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Date post: 29-Mar-2016
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Font sulla leggibilità
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PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Politecnico di Milano Facoltà del design Corso di laurea in Design della Comunicazione Corso di Type Design Prof.re Michele Patanè Vittoria Beci 746748 Eleonora Campanella 748196 Claudia Crespi 747036 Sezione C1 A.A. 2010/2011
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PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Politecnico di MilanoFacoltà del designCorso di laurea in Design della Comunicazione

Corso di Type DesignProf.re Michele Patanè

Vittoria Beci 746748Eleonora Campanella 748196Claudia Crespi 747036

Sezione C1A.A. 2010/2011

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IDEA E RIFERIMENTI

Che cosa rende un carattere leggibile?La comunicazione attraverso la pagina stampata richiede al lettore di tradurre simboli in signi-ficato. La leggibilità si riferisce a quanto facilmente questo processo critico viene eseguito.

Il carattere

La forma dei nostri caratteri si è sviluppata lentamente. Nel corso del tempo, essa è stata influenzata da tecniche specifiche di scrittura, dagli strumenti e dai materiali impiegati per scrivere, dalle tecniche di fabbricazione ed anche dal gusto artistico prevalente. I caratteri, scritti o stampati, vengono assimilati in due modi: 1) mediante la lettura, ossia la registrazione mentale delle lettere viste in

un determinato ordine; 2) mediante l’immaginazione, le associazioni derivanti da immagini e sensazioni precedenti (un fenomeno che avviene per lo più in modo inconscio).II lettore di testi, più specifica-mente il lettore di libri, ha un atteggiamento generalmente conservatore nei confronti del carattere; il carattere in sé non interessa questo tipo di lettore, che non cerca lettere “belle” o “interessanti”, ma desidera solo assimilare senza difficoltà il senso di ciò che è visualizzato dalle parole. È questo il motivo per cui non è possibile apportare mutamenti sostanziali alla forma del carattere impiegato nella composizione di testi lunghi. Studi scientifici sulla leggibilità sono stati pubblicati a partire dal 1885, mentre osservazioni personali e opinioni soggettive già nel 1825.

Ma è con la Legibility of Print di Tinker che abbiamo una prima ricapitolazione dei risultati e delle conclusioni di questi studi:le maiuscole “A” e “L” presentano una leggibilità particolarmente alta, mentre la “B” e la “Q” sono molto difficili da leggere; la “B” è spesso scambiata con la R”, la “G” con la “C” e la “O”, la “Q” con la “O”, la “M” con la “W”.Delle minuscole, “d”, “m”, “p”, “q”, “w” hanno un’alta leggibilità; “c”, “e”, “i”, “n”, una bassa leggibilità, mentre possono essere considerate nella media “j”, “r”, “v”, “x” e “y”. La “c” è spesso scambiata con la “e”, invece la “i” con “j”.Di tutti i fattori che contribuisco-no alla leggibilità di un testo, il più importante è costituito dalle caratteristiche distintive delle varie lettere.

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L’idea

La leggibilità è terreno di continui esperimenti estetici: lo studio qui operato si propone di analizzare la leggibilità minima di ogni carattere. Come già visto, diversi studi hanno dimostrato che nonostante la “rimozione” di alcune parti del carattere, l’occhio umano riesce lo stesso a leggere e comprendere un testo, purché vengano mante-nuti i tratti fondamentali di ogni singola lettera. Prendendo in analisi l’alfabeto riduzionista di Brian Coe, quello progettato in onore di Bruno Munari e l'alfabeto senza ascendenti /discendenti e con le maiuscole basse di Andrew Tuer (1883), si è giunti alla creazione di un font, basato sulla rimozione di moduli comuni

a ogni lettera, con il minor grado di leggibilità. Abbiamo dunque stabilito una sintesi formale per ogni lettera, oltre la quale diventerebbe illeggibile.

In senso orario:- Manifesto per la mostra in onome di Bruno Munari (Roma, 2008/09);- Alfabeto di Andrew Tuer;-Alfabeto riduzionista di Brian Coe.

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PROGETTO

Tutte le lettere dell’alfabeto maiu-scolo possono essere scritte usan-do alcuni moduli di base, comuni a ogni lettera: linee dritte e linee curve; le linee dritte possono essere disposte in verticale, oriz-zontale o inclinate; le linee curve possono essere orientate in varie direzioni e avere una diversa apertura. Da qui prende il via il progetto: il primo passo è identifi-care e disegnare i moduli che andranno a formare le diverse lettere. Si tratta di moduli lineari, senza grazie, che rendono la font creata altamente leggibile. Una volta composta la lettera si vanno ad eliminare gradualmente i moduli fino ad arrivare al limite oltre il quale la lettera perdereb-be il suo significato divenendo segno. Di seguito si possono trovare gli schizzi di progetto e trovare l’esempio delle diverse fasi del progetto applicate alla lettera “C”.

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SCHIZZI

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Per comporre il glifo “C” abbiamo utilizzato due dei moduli creati in precedenza. I suddetti moduli sono stati richiamati due volte e riflessi rispetto all’asse x ed y a seconda della necessità. La lettera completa risulta compo-sta da 4 moduli, alcuni dei quali verranno rimossi per i passaggi successivi.

FASE 1

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Nel secondo passaggio viene rimosso il modulo“curva 1” posto in basso a destra. La lettera risulta ancora leggibile, pertanto si pro-segue nella rimozione dei moduli.

FASE 2

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Il terzo passaggio consiste nell’e-liminazione dei moduli rimaneti in modo da sintetizzare efficace-mente la lettera, riducendola in tal modo al suo minor grado di leggibilità.

FASE 3

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FONT

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