Date post: | 24-Jun-2015 |
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L’empirismo è la corrente filosofica nata nel seicento in Inghilterra, secondo la quale, la conoscenza umana deriva
esclusivamente dai sensi e dall’esperienza. I maggiori esponenti dell’empirismo furono John Locke, George
Berkeley e David Hume.A differenza del razionalismo, l’empirismo sostiene che
tutta la conoscenza viene acquisita dalla nostra coscienza tramite sensazioni interne o esterne. L’oggetto primario
della filosofia di Hume è la natura umana, in quanto tutti gli ambiti della conoscenza possono essere definiti solo in
riferimento ad essa. Egli vuole offrire infatti un’analisi sistematica delle varie dimensioni che la costituiscono: dalla morale alla politica, dalla ragione al sentimento.
AvantiAvanti
«Non c’è questione di qualche importanza, la cui soluzione non sia compresa nella scienza dell’uomo, e non c’é
nessuna che possa venire risolta con certezza se prima non la padroneggiamo.» (Trattato sulla natura umana,
Introduzione)AvantiAvanti
La La vitavita
Le opereLe opereIl pensieroIl pensiero
Ad opera di…Ad opera di…
La La vitavita
Le opereLe opere
Ad opera di…Ad opera di…
Il pensieroIl pensiero
David Hume nasce il 26 aprile del 1711 a Edimburgo ed una volta
cresciuto si dedica allo studio delle materie
letterarie. In un periodo della sua vita decide
di dedicarsi al commercio ma in seguito sceglie di trasferirsi in Francia
dove soggiorna dal 1734 al 1737 per
proseguire i suoi studi e dove redige il suo
Trattato sulla natura umana che pubblicherà tra 1739 e il 1740.
Impegnato nella vita politica dell’epoca, scrive
numerosi saggi su argomenti di attualità, che
vengono raccolti durante il 1742 nell’opera Saggi morali e politici.
I testi politici di Hume hanno subito una rapida diffusione e lo rendono in
poco tempo il massimo esponente
dell’illuminismo empirista britannico.
AvantiAvanti
Tra il 1745 e il 1748 ricopre diversi incarichi politici. Nel 1752 ottiene un posto di bibliotecario alla facoltà di diritto di Edimburgo ed ha così
la possibilità di dedicarsi ai suoi studi personali e dare inizio alla compilazione di una Storia d'Inghilterra e della Ricerca sui principi della morale .
Nel 1757 pubblica la Storia naturale della religione. Prima aveva composto i Dialoghi sulla religione Naturale, che però furono pubblicati postumi,
tre anni dopo la sua morte. Nel 1763 ricopre l’incarico di ambasciatore inglese a Parigi, città nella quale resta fino al 1766 e dove frequenta illuministi e conosce J. J. Rousseau. In seguito Hume lo ospita in Inghilterra, ma ben presto,a causa del pessimo carattere di Rousseau e delle sue manie di persecuzione,
l'amicizia si guasta. Dal 1769, raggiunta la sicurezza economica, iniziaa scrivere una autobiografia conducendo un’esistenza agiata nella sua
città natale fino al 25 agosto del 1776, il giorno in cui muore.
Il pensieroIl pensieroSommarioSommario Le opereLe opere
Trattato sulla natura umanaTrattato sulla natura umana
Dialoghi sulla religione naturaleDialoghi sulla religione naturaleSommarioSommario
Altre opereAltre opere
Trattato sulla natura umanaTrattato sulla natura umana
Dialoghi sulla religione naturaleDialoghi sulla religione naturaleSommarioSommario
Altre opereAltre opere
La politicaLa politica
Il processo conoscitivoIl processo conoscitivo
Lo spazio e il tempoLo spazio e il tempo
La scienzaLa scienza
L ’ esteticaL ’ estetica
SommarioSommario
La religioneLa religione
La credenza La credenza nel mondo nel mondo
esternoesterno
La credenza La credenza nell’Ionell’Io
La critica al La critica al principio principio
causa-effettocausa-effetto
LaLa moralemorale
La politicaLa politica
Il processo conoscitivoIl processo conoscitivo
Lo spazio e il tempoLo spazio e il tempo
La scienzaLa scienza
L ’ esteticaL ’ estetica
SommarioSommario
La religioneLa religione
La credenza La credenza nel mondo nel mondo
esternoesterno
La credenza La credenza nell’Ionell’Io
La critica al La critica al principio principio
causa-effettocausa-effetto
LaLa moralemorale
-Saggi morali e politici, 1741--Saggi morali e politici, 1741-Pubblicati al suo ritorno in Inghilterra fanno guadagnare al filosofo
un discreto successo fra i suoi contemporanei, che però non basta a fargli
trovare una cattedra.
-Ricerche sui principi della morale, 1751--Ricerche sui principi della morale, 1751-Attraverso il suo scetticismo, Hume, elabora una nuova visione
della morale, non più vista come l’osservanza di precetti e di
insegnamenti ma bensì come una pulsione verso il benessere della società.
AvantiAvantiIndietroIndietro
-La rivoluzione scettica,1971--La rivoluzione scettica,1971-Espressione dello scetticismo di David Hume, sul quale si basa tutto il
pensieroe tutte le dimostrazioni, processi logici che faranno di questo filosofo
un padre dello scetticismo moderno.
SommarioSommarioLe opereLe opere
-Le regole del gusto, 1981--Le regole del gusto, 1981-Saggio sulla soggettività dei gusti delle persone, delle
popolazioni e delle comunità. Ma il filosofo non si ferma a questo, che risulta solo uno spunto per analizzare il problema
del Bene e del Male i fondamenti delle regole del gusto e negare l’esistenza di regole create e giuste a posteriori.
Il Trattato sulla Natura umana si divide in tre sezioni tematiche separate in altrettanti libri:
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Quest’opera viene scritta da David Hume durante il suo soggiorno in Francia, nel periodo fra 1734 e il 1737 e viene in seguito pubblicata
tra il 1739 il 1740.L’opera non riscuote un grande successo fra i contemporanei
dell’autore.
Libro dell’intellett
o
Libro delle passioni
Libro della morale
IO
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Nella prima parte Hume spiega :
Le idee sono connessioni logiche tra dati sensibili.Lo spazio e il tempo sono astratti.
Al di fuori di dimostrazioni
umane
Come anche
Il problema dell’
Percepito sono nell’atto del pensare.
Conosciamo solo successioni di fenomeni che vengono collegati per abitudine.
SommarioSommarioLe opereLe opere
Nella seconda parte Hume analizza:
Il comportamento degli uomini
Schiavi delle passioni e spinti a condividere
emozioni e sentimenti
Nella terza e ultima parte dell’opera l’autore “rinnega” ancora una volta l’importanza della ragione affermando che le distinzioni morali derivino anch’esse da impulsi dell’animo umano.
AvantiAvanti
Quest’opera viene scritta durante l’incarico di Hume come bibliotecario ad Edimburgo e verrà poi pubblicata nel 1770.
Il filosofo decide di utilizzare la forma del dialogo in modo
•Da rendere meglio le idee espresse
•Da poter meglio celare la sua posizione ed evitare critiche e censure
Le idee messe a confronto sono quelle supportate da:
Filone sostenitore dello scetticismo metodico.
Cleante teista ed empirista.
Demea difensore dell’apriorismo e dell’evidenza dimostrativa.
SommarioSommarioLe opereLe opere
Le discussioni principali vertono su :
La dimostrazione dell’esistenza di Dio
Affrontata da Cleante per analogie.
Il problema di causa ed effetto.
Nulla è certo, ma tutto è frutto di
connessioni logiche operate dagli individui
Concluso da Filone
La religione e la sua utilità.
Le conoscenze
Impressioni: più vivide, acquisite tramite
l’esperienza
Idee: ricordo indebolitodelle
impressioni
ParticolariAstratte: nascono
dall’abitudine
Collegate alla mentetramite il principio
di associazione
Costituiscono il limite dell’immaginazione
Il pensieroIl pensiero
“Col termine impressione, dunque, intendo tutte le nostre percezioni
più vivide, quando udiamo, o vediamo, o sentiamo, o amiamo, o
siamo, o vogliamo. E le impressioni sono distinte dalle
idee, che sono le percezioni meno vivide, di cui siamo coscienti
quando riflettiamo su una delle sensazioni o degli atteggiamenti
sopra ricordati.” (Ricerca sull’intelletto umano, II)
IndietroIndietro
Uno dei più importanti risultati conseguiti da Hume è sicuramente la critica del concetto di causa.
Questa critica nasce dall’analisi dei vari tipi di conoscenza. Le conoscenze si distinguono in due classi:
AvantiAvanti
L’idea di questa relazione implica per Hume tre elementi:una contiguità
una successione che tale successione sia necessaria.
Ciò che consente tali affermazioni è la relazione di causa-effetto.
•conoscenze di semplici relazioni di idee, fondate su basi certe;
•conoscenze di materie di fatto, su cui l’uomo fa affermazioni che superano l’esperienza diretta
La legge di causa-effetto non è una legge oggettiva, ma è basata semplicemente su una credenza istintiva, frutto di
abitudine.
L’idea di causalità perde così per Hume ogni valore razionale, dimostrativo, oggettivo e ne acquista uno per così dire emotivo,
sentimentale, irrazionale.
Il pensieroIl pensiero
Tuttavia nell’esperienza non vi è alcuna traccia dell’ultimo elemento.
DialoghiDialoghi
La credenza è un sentimento naturale.
Essa è dovuta semplicemente alla vivacità e all'intensità della impressioni.
Il pensieroIl pensiero
Ciò che arriva alla nostra mente sono solo immagini veicolate dai sensi, e che non c’è alcun rapporto immediato tra le immagini
e l'oggetto. La sola realtà di cui possiamo avere
certezza è quella ricavata dall’esperienza.
Gli uomini credono che esista un mondo esterno e che sia
indipendente dalle impressioni che essi ne
hanno. Sono tratti a credere nell'esistenza continua delle
cose che comunque sussisterebbero, anche se non ci fosse più nessuna
creatura umana a percepirle.
Per la coerenza e la costanza di certe
impressioni
Le nostre idee derivano da impressioni e di conseguenza anche l’idea di Io deve necessariamente derivare da un’impressione. Occorre poi dire che tutte queste impressioni sono distinte e separate secondo Hume. L’Io invece è impossibile percepirlo
isolatamente.
AvantiAvanti
Perché allora attribuiamo un’identità sola a sensazioni distinte e mutevoli?
Bisogna soffermarsi sul fatto che la mente tende a confondere il termine “identità” con il “susseguirsi di oggetti in
relazione”.
Anche l'identità dell'Io, come quella delle cose, è fittizia.
Quello a cui si riduce l’io è un semplice flusso di diverse percezioni, che si susseguono con notevole rapidità e
variabilità, in un movimento ricorrente.
• L’“identità” è l’idea distinta di un oggetto che rimane sempre uguale a sé stesso;
• La “diversità” è l’idea distinta di oggetti differenti legati da una connessione;
Quest’ultima agevola il passaggio della mente da un oggetto all’altro e lo rende così piano come se si contemplasse un
oggetto solo e continuo.
In questo contesto, la memoria svolge un ruolo fondamentale, in quanto scopre l’identità e la crea.
È quindi la nostra mente ad “unire” le idee grazie a dei principi associativi quali “somiglianza”,
“contiguità spazio-temporale”, “casualità”, quindi ciò che noi sperimentiamo come Io è soltanto un fascio di percezioni che si susseguono nel tempo.
Il pensieroIl pensieroTrattatoTrattato
Hume si pone l’intento di analizzare la religione stessa in relazione alle
caratteristiche della natura umana, come di consueto nella sua filosofia.
A tal proposito ricordiamo due opere: La Storia naturale della religione, del 1757, e i Dialoghi sulla religione naturale, pubblicati
postumi nel 1779.
AvantiAvanti
Nella prima opera indaga:• l’origine, ricondotta al sentimento
derivante dalla caducità dell’esistenza e che si radica quindi nell’uomo per
interessi vitali;•lo sviluppo della religione;
“A noi è nota una piccolissima parte di questo grande sistema, per un piccolissimo lasso di
tempo, in modo molto imperfetto. Come potremmo, su queste basi, pronunciarci in modo
conclusivo sull’origine del tutto?"
Politeismo
Si trova alla base di ogni religione. Nasce
dai sentimenti umani, e nonostante autorizzi
pratiche più barbare, è tollerante per le varie
religioni.
Monoteismo
Per la tendenza ad adulare la divinità al fine di avere vantaggi, l’uomo
ha attribuito poteri illimitati e infinità ad
unico essere, arrivando quindi al monoteismo.
Trova la sua radice nell’osservazione
razionale della natura e sebbene presenti un modello perfetto di
divinità, è caratterizzato dall’intolleranza per le
altre religioni.AvantiAvanti
Per quanto riguarda invece i Dialoghi Hume prende in esame le principali prove razionali utilizzate per provare l’esistenza di Dio:
•Prova a priori: vuole derivare l’esistenza di Dio, partendo dalla stessa idea di Dio;
•Prova cosmologica: tenta di giungere a Dio partendo da legami causali che si riscontrano in natura;
•Prova che parte dall’ordine del mondo: dalla costatazione di un’opera artificiale si risale al suo artefice;
L’autore biasima l’assenza di un fondamento deduttivo, dato che le prove ricorrono al principio di causa, concetto non
razionalmente giustificato.
Il pensieroIl pensiero
Tuttavia Hume ammette che la prova che parte dall’ordine del mondo s’impone
con forza e immediatezza nell’uomo, che è quasi impossibile non esserne presi
spontaneamente.
DialoghiDialoghi
AvantiAvanti
Esistono dei limiti alla nostra mente
Impediscono
La formazione di idee dell’infinito
Poiché la nostra mente non può “dividere” un’idea infinitamente. Essa
può solo concepire l’idea di estensione, ma non di un’estensione
divisibile all’infinito.
Dunque
Esiste solamente l’unità, perfettamente
indivisibile, che dà origine a tutti i numeri.
Il pensieroIl pensiero
Questo ragionamento può essere utilizzato per spiegare l’esistenza e l’indivisibilità del
Tempo
Insieme di parti congiunte ma
distinte
Le quali non possono coesistere, essendo il
tempo unico.
Se le dividessimo
Otterremmo parti differenti
coesistenti …Lo stesso ragionamento si può estendere anche allo
Spazio, poiché esso è unico e inscindibile analogamente
al tempo.
TrattatoTrattato
La tesi fondamentale di Hume è che i principi della politica non possono essere dedotti da teorie generali, ma devono essere
ricavati dall’esperienza.
AvantiAvanti
Hume inoltre critica la teoria del contratto originario ed anche quella dell’obbedienza passiva.
Occorre quindi partire dall’analisi della
Società
Conseguenza di impulsi e sentimenti
che permisero la nascita delle
comunità
Tendenza alla socievolezza,
intrinseca nella natura umana,
che si manifesta in primo luogo
come impulso sessuale e
porta dunque alla costituzione della famiglia
Il filosofo adduce come prova che quasi tutti i governi sono stati fondati su usurpazioni, conquiste o rivoluzioni, senza pretendere il consenso o la volontaria soggezione da parte del
popolo.
Hume continua facendo una divisione fra i doveri che si possono distinguere nella società:
Il pensieroIl pensiero
Soffermandoci su quest’ultimi, Hume afferma che non
nascono, come sostiene la dottrina del contratto sociale, dall’obbligo di fedeltà al patto originario, ma dall’esigenza di mantenere in vita la società.
•i doveri che invece sono frutto di dogmi e obblighi;
• i doveri che derivano da un istinto naturale, dall’egoismo e dalle passioni;
Secondo Hume alla base delle considerazioni estetiche vi è il sentimento.
La bellezza infatti può essere definita soltanto attraverso il gusto.
La condizione umana che rende possibile l’apprezzamento della bellezza è, per
Hume, in particolar modo la delicatezza dell’immaginazione.
In particolare, attraverso l’esperienza, il gusto si affina sempre di più, e quindi l’attitudine di comprendere il bello e di
goderne, diventa sempre più immediata. Il pensieroIl pensiero
“La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente
percepisce una diversa bellezza. “
Le conoscenze
Universali: aritmetica,algebra, matematica
Particolari: chimica,fisica, metafisica…
Verità di ragione:costruite sul principio d’identità
e non-contraddizione
Verità di fatto:il contrario è sempre possibile
solo la credenzainduce a nonporsi il dubbio
Il pensieroIl pensiero
"Se ci capita per le mani qualche volume , per esempio , di teologia o metafisica scolastica , domandiamoci : Contiene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto e di esperienza ? No. E allora gettiamolo nel fuoco , perchè non contiene che sofisticherie e inganni.”
L’indagine sull'etica di Hume inizia con uno studio minuzioso delle
AvantiAvanti
passioni
Sono impressioni, esperienze, e come tali sono simili alle
semplici percezioni, con la differenza che
le passioni sono frutto di una riflessione
conseguente ad un’esperienza
sensibile
Su di esse non può agire la ragione né
per provocarle né per frenarle. La ragione
rimane schiava
delle passioni
La facoltà che le
condivide è il principio
della “simpatia”
Alla base del sentimento morale, che ha permesso la
creazione delle aggregazioni comunitarie
Importante è anche la differenziazione tra virtù e vizio, che Hume tratta dicendo che non esiste alcun principio morale che guidi il
modo di agire.
Alla base di ogni moralità vi è per Hume un sentimento che ogni uomo ritrova spontaneamente in sé.
In virtù della sua stessa natura, l'uomo prova, infatti, un senso di piacere e di appagamento quando assiste a un'azione virtuosa, così
come prova dispiacere e difficoltà alla presenza di un misfatto.
Il pensieroIl pensiero
TrattatoTrattato
A.S. 2009 – 2010
Liceo Scientifico “G. Vailati” di Genzano di Roma
Classe IV A
La presentazione è stata realizzata da Francesca Fornelli, Luca Bonetti, Chiara Lalli, Cristina Peppi nell’ambito di un’attività di Webquest coordinata dal Prof. Pietro Volpones.
Insieme alle presentazioni gli studenti hanno realizzato un ebook reperibile al seguente indirizzo web:
http://www.liceovailati.it/doceboKms/index.php?modname=documents&op=download&treeid=170&cvid=338