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Crisantemo

Date post: 24-May-2015
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crisantemo Classificazione commerciale
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Page 1: Crisantemo

crisantemo

Classificazione commerciale

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1. Uniflora1.1 - Standard. La pianta viene coltivata su 1-3 steli che vengono sottoposti adoperazioni di sbocciolatura e sfemminellatura in modo da lasciare un solo capolino terminale che assume, a maturità, una notevole dimensione (oltre 20 cm). Normalmente vengono utilizzati solo per fioritura naturale.1.2 - Sbottonato. Varietà di anemoni, pompon, margherite, decorativi che vengono sbocciolati ín modo da tenere il solo capolino terminale che arriva a grandezze medio grandi ma inferiori a quelle della categoria precedente. Fioritura naturale e programmata.2. Multiflora2.1 Spray. Le piante vengono coltivate con uno o più steli, sottoposti asfemminellatura ma non a sbocciolatura o all'eliminazione del solo bocciolo terminale in modo da portare a fioritura più di un bocciolo e formare un mazzo di capolini. Fioritura naturale e programmata.

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La produzione programmata

ll crisantemo coltivato è una specie brevidiurna e in condizioni naturali fiorisce, almenoalle nostre latitudini, nei mesi autunnali. ll fotoperiodo critico, cioè quello corrispondenteal numero massimo giornaliero di ore di luce al quale può avvenire il passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva, è di circa 14 ore. Occorre, cioè, che il fotoperiodo sia inferiore alle 14 ore giornaliere (13,5) perché si possa avviare l'induzione a fiore.

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• La durata critica del giorno, come si è visto, si aggira sulle 14 ore: se il fotoperiodo è più lungo (maggiore di 14,5) si ha sviluppo vegetativo;

• se è più breve (min. 13,5) si ha differenziazione a fiore.

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Tempo di reazione

Da quando si è diffusa la coltura programma, a fioritura in qualunque epoca dell'anno, la classificazione delle cultivar e soprattutto di quelle più recenti, costituite appositamente per tale tipo di coltivazione, tiene conto non più dell'epoca di fioritura naturale ma del tempo di reazione: della durata, cioè, del periodo (espresso in settimane) intercorrente tra I'inizio della fase di induzione a fiore (cioè dell'inizio del trattamento di fotoperiodo breve) ed il momento della fioritura, cioè la maturazione commerciale del prodotto, sia esso il fiore reciso oppure il vaso fiorito.

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• Le cultivar possono variare notevolmente• quanto a tempo di reazione: nelle più precoci

questo può ridursi a 6 settimane, nelle più• tardive si arriva sino a 15 settimane.

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Fasi del ciclo della coltura programmata

• Raccolta (Data stabilita)• Giorno corto (TDR: da catalogo) • Giorno lungo (sempre necessario x la crescita 4-6 sino a 8 settimane)• Trapianto piantine (data da calcolare)

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La programmazione del crisantemo agendo in ambiente artificiale, è basata sulla regolazione del fotoperiodo: il giorno lungo consente di favorire lo sviluppo vegetativo(delle piantine in accrescimento) e di mantenerlo indefinitamente (per esempio nellepiante madri che devono fornire le talee), inibendo la differenziazione fiorale;

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• il giorno breve, viceversa, stimola I‘ induzione a fiore delle piante sufficientemente sviluppate e quindi consente di ottenere il prodotto maturo entro il periodo consentito dal tempo di reazione delle singole cultivar.

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Regolazione del fotoperiodo

La regolazione del fotoperiodo : prolungando la fase giornaliera di luce : 1) favorendo così il giorno lungo oppure 2) interrompendo la notte (mediante illuminazione artificiale) rendendo più lunga la fase giornaliera di buio, in modo da favorire il giorno breve: oscuramento della serra.

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Crescita= giorno lungo

• Poiché nella prima fase di sviluppo della coltura, sia da vaso fiorito che da fiore reciso, occorre stimolare la crescita della pianta per ottenere steli fiorali abbastanza lunghi, nei nostri climi è necessario illuminare artificialmente durante qualunque ciclo programmato,

da metà agosto a metà maggio

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• Se siamo naturalmente in condizioni di giorno corto è necessaria l’illuminazione artificiale

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Illuminazione artificiale• L'azione stimolante può essere ottenuta con

sistemi diversi di illuminazione artificiale; essi possono essere distinti sulla base del fatto che provochino:

• 1) allungamento vero e proprio del giorno (day lengthening);

• 2) interruzione della notte (night break lighting);

• 3) illuminazione notturna ciclica, con brevi e successivi periodi dl luce alternati ad altri di buio (cyclic lighting during the night break).

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Sviluppo dei germogli su piante madri e inibizione della differenz. fiorale

L'illuminazione artificiale è indispensabile (nei nostri ambienti da agosto a maggio) per consentire sia l'accrescimento vegetativo delle piantine prima della differenziazione fiorale sia il mantenimento indefinito dello stato vegetativo delle piante madri produttrici delle talee.L'illuminazione supplementare è, in questo secondo caso, più critica che nel primo, poiché i germogli che non siano perfettamente in condizioni vegetative danno origine a pessime talee.

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I migliori risultati sulle piante madri si ottengono con il sistema dell'interruzione della notte (per esempio, per 2 ore nei mesi primaverili ed autunnali e per 4 ore nei mesiinvernali) somministrando, mediante lampade ad incandescenza, e non di altro tipo (fluorescenti, a vapore di sodio, ecc.) luce di intensità molto bassa (50-100 lux). Non è invece consigliabile I'illuminazione notturna ciclica con lampade ad incandescenza poiché non sembra essere sufficientemente efficace per indurre una reale inibizione alla differenziazione fiorale

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• La sensibilità al trattamento è poi molto variabile, sia in funzione della cultivar (per

alcune non è sufficiente I'intensità luminosa minima e bisogna raggiungere i 100 lux),

sia in dipendenza dell'età delle piante madri che, con I'invecchiamento, vengono più difficilmente inibite.

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Programmazione del fiore reciso

• L'illuminazione artificiale delle piante destinate alla produzione di fiori e mantenute durante la fase d'accrescimento vegetativo a 15-16°C, può essere effettuata con uno dei tre sistemi indicati in precedenza.

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• L'allungamento vero e proprio del giorno è il sistema tradizionale ed il primo ad essere utilizzato, ma oggi è praticamente caduto in disuso a causa dell'elevato costo di esercizio. Poiché l'obiettivo è quello di mantenere le piante a fotoperiodo costante di 15- 16 ore, quali che siano le condizioni di luce naturale, la durata dell'intervento varia a seconda della stagione: in ltalia settentrionale, per esempio, si tratterà di illuminare per circa 3 ore al giorno in aprile e settembre, per circa 6 ore in febbraio e novembre, ecc.

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• L'intensità luminosa deve essere elevata (200-220lux) e viene ottenuta con lampade ad incandescenza (da 100-200 Watt) fittamente disposte sopra il bancale ad un'altezza di 1-1,5 m dalle piante.

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L'interruzione della notte è il sistema più efficace e più diffuso: esso tende aframmentare il periodo di buio naturale in due parti, ciascuna delle quali non devesuperare le 6-7 ore consecutive.La durata del periodo di illuminazione varia, pertanto, in funzione delle condizioninaturali (latitudine e stagione); per l'ltalia settentrionale sono consigliabili interventi di 5ore in gennaio e dicembre, 4 in febbraio e novembre, 3 in marzo e ottobre, 1 in maggioe in agosto, ecc.

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Poiché è sufficiente un'intensità luminosa (50-100 lux) molto inferiore a quella prevista nel caso precedente, il risparmio energetico di questo sistema è notevole. Per lo più vengono impiegate lampade ad incandescenza da 100-150 Watt; ma anche altri tipi, come quelle fluorescenti, oppure a vapore di mercurio e di sodio possono essereefficaci. A seconda delle condizioni ambientali, e cioè dell'intensità luminosa naturale nelle ore di giorno, si può far variare anche I'intensità della luce somministrata col trattamento: durante i mesi invernali è, cioè, sufficiente circa la metà dell'energiaradiante fornita per una stessa cultivar durante i mesi estivi.

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L'illuminazione nottuma ciclicaL'illuminazione notturna ciclica assume oggi particolare interesse per I'elevato (addirittura fino all'80%) risparmio energetico che consente nei confronti degli altri sistemi.

Si tratta, infatti, di provocare una pausa del periodo di buio, consistente in brevi ed intermittenti interventi di illuminazione: in generale più brevi sono questi cicli, maggiore deve essere l'intensità della luce somministrata. Esempi di trattamenti che sono stati provati con successo sono i seguenti: 6 minuti di illuminazione con 55 lux ogni 30 minuti, per un periodo di 4 ore di interruzione della notte; 6-10 minuti di luce e 24 minuti di buio, ecc.

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Ill. nott. ciclica

Anche in questo caso le lampade più frequentemente usate sono quelle ad incandescenza (100-150 W), che presentano una buona resistenza ai ripetuti e frequenti spegnimenti ed accensioni; esse sono, inoltre, dotate di una durata di funzionamento soddisfacente (800-1000 ore), hanno un costo iniziale in genere inferiorea quello di molti altri tipi e forniscono una luce abbastanza adatta a provocare lo stimolofotoperiodico, in quanto a spettro prevalente nell'ambito del rosso-lungo.

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Lampade a fluorescenza

Si stanno diffondendo anche le lampade a fluorescenza che, a parità di potenza, sonopiù efficienti di quelle ad incandescenza: esse hanno un costo di istallazione che è piùelevato di quello delle altre, ma che sembra possa essere ampiamente ammortizzatocon il risparmio di energia che consentono.

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Anche le lampade ai vapori di sodio a bassa pressione possono

essere utilizzate

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Giorno lungo artificiale per promuovere la crescita

La durata, compresa tra le 2 e le 6 settimane del periodo di illuminazione artificiale, cioèdella fase di accrescimento vegetativo, dipende principalmente dalla cultivar, tant'è che precise istruzioni in merito vengono fornite ai floricoltori dai produttori di piantine che lavorano a livello industriale, e dalla stagione: tanto maggiore è la luminosità naturale, tanto più breve è il periodo di intervento.

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Un altro aspetto da tenere in conto nella coltivazione programmata è la regolazionetermica. La temperatura della serra è molto importante, soprattutto nel periodo invernale, perché si considera generalmente che il crisantemo, per fiorire, abbia bisogno di una temperatura minima notturna di 16-18°C.•Solo durante la fase terminale del ciclo,la temperatura può essere ridotta a 13-15°C.

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• L'abbassamento della temperatura anche nella fase vegetativa è sconsigliabile a causa,

oltre che del rallentamento della crescita, del ritardo nell'induzione a fiore. Le temperature ottimali del giorno, che generalmente vengono consigliate, sono comprese tra 20 e 22"C; quindi, nel periodo estivo è indispensabile prevedere la ventilazione della serra.

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lnduzione a fiore e fioritura

• Solo quando le piantine hanno raggiunto un adeguato sviluppo vegetativo, si può indurre la differenziazione fiorale, sottoponendole altrattamento di giorno corto, in modo da ottenere la fioritura nel periodo programmato sulla base del tempo di reazione delle singole cultivar.

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• per ottenere una perfetta (cioè rapida ed uniforme) induzione fiorale è opportuno, tuttavia, sottoporre le piantine ad un periodo giornaliero di buio di almeno 12 ore.

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Teli oscuranti

• L'oscuramento viene realizzalo coprendo la coltura con film plastici neri, dello spessore di 0,10-0,15 mm, in perfette condizioni di integrità; sotto la copertura, I'intensità luminosa deve essere ridotta al minimo e comunque non deve superare i 20 lux.

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Poiché anche la temperatura deve mantenersi entro limiti ragionevoli (cioè inferiori 28- 30'C), in ambienti a clima piuttosto caldo, la copertura di plastica, a differenza di quella con stoffa nera che si usava un tempo e che è stata abbandonata per motivi di costi, crea la necessità di refrigerare I'ambiente sottostante il film plastico. Ciò può essere ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua, oppure introducendo aría fresca mediante un sistema cooling.

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• Lo stendimento quotidiano del film oscurante, che veniva effettuato nel passato a mano, viene realizzato oggi, ad eccezione di piccoli impianti, mediante automazione completa: questo consente sia di ridurre i costi esecutivi, sia di evitare di intervenire in ore scomode per gli operatori, come quelle precedenti il mattino, che sono le migliori per evitare I'innalzamento termico sotto la copertura.

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• La programmazione della coltura deve essere fatta in modo tale da utillizzare il più possibile I'impianto di oscuramento meccanizzato, sicché il suo costo iniziale possa essere facilmente ammortizzato su una produzione scalare.

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L'oscuramento può essere effettuato siaanticipando il buio serale, cioè coprendo le piante nel pomeriggio (per esempio alle 16) e scoprendole il mattino esattamente dopo quindici ore (per esempio alle 7). ll primo sistema viene adottato quando si opera manualmente, il secondo quando I'impianto èautomatizzato. La durata del trattamento di giorno corto è di almeno 2-3 settimane per i crisantemi standard (cioè quelli, preferibilmente da fiore reciso, in cui mediante sbocciolatura si è lasciata sviluppare una sola infiorescenza) e di almeno 6 settimane per quelli spray (in cui tutti, o quasi, i capolini sono lasciati andare a fiore).

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ln genere il trattamento può essere sospeso quando i boccioli sono ben formati e si inizia a distinguere il colore definitivo delle ligule. Non è, tuttavia, possibile definire con esattezza la durata del periodo di giorni corto necessario, poiché essa dipende dalla temperatura ambientale e dalle cultivar: quanto alla prima va tenuto presente che, se i valori sia diurni che notturni sono elevati, la fioritura procede più rapidamente, però, a scapito della qualità del prodotto.

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