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DEL POVERO - Sulla Tua Parola – È una questione di fede€¦ · delle nozze di Cana. ... di...

Date post: 05-Feb-2021
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NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI PISA Redazione: Piazza Arcivescovado 18 56126 Pisa tel: 050 565543 fax: 050 565544 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Trib. Firenze n. 3184 del 21/12/1983 [email protected] 3 novembre 2019 LA PREGHIERA DEL POVERO F ABIO ZAVATTARO uante volte abbiamo ascoltato le parole che troviamo nelle letture di domenica scprsa: la preghiera del povero attraversa le nubi, e il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato. Siracide, libro dei Salmi. Papa Francesco le ha riproposte coniugandole nella realtà della vita odierna, e, in modo particolare, nelle giornate del Sinodo, che ha concluso in san Pietro. Due uomini, il pubblicano e il fariseo. In primo piano il tema della preghiera, molto caro a Luca, e a Papa Francesco. Ma a ben guardare il testo e la parabola di Gesù sono un riferimento esplicito alle scelte che siamo chiamati a compiere nel nostro pellegrinaggio terreno. Siamo più come il figliol prodigo che chiede perdono, o come il fratello maggiore che non sa accettare la scelta del padre di far festa? Nell’omelia, nella basilica vaticana, il Papa ha sottolineato la diversità della preghiera dei due uomini. Il fariseo «non chiede nulla, perché non si sente nel bisogno o in debito, ma si sente in credito. Sta nel tempio di Dio, ma pratica un’altra religione, la religione dell’io. E tanti gruppi ‘illustri’, ‘cristiani cattolici’, vanno su questa strada». Dimenticano Dio e il prossimo; anzi disprezzano il prossimo, ha detto Francesco, perché «non ha prezzo, non ha valore», sono «scarti da cui prendere le distanze», e per aumentarle si innalzano muri, «rendendo gli altri ancora più scarti». Oppure ne disprezzano le tradizioni, le storie, ne occupano i territori, ne usurpano i beni. Questo accade anche oggi, ha detto il vescovo di Roma, pensando alle voci ascoltate al Sinodo, «quando parlavamo dello sfruttamento del creato, della gente, degli abitanti dell’Amazzonia, della tratta delle persone, del commercio delle persone. Gli errori del passato non son bastati per smettere di saccheggiare gli altri e di infliggere ferite ai nostri fratelli e alla nostra sorella terra». La religione dell’io «continua, ipocrita con i suoi riti e le sue ‘preghiere’ – tanti sono cattolici, si confessano cattolici, ma hanno dimenticato di essere cristiani e umani –, dimentica del vero culto a Dio, che passa sempre attraverso l’amore del prossimo». Il pubblicano nella sua preghiera – o Dio abbi pietà di me peccatore – «ci aiuta invece a capire che cosa è gradito a Dio. Egli non comincia dai suoi meriti, ma dalle sue mancanze; non dalla sua ricchezza, ma dalla sua povertà di vita». Nei giorni dei lavori del Sinodo «il grido dei poveri, insieme a quello della terra, ci è giunto dall’Amazzonia», ha affermato il Papa, e non possiamo «rimanere indifferenti. Abbiamo sentito spesso la frase: “più tardi è troppo tardi”: questa frase non può rimanere uno slogan». Parlando ai padri sinodali, in Vaticano per il Sinodo sul Medio Oriente, 24 ottobre 2010, Benedetto XVI, commentando il brano di Luca la preghiera del fariseo e del pubblicano, diceva: «per salire al Cielo, la preghiera deve partire da un cuore umile, povero». Ancora: «il grido del povero e dell’oppresso trova un’eco immediata in Dio, che vuole intervenire per aprire una via di uscita, per restituire un futuro di libertà, un orizzonte di speranza». Quanta sintonia con le parole di Francesco. Il Sinodo è stato «un camminare insieme, confortati dal coraggio e dalle consolazioni che vengono dal Signore. Abbiamo camminato guardandoci negli occhi e ascoltandoci, con sincerità, senza nascondere le difficoltà». Nel Sinodo - ha affermato Francesco all’Angelus - ci siamo chiesti «che cosa posso fare di buono per il Vangelo», desiderosi «di aprire nuove strade all’annuncio del Vangelo». Bisogna «uscire da se stessi», sentirsi «spronati a prendere il largo, a lasciare i lidi confortevoli dei nostri porti sicuri per addentrarci in acque profonde: non nelle acque paludose delle ideologie, ma nel mare aperto in cui lo Spirito invita a gettare le reti». È il tema dell’inculturazione che Francesco cala nella realtà dell’Amazzonia attraverso la figura di Maria, «amate e venerata come Regina». Lo è diventata, ha affermato, «non conquistando, ma «inculturandosi»: col coraggio umile della madre è divenuta la protettrice dei suoi piccoli, la difesa degli oppressi. Quei volti indigeni sono ancora nei suoi occhi, nel suo cuore: la cultura dei popoli. «Non c’è una cultura standard, una cultura pura, che purifica le altre; c’è il Vangelo, puro, che si incultura». Q A ben guardare il testo e la parabola di Gesù sono un riferimento esplicito alle scelte che siamo chiamati a compiere DI CRISTINA SAGLIOCCO ra il 1630 quando l’icona della Madonna di Sotto gli Organi sfilò da sola per le vie della città. Nessun corteggio, né processione: i pisani erano stati invitati a non scendere per strada e a seguire la venerata immagine affacciati alle finestre proprio per evitare i contagi della peste. Fu quello, forse, l’unico caso di peregrinatio in solitaria: nei secoli le uscite organizzate per chiedere la fine delle piogge o delle carestie, per invocare la protezione in occasione di terremoti o per chiedere la guarigione di qualche illustre personalità, sono sempre state accompagnate da molte persone. E processioni furono convocate anche per celebrare vittorie militari o - avvenne nel 1799 - per chiedere la liberazione dalla dominazione francese. Come ogni anno, venerdì scorso, nell’anniversario del rovinoso incendio del duomo del 25 ottobre 1595 - da cui inaspettatamente l’immagine sacra si salvò - i pisani si sono ritrovati in Cattedrale per la festa della Madonna di Sotto gli Organi. Molti i sacerdoti presenti per la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. Nella sua omelia l’Arcivescovo si è soffermato sul testo evangelico delle nozze di Cana. La scena è nota: Maria si accorge che il vino è finito. Ma di fronte allo sgomento dei più invita tutti a seguire Gesù, perché è disponibile ad offrire un segno di Dio: «fate quello che vi dice». Un parallelo con l’oggi: «nel nostro vivere quotidiano - ha osservato l’Arcivescovo - spesso ci troviamo a fare i conti con problemi, difficoltà, talvolta l’indifferenza degli altri. E a volte sembra che tutto venga meno». Chi se ne accorge? Chi sa leggere questa situazione? Maria, si diceva, ci invita a fare quello che ci chiede Gesù. E Gesù chiede di riempire d’acqua le giare. Come dire che dobbiamo usare quello che abbiamo. Dobbiamo mettere in gioco i nostri talenti e i carismi che il Signore ci ha consegnato. Renderci conto di tutte le potenzialità che ognuno di noi ha, anche quando ci sembrano limiti. Mettere in gioco la nostra ricchezza anche se sembra povera o insignificante perché il Signore possa fare le sue grandi opere: «Maria ci insegna nella sua umiltà che è il Signore che compie le sue grandi opere in lei, in noi e nella chiesa». Non è mancato neppure quest’anno il coinvolgimento della consulta diocesana delle aggregazioni laicali. Milizia dell’Immacolata ed Unitalsi hanno animato il rosario che ha preceduto la Messa, partecipata da rappresentanti di tutte le associazioni. In serata, la consulta si è ritrovata all’Istituto Toniolo con l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto che ha presentato ai laici il piano pastorale triennale dedicato ai giovani. E IL DOCUMENTO Dal Consiglio pastorale un appello per la pace in Siria A pagina II FOCUS Università, a Pisa una città nella città Cristina Sagliocco alla pagina III NEL QUARTIERE DEL PORTONE Il prezioso servizio del centro San Marco Servizio a pagina V A FIRENZE Pisa protagonista alla festa di «Agata Smeralda» Andrea Bernardini a pag. VI SOMMARIO LA DOMENICA DEL PAPA Celebrata la festa della Madonna di Sotto gli Organi. L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto sulle nozze di Cana: «Maria invita tutti a seguire Gesù, perché sa che Lui è disponibile ad offrire un segno di Dio» «Fate quello che Lui vi dice» Nella foto di GerardoTeta l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto incensa la venerata immagine della Madonna di Sotto gli Organi
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  • NOTIZIARIODELLA DIOCESI DI PISA

    Redazione: Piazza Arcivescovado 1856126 Pisatel: 050 565543fax: 050 565544

    Notiziario localeDirettore responsabileDomenico Mugnaini

    Reg. Trib. Firenze n. 3184 del 21/12/1983

    [email protected]

    3 novembre 2019

    LA PREGHIERADEL POVERO

    FABIO ZAVATTARO

    uante volte abbiamo ascoltato le parole chetroviamo nelle letture di domenica scprsa: lapreghiera del povero attraversa le nubi, e il Signoreè vicino a chi ha il cuore spezzato. Siracide, librodei Salmi. Papa Francesco le ha riproposte

    coniugandole nella realtà della vita odierna, e, in modoparticolare, nelle giornate del Sinodo, che ha concluso in sanPietro.Due uomini, il pubblicano e il fariseo. In primo piano iltema della preghiera, molto caro a Luca, e a Papa Francesco.Ma a ben guardare il testo e la parabola di Gesù sono unriferimento esplicito alle scelte che siamo chiamati acompiere nel nostro pellegrinaggio terreno. Siamo più comeil figliol prodigo che chiede perdono, o come il fratellomaggiore che non sa accettare la scelta del padre di far festa?Nell’omelia, nella basilica vaticana, il Papa ha sottolineato ladiversità della preghiera dei due uomini. Il fariseo «nonchiede nulla, perché non si sente nel bisogno o in debito, masi sente in credito. Sta nel tempio di Dio, ma pratica un’altrareligione, la religione dell’io. E tanti gruppi ‘illustri’, ‘cristianicattolici’, vanno su questa strada». Dimenticano Dio e ilprossimo; anzi disprezzano il prossimo, ha detto Francesco,perché «non ha prezzo, non ha valore», sono «scarti da cuiprendere le distanze», e per aumentarle si innalzano muri,«rendendo gli altri ancora più scarti». Oppure nedisprezzano le tradizioni, le storie, ne occupano i territori, neusurpano i beni. Questo accade anche oggi, ha detto ilvescovo di Roma, pensando alle voci ascoltate al Sinodo,«quando parlavamo dello sfruttamento del creato, dellagente, degli abitanti dell’Amazzonia, della tratta dellepersone, del commercio delle persone. Gli errori del passatonon son bastati per smettere di saccheggiare gli altri e diinfliggere ferite ai nostri fratelli e alla nostra sorella terra». Lareligione dell’io «continua, ipocrita con i suoi riti e le sue‘preghiere’ – tanti sono cattolici, si confessano cattolici, mahanno dimenticato di essere cristiani e umani –, dimenticadel vero culto a Dio, che passa sempre attraverso l’amore delprossimo».Il pubblicano nella sua preghiera – o Dio abbi pietà di mepeccatore – «ci aiuta invece a capire che cosa è gradito a Dio.Egli non comincia dai suoi meriti, ma dalle sue mancanze;non dalla sua ricchezza, ma dalla sua povertà di vita».Nei giorni dei lavori del Sinodo «il grido dei poveri, insiemea quello della terra, ci è giunto dall’Amazzonia», haaffermato il Papa, e non possiamo «rimanere indifferenti.Abbiamo sentito spesso la frase: “più tardi è troppo tardi”:questa frase non può rimanere uno slogan».Parlando ai padri sinodali, in Vaticano per il Sinodo sulMedio Oriente, 24 ottobre 2010, Benedetto XVI,commentando il brano di Luca la preghiera del fariseo e delpubblicano, diceva: «per salire al Cielo, la preghiera devepartire da un cuore umile, povero». Ancora: «il grido delpovero e dell’oppresso trova un’eco immediata in Dio, chevuole intervenire per aprire una via di uscita, per restituire unfuturo di libertà, un orizzonte di speranza». Quanta sintoniacon le parole di Francesco. Il Sinodo è stato «un camminareinsieme, confortati dal coraggio e dalle consolazioni chevengono dal Signore. Abbiamo camminato guardandocinegli occhi e ascoltandoci, con sincerità, senza nascondere ledifficoltà». Nel Sinodo - ha affermato Francesco all’Angelus -ci siamo chiesti «che cosa posso fare di buono per ilVangelo», desiderosi «di aprire nuove strade all’annuncio delVangelo». Bisogna «uscire da se stessi», sentirsi «spronati aprendere il largo, a lasciare i lidi confortevoli dei nostri portisicuri per addentrarci in acque profonde: non nelle acquepaludose delle ideologie, ma nel mare aperto in cui lo Spiritoinvita a gettare le reti». È il tema dell’inculturazione cheFrancesco cala nella realtà dell’Amazzonia attraverso la figuradi Maria, «amate e venerata come Regina». Lo è diventata, haaffermato, «non conquistando, ma «inculturandosi»: colcoraggio umile della madre è divenuta la protettrice dei suoipiccoli, la difesa degli oppressi. Quei volti indigeni sonoancora nei suoi occhi, nel suo cuore: la cultura dei popoli.«Non c’è una cultura standard, una cultura pura, che purificale altre; c’è il Vangelo, puro, che si incultura».

    Q

    A ben guardare il testo e la parabola di Gesùsono un riferimento esplicito alle scelte chesiamo chiamati a compiere

    DI CRISTINA SAGLIOCCO

    ra il 1630 quando l’icona della Madonna di Sotto gli Organisfilò da sola per le vie della città. Nessun corteggio, néprocessione: i pisani erano stati invitati a non scendere perstrada e a seguire la venerata immagine affacciati alle

    finestre proprio per evitare i contagi della peste. Fu quello, forse, l’unico caso di peregrinatio in solitaria: nei secolile uscite organizzate per chiedere la fine delle piogge o dellecarestie, per invocare la protezione in occasione di terremoti o perchiedere la guarigione di qualche illustre personalità, sonosempre state accompagnate da molte persone. E processionifurono convocate anche per celebrare vittorie militari o - avvennenel 1799 - per chiedere la liberazione dalla dominazionefrancese. Come ogni anno, venerdì scorso, nell’anniversario del rovinosoincendio del duomo del 25 ottobre 1595 - da cuiinaspettatamente l’immagine sacra si salvò - i pisani si sonoritrovati in Cattedrale per la festa della Madonna di Sotto gliOrgani. Molti i sacerdoti presenti per la celebrazione eucaristicapresieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. Nella sua omelia l’Arcivescovo si è soffermato sul testo evangelicodelle nozze di Cana. La scena è nota: Maria si accorge che il vino èfinito. Ma di fronte allo sgomento dei più invita tutti a seguireGesù, perché è disponibile ad offrire un segno di Dio: «fate quelloche vi dice». Un parallelo con l’oggi: «nel nostro vivere quotidiano - haosservato l’Arcivescovo - spesso ci troviamo a fare i conti conproblemi, difficoltà, talvolta l’indifferenza degli altri. E a voltesembra che tutto venga meno». Chi se ne accorge? Chi sa leggere questa situazione? Maria, si diceva, ci invita a fare quello che ci chiede Gesù. E Gesùchiede di riempire d’acqua le giare. Come dire che dobbiamousare quello che abbiamo. Dobbiamo mettere in gioco i nostritalenti e i carismi che il Signore ci ha consegnato. Renderci contodi tutte le potenzialità che ognuno di noi ha, anche quando cisembrano limiti. Mettere in gioco la nostra ricchezza anche sesembra povera o insignificante perché il Signore possa fare le suegrandi opere: «Maria ci insegna nella sua umiltà che è il Signoreche compie le sue grandi opere in lei, in noi e nella chiesa».Non è mancato neppure quest’anno il coinvolgimento dellaconsulta diocesana delle aggregazioni laicali. Miliziadell’Immacolata ed Unitalsi hanno animato il rosario che hapreceduto la Messa, partecipata da rappresentanti di tutte leassociazioni. In serata, la consulta si è ritrovata all’Istituto Toniolocon l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto che ha presentato ailaici il piano pastorale triennale dedicato ai giovani.

    EIL DOCUMENTO

    Dal Consigliopastorale un appelloper la pace in Siria

    A pagina II

    FOCUS

    Università,a Pisa una cittànella cittàCristina Sagliocco alla pagina III

    NEL QUARTIERE DEL PORTONE

    Il prezioso serviziodel centro San Marco

    Servizio a pagina V

    A FIRENZE

    Pisa protagonistaalla festa di «AgataSmeralda»Andrea Bernardini a pag. VI

    SOMMARIO

    LA DOMENICA DEL PAPA

    Celebrata la festa della Madonna di Sotto gli Organi.L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto sulle nozze di Cana: «Maria invita tutti a seguire Gesù, perché sa che Lui è disponibile ad offrire un segno di Dio»

    «Fate quello che Lui vi dice»

    Nella foto di Gerardo Tetal’arcivescovo Giovanni PaoloBenotto incensa la venerata

    immagine della Madonna di Sotto gli Organi

  • VITA NOVATOSCANA OGGI3 novembre 2019IIAGENDA.........

    IMPEGNI PASTORALI DELL’ARCIVESCOVODomenica 3 novembre 2019 ore 10,30: Cresi-me alla S. Famiglia in Pisa Nova; ore 15,30:Incontro con le Religiose della diocesi in Se-minario; ore 18,30: Cresime a Calcinaia.Martedì 5 novembre a Roma per la Congre-gazione dei Santi.Mercoledì 6 novembre ore 9,30: inaugura-zione dell’Anno Accademico dello STI a S.Caterina.Giovedì 7 novembre ore 9,30: riunione deiVicari Foranei in Curia; ore 17: incontro aiCappuccini a San Giusto.Venerdì 8 novembre ore 9: udienze; ore 16:apertura Causa di Beatificazione di P. Agosti-no da Montefeltro a Marina.Sabato 9 novembre ore 18: Cresime a Vica-relloDomenica 10 novembre 2019 ore 11,15: Cre-sime al Duomo di Pontedera; ore 18: Cresi-me a Casciavola.

    ESERCIZI SPIRITUALI PER IL CLEROBOCCA DI MAGRA - Il monastero della San-ta Croce in Bocca di Magra (La Spezia) ospi-terà, dall’11 al 15 novembre, gli esercizi an-nuali del clero diocesano. Gli esercizi saran-no guidati da monsignor Marco Frisina. Ap-puntamento la mattina di lunedì 11 novem-bre alle ore 11 per la celebrazione della Mes-sa presieduta dall’arcivescovo GiovanniPaolo Benotto. Le prenotazioni si ricevonoin Curia. La quota del soggiorno è da stabili-re, tenendo conto del numero dei parteci-panti.

    «LAUDE NOVELLA» IN SAN PAOLOPISA - La chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno,da poco restituita alla città dopo un delicatolavoro di restauro, location ambìta per moltieventi musicali e culturali. L’ultimo esem-pio: il concerto di musica sacra mariana daltitolo «Laude novella» tenuto dal gruppoDiapasong e dal coro della parrocchia diSanto Stefano extra moenia la sera delloscorso sabato. Va avanti, intanto, la raccoltafondi per far fronte agli impegni con gli isti-tuti di credito che hanno finanziato partedel restauro della chiesa. Donazioni posso-no essere versate sul conto corrente bancariointestato a parrocchia di San Paolo a Ripad’Arno tramite bonificoIT91E05034140230000000348720.

    PELLEGRINAGGI CON «MILLENNIUM»PISA - Ad Urbino - il prossimo sabato 14 di-cembre - per visitare la mostra dedicata alleopere di Raffaello a cinquecento anni dallasua morte (iscrizioni entro il 18 novembre).A Milano, i prossimi 18 e 19 gennaio 2020(iscrizioni entro il 25 novembre), alla ricer-ca di quegli elementi peculiari che fanno delcapoluogo lombardo una città moderna,eclettica e ricca di cultura. A Medjugorie, dal30 aprile al 3 maggio 2020 (iscrizioni entroil 31 gennaio 2020) grazie ad un pellegrinag-gio in aereo con volo diretto da Pisa. InGiordania dal 14 al 19 aprile 2020, alla sco-perta della Civiltà dei Natabei (iscrizioni en-tro il 7 gennaio 2020), accompagnati dal ret-tore del Seminario don Francesco Bachi. So-no le proposte di viaggi e pellegrinaggi del-l’agenzia «Millennium», a Pisa in via UgoCamozzo. Per ricevere il programma delletre iniziative telefonare allo 050.834189, al050.565579 o allo 050.565580, inviare unfax allo 050.562729 o una mail a [email protected].

    CONVEGNO MOB TOSCANAPISA - L’auditorium della Misericordia, invia Gentile da Fabriano a Pisa, ospiterà - do-menica 17 novembre - un convegno regio-nale dedicato alla validità scientifica e pasto-rale dei metodi naturali di regolazione dellafertilità ed in particolare del metodo dell’o-vulazione Billings, che è insegnato in tutta laregione da insegnanti qualificate. L’incontro sarà guidato da Paola Pellicanò,medico, dottore di ricerca in Bioetica, da Au-rora Saporosi, endocrinologa e da ElenaGiacchi, ginecologa. Tutte le tre esperte fan-no parte del Centro studi e ricerche per la re-golazione naturale della fertilità sorto in se-no all’Università Cattolica del «Sacro Cuore»a Roma. L’equipe dei formatori del Mob To-scana parleranno dell’applicabilità del me-todo Billings facendo alcuni casi esplicativi. Il convegno si aprirà alle ore 9.30 e si con-cluderà nel pomeriggio alle ore 17. Previstoun servizio di animazione per bambini (pre-notazione obbligatoria scrivendo a [email protected]).L’iniziativa è promossa da Mob Toscana e daufficio diocesano per la pastorale della fami-glia, inserita all’interno della proposta for-mativa «Un corpo per amare» portata avantiin questo anno pastorale.Per informazioni telefonare alle ore dei pastia Beatrice Lenzi, telefono 338.1474395.

    Appello per la pace in Siria

    tutti gli attoricoinvolti e anchealla ComunitaInternazionale:

    per favore, rinnovo l’appello adimpegnarsi con sincerità, cononestà e trasparenza sulla stradadel dialogo per cercare soluzioniefficaci». Il consiglio pastoralediocesano fa suo l’appello conil quale papa Francesconell’Angelus del 13 ottobre haricordato il dramma dellapopolazione siriana inparticolare nel nord est delPaese a maggioranza curda acausa degli attacchi turchi.Un’altra guerra che va adaggiungersi ai moltissimiconflitti in corso, pensiamo inparticolare a quello che siconsuma nello Yemen, eall’origine di una larga partedelle migrazioni forzate delpianeta.«Mai più la guerra, avventurasenza ritorno». Sono trascorsiquasi 29 anni da quellapreghiera di papa GiovanniPaolo II, un accorato epressante appello pronunciatoil 2 febbraio 1991, nonché uninvito ripristinare la via deldialogo e del negoziato perporre fine alla Guerra delGolfo, un altro drammatico esanguinoso conflitto che habagnato di sangue e di lutti ilMedio Oriente. Eppure poco o nulla, da allora,sembra cambiato.Ancora una volta la logica deirapporti di forza e le cosiddetteragioni della geopoliticaprevalgono sul rispetto deidiritti umani e le ragioni dellapace. Così, da quando laTurchia ha ripreso ibombardamenti sul nord-estdella Siria si contano già oltre150.000 civili, intrappolati inquest’area di confine, costrettia lasciare le loro abitazioni e lestime dell’Onu ritengono cheil numero degli sfollatipotrebbe aumentare sino a450.000 persone. Tutto questoin un Paese, la Siria, che giàconta oltre 11 milioni trasfollati interni e rifugiati, e altri11 milioni di persone chenecessitano di assistenzaumanitaria, di cui oltre 1milione nell’area nordorientale colpita da questanuova crisi.Le flebili e tardive parole dicondanna della comunitàinternazionale, in testal’Unione Europea, suonanovuote e rimarranno sterili senon accompagnate da scelteconseguenti dirette a farcessare le armi, ridare la voce ainegoziati e a scoraggiareulteriori futuri conflitti.L’embargo sulla vendita diarmi alla Turchia, deciso daGermania, Francia, Norvegia,Finlandia, Italia e Olanda e chepresto potrebbe essere estesoad altri Paesi dell’UnioneEuropea, racconta anche chi èche ha armato l’esercito turco.Giova ricordare, al riguardo,che la Turchia è il terzo paeseal mondo verso cui l’Italiaesporta armamenti, dopoQatar e Pakistan, e che ilMinistero degli Esteri nel 2018ha autorizzato la vendita diarmi all’esercito di Ankara peroltre 360 milioni di euro, unacifra in forte e costante crescitarispetto ai 266,1 milioni del2017 e ai 133,4 del 2016.«Come uomini e come cristiani,non dobbiamo abituarci all’idea

    che tutto ciò sia ineluttabile e alnostro animo non deve esserepermesso di cedere alla tentazionedell’indifferenza e dellarassegnazione fatalistica, quasiche gli uomini non possano nonessere coinvolti nella spirale dellaguerra». Sono ancora le paroledi San Giovanni Paolo II ailluminarci in questomomento drammatico: per lacomunità cristiana nessuna

    guerra può mai essere accoltacon fatalismo e indifferenza.La preghiera prima di tutto -«strumento umile ma, se nutritodi fede sincera e intensa, più fortedi ogni arma e di ogni calcoloumano» (Giovanni Paolo II):per questo il consigliopastorale diocesano invita lecomunità parrocchiali apromuovere veglie e adanimare la liturgia domenicale

    tenendo presente anche i fattidrammatici che stannonuovamente insanguinando loscenario mediorientale e darnecomunicazione alla Caritasdiocesana perché la notiziapossa essere divulgata e resanota.Poi la vicinanza alle vittime diquesto ennesimo conflitto:tutta la rete internazionaleCaritas, già operante da anni inSiria, si sta mobilitando peressere pronta a rispondere aquesta nuova emergenzaumanitaria in un contestosempre più difficile epericoloso. In particolareCaritas Siria, con il sostegno di

    Caritas italiana e dialtre Caritas estere,sta allestendo alcunicentri di accoglienzadi sfollati che sistanno riversando ingran numeronell’area di Hassake.Il Consigliopastorale diocesanoinvita le parrocchie ei credenti asostenere gliinterventi in favoredelle decine dimigliaia di persone

    già costrette ad abbandonare leproprie abitazioni e destinatead aumentare nelle prossimesettimane se il conflitto non siarresterà, tramite i consueticanali per offerte a Caritasdiocesana con causale«Emergenza Siria».Quindi la mobilitazione. Ilconsiglio pastorale diocesanofa proprio l’appello al Governoitaliano, all’Unione europea ea tutta la Comunitàinternazionale affinché sifaccia tutto il necessario perinterrompere, senzacondizioni, l’ennesimo eccidioe ristabilire il rispetto deldiritto internazionale, lanciatoanche da Caritas italiana e sirivolge direttamente airappresentanti locali inParlamento ma anche airappresentanti impegnati intutte le istituzioni civili localiperché si attivino per far sì chesoprattutto dal basso arrivi unaferma richiesta in taledirezione, sotto forma dimozioni e ordini del giornoapprovati nei consessidemocraticamente eletti. Orapiù che mai c’è bisognodell’impegno e dellasolidarietà di tutti, perché sipossa trovare una soluzionepacifica a questo ennesimofronte di guerra e si possarispondere velocemente aibisogni umanitari piùimmediati.Il popolo siriano, piagato daquasi nove anni di guerra chehanno causato morte,distruzione e povertà, habisogno di pace per ricostruirela propria vita con dignità.Consiglio pastorale diocesano

    PIERLUIGI CONSORTI: «IL MEDIOORIENTE? UNA POLVERIERA»

    on c’è pace in Medio Oriente, confermatosi il tipico casodi una comunità internazionale incapace a trovare

    soluzione pacifiche ai conflitti che agitano un’areageografica. È l’opinione del professor Pierluigi Consorti(nella foto), docente di diritto e religione a Giurisprudenzae di approccio interculturale alla trasformazione dei conflittial centro interdisciplinare di Scienze per la pace. «Il ricorsoalle armi - commenta Consorti - è una scorciatoia facile, inquanto sostituisce l’uso della forza a quello della ragione.Nessuna guerra è giusta. Innanzitutto, perché chi fa laguerra mette in conto di uccidere e distruggere, ma ancheperché si fida di vittorie deboli e sempre temporanee. Laguerra si vince sul campo di battaglia, non su quelle dellaragione o della giustizia. I vinti perdono, ma spesso hannoragione; i vittoriosi vincono, anche se sononel torto. Anche sulla base di questeconsiderazioni San Giovanni Paolo II nel1991 implorava di non scendere in guerracontro l’Iraq: perché la guerra è sempreun’avventura senza ritorno». Non avevamo bisogno di prove...«Eppure oggi continuiamo a pagare gli effettidi quella guerra, proprio perché sul conflittoinziale si sono innestati tanti altri conflitti,ciascuno dei quali esprime una complessitàpropria, che meriterebbe di essere affrontatacome si deve. Invece, più passa il tempo e piùspazio si dà alla forza armata e meno si riescea capire che cosa succede. I conflitti sinascondono l’uno nell’altro, come le matrioske russe, e finiamo per vedere sempre e soltantoquello più evidente. Ma se non si aprono le matrioske, iconflitti continueranno a generare guerre». La questione curda è un tipico esempio di conflitto nonaffrontato, o affrontato senza sufficiente complessità, chedall’inizio del Novecento ciclicamente si trasforma inguerre...«Sì, quello attuale è solo l’ultimo capitolo di un libro chescriviamo col sangue. Oggi assistiamo all’abbandono deiCurdi, dopo che si erano conquistati una certaindipendenza dagli Stati locali (Siria, Turchia e Iraq)combattendo contro il cosiddetto Stato islamico.Approfittando della raggiunta debolezza dell’Isis, Siria eTurchia tornano a combattere l’antico nemico, dalla Russiadi Putin, che è tornata in Medio Oriente per far pesare il suoruolo geopolitico. I Curdi oggi pagano il prezzo di un giocogeopolitico più ampio, che cede alla mentalità della guerracome soluzione dei conflitti. Erdogan approfitta per farvedere che è capace di ricostruire l’impero ottomano, e -nonostante sia parte della Nato - scende in guerra sostenutodalla Russia di Putin. Quest’ultima non si vergogna più diusare la guerra. Pensiamo all’annessione della Crimea del2014 e alla perdurante guerra in Ucraina e in Afghanistan.Quest’alleanza è ben vista dalla Siria di Assad, che odia iCurdi più della Turchia, e vede i Russi garanti della sua forzalocale».E l’Unione europea?«L’Ue è divisa. La Gran Bretagna si avvicina verso Trump,che dopo averlo destabilizzato per benino, lascia il MedioOriente al suo destino per giocare più agilmente una partitainterna. Noi siamo presi da Salvini e Renzi, e le matrioskerestano minacciose quanto lontane dall’interesse comune».

    Andrea Bernardini

    N

    L’INTERVISTA

    «Mai più la guerra,avventura senzaritorno»: il documentodel consiglio pastoralediocesano

    Il DOCUMENTO

  • VITA NOVA TOSCANA OGGI3 novembre 2019 III

    Pisa conta meno di 90 mila

    residenti. Un centro di medie

    dimensioni, cheaccoglie tre poli

    universitari di famainternazionale

    frequentati da circa50mila studenti.

    Il servizio portatoavanti dallaparrocchia

    universitaria di San Frediano

    Università, una città nella cittàigliaia sono igiovani che bazzicano prevalentemente le

    vie del centro storico. Puoivederli in bicicletta, a piedi,fuori dalle biblioteche omentre entrano nei numerosidipartimenti. Numeri alla mano, l’universitàdi Pisa ha un’offerta formativadi tutto rispetto. Nove corsi dilaurea magistrale a ciclounico, sessanta corsi di laurea(triennale) e sessantanovecorsi di laurea magistrale.Anche il post laurea èdecisamente ricco. Trentotto imaster di I livello, ventisettequelli di II e poi ancoratrentaquattro corsi didottorato di ricerca,quarantanove scuole dispecializzazione tra areasanitaria, veterinaria, farmacia,beni culturali e legale. Per untotale di 286 corsi. Venti corsidi laurea rilasciano un doppiotitolo, perché costruiti in partnership con alcuneuniversità straniere.Gli studenti iscrittiprovengono per buona partedalla regione Toscana, ma inquota non marginale anchedal sud del Paese: dalla Sicilia,dalla Calabria e dalla Puglia,ad esempio. Non mancanoneppure gli studenti laziali,molisani o di altre regioni delcentro. Ogni anno, ad inizio annoaccademico, l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e lapastorale universitariainvitano gli studenti inCattedrale per affidare a Diopreoccupazioni, sogni,speranze in occasione di unacelebrazione eucaristica.Quest’anno la Messa si è

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    svolta martedì 22 ottobre alleore 19. Presenti, in particolare,numerosi giovani che ruotanointorno alla chiesauniversitaria di san Frediano:punto di riferimento per ilGrusf (Gruppo universitariSan Frediano), perComunione e liberazione eper l’associazione SanteMalatesta, che aiutaeconomicamente e con servizidi orientamento alcunigiovani studenti universitariprovenienti da Paesi indifficoltà. La comunità parrocchialeuniversitaria di San Frediano èguidata ormai da sei anni annida cinque padri gesuiti: padreStefano Titta, superiore, padre Iuri Sandrin, padreMatteo Suffritti, padre PierreGresch e infine padre Francesco Germano; insiemea loro anche quattro suoreapostoline, giunte dieci annifa: con suor Monica Vitale,superiora, ci sono anche suorTosca Ferrante, suor CinziaGiacinti e suor DeborahFraschetti. Ogni giorno nellesale studi, nei corridoi dellastruttura o all’interno delgiardino è possibile trovaremolti giovani intenti astudiare in uno spazio amico.

    In molti si fermano nellagrande cucina mai vuota: veroluogo di comunione nellagioia di una semplicemerenda, o di un pranzo o diuna cena tutti insieme. «Per inostri giovani universitari - ciracconta padre FrancescoGermano - San Fredianodiventa anche un luogo doveconfrontarsi con la cangiantecomplessità del nostro tempo,per abituarsi al necessariodiscernimento sul sensogenerale della vita e sullegrandi questioni dell’uomo».In questa chiesa universitaria igiovani trovano la propostadell’ascolto della parola diDio; o degli Evo, gli Esercizispirituali nella vita ordinaria,offerti ai giovani universitariogni anno secondo il metododi Sant’Ignazio di Loyola,fondatore dei gesuiti. Aigiovani universitari lacomunità di San Frediano el’ufficio catechistico diocesanooffrono anche un percorso dipreparazione alla Cresima.Tante le occasioni diconfronto e riflessione in unaprogrammazione continua eportata avanti nel corsodell’anno accademicodall’intera comunità. Cuoreorganizzativo di San Frediano

    è la «consulta generale»composta dai padri gesuiti,dalle suore apostoline, dalgruppo di animatori del Grusfe dai rappresentanti di tutte lerealtà formative che gravitanointorno alla parrocchiauniversitaria. Seminari,incontri di approfondimentoculturale promossi da docentidell’università, proposte diattività con la pastoralegiovanile della diocesi. E poifeste di compleanno e dilaurea, momenti informali diallegria che si aggiungono adaltre numerose iniziative. Ilgruppo «pietre vive» guidatoda padre Stefano Titta perl’evangelizzazione attraversol’arte, è in servizio allaCattedrale di Pisa il 3° sabatodel mese; il coro universitario,che ormai da anni è una dellerealtà più seguite e vive dellaparrocchia universitaria; o lostorico Msac (Movimentostudenti di Azione cattolica),coordinato da don ClaudioMasini. Grazie alle suore apostoline èpossibile prepararsi al Vangelodella domenica. Non manca laproposta di alcune esperienzedi servizio: gli studenti sonoinvitati ad aiutare comevolontari le attivitàdell’associazione «SanteMalatesta», o a collaborarecon la scuola di italiano perstranieri il mercoledì sera, oancora con il servizio allaCittadella della Solidarietàdella Caritas diocesana. I piùvivaci e intraprendenti tra igiovani una volta allasettimana si ritrovanoall’oratorio della parrocchiaSan Ranieri al Cep per guidareil dopo scuola rivolto ai piùpiccoli del quartiere.

    DI CRISTINA SAGLIOCCO

    a città di Pisa conta 88.800 residenti, collocandosi al 56º postotra i capoluoghi di provincia rapportati alla popolazione resi-

    dente. Non tutti residenti - ma semplicemente domiciliati - sonogli oltre 50mila studenti iscritti ai tre poli universitari di fama in-ternazionale che ospita la città: l’università degli Studi di Pisa, laScuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna. A questisi affiancano diversi poli di ricerca: come il Cnr, l’Istituto naziona-le di fisica nucleare e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanolo-gia. Studenti e giovani ricercatori che permettono alla città di re-stare giovane - anche anagraficamente - nonostante la sua anticastoria.

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    7 GIORNI.........

    LETTURA BIBLICA IN SAN FREDIANOPISA - Riprendono gli appuntamenti del Ser-vizio diocesano «cultura e università», inquesto anno coordinato da padre FrancescoGermano. La prima iniziativa in calendariosarà ospitata nella chiesa universitaria di SanFrediano, dove padre Pierre Grech, gesuitadi origine maltese (ma in Italia da molti an-ni), aiuterà studenti e docenti a meditare su-gli Atti degli apostoli. Il primo appuntamen-to è fissato per venerdì 8 novembre alle ore18.30. Prendendo spunto dal capitolo 6 de-gli Atti degli apostoli (versetti 1-7) i parteci-panti rifletteranno sulla diaconia.

    NOBEL PER LA FISICA AL PALACONGRESSIPISA - Il premio Nobel per la fisica 2017, ilfisico teorico statunitense Barry Clark Bari-sh, sarà il prossimo 8 novembre a Pisa pertenere una lezione al Palazzo dei Congressi.Barry Clark Barish, 83 anni, originario diOmaha (Nebraska) direttore del Laser Inter-ferometer Gravitational - Wave Observatory(Ligo) dal 1997, il 3 ottobre 2017 ha conse-guito il premio Nobel per la fisica insieme a Rainer Weiss e Kip Thorne «per il decisivocontributo al rivelatore statunitense LIGO eall’ osservazione delle onde gravitazionali»,previste oltre un secolo fa da Albert Einstein.

    GUERRA IN SIRIA: CONVEGNOPISA - Si è parlato di questione curda, di in-vasione turca e di guerra in Siria lo scorso lu-nedì nell’aula magna del polo Piagge. L’ini-ziativa era organizzata dai Comitati unici digaranzia di Università di Pisa, Scuola Nor-male Superiore e Scuola Superiore Sant’An-na, in collaborazione con il Centro interdi-sciplinare di Scienze per la pace, in rispostaall’appello delle Università del Rojava e diKobane, in cui chiedono al governo italianodi interrompere l’esportazione di armi allaTurchia.

    I TRENT’ANNI DEL «CENTRO AVANZI»SAN PIERO A GRADO - Compie 30 anni ilCentro di ricerche agro-ambientali «EnricoAvanzi» dell’ateneo pisano. Una realtà unicain Toscana: dalla sua fondazione ad oggi hasempre operato per promuovere una corret-ta cultura del cibo e per sviluppare sistemi dicoltivazione e di allevamento sostenibili erispettosi dell’ambiente. Nei giorni scorsi il Centro «Avanzi» ha ospi-tato nella sua sede di San Piero a Grado unagiornata di studi sul tema «Il cibo per lamente». Gli ex direttori e l’attuale direttore,il professor Marcello Mele - hanno ricordatole principali attività di ricerca del «CentroAvanzi» sino agli attuali sviluppi nel campodella nutraceutica portati avanti grazie allacollaborazione con il Centro Nutrafood.

    SARA PUGLISI ATLETA E STUDENTE 2019MILANO - Ricordatevi questo nome, potre-mo presto vederla alle Olimpiadi: Sara Pu-glisi, 19 anni, originaria di Orzignano, è sta-ta premiata mercoledì scorso a Milano dallacalciatrice azzurra Marta Carissimi come unadelle migliori atlete - studentesse dell’annoin Italia. Sara, che lo scorso anno si è diplo-mata con un’ottima valutazione finale al li-ceo scientifico «Filippo Buonarroti», giocada terzino nella nazionale maggiore dihockey su prato. Con lei sono state premiateanche la judoka Giulia Giorgi, la pattinatrice Anna Gallo, e, tra le paraolimpiche, le nuota-trici Monica Boggiani e Angela Procida e l’a-tleta Laura Dotto. 180 i curriculum «inviati»agli organizzatori del concorso, provenientida 32 diverse discipline sportive. Sara è l’en-nesimo motivo di vanto per la numerosa fa-miglia Puglisi - con papà Paolo e mammaLaura, 4 figli - che pochi giorni fa aveva fe-steggiato il figlio maggiore Marco (ingegne-re) convolato a nozze con Giulia Amatrudanella chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno.

    LA SCIENZA DELLE RAGAZZEPISA - Anche alcune studentesse delle classiquarte e quinte che frequentano l’indirizzodi Biotecnologie sanitarie all’Iis «Santoni» diPisa, hanno partecipato - venerdì scorso al«Teatro Verdi» all’incontro su «La scienzadelle ragazze». In particolare cinque ragazze,tra la ventina presenti, hanno raccontato leloro aspettative e i loro sogni di future don-ne di scienza, parlando anche delle diffi-coltà incontrate nei progetti di alternanzascuola-lavoro quando si sono trovate a con-frontarsi con un mondo molto «al maschi-le».L’iniziativa su «La scienza delle ragazze» eraorganizzata dall’Università di Pisa. Con ilcoordinamento della giornalista Concita DeGregorio, hanno portato la loro testimo-nianza l’astrofisica Sandra Savaglio, l’espertadi data mining Fosca Giannotti, le docentidell’ateneo pisano Chiara Bodei e NicolettaDe Francesco.

    Nel fotoservizio di Enzo Gaiotto alcune immagini della celebrazione di inizio anno accademico presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto

    Studenti della Scuola Normale Superiore di Pisa

    I nostri FOCUS

  • VITA NOVATOSCANA OGGI3 novembre 2019IV

  • VITA NOVA TOSCANA OGGI3 novembre 2019 V

    Il prezioso servizio del centro «San Marco»iapre i battenti - a Pisa nellostabile di via Cattaneo un

    tempo sede dell’«asiloGianfaldoni» - il centroparrocchiale «San Marco».I programmi del centro sonostati presentati alla comunitàdello storico quartiere «IlPortone» e ai rappresentantidelle associazioni divolontariato - ormai partnerconsolidati del centro - in unafesta ospitata nei giorni scorsinel teatro parrocchiale. Ai tradizionali servizi disolidarietà si affiancheranno -nei prossimi mesi - alcunenuove iniziative. Il centroparrocchiale, infatti, porteràavanti il doposcuola. Magarantirà anche l’apertura - unavolta a settimana - di unosportello di ascolto, nel qualepresteranno servizio alcuniesperti di problematichefamiliari. Tutti i servizi sarannogratuiti. Ripartiranno i laboratoriludico creativi per bambini eadulti, ora arricchiti dallapartecipazione del liceo

    R Artistico «Russoli»: sono inprogramma pomeriggi incompagnia con giochi digruppo e chiacchiere, uscite ateatro e alla scoperta della città.Proseguirà la collaborazionecon l’ìstituto comprensivo«Renato Fucini», partner dasette anni del progetto disolidarietà rinominato «UnPonte tra scuola e famiglia»,che coinvolge bambini un po’più fragili nel percorsoscolastico e nel modo direlazionarsi. Questi bambiniparteciperanno ad alcunilaboratori sulle emozioni, peracquisire più serenitànell’approccio con gli altri. Nei locali appena ristrutturatidel centro sarà installato unDae (defibrillatore) offerto daCecchiniCuore onlus e Societàdella salute pisana.Il 2020 sarà anche l’anno dellarinascita del quartiere con lariproposizione, dopotrent’anni, della storica «Festadel Portone», legata allatradizione mariana. La festaterrà conto dei mutamenti

    avvenuti nel tempo: oggi ilquartiere è una comunitàmultietnica dove le famiglie diorigine pisana convivono, nonsempre serenamente, confamiglie di origine straniera. Ilcentro parrocchiale si inseriscein questo contesto,impegnandosi a favorire buonerelazioni e prove di convivenzae di condivisione, a custodire

    le tradizioni e a farleconoscere. Si offre comesponda, come luogod’incontro ideale dove ognunopuò sentirsi a casa accettato ecompreso.

    Nella foto don GianlucaMartignetti con la

    coordinatrice del centroparrocchiale «San Marco»

    Paola Viegi e alcuni volontari

    IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

    BLOCK NOTES.... .....

    «SPEZZARE LE CATENE» DEL CAPOLARATOPISA - «Spezzare le catene. Un lavoro liberotra centri commerciali e capolarato» è un li-bro scritto a più mani che propone un viag-gio dentro la piaga del capolarato e del lavo-ro servile in Italia: analizzando il fenomeno,le cause, il lavoro della stampa e della magi-stratura. Il testo, edito da Città Nuova, saràpresentato il prossimo venerdì 8 novembrealle ore 18 nella Sala Rossa del Palazzo deiCongressi da Stefano Biondi , responsabiledella Pastorale sociale e del lavoro della dio-cesi di Pisa, in un dialogo con due degli au-tori: Jean Renè Bilongo, segretario naziona-le della Flai/Cgil (la federazione dei lavora-tori dell’agroindustria), Carlo Cefaloni , re-dattore di «Città Nuova». Si tratta di una del-le tante presentazioni in programma neiprossimi giorni all’interno dell’evento «Pisabook festival».

    DIALOGO CON RELIGIOSI BRASILIANIPISA - I paolini don Valdir José de Castro efratel Darlei Zanon saranno ospiti sabato 16e domenica 17 novembre della parrocchiadei santi Jacopo e Filippo a Pisa. Sabato, nel-la sala «Lanteri» (con inizio alle ore 16.30)parleranno de «Il Sinodo dell’Amazzonia al-la luce della Laudato si’ di papa Francesco»e, nel dopocena, presenteranno una proie-zione sull’Amazonia. Il giorno successivoparteciperanno alla celebrazione eucaristicadelle ore 10.30.

    CONFERENZA SU ECOLOGIA INTEGRALEPONTEDERA - Francesco Gesualdi, allievo didon Lorenzo Milani alla scuola di Barbianaè stato ospite - lo scorso venerdì - dell’asso-ciazione il Carrubo che aveva organizzato -nei locali del Centrum Sete Sóis Sete Luas -un convegno sul tema dell’Ecologia integra-le. Gesualdi da anni promuove l’uso di stru-menti come il «consumo critico», il com-mercio alternativo, l’obiezione fiscale, la fi-nanza e lo sviluppo sostenibile, cercando inquesto modo di favorire una rivoluzione de-gli stili di vita, della produzione e dell’eco-nomia. Ha pubblicato vari libri e articoli ri-guardanti la negazione dei diritti umani, losfruttamento del lavoro minorile, il poteredelle multinazionali, la crisi dell’occupazio-ne, l’impoverimento a livello globale, il pro-blema energetico, il debito del Terzo Mon-do, l’inquinamento e la distruzione dell’eco-sistema.

    LE ACLI IN RICORDO DI CARLO CIUCCIPISA - Il nucleo Acli «Carlo Ciucci» ha ricor-dato - lo scorso sabato 26 ottobre, nella bi-blioteca dell’ex convento dei Cappuccini - lafigura di Carlo, cattolico praticante, profes-sore di storia e filosofia, esponente politicodella Dc, impegnato a vario titolo nelle Aclipisane. Proiettate fotografie rappresentativedelle fasi di vita di Carlo Ciucci, accompa-gnate dagli interventi di quanti lo hanno co-nosciuto, apprezzandone la sua passionepolitica, l’impegno sociale e la sua grandevocazione per l’insegnamento. Sono interve-nuti Andrea Paganelli ,direttore amministra-tivo e coordinatore generale del Teatro Verdidi Pisa e vice presidente nazionale dei Teatridi tradizione, Stefano Fabbri responsabiledella Business Unit Industrie Grafiche Paci-ni, Marco Masoni , insegnante, musicista edivulgatore musicale, Stefano Barandoni ,professore di musica, direttore del coro diSan Nicola e del coro universitario ed Emi-liano Manfredonia vicepresidente vicariodelle Acli nazionali e presidente nazionaledel patronato Acli. Distribuito il libretto«Pensieri e Parole» di Carlo Ciucci.

    HAPPY HOUR CON L’AUTISMOCALAMBRONE - I seminari «Happy hourcon l’autismo» fanno il bis. Dopo il successodella prima edizione, sono ripresi - lo scorsogiovedì 17 ottobre - gli «incontri con l’auti-smo» organizzati dal Centro per il tratta-mento e la ricerca nell’autismo (Cetra) d’in-tesa con la Fondazione Stella Maris. Gli in-contri, gratuiti, si svolgono di giovedì dalleore 17 alle 18,30 e si tengono nella sede delCetra in via dei Giacinti, 6 a Calambrone(Pisa). Per parteciparvi è obbligatorio iscri-versi al [email protected]. Il programma degli eventi formativi prevedel’incontro con i massimi esperti della Fonda-zione Stella Maris. I prossimi incontri: gio-vedì 14 novembre si parlerà di «Musicotera-pia e Asd» con Ferdinando Suvini e MarcoGiusti; giovedì 5 dicembre di «Regolazioneemotiva e Asd» con Fabio Apicella; giovedì12 dicembre di «Traiettorie di sviluppo cere-brale nell’Asd» con Sara Calderoni. Infinegiovedì 19 dicembre si parlerà di «Asd e Le-go terapia» con Antonio Narzisi.Gli incontri si terranno se si raggiungerannoalmeno 30 partecipanti.

    PISANI AL SINODO ACRROMA - Il 1° novembre del 1969, con l’en-trata in vigore del nuovo statuto dell’Azio-ne cattolica, nasceva l’Acr. Sono passati cin-quant’anni da quella data e i bambini e iragazzi dell’Acr, dai 4 ai 14 anni, di stradane hanno fatta tanta insieme ai loro educa-tori e ai loro assistenti. Oggi l’Acr conta piùdi 120mila iscritti in tutta Italia e a questisi aggiungono altre decine di migliaia diragazze e ragazzi che, pur non iscritti, con-dividono la proposta educativa dell’asso-ciazione, partecipando alle sue iniziative.Cinquant’anni di attenzione ai più piccoli,veri protagonisti della vita ecclesiale e civi-le, impegnati nella pace e nell’inclusione,sempre in cammino insieme a tutta la co-munità cristiana. Per festeggiare questocompleanno, la Fraterna Domus di Sacro-fano (Roma) ospiterà - dal 31 ottobre al 2novembre - «Light Up. Ragazzi in Sinodo».All’evento parteciperanno 1000 bambini eragazzi provenienti da tutta Italia. La dele-gazione pisana sarà composta dagli anima-tori Luca Miglino (dell’unità pastorale diPisanova) e Luca Ottaviani (Campo) e dairagazzi Pietro Lovo e Rocco Fazari (Pisano-va).

    UNA PANCHINA INCLUSIVA ALLE PIAGGEPISA - Sarà posizionata nello spazio ester-

    no davanti alla biblioteca comunale SM-SBiblio la nuova panchina per disabilimodello «Libera…mi», donata dall’asso-ciazione onlus «Vai oltre ciò che vedi», cheha tra i suoi obiettivi quello di consentireai soggetti portatori di disabilità uno svi-luppo pieno e libero dei propri interessi.La panchina, che può essere utilizzata siada soggetti disabili sia da normodotati, èsfruttabile al 100 % in ogni suo spazio.Un arredo dal design minimale, generatoredi relazioni umane; uno spazio dove èpossibile svolgere numerose attività.

    PONSACCO DONA AL «LOTTI»PONTEDERA - Cinquanta donatori del-l’associazione Fratres di Ponsacco hannopartecipato nei giorni scorsi alla terza edi-zione «Ponsacco Dona!», una iniziativanata per promuovere la cultura della do-nazione di sangue e plasma, ospitata alcentro trasfusionale dell’ospedale «Lotti»a Pontedera.Plaude all’iniziativa Silvia Ceretelli, re-sponsabile «Qualità trasfusionali» di Li-vorno e Pontedera: «Negli ospedali il san-gue è una necessità quotidiana per inter-

    venti chirurgici, pronto soccorso, terapieoncologiche e molti altri servizi».Donatore può essere chiunque, uomo odonna, di età compresa tra i 18 e i 65 anniin condizioni di buona salute e con un pe-so superiore ai 50 chilogrammi. Tutti i la-voratori dipendenti hanno diritto allagiornata di riposo retribuita. Chi dona perla prima volta (aspirante donatore) puòfarlo esclusivamente dopo aver effettuatoun colloquio preventivo con i medici edesami di controllo pre-donazione.

    CONFCOMMERCIO PREMIA GIOVANNICRIMIPRIMA - Confcommercio di Pisa festeggiail suo associato più fedele con un ricono-scimento speciale: il direttore FedericoPieragnoli e la presidente Federica Gras-sini hanno premiato Giovanni Crini,commerciante pisano di 78 anni, con unatarga che ricorda il suo senso di apparte-nenza all’associazione e l’impegno dimo-strato durante i suoi 61 anni di iscrizione.Titolare di un alimentari a Pisa, nel quar-tiere Porta a Mare, Crini è entrato a farparte della famiglia Confcommercio nel1958, ad appena 17 anni, e anche dopo lapensione è rimasto legato all’associazio-ne, dimostrando grande affetto e dedizio-ne.

    Fatti NOSTRI

    Cinquant’anni di vita religiosaa comunità di San Marco alleCappelle si è stretta, la scorsa

    domenica, intorno a due suoreoblate di Sant’Antonio daPadova, suor Teodora Falli esuor Alfreda Pungente, inoccasione di una celebrazioneeucaristica presieduta dalcancelliere arcivescovile Giuliano Catarsi. Alla festa sisono uniti il parroco donGianluca Martignetti e l’exparroco monsignor EgidioCrisman, che da tanti anniconoscono le due festeggiate. In un’epoca dove il provvisorioe il precario sono la regola, 50anni di vita religiosa sono unbell’esempio di fedeltà e diamore al servizio dei fratelli piùpiccoli e una testimonianzadell’amore di Dio.Le suore oblate di S. Antonio datanti anni sono presenti inparrocchia con la scuolamaterna «Sant’Antonio daPadova» diretta da suorTeodora. Una strutturaeducativa accogliente e acarattere familiare, dove si

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    privilegia la crescita dei bambinie si cura anche la formazionepersonale e religiosa e doveanche le famiglie sono coinvoltenel processo di crescita.Insomma, più che una scuola sipotrebbe parlare di una casa e di

    una famiglia: chi entra restasegnato dal clima di serenità efamiliarità che vi regna.La chiesa era piena. Ex alunni,genitori e bambini della scuola,parrocchiani e amici: tutti sonoaccorsi per festeggiare questo

    anniversario. Un segnaleinequivocabile di affetto e diriconoscenza per una vita spesaal servizio degli altri, conpassione entusiasmo eperseveranza. «Conserva e custodisci chi mi haaccolto sin da bambino, chi mi haaccompagnato nella vita, haaccolto mia moglie come figlia e imiei figli come nipoti. Conserva chimi ha insegnato che la viadell’amore può essere breve e facilema alle volte lunga e tortuosa, masoprattutto che non importa comesarà la strada perché il traguardonon può che essere L’amore.Mantieni chi è esempio quotidianodi come si possa educare all’amore ibambini, perché da adulti possanoricordarsi di quanto ricevuto e,indipendentemente dalla stradache intraprenderanno, sarannoportatori di amore»: ha pregatocosì un ex alunno, GianlucaVecchio, oggi avvocato del foropisano.

    Roberto CavedoniNella foto le festeggiate a fine

    celebrazione

    FESTA IN SAN MARCO ALLE CAPPELLE PER SUOR TEODORA E SUOR ALFREDA

  • VITA NOVATOSCANA OGGI3 novembre 2019VINella basilica della SantissimaAnnunziata a Firenze è statapremiata Maria Paola GuerriIppolito, presidente del Comitato«Amici di Agata Smeralda»di Pisa. Il premio consisteva in una riproduzione di unaceramica invetriata robbiana che rappresenta un bambinoabbandonato in fasce e in unasomma in denaro, «girata» alla Caritas diocesana e al Corpoitaliano di soccorso dell’Ordine di Malta

    «Agata Smeralda»,Pisa protagonistaANDREA BERNARDINI

    isa protagonista alla festadi «Agata Smeralda»ospitata domenica scorsanella basilica della

    Santissima Annunziata aFirenze. Prima l’esecuzionemusicale del coro delle vocibianche del laboratoriomusicale avviato nell’istituto«Santa Caterina» di Pisa dalmaestro Alessandra Cavallini.Poi la premiazione dellaprofessoressa Maria PaolaGuerri Ippolito, presidente delcomitato «Amici di AgataSmeralda»: il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo diFirenze, e il presidentedell’associazione Mauro Barsihanno consegnato allaprofessoressa Guerri unaceramica invetriata robbiana -che rappresenta un bambinoabbandonato in fasce - e unassegno di seimila euro. Lapremiata ha deciso di devolverela ceramica invetriata all’istitutoarcivescovile «Santa Caterina» «aricordo delle bellissime giornatedi solidarietà che qui sono stateospitate»; e la somma delpremio in denaro al gruppopisano del Corpo italiano disoccorso dell’Ordine di Maltaed alla Cittadella dellasolidarietà promossa dallaCaritas diocesana di Pisa. Infineil coro «I Bei legami» di Pisa,diretto dal maestro PietroConsoloni ed accompagnatoall’organo dal maestro Giacomo

    PBenedetti, ha animato laliturgia della concelebrazioneeucaristica presieduta dallostesso arcivescovo di Firenze.Celebrazione che ha concluso lafesta di «Agata Smeralda». Allafesta hanno partecipato, tra glialtri, il rettore del Seminario don Francesco Bachi, ildirettore della Caritas diocesanadon Emanuele Morelli, ilparroco di San Giovanni alGatano e di San Paolo a Ripad’Arno don Italo Lucchesi,l’amministratore parrocchiale diLugnano e Cucigliana donMarek Kardaczynski e ilcarmelitano padre MaurizioDessì; e poi la neopresidentedei Medici cattolici LorellaBattini, la preside dell’istitutoSanta Caterina RobertaCesaretti e la presidente del cda

    della cooperativa che la gestisce Francesca Pacini.Commossa Maria Paola Guerriche, dopo aver ritirato il premio,ha ripercorso i primi 19 anni divita de «gli amici di AgataSmeralda» a Pisa. «La nostrastoria è iniziata nel 2000, suibanchi dell’istituto SantaCaterina, dove ho avuto ilpiacere di insegnare el’opportunità di conoscere ilprogetto “Agata Smeralda” ed ilsuo presidente - il professorMauro Barsi - grazie ad ungenitore di un nostro alunno, Sergio Brondi. Insieme a luisono nati i primi progetti e sonostati “adottati” a distanza alcunibambini del sud del mondo. Lanostra gioia nel donare crescevadi giorno in giorno: e così, benpresto, pensammo di costituire

    a Pisa un comitato di amici diAgata Smeralda, capace disostenere ed accogliere fratelli esorelle bisognosi di vicinanza edi aiuto concreto». Oggi «AgataSmeralda a Pisa è una realtàconcreta: molti giovani sistanno avvicinando al progetto,con idee nuove, promuovendocampagne di sensibilizzazioneper la difesa di diritti umani». Insieme alla professoressaMaria Paola Guerri è statapremiata suor Claudia Strada,delle Missionarie di Gesùredentore, medico eresponsabile sanitaria delprogetto «Agata Smeralda» aSalvador Bahia. La religiosa hadeciso di destinare la somma indenaro all’«Obrais Sociais MaeRainha», associazione che sioccupa dei bambini portatori digravi handicap e che vivononelle favelas di Salvador Bahia.Dopo gli interventi di suorClaudia Strata e dellaprofessoressa Maria PaolaGuerri hanno portato la lorotestimonianza suor DanielaCrepaldi, delle Serve di MariaRiparatrici che è missionarianelle Filippine, suor DanilaFerraro, delle suoreFrancescane Alcantarine(Albania), suor Lilian Santosde Jesus, delle Suore terziariefrancescane d’Ognissanti, che faservizio a Candejas (SalvadorBahia), infine ChiaraCastagnoli e Margherita Papi,due laiche missionarie aSalvador Bahia.

    ’Istituto di spiritualità «Santa Teresa diLisieux» - a Pisa in largo del Parlascio

    20 - ospiterà, da febbraio a maggio 2020,due corsi di alta formazione offerti dalvicariato episcopale per la pastorale dellasalute.Uno, dedicato al «dono della vita», saràtenuto da don Simone Barbieri, diLivorno, vicerettore del Seminariounificato di Pisa, nei giorni del 20 e 27febbraio, del 5, 12, 19 e 26 marzo 2020.Don Barbieri parlerà dello statutodell’embrione umano, del drammadell’aborto, della contraccezione, dellaprocreazione medicalmente assistita edell’obiezione di coscienza.Un secondo percorso formativo,dedicato alle «malattie terminali», saràtenuto da padre GuidalbertoBormolini, monaco fiorentino, neigiorni del 2, 23 e 30 aprile, 7, 14 e 21maggio 2020. Padre Bormolini parleràdei principi generali e della filosofiadell’accompagnamento nella malattia everso la morte; delle cure palliative; dellacomunicazione nella malattia e nel lutto;del sostegno spirituale nel lutto e didiversi altri temi.I corsi - spiegano monsignor Luciano

    Leonardi, vicario episcopale per laPastorale della salute e DemetrioCutrupi, presidente del Centro divolontariato operatori pastoraliospedalieri - hanno l’obiettivo dipromuovere la cultura cristiana dellacura, che pone al centro la personaumana nella sua integralità. Il termine«salute», infatti, coinvolge tutti i fattoriimportanti dell’esistenza, non solo quellibiologici, ma anche quelli spirituali,socioculturali ed economici. L’esperienzadella fragilità pone domande di aiutoche trovano risposta in medici edassistenti sociali, ma apre anchequestioni di senso che interpellano lateologia.La proposta dei due corsi di altaformazione è rivolta agli operatorisanitari desiderosi di approfondiretematiche bibliche e teologiche,pastorali, psico-sociologiche ed etichesulla vita e la salute, la sofferenza e lamalattia. Ma in particolare, spiegano gliorganizzatori, «ci rivolgiamo acappellani e suore ospedaliere, diaconipermanenti e operatori pastorali,ministri straordinari dell’Eucarestia evolontari, medici, infermieri ed

    educatori». Infine, proseguono con successo i corsibiennali online. Nel secondo anno delpercorso formativo lezioni su la veritàsul Dio della vita e sull’uomo;l’esperienza del male e della sofferenza;il viaggio nel pianeta - uomo; su checos’è che costituisce l’uomo?;sull’empatia come capacità di sentire ecomprendere; sul comportamento dellapersona quando è colpito da malattiafisica; sullìefficacianell’accompagnamento; sul criteriocronologico per definire l’anzianità. Chi, invece, è al terzo anno del percorsodi studi quadriennale affronta i temi del«fine vita», della sofferenza,dell’importanza di aiutare il malato,della teologia della salute, delpellegrinaggio della Chiesa, del dialogocon il malato grave, dei bisognispirtiuali, del senso della vita. Questi percorsi formativi consentono lapreparazione di nuovi operatori dipastorali della salute. Per informazionied iscrizioni scrivere [email protected];[email protected].

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    DA FEBBRAIO 2020 ALL’ISTITUTO DI SPIRITUALITÀ «SANTA TERESA»

    Pastorale della salute,corsi di alta formazione

    IN BREVE.........

    MEDICI CATTOLICI, NUOVA PRESIDENTESSAFORNACETTE - Lorella Battini, originariadi Fornacette, medico chirurgo, specializzatain ostetricia e ginecologia, in servizio nell’o-spedale di Pisa, è il nuovo presidente dei Me-dici cattolici pisani. Raccoglie il testimonedel dottor Antonio Strambi, già direttore sa-nitario dell’ospedale della Misericordia aNavacchio, per dieci anni alla guida dell’as-sociazione. Lorella Battini, socia e già vice-presidente del Movimento per la vita di Pisa,è molto conosciuta tra i suoi colleghi per isuoi studi sulla gestosi e sulle fisiopatologiedella gravidanza: per le sue ricerche e per laloro applicazione clinica ha ricevuto nume-rosi premi internazionali, l’ultimo lo scorsoanno San Pietroburgo. A Lorella Battini sonoarrivati gli auguri dell’arcivescovo GiovanniPaolo Benotto, in margine alla celebrazioneeucaristica da lui presieduta nella cappelladel palazzo arcivescovile in occasione dellafesta di san Luca, patrono dei medici.

    SEMINARI SULLA PSICOLOGIA DELLA SALUTEPISA - Psicologi in servizio nell’associazioneLinc (Lavorare insieme nella comunità) - suinvito del vicariato per la pastorale della sa-lute e del Centro di volontariato operatoripastorali ospedalieri - terranno alcuni semi-nari formativi sulla psicologia della salute.Destinatari: i volontari delle associazioni cheprestano servizio negli ospedali, sacerdoti,medici, infermieri, ministri straordinari del-l’Eucarestia e, più in generale, tutti coloroche prestano servizio nelle cappellanie degliospedali «Santa Chiara» e «Nuovo SantaChiara» a Pisa, «Unico Versilia» a Lido di Ca-maiore, «Lotti» a Pontedera e «San France-sco» a Barga.L’iniziativa è realizzata in collaborazionecon l’Associazione dei medici cattolici e conil Centro di aiuto alla vita di Pisa. I primi dueseminari formativi saranno ospitati - venerdì15 e 22 novembre dalle ore 15.30 - nell’aula«Aldo Pincera» dell’ospedale di Cisanello.

    IL SOGNO DI JO: POTER CAMMINAREPISA - Jo è una bambina di due anni e mez-zo affetta fin dalla nascita da una malattia ra-ra - una malformazione alle gambe chiamata«Emimelia Tibiale Bilaterale Totale di Classe5A» - che non le permette di camminare. InItalia l’unica opzione proposta per combat-tere questa patologia è l’amputazione degliarti interessati. Speranze arrivano dalla Flori-da: qui, in un istituto, lo staff del dottor Pa-ley esegue interventi di ricostruzione degliarti mancanti. Insomma: dopo sei mesi Jopotrebbe finalmente camminare. Ma i costidell’operazione sono altissimi: si aggiranointorno a 500 mila euro. La raccolta fondi per il «viaggio della speran-za» è già iniziata, grazie alla pagina facebook «I sogni di Jo» e ad un comitato registratopresso l’Agenzia delle entrate. Il prossimo sa-bato 2 novembre, alle Officine Garibaldi, sipotrà contribuire al «sogno di Jo», parteci-pando ad una serata di beneficenza (inizioore 18). Un’orchestra dal vivo, la «PisornoSinfonietta», affiancherà ed intervallerà alcu-ni versi di autori: Pino Mango, Donatella Pi-ras e Luigi Costantino.

    UNA APP PER FAR RETE IN PARROCCHIAZAMBRA - Finora non sapevate dove era laMessa domenicale? Girovagavate di chiesa inchiesa per trovare un foglio degli avvisi? Visvegliavate in mezzo alla notte gridando:«Che appuntamenti ci sono questa settima-na?». Beh, tutto questo, almeno a Zambra,Caprona e Uliveto, è finito. Grazie alla app Zuc , una applicazione per il telefono (An-droid) dove tutti gli interessati potranno tro-vare La Voce con tutti gli avvisi settimanali; leletture della settimana, cui prepararsi nellapreghiera personale; i libretti mensili per lameditazione e la preghiera; infine tutti gliappuntamenti della comunità in program-ma in tutto l’anno pastorale. Inoltre, cliccan-do sulle immagini delle chiese e del logodell’unità pastorale, gli interessati potrannotrovare un po’ della storia delle chiese e delterritorio. Insomma, Zuc è uno strumentoutile per tenersi sempre informati. Perché sa-pere - osserva il parroco don Alberto Mar-chesi - è il primo passo per provare a viverequalcosa di bello insieme.

    L’ISEE? LO FANNO GLI STUDENTIPISA - Gli studenti della 4B AFM dell’Istitutodi istruzione superiore «Galilei Pacinotti» -con la supervisione degli operatori del CafAcli di Pisa - rilasceranno, nei mesi di no-vembre e dicembre 2019, la certificazioneIsee a tutti i cittadini che lo richiederanno.Gli studenti presteranno questo servizio tuttii martedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore17.30 nel laboratorio «Sivieri», al primo pia-no dell’Ite Pacinotti, in via Benedetto Croce32 a Pisa.

    Nella foto la consegna dei premi alla professoressa Maria Paola Guerri. Sopra, il coro dellevoci bianche del Santa Caterina insieme al cardinale Giuseppe Betori

  • VITA NOVA TOSCANA OGGI3 novembre 2019 VII

    All’ombra dei cipressi:Manlio Cancognia Basati

    DI ANNA GUIDI

    asati è una piccolafrazione del comune diSeravezza abitata da nonpiù di 150 persone. Una

    scia di case e viuzze, la chiesaal centro, poco distante ilcimitero, privilegio che lodistingue dagli altri paesi dellamontagna seravezzina:Azzano, Fabbiano,Giustagnana e Minazzana,infatti, seppelliscono i loromorti a La Cappella, presso lapieve di San Martino.A Basati tutti si conoscono:stupisce ogni elemento chederoghi dal quotidiano e dallatradizione. È così che chifrequenta il cimitero - in moltipiù del solitonell’approssimarsi dellaricorrenza dei morti - siinterroga su due lapidi; piùornata una, dove accanto allafoto in divisa si legge «Gen.Schmiedt prof. Giulio, medagliad’oro al valor militare». Nudal’altra, che reca un nome e duedate: Manlio Cancogni, 6 -7-1916/ 1-9-2015. Fra i duedefunti c’era un rapporto diparentela: erano, infatti,cognati. Il generale è mortoventiquattro anni prima delgiornalista scrittore escegliendo quella collocazioneha forse suggerito al giornalistadi fare altrettanto al momentoopportuno. Con Basati non sussistono, pernessuno dei due, legami digenealogie familiari, né difrequentazione continuativa.Cancogni, quando era inVersilia, abitava sul lungomarea Marina di Pietrasanta e peralcune estati, a fine anniNovanta, dopo aver scritto«Caro Tonino, un anno daldiluvio», affittò una casa aPruno, tornando nei luoghidelle sue vacanze infantili.Basati è dunque una liberascelta di amore di ManlioCancogni per la montagna.Poco prima di morire il notoscrittore disse al nipoteavvocato Jacopo Cappuccio, diessere disposto ad offrire tutti i

    B

    suoi quadri in cambio diun’anta che mostrasse inrilievo l’intera corona delleApuane. Attivo antifascista a Firenze, aPietrasanta (dove fondò unCnl locale), a Roma, ed elettopiù tardi nel consigliocomunale di Seravezza comeesponente dell’«UnioneVersiliese», all’impegno civicoCancogni ha dedicato tempo erisorse, da docente in Italia enegli Stati Uniti e da scrittore.

    Giornalistaper una vitain servizio al Corriere dellaSera, a LaStampa, ilPopolo, l’Europeo, L’Espresso,autore di unacinquantinadi libri, fraromanzi eracconti evincitore diimportantipremi qualiBagutta,Strega,Viareggio,GrinzaneCavour. ManlioCancogniritrovò ladimensionedella fede - incui eracresciuto

    nell’infanzia - solo dopo moltianni. «Sono stato ateo, liberopensatore dai 18 ai 20 anni-disse nel marzo del 2011, algiornalista del Tirreno che lointervistava nella casa diMarina - poi ho deciso diabolire il problema. Suicinquanta anni è ricominciatoil pensiero tormentoso, masempre lontano dal culto. Nel’93 ho cominciato a sentire lamia appartenenza alla chiesacattolica, ad andare a Messa, esono contento di esserecattolico». Il ’93 è l’anno del grandedolore per la morte della figliaAnnapaola, primogenita delloscrittore che dalla moglie Rori,la fiorentina Maria VittoriaVittori, ha avuto anche un’altrafiglia, Alessandra, la madredell’avvocato Cappuccio. Unmatrimonio, quello di Manlioe di Rori, lungo settanta anni,un legame di «scandalosafedeltà» come Cancogni stessodichiarava. La morte era per loscrittore motivo dipreoccupazione?: «Da ragazzonutrivo verso la morte unpensiero ossessivo, aspiravo altraguardo dei 27. Poi, superatala guerra, quel pensiero mi èpassato, o meglio, ci penso enon mi sgomenta più, grazieanche al dono della fede». Ora, in coerenza con il suoamore per la montagna e conla fede, Manlio Cancogni è inun camposanto cristiano, fra lecime più belle delle Apuane, eriposa in pace in attesa dellaresurrezione.

    l 19, fra mezzogiorno e il tocco, c’è stato il collasso. Lacolonna pregna di vapore, raggiunte le regioni fredde

    dell’atmosfera, s’è sfasciata, è venuta giù una gran massad’acqua, migliaia di tonnellate, che ha investito le cime (Pania,Forato, Croce, Nona, Procinto, Matanna) e le pendici, hagonfiato a dismisura i rivi, i torrentelli, icanali, e confluendo tumultuosamentenel canale del Cardoso, nel Vezza e poinel Versilia, ha travolto tutto, dal PonteStazzemese a Corvaia, dove il fiume escedalla stretta dei monti, dilagando nellapianura, oltre la ferrovia Pisa-Genova,oltre l’Aurelia, oltre l’Autostrada, finquasi al mare».Il «19» di cui Manlio Cancogni parla èmercoledì 19 giugno 1996, il giornodell’alluvione. Quattordici i morti,ingenti i danni (quantificati induecento miliardi di lire), il dolorosoe duro bilancio di un diluvio chesconvolse la Versilia e, conFornovolasco, un lembo diGarfagnana. Manlio Cancogni, ad unanno di distanza, scrisse «CaroTonino», una lunga lettera- raccontoindirizzata all’amico AntonioCederna che, dalla Valtellina, gli avevarivolto in diretta pressanti richieste diinformazione sul disastro. Cedernamorì il 27 agosto di quel medesimoanno, e Cancogni mise in formascritta quello che non aveva potutodire a voce. Nacque così il libro, quasiun tascabile dalla poco appariscentecopertina grigia, una miniera diinformazioni che andavano ben oltrela cronaca dell’alluvione, una messedi ricordi delle vacanze trascorse dabambino a Pruno, un inno luminoso alla bellezza dellevalli Apuane ora sommerse di acqua e fango.Antonio e il lettore sono condotti di paese in paese: Ponte,Le Molina, Stazzema, Pomezzana, Farnocchia, Cardoso,Volegno, Pruno, di sentiero in foce, di alpeggio in vetta, dirupe in prato fino alla fonte di Mosceta: «che acqua Tonino!Che freschezza e che leggerezza. Si capiva che fosse così famosa.Si sedeva sullo scalino, in modo da avere la fonte in mezzo. Miopadre estraeva dal sacco la colazione: le uva sode, il cartoccinocol sale, il prosciutto nella carta oleata; le fette di pane con lamarmellata di melone, una specialità della mamma.. Simangiava e ogni tanto si beveva di quell’acqua. La sete cel’eravamo levata, e tuttavia si continuava a berne. L’acqua cilavava il cuore; ne avevamo uno nuovo.».Quel cuore che riposa adesso fra le sue montagne.

    LA CURIOSITÀ

    Giugno 1997, sulla piazza della chiesa di Pruno Manlio Cancogni presenta «CaroTonino» con Anna Guidi e il sindaco di Stazzema Gian Piero Lorenzoni

    Lo scrittore e giornalista versiliese Manlio Cancogni con la moglie Maria Vittoria Vittori (meglioconosciuta come Mori) in una intervista concessa a Telesandomenico

    Il giornalista e scrittore versiliese,riavvicinatosi alla fedecon la morte dellafiglia, scelse per la suasepoltura il cimiterodella minuscolafrazione di Seravezza,di cui egli si erainnamorato.Ora riposa vicino al cognato, il generaleSchmiedt, medagliad’oro al valor militare

    «Caro Tonino»un anno dopo il diluvio

    Nella foto il cimitero diBasati dov’è sepoltoManlio Cancogni

    BLOCK NOTES.........

    FARNESI VITTIMA DI STALKINGPISA - Brutta avventura per l’attore pi-sano Roberto Farnesi, 50 anni, presodi mira da una fan, una48enne resi-dente in provincia di Benevento, inva-ghitasi di lui. Secondo l’accusa la don-na avrebbe pedinato Farnesi nel risto-rante di cui l’attore è proprietario; enon gli avrebbe dato pace sui social,cambiando account dopo che Farnesila bloccava. Nel processo ospitato neltribunale di Pisa, l’imputata avrebbeammesso di aver sbagliato, sottoli-neando però di essere stata illusa dal-l’attore.

    PREMIO «IL GUERRIERO PISANO»PISA - La sala delle Baleari di PalazzoGambacorti ha ospitato, lo scorso sa-bato, la cerimonia di premiazione delpremio «Le Baleari - Il Guerriero pisa-no», riconoscimento assegnato a pisa-ni, di nascita o adozione, e a enti, coo-perative e società che operano sul terri-torio e che si sono distinti in vari setto-ri, contribuendo a dare lustro alla città.Quest’anno la giuria dei giornalisti edelle autorità ha deciso di premiare Francesco Menichetti, Umberto Mo-schini, Aldo Paradossi, Lia Sacchini e ilclub scherma Pisa «Antonio Di Ciolo».La Giuria popolare e dell’associazione«Il Guerriero Pisano» ha voluto dare ilriconoscimento a Daniele Benvenuti, Antonio Patania, Valeria Tognotti e Guglielmo Vezzosi. A conclusione del-la cerimonia, in piazza XX Settembre,l’esibizione del Gruppo sbandieratori emusici della città di Pisa.

    «MACERIE» AL TEATRO VERDIPISA - Le compagnie teatrali «Il Gab-biano» e «Crocchio Goliardi Spensiera-ti» hanno portato in scena - lo scorsomercoledì 30 ottobre - una versioneopportunamente ridotta dell’opera invernacolo «Macèrie», scritta da Dome-nico Sartori. Un testo che ha fatto lastoria del teatro popolare e che tra il1945 (anno del debutto) al 1955 (an-no precedente alla scomparsa di Sarto-ri) venne replicato innumerevoli voltein tutti i teatri d’Italia con straordinariosuccesso. «Macèrie» è la storia di una famiglia pi-sana che vive con dignità la disperazio-ne dell’attesa del ritorno di un figlio«portato via dai tedeschi», in una Pisadistrutta e smarrita che vuole voltarepagina. Le macerie evocate dal titolonon sono quindi soltanto quelle con-crete della città devastata, ma anche lemacerie morali di una generazionenuova che con genuino impegno vuolericostruire una società basata su valorimigliori. Applausi del pubblico al regista NicolaFanucchi, lucchese, e agli interpreti Lo-renzo Gremigni, Arianna Priami, Lin-da Campolo, Matteo Micheli, DanielaBertini, Fabiano Cambule, Alice Bian-chi e Valdo Mori.

    VIAGGIO STUDIO A FABRIANOPISA - Due giornate dedicate ad unviaggio di studio nelle Marche. Le orga-nizza l’associazione dei Musei e deimonumenti pisani nei prossimi sabato16 e domenica 17 novembre. I partecipanti visiteranno, a Fabriano,la mostra dedicata ad Orazio Gentile-schi ed alla pittura caravaggesca nelleMarche. Poi si sposteranno nella vicinaVal di Chienti per la visita a Tolentinodella Basilica di San Nicola, recente-mente riaperta dopo l’ultimo terremo-to. All’estremità orientale della Val diChienti visiteranno l’abbazia di SantaMaria a Piè di Chienti le cui prime no-tizie risalgono allo anno 936 d.c. e lavicina Abbazia di San Claudio alChienti, monumento nazionale. Infinevisiteranno l’abbazia di Chiaravalle dFiastra, l’edificio monastico più impor-tante delle Marche.

    AL GIARDINO DEI MONACICALCI - Visita guidata, lo scorso sabato26 ottobre, alla Certosa monumentaledi Calci. I visitatori sono stati accom-pagnati da Roberto Barbuti, già diret-tore del Museo di storia naturale dell’a-teneo pisano e da Maria Teresa Lazza-rini già direttrice del Museo nazionaledella Certosa monumentale di Calci.Hanno pure potuto vedere da vicino igiardini, generalmente non liberamen-te accessibili. L’iniziativa era promossa dall’associa-zione «Amici della Certosa».

  • VITA NOVATOSCANA OGGI3 novembre 2019VIII

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