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designER - WordPress.com16 EMILIOBARIA GLASS21-12 Ilbicchiere“Glass21/12” è...

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2012
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designER 2 - 4 marzo 2012 ModenaFiere Modena

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COMUNE DI MODENAGiovani d'Artein collaborazione conMODENAFIERESPAZIO PROGETTOREGIONE EMILIA ROMAGNAAssessorato Progetto GiovaniAssociazione GA/ER - Giovani Artisti Emilia Romagnacon il Patrocinio diADI Emilia Romagna

2 - 4 marzo 2012artigianaDesign, Artigiana ItalianaModena Fiere

COMUNE DI MODENAAssessore alla CulturaRoberto AlperoliResponsabile Ufficio Giovani D'ArteOrnella Corradini

MODENAFIEREPresidenteAlfonso PanzaniOrganizzazioneCinzia Canuri

SPAZIO PROGETTOAmministratore DelegatoGiancarlo Cavazzoni

Commissione scientifica di selezioneMatteo Bazzicalupo, Architetto e DesignerFranco Caimi, Caimi Brevetti, MilanoGiancarlo Cavazzoni, Spazio Progetto, Reggio EmiliaSara Gilioli, Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Reggio EmiliaAntonio Neri, Neri Spa,CesenaElisa Zini, Guru, ParmaMichele Zini, Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Modena

Premio designER 012, Categoria Home designa cura di Caimi Brevetti, MilanoPemio designER 012, Categoria Fashion designa cura di Guru, Parma

Collaborazione organizzativaMila BongiovìEleonora Trapani

AllestimentiArch. Sara GilioliGrafica Camilla MenozziTecnosolutionStudio Lobo

Ufficio StampaGiulia Bondi, Ufficio stampa Comune di ModenaElisa Borciani, Ufficio stampa Spazio ProgettoDaniela Severi, Ufficio Stampa Artigiana Italiana

Catalogo a cura diOrnella Corradini

Presentazioni diRoberto AlperoliAlfonso PanzaniGiancarlo Cavazzoni

Progetto graficoLogovolante

Impaginazione graficaSinopia S.r.l.

StampaTipolitotecnica S.r.l.

In copertina: Guido Garotti, Porcelain Jug, Brocca, 2009

Con il patrocinio di:

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DesignER:un ponte tra giovane design e artigianato di qualità

Questa seconda edizione del Concorso regionale designER vede la realizzazione della mostra in un contesto com-pletamente diverso rispetto a quella realizzata nel 2006 presso la Galleria Civica di Modena. Mentre la prima locationpermetteva di mettere in relazione l'arte contemporanea con il giovane design del nostro territorio, questa, la fiera di set-tore Artigiana Italiana, crea invece opportunità di incontro e di confronto tra il design e l'artigianato di qualità.Diverse sono le esperienze nel nostro paese che vanno in questa direzione tra cui possiamo citareMaterialmente il progettopromosso dalla Confartigianato di Torino che vede la collaborazione tra gli studenti del Politecnico e gli artigiani della città,per la realizzazione delmerchandisingmuseale per le Residenze sabaude. Un altro esempio che tratteggia una nuova tendenzadel design è quello dell'autoproduzione in piccola serie, proposta per la prima volta nel nostro Paese da Open Design Italia,l'iniziativa realizzata al Foro Boario diModena nel 2010 dall'AssociazioneDesign Aperto, in collaborazione con l'UfficioGio-vani d'Arte del Comune diModena e l'Ufficio Giovani artisti del Comune di Bologna. In questo caso il designer diviene ancheproduttore e distributore e realizza in proprio tutta la filiera del prodotto.Nel momento in cui si crea un rapporto tra capacità di progettazione e conoscenza approfondita di materiali e tecni-che di lavorazione si può dar vita a nuove sinergie, a prodotti originali e innovativi e creare le condizioni per nuoveopportunità occupazionali e lavorative per i giovani impegnati in questi ambiti.Proprio questa considerazione ci ha spinti a rispondere positivamente e con entusiasmo all'invito di ModenaFiere a col-laborare, inserendo all'interno di una fiera di settore l'energia propositiva del giovane design della nostra regione e met-tendo in campo l'esperienza maturata in questi anni dall'Ufficio Giovani d'Arte nell'ambito della promozione di questadisciplina, sia a livello regionale, che nazionale con altri progetti quali: Proforme e DAB - Design per Artshop eBookshop. L'ambito territoriale di questa prima esperienza è stato volutamente circoscritto ai confini regionali per potercreare rapporti continuativi tra le due categorie di operatori, facilitati anche dalla vicinanza geografica.Auspicando che questa manifestazione possa essere proficua per l'attività futura della maggior parte degli esposi-tori, ringraziamo vivamente ModenaFiere per l'opportunità offerta, Spazio Progetto di Reggio Emilia che con noipromuove e realizza l'iniziativa, l'autorevole Commissione che oltre a selezionare i designer partecipanti alla mostraha individuato i due vincitori a cui saranno offerte, dalle Ditte Caimi Brevetti di Milano e Guru di Parma, prestigioseopportunità promozionali e di lavoro.

Roberto AlperoliAssessore alla Cultura del Comune di Modena

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Il nuovo che fa businnes

Facciamo il nostro mestiere. Concretamente, organizziamo fiere. Più ampiamente interpretiamo il mercato e creiamooccasioni di business. Lo facciamo 365 giorni l’anno, in tanti settori diversi. Ci piace l’idea di promuovere buoneidee: intuizioni che generano business e guardano al futuro. Per questo abbiamo scelto di sostenere la seconda edi-zione del concorso “designER” e di aprire le porte di ModenaFiere a giovani di talento, creando per loro uno spazioespositivo ad hoc, una ribalta e un nastro di partenza. Per loro, abbiamo dato vita ad ArtigianaDesign, un salone tuttonuovo, contemporaneo ad Artigiana Italiana, che coniuga il prestigio del Made in Italy e l’autenticità di progetti in-novativi. L’obiettivo è creare un marketplace di alto profilo dove vecchio e nuovo si incontrano, dove materiali, tec-niche e forme si mischiano e creano nuovi valori, all’insegna dell’originalità e della qualità.Un sentito in bocca al lupo ai giovani designer: puntiamo su di voi.

Alfonso PanzaniPresidente di ModenaFiere

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Un luogo di incontro, di confronto, di crescita.Una vetrina versatile e dinamica sulla moderna cultura dell’abitare.

Un laboratorio di idee.In due parole, Spazio Progetto.

Nato nel 2011 a Reggio Emilia, Spazio Progetto è diventato un punto di riferimento culturale.In un solo anno ha raggiunto il suo obiettivo: creare relazioni tra professionisti e aziende, avvicinando le distanze frachi progetta, realizza e vive gli edifici.In quest’ottica, Spazio Progetto è diventato partner organizzativo di “designER, giovani designer in Emilia-Romagna”2012: valorizzare talenti ed eccellenze è più di una semplice missione, rappresenta una delle sue basi programma-tiche. L’importanza di questo evento a livello nazionale permette ai giovani designer dell’Emilia Romagna di con-frontarsi con la realtà del settore e le aziende, instaurando un dialogo diretto e ricco di opportunità. Non a caso,sperimentare e creare collaborazioni è l’obiettivo di Spazio Progetto, che vede in designER il punto di continuità conle proprie attività, dedicate a chi desidera ampliare gli orizzonti professionali.Spazio Progetto infatti è luogo neutro e stimolante, ideale per vivere l’innovazione nel settore building e dove ilnuovo trova finalmente uno spazio fisico per nascere e svilupparsi.Perché le idee si trasformino in vere opportunità di crescita.Valori che confermano la coerenza di intenti con designER e pienamente condivisi dalle aziende che hanno preso parteall’iniziativa e dalla Fondazione Architetti di Reggio Emilia. Quest’ultima partecipa alla programmazione dei conte-nuti dello spazio, confermando così la sua mission strategica: promuovere la figura dell’Architetto e dell’Architettura,offrendo ai propri iscritti opportunità qualificanti.Spazio Progetto accoglie in un unico luogo attività di training, di relazione fra imprese e professionisti (seminari, con-vegni, workshop ed eventi) e ambientazioni creative, che favoriscono la contestualizzazione di soluzioni innovative,provenienti dalle migliori realtà del settore.Migliaia di progettisti, designer e aziende hanno contribuito a rendere questo laboratorio creativo una delle iniziative più in-novative nel campo di architettura e design, riunendo in un unico luogo le eccellenze Made in Italy di ieri, oggi e domani.Perché Spazio Progetto è un contenitore culturale e una calamita di spunti, ispirazioni e interazioni tra realtà che guar-dano in un’unica direzione: il futuro.

Giancarlo CavazzoniAmministratore Delegato di Spazio Progetto

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Opere di

GIULIA ANCARANI / DIEGO VILLAPIETRO BARALDIEMILIO BARIACLAUDIA CAPPABIANCALAURA D'AMICO / CARMELA LINDA MONDELLIALESSANDRA FATIGATIGUIDO GAROTTIHILLSIDEOUT DI NAT WILMSE ANDREA ZAMBELLIEDOARDO MANARAMATTIA MENEGATTIMIRCO MONTECCHIEITA NAKAMURAFRANCESCA PASQUALIANGELA POZZETTIALESSANDRA RAGUSA

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GIULIA ANCARANI / DIEGO VILLACON UN FILO DI GAS

GAS vuole poter sorreggere ogni cosa, cappotti, gior-nali, ombrelli, bicchieri, asciugamani, borse, pensieri emolto altro...GAS è un’idea di Giulia Ancarani e Diego Villa in siner-gia con Remida Bologna Terre d’acqua, nella totale con-divisione di valori legati alla sostenibilità del riuso. Ilcentro Remida da sempre raccoglie al suo interno i ma-teriali ricavati dalle rimanenze e dagli scarti della pro-duzione industriale ed artigianale, valorizzando così glierrori di produzione, per reinventarne utilizzo e funzione.GAS, oltre che per la casa, è stato pensato anche percreare allestimenti in luoghi pubblici, come ad esempiolocali, pub, librerie, scuole, asili, ecc.L'obiettivo è quello di sviluppare un’intera linea di progettiche, sia per coerenza stilistica che per l’uso degli stessimateriali, risultino accattivanti nella loro semplicità, conun utilizzo intuitivo, semplice e sempre personalizzabile.Una vera e propria scelta progettuale è che alla fine delciclo di vita dell’oggetto i materiali possono essere fa-cilmente disassemblati. Ecco il motivo per cui si èescluso l’utilizzo di collanti e di altri sistemi di assem-blaggio “irreversibile”, per rendere i materiali “nuova-mente” indipendenti e recuperabili.

Giulia Ancarani / Diego VillaCon un filo di gasOggetto multiuso.

Sfrido di alluminio, tubo flessibile da scarto, rocchetto diplastica, blocco di cemento, dimensioni variabili

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PIETRO BARALDIiLEGGO

iLeggo vuole essere una valida applicazione per libreria;ovvero, un “leggio” che, per forma e stilemi, si proponecome “volume stivato”.Protetto nella propria custodia iLeggo, oltre ad essere unutile sussidio per un’agevole lettura, arreda la libreria.Nei momenti in cui non viene utilizzato nella sua fun-zione primaria, anziché occupare uno spazio improprioe diventare ricettacolo di polvere, connota l’ambiente perla vivace gamma cromatica che può caratterizzarel’astuccio di custodia.

Pietro BaraldiiLeggo

Leggio pieghevole a forma di libro.Legno, cartone, cm. 33x25x4,8

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EMILIO BARIAGLASS 21-12

Il bicchiere “Glass 21/12” è realizzato con una sorta dicoiniezione di due paste di vetro: una trasparente, esterna,e l’altra opaca e colorata con i colori dell’Ecomuseo.Questo particolare tipo di lavorazione del vetro chiamato“incamiciatura”, consiste nel soffiare contemporanea-mente all’interno di un unico stampo due bolle di vetro,preparate in modo che una sia inglobata nell’altra.All’interno del bicchiere, a circa 10 millimetri dal fondo,è posizionata una lente (una semplice calotta sferica divetro trasparente), che crea un doppiofondo a tenuta sta-gna nel quale è serigrafata la scritta “cool_slowly” (in ri-ferimento al nome della serie di gadget museali di cui ilbicchiere fa parte). In assenza di liquidi all’interno delbicchiere non è possibile vedere la serigrafia sulfondo, in quanto la lente impedisce la corretta visibi-lità di ciò che si trova al di sotto della stessa. Nel mo-mento in cui si inserisce un liquido, quasimagicamente, questo fenomeno è annullato, ed è pos-sibile “scoprire” ciò che nasconde la lente.

Emilio BariaGlass 21-12

Bicchiere in vetro incamiciato con doppio fondo.Vetro, vernice, cm 10 x 10 x 7,9 (h)

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CLAUDIA CAPPABIANCALA GOMMA DIVENTA PIZZO!

Kwhite è avangard, vede al di là di ciò che tutti ve-dono per non rimanere in superficie. Kwhite vede neitappetini per la protezione dei lavandini una validaalternativa al pizzo.Tutto questo è reso possibile da:- un basso costo di produzione;- si presta sia per la cucitura a macchina che a mano;- è durevole;- facile da tagliare;- antibatterico;- si trova in diverse varianti di colore, in modo da sod-disfare tutti i gusti.

Claudia CappabiancaLa gomma diventa pizzo!

Abito.Cotone, gomma

Pochette.Tappetini per la protezione dei lavandini, cm 18x30

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LAURA D'AMICOCARMELA LINDA MONDELLISUNSHINE

È un adattatore che, oltre alla propria funzione, permetteal fruitore di essere sempre informato sul consumo del-l’elettrodomestico in uso. Il cambiamento di colore (dalbianco al rosa, al rosso) è in relazione al passaggio diWatt per evidenziare quali elettrodomestici consumanopiù di altri. In questo modo si ha maggiore attenzione daparte dei consumatori che, essendo sempre informati,diminuiranno gli sprechi energetici in ambito domestico.

Laura D'AmicoCarmela Linda Mondelli

SunshineSegnalatore Watt.

cm 63,5 x 63,5 x 63,5

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ALESSANDRA FATIGATIWHAT GOES AROUND COMES AROUND

Quello che gira torna indietro: è questo il "fil rouge" diuna collezione che si concretizza in volute, pieghe edintrecci che nel loro rincorrersi offrono una sensazionedi ordine, ritmo e simmetria di cui il nostro sistema per-cettivo ha estremo bisogno fin dai tempi più antichi.Elemento caratterizzante della collezione è l'utilizzo diuna sola striscia di pelle bicolore per la creazione diognuno degli accessori che, mentre nella realizzazionedestrutturata della pochette rimanda ad un concetto dicontinuità e prevedibilità, nella tracolla e nelle cinturepuò essere intesa come elemento di connessione traparti diverse, capace di trasformarle in un tutt'uno ar-monioso e coerente.

Alessandra FatigatiWhat goes around comes around

Serie di Accessori: tracolla, pochette, cintura triplacon inserti di pelle intrecciati.

Nappa, vacchetta, fodera in poliestere, fibbie rivestite in nappa.

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Guido GarottiPorcelain Jug

Brocca.Porcellana, ottone, cm. 30 x 18 x 27

GUIDO GAROTTIPORCELAIN JUG

È una brocca disegnata in seguito allo studio del sim-bolismo caratteristico dell’arte folkloristica cinese. Ri-cerca e progetto si sono svolti durante uno scambiouniversitario alla Central Academy of Fine Arts di Bei-jing. L’oggetto incorpora molteplici livelli narrativi at-traverso uno studio accurato della dimensione interattivae semantica. Secondo i princìpi del linguaggio gestuale,la posa assunta quando la bevanda viene offerta ad unospite è simbolo di invito e provoca una percezione didisponibilità e ricezione; quando invece ci si serve dasoli la brocca può essere afferrata dal corpo dove i trebottoni frontali sistemandosi tra le dita suggeriscono lacorrettezza della presa. Mentre si serve il contenuto unadensa quantità di campanelle produce un suono fluidoche risulta una esperienza uditiva metaforica. A livellosemantico la brocca incorpora un equilibrio di simbolidi terra (Yin) e di cielo (Yang) uniti nella celebrazionedella vita ciclica e perpetua, una caratteristica fonda-mentale che accomuna tutti gli oggetti appartenenti allacultura folk cinese.

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GUIDO GAROTTITAWILA

Tawila è il risultato di una ricerca sul cerimoniale del tènelle culture del Nord Africa ed è sviluppato secondo iprincipi espressi dal Manifesto del Design Mediterraneo.Il progetto intende comunicare l’identità di quell’area at-traverso un design a supporto di uno dei rituali locali piùimportanti. A partire dalla preparazione - ugualmentecomplessa e simbolica, formalmente differente in ognicultura mediterranea - fino al momento in cui lo si con-suma, prendere il tè da sempre significa metaforicamentecondividere, relazionarsi, riposarsi. Aspetti che incar-nano a pieno le universali linee identitarie della zona me-diterranea, quali la preferenza all’atmosfera disocializzazione, il viver lento come qualità di vita, e so-prattutto il carattere rituale. Questo tavolino può essereusato sedendosi sul pavimento o su sgabelli bassi e gra-zie alla sua forma circolare Tawila favorisce la condivi-sione ponendosi come un fulcro per la convivialità. Ilpiano del tavolino ha la particolarità di essere anche ilvassoio con il quale la bevanda è portata dalle cucine,dove tradizionalmente si completa l’infusione, frutto dimolti travasi. Il disegno sul bicchiere, come anche il pro-filo del tavolo hanno un carattere iconico vicino al si-stema decorativo complesso tipico delle culture arabe.

Tawila risulta essere un oggetto di forte identità mediter-ranea, un oggetto che inscrivendosi sia nella dimensionefunzionale che in quella rituale si propone di stabilire unrapporto privilegiato con i suoi utilizzatori.Il prototipo è stato realizzato al tornio da un maestro ce-ramista nella città di Faenza.

Guido GarottiTawila

Tavolino da tè.Ceramica, cm. ø 75 x h 60

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MYBESTWISHESFORAFERTILEWEDDING

Questi due elementi in ceramica sono nati come regalodi nozze per una giovane coppia. Con valore metaforicoil progetto rimanda alla allegoria classica di Venere e laconchiglia, molto popolare ai tempi del rinascimentocome celebrazione di femminilità, fertilità e sessualità.L’idea della conchiglia è stata esplorata in altri contestifino a che la cultura del cibo si è dimostrato un candi-dato perfetto. In questo ambito, il tema è stato allargatodando vita ad una controparte maschile.Il progetto viene realizzato a colaggio da un maestro ce-ramista nella città di Faenza.

Guido GarottiMy best wishes for a fertile wedding

Oggetti decorativi. Ceramica, cm. 55x40x35 ogni pezzo

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GUIDO GAROTTIINDIVIDUALE

L’ispirazione di questo progetto è nata durante i momentidi conversazione quotidiana, quando ci si trova a parlarecon le persone più diverse; amici, familiari, colleghi osconosciuti. È inevitabile ammettere l’unicità di ogni ca-rattere e riconoscere le sfaccettature che caratterizzanoognuno di noi, così come è possibile riconoscere deidenominatori comuni. Attraverso il linguaggio verbalee comportamentale ogni personalità fa emergere i pro-pri tratti, dal coraggio all’estroversione, caratteristicheche possono dare vita a ruoli sociali proprio come inuna unità familiare.Da qui è nata l’idea di progettare sedie ricche di detta-gli e di particolari, ognuna diversa dall’altra, che po-tessero essere rappresentative di personalità specifichee concedere differenti usabilità. La Thor, gialla, è sim-bolo di un carattere forte e robusto, mentre Enki, verdee tondeggiante, rappresenta la razionalità con il suoaspetto accogliente che infonde sicurezza. Il rossofuoco della sedia Loki invece la rende passionale edenergica. Infine c’è Hapi, blu, che con il suo disegnopiù semplice risulta più moderata e richiede più atten-zione per essere apprezzata.Ogni pezzo è prodotto artigianalmente con legno grezzomassello, acciaio e vera pelle, materiali scelti per il loropotenziale narrativo e per le ottime proprietà di invec-chiamento. Essendo prodotte a mano e soprattutto, es-sendo nate con l’obiettivo di rappresentare variepersonalità, su richiesta possono essere personalizzate,in modo da creare un rapporto unico con l’utente.

Guido GarottiIndividuale

Set di quattro sedute.Legno, acciaio, alluminio, gommapiuma, pelle,

cm. 70x60x90 ogni seduta

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HILLSIDEOUTNAT WILMSANDREA ZAMBELLI

Hillsideout è un progetto di Andrea Zambelli e Nat Wilmsche ha preso luce nel 2009. Nato dalla comune consta-tazione e, dal conseguente disagio, verso il degrado deiluoghi abbandonati nelle zone dell’Appennino.Hillsideout esprime l’esigenza di trasformare il loro statod’inutilizzo in una funzionalità sensibile. Gli antichi bor-ghi montanari, con le loro case e torri, sono il punto dacui si parte per trasformare il passato dimenticato in “me-moria vivente” con l’obiettivo di portarla dentro le caseabitate attraverso un arredamento innovativo e consape-vole. Hillsideout sceglie quei pezzi, soprattutto in legno,ma anche oggetti “d’affezione”, che trattengono un pas-sato suggestivo. Tenendo sempre presente le svariatestorie d’origine si procede alla valorizzazione di quelletracce del passato. È possibile partire da una porta, da uncassetto, da una ruota, da una serratura, da una cassa-panca o da una trave; attorno si costruisce un progettospecifico, si verificano gli usi originari e si valutano lenuove possibili funzioni mantenendo le antiche tecnichedi costruzioni e proporzioni. Il risultato sarà un mobiletecnologico ed estetico, che può inglobare in sé light-box, luci, plexiglass, schermi video e televisori che ri-spondono sia alle esigenze dell’uso pratico sia al gustodi essere osservato da fuori a dentro e da dentro a fuori,contenitore e contenuto al tempo stesso. Il recupero di

vecchi materiali diventa così un processo di riqualifica-zione che combina le antiche tecniche con le nuove tec-nologie e la poetica artistica con l’uso di materialiinnovativi, tra cui si privilegiano quelli più trasparenti. Hil-lsideout riporta una storia del passato all’attualità in unprodotto unico e artigianale di design contemporaneo.Il restauratore Andrea Zambelli con la passione per l’ela-borazione di vecchi legni crede in una possibile re-in-terpretazione del suo mestiere, sempre più raro e quasiscomparso. La sua motivazione si trova nel salvaguar-dare la manualità tradizionale, legata alle antiche tecni-che di restauro dell’antiquariato, integrandola con l’usodi materiali innovativi. Nat Wilms artista, diplomata inscultura, ha una formazione legata alla tecnologia mul-timediale. Alla ricerca di tracce di memoria e racconti dalpassato, utilizza i mezzi della fotografia, del video, dellascrittura e della luce per dare il suo contributo poetico,arricchendo il mobile con un vissuto sensibile. Questacollaborazione, che nasce da una ricerca in comune eche è del tutto a quattro mani, non pretende di essere néun’operazione di restauro né un’opera d’arte ma aspira aposizionarsi come forma innovativa di arredamento con-sapevole, pregno di passato, passione e futuro.

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HillsideoutTavolo Console I

Tavolo.Cassetto del Seicento, vecchi legni, resina,

Plexiglass, ferramenta del cassetto originale d’epoca,video proiettore in un box di legno,

lettore dvd con video, cm. 178 x 66 x 82 (h)

TAVOLO CONSOLE I CON PROIEZIONE

Il tavolo fa riferimento a vari stili di diverse epoche sto-riche, a partire dal Seicento, per trovare una sintoniaarmoniosa con la lunga storia di una vecchia doganacaratteristica per le sue inesauribili dispute sui con-fini nel corso dei secoli. Il mobile parte da un cassettodel Seicento proveniente da un canterano. Le gambe dilegno di larice, invece, provengono da un tavolo dacucina rustico dell’Ottocento e sono affogate in unaforma di resina che riprende lo “stile Luigi XVI” dellafine del Settecento. L’inserimento del plexiglass sulpiano riprende nelle proporzioni la bugna seicentescadei piani delle cassapanche e anche il piano di legnoricorda la forma e lo stile di quello di una cassapancadel Seicento con i bordi intagliati a becco di civetta.Tutti i legni, come il piano e le fasce in legno di abete,provengono da un antico solaio.Le immagini, proiettate sopra il tavolo, si scopronodentro il cassetto e accennano alla lunga storia delBorgo Ca’ di Lanzi a Chiesina, nel Parco di Belvedere,al confine tra Modena e Bologna. Il video descrive ilpaesaggio del borgo come si presenta oggi, comple-tamente in abbandono, tramite riprese di stile con-templativo, fotografie storiche e frasi scelte, perrendere omaggio sia alla storia del villaggio sia alla ti-pologia del mobile stesso.

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EDOARDO MANARAPLATOSCOMBINADOS

La struttura in lamiera del prototipo è composta da piatticalandrati dallo spessore di 5 mm saldati insieme(a 45°) a definire una forma “fluida”.Il piano in vetro (160 x 80 cm) spesso 10 mm realizzatotramite macchina CNC (computer numerical control)con molatura del bordo a filo tondo è leggermante“sciancrato” sui quattro lati.

Edoardo ManaraPlatoscombinados

Tavolo / scrivania bifacciale.Lamiera, vetro cm 160 x 80 x 75 (h)

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MATTIA MENEGATTIALTROSGUARDO DESIGN

Altrosguardo è un progetto che nasce a Ferrara nel 2009per promuovere la filosofia del riuso nell'ambito dell'artee del design. Lavorando sull’immaginario, sulla perce-zione e sull’emozionalità, ri-concettualizza elementi connuove funzioni e significati. Il concetto è recuperare lestorie, raccogliere ciò che si può far rivivere, con parti-colare attenzione al passato, alla rielaborazione e alla ri-contestualizzazione. Sono vecchi mobili, tessuti, oggettie accessori che, attraverso un progetto di conversione,vengono trasformati, assemblati, riportati a diversa vitacon creazioni spesso ironiche e provocatorie. Il risultatoè una collezione di oggetti spesso bizzarri, a metà stradafra arte e design.

LIGHT POP UNDER TOP

Uno studio sulle luci. Oggetti che prima erano qualcos’al-tro, chiusi nelle cantine, abbandonati per strada, in angolidella nostra memoria. Nasce così la collezione “Light popunder top”, in origine le più classiche sedie da bar che conl’uso di luci e plexiglas diventano imprevedibili lam-pade/tavolini/indossatori. Particolarità della versionebianca è che quando si accende l’interruttore la strutturaassume il colore della lampadina inserita.

Mattia Menegatti - Altrosguardo DesignLight Pop under Top

Tavolino - appendiabiti - lampada.Sedia di recupero, metacrilato,

materiale elettrico, vernici acriliche, cm 87 x 45 x 40

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MIRCO MONTECCHISHELL

Shell di Officina luce nasce all'incrocio tra design, arti-gianato ed alta tecnologia. L'intento era dar forma a unelemento luminoso dal design originale e unico, utiliz-zabile per tutte le esigenze; a sospensione, da tavolo oa pavimento, in grado di illuminare ma anche di solle-citare emozione e Shell, una volta accesa, proietta ini-mitabili giochi di luce su ogni superficie. Ulterioreobiettivo era di riuscire ad ottenere questo scopo pro-ducendo un oggetto durevole con un basso impatto am-bientale e fonti luminose a risparmio energetico.La forma di Shell è ricavata dal laser nel nylon sinteriz-zato, l'unica tecnologia con la quale è stato possibilerealizzare l'elegante design della lampada, senza nes-suno scarto di produzione. Per la sorgente di luce si èoptato per LED di ultima generazione a bassissimo con-sumo energetico. In perfetta armonia con il design deglielementi luminosi sono gli steli cilindrici intrecciati e ilpiede: entrambe queste parti sono ricavate dall'alluminopieno, materiale sempre e completamente riciclabile elavorate interamente a mano.

Mirco MontecchiShell

Lampada da illuminazione a led.Sinterizzato di nylon, vetro, alluminio trattato, cm. 36x28x150

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EITA NAKAMURAECSTASYINTHECONTEMPORARYSOCIETY

Il progetto Eita Nakamura P/E 2012 si prefigge di riscoprirelo stile, il gusto e l'estetica anni 50 reinterpretandoli secondocanoni odierni con l'intento di ritrovare quella positività chein passato ha permesso il superamento di periodi di crisi.Il sesto decennio del Novecento, con il suo slancio di otti-mismo, può essere preso a modello in risposta al cinismodovuto alla situazione economica e sociale contemporanea.Rifuggire il razionalismo indotto dalla crisi attraversoun'attitudine propositiva sempre vitale per far entrare dallaporta nuovi sogni, nuove speranze e nuove idee.Grazie a questo teorema per la ragazza di oggi il gustodella scoperta e dell'estasi è ancora possibile.

Eita NakamuraEcstasy in the contemporary society

Trench.Gabardina 100% cotone, fodera stampata,fibbia e zip in galvanica Nickel Vecchio

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Francesca PasqualiFrap - sculture da indossare

Gioielli.Gomma, neoprene, guaina gommata

e altri elementi riciclati, dimensioni variabili

FRANCESCA PASQUALIFRAP, ART-À-PORTER

Attraverso la sperimentazione e la libera ricerca dei mate-riali propri del contemporaneo, do vita ad un tipo di“tessitura” che si estroflette nell’ambiente e diviene ele-mento tridimensionale. Il processo di creazione siesplica nell’assemblaggio di materiali polimerici, natu-rali e non, prodotti del mondo industriale, che creanoattraverso la rielaborazione, effetti texturizzati sempre di-versi e che variano per colore, dimensione e caratteri-stiche proprie dei materiali che utilizzo.Dal macro, dalle grandi sculture ed installazioni almicro: ecco che gli intrecci di materia sensuosa e tattiletramutano la loro natura in piccole sculture indossabili,ornamenti preziosi ed unici.L’intera collezione di gioielli, denominata Frap, è intera-mente prodotta a mano e costituita da morbidi materialiderivanti dal campo industriale, dalle chiusure, ai fili aglielementi decorativi: gomma, neoprene, guaina gommata,para, tappi salva porta, feltri gommati, alcuni scarti di pro-duzione oppure elementi riciclati.La volontà è quella di donare una seconda vita a materialiche si pensano sterili e privi di alcun interesse a causa del-l’uso settoriale al quale sono di norma deputati.Ogni gioiello è infine dotato della propria etichetta, costi-tuita da un palloncino colorato di forma allungata ripor-tante il codice prodotto, e del proprio packaging: unsacchetto trasparente, sempre in plastica, con decorazioni.

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ANGELA POZZETTIVOLTAIRE

Il concetto è quello di riproporre dei punti luce tra-sportabili e non vincolati.Sono stati recuperati fili da cantiere, da ferro da stiroe da lampadario. Sono stati poi applicati dei colletti dicamicia recuperati in sartoria che fungono da guidaper il posizionamento del filo elettrico.Ogni gruccia è stata verniciata di bianco opaco. Lelampadine, a basso consumo, sono dotate di attaccopiccolo/grande grazie ad un adattatore.

Angela PozzettiVoltaire

Mini serie di Grucce porta-lampada.Grucce di ferro, colli sartoriali, filo elettrico, lampadine.

Lunghezza filo elettrico: cm 200

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ALESSANDRA RAGUSASCOOP

Alessandra Ragusa è una product design che, congrande senso dell'ironia e gusto estetico, trasforma ele-menti quotidiani e riproduzioni di prodotti alimentari inoggetti di design divertenti, funzionali e mai scontati.Scoop sono lampade da terra comode da spostare cheilluminano ogni angolo della casa.

Alessandra RagusaScoop

Lampada da terra.Scope, neon, cavi elettrici, misure variabili

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BIOGRAFIE

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GIULIA ANCARANINata a Castel S. Pietro Terme (BO) dove vive, nel1979. Consegue la Maturità scientifica presso l'Isti-tuto Rambaldi Valeriani di Imola e la qualifica di“Tecnico della conservazione, manutenzione e re-stauro”, frequentando un corso annuale di forma-zione professionale autorizzato dalla Regione EmiliaRomagna. Consegue la Laurea presso l'I.S.I.A diFaenza. Trascorre due mesi tra Londra e Dublinoper un perfezionamento della lingua, ottenendo unattestato che certifica la conoscenza dell'inglese dilivello “Upper intermediate”, rilasciato da Aspect(Anglo World Education). Nel 2006 partecipa alcorso di 100 ore “Innovazione di prodotto e designinduistriale”, Corso di Alta Formazione organizzatodalla Cofimp di Bologna. Segue i “percorsi” diScultura ceramica tenuti dal maestro Guido Mariani,intitolati “Sensualità corporee” e “Volumi in città”,esponendo i propri lavori nella Pinacoteca Comu-nale di Faenza (RA). Partecipa presso l' I.S.I.A, adun progetto di studio con l' Istituto belga di comu-nicazione di Saint Lucas, affrontando le tematichedel Packaging design. Segue i corsi opzionali diVideo making e di Fashion design, partecipando adue sfilate collettive.Nel 2000 e 2002 opera come stagista prima, e comecollaboratrice in seguito, nello studio “Arte e Din-torni” a Ravenna. Dal 2004 ad oggi lavora in ILPODivisione Integrali, n qualità di ufficio tecnico, se-guendo lo sviluppo e la messa in produzione diprodotti in poliuretano espanso flessibile.

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PIETRO BARALDINato a Bondeno (FE) nel 1978, vive e lavora tra

Cento e Ferrara. Nel 2007 consegue la Laurea in Ar-chitettura, presso l’Università Biagio Rossetti di Fer-rara. Dal 2009 frequenta, presso la stessaUniversità, il Corso di Laurea Triennale in Designdel Prodotto Industriale. Nel 2011 è vincitore, exaequo, del Concorso “Cheap Design Contest”Imola, con l'opera “Botteghino”.Mostre collettive: 2011 - Dab. Design per Artshop eBookshop, III edizione, Galleria Civica, Modena /Museo del Novecento, Castel Sant'Elmo, Napoli;Contemporary sexy -shop, Mia Galleria, Faenza (RA).

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EMILIO BARIANato a Pistoia, dove vive, nel 1983. Consegue laMaturità presso il Liceo scientifico Amedeo di Sa-voia di Pistoia e la Laurea in Disegno Industrialepresso l'Università degli Studi di Firenze. Presso lastessa Facoltà, dal 2006 al 2008 è Assistente uni-versitario del Prof. A. Rinaldi per il “Laboratorio diPortfolio per oggetti d'uso”.Nel 2008 è finalista al Concorso internazionale didesign “Toscana Design Competition LivingLuxury”, promosso da P.M.I. ed è vincitore delWorkshop “WellLiving – terminali ed interfaccia peril controllo domotico a portata di tutti”. Nel 2009 ri-ceve una Menzione speciale nel Concorso di idee”Made in Macef 2009”. Dal 2009 svolge attività didesigner per Piquadro Spa di Gaggio Montano (BO).Mostre collettive: 2011 - Ecocentrica 2011, LaSpezia; Tavernier Series, Confcommercio, Pistoia;2008 - Toscana Forniture Show 2008, StazioneLeopolda, Firenze;

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CLAUDIA CAPPABIANCANata nel 1987 a Caserta, vive a Rimini. Consegue laspecializzazione in Designer di Moda e Coordina-tore di Prodotto, Fashion Designer Operatore CADe Modellista Industriale presso l’Accademia dellaModa di Napoli. Nel 2009 si trasferisce a Bolognae successivamente a Rimini, dove fa esperienza inuffici stile di importanti aziende del settore, durantela quale vede sfilare in passerella e pubblicare suicataloghi di vendita le sue proposte. Nello stessoanno è finalista della Sezione Accessori al XIX Con-corso Nazionale Professione Moda Giovani Stili-sti, Riccione Moda.Tra le principali collettive: nell’A/I 2008/09 vede pub-blicati i suoi lavori suModa è Fashionbook, nellasezione Abbigliamento e nell’A/I 2009/10 nella se-zione Accessori. Dal 2006 al 2009 partecipa alla sfi-lata di fine anno accademico nelle location suggestivedella Mostra d’Oltremare e delle Terme di Stabia.

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LAURA D'AMICONata a Rimini nel 1990, vive a Cattolica (RN). Con-segue la Maturità presso il Liceo Scientifico Voltadi Riccione, è attualmente iscritta al Corso di Lau-rea in Disegno industriale presso l'Università degliStudi di San Marino. Nel 2011 frequenta uno stagepresso lo Studio Giulio Iacchetti.

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ALESSANDRA FATIGATINata a Modena, dove vive, nel 1990.Consegue la Maturità presso il Liceo artistico F. Ar-cangeli di Bologna ed è laureanda in Design dellaModa, presso lo IUAV di Venezia. Partecipa, in qua-

lità di vestiarista, alla sfilata di moda di AquilanoRiomondi P/E 2010 e alla sfilata di fine anno acca-demico 2010/11 presso Il Teatro Comunale di Tre-viso. Nel 2010 collabora come designer per laCollezione A/I 2011/12, con By Takeidea di Modena

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GUIDO GAROTTINato nel 1984 a Lugo di Romagna vive a Barbiano(RA). Consegue la Laurea triennale in Disegno Indu-striale presso l’Università di Firenze e la Laurea spe-cialistica in Furniture Design presso la SheffieldHallam University. L’esperienza formativa lo porta indiverse parti del mondo permettendogli di lavorare aprogetti interculturali in Cina e in Tunisia. Tra il 2010e il 2011 arricchisce le proprie capacità tecniche gra-zie ad una importante collaborazione presso la Ilpo diBologna. Dal 2011 con il marchio Life Given AShape, disegna oggetti di arredo che produce in serielimitata avvalendosi dei maestri artigiani locali.Concorsi e Premi: 2009 - Primo premio al concorsointernazionale “Design et Innovation en Plasturgie”,Francia; in collaborazione con Mattew Dexter.Mostre Collettive: 2011 - Cheongju Craft Biennale,Cheongju, Sud Corea; Tent, Old Truman Brewery,Londra, Regno Unito; Confini di Rivolta, Spaziodelle Murate, Firenze; 2010 - Doppio Senso, MOACasa, Roma; New Designers, Business and DesignCentre, Londra, Regno Unito; 2007 - Abitare Il Me-diterraneo, Istituto Degli Innocenti, Firenze; FestivalDella Creatività, Fortezza Da Basso, Firenze; AbitareIl Tempo, Verona.Numerose recensioni di suoi progetti e prototipicompaiono, dal 2004 ad oggi, su riviste e web-magazine internazionali, tra i quali: La Repubblica,48

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Soma (USA), The Hub (UK), The Outlook (Cina), FX(UK), Icon (UK), Bob (Sud Corea), Sleekdesign(Francia), Mockin.dk (Danimarca).

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www.lifegivenashape.eu

HILLSIDEOUT DI NAT WILMSE ANDREA ZAMBELLINat Wilms, nata nel 1976 a Halle/Saale,Germania,vive e lavora a Bologna. Consegue la Laurea inScultura presso l’Accademia di Belle Arti a Bolo-gna. Nell'ambito del Programma Erasmus frequentail Dipartimento Visual Communication dell’Univer-sità delle Arti di Berlino, Germania. È finalista delConcorso video.it 2006/2007 e vincitrice del Pre-mio Murri (public art under 30). Frequenta diversiworkshop, tra cui: 2011 - Live Stop-motionFilming, work.lab con Reynold Reynolds, progettodi déjà.vu e Nosadella.Due, Bologna; 2010 - Se-gnali all’Orizzonte - Che ci faccio qui? - condottodal regista teatrale Marco Baliani, Padova; 2009 -manUfatto in sitU3, laboratorio nel paesaggio Can-celli, workshop/residenza nel Parco per l’Arte inCancelli di Foligno (PG); 2005 - La verticale. Ilpozzo. Lavorare con la tragedia greca, con JannisKounellis; New Opera con Joan La Barbara.Mostre collettive: 2010 - Da storia nasce cosa, Fon-dazione San Domenico, Crema; Non tutto è invendita, Arte Fiera Off, Bologna; Frammenti di me-moria, - Rocca Sforzesca, Bagnara; 2 Video suUndo.net; Opera per l’Opera, Teatro Comunale, Bo-logna; 2009 - Humano, Human Rights Nights, IPortici Hotel, Bologna; Passaggi d’arte, MuseoCasa Frabboni, San Pietro in Casale (BO); Night

Light, Arte Fiera Off, Galleria Bongiovanni, Bolo-gna; 2008 - Devenir-écran, Oudeis, Le Vigan, Fran-cia; 2008 - Unicef chiAma Arte, Ca’ la Ghironda,Zola Predosa / Accademia di Belle Arti, Bologna.Andrea Zambelli nato a Bologna, dove vive e la-vora, nel 1978. Consegue il Diploma presso ilLiceo Scientifico “Augusto Righi” a Bologna. Dal1998 al 2004 realizza la formazione in bottega, aBologna, come restauratore di mobili antichi, dal2004 è restauratore professionale d’antiquariato.Tra le mostre collettive di Hillsideout si segnalano:2012 - SaloneSatellite, Milano Fiera, Rho (MI);2011 - Tortona DesignWeek, Design in progress,Autorimessa, Milano; 2010 - International DesignFestival Design Act, Winzavod, Mosca (Russia).

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EDOARDO MANARANato a Piacenza nel 1982, vive a Caorso (PC). Con-segue la Maturità presso il liceo scientifico “L. Re-spighi” di Piacenza e la Laurea specialistica inArchitettura presso la I Facoltà di Architettura delPolitecnico di Milano. Frequenta, attraverso il Pro-gramma Erasmus, la Escuela Tecnica Superior deArquitectura (ETS) di San Sebastian, Spagna.Realizza stage presso lo Studio 46 e Ruatti Studiodi Milano; collabora con lo Studio Ponzini di Pia-cenza e con l'Arch. Marco Civardi di San Nicolò aTrebbia (PC).Mostre collettive: 2011- Ies project, Design inProgress, FuoriSalone del Mobile, Milano;Eastpack Europe, Magna Pars, Milano; BlaCkAT”progetto M.U.S.A., Piacenza.

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MATTIA MENEGATTIALTROSGUARDO DESIGNNato nel 1978 a Ferrara dove vive e lavora. Nel 2004consegue la Laurea presso la Facoltà di Lettere eFilosofia di Ferrara. Dal 2005 frequenta la Scuoladi Artigianato artistico di Pieve di Cento a seguitodella quale si dedica alla liuteria e al restauro di og-getti di modernariato. Nel 2008 fonda con MaraMelloncelli l’officina Altrosguardo. Nel 2009, fre-quenta la Resign Academy.Mostre: 2011 - Indipendents - ArtVerona, Fiera diVerona; 2010 - Doppio Senso - Moacasa, Fiera diRoma; Festival della creatività, Firenze; Young Desi-gner Home, Palazzo Valmarana Braga, Vicenza; 2009- Muzac Underwalls, Torrione del Barco, Ferrara.Tra le principali collettive: 2011:Second Life -Artime Gallery, Palazzo del Vicario, Camaiore (LU);Riparty Festival, Ferrara; Dimore Design, Storiecontemporanee. Progetti, visioni, racconti didesign, Palazzo Agliardi, Bergamo; Salone Inter-nazionale del Mobile, Padiglione Satellite, Fieradi Rho, Milano; 2010 - RiciclaMente, Galleria Ar-carte, Benevento; Fuorisalone - Pervinca Open-Space, Milano. 2009 - Onirica, sogno verde,Palazzo della Ragione, Verona.

[email protected]

CARMELA LINDA MONDELLINata a Trani, dove vive, nel 1987. Consegue il Di-ploma di Tecnico dell'Abbigliamento e della Moda eil Diploma di specializzazione in Interior Designpresso l'Istituto Callegari di Bari.Nel 2009 svolge attività di Progettista addetta allevendite presso Area Studio Group srl di Trani e nel

2011 uno Stage presso lo Studio di Paolo [email protected]

MIRCO MONTECCHINato nel 1976 a Modena, dove vive e lavora. Con-segue la Maturita’ Artistica in Disegno di Architet-tura presso l’Istituto d’Arte Adolfo Venturi diModena. Dal 1999 collabora come Industrial desi-gner con le principali aziende del settore professio-nale della bellezza e della parrucheria.Nel 2011 dà il via al progetto Officinaluce: una JointVenture tra artigianato, design e tecnologia; unaperfetta fusione di tre esperienze professionali cheporta alla realizzazione di oggetti di design auto-prodotto. Nel 2011 è finalista al 1° Concorso In-ternazionale di Design - Artò, Lingotto, Torino conla lampada scultura Hikari.Mostre collettive: 2012 -Macef, Area Creazioni, Mi-lano Fiere, Rho (MI); 2011 - Artò, Lingotto, Torino.

[email protected]

EITA NAKAMURANato a Piacenza nel 1990, vive e lavora a Carpi(MO). Consegue nel 2009 il Diploma di PeritoAziendale Corrispondente Lingue estere pressol'ITC Meucci di Carpi e nel 2010 la Qualificaprofessionale di Progettista di Moda presso Car-piformazione srl di Carpi. Attualmente svolge at-tività di Assistente stilista presso la DittaM.a.tri.x snc di Carpi (MO).

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FRANCESCA PASQUALINata nel 1980 a Bologna, dove vive e lavora. Con-50

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segue la Laurea presso l'Accademia di Belle Arti diBologna. Nel 2006 vince il Premio DAMS - Biennaledi Giovani Artisti, nel 2008 è finalista al Premio Ar-teingenua, nel 2009 riceve una Menzione al TalentPrize; nel 2010 è finalista al Premio San Fedele, vinceil Concorso Riciclarti e riceve una Menzione al Pre-mio Celeste; nel 2011 è finalista al Premio Bice Bu-gatti Segantini di Nova Milanese e al Premio ArteRugabella, Villa Rusconi di Castano Primo.Mostre personali: 2011 - Site specific, installazioneelastica, Spazio Thetis, Venezia; Incursione, eventoArteFiera off, Spazio Capo di Lucca, Bologna;Scopa.mi, Galleria Oltre Dimore, Bologna; 2010 -Site Specific, Spazio Thetis, Venezia;Metamorfosi,Museo Diocesano, Brescia; Mi sento S-Gonfia, LaPillola, Bologna; 2009 - SuperficialMente, Art Ekyp,Modena; Intrecci, Palazzo Gnudi, Bologna.Tra le principali collettive: 2011 - The Others, Gal-leria Oltre Dimore, Torino; Arte nell'arte, Museo diSanta Giulia, Brescia; Art Verona, Stand GalleriaColossi Arte contemporanea, Verona; Miart, StandGalleria Colossi Arte contemporanea, Milano; DAB- Design per Artshop e Bookshop, Museo del No-vecento, Castel Sant'Elmo, Napoli / Galleria Civica,Modena; Swab Barcellona, Fiera Internazionaled'Arte contemporanea, Barcellona, Spagna; 2010 -FabulART, A cura di..., Palazzo D’Accursio, Bolo-gna; Collettiva in bianco, Oltredimore, Bologna;Arte Laguna, Tese di San Cristoforo, Venezia; Isti-tuti Italiani della Cultura, Vienna / Praga; ArteinAt-tesa - giovani artisti emiliano-romagnoli per ilPoliclinico, Modena; Riciclarti, ex Macello, Padova;Bianco, Galleria Oltre Dimore, Bologna; Il segretodello sguardo, Galleria San Fedele, Milano; Eco-Brain, presso Eco Mondo, XIV Fiera Internazionale

del Recupero di Materia e Energia e dello SviluppoSostenibile; Attraverso lo Specchio, Castello deiPico, Mirandola; 2009 - Informale senza Giacca,Galleria Guido Iemmi, Milano; Preziosi, LeoGalleries, Monza; 2008 - Contemporary Art in Bru-xelles, Casa Lavallé, Bruxelles.

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ANGELA POZZETTINata a Mirandola (MO) dove vive, nel 1982. Conse-gue la Maturità presso il Liceo scientifico tecnolo-gico G. Galilei di Mirandola, frequenta dal 2001 al2003 la Facoltà di Scienze naturali dell'Università diFerrara e nel 2006 consegue la Specializzazione inInterior Design presso l'Istituto IDP A. Palladio di Ve-rona. Nel 2009 è selezionata per una borsa di studioper il Workshop-Concorso “Colombo Design callsfor creativity” di Milano e nel 2010 frequenta unWor-kshop di Design ecosostenibile a Forlì. Collaboracome Disegnatore 3D e Progettista con Emmestudiodi Carpi e svolge attività di consulenza per la G.B.Soluzioni srl di Mirandola e per la D&F Comunica-zione di Bologna. Collabora inoltre come Renderistafreelance con Polistudio Studio Tecnico Associato diMirandola e Desdemona Varon di Milano e come In-terior designer con Takk Store di Carpi (MO).Mostre personali e concorsi: 2011 - Projectroom,Concorso di Interior Design, Gruppo Bonfante, Ve-rona, Progetto selezionato; 2010 - Fuori dalle righe,Associazione Quanto Basta, Mirandola (MO);Design ecosostenibile, Mega, Forlì.Mostre collettive: 2011 - Arte dell'Arco, GalleriaD'Orlando Museum, Milano; Riciclarti 2011 - Can-tiere d'arte ambientale, Galleria Spazio Anna Breda, 51

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Padova; Contemporary Italian Art: The Rome Ex-perience 2011, Galleria d'arte Rosso Cinabro - Ne-wlleDesign, Roma.

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ALESSANDRA RAGUSANata a Grottaglie (TA) nel 1976, vive e lavora tra Mo-dena e Treviso. Consegue il Diploma di Laureapresso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2001segue il “Corso di Tecnico di Computer Grafica e Ap-plicazioni Multimediali”, organizzato dall’Ente di for-mazione Domani donna di Padova, con stage pressol’Azienda D-sign di Bologna; nel 2007 partecipa alWorkshop "New contemporary Interiors - i luoghi, imodi, gli stili, le attività, i prodotti legati al food" con-dotto da Michele Zini e Stefano Maffei e promosso,da Giovani d'Arte del Comune di Modena in occa-sione della Mostra DesignER. Giovani designer inEmilia Romagna. Dal 2007 è Grafico di prodottopresso l’azienda Benetton di Ponzano Veneto (TV).Principali mostre collettive: 2011 - Open De-sign Italia Selected, Hotel I Portici, Bologna;Ladies’Journal, Ideamqventisei, Modena; DabDesign per Artshop e Bookshop, Museo del Nove-cento, Castel Sant’Elmo, Napoli / Area CreazioniCafè, Macef, MilanoFiera, Rho (MI) / Galleria Ci-vica di Modena, Palazzo Santa Margherita, Modena;2010 - Open Design Italia, Foro Boario, Modena;2009 - DAB/Roma, Sala Fontana, Palazzo delleEsposizioni, Roma; Giovani D'Arte Design, Book-shop, Galleria Civica, Modena; 2008 - DAB -Design per Atshop e Bookshop, Galleria Civica, Pa-lazzo Santa Margherita, Modena; Elettricità - i luo-ghi dell’energia metropolitana, Concorsofotografico promosso da Editore Seat - Pagine

gialle;MicroYoung, Milano; 2007 - DesignER. Gio-vani designer in Emilia Romagna, Galleria Civica,Modena; 2006 - Frank is back, per la Galleria Casadi tolleranza, Milano; 2004 - Artists of Fun,Selfportrais from the Funtastic United Nations, Gal-leria Artestudio Clocchiatti, Udine; 2002 - Saintsfor a day, Galleria Trieste Contemporanea, Trieste;2000 e 2001 - Premio Nazionale Maurizio Mar-chese, 7^ e 8^ edizione, La Cuba D’oro, Roma.

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DIEGO VILLANato a Faenza nel 1980, vive a Riolo Terme (BO).Si laurea nel 2006 presso l’ISIA di Faenza; nel 2007ottiene la qualifica professionale di Grafico multi-mediale - Corso di formazione professionale “Webdesigner with marketing and promotion skills”,IALEmilia Romagna, Bologna e nel 2011 la Qualificaprofessionale di Esperto di Eco Design e innova-zione di prodotto, Treviso Tecnologia, Treviso.Nel 2011 ottiene una Menzione speciale al CheapDesign Contest.Principali mostre collettive ed eventi: 2010 - Con-corso Microgiardini Urbani a Sesto San Giovanni,Archivio Sacchi, Sesto San Giovanni (BO) / Fuori-salone, Salone del Mobile, Milano, Spazio GreenDesign; 2007 - Installazione verde urbana EuropaPietra su Pietra, 50° Anniversario dell’Europa,Rocca, Riolo Terme (BO); Installazione performativadi abiti riciclati Mnemosyne, Ferrara; VintageSelection Id, Stazione Leopolda, Firenze.

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SOMMARIO

7 DesignER: un ponte tra giovanedesign e artigianato di qualitàRoberto Alperoli

8 Il nuovo che fa businnesAlfonso Panzani

9 Spazio Progetto:Un laboratorio di idee.Giancarlo Cavazzoni

11 Le opere

46 Biografie

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Si ringrazia:

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2012


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