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D8 calcoli preliminari strutture - Consorzio ASI Bari · all’agglomerato Bari ... relativamente...

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Page 1: D8 calcoli preliminari strutture - Consorzio ASI Bari · all’agglomerato Bari ... relativamente ai calcoli preliminari delle strutture in ... Gli spessori delle pareti di elevazione
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PREMESSA

Il progetto definitivo prevede la realizzazione di opere, in cemento armato gettato in opera,

per la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento delle acque meteoriche dilavanti

lungo la viabilità del comprensorio del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, relativamente

all’agglomerato Bari-Modugno.

Nel presente elaborato, previsto dal D.P.R. 207/2010, vengono proposte le principali scelte

progettuali, per ciascuna unità operativa, relativamente ai calcoli preliminari delle strutture in

cemento armato.

In particolare verrà precisata la tipologia di fondazione utilizzata, le caratteristiche delle pareti

di elevazione e le caratteristiche dei materiali utilizzati per l’opera.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le fasi di analisi e verifica delle strutture verranno condotte in accordo alle seguenti

disposizioni normative:

Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G. U. 21 dicembre 1971 n. 321) - ”Norme per la disciplina

delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”

Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G. U. 21 marzo 1974 n. 76) - ”Provvedimenti per le costruzioni

con particolari prescrizioni per le zone sismiche” - Indicazioni progettive per le nuove costruzioni

in zone sismiche a cura del Ministero per la Ricerca scientifica - Roma 1981.

C.N.R. n. 10024/1986 - ”Analisi di strutture mediante elaboratore. Impostazione e Redazione

delle relazioni di calcolo”

D. M. LL.PP. 11 marzo 1988 (G.U. 1 giugno 1988 n.127 - Suppl. Ord.) - ”Norme tecniche

riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i

criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di

sostegno delle terre e delle opere di fondazione.”

Decreto Ministero LL. PP. 9 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n. 29 - Suppl.Ord.) -

“Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato,

normale e precompresse per le strutture metalliche”

Decreto Ministero LL. PP. 16 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n. 29 - Suppl. Ord.) -

“Norme tecniche relative ai "Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei

carichi e sovraccarichi”.

Circolare n. 156 del 04/07/1996 a cura del Ministero dei LL.PP. - “Istruzioni per l'applicazione

delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei

carichi e sovraccarichi di cui al decreto ministeriale 16 gennaio 1996”

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Circolare n. 252 del 15/10/1996 a cura del Ministero dei LL.PP. - “Istruzioni per l'applicazione

delle Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato

normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al D.M. 9 gennaio 1996”

Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003 n. 3274 (G. U. 8 maggio

2003 n. 127 Suppl. Ord. n.72) e s.m.i. - “Primi elementi in materia di criteri generali per la

classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona

sismica”

D. M. Infrastrutture Trasporti 14 gennaio 2008 (G.U. 4 febbraio 2008 n. 29 - Suppl. Ord.) -

”Norme tecniche per le Costruzioni”

Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, ad integrazione della norma precedente e per

quanto con esse non in contrasto, sono state utilizzate le indicazioni contenute nella:

Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. 26

febbraio 2009 n. 27 – Suppl. Ord.) - “Istruzioni per l'applicazione delle 'Norme Tecniche delle

Costruzioni' di cui al D.M. 14 gennaio 2008”.

MATERIALI IMPIEGATI E RESISTENZE DI CALCOLO

La realizzazione delle nuove opere richiederà l’utilizzo di calcestruzzi armati; in particolare le

opere di fondazione verranno realizzate utilizzando calcestruzzo a prestazione garantita avente le

seguenti caratteristiche:

1. Classe di consistenza al getto S3;

2. Diametro massimo aggregati [Dmax aggregati] 32 mm, Cl 0.4;

3. Classe di esposizione ambientale XC2-XA3 (UNI 11104)

4. Classe di resistenza a compressione minima C35/45.

Le opere di elevazione verranno realizzate utilizzando la seguente tipologia di calcestruzzo:

1. Classe di consistenza al getto S3;

2. Diametro massimo aggregati [Dmax aggregati] 32 mm, Cl 0.4 aggregati non gelivi F2 o

MS25;

3. Classe di esposizione ambientale XC4+XF3+XA3 (UNI 11104);

4. Classe di resistenza a compressione minima C28/35.

I tondini di acciaio saranno del tipo ad aderenza migliorata tipo Feb44k (resistenza

caratteristica allo snervamento Fyk = 440 N/mm2).

Di seguito si riportano le grandezze principali sia per il calcestruzzo che per l’acciaio.

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VALORI CARATTERISTICI DEL CONGLOMERATO CEMENTIZIO

- Resistenza di calcolo a trazione (fctd)

- Resistenza a rottura per flessione (fcfm)

- Resistenza tangenziale di calcolo (tRd)

- Modulo elastico normale (E)

- Modulo elastico tangenziale (G)

- Coefficiente di sicurezza allo Stato Limite Ultimo del materiale (γc)

- Resistenza cubica caratteristica del materiale (Rck)

- Coefficiente di Omogeneizzazione

- Peso Specifico

- Coefficiente di dilatazione termica

La resistenza di calcolo cilindrica fcd è data da fck / γc = 0.83 * Rck / γc (0.83 è il fattore di

trasformazione da resistenza cubica a cilindrica). La resistenza cilindrica viene ridotta

ulteriormente di un fattore 0.85 per tenere conto delle modalità di applicazione del carico. La

deformazione massima εc max è assunta pari a 0.0035

VALORI CARATTERISTICI DELL’ACCIAIO

Per l’acciaio questi i valori caratteristici:

- Tensione caratteristica di snervamento trazione (fyk)

- Modulo elastico normale (E)

- Modulo elastico tangenziale (G)

- Coefficiente di sicurezza allo Stato Limite Ultimo del materiale (γf)

- Peso Specifico

- Coefficiente di dilatazione termica

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La resistenza di calcolo è data da fyk / γf. Il coefficiente di sicurezza γf si assume pari a 1.15.

La deformazione massima εs max è assunta pari a 0.01

IL PROBLEMA DELLA FESSURAZIONE

Uno degli aspetti di maggior interesse per le strutture di contenimento dei liquidi, riguarda il

controllo della fessurazione del calcestruzzo per:

- contenere le perdite di liquido attraverso le pareti;

- ridurre il rischio di corrosione delle armature;

- ridurre la profondità di penetrazione di agenti aggressivi per il calcestruzzo;

- non penalizzare l’aspetto estetico.

La permeabilità del calcestruzzo aumenta sensibilmente con la fessurazione e le perdite

attraverso le pareti possono diventare rilevanti in presenza di fessure passanti. Inoltre, la maggiore

permeabilità del calcestruzzo favorisce una penetrazione più profonda degli agenti aggressivi per

il calcestruzzo e per le armature con conseguente aumento della fessurazione (formazione di sali

espansivi e ruggine) e corrosione dell’acciaio. Per lo stato limite di fessurazione di strutture di

contenimento di liquidi, viene fatta una classificazione delle strutture in base al grado di

protezione richiesto nei confronti delle perdite. In particolare sono fissate tre classi; i livelli di

perdita relativi ad ogni classe sono riportati in Tabella 0-1 come pure i corrispondenti limiti di

apertura fessure

Tabella 0-1: Classificazione strutture rispetto alle perdite e limiti di apertura delle fessure

Classe Requisiti relativi alle perdite Limiti di apertura fessure

0 Sono accettabili bassi livelli di perdita, oppure non hanno importanza le perdite di liquido.

Per strutture con armature lente wk,max=0.3 mm

1 Impermeabilizzazione generale. Le perdite devono essere limitate al minimo. Sono accettabili macchie di umidità superficiali.

Fessure passanti non maggiori di 0.2 mm, se trattasi di fessure che si richiudono, altrimenti non maggiori di 0.1 mm.

2 Impermeabilizzazione localizzata. Le perdite non sono generalmente ammesse. L’aspetto non deve essere pregiudicato dalla colorazione.

Assenza di fessure passanti, ad eccezione dei casi in cui siano state prese misure adeguate per impedire le perdite (rivestimenti, sbarramenti).

Le opere strutturali verranno progettate al fine di evitare fessure passanti; ovviamente la scelta

della classe di protezione risulta ulteriormente condizionata dalla composizione chimica del refluo;

agenti chimici quali cloruri, solfuri ed elevate concentrazioni di ammoniaca possono di gran lunga

accorciare la vita utile di una struttura.

Le acque meteoriche in ingresso agli impianti in progetto, di tipo civile, non destano rilevanti

preoccupazioni, nè risultano strettamente necessari particolari accorgimenti progettuali quali

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l’utilizzo di uno specifico mix-design del conglomerato cementizio, né tantomeno particolari

indicazioni sulla distanza del copriferro.

IL PRE-DIMENSIONAMENTO DELLE SINGOLE UNITA’ OPERATIVE

PREMESSA

Il pre-dimensionamento delle unità strutturali facenti parte il presente progetto, tiene conto sia

della relazione geotecnica dell’area di interesse, sia delle esperienze tecnico-pratiche maturate negli

anni dallo scrivente.

Le caratteristiche geomeccaniche di tali depositi possono essere sintetizzate come segue:

Parametri Um

Peso specifico Kg/mc 2847.7

Costante di sottofondo Kg/cmc 7.3

S a compressione max allo slu Kg/cmc 17.6

γ Gradi 40°

Coesione non drenata Kg/cmc 5.2

VS30 m/s 540

Tipo di terreno B

Condizioni topografiche T1

Il comune di Bari risulta classificato come zona a rischio sismico di terza categoria.

Tali condizioni, come riportato nei paragrafi successivi, ha caratterizzato le scelte progettuali

sulla tipologia di fondazioni previste nelle opere di progetto, pertanto sono state previste

fondazioni superficiali.

GLI SCAVI

Sulla base di quanto sopra detto, è possibile individuare N.2 tipologie di scavo, ossia:

1. SCAVO A SEZIONE APERTA O DI SBANCAMENTO

Per scavi di sbancamento si intendono tutti quelli aventi una larghezza superiore a ml. 3,00 .

Appartengono alla categoria degli scavi di sbancamento, pertanto, tutti i cosiddetti scavi di

splateamento e quelli per il posizionamento delle vasche.

2. SCAVI A SEZIONE OBBLIGATA

Per scavi a sezione obbligata si intendono quelli chiusi fra le pareti verticali di larghezza

inferiore a ml. 3,00.

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Saranno considerati come scavi di fondazioni o a sezione obbligata quelli a sezione ristretta

per dar luogo alle fognature, a meno che le medesime siano in corrispondenza di fossi o cunette

esistenti, nel quale caso gli scavi di approfondimento saranno considerati come scavi di

sbancamento.

LE SCELTE PROGETTUALI

Si riporta di seguito, per ogni opera di sistemazione ed unità operativa in progetto, una breve

descrizione delle principali scelte progettuali avanzate. L’analisi della relazione geologica ha

permesso, sulla base delle esperienze maturate, di inquadrare il tipo di fondazione da progettare in

funzione sia della stratigrafia del terreno che della quota della falda dal piano campagna.

Gli spessori delle pareti di elevazione verranno pre-dimensionati sulla base dell’esperienza

maturata. La scelta dei ferri di armatura e relativi copriferri risulta condizionata dalla

composizione chimica del refluo da trattare: il tutto finalizzato ad evitare la fessurazione del

calcestruzzo.

Si evidenzia come la profondità di getto della fondazione delle opere previste, risulta nota dal

momento che sono state calcolate sia le perdite di carico nelle singole tubazioni di trasferimento dei

flussi dell’impianto, sia la quote ingresso ed uscita dei flussi dalla singole unità operative; il tutto

finalizzato a garantire il regolare deflusso del refluo.

È bene ricordare che:

1. Sul piano di fondazione e sulle pareti interne delle singole unità operative a contatto con il

refluo, verrà effettuato un trattamento protettivo, tipo pellicolare ad alto spessore, realizzato

mediante la stesa a pennello o a spruzzo di una ripresa di fondo a base di malta cementizia

bicomponente elastica resistente a cloruri e solfati ed impermeabile all’acqua;

2. Le pareti contro terra delle singole unità operative in progetto verranno impermeabilizzate

previa imprimitura della superficie con un trattamento protettivo fondo a base di malta cementizia

bicomponente elastica resistente a cloruri e solfati ed impermeabile all’acqua, dello spessore di mm

4, armata con geotessile non tessuto di poliestere prodotto da filo continuo e flessibilità a freddo;

3. In alternativa sarà utilizzato calcestruzzo durevole a prestazione garantita secondo la

normativa vigente, classe di esposizione XA2 - attacco chimico in ambiente chimicamente

moderatamente aggressivo secondo il prospetto 2 della norma UNI-EN 206-1 (rapporto a/c max

inferiore a 0,50), preconfezionato con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un

assortimento granulometrico adeguato con diametro massimo dell'aggregato 32 mm e classe di

consistenza S3.

Per ciascun nuovo manufatto che si andrà a realizzare, si riporta di seguito la descrizione

dettagliata delle opere di fondazione, nonché delle pareti in elevazione.

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IMPIANTO A

Data la particolarità e la differenziazione delle quote di imposta delle fondazioni si è

discretizzata la struttura come in figura

FONDAZIONE

In considerazione della collocazione del manufatto lo scavo per la realizzazione dell’opera

verrà eseguito a sezione ampia per diverse profondità complessive così come riportato nella

successiva tabella. La platea di fondazione avrà spessore 0,5 m e verrà gettata al di sopra di un

magrone di fondazione spesso 0,2 m.

PARETI IN ELEVAZIONE

Il manufatto avrà pareti in elevazione dello spessore di 40 cm

Voce U.m. Valore

Zona 1

approfondimento scavo m 6.20 Dimensioni magrone mq 18.70x8.20+5.70x15.95 Dimensioni platea mq 18.30x7.80+5.30x15.85 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 6.25 Zona 2

approfondimento scavo m 8.20 Dimensioni magrone mq 5.70x4.70 Dimensioni platea mq 5.30x4.30 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4

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Altezza pareti m 8.25 Zona 3

approfondimento scavo m 7.70 Dimensioni magrone mq 29.80x13.45 Dimensioni platea mq 29.40x13.05 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 7.75 Zona 4

approfondimento scavo m 2.00 Dimensioni magrone mq 3.70x5.20 Dimensioni platea mq 3.30x4.80 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 2.00

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IMPIANTO B

Data la particolarità e la differenziazione delle quote di imposta delle fondazioni si è

discretizzata la struttura come in figura

FONDAZIONE

In considerazione della collocazione del manufatto lo scavo per la realizzazione dell’opera

verrà eseguito a sezione ampia per diverse profondità complessive così come riportato nella

successiva tabella. La platea di fondazione avrà spessore 0,5 m e verrà gettata al di sopra di un

magrone di fondazione spesso 0,2 m.

PARETI IN ELEVAZIONE

Il manufatto avrà pareti in elevazione dello spessore di 40 cm

Voce U.m. Valore

Zona 1

approfondimento scavo m 4.10 Dimensioni magrone mq 4.20x11.70+3.70x13.45 Dimensioni platea mq 3.80x11.30+3.30x13.45 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 5.90 Zona 2

approfondimento scavo m 5.65 Dimensioni magrone mq 3.70x2.70 Dimensioni platea mq 3.30x2.30 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 7.40 Zona 3

approfondimento scavo m 5.40 Dimensioni magrone mq 27.20x11.45

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Dimensioni platea mq 27.00x11.05 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 5.45 Zona 4

approfondimento scavo m 1.50 Dimensioni magrone mq 3.70x2.90 Dimensioni platea mq 3.30x2.50 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 2.00

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IMPIANTO D

Data la particolarità e la differenziazione delle quote di imposta delle fondazioni si è

discretizzata la struttura come in figura

FONDAZIONE

In considerazione della collocazione del manufatto lo scavo per la realizzazione dell’opera

verrà eseguito a sezione ampia per diverse profondità complessive così come riportato nella

successiva tabella. La platea di fondazione avrà spessore 0,5 m e verrà gettata al di sopra di un

magrone di fondazione spesso 0,2 m.

PARETI IN ELEVAZIONE

Il manufatto avrà pareti in elevazione dello spessore di 40 cm

Voce U.m. Valore

Zona 1

approfondimento scavo m 9.20 Dimensioni magrone mq 8.20x18.70+24.10x5.70 Dimensioni platea mq 7.80x18.30+24.10x5.30 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 9.25 Zona 2

approfondimento scavo m 10.70 Dimensioni magrone mq 2.90x5.70

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Dimensioni platea mq 2.30x5.30 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 10.75 Zona 3

approfondimento scavo m 11.40 Dimensioni magrone mq 15.80x13.70 Dimensioni platea mq 15.40x13.30 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 11.45 Zona 4

approfondimento scavo m 1.50 Dimensioni magrone mq 2.70x3.20 Dimensioni platea mq 2.30x2.80 Spessore magrone m 0.2 Spessore platea m 0.5 Spessore pareti m 0.4 Altezza pareti m 1.50


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