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Da bevanda dei nobili a prodotto di massa. · La storia del cioccolato Da bevanda dei nobili a...

Date post: 04-Feb-2020
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RITTER-SPORT.IT La storia del cioccolato Da bevanda dei nobili a prodotto di massa. Il termine «Theobroma cacao» significa albero di cacao e, come la pianta, è originario dell'America Centrale. Già ca. nel 1000 a.C. faceva parte del patrimonio lessicale degli Olmechi. Furono i primi, circa 3500 anni fa, a preparare la bevanda al cioccolato nella sua forma originaria. Successivamente questa tradizione fu tramandata ai Maya e agli Aztechi. L'albero di cacao era considerato sacro, per cui la bevanda era riservata all'alta aristocrazia, ai guerrieri o ai sacerdoti. Entrambi i popoli la gustavano piuttosto amara e spesso aromatizzata con spezie piccanti. Con il conquistatore Hernando Cortez, anche gli spagnoli scoprirono l'utilizzo dei chicchi di cacao quando, nel 1519, sbarcarono sulle coste messicane. Fu sempre lui a portare i preziosi chicchi in Europa, dove però questa originaria forma di bevanda al cioccolato inizialmente non fu molto apprezzata. Solo successivamente, quando si pensò di addolcirla con lo zucchero di canna, ottenne un grande successo e divenne rapidamente ospite fissa del cerimoniale di corte spagnolo. Per oltre 100 anni la Spagna ottenne il monopolio commerciale dei chicchi di cacao. E in tutti i paesi il cioccolato rimase appannaggio dei benestanti e dei nobili. Solo intorno al 1850, quando la classe borghese spodestò l'aristocrazia, ebbe fine l'epoca del cioccolato come bevanda aristocratica alla moda.
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La storia del cioccolato

Da bevanda dei nobili a prodotto di massa.Il termine «Theobroma cacao» significa albero di cacao e, come la pianta, è originario dell'America Centrale. Giàca. nel 1000 a.C. faceva parte del patrimonio lessicale degli Olmechi. Furono i primi, circa 3500 anni fa, apreparare la bevanda al cioccolato nella sua forma originaria. Successivamente questa tradizione fu tramandataai Maya e agli Aztechi.

L'albero di cacao era considerato sacro, per cui la bevanda era riservata all'alta aristocrazia, ai guerrieri o aisacerdoti. Entrambi i popoli la gustavano piuttosto amara e spesso aromatizzata con spezie piccanti.

Con il conquistatore Hernando Cortez, anche gli spagnoli scoprirono l'utilizzo dei chicchi di cacao quando,  nel1519, sbarcarono sulle coste messicane. Fu sempre lui a portare i preziosi chicchi in Europa, dove però questaoriginaria forma di bevanda al cioccolato inizialmente non fu molto apprezzata. Solo successivamente, quando sipensò di addolcirla con lo zucchero di canna, ottenne un grande successo e divenne rapidamente ospite fissa delcerimoniale di corte spagnolo.

Per oltre 100 anni la Spagna ottenne il monopolio commerciale dei chicchi di cacao. E in tutti i paesi il cioccolatorimase appannaggio dei benestanti e dei nobili. Solo intorno al 1850, quando la classe borghese spodestòl'aristocrazia, ebbe fine l'epoca del cioccolato come bevanda aristocratica alla moda.

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L'evoluzione definitiva da bevanda al cioccolato per pochi a tavoletta di cioccolato per tutti è dovuta alleinvenzioni di alcune grandi personalità: nel 1828 Van Houten consentì per la prima volta la realizzazione dellapolvere di cacao; nel 1847 Fry & Sons produsse la prima tavoletta di cioccolato.

Con il cioccolato al latte di Daniel Peters, nel 1875 iniziò finalmente la marcia trionfale del cioccolato. Per la suarealizzazione, egli utilizzò il latte in polvere inventato pochi anni prima da Henry Nestlé. E grazie al principio delconcaggio, sviluppato nel 1879 da Rudolphe Lindt, oggi ogni pezzo di cioccolato si scioglie sulla lingua.


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