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Da marte a martina relazione finale · da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato...

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1 RELAZIONE CONCLUSIVA Brescia 28 marzo 2008
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RELAZIONE CONCLUSIVA Brescia 28 marzo 2008

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dal pieghevole del progetto: Marte, il dio della guerra, ha tenuto nascosti ai cittadini, per decenni, due luoghi di grande valore am-bientale della nostra città. Ma, affinchè tutti, a partire dai bambini, e simbolicamente, dalla nostra Martina, possano frequentare e godere pienamente della bellezza dei due parchi è necessario che le decisioni sul destino di Campo Marte e della Polveriera siano discusse pubblicamente e quanto più possibile condivise. Tutti possono contribuire partecipando alle iniziative programmate. Si può intervenire anche via internet, collegandosi al portale web del comune di brescia: www.comune.brescia.it e, da qui, cliccando sull’apposito pulsante ed, entrando nella pagina dedicata, sarà possibile scaricare la documenta-zione prodotta, esprimere la propria opinione, introdurre nuovi temi di discussione.

Sommario

Presentazione ...............................................................................................................................................................3 Prima fase - istruttoria ...................................................................................................................................................5 Seconda fase – Laboratori............................................................................................................................................8 Presentazione dell’ambito territoriale di progetto........................................................................................................11 Il progetto partecipato di Campo Marte ......................................................................................................................13

Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto ........................................................................................................13 L’idea di parco........................................................................................................................................................13 1 Impianto generale ........................................................................................................................................13 2 Sicurezza .....................................................................................................................................................13 3 Gestione ......................................................................................................................................................13 4 Conservazione – Storia - Paesaggi .............................................................................................................13 I contenuti del progetto ..........................................................................................................................................14 Attivita’ e regole .....................................................................................................................................................14 1 “Basso continuo” di animazione del parco ..................................................................................................14 2. Eventi ...........................................................................................................................................................14 3. Attivita’ dinamiche........................................................................................................................................15 1. Sicurezza e gestione ...................................................................................................................................15 Strutture e infrastrutture .........................................................................................................................................17 1. Strutture per giochi e attivita’ di carattere sportivo ......................................................................................17 2. Accessi, rapporti con il contesto urbano, recinzione ..................................................................................19 3. Zone e percorsi interni e alberature.............................................................................................................20 4. Fabbricati – servizi.......................................................................................................................................21

Il progetto partecipato della Polveriera .......................................................................................................................23 Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto .........................................................................................................23 L'idea di parco........................................................................................................................................................23 I contenuti del progetto ..........................................................................................................................................24 Sfida n. 1: La natura nella citta’ .............................................................................................................................24 Sfida n. 2: La citta’ nella natura .............................................................................................................................27 Sfida n. 3: La porta del parco.................................................................................................................................28 Sfida n. 4: Gestione partecipata ............................................................................................................................29 5: Il percorso di costruzione della Polveriera.........................................................................................................29 6: Spunti di progetto...............................................................................................................................................30

Organizzazione: Assessorato Ambiente e Parchi – Comune di Brescia, Parco delle Colline Brescia Via Marconi 12 con la collaborazione della Prima Circoscrizione e della Seconda Circoscrizione Progetto e coordinamento tecnico: Imbrò e Staro Associati Studio di Architettura – Brescia: Cristina Imbrò, Stefano Staro Collaborazione nelle ricerche e facilitatori: Alessandro Fracassi, Alessandro Brocchetti, Giulia Marchina, Debora Cojutti Collaborazione tecnica e logistica: Settore Ecologia e Ambiente, Settore Verde pubblico del Comune di Brescia: Bruna Magnolini Progetto grafico: Imbrò e Staro Associati, con la collaborazione di Giulia Zappa Stampa: Bresciani Group – Paitone (BS) Allestimento stand: Franzini s.r.l., Medole (MN)

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PRESENTAZIONE

“ da Marte a Martina, nuove idee per luoghi ritrovati ” è stato un processo di progettazione

partecipata con cui i tecnici e gli amministratori hanno condiviso con la cittadinanza la fase di

analisi dei luoghi e di elaborazione di idee per il recupero e la valorizzazione delle aree della ex

Polveriera di Mompiano e del Campo Marte.

Questi luoghi, che per decenni sono stati recinti impenetrabili ai cittadini, finalmente riacquisiti dal mese

di dicembre del 2007 dal Comune di Brescia, sono una importante risorsa per il miglioramento della

qualità del paesaggio urbano e per la stessa qualità della vita dei cittadini.

Durante il lungo e complesso percorso che ha condotto all'acquisizione dei due siti si sono sviluppati,

con l'attenzione dei media locali, dibattiti e discussioni sulla futura destinazione e sugli usi da privilegiare.

L'Amministrazione Comunale ha inteso da subito avviare una fase di ascolto degli enti, delle

associazioni sportive e ambientaliste, esponenti della cosiddetta “cittadinanza attiva, con l'obiettivo di

condividere decisioni che potessero incidere in modo molto rilevante sul futuro del contesto ambientale

della città.

Se Campo Marte infatti, gode di centralità e ampiezza seconda solo al Tarello e al parco del Castello di

Brescia ed è l'unico spazio verde attrezzato di ampie dimensioni a nord del centro storico , l'area

dell'ex Polveriera ha dimensioni e strutture che la qualificano come l'ar ea di verde attrezzato più

grande della città, porta di ingresso ai sentieri del Parco delle Colli ne e in particolare della

Maddalena Nord.

Nel proporre un progetto partecipato su questi luoghi si è inteso andare oltre la fase di ascolto e di

censimento delle idee, per iniziare una fase di elaborazione di proposte, di pensieri, di modelli e di

progetti con l'obiettivo di giungere a soluzioni negoziate, le più largamente condivise, innovative e di

qualità

Il processo che si avviato ha previsto che si allargasse il ventaglio dei soggetti coinvolti cercando di

raccogliere i contributi dei cittadini che non si ritrovano in strutture o gruppi organizzati, ma che più di

tutti, forse, traggono vantaggi o svantaggi dalle decisioni prese, fornendo occasioni e strumenti

diversificati per discutere della natura di quei lu oghi e progettarne un uso civico che potesse

essere il più possibile condiviso , convinti che grazie a questo processo si riuscisse a favorire una

riappropriazione identitaria per la città di ambienti per lungo tempo estranei alla città stessa.

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Hanno contribuito al processo partecipativo, che si è sviluppato dal 20 febbraio al 26 marzo tecnici,

amministratori, associazioni e cittadini mettendo a disposizione le proprie competenze, i propri studi, le

riflessioni e le analisi già svolte, facilitando così il dialogo e la formazione di decisioni.

Nella prima fase istruttoria in cui amministrazione, tecnici e associazioni si sono confrontate per

definire le risorse disponibili, le modalità di coinvolgimento della cittadinanza, le iniziative da svolgere e

per raccogliere documenti, ricerche, studi già sviluppati

Nella seconda fase di laboratorio , si sono analizzate esigenze e criticità, elaborando idee e soluzioni

progettuali, e ci si è confrontati con la cittadinanza allargata.

In questa fase si prevede sono state organizzare iniziative complementari per portare a conoscenza

della cittadinanza anche oltre gli iscritti ai laboratori, i luoghi di intervento e le opinioni di esperti che

potessero indicare buone pratiche, offrire altre e specifiche conoscenze sui temi

Infine, nelle assemblee conclusive è stata data la possibilità a tutti di conoscere e discutere gli

esiti del processo partecipato, presentati nei docu menti conclusivi, confrontandosi con gli

amministratori e verificando le possibilità di ulte riori sviluppi.

Il processo di ascolto della cittadinanza, sulla base delle risultanze del processo partecipato, è stato

infine prolungato usando lo strumento telematico del Progetto e21

Ettore Brunelli

Assessore all’ambiente e parchi

del Comune di Brescia

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Il processo partecipato

PRIMA FASE – ISTRUTTORIA

Sono state contattate, su indicazione delle circoscrizioni e dell’assessorato, oltre 100 enti, gruppi e

associazioni competenti per interesse o per localizzazione territoriale.

In particolare sono state informate dell’avvio del processo partecipato le scuole primarie, secondarie, le

parrocchie e gli oratori del quartiere, i circoli di lavoratori, le associazioni di categoria presenti sul

territorio, i gruppi e le associazioni di interesse specifico (naturalistico, ambientalistico, artistico, sportivo,

sociale).

- 1Riunione con i rappresentanti delle associazioni, 21 febbraio 2008

Hanno partecipato attivamente alle riunioni rappresentanti dei seguenti organismi

1. Accademia di belle arti Santagiulia

2. ACLI Mompiano

3. Agesci zona Sebino

4. ARCIRagazzi

5. ASD PlaySportFun

6. ASD ruote libere per mountain board

7. Ass.Culturale Teatro Dioniso

8. Associazione amici della bici "Corrado

Ponzanelli" FIAB

9. Associazione culturale Libertà e

Progresso

10. Associazione Gruppo di quartiere

"Campo Marte"

11. Associazione Ludica Antro del drago

12. Associazione Marinai

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13. Circolo ACLI L. Pavoni

14. Club 28

15. Comitato genitori Lana-Fermi

16. Comitato genitori scuola 28 maggio

17. Comitato Genitori Scuola Elementare

Corridoni

18. Comitato per il parco urbano Campo

Marte

19. CONI Brescia

20. Coop Il Calabrone

21. Cooperativa Lavoratori

22. Coordinamento gruppi scientifici

bresciani

23. Fondazione San Giorgio

24. Gruppo Alpini di Mompiano

25. Gruppo amici Villaggio Montini

26. Gruppo commercianti e artigiani di

Mompiano

27. Gruppo Scout Brescia 5

28. Gruppo Scout Brescia 2

29. Liberavventura

30. Ombromanto

31. Onlus Gnari de Mompià

32. Parrocchia di Santa Maria Immacolata

33. Slowfood

34. Teatro Inverso

35. UISP

36. Unione Astrofili Bresciani

37. Verdeavventura

Inoltre hanno partecipato, a titolo personale,

38. studenti di ingegneria,

39. artisti di Mompiano,

40. artisti dell’ Associazione U.C.A.I. di

Brescia,

41. consiglieri della Prima Circoscrizione,

42. consiglieri della Seconda Circoscrizione

43. esponenti del parco delle Colline

44. Forza Italia.

Altri enti, fra cui pur non partecipando

direttamente alle riunioni, hanno inviato

contributi e manifestazioni di interesse:

45. Liceo Scientifico Calini

46. sezione bresciana di Italia Nostra

Tutti i contributi pervenuti, insieme alle relazioni sulle riunioni e alla rassegna stampa, hanno formato il

dossier di documentazione, aggiornato fino al termine del processo partecipato

Nel corso di tutto il periodo sono state mantenute le comunicazioni con gli interessati sia attraverso la

posta elettronica, sia attraverso lo strumento telematico interattivo del Comune di Brescia (progetto e21).

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Con i documenti raccolti, oltre al primo dossier di circa sessanta pagine, sono stati elaborati 21 pannelli

informativi che hanno illustrato alla cittadinanza il presente, il passato e il futuro immaginato per le due

aree.

Per la prima volta sono stati, fra l’altro, illustrati in modo dettagliato i fabbricati e le caratteristiche

ambientali della Polveriera e si è potuto lavorare su un preciso rilievo metrico dell’area di Campo Marte.

I documenti sono stati esposti in una mostra allestita in una tendostruttura montata in Via San Faustino.

La mostra aperta nei pomeriggi dall’ 8 marzo al 13 marzo è stata visitata da circa 350 persone.

Grazie agli articoli apparsi sulla stampa locale, alla struttura montata nel centro di Brescia, agli 8000

depliant distribuiti, ai due striscioni esposti a Campo Marte e a Mompiano e al passa parola messo in

atto dalle associazioni partecipanti, si ritiene che gran parte della cittadinanza sia stata informata delle

iniziative in corso.

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Il processo partecipato

SECONDA FASE – LABORATORI Fra il 10 e il 18 marzo si sono svolti due incontri di laboratorio con i cittadini sul tema di Campo Marte e

due incontri sul tema della Polveriera.

Il laboratorio di analisi delle criticità ha definito i requisiti essenziali del progetto e discusso le prime

indicazioni di intervento. Gli appunti lasciati dai partecipanti sono stati riordinati in obiettivi e proposte.

Sia gli obiettivi, sia le proposte non sono risultati sempre compatibili e convergenti. Il laboratorio di

proposta e progetto ha quindi operato un'ulteriore selezione, motivando, per quanto possibile, le scelte

effettuate. Tali scelte hanno costituito i contenuti del progetto partecipato.

Il documento conclusivo di sintesi elaborato dal Gruppo di Progetto è stato infine sottoposto alla verifica

delle assemblee tenutesi presso la Prima e la Seconda Circoscrizione il 20 e il 26 marzo.

Hanno partecipato ai laboratori da un minimo di 25 a un massimo di 45 persone di diverse fasce di età,

estrazione sociale e culturale.

Nel corso del primo laboratorio è stato somministrato un questionario per valutare le difficoltà e il giudizio

dei partecipanti sul metodo proposto ed eventualmente apportare correttivi nel secondo incontro. I

risultati del questionario sono stati molto positivi e hanno messo in evidenza l’efficacia del metodo

proposto nel consentire a tutti di esprimere il proprio parere.

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A tutti i cittadini e, in particolare, a quelli partecipanti al laboratorio è stata proposta un’escursione nelle

due aree di progetto. Il 9 marzo circa 50 persone sono potuti accedere alla Polveriera e prendere visione

diretta dei luoghi, dei fabbricati e delle connotazioni naturalistiche, assistiti da volontari delle associazioni

partecipanti al progetto, in particolare da esperti del Coordimento dei Gruppi Scientifici Bresciani.

Nel pomeriggio circa 15 cittadini hanno effettuato un sopralluogo in Campo Marte durante il quale i

presenti hanno potuto discutere anche con i giovani che in quel momento giocavano a cricket e che poi

hanno partecipato agli incontri di laboratorio, confrontandosi con gli abitanti del quartiere.

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il 13 marzo presso la tenda in via San Faustino si è svolta una conferenza nella quale sono intervenuti in

qualità di esperti: Luciano Lussignoli, urbanista, che, dopo un breve excursus su alcuni caratteri storici

dei parchi urbani europei, ha illustrato la classificazione delle due aree all’interno del Piano di Governo

del Territorio del Comune di Brescia, che attualmente è in fase di elaborazione, mettendone in rilievo le

caratteristiche di capisaldi del paesaggio urbano e, per Campo Marte, il valore storico – monumentale.

Monica Amadini, pedagogista, è intervenuta sui temi della memoria delle relazioni e della costruzione dei

luoghi sociali urbani; Gigi Cristoforetti, giornalista e organizzatore di eventi, ha sottolineato l’importanza

dei luoghi che consentono di intessere sempre nuove e diverse relazioni. Infine Paola Sabatti Bassini e

Roberta Sisti, del gruppo InOpera hanno riferito di esperienze di costruzione di identità civica applicata ai

luoghi attraverso iniziative di arte pubblica. Ai laboratori sono state infine proposte, da rielaborare gli appunti liberamente lasciati dai visitatori della

mostra e applicati sulla “lavagna” predisposta nella tenda

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PRESENTAZIONE DELL’AMBITO TERRITORIALE DI PROGETTO

Trattandosi di ambienti che non sono risultati da altre trasformazioni (come accade per parchi e giardini

derivati da lottizzazioni o da piani di espansione urbana) ma essendo fortemente contrassegnati da usi

pregressi di tipo militare e non solo, questi luoghi hanno una storia e una memoria che non può e

non deve essere ignorata .

La necessità di rendere partecipe la cittadinanza nella definizione degli obiettivi del recupero e nel

processo di riprogettazione nasce dalla consapevolezza che queste aree sono componenti

fondamentali del paesaggio urbano e dell'immaginario collettivo, dotate anche di un alto valore culturale

intrinseco e potenziale.

Promuovere un processo partecipativo è stato quindi un atto dovuto che va anche oltre la finalità di

negoziare e condividere con la cittadinanza interventi di trasformazione locale.

Le finalità ecologiche di tutela degli ambiti di natur alità, della riconnessione delle aree verdi

urbane e periurbane, della conservazione dell'equil ibrio ecologico sono prerequisiti per ogni

intervento programmato o prospettabile.

L' ex Polveriera di Mompiano è una vasta area collinare di forma irregolare, estesa 144.000 mq con

vegetazione arbustiva e boschiva e con qualche porzione di prato.

Nell’area sono distribuiti in maniera irregolare costruzioni per una superficie complessiva di 2390 mq,

ripartiti in 19 depositi, denominati “riservette”, dalla forma rettangolare e di diverse dimensioni che

svolgevano la funzione di deposito per le armi e munizioni e in un edificio in muratura, costituito da due

corpi di fabbrica affiancati, che aveva la funzione di corpo di guardia per la Polveriera.

La vegetazione della Polveriera presenta caratteri di grande interesse ecologico e naturalistico

essendosi conservati elementi di vegetazione autoctona o antica altrove soffocati da una più invadente

antropizzazione.

I bombardamenti subiti durante la guerra e le diverse esplosioni succedutesi negli anni in cui la

Polveriera era in esercizio, richiedono che la sicurezza dell'area e la sua bonifica sia certificata. Pertanto

l'area, fino alla conclusione del procedimento di bonifica non potrà essere visitata , se non per motivi

straordinari e seguendo i percorsi segnati al suo intorno.

L'area è nel territorio della Seconda Circoscrizione e all'interno del Parco delle Colline, accessibile da un

sentiero che dalla Valle di Mompiano sale fino al rifugio attualmente gestito dai “Gnari de Mompià”,

associazione di volontariato che per anni si è impegnata nella valorizzazione delle colline Bresciane e

per il recupero ad usi civici della ex polveriera.

Campo Marte : Lo stadio militare denominato “Campo di Marte” è stato realizzato fra gli anni '40 e gli

anni '50 del XIX secolo dagli Austriaci. Inaugurato sotto il Regno d'Italia nel 1864, per essere adibito a

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campo di addestramento per i militari in servizio, nel tempo è stato utilizzato anche per scopi diversi:

fiere e mercati, incontri sportivi, grandi riunioni religiose (fra cui la visita del Papa nel 1982). Nella sua

storia non pochi sono gli eventi sportivi che si sono svolti in Campo Marte e atleti, anche di rilevanza

nazionale, che qui si sono allenati.

L'area si trova nella Prima Circoscrizione, fra Via Veneto, Via Foscolo, Via Campo Marte e Via Monte

Grappa e si attesta a Sud Ovest degli isolati urbani di edilizia popolare degli anni Trenta.

Prima della seconda guerra l'accesso di Campo Marte da Via Veneto faceva da fondale ad una piazza

(mai vissuta come tale) che aveva come quinta contrapposta la facciata del complesso residenziale

INCISS. Campo Marte quindi ha avuto e può ancora avere oltre che un valore e una funzione propria e

specifica anche la funzione di elemento ordinatore del territorio.

Inoltre la ricchezza di alberature stradali del quartiere qualificano il parterre di Campo Marte quasi come

una grande radura all'interno di un bosco urbano o come una grande piazza verde. Attualmente si

compone di un campo di calcio da 11, con piccola tribuna, e una pista per la corsa, due campi da tennis

e un campo da calcetto, il tutto circondato da pini, abeti, faggi, ontani e altri alberi di alto fusto, alcuni dei

quali con caratteristiche monumentali.

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IL PROGETTO PARTECIPATO DI CAMPO MARTE Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto

Sono stati elaborati in base ai risultati del laboratorio tenutosi con i cittadini il 10 marzo 2008, tenendo

conto dei contenuti del dossier pubblicato al termine della fase di ricerca e documentazione, e quindi

delle istanze dei gruppi e delle associazioni e tenendo conto degli appunti lasciati presso il punto

informazioni di Via San Faustino dai visitatori della mostra.

L’idea di parco

1 Impianto generale

1.1 Che sia utilizzabile gratuitamente e aperto a tutti i citta dini , di diverse età, interessi,

cultura e che tenga in considerazione le esigenze di tutti

1.2 Un parco che consenta un momento di distacco dalla vita frenetica cittadina, che sia un

luogo tranquillo

1.3 Che sia un parco vivo, allegro dove giocare, dialogare ,

1.4 Un parco dove potersi incontrare con tanta gente anche che non si conosce

1.5 Che disponga di ambienti silenziosi dove rilassarsi, studiare

2 Sicurezza

2.1 Che sia un luogo sicuro dove non possa accadere nulla di spiacevole

2.2 Che sia un parco pulito e ben tenuto

3 Gestione

3.1 Che generi rispetto nell'ambiente e nelle persone , in particolare negli anziani

3.2 che sia di semplice gestione

3.3 Un parco in cui le regole poste siano poche, chiare e rispettate da tutti

3.4 che solleciti e valorizzi la collaborazione fra i cittadini

3.5 per il quale ci sia il giusto impegno di spesa da parte dell'amministrazio ne comunale

per la cura e la manutenzione

4 Conservazione – Storia - Paesaggi

4.1 Che si conservino le tracce del passato

4.2 Che sia rispettata la storia e la memoria del luogo

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I CONTENUTI DEL PROGETTO

Con il laboratorio di proposta e progetto i contenuti del progetto di parco sono stati defini ti nelle

loro linee essenziali , operando una prima valutazione fra diverse opzioni.

Ci si è posti l'obiettivo di dare ai decisori e ai futuri progettisti, che interverranno sugli aspetti distributivi,

morfologici e tecnologici, linee guida da considerare e con cui confrontarsi, motivando gli atti

successivi in rapporto a quanto elaborato nel progetto partecipato.

Nel laboratorio di proposta e progetto le scelte di contenuto sono state valutate in primo luogo in

relazione agli obiettivi – requisiti generali tenendo in considerazione le proposte emerse nel precedente

laboratorio e i risultati del lavoro di ricerca, documentazione e confronto con le associazioni sviluppato

nella prima fase e documentato nel dossier.

Attivita’ e regole

Al fine di una più focalizzata individuazione delle regole, il laboratorio ha classificato, in modo condiviso, le

attività ritenute esercitabili all'interno dell'area

1 “Basso continuo” di animazione del parco

ovvero attività esercitabili nel corso di tutto l'anno, attività “tranquille” a basso impatto sul luogo.

Queste attività possono essere svolte sia in forma individuale, sia in gruppi, ad esempio:

1. Passeggiata, camminata, corsa

2. Yoga

3. Book crossing

4. Pic nic

5. Giochi per bambini

6. Relax, bagni d'aria, studio, conversazione, giochi da tavolo

2. Eventi

attività episodiche e ricorrenti, che tengano vivo e vitale il parco e possono consistere in:

1. Saggi, stage e piccoli spettacoli di danza ,

2. Musica : manifestazioni bandistiche, piccoli concerti all'aperto, gruppi corali

3. Feste di fine anno scolastico e compleanni

4. Mostre d'arte all'aperto (dipinti sculture, installazioni di arte contemporanea)

5. Riunioni e manifestazioni religiose

6. Arrivi e partenze di manifestazioni sportive ama toriali

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7. Attività di didattica sportiva scolastica - Tornei e manifestazioni di fine anno

Tra gli eventi episodici, ma di forte significato sociale, Campo Marte è visto come un possibile sito

“logistico” per

1. attività di protezione civile

2. punto di partenza e di promozione per giornate ecologiche

3. Attivita’ dinamiche

quindi con più significativo impatto sul luogo e sui rapporti di convivenza all'interno del parco.

Sono attività per le quali il laboratorio ha espresso la necessità di individuare delle regole , non

soltanto riferite alla gestione delle attività stesse, ma anche riferite a un generale concetto di

sicurezza, di rispetto, di tolleranza reciproca .

Le attività sono individuate in primo luogo nei giochi del cricket, del calcio, della Pallavolo, del

Basket, nell'uso delle biciclette, dei pattini (roller) e skateboard.

Il gruppo ha voluto specificare che tutte queste attività sono comunque da intendersi come attività

motorie non strutturate, liberamente organizzate. g ratuite e non professionali . Si è espressa la

necessità di individuare all'interno del parco, in ragione di necessità di messa in sicureza, delle aree

a queste attività dedicate, ritenendo che. per la forte componente dinamica dei giochi stessi, la

velocità e l'impiego di attrezzi, queste attività possano rappresentare un pericolo fisico per i soggetti

che vivono e utilizzano il parco in altro modo.

Dopo intensa negoziazione, con i portatori di interesse più legati a queste attività dinamiche, il

gruppo ha trovato una soluzione nell'individuare degli spazi dedicati e protetti (per es empio

cintati) per lo svolgimento di tali attività . E' da precisare che i diversi portatori di interesse

hanno maturato la piena consapevolezza della limitatezza della risorsa spaz iale e territoriale e

della necessità della sua condivisione, pervenendo alla soluzione di una proporzionale riduzione

delle reciproche aspettative.

Il gruppo ha anche condiviso, dopo aver individuato gli spazi dedicati alle attività dinamiche, il

principio in forza del quale tali spazi siano assoggettati ad una sorta di regolamentazione interna

affidata agli utilizzatori stessi e basata sul principio di equità, solidarietà e responsabilità.

1. Sicurezza e gestione

Al tema della sicurezza, che, come l'accessibilità, è trasversale rispetto a tutti gli altri argomenti affrontati, è

stata data da tutti i partecipanti ai laboratori una priorità molto alta. Il tema, infatti comprende sia la

necessaria protezione degli utenti da malintenzionati, sia la protezione da incidenti e infortuni che possono

occorrere nell'uso delle strutture del parco in particolare agli utenti deboli (bambini e anziani) e in

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correlazione con le attività più dinamiche esercitate da adolescenti e giovani.

Su questo tema, come su tutti gli argomenti inerenti la regolamentazione dell'uso del parco comunque, il

dibattito, come è emerso nell'assemblea, conclusiva resta aperto.

Il tavolo di lavoro specifico ha comunque valutato l'opportunità che il parco fosse recintato e accessibile ad

orari fissi oppure, al contrario, sempre aperto e privo di recinzioni , concludendo che, a condizione che il

parco sia ben illuminato in orario notturno, a mezzo di idonea illuminazione che non aumenti

l'inquinamento luminoso locale , sia possibile provare sperimentalmente, in una prima fase a tenere il

parco sempre aperto e accessibile, lasciando aperti i cancelli o non installando subito la prevista recinzione

(si veda oltre) confidando nel fatto che, se il luogo sarà veramente vissuto, questo sarà necessariamente

un luogo sicuro.

A integrazione di questa ipotesi, il gruppo ha ipotizzato una forma di gestione partecipata , anche con

l'intervento di personale di cooperative sociali, che si possa garantire la presenza di un custode , utile, e

che, ci sia personale che si possa occupare anche della gestione di alcuni servizi ritenuti necessari e

indispensabili, quali la gestione di un punto di ristoro e dei servizi igienici pubblici.

I servizi igienici dovrebbero infatti essere accessibili senza costi, rimanendo in ogni caso puliti e protetti,

quindi, gestiti.

Si è proposto, infine di sviluppare un intervento di progettazione partecipata (anche attraverso un bando di

progettazione per le scuole) per la definizione degli spazi e degli attrezzi di gioco per bambini e ragazzi a

partire da una riflessione sul tema: esercitarsi per la guerra-esercitarsi per la pace

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 17

STRUTTURE E INFRASTRUTTURE 1. Strutture per giochi e attivita’ di carattere sportivo

Si dovranno mantenere gli attuali campi di gioco (1 -2) posti sul lato Est del parco, destinati alla pratica

dei giochi di squadra.

I campi dovranno essere aperti e accessibili a tutti e saranno destinati

1) al gioco della pallacanestro e della pallavolo

2) al gioco della pallamano, ad esercitazioni di cricket o di altri giochi di squadra che richiedano uno

spazio di ampiezza minore o uguale a quello disponibile fra cui, secondariamente, il gioco del

calcetto, senza tuttavia che le dimensioni debbano necessariamente essere omologabili per la

pratica agonistica sportiva

Tale campo di gioco sarà ricavato infatti aggregando i due campi di tennis ora esistenti (e valutando

un suo eventuale limitato ampliamento)

Le due aree potranno servire anche per feste danzanti.

La pavimentazione dovrà essere tale da risultare idonea ai giochi praticati, senza necessità di

manutenzione. Si escludono pertanto pavimentazioni “tecniche” che richiedono l'impiego di calzature

speciali che non consentirebbero un uso libero e aperto dei campi.

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I campi saranno cintati con reti di protezione atte a proteggere l'incolumità degli altri visitatori, ma senza

che ciò si traduca in una qualsiasi limitazione al loro uso.

La pista per la corsa (3) sarà mantenuta nella posizione attuale . Si potrà valutare, compatibilmente con

le necessità di mantenimento dei caratteri storico morfologici del parco, una possibile riduzione della

lunghezza per renderla pari o prossima a quella di una pista di 400 metri, consentendo così le

esercitazioni di didattica sportiva delle scuole; a questo scopo potranno essere segnate quattro corsie di

idonea larghezza.

Nel caso di una riduzione della lunghezza, è preferibile che questa sia realizzata sul lato Ovest (4) per dare

più ampiezza e respiro alla zona di entrata monumentale.

La pavimentazione della pista dovrà essere compatibile con l'esercizio della corsa (pertanto priva di

discontinuità e non troppo dura, ma non dovrà essere tale da richiedere una gestione e una

manutenzione specialistica . La pista dovrà pertanto rimanere sempre e comunque accessibile da ogni

parte , non cintata, attraversabile e utilizzabile da qualunque visitatore, qualunque tipo di calzature indossi,

ed idonea ad essere utilizzata per semplici passeggiate o per il gioco dei bambini.

Anche il tipo di pavimentazione scelto, per materiali, composizione e colore non dovrà snaturare i caratteri

storici del parco.

Potrà essere infine realizzata una pista e una buca per il salto in lungo.

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 19

2. Accessi, rapporti con il contesto urbano, recinzione

Il parco dovrà mantenere e valorizzare il carattere storico monumentale che lo contraddistingue.

Dovrà essere ripristinato l'accesso monumentale da Ovest , (1) eliminando la recinzione che divide il

campo dall'attuale area cani (2).

E' fortemente auspicato che la valorizzazione degli accessi coinvolga, per una ricomposizione formale e

distributiva complessiva , anche Largo Autieri (3) e, secondariamente, Via Foscolo (4) e un ripensamento

sulle possibilità di rendere compatibile al contesto monumentale la palazzina privata (5) che si attesta nei

pressi del monumento.

Gli accessi da Est, da Nord (6) e da Sud (7) dovranno essere valorizzati e integrati in una rete di percorsi

interni (vedi oltre)

La recinzione del parco dovrà essere adeguata al carattere monumentale dello stesso, pertanto con

rilevanti connotati estetici e qualitativi.

L'illuminazione dovrà valorizzare il portale monumentale , ma, per limitare l'inquinamento luminoso e

rispettare il ciclo naturale notte-giorno della vita vegetale e animale (avifauna), non risultare inutilmente

scenografica.

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7

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3. Zone e percorsi interni e alberature

Potranno essere integrate le alberature (preferendo quelle decidue, a vivace fioritura e autoctone)

disponendole in modo compatibile con la geometria attuale.

Si concorda sulla necessità di mantenere un ampio parterre erboso in posizione cen trale (1), di fronte

al podio – palcoscenico monumentale, riducendone la lunghezza, funzionale anche alla realizzazione di

eventi o a fungere da punto di raccolta nel piano di emergenza cittadino. Si propone di disporre nei settori

interni alle due curve della pista (2), aiole, sist emazioni a verde, arredi per il gioco e l'esercizi o

fisico . In tali aree potranno quindi essere collocati attrezzi di gioco, con idonea alternanza sole-ombra, che

dovranno essere di tipo e qualità tale da adattarsi al contesto monumentale, possibilmente richiamando le

strutture di addestramento presenti originariamente.

Sarà inoltre indispensabile installare al più presto un efficiente impianto di irrigazione che mantenga le aree

a prato nella migliore condizione.

Tale sistemazione dovrà prevedere percorsi idonei ad attraversare il parco in direzione Nord Sud, (3) senza

dover percorrere l'intera pista esistente.

Zone riservate all'attività motoria dei cani ( 4)

La rimozione della recinzione dell'attuale area cani, non dovrà comportare una riduzione della superficie

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complessiva delle zone a ciò destinate.

Si considera preferibile riservare all'attività motoria dei numerosi animali domestici, più aree, poste vicino

agli ingressi e alla strada , e non troppo distanti dai punti di interesse, dotate di acqua, cestini e distributori

di sacchetti – palette per la raccolta degli escrementi, che dovrà essere effettuata anche all'interno di tali

zone dai proprietari dei cani stessi.

4. Fabbricati – servizi

Si ritiene necessario mantenere il fabbricato attuale , opportunamente riqualificato, senza prevedere ulteriori costruzioni coperte.

Tale fabbricato dovrà contenere i servizi essenziali:

deposito attrezzi, servizi igienici per i visitator i, punto di ristoro, con eventuali tavolini all'ape rto .

Si auspica l'acquisizione della palazzina posta a Ovest, in cui eventualmente potranno essere introdotti ulteriori servizi qualificanti, fra i quali una biblioteca pubblica e spazi per la cultura.

Fontane

Si chiede la disposizione di un congruo numero di fontane utilizzabili per bere . Si esclude la realizzazione di fontane monumentali, in particolare di vasche che finiscano per diventare ricettacolo di rifiuti o che richiedano costante manutenzione.

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Tavoli, aree e attrezzature per conversazione, stud io, relax

Si chiede la disposizione di sedute prossime ai punti di interesse (aree di gioco, zone per cani) e, nelle zone più tranquille, tavoli fissi , su cui sia possibile fermarsi a giocare a carte o a scacchi, a conversare, a studiare, a lavorare con il computer portatile. A questo proposito si chiede che il Campo Marte sia dotato di rete di connessione internet wireless , utile, fra l'altro, vista la vicinanza e il possibile utilizzo da parte degli studenti delle università del centro città.

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 23

IL PROGETTO PARTECIPATO DELLA POLVERIERA Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto

Gli obiettivi e i reguisiti generali del progetto sono stati elaborati in base ai risultati del laboratorio tenutosi

con i cittadini l'11 marzo 2008, tenendo conto dei contenuti del dossier pubblicato al termine della fase di

ricerca e documentazione, e quindi delle istanze dei gruppi e delle associazioni e tenendo conto degli

appunti lasciati presso il punto informazioni di Via San Faustino dai visitatori della mostra.

L'idea di parco 1. La Polveriera rappresenti la forza di un sogno condiviso, in cui si riconoscano i meriti della

presenza vigile di una parte dei bresciani e la mobilitazione della gente di Mompiano da quando i militari

hanno lasciato il sito.

2. Sia un luogo in cui la progettazione e la realizzazione provengano da un percorso partecipato e

condiviso e in cui la gestione sia partecipata, con l'intervento delle associazioni, della cittadinanza attiva e

di un'amministrazione pubblica responsabile

3. Che si realizzi nel pieno rispetto delle esigenze di molti, in cui l'idea dei singoli sia adattata al

progetto collettivo e in cui si presti attenzione alla multiculturalità, alle esigenze delle persone disabili a

esigenze delle varie età, in particolare di bambini e anziani.

4. Che renda evidente la forza intrinseca della pace, che sia oasi di pace e di collaborazione.

5. Che si protegga e si mantenga integro l'ambiente naturale e si conservi la memoria storica del

luogo.

6. Che sia un luogo in cui si faccia un uso sostenibile e compatibile del territorio, usando solo il

necessario, senza saturare gli spazi di cose, in cui sia possibile avvicinare e conoscere natura e animali

curando l'ambiente e rispettando il territorio,

7. Che sia luogo di attività nella natura ma anche luogo di spazi ampi , tempi lenti, donne e uomini

pazienti, in cui sia anche possibile abbandonarsi alle proprie debolezze, lascandosi alle spalle competitività

e denaro

8. Che sia un luogo in cui poter ripensare il rapporto città-natura

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 24

I contenuti del progetto Con il laboratorio di proposta e progetto sono stati discussi i contenuti del progetto di par co per l'area

della Polveriera.

Ci si è posto l'obiettivo di definire i passaggi essenziali per giungere alla r ealizzazione del parco della

Polveriera delineandone la fisionomia generale.

I contenuti trattati nei laboratori sono stati racc olti dal gruppo di progetto che li ripropone

rielaborati con integrazioni prevalentemente di car attere tecnico sottoposte alla valutazione

dell'assemblea conclusiva.

Nell'elaborazione dei cittadini , sviluppata attraverso la discussione nei laboratori, è emersa in primo luogo

la necessità di condurre una riflessione a più ampio raggio, coinvolgendo un maggior numero di portatori di

interesse. Già in questa fase sono emersi alcuni centri tematici che hanno catalizzato l'attenzione di tutti i

partecipanti.

Nella sintesi qui proposta abbiamo raccolto gli argomenti in discussione proponendoli come “sfide per il

futuro”.

Ci rendiamo conto che le scelte lessicali offrono un primo taglio interpretativo ai contenuti, pertanto

vogliamo precisare che il termine “sfida” non vuole significare un atteggiamento di contrasto nei confronti di

chicchessia, ma un impegno preso, prima di tutto con se stessi e in qualità di cittadinanza attiva, per

giungere al migliore progetto e alla migliore realizzazione possibile per quest'area, la cui importanza e il cui

valore è riconosciuto essere straordinario e strategico e le cui potenzialità sono significative anche oltre i

confini della nostra città.

Non sarebbe stato coerente, con lo stato dei lavori in questa fase di elaborazione, utilizzare termini come

obiettivi, azioni, scelte, in quanto concetti ancora in corso di definizione.

In questo senso alla fucina di idee che si era attivata già nella prima riunione con le associazioni, e poi con

il laboratorio di analisi, con la mostra e con i contributi spontanei di gruppi e cittadini, si vuole dare ulteriore

impulso definendo, attraverso la continuazione del processo partecipato non solo contenuti specifici e linee

di indirizzo, ma soprattutto strumenti per la realizzazione del progetto condiviso, a cominciare dalla

costituzione di un organismo che sviluppi in termini di proposta, progetto e gestione il recupero e la

valorizzazione della Polveriera, organismo di sui il laboratorio stesso, con i gruppi e le persone che ne

hanno fatto parte, si propone di diventare parte attiva e diligente.

Sfida n. 1: La natura nella citta’

Il tema trae origine da considerazioni non solo geomorfologiche, ossia non solo dall'evidente collocazione

della polveriera in rapporto alla conurbazione bresciana, ma soprattutto dal considerare la Polveriera un

cuneo di naturalità all'interno della città e per dimostrare come la citta possa essere luogo ricettivo

rispetto alla natura

La città è qui intesa non solo come insieme di muri, strade, strutture, ma soprattutto come reti di persone, di

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 25

relazioni, di scambi, di idee, di culture (civitas).

Portare ad una visione integrata della natura di cui il sistema urbano possa far parte, per mezzo

dell'esperienza della Polveriera è pertanto il tema della sfida.

Come si è detto nel laboratorio di progettazione, nel microcosmo offerto dall'occasione della Polveriera si

può sperimentare una terza via nel rapporto fra città e ambiente nat urale :

dopo la costruzione vitruviana della città dell'uomo in opposizione all'esterno rurale o naturale,

simboleggiata dalla costruzione delle mura,

dopo la distruzione delle mura per espandersi indefinitamente in un esterno deprivato di senso,

è possibile che si configuri un nuovo rapporto di compenetrazione fra città e n atura.

Le condizioni di partenza ci presentano un ambiente che è, allo stesso tempo urbanizzato e infrastrutturato,

naturale e selvaggio, popolato e deserto.

Un luogo però dal quale la città, con le attività dell'uomo, si è ritirata, lasciando detriti di grande entità: le

infrastrutture stradali e le reti tecnologiche (illuminazione, antincendio, rete idrica), i depositi di munizioni, le

caserme, i terrapieni di protezione, i muri di sostegno dell'alveo del torrente ...

Al'opposto è anche un luogo di cui la natura si sta riappropriando, ed anzi per quasi venti anni l'ha fatta

assolutamente da padrona per nulla disturbata, grazie anche alla recinzione che ne impediva gli accessi.

Si sono confrontate, nel laboratorio di progettazione due ipotesi inizialmente indicate come alternative.

Nel primo caso la Polveriera può essere immaginata come una fucina i idee, iniziative, attività, che trovino

casa in un ambiente pervaso di naturalità e che possa divenire un esempio di azioni creative condotte in

collaborazione, solidarietà e nel rispetto dell'ambiente che le ospita. Un luogo di crea -attività.

Nel secondo caso si può decretare, per la Polveriera la vittoria della natura sulla storia, lasciando

questo luogo, integro , consentendo alla natura di inglobarlo lentamente ma progressivamente in sé e

consentendo agli uomini di viverlo, studiarlo, contemplarlo.

Questa è una scelta altrettanto dinamica quanto quella di usarlo per attività umane; una scelta forse

romantica che accetta i lunghi tempi dei cicli naturali e rende una testimonianza sulla necessaria caducità

dell'uomo, delle sue opere (anche le peggiori) e di qualunque civiltà, richiamandolo al suo essere

integrato in un pianeta che lo deve vedere come spe cie fra le specie, come intelligenza fra le

intelligenze.

Correlata a questa ipotesi si è valutata la possibilità di conservare la memoria degli uomini, facendo della

Polveriera un luogo di riflessione, meditazione, contemplazione della natura e della storia, salvando il

ricordo delle vite distrutte dalla follia della guerra, che ha colpito anche qui, in un luogo che è, sì disperso

nei boschi, ma che si è dimostrato essere tragicamente dentro la città, e, in particolare dentro la vita della

gente di Mompiano; un luogo, costruito proprio per mietere vittime.

La sintesi fra le ipotesi in campo sta nel considerare questa naturalità preservabile , qualunque attività

possa essere qui localizzata , e, con l'azione di salvaguardia, si possa sperimentare e, forse, dimostrare,

che anche stando dentro una città, i valori superiori del ciclo naturale possano esse re rispettati e ci si

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possa sentire parte di un disegno più ampio e più a lto . E' il luogo fenomenico in cui sperimentare una

“nuova alleanza” (cfr. Ilya Prigogine) alleanza che ci vede parte di un sistema complesso, non

deterministicamente prevedibile; un sistema per cui devono concorrere, per descriverlo, il sapere scientifico

e il sapere umanistico. Un sistema quindi che in questo luogo vede simbolicamente materializzarsi una

nuova alleanza fra città e natura.

Prima quindi di pensare a quale città può continuare a vivere nella natura (di cui si tratta nel paragrafo

successivo) ci si deve chiedere quali strumenti possono essere impiegati per garant ire nel tempo la

salvaguardia della naturalità , sviluppando esperienze passibili di essere utilizate in altri contesti.

Il tema ha risvolti scientifici di grande complessità e come tale dovrà essere trattato, tuttavia dal lavoro del

laboratorio si traggono degli orientamenti.

Si è detto infatti che qualunque attività possa essere introdotta, la pressione esercitata sull'ambiente

deve essere tale da non peggiorarne la qualità , ma anzi che la Polveriera si possa porre come punto di

disseminazione di buone pratiche per una migliore qualità dell'ambiente naturale della città nel suo

complesso.

Ciò si traduce nell'assoluta necessità iniziale di avviare una valutazione ambientale condotta secondo

quanto prescritto dalla normativa regionale vigente in materia, fino a considerare l'area come parte di una

Zona a Protezione Speciale.

Alla valutazione ambientale e, in particolare alla fase di definizione degli obiettivi di protezione ambientale

stabiliti a livello locale, in rapporto con quelli definiti a livello generale, dovranno partecipare, come previsto

dalla procedura di valutazione, i gruppi e le associazioni interessate e competenti.

Gli obiettivi, gli indicatori, descrittori e i limi ti di qualità ambientale , comunque, al di là delle

prescrizioni di legge, dovranno essere definiti attraverso un confronto e uno studio condotto con garanzia di

scientificità e validati da organismi accreditati, ma soprattutto dovranno essere definiti con il

coinvolgimento dei gruppi di interesse e delle asso ciazioni che hanno contribuito e contribuiranno e

definire gli obiettivi del progetto e le sue modalità di gestione.

Perchè questo avvenga è necessario che i gruppi e le associazioni siano non solo informate e consultate

ma che siano coinvolte in prima persona e quindi è necessario che siano riconosciute come ente

proponente la valutazione stessa (di questo argomento si tratterà nel quarto paragrafo della presente

relazione).

La predeterminazione di limiti di impatto sull'ambiente farà da setaccio per le decisioni che dovranno essere

prese, per i piani e i programmi che sull'area saranno stabiliti, obbligando a soluzioni compatibili con i

vincoli posti e, prevedibilmente, promuovendo soluzioni creative e innovative.

Ad esempio la scelta di non superare in alcun modo i livelli di inquinanti atmosferici rilevati nel sito quali

quelli misurati allo stato attuale, comporterà scelte particolari per le modalità di accesso all'area, che pure si

dovrà garantire (si veda il punto successivo). E così pure i limiti imposti per la permeabilità del suolo, per le

emissioni sonore e luminose, faranno da crivello per la scelta e la regolamentazione delle attività e degli

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 27

interventi.

Si potrà così sperimentare come la natura possa vivere e continuare il suo ciclo pur dentro la città, senza

dover essere da questa fagocitata, ma anche senza negare l'uomo che della natura fa parte, le sue attività,

le sue costruzioni e relazioni sociali.

Sfida n. 2: La citta’ nella natura

La Polveriera è già una città dentro la natura: città abbandondata con oltre 2000 mq di superficie coperta, e

più di 10000 metri cubi di volume edificato, con strade che la attraversano e la circondano, aree

pertinenziali agli edifici, una rete di illuminazione e una rete di approvvigionamento idrico.

Ha quindi strutture che potrebbero, così come sono, essere ripristinate e rese efficienti. Ma per che cosa:

quale società la deve abitare, quali attività vi si devono svolgere?

La sua localizzazione ci dice che forse, a Brescia, questo è l'unico luogo urbanizzato in cui si possano fare

esperienze in genere possibili solo in luoghi naturali: trovarsi vicini alla fauna selvatica, poter recuperare un

rapporto con un cielo e una vegetazione non contaminata da agenti inquinanti.

Si chiede però, di poter considerare la Polveriera non solo come luogo di contemplazione e di quiete, ma

che possa diventare centro di attività e di incontro.

Come il centro storico di una città, luogo ricco di significati e valori.

Come il centro storico di una città, luogo protetto e salvaguardato, non tanto per il suo valore storico e

monumentale, quanto per il suo valore naturalistico ambientale e per le memorie che custodisce, e quindi

trattato urbanisticamente con la stessa o maggiore cautela con cui si tratta il centro monumentale

di una città .

Differentemente, quindi, dal destino che sembra pervadere molti centri storici, non dovrà essere luogo di

addensamento di merci, di materiali incoerenti, di costruzioni, di inquinamento, o luogo abbandonato al

consumo turistico, o ad attività direzionali indifferenti al contesto locale, ma luogo di attività poste dentro

e per la natura , di produzione di beni immateriali e di relazioni interpersonali.

Grazie alle sue specificità, le attività ospitate dovranno essere quelle che più propriamente prevedono un

corretto e proficuo rapporto con l'ambiente.

Alla Polveriera, attività di tipo ricreativo e motorio, ad esempio, non potranno esprimere il significato della

sfida con se stessi e contro una natura ostile, ma, al contrario una compenetrazione e una valorizzazione di

sé nel rapporto con l'ambiente.

Anche lo stare alla Polveriera, il sostare nel corso della giornata o per più notti e giorni, potrà essere

proposto come esperienza in cui si accettano i ritmi e i tempi concreti della natura contro i tempi indifferenti

e astratti della città.

La Polveriera potrà essere luogo di produzione . I prodotti dovranno essere soprattutto beni

immateriali : conoscenze, studi, espressioni d'arte e di cultura che si, spera possano essere di qualità tale

da poter essere apprezzati anche fuori dai confini locali.

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La Polveriera infatti potrà essere un luogo di scambio . Come nella città ci si può incontrare per scambiare

esperienze, opinioni, per trasmettere ad altri i risultati del proprio lavoro avendo come orizzonte non solo

quello della città, ma di tutte le persone che possono condividerne gli interessi.

E dallo scambio di culture e di esperienze, dall'apertura che caratterizza le migliori città, riaffermare quella

cultura di pace, che , come scrive un partecipante ai laboratori, sarà la sola arma che questo luogo

dovrà in futuro custodire per difenderci dai nostri nemici di oggi: l'indifferenza, la distruzione della natura,

l'odio.

La Polveriera dovrà quindi essere un luogo inclusivo, in cui non solo tutti abbiano accesso, ma in cui ci si

ponga sempre l'obiettivo sia nella gestione, sia nelle attività, di coinvolgere i soggetti sociali più deboli,

svantaggiati, emarginati

Perchè questo si realizzi, come in una città, la gestione Polveriera non potrà essere affidata ad un solo

soggetto, che sia pubblico o privato, e non si dovrà prevederne una sola funzione e destinazione

dominante.

Perchè la Polveriera si sviluppi e si mantenga come una preziosa città incastonata e protetta nei boschi

della Valle di Mompiano è necessario che sia costruita con tutte le forze che la animano e che,

continuativamente, si rinnovi e si confermi nella gestione del luogo, per mantenerlo al contempo vivo e

integro.

Sfida n. 3: La porta del parco La Polveriera è immersa nel parco delle colline, ma è anche il luogo che provenendo da Mompiano si

incontra per primo alla confluenza delle due valli: la Val Persane e la Val Fredda.

Al di sotto vi sono i territori di antica bonifica, resti agricoli dell'ampio fondovalle e, subito, la città.

I cittadini del laboratorio hanno riconosciuto e confermato l'immagine, già espressa nella fase di

documentazione del sito, della Polveriera come porta del Parco delle Colline e ne hanno specificato i

significati, affermando che da questi significati si potranno e si dovranno trarre della conseguenze per la

fisionomia presente e futura dell'area.

Le conseguenze potranno essere sia di natura simbolica, sia di natura concreta.

Sul piano simbolico, la Polveriera come porta dovrà essere filtro di regolazione e controllo degli

accessi , ma dovrà essere anche una porta aperta , un invito a entrare, ad andare oltre la soglia, a

conoscere le bellezze del Parco delle Colline.

Come da una porta di casa, si entrerà con rispetto , adeguandosi agli usi, alle condizioni che in quella

casa sono vigenti, e la custodia della porta dovrà essere affidata a coloro che gestiscono la casa.

La porta deve essere evidente , la soglia ben delimitata, deve anticipare ciò che oltre la porta si potrà

trovare e deve essere facilmente raggiungibile e accessibile a tutti.

Sul piano concreto l'area della Polveriera è porta del parco perchè può mediare gradualmente il

passaggio da una zona più antropizzata e più strutt urata, in cui si possono ancora vivere condizioni

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più vicine a quelle urbane, ad una zona del parco p iù alpestre e naturaliforme .

Sfida n. 4: Gestione partecipata

L'esperienza di progettazione partecipata ha messo in rilievo come le sfide poste possono essere vinte solo

se l'area della Polveriera potrà essere gestita in modo partecipato e condiviso.

Se la Polveriera dovrà essere un luogo di espressione e di incontro fra forze vive della società, come sono

le associazioni, i gruppi, gli enti che potranno animarla, il suo destino non potrà che essere definito da

un organismo con potere deliberante e di gestione, in cui i gruppi, le associazioni, i cittadini stess i

possano essere parte attiva.

Non si ritiene sufficiente che la gestione e le decisioni, dalla stesura del piano di recupero, alla valutazione

ambientale e al monitoraggio, dalla programmazione delle attività, alla regolamentazione degli accessi,

possa essere affidato ad un singolo ente, o ad un qualunque organismo pubblico o privato che instauri con

soggetti terzi (incaricati di utilizzare le strutture del parco o di offrire un servizio alla cittadinanza) rapporti di

tipo concessorio.

Si crede indispensabile che coloro che operano nella Polveriera possano concorrere alle decisioni e alla

gestione e, di conseguenza siano pienamente coinvolti sul piano giuridico e patrimoniale.

L'organismo di gestione dovrebbe essere efficiente ed efficace , cioè in grado di operare e decidere con

tempi congrui, con poteri effettivi e riconosciuti, in modo trasparente e sottoposto al controllo democratico.

Tutti i partecipanti al laboratorio si sono mostrati concordi nel ritenere prioritario in senso assoluto la

necessità di stabilire quale organismo e con quali poteri si possa in tempi rapidi avviare il processo

di formazione delle decisioni inerenti la Polveriera e si son dichiarati concordi nel ritenere indispensabile

che ciò avvenga ancora in modo partecipato e condiviso. Un modello, presentato come possibile organismo

di gestione, è la “fondazione di partecipazione ” (già presente e sperimentata in ambito medico – sociale,

ma che si richiama alle grandi fabbriche comunitarie del passato, come le cattedrali medievali) che

risponderebbe ai requisiti sopra descritti.

L'organismo in questione sarebbe pertanto una fondazione in cui alle quote detenute dall'ente pubblico si

aggiungono le quote detenute dai portatori di interesse o dagli stessi cittadini che quindi risultano

pienamente partecipi delle decisioni assunte.

La proposta è meglio documentata nel dossier della prima fase.

5: Il percorso di costruzione della Polveriera

In base alle risultanze di questa fase di progettazione partecipata si può prefigurare un percorso che

conduca in tempi controllabili all'assunzione delle decisioni e alla messa in atto delle azioni per il recupero e

la valorizzazione della Polveriera:

Definizione e costituzione dell'organismo proponente e di gestione

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da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 30

Avvio di interventi urgenti di manutenzione e salvaguardia

Definizione dell'organismo di controllo e garanzia

Avvio del procedimento di pianificazione

Valutazione ambientale strategica

Coinvolgimento allargato della cittadinanza

Progettazione definitiva/esecutiva di strutture e infrastrutture

Programmazione delle attività

Il tempo prevedibile per giungere l'avvio delle prime realizzazioni è di ventiquattro mesi.

6: Spunti di progetto

Il laboratorio ha posto come requisito prioritario la definizione degli strumenti di programmazione e di

gestione, prima di giungere ad un progetto particolareggiato di riuso dell'area e ad una programmazione

delle attività.

Tuttavia, la fucina di idee ha prodotto spunti, suggestioni, che probabilmente possono essere compatibili

con le sfide sopra definite e che dovranno, per prime essere valutate per una loro eventuale introduzione

nell'ambito della Polveriera.

Le indicazioni offerte dalle Associazioni e dai cittadini riuniti in laboratorio rendono un immagine, un disegno

della Polveriera, dalla fisionomia ben riconoscibile, di luogo di attività innovative, sperimentali ed

educative per associazioni senza scopo di lucro, di tipo scientifico, culturale/artistico,

ricreativo/naturalistico.

Un elenco, non esaustivo e non vincolante (essendo soggetto alla necessaria pianificazione di cui sopra) è

il seguente:

Percorsi e punti sosta per escursionismo dolce – pic nic, sosta nel verde

Centro di ricerca e studio dell'ambiente naturale

Centro di documentazione di storia naturale e museo del parco delle colline

Scuola per l'infanzia nella natura – centro di documentazione sul gioco

Percorsi e strutture realizzate con elementi naturali per attività – avventura per ragazzi e giovani

Campo base - area per attendamenti di gruppi

Casa - base (ricovero autogestito) per escursioni e per campi estivi

Strutture e percorsi per attività con animali - a cavallo

Centro di fonologia applicata – ricerca e produzione sonora e musicale

Centro di ricerca ed espressione artistica

Centro di ospitalità per persone, famiglie, gruppi, con sale studio e convegno

Centro di ricerca e aree destinate alla coltivazione e al consumo di prodotti tipici locali

Nei laboratori si è sottolineato che la Polveriera non può accogliere indistintamente tutte le proposte di

attività, anche interessanti, che possono trovare più idonea e migliore collocazione altrove; anzi le iniziative

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della Polveriera possono trovare complemento e completamento in iniziative realizzate in altre strutture

della città.

Tutte le proposte e le idee sono documentate nel dossier che raccoglie gli atti della progettazione

partecipata, comunque ciò che appare chiara è la volontà di creare un luogo in cui dalla pluralità di

proposte si possa leggere un'idea unitaria, in cui le intelligenze e le forze dell'uomo e della natura cooperino

per un futuro di pace.


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