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DAL 21 AL 30 MAGGIO 2010 · e apparì su cavalli, ... Vino color del giorno, vino color della notte...

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DAL 21 AL 30 MAGGIO 2010 direzione artistica Giuseppe Bellone www.illuogodellalinguafestival.com 6° edizione Festival è un evento architempo
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Page 1: DAL 21 AL 30 MAGGIO 2010 · e apparì su cavalli, ... Vino color del giorno, vino color della notte Testi a cura di Marilena Lucente e ... G.S. Mercadante La palomma

DAL 21 AL 30 MAGGIO 2010direzione artistica Giuseppe Bellonewww.illuogodellalinguafestival.com

6° edizione

Festival

è un eventoarchitempo

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Verso Capua...rotto il colmo sull’ansa, con un salto,

il Volturno calò, giallo, la suapiena tra gli scopeti, la disperse

nelle crete. Laggiù si profilavamobile sulle siepi un postiglione,

e apparì su cavalli,in una scia di polvere e sonagli.

Si arrestò pochi istanti, l’equipaggiodava scosse, d’attorno volitavano

farfalle minutissime. Un furtivoraggio incendiò di colpo il sughereto

scotennato, a fatica ripartivala vettura: e tu in fondo che agitavi

lungamente una sciarpa, la bandierastellata!, e il fiume ingordo s’insabbiava.

Eugenio Montale

Torna dal 21 al 30 maggio Capua il Luogo della Lingua Festival, la rassegna promossa dall’associazione Architempo che coinvolge la città di Capua ogni anno e che vede la letteratura attorniarsi di altrettanti validi strumenti: il cinema, il teatro, l’arte visiva, l’arte audiovisiva e quella multimediale, la musica e tutte le sue declinazioni, l’architettura, la scultura e la fotografia. Una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo dell’espressione che prima di ogni altra ci appartiene, la lingua italiana.È a Capua, infatti, altera Roma secondo Cicerone, considerata “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, che nel 960, precisamente 1050 anni fa, si ha la “Carta di Capua” o “Placito Capuano”. Il “Placito Capuano” è unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo documento del volgare italiano. L’idea di ispirarsi a esso per il tema di un festival nasce proprio dall’esigenza di sottolinearne l’importanza per il nostro patrimonio linguistico e culturale. Quest’anno il Festival giunge alla sesta edizione, arricchendosi della prima edizione del “Premio Falerno Primo Romanzo”. Il Premio, dedicato agli autori esordienti, nasce dall’idea di suggellare il “gemellaggio” storico tra vino e letteratura, per dare rilievo all’importanza del Falerno, primo D.O.C. dell’enologia mondiale, vino famoso dell’antica Roma, cantato ed esaltato da tutti i poeti della classicità, che ancora oggi si produce in diverse zone della provincia di Caserta.L’antica e affascinante città, testimone privilegiata del passaggio della storia nel nostro territorio, si trasforma nei giorni del Festival in palcoscenico. Cultura, letteratura, teatro, musica, arte, gastronomia si fondono a Palazzo Lanza per dare vita ad un unico grande spettacolo dal vivo. Un’operazione di ricostruzione di un’identità culturale del territorio, fondamentale per immaginare un futuro possibile.Antonio Ghirelli, Mario Venuti, Marcio Rangel, Amanda Sandrelli, Blas Roca Rey, Francesca Melandri, Margherita Di Rauso, Paoletta Pelagalli da Rtl, Peppe Servillo, Fausto Mesolella, sono solo alcuni dei nomi che si alterneranno sul palcoscenico del Capua il Luogo della Lingua, insieme agli amici di sempre, gli scrittori, gli artisti, gli storici, gli attori e i giornalisti che da anni vivono e rendono vivo Palazzo Lanza, ai quali prima di tutti va il nostro ringraziamento.Giuseppe BelloneDirettore Artistico Capua il Luogo della Lingua Festival

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Venerdì 21 maggio ore 19.00Inaugurazione festival Anna Solari Garofano VenostainCapua il Luogo della Lingua: 960-2010 i millecinquanta anni della lingua italianaore 19.30Nadia Verdileincontra Antonio Ghirelli autore di Una certa idea di Napoli (Mondadori)Sabato 22 maggio ore 21.30Roberta Sandias presentauna produzione Kaos TeatroElisabetta Mason e Angelo CallipoinE mi me ne so andao…di Angelo Callipodomenica 23 maggio ore 18.00Salotto ‘800: Voci di romantiche signoreA cura del Gruppo Vocale Sancarliano Cantori NeapolitaniAngela Cantiello sopranoAntonietta Bellone contraltoRossella Vendemia pianoforteIdeazione programma Angela Cantielloore 19.00Mariamichela Formisano presentaAntimo Cesaro inTeratocraziaSulle note del sax di Gianni d’Argenzioriflessioni sul pensiero politico del mitico Odisseo a margine della presentazione del volume di Antimo CesaroLo sguardo di Ulisse (Napoli, 2010)ore 21.30Raccontango sotto le stelleIn collaborazione con Casertango e Trasnochando una notte di tango a Palazzo LanzagioVedì 27 maggioore 19.00Inaugurazione mostra fotograficaIl litorale domizio tra storia e utopiafotografie di Giovanni Izzo, Luigi Caterinotesto di Luigi Moscaore 20.00Marinella Carotenuto presentaUn’eclissi parziale nel cielo di Castel VolturnointervengonoRosaria Capacchione giornalista e scrittrice Francesca Sapone Consigliera di Parità Provincia di CasertaVincenzo Ammaliato giornalistaJean Renè Bilongo mediatore culturaleAngelo Ferrillo responsabile immigrazione ARCI CasertaMacovei Mirela presidente Cooperativa NewHopeDegustazione di mozzarella e Asprinio di Aversaore 21.30Proiezione documentario Eclissi parziale una produzione Effetto Vertigoore 22.30Hard To Get in concertoperformance live con le musiche della colonna sonora del documentario Eclissi parziale

Venerdì 28 maggioore 19.00Inaugurazione mostra fotograficaLetture di Guido GianniniintervengonoAlessandro Cenni e Cecilia Banfiore 20.00Marilena Lucente presentaCapua il luogo della Lingua laboratoriopermanente di Linguaggi:Io che ti bevo, tu che mi raccontiI racconti e le foto dei laboratori di scrittura e fotografia tenuti rispettivamente da Marilena Lucente e Antonio Calamo raccolti in un volume.Testi di Rossella Calabritto, Daniela Lepore, Maddalena Di Lillo, Aldo Maddalena, Gabriele RoccoFotografie di Alessia Fratta, Loredana Affinito, Amelio Agutoliore 22.00Ordine del giornorecital di poesie di Hans Magnus Enzensberger a cura di Peppe Servillo con Peppe Servillo voce recitante Fausto Mesolella chitarra per Thesis/Dedica Festivalore 23.00Marcio Rangel in concertoSabato 29 maggio ore 20.00Barbara Rossi Prudente incontra Francesca Melandri autrice diEva dorme (Mondadori)reading di Margherita Di Rausoore 22.00Paoletta Pelagalli da RTLpresentaMario Venutiin RecidivoSul palco insieme a Mario Venuti con allestimento acustico: Vincenzo Virgillito basso Giada Ester Gallo violoncelloore 23.00I party dell’Ex Libris dal Placito a Facebook ai ritmi del Dj resident dell’Ex Librisdomenica 30 maggioore 10.00 ore 13.00Visite guidate ai tesori della città di CapuaIn occasione del Capua il Luogo della Lingua Festival l’Ufficio di Promozione Turistica e Culturale del Territorio e la Pro Loco in collaborazione con l’Arcidiocesi di Capua parrocchia della Cattedrale, propongono un itinerario alla scoperta dei monumenti della città.ore 18.30Premiazione e lettura dei racconti vincitori del Concorso letterario Filo d’argento Organizzato da Auser Caserta OnlusIntervengono:Elisabetta Luise presidente Auser CasertaGiuria tecnica:Liliana Vastano, Silveria Conte, Marilena PitocchiLetture di Matè Veronaore 20.00Mariamichela Formisano presentaPremio Falerno Primo RomanzoPresentazione degli autori finalisti e proclamazione del vincitoreDegustazioni di Falerno delle 12 aziende partecipanti al Premioore 22.00Amanda Sandrelli e Blas Roca ReyinVino color del giorno, vino color della notteTesti a cura di Marilena Lucente e Angelo Callipo

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Venerdì 21 maggio Palazzo lanza

ore 19.00Inaugurazione festival anna Solari garofano Venosta inCaPUa IL LUOGO dELLa LINGUa: 960-2010 I MILLECINqUaNTa aNNI dELLa LINGUa ITaLIaNaGariperto, Mari e Teodemondo testimoniando in favore dell’abate di Montecassino: “Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni li possette parte sancti Benedicti”, avrebbero mai immaginato la lunga storia della nostra lingua con il loro ‘balbettante italiano’?Eppure questo breve testo in volgare è a fondamento della nostra identità, non solo linguistica.Ed è nella nostra città che questo ‘monumento’ viene registrato in un atto notarile, il Placito di Capua, redatto in latino, ma con la suddetta formula del giuramento in volgare.Il documento racconta di una vertenza sorta tra il laico Rodelgrimo di Aquino e l’abate Aligerno di Montecassino, per una questione di proprietà terriera.Nel processo celebrato a Capua, il 30 marzo 960, dinanzi alla corte del Principe longobardo, l’abate contesta a Rodelgrimo il possesso di alcune terre da lui usurpate e chiama a discolpa, per confermare i diritti del Monastero, i tre testimoni che giurano e si esprimono in una ‘forma volgare’ elaborata dal giudice di Capua, Arechisi.Rodelgrimo che riferisce di aver ricevuto in eredità dai suoi avi quelle terre, senza produrre alcuna prova, è costretto ad accettare l’istituto dell’usucapione, e quindi a soccombere dinanzi al diritto di S. Benedetto!In questa ‘carta’, come in tutte le prime manifestazioni scritte del volgare, è il notaio, il giudice il copista ad accogliere, nel repertorio scritto latino i primi segni del parlato romanzo, nobilitandolo in una forma latina, ma con un linguaggio semplice e piano.Il Placito di Capua sarà riconosciuto primo documento ufficiale della lingua italiana, perché l’uso del volgare è consapevolmente e esplicitamente distinto dal latino e articolato in una frase sintatticamente autosufficiente.Inoltre, questo uso evidenzia una volontà di dare una registrazione fedele della realtà, sia nell’atto scritto che nella lettura che se ne darà, nella lingua comprensibile all’uditore o al lettore.Non è un caso, infine, che il primo documento dell’uso ufficiale di un volgare italiano ci venga da un Principato longobardo del Sud della penisola (quale allora era Capua), dove la vita politica durava autonoma e ininterrotta da ben quattro secoli. In quel momento “soli…..tra i dominatori del nostro Mezzogiorno, i Longobardi della Campania parlavano la lingua delle popolazioni locali.”

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ore 19.30nadia Verdile incontra antonio ghirelli autore diUNa CERTa IdEa dI NaPOLI (mondadori) Un viaggio nel “paradiso abitato da diavoli”, come ebbe a scrivere Goethe. Gesta, epidemie, speranze e sconfitte di un “popolo grande” come quello napoletano, rievocate con lo spirito di un flâneur appassionato e indomito. Tra le suggestioni di una storia antichissima, leggende popolari e atmosfere da Belle époque ormai sbiadite, Ghirelli ci ricorda che “una certa idea di Napoli” è quella fiamma sempre viva che ogni suo cittadino porta con sé. Tra parole e musica, diario intimo e acuta cronaca di costume, il ritratto romanzesco, ma tutto vero, di una città unica e magica.

antonio ghirelli è nato a Napoli nel 1922. Giornalista, saggista e scrittore, è stato direttore di quotidiani, settimanali e del Tg2. È stato partigiano combattente durante la guerra di liberazione, militante nel PCI fino al 1956, per poi aderire al Partito Socialista, capo ufficio stampa della Presidenza della Repubblica con Sandro Pertini e portavoce del governo Craxi. Ha pubblicato, fra gli altri: “Storia del calcio in Italia” (Torino, 1954), “Storia di Napoli” (Torino, 1973, nuova ed.1992), “Napoli italiana” (1977), “Un’altra Napoli” (1993)”, “Caro Presidente” (Rizzoli, 1981) dedicato a Sandro Pertini, “Effetto Craxi” (Milano, 1982), “Napoli operaia” (Napoli, 1993), “Donna Matilde” (Venezia, 1995) per Mondadori (2001), nel 2004 “Democristiani - Storia di una classe politica dagli anni Trenta alla Seconda Repubblica” in cui l’autore, attento osservatore della storia politica Italiana, racconta il percorso individuale e pubblico dei cattolici al potere che hanno fatto l’Italia della seconda metà del Novecento, e “Aspettando la rivoluzione” nel 2007.

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domenica 23 maggio Palazzo lanza

ore 18.00SaLOTTO ‘800: VOCI dI ROMaNTICHE SIGNOREA cura del gruppo Vocale Sancarliano cantori neapolitaniangela cantiello sopranoantonietta bellone contraltorossella Vendemia pianoforteIdeazione programma Angela Cantiello

La sensibilità salottiera e romantica espressa con delicati tocchi di colore vocale e pianistico.

F.Mendelssohn Ah! Se in un solo accentoG.Rossini La promessa G. Donizetti La lontananzaF. Mendelssohn Come poss’ioG.S. Mercadante La palommaG. Donizzetti Lu trademientoF. P. Tosti Napoli G. Rossini Duetto buffo dei gattiF. Mendelssohn SalutoAnonimo Trippole trappole (Bis)

ore 21.30roberta Sandias presentauna produzione Kaos Teatro elisabetta mason e angelo callipoinE MI ME NE SO aNdaO…di Angelo Callipo

Questo spettacolo è un viaggio dove la partenza è certa, il ritorno sospeso. È un incastro di suggestioni, in cui la lingua si trasforma in linguaggi, i linguaggi in emozioni, le emozioni in radici. In queste radici la lingua scava, il mare, la laguna, i vicoli, i canali, le pietre diventano sillabe, accenti, tonalità, tappe di un percorso sonoro che da Napoli conduce a Venezia. Due città, due terre, due lingue. Un’infinità di storie da raccontare. Così il racconto si traduce in vero e proprio esercizio di affabulazione, la parola si declina nelle mille sfumature di cui un dialetto può essere capace, i toni si mescolano, l’amaro convive con l’ironia, la meraviglia e lo stupore con la realtà più cruda.“E mi me ne so andao…” nasce come produzione originale per “Capua Il luogo della Lingua festival” e viene proposto nell’edizione 2010 come prima nazionale, successive repliche a Venezia previste nei mesi di maggio e giugno. Angelo Callipo

SaBaTo 22 maggio Palazzo lanza

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ore 19.00mariamichela Formisano presentaantimo cesaro inTERaTOCRazIaSulle note del sax di gianni d’argenzioriflessioni sul pensiero politico del mitico Odisseo a margine della presentazione del volume di Antimo CesaroLO SGUaRdO dI ULISSE (Napoli, 2010)

antimo cesaro, docente di Scienza e filosofia politica e di Teoria e analisi dei simboli presso la Facoltà di Studi politici della Seconda Università degli Studi di Napoli, è presidente del C.R.E.S.O., il Centro di Ricerche sull’Ermeneutica Simbolica dell’Opera d’Arte di Napoli.Studioso del pensiero politico del Rinascimento e di simbolica politica, ha concentrato i suoi interessi scientifici sulla simbolica del potere dell’età federiciana e sul pensiero di Tommaso Campanella con cui condivide lo spirito bizzarro e peregrino nonché la prospettiva utopica. In quest’ottica si pongono i suoi interventi nell’oziosa città di Capua. Ospite dell’Associazione Architempo negli scorsi anni si è prodotto in due “memorabili” (a detta dei pochi che hanno avuto il coraggio di sopportare le sue elucubrazioni) performance-relazioni: Il ductus del silenzio. O l’elogio dello scarabocchio e il De contemptu mundi (significantis) o della catastrofe ermeneutica. Quest’anno tenterà di tediare il meno possibile il generoso pubblico proponendo una riflessione dall’incoraggiante titolo Teratocrazia. Note sul pensiero politico del mitico Odisseo.

ore 21.30RaCCONTaNGO SOTTO LE STELLEIn collaborazione con casertango e trasnochando una notte di tango a Palazzo Lanza

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ore 19.00Inaugurazione mostra fotograficaIL LITORaLE dOMIzIO TRa STORIa E UTOPIafotografie di giovanni izzo, Luigi caterinotesto di Luigi mosca“Un cielo ovattato di nuvole basse, che lascia tuttavia traspirare dagli spiragli bagliori di primi soli primaverili. L’inverno comincia a volgere al termine, lasciando negli squarci di luce un presagio di primavera. Sotto questo cielo, attraversato da una trama di sfumature di grigio, due viaggiatori arrivano sul litorale domizio. Il loro viaggio si sviluppa nell’intreccio dei loro sguardi: non sono visioni separate, linee parallele destinate a non incrociarsi; essi camminano fianco a fianco sfiorandosi, disegnando un doppio percorso che si costruisce di rimandi e connessioni molteplici, attenti tuttavia a non sovrapporsi. Sono animati da una stessa passione per la rappresentazione e la conoscenza che da questa può derivare, sono entrambi legati a doppio filo al territorio che attraversano. Forti di questa comunanza di radici e passioni, Giovanni Izzo e Luigi Caterino hanno voluto conservare una propria specifica visione del litorale domizio e una personale impostazione metodologica nel rappresentarlo, nella convinzione che proprio la molteplicità di sguardi e di approcci sia il modo migliore per restituire la complessità di questo luogo. [...]” Luigi Mosca

giovanni izzo, “carattere schivo e tenace”, come scrisse Peppe Alario, è nato a Grazzanise (Ce) nel 1953. Ha frequentato l’Istituto d’Arte e successivamente si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Decisivo l’incontro con Mimmo Iodice, del quale è stato allievo seguendone il prezioso insegnamento ben oltre la durata del corso all’Accademia. Si dedica da trentacinque anni alla fotografia commerciale e alla fotografia di ricerca in ambito architettonico e archeologico. Ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1978. Ha ottenuto riconoscimenti critici su fondamentali riviste nazionali ed internazionali di fotografia, tra le quali: “Fotografo Professionista”, “Progresso Fotografico”, “Photo International”, “Photographies”, “Dove”, “Bauwelt”, “Posh”. Si è affermato al Kodak European Gold Award che ha giudicato le sue immagini in linea con lo standard di eccellenza per il ritratto artistico e creativo, si è classificato secondo al premio nazionale tematico sul ritratto promosso da Digital Workshop. Izzo è stato incaricato da Kodak di realizzare test sulle pellicole, mentre dal 2002 al 2007 ha collaborato con Canon-Italia. È in libreria da fine aprile il suo nuovo libro “Promised Land”, Federico Motta Editore, uno spaccato sui volti dei migranti che dall’Africa giungono a Castel Volturno, sui loro occhi e il loro carico di emozioni.

gioVedì 27 maggio Palazzo lanza

Fotografia di Giovanni Izzo

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Fotografia di Luigi Caterino

Luigi caterino nasce a Mugnano di Napoli nel 1982 e vive a San Cipriano d’Aversa.Si avvicina alla fotografia reportagistica spinto dalla necessità di capire il mondo partendo dalle sue radici e dalle contraddizioni che caratterizzano la Provincia di Caserta. La fotografia gli permette di approcciarsi alla realtà in cui vive in maniera più consapevole e di osservare sotto una luce diversa il suo quotidiano. Pubblica il prodotto della sua personale visione della realtà su alcuni social network. Decisivo è stato l’incontro con Roberto Saviano che, osservando le sue foto in rete, ha creduto nelle sue capacità di raccontare il territorio. Da questa esperienza nasce una collaborazione che trova sbocco nella pubblicazione del reportage fotografico “Città dell’uomo” per il trimestrale “Nuovi Argomenti” con nota introduttiva dello scrittore napoletano. Partecipa nell’aprile 2007 al “Fotografia Festival Internazionale di Roma”, con una sua foto, selezionata per la mostra fotografica CONFINI/BOUNDARIES. Da tre anni sviluppa un percorso di ricerca sul territorio casertano, su i suoi mutamenti e il rapporto tra questo e l’azione umana. Ha pubblicato reportages per giornali internazionali quali Libération e The Courier e per riviste italiane come Nigrizia. Collabora con il mensile Fresco di Stampa. Ha realizzato la mostra fotografica “Man nevertheless men”, presso l’ambasciata italiana a Riyad, Arabia Saudita, in occasione del festival del cinema europeo del 30 maggio 2009, con testi degli antropologi Ilaria d’Auria e Luigi Mosca con il quale collabora dal 2008 curando diverse mostre che hanno avuto come oggetto il litorale domitio nelle sue componenti paesaggistiche e antropiche. Altre collaborazioni con i fotografi Giovanni Izzo e Valerio Bispuri.

Luigi mosca nasce a Campobasso il 25 giugno del 1980. Laureato in Lettere moderne con indirizzo nelle scienze antropologiche all’Università degli studi di Perugia, conduce dal 2007 una ricerca etnografica sui fenomeni migratori e le tematiche della salute e dei diritti di cittadinanza dei migranti, nell’ambito del Dottorato Internazionale in antropologia ed etnologia e in cotutela con l’Université Libre de Bruxelles, presso la quale ha soggiornato nel corso del 2008. Su questo tema ha pubblicato un articolo sulla rivista di antropologia ACAB ed è in corso di pubblicazione un suo contributo su migrazione, stato e antropologia frutto di un seminario di ricerca svolto presso l’Università di Perugia coordinato dal Prof. Giovanni Pizza. Ha inoltre partecipato alla realizzazione di un volume collettaneo dal tema Caserta Futura, ideato e curato da Antonio Iorio e Massimiliano Palmese, attualmente in corso di pubblicazione. Dal 2007 lavora come operatore di strada e mediatore presso gli ambulatori e l’unità di strada dell’Associazione Jerry Essan Masslo a Castelvolturno e dal 2009 collabora come autore di reportage con il mensile Fresco di Stampa. Con Luigi Caterino collabora dal 2008, con il quale ha curato diverse mostre che hanno avuto come oggetto il litorale domizio nelle sue componenti paesaggistiche e antropiche.

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ore 20.00marinella carotenuto presentaUN’ECLISSI PaRzIaLE NEL CIELO dI CaSTEL VOLTURNOintervengonorosaria capacchione giornalista e scrittrice

Francesca Sapone consigliera di Parità Provincia di Caserta

Vincenzo ammaliato giornalista

Jean renè bilongo mediatore culturale

angelo Ferrillo responsabile immigrazione ARCI Caserta

macovei mirela presidente Cooperativa NewHope

Degustazione di mozzarella e Asprinio di Aversaa cura di caseificio La cancellese di Cancello ed Arnonecantine grotta del Sole di Quarto Napoli

ore 21.30Proiezione in anteprima del documentario ECLISSI PaRzIaLE introduce Francesco massarelli direttore artistico Cineclub Vittoria, Casagiove

Castel Volturno. Un’ambulanza che corre nel cuore della notte tra palazzine anonime, la luce azzurra che entra per un attimo dalle finestre, il suono della sirena che segna il contrappunto ad un cantus firmus fatto di mormorii e urla, di ombre che come fantasmi animano una notte mai serena di contrattazioni, di corpi come merci, di schiavi, mercanti e diseredati che cercano la pace in sostanze chimiche a buon mercato. “Eclissi Parziale” è un viaggio al fianco dei medici e degli infermieri del 118 operante sul territorio di frontiera di Castel Volturno. Il racconto si sviluppa attraverso le storie dei medici del 118 che quotidianamente si confrontano con la morte e il degrado di un territorio la cui popolazione è costituita dal 60% di immigrati spesso clandestini. Queste sono storie di resistenza umana quotidiana.

Credits

Ideato e prodotto da gaetano ippolitoProduttore esecutivo monica ippolitoScritto da domenico nespolino, gaetano ippolito, maria grazia morroneSuono raffaele de LuciaMusica Hard to getFotografia Luigi nappa, gaetano ippolitoMontaggio mariagrazia morrone Regia domenico nespolino Una produzione effetto Vertigo

ore 22.30Hard to get in concertoperformance live con le musiche della colonna sonora del documentario ECLISSI PaRzIaLE

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Venerdì 28 maggio Palazzo lanza

ore 19.00Inaugurazione mostra fotograficaLETTURE le foto di guido giannini sulla gestualità del leggereintervengonoalessandro cenni e cecilia banfiguido giannini è nato a Napoli dove vive tuttora. Dopo varie esperienze lavorative e un bagaglio di studi irregolari, inizia a fotografare alla fine degli anni ’50. Ha tenuto personali a : Acerra, Angri, Benevento, Caserta Vecchia, Ceppaloni, Follonica, Giugliano, Messina, Milano, Napoli, Nola, Palermo, Pozzuoli, Roma, Rozzano, San Lupo, Sant’Antimo, Sant’Arpino, Scisciano, Solighetto, Somma Vesuviana, Succivo, Torre del Greco e Vico Equense. Ha partecipato, inoltre, a varie collettive. Ha pubblicato: Sopravvivenza Sopravvivenze La Casa Usher - Firenze 1986; Immagini allo specchio Galzerano editore - Casalvelino scalo (SA) 1993; Luoghi d’Autore Edizioni Intramoenia - Napoli 1995; Il manifesto Venti foto Edizioni La Città del Sole - Napoli 1998; Dieci foto per il Mondo Edizioni il Chiostro - Benevento 2000; Le Miniere di Tufo (La Città sotterranea) De Angelis Editore - Avellino 2001; Letture Edizioni il Chiostro - Benevento 2007. Collabora con: Il Manifesto, Il Mattino, La Repubblica, Liberazione, LiberEtà, L’Unità, Qui Touring, Rocca.

LEGGERE è un atto che si può compiere stando in piedi o sdraiati. Appoggiati a un muro o accoccolati sotto l’arco di un portale secentesco, inerpicati sul ramo di un albero o seduti su uno sgabello in precario equilibrio su un molo. Da soli o in compagnia, vendendo le caldarroste o le sigarette di contrabbando, aspettando il tram o camminando. Leggere è come vivere, respirare idee come aria attraverso le pagine di un libro o di un giornale. “La posizionologia della lettura sarebbe una ricerca affascinante”, scriveva Georges Perec, “e c’è da stupirsi che nessun sociologo o antropologo si sia curato d’intraprenderla”. Ci ha pensato, a intraprenderla, Guido Giannini in una ricerca fotografica che intercetta, coglie, fissa e impagina una serie di lettori-prototipi scoperti in tutti gli atti di lettura sopra descritti, e in altri ancora; e però le sue foto sono molto più di un originale catalogo sulle mille posture, sui modi e i luoghi della lettura: la sequenza d’immagini che ci regala compone infatti un prezioso spaccato di storia e di costume italiano che si snoda nell’arco di un trentennio, e assume il momento della lettura come abitudine costante a dispetto delle mode, nonostante i tanti cambiamenti intercorsi nel tempo. Gli scatti di Giannini dicono di un suo tipico procedere nel tempo e nello spazio che apparenta l’arte del fotografo con la pratica del vecchio cronista intento a “scarpinare” per scovare ciò che vale la pena mostrare e raccontare. C’è, come sempre nelle sue opere, una forte scelta politico-culturale nel “cunto” su cui la sua macchina fotografica decide di fermarsi, e che decide di trasmettere. I suoi chiaroscuri sono scanditi da un girovagare sapiente e paziente, come quello di un moscone scherzoso che, non visto, se ne sta acquattato, ronza e gira intorno ai suoi soggetti e poi li cattura nell’attimo esatto in cui si lasciano invadere dall’animo altrui attraverso la lettura, o mostrano di sé ciò che il fotografo vuol vedere. [...] Titti Marrone

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ore 20.00marilena Lucente presentaCaPUa IL LUOGO dELLa LINGUa LabORaTORIOPERMaNENTE dI LINGUaGGI:IO CHE TI bEVO, TU CHE MI RaCCONTII racconti e le foto dei laboratori di scrittura e fotografia tenuti rispettivamente da marilena Lucente e antonio calamo raccolti in un volume.

“Bottiglie che custodiscono segreti, collezionisti di vini preziosi, uomini che piantano viti. Sono questi i protagonisti, insieme a molti altri, del reading Io che ti bevo, tu che mi racconti. In scena cinque racconti, ciascuno con la propria voce e il proprio stile, elaborati dagli allievi del corso di scrittura creativa Capua il Luogo della Lingua: Laboratorio permanente di linguaggi.”

Il laboratorio, curato da Marilena Lucente, è stata occasione per conoscere e approfondire i temi della narrazione, attraverso la lettura e la scrittura di testi. Alternando lezioni di gruppo e incontri con autori affermati, i partecipanti hanno avuto modo di scambiare idee e saperi e trasformarli, creativamente, in esperienze di scrittura.

Letture dei testi di rossella calabrittodaniela Leporemaddalena di Lilloaldo maddalenagabriele roccoFotografie dialessia FrattaLoredana affinitoamelio agutoli

In collaborazione con compagnia teatrale La mansarda e officina teatro

Venerdì 28 maggio Palazzo lanza

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ore 22.00ORdINE dEL GIORNOrecital di poesie di Hans magnus enzensberger a cura di Peppe Servillo con Peppe Servillo voce recitanteFausto mesolella chitarra per Thesis/Dedica Festival

“Spesso la poesia è per me un richiamo, una domanda fatta senza pudore e che non nutre aspettative, perchè così si chiama una delle più belle poesie di Enzensberger, una di quelle sue poesie che si toccano sonore e concrete, che ci richiamano a qualcosa, a resistere, a vigilare distrattamente per custodire noi stessi e allo stesso tempo indagare le cose. Poesie che non ci assegnano compiti, poesie che ridono come gli uomini sanno fare”. Peppe ServilloIn questo recital pensato per Dedica festival, Peppe Servillo è accompagnato in scena dal chitarrista Fausto Mesolella con una lieve sonorizzazione che includerà l’utilizzo di diversi supporti sonori, oltre il suo tradizionale strumento, per cercare di restituire anche timbricamente il senso di solitaria avventura che entrambi hanno percepito nella scrittura poetica di Hans Magnus Enzensberger.

Peppe Servillo cantante e compositore, nel 1980 fonda la Piccola Orchestra Avion Travel Il suo percorso artistico coincide in gran parte con quello del suo gruppo con il quale pubblica numerosi album e riceve importanti riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Personalità poliedrica ha composto canzoni per interpreti come Fiorella Mannoia, Patty Pravo e Andrea Bocelli, ha realizzato colonne sonore e recitato a teatro e in alcuni film tra i quali Domenica di Wilma Labate, La felicità non costa niente di Mimmo Calopresti e Lascia perdere Johnny di Fabrizio Bentivoglio.

Fausto mesolella chitarrista, compositore e arrangiatore. Nel 1986 entra a far parte degli Avion Travel, gruppo musicale con cui nel 2000 vince il Festival di Sanremo e raccoglie innumerevoli e importanti successi. Ha collaborato con numerosi artisti come Gabriella Ferri, Nada, Andrea Bocelli, Gianna Nannini, Samuele Bersani, Gianmaria Testa. Nel 2005 ha pubblicato il libro I piaceri dell’orso.

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ore 23.00marcio rangel in concerto

Marcio Rangel, giovane e straordinario musicista brasiliano è un mancino che sviluppa il suo stile usando una chitarra da destri, suonando i bassi con l’anulare e il mignolo, la melodia con il pollice, l’indice e il medio.

Ne scaturisce così una sonorità più potente nei bassi e vellutata negli acuti.La sua musica dalla tecnica strumentale innovativa è di rara bellezza. È stato ospite, in veste di interprete e/o compositore, in festival di rinomato spessore artistico, in Italia e all’estero. Si è esibito sia come solista, che in formazioni duo e trio con artisti noti della scena musicale internazionale. Importante la sua collaborazione con Fabrizio Bosso grande talento italiano del jazz.

Reduce dal Soave Guitar Festival 2008 e 2009, Madame International Guitar Festival 2008 e 2009, dove si è esibito con artisti di fama internazionale, come: Frank Vignola, Tommy Emmanuel, Monte Montgomery, Acoustic Strawbs, Boris Djumovic, Bendy Pastorius Band, Darryl Jones (Miles Davis,Rolling Stones), Muriel Anderson, Greg Cosh e altri, ospite del Festival della Creatività 2008 di Firenze, Acoustic International Meeting 2007, Sarzana con Tuck e Patty, al 2° International Festival Master Guitar 2009 di Galliate, con Stochelo Roseberg trio e StanleyJordan.

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ore 20.00barbara rossi Prudente incontraFrancesca melandri autrice di EVa dORME (Mondadori)reading di margherita di rausoEva è una quarantenne altoatesina, una donna libera e affermata nella sua professione di PR. Alla vigilia di Pasqua riceve una inattesa comunicazione da Reggio Calabria. Vito è molto malato e vorrebbe vederla per un’ultima volta. Ma chi è Vito? È un carabiniere che ha prestato servizio per anni in Alto Adige. Anni cupi, di tensione, di attentati, quelli di fine Sessanta. Anni che non impedirono l’amore tra uno smarrito giovane carabiniere italiano e una ragazza madre altoatesina, una giovane cuoca, Gerda, sorella di un terrorista e mamma di Eva. Vito è l’unico uomo che Eva abbia mai sentito come possibile padre. Ma perché è tornato in Calabria? Che cosa è stato del grande, struggente, forse impossibile amore tra lui e Gerda? Per Eva è arrivato il momento di sapere.

Francesca melandri Francesca Melandri è nata a Roma, dove è tornata a vivere dopo vari soggiorni in Asia, Nuova Zelanda e negli Usa e ben quindici anni di residenza in Alto Adige. Ha al suo attivo una lunga carriera di sceneggiatrice di successo, iniziata ventenne con Zoo di Cristina Comencini (1988). Ha firmato fiction tv molto amate come Fantaghirò, Chiara e gli altri, Don Matteo, Cristallo di Rocca. Questo è il suo primo romanzo.

margherita di rausoAttrice originaria di Capua si trasferisce presto a Milano per frequentare la Scuola di Teatro di Giorgio Streheler al Piccolo Teatro di Milano dove comincia il suo percorso professionale. Lavora con i maggiori teatri e registi Italiani come Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, Maurizio Nichetti,Glauco Mauri , Andrèe R. Shammah ecc. Lavora per 3 anni tra Germania ed Austria diretta da Karin Baier in una Compagnia Internazionale. Recita a fianco di grandi attori come M. Melato, T. Servillo, F.Branciaroli, M.Popolizio. È candidata come miglior attrice non protagonista ai Premi Olimpici 2009 per L’Anima buona del Sezuan. Attiva anche in cinema e televisione, lavora nella sitcom “Piloti”, nel film “Into o’ Paradiso” con Peppe Servillo e Gianfelice Imparato, film in uscita prossimamente, “Vallanzasca” di Michele Placido, “Viktor Kaufmann” in lingua tedesca. Margherita è una delle voci nazionali di noti spot tv.

SaBaTo 29 maggio Palazzo lanza

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ore 22.00Paoletta Pelagalli da RTLpresentamario Venutiin RECIdIVOSul palco insieme a Mario Venuti con allestimento acustico: Vincenzo Virgillito basso giada ester gallo violoncello«Considero Recidivo un album malinconico. Anzi, agro-dolce, consono ai tempi barbari che ci tocca vivere oggi. E volete sapere come mi sento io, oggi? Io mi sento un “bandito”, un “uomo di frontiera” che persegue i propri ideali di bellezza in un mondo che ormai, forse, non gli appartiene più [...]» Mario VenutiUn album ricco di storie e sonorità, che conferma l’affascinante percorso artistico di Mario Venuti, giovane studente d’arte nella sua Sicilia d’origine, ben presto folgorato dalla musica, e dunque preso dalle lezioni di pianoforte, chitarra, sassofono e flauto traverso. Diciassettenne, compone le prime canzoni e dà vita a una band entrata nella storia del rock italiano, i Denovo, fatta di musica, intelligenza, ironia e appeal originale. I riconoscimenti fioccano, dal secondo posto al Festival del Rock Italiano di Bologna del 1982 (primi sono i Litfiba) alle esibizioni al Festival di Sanremo. Gli anni Novanta sono quelli delle esperienze da solista e dell’arricchimento sonoro grazie alle atmosfere e alla musicalità del Sud America. Una dieta a base di samba, bossanova e tanto Caetano Veloso portano Venuti all’album “Un po’ di febbre”: pop raffinato e originale, venato di sfumature tropicaliste. È l’inizio di una carriera in crescendo, che lo vede aggiungere altre perle alla sua discografia (gli album “Microclima”, “Mai come ieri”, “Grandimprese”, che contiene la celeberrima “Crudele”), comporre per grandi interpreti (Carmen Consoli, che tiene a battesimo con l’eccezionale “Un amore di plastica”, Raf, Syria e Antonella Ruggiero, che vince il Festival di Sanremo del 2005 interpretando la sua “Echi d’infinito”), suonare al Concerto del 1 maggio (nel 2005) e debuttare al teatro Greco di Taormina in “Datemi tre caravelle”, con Nicky Nicolai e Alessandro Preziosi. Ora è la volta del tour per “Recidivo”. E come promette il titolo, anche questa volta Venuti saprà nuovamente dosare l’incanto e il talento musicale che gli sono propri...

ore 23.00I PaRTy dELL’Ex LIbRIS dal Placito a Facebook ai ritmi del Dj resident dell’Ex Libris

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dalle ore 10.00 alle ore 13.00VISITE GUIdaTE aI TESORI dELLa CITTà dI CaPUaIn occasione del Capua il Luogo della Lingua Festival l’Ufficio di Promozione turistica e culturale del territorio e la Pro Loco in collaborazione con l’arcidiocesi di capua parrocchia della cattedrale, propongono un itinerario alla scoperta dei monumenti della città.Potranno essere visitati:- Museo Diocesano- Complesso di San Gabriello- Duomo- Chiesa di San Domenico- Chiesa di S. Maria delle Grazie detta “Santella”- Cittadella dell’Arte / Museo d’Arte Contemporanea- Chiesa di San Salvatore a Corte / Museo di Arte sacra contemporanea- Chiesa di San Michele a Corte- Chiesa di San Giovanni a Corte

I monumenti saranno aperti grazie alla collaborazione del Liceo Scientifico Luigi garofano e all’associazione di Protezione civile Volturnia civitas.

Per chi volesse prenotare una visita guidata al centro storico accompagnati da uno storico dell’arte può telefonare agli Uffici della Pro Loco di Capua allo 0823969136 oppure allo 0823560307.

ore 18.30Premiazione e lettura dei racconti vincitori del CONCORSO LETTERaRIO FILO d’aRGENTOOrganizzato da auser caserta onlusIl concorso letterario Filo d’argento, organizzato da Auser Caserta Onlus, in collaborazione con la libreria Guida Capua e l’Associazione culturale Architempo, rappresenta un momento di sintesi delle attività di promozione sociale e culturale che l’Associazione presieduta da Elisabetta Luise svolge da diversi anni tra gli anzani e non solo. La partecipazione destinata esclusivamente agli ultrasessantenni esprime l’esigenza di conoscere il loro immaginario, le loro esigenze, i loro disagi per poter meglio operare in una società che tende ad escludere tutti quelli che non hanno requisiti di “efficienza” prestabiliti. Il concorso “Filo d’argento”, nasce anche per diffondere la conoscenza dell’omonimo servizio telefonico per gli anziani, un telefono amico, che risponde al numero verde 800.99.59.88, attivo a Caserta e come in tutt’Italia.

Intervengono:elisabetta Luise presidente Auser CasertaGiuria tecnica:Liliana VastanoSilveria contemarilena PitocchiLetture di matè Verona

domenica 30 maggio Palazzo lanza

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ore 20.00mariamichela Formisano presentaPREMIO FaLERNO PRIMO ROMaNzOPresentazione degli autori finalisti e proclamazione del vincitoreDegustazioni di Falerno delle 12 aziende partecipanti al Premio

Il VIno Falerno“La favola racconta che il dio Bacco, proprio sulle falde del monte Massico, comparve sotto mentite spoglie ad un vecchio agricoltore di nome Falerno, il quale, nonostante la sua umile condizione, lo accolse offrendogli tutto quanto aveva, latte, miele e frutta. Bacco, commosso, lo premiò trasformando quel latte in vino che Falerno bevve, addormentandosi subito dopo. Fu allora che Bacco trasformò tutto il declivio del monte Massico in un florido vigneto, dando inizio alla storia più bella che mai un vino abbia potuto raccontare”.

È iI vino più noto, più apprezzato e più costoso dell’antichità. Si può considerare il primo D.O.C. dell’enologia mondiale. Infatti gli antichi romani, che lo avevano in massima considerazione, usavano conservarlo in anfore chiuse da tappi muniti di targhette (pittacium) che ne garantivano l’origine e l’annata. Il Falerno è il vino che gode di maggiore privilegio nella mitologia enologica e non solo: basti considerare che per secoli il suo nome e quello di Bacco furono intercambiabili, utilizzati tanto per identificare il vino che il Dio pagano.Il vino Falerno, oggi, è senza dubbio, una delle perle della enologia italiana; dal sapore pieno, completo, elegante, nei tipi rossi, ottenuti da uve Aglianico e Primitivo, fresco e aromatico nel tipo bianco, derivante da uve Falanghina, vinificate in purezza.L’area di produzione è estremamente limitata, comprendendo solo 5 comuni, tutti in provincia di Caserta.

Il premIoIl “Premio Falerno Primo romanzo” 2010 nasce dall’idea di suggellare il “gemellaggio” storico tra vino e letteratura, e in particolare per sottolineare da un lato l’importanza storica della città di Capua e dall’altra il vino Falerno, vitigno autoctono famoso nell’antica Roma. Capua, “altera Roma” secondo Cicerone, e considerata “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, è universalmente conosciuta come la culla del volgare italiano. È a Capua infatti che nel X secolo, e precisamente nel 960, che si ha la prima testimonianza scritta in volgare, la famosa “Carta di Capua”, o “Placito Capuano”.

Il “Premio Falerno Primo Romanzo” 2010, dedicato agli autori esordienti, la cui opera prima sia stata pubblicata in Italia dal gennaio del 2009 al gennaio del 2010, si pone dunque l’obiettivo di coniugare ancora una volta il “nettare di Bacco” con la letteratura.

I dodici romanzi d’esordio dei nuovi narratori italiani, segnalati da altrettanti testimonial provenienti dal mondo della cultura,

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sono stati letti dal pubblico che ha seguito le candidature e ha votato attraverso il sito www.premiofalerno.it, decretando i cinque autori finalisti che incontreremo stasera accompagnati dagli scrittori testimonial.Ad ogni scrittore esordiente proposto dai componenti della giuria di qualità è stato inoltre abbinata un’azienda produttrice di Falerno, tra quelle presenti sul territorio che hanno aderito all’iniziativa.

Di seguito gli scrittori testimonial e gli esordienti candidati, abbinati alle aziende produttrici di Falernogiuseppe montesano scrittore candida Pulce non c’è Einaudi di gaya raineri abbinato all’azienda moio

marilena Lucente scrittrice candidaBianca come il latte, rossa come il sangue Mondadori di alessandro d’avenia abbinato all’azienda regina Viarum

maurizio de giovanni scrittore candida Il Broncio Kairos Vanina iodice abbinato all’azienda trabucco

carla d’alessio scrittrice candida Come ho perso la guerra Fandango Libri di Filippo bologna abbinato all’azienda Papa

Ugo mazzotta scrittore candida Sentieri invisibili Todaro Edizioni di giuseppe battarino abbinato all’azienda migliozzi

antonio Pascale scrittore candida Acciaio Rizzoli di Silvia avallone abbinato all’azienda Pagano

Paola Servillo operatrice culturale candida La malerba Antigone edizioni di cesare cuscianna abbinato all’azienda bianchini rossetti

rosaria capacchione giornalista/scrittrice candida Storia di un giudice Einaudi di Francesco cascini abbinato all’azienda Zannini

diego de Silva scrittore candida Ero purissima Minimumfax di eleonora danco abbinato all’azienda Villa matilde

marco Salvia scrittore/giornalista candida Ho Magalli in testa ma non riesco a dirlo Noubs di marco marsullo abbinato all’azienda Volpara

barbara rossi Prudente regista/sceneggiatrice candida Zoo col semaforo Nutrimenti di Paolo Piccirillo abbinato all’azienda nugnes

gianni molinari giornalista candida Tutta da rifare Fazi di giorgia Wurth abbinato all’azienda masseria Felicia

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ore 22.00amanda Sandrelli e blas roca reyinVINO COLOR dEL GIORNO, VINO COLOR dELLa NOTTETesti a cura di marilena Lucente e angelo callipoUn uomo e una donna davanti a una bottiglia di vino. Verso dopo verso, dai poeti antichi alla contemporaneità, dalle voci della saggezza popolare ai protagonisti dei grandi romanzi, i due incominciano un viaggio dentro un mondo fatto di sapori e sensazioni, amore per la terra e esplorazione dei sentimenti. Il piacere e la paura, l’ebbrezza e la malinconia, il bianco e il nero, come il giorno e la notte, come i colori del vino, rincorrono parole e silenzi, diventano racconto, poesia, musica. E più di tutto, passione.

amanda Sandrelli. Attrice teatrale ricca e variegata, figlia d’arte (sua madre è Stefania Sandrelli) spicca sul palcoscenico, ispirata dai lumi della messa in scena. L’esordio davanti alla macchina da presa è con il cult italiano Non ci resta che piangere (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi. In seguito, sarà accanto alla madre nella pellicola sentimentale. L’attenzione (1985), poi sarà diretta da Giuseppe Bertolucci in Strana la vita (1987) e Amori in corso (1989), da Bruno Bozzetto nel fantastico Sotto il ristorante cinese (1987) e sarà accanto a Ugo Tognazzi in I giorni del Commissario Ambrosio (1988). Dopo il ruolo di Pantasile in Una vita scellerata (1990) con Max von Sydow, suo padre il cantante Gino Paoli le propone di cantare insieme la canzone originale del cartone animato della Disney La Bella e la Bestia (1991). Nel 1993, torna al cinema diretta da Maurizio Nichetti nel fantasioso e comico Stefano Quantestorie, è la volta poi di Nirvana (1997) di Gabriele Salvatores. Membro assieme a suo marito, l’attore Blas Roca Rey, di Amnesty International, Amanda Sandrelli è protagonista anche di un documentario dal titolo Piedi x Terra, prodotto da Leone Crescenzi per Shape Studio, che racconta l’esperienza di incontro con un bambino malawita che ha adottato dieci anni fa, Mobwuto. Amanda ha ottenuto una nomination ai David di Donatello per la regia del cortometraggio Un amore possibile (2004), nel quale ha diretto suo marito, Blas. Notevole anche la sua presenza nel piccolo schermo. A teatro viene diretta nella stagione 1994-1995 in “Cinque” di Duccio Camerini, nella quale piéce interpretava una ragazzina piena di tic considerata folle, ma sul palco ha avuto anche occasione di recitare diretta da Lina Wertmüller in “Gianni, Ginetta e gli altri”, portando anche altri autori in opere teatrali come “Il pellicolano” (1997-98), “Bruciati” (1997-98), “Il fantasma blu” (2007) e “Col piede giusto” (2009) ed è lì che la migliore Sandrelli viene fuori, grazie a performances che offrono al pubblico la possibilità di riscoprirla, con qualunque maschera addosso, anche quelle appartenenti al passato. E’ appena uscito nelle sale il film Christine Cristina dove sua madre Stefania Sandrelli debutta alla regia con il ritratto, affidato ad Amanda, di Cristina Da

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Pizzano, prima donna a vivere della propria penna, scrivendo e pubblicando versi illuminati nel bel mezzo dei secoli bui.

blas roca rey. Nato in Perù, si trasferisce in Italia, lavorando come attore teatrale, cinematografico e televisivo. Sua moglie è Amanda Sandrelli.Il debutto sul grande schermo avviene con la pellicola di Francesco Maselli Storia d’amore (1986) con Valeria Golino e Luigi Diberti, seguono Ricordati di me (2003) di Gabriele Muccino con Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Monica Bellucci, Nicoletta Romanoff, Silvio Muccino e sua moglie Amanda Sandrelli. Nella sua filmografia spiccano anche la pellicola di Pupi Avati La cena per farli conoscere (2006) e Christine Cristina (2009), diretto da Stefania Sandrelli. Televisivamente, lo si vede negli episodi di Piazza Navona (1988), Il gorilla (1991), Non lasciamoci più (1999), Don Matteo (2001), Il giudice Mastrangelo (2007), ma è ancora più valido in fiction come Ci vediamo in tribunale (1996), Le madri (1999), Caravaggio (2007) e Scusate il disturbo (2009), senza contare la sua lunga partecipazione al telefilm poliziesco Valeria medico legale di Gianfrancesco Lazotti con Claudia Koll, Giulio Base, Massimo Ciavarro e Camilla Filippi.

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“In principio fu Capua, la più meridionale delle colonie etrusche. Il punto di contatto con le terre selvagge dei Sanniti. La città più ricca d’Italia. La terra del vino falerno, del giurano e del massico, dolceamari come il sangue, inimmaginabili ai palati di oggi. Terra di argentieri, profumi e frutta formidabile, bestiame e unguenti come il meli-loto della rosa. Qui Roma impara il rituale gladiatorio, qui Spartaco formerà l’esercito dei suoi ribelli. Qui nasce la commedia popolare detta Atellana. Qui è il granaio di Roma, fino alla conquista della Sicilia e dell’Egitto. C’è la defezione della città italica dall’alleanza con Roma, ci sono gli “ozi”, poi la riconquista e la punizione terribile. La classe dirigente si suicida o viene messa a morte. Da allora, una lunga decadenza e l’oblio. Ma Capua resta egualmente così ricca e invidiata che le usurpano anche il nome. La vicina Casilinum diventa Capua per decisione vescovile, e la capostipite viene declassata a Santa Maria Capua Vetere. Poi, a due passi, nasce Caserta, con la reggia dei Borboni. Due città figliastre in trenta chilometri. E in mezzo lei, prolifica come una grande madre”.

Paolo Rumiz

Capua, Luogo della Lingua ma ancora prima Terra di Madri. “Capua è il ventre caldo delle madri che toglie le forze ai Cartaginesi”. “La donna capuana è allo stesso tempo Persefone e Demetra, luogo di morte e di fertilità”.La Campania è piena di donne così, simili alle Grandi Madri, le antiche statue di pietra cariche di bambini che quando entri al Museo Campano sembrano saltar su e urlare tutte insieme “Attento, questa è la terra delle donne!”.E allora per onorare una così antica tradizione, in un Festival il cui intento è di rievocare in chiave contemporanea le radici culturali di un territorio, non potevamo che avere delle donne ad introdurre ogni serata, a condurci per mano alla scoperta di tanti mondi.Un grazie particolare (in ordine di apparizione) a anna Solari garofano Venosta, nadia Verdile, roberta Sandias, marinella carotenuto, marilena Lucente, barbara rossi Prudente, Paoletta Pelagalli, Liliana Vastano, mariamichela Formisano.…per esserci sempre!

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palazzo lanzaL’edificio è di impianto quattrocentesco, anche se ha subito un completo restauro alla fine del 700. Al seicento sono da riferire i balconi con mensole a figure leonine e mostruose, con ricche ringhiere, analoghe alle ornamentazioni tipiche della Sicilia orientale, terra da cui la famiglia Lanza proviene e che ancora dopo seicento anni abita il palazzo. Al secondo periodo, invece, è da riferirsi la zona centrale della facciata, che presenta due fornici archivoltati (di cui uno solo corrisponde all’accesso dell’edificio). L’alto androne voltato a botte introduce in un vasto cortile dove sono visibili una vasca centrale ed altri elementi lapidei di spoglio. Dal cortile si accede, attraverso un portale archivoltato recante lo stemma marmoreo della famiglia, alla scala ad una rampa che affaccia sullo stesso. Più all’interno si scorge una vera da pozzo e si accede poi al giardino retrostante, leggermente sopraelevato.

Nello splendido cortile di Palazzo Lanza, nel centro storico di Capua ci sono il caffè ristorante Ex Libris, la Libreria Guida Capua e la sede dell’ass. Cult. Architempo, motore di tutti gli eventi, organizzati nel Palazzo.

il luogo del feSTiVal

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l’assoCIazIone Culturale arChItempoL’associazione culturale Architempo nasce sul finire del 2004 con l’obiettivo di diventare uno dei più saldi punti di riferimento per la cultura del sud Italia. L’associazione, grazie alla preziosa collaborazione della libreria Guida di Capua, propone fin dalla sua costituzione un ricco calendario di eventi e manifestazioni, legati alla letteratura, al cinema, al teatro e alla musica, ma con un occhio attento anche a cogliere le tendenze culturali dell’arte figurativa contemporanea, nonché della rivalutazione del nostro patrimonio storico-artistico.

L’associazione Architempo, attraverso proficui scambi culturali tra operatori diversi del territorio regionale e nazionale, si impegna nello sviluppo di progetti integrati e nella realizzazione di iniziative comuni, al fine di sensibilizzare la pubblica opinione intorno a tematiche di forte valore storico ed artistico, privilegiando le iniziative finalizzate all’aggregazione ed al dibattito. Eventi ludico-culturali, mostre tematiche, degustazioni, laboratori didattici, visite guidate, convegni, produzioni di spettacoli teatrali, sono solo alcune delle attività in cui l’associazione si impegna per la promozione e la divulgazione della cultura.

La nascita dell’associazione culturale Architempo, nel novembre del 2004, ha costituito una preziosa occasione per unire le forze e le professionalità dei suoi fondatori, già da alcuni anni impegnati nel settore dell’editoria e degli eventi culturali. L’ideazione, la progettazione e l’organizzazione degli eventi e della programmazione dell’associazione Architempo è, infatti, affidata ai suoi fondatori: Silveria Conte e Giuseppe Bellone, coadiuvati da un nutrito gruppo di esperti e consulenti, composto da scrittori, giornalisti, attori, musicologi, sceneggiatori, critici e storici dell’arte.www.architempo.it

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ex lIbrIsCaffetteria, ristorante, spazio espositivo, book bar, contenitore di eventi e musica.Tutto nello stesso luogo. Un luogo dove cibo e vino si mescolano ai libri. Grazie all’idea di Mariateresa Lanza, la più giovane della famiglia, in quelle che un tempo erano le stalle del palazzo, gli ambienti di lavoro, il lavatoio, dopo un attento restauro, è possibile sorseggiare vino circondati da opere d’arte, scoprire sapori e prendere parte ad incontri con la letteratura, la musica, il cinema d’autore, la poesia ed il teatro.

il luogo del feSTiVal

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lIbrerIa GuIda CapuaLa libreria nata nel 2002, affiliata al gruppo Guida, si trova a Capua all’interno del Cortile di Palazzo Lanza. Unitamente all’Ex Libris caffè, ristorante, spazio espositivo, adiacente ad essa, rappresenta grazie ai numerosi eventi organizzati dall’ass. cult. Architempo, uno dei più attivi e rinomati centri culturali del meridione.La libreria si è imposta sin dal suo nascere, come luogo privilegiato nell’ospitare incontri con gli autori, noti e meno noti, che rappresentano senza dubbio per il pubblico dei lettori un’occasione unica per vedere, ascoltare e discutere con i professionisti della penna, o anche per scoprire validi autori emergenti. Allo stesso tempo, poter incontrare chi si nasconde dietro le pagine di un libro è certamente uno stimolo accattivante per avvicinare al libro nuove fette di pubblico. La promozione del libro, attraverso la presentazione di collane, novità, autori, reading, incentiva il piacere della lettura e sostiene la diffusione del libro a tutti i livelli. Molti narratori e poeti italiani, scrittori di fama e delle ultime generazioni, intervistati da colleghi, giornalisti ed esperti, hanno contribuito ad arricchire il nostro calendario.La libreria si è sempre distinta anche per i Laboratori di scrittura creativa che ogni anno propone al pubblico, tenuti da scrittori di fama, divenendo una vera e propria fucina culturale.

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capua è una città che accoglie il cittadino e il visitatore con le cupole delle sue chiese, con la cerchia dei suoi bastioni, con il suo grande fossato verde e l’ampia ansa del fiume Volturno, con i suoi giardini, i suoi monumenti, le sue fontane. È la città fortezza ideale di Federico II e di Carlo V, difesa e “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, luogo strategico per la salvaguardia del Regno di Napoli.Storicamente Capua, antica capitale della campania, secondo cicerone nel I secolo a.C. fu, tra le città italiche, seconda solo a Roma. Egli la definì, infatti, “altera roma” (“seconda Roma”), e come Roma aveva un proprio Senato da cui l’acronimo S.P.Q.c. (Senatus Populusque Capuanum) ancora impresso sulla facciata del palazzo municipale, antica sede della Corte di Giustizia. tito Livio descrive la Capua del IV secolo a.C. come la più grande e ricca città d’italia, estesa su 200 ettari di terreno. La città di Capua, da sempre caratterizzata da un carattere ribelle e combattivo, è famosa nel mondo per i suoi Ozi, storicamente noti per essere stati la causa principale della sconfitta del condottiero cartaginese annibale, che nell’antica Capua, ambiziosa ed emula della capitale, trovò rifugio nel 211 a.C. Dopo due stagioni vissute nella lussureggiante città campana, Annibale e il suo esercito persero le loro energie belliche, travolti ed immersi nei piaceri e nel benessere.Ma l’animo combattivo del popolo capuano non fu sopito, tanto che circa 150 anni dopo, Spartaco, schiavo forte e carismatico, seppe riunire intorno a sé un numeroso esercito di gladiatori disertori e schiavi, quasi 120.000 combattenti, che diedero vita alla rivolta più pericolosa che Roma dovette affrontare. Il suo intento era quello di risalire la penisola con il suo esercito e di oltrepassare le Alpi, in modo da rendere la libertà a tutti gli schiavi dell’impero.Nell’841 i Saraceni distrussero la città di Capua e i sopravvissuti si rifugiarono in quello che era il suo porto fluviale, casilinum, l’attuale Capua, dove ricostruirono la città; nell’856, infatti, in seguito alla distruzione di Sicopoli, grazie al conte longobardo Landone I fondarono “capua nova” a ricordo della vecchia. Nel X secolo Capua divenne contea e principato longobardo, ed è in quegli anni, precisamente nel 960, che si ha proprio a Capua la prima testimonianza scritta in volgare, il famoso “Placito capuano”, considerato come il documento che ha sancito la nascita della lingua italiana.Nel 1062, poi, Capua divenne principato normanno e ancora città fortezza sveva, angioina, aragonese e dei viceré spagnoli. Ma soprattutto fu la città turrita di Federico ii, che in essa volle rivivere le glorie dell’antica Capua, e che al suo fianco chiamò come cancelliere il capuano Pier della Vigna, di cui apprezzava l’eloquio dotto e la capacità di scrivere coniugando le situazioni più complicate con le conoscenze giuridiche. In breve tempo Pier delle Vigne si affermò in tutti gli ambienti diventando insigne poeta, diplomatico, ministro di Corte; utilizzato nelle missioni diplomatiche più delicate, raggiunse la carica di Logoteta del Regno di Sicilia.La città di Capua nel tempo continuò la sua ascesa divenendo fortezza dell’imperatore carlo V e vicecapitale del Viceregno

caPua, la SToria

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spagnolo. Fu, inoltre, città prediletta dai pontefici che, da Giovanni VIII a Onorio II, vi tennero ben nove Concili. È tristemente famoso il Sacco di capua, perpetrato dai francesi dell’Aubigny e del duca Valentino, cesare borgia, ai danni della città il 24 luglio del 1501. Egli tramò il tradimento contro Capua: i francesi prima si fecero introdurre in città promettendo la pace e poi iniziarono l’uccisione di cinquemila capuani.Il 13 febbraio 1503 in un campo neutrale tra Andria e Corato, si svolse lo scontro cavalleresco noto come disfida di barletta. In quell’anno il dominio del Regno di Napoli era retto dai francesi, ma gli spagnoli già avanzavano in terra di Puglia per occuparne il posto e, a tal fine, si erano asserragliati a Barletta. I francesi che, a seguito di uno scontro con gli spagnoli, furono fatti prigionieri, durante un banchetto offesero il valore dei cavalieri italiani.Si gettò così il guanto della sfida che avrebbe tolto la macchia che gravava sull’onore italiano; questo fu raccolto da un gruppo di 13 cavalieri venuti da diversi paesi d’Italia e guidati da ettore Fieramosca, valente cavaliere capuano al servizio di Prospero e Fabrizio Colonna. Dopo aver solennemente giurato di combattere fino allo stremo, i 13 italiani affrontarono altrettanti cavalieri francesi guidati da La Motte. La tenzone durò dall’alba alla notte quando tornarono vittoriosi a Barletta gli italiani.Questa straordinaria impresa eroica, consegnata alla storia dalle pagine del romanzo Ettore Fieramosca ossia la Disfida di Barletta di Massimo d’Azeglio nel’800, sottolinea ancora una volta il coraggio, la caparbietà del popolo capuano.Dal punto di vista architettonico e artistico, si possono ancora oggi ammirare tra le mura della città elementi di spoglio dell’epoca romana e monumenti straordinari che vanno dal Medioevo all’Ottocento: torri, castelli, caserme e fortificazioni, cattedrali, chiese e conventi, palazzi patrizi, porte monumentali, ponti, pozzi, 15 fontane e musei ricchi di opere d’arte (sarcofagi, ceramiche, dipinti, affreschi, monete, pergamene, sculture, statue lignee e bassorilievi); tra queste, le celebri matres matutae, oltre 150 statue in tufo grigio rinvenute in una favissa del VI secolo a.C., che rappresentano la più preziosa testimonianza dell’arte e della religione popolare campana. Capua ha inoltre dato i natali a illustri personaggi, oltre al poeta Pier della Vigna, notaio e consigliere di Federico II, e ad ettore Fieramosca, l’eroe della Disfida di Barletta, anche Silvio Fiorillo da Capua commediografo, che fu il primo a portare ufficialmente in scena la figura di Pulcinella, nella sua commedia intitolata: La Lucilla costante, con le ridicole disfide e prodezze di Pulcinella, al pontefice onorio i, ai musicisti giuseppe martucci e andrea de Simone, e al medico Ferdinando Palasciano, precursore della Croce Rossa. È ancora il luogo ove fu stipulato il trattato di casalanza il 20 Maggio 1815, tra Austriaci e Napoletani, che pose fine al decennio napoleonico nel Regno che era stato di Ferdinando. Per mezzo di esso gli alleati Austriaci furono in grado di riconsegnare lo Stato ai Borbone, spodestando definitivamente Gioacchino Murat.

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Passione, Professionalità, Competenza. In tre parole è spiegato il “Mondo di Set”, la linea editoriale, il taglio giornalistico, il grande desiderio di fare informazione, raccontare segni, immagini e storie del nostro tempo. Un desiderio diventato sempre più grande, sempre più palpabile, fino a trasformarsi in una piacevole e ormai consolidata realtà.La testata “SET”, nasce nel giugno del 2002 dall’intuito di un gruppo di amici che già all’epoca intravede nella formula del free – press collegato alle nascenti risorse multimediali il nuovo modo di parlare e proporsi ai lettori in un’informazione senza filtri. Una scommessa inevitabilmente accompagnata da quella vena di follia che ancora oggi ci contraddistingue. Il mondo dell’editoria è da sempre complicato e tortuoso. Le difficoltà sono sempre dietro l’angolo, ma tante volte la passione per questo lavoro può davvero far scavalcare grandi ostacoli.“SET” è un “free” magazine a tutti gli effetti. Solo arrosto e niente fumo. Solo dovizia dell’informazione, niente improvvisazione. Tutti i servizi – la straordinaria galleria di personaggi famosi da noi incontrati, i grandi eventi ai quali abbiamo partecipato – sono esclusivamente farina del nostro sacco. Ritmi di lavoro incessanti, molteplici soluzioni grafiche, un sito internet in continua evoluzione, nonché grande supporto al formato cartaceo; questo e altro ancora per garantire ai nostri lettori un prodotto non esclusivo ma sicuramente “Originale”.Tanti i cambiamenti che hanno investito SET dovuti anche alla continua evoluzione dei tempi. La notizia, oggi, si sparge in più “canali” e per una buona visibilità bisogna far circolare il proprio marchio in tutti i settori della distribuzione. Sin dalla prima ora SET non è stata una vetrina ad esclusivo appannaggio delle grandi star o dei risonanti eventi. Puntuali e costanti sono le rubriche dedicate a giovani talenti, al mondo delle radio private, ai tanti artisti che si muovono con estrema professionalità nel backstage dello spettacolo. Il piacere e l’emozione di raccontare i grandi eventi e di incontrare tanti personaggi eccezionali non ci ha fatto certo perdere di vista tutto ciò che si sviluppa sul nostro territorio. Da questa esigenza è già da anni presente una sezione esclusiva della nostra redazione che si occupa in prevalenza di “TERRITORIO”, per non perdere mai di vista le evoluzioni e le novità della nostra terra. Musica, Teatro, Cinema, Informazione, Libri, Cultura, Interviste Esclusive. Un portale web in continua evoluzione, pagina interattiva su facebook, canale youtube. La nostra passione sempre al servizio dei lettori.

SET: tutti i colori dello spettacolo!!

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ContattI direzione artisticaGiuseppe Bellonetel. 0823622924 cell. 3389993220email [email protected]

Produzione e comunicazioneAssociazione ArchitempoFrancesco Treppiccione, Silveria Conte,Mariagrazia Balzanella, Mariateresa Lanza, Giuseppe Bellonetel. 0823622924email [email protected]

Segreteria organizzativaSerena BottalicoCorso Gran Priorato di Malta, 25 - 81043 Capua (CE)tel/fax 0823622924

responsabile relazioni aziende vitivinicoleMariateresa Lanzacel. 3931571655

Ufficio StampaMariamichela Formisanocell. 3397118269email [email protected]

ideazione grafica e webdesignChiara Passaroemail [email protected]

FotografiaAntonio Calamo, Loredana Affinito, Alessia Fratta, Amelio Agutoli

Video riprese e mediapartnerSet tutti i colori dello spettacolo

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