenza, vedranno diluita la partecipazione sul capitale. La percentuale di diluizione (calcolata
ipotizzando l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale, tenuto conto dell’impegno dell’azionista
di maggioranza Credito Valtellinese a garantire il buon esito dell’offerta, cfr. Sezione Seconda,
Capitolo 5, Paragrafo 5.2.2 del Prospetto), sarà pari, in termini percentuali sul capitale sociale, a circa
il 27%.
PROSPETTO INFORMATIVO 274
10. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
10.1 Consulenti legati all’emissione
Deloitte Financial Advisory S.r.l. ha emesso una valutazione nell’ambito del processo di
determinazione del Prezzo di Offerta da parte del Consiglio di Amministrazione.
Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono menzionati altri consulenti legati all’Offerta.
10.2 Altre informazioni sottoposte a revisione
La Sezione Seconda del Prospetto non contiene informazioni aggiuntive, rispetto a quello contenute
nella Sezione Prima, che siano state sottoposte a revisione contabile o revisione contabile limitata.
10.3 Pareri o relazioni redatte dagli esperti
Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inseriti pareri o relazioni di esperti.
10.4 Informazioni provenienti da terzi
Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inserite informazioni provenienti da terzi.
10.5 Rating
Alla Data del Prospetto, l’emittente non ha ricevuto alcun giudizio di rating.