Date post: | 17-Feb-2019 |
Category: |
Documents |
Upload: | truongkien |
View: | 216 times |
Download: | 0 times |
La droga non è più “roba” da emarginati. E divora i bravi ragazzi
44 45
della settimanastorie
6
Oggi entra in famiglie insospettabili, attrae adolescenti dalla vita apparentemente normale, ma che nel weekend si stonano mescolando alcol e micidiali cocktail di stupefacenti. Convinti di tenere la situazione sotto controllo. Come funziona il giro dello sballo? Che cosa possono fare i genitori? Ne parliamo con un’esperta
Si incomincia per fragilità. Per sentirsi più forti di fronte alle difficoltà. Per non essere diversi dagli amici, per divertirsi. E si finisce nel tunnel della tossicodipendenza, una trappola spesso mortale, che ruba la vita. Dimenticate i tossici alla Christiane F. (quella del libro e del film Noi, i ragazzi dello zoo
di Berlino), gli emarginati che si bucano. Oggi la droga è più subdola. Si insinua anche fra i bravi ragazzi, in ambienti dove non te l’aspetti. Come racconta il film tv Un angelo all ’inferno. Ne parliamo con Laura Carletti, responsabile dell’Area dipendenze e del Servizio accoglienza e trattamento del Gruppo Abele di Torino. Com’è cambiato il rapporto dei giovani con la droga?«Oggi il consumo si è “normalizzato”. I ragazzi fanno la loro vita abituale, di studio o di lavoro, e concentrano l’uso della droga in alcuni momenti, come il weekend. È un “policonsumo”»: si comincia con l’alcol, poi si utilizzano insieme altre sostanze: cocaina, ecstasy, ketamina, eroina». Chi sono i ragazzi che usano queste sostanze?«Sono giovani di tutte le classi sociali: studenti, operai, professionisti, artigiani. C’è molta trasversalità. Si incomincia a 13-14 anni, ma a volte anche prima. In passato, si arrivava alle sostanze stupefacenti perché ci si sentiva emarginati. Oggi lo scopo primario è “ricreativo”. Gli adolescenti vogliono divertirsi oltre ogni limite. Per i più giovani,
di Maria Tatsos
Quali sostanze utilizzano i ragazzi?secondo l’indagine del Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, tra i ragazzi di età compresa fra i 15 e i 19 anni, la droga più diffusa è la cannabis (21,5 percento nel 2013), seguita da allucinogeni (2,13) e cocaina (2,05), ecstasy (0,97), anfetamine (0,75). L’eroina è all’ultimo posto (0,36). Da notare anche il ricorso massiccio all’alcol (76,4), a volte associato a droga. tutte le percentuali sono in leggera crescita rispetto al 2012.
Allargando il campo dai 15 ai 64 anni, sempre secondo i dati del Dipartimento, la droga più diffusa è la cocaina, assunta da 1,5 milioni di italiani. in calo anche in questa più ampia fascia di età l’eroina.
secondo l’ultimo studio ipsad del Cnr (dati 2012) sono cambiati i profili dei consumatori tipo. Per quanto riguarda la cocaina, non sono più gli yuppie degli Anni ’80, ma utilizzatori occasionali di ogni ceto e livello di istruzione. Dai manager agli studenti, agli operai.
Anche per quanto riguarda l’eroina, è mutato il consumatore. secondo lo studio ipsad-Cnr non più un disagiato, ma un utilizzatore “sporadico”, che associa l’eroina ad altre sostanze, come cocaina o alcol.
Un angelo all’infernoA sinistra, Giancarlo Giannini, 71 anni, con Giorgia Würth, 34,e, a destra, Laura Adriani, 19, in due scene del film tv diretto da Bruno Gaburro in onda il 5 marzo su Rai 2. Tratta il tema delle dipendenze giovanili e di come incidono sui rapporti familiari.
I dati allarmanti sui consumi
della settimanastorie
in Un angelo all’inferno, Laura
Adriani è Martina, adolescente infelice
in una famiglia “frantumata”.
sotto, Giancarlo Giannini e roberto Farnesi, 44, rispettivamente nel ruolo di Pietro e Marco. Pietro ha avuto due figli da due donne diverse: Marco e Martina, entrambi schiavi della droga.
la droga è anche un aiuto per sentirsi più forti, per socializzare nel gruppo, per resistere per ore ai rave party».I ragazzi non si rendono conto dei rischi che corrono?«No. A loro sembra normale. Pensano di poter controllare la situazione e non si sentono tossici».E i genitori, che ruolo hanno?«Sono disorientati. Si accorgono che qualcosa non va solo quando il figlio salta la scuola e si isola, o quando trovano le pasticche nella sua stanza. Eppure, spesso sono persone con una cultura medio-alta. A volte commettono l’errore di minimizzare quello che succede. Hanno fumato anche loro gli spinelli o chiudono un occhio se il ragazzino si avvicina all’alcol. Ma fare gli amici con i figli è sbagliato. Una canna o l’uso smodato di alcol in loro presenza legittima questo comportamento».Magari fanno anche uso di psicofarmaci.«Sì, capita che i ragazzi vedano i genitori assumere sonniferi o antidepressivi. Mischiato con l’alcol, un calmante sottratto al genitore si tramuta in un eccitante».Per procurarsi la droga, gli adolescenti arrivano anche a rubare in casa?«Sì, può succedere. Un’altra fonte per avere un po’ di denaro è il microspaccio. Si vende qualche dose agli amici facendo una piccola cresta. Quando il ragazzino viene beccato, i genitori spesso sono sorpresi. E sottovalutano le implicazioni legali di
queste azioni».Procurarsi stupefacenti oggi è facile?«Per certi versi, sì. Non c’è più un luogo dove andare per incontrare lo spacciatore. I contatti si tengono con il cellulare. È come un supermarket: si trova di tutto. Anche per cinque, dieci euro si può comprare una pasticca o una dose di cocaina. Ma c’è sempre il rischio di trovare una sostanza tagliata male. Di solito, è il pusher a farsi vivo se il ragazzo non si fa sentire per un po’. Per questo motivo, consigliamo sempre a chi vuole uscirne di cambiare il numero del cellulare».Dopo notti per locali e abbuffate di più sostanze, i ragazzi vanno comunque a scuola? E in questo caso, i professori non si accorgono che qualcosa non va?«Sì, è evidente che succede qualcosa: il rendimento scolastico crolla e a volte l’adolescente non torna più tra i banchi. Ma la comunicazione fra genitori e professori non è facile. C’è chi tace perché teme di essere aggredito dal genitore che rifiuta di vedere la realtà e difende il figlio a spada tratta. Servirebbe una migliore alleanza fra adulti, nell’interesse dei ragazzi». Cosa suggerisce ai genitori?«Parlare di più con i ragazzi. I genitori oggi sono presi da mille problemi, a volte le famiglie sono smembrate. Madri e padri hanno l’illusione che i figli siano sempre piccoli, invece si ritrovano di colpo degli estranei in casa. La relazione va curata giorno per giorno».
Come scoprire se tuo figlio si drogaLa regola numero uno è osservare i ragazzi con attenzione, per poter notare differenze nel comportamento o nell’aspetto fisico.
Attenzione: i segnali che indichiamo possono dipendere da momenti critici dell’adolescenza o da altre cause come anoressia o bulimia, ma sono comunque sintomi da valutare.
Dal punto di vista del comportamento, ecco i cambiamenti che possono allarmarci:- una generalizzata diminuzione dell’attenzione, più evidente nello studio
- nervosismo, irascibilità, tendenza a reagire al minimo stimolo e/o a isolarsi- periodi di eccessivo appetito alternati ad altri in cui il ragazzo mangia pochissimo- le richieste di denaro, ingiustificate, aumentano- l’adolescente trascorre più ore del solito fuori casa, senza spiegazioni
Per quanto riguarda l’ aspetto fisico, i segnali che dovrebbero generare dubbi sono:- occhi arrossati- sudorazione anomala- svenimenti - tachicardia.