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05/11/2016
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LE NUOVE REGOLE DELLA TERAPIA DEL
DOLORE NELL’ ANZIANO
Dr. Sandro Mariani
FIMeG – FEDERAZIONE ITALIANA DI MEDICINA GERIATRICA
XI CONGRESSO NAZIONALE NAPOLI, VILLA WALPOLE, 22-23-24 SETTEMBRE 2016
“Il BENESSERE NELL’ ANZIANO. METODOLOGIA PREDITTIVA,
PREVENTIVA E TERAPEUTICA”
INVECCHIAMENTO DELLA
POPOLAZIONE • 60 milioni e 626 abitanti censiti in Italia al 01/01/2011
• Consistente l’ aumento degli ottantenni
• 0,7 % nel 1901
• 5,6 % nel 2009
• 9,0 % nel 2030
Nel 2011 20,3%
Età > 65 aa
Nel 1901 6,2%
Età > 65 aa
La speranza di vita alla nascita nel 2009
78,8 aa per gli uomini 2009 84,1 aa per le donne
A 65 aa si stima una sopravvivenza
17,9 aa per gli uomini 21,6 per le donne
Relazione dello stato di Salute del Paese 2009-2010 – Ministero della Salute
IL DOLORE
Il dolore cronico è un dolore che
perdura oltre il tempo di guarigione di una patologia
acuta e comunque persiste per
oltre mesi 6 dal suo esordio
Care D.B. Goudas L.C. : Lancet 1999: 353: 2051-2058
Il dolore è un’esperienza
sensoriale ed emozionale spiacevole associata ad un danno
tessutale effettivo o potenziale
EPIDEMIOLOGIA DEL DOLORE
CRONICO NELL’ ANZIANO
• con dolore cronico moderato o severo nella popolazione generale europea
(Painin EuropeSurvey2003)
• con dolore cronico moderato o severo nella popolazione generale italiana
(Painin EuropeSurvey2003)
• con dolore cronico nella popolazione con più di 65 anni
(Brochet, 1991)
• con dolore cronico moderato-severo non oncologico in un campione di anziani istituzionalizzati
(SIGOs2009) (ArchGerontolGeriatr. 2009 Dec21)
19%
26%
74%
65%
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DOLORE CRONICO NON ONCOLOGICO:
CAUSE
7
6
4
4
4
3
34
15
12
8
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Arthritis/osteoarthritis
Herniated/deteriorating discs
Traumatic injury
Rheumatoid arthritis
Migraine headaches
Fracture/deterioration of spine
Nerve Damage
Cartilage Damage
Whiplash
Surgery
Le cause più frequenti sono rappresentate dalle patologie muscolo-scheletriche (2/3 dei casi)
L’artrite e l’osteoartrite rappresentano il 34%
SOURCE: Pain In Europe
Survey 2003
INVECCHIAMENTO E DOLORE
CRONICO La prevalenza del dolore
aumenta con ogni decade di
vita, ma il dolore, benché frequente, non è parte
dell’invecchiamento
fisiologico.
Il dolore non è semplicemente
un sintomo, bensì una
complessa entità somato-
psichica.
IL DOLORE NEL PAZIENTE ANZIANO
Nel paziente anziano, il sintomo dolore è spesso
sottovalutato e sottotrattato, questo accade in
misura maggiore se il paziente è affetto da
declino cognitivo.
I motivi sono riconducibili all’atteggiamento del
paziente stesso nei confronti del dolore:
i pazienti stessi tendono a sottovalutare il dolore,
accettandolo come se fosse parte inevitabile
dell’invecchiamento.
IL DOLORE NEL PAZIENTE ANZIANO
Da una parte la minore necessità di ricorrere ad analgesici può essere dovuta all’aumento della soglia di tolleranza al dolore: il progressivo deterioramento delle aree cerebrali implicate nella rielaborazione e nella trasmissione dei segnali nocicettivi causerebbe in alcune forme di demenza un’alterazione dell’esperienza algica che sembrerebbe condurre i pazienti a richiedere meno farmaci.
Dall’altra, invece, i deficit di comunicazione presenti in questi pazienti precluderebbero la possibilità di riferire adeguatamente la presenza del dolore conducendo ad una sottostima causata dall’inadeguatezza degli strumenti di analisi e quindi al minore accesso ai trattamenti.
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DOLORE CRONICO:
IMPATTO SULLA QUALITA’ DELLA VITA
DOLORE
CRONICO
Fisico Debolezza
Disturbi del sonno
Disturbi dell’appetito
Disturbi del movimento
Psicologico Paura
Depressione
Ansia
Ridotta aspettativa di vita
Sociale Isolamento
Dipendenza
Senso di colpa
Economico Perdita del lavoro
Consumo di farmaci
Bisogno di assistenza
Visite specialistiche
SOURCE: Pain In Europe Survey 2003
IL DOLORE NEL PAZIENTE ANZIANO
E’ assolutamente necessario per non
innescare un circolo vizioso tra dolore ed
insorgenza di altri disturbi, che ne sono
essi la causa, formulare una diagnosi più
possibile accurata, per instaurare
tempestivamente una terapia adeguata.
Complessità nella gestione del dolore
La legge 38 del 15 marzo 2010 rappresenta una vera e propria
rivoluzione nella concezione e nella gestione del dolore in Italia
Sostenendo il “ diritto di non soffrire “ di ogni cittadino, la legge riconosce che il dolore, da solo, può costituire
malattia
Legge 8 febbraio 2001, n.12
“ Norme per agevolare l’impiego dei farmaci
analgesici oppiacei nella terapia del dolore “
Introduzione:
a) l’allegato. III/bis (medicinali per la terapia del dolore)
b) la RMR (Ricetta Ministeriale a Ricalco) per la prescrizione di
questi medicinali
- Buprenorfina
- Codeina - Diidrocodeina
- Fentanyl
- Idrocodone
- Idromorfone
- Metadone - Morfina
- Ossicodone
- Ossimorfone
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Provvedimento 24 maggio 2001
“Ospedale senza Dolore” Ospedale senza dolore
Fine anni ’90, in Italia si diffonde nei primi Ospedali, ispirato ad analoghi progetti internazionali, allo scopo di migliorare il processo assistenziale rivolto al controllo del dolore
In seguito all’adesione di molti Ospedali, nel 2001 sono state presentate Le Linee Guida per la realizzazione del progetto “Ospedale senza dolore” che comprendono gli interventi, le tempistiche e le modalità necessarie per controllare il dolore e le sofferenze evitabili
Finalità del Comitato
“Ospedale senza dolore”
Assicurare un osservatorio specifico del dolore nelle strutture sanitarie
Promuovere l’educazione continua del personale sull’uso
dei farmaci e sulle modalità di valutazione del dolore
Promuovere la disponibilità dei farmaci analgesici
in particolare degli oppioidi
Promuovere protocolli di trattamento delle differenti tipologie del dolore
Finalità del Comitato
“Ospedale senza dolore”
Predisporre materiale informativo per i pazienti
Diffondere linee guida per il trattamento del dolore
Verificare i risultati: misurazione e registrazione dei dati in cartella, conoscenza degli operatori, analisi del consumo dei farmaci, indagine di soddisfazione dei pazienti e del personale
Attuare eventuali interventi correttivi
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Legge 38 del 15 marzo 2010
Il 9 marzo 2010 viene approvata,
in via definitiva alla camera, la legge
recante disposizioni per garantire
l’accesso alle cure palliative e alla
terapia del dolore
Articolo 1
Tutela e garanzia dell’accesso alle
cure palliative e alla terapia del
dolore, da parte del malato
nell’ambito dei livelli assistenziali
Legge 38 del
15 marzo 2010
Articolo 2
Definizione di cure palliative e terapia del dolore
Le cure palliative sono definite come l’insieme di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici
La terapia del dolore è definita come l’insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti ad individuare e applicare alle forme morbose croniche idonee ed appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione ed il controllo del dolore
Legge 38 del
15 marzo 2010
Articolo 4 Campagne di informazione
Lo scopo delle campagne informative è quello di promuovere la cultura della lotta contro il dolore ed il
superamento del pregiudizio relativo all’utilizzo dei
farmaci per il trattamento del dolore, illustrandone il
fondamentale contributo alla tutela della dignità della
persona umana e al supporto per i malati e per i loro familiari.
Legge 38 del
15 marzo 2010
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Articolo 6
“Progetto Ospedale –Territorio senza dolore”
Viene ripresa e finanziata l’ attività dei Comitati
“ ospedale senza dolore “ (COSD)
strutture sanitarie aventi lo scopo di promuovere
la terapia del dolore, programmando interventi
indirizzati al miglioramento del processo
assistenziale nate in virtù di un accordo tra
Ministero della Salute e Regioni del 2001
Legge 38 del
15 marzo 2010
Articolo 7
“Obbligo di riportare la rilevazione del dolore all’interno della cartella”
All’ interno della cartella clinica in uso presso tutte le strutture sanitarie,dovranno essere riportate le caratteristiche del dolore rilevato e della sue evoluzione nel corso del ricovero, nonché la
terapia antidolorifica eseguita, i farmaci utilizzati ed il risultato ottenuto.
Legge 38 del
15 marzo 2010
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE E
MONITORAGGIO DEL DOLORE
Articolo 8
“Formazione ed aggiornamento del personale medico e sanitario in materia di cure palliative e di terapia del dolore”
• Istituzione di Master in cure palliative e terapia del dolore
• Aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e socio-
sanitario, impegnato nella terapia del dolore connesso alle malattie neoplastiche e degenerative,in particolare medici ospedalieri, medici specialisti ambulatoriali territoriali, medici di medicina generale di continuità assistenziale e pediatri di libera scelta, mediante il conseguimento di crediti formativi su percorsi assistenziali multidisciplinari e multiprofessionali
Legge 38 del
15 marzo 2010
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Punto fondamentale
della legge 38/2010
Articolo 10
“Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore”
Viene semplificata la prescrizione dei farmaci stupefacenti per il trattamento del dolore severo: in luogo del ricettario speciale ( a ricalco, in duplice copia) potrà essere utilizzato il ricettario del
Servizio Sanitario Nazionale ( ricettario rosso )
Legge 38 del
15 marzo 2010
DUROGESIC 100 mcg/h cerotto transdermico
1 cerotto per via td ogni 72 ore
Una confezione - 3 cerotti
3 confezioni – terapia per 30 giorni Legge 38 del
15/03/2010
ROSSI MARIO
Decreto del Commissario ad acta del 30 settembre 2010
( delibera del Consiglio dei Ministri del 23 Aprile 2010)
Rete integrata ospedale territorio
per il trattamento
del dolore cronico non oncologico
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OBIETTIVI DELLA RETE
• Equità nell’accesso ai servizi e ai trattamenti
• Miglioramento della qualità delle cure e dell’appropriatezza
• Presa in carico dell’assistito nell’intero percorso assistenziale,
attuando percorsi- diagnostico terapeutici adeguati e tempestivi
• Integrazione tra i vari livelli: promozione della salute, prevenzione,
diagnosi e cura ospedaliera e territoriale, riabilitazione, assistenza
psicologica e sociale
• Realizzazione della comunità assistenziale fra i centri di
eccellenza, presidi ospedalieri, strutture distrettuali, medici di
medicina generale
• Condivisione di strumenti da parte delle figure professionali
• Formazione degli operatori
• Informazione ai cittadini
LA RETE:
articolata in tre livelli di cura e di intervento
( come previsto dal Consiglio Superiore della Sanità , Sez I, del 13 luglio 2010)
1)Centro Hub: compito di ricerca, formazione del personale
sanitario, di informazione per la popolazione e di assistenza per le forme rare e complesse ( Policlinici Universitari, IRCCS)
2) Spoke: Centri di Riferimento per area geografica
Spoke 1: attività di tipo ambulatoriale medico
multidisciplinare, eventuale supporto alle unità di
degenza
Spoke 2: attività di tipo ambulatoriale anche chirurgico e
approccio multidisciplinare, supporto alle unità di degenza
3) Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di medici
di medicina generale
SCOPO DELLA RETE:
la presa in carico del paziente SCHEMA DELLA RETE
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LA VALUTAZIONE E LA GESTIONE DEL
DOLORE NELL’ ANZIANO COSTITUISCE
UNA SFIDA NON FACILE
La valutazione del dolore nell’ anziano
E’ COMPLESSA per la frequente concomitanza di condizioni cliniche cronicizzate, la presenza di
più cause di dolore, l’ assunzione di più farmaci
e la presenza di deficit visivi,uditivi oltre ai deficit
cognitivi.
Il dolore è soggettivo e può venire
influenzato da:
• Età
• Sesso
• Cultura
• Comunicazione/capacità di linguaggio
• Precedenti esperienze
VALUTAZIONE DEL DOLORE
VALUTAZIONE DEL DOLORE
• ANAMNESI
• ESAME OBIETTIVO
• VALUTAZIONE DELL’ INTENSITA’ E DELLE CARATTERISTICHE DEL DOLORE
SCALE DI VALUTAZIONE
• RIVALUTAZIONE PERIODICA
VALUTAZIONE DEL DOLORE
Per un’ attenta valutazione del dolore si DEVE considerare:
• sito del dolore
• quantità del dolore
• qualità e tipologia (cercare “attivamente” le caratteristiche correlabili
a dol. neuropatico)
• fattori esacerbanti e migliorativi
• episodi di BTP (dolore episodico intenso)
• pattern temporale
• risposte ai pregressi trattamenti
• sintomi e segni associati
• interferenza sul modello e la qualità di vita quotidiana e sull’autonomia del soggetto
• impatto sull’assetto psicologico
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VALUTAZIONE DEL DOLORE
• VAS “Scala analogica visiva”
Adatta per valutazioni rapide
Semplice Limiti:difficile da usare per pazienti con livello culturale più basso e
con gli anziani
Può non essere sensibile nel valutare gli effetti delle terapie che modificano la componente affettiva del dolore
VAS : Visual Analogue Scale
Nessuno Il peggior dolore
VALUTAZIONE DEL DOLORE
SCALA UNIDIMENSIONALE
NRS “scala numerica intensità del dolore”
•Il dolore può essere valutato con una sola
domanda:considerando una scala da 0 a 10 in
cui 0 corrisponde all’assenza di dolore e a 10 il
massimo dolore immaginabile, quanto valuta
l’intensità del suo dolore
•Rapide semplici e di comune impiego
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Nessun dolore
Peggior dolore
possibile
VALUTAZIONE DEL DOLORE SCALA UNIDIMENSIONALE DEL DOLORE
VRS “scala descrittiva intensità del dolore”
•Il livello di intensità del
dolore si valuta con degli
aggettivi
•Sono disposti per gradi
(nessun dolore, lieve
moderato, forte, fortissimo)
•Limite:possono non
comprendere tutti i livelli del
dolore
•La distanza tra un grado e
l’altro non è sempre uguale
•Nessuno 1
•Molto lieve 2
•Lieve 3
•Moderato 4
•Forte 5
•Molto forte 6
VALUTAZIONE DEL DOLORE
•SCALA UNIDIMENSIONALI DEL DOLORE
•E’ costituita da disegni raffiguranti diverse,
espressioni facciali, è una variante della VAS,che
può essere utilizzata sia dai bambini che dagli
anziani affetti da deficit cognitivo.
•Di facile somministrazione
Scala delle facce di Wong-Baker
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VALUTAZIONE DEL DOLORE
•QUESTIONARI MULTIDIMENSIONALI DEL DOLORE
” MPQ “Mc Gill Pain Questionairre”
78 descrittori del dolore che
comprendono 3 dimensioni:
•Sensoriale: 13 sottoclassi
•Affettiva: 5 sottoclassi
•Valutativa: 2 sottoclassi
Il paziente definisce il suo
dolore con degli aggettivi con
ordine crescente di intensità
(periodico, persistente
bruciante, ecc.)
VALUTAZIONE DEL DOLORE
•QUESTIONARI MULTIDIMENSIONALI DEL DOLORE
” Brief pain inventory ”
•Valuta l’interferenza del dolore con le
abituali attività (psicosociali e fisiche)
•È basato su scale da 0 a 10
•Dolore peggiore,medio e minimo
nelle 24 ore precedenti e dolore
attuale
•Sollievo da 0 a 100
•Valido sia per DCB che per dolore
neoplastico
•Dolore diventa significativo sopra 5
VALUTAZIONE DEL DOLORE
Espressioni facciali
Mimica sofferente
Cambiamento di umore
Lamentosità
Pianto
Ansia
Irrequietezza ed irritabilità
Isolamento, riduzione comunicazione
Insonnia
Confusione mentale
Disorientamento
Inattenzione
VALUTAZIONE DEL DOLORE NELL’ANZIANO CON DEFICIT COGNITIVO
ATTRAVERSO LE MANIFESTAZIONI CLINICHE
VALUTAZIONE DEL DOLORE
VALUTAZIONE DEL DOLORE NELL’ANZIANO CON DEFICIT
COGNITIVO ATTRAVERSO LE MANIFESTAZIONI CLINICHE
Peggioramento funzionale
Rigidità muscolare
Rifiuto del movimento
Permanenza a letto
Cambiamento alimentare
Inappetenza
Turbe neurovegetative
Pallore cutaneo
Sudorazione
Nausea, vomito
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SCALA NOPPAIN
VALUTAZIONE
DEL DOLORE NELL’ANZIANO
CON DEFICIT
COGNITIVO
SCALA NOPPAIN
L’operatore deve effettuare
l’assistenza quotidiana
osservando i comportamenti
che suggeriscono dolore
SCALA NOPPAIN
• CHECK LIST DELLE ATTIVITA’
• Mettere a letto l’assistito oppure
• osservare l’assistito che si sdraia
• •Girare nel letto l’assistito
• •Passaggi posturali (letto-sedia;sedia-wc;sedia-inpiedi,ecc)
• •Mettere seduto l’assistito oppure osservare l’assistito che si siede
• •Vestire l’assistito
• •Alimentare l’assistito
• •Aiutare l’assistito a stare in piedi oppure osservare l’assistito mentre è in piedi
• •Aiutare l’assistito a camminare oppure osservare l’assistito che cammina
• •Fare il bagno l’assistito oppure fare una spugnatura al letto
SCALA NOPPAIN
L’operatore deve riferire ciò che
vede o sente durante
l’assistenza.
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SCALA NOPPAIN
•Parole che esprimono dolore
(“Che male!”“Ahi!”“Vai via!”“Basta!”)
• Espressioni del viso che esprimono dolore
(smorfie,sussulti,corrugamento della fronte)
• Stringere una parte dolente
(irrigidirsi, proteggersi, tenere fermo un arto)
• Versi che esprimono dolore
(gemiti,singhiozzi,lamenti,borbottii,ansimi,pianti)
• Sfregare o massaggiare una parte dolente
•Irrequietezza
(frequenti cambi diposizione ,impossibilità a stare fermo,opposizione alle
cure)
VALUTAZIONE DEL DOLORE
Nella valutazione del dolore è importante la documentazione del dolore
Una cartella giornaliera che aiuta il pazienti o il caregiver a documentare il
dolore fra una visita ospedaliera e l’altra. Per fornire un quadro utile,
che contenga le seguenti informazioni:
• Dov’è il dolore?
• Com’è il dolore?
• Quali sono i sintomi e i segni associati al dolore?
• Il dolore varia durante il giorno?
• Quando è iniziato il dolore?
• Quali fattori rendono il dolore migliore – peggiore?
• Come il dolore influenza la vita quotidiana?
• Come il dolore influenza la vita del paziente?
• Come il dolore influenza l’atteggiamento del paziente?
• Come il dolore risponde alla terapia?
TRATTAMENTO TRATTAMENTO
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TRATTAMENTO TRATTAMENTO
TRATTAMENTO STUDIO
condotto presso il Centro UVA e presso l’Ambulatorio di Terapia del Dolore del Policlinico Umberto I, nel periodo compreso tra aprile 2014 e maggio 2016
Tutti i pazienti sono stati quindi valutati
al tempo zero (t0), a distanza di tre mesi (t1), di sei mesi (t2) e di 12 mesi (t3).
gruppo 1 - caso 15 pazienti
trattati
con terapia analgesica specifica
( Oppiodi )
gruppo 2 - controllo
15 pazienti
che hanno continuato
la propria terapia domiciliare
( Paracetamolo / FANS )
30 pazienti
affetti da declino cognitivo di grado lieve (CDR1)
in trattamento con inibitori dell’Acetilcolinesterasi
affetti da dolore cronico non oncologico
di grado moderato-severo di natura osteoarticolare
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Farmaci utilizzati nello studio Ossicodone : 10 mg ogni 12 ore; dosaggio massimo utilizzato
20 mg ogni 12 ore
Formulazioni:
- Oxicodone a rilascio prolungato (OxyContin)
- Oxicodone Cloridrato+naloxone Cloridrato Diidrato (Targin)
- Oxicodone Cloridrato+paracetamolo (Depalgos): azione più
rapida
Tapentadolo (Palexia) a rilascio prolungato: 50 mg ogni 12 ore;
dosaggio massimo utilizzato 150 mg ogni 12 ore non da
sedazione
In caso di dolore episodico intenso: Oramorph 10 mg flaconcino
per os
Farmaci adiuvanti:
Idratazione, laevolac, movicol, plasil
EVOLUZIONE NEI PUNTEGGI DELLE VARIE SCALE DI
VALUTAZIONE DURANTE IL FOLLOW-UP, NEL GRUPPO 2 - CONTROLLO -
Gruppo 2
T0 T1 T2 T3 P
MMSE
21.2±2.4 20.2±3.3 19.1±3.7 19.2±4.0 0.274
ADL 4.1±1.5 3.8±1.3 3.7±1.3 3.5±1.3 0.786
IADL 3.5±1.6 3.2±1.8 2.8±1.7 2.5±1.6 0.386
GDS 7.7±3.3 8.6±2.2 9.1±2.5 9.6±3.0 0.293
NPI 8.1±6.2 13.2±8.6 15.5±10.0 17.1±8.5 0.029
TINETTI 17.0±4.5 14.7±5.1 14.0±5.0 13.0±3.8 0.118
NRS 7.7±1.3 7.8±1.2 8.4±1.3 8.4±1.3 0.014
EQ-5D 0.30±0.3 0.03±0.3 -0.08±0.2 -0.16±0.3 <0.001
VAS 64.0±7.8 57.0±9.4 53.5±8.0 51.1±7.2 <0.001
EVOLUZIONE NEI PUNTEGGI DELLE VARIE SCALE DI
VALUTAZIONE DURANTE IL FOLLOW-UP, NEL GRUPPO 1 - CASO -
Gruppo 1 T0 T1 T2 T3 P
MMSE 19.5±3.0 22.5±3.1 22.4±2.2 23.0±2.6 0.004
ADL 4.3±1.1 5.0±0.9 5.1±0.8 5.0±1.0 0.094
IADL 3.5±1.6 4.5±2.0 4.8±1.6 4.7±1.8 0.172
GDS 11.2±1.9 8.0±2.0 6.7±3.1 6.3±2.7 <0.001
NPI 15.5±6.7 11.2±5.2 8.7±4.2 8.7±4.3 0.002
TINETTI 17.4±4.0 20.4±3.8 20.8±3.8 21.0±4.0 0.025
NRS 8.7±1.0 5.7±1.6 5.0±2.0 5.1±2.0 <0.001
EQ-5D 0.005±0.2 0.53±0.2 0.61±0.3 0.60±0.3 <0.001
VAS 50.3±9.0 65.8±7.3 69.1±12.1 68.6±12.4 <0.001
• Questi dati supportano l’ipotesi che il dolore cronico non
adeguatamente trattato interferisce con lo stato cognitivo e
comportamentale del paziente anziano fragile affetto da
demenza determinando un peggioramento delle funzioni
cognitive, dell’umore, dell’autonomia, dell’ autosufficienza e
della qualità della vita percepita dal paziente e dai
caregiver.
• L’uso corretto degli analgesici oppiodi determina un
miglioramento non solo della percezione del dolore, ma
anche delle capacità funzionali e cognitive, riduce i sintomi
depressivi e comportamentali e quindi migliora la qualità di
vita del paziente anziano affetto da deficit cognitivo a lungo
termine e dai caregiver.
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OPPIOIDI
• Utilizzare quelli ad emivita breve
(morfina, idromorfone, ossicodone)
• Iniziare con dosi giornaliere basse (50% della dose dell’adulto) e titolare lentamente
• Utilizzare gli adiuvanti per ridurre le dosi
RANGE DI DOSE correlata all’età e non al peso
fabbisogno giornaliero teorico
mg 100-età
MEDICAZIONE ULCERE /LESIONI DA
PRESSIONE
TERAPIA PROFILATTICA DEL DOLORE PER LE MEDICAZIONI
• Oppiacei tipo SAO (shorting acting oppioid )
es. Morfina solfato 4 -8 gtt = 5-10 mg
Oramorph 10 mg 1 flaconcino per os
40 minuti prima della medicazione
• Associazione di paracetamolo- tramadolo
• Associazione di paracetamolo-ossicodone
OPPIOIDI
• Gli oppioidi sono analgesici potenti in grado di alleviare, in tempi brevi,la maggior parte del dolore, a dosi adeguate.
• Sono farmaci non pericolosi, che devono essere utilizzati in modo appropriato, studiati e monitorati nel tempo.
• E’ importante personalizzare la terapia del paziente, valutandone le patologie di cui è affetto il paziente, le interazioni farmacologiche e la tipologia del dolore.
DOLORE NO
GRAZIE