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Di Tollo, Organizzaz. Del Sistema

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La dirigenza scolastica La dirigenza scolastica tra potere e tra potere e responsabilità responsabilità [Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di [Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema] sistema] Antonio d’Itollo Antonio d’Itollo Dir. Tecn. USR Puglia Dir. Tecn. USR Puglia Bari, SMS San Nicola– 2 maggio 2007 Bari, SMS San Nicola– 2 maggio 2007
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La dirigenza scolastica La dirigenza scolastica tra potere e responsabilitàtra potere e responsabilità[Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema][Modulo: Il dirigente scolastico nell’attuale quadro di sistema]

Antonio d’ItolloAntonio d’ItolloDir. Tecn. USR PugliaDir. Tecn. USR Puglia

Bari, SMS San Nicola– 2 maggio Bari, SMS San Nicola– 2 maggio 20072007

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A. d'Itollo A. d'Itollo Dir. Tec. USR PugliaDir. Tec. USR Puglia

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La La figura dirigenzialefigura dirigenziale influenza tutti gli aspetti dell’organizzazione influenza tutti gli aspetti dell’organizzazione scolastica. scolastica.

Questa dirigenza è “Questa dirigenza è “figliafiglia” di un’autonomia prevista, formalizzata e ” di un’autonomia prevista, formalizzata e declarata, ma ancora declarata, ma ancora aleatoriaaleatoria nei suoi elementi necessari nei suoi elementi necessari [v. vari interventi [v. vari interventi del Ministro]. del Ministro].

… … una autonomia una autonomia piùpiù affermata affermata cheche praticata praticata

Uno degli elementi cardine dell’autonomia è l’attribuzione delle Uno degli elementi cardine dell’autonomia è l’attribuzione delle responsabilitàresponsabilità ai soggetti operativi, che si trovano a rendicontare ai vari ai soggetti operativi, che si trovano a rendicontare ai vari committenti, dall’amministrazione alle famiglie. committenti, dall’amministrazione alle famiglie.

La La figura dirigenziale deve essere funzionalefigura dirigenziale deve essere funzionale a questo assetto, con le a questo assetto, con le specificità della scuola.specificità della scuola.

Perciò bisogna riflettere proprio sulla Perciò bisogna riflettere proprio sulla configurazione della dirigenza configurazione della dirigenza

scolasticascolastica. .

E’ un’atipicità che dipende dalla mancanza di storia amministrativa della E’ un’atipicità che dipende dalla mancanza di storia amministrativa della funzione, funzione,

altrove cresciuta nel corso degli anni in seguito a norme che hanno altrove cresciuta nel corso degli anni in seguito a norme che hanno cambiato l’assetto dei rapporti tra amministrazione pubblica e società cambiato l’assetto dei rapporti tra amministrazione pubblica e società civile. civile.

Diamo uno sguardo al passato recente. Diamo uno sguardo al passato recente.

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A. d'Itollo A. d'Itollo Dir. Tec. USR PugliaDir. Tec. USR Puglia

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Gli anni ‘90 iniziano con riforme fondamentali per l’assetto Gli anni ‘90 iniziano con riforme fondamentali per l’assetto amministrativo dello Stato, tra cui la lamministrativo dello Stato, tra cui la l. 241/90. 241/90 che dette l’avvio che dette l’avvio ad un decennio ricco di novità. ad un decennio ricco di novità.

La scuola viene “trainata” nelle riforme anche se La scuola viene “trainata” nelle riforme anche se inconsapevolmente o con scarsi strumenti di gestione. inconsapevolmente o con scarsi strumenti di gestione.

Qualche anno dopo il legislatore ridefinì il rapporto tra politica Qualche anno dopo il legislatore ridefinì il rapporto tra politica e amministrazione. e amministrazione.

Il nucleo centrale del D.lgv 29/93 è l’attribuzione alla Il nucleo centrale del D.lgv 29/93 è l’attribuzione alla dirigenzadirigenza non di una semplice quota di potere di gestione prima appartenente non di una semplice quota di potere di gestione prima appartenente al ministro, al ministro,

ma l’attribuzione di tutti i poteri di gestione amministrativa, ma l’attribuzione di tutti i poteri di gestione amministrativa, tecnica e finanziaria, compresa l’emanazione degli atti che tecnica e finanziaria, compresa l’emanazione degli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno. impegnano l’amministrazione verso l’esterno.

Il ministro vede il proprio ruolo finalizzato alla determinazione Il ministro vede il proprio ruolo finalizzato alla determinazione dell’indirizzo politico amministrativo e di controllore sui dell’indirizzo politico amministrativo e di controllore sui risultati della gestione operata dai dirigenti. risultati della gestione operata dai dirigenti.

Egli rimane in posizione di sovraordinazione rispetto alla Egli rimane in posizione di sovraordinazione rispetto alla dirigenza, dirigenza, ma non si configura più il rapporto di gerarchia. ma non si configura più il rapporto di gerarchia.

Secondo la dottrina la Secondo la dottrina la gerarchiagerarchia è la forma di sopraordinazione è la forma di sopraordinazione fondata su poteri di fondata su poteri di ordine, controllo e coordinamentoordine, controllo e coordinamento. .

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Gli organi di governo, quindi, non hanno più il potere di Gli organi di governo, quindi, non hanno più il potere di ordine, ma soltanto poteri ordine, ma soltanto poteri programmatoriprogrammatori, di , di indirizzoindirizzo e e di di direttivadirettiva. .

Non a caso l’art.3 del Non a caso l’art.3 del Dlgv 80/98Dlgv 80/98, che ha sostituito , che ha sostituito l’art. 3 del l’art. 3 del D.lgv 29/93D.lgv 29/93, include tra le competenze , include tra le competenze dell’organo di governo “dell’organo di governo “la definizione di obiettivi, la definizione di obiettivi, priorità, piani, programmi e direttive generali per priorità, piani, programmi e direttive generali per l’azione amministratival’azione amministrativa”. ”.

I risultati complessivi della gestione dei dirigenti sono I risultati complessivi della gestione dei dirigenti sono perciò visti come un insieme di attività e comportamenti perciò visti come un insieme di attività e comportamenti in rapporto agli indirizzi impartiti. in rapporto agli indirizzi impartiti.

La prestazione lavorativa ha il contenuto di una La prestazione lavorativa ha il contenuto di una obbligazione di obbligazione di risultatorisultato e e non più di soli mezzinon più di soli mezzi. .

Ma perché sia un obiettivo praticabile occorre regolare Ma perché sia un obiettivo praticabile occorre regolare chiaramente i momenti di gestione delle articolazioni chiaramente i momenti di gestione delle articolazioni inferiori, inferiori,

che dovrebbero essere nella diretta disponibilità del che dovrebbero essere nella diretta disponibilità del dirigente quale risvolto della responsabilità relativa al dirigente quale risvolto della responsabilità relativa al raggiungimento degli obiettivi. raggiungimento degli obiettivi.

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I d.s. non vengono coinvolti nella dirigenza, ma già si I d.s. non vengono coinvolti nella dirigenza, ma già si comincia a parlare di un nuovo status. comincia a parlare di un nuovo status.

E’ con il Ccnl, all’art. 32 che si parla di “E’ con il Ccnl, all’art. 32 che si parla di “disciplina disciplina della qualifica dirigenzialedella qualifica dirigenziale”. ”.

Dobbiamo aspettare il Dobbiamo aspettare il D.lgs. 59/98D.lgs. 59/98 affinché legiferi affinché legiferi sulla dirigenza scolastica, affiancando l’art. 25 bis sulla dirigenza scolastica, affiancando l’art. 25 bis all’art. 25 del all’art. 25 del D.lgs 29/93D.lgs 29/93. .

Purtroppo questo articolo riprende quasi per intero le Purtroppo questo articolo riprende quasi per intero le disposizioni dell’disposizioni dell’artart. . 32 del Ccnl ‘9532 del Ccnl ‘95, procedendo ad , procedendo ad una generica declaratoria di mansioni dirigenziali, una generica declaratoria di mansioni dirigenziali, mediante la pedissequa ripetizione di espressioni guida mediante la pedissequa ripetizione di espressioni guida usate nella delega o nel contratto collettivo ‘95. usate nella delega o nel contratto collettivo ‘95.

Non sembra possibile considerare i dirigenti scolastici Non sembra possibile considerare i dirigenti scolastici come figure organizzatorie poiché: come figure organizzatorie poiché:

- non è del tutto definita la posizione funzionale del DS - non è del tutto definita la posizione funzionale del DS all’interno dell’organizzazione scuola; all’interno dell’organizzazione scuola;

non è definita la competenza gestionale del DS; non è definita la competenza gestionale del DS; non esistono i mezzi e i poteri a disposizione del DS per la non esistono i mezzi e i poteri a disposizione del DS per la

gestionegestione e l’ e l’incentivazioneincentivazione del personale; del personale;

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Pensiamo, ad esempio, alla definizione dei Pensiamo, ad esempio, alla definizione dei ruoliruoli, dei , dei compiticompiti e e delle delle responsabilitàresponsabilità degli oo.cc. nella scuola, che influenzano degli oo.cc. nella scuola, che influenzano enormemente l’esercizio del potere gestionale del dirigente enormemente l’esercizio del potere gestionale del dirigente scolastico.scolastico.

il Regolamento sulla gestione amministrativo-contabile sembra il Regolamento sulla gestione amministrativo-contabile sembra fare una certa chiarezza sui ruoli del DS e degli oo.cc. in fare una certa chiarezza sui ruoli del DS e degli oo.cc. in materia di gestione finanziaria. materia di gestione finanziaria.

Riconosce al DS l’esercizio dei poteri di gestione nel rispetto del Riconosce al DS l’esercizio dei poteri di gestione nel rispetto del programma annuale e dei compiti educativi e formativi di programma annuale e dei compiti educativi e formativi di istituto, richiamando le disposizioni dell’art. 25 bis del D.lgs istituto, richiamando le disposizioni dell’art. 25 bis del D.lgs 29/93. 29/93.

Il programma annuale è presentato dal DS al Consiglio Il programma annuale è presentato dal DS al Consiglio dell’Istituzione che lo approva. dell’Istituzione che lo approva.

Da notare il potere di delega riconosciuto al DS Da notare il potere di delega riconosciuto al DS relativamente relativamente all’attività negoziale; all’attività negoziale;

destinatario della delega può essere il DSGAdestinatario della delega può essere il DSGA

o uno dei collaboratori ora autonomamente scelti dal DS). o uno dei collaboratori ora autonomamente scelti dal DS).

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Il Consiglio dell’istituzione ha competenza Il Consiglio dell’istituzione ha competenza deliberativa su una serie di materie, tra cui deliberativa su una serie di materie, tra cui la partecipazioni a reti di scuole e consorzi, la partecipazioni a reti di scuole e consorzi, accettazioni e rinunce di legati. accettazioni e rinunce di legati.

Lo stesso organo ha invece competenza deliberativa Lo stesso organo ha invece competenza deliberativa sui criteri e i limiti per lo svolgimento, da sui criteri e i limiti per lo svolgimento, da parte del DS, tra le altre, delle seguenti parte del DS, tra le altre, delle seguenti attività negoziali: attività negoziali: contratti di sponsorizzazione, contratti di sponsorizzazione, alienazione di beni prodotti nell’esercizio alienazione di beni prodotti nell’esercizio delle attività didattiche o programmate, delle attività didattiche o programmate,

contratti di prestazione d’opera con esperti contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività e insegnamenti. per particolari attività e insegnamenti.

Il D.S., in quanto dirigente pubblico, dovrà Il D.S., in quanto dirigente pubblico, dovrà raggiungere gli raggiungere gli obiettiviobiettivi che gli verranno che gli verranno prefissati, e per tale fine deve avere il potere prefissati, e per tale fine deve avere il potere di di organizzareorganizzare, nei limiti stabiliti dalla legge, , nei limiti stabiliti dalla legge, la struttura. la struttura.

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Tutto ciò si scontra con il limite Tutto ciò si scontra con il limite ““pesantepesante” degli ” degli organi collegialiorgani collegiali, che per , che per loro stessa natura loro stessa natura non sononon sono gerarchicamente subordinabili a nessuno. gerarchicamente subordinabili a nessuno.

Occorre, quantomeno, che il testo di Occorre, quantomeno, che il testo di riordino degli oo.cc. sia riordino degli oo.cc. sia coerentecoerente con il con il disposto del Regolamento di contabilità e disposto del Regolamento di contabilità e chiarisca quei rapporti interni non chiarisca quei rapporti interni non regolati tra essi e il DS. regolati tra essi e il DS.

La necessità di una coerenza normativa La necessità di una coerenza normativa influisce, per forza di cose, sulla influisce, per forza di cose, sulla valutazione dell’attività dirigenzialevalutazione dell’attività dirigenziale. .

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Relativamente alla valutazione dell’attività gestionale del D.S., ancora Relativamente alla valutazione dell’attività gestionale del D.S., ancora oggi il sistema appare perfettibile [oggi il sistema appare perfettibile [v. dopov. dopo]; ];

non si prevede una non si prevede una valutazione a valle del serviziovalutazione a valle del servizio, in un’ottica di , in un’ottica di verifica della soddisfazione dell’utente cliente. verifica della soddisfazione dell’utente cliente.

Per la scuola la previsione è contenuta nell’art 25 bis del d. lgv n. 29/93 Per la scuola la previsione è contenuta nell’art 25 bis del d. lgv n. 29/93 (così come integrato dal D.lgv 59/98), in cui si attribuisce ad un nucleo (così come integrato dal D.lgv 59/98), in cui si attribuisce ad un nucleo regionale il compito della valutazione dell’attività gestionale della regionale il compito della valutazione dell’attività gestionale della dirigenza; dirigenza;

nelle diverse bozze sul riordino degli oo.cc. è prevista una commissione nelle diverse bozze sul riordino degli oo.cc. è prevista una commissione di valutazione della qualità del servizio a livello di singolo istituto di valutazione della qualità del servizio a livello di singolo istituto scolastico. scolastico.

In fondo il D.lgv 29/93 ha impiantato una nuova cultura amministrativa In fondo il D.lgv 29/93 ha impiantato una nuova cultura amministrativa su base normativa. su base normativa.

Si realizza quasi un effetto paradossale: fino ad oggi la legge è stata il Si realizza quasi un effetto paradossale: fino ad oggi la legge è stata il punto di riferimento culturale della dirigenza, ne ha costituito il bagaglio punto di riferimento culturale della dirigenza, ne ha costituito il bagaglio concettuale in funzione di una concettuale in funzione di una organizzazione burocraticaorganizzazione burocratica che vedeva che vedeva come obiettivo dell’azione amministrativa l’applicazione della norma. come obiettivo dell’azione amministrativa l’applicazione della norma.

Il D.lgv 29/93 è lo strumento idoneo ad una conversione verso modelli Il D.lgv 29/93 è lo strumento idoneo ad una conversione verso modelli organizzativi improntati alla organizzativi improntati alla qualità della prestazionequalità della prestazione in ottica di in ottica di continuo miglioramento. continuo miglioramento.

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Non sembra fuori da questa logica la figura del d.s. Non sembra fuori da questa logica la figura del d.s. inserita in una organizzazione che il Regolamento inserita in una organizzazione che il Regolamento dell’autonomia didattica e organizzativa stesso dell’autonomia didattica e organizzativa stesso finalizza ad una autonomia di “finalizza ad una autonomia di “ricerca, sperimentazione ricerca, sperimentazione e sviluppo”. e sviluppo”.

Questa figura sembra avere poco in comune con il Questa figura sembra avere poco in comune con il burocrateburocrate, se non l’azione di garante della legalità , se non l’azione di garante della legalità dell’azione amministrativa, dell’azione amministrativa,

ma mostra invece i caratteri di un ma mostra invece i caratteri di un soggetto attivatore soggetto attivatore di azioni innovativedi azioni innovative che hanno bisogno di una forte che hanno bisogno di una forte azione azione coordinatricecoordinatrice per mantenere il senso per mantenere il senso dell’unitarietàdell’unitarietà e della e della coerenzacoerenza. .

Inoltre, la presenza di organi collegiali, non Inoltre, la presenza di organi collegiali, non subordinabili al vertice dirigenziale, condiziona subordinabili al vertice dirigenziale, condiziona l’azione dirigenzialel’azione dirigenziale che deve integrare che deve integrare momenti momenti politicipolitici con con momenti tecnicimomenti tecnici, spesso osmotici, , spesso osmotici,

ma dei quali deve garantire la legittimità decisionale e ma dei quali deve garantire la legittimità decisionale e l’efficienzal’efficienza. .

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La La coerenzacoerenza diventa quindi necessità per il diventa quindi necessità per il cambiamento reale della scuola verso l’autonomia cambiamento reale della scuola verso l’autonomia sostanziale. sostanziale.

bisogna abbandonare la cultura della bisogna abbandonare la cultura della contrapposizionecontrapposizione tra le diverse figure professionali che nella scuola tra le diverse figure professionali che nella scuola devono trovare un nuovo devono trovare un nuovo spazio, spazio, non determinato da non determinato da norme “picchetto”, norme “picchetto”,

ma dalla creazione di una ma dalla creazione di una cultura delle competenze cultura delle competenze riconosciute e riconoscibiliriconosciute e riconoscibili. .

Se il Se il potere organizzatorio del d.spotere organizzatorio del d.s. avrà . avrà riconoscimento ne deriverà un sistema di riconoscimento ne deriverà un sistema di responsabilità dirigenziale che si manifesterà responsabilità dirigenziale che si manifesterà principalmente nel dare principalmente nel dare un assetto all’organizzazione un assetto all’organizzazione internainterna, specialmente per quanto riguarda , specialmente per quanto riguarda l’attribuzione di l’attribuzione di funzionifunzioni e e ruoliruoli. .

Sarà sempre interesse e allo stesso tempo Sarà sempre interesse e allo stesso tempo responsabilità del dirigente creare le responsabilità del dirigente creare le condizioni condizioni interne di condivisioneinterne di condivisione delle scelte attraverso la delle scelte attraverso la comunicazionecomunicazione e la e la partecipazione collegialepartecipazione collegiale alle alle strategie d’azione.strategie d’azione.

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Bisogna pensare ad una coerenza sistemica di questo Bisogna pensare ad una coerenza sistemica di questo assetto con le varie posizioni di responsabilità assetto con le varie posizioni di responsabilità all’interno del sistema scolastico, in particolare quella all’interno del sistema scolastico, in particolare quella dei dei docentidocenti. .

CI sono carenze normative e organizzative rispetto ad una CI sono carenze normative e organizzative rispetto ad una funzione che non riesce più a “contenere” una pluralità funzione che non riesce più a “contenere” una pluralità di competenze, ruoli, profili reali. di competenze, ruoli, profili reali.

Le stesse Le stesse funzioni strumentalifunzioni strumentali sono costrette in una sono costrette in una procedura che andrebbe stabilizzata, permettendo una procedura che andrebbe stabilizzata, permettendo una differenziazione all’interno della carrieradifferenziazione all’interno della carriera docente; docente;

Così come si può pensare a Così come si può pensare a figure specializzatefigure specializzate (documentalista, orientatore, ecc.) e (documentalista, orientatore, ecc.) e gestionaligestionali. .

A sostegno di un sistema di responsabilità occorre A sostegno di un sistema di responsabilità occorre riflettere sul ruolo delle OO.SS. che devono attivare riflettere sul ruolo delle OO.SS. che devono attivare sistemi di regole sistemi di regole deontologiche autogeneratedeontologiche autogenerate dagli stessi dagli stessi docenti, docenti,

i quali, in quanto i quali, in quanto professionistiprofessionisti, devono essere gli , devono essere gli autori stessi delle regole. autori stessi delle regole.


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