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Dati chiave del Terzo Piano di Risposta Regionale (3RP)€¦ · 1 | P a g e Fatti & Dati Ultimo...

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1 | Page Fatti & Dati Ultimo aggiornamento al 29 Febbrario 2016 Dati chiave del Terzo Piano di Risposta Regionale (3RP) Popolazione rifugiata attuale (ultimo aggiornamento al 3 Marzo 2016): 4.815.868 rifugiati siriani nei paesi limitrofi (2.715.789 in Turchia, 639.704 in Giordania, 1.067.785 in Libano, 118.512 in Egitto, 246.051 in Iraq, 28.027 in Nord Africa). Dati relativi all'Europa: 129.994 rifugiati e migranti (il 41% dei quali siriani) sono arrivati via mare nel 2016 un numero 10 volte maggiore rispetto ai 12.821 arrivi nello stesso periodo del 2015. Finanziamento totale intra-agenzia del 3RP 2015: 2.67 miliardi di dollari USA (62%) - pari a un incremento di 405 milioni di dollari USA rispetto al finanziamento intra-agenzia totale del 2014. Finanziamento finale UNHCR del 3RP 2015: 814 milioni di dollari USA (61%) - pari a un incremento di 11 milioni di dollari USA rispetto al finanziamento totale per l'UNHCR nel 2014. Richiesta totale intra-agenzia del 3RP 2016: 4.55 miliardi di dollari USA per i partner le Agenzie delle Nazioni Unite e le ONG partner pari a un incremento del 5% rispetto all'appello delle intra-agenzia del 2014. Richiesta finale UNHCR del 3RP 2016: 1.29 miliardi di dollari USA. Impegni assunti in occasione della Conferenza di Londra: i donatori si sono impegnati a versare 5.9 miliardi di dollari USA per rispondere all'appello 2016 pari a quasi il doppio dell'ammontare per cui ci si era accordati nell'incontro Kuwait III in risposta all'appello 2015. Se rispettati, gli impegni di Londra 2016 arriverebbero a soddisfare il 76% del totale degli appelli 3RP/HRP per il 2016. Finanziamenti a lungo termine: Alla Conferenza di Londra, 5.4 miliardi di dollari USA aggiuntivi sono stati promessi per il periodo 2017-2020, così come altri 40 miliardi di dollari USA sotto forma di prestiti. Risultati UNHCR per i rifugiati siriani nel 2015 Protezione Il 97% dei rifugiati siriani sopra i 7 anni registrati in Libano, Giordania, Iraq ed Egitto grazie a tecnologia biometrica. Orientamento e consulenza legale assicurati a 146.721 rifugiati. Più di 2.422 procedure per la valutazione del superiore interesse del minore condotte su bambini siriani rifugiati.
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Fatti & Dati Ultimo aggiornamento al 29 Febbrario 2016

Dati chiave del Terzo Piano di Risposta Regionale (3RP)

Popolazione rifugiata attuale (ultimo aggiornamento al 3 Marzo 2016): 4.815.868 rifugiati siriani nei paesi limitrofi (2.715.789 in Turchia, 639.704 in Giordania, 1.067.785 in Libano, 118.512 in Egitto, 246.051 in Iraq, 28.027 in Nord Africa).

Dati relativi all'Europa: 129.994 rifugiati e migranti (il 41% dei quali siriani) sono arrivati via mare nel 2016 – un numero 10 volte maggiore rispetto ai 12.821 arrivi nello stesso periodo del 2015.

Finanziamento totale intra-agenzia del 3RP 2015: 2.67 miliardi di dollari USA (62%) - pari a un incremento di 405 milioni di dollari USA rispetto al finanziamento intra-agenzia totale del 2014.

Finanziamento finale UNHCR del 3RP 2015: 814 milioni di dollari USA (61%) - pari a un incremento di 11 milioni di dollari USA rispetto al finanziamento totale per l'UNHCR nel 2014.

Richiesta totale intra-agenzia del 3RP 2016: 4.55 miliardi di dollari USA per i partner le Agenzie delle Nazioni Unite e le ONG partner – pari a un incremento del 5% rispetto all'appello delle intra-agenzia del 2014.

Richiesta finale UNHCR del 3RP 2016: 1.29 miliardi di dollari USA.

Impegni assunti in occasione della Conferenza di Londra: i donatori si sono impegnati a versare 5.9 miliardi di dollari USA per rispondere all'appello 2016 – pari a quasi il doppio dell'ammontare per cui ci si era accordati nell'incontro Kuwait III in risposta all'appello 2015. Se rispettati, gli impegni di Londra 2016 arriverebbero a soddisfare il 76% del totale degli appelli 3RP/HRP per il 2016.

Finanziamenti a lungo termine: Alla Conferenza di Londra, 5.4 miliardi di dollari USA aggiuntivi sono stati promessi per il periodo 2017-2020, così come altri 40 miliardi di dollari USA sotto forma di prestiti.

Risultati UNHCR per i rifugiati siriani nel 2015

Protezione

Il 97% dei rifugiati siriani sopra i 7 anni registrati in Libano, Giordania, Iraq ed Egitto grazie a tecnologia biometrica.

Orientamento e consulenza legale assicurati a 146.721 rifugiati.

Più di 2.422 procedure per la valutazione del superiore interesse del minore condotte su bambini siriani rifugiati.

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21.358 episodi di violenza sessuale e di genere affrontati e servizi adeguati forniti alle vittime.

Alloggio

Soluzioni abitative trovate a 40.300 famiglie in Turchia, Libano e Iraq.

Istruzione

Accesso all'istruzione primaria garantito a 63.000 bambini siriani in Libano, Giordania, Iraq ed Egitto.

Quasi 225.000 rifugiati siriani supportati con denaro contante (cash assistance).

WASH (Water, Sanitation and Hygiene – Acqua, servizi sanitari e igiene)

66.600 famiglie rifugiate raggiunte attraverso programmi di sensibilizzazione ambientale e igienica.

Più di 148.000 donne siriane rifugiate supportate con articoli sanitari.

Beni non alimentari

Quasi 1.4 milioni di rifugiati siriani supportati con assistenza specifica per il periodo invernale.

Aggiornamento al periodo invernale

Alla fine di gennaio 2016, 2.15 milioni di siriani (rifugiati e sfollati interni) avevano ricevuto assistenza specifica per il periodo invernale (pari all'82% dei 2.7 milioni di siriani individuati per questo tipo di assistenza).

SITUAZIONE REGIONALE

Istruzione

Più di 2.1 milioni di bambini non frequentano la scuola in Siria. Più di 5.000 scuole sono inagibili.

A Febbraio 2016, il 10% dei bambini siriani rifugiati in Egitto, il 39% di quelli in Iraq, il 14% di quelli in Giordania, il 49% di quelli in Libano e il 61% di quelli in Turchia risultano esclusi da qualsiasi accesso all'istruzione (UNICEF NLG – aggiornamento del 15 febbraio 2016).

Nella regione sono quasi 700.000 i minori siriani tra i 5 e i 17 anni esclusi da qualsiasi accesso all'istruzione.

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Povertà

In Siria, più di 3 siriani su 4 vivono ad oggi in condizioni di povertà; il 67% in condizioni di estrema povertà.

In Libano, il 70% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà (115 dollari USA pro capite al mese), in aumento rispetto al 50% registrato nel 2014.

In Giordania, l'86% dei rifugiati siriani che vivono fuori dai campi rifugiati vive al di sotto della soglia di povertà (così come calcolata in Giordania, 96 dollari USA pro capite al mese).

Debiti

Ad oggi, in Siria quasi 1 famiglia su 3 è indebitata.

In Turchia, i rifugiati siriani dipendono prevalentemente dai risparmi, dalla vendita di beni (ad esempio gioielli) e dalle rimesse quale principale fonte di reddito familiare.

In Libano, quasi il 90% dei rifugiati siriani si trova ad avere debiti sempre crescenti.

In Giordania, più del 60% delle famiglie rifugiate che vivono al di fuori dei campi rifugiati soffrono di un alto debito pro capite, che contribuisce a renderli vulnerabili.

Sicurezza alimentare

In Siria, 1 persona su 3 – pari a 6.3 milioni – vive in condizioni di insicurezza alimentare. Ad ottobre 2015, 2.4 milioni di persone sono a forte rischio di insicurezza alimentare.

Al 2015, in Libano l'11% delle famiglie vive in condizioni di insicurezza alimentare (in diminuzione rispetto al 25% del 2014 e al 32% del 2013).

Solo il 15% delle famiglie rifugiate in Giordania vive in condizioni di sicurezza alimentare (rispetto al 52% dello scorso anno).

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SIRIA

La panoramica dei bisogni umanitari del 2016 (2016 Humanitarian Needs Overview - HNO), resa pubblica il 19 ottobre, mostra che necessitano di assistenza 13.5 milioni di persone, inclusi 6.5 milioni di sfollati e 32.000 rifugiati iracheni.

Il piano di risposta umanitaria per la Siria del 2016 (2016 Syria Humanitarian Response Plan - HRP) è stato pubblicato il 29 dicembre. Sono necessari 3.19 miliardi di dollari USA per assistere i 13.5 milioni di persone in condizioni di bisogno.

Località sotto assedio

Al 27 gennaio, l'ERC (European Research Council) ha informato il Consiglio di Sicurezza che il numero di località assediate in Siria è salito da 15 a 18, portando a mezzo milione il numero di persone coinvolte.

4.6 milioni di persone situate in aree e luoghi difficili da raggiungere (inclusi 486.700 persone in località sotto assedio) necessitano di assistenza (OCHA Overview of hard-to-reach and besieged locations, 31 Gennaio 2016).

ONG - Organizzazioni Non Governative

Al 30 di Giugno, 15 organizzazioni internazionali non governative avevano l'autorizzazione del Governo Siriano ad operare in Siria.

Istruzione

Più di 2 milioni di bambini esclusi dall'accesso all'istruzione e 400.000 a rischio di abbandono scolastico a causa del conflitto. 5.000 scuole inagibili (distrutte, trasformate in rifugi o usate dalle forze armate). Esami estivi del 2015: almeno il 20% degli studenti sono stati costretti ad attraversare linee di fuoco per accedere agli esami (UNICEF, 16 settembre 2015).

Un nuovo studio dell'UNICEF sulla regione mediorientale e nordafricana (“MENA region”) pubblicato il 31 gennaio, stima che al 2012 la perdita economica dovuta all'abbandono degli studi primari e secondari ammontava a 10.7 miliardi di dollari USA (pari a circa il 17.6% del PIL della Siria nel 2010).

Siti per sfollati interni

1.7 milioni di sfollati interni vivono in campi e centri collettivi (HNO 2016).

Vulnerabilità (dati HRP 2016)

8.7 milioni di persone riportano un'estrema necessità di supporto in diversi ambiti.

Quasi il 70% non ha accesso ad acqua potabile a causa di continui tagli idrici.

1 persona su 3 non ha la possibilità di soddisfare i propri bisogni alimentari di base, per un totale di circa 8.7 milioni di persone che necessitano di assistenza alimentare. Ad oggi, quasi 1 famiglia siriana su 3 è indebitata, principalmente a causa del prezzo dei beni alimentati.

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2.4 milioni di persone soffrono della mancanza di un alloggio adeguato.

Più di 11 milioni di persone necessitano di assistenza sanitaria, comprese 25.000 persone affette da traumi ogni mese.

4 siriani su 5 vivono in condizioni di povertà.

Dall'insorgere della crisi la speranza media di vita si è abbassata di 20 anni.

1 bambino su 4 rischia di sviluppare disturbi mentali.

Diritti umani

Al 6 settembre, 67.651 rapimenti documentati nel corso dei precedenti quattro anni. Un rapporto sulle sparizioni in Siria (“Gone without a Trace: Victims of Forced Disappearance in Syria"), pubblicato congiuntamente, il 30 agosto, dal Network siriano per i diritti umani (Londra) e il Monitor Euro-Mediterraneo per i diritti umani (Ginevra), indica che le forze governative sono responsabili di circa il 96% delle sparizioni registrate.

Dati transfrontalieri - UNHCR

2014: 29 convogli (20 dalla Turchia e 9 dalla Giordania) hanno raggiunto 193.500 persone (161.000 dalla Turchia e 32.500 dalla Giordania).

2015: 48 convogli (29 dalla Turchia e 19 dalla Giordania) hanno raggiunto 468.750 persone (363.750 dalla Turchia e 105.000 dalla Giordania).

TURCHIA

Spesa

Come annunciato dal Presidente della Turchia il 1 febbraio 2016, la Turchia, che ospita la popolazione di rifugiati più grande del mondo, ha speso finora più di 9 miliardi di dollari USA per il supporto dei 2.5 milioni di siriani in fuga dal conflitto che hanno varcato il confine turco.

Vulnerabilità

Secondo un rapporto della Banca Mondiale del dicembre 2015, “Turkey’s Response to the Syrian Refugee Crisis and the Road Ahead”, il tasso di famiglie rifugiate in cui almeno un componente lavora ammonta al 61% a Urfa, al 16% ad Hatay e al 30% a Kilis. Il sondaggio dimostra altresì che i rifugiati siriani dipendono prevalentemente da risparmi, vendita di beni (ad esempio gioielli) e rimesse, quali maggiore fonte di reddito familiare.

Istruzione

Si stima che metà della popolazione siriana rifugiata in Turchia sia composta da bambini. Il 36% della popolazione siriana rifugiata (circa 900.000 bambini) è in età scolare.

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Il diritto all'istruzione per i rifugiati siriani viene garantito dal Regolamento Provvisorio per la Protezione (Temporary Protection Regulation).

293.404 bambini siriani rifugiati frequentano attualmente una scuola (sia essa formale o informale), mentre più di 452.000 bambini siriani rifugiati sono esclusi da qualsiasi forma di istruzione (UNICEF NLG – aggiornamento del 15 febbraio 2016).

Status legale e occupazione

Il Regolamento Provvisorio per la Protezione (“Temporary Protection Regulation”, datato 22 ottobre 2014) regola il diritto al lavoro dei beneficiari di protezione temporanea. Fondandosi su questa base legale, il 15 gennaio 2016 il Consiglio dei Ministri ha pubblicato un regolamento riguardante i principi e le procedure per l'emissione di permessi di lavoro.

In linea col Regolamento, i beneficiari di protezione temporanea possono richiedere un permesso di lavoro dopo sei mesi dalla registrazione. Non sono previste limitazioni geografiche o settoriali, ma alcune professioni sono ancora appannaggio esclusivo dei cittadini turchi.

Il numero di permessi di lavoro emessi a favore di siriani prima dell'entrata in vigore del Regolamento ammonta a circa 7.000, e permessi ulteriori sono previsti nell'ambito del Regolamento. Il numero di stranieri impiegati in un determinato ambiente di lavoro non può eccedere il 10% del numero totale di impiegati turchi (30 gennaio).

Secondo un rapporto del Febbraio 2016, un numero stimato tra i 250 e i 400 mila rifugiati siriani lavora illegalmente in Turchia, e sono quindi a forte rischio di abusi. (Report on Syrian refugees in Turkey garment supply chains, Business & Human Rights Resource Centre)

LIBANO

Vulnerabilità

I risultati finali del VASyR 2015 (Vulnerability Assessment of Syrian Refugees) sono stati pubblicati a novembre. La popolazione è stata suddivisa in distretti al fine di ottenere una rappresentazione geografica delle informazioni raccolte. Il modello di questionario sulle famiglie si è basato su quello del VASyR 2014, al fine di assicurare la comparabilità dei dati raccolti.

I principali risultati raccolti includono:

䌀ᑊ 伀ъ儀ъ漀(桰뿿퐀桰뿿퐀좘ÿ 좘 Il 70% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà (3,84 dollari USA per persona al giorno), in aumento rispetto alla percentuale del 50% registrata nel 2014.

䌀ᑊ 伀ъ儀ъ漀(桰뿿퐀桰뿿퐀좘ÿ 좘 Quasi il 90% dei rifugiati siriani hanno contratto debiti, in costante aumento. L'ammontare medio del debito accumulato ogni mese da una famiglia siriana rifugiata è di 842 dollari USA, (180 dollari USA in più rispetto all'anno scorso).

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Il 40% dei rifugiati ha contratto debiti con i proprietari delle case in cui alloggiano (in genere con un ritardo del pagamento pari a due mensilità di affitto).

Il 39% dei rifugiati che hanno preso parte al sondaggio dice di non poter accedere a cure mediche a causa dell'alto costo di trattamenti e medicinali.

La percentuale di famiglie rifugiate che acquistano generi alimentari a credito è balzata a più del 75%, rispetto al 30% del 2014 e al 19% del 2013.

Il 52% delle famiglie sono al di sotto della soglia di spesa per la sopravvivenza (87 dollari USA pro capite al mese), in aumento rispetto al 26% del 2014.

Il 61% delle famiglie sta ricorrendo a strategie di emergenza per fronteggiare la crisi, in aumento rispetto al 28% del 2014.

L'89% delle famiglie racconta di essersi trovato in manca di cibo, o nell'impossibilità di acquistarlo, nei 30 giorni precedenti al sondaggio (contro il 75% del 2014).

I buoni pasto rappresentano la principale forma di sostentamento per il 54% della popolazione (a fronte del 40% del 2014).

La percentuale di lavoro occasionale, in un campo diverso da quello agricolo, come fonte primaria di sostentamento è scesa dal 29% al 15%.

La spesa media mensile pro capite è scesa dai 138 dollari USA del 2014 ai 107 dollari USA nel 2015.

L'88% ha adottato strategie per affrontare la scarsità di generi alimentari (compreso il mangiare cibi che non fanno parte della cultura alimentare).

Il 55% delle famiglie ha ridotto la spesa relativa a beni non alimentari (a fronte del 20% nel 2014).

Il 19% delle famiglie ha ritirato i figli da scuola (contro un 10% nel 2014 e 2013).

La sicurezza alimentare è diminuita – solo l'11% delle famiglie vive in condizioni di sicurezza alimentare (a fronte di una percentuale del 25% nel 2014 e del 32% nel 2013).

Un livello moderato di insicurezza alimentare interessa ad oggi il 23% delle famiglie, a fronte del 12% del 2014 e del 2013).

Istruzione

190.676 bambini siriani rifugiati frequentano una scuola (formale e informale), mentre più di 180.400 bambini siriani rifugiati è escluso da qualsiasi forma di accesso all'istruzione. (UNICEF NLG, aggiornamento del 15 febbraio 2016).

Il Ministro dell'Istruzione libanese è attualmente impegnato nello sviluppo di programmi di educazione informale rivolti a bambini dai 5 anni d'età in su. Questi programmi – corsi vocazionali, corsi di lingua, ecc. - mirano ad offrire ai bambini opportunità di apprendimento alternative, con la prospettiva di essere un giorni nuovamente inclusi in sistemi d'istruzione formali (28 Gennaio).

Status legale e occupazione

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La percentuale di rifugiati sprovvisti di un regolare permesso di soggiorno è salita dall'11% nel gennaio 2015 a più del 51% alla fine di novembre 2015; l'85% dei rifugiati ha almeno un parente sprovvisto di un valido permesso di soggirono. Anche se i rifugiati siriani sprovvisti di tale permesso sono soggetti ad espulsione, nella pratica questi provvedimenti non vengono espletati. (UNHCR Lebanon Achievements at a glance, Ottobre-Dicembre 2015)

In Libano, i siriani registrati dall'UNHCR sono tenuti a presentare un permesso autenticato attestante il loro non essere coinvolti in attività lavorative al fine di rinnovare il proprio permesso di soggiorno. Questo spinge molti rifugiati siriani registrati a lavorare informalmente (in nero), a rischio di arresto e detenzione. I siriani non registrati dall'UNHCR necessitano di uno sponsor libanese – difficile da trovare – per rinnovare il proprio permesso di soggiorno. Gli sponsor sono per la maggior parte datori di lavori (nel 66% dei casi), mediante I quali I siriani possono richiedere un permesso lavorativo al Ministero del Lavoro.

Secondo il Decreto 197 emanato dal Ministero del Lavoro nel dicembre 2014, il Governo libanese permette ai siriani di lavorare nel settore agricolo, edilizio e delle pulizie. Le agenzie umanitarie e di sviluppo stanno lavorando affinché le autorità permettano a tutti i siriani, compresi i rifugiati registrati dall'UNHCR, di potersi impegnare formalmente in attività generatrici di reddito, in accordo col suddetto decreto.

Documentazione di stato civile: i dati dell'UNHCR indicano che il 68% dei nuovi nati tra i rifugiati siriani non possiedono un certificato di nascita ufficiale emanato dal Dipartimento per lo Status della Persona, ossia il documento legale comprovante la nascita di una persona secondo la legge libanese. (2 Febbraio)

Impatto economico

La popolazione totale del paese è aumentata del 16% e la crescita del PIL è scesa dal 10% nel 2010 all'1% nel 2014. La Banca Mondiale stima che la diminuzione dei risparmi del governo, combinata all'aumento della domanda di servizi pubblici, è risultata in un impatto fiscale totale di 2.6 miliardi di dollari USA e che il declino generale dell'attività economica genererà una perdita totale di 7.5 miliardi di dollari USA.

GIORDANIA

Profilo dei rifugiati siriani in Giordania (al 18 Febbraio)

La gran parte della popolazione siriana rifugiata in Giordania è arrivata nel 2012 (28.2%) e nel 2013 (48.3%). Questo significa che la maggior parte di loro vive in Giordania da 3-4 anni.

La popolazione siriana rifugiata in Giordania è ben bilanciata dal punto di vista del genere, con il 50.7% di donne e il 49.3% di uomini. Si tratta di una popolazione molto giovane: l'81% ha meno di 35 anni, e il 52% meno di 18.

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Il 34% dei rifugiati siriani ha concluso o frequentato il ciclo primario di studi, e il 31% quello secondario. Inoltre, più di 26.000 rifugiati sono laureati, hanno completato corsi tecnici o di formazione, o posseggono diplomi post laurea.

Delle persone che hanno fornito informazioni riguardanti il proprio stato occupazionale, il 35% si è dichiarato studente, il 33% impiegato nel settore sanitario, l'8% nel settore agricolo e il 6% è coinvolto nei settori dell'abbigliamento, della falegnameria, nel settori idraulico e nel settore meccanico. Inoltre, alcuni rifugiati in Giordania hanno precedentemente ricoperto posizioni lavorative specializzate (giurisprudenza, gestione d'impresa, logistica, istruzione e informatica). Tra i rifugiati siriani registrati dall'UNHCR vi sono dottori, infermiere, veterinari, scienziati, professori universitari e ingegneri.

Spesa

Nell'ultimo Quarterly Economic Brief di gennaio 2016, la Banca Mondiale ha stimato che l'afflusso di più di 630.000 rifugiati siriani è costata alla Giordania più di 2.5 miliardi di dollari USA all'anno, pari al 6% del PIL e a un quarto delle entrate annuali dello Stato.

Vulnerabilità

I risultati contenuti nel Rapporto 2015 sulle vulnerabilità (2015 Vulnerability Assessment Framework - VAF) indicano che l'86% dei rifugiati siriani che vivono al di fuori dei campi rifugiati sono al di sotto della soglia di povertà (96 dollari USA pro capite al giorno, secondo il conto della Giordania) e sono classificati come altamente vulnerabili.

Tra i risultati chiave:

o Più dell'80% dei rifugiati siriani stanno adottando delle strategie emergenziali.

o Più del 60% delle famiglie siriane che abitano fuori dai campi rifugiati soffrono di un tasso di debito pro capite alto o estremamente alto, anche in presenza di una fonte di reddito o di assistenza.

o Il 92% delle famiglie sono state identificate come altamente o estremamente vulnerabili in relazione ai bisogni di base, comprese l'assistenza economica e la mancanza di adeguate suppellettili nelle abitazioni, il minimo necessario per mantenere un adeguato livello di benessere e dignità. Questo è particolarmente difficile durante i mesi invernali, quando le famiglie si trovano ad affrontare sfide considerevoli a causa della mancanza di riscaldamento, di coperte e rivestimenti per pavimenti.

o È stato riscontrato che quasi tutti i rifugiati appartengono a famiglie in condizioni di grave vulnerabilità: il 97% dei bambini in età scolare è a rischio di non-frequenza scolastica, e il 90% delle persone fatica ad assicurare la frequenza scolastica ai propri figli a causa di scarse risorse finanziarie.

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o Quasi il 79% dei siriani è molto o estremamente a rischio di insicurezza alimentare.

o Più del 40% delle persone siriane appartiene a famiglie ad alto rischio per la propria salute.

I risultati iniziali del Comprehensive Food Security Monitoring Exercise (CFSME) del 2015, portato avanti dal Programma Alimentare Mondiale e dal REACH, mostrano un deterioramento della sicurezza alimentare della popolazione siriana rifugiata rispetto al 2014.

Tra i risultati chiave:

o Solo il 15% delle famiglie versa in condizioni di sicurezza alimentare (a fronte di una percentuale del 52% rispetto allo scorso anno).

o Approssimativamente l'80% dei rifugiati siriani vive attualmente al di sotto della soglia nazionale di povertà assoluta di 40-96 dollari USA pro capite al mese.

o È stato riscontrato un drastico aumento del numero di famiglie costrette ad adottare strategie per poter comprare cibo. Rispetto al 2014, il 12% in più di famiglie è costretta a ritirare il figlio maschio da scuola per mandarlo a lavorare.

Istruzione

A novembre 2015, i bambini siriani avevano accesso a 32 scuole all'interno dei campi rifugiati, comprese 24 strutture nel campo di Za’atari e 4 nel campo di Azraq. (Aggiornamento regionale intra-agenzia, Novembre 3RP).

Tra la popolazione siriana registrata, 225.255 sono bambini in età scolare; approssimativamente il 64% (pari a 145.458 studenti) frequenta scuole statali all'interno del campo o all'interno delle comunità. (UNICEF – Rapporto sulla crisi siriana, Gennaio 2016).

189.068 bambini siriani rifugiati frequentano attualmente una scuola (formale o informale), mentre più di 31.800 bambini siriani rifugiati sono esclusi da qualsiasi forma di istruzione. (UNICEF NLG, aggiornamento del 15 febbraio 2016)

Status legale e occupazione

I rifugiati non possono lavorare senza permesso, e coloro che vengono trovati a lavorare illegalmente rischiano di essere arrestati o mandati nei campi rifugiati. Si stima che i siriani provvisti di un permesso lavorativo siano 7.000, ma questo numero comprende anche i cittadini siriani arrivati prima dello scoppio del conflitto. Il costo dei permessi di lavoro varia da settore a settore: dai 170 dollari per un permesso di lavoro nel settore agricolo ai quasi 500 per un permesso nel settore dell'abbigliamento (costo proibitivo per la maggioranza dei rifugiati). (Gennaio 2016)

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Secondo il Ministero del Lavoro giordano, si stima che siano 78.000 i siriani che lavorano illegalmente nel paese, soprattutto nei settori edili, della vendita all'ingrosso e del commercio al dettaglio. (Gennaio 2016)

Documentazione dello stato civile: in seguito ad una stretta collaborazione tra l'UNHCR e le autorità giordane, in particolare le Corti Islamiche e il Registro Civile del Ministero dell'Interno, 29.528 certificati di nascita di bambini siriani sono stati emessi nel 2015 (a fronte dei 9.263 del 2014 e dei 5.655 del 2013). (Gennaio 2016)

o La registrazione delle nascite e la possibilità di accedere alle corti attraverso unità mobili hanno eliminato la necessità di spostarsi per raggiungere luoghi specifici dove registrare i nuovi nati; questo ha fatto in modo che nel 2015, rispetto al 2013, 10 volte più bambini nati nei campi per rifugiati abbiano potuto ottenere certificati di nascita ufficiali.

IRAQ

Vulnerabilità

Secondo un sondaggio del Programma Alimentare Mondiale sulla sicurezza alimentare, condotto nel giugno 2015, in tutti i campi rifugiati del Kurdistan iracheno: solo l'1% dei rifugiati ospitati nei campi versava in condizioni di insicurezza alimentare; un ulteriore 30% godeva di una moderata sicurezza alimentare; il 69% godeva di una condizione di sicurezza alimentare e non riceveva il sostegno del Programma Alimentare Mondiale.

A causa della crisi economica nel Kurdistan iracheno e all'arrivo di più di un milione di sfollati interni, l'accesso al mercato del lavoro è diventato più difficoltoso per i rifugiati. Molti di loro stanno esaurendo i propri risparmi e diventano ogni giorno più dipendenti dall'aiuto esterno.

Un sondaggio ufficioso e non pubblicato riguardante i rifugiati che abitano fuori dai campi ha rilevato che l'82.6% di queste persone gode di una condizione di sicurezza alimentare; il 14% è moderatamente sicuro dal punto di vista alimentare e il 3% è estremamente insicuro. (Gennaio 2016)

Istruzione

Il numero di bambini siriani in età scolare (6-17 anni) ammonta a 57.444; il 56% frequenta un'istituzione scolastica formale. Altri 6.812 bambini studiano in scuole informali o frequentano corsi di formazioni alternativi. (3RP Iraq Monthly dashboard, aggiornamento di Dicembre 2015)

38.968 bambini siriani rifugiati frequentano la scuola (formale o informale), mentre più di 25.250 bambini sono esclusi dall'accesso a qualsiasi forma di istruzione. (UNICEF NLG, aggiornamento del 15 febbraio 2015).

Status legale e occupazione

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Il 97% dei rifugiati siriani in Iraq risiede nel Kurdistan iracheno e gode del diritto di lavorare. Non esistono numeri precisi, ma è possibile stimare che tutti i rifugiati residenti nei campi (circa 94.500) hanno regolari permessi di soggiorno; la situazione fuori dai campi rifugiati risulta invece più varia. Questo succede soprattutto ad Erbil, dove è stato riscontrato che circa il 27% dei rifugiati che vivono al di fuori dei campi non hanno un regolare permesso di soggiorno. Questi permessi sono gratuiti, ma I rifugiati devono pagare per la fototessera, che costa circa 8.000 dinari iracheni (pari a circa 7 dollari USA). (Gennaio 2016)

Situazione in Iraq

Il Piano 2016 di risposta umanitaria per l'Iraq (2016 Iraq Humanitarian Response Plan – HRP), pubblicato il 31 gennaio, ha lanciato un appello per 861 milioni di dollari USA. Il costo totale per far fronte ai bisogni umanitari in Iraq – nel rispetto degli standard internazionali – è stimato tra i 4.5 e i 5 miliardi di dollari USA. Riconoscendo le numerose costrizioni imposte dalla situazione nel paese, comprese le limitate capacità operative e disponibilità di fondi, il piano di risposta progetta di portare assistenza umanitaria a 7.3 milioni di persone.

Nel 2015, più di 3.000 iracheni hanno ricevuto assistenza da 14 Paesi europei, nell'ambito di progetti di ritorno dall'Europa all'Iraq. (Dati IOM, 2 febbraio)

La panoramica 2016 per i bisogni umanitari in Iraq (2016 Iraq Humanitarian Needs Overview - HNO), pubblicata il 31 gennaio, precisa che:

o Più di 10 milioni di persone nel paese necessitano di una qualche forma di assistenza umanitaria. Entro la fine del 2016, in base all'intensità degli scontri e al livello di violenza che si prospettano, saranno 11 milioni – o forse anche 12 o 13 milioni – gli iracheni a necessitare di assistenza umanitaria.

o In meno di un anno, più di un milione di iracheni sono stati costretti a fuggire a causa della violenza, portando a 3.2 milioni il numero delle persone sradicate dalle proprie case dal gennaio 2014.

o 2 milioni di bambini e adolescenti in età scolare (pari a 1 su 5) non frequentano alcuna scuola.

Al 23 febbraio 2016, l'ultimo documento dell'IOM riguardante gli sfollati interni (IOM Iraq Displacement Tracking Matrix – DTM) individuava 3.320.844 sfollati interni iracheni (553.474 famiglie), fuggiti dalle proprie case tra l'1 gennaio 2014 e il 4 febbraio 2016. Un totale di 534.048 persone sono ritornate nei loro luoghi di provenienza (31.662 persone da inizio gennaio, pari a un incremento del 6%).

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EGITTO

Vulnerabilità

I risultati preliminari della valutazione socio- economica condotta dall'UNHCR e dal Programma Alimentare Mondiale indicano che oltre l'80% (pari a 98.000 individui) delle persone valutate versa, ad oggi, in situazioni di alta o grave vulnerabilità. Questi risultati indicano che i rifugiati vivono con meno della metà del paniere minimo di spesa paniere (MEB) pari a 592.4 sterline egiziani mensili (circa 75.6 dollari USA), e necessitano pertanto di un supporto – comprese sovvenzioni in denaro - per soddisfare i propri bisogni di base. È prevista una rivalutazione dei bisogni di tutti i beneficiari ogni sei mesi. (3RP Egypt monthly dashboard update, December 2015)

Istruzione

Il Governo egiziano ha garantito l'accesso all'istruzione pubblica ai rifugiati siriani, in condizioni di parità con gli studenti egiziani.

36.243 bambini siriani rifugiati frequentano una scuola (formale o informale), mentre più di 4,100 bambini sirani rifugiati non hanno alcun accesso a qualsiasi forma di istruzione.

Nonostante questo, gli studenti siriani si trovano ad affrontare alcune sfide in questo ambito. La capacità di assorbire/integrare I bambini rifugiati nelle scuole pubbliche resta un problema a causa del sovraffollamento delle classi e della scarsità di insegnanti.

L'UNHCR ha previsto delle borse di studio riservate agli studenti siriani che frequentano una scuola pubblica. Un totale di 23.000 studenti ha beneficiato di queste borse di studio nell'anno accademico 2015 - 2016. (Gennaio 2016)

Stato legale e occupazione

In generale, i rifugiati non sono autorizzati a lavorare legalmente in Egitto, secondo quanto previsto dalla riserva posta all'Articolo 24 della Convenzione del 1951, in materia di legislazione del lavoro e di sicurezza sociale. Tuttavia, molti siriani hanno trovato la loro strada nel mercato del lavoro, lavorando in caffè, ristoranti, eccetera.

L'unità di sostentamento dell'UNHCR fornisce alcune opportunità di formazione e di occupazione professionale ai rifugiati siriani nell'ambito del “Graduation Model”, un progetto pilota avviato in Egitto.

L'assistenza legale in Egitto ha permesso un tasso del 93% di registrazione delle nascite di siriani. (Dati UNHCR, Gennaio 2016)

Conseguenze del sotto-finanziamento

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C'è stato un decremento del numero di beneficiari supportati tramite assistenza finanziaria diretta (cash assistance); si è infatti scesi dai 57.106 individui supportati nel Gennaio 2014 ai 31.000 del Dicembre 2015. (Gennaio 2016)

Il numero di siriani sostenuti con la distribuzione buoni pasto ha subìto tagli: oltre

30.000 rifugiati sono stati esclusi dai programmi di assistenza alimentare a causa delle carenze di finanziamenti affrontate dal Programma Alimentare Mondiale. (Gennaio 2016)

LA SITUAZIONE DEI SIRIANI IN EUROPA

Profilo

Dal profiling operato dall'UNHCR rivolto ai siriani arrivati sulle isole greche nel Gennaio 2016, risulta che circa il 94% dei siriani ha intrapreso il pericoloso viaggio via mare per fuggire dal conflitto e dalle violenze in Siria.

Tra gli altri risultati chiave:

o L'85% dei siriani intervistati sono stati sfollati interni prima di imbarcarsi per il viaggio verso la Grecia; l'87% di loro ha viaggiato con la famiglia.

o La mancanza di opportunità lavorative adeguate alle loro capacità, la necessità di far fronte al costo della vita e di sfuggire allo sfruttamento, rappresentano la ragione principale (41%) per cui i siriani hanno abbandonato il loro ultimo paese di soggiorno. La seconda ragione (16%) è la discriminazione.

o Il 79% dei siriani intervistati possedevano un diploma di scuola secondaria, superiore o una laurea.

o La maggioranza (41%) di loro indica il ricongiungimento familiare come ragione principale per la scelta del paese di destinazione. Questo, insieme al fatto che il 20% delle famiglie in viaggio erano guidate da donne, rafforza la necessità di procedure serie per il ricongiungimento familiare.

1 persona su 2, tra quelle che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2015 (pari a mezzo milione di persone), erano siriani in fuga dalla guerra. Gli Afghani hanno rappresentato circa il 20% e gli iracheni il 7%. Più di 800.000 rifugiati e migranti hanno attraversato il Mar Egeo dalla Turchia alla Grecia (pari all'80% del totale delle persone arrivate irregolarmente in Europa via mare nel 2015. Allo stesso tempo, il numero di persone che partono dal Nord Africa verso l'Italia è leggermente diminuito, dai 170.000 del 2014 ai circa 150.000 del 2015. (Dati UNHCR, 22 Dicembre 2015)

I rifugiati siriani intervistati recentemente dagli operatori dell'UNHCR in Grecia, Serbia, Macedonia, Ungheria e Austria rientrano in due gruppi fondamentali:

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Il primo gruppo è composto da famiglie di rifugiati che stanno lasciando paesi come Libano, Giordania e Turchia) lamentando una diminuzione dell'assistenza (diversi tagli alimentari) e in particolare il timore di un altro anno di scuola perso per i bambini e la paura di non essere in grado di lavorare e sostenersi.

Il secondo gruppo comprende famiglie prevalentemente appartenenti alla media e alta borghesia, fuggiti direttamente dalla Siria, le quali transitavano il più rapidamente possibile, spesso utilizzando gli ultimi risparmi per pagare i trafficanti e arrivare in Europa. Hanno spiegato ai nostri colleghi che hanno cercato di tenere duro nel loro paese, sperando che la situazione migliorasse, finché non hanno realizzato di non poter più sopportare un altro anno senza lavoro, istruzione e assistenza sanitaria per i bambini, unito al trauma e allo stress dovuti alla situazione costante di violenza e insicurezza. Queste persone avevano sostanzialmente raggiunto un punto di non ritorno, in cui la possibilità di rischiare la propria vita e quella delle loro famiglie dandosi alla fuga sembrava l'unica opzione per la sopravvivenza.

Sondaggio condotto in Grecia: Nel mese di dicembre l'UNHCR ha pubblicato un sondaggio svolto tra più di 12.000 rifugiati siriani; i risultati hanno confermato qualcosa a lungo sospettato: la Siria sta vivendo una massiccia fuga di cervelli. L'86% degli intervistati possiede un diploma d'istruzione secondaria. Quasi la metà di loro è andata all'università. Possiamo solo immaginare le conseguenze disastrose di tale esodo sulla futura ricostruzione post-bellica della Siria. Il fatto che due terzi dei siriani intervistati in Grecia abbiano lasciato il paese nel 2015 - con il 37% di loro proveniente direttamente dalla Siria, dopo un viaggio di pochi giorni, è una chiara testimonianza di come la situazione sia diventata insostenibile.

Bambini

A febbraio 2015, un terzo dei rifugiati arrivati in Europa sono bambini. Un portavoce dell'UNICEF ha dichiarato che i bambini rappresentano il 36% di coloro che rischiano l'insidioso attraversamento del tratto marittimo tra la Turchia e la Grecia. I bambini e le donne in transito costituiscono quasi il 60% delle persone entrate in Macedonia. I dati segnano un cambiamento significativo da giugno, quando il 73% dei rifugiati erano maschi adulti, e solo uno su 10 aveva meno di 18 anni.

Più di 10.000 bambini non accompagnati, registrati dopo l'arrivo in Europa nel corso degli ultimi 18-24 mesi risultano attualmente scomparsi, come riportato dall'EUROPOL a febbraio 2016.


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