marted 19 marzo 2013 Partiamo, dopo i saluti di alcuni dei
genitori, da Piazza XXIV Maggio di Massa alle ore 6:30, per
raggiungere la localit Rondelli di Follonica dove il resto del
gruppo nel frattempo sopraggiunto con un altro pullman. Ci
sistemiamo per appartenenza alla stessa classe e iniziamo il
viaggio in direzione nord verso Trieste. Dopo circa due ore
facciamo una sosta per la colazione e, verso 12:00 12:30, ci
fermiamo allautogrill per il pranzo. Raggiungiamo la citt di
Aquileia nel primo pomeriggio; la guida turistica pronta ad
illustraci la storia e a mostrarci il meraviglioso patrimonio di
questa antica citt, tra le pi importanti dellimpero romano. Verso
le ore 18:00 raggiungiamo con il pullman la cittadina di Grado e la
nostra sistemazione nellhotel Villa Venezia dove ceniamo e
pernottiamo. (Gianni)
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mercoled 20 marzo 2013 La mattina del secondo giorno la sveglia
suona alle 7:00; dopo colazione, partendo da Grado con il pullman e
percorrendo la costiera triestina, raggiungiamo e visitiamo,
insieme alla guida del giorno precedente, il castello di Miramare.
Dopo una breve passeggiata nel parco, con tanto di ristoro,
proseguiamo in pullman fino al quartiere di San Sabba di Trieste.
Entrati nel complesso di edifici della Risiera, antico campo di
sterminio nazista, proviamo tristezza e commozione nel vedere la
cella della morte, il luogo dove stava il forno crematorio e le
prigioni. Usciti dal lager ci dirigiamo verso Piazza dellUnit
d'Italia di Trieste affacciata sul mare dove, dopo una pausa
pranzo, ci ricongiungiamo con la guida per fare una visita del
centro cittadino e dei suoi palazzi. Il tempo variabile ci assiste
donandoci, fino al momento, una giornata senza pioggia; rientriamo
in albergo per la cena e, poich non piove pi, facciamo una
passeggiata nel centro della cittadina di Grado. (Leonardo V.)
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Il nome "Tergeste" consiste di due parole: "Terg" significava
mercato ed "este" significava citt. Crocevia di popolazioni fu, sin
dall'antichit, un importante centro di scambi commerciali; dopo
aspre lotte la citt nel 56 a. C., ai tempi di Cesare, venne elevata
a colonia romana e fino alla caduta dell'Impero Romano visse un
lungo periodo di prosperit. Il Cristianesimo penetr discretamente
nella societ dal II sec. d. C.; la citt ebbe molti martiri tra i
quali Giusto, eletto patrono di Trieste. Nel Medioevo sub varie
dominazioni per poi divenire un libero comune. Tra i sec. XIII e
XIV dovette subire frequenti atti di sottomissione alla Repubblica
Veneta fino a che, nel 1382, cerc la protezione di Leopoldo III
d'Asburgo, evento che segn il suo destino politico per oltre cinque
secoli. Nel 1719 Carlo VI dichiar la citt porto franco determinando
una nuova prosperit ulteriormente sviluppata da Maria Teresa
d'Austria con immunit e franchigie. Dopo l'invasione dei francesi
torn all'Impero austriaco che potenzi ulteriormente il porto, le
industrie e le societ di navigazione. In seguito al lento ed
irreversibile declino dell'impero asburgico, dopo la Prima Guerra
Mondiale, Trieste pass all'Italia. Dopo la l'armistizio del 1943,
Trieste e la Venezia Giulia costituirono provincia a s stante ma
amministrata dal governo germanico. Dopo la liberazione dalle
truppe tedesche, la citt sub l'occupazione delle truppe di Tito,
per quaranta giorni finch non pass sotto il controllo degli alleati
anglo - americani. Torn finalmente Italiana solo il 26 ottobre
1954.
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Il castello venne fatto costruire tra il 1856 e il 1860 su uno
sperone carsico a picco sul mare, dall'arciduca Massimiliano
d'Austria, poi imperatore del Messico. La posizione del castello,
circondato da un bellissimo parco a picco sul mare, offre la
possibilit di godere di uno splendido panorama sul golfo di
Trieste. Il complesso si presenta fortemente influenzato dal gusto
romantico, come costruzione rivisitata di una rocca medievale.
L'arciduca segu personalmente sia la progettazione della dimora che
l'allestimento del vasto parco (oltre 22 ettari), un giardino
all'inglese e all'italiana ricco di piante rare, sculture e
laghetti, che scende con ampi gradoni verso il mare. Il castello
formato da oltre 20 stanze: di particolare pregio sono le sale di
Massimiliano", fra le quali lo studio arredato come la poppa di una
nave, la camera da letto, la sala delle udienze e la sala del
trono".
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La Risiera di San Sabba l'unico esempio di lager nazista in
Italia. E' monumento nazionale dal 1965. Gli occupatori nazisti,
dal settembre 1943 all'aprile 1945, utilizzarono il grande
complesso di edifici dello stabilimento per la pilatura del riso,
costruito nel 1913 nel rione di S. Sabba, dapprima come campo di
prigionia provvisorio e poi come Polizeihaftlager (Campo di
detenzione di polizia). Nella risiera vennero soppresse e bruciate
tra le tre e le cinquemila persone ma ben maggiore fu il numero di
prigionieri smistati verso altri campi di sterminio o di lavoro
coatto. Dopo essere stata semidistrutta dai nazisti in fuga,
occupata nel dopoguerra dalle truppe alleate, adibita a campo
profughi, e infine lasciata in stato d'abbandono, stata
ristrutturata dall'architetto Romano Boico e inaugurata Museo nel
1975. Sono rimaste inalterate la cella della morte e le 17 celle di
detenzione. Vi trovano spazio una mostra storica fotografica
permanente e una biblioteca.
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gioved 21 marzo 2013 Alle 7:00 il telefono dellalbergo squilla
in tutte le camere. Non troppo frettolosamente scendiamo al piano
terra dove ci aspetta la colazione. Sappiamo che ci attende una
lunga giornata, fortunatamente di sole, durante la quale dobbiamo
attraversare il confine della Slovenia per raggiungere le grotte di
Postumia. Dopo un viaggio di media durata oltrepassiamo la dogana e
giungiamo dentro le lunghissime grotte sotterranee. Appena arrivati
ci concediamo il lusso di un veloce, ma soprattutto comodo, viaggio
in trenino il quale ci fa risparmiare tempo ed energie. La guida
disponibile ad illustrarci il percorso e le varie curiosit.
Nonostante questo siamo abbastanza stanchi, motivo per cui usciamo
senza soffermarci ad approfondire troppo le nostre curiosit.
Riprendiamo il pullman alla volta di Lubiana, la capitale. L
facciamo pranzo in un mercato e, nel pomeriggio, ci spargiamo per
la citt in cerca di negozi. Alle 16:15, ora del ritrovo, abbiamo a
disposizione un altra guida, con la quale ci addentriamo nella
cultura slovena e ci mettiamo in marcia verso i monumenti pi vicini
a noi. Abbiamo successivamente a disposizione due ore di libera
uscita al termine delle quali rientriamo in albergo per la cena e
per una rilassante, nonch stupenda, serata a giocare a bowling.
(Lorenzo)
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Le grotte lunghe circa 20 km sono le pi estese del Carso
situate nel complesso idrografico del fiume Piuca e sono le uniche
al mondo visitabili in trenino. Sono ricche di stalagmiti e
stalattiti le quali si formano attraverso processi impercettibili a
occhio e che richiedono migliaia di anni. Lo sviluppo di queste
dovuto all'afflusso d'acqua contenente carbonato di calcio che si
deposita formando le concrezioni. Visitando le sculture naturali si
percorrono in treno due chilometri fino al Grande Monte e si
prosegue la visita a piedi per un chilometro e mezzo fino alla Sala
dei concerti, dove si riprende il trenino per tornare allaperto. Il
Vivaio Proteus, che si trova nella parte delle grotte chiamata
Galleria, ha caratteristiche proprie dellambiente sotterraneo e
contiene diversi rappresentanti della fauna ipogea. La temperatura
stabile nelle grotte tra gli 8 e i 10 C.
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Il termine indica lattivit chimica, sia di dissoluzione sia di
precipitazione, esercitata dall'acqua, soprattutto su rocce
calcaree. La fase dissolutiva operata dallo scorrimento
superficiale di precipitazioni rese acide dallanidride carbonica
presente nell'atmosfera che trasformano le parti di calcare
(carbonato di calcio insolubile) in bicarbonato di calcio solubile.
La fase costruttiva si ha quando l'acqua sotterranea, arricchita di
bicarbonato di calcio, sfociando per esempio nell'atmosfera di una
grotta, lo rilascia sotto forma di carbonato di calcio insolubile.
Tale precipitazione dovuta all'evaporazione dell'acqua e alla
contemporanea liberazione dellanidride carbonica spostando la
reazione verso il carbonato di calcio. Questo va quindi ad esempio
a formare le stalattiti o le stalagmiti a seconda che l'acqua
evapori prima di gocciolare sul suolo oppure dopo.
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La citt rimase per secoli sotto una forte influenza culturale
austriaca e la componente tedescofona ebbe un ruolo predominante e
per un tratto maggioritario nella societ cittadina fino all'inizio
del XX secolo (Il dominio degli Asburgo venne brevemente interrotto
durante le guerre napoleoniche). Con il collasso dell'Impero
Austro-Ungarico nel 1918 Lubiana pass al Regno dei Serbi Croati e
Sloveni. Nell'aprile del 1941 fu occupata dall'Italia fascista e fu
liberata dalle truppe d'occupazione naziste (subentrate agli
Italiani nel Settembre 1943) ad opera dell'Armata Popolare di
Liberazione della Jugoslavia (partigiani titini) nel Maggio del
1945, a guerra gi terminata da pochi giorni. Dopo la seconda guerra
mondiale divenne capitale della repubblica jugoslava della
Slovenia. Lubiana rimase capitale anche in seguito all'indipendenza
della Slovenia nel 1991. Lubiana, citt sul fiume lungo il quale i
mitologici argonauti trasportavano il vello d'oro, citt sulla
palude dove vivevano i palafitticoli, citt dalla ricca eredit della
romana Emona, capoluogo della provincia della Carniola, capitale
delle Provincie illiriche di Napoleone, citt dalle facciate
rinascimentali e barocche tutto questo Ljubljana (Lubiana).
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venerd 22 marzo 2013 La sveglia suona alle otto e dopo
colazione raggiungiamo il battello sulla darsena per lescursione di
tre ore nella laguna di Grado, da Fossalon fino allisola di Anfora.
Attracchiamo e visitiamo lisolotto ammirando il paesaggio e, via
mare, ritorniamo a Grado. Finito il giro in barca siamo affamati,
ma non abbiamo molto tempo a disposizione e, intorno a noi, i
ristoranti scarseggiano. Riusciamo comunque a mangiare e, verso le
due del pomeriggio, saliti sul pullman, intraprendiamo la via del
ritorno. Dopo circa otto ore di viaggio e due brevi soste agli
autogrill per mangiare e riposarci, arriviamo a casa. (Leonardo
L.)
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L'area di una straordinaria bellezza paesaggistica ed ospita
una fauna e una flora unica e di grande valore naturalistico. Si
estende da Fossalon di Grado fino all'isola di Anfora, all'altezza
della foce dei fiumi Ausa e Corno; caratterizzata da una
vegetazione palustre e dalla singolarit degli insediamenti
temporanei dei pescatori, i tipici "casoni", costruzioni fatte di
canna e legno, che rendono la laguna uno dei luoghi pi interessanti
dell'Alto Adriatico.
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Buona parte del primo giorno la trascorriamo sul pullman e non
succedono fatti rilevanti. Ad Aquileia seguiamo la guida che ci
mostra le particolarit della citt e ci illustra la sua storia.
Arrivati all'hotel di Grado, nella hall, ritti in piedi e con i
bagagli in mano, attendiamo pazientemente la nostra sistemazione
che risulta difficoltosa perch le camere sono disposte su tre piani
diversi dello stabile. (Antonio) Nella sala ristorante dell'hotel,
pi tardi a cena, sono divertenti i nostri cori da stadio rivolti ai
vari professori. La cena per non allaltezza dellalbergo a 4
stelle...(Davide) RACCONTI DI VIAGGIO
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Il secondo giorno della gita ci rechiamo a Trieste e dapprima
riviviamo lemozione della sfortunato amore tra Massimiliano
dAsburgo e Carlotta nel castello di Miramare con il suo grande
giardino, dopodich andiamo al campo di concentramento alla
periferia della citt. La Risiera di San Sabba tristemente nota per
essere lunico campo di sterminio nazifascista sul suolo italiano
dove vennero soppresse e bruciate migliaia di persone. Prima di
entrare nella Risiera, la guida ci dice che ledificio semidistrutto
stato ristrutturato dall'architetto Romano Boico e ci invita a
rispettare, durante la visita, il luogo destinato al dolore e al
ricordo. Il cemento armato che unisce i mattoncini rossi degli
edifici originali induce il visitatore al silenzio e alla memoria.
Entriamo nella "cella della morte" dove venivano rinchiusi i
prigionieri destinati ad essere uccisi e cremati nel giro di poche
ore; vediamo il locale delle diciassette minicelle (2 metri per
1,20) in ciascuna delle quali venivano ristretti fino a sei
prigionieri. Nella stanza delle croci ottenuta dallo sventramento
delle camerate vediamo il reticolo di travature orizzontali e
verticali in legno (capriate) della struttura industriale
originaria: sembrano croci in legno alla memoria dei martiri. Nella
grande camerata venivano stipati i prigionieri che erano destinati
in Germania oppure uccisi subito o fatti lavorare allinterno del
campo. Qui sono stati ritrovati migliaia di documenti d'identit e
molti oggetti di loro propriet: tutto questo rappresenta una
testimonianza preziosa di ci che accaduto allinterno della
Risiera.
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La guida ci fa vedere le scritte dei prigionieri sui muri e ci
racconta di una lettera molto toccante inviata dallo studente
triestino Pino Robusti alla sua fidanzata, il giorno prima di
essere ucciso e bruciato in Risiera. Le parole con cui le diceva di
farsi una nuova vita senza sbandarsi o per debolezza o per dolore,
erano molto commoventi. Il ragazzo era finito nel campo di
concentramento per il semplice fatto che si trovava nel posto
sbagliato al momento sbagliato, ovvero vicino a una rissa e fu
accusato di non essere al lavoro ma in giro per la citt. In un lato
del cortile interno delledificio, una grande lastra metallica copre
il forno crematorio e una stele ricorda la ciminiera. (I nazisti in
fuga, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini,
distrussero il forno crematorio e la ciminiera con lesplosivo).
Nelledificio centrale, accanto al forno crematorio, si trova il
museo con molte foto in bianco e nero, documenti, divise e
proiezioni di filmati sulla Risiera e sulla deportazione. La visita
suscita commozione e piet per gli sfortunati prigionieri di allora
e indignazione per loffesa al senso di umanit, ma anche
inquietudine al pensiero di essere in un luogo dove molti uomini,
donne, anziani e bambini hanno sofferto e sono morti per mano di
altri. (Cecilia)
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RACCONTI DI VIAGGIO Il terzo giorno andiamo alle grotte di
Postumia e a Lubiana. Le grotte di Postumia sono molto belle e
caratteristiche; si entra nei lunghi anfratti sotterranei seduti in
un comodissimo trenino, questa prima parte della visita proprio
adatta a me perch.. odio camminare! Scendiamo dal trenino; la guida
non italiana ma parla correttamente la nostra lingua. Unica pecca..
ironizza o vuole incuriosirci con degli accostamenti un po
particolari, che non reggono allevidenza dei fatti e ci deludono,
come quando ci mostra la grotta degli spaghetti ebbene, gli
spaghetti sono tutta unaltra cosa! Lubiana una bella citt; mi
sembra di capire che non siamo visti di buon occhio perch i
poliziotti perquisiscono alcuni miei compagni mentre le persone
intorno ci guardano sospettose. La citt comunque da visitare: ci
sono molte chiese che testimoniano la grande religiosit della
capitale slovena e molti negozi dove troviamo di tutto e, cosa
molto importante, a prezzi bassissimi. (Filippo) Mi colpiscono due
episodi che avvengono a Lubiana: un uomo si avvicina a tutto il
gruppo e ad ognuno di noi ci fa vedere la sua mano enorme; non
capisco sinceramente a quale scopo ma presumo che sia ubriaco. In
seguito Giuseppe, Antonio e io usciamo da un piccolo negozio, una
guardia giurata ci costringe ad andare con lui in un vicolo accanto
al negozio e, dopo averci fatto entrare in un magazzino dello
stesso negozio, ci perquisisce anche se nessuno di noi ha fatto
qualcosa di sospetto. (Davide)
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Oggi, ultimo giorno del nostro viaggio, in un dibattito con
tanto di votazione finale, bisogna decidere dove andare a pranzo se
in pizzeria o in autogrill; la maggior parte di noi studenti
sceglie la pizzeria quindi, terminata lescursione in laguna e scesi
dal battello, andiamo a mangiare la pizza in un locale centrale con
alcuni docenti e il resto del gruppo va altrove con altri docenti.
Sulla strada del ritorno davvero divertente vedere Mirco, uno
studente della classe quarta Professionale, ballare seduto sul
sedile del pullman. (Giuseppe) Il quarto giorno, dopo aver preso il
traghetto, apriamo una lunga discussione con i professori, che dura
mezza mattina, su dove andare a mangiare: alcuni sostengono sia
meglio l'autogrill altri invece preferiscono mangiare una pizza in
un ristorante vicino al porto; alla fine tutti sono liberi di
mangiare dove vogliono a Grado. Un altro episodio (il pi
divertente) quello del balletto di Mirko sul pullman che ci
coinvolge davvero tutti. (Davide) RACCONTI DI VIAGGIO