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Da posta... a post@

Date post: 11-Mar-2016
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Le cartoline ai tempi di internet Un bilancio di dieci anni di vita della cartolina elettronica, ultima evoluzione di quel rettangolino di carta illustrato che ha segnato un’epoca della corrispondenza postale. Un’esplorazione critica e divertente dei siti internet che presentano e-card, con un occhio
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Elena Paparelli

Da posta… a post@Le cartoline ai tempi di internet

Prefazione di Claudio Morici

Le virgole. Argomenti 11

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I edizione: dicembre 2007Copyright © Tunué Srl

Via degli Ernici 3004100 Latina – Italytunue.com | [email protected]

Diritti di traduzione, riproduzionee adattamento riservati per tutti iPaesi.

ISBN-13 GS1 978-88-89613-33-7

Progetto grafico: DanieleInchingoliGrafica: Marco MilaneseCopertina: Roberto Terrinoni

Stampa e legatura: Tipografia Monti SrlVia Appia Km 56,14904012 Cisterna di Latina (LT)Italy

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Prefazione di Claudio Morici

INTRODUZIONELa cartolina «edificante»

Nella quale si illustra oggetto e scopo del pre-sente lavoro, come anche il motivo che haspinto l’autrice a svolgerlo.

I. CARTOLINA, MON AMOURNel quale si tracciano dei barlumi di storiadella cartolina seguendone l’evoluzione on linee il moltiplicarsi degli argomenti negli archivitelematici, di cui si forniscono alcuni indirizzisuddivisi per generi. Dalla realtà alla virtualitàe ritorno: in rete la cartolina si fa elettronica;attraverso internet si crea non solo uno spaziodi compravendita, ma anche un luogo di incon-tro per far circolare cartoline reali da tutto ilmondo. È il fenomeno del postcrossing, erededel bookcrossing formato cartolina.

II. POUT-POURRINel quale ci si sofferma più in dettaglio sualcune cartoline in internet, sia animate sia sta-

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tiche, come quelle con finalità sociale, quelleludiche o quelle molto particolari prodottedalla mail-art.

III. IL COLLEZIONISTAForum, chat, newsgroup aiutano a tracciare leconversazioni tipo degli appassionati cartofilie a formulare un identikit potenziale del colle-zionista di cartoline. Virtuale e non.

CONCLUSIONILévytazioni

Dove si congeda il lettore, con una piccolametafora.

RIFERIMENTI BIBLIO-WEBGRAFICI

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Invento cartoline virtuali da otto anni, per lavoro. Una voltal’ho fatto per una banca: cliccavi e partiva un test della perso-nalità (concepito in mezza giornata) per scoprire la carta di cre-dito con cui saresti andato d’accordo. Ho avuto come clienticompagnie aeree, scrivendo cartoline animate dove non biso-gnava mai mostrare «il volo» perché erano da poco crollate letorri gemelle e la gente se la faceva sotto. Cartoline che si apri-vano come pacchi postali, per società di spedizioni che voleva-no modernizzare la propria immagine. Cartoline per venderecellulari, ADSL, pacchetti vacanze, detersivi, conti correnti. Maanche tante e-card per ONLUS, associazioni no-profit, per racco-gliere fondi destinati ai campi profughi, contro la violenza sulledonne, a vantaggio delle balene o per sputtanare marche cheusavano prodotti geneticamente modificati. Una volta ho rea-lizzato una e-card che doveva vendere sé stessa, ovvero le car-toline virtuali brandizzate, e iniziava più o meno con «Ciao,sono una cartolina virtuale, come ti chiami?».

Prefazionedi Claudio Morici*

* Claudio Morici, web artist, scrittore, copywriter, è nato a Roma nel 1972.Ex psicologo, ha ambientato il suo romanzo d’esordio, Matti slegati (StampaAlternativa, 2003), in una comunità terapeutica. In seguito ha curato l’antologiaTeoria e tecnica dell’artista di merda (Valter Casini Editore, 2004) e firmato sce-neggiature di vari web cartoon (visibili su www.gordo.it). Il suo ultimo libro èActarus. La vera storia di un pilota di robot (Meridiano Zero, 2007).

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Quando ho iniziato a lavorare nelle web agency, nessunosapeva esattamente cosa fosse una e-card, come dovesse esse-re fatta, se davvero si potevano fare soldi, se il fenomenosarebbe durato un anno o altri trenta. Era tutto nuovo e assiste-re alle riunioni dei grandi capi era interessante: ne sapevanomeno di te. L’unica certezza? Avevo cinque-sei secondi adisposizione. Dovevo giocarmi tutto con un’idea che funzio-nasse bene nella prima schermata, quell’intervallo di temponel quale il destinatario, senza starci troppo a pensare, avreb-be deciso se andare avanti o cliccare da qualche altra parte. Avolte stavo giorni solo a pensare la prima frase (tanto pagavala bolla della new economy). Perché la rete è velocissima, nonè per niente scontato che una cartolina virtuale venga letta,anche se te l’ha spedita un amico. E appunto, un’altra dellepoche cose che sapevamo, o almeno in cui confidavamo, erache il destinatario poteva diventare mittente in pochi secondi.Allora era un’ipotesi credibile, ora è un dato di fatto (sebbenemolto, molto ridimensionato). Avevamo come riferimentoalcuni web cartoon che avevano fatto il giro del mondo. C’eraun sacco di entusiasmo e un sacco di soldi: ricordo che leprime e-card brandizzate la mia società le vendeva a 80 milaeuro o qualcosa del genere. Molte volte soldi buttati. Ma pote-va diventare una specie di paradiso del marketing: grazieall’effetto «viral» il target non solo avrebbe ricevuto il mes-saggio pubblicitario ma, se la cartolina era molto divertente,avrebbe cominciato a lavorare gratis per noi, inviandola agliamici che a loro volta l’avrebbero spedita ad altri amici, ecc.ecc. Con la cartolina tradizionale questo non era possibile. Tela tenevi nel cassetto, per ricordo. Più era bella la cartolina epiù te la tenevi nel cassetto. Su internet invece più ti piace epiù la condividi, la «regali», la spedisci nuovamente.

Grazie al libro che tieni in mano e a Elena Paparelli, ho sco-perto che ci sono anche collezionisti di e-card. Gente stranaevidentemente, ma spero davvero che abbiano almeno unadelle mie cartoline. E mi si è aperto un mondo, perché io e i

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miei colleghi le collezioniamo solo per motivi professionali.Spesso capita di scopiazzare qua e là, quando hai poco tempoo il cervello KO. E a forza di vedere cartoline virtuali abbiamosviluppato una specie di gusto estetico che credo possa esseresimile a quello dei collezionisti. Dietro a una cartolina ben riu-scita c’è davvero molto lavoro: grafica, animazione, sceneggia-tura, interazione, regia, sound design. In più, un professionistadeve saper comprendere i meccanismi virali che stanno allabase del passaparola. Ed è un compito paradossale, perché ilbello della rete è che spesso le cartoline più famose sono statefatte da adolescenti «smanettoni», solo per far ridere qualcheamico, senza la minima consapevolezza. E c’è tutto un fascinoanche per le cartoline davvero brutte e fatte male. Se vedo unacartolina davvero orrenda, certamente la faccio vedere a qual-cuno. Sono certo che prima o poi andrà di moda anche il trashsu internet. GIF animate del 1998 per gli auguri di Natale, premiper il sito più brutto del mondo, roba del genere.

Le frontiere della comunicazione sono un territorio davveroimprevedibile, dove tutto può giocarsi, morire, rinascere, esse-re nuovo e vecchio allo stesso tempo, così come brutto o bello,inutile o utile. Il libro che tieni in mano parla di questo. E allo-ra mi viene in mente che la scorsa settimana, un mio caroamico mi ha chiesto di spedirgli una cartolina (di carta) dalMessico, dove vivo da qualche mese. Mi chiede esplicitamen-te di farlo «nel momento più triste e deprimente» della miapermanenza. È una richiesta che fa a tutti i suoi amici e cono-scenti in viaggio, fa una collezione di questo tipo. Ancora nongli ho spedito niente, ma sarò molto felice di farlo, uno di que-sti giorni, chissà.

Saluti da Claudio.

C.M.Città del Messico

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PREFAZIONE

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Avvertenza

Nel corso del testo si citano numerosi siti internet. Laddove l’indirizzo dariportare sul browser per la navigazione al computer cominci con il consueto«www», la triplice w si è omessa dalla citazione del sito, per praticità, poichéormai tutti i programmi di navigazione sul web aggiungono www automatica-mente. Laddove invece il sito citato non contempli il prefisso www ma invece«Http://», il sito viene citato con tale prefisso, per non ingenerare confusione nellettore portandolo a riprodurre in modo incompleto l’indirizzo durante le suepossibili ricerche. Infine, dove non diversamente indicato si intende che i sitisono in lingua italiana o inglese.

Le visite ai vari siti sono avvenute entro novembre 2007. Per una consulta-zione perpetua delle pagine che si intende visitare, anche qualora una data pagi-na nel futuro venga rimossa, è possibile rinvenirla cercandola all’interno degliArchivi di internet (Archive.org), un portale che salva ogni due-tre mesi l’interoworld wide web con gli stessi criteri di una biblioteca.

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La cartolina «edificante»

Geogreeting.com: una schermata esibisce al centro, nellospazio di una cartolina, l’intero globo presentato entro un ret-tangolo di monitor. Sulla sinistra, una strisciolina bianca atten-de l’iscrizione di un messaggio. Saluti dalla Capitale.

Lo spirito campanilistico di ogni cittadino metropolitano sifa strada per segnalare, sulla mappa del mondo, la propriacollocazione. Scritta e consacrata in una delle recenti cartoli-ne elettroniche entrate a far parte del vasto archivio della rete.L’ha creata Jesse Vig, un ingegnere del software che, mentrestava lavorando a un progetto sulle mappe di GoogleEarth,1

ha notato come un gran numero di edifici sparsi per il globoabbiano forme di lettere. A tu per tu con la topografia mon-diale, l’acuto ingegnere ha realizzato quanto la rappresenta-zione grafica della superficie terrestre formato pixel si offra aisuoi occhi di nomade esploratore della rete come un abbece-dario architettonico spalancato sullo schermo. Dove poterpescare le visioni aeree delle costruzioni che si prestano algioco della lingua. Da lì l’idea: costruire una cartolina elettro-nica, in cui il messaggio fosse la combinatoria di edifici-let-tera – un collage di panoramiche turistiche asservite al dizio-nario digitato – e in cui l’atto dello scrivere si accompagnas-se alla collocazione del monumento nella cartina. Operazione

Introduzione

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sottolineata da balloon che, insieme a puntellarne la posizio-ne, ne ricordano anche nome e città.

Attorno a questa prima intuizione di un creativo solitario siè formata, strada facendo, una piccola comunità di curiosiesploratori di confine, posti all’incrocio fra geografia, infor-matica e grafica:2 una tribù del bit che si è posta come obietti-vo quello di arricchire, armata di pazienza, una nuova scrittu-ra «monumentale», quella che pare proprio intenzionata ariconsegnare, all’esercizio della corrispondenza smaterializza-ta del web, tutta la sua solidità e la sua attualità.

Così, nella virtualizzazione della realtà che tende a fondere,all’interno del suo orizzonte, tutti i luoghi del mondo, lamemoria viene rimessa in gioco su scala maiuscola da Vig edai suoi adepti. La comunicazione informatizzata, con i suoispazi amorfi e intercambiabili, incrocia un linguaggio iconicoche si fa bricolage globale capace di miscelare documento eparola, stringendo insieme riproduzione paesaggistica e carat-tere grafico nel breve spazio di una cartolina. Un esempiocome se ne possono trovare tanti in rete che ben rappresenta lanatura della cartolina elettronica. Che, trasmigrata nel web,diventa, per citare Umberto Eco, una piccola «opera aperta»,disponibile all’intervento creativo dei ciberutenti e costruitadirettamente per lo spazio telematico.3

Questo libro, a distanza di un decennio dalla nascita delfenomeno delle cartoline elettroniche, è appunto un’esplora-zione dei siti internet che presentano e-card suddivise pergeneri. Scritto perché dettato dall’interesse nei confronti diquesto strumento di comunicazione a basso costo con più dicent’anni di storia, da sempre familiare perché nato per con-sentire le sintesi figurative di idee, pensieri ed emozioni con-sumati nello scambio affettivo delle relazioni personali. E che,grazie a internet, sta conoscendo oggi una nuova storia.

Pochi sono stati gli articoli e i contribuiti che hanno cercatodi fotografare il fenomeno delle cartoline elettroniche nel suonascere e nel suo consolidarsi dalla fine degli anni Novanta a

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oggi. L’editoria che tratta il mondo della cartolina è solitaaffrontare per lo più il rapporto fra il mezzo e i diversi temi cheesso ospita secondo l’abitudine dei collezionisti di catalogarele loro cartoline per argomenti. Così, esistono libri che indaga-no il rapporto fra la cartolina e il fascismo; fra la cartolina e iltema della guerra; fra la cartolina e una determinata città. Oancora cataloghi specifici su cartoline illustrate che riguarda-no una certa regione o nazione.4 La cartolina elettronica, inve-ce, è più che altro evocata appena a piè di pagina, in qualchenota striminzita.

Eppure il mondo delle cartoline elettroniche ha già trovatouna sua dimensione consolidata che giustifica un’attenzionepiù che superficiale o sbrigativa, nonostante che il pianetainternet, per la sua natura magmatica e – oserei dire – pocoprensile, ingeneri certo una giustificata ritrosia. Di qui l’inten-zione del libro di dar conto di quanto si muove nell’arcipelagodi creatività formato cartolina che costella la rete, cercando diandare incontro, innanzitutto, alle esigenze di quei tantiinquieti cacciatori di luoghi, figure, fatti e personaggi spersi esparsi nel web che nel formato cartolina possono a ragionericonoscere uno strumento utile a disciplinare, a suo modo, ilcaos discorsivo del linguaggio telematico.

Non solo cartoline elettroniche create apposta per la rete,ovviamente. Ci sono anche siti che presentano cartoline carta-cee inserite tramite scanner nello spazio della rete. Diversisono coloro che non hanno resistito alla tentazione di allestireuna vetrina web per la loro collezione, da esporre o anche davendere. Tanto che con il mercato on line di cartoline i colle-zionisti si sono addirittura decuplicati.5 Sono stimati a migliaiagli utenti che si servono del sito d’aste Ebay per ampliare leloro collezioni tematiche, registrandosi gratuitamente e parteci-pando all’acquisto in asta. Anche a loro è diretto questo libro,che può essere considerato come un vademecum per l’appas-sionato di cartoline che voglia farsi un’idea su come internet haaccolto la materia del suo fervido interesse. Il lettore troverà la

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INTRODUZIONE – LA CARTOLINA EDIFICANTE

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presentazione di una discreta parte del materiale in circolazio-ne (Capitolo I): cartoline augurali, paesaggistiche, geografiche,cinematografiche, naturalistiche, donnine, fascismo, aviazione;ma anche musica, personaggi, fiori, militari ecc. Le categoriesotto cui rubricare le cartoline elettroniche sono davvero tante,forse troppe per essere enunciate tutte. Eppure una mappaminima utile all’orientamento va costruita, che prenda anche inconsiderazione fenomeni interessanti come quello del postcros-sing, che sarà illustrato nello stesso Capitolo.

Gli utenti di cartoline elettroniche sono oggi in tutto ilmondo un popolo variegato. Rispetto alla posta elettronica, ilcui uso sembra ormai pervasivo fino all’ossessione, l’utilizzodi e-card è ancora appannaggio, anche in Italia, di un’utenzaper lo più giovane, anche se la facilità del suo utilizzo incenti-va a questa forma di comunicazione pure i meno smaliziati.L’abitudine a comunicare attraverso questi rettangoli discreti oimpudenti si è consolidata attraverso gli anni sulla spintasoprattutto dell’autoproduzione, che rappresenta un tratto tipi-co delle cartoline on line.

La disinteressata ispirazione che le ha generate (di cui siparla ancora nel Capitolo I), sempre più spesso confezionatecon immagini pescate direttamente in rete, tuttora non si èaffatto estinta. Anzi, nuovi spazi sempre più personalizzati (sucui al Capitolo II verrà fatto uno zoom) vengono ancora creaticon esiti talvolta singolari: le sue tante declinazioni sono lospecchio di una comunità virtuale vitale, molti dei cui membriallestiscono siti tematici a essa dedicati.

Quel che è certo è che, per il fatto stesso di essere sempredisponibile in rete, l’e-card sfata lo stereotipo del collezionistatipico di cartoline. Quello cioè che tiene custodita la collezio-ne che con infaticabile dedizione si è costruita in una vita, dadifendere con i denti e con le unghie da occhi e mani indiscre-te. I vari forum, newsgroup e persino blog sul tema (passati alsetaccio nel Capitolo III) consegnano al lettore un’immaginedel collezionista di cartoline per nulla autoreferenziale. Tanto

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da avermi autorizzata a scherzarci un po’ su, tradendo nellafattispecie, a denti stretti, il ritratto idealtipico dell’adeptodella setta-cartofilia attraverso l’allineamento di Flash caratte-riali semiseri sui differenti tipi di collezionisti rappresentati inbase al soggetto collezionato.

Prima di inoltrarci nei sentieri telematici, sul mondo dellacartolina virtuale va fatta una precisazione. Per cartolina vir-tuale intendiamo sia l’e-card, cioè la cartolina costruita attra-verso l’utilizzo di media digitali, sia la cartolina cartacea espo-sta nei siti internet.

Di questa nuova versione di finestra in miniatura viaggian-te nello spazio e nel tempo si è ritenuto importante parlare perpiù di un motivo. Innanzitutto perché la cartolina internettianaè ben rappresentativa delle figure che descrivono meglio l’uni-verso instabile che abitiamo oggi nostro malgrado: quelledello straniero e insieme del turista, nonché del collezionista di

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INTRODUZIONE – LA CARTOLINA EDIFICANTE

A sinistra: Vcardfree.it – Cartoline virtuali con tantissime categorie. Fra cartolinePer non dimenticare, cartoline di giorni speciali etc. anche cartoline di solidarietà.A destra: Auguri.it – Fra le diverse voci sotto cui sono rubricate le cartoline, c’èanche quella «cartoline per tenersi in contatto».

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sensazioni.6 Attraverso le frontiere del ciberspazio lo sguardo,consumato entro la cornice della cartolina elettronica, incrociarepertori sempre aggiornabili: testimonianze che alla funzionetradizionale di documento di un viaggio trascorso affiancanola necessità di riaffermare la presenza di rapporti di prossimi-tà nel mare anonimo della rete. Da risarcimento breve e fulmi-neo di una fruizione turistica o culturale, la cartolina in inter-net pare cioè diventare oggi strumento utile a dar sfogo al bor-bottio che corre attraverso la posta elettronica, rispondendo albisogno di presentarsi, nel formato cartolina, come soggettoparlante. Facendo forza sulla facilità di tradurre, nel suo spa-zio breve, idee in oggetti di comunicazione facilmente veico-labili. Niente più che micro-riadattamenti linguistici di quellavorace curiosità percettiva che costituisce l’identikit più tipicodel navigatore internettiano; ma sufficientemente eloquenti dafarsi piccole soglie di passaggio per perlustrazioni linguisticheinsinuate fra le icone del monitor, al di là di ogni feticismo. Insecondo luogo, mi è parso intrigante soffermarmi sul tema per-ché l’interlocuzione misurata a cui invita la posta elettronicaincrocia spesso nel formato cartolina luoghi narrativi affattoeccentrici. Figurine e sollazzi vari, scatole narrative che masti-cano e risputano di tutto e che non possono che stimolarecuriosità su quella parte del popolo della rete che vi indirizzala sua passione più o meno archivistica.

L’idea di presentare cartoline nel proprio sito per incentivar-ne il traffico e richiamare pubblicità (espressa talvolta in pop-up7 tanto improvvisi quanto prepotenti che si spalancanorepentini) esce infatti dai confini del marketing per diventarefenomeno anche sociale, consegnando alla cartolina l’arduocompito di farsi uno dei principali terminali di socializzazionedell’universo telematico. Talvolta non disdegnando neppure dioffrire il destro alla carica eversiva del gioco infantile, instan-cabile nel rivendicare la sua vocazione alla sperimentazionecome alla novità, incentivando una gaia quanto liberatoria ten-sione teppistica. Così, i percorsi della cartolina on line si tro-

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vano a essere perturbati da schegge improvvise e figurine luci-ferine, intrusive e destinate a suscitare scompiglio, create perlo più in Macromedia Flash, il software che permette di pro-gettare animazioni vettoriali principalmente per il web.8

La conoscenza di Flash o di programmi di fotoritocco comeAdobe Photoshop servono certo a mettere in campo e a riam-bientare, nei monitor di ognuno, la propria fantasia a colpi diclic nel formato cartolina. Ciò, con l’ausilio spesso di softwa-re pronti per l’uso che si appoggiano in particolare a ASP9

oppure al linguaggio di programmazione PHP.10 Di softwarefai-da-te in rete se ne trovano diversi, gratuiti e non11 e così,vuoi per la disponibilità tecnologica, vuoi per la facilità d’usodella stessa, anche la grazia anarchica dell’universo ludico ècatturata dal dispositivo cartolina, che ha saputo valorizzare inmodo efficace la potenzialità goliardica della comunicazionepostale elettronica,12 alimentandola. E facendosi matrice di unlinguaggio capace di incentivare smarrimenti o di cementareappartenenze, di disperdere in mille rivoli la comunicazione odi ritrovarne una sua possibile trama. Fra cartoline scherzose epiù serie, lo spazio di una comunità virtuale e reale si lasciacosì piacevolmente irretire dalla libera composizione e scom-posizione di parole e immagini analizzate, sezionate, rese tra-sparenti oppure devianti, con l’obiettivo dichiarato di movi-mentare di continuo un archivio globale senza gerarchia deipropri materiali interni, che è ovunque in divenire. La cartoli-na elettronica fa la parte di un piccolo veliero che viaggia sullerotte dell’istantaneità, percorrendo linee di fuga nei passagginumerici della rete, rendendosi innesco per la comunicazione,microribalta ed evento che assume significato di per sé. E, daminiaturizzazione di un finestrino che percorreva lo spazio e iltempo, come era nelle prime grandi reti di trasporto e di comu-nicazione, adesso cerca l’emozione oltre il fantasma dei luoghi.

La telepresenza, garantita da una comunicazione postaledove le distanze sono annullate da un semplice clic, fa sì chela cartolina da minuto frammento vagante del linguaggio tele-

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matico sia a suo modo – Vig, incontrato più sopra in questaIntroduzione, ne è testimone – una piccola opera-mondo,disponibile a essere persa oppure ritrovata sul filo di uno stu-pore tutto narcisistico che ne promuove senza posa lo spetta-colo. Ogni lettera digitata è, possiamo ben dire fuor di metafo-ra, un intero edificio, in cui abita lo spirito della rete che si èinteso con questo libro avvicinare il più possibile nella lineari-tà circoscritta del suo formato cartolina.

Ringraziamenti

I ringraziamenti vanno a tutti gli amici muniti di sacco a pelo che,come promesso, da un viaggio invidiato mi hanno inviato la loro car-tolina. Ma anche, anzi, soprattutto a quelli che, almeno una volta, se lasono dimenticata.

Note1 Google ha lanciato la prima versione di GoogleMap nel gennaio 2005,

seguita da Google Earth cinque mesi dopo. Attualmente, le mappe di Googlesono più di 50 mila e dalla nascita nel 2005 il programma Google Earth è statoscaricato più di 250 milioni di volte. In aprile Google ha lanciato il programmaMyMaps per personalizzare le cartine geografiche attraverso contributi fotogra-fici, audio e video, come già aveva fatto Microsoft nel 2005. Il boom dellemappe su internet è collegato alla diffusione dell’internet su cellulari di ultimagenerazione, dal momento che nell’esplorazione urbana una piantina su webportatile è molto comoda. Cfr. Renata Fontanelli, «“Cartografomania”, la modadelle mappe lanciata da Google», la Repubblica – Affari&Finanza, supplemen-to a Il lunedì de la Repubblica, 16 luglio 2007, anno XXII, n. 26. Google Earthha però destato anche proteste per aver mostrato luoghi del pianeta coperti dasegreto come centrali nucleari, zone militari, sedi di governo. Cfr. AnnaLombardi, «Da Washington a Gerusalemme chi vuole oscurare Google Earth»,Il venerdì di Repubblica, 26 ottobre 2007.

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2 Nello scambio epistolare consumato in rete la cartolina si confronta con unorizzonte di creatività corale. Si veda per esempio il video collettivo fatto surichiesta di Google dagli utenti di Gmail, il servizio gratuito di posta elettronicada esso gestito, in cui il giro del mondo di una e-mail risulta essere fatto da uncollage dei diversi filmati spediti. Il montaggio di frammenti consecutivi narrail fulminante itinerario della mail che rimbalza da uno scenario all’altro, conesiti anche stranianti: Http://mail.google.com/mail/help/intl/it/gmail_video.html.

3 Le prime forme di interattività in cartolina erano piuttosto artigianali e gros-solane. Classiche erano le cartoline che presentavano dei fori in cui potevanoessere inserite le dita che fungevano da svettanti gambe di ballerine, rappresen-tate sul cartoncino.

4 Per consultare un elenco aggiornato sull’editoria che riguarda le cartoline,Vaccari.it.

5 Sulla stima dell’aumento dei collezionisti con l’avvento di internet, cfr.Furio Arrasich, L’ABC della Cartolina. Tutto sul mondo del collezionismo car-tofilo, Roma, Edizioni Millecartoline, 2006.

6 Cfr. Zygmunt Bauman, La società dell’incertezza, Bologna, Il Mulino, 1999.7 Un pop-up è una forma di pubblicità sul web. Si ha quando un sito apre una

finestra del browser che veicola il messaggio.8 Flash è diventato uno standard per la distribuzione su internet di animazio-

ne, grazie anche alla compattezza del formato, che consente uno scaricamentocelere anche attraverso connessioni lente su modem analogico. Prima dell’av-vento di Flash, per creare pagine web dinamiche e dotate di animazioni interat-tive occorreva conoscere linguaggi di programmazione come DTHML o Java.

9 Cfr. Hotscripts.com/asp/Scripts_and_Components/Postcards/index.html eWebmasterpoint.org/script/ASP/download_script_componenti/Invio_cartoline.html.

10 Cfr. Http://php.html.it/script/lista/76/cartoline-elettroniche; Hotscripts.com/php/Scripts_and_Programs/Postcards/index.html; Webmasterpoint.org/script/php/download_script/Cartoline_Virtuali.html.

11 Gratuiti o a pagamento, i software di e-card sono da provare per la loro sem-plicità d’uso. Cfr. Http://mc1soft.com/ecard, Tucows.com/preview/194110, Batchconverter.com/ecardsmagic-download-46463.shtml, Greetingcardpro.com, Weblineindia.com/greeting_card_software.htm, Funphotor.com/humor-ecard.html. Sitiinterattivi che invitano al fai da te: Http://b.muglets.com, Myjanee.com/tuts/pctext/pctext2.htm.

12 Nel corso della storia delle cartoline elettroniche, si sono avuti anche epi-sodi in cui la goliardia luciferina di cui queste si sono fatte portatrici ha varcatoi confini del gioco per diventare qualcosa di più. È il caso del programma infor-matico Lover Spy, per confezionare cartoline elettroniche; malevolo perchécapace di permettere a chi lo gestisce di oltrepassare le difese del PC colpito pereseguire operazioni da remoto.

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Rettangoli invenTati

Nell’accingersi a parlare delle cartoline virtuali non si puòche scegliere come mentore di questo percorso l’anomalo posti-no di Jacques Tati1 del cortometraggio L’Ecole des facteurs(1947). Protagonista un portalettere votato alla continua distra-zione nel corso del suo tragitto lavorativo, la cui svagata presen-za ci porta ad apparentarlo in qualche modo alla filosofia deltempo che regge la corrispondenza postale telematica. Doveanche la consegna di una cartolina elettronica, inviata in manie-ra istantanea, può essere frutto di un ozioso vagabondaggioattraverso i tanti siti internet che la ospitano. E su cui il ciberu-tente è solito rimbalzare. L’utente che viene catturato dalla vastaproduzione di cartoline on line finisce in effetti per comportarsiun po’ come il postino di Tati, che nel semplice adempimento diuna funzione si sbizzarrisce in mille diversivi, danzando e cor-rendo senza posa con la sua bicicletta. Allo stesso modo, lacomunicazione istantanea della e-mail, dando respiro al tempocreativo della ricerca di cartoline elettroniche, che in rete sonodavvero tante, consente a chi la compie di sintonizzare i propribisogni espressivi con i contenuti ricercati secondo il dettatodella propria emotività, svincolata da spazi e tempi predefiniti.

La possibilità offerta dalla rete, che è quella di essere ovun-que tele-presenti, fa infatti sì che lo scambio di sensazioni e pen-

I.Cartolina, mon amour

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sieri di ogni tipo sia facilitato. In ogni momento. Perché l’origi-naria vocazione del mezzo cartolina, che è stata quella di velo-cizzare la corrispondenza, con internet è portata a compimento.

L’origine della cartolina di carta

Facciamo però un passo indietro e ripercorriamo la storiadella cartolina, la cui origine non è così chiara ed è motivo didibattiti sempre rinnovati. Occorre tornare a metà Ottocento.Quando Henrich von Stephan, un alto funzionario delle posteprussiane, in occasione della quinta Conferenza postale degliStati della Confederazione germanica (Karlsruhe, 1865) lanciòl’idea: adottare un cartoncino preaffrancato da inviare senzabusta e a tariffa ridotta.

L’effetto che l’intuizione ebbe all’epoca dei fatti fu quella diuna sconveniente impudenza. Come si poteva esporre in modocosì plateale la propria scrittura senza che la ceralacca fosse lìa sigillare e custodire il pensiero? Si trattava di infrangere un

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Jacques Tati.Foto di Robert Doisneau, 1949.

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tabù, quello dello scambio privato fra emittente e ricevente,che nel XIX secolo mostrava ancora una sua rigidità. Alla finedi quel secolo, è vero, le buste delle corrispondenze comincia-vano a essere chiuse con le etichette gommate che poi piùtardi, agli inizi del Novecento, furono utilizzate anche comedecorazione delle cartoline. Più agili della ceralacca, di cui inprima battuta se ne riproducevano le sembianze, certo, masempre garanzia di una privatezza riconosciuta come valoreinattaccabile in un periodo in cui la posta era il principalemezzo di comunicazione. Tempo pochi anni, la cartolinapostale viene però lo stesso alla luce, nonostante pregiudizi eresistenze: il 1° ottobre 1869 è emessa dall’Amministrazionepostale austriaca la prima Correspondenz-Karte, una cartaeconomica con un lato destinato al messaggio con lo scopo diaumentare il traffico postale, e sostituire lettere che avevanotariffe più elevate. Sostenuta dal professore di economia vien-nese Emanuel Hermann, che vi identificò l’opportunità diincrementare i guadagni derivanti dalla posta.2 In Italia ilprimo intero postale3 apparve il 1° gennaio 1874, un annoprima che fosse ammessa la circolazione internazionale dellacartolina postale, che va datata al 1° luglio 1875, con l’entratain vigore del Trattato dell’Unione Postale Generale.L’importante decisione nazionale dalle nostre parti fu presa inseguito ad attenta ponderazione; la curiosità che essa destòemerge chiara in un articolo del tempo, riportato dal periodicodel tempo Nuova Illustrazione Italiana.4

Finalmente col 1° gennaio 1874 avremo anche noi le cartolinepostali, tanto desiderate, ed eccovene qua il disegno. Dove c’è ilcerchio vuoto, la posta mette il suo bollo di partenza; dopo l’A,voi metterete l’indirizzo; e a tergo potete scrivere anche un’epi-stola, se avete il carattere minuto, e se sapete scrivere in crocecome gl’inglesi […]. Adesso trattandosi di scrivere due righedietro una cartolina, saremo tutti più esatti, più pronti, ad avvisarla moglie che siamo arrivati, ad accusar ricevuta ad una lettera,

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CARTOLINA, MON AMOUR

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salvo a rispondere più tardi, o accettare un invito, o mandar gliauguri pel compleanno e per l’onomastico, e a rispondere agliassociati che mandano dei sonetti.

In Italia la prima cartolina presentava nel lato destinato all’in-dirizzo il francobollo prestampato con l’effigie di Re VittorioEmanuele II, la scritta cartolina postale e lo spazio per il bollo.La sua evoluzione nel tempo da un punto di vista grafico si avràsoprattutto grazie all’impulso della cartolina illustrata di produ-zione privata. Alcune date importanti: è nel 1875 che in Franciavengono autorizzate le cartoline di produzione privata, da ven-dersi insieme al francobollo. Nel 1870 in Germania si diffondo-no le gruss aus, cartoline che presentavano una sorta di collagelitografici su diversi luoghi turistici. Nel 1889, in occasionedell’Esposizione Universale, viene fatta circolare una cartolinache rappresenta la Torre Eiffel. In Gran Bretagna l’origine dellacartolina con illustrazioni incrocia la pubblicità (1872) e aLondra il General Post Office autorizza dal 1° settembre 1894l’uso di cartoline di produzione privata. Anche in Italia la finedel secolo conosce le sue produzioni di cartoline illustrate. Nel1895, la prima cartolina postale ufficiale con illustrazioni stam-pate che commemora il XXV anniversario della liberazione diRoma. Mentre nel 1896 è la volta della cartolina illustrata congli stemmi italo-montenegrini creata in occasione delle nozzedel principe di Savoia di Napoli (il futuro re Vittorio EmanueleIII) con la principessa Elena di Montenegro.

È all’Esposizione Nazionale di Parigi del 1900 che la carto-lina conosce un forte rilancio, incrociando la nascita dellafotografia e affermando il suo formato rettangolare come cor-nice di paesaggi, storia e quotidianità. Il primo Novecento èl’epoca del fiorire delle cartoline tematiche commemorative epubblicitarie, di quelle «animate» (cioè quelle che presentava-no persone, animali e/o mezzi di trasporto), delle missive illu-strate che partono e arrivano da ogni parte del mondo. Dallacartolina postale alla cartolina illustrata c’è stata la nascita

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delle cartoline pubblicitarie e commerciali, seguite poi daquelle commemorative, divise in ufficiali, quelle cioè che èl’Amministrazione Postale a emettere, e in semiufficiali priva-te, quelle emesse da organizzazioni o comitati promotori diimportanti manifestazioni. Sarà comunque il divided backintrodotto in Gran Bretagna nel 1902 a segnare l’ingresso dellacartolina nella sua fase moderna: la parte posteriore della car-tolina illustrata divisa verticalmente in due parti uguali perl’indirizzo, l’affrancatura e le comunicazioni del mittente per-metteva all’illustrazione di avere il suo spazio intero in un latodella cartolina. Nei primi anni del Novecento il divided backverrà adottato in Francia, in Canada, in Germania, in Italia,negli Stati Uniti.

Dall’inizio degli anni Quaranta in poi inizierà l’era dellafotocromia,5 quella che dovrà fare i conti direttamente, piùtardi, con la diffusione free delle cartoline e con lo sviluppo diinternet e delle cartoline elettroniche.

La cartolina… senza carta

Oggi il panorama delle cartoline sul web – è stato dettonell’Introduzione – sta segnando una nuova età nella storia dellecartoline. In rete, va ricordato, si è soliti parlare di e-card, oppu-re anche di postcard elettroniche e non di cartoline postali.Quando si parla di cartoline off-line, la differenza fra cartolinapostale e cartolina illustrata è che nella prima c’è un’affrancatu-ra prestampata, mentre la seconda ha bisogno di un francobollo.Mentre la cartolina postale è emessa da una autorità postale, lacartolina illustrata è pubblicata per lo più da compagnie private.

L’e-card, la cartolina creata usando media digitali, vista lasua matrice non ufficiale è dunque più apparentabile alla car-tolina illustrata che alla cartolina postale, e vicina, in una dellesue tante declinazioni, al biglietto d’auguri (in inglese greetingcard),6 spedibile attraverso l’e-mail.

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Nel web con il termine inglese postcard si fa invece riferi-mento alle forme più arcaiche di e-card su internet, quelle cioècaratterizzate da immagini statiche utilizzate come illustrazio-ni. Mentre fra i tipi più nuovi di e-card, oltre alle cartoline ani-mate, contenenti per lo più cartoon costruiti con il softwareMacromedia Flash, si fa riferimento anche alle talking e-gree-tings, cioè alle cartoline che ospitano la voce. Meno sofistica-te delle cartoline in Flash ma altrettanto diffuse, le animatedcard sono invece le cartoline che usano JavaScript7 per confe-rire all’immagine un più rudimentale effetto di movimento.Esistono inoltre le photo e-card, dove può essere inserita unafoto in formato JPEG, e le video e-card, che si aprono alla pos-sibilità di inserire dei video personali.

La tecnologia al servizio delle e-card si è, insomma, svilup-pata e consolidata già da un decennio: era la metà degli anniNovanta quando due ex hippie, Stephen Schutz e Susan PolisSchutz, decisero di creare quello che si è imposto come uno deiprincipali siti di distribuzione di e-card, Bluemountain.com,con la precisa intenzione di dar forma a ciò che fu definito, nel-l’ambizione dei suoi autori, come spiritual and emotional cen-ter for the web. La coppia, proprietaria della Blue MountainArts Publishing Company, editrice di poesia e biglietti d’augu-ri, sfruttò bene l’enorme potenziale delle loro electronic gree-ting card, tanto che nel 1998 in rete il loro sito gareggiava congrandi nomi come Disney On-line o Amazon.com. Ancora nel1999 il sito Bluemontain.com non vendeva niente, ma i milio-ni di utenti iscritti che gli avevano fatto raggiungere l’apicedella classifica dei siti più visitati l’avevano reso attraenteanche agli occhi di [email protected] Parte del successo del sitofu dovuto al fatto che per utilizzare le card occorreva iscriver-si al sito per poterle riceverle, così da incrementare il numerodei visitatori. Sia come sia, vista la popolarità cheBluemontain.com era riuscito a guadagnarsi fra il popolo dellarete, fu acquistata quello stesso anno da Excite@Home, chepuntò sulla nuova risorsa per accrescere il suo traffico.

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L’esperienza di Blumontain.com, che poi è stata venduta nel2001 all’American Greetings, ha svelato l’anima commercialedelle e-card: inizialmente gratuite (ma spesso sponsorizzatedalla pubblicità), la maggior parte di queste si sono rivelatebuoni volani promozionali, prestandosi a strategie di marketing,dando forma al bisogno di comunicazione del web, sfruttatoall’occorrenza. Come illustra bene Hallmark (Hallmark.com),che già nel 1998 vendeva saluti che presentavano suoni e ani-mazione e invitava gli utenti a iscriversi nel sito segnando il pro-prio indirizzo e-mail e la propria password, con l’obiettivo diinviare loro in seguito informazioni circa i prodotti e i servizi daessa forniti. Anche le indicazioni che i fruitori di e-card poteva-no dare indirettamente ai gestori dei siti sulla base delle sceltedelle cartoline, rivelatrici del loro stato emotivo, potevano fini-re così per fornire agli inserzionisti profili di target piuttostoprecisi. La valenza commerciale delle e-card fornì un forteimpulso alla loro produzione, e siti come 123greetings.comhanno offerto fra l’altro spunti anche a quanti – e non sono pochi– sulla scia del successo dei siti di cartoline elettroniche si dedi-carono semplicemente per passione ad allestirne di propri.

L’attuale panorama dei siti di e-card è fatto da quelli comeAmericanGreeting.com,9 che presenta un ampio ventaglio diofferte, sì da consentire all’utente di decidere se accontentarsidi inviare soltanto le cartoline messe a disposizione gratuita-mente oppure di iscriversi (pagando una quota) per avereaccesso a tutte quelle proposte; quelli (e sono tanti) dove l’iscri-zione non è richiesta ma anche quelli in cui l’iscrizione avvie-ne previo pagamento; quelli come Cartoline.net (nato nel 1999e motore di una community di migliaia di utenti) dove, puressendo l’invio di e-card gratuito e aperto a tutti, l’utente vieneinvitato a registrarsi, per avere un’idea precisa del pubblico diriferimento sì da vendere la pubblicità per sostentare il sito eavviare iniziative di interesse comune; infine, quelli allestiti daicollezionisti o dagli appassionati che propongono la vendita osemplicemente esibiscono le loro cartoline.

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A siti molto noti come i sopra citati AmericanGreeting.com,Hallmark.com, BlueMountain, 123Greetings.com, ma ancheYahoo! Greetings Evite (Evite.com) o 00fun.com, se ne affian-cano altre centinaia, spesso frutto di iniziativa di privati, cheallineano una fitta schiera di argomenti nelle rubriche entro cuile cartoline vengono archiviate.

Oggi è possibile tracciare una suddivisione di massima deivasti archivi telematici seguendo le principali categorie in voganel collezionismo di cartoline. Ciascun collezionista di cartolineè solito sviluppare infatti un tema su cui raccoglie i diversi pezzida collezionare. In rete, per selezionare le diverse cartoline pre-senti nei vari siti, si ritrovano in linea di massima le categorieusate per le cartoline cartacee, ma anche molte altre in più: fiori,gnomi, mestieri, portafortuna, prestiti, sport, umoristiche, uni-formi militari, valuta, arte, animali, arte digitale, fantasy, giochi,manga, movie, oceani spazio, veicoli. E ancora: AmericanSafari, jazz, astrologia, barocco, uccelli, bianco e nero, farfalle,danza, design, digital 3D, pesci, cibo, cavalli, cani, insetti,impressionismo, arte psichedelica, puppies, science fiction,alberi, pesci tropicali, montagne, varie.10 Tuttavia, fra le grandidivisioni tematiche ne vanno considerate alcune in particolare.Prendendo esempio dalla traversata del postino di Tati, armati dimouse ne seguiamo dunque di seguito quelle più comuni.

Cartoline, anima del commercioLe cartoline pubblicitarie

Le cartoline pubblicitarie in rete sono presenti o come pro-tagoniste di siti aziendali oppure nei siti dei collezionisti. Perchi si dice collezionista, la rete è un vasto mercato dove potertrovare anche delle rarità (uno spazio entro cui rovistare èCosevecchie.com), perché sul tema cartolina pubblicitaria sipuò tornare indietro persino a fine Ottocento. Quando la car-tolina era per lo più riduzione di manifesti e attirava anche

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l’arte di autori come Jules Chéret, Théophile Steinlen, o Henride Toulouse-Lautrec. Nomi di punta fra i collezionisti che oggidanno prestigio alla propria tematica, come anche l’italianoGino Boccasile o Marcello Dudovich, insieme a molti altri.

La strada percorsa dalla cartolina pubblicitaria, comunque,è accidentata. Dopo la Prima guerra mondiale, per esempio,l’uso di cartoline a fini pubblicitari diminuì. Rinvigorì soloalla fine degli anni Ottanta, con la nascita della prima vera epropria azienda produttrice di cartoline pubblicitarie, la svede-se Citrus, che dette avvio a una stagione felice del mezzo pie-gato a finalità promozionali.

La circolazione di cartoline a scopo pubblicitario era ed ètuttora spesso libera e le free postcard hanno incrociato lamano di grandi artisti, piegati a finalità commerciali. In Italiauna delle principali agenzie che operano nel settore (più di 500a livello internazionale sono le società che fanno questo lavo-

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Cartolina che pubblicizza la decima edizione dell’Heineken Jammin’ Festival.Info su Heineken.it. © Promocard

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ro), è la milanese Promocard (Promocard.it), nata nel 1989 ediventata ben presto leader per la qualità del servizio cheoffre, attraendo inizialmente per lo più aziende del settorebeverage ma anche aziende operanti in settori come tecnolo-gia, motori, editoria, alimentari, eventi. Altre agenzie altrettan-to importanti hanno conquistato però il loro spazio on line, consiti di grande raffinatezza, come la francese Cart’Com(Cartcom.fr), che seduce lo sguardo del visitatore con una gal-leria mobile di e-card accompagnate dalla scritta le médiacomplice; la tedesca Edgar Medien (Edgar.de); o l’australianaAvantCard (Avantcard.com.au).

Si trovano personaggi pubblicitari protagonisti di cartolineinterattive e anche siti di agenzie pubblicitarie, comeBakeka.com, specializzate nell’offrire servizi che puntano sulmarketing operativo e sulla pianificazione delle campagne attra-

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L’enfance d’Ubu (1975) di Joan Miró, in cartolina. L’artista amava rendere vivigli oggetti, ridestare le cose inanimate. Le sue forme cangianti, pure immobili,pare che danzino. © Distributed by LEM Milano

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