Date post: | 13-Mar-2016 |
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Con la venuta in Calabria di Walter Veltroni a rincuo-rare ed a motivare i suoi, le forze in campo all'internodel PD sono schierate. E' un poker a cinque, quante so-no le correnti dichiarate anche se non vogliono esserechiamate tali. Fanno riferimento agli oligarchi, in sen-so tecnico, che hanno avuto in mano le sorti del "par-tito che non c'è" fino ad oggi e che, con responsabilitàdifferenziate, è stato portato alla disfatta elettorale.-Walter Veltroni è venuto in Calabria a dare il suo "im-printing" alla formazione che fa riferimento alla sua po-sizione politica e che in Calabria ha in Marco Minnitil'esponente di maggior rilievo. Veltroni rispetto al grup-po dirigente del partito non ha cambiato opinione. Perlui i "capibastone", i dorotei del nuovo potere che condenaro e privilegi condizionano la vita del partito deb-bono farsi da parte e dare spazio alle nuove energie che
nel partito e nella società calabrese esistono.-Modem è il nome della formazione e vorrà dire movi-mento democratico. Elemento di rilievo nel discorsofatto da Veltroni a Lamezia è il pieno sostegno dato alcommissario Musi per l'opera di svecchiamento e di ri-posizionamento del PD che sta portando avanti.-Insieme a Veltroni e Minniti a sostenere l'azione delcommissario Musi c'è Mario Olvierio che in posizionepiù defilata, per ragioni di ruolo istituzionale, sta dan-do filo da torcere a chi sta facendo la guerra al com-missario. Oliverio, dalla presidenza della Provincia,controlla politicamente il territorio provinciale e, percerto, nessuno può insegnargli come si tengono i rap-porti e si creano i vincoli con i rappresentanti del PDnelle realtà locali. Il lavoro di facciata lo fa MimmoBevacqua, vice-presidente alla Provincia, che ha tenu-
AREA URBANA
DOPO IL VOTO DEL 14 DICEMBRE
ALLEANZEE RISCHIO
IN CALABRIA
LA PARTITA NEL PD
FACCE DA POKER
NUOVA SERIE N.11 - 11 DICEMBRE 2010
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5 ANNI DI MONOCOLORE PDPERUGINI
LA PRIMA VITTIMA
Il Parlamento è chiuso e non per ferie ma per evitareche il governo vada sistematicamente "sotto" ognivolta che la maggioranza è chiamata a votare un prov-vedimento di legge.-Il Senato, invece, ha fatto la sua parte portando al-l'approvazione, senza cambiamenti, la legge finan-ziaria detta di stabilità. Così aveva chiesto il capo del-lo Stato nell'interesse preminente del Paese e così èstato, rinviando alla data fatidica del 14 dicembre ilchiarimento politico nella maggioranza di governo ela sorte stessa di Berlusconi come presidente delConsiglio.-Ma al di là delle sorti del governo, i nuovi assetti po-litici che potranno venir fuori a livello nazionale do-po il voto del 14 implicano, di conseguenza, la mes-sa in crisi, delle alleanze esistenti nelle periferie. Lanascita di un "terzo polo", infatti, è un'operazione discomposizione e ricomposizione del quadro politico,al centro come in periferia. Il problema si pone nontanto per Fini e per Rutelli che hanno posizioni di go-verno deboli ma per Pierferdinando Casini e l'UDCil problema è serio. E non è soltanto l'alleanza che esiste alla Regione do-ve, per altro, l'UDC ha conquistato quote di potere su-periori al rapporto di forza col PDL di Berlusconi. Enon è soltanto la presidenza del consiglio regionale,assegnata a Talarico, che la interpreta in una sorta diequivalenza con la presidenza della Repubblica. Sidirà che è provincialismo in proiezione politica, co-me lo è la pretesa, soddisfatta, di insonorizzare le por-te della presidenza rivestendole in cuoio lucido.-L'auto blu ha cessato di essere status symbol. Ci vuo-le altro, le porte isonorizzate, appunto, e rivestite incuoio lucido. Geniale invece, la trovata di raddoppiarei collaboratori dimezzando il compenso quelli trova-ti per poterne immettere altrettanti negli uffici di pre-sidenza. Un miracolo alla democristiana. Per controsi aspetta che alle sedute del consiglio siano ammes-se le telecamere non schierate all'obbedienza e cheprenda il via il "question time" tanto annunciato cheimporrebbe a Scopelliti e agli assessori di risponde-re, sempre alla presenza di telecamere, alle interro-gazioni rivolte dai singoli consiglieri. Si vedrà e for-se ci vorrà del tempo anche perchè il PD, come for-za di opposizione, non esiste e, quando si sveglia, pre-tende di fare assumere al governo Scopelliti, in pochigiorni, decisioni che il PD con Loiero non è stato ca-pace di prendere in 5 anni. Ma l'UDC, in questi giorni, da Talarico agli assesso-ri in carica, è alle prese con un dramma politico veroe riguarda le alleanze elettoralI. La Giunta PDL - UDCpotrà anche sopravvivere a mutati rapporti e condi-zioni ma gli accordi politici frettolosamente sotto-scritti, senza tenere conto di un 14 dicembre dagli esi-
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BERLUSCONI VISTODA BUTTAFUOCO
REGGIO - CONFINDUSTRIAMARCEGAGLIA
CHIAMA CALLIPO
è in edicola il SABATO
AIOP: SPRECHINEL PUBBLICO
Beppe Bova, Nicola Adamo, Mario Oliverio, Marco Minniti e Agazio Loiero
OMAGGIO
del PD ad amministrare la citta Perugini è la prima vit-
dare le cose come gli altri hanno voluto. Avesse avutotre molle della burocrazia comunale ma ha lasciato an-sufficiente esperienza per capire cosa si muove nel ven-
golden boy ha girato il mondo e conosce tutte le capita-
co, una professione esercitata con successo, cultura giu-buon sindaco. Una vità senza ombre sotto il profilo eti-
spondere dei guasti e dei danni procurati. Perugini ave-la sua incapacità a governare la città che dovrebbe ri-
Oggi Perugini è chiamato a pagare il prezzo di avere
mato e logorato cercando il consenso di una maggio-
li a non decidere da solo. Perugini, invece, si è consu-
ti che possono valere per Perugini. Per Ambrogio non siri illimitati, per il quale non possono valere le attenuan-be candidare Franco Ambrogio, vice-sindaco con pote-to che se il PD avesse l'obbligo della coerenza, dovreb-rappresentato, prima che su Perugini. Abbiamo già scrit-
ma di lasciare il PD i due hanno, di fat-
come Nicola Adamo e Franco Bruno,
quale era la posta in gioco. A condurre
Perugini, dunque, nasce come candida-
aveva programmato e progettato la sca-
plotto Perugini giocò una parte da pro-sperienza di Eva Catizone. In quel com-plotto "trasversale" che mise fine all'e-
ra a sindaco di Perugini e certamente ha pesato il com-Intanto bisogna ricordare come si arriva alla candidatu-
to dei condizionamenti che ha subito e delle imposizio-capo dell'amministrazione ma bisogna anche tenere con-
di cui soffre la città. Perugini è certamente responsabile
che il coordinatore provinciale si è espresso favorevol-e in Italia dei Valori ma è anche vero
Telesio" e "Cosenza domani", e quel-
è stata presa, il treno è partito ed è da
derazioni non astratte. Paolini ha trat-Paolini si possono sviluppare consi-gli è stata offerta, per Perugini ed Enzo
tetto Mario Occhiuto ha detto di gra-smentite dagli interessati. Se l'archi-
no a lungo e saranno ricchi di colpi di scena. Ma, a vo-zo perchè, se si vota a giugno, i lavori in corso dureran-vrebbero essere definite entro Natale. Se si vota a mar-le e periferico, le candidature a sindaco di Cosenza do-Camera non disarticoli l'intero quadro politico naziona-Se va bene e sempre che il voto del 14 dicembre alla
ler stare al gioco della pre-tattica, su alcune candidaturesi può già discutere, almeno su quelle annunciate e non
dire una eventuale candidatura ma non
to il dado, nel senso che la decisione
escludere che possa tornare indietro.Lo sostengono tre liste, due "storiche"del decennio manciniano, "Lista
la dei liberali cosentini che hanno giàdeciso la partecipazione attiva allacompetizione elettorale per ilComune.Sulla ri-candidatura di SalvatorePerugini ci sono delle riserve nel PD
mente per la sua ricandidatura e il commissario Musi èorientato a confermare, in generale, i sindaci uscentiespressione del PD. Le riserve sulla ricandidatura diPerugini muovono dalla valutazione negativa che si dàdel suo operato e, soprattutto, dalle condizioni di degra-do e di caduta d'immagine della città, per non dire dellaperdita di ruolo come capoluogo e centro direzionale.C'è, però, una ingiustizia di fondo nell'addebitare a
Perugini e soltanto a lui la responsabilità dei problemi
di come ha interpretato il suo ruolo di primo cittadino e
ni che ha tollerato.
tagonista, per conto proprio ma ancheall'interno di un'alleanza più ristretta, che
lata a Palazzo dei Bruzi. Il complotto ela fine anticipata del mandato dellaCatizone era il passaggio preliminare.
to di una cordata di potere che sapeva
l'operazione due politici scaltri e decisi
entrambi oggi fuori dal PD, l'uno perespulsione automatica e l'altro per tra-smigrazione nell'API di Rutelli. Ma pri-
to, pilotato l'amministrazione della città.Perugini è stato sindaco di un monocolore PD, le cuiscelte debbono ricadere sul PD e chi l'ha più direttamente
può parlare di inesperienza e predisposizione caratteria-
ranza per sue sfortuna divisa, inadeguata e rissosa. Lepoche volte che ha fatto valere le sue prerogative di sin-daco, li ha messi in riga e ridotti all'obbedienza.
consentito di essere ostaggio politico dei partiti o, me-glio, dei gruppi politici che lo hanno eletto ma è il PD e
va ed ha, come persona, tutti i requisiti per essere un
ridica ed amministrativa, buon gusto e senso estetico, da
li europee, ha certamente la sensibilità per capire cosasignifica una città che perde d'immagine e di ruolo, ha
senso cinico della politica, avrebbe dovuto dimettersi unanno fa e lasciare agli altri e al PD la responsabilità deidanni prodotti alla città. Oggi una candidatura alParlamento non gliela potrebbe negare nessuno e noi,fortemente critici nei suoi confronti, gliela auguriamocon sincerità perché siamo del parere che dell'incapacità
tima.
n.11 - 11 dicembre 2010
PERUGINI LA PRIMA VITTIMA5 ANNI DI MONOCOLORE PD
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Ma l'eros, si sa, è carceriere. L'arena sessuale è una scena chiusa che partetra amore e natura, quel culto privato da famelico e felicissimo peccatore.
cavalle il Cavaliere ci mette tutta la scienza e l'arte italiana della Rinascenza:A comandare sono buoni tutti. A fottere no. A far catalogo di
riprovevole, giusto per mancato omaggio alla superstizione
ragazze da sacrificio? Perché la gravidanza in tarda età ètro candeline fattosi drago e perciò bisognoso di altrettantegulto prostatico l'oplà costante dell'uomo da settantaquat-Gianna Nannini perché mai dovrebbe essere un laido sin-
tere in scacco questo dottor Berlusconi, amateur indefesso,
anche, come un qualsiasi dottor Berlusconi evocato da Piero
quello, il dottor Berlusconi, come un signore dell'Italia delledino e certificarlo porco con tanto di anatema americano ma
personaggio, è sempre chino all'indirizzo del buco, pronto a piazzare il son-le. Il giornalismo grastroseopico, concentrato nell'assassinio psicologico del
bilancio, conflitto d'interessi e perfino seduzione di minorenni - in un brevi-da schiacciare un gigante - le nubi delle accuse di corruzione, mafia, falsi in
adesso che si fa, lo impicchiamo per via morale in quanto sporcaccione?".stroscopici: "Insomma, dopo aver tentato di eliminarlo per via giudiziariainvidia ultima e finale portata al punto tale da far dire a tutti i polemisti gra-re, più consona alla politica che alla psiche, ovvero l'invidia della gnocca,posito e scovare dentro questo ventennio berlusconiano un'invidia specula-questa benedetta invidia del pene occorre aggiornare la letteratura in pro-
perturbatore solo nella quantità, nell'eccesso dei numeri, sianorispetto alla sessualità ordinaria il dottor Berlusconi diventa un
to per cui se, messo da canto il corpo delle donne, capitano duecare quelle vetrine della singolarità o, peggio, il sondaggio falsa-
gnocca. E nelle misure perfino banali: tette grosse, tanti capelli,
i resti è come il grandissimo Ugo Tognazzi in "Venga a prenderene, lui. Lui che nello spartire quotidiano di sé, non sa a chi dareAltro che anomalia italiana, il Cavaliere. E' tutto nella tradizio-
sbollentare, il sottofondo della tivù, il carboidrato in agguato e,appartamenti, ritrovano con l'odore del broccoletto messo aposto, specie quando si fa sera, quando rincasando nei proprimente, da far sognare quelli che volentieri prenderebbero il suosfasciare il moralismo dei suoi inseguitori ma, contemporanea-e dei focolari qual è, il Cavaliere è anche così assurdamente incoerente da
Dove ci sono campane ci sono buttane, così sentenzia il proverbio, e più cam-
De Rose, Montalto (Cs)
Registro Stampa Tribunale
Telefono 0984.23253Via De Rada, 68 - Cosenza
direttore responsabileAntonlivio Perfetti
Direzione-Amministrazione
Fax 0984.062646
di Cosenza n.547Fotocomposizione
pana di questa stagione berlosconiana non poteva darsi. Custode dei valori
nell'ambientino sub-domestico, la moglie varicosa.* * *
un caffé da noi". E' un classico cui piace il classico. Gli piace la
coscia lesta e senza dettaglismi e tendenze nuove, senza mai cer-
trans e tutti poi vanno a trans. No. Gli piace solo la gnocca e
essi quelli dell'enumerazione che dell'esibizione. E siccome in psicoanalisi c'è
* * *In quel palazzo dal nome così grazioso, ossia Grazioli, quelle nubi, cupe tanto
lineo come lui si diradano, anzi, evaporano, in virtù della sua euforia genita-
arti e dell'armonia, smutanda ogni Paolina Bonaparte. Ma
Chiara , s'immola nel rito della "spartizione".* * *
Ci vuole un carico da undici quanto a laicità nel volerlo met-
se appunto è una vittoria della vita la gravidanza senile di
ben applaudita e l'uomo che s'attarda con le femmine è
laica?* * *
sono infatti nudità, spelonche di lussuria, ardori plastici e rituali patti siglati
curvilinea e si conclude a spigoli, insomma, a stanchezza.
("Il Foglio" sabato 4 dicembre)
da Pietrangelo ButtafuocoBERLUSCONI VISTO
Salvatore Perugini
grazie a Mario Cozza, da che era nessuno è diventato
riproporrebbe ogni volta la differenza fra "imprendito-
Dovevano dedicargli una sala, una targa, una borsa di
Confindustria quando era vivo, ne hanno rimosso la me-"prenditori". Gli hanno reso difficile la vita in
cetto troppo alto e "pulito" della figura dell'imprendito-Mario Cozza, imprenditore cosentino che aveva un con-
ditori" di finanziamenti agevolati che non creano nè svi-perchè fanno attività d'impresa a proprio rischio e i "pren-
reggina. Non è un lavoro facile, anche se Callipo in pas-
sa, dove si parla di sviluppo e non solamente di 'ndran-
che in questi ultimi 15 anni si è vista mortificata, che ve-ta. Anche i singoli cittadini, tutta quella gente per bene
dopo una fase di turbolenze nell'organismo dirigente e
le intimidazioni e alle pallottole subite per mano mafio-di Callipo "Io resto in Calabria" che è la sua risposta al-
visiva di successo "Vieni via con me", condotta danare il campo e rifugiarsi altrove. La trasmissione tele-versata nelle urne, una risposta alla voglia di abbando-gimento di sangue, una rivoluzione delle coscienze ri-litica di Callipo era una rivoluzione pacifica, senza spar-to collusa e compiacente con la mafia. La proposta po-berie e dell'impunità, corrotta e corruttrice e, soprattut-nativa alla politica dei privilegi e degli sprechi, delle ru-coscienze dei calabresi e cioè che era possibile un'alter-
fitta senza appello. La candidatura di Callipo era e vo-notabilato detentore del voto di scambio come una scon-
La nomenclatura calabrese lo dava per sconfitto politi-camente e relegato nel solitario ruolo di imprenditore disuccesso. I centomila voti ottenuti alle regionali, pur sesignificativi e rilevanti politicamente, molto lontani peròdalla conquista della presidenza, venivano sanzionati dal
leva essere una testimonianza ed una provocazione alle
Roberto Saviano e Fabio Fazio ha, di fatto, declinato suproblematiche diverse e più ampie lo slogan elettorale
sa. Oggi Callipo, che nel frattempo aveva dato vita a deilaboratori di formazione politica per giovani, viene chia-mato dalla Marcegaglia ai vertici di Confindustria aReggio, con funzioni commissariali, per mettere ordinee restituire prestigio all'associazione degli imprenditori
dimissioni in massa. Callipo ha accettato l'incarico manon rinuncia alla rivoluzione pacifica. Per Pippo Callipo"sta spuntando la nuova alba calabrese". E' la reazionedi tutta la società civile che fino a poco tempo fa non simuoveva, subiva le minacce delle cosche. Imprenditori,associazioni, stampa sono impegnati in questa rinasci-
de i loro figli in casa senza lavoro. Forse sono arrivati alfondo del barile, dunque chiedono una Calabria diver-
gheta o di altri tipi di mafie". In attesa della nuova alba,Callipo deve mettere mano al rilancio di confindustria
sato è stato presidente di Condindustria a Catanzaro. Luifa una distinzione netta fra imprenditori che tali sono
luppo nè occupazione ma fortune personali e familiari.E' una persona per bene Pippo Callipo, un imprendito-re che fa onore alla categoria ai livelli più alti. Prima dilui e insieme a lui un altro imprenditore ha dato lustro aConfindustria Calabria, scomparso prematuramente. Era
re per essere benvoluto dalla categoria numerosa dei
moria di quanto ha rappresentato dopo che è morto.
studio, un avvenimento annuale che ne ricordasse il no-me. Lo hanno dimenticato e rimosso perchè ricordarlo
ri" e "prenditori". E la rimozione va bene anche per chi,
qualcuno.-
n.11 - 11 dicembre 2010
CALLIPO TORNALO HA CHIAMATO LA MARCEGAGLIA
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IN CONFINDUSTRIA
blico/privato per ampliare l'offerta sul territorio a costi sempre più appro-l'ottica di realizzare un sistema misto pub-mi di finanziamento e accreditamento nel-ha aggiunto - si devono adottare nuovi siste-tempo controlla i servizi sanitari. Inoltre -zioni come la Lombardia, eroga e allo stessoflitto di interesse dello Stato che, salvo ecce-
prestazioni, con controlli attuati da un entemi e trasparenti per valutare i costi dellevata, stia nell'introduzione di criteri unifor-
sanità non possa prescindere dalla riorga-re come ogni riforma nella gestione dellastrumento di lavoro che aiuti a comprende-
gli amministratori degli ospedali pubblici o le Regioni, ma per offrire unodell'Aiop - che abbiamo voluto promuovere non per puntare il dito contro"Si tratta di un'analisi unica in Italia - ha detto Enzo Paolini, presidentevato accreditato.
alcune realtà locali e frutto delle collaborazioni virtuose tra pubblico e pri-
dini. E quest'anno si presentaprestazioni utilizzate dai citta-
privati accreditati e delle clini-
Roma presso la Camera deisocietà Ermeneia e presentato aRapporto - realizzato dalla
Salute/2010" promosso
damente sulle inefficienze sommerse. È duro il giudizio sull'ospedalitàche. Regioni commissariate sempre più a rischio se non si interviene rapi-Spreco di risorse e bilanci "inattendibili" nelle Aziende sanitarie pubbli-
www.cosenzaoggi.itsu internet digitando
è disponibile gratuitamente
pubblica emerso nell'ottava edizione del Rapporto annuale "Ospedali &
dall'Associazione italiana ospe-dalità privata (Aiop). Il
Deputati - fa il punto sull'anda-mento degli ospedali pubblici,
che private, monitorando com-portamenti e valutazioni delle
con una novità: sono state foto-grafate le inefficienze sommer-se dell'ospedalità pubblica in15 Regioni italiane, ma anche messi in luce i risultati positivi raggiunti in
nizzazione del sistema. Siamo convinti che lerisorse siano più che sufficienti e che la solu-zione, anziché i continui tagli alla sanità pri-
terzo. In questo modo si porrà fine al con-
priati".
NEGLI OSPEDALI PUBBLICI
RAPPORTO AIOPSPRECHI E INEFFICIENZE
voglia di fare e di costruire".-ra di mettere in campo tutte le sue idee, la suaal nostro fianco e potrà finalmente essere libe-che non è facile sostituire. Da oggi camminerà
vicesindaco. Questo perchè - dicono i compo-
chiudere l'era di Sandro Principe.-
quattro anni dalla fine della sua esperienza in
direttore generale del Cosenza calcio,
spicco come la sua". Serena Arcuri, avvocatoannoverare tra le nostre fila una personalità di
siasmo. "Siamo felici - fanno sapere i sotto-Serena Arcuri è stata accolta con grande entu-
due, anche se le vere motivazioni di questa scel-
Arcuri era stata sostituita dal sindaco Umbertoha il sapore della sfida. Come si ricorderà laalle prossime amministrative. Una scelta che
deciso di aderire alla Primavera Rendese, iled ex assessore alla pubblica istruzione, ha
impronta personale ed autorevole all'attivitàe alla Pubblica Istruzione, seppe dare unaprima giunta Bernaudo. Assessore alla CulturaSerena Arcuri è stata una figura di rilievo nella
DI RIVINCITAVOGLIA
RENDE
dell'assessorato, guadagnandosi molti meritima anche gelosie ed invidie. L'ex vicesindaco
polo alternativo che sfiderà il Pd di Principe
Bernaudo dopo un idillio durato poco meno diun anno a causa di divergenze politiche tra i
ta non sono mai state chiarite. L'adesione di
scrittori del manifesto del listone - di poter
matrimonialista, 35 anni, sposata con l'ex
Massimiliano Mirabelli, due figlie, a quasi
municipio torna in politica e lo fa, puntandosulla squadra che ha la grande ambizione di
Nel 2007 venne mandata via e mai sostituita.Da allora, infatti, Rende non ha più avuto un
nenti del movimento - si tratta di una persona
Serena Arcuri
Al centro Enzo Paolini fra il direttore generale di Condindustriadott. Gianpaolo Galli e il prof. Nadio Delai
colpa della disfatta elettorale ricade su altri. Nella par-
di rinnovamento si vuol parlare nel PD, il primo pas-le di Adamo e Bova nei confronti di Musi. Per certo seLoiero è soltanto più diplomatico ma non è meno osti-bilità dei cattolici ex-popolari ed ex-Margherita.-
Lombardo dell'MPA, sta meditando di offrire le suegia al piede ma, dopo un tentativo fallito con Raffaele
dici sono quelle del loierismo diventato sistema. Si chia-l'aveva già, l'ha sempre avuta. Cambia nome ma le ra-
più navigato e più scaltro dei giocatori seduti al tavo-tando all'interno del PD è quella di Agazio Loiero, il
plesso faraonico di uffici che era la presidenza del con-
un seguito elettorale ed una consistenza di consensi di-è proprio qui il punto. Adamo e Bova possono vantare
me l'ultimo tentativo di mettere sulla bilancia delle con-PD ed a rilanciarne il ruolo sul territorio, si rivela co-
no la scalata ai comuni di Cosenza e Reggio. Anche l'a-e vederli impegnati in cordate di liste civiche che dan-
venire a breve. I movimenti tattici, che entrambi han-sario, è difficile che un loro rientro nel PD possa av-
dirigente. Per la posizione assunta da Bova e da Adamo,
regole statutarie e, soprattutto, di non convocare i con-organismi democratici del partito, di non rispettare le
a capogruppo è stata possibile con i soli voti dei consi-
nale e di condizionare le decisioni, con propri consi-Loiero di avere un proprio gruppo in consiglio regio-Bova e Adamo contestano la facoltà concessa ad Agazio
no fuori dal PD, per autoesclusione, non avendo ot-Peppe Bova e Nicola Adamo, almeno formalmente, so-gi targati PD.-mata da quadri di partito e amministratori locali a tutt'og-
governo denominata "A testa alta" ed il secondo conNicola Adamo, il primo con una corrente di lotta e diA Minniti e Oliverio si contrappongono Peppe Bova e
diretto con Bersani ed i vertici del partito a Roma e que-
to a battesimo "Spazio Dem", aggregazione di quadridirigenti e amministratori locali posizionati sulla lineadel commissario. Mario Oliverio può vantare un filo
sta posizione privilegiata gli costa duri scontri con leposizioni che contestano la gestione commissariale.Mario Oliverio, pur avendo al suo attivo un percorsopolitico lungo e generoso di mandati elettivi, del vec-chio gruppo dirigente è l'unico interprete della linea dirinnovamento voluta da Roma.-
una formazione chiamata "Azione democratica", for-
temperato all'obbligo, imposto dal commissario, di la-sciare in consiglio regionale il gruppo misto e "rien-trare" nel gruppo PD.-
glieri, nel gruppo del PD. La nomina di Sandro Principe
glieri che fanno riferimento a Loiero. Oggi Bova eAdamo accusano Musi di avere azzerato la vita degli
gressi di partito per l'elezione democratica del gruppo
fortemente antagonista rispetto alla linea del commis-
no messo in campo in vista delle elezioni amministra-tive, dovrebbero portarli definitivamente fuori dal PD
ver tirato in ballo l'autorità ed il prestigio di MassimoD'Alema come personalità idonea a mettere pace nel
venienze elettorali il peso della loro dote elettorale. Ma
rettamente proporzionale alle leve di potere che hannoavuto a disposizione, l'uno come capogruppo del PDin consiglio regionale e l'altro come capo di quel com-
siglio regionale.-La quinta faccia da poker nella partita che si sta dispu-
lo. Loiero la propria corrente non l'ha dovuta creare,
ma "Autonomia e Diritti", ha un proprio gruppo in con-siglio regionale e consiglieri sparsi nei comuni, comea Cosenza e Catanzaro Loiero viene dato con la vali-
truppe al suo vecchio amico democristiano Fioroni cheall'interno del PD difende le ragioni e gli spazi di agi-
saggio obbligato è chiudere col loierismo e con chi gliha dato linfa. Oggi dobbiamo leggere che Loiero rim-provera a se stesso soltanto alcune ingenuità, mentre la
tita a poker dovrebbe saltare il tavolo. I giocatori nonsono all'altezza.
FACCE DA POKERLA PARTITA NEL PD
n.11 - 11 dicembre 2010 4
dallaprima
zionano le scelte calabresi. E' un modo ruspante di in-tesi che le scelte romane non intaccano e non condi-gente UDC si affretta a dare sostenendo l'avventata
ti imprevedibili, sono a rischio.-E sono inattendibili le assicurazioni che qualche diri-
tendere la politica anche se, nella Calabria "saudita",le alleanze come le maggioranze, sono trasversali eaccomodanti, figlie di un consapevole e tollerato tra-sformismo, che rispondono sempre a logiche di con-venienza e mai di progetto o di sviluppo.-
ALLEANZE A RISCHIOIN CALABRIA
dallaprima
LUTTO NEL TEATRO COSENTINO
pire di quanto affetto fosse circondata: dei suoi figli, del marito anche compagno di palcoscenico, dei fa-Lascia un grande vuoto. La malattia, nel suo impietoso progredire, non le ha tuttavia impedito di perce-
alunni hanno voluto dare davan-
Era anche docente di lettere e,amore per il teatro.ranno a ricordare il suo grandetacoli, affissi al muro, continue-
ci sarà più la sua presenza ma ilAi venerdì di "Franz Teatro" nonpropria identità.cavaliere crociato in cerca dellamaestro perfetto", storia di unpretati un "Onora il padre" e "Ilgrafica consegnata ai ruoli inter-Oliverio, l'esperienza cinemato-percorso artistico di Rossella
Domanico". Teatro di grande im-V, "Pane amaro", "L'AffareVale ricordare "Cronaca di un eccidio" , "L'avventura di un povero cristiano" ovvero del papa Celestino
Attrice di grande sensibilità, ha dato corpo e gestualità ai personaggi più impegnativi della produzione
hanno tentato l'impossibile per strapparla alla morte. Con lei se ne va una protagonista della vita teatra-mesi lottava coraggiosamente contro un male devastante, si è dovuta arrendere insieme ai suoi cari cheLa notizia ha fatto presto a coprire la distanza fra Firenze e Cosenza. Rossella Oliverio Perfetti, che da
le cosentina, una figura portante dei successi conseguiti dal "Gruppottanta" nei molti anni di attività.
teatrale del "Gruppottanta".
pegno civile e politico come stori-camente si è connotato il"Gruppottanta". Non manca, nel
suo nome sui manifesti degli spet-
nella testimonianza che i suoi
ti alla bara, c'era il riconoscimento di averli formati sui valori di libertà, solidarietà e rispetto della lega-lità.
miliari e dei tanti amici che aveva saputo guadagnarsi con la sua lealtà, la sua allegria, il suo sorriso.
Una foto di scena di Rossella Oliverio Perfetti
crescita a condizione che sappia liberarsi del
fresche, sono da incoraggiare. Quindi, io penso
positivo. Tutti i segni che vanno nella direzioneche il Commissario sta facendo sia un lavorodeve ingaggiare. Quindi, penso che il lavoro
re, c'è tanta voglia di fare il Pd come lo aveva-
"Qui ci sono tante energie nuove, fresche, c'èenergie e forze e di rafforzare il Pd". mente questo: di recuperareModem si propone esatta-
affrontare i conservatorismi
Democratico. La sua cresci-crescita è l'obiettivo di Movimentosa per il centrosinistra in questo Paese e la suarimanere assolutamente valida: il Pd è la risor-una prospettiva che, invece, secondo me devepraticamente finito con il non credere più ad
mento che si propone di recuperare energie eIo sono refrattario alle correnti. Ed è un movi-"Modem è un movimento, non è una corrente.
VELTRONIANOIL VERBO
forze che si erano allontanate e che avevano
ta, però, passa attraverso unmessaggio di apertura chesia rivolto alla maggioranzadella popolazione, una sfidariformistica capace di
di varia natura che ci sono.
tanta gente perbene, c'è tanta voglia di lavora-
mo immaginato e questa è la strada che il Pd
di una innovazione, di facce nuove, di energie
che il Pd qui abbia una grande possibilità di
passato".-