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Da TARI a TARIP Inquadramento e problematiche applicative · Forse: in do=rina le opinioni sono...

Date post: 08-Feb-2019
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Da TARI a TARIP MODULO 5 Avv. Monica Be2ol Legale Consiglio di Bacino PRIULA (TV) Inquadramento e problematiche applicative
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DaTARIaTARIP

MODULO5

Avv.MonicaBe2olLegaleConsigliodiBacinoPRIULA(TV)

Inquadramento e problematiche applicative

Il principio fondamentale è il principio«chi inquinapaga» (art.174,comma2,Tra=atois?tu?voeart.14DireBva2008/98/CE):il costo del servizio rifiu? deve essere ripar?to tra i ci=adini inmaniera tale per cui chi maggiormente contribuisce allaproduzionedeirifiu?èchiamatoamaggiormentecontribuire interminieconomicialcostodellorosmal?mento.

Nell’a=ualepacche=oeuropeoperl’economiacircolareaquestoprincipiosiaffiancaquellodella

tariffazionepuntuale(payadyouthrow).

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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Assoluta indifferenza per il diriKo europeo della naturagiuridicaditaleprelievo:

CortediGiusMzia,sentenza16luglio2009,causaC-258FuturaImmobiliare,paragrafo48:

“Allo statoa(ualenon vi è alcunanorma2va (..) che impongaagliSta2membriunmetodoprecisodifinanziamentodelcostodello smal2mento dei rifiu2 urbani, di modo che talefinanziamento può, a scelta dello Stato membro interessato,essere indifferentemente assicurato mediante una tassa, uncanoneoqualsiasialtramodalità”.

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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CortediGiusMzia,sentenza18dicembre2014,causaC-551/13Setar:«47. (..) in assenza di disposizioni del diri(o dell’Unione cheimpongano agli Sta2 membri un metodo preciso quanto alfinanziamento del costo della ges2one dei rifiu2, de(ofinanziamentopuò,asceltadelloStatomembrointeressato,essereindifferentemente assicurato mediante una tassa, un canone oqualsiasi altra modalità e che una norma2va nazionale la qualepreveda,aifinidelfinanziamentodellages2onediuntalesistema,adesempio, una tassa calcolata inbaseaduna s2madel volumedei rifiu2 generato e non al quan2ta2vo di rifiu2 effeHvamenteprodo(o e conferito non può essere considerata contraria alladireHva2008/98».

PrincipioconfermatoanchedaCortediGiusMzia30marzo2017,causaC-335/16Vladika

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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Fermal’indifferenzadellanaturagiuridicadelprelievosuirifiu?,l’adozionedi tariffe puntuali è ora espressamente riconosciuta come strumentoeconomico per promuovere l’economia circolare (allegato IV bispacche=oeconomia circolareapprovatodall’Europarlamento il 14marzo2017):«1.1 aumento progressivo delle tasse e/o dei diriB sul collocamento indiscaricapertu=elecategoriedirifiu?(urbani,iner?,ecc.);1.2introduzioneoaumentodelletassee/odeidiriBsull’incenerimento;1.3introduzionedisistemiditariffepuntuali(payasyouthrow);

1.4misureinteseamigliorarel’efficienza,interminidicos?,deiregimidiresponsabilitàdelprodu=ore,vigen?efuturi;..»

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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Il sistema Pay As You Throw (cd. P.A.Y.T.) incen?va, grazie alla levaeconomica,tuBiprodu=oridirifiu?–famiglieeimprese–acontenerel’inquinamento derivante dal proprio comportamento: l’ammontaredella tariffa viene infaB legato alla quan?tà e qualità di rifiu? daciascuno prodoB (da un latomeno rifiuto indifferenziato, dall’altro unmaggiorlivellodiraccoltadifferenziata).

Insintesi:piùinquinipiùpaghi(themoreyoupollute,themoreyoupay).

Significacheduefamigliedianaloghecara=eris?che(es.3componen?)o due aziende (es. bar) con metrature simili non avranno più tariffeuguali, ma differenziate in ragione della loro effeBva produzione dirifiu?.

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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LaTassasuirifiu?,determinataconlepresunzionidelDPR158/1999,èconforme al principio «chi inquina paga»:Corte diGiusMzia, sentenza16 luglio 2009, causa C-258 Futura Immobiliare: «come ha rilevatol’avvocatogenerale(..)èspessodifficile,persinooneroso,determinareilvolume esa(o dei rifiu2 urbani conferito da ciascun detentore. In talicircostanza, ricorrere a criteri basa2, da un lato, sulla capacitàproduHva dei detentori, calcolata in funzione della superficie dei beniimmobili che occupano nonché della loro des2nazione e/o, dall’altro,sullanaturadei rifiu2prodoH,può consen2redi calcolare i cos2dellosmal2mentoditalirifiu2eripar2rlitraivaridetentori,inquantoques2due criteri sono in grado di influenzare dire(amente l’importo di deHcos2».Non è però conforme al sistema pay-as-you-throw: l’astra=ezza dellepresunzioninonconsentedidifferenziarel’importodelfinanziamentodiciascunoinragionedelcomportamentoreale.

La normativa europea sul finanziamento del servizio rifiuti

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Lasceltadellegislatoreitalianoneltempo

v  regiodecreto14marzo1931,n.1175:«I comunipossono imporre la tassaper laraccoltaeiltrasportodelleimmondizieedingeneredegliordinaririfiu2deifabbrica2aqualsiasiusoadibi2[rifiu2urbaniinterni]»(art.10,n.6);v regiodecreto3marzo1934,n.383:«Icomunipossono,nei limi2edinconformitàdelle legge, (..) n. 5 riscuotere corrispeHvi per il servizio di ri2ro e trasporto delleimmondizie».v legge20marzo1941n.366:«icomunipossonoimporrelatassaperlaraccoltaediltrasporto delle immondizie ed in genere degli ordinari rifiu2 dei fabbrica2 aqualunqueusoadibi2»(art.26);v  decreto legislaMvo 15 novembre 1993, n. 507: «Per il servizio rela2vo allosmal2mento dei rifiu2 solidiurbani interni,svolto inregimedipriva2vanell'ambitodel centroabitato,delle frazioni,deinucleiabita2edeventualmenteestesoalle zonedel territorio comunale con insediamen2 sparsi, i comuni debbono is2tuire una tassaannuale,dadisciplinareconappositoregolamentoedapplicareinbaseatariffaconl'osservanza delle prescrizioni e dei criteri di cui alle norme seguen2» (art. 58) →Ta.R.S.U.;

La normativa italiana sul finanziamento del servizio rifiuti

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v decretolegislaMvo5febbraio1997n.22:«Icos2per iservizirela2viallages2onedeirifiu2urbani edei rifiu2diqualunquenaturaoprovenienzagiacen2 sulle stradeedareepubblicheesogge(eadusopubblico,sonocoper2daiComunimediantel'is2tuzionediunatariffa»(art.49,co.2)→TIA1

•  lasceltalessicaledellegislatore(«tariffa»)nonsièrivelatafelicissima,inquantotra=asidiuntermineneutroinordineallanatura,tributariaonon,dell’entrata: infaB è termine usato sia per prezzi priva? so=raB alle normali logiche dimercato(es.tariffeferroviarie,postali, tariffeprofessionaliecc.)siaper i tribu?

(es.tariffedazidoganali,tariffedelleimpostediregistro,dibollo,ipotecarieecc.)

v decretolegislaMvo3aprile2006n.152:«Chiunqueposseggaodetengaaqualsiasi2tololocali,oareescoperteadusoprivatoopubblicononcos2tuen2accessoriooper2nenzadeilocali medesimi, a qualsiasi uso adibi2, esisten2 nelle zone del territorio comunale, cheproducano rifiu2 urbani, è tenuto al pagamento di una tariffa. La tariffa cos2tuisce ilcorrispeHvoper lo svolgimentodel serviziodi raccolta, recuperoe smal2mentodei rifiu2solidiurbaniericomprendeanche icos2 indica2dall'ar2colo15deldecreto legisla2vo13gennaio 2003, n. 36.» (art. 238, co. 1)→TIA2espressamentequalificatadi naturanontributariadallegislatore(art.14,co.33,DL78/2010)

La normativa italiana sul finanziamento del servizio rifiuti

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v  decretolegge6dicembre2011,n.2011:a)«Adecorreredal1°gennaio2013è is2tuito in tuH i comunidel territorionazionale il

tributo comunale sui rifiu2 e sui servizi, a copertura dei cos2 rela2vi al servizio diges2onedeirifiu2urbaniedeirifiu2assimila2avvia2allosmal2mento,svoltoinregimedipriva2vadaicomuni,edeicos2rela2viaiserviziindivisibilideicomuni.»(art.14,co.1)→Ta.R.E.S.

b)«Icomunichehannorealizzatosistemidimisurazionepuntualedellaquan2tàdi rifiu2conferi2alserviziopubblicopossono,conregolamento,prevederel'applicazionediunatariffa avente natura corrispeHva, in luogo del tributo.» (art. 14, co. 29) → tariffacorrispe3vainregimeTa.R.E.S.

v  Legge27dicembre2013,n.147(cd.LeggeStabilità2014),art.1,commi641-691:

a) «La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi 2tolo locali o areescoperte,aqualsiasiusoadibi2,susceHbilidiprodurrerifiu2urbani.»(co.642)→tassasuirifiu9

b)«Icomunichehannorealizzatosistemidimisurazionepuntualedellaquan2tàdirifiu2conferi2alserviziopubblicopossono,conregolamentodicuiall'ar2colo52deldecretolegisla2vo n. 446 del 1997, prevedere l'applicazione di una tariffa avente naturacorrispeHva,inluogodellaTARI.»(co.668)→tariffacorrispe3vainregimeTa.Ri.

La normativa italiana sul finanziamento del servizio rifiuti

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LadisciplinadelprelievosuirifiuMsiarMcolainduelivelli A. statale: oggi art. 1, commi 641-691, legge 147/2013 + norma?vasecondaria(=regolamen?)DPR158/99eDM20aprile2017;

B.locale:regolamen?comunaliod’ambito(art.52D.lgs.446/1997).

Nel rispe=o della riserva di legge statale in materia di «prestazionipatrimoniali imposte» (art. 23 Cost.), spe=a dunque ai comuni (o loroformeassocia?ve)disciplinareilprelievosuirifiu?stabilendoinnanzitu=olasuanaturagiuridica (scegliendotra i tre i?piastra=amentepossibili:entrate tributarie, entrate patrimoniali di diri=o pubblico, entratepatrimonialididiri=oprivato).

La normativa italiana vigente (4/7)

LanormaMvastatalevigentesulfinanziamentodelserviziorifiuM

1.latassasuirifiu?(Ta.Ri):art.1,comma639ess.,legge147/2013;

2.latariffaaventenaturacorrispeBva(Ta.Ri.C):art.1,commi667e668,legge147/2013.

Perentrambii?pièprevistaunaregolamentazionegoverna?va,adoggiemanata soloper la TA.RI.C (DM20aprile 2017),mentreper la Ta.Ri ilregolamento governa?vo di riferimento è ancora il DPR 158/1999 (cfr.commi651e652).

La normativa italiana vigente (5/7)

RegimeTa.Ri(legge147/2013):DUPLICECONFORMAZIONE.

TRIBUTO CORRISPETTIVO

La normativa italiana vigente (6/7)

Tributo Corrispettivo

•  Regime entrate tributarie •  Giurisdizione tributaria •  Fuori campo IVA (però

l’Iva si applica sul corrispettivo che il comune paga al gestore.. quindi la Ta.Ri ha dentro l’Iva già versata al gestore)

•  Regime entrate patrimoniali

•  Giurisdizione ordinaria •  In campo IVA

La normativa italiana vigente (7/7)

Forse:indo=rinaleopinionisonodiverse,nellapra?cacisonoesempi(Parmailpiùnoto)ditribu?puntuali.

Adogginonrisultanoposizionigiurisprudenziali.

La domanda se posta in generale può sicuramente avere rispostaposi?va(stantel’indifferenzadeldiri=oeuropeosullaqualificazionedidiri=o nazionale dell’entrata), se posta con specifico riferimento allanorma?va i ta l iana ( legge 147/2013) lasc ia dei dubbi :un’interpretazione le=erale del comma 668 può gius?ficare unarispostaposi?va,un’interpretazionesistema?cadellalegge147meno(dopoaverdisciplinatoiltributoper27commisiprevedelapossibilitàdiun’entratadi?poalterna?vo rispe=oal tributo..nonalterna?vaaltributopresun?vo).

La tariffa corrispettiva/puntuale può avere natura tributaria?

PRESUPPOSTO:«ilpossessooladetenzioneaqualsiasi2tolodilocaliodi aree scoperte, a qualsiasi uso adibi2, susceHbili di produrre rifiu2urbani.»(art.1,co.641)PERIMETRO: «In ogni caso deve essere assicurata la coperturaintegrale dei cos2 di inves2mento e di esercizio rela2vi al servizio,ricomprendendo anche i cos2 di cui all'ar2colo 15 del decretolegisla2vo 13 gennaio 2003, n. 36 (=smal2mento in discarica), adesclusione dei cos2 rela2vi ai rifiu2 speciali al cui smal2mentoprovvedono a proprie spese i rela2vi produ(ori comprovandonel'avvenutotra(amentoinconformitàallanorma2vavigente».(art.1,co.654)

Il presupposto ed il perimetro della Ta.Ri e Ta.Ri.C.

Art.1,comma667,legge147/2013:«..Conregolamentodaemanareentro seimesidalladatadientrata invigoredellapresente legge,aisensidell'ar2colo17,comma1,della legge23agosto1988,n.400,esuccessivemodificazioni,supropostadelMinistrodell'ambienteedellatutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministrodell'economia e delle finanze, sen2ta la Conferenza Stato-ci(à edautonomielocali,sonostabili2criteriperlarealizzazionedapartedeicomuni di sistemi di misurazione puntuale della quan2tà di rifiu2conferi2 al servizio pubblico o di sistemi di ges2one cara(erizza2dall'u2lizzo di correHvi ai criteri di ripar2zionedel costo del servizio,finalizza2 ad a(uare un effeHvo modello di tariffa commisurata alservizio reso a copertura integrale dei cos2 rela2vi al servizio diges2one dei rifiu2 urbani e dei rifiu2 assimila2, svolto nelle formeammessedaldiri(odell'Unioneeuropea.»

La tariffa corrispettiva (= commisurata al servizio reso)

«Icomunichehannorealizzatosistemidimisurazionepuntualedellaquan9tà di rifiu9 conferi9 al servizio pubblico possono, conregolamento di cui all'ar2colo 52 del decreto legisla2vo n. 446 del1997, prevedere l'applicazione di una tariffa avente naturacorrispeHva,inluogodellaTARI.Ilcomunenellacommisurazionedellatariffa può tenere conto dei criteri determina2 con il regolamento dicuialdecretodelPresidentedellaRepubblica27aprile1999,n.158.LatariffacorrispeHvaéapplicatae riscossadal sogge(oaffidatariodelserviziodiges2onedeirifiu2urbani.»(art.1,co.668,legge147/2013)

• Presuppostomateriale:realizzazionesistemidimisurazionepuntualequan?tàrifiu?conferi?• Presupposto giuridico: espressa opzione per la tariffa corrispeBvanelregolamentocomunale.

Quando è possibile istituire la tariffa corrispettiva?

L’ogge=o di questo decreto non sono le regole da seguire perl’applicazione della tariffa puntuale (non è il «metodotariffario»),maesclusivamenteladeterminazionedeicriteriperlarealizzazione da parte dei comuni di sistemi dimisurazione puntualedella quan2tà di rifiu2 conferi2 al servizio pubblico o di sistemi diges2onecara(erizza2dall'u2lizzodi correHviai criteridi ripar2zionedelcostodelservizio.L’art.16deldecretoMadiasuiservizipubblici(travoltodallasentenzadellaCortecos?tuzionalesull’illegiBmitàdellaleggedelega)a=ribuivalacompetenzainordinealladefinizionedelmetodotariffariosuirifiu?in capo all’Autorità per l’Energia ele=rica (A.E.G.), checonseguentemente sarebbe diventata l’autorità centrale diregolazione anche del servizio rifiu?, assumendo la nuovadenominazionediAutoritàdiregolazioneperenergia,re?eambiente(A.R.E.R.A.).

IL D.M. 20 Aprile 2017 attuativo della delega contenuta nel comma 667

TARI:“ilcomunenellacommisurazionedellatariffaMenecontodeicriteridetermina2dalregolamentodicuialDPR158/99”(co.651)oppure“puòcommisurare la tariffaallequan2tàequalitàmedie ordinarie di rifiu2 prodoH per unità di superficie, inrelazione agli usi e alla 2pologia delle aHvità svolte nonché alcosto del servizio sui rifiu2.A tal fine per gli anni 2014-2017 èpossibileapplicare“icoefficien2dicuialletabelle2,3a,3b,4ae4bdell'allegato1delDPR158/99inferioriosuperioriaimassimiiviindica2del50%”(co.652).TARIC:“Ilcomunenellacommisurazionedellatariffapuòtenerecontodeicriteridetermina2conilregolamentodicuialdecretodelPresidentedellaRepubblica27aprile1999,n.158.”(co.668)

Il metodo tariffario della TARI e della tariffa

Il decreto ministeriale prende posizione anche in ordine ad unaques?one interpreta?va circa i sistemi che possono legiBmarel’is?tuzionedellatariffacorrispeBva:ilco.667,testualmente,parladisistemi di misurazione puntuale o i sistemi di ges?one cara=erizza?dall’u?lizzodi correBviai criteridi ripar?zionedel costodel servizio.ques?duesistemisonotraloroalterna?vi?

NO, il decreto ministeriale pone come condizione imprescindibile lamisurazionepuntualedelrifiutoconferito(art.4,co.1).

I sistemi correBvi ai criteri di ripar?zione del costo del serviziodiventano «criteri integra?vi» (art. 9), al pari della misurazionematema?ca(art.4,co.2)oconsistemisemplifica?(art.4,co.3)dellaquan?tàdi frazioni oflussi (es. verde, ingombran?) raccolte inmododifferenziato,nonchéiconferimen?aicentridiraccoltacomunale.

IL D.M. 20 Aprile 2017 attuativo della delega contenuta nel comma 667

StabilisceicriteriperlarealizzazionedapartedeiComunidi:a. sistemi di misurazione puntuale della quan?tà di rifiu?conferi?dalleutenzealserviziopubblico;b. sistemi di ges?one cara=erizza? dall'u?lizzo di correBvi aicriteri di ripar?zione del costo del servizio in funzione delservizioreso.

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Oggetto e finalità (art.1)

a)  «utente»: persona fisica o giuridica che possiede o de?ene, aqualsiasi?tolo,unaopiùutenze;

b)  «utenza»: unità immobiliari, locali o aree scoperte opera?ve, aqualsiasi uso adibi?, susceBbili di produrre rifiu? urbani e/oassimila? e riferibili, a qualsiasi ?tolo, ad una persona fisica ogiuridicaovveroadun«utente»;

c)  «utenzaaggregata»:puntodiconferimentoriservatoadueopiùutenze per le quali non sia possibile lamisurazione dire=a dellaquan?tàconferitadaciascunautenza.

Definizioni (art. 2)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

«L'iden2ficazionedelleutenzeavvienemediante l'assegnazionediuncodicepersonaleedunivocoaciascunautenza.»

Misurazione puntuale = misurazione del conferimento diciascunautenza(singolaoaggregata)L’iden?ficazione dell’utenza conferente diventa condizioneimprescindibile.

Identificazione delle utenze (art. 3)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

L'iden?ficazionedell'utenzadeveessereeffe=uata inmodalitàdire=aeunivoca,a=raversoidoneidisposi?viele=ronicidicontrollointegra?nel contenitore o nel sacco con cui il rifiuto è conferito, ovveromediante idonee a=rezzature installate in apposi? pun? diconferimento quali ad esempio i contenitori con limitatorevolumetrico.Ilriconoscimentoavvienemedianteilcodiceutenzaovveroa=raversoaltremodalitàdi univoca iden?ficazione cheperme=anodi risalire alcodiceutenzaanchea=raversoadesempioilcodicefiscaledell'utente?tolaredell'utenzaedeisuoifamiliariconviven?.

Requisiti minimi dei sistemi di identificazione e misurazione puntuale della quantità di rifiuto (art. 5)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

IsistemidimisurazionepuntualedevonoconsenMredia) iden?ficarel’utenzacheconferiscemedianteuncodiceunivocooppuremediantericonoscimentodell’utente;b) registrare il numero dei conferimen? a=raverso la rilevazionedelle esposizioni dei contenitori o dei sacchi oppure delconferimento dire=o nei contenitori con apertura controllata odegliaccessiaicentricomunalidiraccolta;c) misurare la quan?tà di rifiu? conferi?, a=raverso la pesaturadire=aoindire=a.

Requisiti minimi dei sistemi di identificazione e misurazione puntuale della quantità di rifiuto (art. 5)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

MisurazioneminimaI sistemidimisurazionedevonoessere in gradodi rilevare il peso (=pesatura dire=a) o il volume (=pesatura indire=a) della quan?tà diRURconferitodaciascunautenzaal serviziopubblicodiges?onedeirifiu?(art.4,co.1).

Misurazionie/orilevazioniintegraMveMisurare in peso o volume (art. 4, co. 2) o anche con sistemisemplifica?(art.4,co.4)lequan?tàdiunaopiùdellealtrefrazionioflussi di rifiuto ogge=o di raccolta differenziata, ivi compresi iconferimen?effe=ua?dagliuten?pressoicentridiraccoltacomunali.+Rilevazionedellaqualitàdelservizio(art.9)

La misurazione puntuale della quantità di rifiuti (art. 4)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Infasedidefinizionedellapartevariabiledellatariffaperilserviziodiges?one dei rifiu? urbani, il comune può ado=are criteri diriparMzione dei cosM commisura? alla qualità del servizio reso allasingolautenza,nonchéalnumerodeiservizimessiadisposizionedellamedesima,anchequandoquestanonliu?lizzi.!Lamisurazionepuntualedellaquan?tàdirifiutoconferitopuòessereaccompagnata dalla rilevazione della qualità del servizio reso allasingolautenza:Misurazionepuntualequan?tàdirifiutoconferitoCorre2viallariparMzionedeicosMqualitàdelservizioreso.

I criteri correttivi (art. 9, co. 1)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Lefrazioniavviateariciclaggiodevonodareluogoacorre2viaicriteridiriparMzionedeicosM.Intalicasi,l’utenzaperlaqualeèstatosvoltoil servizio di ri?ro è iden?ficata ovvero è registrato il numero deiconferimen? ai centri comunali di raccolta, effe=uato dalla singolautenza,difrazionidirifiutoavviateariciclaggio.La qualità del servizio, rela?vamente alla frazioni (differenziate)avviate a riciclaggio, diventa un criterio per correggere la re-distribuzionedeicos?:

a parità di rifiuto conferito, le utenze potrebbero avere una tariffadiversa in ragione della maggiore o minore qualità del servizio (es.maggiorspazzamentooserviziintegra?vi)

I criteri correttivi (art. 9, co. 2)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

La misurazione della quanMtà di rifiuto conferito può avveniremediante:• pesaturadire=a,ossiaconrilevazionedelpeso;• pesatura indire=a,ossiamediante la rilevazionedel volumedei rifiu?conferi?daciascunautenza.

epuòessere:• effe=uata a bordo dell'automezzo che svolge la raccolta, a=raversol'iden?ficazionedelcontenitoreodelsacco;• effe=uata da un disposi?vo in dotazione all'operatore adde=o allaraccoltaa=raversol'iden?ficazionedelcontenitoreodelsacco;• integratanelcontenitoreadibitoallaraccolta;• effe=uatapressouncentrodiraccolta.

Come e dove si misura (art. 6)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Pesatura direKa: sommatoria delle registrazioni del pesoconferitodaciascunautenza,daesprimersiinKg(co.2).Pesatura indireKa: sommatoria del prodo=o del volume delcontenitore esposto o della capacità del sacco conferito ori?rato dall’utente oppure della dimensione dell’apertura diconferimento dei contenitori con limitatore volumetrico per ilcoefficientedipesospecifico(co.3e4)determinatoperciascunperiododiriferimentoeperciascunafrazionedirifiuto(co.5).

Misurazione della quantità di rifiuto conferito (art. 6)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Utenza aggregata = punto di conferimento riservato a due o piùutenzesingoleperlequalinonsiapossibileilconferimentoindividuale

All’internodiun’utenzaaggregatalaripar?zionetralesingoleutenzeconferen? delle quan?tà (in peso o volume) del rifiutocomplessivamenteconferitopuòavvenire:1) secondo il criterio pro capite, ossia in funzione del numero dicomponen?delnucleofamiliareriferitoall'utenza(co.1),oppure2) u?lizzando i coefficien? indica? nella tabella 2, «Coefficien? perl'a=ribuzionedellapartevariabiledellatariffaalleutenzedomes?che»DPR158/99,ossiaiKb(co.2).

Le regole per le utenze aggregate domestiche (art. 7)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

LaprimaregolaècheilRURprovenientedalleutenzenondomes?chepresen?inutenzeaggregatedeveessereconferitoinmanieraseparatarispe=oaquelloconferitodalleutenzedomes?che(co.1).

La riparMzione tra le singole utenze non domesMche conferen? dellequan?tà(inpesoovolume)delrifiutocomplessivamenteconferitopuòavvenire:

1)  u?lizzando i coefficien? di produBvità per ciascuna ?pologia diutenza non domes?ca indica? nelle tabelle 4a e 4b, DPR 158/1999,oppure2) u?lizzando coefficien? di distribuzione o=enu? mediante apposi?studi effe=ua? a livello locale ovvero coefficien? o=enu? dallarilevazionedelladistribuzionedeiconferimen?edellequan?tà?picidelterritoriodiriferimento(co.2).

Le regole per le utenze aggregate non domestiche (art. 8)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

I comuni che, nelle more dell'emanazione dei termini perl’is?tuzione del decreto, hanno applicato una misurazionepuntuale della parte variabile della tariffa, adeguano le propriedisposizioni regolamentari alleprescrizionidelpresentedecretoentro24mesidallasuaentratainvigore(ossia,decorsi15giornidal22.05.2017,giornodellapubblicazionedelDMinG.U.)entratainvigoreDMtariffa:6giugno2017termineperadeguamentoregolamen?:6giugno2019

Fase transitoria (art. 10)

Il nuovo Decreto 20 Aprile 2017

Utenze domestiche: come si calcola

Quota fissa calcolata in base al numero di componenti del nucleo familiare

Quota variabile legata agli svuotamenti (litri) del secco non riciclabile

30% per il compostaggio domestico

Un esempio di tariffa corrispettiva (1/4)

in caso di attivazione del servizio di raccolta domiciliare del vegetale: quota fissa annuale in base alla dimensione del contenitore + quota variabile in base al numero di svuotamenti

Tariffa vegetale

Quota fissa calcolata in base alla superficie dell’utenza e al volume dei contenitori in dotazione

Quota variabile legata agli svuotamenti del secco non riciclabile (litri), al volume e agli svuotamenti dei contenitori per i riciclabili

m2

utenze non domestiche: come si calcola

Un esempio di tariffa corrispettiva (2/4)

servizi aggiuntivi su richiesta: accesso EcoCentro, raccolta vegetale, raccolta manuale cartone, ecc.

Un esempio di tariffa corrispettiva (3/4)

tariffe per particolari condizioni

Per le utenze domestiche - Tariffa specifica per il conferimento dei pannolini -  Tariffa specifica per il conferimento dei pannoloni

Per gli eventi ecologici - Tariffa Zero per gli eventi virtuosi

Un esempio di tariffa corrispettiva (4/4)

Costi di gestione e tariffa media

FONTI Costi: dati Contarina 2016 e rapporto rifiuti ISPRA 2016 (dati 2015), Tariffa: dati Contarina 2016 e GreenBook 2016 (dati 2015)

CosMdigesMone Tariffamedia

€/ab (Importi IVA esclusa) €/famiglia*anno (Importi comprensivi di IVA e tributo provinciale)

Consentenzapubblicatail13aprile2017,lasezione2bisdel Tar Lazio, a seguito di un ricorso di un’aziendaemiliana, ha concesso 120 giorni al Ministerodell'AmbienteaffinchéadoB(diconcertoconilministerodelloSviluppoeconomico) ildecretodiassimilazionedeirifiu?dicuiall’ar?colo195delD.Lgs.152/2006.

La bozza di decreto assimilazione (1/5)

E’ stato quindi avviato da parte del Ministerodell’ambiente,unpercorsodicondivisionedellaprimabozza di decreto, so=oponendolo all’a=enzione dituB iportatoridi interessipubbliciepriva? (Aziendeprivate,associazionidicategoriaANCI,En?Regionali)dal quale sono emerse forte cri?cità sul documentopresentato.

La bozza di decreto assimilazione (2/5)

Lenovitàdell’aKualebozza• Criteri qualitaMvi: categorie (tu=e) del DPR 158/99 ed elencochiusodicodiciCER• Criteriquali-quanMtaMvi:a) Sistemipuntuali:limi?per13categorieespressiinkg/anno;b) Sistemipresun?vi: limi?per13categorieespressi inmq(limi?disuperficie).

-------NB-------• Ilsuperamentodeilimi?determinaladeassimilazionetotale.• L’utenza può richiedere l’assimilazione «in deroga», ossia oltre ilimi?.

La bozza di decreto assimilazione (3/5)

Lenovitàdell’aKualebozza(segue)c)Divietoassolutodiassimilazioneperrifiu?provenien?daaBvitàagricoleeagro-industriali,daaBvitàindustrialiedaaBvitàar?gianalichesiformanonelleareeeneilocalidovesi svolgono tali aBvità, compresi i magazzini di materieprime, di merci e di prodoB fini? (si invece quelliprovenien?dauffici,mense,spacciecc.);d)Divietodiassimilazioneperrifiu?provenien?daaBvitàcommerciali con superficie di vendita superiore adetermina?limi?areali(=mq);e)Divieto di assimilazione per rifiu? di imballaggio per iltrasportooterziari

La bozza di decreto assimilazione (4/5)

Ilperiododitransizioneversonuoveregolediassimilazione:24 mesi dall’entrata in vigore del decreto, con efficaciadall’annosolaresuccessivo.

La bozza di decreto assimilazione (5/5)

Grazieperl’a=enzione

Responsabile di progetto Ing. Paolo Azzurro

Presentazione a cura: Simona Carini Monica Bettiol Franco Bonesso


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