+ All Categories
Home > Documents > dal catnpanile di Azzano Decitno - Parrocchia San Pietro ... · più consapevole, coerente e...

dal catnpanile di Azzano Decitno - Parrocchia San Pietro ... · più consapevole, coerente e...

Date post: 21-Feb-2019
Category:
Upload: tranmien
View: 220 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
32
dal catnpanile di Azzano Decitno Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (PN) Italia Giugno 2004 PIETRO CREDE, PIETRO AMA I nostri padri nella fede hanno fatto un'ottima scelta preferendo a patrono della comunità azzanese S. Pietro apostolo. Gesù chiama il pescatore di Galilea e, nonostante il fragile temperamento, lo incarica di guidare e confermare i fratelli. Dopo la professione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", Pietro si sente dire: "Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia chiesa". Gesù risorto ha bisogno anche di una triplice attestazione d'amore: "Mi ami tu più di costoro?". E Pietro non esita: "Signore tu sai tutto, tu sai che ti amo". E confermerà questo amore con la predicazione coraggiosa e convinta fino alla morte. Ritorna la festa di S. Pietro e la nostra comunità si rivolge al Patrono per chiedere un aumento di fede in Cristo salvatore, una fede che diventi scelta di vita cristiana più consapevole, coerente e gioiosa, capace di accogliere tutte le "verità" senza vergognarsi e rifiutandosi di alimentare il numero degli indifferenti. Una fede che riscopre la gioia della festa-domenica di ritrovarsi con i fratelli nella propria chiesa per rivivere il mistero pasquale, evitando fughe per restare anonimi in altre comunità. Una fede che ci contraddistingue in famiglia, nell'ambiente di lavoro, nel tempo libero, nello sport, nelle vacanze, ... sempre. AI patrono chiediamo pure la capacità di amare il Signore, coltivando una profonda intimità divina che ci spinge a collaborare per l'awento del suo regno. Un amore a Dio che si rivela poi nei rapporti con le persone in disponibilità, servizio, generosità, condivisione. Constatiamo tanti segni di attenzione e di apertura a chi è nel bisogno. Ma non mancano diffidenze, incomunicabilità, steccati. Simon Pietro, capo e segno di unità della chiesa delle origini, interceda per noi azzanesi la pienezza dello Spirito Santo, perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito. I Parroci: Don Dino e Don Raffaello 18 APRILE, OTTAVA DI PASQUA, GRANDE FESTA PER I 66 NEO COMMENSALI AL BANCHETTO EUCARISTICO ALÒ Cecilia, BALLARDIN Riccardo, BARBESINI Viviana, BATTISTELLA Luigi, BEDIN Nicola, BELLOTTO Paolo, BORLINA Béatrice, BOZ Matteo, CAL Beat ri ce, CELTRON Benedetta, CELTRON Francesco, CEOLIN Rebecca, COLAUTTI Lorenzo, CONSOLARO Simon, COVER Nicoletta, CROVATO Anna, DALLA TORRE Edoardo, DE BOSICHI Camilla, DE NARDI Alberto, DE TRANE Martina, DE VAL Eleonora, DEL BIANCO Alessia, DEL RIZZO Manuel, FACCA Giorgio Maria, FACCA Veronica, FEDRIGO Luca, FILIPETTO Deborah, GALLICCHIO Antonella, GENOVA Alfonso, GERARDO Giulia, GRECO GAMBI NO Denis, GUERRA Andrea, GUIN Enrico, LOUENNOUS Patrik, LOVISA Rosa, LUCCHESE Matteo, LUCCON Melinda, MAGGIOLO Lothar, MANIAS Emily, MARSON Demis, MOSCHETTA Michael, MIO Francesca, MORASSUTTO Alice, PANONTIN Francesca, PETTY Steven, PEZZUTTI Alice, POLITA Valentina, PRESTA Alberto , ROSSET Claudia, ROTA Maddalena, RUBINI Marco, RUSSOLO Aronne, SALA Martina, SALAMON Marco, SANTAROSSA Chiara, SAVIAN Denis, TARGA Denise, TOFFOLI Davide, TREVISAN Ilaria, TREVISAN Mirco, TURCHETTO Lisa, TURRIN Jessica, VOLPE Nicol, ZANON Alessio, ZOVATTO Luca. Catechiste: CANDIDO Greta, RAGOGNA Elena, SACILOTTO Flavia, VENUTI Sandra.
Transcript

dal catnpanile di Azzano Decitno Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (PN) Italia Giugno 2004

PIETRO CREDE, PIETRO AMA I nostri padri nella fede hanno fatto un'ottima scelta preferendo a patrono della comunità azzanese S. Pietro apostolo. Gesù chiama il pescatore di Galilea e, nonostante il fragile temperamento, lo incarica di guidare e confermare i fratelli. Dopo la professione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", Pietro si sente dire: "Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia chiesa". Gesù risorto ha bisogno anche di una triplice attestazione d'amore: "Mi ami tu più di costoro?". E Pietro non esita: "Signore tu sai tutto, tu sai che ti amo". E confermerà questo amore con la predicazione coraggiosa e convinta fino alla morte. Ritorna la festa di S. Pietro e la nostra comunità si rivolge al Patrono per chiedere un aumento di fede in Cristo salvatore, una fede che diventi scelta di vita cristiana più consapevole, coerente e gioiosa, capace di accogliere tutte le "verità" senza vergognarsi e rifiutandosi di alimentare il numero degli indifferenti. Una fede che riscopre la gioia della festa-domenica di ritrovarsi con i fratelli nella propria chiesa per rivivere il mistero pasquale, evitando fughe per restare anonimi in altre comunità. Una fede che ci contraddistingue in famiglia, nell'ambiente di lavoro, nel tempo libero, nello sport, nelle vacanze, ... sempre. AI patrono chiediamo pure la capacità di amare il Signore, coltivando una profonda intimità divina che ci spinge a collaborare per l'awento del suo regno. Un amore a Dio che si rivela poi nei rapporti con le persone in disponibilità, servizio, generosità, condivisione. Constatiamo tanti segni di attenzione e di apertura a chi è nel bisogno. Ma non mancano

diffidenze, incomunicabilità, steccati. Simon Pietro, capo e segno di unità della chiesa delle origini, interceda per noi azzanesi la pienezza dello Spirito Santo, perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito. I Parroci: Don Dino e Don Raffaello

18 APRILE, OTTAVA DI PASQUA, GRANDE FESTA PER I 66 NEO COMMENSALI AL BANCHETTO EUCARISTICO ALÒ Cecilia, BALLARDIN Riccardo, BARBESINI Viviana, BATTISTELLA Luigi , BEDIN Nicola, BELLOTTO Paolo, BORLINA Béatrice, BOZ Matteo, CAL Beatrice, CELTRON Benedetta, CELTRON Francesco, CEOLIN Rebecca, COLAUTTI Lorenzo, CONSOLARO Simon, COVER Nicoletta, CROVATO Anna, DALLA TORRE Edoardo, DE BOSICHI Camilla, DE NARDI Alberto, DE TRANE Martina, DE VAL Eleonora, DEL BIANCO Alessia, DEL RIZZO Manuel , FACCA Giorgio Maria, FACCA Veronica, FEDRIGO Luca, FILIPETTO Deborah , GALLICCHIO Antonella, GENOVA Alfonso, GERARDO Giulia, GRECO GAMBI NO Denis, GUERRA Andrea, GUIN Enrico, LOUENNOUS Patrik, LOVISA Rosa, LUCCHESE Matteo, LUCCON Melinda, MAGGIOLO Lothar, MANIAS Emily, MARSON Demis, MOSCHETTA Michael , MIO Francesca , MORASSUTTO Alice , PANONTIN Francesca , PETTY Steven , PEZZUTTI Alice , POLITA Valentina , PRESTA Alberto, ROSSET Claudia, ROTA Maddalena, RUBINI Marco, RUSSOLO Aronne , SALA Martina, SALAMON Marco, SANTAROSSA Chiara, SAVIAN Denis, TARGA Denise, TOFFOLI Davide, TREVISAN Ilaria, TREVISAN Mirco, TURCHETTO Lisa, TURRIN Jessica, VOLPE Nicol, ZANON Alessio, ZOVATTO Luca. Catechiste: CANDIDO Greta, RAGOGNA Elena, SACILOTTO Flavia, VENUTI Sandra.

SANTA MESSA DELUIMPEGNO 2004

Domenica 30 Maggio, giorno di Pentecoste, una sessantina di ragazzi di quinta elementare hanno animato la "Santa Messa dell'Impegno". Il giorno prima, in preparazione , molti di loro hanno trascorso il pomeriggio in Seminario accompagnati da don Raffaello e dalle loro catechiste. I ragazzi sono stati invitati a riflettere sul significato del fuoco nella Pentecoste. Il fuoco come simbolo di quel calore che ciascuno di noi è chiamato a diffondere con le parole e con le azioni, per essere, come gli Apostoli, testimoni del Vangelo nella vita di ogni giorno. La celebrazione della Messa è stata una vera festa, con i fanciulli che hanno manifestato il loro coinvolgimento e il loro entusiasmo unendosi gioiosamente ai canti del coro. Auguriamo ad ognuno di loro di essere, come un canto suggerisce, i "Segni nuovi" che riflettono la luce di Dio nella nostra comunità. Le catechiste

LA MIA ESPERIENZA DI CATECHISTA Il 31 maggio è terminato l'anno catechistico e per me si è conclusa una bella esperienza che ho potuto condividere con i ragazzi di quinta elementare. Il loro entusiasmo e la loro disponibilità mi hanno aiutata ad esprimere la mia testimonianza di fede. Un po' alla volta mi sono resa conto che questi bambini non avevano tanto bisogno di apprendere contenuti o precetti , quanto piuttosto di cogliere l'essenza del messaggio di Gesù nei suoi aspetti più semplici e quotidiani. Ho cercato di stimolare la riflessione su valori che ritengo importanti quali l'amicizia, il rispetto, l'attenzione e l'amore verso il prossimo. Una cosa particolare che mi ha colpito è stata la grande sensibilità dei ragazzi nei confronti della natura e la capacità di cogliere in essa, con stupore e gratitudine, la presenza di Dio. Abbiamo percorso insieme un cammino che ci ha portati a scoprire un messaggio importante: GESÙ HA BISOGNO DI NOI. Le Sue mani diventano le nostre mani quando sappiamo offrire con generosità il nostro impegno per costruire un mondo di pace, anche attraverso piccoli gesti d'amore. Stefania

Il Vescovo Mons. Ovidio Poletto sarà tra noi il 31 ottobre alle ore 16.00

per conferire il sacramento della Confermazione ai nostri giovani.

2

VITA PARROCCHIA~E

UN CAMPANILE TRA LA GENTE Grande giornata domenica 7 dicembre 2003 nella nostra parrocchia in omaggio al restaurato campanile, protagoni­sta della festa e dei discorsi delle autorità intervenute per l'occasione. Già qualche settimana prima era stato sciolto il silenzio delle campane. Le note dei quattro bronzi hanno ripreso a diffondersi lietamente dopo che era stata smon­tata la possente ingabbiatura che avvolgeva il campanile in tutta la sua altezza. Consistenti e impegnativi lavori di re­stauro hanno restituito prestanza e giovinezza alla svettante struttura che da oltre ottant'anni costituisce l'orgoglio della gente azzanese. Par­ticolarmente per gli emigrati che da­gli anni cinquanta hanno lasciato in numero pressoché incalcolabile fa­miglia e terra d'origine, il campani­le ha sempre rappresentato il sim­bolo del paese natale. Memori del­la struggente nostalgia di quel pas­sato, i cittadini di origine azzanese che risiedono a Toronto hanno fat­to dono a "sua altezza" di una cam­pana, la quarta nel concerto che oggi è connotato da una nuova co­ralità e ricchezza di note. Il titolo "nobiliare" non è una infondata pre­tesa degli azzanesi, ma deriva da un magnifico slancio verso l'alto che supera i settanta metri, per un me­ritato terzo posto che segue le po­sizioni del campanile di San Marco di Pordenone e di quello di Corde­nons. Per la verità, il progetto ini­ziale mirava a ulteriori altezze, ma le ristrettezze economiche del do­poguerra hanno probabilmente im­posto la decisione di fermarsi. La struttura realizzata era già un mi­racolo, se si pensa che la sua co­struzione è avvenuta negli anni di­sastrosi del dopoguerra. Benché la vecchia struttura, un nano in con­fronto all'attuale, portasse i segni della devastazione bellica, nessun azzanese avrebbe osato sperare nella possibilità di dare concretez­za al sogno irrealizzabile di un nuo­vo campanile. La povertà era trop­po pesante e diffusa: un ostacolo insuperabile. Ma ecco che la pro­spettiva di costruire un campanile che superasse in altezza quelli dei dintorni ha acceso una scintilla, an­zi un incendio di entusiasmo. Si sa­rebbero raccolte di domenica in do­menica uova e offerte nelle famiglie. Un campanile "fatto di uova", come è possibile? È possibi­le e oggi, più solido di prima, continua a testimoniare la te­nace determinazione della gente di Azzano. Lo ha ricorda­to Nina Ceschin, nella sua poesia letta durante la cerimo­nia di inaugurazione dei restauri. Lo ha ricordato nella stes­sa occasione con intense espressioni don Raffaello Martin, rifacendosi particolarmente al significato simbolico della magnifica torre slanciata verso l'alto. Gli ha fatto eco mons. Otello Quaia, rettore del seminario diocesano, che ha con­celebrato l'Eucaristia per l'importante occasione. Lo ricor-

3

dava mezzo secolo fa il maestro Silvano Manias, illustre az­zanese e autore delle parole de "II campanil di Azzano", poi musicate dal maestro Mario Volpe. Oggi questo motivo co­stituisce l'inno degli Azzano d'Italia in occasione dei loro convegni annuali. E sempre stato e continua a essere l'in­no del ricordo di tutti gli azzanesi emigrati che lo hanno por­tato con loro e lo hanno fatto interpretare da complessi stru­mentali e vocali nelle occasioni più importanti di incontro

all'insegna delle comuni origini. Un motivo da scoprire e da riproporre, particolarmente per l'intensità di alcune espres­sioni: "Paese di campi, di semplice gente, / con tante me­morie ... la fede e il lavoro: / la grande tua gloria. / Lassù c'è una croce che ti benedice / col patto d'amore dei primi tuoi dì. / Se tu sei lontano, ritorni felice / e a quel campanile tu canti così: / Il campanil di Azzano è bello in verità, / lo ve­de da lontano chi viene, passa o va. / Non ha gran che di strano, / ma Roma non ce l'ha. Neppur ce l'ha Milano / né le altre gran città". Flavia Sacilotto

VITA RAR ROCe H I A LE

RICORDI DEL "MIO CAMPANILE"

La nuova castellatura campanaria.

Din, don, dan, din, don ... dan ... è l'al­legro e festoso concerto delle nostre campane nel quale, alla maggior parte della gente, ne sfugge l'esistenza di una quarta, aggiunta in occasione della re­cente ristrutturazione, generoso omag­gio degli azzanesi di Toronto. Questo suono amico mi riporta alla me­moria i bei tempi della mia infanzia e dell'adolescenza quando il campanile ed il suono delle campane avevano si­curamente un significato più importan­te ed autentico, non foss'altro per il fat­to che si dovevano suonare tirando le lunghissime corde che penzolavano fi­no a terra in quella specie di "caverna" tuttora rivestita di "graffiti" e di firme di

innumerevoli generazioni di "campana­ri" dilettanti. Costoro, sotto l'occhio vi­gile e l'abile regia dell'indimenticato Ciui e senza altro premio che la possibilità di un'escursione fino alla cella campa­naria per ammirare una volta tanto Az­zano dall'alto, si sobbarcavano la fati­ca di un concerto a base di "tiro alla fu­ne", il quale si concludeva spesso con delle solenni zuccate sul soffitto della suddetta "caverna", appesi alle corde nella fase finale del concerto. Erano i tempi in cui il campanile era "abitato" non soltanto dai piccioni e dagli storni; ogni avvenimento che richiedesse il suono delle campane portava alla sua base frotte di ragazzini, spesso impe-

gnati a girare attorno al basamento, in un precario quanto difficile esercizio di equilibrio, con la punta di piedi infilata in quella piccola fessura orizzontale che tuttora esiste. "Oh che bei tempi!! Quan­ti "piazzaioli" o "periferici" se li ricorda­no?". Per non parlare del suono allegro e particolare (scampanotar) durante le processioni, appannaggio esclusivo del Ciui che, con il suo marchingegno, ral­legrava le stesse, autentiche feste di popolo oltre che cerimonie religiose, con tanto di paggetti, bandieroni, bal­dacchino o statue le quali, secondo la festa, venivano accompagnate per le vie del centro in un tripudio di canti e di preghiere. "Panta rei", tutto passa, di­cevano gli antichi. Restano soltanto i ri­cordi e la nostalgia per tempi ed età che non torneranno più, anche se il nostro campanile rimesso a nuovo e con la sua "voce" rinforzata dopo il restauro è sempre al suo posto, a vegliare sugli azzanesi, d.o.c. e non, i quali sono sem­pre più distratti e non gli dedicano le at­tenzioni che si meriterebbe. Azzano non è più un: - "PAESE DI CAMPI, DI SEMPLICE GENTE, CON TANTE MEMORIE MA SENZA UNA STORIA" - per dirla con l'autore della canzone dedicata al suo campanile; è una cittadina vivace e dinamica che ha saputo conquistarsi un suo ruolo nel ter­ritorio; ma non deve dimenticare che: -"LASSÙ C'È UNA CROCE CHE TI BE­NEDICE, COL PATTO D'AMORE DEI PRIMI TUOI Dì. SE TU SEI LONTANO, RITORNI FELICE FA QUEL CAMPA­NILE TU CANTI così: ... IL CAMPANIL D'AZZANO ... " Pietro Gasparotto

FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

4

, ~ " '"

, ' [& '"z " , 0 V I:tA e A El El o C C H I A lt. E " '" cc " " '" ~"" ""@ ~ (}{ 0'*} '" «f'" "", '/io k 4" "' '0"" ~

TAGLIO DEL NASTRO PER , LA NUOVA CASA DI RIPOSO "SOLIDARIETA"

- Il sogno è diventato realtà ·

È stata inaugurata il27 marzo scorso la Casa di Riposo del capoluogo, denominata "Solidarietà", con la benedizione del vescovo Ovidio Poletto. Una struttura attesa da tempo che va a colmare un servizio sempre più richiesto nel territorio: quello dell 'assistenza alla terza età. AI taglio del nastro inaugurale c'era tutta la comunità di Azzano Decimo, ma anche dei comuni di Chions, Pravisdomini e Fiume Veneto, facenti parte della cordata che ha realizzato l'imponente struttura solidaristica. Presenti inoltre l'amministrazione comunale, autorità politiche provinciali e regionali, oltre che rappresentanti di associazioni di volontariato, del Credito Cooperativo Pordenonese e dell'Azienda Sanitaria. Nella serie di discorsi le varie autorità hanno sottolineato l'apporto di ognuno nell 'lpab "Solidarietà" (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza), ricordando anche quanto l'opera sia stata voluta dalla popolazione. Prima della benedizione del vescovo Poletto e l'ex Sindaco di Azzano Decimo uno dei principali protagonisti della realizzazione della struttura, ha elogiato i quattro Comuni che hanno saputo fare sistema e concretizzare un sogno. Tra i primi attori che hanno creduto in questo progetto, sostenendolo attivamente, c'è l'indimenticabile parroco Mons. Domenico Cadore. Il complesso edilizio pari a mq 7400, che ospita al primo piano il Distretto Sanitario sud, presenta due ambulatori medici interni , quattro nuclei residenziali per accoglienza e cure per 111 ospiti anziani non autosufficienti. Ed inoltre tanti servizi per gli ospiti ed i visitatori. Mi.Pi.

, SAN PADRE PIO ACCOGLIERA

CHIUNOUE ENTRERA IN CASA DI RIPOSO

Il Gruppo di preghiera S. Padre Pio di Azzano Decimo è nato il 25/03/1997 sotto la guida di Monsignor Cadore. Il nostro Gruppo si riunisce ogni quarto giovedì del mese alle ore 17 nella chiesa parrocchiale per la recita del Santo Rosario seguito dalla S. Messa. San Padre Pio una volta aveva detto "Farò più rumore da morto che da vivo". Siamo onorati di poter rendere visibile a tutta la Comunità la devozione verso San Pio anche attraverso una statua di bronzo (a dimensioni naturali) che verrà collocata all'interno della Casa di Riposo "Solidarietà". La statua raffigura San Padre Pio seduto in atteggiamento di paterna accoglienza. La realizzazione è stata affidata al sig. Baci , di fama nazionale residente a Palse di Porcia. Il preventivo della spesa dell 'opera ammonta a più di 8.500 euro. Questa opera vuole essere un segno di gratitudine e di affetto a Padre Pio da parte di una giovane sposa che ha chiesto il dono di diventare mamma nonostante una grossa serie di difficoltà. Anticipatamente ringraziamo tutti coloro che vorranno contribuire nel realizzare quest'opera a sollievo e conforto delle persone anziane e di tutti noi. Dorina Zanette e Donata Mascarin

5

La nostra Casa di riposo "Solidarietà" Oggi le campane hanno suonato a distesa per un awenimento di lungo attesa per un giorno speciale come un dono !'inaugurazione della Casa di riposo.

Ricordiamo con un pensiero grato chi da oltre vent'anni ha lavorato alla guida della nostra comunità, lo scopo? Vedere sorgere la Casa di riposo.

È venuto monsignor Vescovo a celebrare la prima messa nella cappella che è un gioiello, uno splendido affresco del maestro Giulio Belluz raffigura per estesa "l'ultima cena". Dono di Rodolfo Hofer con fede e preghiera.

Guardando quest'opera, ricordiamo monsignor Cadore che ha contribuito con tanto calore. Il gruppo "AVAN" in sua memoria ha donato un busto che lo ricorda.

Il gruppo "AVAN" compie oggi vent'anni di servizio alle persone non autosufficienti, fondato e voluto da monsignor Cadore, a tutti i componenti onori e lode.

La Casa di riposo è bella, grande, spaziosa, dotata di ogni comfort, luminosa, seguita da personale qualificato che onora la Casa e anche il ricoverato.

Un grazie sentito alle autorità competenti, alla Banca CCP sempre presente, senza le quali non si avrebbe oggi il bene prezioso della Casa di riposo.

Nina Ceschin

l o MAGGIO CERIMONIA DEL 200 AVAN E RICORDO DELLA FIGURA

DI MONS. DOMENICO CADORE CON UN'OPERA IN BRONZO

"Ricordatevi dei nostri ca­pi che vi hanno trasmes­so la fede", ha detto il ve­scovo Poletto durante la cerimonia di scopri mento del busto in bronzo del­l'arciprete don Domenico Cadore, posto all'esterno della Casa di Riposo "So­lidarietà", opera dello scul­tore Roberto Raschiotto. Il vescovo Poletto ha inol­tre puntualizzato: "Incon­trare una comunità nella quale si parli di un prete, è una grande consolazio­ne. Quest'opera per ri­cordare l'esempio, è sta­ta una scelta saggia, un messaggio importante". Una festa toccante per ricordare l'amato parro­co, omaggiato con l'opera scultorea donata dall'Am­ministrazione Comunale. Una giornata in ricordo dell'indimenticabile par­roco, scandita anche dal­Ia cerimonia dei vent'an­ni dell'associazione di vo­lontariato Avan.

alle famiglie e ai disagi, agli anziani e ai giovani". Durante la celebrazione dell'anniversario dell'A­van, Natale Francescutti ha sottolineato: "Sono un volontario dell'Avan, fin dal 1984, ma allora ero anche il coordinatore del Consiglio Pastorale, al­l'interno del quale si svi­luppò la volontà di costi­tuire una organizzazione di volontariato diffuso e ufficialmente riconosciu­to, a beneficio di tutta la comunità. Questa volontà, stimolata da Mons. Ca­dore, si è concretizzata con l'Avan".

La cerimonia è iniziata con la messa celebrata dal Ve­scovo Poletto e l'inaugu­razione della cappella del­la Casa di Riposo, conte­nete anche la statua della Madonna dell'Accoglien­za donata dal gruppo "Me­morial Cadore".

In occasione della Benedizione della Cappella della Casa di Riposo "Solidarietà", il Vescovo pone con i Reduci della prigionia in Russia e il Grad' Ufficiale Rodolfo Hofer, Presidente Provinciale dell'UNIR.

"Compiere i primi 20 an­ni - ha detto il presiden­te dell'Avan Sergio Silve­stre - è motivo di orgo­glio, ma anche un'occa­sione per tracciare un bi­lancio su quanto è stato realizzato. Lapertura del­la Casa di Riposo, diven­ta un punto di partenza per altre attività di volon­tariato che ci siamo ri­promessi di attivare (oltre a quelle sul territorio), per migliorare la qualità della permanenza degli ospiti di questa struttura. Un grazie va ai volontari e alle associazioni con le quali collaboriamo, al Cen-

Una cappella resa anco­ra più importante da un affresco del­l'Ultima cena, opera di Giulio Belluz. La pregevole opera è dedicata ai Ca­duti in Russia ed è una donazione di Rodolfo Hofer, autore del libro "Quan­do i ricordi", pubblicato da Lucillo Az­zano e i cui proventi hanno finanziato l'opera d'arte. Dopo la messa arric­chita dai canti della Cantoria San Pie­tro Apostolo e lo scopri mento del bu­sto in ricordo di Mons. Cadore, si so­no susseguiti i vari interventi delle au­torità presenti. Tutti hanno ricordato la figura del sa­cerdote "uomo che ha sempre man­tenuto con tutta la comunità una di­sponibilità e dedizione commovente. Un generoso fratello, capace di porre obiettivi, di sostenere progetti, vicino

Lo scultore Roberto Raschiotto e Maria Cadore

accanto al busto dell'Arciprete.

6

tro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia, all'associa­zione San Pietro Apostolo di Azzano, alle amministrazioni comunali, di Az­zano, Prata e Chions, alla Provincia di Pordenone e alla Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, per averci messo a disposizione i mezzi finanziari necessari all'acquisto delle attrezza­ture e degli automezzi indispensabili a tante persone che necessitano di es­sere trasportate nelle strutture sanita­rie". Sono stati consegnati attestati, ai so­ci fondatori e presidenti dell' Avan: a Sergio Boz (primo presidente), e alla moglie del compianto, Alfonso Cofone. Ricordate le figure dei volontari, Luigi­na Sappa e Claudio Pavanello.

Mirella Piccin

PASTORALE FAMILIARE ANNO 2003/2004 Anche quest'anno si è rinnovata l'inizia­tiva di promozione, nella parrocchia di Azzano Decimo, di un ciclo di incontri aperti alle coppie sposi per riflettere sul­la nostra identità di coppia e di famiglia

semplicità ed umiltà e maggior armonia secondo quello che ci ha insegnato Ge­sù. Lattività del gruppo è continuata co­me di consuetudine con gli incontri di pa­storale familiare nell'ambito dell'unità

Incontro gruppo sposi dell'unità pastorale in seminario a Pordenone.

cristiana, per aiutarci a maturare la con­vinzione che la famiglia ha un ruolo gui­da nel sostenere e sviluppare relazioni improntate all'amore, al rispetto, all'ac­coglienza di se e degli altri. Gli incontri si sono tenuti in oratorio a partire dal me­se di novembre 2003 e ci hanno condotto in un cammino di fede e di formazione sotto la sapiente guida del nostro parro­co don Dino. Abbiamo sviluppato argo­menti di importanza fondamentale per la vita di coppia: dal dialogo in famiglia e con i figli, alla preghiera in famiglia, fino alla donazione reciproca e alla solida­rietà verso i più bisognosi. È stata una esperienza molto edificante che ci ha portato a comprendere i bisogni profon­di di affetto e di gratitudine di cui le fami­glie d'oggi hanno bisogno. Le famiglie og­gigiorno sono sempre più sole: molti pic­coli problemi che caratterizzano il vivere quotidiano vengono ingigantiti e diven­tano ostacoli insormontabili che minano l'armonia della coppia. Questo succede anche per il costante isolamento in cui vive la famiglia, la mancanza di dialogo e di rapporti con altre coppie per condi­videre e superare insieme le piccole dif­ficoltà della vita di tutti i giorni. Cerchia­mo dunque di vivere la nostra vita con

pastorale, comprendente le parrocchie di Tiezzo, Corva, ed Azzano. Anche que­st'anno abbiamo avuto il piacere di ave­re come relatore don Sergio Deison, che con sempre maggior competenza e di­sponibilità ci ha guidato nel nostro cam­mino di formazione. Gli argomenti tratta­ti nel corso dei tre incontri hanno riguar­dato la coppia come portatrice di buona notizia. Dio nella sua immensa bontà ci ha resi depositari di questa bella notizia: l'amore di Dio che si legge dentro l'amore dei due sposi. Questo bisogna viverlo dentro le nostre esperienze anche nei momenti apparentemente meno felici del­la vita insieme. Siamo comunque sem­pre immagine di Dio. Come tutto ciò si realizza? A chi e nei confronti di chi? Don Sergio ha paragonato la famiglia ai pila­stri che tengono su una casa. La fami­glia poggia su basi solide se coesistono queste virtù: la condivisione sia dei mo­menti felici che di quelli meno felici mo­strando al partner i nostri limiti liberan­doci dalle maschere che la vita ci impo­ne. La mitezza che ci fa abbandonare il linguaggio della rabbia mettendo al cen­tro il nostro amore. Lessenzialità che ci esorta a mettere da parte le cose su­perflue mettendo al centro di tutto il rap-

7

porto di coppia. La riconciliazione intesa come l'arte di venirci incontro, di perdo­narci affidandosi a Dio in prima persona. Altri valori da difendere sono la stima, la generosità, la fiducia e la prowidenza. A

chi rivolgere tutto ciò? In prima persona a noi stessi per migliorare ogni giorno il nostro amore, poi ai nostri figli nella mi­sura in cui li accogliamo li accudiamo, li proteggiamo, anche quando loro non cor­rispondono alle nostre attese. Ed infine alla comunità annunciando a tutti l'amo­re tra un uomo e una donna vero, since­ro, reciproco e fedele, fondato sul matri­monio. Tutto il resto è pura contraffazio­ne. Da tutto ciò emerge che dobbiamo tutti essere per vocazione nella vita di coppia e di famiglia "buona notizia", cioè amore, amore di Dio, comunione di Dio Padre Figlio e Spirito Santo; amore tra­dotto in affetti, sentimenti e gesti, sia nei confronti del nostro coniuge che dei no­stri figli. Il ciclo di incontri si è concluso il 15 maggio nella stupenda cornice del Seminario, dove accanto alla grotta con la statua della Madonna abbiamo reci­tato il Santo Rosario meditato, che ci ha accomunati tutti in un intenso momento di preghiera e ringraziamento. Subito do­po abbiamo festeggiato in quello che un tempo era il refettorio del seminario, con pizza e dolci, ripromettendoci di prose­guire anche per il prossimo anno questo importante cammino di formazione cri­stiana. Patrizia e Francesco Ragogna

"VOGLIAMO VIVERE PER SEMPRE INSIEME" Domenica 22 febbraio si è concluso, con una messa celebrata da Mons. Ba­silio Danelon, Vicario Generale, il cor­so per fidanzati tenutosi nei mesi di gen­naio e febbraio nella nostra parrocchia. Per noi coppie, il presentarci alla Co­munità è stato un momento davvero speciale, una occasione importante per condividere il percorso che abbiamo in­trapreso. Ed è in questa condivisione che è racchiuso il significato profondo della nostra scelta, il senso di uno sta­re insieme per essere testimoni dell'A­more di Dio, abbandonando l'intimità fra i due per diventare unità di fronte al­la Chiesa, coppia viva e feconda che si dona reciprocamente ed agli altri. Ac­cogliere il Sacramento del Matrimonio è innanzitutto SCELTA, come ha sotto­lineato Mons. Ovidio Poletto nel suo in­tervento di apertura agli incontri; scel­ta libera e consapevole di amore gra­tuito. È libertà di assumere un impegno nei confronti del proprio compagno e di fronte a Dio, in un patto di UNICITÀ, FEDELTÀ ed INDISSOLUBILlTÀ. Es­sere marito e moglie significa essere compagni, condividere il pane di ogni giorno, nella gioia ma anche nelle diffi­coltà. Significa arricchirsi delle diversità e saper accettare il dono che Dio ci ha fatto, conservandolo con gelosia e fa­cendolo crescere giorno dopo giorno, in un continuo scambio e confronto con sé stessi e con l'altro. Per noi giovani coppie che abbiamo scelto di avvici­narci al Matrimonio Cristiano, questo è solo l'inizio di un percorso che ci impe­gnamo a continuare insieme, ringra­ziando ogni giorno Dio di averci fatto in­contrare. Paolo e Valeria

/I Vescovo dopo l'incontro saluta personalmente tutti i fidanzati e si intrattiene nel bar dell'Oratorio.

o Signore, ci hai accolto fra le Tue braccia insieme, mano nella mano, dopo averci fatto incontrare, dopo averci reso dono l'uno dell'altro, in un disegno che va oltre il nostro confine di coppia. O Signore, ci hai fatto conoscere l'Amore, il rispetto, la tenerezza che unisce. Hai fatto incontrare le nostre strade, i nostri sentimenti, ci hai resi partecipi l'uno della vita dell'altro. O Signore, la gioia di questo dono ci ha dato l'entusiasmo di scoprire la ricchezza nelle nostre diversità, la pazienza nell'imparare a conoscerci, il desiderio di condividere ogni giorno della nostra vita. O Signore, veniamo a Te insieme, così come Tu hai voluto, con le nostre difficoltà e le nostre gioie, con le nostre perplessità e la nostra voglia di affrontare la vita, con i nostri "chiedere scusa" ed i nostri "saper perdonare". Veniamo a Te insieme, per renderTi grazie di questo dono, per renderTi grazie di questo meraviglioso disegno racchiuso nelle Tue mani.

8

ASSOCIAZIONE SAN VINCENZO DE' PAOLI: I RISULTATI DELUATTIVITA

Centro di Distribuzione Manitese di Azzano Decimo

• Pacchi di vestiario donati alla Comunità Missionaria di Villaneggia (Pordenone): n° 65.

• Pacchi di vestiario spediti a Nassyria, tramite la Brigata Ariete di Pordenone, e destinati all'Associazione Donne Irakene: n° 37.

• Pacchi di vestiario inviati in Romania, tramite l'Associazione Lavoratori Cristiani di Cinisello Balsamo (MI): n° 48.

• Pacchi di vestiario spediti alla Parrocchia di San Miguel Arcangel di Buenos Aires (Argentina): n012.

• Famiglie che si rivolgono al nostro centro: 375 (distribuiti gratuitamente vestiti e generi alimentari, mobili, ecc.).

• Generi alimentari distribuiti alle persone bisognose italiane e straniere: 4242 kg. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare tramite l'Ass. San Vincenzo di Pordenone, nostri acquisti e le donazioni di persone di buon cuore del nostro Comune. Quest'anno grazie alla raccolta effettuata con la cesta in Chiesa durante la Qua­resima, la donazione di viveri della Pro Loco di Cesena, e le donazioni settimanali di persone generose, siamo riusciti a donare con continuità una borsa spesa che per molte famiglie in difficoltà è un aiuto importante all'interno del bilancio familiare. Vi ringraziamo tutti.

• Divani, mobili per sala, camere da letto, lampadari, pentole, posate, piatti, ecc.: abbiamo stimato di aver donato a circa 200 famiglie, mobili e oggetti per la casa. Grazie anche alla collaborazione con la Caritas diocesana di Concordia­Pordenone e alle donazioni di privati particolarmente sensibili.

• Donazione due computer usati, di cui uno è arrivato in Ucraina.

• Festa del Santo Natale 2003: distribuiti giocattoli a circa una ventina di bambini intervenuti. È stato un bellissimo pomeriggio di festa e di giochi.

Altre attività

• Preparate 65 vestine per la Prima Comunione.

• Visita periodica alle persone anziane: mensile, per le festività del Santo Natale e della Pasqua.

Se volete entrare a far parte della nostra associazione potete rivolgervi ai nostri parroci, oppure potete venirci a trovare il mercoledì dalle 15 alle 19, presso il garage della canonica in via Don Bosco, 4.

NEO LAUREATI si prega di inviare alla Direzione del Bollettino i nominativi dei neolaureati se si desidera la pubblicazione

Bellante Daniele, Università degli Studi di Udine; Tecnico di Laboratorio Biomedico.

Bortolin Luca, Università degli Studi di Trieste; Facoltà di Ingegneria.

Mascarin Stefania, Università degli Studi di Udine; Facoltà di Economia Aziendale.

Pascot Arianna, Università degli Studi di Padova; Facoltà di Scienze della Formazione.

9

• IL CONVEGNO LE POVERTA DEL NORD EST: , SECONDO INCONTRO DEL PROGETTO LA VICINIA Giovedì 22 aprile 2004 si è tenuto il convegno presso la Ca­sa dello Studente. Intervenuti alla serata l'Assessore alle Po­litiche Sociali Bortolus, Giuseppe Bariviera responsabile del­l'ambito sociale Sud, Don Livio Corazza, Direttore della Ca­ritas diocesana di Concordia-Pordenone, Stefano Franzin, direttore Associazione Nuovi Vicini Onlus, che si occupa del­la gestione del progetto. La Vicinìa nasce dalla volontà dell'Ambito Sociale Sud 6.3 ed è un progetto pilota per una risposta diffusa ed integrata alla povertà e alla marginalità, volto a creare una rete di col­laborazioni tra le associazioni attive nel territorio dei 7 co­muni facenti parte dell'Ambito: Azzano Decimo, Chions, Fiu­me Veneto, Pasiano, Prata, Pravisdomini e Zoppola. Sono state contattate circa 210 associazioni locali, dalle 30 alle 40 per ogni comune, a ciascuna di esse è stata conse­gnata una traccia di intervista sulle povertà e marginalità. Le risposte raccolte forniranno la base di un rapporto sulle po­vertà nel territorio di competenza, che verrà approntata dal­Ia Caritas nel prossimo autunno. In questo modo tutti i sog­getti coinvolti nel dialogo e nel confronto proposto avranno degli strumenti in più per leggere la realtà e, di conseguen­za, per indirizzare in modo più efficace il loro intervento, pub­blico e privato. È un modo per dare una risposta a situazio­ni magari rimaste marginali, senza mero intento solidaristi­co ma per inserirle nelle politiche sociali locali, uscendo co­munque dall'idea della competenza specifica (per esempio tipica delle istituzioni), per passare proprio a quella della re­sponsabilità diffusa, per esprimere la capacità di risponde­re ai bisogni concreti. In prospettiva i comuni dell'ambito non dovrebbero agire entro i loro confini, ma stabilire una rete coordinata di intervento al di fuori di essi. Le povertà del nord est è il secondo incontro di approfondimento all'interno del percorso del progetto. Lintervento di Giancarlo Perego, re­sponsabile Area Nazionale Caritas Italiana, ha proposto una riflessione su chi sono i poveri posti all'attenzione della Ca­ritas in Italia. I principi sui quali si basa l'opera della Caritas nei loro confronti sono l'ascolto, l'osservazione e il discerni­mento. Lascolto è la relazione con le persone: per questo sono nati i 3000 centri d'ascolto in Italia (tra cui anche quel­lo di Pordenone, in Via Revedole 1), per raccogliere le do­mande delle persone in difficoltà. Osservazione significa mo­nitorare i dati delle povertà, per meglio organizzare le risor-

10

se disponibili e dare risposte concrete. Discernimento si­gnifica che ogni incontro studiato e rilevato deve diventare occasione importante per costruire un percorso di accom­pagnamento, una risposta politica, di denuncia, per costrui­re anche una risposta pastorale. La povertà è rivelata dall'lstat, nel rapporto sulle povertà del­l'autunno 2003, individua due livelli di povertà: ASSOLUTA e RELATIVA. Sono 926 mila famiglie (il 4,2% delle famiglie residenti) pari a 2 milioni 916 mila persone (il 5,1% della po­polazione) che vivono in condizione di povertà assoluta, non riescono ad acquistare un paniere di beni essenziali per con­durre una vita dignitosa (generi alimentari, vestiti, ecc.) cioè che non possono spendere 574 euro al mese. Povere in sen­so relativo sono le famiglie composte da due persone che spendono mensilmente per consumi un importo uguale o in­feriore a 834 euro al mese: situazione che tocca 2 milioni 456 mila famiglie in Italia (1'11 % delle famiglie residenti), ov­vero 7 milioni 140 mila persone (pari al 12,4% dell'intera po­polazione). La povertà (parleremo della povertà relativa) è distribuita in modo diverso all'interno del nostro paese: 19,4% nel nord Italia, 12,2% nel Centro e il 68,4% nel Sud. Ma i da­ti cambiano se si guardano le singole realtà: si va dal 3,9% del Veneto al 9,4%, per esempio, del Friuli Venezia Giulia. Nelle famiglie povere si mette in luce il dato di 1 milione 740 mila bambini, pari al 16,4% di tutti i minorenni italiani. Ma chi sono i nuovi poveri? sono anche le persone che su­biscono uno spezzettamento delle carriere (fenomeno favo­rito dalle nuove tipologie contrattuali), quelle che perdono il lavoro ad una certa età, quelle che si ammalano. Altro dato che emerge tra i visitatori dei centri d'ascolto: 6 persone su 100 manifestano un disagio psichico, questo purtroppo un trend in crescita. Numeri che fanno pensare che le situazio­ni di povertà sono molto più vicine di quello che sembra, e progetti come questo sono la premessa all'elaborazione di un vero e proprio piano sociale per l'accoglienza e l'inte­grazione, secondo le indicazioni della L. 328/00. Vi aspettiamo al convegno finale dove saranno illustrati i ri­sultati ottenuti, che si terrà al teatro di Prata di Pordenone, il 19 giugno 2004 alle ore 10, accompagnato dalla mostra del maestro Sgubin. Per informazioni ci potete contattare allo 0434221277 oppure [email protected]

IN OCCASIONE DELLA FESTA

DI S. SEBASTIANO,

20 GENNAIO,

I VIGILI URBANI DELLA

PROVINCIA SONO CONVENUTI

AD AZZANO DECIMO

PER ONORARE

IL LORO PATRONO.

_ VITA PARROCCHIAl.E

IL PRESEPE ARTISTICO IN CHIESA

Come ogni anno dal 1990, si da vita al tradizionale prese­pe nella nostra Chiesa. Con un gruppo di capaci collabora­tori si costruisce un presepe che sempre più è andato a per­fezionarsi nella struttura artistica, volendo portare novità ed espressioni diverse, frutto di ricerca e di conoscenza, fatta nella visita ad altri presepi laboriosi del triveneto. Visitando­li, infatti tutti possono scoprire che sono realizzati e am­bientati nella nostra tradizione e vita rurale del secolo scor­so! Perché rappresentare gli anni 50 e non altre epoche, op­pure non ambientarlo nella stessa Palestina, dove realmente è nato Gesù? Perché come tutti i presepi che abbiamo visi­tato, si vuoi rispecchiare, un mondo appena passato che non c'è più, che nello stesso tempo la nostra gente ricorda volentieri perché ci è vissuta e soprattutto perché tempo di sofferenza ed incertezza per la vita di ogni giorno. Anche il canto del gallo, come il cinguettio degli uccelli, si accosta bene, ricordando la bellezza della natura e sapori che or­mai si stanno perdendo nell'evoluzione del nostro tempo. Ricordare nella costruzione del presepe angoli e paesaggi realmente esistiti, ci porta indietro nel tempo per non di­menticare il percorso che ognuno ha compiuto. Limpegno nel grande lavoro di costruzione e soprattutto nel coordina­mento ha espresso negli amici del presepe un vero entu­siasmo che già stanno costruendo dei pezzi per il prossimo anno. Il nostro presepe quest'anno inoltre è stato arricchito di nuovi personaggi grazie alla generosità di molte persone,

Vogliamo ringraziare, attraverso le pagine di questo Bol­lettino parrocchiale, il gruppo di volontari che, recupe­rando il materiale della discarica comunale, sono riusci­ti ad allestire uno splendido presepe esposto davanti al palazzo del Municipio. /I gruppo era costituito da Trimar­co Michele, Chiaradia Gino, Zanette Pierluigi, Lampis Sal­vatore, Tonus Angelo e Longo Giordano. Hanno dimostrato ancora una volta che solo se ci sono queste persone le tradizioni possono continuare.

I cittadini azzanesi

11

particolarmente è stato curato il fondale dove in risalto è sta­to posto il nostro campanile appena restaurato e per il qua­le sono andate le offerte, ammontate a quasi 1.600,00 eu­ro. Tanti sono stati i visitatori, dalle firme poste nel registro, circa duemila i firmatari; toccanti e commoventi le espres­sioni che troviamo poste accanto alle firme, perle preziose che ci caricano di entusiasmo per continuare quest'opera. Vogliamo ringraziare particolarmente tutti coloro che hanno portato la loro opera nel presepe, questo bel gruppo che ogni anno si va arricchendo di persone disponibili, in ma­nualità e generosità è sicuramente motivo di gioia scoprire il desiderio di voler stare assieme e realizzare l'ambiente che riceverà la nascita di Gesù. La disponibilità ad acco­gliere suggerimenti e consigli è motivo di arricchimento per lo stesso presepe e le persone che vi operano. Una parti­colare invenzione va all'iniziativa "Azzano città dei presepi", che in questi anni si è sviluppata, arricchendosi sempre più di angoli suggestivi nel centro del paese, circondata da tan­ti operatori che volontariamente hanno portato la loro ope­ra, rappresentando in vari modi la nascita di Gesù. Inoltre vogliamo ricordare i tanti presepi costruiti in famiglia emes­si a concorso, a premiazione degli stessi fatta il giorno del­l'epifania ne ha visti partecipare ben trentasei, la maggio­ranza ben curati e costruiti con particolare dedizione; il pri­mo classificato per il natale 2003 è stato il presepe della fa­miglia Lovisa Giancarlo. Mario Del Bel Belluz

GRUPPO DISABILI "VIRGILIO LIUT"

Il gruppo "Virgilio Liut" è attivo da circa 30 anni, nato dal desiderio di alcuni amici di unire disabili e volontari in una formazione vincente. Il gruppo si compone di circa un centinaio di persone metà dei quali sono disabili, provenienti da tutto il territorio del­la nostra diocesi e non solo. Lo scopo del nostro gruppo è quello di far passare agli amici che non possono muoversi qualche ora in allegria e festa. Ci troviamo la penultima domenica del mese presso il cen­tro sociale di Azzano, dove si celebra insieme la santa Mes­sa seguita dal pranzo comunitario e a conclusione un po­meriggio ricreativo. Annualmente organizziamo nel mese di novembre una lot­teria il cui ricavato viene destinato alle missioni diocesane a seconda delle necessità che ci vengono presentate. Tra le nostre attività rientra anche l'organizzazione di gite e scampagnate con scadenza periodica facilitate anche dalla presenza di due pulmini attrezzati, generosamente offerti dalla comunità. Un gruppo così numeroso e attivo ha bisogno di una gestione puntuale ed attenta, compito svol­to dal presidente Elio Pavan coordinato da alcuni volonta­ri che ritrovandosi in occasione della preparazione di ogni festa organizzano e predispongono nei minimi dettagli gli incontri prestabiliti. Elio Pavan

100 ANNI!!!

Dopo MANZON SILVIA ANCHE FEDRIGO SANTA

MERCOLEDì 5 MAGGIO 2004 HA COMPIUTO

100 ANNI. DOMENICA 16 MAGGIO È STATA

FESTEGGIATA IN CASA FEDRIGO LUCIO DOVE

VIVONO LE DUE CENTENARIE. DON DINO

PAVAN HA CELEBRATO LA S. MESSA.

PRESENTI ALLA FESTA: IL SINDACO DOTI.

ENZO BORTOLOTII, MONS. BASILIO

DANELON AMICO DELLA FAMIGLIA FEDRIGO

E TUTII I NIPOTI.

GRANDE FESTA IL 9 MARZO PER ROSA LONGO IN PESCHIUTIA

CHE HA RAGGIUNTO IL FORMIDABILE

TRAGUARDO DEI 100 ANNI.

UNA GIORNATA VISSUTA CON LA

CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA OFFICIATA

DA DON DINO, IL SALUTO DEL SINDACO DI

AZZANO E LA VICINANZA DEI SUOI CARI IN

PARTICOLARE LE FIGLIE

MARIA E REGINA.

FEDERICO ALBINA IN VENERUZ, DA CESENA, IL 10

MAGGIO HA COMPIUTO 90 ANNI. INSIEME ALLE FIGLIE

BRUNA E NERINA, INVIA AFFETIUOSI SALUTI AI FIGLI

ANTIGIO RESIDENTE A THUNDER-BAY E ALLA FIGLIA

ALIDA A WINDSOR (CANADA).

VITA PARROCCHIAl:.E

G.S.C. CESENA GRUPPO SPORTIVO CULTURALE CESENA

MOMENTI DI FESTA E TRADIZIONI

Dopo l'antico rito dei fuochi epifanici, le attività del Gruppo continuano con le tradizionali feste di primavera. Il 14 Marzo, la Santa Benedizione dei lavoratori agricoli e dei loro mezzi, hanno dato inizio alla stagione primaverile e al­le attività del 2004. Il momento di religioso raccoglimento è proseguito con un'allegra festa allietata da un ottimo pran­zo, nel rispetto delle tradizioni culinarie del nostro territorio. Il 25 Aprile, come da decenni, il Gruppo ha organizzato il PIC-NIC a base di ottima pastasciutta e la tradizionale "for­taja" con il salame, il tutto annaffiato da ottimo vino e tanta allegria. Alla festa ha partecipato numerosa la popolazione

La rottura delle PIGNATTE "San Marco".

della borgata e dintorni. Non sono mancati, come da sem­pre, per i più piccoli, giochi che ai meno giovani hanno ram­mentato anni ormai lontani, quali la rottura delle "pignatte", la corsa con i sacchi, il tiro alla fune e altri ancora. Le attività del Gruppo continueranno alla fine di Agosto con la SAG RA della faraona, in due settimane di gioiosa festa. Come da sempre, le attività svolte dal Gruppo G.S.C. CE­SENA, sono in gran parte a scopo benefico, parte dei rica­vati sono devoluti a enti e associazioni che operano nel so­ciale. Il Direttivo si sente in dovere di ringraziare tutti i colla­boratori interni ed esterni, e chi con la propria presenza ren­de possibile tali attività dandoci sprono a proseguire.

IL DIRETTIVO G.S.C. Cesena

Alcuni organizzatori alle prese con gli animali da cortile offerti da alcune famiglie in occasione della Festa del 14 Marzo.

G.S.C. CAPO DI SOTTO Come di consueto il gruppo ricreativo Capo di Sotto ha voluto cominciare l'anno nuovo con numerose iniziative e collaborazioni. A partire dalla tradizionale sfilata carne­valesca, durante la quale i collaboratori dei Festeggia­menti Madonna del Bembo hanno alle­stito stands gastronomici preparando frit­telle, crostoli, the, cioccolata calda e vin brulè, contribuendo così alla buona rea­lizzazione della manifestazione azza­nese. Sicuramente non possiamo trala­sciare l'immancabile "fortaia" di San Mar­co, accompagnata da altri gustosi piatti e dall'allegria di tutti noi. Il nostro grup­po gode anche della collaborazione del G.S. Condor, per il quale ha organizzato i pranzi per i partecipanti ai tornei svol­tisi il 9 ed il 16 maggio, rispettivamente dei Pulcini e dei Primi Calci. Inoltre in questo periodo il gruppo Capo di Sotto sta mettendo a disposizione il proprio ter­ritorio per le feste delle scuole del pae­se, di modo che i bambini ed i ragazzi abbiano un parco dove giocare e diver­tirsi serenamente. Nonostante ci siano tutti questi impegni, stiamo tutti lavoran-

giamenti Madonna del Bembo previsti per fine estate. In­fatti, sebbene ci siano stati dei problemi alle strutture, il gruppo ha comunque continuato a operare in uno spirito nuovo, sempre più forte e tenace. Giulia Piccinin

do per organizzare al meglio i Festeg- Lo staff dei cuochi di Capo di Sotto.

13

VITA PARROCCHIALE

PRO LOCO CESENA: VOTTAVA FESTA DEI GIOVANI D'ALTRI TEMPI IN CESENA

Domenica 16 maggio si è svolta in Cese­na l'ottava festa dei "Giovani d'Altri Tempi", organizzata dalla Pro Loco. La giornata è iniziata con la S. Messa ce­lebrata dall'Arciprete Don Raffaello Martin ed è proseguita con l'inaugurazione di una mostra di scultura, pittura e fotografie an­tiche. Le sculture sono state realizzate e messe a disposizione dalla sig. Laura Ma­scherin Milan, che lavora soprattutto su tre filoni: la religiosità, il mondo contadino di una volta, uomini e donne. Su questi con­tenuti hanno lavorato anche i nonni che fre­quentano il Laboratorio di Pittura del Cen­tro Sociale di Azzano Decimo. I presenti hanno così potuto ammirare 3 bronzetti raf­figuranti un presepio, una donna carinzia­na, una donna che trasporta il latte e tre terracotte raffiguranti la vendemmia, i bro­dus (tipiche maschere friulane), le donne al lavador. I quadri di Almerina, Dina, Ful­via, Licia e Sergio rappresentavano ritrat­ti di donne, aspetti della vita contadina (l'aratura con i buoi, un cason, la realizzazione di una gerla, ... ) e, per la religio­sità, chiese, campanili (anche quello di Azzano) e Madonne con Bambino. La mostra fotografica ha raccolto una sessantina di foto an­tiche di persone o eventi legati a Cesena, raggruppate in "Di­vi d'altri tempi", "Lavori", "La vita è fatta di gioie e dolori". A mezzogiorno è stato servito il pranzo, definito "ottimo e ab­bondante", secondo la migliore tradizione, ai quasi 130 ospi­ti, tra i quali figuravano gli Arcipreti e le Suore, alcuni rap­presentanti dell'Amministrazione Comunale (anche il sig. Sindaco) accompagnati dalle rispettive famiglie, a testimo­nianza che si è veramente trattato di una festa di paese. I presenti si sono molto divertiti e hanno applaudito un pia­cevole testo teatrale, intitolato "Nostalgia no, ricordasse sì", scritto nel nostro dialetto proprio per l'occasione dalla sig. Elena Pignat con "el scopo de vardà indrio, de far divertì, de far rivive certi personagi de Cesena, de far ricordà qualche fato vecio e de far ricordà da dove che sen vignui, cioè le no-

14

stre radise" (dalla presentazione del testo). Il copione è sta­to portato in scena, subito dopo il pranzo, dalla compagnia teatrale "Improvvisatori", cioè attori improvvisati, formata da volontari della Pro Loco Cesena. Eleonora, Lorenzo, Michela, Rosanna, Secondo, Vania e alcuni bambini hanno saputo recitare con molta abilità (imperturbabili anche sotto una pioggerellina che all'improvviso ha incominciato a cadere, fortunatamente per pochi minuti!) e sono stati a lungo ap­plauditi. La giornata si è conclusa con dolci preparati in ca­sa e, ovviamente, il caffè. La festa si è svolta in un clima mol­to sereno e la Pro Loco può essere fiera di avere, ancora una volta, raggiunto l'obiettivo, che è quello di far incontra­re le persone di una certa età della borgata e non, metten­dole nella condizione di scambiare "quatro ciacole", di ri­cordare momenti belli e brutti e di rivivere il piacere di stare in compagnia. Perché, "quando che se sta insieme in armo­nia l'è sempre bel, se manda via i pinsieri, i dispiasseri, se varda avanti come che se dovarie fa sempre" (dalla presen­tazione del testo teatrale). Nida Moretti

Gruppo servizio Volontariato (nonni vigili) di rappresen­tanza all'inaugurazione restauro campanile di Azzano Decimo. Il gruppo svolge da 9 anni il servizio di vigilan­za alle scuole elementari e medie di Azzano Decimo nonché alle elementari di Tiezzo di Azzano Decimo, par­tecipa inoltre alle varie manifestazioni religiose, cultu­rali e ciclistiche. Il gruppo è composto da 14 persone che dedicano una settimana al mese, per circa un'ora al giorno, alla vigilanza dei bambini ed insegnare loro ad attraversare sempre sulle strisce pedonali per la lo­ro sicurezza ed incolumità, mentre ai loro genitori si chie­de di collaborare e di trasmettere ai propri figli l'impor­tanza della nostra presenza. Il coordinatore del servizio è l'Appuntato dei Carabinieri in congedo Trimarco Mi­chele che fa appello a chi volesse iscriversi e provare un'esperienza nuova di prendere accordi con il coordi­natore oppure con gli stessi componenti del gruppo per essere più numerosi (sarebbe molto gradita la presen­za del sesso femminile sicuramente molto più apprez­zata dai bambini). v. Brig. Trimarco Michele

VITA PARROCCHIALE

"NELLA CASA DEL GRANDE FRATELLO ... " Ormai da tempo si sottolinea con preoc­cupazione che i giovani e le coppie ri­sentono della mancanza di modelli da seguire. Gli psicologi confermano che non è più ripetibile oggi lo stile di vita delle generazioni che ci hanno prece­duto perché è cambiato il contesto so­cio-economico nel quale viviamo ed il progresso delle nuove tecnologie ri­chiede continue scelte e modifiche di percorso di cui a volte non percepiamo neppure la portata. Il modello sociale della generazione che ci ha preceduto era fortemente improntato sul ruolo cen­trale della famiglia e sul precetto evan­gelico secondo il quale "l'uomo non de­ve dividere ciò che Dio ha unito", men­tre oggi è esponenzialmente cresciuta la tendenza a vivere da soli e libera­mente. Infatti c'è chi vive la famiglia co­me peso, come luogo di sacrificio che porta all'annullamento della propria per­sonalità individuale e certamente una tale visione delle cose conduce age­volmente alla scelta della libertà asso­luta e all'assenza di vincoli di respon­sabilità verso gli altri. Forse per questo nei nostri giorni riscuote sempre cre­scente successo la casa del Grande Fratello, dove non bisogna lavorare, non serve occuparsi degli altri, non ci sono ammalati e persone che soffrono, non ci sono guerre, le cose necessarie si

materializzano senza sforzi, si litiga e si gioca a piaci mento e la vita prosegue come in un'oasi affrancata dalla realtà. I riflettori della notorietà sono sempre accesi e ciascuno può godere di un esasperato protagonismo, anche se sappiamo bene che non accade nulla di veramente significativo. Nella casa del Grande Fratello si vive una grande finzione spettacolarizzata, perché non esiste alcuna delle difficoltà e delle af­flizioni che capitano all'uomo comune, e ciò nonostante, senza alcun merito si diventa divi. Che tale notorietà sia dav­vero da premiare ci lascia alquanto per­plessi. Ed infatti, di fronte alla crescen­te diffusione di simili programmi, la do­manda che ci dobbiamo porre non è tanto diretta a scoprire se i protagoni­sti recitano o meno un copione, bensì piuttosto se e quanto rimaniamo pla­giati da quel modello e quale insegna­mento ne trae lo spettatore, che sem­bra esserne così estasiato. La scuola, la famiglia e la chiesa, ci presentano in­segnamenti di incisiva sostanza etica morale e religiosa, che ci aiutano a sce­gliere una strada costruttiva, anche se più difficile, dove il sacrificio dell'uomo trova grandi ricompense di natura non materiale, mentre l'ambiente del Gran­de Fratello sembra vuoto di tutto que­sto, perché non esprime alcun valore.

Infatti la giornata del grande fratello tra­scorre all'insegna del puro egoismo, ma è vuota di sentimenti positivi, di solida­rietà e di amore. Dobbiamo imparare a diventare più critici dunque davanti ai modelli, spesso fuorvianti, che ci ven­gono proposti e riconoscere che il vuo­to spirituale non costituisce una scelta da imitare anche perché non conduce alla libertà, quanto invece alla solitudi­ne e alla lontananza da Dio e dagli uo­mini. Non vale forse la pena, anche sen­za le luci dei riflettori, di gioire ed es­sere grati dell'amore di Dio e delle quo­tidiane esperienze, che senza dubbio ci mettono continuamente alla prova, offrendoci la possibilità di fare la scelta che ci porta ogni giorno ad essere per­sone migliori. Niente è più grande del­l'amore di Dio, ed è quella la strada che dobbiamo privilegiare. Per questo, pro­viamo qualche volta a chiudere a chia­ve la casa del Grande Fratello e a ri­leggere invece il Libro di Giobbe, che è uno dei brani più intensi e più difficili, tanto mette alla prova la nostra spi ri­tualità, ma rappresenta una lettura quan­tomai attuale. Per quante difficoltà e pri­vazioni Dio imponga a Giobbe, questi non gli si rivolta mai contro, perché sen­te il sostegno del Suo Amore e accetta la Sua Volontà, consapevole che tutto è un dono del Signore. Avv. Anna Milan

50° DI MATRIMONIO

SABATO 21 FEBBRAIO I CONIUGI

MARIA E ANTONIO DEL BEL BELLUZ HANNO FESTEGGIATO

IL 50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO, CIRCONDATI DAI FIGLI

MARA E MARIO, LA NUORA ADRIANA E IL GENERO CESARE,

PER AMBEDUE LE COPPIE RICORREVA ANCHE IL LORO

20° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO.

LA LITURGIA IN PARROCCHIA PRESIEDUTA DALlAMICO DI FAMIGLIA

DON PIERLUIGI MASCHERIN È STATA ANIMATA DAI NIPOTI

CHIARA E ANDREA, FIORELLA E FABRIZIO,

CUI HANNO FATTO CORONA PARENTI E TANTI AMICI.

15

SPLENDIDA FESTA A SORPRESA IL 4 MARZO SCORSO

PER LE NOZZE D'ORO DI ELENA PIGNAT E FRANCO LANFRANCO.

UNA CELEBRAZIONE SONTUOSA ED EMOZIONANTE

PREPARATA DAGLI OPERATORI,

VOLONTARI E NONNI OSPITI DEL CENTRO DIURNO,

DOVE I DUE SPOSI PRESTANO VOLONTARIATO.

FIRENZE 20-21 MARZO

16

SANTUARIO SANTA MARIA

WORHT 9 MAGGIO

FIRENZE 27-28 MARZO

VARGENTINA MUORE TRA LE VIOLENZE I nostri emigranti in Argentina ci informano sulla preoccupante situazione di quel paese.

Buondì Beppe, per la prima volta in quasi quarant'anni, ieri sera mi sono sentita un poco argentina. Circondata da figli e nipoti e da più di 150 mila persone, con una candela ac­cesa, anch'io sono andata nella piazza del Congreso Na­cional di Buenos Aires per chiedere semplicemente prote­zione per la sicurezza e l'integrità delle persone. Nell'Ar­gentina di oggi, non c'è nessun governo che protegge la vi­ta umana: si ruba, si viola, si sequestra, si commettono de­litti efferati , impunemente. La maggioranza silenziosa, equi­distante da qualsiasi partito, senza nessuna bandiera, sen­za squilli di tromba per chiamare all'adunata, si è incammi­nata verso la piazza che tu ben conosci, e la notte assunse un aspetto quasi trascendentale nel mare scintillante delle luci di migliaia di candele, e quell'urlo silenzioso ha espres­so meglio di tante grandi ed eloquenti parole la sua solida­rietà a un uomo dai capelli bianchi, disperato, a cui hanno

sequestrato e ucciso a sangue freddo un figlio di vent'anni, e a tanti altri genitori, con i volti impietriti senza più lacrime, ricordando i loro ragazzi ammazzati selvaggiamente. E qui si ammazza ogni giorno, e ogni giorno tremiamo per i nostri giovani che si avviano ignari alla loro vita quotidiana. Ma quando, con voce spezzata dal pianto, il padre ha fatto le sue richieste chiedendo giustizia per i morti, credo che l'a­nimo di tutti , presenti e no, abbia capito che il valore più gran­de e più nobile è il rispetto per la vita umana. Sono rimaste, a testimonianza, le migliaia di candele accese, illuminando quel palazzo legislativo che dovrebbe essere il simbolo del­la giustizia e dell'integrità della nazione - ma sono parole che suonano a beffa. E tutto molto duro Beppe, ma questa purtroppo è l'Argentina di oggi , dove la demagogia la fa da padrona in mezzo a un'insicurezza e un'ingiustizia sociale senza limiti. Mandi Seppe, a te e a tutti gli Italians

SUOR SAVERIA IN PARTENZA PER LA BOLIVIA Carissimi amici di Azzano Decimo e parenti, dopo tre mesi di permanenza in Italia, sono pronta per ripartire e ritorna­re là dove il Signore mi chiama per annunciare il suo amo­re. Dalle pagine del giornalino giunga a voi il grazie affet­tuoso e sincero mio e delle suore missionarie: grazie per­ché condividete il nostro impegno con il dono della vostra preghiera, con un interesse che sa di affetto e di attenzio­ne, con la solidarietà frutto di scelte personali e di attività "inventate" di volta in volta ... Insieme a voi abbiamo costruito un ponte di solidarietà attraverso i progetti che sosteniamo: progetto "pane e latte", progetto "identità", progetto "stu­dio" ... sostegno all'istituto di Sacaba dove vivono 50 ragazze che seguiamo ed aiutiamo a crescere, accompagnandole verso un futuro che desideriamo sereno e responsabile. Le

ragazze più grandi fre­quentano già l'univer­sità e collaborano con noi aiutando le più pic­cole. L.:impegno princi-pale di tutte noi mis­sionarie è la collabo­razione nelle parroc­chie: catechesi, ani­mazione liturgica, can­to, incontri con i gio­vani. Alcune di noi de­dicano tempo alla visi­ta nelle famiglie e in particolare agli am­malati. Sono stata be­ne qui in Italia. Ho ri­cevuto tanta simpatia, ho percepito interesse e desiderio di condivi­sione con le necessità del mondo ... mi sono ricaricata di "familia­rità" e porto questa ric­chezza con me. Nel

mondo occidentale il rischio che si corre è di essere troppo presi da tutto ciò che è materiale, da un senso di benesse­re che spesso confonde e genera insoddisfazione. Mentre

17

Y 2 3 ~

Il 12 13 14 l

vi porto nel cuore, vi accompagno con la preghiera affinché il nostro essere cristiani ci aiuti ovunque siamo a portare frutti di pace, di bontà, di giustizia. Rinnovando a ciascuno la mia gratitudine. Suor Saveria

Anche quest'anno le nostre mamme hanno dimostrato sensibilità per la missione che le nostre Suore Rosarie hanno in Bolivia. Nella foto la preparazione del mercati no natalizio. Il ricavato di Euro 2.465 è stato consegnato alla Madre Generale.

VITA PAR ROe c H I A LE

DON DUILIO RAMBALDINI Diversi azzanesi si ricordano di Don Duilio Rambaldini. Pubblichiamo volentieri questa bella testimonianza

di un frisanchino che descrive Don Duilio come persona ricca di fede e di umanità.

Spero proprio di rivederlo in cielo il caro Don Duilio, il bravis­simo prete pievano delle Sante Fosca e Maura. Alto, magro, la faccia ossuta ed un'accentuata cadenza veneta, la tonaca con gli infiniti bottoncini sul davanti ed il fedele tricorno in te­sta. Più di mezzo secolo è trascorso da quando lo incontrai la prima volta (era il 28 settembre 1950, un giovedì) per infor­marlo che avevo intenzione di sposare davanti a Dio una ra­gazza frisanchina; per questo ero arrivato dalla grande pia­nura, per legarmi a quella che sarebbe stata la mia donna per tutta la vita. "Bene, bene - commentò il bravo Don Duilio - mi dia nome e cognome degli sposi ed io provvederò alle pub­blicazioni , ci rivedremo tra quindici, venti giorni, e sbrigheremo la faccenda". "Reverendo, non ci siamo capiti o forse non mi sono spiegato bene. Oggi è giovedì, domenica voglio spo­sarmi; non ho tempo, devo tornare laggiù perché il mio lavo­ro mi aspetta, altrimenti non mangio!" "Impossibile! lo devo predisporre le pubblicazioni per sapere se nessuno si oppone, e le pubblicazioni devono stare espo­ste per quindici giorni!". "Reverendo, o ci sposa o io prendo la mia donna e insieme giuriamo davanti alla Vergine Maria che siamo sposi e che rispetteremo per tutta la vita ciò che Gesù ha detto, poi ce ne andiamo via!" Don Duilio mi squadrò di tra­verso e lessi nei suoi occhi un sacco di domande. "No, no! Re­verendo, non ho altri impegni né figli naturali in giro per il mon­do; ho trent'anni, ho fatto il matto fino ad ora, adesso ho chiu­so bottega, sono sette anni che ci scriviamo confessandoci a vicenda. Lei è la donna che Dio ha scelto per me ed io sono il suo ragazzo. Non l'ho mai toccata con un dito né mai la toc­cherò fino al momento del giuramento davanti all'Onnipotente:' Don Duilio tirò fuori uno dei suoi squillanti e nasali "eh!", mi guardò ancora di sottecchi e con un brusco: "vedremo cosa posso fare!", mi licenziò. Seppi dopo che alla mattina, di buon'o­ra, inforcata la bicicletta e poi preso il treno corse da Sua Ec­cellenza il Vescovo a perorare la nostra causa; tanto disse e si agitò (ma penso che il buon Dio gli abbia mandato un An-

gelo dietro le spalle a suggerirgli le parole) che Monsignore si arrese ponendo come sola condizione che io ripetessi nel­le sue mani il giuramento di non avere vincoli di sorta in giro per il mondo. Ma il bravo Don Duilio, lo ricordo ancora con molta tenerezza, quando dal piccolo pulpito leggeva compunto il Vangelo del giorno, e poi partiva con la sua omelia con vo­ce forte intercalata da quei suoi caratteristici "eh?". Lui non aveva ancora quell'aggeggio che amplifica la voce, doveva farsi sentire fino in fondo alla chiesa, affollata, tutte le donne a sinistra e gli uomini a destra. Tuonava contro il mal costume della moda delle donne in pantaloni, tuonava contro le don­ne che osavano entrare nella Casa di Dio senza il capo vela­to. Era un prete all'antica, fedele ai dettami di Santa Madre Chiesa. Era un vero cappellano che sapeva di certezze anti­che, di quelle che non cambiano con le mode ed i tempi, di quelle cui la povera umanità poteva aggrapparsi nei duri fran­genti della vita. Subito dopo saliva al cielo la musica grego­riana del vecchio organo sulla cui tastiera, Ugo, il cieco orga­nista faceva scorrere agilmente le dita e le donne presenti al­l'assemblea intonavano i canti di gloria, in un latino che solo l'Onnipotente poteva capire. Alla Elevazione, il nonzel, tiran­do a mano le funi riempiva l'aria della valle di uno scampanio gioioso. Poi la fila per la Comunione, il lento avanzare sul pa­vimento allora consunto, vecchio di anni; il chierichetto dalla cotta bianca che badava a tenere ben sotto al calice la pate­na dorata perché nessuna briciola del Corpo di Cristo cadesse a terra; "Domine! non sum dignus ut intres sub tectum meum sed tantum dic verbum et sanabitur anima mea". E lui, il bra­vo cappellano, ti mostrava l'Ostia dicendo: "ecce Corpus Ch­risti!". La Madonna, dalla sua nicchia, il capo cerchiato da do­dici stelle, osservava con occhi dolci e felici la gente, lì con­venuta, per ripetere e rinnovare l'Ultima Cena del Figlio. E lui, il Figlio, inchiodato sulla croce, il capo reclino, nel dolore del­la tortura riusciva ancora a sorridere a tutti: bastava volgere lo sguardo verso di Lui e credere in Lui. Anonimo frisanchino

DALLA CASA DI EMMAUS Carissimi amici, la nostra Associazione di volontariato, che per 20 anni è stata conosciuta come CEDIS (Centro Dioce­sano Solidarietà) , per volontà di Dio, il 25 Novembre 2003 ha assunto la denominazione più appropriata: Centro di Solida­rietà: "I COMPAGNI DI EMMAUS" Onlus. Il nostro ideale è sempre stato quello di non mettere cerotti, ma di dare un con­tributo al cambiamento della società proponendo, con chia­rezza, i valori del Vangelo che vanno sempre contro corren­te, ma che, alla fine, sono vincenti. Non abbiamo mai avuto la presunzione di sentirci né gli unici ne i migliori, ma la consa­pevolezza di avere anche noi una piccola, ma importante fun­zione. Per questo ci sentiamo e siamo rimasti Centro di Soli­darietà ispirandoci al Vangelo di Emmaus per contribuire ad accrescere nel mondo la speranza. Per noi e per le nostre aspirazioni non è dunque cambiato e andato perso nulla di quello che è veramente importante: contribuire a costruire un mondo più fraterno! I nostri mezzi e i nostri metodi continua­no ad essere semplici e umili. Contiamo, prevalentemente, sul­le risorse del volontariato come atto di fiducia nella ricchezza della persona, valorizzando il capitale umano presente nella società, e nella Provvidenza che non ci ha mai lasciato man­care nulla! Vogliamo in questo modo presentare un modello

18

di impegno, sereno, generoso, leggero e popolare perché possibile a tutti. Non andiamo in cerca di nessuno, ma quan­ti arrivano sia a dare una mano che a riceverla li accoglia­mo nel nome di Dio. Del resto se vogliamo essere compa­gni di Emmaus, come i primi due, tutto deve accadere nella perfetta normalità, libertà e semplicità. Il nostro programma: • secondo le nostre possibilità, per un periodo limitato, ac­cogliamo le persone che hanno bisogno di un tetto fraterno; • non vogliamo pesare su nessuno né beneficiare di finan­ziamenti pubblici perché desideriamo autofinanziarci attra­verso l'attività di riciclaggio di mobili, suppellettili e vestiario accettando l'aiuto di amici collaboratori volontari e di quan­to arriva dalla Provvidenza;· aiutiamo, con i nostri proventi, dopo aver coperto le spese di gestione, associazioni e ini­ziative che sentiamo in sintonia con i nostri ideali; • inten­diamo partecipare alla crescita culturale della società affer­mando e diffondendo i principi di sussidiarietà e di recipro­cità perché nel mondo non ci siano né sfruttati né sfruttato­ri, perché ognuno si senta portatore di diritti ma anche di do­veri. Riteniamo così di contribuire a creare un mondo più giu­sto e fraterno che sconfigga l'emarginazione e le ingiustizie, alla radice. Don Galliano e i Compagni di Emmaus

SCUOl...A MATERNA

DALLA NOSTRA SCUOLA MATERNA AI ritorno dalle vacanze natalizie i bambini hanno trovato a scuola un'infinita varietà di sorprese! Si sono trasformati in pasticcieri, hanno fatto lunghi viaggi in treno, giocato con bolle di sapone enormi, costruito e suo­nato strumenti musicali. Dopo tutta questa fatica, attraverso una storia fantastica, visitato un magico castello. Queste esperienze, apparentemente senza alcuna connessione, ce­lano in realtà un attento lavoro delle insegnanti, che da al­cuni anni hanno adottato una metodologia educativo-didat-

tica decisamente innovativa. Questa metodologia parte da un'osservazione sistematica in contesti e situazioni apposi­tamente studiati. I progetti, quindi, vengono realizzati in ba­se a quanto emerso dalle osservazioni, andando così a sod­disfare i bisogni spontaneamente espressi dai bambini. I bambini, nei progetti che li vede protagonisti in questo pe­riodo, dopo aver conosciuto i messaggi che vengono dal cuo­re come i sentimenti e le emozioni, provano a riconoscere i dati che vengono dal corpo (vista-udito-tatto-gusto-olfatto).

Festa dei diplomi dei bambini grandi che lasciano la Scuola Materna. Un sentito grazie alle maestre Alessandra Fontana e Patrizia Marin.

Momenti di vita alla Scuola Materna

J Pasticciamenti .. . abbiamo giocato a fare i pasticcieri

19

DOMENICO SAVIO: APOSTOLO DI GIOIA Volto sorridente, lineamenti delicati e trasparenti, sguardo accarezzato da una profonda purezza. Cosi ci appare il giovanissimo Domenico Savio in una delle tante icone che lo rappresentano. Il 1 Marzo 2004, in occasione dei cin­quant'anni dalla canonizzazione, anche la nostra Diocesi l'ha ricordato con un solenne momento di preghiera guidato dal Vescovo dinanzi all'urna delle sue spoglie. Particolarmente intima ed in­tensa l'atmosfera che si è respirata nel Duomo Concattedrale di Pordenone al­la presenza di numerosi fedeli, per la maggior parte giovani, e delle voci cri­stalline dei Pueri Cantorum. Un'esi­stenza semplice, fatta di piccoli, impor­tanti episodi quotidiani. Un'esistenza ra­diosa, allegra, responsabile, tenace. Un'esistenza breve, quella di Domeni­co, ma intensamente vissuta. Accolto da Don Bosco nel suo istituto per ra­gazzi poveri, vive all'Oratorio di Val­docco in anni difficili, anni di miseria e sofferenza. Muore, poco meno che guindicenne, nel Marzo 1857. È un giovane simpatico e coraggioso, gioviale e generoso, sensibile verso gli altri. È un adolescente povero, ma mi­te e disponibile. Con grinta, determina­zione e gioia mette al primo posto Dio nella sua vita; stringendo con Lui un le­game intenso, consapevole ed onesto. Amico dei più bisognosi e degli emar­ginati, sa conquistare chiunque con vi­vacità e serena allegria. Domenico Sa­vio è anche per noi oggi, come ha ri-

cordato il nostro Vescovo, un esempio di santità autentica e giovane. Una san­tità spontanea; una santità che non si manifesta fra le mura delle grandi cat­tedrali, estranea alla pomposità e alla solennità esagerate ... Una santità che percorre strade di paese, che "scoraz­za" nelle piazze con un gruppo d'amici fra canti e risate, che accoglie col sor­riso sulle labbra e vera gratuità chi è in difficoltà, chi è diverso, chi è lasciato solo e dimenticato. La testimonianza di

questo ragazzo fa riflettere anche noi ... adulti, genitori, educatori. .. fa riflettere in particolar modo noi giovani. Ci met­te in discussione, ci interpella ... Do­menico ci guarda in profondità, con amore; ci trasmette il gusto per la vita. Ci comunica una tenacia, un impegno, una responsabilità sempre nuovi, sem­pre vivi. Ci regala occhi accesi di alle­gria e pensieri profumati di tenerezza. E un "apostolo di gioia" - come suona­no le note di un celebre canto - , la cui voglia di vivere è contagiosa. Quanti portatori di entusiasmo e allegria che passano inosservati anche nelle nostre case, nelle nostre scuole, nella nostra esperienza di tutti i giorni ... Giorni in cui troppi hanno troppo e perdono il sa­pore della vita, il desiderio di esserci davvero in questo mondo con coraggio, senza rinunciare a sognare. Talvolta, viene meno il senso della giovinezza, dell'impegno verso il presente, verso un progetto futuro, verso una crescita uma­na veramente dignitosa, improntata a valori robusti, che orientino il cammino. Molti, più di quel che si creda, sono i giovani che hanno nel cuore il seme di una santità semplice e solare. Essi so­no la speranza della Chiesa, dell'Uma­nità. Tantissimi di loro stanno aspettan­do, quasi senza rendersene conto, un invito accogliente, una mano tesa che li afferri ed apra i loro cuori al canto li­bero della vita. E noi? .. desideriamo ancora intonare ed ascoltare questa musica di gioia?! Greta Candido

PREMI IN MEMORIA DI MONS. DOMENICO CADORE I Premi in memoria di Mons. Domenico Cado­re "Natale 2003", giun­ti alla sesta edizione, sono stati consegnati a Ivan Gianesini e Enzo Tomeo, due giovani atle­ti del Gruppo Sportivo Condor. La cerimonia di consegna si è svolta il 20 dicembre scorso in una Chiesa Arcipretale gremita a testimonianza dell'affetto che la comu­nità azzanese nutriva nei confronti di Mons. Cadore e del valore e del significato del pre- 6° Premio Mons. Domenico Cadore. mio che è stato ideato dal Gruppo Sportivo Condor all'indomani della sua scom­parsa per mantenere alto il ricordo di una persona che si è impegnata fortemente per garantire ai giovani una cre­scita morale e spirituale. La motivazione di questo premio

20

è quello di esaltare l'im­pegno, la dedizione ed il comportamento den­tro e fuori il campo di calcio dei giovani atle­ti nei tanti anni di vita sportiva tra le fila della Società oratoriale. Alla toccante cerimonia era­no presenti il presiden­te del Condor Eddo Del Bel Belluz, i due vice Giuseppe Apollonio e Gianni Zucchet, il Sin­daco di Azzano Decimo dotto Enzo Bortolotti, presidente provinciale della FIGC Giancarlo Caliman, l'assessore

comunale allo sport Angelo Bortolus ed i due parroci Don Raffaello Martin e Don Dino Pavan, a cui il Direttivo ha ri­volto un particolare ringraziamento per l'impegno e la par­tecipazione alle loro tante iniziative. Giancarlo Migliorini

, PULCINI TRA GIOCO E SOLIDARIETA

È giunto alla sesta edi­zione il torneo interna­zionale "Città di Azza­no Decimo" che si è svolto il 9 maggio nel­la struttura sportiva dell'Oratorio, un oramai tradizionale appunta­mento all'insegna del­lo sport giovanile e del­la solidarietà che ha vi­sto la partecipazione di sedici Società con ol­tre 200 bambini prove­nienti dalla nostra re­gione, dal Veneto, dal­Ia Lombardia e dalla vi­cina Siovenia ed Au­stria. Una giornata di sano agonismo nel segno dell'amicizia e del di­vertimento, dove il ri­sultato sportivo assu­me un significato mar­ginale rispetto ai "sani" valori dello sport e del­la solidarietà nei con­fronti dei bambini me­no fortunati del mondo. I dirigenti del Condor e dell'Unicef in questa edizione hanno pensa­to ai bambini del Con­

6° Torneo Internazionale. I ragazzi del Condor con i bambini sloveni dell'HIT Nova Gorica.

go nel sostenere il progetto "Congo-bambini di strada", con­tinuando quindi con il programma di sensibilizzazione ed informazione nei confronti dei bambini in difficoltà, tracciato sei anni fa nel momento dell'ideazione di questa importan­te manifestazione sportiva. Per la cronaca, nel pomeriggio di sabato 8 maggio sono giunte ad Azzano Decimo le squadre ospiti dell'Austria, del­la Siovenia e della Scuola Calcio del Milan che sono state accolte nella sala Consigliare del Municipio dai dirigenti del Condor e dal Sindaco dott. Enzo Bortolotti, una semplice ma significativa cerimonia di benvenuto nella nostra citta­dina dove si è voluto festeggiare in particolare la società slovena dell'Hit Nova Gorica, in quanto da pochi giorni en­trata a far parte della Comunità europea. Come da tradizione è stata anche l'occasione per la se­zione soci della Coop Consumatori Nordest di consegna­re ai capitani delle squadre i palloni etici (costruiti senza lo sfruttamento del lavoro minori le) utilizzati durante il torneo, anche questa iniziativa ha contribuito a sottolineare l'alto valore umanitario della manifestazione. Dopo questo primo momento di conoscenza e socializza­zione, i bambini accompagnati dai propri istruttori si sono re­cati presso l'Oratorio per la tradizionale cena, un ulteriore positivo ricordo che rimarrà vivo nella memoria dei bambini partecipanti nel segno della socializzazione, dell'amicizia e dello scambio culturale. All 'indomani sin dalla prima mattinata l'Oratorio ha comin­ciato ad affollarsi, con oltre mille genitori negli spalti ad inci­tare i propri figli durante le oltre 45 partite che si sono effet­tuate durante tutta la giornata, un grande spettacolo ed una giornata di festa che nemmeno la pioggia del pomeriggio è riuscita ha rovinare. Giancarlo Migliorini

21

Il campo sportivo dell'Oratorio è stato curato e bonificato grazie al contributo del Condor .... e la passione di Giordano Longo.

" ' ,-" '6' V"lmA IN O~~T'ORj~O E i J h;,,~~pSmfflyp GIOVANI :? '" ;; "d = "" <t'P ~"'~ '" = ",w "" ft.,,,,, = '" Cf »'( I;) " Yc'Wii """

AD AZZANO DECIMO MILLE "PICCOLI AMICI" Quella del 16 maggio rimarrà a lungo nell'album dei ricor­di più belli della storia del Gruppo Sportivo Condor ma si­curamente anche dell'intera Azzano Decimo con l'inva­sione di oltre mille bambini provenienti dall'intera Regione in occasione del Raduno regionale dei Piccoli Amici. Una grande festa organizzata dal G.S. Condor in collabo­razione con il Comitato provinciale della F.I.G.C. presie­duto da Giancarlo Caliman, che ha portato ad Azzano De­cimo oltre 80 Società della nostra Regione con i bambini dai 6-8 anni provenienti dai Comitati di Pordenone, Udine,

• . ,

Trieste, Gorizia e Cervignano. Per l'intera giornata la cit­tadina è stata paralizzata ed investita dalla vivacità e feli­cità dei bambini, nella mattinata infatti i mini atleti hanno sfilato lungo le vie centrali accompagnati dalla banda cit­tadina per poi confluire nella piazza dove hanno disegna­to con il colore dei capellini la bandiera italiana.

22

Tutte le numerose Autorità intervenute hanno sottolineato la fondamentale importanza di questo tipo di manifesta­zioni nel percorso di crescita dei bambini, presente per l'occasione anche il Presidente nazionale del Settore gio­vanile della F.I.G.C. dott. Antonio Papponetti che nel bre­ve intervento ha evidenziato che questo tipo di iniziativa verrà certamente esportata già dal prossimo anno nelle altre Regioni italiane all'interno del programma federale dell'attività di base. A seguire i bambini si sono divertiti con i clown, i mangiafuoco ed i trampolieri del Molino Ro­

senkranz e la possibilità di co­struirsi, in un apposito labora­torio le girandole con i colori dell'arcobaleno. Intorno alla piazza erano oltre 1500 i genitori e gli istruttori che facevano da cornice a questo indimenticabile quadro di gioia, divertimento ed amicizia. Una manifestazione che rap­presenta un segno tangibile di promozione allo sport, di so­cializzazione e di solidarietà, con la presenza dell'Unicef a rappresentare il profondo pen­siero e vicinanza verso i bam­bini meno fortunati del Congo. Alla fine della mattinata è ini­ziato il lungo corteo che ha por­tato tutti i partecipanti alla ma­nifestazione nell'area del Bem­bo per consumare il pranzo, ser­vito in modo impeccabile dal gruppo sportivo e ricreativo Ca­po di Sotto. Nel primo pomerig­gio tutta la folla ha poi raggiun­to l'Oratorio per assistere alla seconda parte del programma che prevedeva la disputa di mi­ni incontri di calcio nei 30 cam­petti realizzati, uno spettacolo difficile da immaginare . Prima della chiusura della ma­nifestazione si è svolta anche la premiazione del concorso "Un pallone x amico" con il migliore slogan realizzato dalle scuole della provincia contro la violen­za negli stadi, alla cerimonia ha presenziato il Questore di Por­denone dotto Vincenzo Stingo­ne e la Presidente provinciale dell'Unicef Emiliana Moro. Emozionante la parte conclusi­va con il lancio degli oltre mille palloncini con un arrivederci al prossimo anno in qualche altro luogo della nostra regione. Da sottolineare la perfezione della macchina organizzativa ed

un plauso va rivolto alle oltre 200 persone volontarie ap­partenenti a varie associazioni Gruppo Capo di Sotto, CRI, Nonni Vigili, Protezione Civile, Gruppo giovanile dell'Ora­torio e tanti genitori che con grande passione e lavoro han­no garantito a tutti i presenti una vera giornata di festa.

Giancarlo Migliorini

CUGNAN D'INVERNO 2004 Il don ci ha nuovamente incaricato di scrivere un altro noioso (e propagan­distico) articolo sulla nostra perma­nenza invernale a Cugnan, durata dal 2 al 5 gennaio, che come tradizione co­mincerà con la solita frase d'apertura. Anche quest'anno siamo stati parteci­pi di quella stupenda esperienza di vi­ta comunitaria che arriva puntuale co­me l'influenza, e di volta in volta si ri­vela sempre più carica di momenti di riflessione, dediti a farci "staccare la spina" dalla realtà quotidiana. Da sempre l'aria di montagna e la fre­sca brezza mattutina fanno da sfondo a campeggi indimenticabili e questo non è stato da meno, con tre giorni ve­ramente rilassanti sul piano morale, fi­sico e spirituale, nonché ricchi di mo­menti di pura follia collettiva e situa­zioni decisamente comiche. Il tema di questo campeggio è stato "Costruire l'avvenire" e, come il nome lascia intuire, oltre alle solite temati­che generali è stato incentrato sulla maturazione di una coscienza più re-

sponsabile, in quanto noi giovani sia­mo, appunto, l'avvenire di questo pic­colo pianeta. Si può quindi affermare che tra una partita a calcio e una cam­minata abbiamo trovato il tempo per meditare sulla nostra situazione di ado­lescenti, appellativo che tanto caro sta ai "grandi" che ce lo rifilano in ogni ar­gomento di discussione. Concludendo vorrei consigliare a tutti i giovani che leggeranno questo opuscolo e che non hanno mai provato questa esperienza di cancellare tutti i loro progetti per l'e­state ormai imminente: questa è una delle cose che nella vita vanno prova­te almeno una volta, se non altro per stare una settimana in mezzo alla na­tura, in compagnia di amici e soprat­tutto lontani molte decine di chilome­tri da casa. Morettin Paolo

23

," "UTA I N O R Am O R I O E I" N O S m R I G I O VA N I ,;. ~ = '" "''''-

FESTA DI "SAN GIOVANNI BOSCO" IN ORATORIO Le due squadre contendenti: Cugnan Dream Team e Pro Lo­co Cesena. Si è svolta anche una partita a rugby con una squadra di "disperati!!!"

Gli appartamenti per noi sono piccoli; ci dicono di non disturbare ... ma noi vogliamo giocare, saltare, gridare, far festa in allegria ... per questo abbiamo scelto l'Oratorio per organizzare i nostri mega compleanni ... e ci siamo divertiti davvero!! Allora arrivederci al prossimo compleanno!

24

25

, E BELLO CANTARE E LODARE IL SIGNORE!

26

Il coro dei giovani della parrocchia di Azzano Decimo è composto di circa cinquanta ragazzi di tutte le età e nasce quattro anni fa per vo­lontà del nostro parroco don Raf­faello Martin con lo scopo di ani­mare le liturgie domenicali. Gra­zie all'entusiasmo dimostrato dai ragazzi, ed al sostegno da parte dei genitori, è iniziata in seguito, la piccola ma soddisfacente atti­vità concertistica con le parteci­pazioni annuali alla rassegna co­rale organizzata dal coro "Quattro Molini" ed al concerto natalizio che si svolge nella nostra pieve. Attraverso il canto vogliamo loda­re e ringraziare il Signore, offren­dogli umilmente il nostro tempo, e con l'entusiasmo, esprimere la gioia che proviamo nel percorre­re le Sue orme. La voce è il gran-

de dono che Lui ci ha fatto e stru­mento con il quale Egli trasmette la

Sua parola all'umanità intera, quell'u­manità che crede ancora nel grande

dono dell'amore e fa sperare in un mon­do dove regna la pace e la fratellanza

tra i fratelli. Arianna Del Rizzo

CHE FESTA RAGAZZI! Tra gli awenimenti che si sus­seguono nella vita della no­stra comunità parrocchiale, si­curamente occupa un posto di rilievo, l'ormai tradizionale festa degli anziani che svol­tasi Domenica 2 Maggio, ha raccolto la partecipazione di ben centosessanta nonni az­zanesi. Come ogni anno l'ap­puntamento era fissato, come prima tappa del programma, nella nostra Chiesa per la par­tecipazione alla celebrazione eucaristica. Animata dal coro "pueri cantores", la S. Messa ha assunto il giusto tono gioio­so; forte è stato inoltre, il mo­mento in cui la nostra bene­merita Nina Ceschin, che ha voluto rappresentare in se tut­ti gli anziani, ha dato lettura della "preghiera dell'anziano". A seguito poi ci siamo ritrovati tutti in oratorio per il consue­to pranzo, animato da musica, canti, balli, lotterie e scenette teatrali, ma soprattutto da tanta voglia di divertirsi e stare in compagnia. È stato sicuramente un gran lavoro, non sono mancati contrattempi nell'organizzazione, soprattutto per il

fatto di aver dovuto organizzare tutto entro tempi molto ri­stretti. Tutto però è stato ben ricompensato; ne è risultata una festa "alla grande" carica di allegria, complice anche il cielo, che fino al giorno precedente è stato nuvolo, ed invece quel­la mattina sfoggiava un magnifico sole. Insomma alla fine: stanchi ma soddisfatti. Alla realizzazione della festa hanno lavorato tante volonterose persone. Ringraziarle tutte risul­terebbe un'awentura assai lunga e difficile, rischiando tra l'al­tro di escludere qualcuno. Di sicuro però, va sprecata una parola per tutte quelle ardimentose mamme, che si sono oc­cupate con cura e responsabilità della parte culinaria, e per i giovani del Gruppo della Carità, che passando di casa in casa hanno recapitato gli inviti e, forti ormai di molti anni di esperienza, si sono occupati al meglio della parte organiz­zativa. Mi si permetta poi un ultimo ringraziamento a tutti co­loro che, anche con semplici gesti, hanno dato il loro prezio­so contributo, chi ha offerto il vino, chi gli ornamenti floreali e chi ha sostenuto anche economicamente per quanto oc­correva al pranzo. AI di là comunque di tutta la mole di lavo-

. ro fatto, c'è un aspetto che merita essere messo in eviden­za: se esiste ancora un gruppo così numeroso di volontari, uniti con l'unico scopo di organizzare al meglio una giornata

27

come quella del 2 Maggio, non è solo per il gusto di aver fatto un buon lavoro. In una società che tende a sottovaluta­re l'anziano, relegandolo in una casa di riposo, c'è chi ha ancora voglia di an­dare controcorrente, di esaltare la di­gnità dell'essere umano e di dimostra­re che, fino all'ultimo giorno della sua vita, l'uomo, in quanto tale, vive, pian­ge, ride, spera, soffre e sa ancora ren­dersi utile. E per questo va rispettato! Allora prego e spero che non vengano mai a mancare soprattutto due cose: persone di buona volontà, disposte ad elargire gesti d'amore, ed una buona dose di pazienza che con i nostri nonni qualche volta non ci sta male. A tutti co­loro che hanno collaborato quindi, rin­novo un sentito grazie, e a tutti gli an­ziani dico: "se veden el prosimo ano"!

I Giovani del Gruppo della Carità

OSTI O ASINI? Vicino al caminetto, in un angolo della cucina o sopra il tavolo del salotto, il pre­sepe sa guadagnarsi ogni Natale il suo posticino all'interno delle nostre case. C'è chi si diletta nelle più svariate tec­niche, personaggi di carta o fatti con le pannocchie, c'è chi lo preferisce con le tradizionali statuine in gesso, chi con i movimenti ed il ciclo giorno-notte e chi, preso all'ultimo minuto, imbastisce il suo presepe con quello che gli capita sotto mano. Spesso nella creazione della no­stra piccola opera, siamo più preoccu­pati dell'impatto visivo ottenuto che di capire il perché di quello che si sta fa­cendo; ci si dimentica che ciò che si vuo­le rappresentare è una storia vera. Co­me riempire allora di significato, quello

I giovani del Gruppo della Carità posano dopo il recital natalizio:

che può sembrare solo un banale "assemblaggio di statui­ne"? Una risposta ce l'hanno data i giovani del Gruppo della Carità nel loro recital natalizio. Proposta la notte della vigilia e la sera di Natale, la sacra rappresentazione ha avuto come tema guida, la riscoperta delle figure del presepe. Non sono mancati parallelismi e confronti tra i personaggi di quella san­ta notte e la società attuale, proposti nelle scene moderne al­l'uopo dislocate all'interno della rievocazione classica della nascita di Gesù, confermando così, che la storia del Figlio di Dio non passa mai di moda ed è più che mai attuale, anche alla luce degli ultimi eventi cinematografici. Grazie al lavoro ed alla buona volontà dei nostri giovani, abbiamo quindi ri­scoperto i grandi personaggi della natività. Ci siamo appas­sionati nel sentire le loro storie, ci siamo incuriositi e forse li abbiamo anche invidiati per la fortuna di aver assistito al più grande avvenimento della storia. Magari con un po' di malin­conia abbiamo pensato a questa mancata opportunità, qua­si che la nascita di Gesù sia un fatto irripetibile, che più di tan­to non ci tocca e che riguardi esclusivamente un contesto di oltre duemila anni fa. Niente di più sbagliato. Gesù nasce an-

cora, ogni Natale, ogni giorno, ogni minuto, ed i personaggi di allora rivivono con Lui. Con qualche differenza. Gesù ora ha preso le sembianze del nostro prossimo, i pastori vesto­no la tuta dell'operaio e la cravatta dell'ingegnere, Erode non è più nei panni del governatore, ma viaggiando su lussuo­sissime auto a spese dello stato, afferma di fare il politico per il pubblico interesse, e i Magi al posto dei soliti oro incenso e mirra, portano in dono i salvadanai "un pane per amor di Dio". Cambiano i tempi, cambiano i costumi, ma la storia è sem­pre quella: il nostro prossimo ha bisogno di aiuto e noi, sce­gliendo la strada delle solidarietà o dell'indifferenza, decidia­mo di fare o non fare nascere Gesù nel nostro cuore; pos­siamo anche pensare di "farlo fuori" come ha tentato Erode, possiamo decidere di prendere sulla nostra groppa le sue fa­tiche, come l'asino con Maria, possiamo cacciarlo lontano da noi come gli osti, o possiamo fargli dono di un gesto d'amo­re, come i Magi. A questo punto può solo venirci in mente una domanda: noi in quale personaggio ci rispecchiamo? Siamo prepotenti come Erode? Coraggiosi come Giuseppe e Ma­ria? Siamo osti o siamo asini? Federico Tondato

RECITAL DELLA PASSIONE "PIETRO, MI AMI TU?": Venerdì Santo 2004

"Chi sei Pietro. Sei l'uomo saggio e timorato di Dio. Lonesto pescatore della Galilea, che ha intessuto la vita con la fatica del lavoro ed una grande fede in Dio ... ", così è iniziato il reci­tai della passione di Cristo, proposta la sera del Venerdì San­to dai giovani del Gruppo della Carità. Sempre alla ricerca di nuove tematiche su cui riflettere, quest'anno i giovani ci han­no proposto la figura dell'apostolo Pietro. Quando si pensa al­la figura di un Santo, chiunque esso sia, spesso siamo porta­ti a pensare a qualcosa di straordinario, ce lo immaginiamo un uomo dai poteri speciali, ben lontano dalla nostra condizione. La storia di Pietro ci vuole smentire. Può sembrare banale, ma quello che ci ha colpito di più in questa recital della passione, è stato l'aver riscoperto la natura umana di questo grande per­sonaggio. Non dobbiamo immaginarcelo come un carismati­co condottiero dai poteri soprannaturali, è stato un uomo co­me noi. Umile pescatore, uomo di fede, persona affidabile, non sempre impeccabile anche nei confronti del suo migliore ami­co: Gesù. Pietro rappresenta un grandissimo modello per tut­ti, vicino alla nostra fragile natura umana, ma con una forte spi­ritualità. Di questa sacra rappresentazione la scena che forse

28

ci ha colpito di più, e probabilmente anche l'evento più cono­sciuto della vita di Pietro, è il rinnegamento nei confronti di Ge­sù. Qui, più che in altri passi del Vangelo, si possono misura­re tutti i limiti e tutta la fragilità della condizione umana di que­sto grande personaggio. Dopo un gesto simile viene sponta­neo porsi una domanda: perché mai Gesù ha scelto un tipo così come capo della chiesa? Dio è paziente e misericordio­so, e se Suo Figlio dall 'alto della croce ha perdonato i suoi cro­cifissori, figuriamoci se non ha perdonato Pietro per questa sua fragilità. Sbagliare è umano, sarà capitato a tutti nella vita di rinnegare, in vari modi, Gesù. Non ci si deve abbattere, bi­sogna invece confidare nella bontà di Dio ed avere il coraggio di ricominciare. È questo il grande insegnamento di Pietro, che i giovani del Gruppo della Carità hanno voluto sottolineare; egli pur avendo agito in modo sbagliato non si è scoraggiato, ma è andato avanti con il compito che Cristo gli aveva assegnato. Nei momenti di sconforto allora, chiediamo l'aiuto di Pietro, ri­pensiamo un po' a come ha reagito lui e soprattutto non di­mentichiamoci che Dio è misericordioso, ci è sempre vicino anche quando noi lo sentiamo lontano. Federico Tondato

Parrocchia "San Pietro Apostolo" CONTABILITÀ 2003

ENTRATE

ELEMOSiNE ............................ . LUMI .................................. . OFFERTE SERVIZI .......... .. .... . ...... . ATTIVITÀ PARROCCHIALI ................. . OFFERTE ORDINARIE ............... . . . .. . INTERESSi .... .. ....................... . VARIE ................................. .

TOTALE ................................ .

GESTIONE STRAORDINARIA .. .. ... . ...... . ATTIVO 2002 ............................ .

TOTALE ENTRATE ....................... .

26.753,84 12.505,49 8.162,75 9.499,36

33.121,50 16.182,45

799,84

107.025,23

36.068,21 160.781,71

303.875,15

ENTRATE USCITE

IN CASSA

USCITE

IMPOSTE - TASSE - ASSICURAZIONI. ....... . REMUNERAZIONI, CONTRIBUTI ........ . .. . SPESE DI CULTO ........................ . SPESE GESTIONE PARROCCHIA .......... . ATTIVITÀ PARROCCHIALI ................. . MANUTENZIONI ACQUiSTI ................ . VARIE ........................ .. ....... .

TOTALE ................................ .

GESTIONE STRAORDINARIA ..... . ........ .

TOTALE USCITE ......................... .

303.875,15 158.479,67

145.395,48

18.945,73 17.720,00 3.734,35

38.307,94 10.291,86 26.955,68

405,95

116.361,51

42.118,16

158.479,67

Istituto Infanzia Parrocchiale B. V. del Rosario SITUAZIONE FINANZIARIA CONSUNTIVA

ANNO 2003 rw®©alJ'~ ~[MlJ'[ru&\lJ'~

descrizione euro 2002 euro 2003 descrizione euro 2002 euro 2003

Spese gestione mensa 3.390,55 4.237,81 Rette ed iscrizioni 112.431,79 119.456,29 Spese per alimenti 14.657,75 18.427,14 Contr. Ministeriali/Reg.li 56.103,00 44.363,28 Spese cartocanc. e mat. didattico 4.295,47 4.982,05 Offerte varie 1.825,00 600,00 Iniziative culturali/feste etc. 7.484,99 4.130,97 Altri ricavi generali 1.060,96 2.519,32 Totale 29.828,76 31.777,97 Contrib. Com. Azzano Ordinari 37.585,90 43.382,16

Contrib. L.R. 06/84 2001 20.661,06 114.174,09 Acquisto mobilio e giochi 2.592,14 90,40 Contrib. Com. Azzano Str. 6.197,53 0,00 Acqua 815,00 968,00 Energia elettrica 1.352,57 1.360,97 Gas e riscaldamento 9.512,00 9.966,02 Spese postelegrafoniche 44,50 44,60 Assicurazioni 2.066,31 2.691,51 Interessi e oneri bancari 930,89 705,75 Spese amministro e consulenze 5.289,84 6.047,42 Imposte/tasse e concessioni 16.252,14 12.474,68 Manutenzioni straordinarie 9.000,00 0,00 Manut. ordino e altri costi gen. 5.287,03 2.395,65 Altri costi generali 4.043,92 17.039,51 Spese progetto educaz. motoria 3.631,72 5.006,74 Accant. Imp. Eserc. Successo 30.427,97 Totale 60.818,06 89.219,22

Stipendi lordi 124.957,52 152.484,95 Contributi previdenziali 32.753,84 39.624,23 Accantonamento T.F.R. 8.987,91 11.388,77 Totale costo del personale 166.699,27 203.497,95 DISAVANZO DI GESTIONE 21.480,85

TOTALE USCITE 257.346,09 324.495,14 TOTALE ENTRATE 257.346,09 324.495,14

29

INTERVENTI EDILIZI SULLE STRUTTURE PARROCCHIALI Gli edifici più recenti hanno oltre trenta anni perciò abbiso­gnano di spese straordinarie e di radicali rinnovamenti per adeguamenti alle leggi vigenti in materia d'isolamento ter­mico, antincendio, antinfortunistica, si-

di legge sarà necessario un intervento di adeguamento del­l'edificio alle normative tecniche delle zone sismiche perché il nostro territorio comunale in base alla nuova classifica­zione sismica è stato inserito in zona 3. Fregonese Renzo

curezza e superamento delle barriere architettoniche. Sono stati programmati gli interventi riguardanti la Scuola Ma­terna Parrocchiale. Sarà attuato, durante la prossima pausa estiva, un interven­to di straordinaria manutenzione limi­tatamente ai servizi del piano terra i cui vecchi impianti necessitano la sostitu­zione perché non più riparabili. La parrocchia, per far fronte a questa ulteriore ed urgente spesa, spera nel­la concessione di contributi da parte della Provincia o della Regione. Quest'anno scolastico, per accogliere le richieste delle famiglie, è stato au­mentato da cinque a sei il numero del­le sezioni della scuola. Per permettere ciò , durante la pausa estiva, si è ese­guito al primo piano un intervento di manutenzione straordinaria e l'ade­guamento ai requisiti stabiliti dalle nor­me tecniche dell'edilizia scolastica. In futuro, entro il 2008, salvo modifiche

BATTESIMI

Pivetta Simone di Roberto e di Michielin Lore­na, nato a Pordenone il 6/9/03, battezzato il 7/12/03; Pivetta Alessio Francesco di Dario e di Mariuzzo Vanessa, nato a Pordenone il 20/8/03, battezzato il 7/12/03; Meneghel Fran­cesca di Jonny e di Battistella Sabrina, nata a Pordenone il 31/8/03, battezzata 1'8/12/03; Ca­sagrande Massimo di Loris e di Gnesutta Pao­la, noto a S. Vito al Tag. il 3/8/03, battezzato 1'8/12/03; Pilot Marco di Stefano e di Turin Ile­nia, nato a Pordenone il 3/10/03, battezzato il 21/12/03; Brenelli Gabriele di Stefano e di De­pentor Tiziana, nato a Pordenone il 25/10/03, battezzato il 25/1/04; Gardonio Fabio di Gian­luca e di Cesaro Donatella, nato a S. Vito al Tag. il 2/10/03, battezzato il 25/1/04; Chiarot Mattia di Franco e di Toffolon Mara, nato a S. Vito al Tag. il 17/8/03, battezzato il 25/1/04; Castelletto Ales­sia di Gianni e di Pek Alicja, nata a S. Vito al Tag. l' 11 /10/03, battezzata il 15/2/04; Dolcet Riccar­do di Daniele e Colautti Antonella, nato a Por­togruaro il 29/11/03, battezzato il 29/2/04; San­tin Nicola di Franco e di Pessot Giuliana, nato a Pordenone il 29/10/03, battezzato il 29/2/04; Valzano Denis di Luigi e di Battiston Mariella, nato a Pordenone il 24/8/03, battezzato il 13/3/04; Del Negro Davide di Alberto e di Luzzana Sa­brina, nato a Pordenone il 10/9/03, battezzato il 14/3/04; Mattiuzzi Edoardo Giovanni di Lu­ca e di Tesolin Martina, nato a Pordenone il 22/10/03, battezzato il 14/3/04; Muccignat Mat­tia di Sergio e De Agostini Nicoletta, nato a Por­denone il 25/6/03, battezzato il 28/3/04; Bornia Riccardo di Raniero e di Cusin Lucia, nato a Pordenone il 24/9/03, battezzato il 28/3/04; Tro­vato Pietro di Massimiliano e di Dominga Dori-

Gli Scout, con i capi "Giana" e Luca, all'opera alla "Casa di Emmaus"

go, nato a Pordenone il 3/2/04, battezzato il 12/4/04; Consolaro Luca Christian di Pagliaro Alfredo e Consolaro Tiziana, nato a Rosenheim il 21/12/03, battezzato il 17/4/04; Centazzo Ales­sia di Paolo e di Manias Susy, nata a Pordeno­ne il 24/11/03, battezzata il 18/4/04; Zanetti Ales­sia di Nicola e di Tiziani Barbara, nata a Porde­none il 19/2/04, battezzata il 9/5/04; Pigat Gia­da di Christian e di Bravin Elena, nata a Porde­none il 5/1/04, battezzata il 9/5/04; Corazza Mat­teo di Gianluca e di Francescato Anna Lisa, na­to a Pordenone il 18/11/03, battezzato il 9/5/04; Pavan Davide di Luca e di Riondato Sara, nato a Pordenone il 2/8/03, battezzato il 9/5/04; Maz­zega - Sbovata Siria di Roberto e di Mores De­sj, nata a Pordenone il 5/9/03, battezzata il 15/5/04; Spadotto Rachele di Luigi e di Franch Claudia, nata a Pordenone il 31/7/03, battezza­ta il 16/5/04; Delle Vedove Aska di Franco e di Sterchele Sabrina, nata a Pordenone il 24/1/04, battezzata il 16/5/04; Battistuzzi Aurora di Fla­vio e di Cren Alessandra, nata a Portogruaro il 12/9/03, battezzata il 23/5/04; Casagrande Ru­di di Fabio e di Nadalon Raffaella, nato a S. Vi­to al Tag. il 7/2/04, battezzato il 23/5/04; Puiatti Daniele di Dario e di Battei Paola, nato a Por­denone il 30/1/04, battezzato il 23/5/04; Sandre Davide di Mauro e di Fracassin Rossella, nato a S. Vito al Tag. il 5/12/03, battezzato il 23/5/04; Sancetta Aurora di Simone e Benincà Lisa, na­ta a S. Vito al Tag. il 14/12/03, battezzata il 23/5/04; Tula Alessandra di Alessandro e di Mazzonetto Carol , nata a Pordenone il 3/1/04, battezzata il 23/5/04; Drigo Luna di Marco e Fe­don Laura, nata a Portogruaro il 7/12/03, bat­tezzata il 30/5/04; Loisotto Filippo di Giampaolo e Cassi n Daniela, nato a Pordenone il 26/1/04, battezzato il 30/5/04; Salvi Matteo di Francesco

30

e di Marcon Paola, nato a Oderzo l' 1 /10/03, bat­tezzato il 30/5/04; Tesolin Erik di Fabrizio e di Casalino Sara, nato a S. Vito al Tag. il 15/1 0/03, battezzato il 30/5/04.

MATRIMONI

pajer Paolo e Moschetta Raffaella il 27/3/04; Lovisotto Michele e Lombardo Agata il 12/4/04; Riotto Alessandro e Lorenzon Maura il 15/5/04; Mazzega - Sbovata Roberto e Mores Desj il 15/5/04; Belluz Stefano e Pitton Chiara il 22/5/04; Morassut Loris e Rosset Roberta il 22/5/04; Tona Paolino e Santi n Valeria il 29/5/04.

MORTI

Facca Lino, celibe, morto il 2/12/03 di anni 76; Ceciliot Francesco, marito di Salvador Bruna, morto il 3/12/03 di anni 76; Filippi Pierina, ve­dova di Pascotto Guido, morta il 19/12/03 di an­ni 81; Basso Maria Lucia, vedova di Toffolon Giovanni, morta il 31/12/03 di anni 94; Masche­rin Virginio, marito di Tesolin Anna, morto il 19/1/04 di anni 84; Populin Valentino, vedovo di Scolaro Carmela, morto il 28/1/04 di anni 92; Rafti Alberto, marito di Santi n Eugenia, morto il 29/1/04 di anni 81; Tomat Antonietta, moglie di Agarinis Mauro, morta il 29/1/04 di anni 64; Burella Giovanni, vedovo di Diana Rosalia, mor­to il 5/2/04 di anni 92; Facca Teresa, vedova di Mascarin Pietro, morta il 6/2/04 di anni 87; Vol­pe Amedeo, marito di Querin Onorina, morto il 6/2/04 di anni 79; Barbisan Florigio, marito di Del Bianco Palmira, morto 1'1/3/04 di anni 61; Canevarolo Matilde, vedova di Paolon Angelo,

~/ 1"'0'''if ~ 'G ~ ~ff1!'" '0 ",., Jf:!Ji":

ANAGRAFE & O~F ~FERmE (dicembre 2003-mag~ffo:g~2003) ~~ salvèi:($èr;ot:iédomissioni- ,' ,:': '~ ~ '" ",)'<'1' yS ""', $ ~ '" ff '" "A

morta il 3/3/04 di anni 63; Piccin Bruno, marito di Corazza Assunta, morto il 9/3/04 di anni 76; Palleva Silvana, moglie di Ferraro Guido, morta il 13/3/04 di anni 72; Monticco Pietro, marito di Minatel Emilia, morto il 22/3/04 di anni 89; Bet­ti Mario, vedovo di logna Prat Elvira, morto il 17/4/04 di anni 93; Fier Bruno, celibe, morto il 23/4/04 di anni 65; Facca Dina Bruna, moglie di Bianco Mario, morta il 2/5/04 di anni 66; Pez­zutti Sonia, moglie di Rivaletto Enrico, morta il 10/5/04 di anni 44; Sorgi Ernesto, vedovo di Ver­des Mariana, morto 1'11/5/04 di anni 94; Favot Fiorina, nubile, morta il 15/5/04 di anni 82; Piccinin Maria, vedova di Stefanutto Carlo, mor­ta il 20/5/04 di anni 95; Cavarzan Maria As­sunta, moglie di Sandre Sante, morta il 26/5/04 di anni 66.

PRO CHIESA

N.N. 40; N.N. 50; N.N. 100; N.N. 20; Buset Da­nilo 100; N.N. 150; N.N. 25; Pascotto Lucilla in mem. cognata Filippi Pierina 150; N.N. 50; N.N. 50;N.N.20;N.N.40;N.N.50;N.N. 10; N.N.30; fam. Reginato Valter 50; fam. Mascherin in mem. Virgino 50; sorelle in mem. Bertolla Giuseppe 50; N.N. 50; N.N. 5; figlie in mem. Populin Va­lentino 100; fam. Ratti Alberto 100; Bottos Dino ed Esterina nel 50° 100; N.N. 100; N.N. 500; N.N. 20; Rossetto Ada 10; N.N. 30; N.N. 10; N.N. 5; Valvasori Ilario e Loretta 15; Lenzini Lina 20; N.N. 20; N.N. 10; N.N. 20; fam. Sassaro 35; batto Alessia Laura 100; N.N. 10; N.N. 150; N.N. 10; N.N. 40; donne delle pulizie in mem. Antonietta Agarinis 100; N.N. 60; N.N. 100; N.N. 10; Del Bel Belluz Antonio e Maria nel 50° 50; N.N. 20; N.N. 10; N.N. 20; N.N. 20; N.N. 30; Pasco n Pierina 25; Nerlati Palmira 10; N.N. 50; Mattiuzzi Edoar­do Giovanni 50; N.N. 100; N.N. 10; N.N. 50; N.N. 10;N.N.40;N.N.50; N.N.20;N.N.50;N.N. 70; figlie in mem. Betti Mario 100; N.N. 10; N.N. 50; N.N. 10; N.N. 30; N.N. 5; N.N. 40; N.N. 10; Co­razza Matteo 100; N.N. 20; sposi Alessandro Riotto e Maura Lorenzon 100; Zucchet Adelino 40; N.N. 50; N.N. 10; in mem. Sorgi Ernesto 290; Fava Erika 50; N.N. 50; N.N. 30; N.N. 10; N.N. 100; N.N. 50; Delle Vedove Aska 30; N.N. 500; Battesimo N.N. 100; battesimo Pivetta Alessio e Simone 60; "Club 334" 50; in memoria Scola­ro Carmela in Populin 1200; battesimo Pilot Mar­co 50; N.N. 30; in memoria Berchten Willy 20; battesimo Brenelli Gabriele 100; battesimo N.N. 50; Battesimo N.N. 100; 50° matrimonio Luccon Mario e Maria Pia 100; in memoria Burella Gio­vanni 150; in memoria Facca Teresa 150; in me­moria Zagolin Paolo 100; battesimo Dolcet Ric­cardo 50; in memoria N.N. 50; Paolo Bariviera 600; Muccignat Arcangelo 20; Iseppi Clementi­na 20; N.N. 200; in memoria Zuccon Giovanni 40; battesimo Denis 50; in memoria Ferraro Sil­vana 50; battesimo Santi n Nicola 100; in me­moria Dall'Acqua Augusta 100; battesimo Bor­nia Riccardo 30; Aldagisa Sforzin 20; in memo­ria Montico Giuseppe 100; matrimonio Zecchin Alessandro e Ketti 30; Sellan Pascotto Maria 60; Fam. Medri 40; matrimonio Lovisotto Michele e Agata 100; battesimo Pagliaro Luca 20; batte­simo Centazzo Alessia 50; in memoria Fier Bru-

no 90; Facca Virginia in memoria defunti Rinal­do, Lino e Maria 200; matrimonio Mores Desy e Mazzega Roberto 150; matrimonio Belluz Ste­fano e Pitton Chiara 120; Matrimonio Milan An­na e Chiarotto Stefano 100; battesimo Tula Ales­sandra 50; battesimo Casagrande Rudy 25; bat­tesimo Puiatti Daniele 100; battesimo Battistuzzi Aurora 100; battesimo Tesolin Erik 50; in me­moria coniugi Bonadio la figlia Gabriella 40; in memoria Pezzutti Sonia 80; classe 1944 50; bat­tesimo Loisotto Filippo 100; matrimonio Valeria e Tona Paolo 500.

PRO BOLLETTINO

Del Rizzo Bruno e Adriana dolI. 100; fam. Bone­sini 20; Belluz Lepido 30; Santi n Aldo 50; N.N. 50; Praturlon Giovanni 30; Carretta Arnaldo e Ri­ta 50; Favot Giuseppe 20 dollari canadesi; Pa­sut Giacomo e Bruna 20; Sorgi Liliana Ragogna 100 dollari canadesi.

PRO CAMPANILE

N.N. 50; N.N. 30; N.N. 50; N.N. 30; Pivetta Olin­to 70; N.N. 20; N.N. 30; N.N. 20; N.N. 50; fam. in mem. Basso Maria Lucia 100; N.N. 50; N.N. 30; F.C. 50; N.N. 50; N.N. 100; N.N. 50; N.N. 20; San­tin Aldo 50; Boz Sergio, Franco, Michele, Rinal­do 1000; N.N. 50; N.N. 50; Del Bianco Delfino 50; N.N. 50; N.N. 50; Fam. Lopreiato 50; N.N. 50; N.N. 50; N.N. 50; ditta Pizzinato 500; in memo­ria Masat Vera 50; Fam. Pujatti 1000; 50° matri­monio De Faveri Marcello e Teresina 50; Furlan

Pezzutti Sonia

Volpe Amedeo

Facca Rinaldo

31

Sei solo partita per un lungo

viaggio ...

Battiston Elisa

Cofone Alfonso

Guerrino 40; Gasparet Luigi 50; Valeri Luciano 50; N.N. 50; N.N. 200; Peruch Enzo e Cesira 50; Mascarin Maria 30; Rosset Italo 50; N.N. 100; Casagrande Arpado 30; N.N. 100; Gaiotti Maria 50; N.N. 50; N.N. 50; Buso Umberto e Milena 50; Fam. Corazza 50; N.N. 20; Goz Ovidio 50; Goz Luigi 20; Ciot Walter e Clara 100; N.N. 100; 00-nadel Emanuela 50; N.N. 50; N.N. 30; offerte Pre­sepe 1525; Tesolin Selica 50; N.N. in memoria Facca Teresa 250; in memoria Burella Giovanni il fratello Giuseppe e la moglie Olga 100; N.N. 150; N.N. 55; Tesolin Belluz Selmira 100; in me­moria di Bertoldo Paolo (Canada) 100; Busetto Celso e Maria 260; GSC Cesena 50; in memo­ria Piccinin Bruno 350; Del Rizzo Malvina 100; in memoria Burella Giovanni la "Pro Loco" Ce­sena 1 00; N.N. 50; N.N. 50; Taiariol Odillo 50; N.N. 50; Fier Angelo e Dorina 100; Gasparet Lui­gi e Ines 50; in memoria Montico Giuseppe 100; Candiago Edi 50; N.N. 20; N.N. 90; N.N. 100; N.N. 70; N.N. 140; N.N. 30.

PRO ORATORIO

N.N. 20; Cola Davide 30; Zacconi Arianna 30; Perosa Giulia 50; Andrea Rosso 25; Giada ed Edoardo 20.

In memoria del papà Bruno Piccinin, il figlio Valerio dona al Gruppo di canto

dei giovani della Parrocchia, l'impianto di amplificazione.

Cogliamo l'occasione per ringraziarlo.

I coniugi Del Rizzo Antonietta e Bonadio Guido

Facca Lino Facca Maria

Negrello Aldo Mascherin Virginio

ORATORIO DON BOSCO AZZANO DECIMO

g)GJ [?®0Vm cil®fj @w0C3C3Q)fj

p R o G R A M M A

V E N E R D ì 2 5 GIUGNO ore 19.00 - torneo di calcetto "i cinque gnocchi" ore 19.00 - apertura festeggiamenti ore 21.00 - torneo di briscola e serata animata con musica dal vivo

con il gruppo "spermalosi"

5 A B A T O 26 GIUGNO ore 15.30 - giochi per bambini ore 19.00 - torneo di calcetto e apertura festeggiamenti ore 21.30 - serata animata con musica dal vivo con il gruppo MOBY DICK

DOMENICA 27 GIUGNO ore 12.00 - pranzo comunitario ore 18.00 - torneo di calcetto ore 19.00 - apertura festeggiamenti ore 21 .30 - serata animata con musica dal vivo

M A R T E D ì 29 GIUGNO Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli ore 09.30 - santa messa ore 20.30 - santa messa

V E N E R D ì O 2 LUGLIO ore 19.00 - apertura festeggiamenti ore 21 .00 - torneo di briscola e serata animata con musica dal vivo

con il gruppo skaboom

5 A B A T O O 3 LUGLIO ore 15.00 - dimostrazione di rugby ore 15.30 - torneo di basket ore 19.00 - apertura festeggiamenti ore 21.30 - spettacolo coreografico della scuola di ballo "MILLE LUCI"

del Maestro Stelvio Martin

DOMENICA 04 LUGLIO ore 19.00 - apertura festeggiamenti ore 21.30 - serata animata con la giovane banda di Tiezzo

diretta dal Maestro Nico Russolo

Lo svolgimento dell'intera festa si realizzerà all'interno dell'oratorio. Ci sarà anche un'area riservata ai bambini.


Recommended