Date post: | 21-Jul-2016 |
Category: |
Documents |
Upload: | gabriella-nanni |
View: | 221 times |
Download: | 0 times |
L’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato
dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari.
Per valorizzare le differenze individuali è necessario essere
consapevoli e adattare i propri stili di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi
di apprendimento.
Per attivare dinamiche inclusive è
fondamentale potenziare le strategie logico-visive, in
particolare grazie all’uso di mappe mentali e mappe
concettuali.
Allo stesso tempo, una didattica realmente
inclusiva deve valorizzare i diversi stili cognitivi
presenti in classe e le diverse forme di
intelligenza, sia per quanto riguarda gli alunni, sia per quanto riguarda le forme
di insegnamento.
L’insegnante agisce su quattro livelli di azione
metacognitiva, per sviluppare strategie
di autoregolazione e mediazione cognitiva e
emotiva, per strutturare un metodo di studio
personalizzato e efficace, spesso carente negli alunni con difficoltà.
È centrale sviluppare una positiva immagine di sé e
quindi buoni livelli di autostima e autoefficacia e un
positivo stile di attribuzione interno. La motivazione ad apprendere è fortemente
influenzata da questi fattori, così come dalle emozioni
relative all’appartenenza al gruppo di pari e al gruppo
classe.
Emozioni e variabili
In una prospettiva inclusiva la valutazione deve essere
sempre formativa, finalizzata al miglioramento dei processi
di apprendimento e insegnamento. È
poi necessario personalizzare le forme di verifica nella
formulazione delle richieste e nelle forme di elaborazione da
parte dell’alunno.
Non è riassumere Non è sostituire il testo con schemi, mappe concettuali o immagini Non è scrivere un testo breve Non comporta necessariamente riduzione di contenuti
Misura e tipo di carattere (maiuscole-minuscole)
Interlinea (Programma di videoscrittura,menù Formato–Paragrafo–Interlinea)
Spazio tra le lettere (Programma di videoscrittura, menù Formato–Carattere–Spaziatura e posizione–Spaziatura espansa di x punti)
Spazio tra le parole (Programma di videoscrittura, menù Modifica–Sostituisci–Trova“unospazio”, Sostituisci“due/tre/quattrospazi”)
Strutturare il testo in brevi paragrafi (con eventuali sottotitoli) Evidenziare i termini specifici e le parole chiave (poche), con sottolineature, note a piè di pagina Segnalare chiaramente quando si passa da un argomento all’altro.
•Scrivere parole concrete anziché astratte
•Preferire parole brevi
•Usare il più possibile il vocabolario di base e
fornire spiegazioni delle parole che non vi
rientrano
•Scrivere periodi brevi (20/30 parole) evitando gli incisi
•Scrivere testi brevi (200/250 parole)
•Usare frasi coordinate
•Ripetere le parole chiave evitando i sinonimi e usando limitatamente i
pronomi
•Rispettare l’ordine soggetto / verbo / oggetto (SVO)
•Usare i verbi di modo finito, evitando infiniti, participi, gerundi
•Preferire la forma attiva a quella passiva
•Evitare le forme impersonali
•Usare quando è possibile l’infinito al posto del congiuntivo
•Preferire i seguenti tempi dell’indicativo: presente, passato prossimo, futuro
semplice
Rafforzamento dell’idea principale con altre informazioni Linguaggio più semplice Evidenziazione parole-chiave Uso di caratteri grandi o font adatti
Netta riduzione Uso di immagini esplicative Forte contenuto mnestico e motivazionale nella realizzazione grafica
L'indice di Gulpease considera due variabili linguistiche:
la lunghezza della parola e la lunghezza della frase
rispetto al numero delle lettere.
I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice: •inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la LICENZA ELEMENTARE •inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la LICENZA MEDIA •inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un DIPLOMA SUPERIORE