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dicembre 2003

Date post: 07-Mar-2016
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NATALE 2003 PERIODICO A CURA DEGLI ASPIRANTI GIORNALISTI DEL C.S.E. DI NUOVA OLONIO, via Spluga, 24 – 23020 Nuova Olonio di Dubino (SO) La storia di Monia Della Zoppa Le vacanze di Doris Il cortometraggio Il libro di Marika Bernasconi Nuovi arrivi al centro Festa in Gerola Notizie flash CIAO A TUTTI ! VOGLIAMO RACCONTARVI COME E’ ANDATA SU IN GEROLA L’ULTIMO GIORNO DEL CENTRO… MI RICORDO CHE C’ERANO TANTE COSE BUONE: TARAGNA, SPIEDINI, PATATE ALLA “ PIOTA”…..
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PERIODICO A CURA DEGLI ASPIRANTI GIORNALISTI DEL C.S.E. DI NUOVA OLONIO, via Spluga, 24 – 23020 Nuova Olonio di Dubino (SO) NATALE 2003
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PERIODICO A CURA DEGLI ASPIRANTI GIORNALISTI DEL C.S.E.DI NUOVA OLONIO, via Spluga, 24 – 23020 Nuova Olonio di Dubino (SO)

NATALE 2003

Festa in Gerola

Il cortometraggio

Le vacanze di Doris

Il libro di Marika Bernasconi

Una serata da Nomadi

Nuovi arrivi al centro

Thomas si presenta

La storia di Monia Della Zoppa

Come eravamo

Notizie flash

CIAO A TUTTI !VOGLIAMO RACCONTARVICOME E’ ANDATA SU IN GEROLAL’ULTIMO GIORNO DEL CENTRO…

MENTREERAVAMO AMESSAQUALCUNOSTAVALAVORANDOPER NOI…

MI RICORDO CHE C’ERANO TANTECOSE BUONE: TARAGNA, SPIEDINI,PATATE ALLA “ PIOTA”…..

C’ERANO ANCHE IGENITORI, I PARENTIE GLI AMICI

CI SIAMO PROPRIODIVERTITI

….Eh si! Quest’anno ci siamo lanciati nell’attività di video.Con l’aiuto degli educatori Annalisa e Luca abbiamo inventato una storia:Lucia (Maria) e Giorgio ( Giuanìn) festeggiano i 50 anni di matrimonio…tuttoprocede come al solito, una giornata qualunque di due anziani…..alzarsi, farecolazione, fare la spesa, comprare il giornale, andare nell’orto, recitare lepreghiere…Ma ad un certo punto ricevono la visita delle nipotine, che non vedono più da tantianni. Festeggiano insieme l’avvenimento e ricordano i bei tempi passati.E’ una storia che ci insegna l’importanza di vivere la vita anche nellavecchiaia…guardando sempre avanti.Chi fosse interessato può richiedere la videocassetta o il CD rom al Centro.

CIAO A TUTTI Doris

UN GIORNO DURANTE LE VACANZE SONO ANDATA A LIVIGNOCON PAPA’ E MAMMA.ERA UNA GIORNATA SPLENDIDA, C’ERA ILSOLE ,FACEVA CALDO. SIAMO ANDATI A FARE UNA PASSEGGIATANEI BOSCHI .A MEZZOGIORNO ABBIAMO FATTO UN PIC-NIC INUN GRANDE PRATO. DOPO PRANZO SIAMO ANDATI A FARE UNGIRO IN PAESE .VERSO SERA SIAMO TORNATI A CASA.SONOSTATA MOLTO CONTENTA DI AVER FATTO QUESTA GITA CON IMIEI GENITORI

.A GIUGNO SONO ANDATA AL MARE UNA SETTIMANA CON I MIEICOMPAGNI DEL CENTRO..ALLA MATTINA DOPO COLAZIONEANDAVAMO IN SPIAGGIA A PRENDERE IL SOLE,A FARE IL BAGNONEL MARE.DOPO PRANZO FACEVO UN RIPOSINO POI TORNAVO INSPIAGGIA.ALLA SERA ANDAVAMO A SPASSO,C’ERANO MOLTINEGOZI E HO COMPERATO UN REGALO PER MIO NIPOTE YURI.AME PIACE MOLTO IL MARE E MI SONO DIVERTITA.!!!!

UNA SERA DURANTE LE VACANZE SONO ANDATA A MANGIARELA PIZZA CON MIA SORELLA. SIAMO ANDATE AD ARDENNO IN UNAPIZZERIA MOLTO BELLA.IO HO MANGIATO LA PIZZA ALPROSCIUTTO,MIA SORELLA ALLE VERDURE.DOPO CENA ABBIAMOFATTO UNA PASSEGGIATA,ALLE 23:00 SIAMO TORNATE ACASA.SONO STATA MOLTO FELICE SPERO DI RITORNACI PRESTO!!!

UNA MATTINA SONO ANDATA A TROVARE YURI MIONIPOTE.QUANDO MI HA VISTA MI HA ABBRACCIATA E HASORRISO.VERSO LE 11:00 SIAMO ANDATI A FARE UNAPASSEGGIATA A PIEDI,IO SPINGEVO IL PASSEGGINO.SONO STATAMOLTO CONTENTA DI CURARLO..

All’inizio di luglio è stato pubblicato il mio libro autobiografico dal titolo“Frammenti di vita” , del quale avevo già parlato nel giornalino precedente.Qui avevoparlato delle motivazioni che mi hanno spinto a scriverlo; ora invece voglioraccontarvi cosa è successo dopo la sua pubblicazione.Ne sono state stampate circa 3000 copie: queste sono arrivate al C.S.E. portatedall’Antonio e da don Cesare, i quali sono andati direttamente in tipografia a ritirarle.Abbiamo pensato subito di organizzare un incontro pubblico di presentazione ilgiorno 15 luglio presso la sala conferenze dell’Opera don Guanella a NuovaOlonio.Questo incontro è stato pubblicizzato con manifesti, locandine e invitipersonali preparati al computer al C.S.E. Mi è sembrato giusto svolgere la primapresentazione in questa sede perché l’Opera ha dato un notevole contributoeconomico e materiale alla realizzazione del libro. Ricordo che quel 15 luglio era unaserata molto calda e la sala era gremita di gente: don Vincenzo ha fatto gli onori dicasa, Antonio ha commentato la positività dell’iniziativa e l’importanza del mioimpegno nel concretizzare questo sogno. Quindi Cinzia ha descritto le fasi concreteche l’hanno coinvolta insieme a me, nella stesura del testo, leggendone anche alcunibrani; infine io mi sono presentata e ho parlato dei contenuti e delle parti che mi sonopiaciute di più. Infine c’è stato un dibattito, seguito da un rinfresco, dalla firma degliautografi e dalla vendita di alcune copie del libro.Dopo questa serata, sono seguiti alcuni articoli sui giornali, telefonate di persone chemi hanno fatto i complimenti, che hanno chiesto approfondimenti, e che a volte sonovenute anche a trovarmi. Inoltre c’è stata una buona vendita del libro oltre ogni miaaspettativa, anche se questo aspetto non ha costituito per me la cosa più importante.Dopo le vacanze estive sono stata invitata di nuovo a parlare della mia esperienza ingenerale e del libro in particolare anche dagli studenti della “Scuola per operatoresociale Romegialli” di Morbegno. E’ seguito il 18 ottobre un secondo incontropubblico, questa volta a Morbegno. Nonostante la presenza e la partecipazione dimolte persone questo incontro non mi ha lasciata completamente soddisfatta.Nel mese di luglio, in occasione dell’anno del disabile, l’associazione di volontariatoLAVOPS di Sondrio ha organizzato una serie di iniziative e ha invitato anche ilGruppo Primavera, del quale faccio parte, ad aderire con qualche proposta. Il Gruppoha valutato di portare come progetto la presentazione del mio libro. Così io hopartecipato la serata di martedì 25 novembre a Sondrio, insieme ad altre 3 personescrittrici all’ incontro pubblico “ Tratti di penna …tratti di vita”, moderato da ungiornalista e con la partecipazione della compagnia teatrale “Gente Assurda” .Martedì sera io sono stata la prima delle quattro scrittrici a presentarsi, poi alcuni“attori” hanno letto alcuni passi del mio libro.Uno degli aspetti che mi è piaciuto di più è stato lo scambio dei libri tra le scrittrici.Vorrei concludere citando una frase del mio libro che mi piace tanto:“ La vita è un’impresa ardua, ma in ogni caso vale sempre la pena di essere vissuta”

Marika Bernasconi

DOMENICA 7 SETTEMBRE 2003 A MORBEGNO PRESSO IL CAMPETTO DI

S.ANTONIO SONO ARRIVATI I

PER UN CONCERTO DI BENEFICENZA.

I SOLDI RACCOLTI SONO STATI DEVOLUTI ALL’ASSOCIAZIONE “LA

CENTRALINA”.ALL’INIZIO DELLA SERATA DON DIEGO IL PROMOTORE

DELL’INIZIATIVA HA RINGRAZIATO I NOMADI PER LA LORO

DISPONIBILITA’.IL CONCERTO E’ INIZIATO ALLE 21:30 CIRCA DOPO LA

PRESENTAZIONE DI DANILO IL CANTANTE DEL GRUPPO.IL PUBBLICO

IMPAZIENTE INCITAVA DANILO A CANTARE,CON GRIDA E URLA.IO

ERO POSIZIONATA SOTTO IL PALCO VICINO AD ALTRE

CARROZZINE.ILGRUPPO COINVOLGEVA IL PUBBLICO CANTANDO

CANZONI DEL PASSATO. E’ STATO EMOZIONANTE ANCHE SE NON ERA

LA PRIMA VOLTA CHE PARTECIPAVO A UN LORO CONCERTO!

A CIRCA META’CONCERTO QUANDO TUTTE LE PERSONE LANCIAVANO

MAGLIETTE ,BANDIERE, ECC…SUL PALCO IO HO LANCIATO IL MIO

LIBRO:FRAMMENTI DI VITA “-I NOMADI MI HANNO RINGRAZIATA

FACENDO IL MIO NOME SUL PALCO,CON LA PROMESSA DI LEGGERLO!A

ME I NOMADI PIACCIONO MOLTO,QUESTA ERA LA 3°VOLTA CHE LI

INCONTRAVO MA TORNEREI PER LA 4° 5° 6°….VOLTA PERCHE’ OGNI

VOLTA MI REGALANO NUOVE EMOZIONI!!!!

QUEST’ANNO AL CSE CI SONO STATI DIVERSI CAMBIAMENTI:ERNESTINA E ANGELO SE NE SONO ANDATI.

AL CENTRO SONO ARRIVATI QUATTRO NUOVI RAGAZZI: THOMAS,FRANCESCO GIANOLA, FRANCESCO MAZZONI E DEVIS.

(THOMAS E’ UN RAGAZZONE E NON CI STA TUTTO IN QUESTA PAGINA)

CIAO A TUTTI GLIAMICI DEL C.S.E.VENITE A TROVARCI!!

CIAO A TUTTI! IO SONOFRANCESCO GIANOLA,VENGO DA MORBEGNO ESONO APPASIONATO DIKARATE’.

CIAO AMICI,SONOFRANCESCOMAZZONI, ABITOA TALAMONA, EHO 16 ANNI

IO MI CHIAMO LUZZIDEVIS , AL C.S.E. MI TROVOBENE E HO TANTI AMICI !

La mia giornata al C.S.E.Io mi chiamo Thomas Lavegetti, sono nato l’11 giugno del 1976 a

Venezia. Adesso abito a Regoledo in via Taiade con mia mamma che

si chiama Milena. Ho anche 4 sorelle più grandi: Katia, Cristina,

Emma e Stefania. Oggi, primo ottobre, è il mio primo giorno al

C.S.E. di Nuova Olonio. La mattina sono nell’attività di cesti-

falegnameria con gli educatori Sergio, Rosaria e Silvia. Il

pomeriggio sono nell’attività di culturale con gli educatori Luca,

Silvia, Valentina, Gabriella e Myriam.

La mia giornata al centro si svolge in questo modo: verso le ore 9

arrivo con il pullman insieme ai miei amici, poi vado in

falegnameria. Alle 10,30 faccio l’intervallo. Alle 11 torniamo tutti a

lavorare e alle 12 andiamo a mangiare. Dopo aver pranzato

andiamo ai servizi, poi beviamo il caffè. Alle 14 si ritorna in attività

dove si lavora fino alle 15.30. Alle quattro meno venti ci prepariamo

perché arriva il pullman per accompagnarci a casa.

THOMAS

Monia Della ZoppaLa mia storia

Sono nata a Morbegno il 22 ottobre 1973.Mio papà Bruno e mia mamma Franca sono originari di Cercino.Il papà ha conosciuto la mamma al bar di Piussogno. Qui andava a bere il caffe’mentre mia mamma aiutava mia nonna Dorina nella gestione del bar. Livio, ilpapà di mia mamma invece faceva ilcontadino e aveva le mucche. Anche miopapà faceva il contadino e quando lui e lamamma si sono fidanzati in estateandavano insieme sui monti della Val diLei con le mucche e ci stavano per circa 3mesi. A quei tempi si andava a piedi e iltragitto durava circa 3 giorni. I miei

genitori sono coscritti e si sonosposati all’età di 26 anni. Sono andatiad abitare a Traona nella casacostruita da mio papà e suo padreAttilio. La moglie di Attilio ( mianonna ) si chiama Maria. Questi mieinonni abitavano anche loro aPiussogno ma l’anno prima chenascessi io si sono trasferiti con noi

nella casa nuova a Traona. Dietro allacasa mio papà aveva costruito unastalla dove allevava alcune mucche dalatte. Io sono la seconda di 4 sorelle : lamaggiore si chiama Cinzia e alla mianascita aveva due anni. Amanda hainvece 3 anni meno di me, Brunella 9in meno. I primi mesi ho avuto unacrescita normale fino all’età di 4 mesi.A quest’età, in seguito ad unavaccinazione obbligatoria hocominciato a diventare strabica: miamamma mi chiamava e io, nella carrozzina cercavo di guardarla ma gli occhiandavano da soli. Mia mamma ha cominciato a portarmi da vari specialisti pervedere la causa e cosa si poteva fare per migliorare. I medici erano ottimisti masi sono poi accorti in ritardo che la causa era stata la prima vaccinazioneantipollio. Verso l’anno e mezzo, all’ età di camminare dovevano sempre darmila mano e a volte tenermi in braccio perchè facevo fatica a stare in piedi. Mia

mamma ha cominciato acapire che vedevo pocoe solo le ombre dellecose. Fino a 5 annimi portavano spessoall’ospedale diSondrio per farevisite, fisioterapia eriabilitazione agli occhi,pero’ la sera tornavo acasa mia. A 5 anni hocominciato a frequentare

dal lunedì al sabato l’istituto “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini in provinciadi Lecco e mi fermavo anche a dormire. Qui ho frequentato anche la scuolamaterna insieme ad altri ragazzi con problemi. I primi tempi a me dispiacevarestare lontana da casa, poi mi sono abituata. Si mangiava bene, le educatricierano brave, potevo telefonare a casa e mi aiutavano a comporre il numero. Ilsabato pomeriggio i primi anni veniva la mamma in auto a prendermi ed erocontenta. Poi mi riportava sempre in auto il lunedì.In seguito andavo e venivo in pullman da sola con i miei compagni.

La mia giornata sisvolgeva cosi’: allamattina sveglia alle 7,mi vestivo, lavavo identi, poi facevocolazione. Alle 9cominciava la scuola,alle 11 dovevo fare lafisioterapia. Il pranzo eraalla ore 12, poi c’era laricreazione . Alle ore 14c’era ancora scuola, alle15,30 la logoterapia, alle16 la merenda, alle

16,45 ancora la fisioterapia, alle 19 la cena, poi verso le 21 si andava a letto. Chevita impegnata!!Quando tornavo a casa il finesettimana da Bosisio andavo spessoal piano inferiore a trovare i mieinonni Maria e Attilio . Erano semprecontenti di vedermi perchè facevoloro compagnia; mi fermavo anche amangiare . Anche il papà e la mammaal ritorno dalla stalla prima di salire in

casa si fermavano dai nonni a mangiare pane e formaggio.Ricordo che una domenica ero sola a casa con la nonna (il nonno era nella vignaa lavorare) a seguire la messa in televisione. Quando bisognava scambiarsi ilsegno della pace io ho dato la mano alla nonna e lei si è commossa.Il periodo della vendemmia andavo coi familiari nella vigna a raccogliere l'uva : io aiutavo facendo indigestione.

Ogni tanto andavo nella stallaa fare compagnia ai mieigenitori che mungevano lemucche e quando facevano ilformaggio con un cucchiainorubavo la cagliata dalpentolone e la mangiavo digusto.Con le mie sorelle andavod'accordo ma con Brunella avolte litigavo e ci tiravamo icapelli: ci chiamavano cane egatto.

A 12 anni, su consiglio dei medici, sono stata operata a Milano ai piedi perche’,a causa del tendine d’achille corto, camminavo sulle punte come una ballerina (aBosisio mi chiamavano proprio cosi’). Purtroppo non ho avuto miglioramentinel camminare…pero’ sono stata a casa 2 o 3 mesi in convalescenza. Anche quipero’ mi annoiavo perche’ mi mancava l’ambiente e le amiche di Bosisio.Ricordo in modo particolare Liliana e Katia, due amiche del cuore , con le qualiandavo d’accordo anche perche’ ci aiutavamo a vicenda. Sono restata a Bosisiofino a 15 anni e qui hoterminato anche la scuolaelementare. Nel frattempo miamamma si e’ informata pertrovarmi un centro diurnovicino a casa perche’ dopo i 15anni a Bosisio non potevo piu’rimanere . Cosi’ nell’anno 1988ha fatto domanda all’Opera donGuanella di Nuova Olonio. Nelmese di settembre dello stessoanno ho quindi cominciato afrequentare il C.S.E. di Nuova Olonio. Il primo anno ho frequentato l’attivitàculturale la mattina e sartoria il pomeriggio. In culturale c’erano le educatriciDaniela Bulanti e Daniela Ronconi: i miei compagni si chiamavano GiovanniBerti, Giovanni Librina, Guido , Edi …gli altri non me li ricordo. Si faceva già ilgiornalino, il teatro, le attività scolastiche (con un insegnante della scuolaelementare di Ardenno di nome Ines). Non usavamo ancora i computer per cui

io dettavo a un altro quello che bisognava scrivere, oppure scrivevo a mano concaratteri molto grossi e con un pennarello nero in modo da poter “ vedere” leombre di quello che scrivevo. A mangiare si andava dove adesso c’e’ la palestra(era un locale piu’ piccolo) perche’ il refettorio vero e proprio lo stavanorifacendo. Il pomeriggio in sartoria c’era la educatrice Silvana con la qualecoloravo le magliette e imbottivo i bambolotti…. ho avuto un buon inserimentoal C.S.E. L’anno seguente e’ arrivata una ragazza di nome Marica: siamo subitodiventate amiche perche’ ci piaceva molto parlare e ci intendevamo su moltecose. Ancora oggi, dopo molti anni di frequenza al C.S.E., abbiamo un buonrapporto di amicizia. Alcuni anni dopo è arrivata un’altra ragazza di nomeClaudia, che era con me sia in attività culturale che in sartoria. Veniva daTalamona, parlavamo molto insieme. Io e Claudia e Marica siamo diventatemolto amiche. Poi Claudia è stata inserita al mattinoa lavorare in portineria come centralinista, mentre alpomeriggio era in attività culturale. La cosa mi èdispiaciuto un po’.La mia vita al C.S.E. è proseguita per alcuni annisenza particolari cambiamenti :da settembre fino agiugno frequentavo il Centro, luglio ed agosto stavo acasa in vacanza, a settembre per 15 giorni si andavaal mare .Da circa 10 anni al C.S.E. scrivo utilizzando uncomputer. Essendo non vedente all'inizio usavo soloun copritastiera che mi serviva per orientarmi tra ivari tasti utilizzando le dita. Con il copritastiera infatti capivo al tatto quando passavo da un tastoall'altro. Ho imparato così a riconoscere i caratteriuna fila per volta in quanto gli educatorinascondevano col cartoncino le altre file e gli altritasti presenti sul copritastiera. Sulla prima fila delle lettere ad esempio hoimparato che da sinistra al tasto 1 corrisponde la lettera “q”, al tasto 2 la lettera “w”; da destra al tasto 1 la lettera “p” ,al tasto 2 la lettera “o” e così viadi seguito. Ad ogni tasto corrispondeva un solo numero, destro o sinistro .Così ho memorizzato tutte le lettere presenti sulla tastiera. In seguito homemorizzato anche la riga dei numeri (in alto). Negli anni seguenti ho imparatoanche a localizzare altri tasti, ad esempio il maiuscolo/ minuscolo, il punto, lavirgola, l'invio, scoprendo sempre meglio come è fatta la tastiera e a cosaservono i tasti. L’educatrice mi aiutava dicendomi se facevo giusto osbagliato. Nell’anno 1998 ,tramite l'unione ciechi sono riuscita a ottenere una sintesi vocale. Questa è composta da una parte software (su un floppy)dainstallare sul computer e da un box esterno che permette tra le altre cose di sentire tramite una cassa acustica le lettere man mano che le batto sulla tastiera.In questo modo ho imparato molto più in fretta a scrivere con il P.C. perchécapisco subito quando sbaglio : soprattutto ho imparato a usare autonomamente

i comandi più importanti del programma di videoscrittura (ad esempio apri,salva, trova documento…)e tutto quello che riguarda la creazione di undocumento (aprire il programma di scrittura, stampare il file…). Ora nel 2003penso di migliorare ancora nella conoscenza del computer. Il P.C. sul quale holavorato finora e’ diventato un po' vecchiotto : pensate che il sistema operativoe’ il caro vecchio DOS e il programma di videoscrittura il miticoWORDSTAR. Allora sono riuscita a procurarmi un programma di nome jaws

che legge tutto quello che c’è sulschermo del computer. In questomodo posso utilizzare i modernicomputer e i nuovi programmi, iquali mi permettono di essere piùautonoma.L'anno scorso a Natale mi hannoregalato una piccola pianola. Datoche mi piace la musica ho deciso diimparare a suonarla con l'aiutodell’educatore. Prima ho imparatoi nomi delle note sulla tastieraottava poi a schiacciare i tastigiusti e a saltare sulla tastiera dauna nota all'altra. Per facilitarel'orientamento tattileLuca ha messo del cartoncinoruvido sulle note sol e do. Infine

ho imparato a memoria le prime semplici melodie: Tanti auguri, fra Martino,oh Susanna. Luca mi scriveva le note sul quaderno e divideva la canzone intante parti per farmi imparare più facilmente un pò per volta. Man mano cheprogredivo negli studi (mi esercitavo anche a casa con l’aiuto della mamma)imparavo melodie più difficili : la Verzaschina, l'uccellino, amici miei, ...Ultimamente sto però incominciando a imparare una canzone nella tonalitádi fa maggiore: l’inno nazionale, dove bisogna suonare il si bemolle (tastonero al posto del si).Quest’anno il mio impegno con la pianola è un po’ calato perché la sintesi mi staimpegnando molto . Negli anni al centro sono cambiati molti educatori e molti ragazzi, mal’avvenimento per me più significativo è stata la partenza della mia amicaClaudia, circa 3 anni fa.Claudia infatti ha trovato un lavoro al suo paese, Talamona, in casa di riposo .Daquest’anno anche la mia amica Marica sta pensando di cambiare posto perandare a Cosio in un gruppo chiamato “Primavera” e anche io comincio apreoccuparmi di rimanere da sola al C.S.E. . Allora anche io ho cominciato aguardarmi in giro.

Sono venuta a conoscenza che al mio paese hanno aperto da poco un centrodiurno di nome “Il Tralcio”.Sono andata alcune volte a visitarlo e mi è piaciuto .Io e Marica abbiamo deciso di chiedere il part-time al C.S.E. di Nuova Olonioper poter frequentare anche un altro servizio .Così dal mese di maggio io potrò andare al Tralcio il lunedì, il martedì e ilmercoledì mattina , mentre il resto del tempo lo trascorrerò al C.S.E.I primi 3 mesi potrò decidere se mantenere il part-time o se tornare a tempopieno al C.S.E. Lunedì 4 maggio ho incominciato a frequentare il nuovo centro aTraona. I miei nuovi compagni si chiamano Luca, Ivana e Laura , l’educatriceLucia. Alla mattina siamo andati alla casa di riposo di Morbegno a fare attivitàdi animazione con gli anziani .Siamo stati lì anche a pranzo . Martedì mattinasiamo andati a fare la spesa a Morbegno, poi siamo andati a prendere il pane eho incontrato 2 mie maestre della scuola materna. Il pomeriggio abbiamopreparato un gioco per gli anziani da fare in casa di riposo. Mercoledì mattinaabbiamo fatto un’attività di assemblaggio .Ora ritorno a scrivere della mia famiglia. Oggi la mia unica nonna ancora in vitaè Dorina, ha 82 anni ,abita a Piussogno con la zia Ester. Tutte le domenichepomeriggio vado a trovarla con la mia mamma in macchina e a volte sulla miacarrozzina elettrica e mi offre sempre il gelato. I miei genitori, mentre unavolta allevavano mucche da latte ,ora hanno solo vitelli da carne. Fino a pochianni fa avevano circa 100 vitelloni, oggi solo 30 perché tra alcuni anni hannointenzione di smettere con questa attività . La mia sorella maggiore, Cinzia, si èlaureata in legge e fa la pratica da un avvocato, Amanda lavora in un ufficiocome ragioniera a Sondrio, Brunella ha appena finito la scuola superiore e faràl’università a Milano.Un gruppo di amici che frequento in alcune occasioni, come in estate al mare oin alcune feste, è l’UNITALSI .Fra tanti amici ci sono Cliveno di Bergamo,Gabriele e Caterina che ho conosciuto al mare a Borghetto. Cliveno mi telefonatutte le settimane e ogni tanto viene a trovarmi. Anche a Traona ho molti amicidi infanzia che vedo solo nelle occasioni dei coscritti. La prima volta, a 18 anni,non conoscendo nessun coscritto non ho voluto andare a cena perché ero timida.Allora sono saliti tutti in casa mia, mi hanno regalato un mazzo di fiori e mihanno portato con loro a messa. Anche al C.S.E. ho molti amici e ogni annoorganizzo la festa della donna : andiamo la sera in pizzeria. Tutti gli anniandiamo anche a Livigno per 3 giorni a fare le olimpiadi sulla neve. Durantel’anno andiamo a fare tante gite e conosco gente nuova. Ogni tanto con quellidell’UNITALSI festeggio l’ultimo giorno dell’anno. Quest’anno dopo il cenonesiamo andati in un posto in montagna sopra Sondrio con la funivia, abbiamomangiato il panettone e siamo ritornati a casa alle 4 della mattina. Mi è piaciutotanto. A conclusione della mia storia sono contenta di frequentare due sevizi atempo parziale: il C.S.E. e il Tralcio, perché mi sento più rilassata e conoscotanta gente nuova.Ho pensato di scrivere queste pagine per raccontare e far conoscere la miastoria a tutti gli amici e a tutti quelli che mi conoscono.


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