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Digital divid e gap digitali

Date post: 01-Jul-2015
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slide relative al digital divide femminile del nostro paese
68
Sociologia dei Nuovi Media Facoltà di Scienze Politiche Università di Pisa Prof. ssa Roberta Bracciale [email protected]
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Page 1: Digital divid e gap digitali

Sociologia dei Nuovi Media

Facoltà di Scienze PoliticheUniversità di Pisa

Prof. ssa Roberta Bracciale [email protected]

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http://media ‘tradizionali’ e scarti di conoscenza

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Media e disuguaglianze

• «i media riproducono e accentuano disuguaglianze sociali, sono nuovi strumenti di divaricazione delle differenze , non di attenuazione di esse, danno vita a nuove e incisive forme di iniquità e sviluppo diseguale» (Gillespie-Robins,1989)

• «I media producono scarti di conoscenza tra le classi e i gruppi sociali: così facendo aprono nuove forme di disuguaglianze e questo impatto è altrettanto rilevante della loro asserita capacità di omogeneizzare e appiattire ogni differenza» (Wolf, 1992)

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Mass Media Flow and Differential Growth in Knowledge, Tichenor, Donohue e Olien (1970)

La diffusione e la penetrazione crescente dei mezzi di comunicazione di massa non porta all’uguaglianza sociale ma, anzi, a forme di sviluppo e distribuzione della conoscenza molto diversificate.

«Quando la diffusione di informazioni tratte dai mass media cresce all’interno di un sistema sociale, i segmenti di popolazione con un più elevato status socioeconomico tenderanno ad acquisire tali informazioni con un ritmo più veloce di coloro che appartengono a segmenti con un minor status socioeconomico; in questo modo, lo scarto di conoscenza tra questi segmenti tende a crescere piuttosto che a diminuire»

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http://digital divide e scarti di conoscenza

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Su internet nessuno sa che sei un cane…

Peter Steiner, The New Yorker (5/7/1993)

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INTERNET-DIPENDENZA

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Scarti di conoscenza e new media

«Un medium scarsamente disponibile, o la cui codifica e decodifica richiede un’abilità molto particolare,

verrà sfruttato da un’élite che abbia il tempo e le risorse per accedervi.

Viceversa, un medium molto accessibile alla gente comune tenderà a rendere democratica una cultura»

(Innis,1982).

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Ma se manca il pane possiamo preoccuparci delle ICTs?

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Scarti di conoscenza e new media

“I benefici di Internet per i paesi in via di sviluppo sono chiari. Esso permette alle imprese di vendere beni e servizi direttamente ai clienti, superando le frontiere nazionali, e facilita la distribuzione di beni e servizi di prima necessità, come cure mediche ed istruzione, che sono fornite in maniera iniqua tra la popolazione mondiale. […]

La conoscenza è sempre stata sinonimo di potere, ma con l’avvento di Internet, l’accesso alla conoscenza è velocemente diventato un requisito necessario per l’esercizio del potere nel campo sociale, politico ed economico. Nel nostro mondo sempre più interconnesso, dobbiamo lavorare insieme per fare in modo che tutti abbiano accesso alla conoscenza che Internet offre” (Kofi Annan 2001)

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Scarti di conoscenza e new media

• L’esistenza di una netta demarcazione tra gli information haves e gli have nots si riflette anche all’interno dei paesi che appartengono alla categoria dei ricchi. – “la preoccupazione maggiore circa il digital divide

consiste nella possibilità che la sottoclasse dei poveri di informazione possa essere ancora più marginalizzata nelle società dove le abilità di base connesse al computer diventano essenziali per garantire successo economico, avanzamento personale, migliori opportunità di carriera ed educative, completo accesso a networks sociali e, infine, maggiori opportunità di partecipazione sociale” (Norris, 2001)

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I rischi del “digital divide”

• “L'Information Technology è una delle forze più potenti che incideranno sul ventunesimo secolo. Il suo rivoluzionario impatto coinvolge il modo in cui la gente vive, apprende e lavora e la maniera in cui il governo interagisce con la società civile. L’IT sta diventando velocemente un motore vitale per la crescita dell'economia mondiale […] ognuno, dovunque, dovrebbe essere posto in condizione di partecipare e nessuno dovrebbe venire escluso dai benefici della società dell'informazione globale” (Carta di Okinawa 2000)

• Strategia di Lisbona, 2000

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I rischi del “digital divide”

In sintesi:• “in teoria le reti possono contribuire a una migliore

diffusione, informazione o conoscenza, e a una diminuzione della distanza fra le classi sociali; in pratica, però, i “vuoti di informazione” esistenti tra diverse categorie sociali stanno aumentando” (Van Dijk, 2002, p. 180).

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• Perché questa forma di disuguaglianza interessa governi e organismi sovranazionali?

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• Le stime attuali indicano un risparmio di circa il 2% del PIL nei paesi “connessi”

• (PIL Italia 2010 1.548.816 milioni di euro - Istat)

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Digital Britain, 2009

• ogni famiglia dotata di accesso al web, può risparmiare 560 sterline l’anno, grazie alla possibilità di pagare le bollette online, o di cercare su internet servizi e prodotti a prezzi scontati.

• Se si garantisse agli ‘esclusi digitali’ – 4 milioni di famiglie - la possibilità di accedere ai servizi online, si potrebbero ottenere risparmi per 1 miliardo di sterline all’anno.

• benefici economici per oltre 22 miliardi di sterline, inclusi i 10,6 miliardi che potrebbero risparmiare nell’arco della loro vita gli 1,6 milioni di bambini attualmente esclusi da internet.

• il governo andrebbe a risparmiare 900 milioni di sterline l’anno se ogni cittadino fosse messo nelle condizioni di utilizzare i servizi online.

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http://Dal Digital Divide alle Disuguaglianze Digitali

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Le disuguaglianze digitali: Conceptual Framework

• La questione delle disuguaglianze digitali riguarda lo studio della società contemporanea perché rimanda ai diritti di cittadinanza.

• Perché disuguaglianze digitali e non digital divide?

• Viaggio nell’evoluzione del problema relativo alla diffusione di Internet: Internet e le ICTs producono differenziazione piuttosto che massificazione.

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Il Digital Divide

• Ingresso ufficiale nel rapporto NTIA “Falling Through the Net: Defining the Digital Divide”: – “il divario tra quelli che hanno accesso alle nuove

tecnologie e quelli che non lo hanno” (1999, p. xiii).

• Classificazione della popolazione: “information haves” vs “information have nots”.

• Dimensione di riferimento=Accesso• Individuazione di divari: globali (tra paesi), sociali

(tra segmenti della società), democratici (tra chi accede e chi no) (Norris, 2001).

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Il Digital Divide

• La caratterizzazione in termini così netti tra chi accede e non accede, nota oggi come early digital divide, ha prodotto più problemi che vantaggi (Gunkel, 2003; van Dijk, 2003, 2005).

• Ma quali sono gli elementi riduttivi, problematici o confusi che connotano il concetto di digital divide?

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Il Digital Divide:obiezioni all’uso “generalista” del concetto

I obiezione: struttura binaria “un’opzione è nominalmente definita come il polo negativo o l’antitesi dell’altra” (Bentivegna, 2009), bisognerebbe ridefinire il digital divide come “una stratificazione sociale che indica come il divario non sia affatto una divisione binaria ma, piuttosto, un continuum basato su differenti gradi di acceso alle tecnologie dell’informazione” (Warschauer, 2001)

II obiezione: determinismo tecnologico“l’accesso alla tecnologia sia in grado di risolvere i problemi sociali esistenti, tra i quali problemi di disuguaglianza sociale, democrazia, libertà, relazioni sociali e senso di appartenenza alla comunità” (van Dijk, 2005).

III obiezione: caratterizzazione del DD in termini statici.Il digital divide è un obiettivo mobile (Compaine, 2001). La riduzione dello scarto tra chi si connette e chi non lo fa non si traduce automaticamente nella chiusura di un gap: riguardo ad altre dimensioni possono generarsi distanze ancor più rilevanti.

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Disuguaglianze digitali: la ricchezza di un nuovo concetto

“il paradigma del digital divide è stato utile ai ricercatori e ai policy makers agli inizi della diffusione di Internet. Ma la

crescente espansione dell’accesso a Internet, congiuntamente alle trasformazioni sul fronte istituzionale, impone che si vada

oltre quel paradigma se si vogliono documentare e spiegare importanti dimensioni di disuguaglianza digitale che la

penetrazione di Internet continua a produrre” Di Maggio e Hargittai (2001)

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Disuguaglianze digitali: la ricchezza di un nuovo concetto

Il termine digital divide è fuorviante perché suggerisce un divario unidimensionale. Piuttosto, esistono divari su dimensioni multiple – accesso tecnico, autonomia, supporto sociale, competenze, tipi di uso. Hargittai (2001)

Uso

Competenze

Accesso

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Disuguaglianze digitali: Accesso

Dimensione dell’accesso• Connessione a Internet: disponibilità fisica

– Qualità del collegamento: banda larga - “élite della banda larga” (Horrigan, Rainie, 2002).

– Autonomia d’uso: luogo della connessione (casa propria o di altri, luogo di lavoro o di studio, luogo pubblico): condizionamenti e learning by doing.

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Disuguaglianze digitali: un approccio multidimensionale – l’accesso

es. van Dijk (2005) costruisce un range di 6 posizioni riguardo all’accesso: Sul versante della non connessione

– i non connessi: coloro che non hanno mai usato il computer né mai si sono connessi a Internet ;

– i contrari a Internet : coloro che si rifiutano di connettersi a Internet; – gli Internet dropouts: coloro che un tempo erano utenti e che poi

non lo sono stati più. Sul versante della connessione

– gli utenti intermittenti: coloro che oscillano tra una condizione online e offline per problemi tecnici di connessione;

– gli utenti continui: coloro che si connettono costantemente ma che non dispongono di un collegamento a banda larga nella propria abitazione;

– gli utenti con collegamento a banda larga da casa: coloro che dispongono della tecnologia più avanzata e che possono, quindi, accedere a un’offerta più ricca.

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Disuguaglianze digitali:Competenze

Dimensione delle competenze digitali«l’insieme delle competenze necessarie per operare con il computer e la rete, cercare e selezionare informazioni presenti in essa e usare tali informazioni per raggiungere i propri obiettivi» (van Dijk, 2005)

es. Le competenze possono essere suddivise tra: • «competenze operative»: usate dagli individui per operare con il

computer nonché con il software e l’hardware della rete. • «competenze informazionali»: utilizzate per cercare, selezionare e

processare informazioni tratte dal computer e dalla rete• «competenze strategiche»: consentono di raggiungere specifici

obiettivi e, in termini generali, di migliorare la propria posizione nella società.

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Disuguaglianze digitali: Uso

Dimensione dell’uso• Pew Internet & American Life Project (2007) 72 attività

aggregate in 7 classi: informazione, comunicazione, lavoro, educazione, affari e finanza, shopping, intrattenimento (ventaglio di opportunità dipende dalla disponibilità di risorse).

• Questa disuguaglianza diventa strutturale quando «alcuni segmenti della popolazione sistematicamente e stabilmente usano la tecnologia e Internet per trarne benefici in relazione alle sfere dell’informazione, comunicazione, lavoro, affari, educazione mentre altri si limitano a un uso che si riduce all’informazione, la comunicazione, lo shopping e l’intrattenimento» (van Dijk, 2005)

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Disuguaglianze digitali: l’approccio multidimensionale

• Se in un recente passato, le tecnologie venivano considerate – «abilitanti» tali cioè da mettere gli individui nelle condizioni

di poter applicare i nuovi strumenti, • oggi esse sono divenute

– di «potenziamento», tali cioè da far ampliare gli ambiti di intervento e migliorare la qualità delle applicazioni da parte degli individui.

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Modelli di disuguaglianza

• «Coloro che non accedono corrono il rischio di perdere significative opportunità esistenziali (nell’ambito economico, politico, educativo, culturale, relazionale, sociale?» (van Dijk, 2005);

• «L’accesso e l’uso di Internet influiscono sulle opportunità esistenziali dei cittadini?» (Di Maggio et al.., 2004);

• «In che modo e per quale ragione l’accesso a Internet è importante per il processo di inclusione sociale?» (Warschauer, 2003).

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Nel Quarto mondo…

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Quali sono i gruppi a rischio?

Durante la Conferenza di Riga dell’11 giugno 2006 la EC, ha individuato nei seguenti segmenti di popolazione i soggetti più esposti alle incognite di impoverimento digitale:

– individui con un’età avanzata (55-64 anni e 65-74 anni); – che non hanno una posizione lavorativa attiva (pensionati,

inattivi e disoccupati); – con risorse culturali più limitate (livello di istruzione

basso);– che vivono in aree geografiche poco sviluppate (aree

rurali) – e, infine, i soggetti di genere femminile.

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I gruppi svantaggiati

Interrogativo?I gruppi svantaggiati e in particolare le donne

«sono solamente alcuni passi indietro o se, al contrario, sono stati abbandonati in solitudine mentre il resto del

mondo avanza» (DiMaggio et al., 2004, p. 368).

Sembra delinearsi all’orizzonte un ulteriore pericolo per l’inclusione digitale: dinamiche di arricchimento

cumulativo per i soggetti già più abili e più esperti e meccanismi di progressivo impoverimento per chi ha

meno dimestichezza con le ICTs.

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L’«effetto San Matteo» predice nel contesto

tecnologico che chi ha maggiore esperienza nella

gestione delle nuove tecnologie e una dieta mediale maggiormente

variegata, otterrà maggiori benefici dall’uso di Internet.: «poiché a chi ha verrà dato, ed egli avrà in abbondanza: ma a chi non ha, verrà tolto

anche quello che ha».

“moltiplicatore cumulativo delle opportunità”

Poiché le donne soffrono di una dinamica di segregazione che le

rende invisibili nei contesti scientifici, non possono

approfittare dei vantaggi prodotti dall’«effetto San Matteo».

Se per gli uomini vale la dinamica positiva del “chi più ha più avrà”,

per le donne – strutturalmente meno visibili – prevale la dinamica

negativa del “a chi meno ha sarà tolto anche quello che ha”.

“moltiplicatore cumulativo degli svantaggi”

L’effetto Matilda(Rossiter; Bracciale)

L’effetto San Matteo(Merton; Hargittai)

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In sintesi

• Nella società delle reti, in cui le informazioni diventano preziose merci di scambio su cui fondare i propri progetti individuali, si sviluppano nuove forme di ghettizzazione sociale prodotte dai diversificati accessi alle informazioni e alle reti di relazione cui possono effettivamente partecipare gli individui. La conoscenza assume, dunque, «una rilevanza anche maggiore di quella che nel passato aveva il denaro. Solo chi ne possiede una “certa quantità” può avere successo» (Livolsi, 2006, p. 18).

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http://Donne nella rete

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Perché studiare le “donne in rete”?

• una più profonda conoscenza della relazione tra Internet e genere è un primo passo per lo sviluppo di politiche a livello nazionale e locale che aiutino a colmare il gap tra donne e uomini nell’accesso e nell’uso della rete, fornendo pari opportunità di partecipazione alla società dell’informazione (Sartori, 2008, p. 98).

• in una società tecnocentrica, dove la disuguaglianza digitale si combatte quasi esclusivamente “offrendo” più computer ed accessi ad Internet più veloci, l’uguaglianza nell’accesso alle nuove tecnologie non implica necessariamente uguaglianza nelle opportunità (Vaccari, 2008, p.23).

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Donne nella rete

• Il divario nella presenza online di uomini e donne è imputabile a specifiche cause legate al genere o dipende, invece, da altri fattori (divario “civetta”)?

• Bimber (2000) divide la dimensione dell’accesso da quella dell’uso della rete. – Il predittore dell’accesso a Internet si rintraccia nel diverso

status socio-economico di cui dispongono uomini e donne (cause strutturali)

– Al contrario, «il gap appare più profondo quando si considera un uso più intensivo di Internet» perché dipende da specifici fattori legati al genere (stereotipi e pattern nelle preferenze di consumo)

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Donne nella rete

• se meno donne accedono a Internet perché per cause “strutturali” hanno un capitale socio-economico meno elevato, il divario si acuisce quando si considerano indicatori diretti a misurare l’intensità d’uso della rete e la varietà di attività in cui queste si impegnano.

• anche gli autori che invocano una “parità digitale di genere” (Chen, Wellman, 2004; Mossberger, Tolbert, Stansbury, 2003; Ono, Zavodny, 2003) si riferiscono alla dimensione dell’accesso, mentre rilevano scarti significativi negli usi :

«una volta online, le donne rimangono utenti di Internet meno frequenti e meno intensive» (Ono, Zavodny, 2003, p. 111).

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Una costellazione di divari femminili

• la riflessione più generale che sollecitano questi dati [sulle ICTs] rimanda alla persistenza di uno squilibrio di genere – sia pure più temperato rispetto al passato – nella disponibilità di risorse che influiscono non solo sull’accesso a Internet ma, ancor prima, su alcune delle più diffuse modalità di appartenenza alla contemporaneità (Bentivegna, 2009, p. 63).

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http://Cluster di donne in Rete

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La strategia di ricerca

• tipica strategia di ricerca utilizzata per le procedure multivariate su variabili categoriali: l’analisi delle corrispondenze multiple (Acm), utile per una riduzione delle variabili, concatenata a una tecnica di analisi dei gruppi (Adg), adatta per la riduzione dei casi.

• due categorie costituite dalle variabili “attive” e dalle variabili “illustrative”.

• Gli indicatori inseriti nel set “attivo” corrispondono ai diversi aspetti del concetto di disuguaglianze digitali, la cui centralità nel favorire oppure ostacolare i processi di inclusione nella società dell’informazione è stata illustrata e analizzata.

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Variabili “attive”

utilizzate per l’ACM

Variabili attive: 47 variabili e 146 categorie Dominio dell’accesso: la dotazione tecnologica Accesso a Internet da casa Strumenti accesso da casa: Pc Tipo connessione casa: banda stretta Strumenti accesso da casa: portatile Wi-Fi Tipo connessione casa: banda larga Strumenti accesso: mobile (cellulare, ecc.) Dominio dell’accesso: l’uso di Pc e Internet Uso Pc Frequenza uso Internet da casa Corso uso Pc Uso Internet al lavoro Frequenza uso Pc Frequenza uso Internet al lavoro Frequenza uso Internet Uso Internet da casa di altri Uso Internet da casa Uso Internet nel luogo di studio Dominio delle competenze: skills relative alla gestione del personal computer Copiare file o cartelle Comprimere file Copia e incolla Connettere periferiche Formule aritmetiche Programmare Dominio dell’uso: le attività svolte in rete Indice sintetico attività svolte in Internet Area Formazione Area e-Government Fare un corso online Ottenere info dai siti web P.A. Cercare info su attività di formazione Scaricare moduli P.A. Consultare Internet per apprendere Inviare moduli P.A. Area Lavoro Area e-Health Cercare lavoro Cercare informazioni sanitarie Area Economica Area ricreativa-informativa Cercare informazioni su merci e servizi Leggere o scaricare giornali, news, riviste Usare servizi relativi a viaggi e soggiorni Scaricare software E-commerce Ascoltare la radio, guardare Tv su web Usare servizi bancari via Internet Abbonamenti a servizi news Vendere merci o servizi (aste online, ecc.) Giocare /scaricare giochi, immagini, musica Area relazionale-comunicativa Mandare e ricevere e-mail Telefonare via Internet Inserire messaggi in chat, blog, forum, ecc. Effettuare videochiamate-via webcam Usare servizi di instant messaging Condivisione contenuti

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Variabili “illustrative” utilizzate per l’ACM

Variabili illustrative: 26 variabili e 114 categorie Caratteristiche socio-demografiche Età Tipo di nucleo familiare Livello d’istruzione Figli nel nucleo Condizione professionale Situazione economica anno precedente Posizione nella professione Tempo lavoro domestico Fonte di reddito Tempo lavorativo Giudizio risorse economiche della famiglia Ripartizione geografica Indici sintetici Indice risorse personali Indice competenze Indice accesso Indice e-Inclusion

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I fattore - semipiano negativo

Variable label Category label Test-Value Weight

utenti Internet_R2 quotidiani -59,55 3990,000Uenti pc R3 disco quotidiani -54,67 5049,000numero attività internet(Categorizzato) 13+ alto -53,84 895,000MANDARE E RICEVERE EMAIL sì, e-mail -52,07 6699,000INSERIRE MESSAGGI IN CHAT, BLOG, FORUM, ETC. sì, chat, blog, for -48,39 2908,000COMPRIMERE FILE sì, zippare file -47,89 4209,000CONNETTERE PERIFERICHE sì, connnettere peri -47,60 4694,000SCARICARE SOFTWARE sì, scaricare softwa -47,44 1957,000utenti Internet casa quotidiani -46,60 2818,000USARE SERVIZI DI INSTANT MESSAGING sì, instant messagin -46,58 2409,000CONDIVISIONE CONTENUTI sì, condivisione con -43,81 3037,000FORMULE ARITMETICHE sì, formule aritmeti -43,00 5089,000LEGGERE O SCARICARE GIORNALI, NEWS, RIVISTE sì, leggere news -42,39 3649,000TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI sì, info merci e se -41,00 5080,000numero attività internet(Categorizzato) 9 - 12 medio-alto -38,93 2430,000

Page 45: Digital divid e gap digitali

I fattore – semipiano positivo

inviare moduli PA no, inviare moduli P 24,25 7657,000utenti Internet_R2 regolari 25,00 3195,000utenti Internet casa marginali 25,08 1670,000uso Internet casa no, uso internet cas 25,14 1279,000utenti Internet casa disconnessi 25,14 1279,000ABBONAMENTI A SERVIZI NEWS no, abbonamenti news 25,83 7982,000CERCARE LAVORO O MANDARE UNA RICHIESTA DI LAVORO missing category 26,64 1143,000USARE SERVIZI BANCARI VIA INTERNET missing category 27,24 1118,000STRUMENTI PER ACCEDERE A INTERNET - PORTATILE WIFI no, portatile Wi-Fi 27,40 5836,000GIOCARE O SCARICARE GIOCHI, IMMAGINI, MUSICA no, giocare - scaric 27,64 5345,000CONSULTARE INTERNET PER APPRENDERE no, internet per app 28,18 2516,000scaricare moduli PA no, scaricare moduli 30,98 6704,000CERCARE INFORMAZIONI SANITARIE no, info sanitarie 31,18 4580,000Uenti pc R3 disco regolari 31,65 2468,000EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM no, videochiamate 32,83 6965,000COPIA E INCOLLA no, copia e incolla 33,39 751,000

Page 46: Digital divid e gap digitali

II fattore – semipiano positivo

MANDARE E RICEVERE EMAIL no, e-mail 11,83 1885,000LEGGERE O SCARICARE GIORNALI, NEWS, RIVISTE missing category 11,85 209,000CERCARE INFORMAZIONI SU ATTIVITA DI FORMAZIONE missing category 11,93 205,000TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI missing category 12,06 159,000VENDERE MERCI O SERVIZI (ASTE ON LINE, ETC.) missing category 12,16 247,000FARE UN CORSO ON LINE missing category 12,93 233,000USARE SERVIZI RELATIVI A VIAGGI E SOGGIORNI no, viaggi e soggior 13,57 4405,000CERCARE INFORMAZIONI SANITARIE no, info sanitarie 14,23 4580,000COPIARE FILE O CARTELLE no, copia file 14,54 752,000COPIA E INCOLLA no, copia e incolla 15,28 751,000Uenti pc R3 disco regolari 15,45 2468,000COMPRIMERE FILE no, zippare file 16,63 4244,000uso Internet casa altri sì, uso internet cas 17,34 1943,000inviare moduli PA no, inviare moduli P 20,65 7657,000TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI no, info merci e ser 21,78 3419,000FORMULE ARITMETICHE no, formule aritmeti 21,82 3364,000corso uso pc_R1 no, corso uso pc 22,12 4655,000EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM sì, videochiamate 26,30 1550,000ASCOLTARE LA RADIO, GUARDARE PROGRAMMI TV SU WEB sì, ascolto radio-Tv 27,11 2337,000CONDIVISIONE CONTENUTI sì, condivisione con 27,48 3037,000utenti Internet casa quotidiani 29,41 2818,000

Page 47: Digital divid e gap digitali

II fattore – semipiano negativo

Variable label Category label Test-Value Weight

uso Internet lavoro sì, uso internet lav -62,07 2903,000uso Internet casa no, uso internet cas -50,35 1279,000utenti Internet casa disconnessi -50,35 1279,000utenti Internet lavoro quotidiani -45,41 1772,000LA FAMIGLIA POSSIEDE UN ACCESSO A INTERNET no, accesso internet -44,64 942,000GIOCARE O SCARICARE GIOCHI, IMMAGINI, MUSICA no, giocare - scaric -44,19 5345,000disponibilità pc in famiglia per accesso internet no, pc casa per inte -38,39 1846,000CERCARE LAVORO O MANDARE UNA RICHIESTA DI LAVORO no, ricerca lavoro -37,73 5957,000INSERIRE MESSAGGI IN CHAT, BLOG, FORUM, ETC. no, chat, blog, foru -35,91 5621,000possesso di connessione BL a casa no, banda larga -35,33 2934,000USARE SERVIZI DI INSTANT MESSAGING no, instant messagin -34,99 6089,000INFO PA sì, info PA -34,42 2468,000scaricare moduli PA sì, scaricare moduli -33,80 1810,000uso Internet studio no, uso internet luo -32,60 7023,000CONDIVISIONE CONTENUTI no, condivisione con -29,70 5497,000ASCOLTARE LA RADIO, GUARDARE PROGRAMMI TV SU WEB no, ascolto radio-Tv -29,20 6206,000EFFETTUARE VIDEOCHIAMATE-VIA WEBCAM no, videochiamate -28,75 6965,000utenti Internet lavoro regolari -25,99 713,000TROVARE INFORMAZIONI SU MERCI E SERVIZI sì, info merci e se -24,91 5080,000inviare moduli PA sì, inviare moduli P -24,53 841,000USARE SERVIZI BANCARI VIA INTERNET sì, e-banking -24,31 2063,000

Page 48: Digital divid e gap digitali

I fattori dell’ACM

• Il primo fattore evidenzia l’inclusione digitale contrapponendo l’appartenenza al “centro” o alla “periferia” della rete. Gli insiemi di modalità vicine e contrapposte individuano chiaramente un’inclusione crescente, passando da elementi che caratterizzano la periferia digitale (semipiano negativo), a elementi che contraddistinguono il centro del mondo digitale (semipiano positivo).

• Il secondo fattore invece, individua la differenziazione degli internauti rispetto alle attività svolte in rete, contrapponendo un uso “relazionale”, centrato sull’utilizzo di Internet come strumento per curare le proprie interazioni online (semipiano positivo), a un uso “strumentale” più orientato ad attività time-saving (semipiano negativo).

Page 49: Digital divid e gap digitali

Le variabili “illustrative” nella mappa dell’inclusione

Page 50: Digital divid e gap digitali

La mappa dell’inclusione: accesso e competenze digitali

Page 51: Digital divid e gap digitali

La mappa dell’inclusione: le attività in rete

Page 52: Digital divid e gap digitali

L’analisi dei gruppi

La seconda fase di ricerca è rappresentata da una analisi dei gruppi, mediante la quale sono stati individuati 7cluster che intercettano le diverse caratteristiche delle donne online. L’interpretazione delle caratteristiche dei gruppi e la proiezione dei baricentri sul piano fattoriale individua tre posizioni diverse sul fronte dell’inclusione digitale : • Nella prima possiamo identificare i gruppi della periferia

digitale: le “inattive”, le “cooptate” e le “neofite”.• Nella seconda area si trova il cluster posizionato nella

semiperiferia della e-Inclusion: le “minimaliste”.• Nella terza area si trovano i gruppi che abitano il centro della

società dell’informazione: le “strumentali”, le “relazionali” e le “esperte”.

•  

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La mappa dell’inclusione: una tipologia di internaute

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Le “Inattive” digitali

• il gruppo delle “inattive” sembra avere un’unica caratteristica tipica: il possesso degli strumenti per la connessione.

• totale estraneità dalla rete: sono internaute? connesse per un processo di “osmosi” con l’ambiente familiare?

• frequenza di connessione al massimo di una volta a settimana.

• non usano Internet da altre location• il possesso degli strumenti tecnici non equivale a

un’automatica inclusione digitale, se mancano le competenze (nessuna) e l’interesse per usare (nessuna) Internet.

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Le caratteristiche personali delle “inattive” digitali

• donne adulte: dai 35 anni fino ai 64• livello di istruzione “medio-basso”, come la licenza

media o il diploma, • inattive da un punto di vista lavorativo, • o con una posizione nella professione “medio-bassa”.• nutrito numero di casalinghe; presenza sottolineata

dall’impegno full-time rispetto alla cura della famiglia e della casa che caratterizza il cluster.

• l’indice sintetico di “risorse personali”, infatti, descrive il gruppo con i livelli “basso” e “medio-basso”, evidenziando una sostanziale “povertà” della vita offline, prima di quella online, per più di ¼ del gruppo.

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Le caratteristiche personali delle “inattive” digitali*

Caratteristiche personali categorie cat/gr** cat/set** gr/cat** età 35-44 anni 29,8 22,3 16,4 età 45-54 anni 26,9 16,2 20,4 età 55-64 anni 12,9 6,3 25,2 titolo di studio licenza media 28,1 11,4 30,2 titolo di studio diploma 44,6 36,6 15,0 condizione professionale casalinga 23,4 9,5 30,2 condizione professionale pensionati/inattivi 7,7 3,3 28,8 posizione nella professione basso 26,3 12,3 26,3 fonte di reddito pensione 10,1 4,2 29,6 tipo di nucleo familiare coppie no figli 12,7 10,3 15,1 tempo lavoro domestico full-time 34,1 21,0 19,9 tempo lavoro domestico over-time 21,2 8,8 29,6 tempo lavoro no-time 39,6 34,0 14,3 tempo lavoro part-time 10,0 6,9 17,6 indice sintetico risorse personali basso 7,6 2,6 36,5 indice sintetico risorse personali medio-basso 28,4 15,5 22,6

** Per tutte le tabelle valgono le seguenti abbreviazioni: categorie (modalità caratterizzanti), cat/gr (% modalità nel gruppo), cat/set (% modalità sul totale), gr/cat (% gruppo nella modalità).

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Le cooptate digitali

• individua un segmento di utenti che non dispone nemmeno del corredo minimo per l’inclusione digitale casalinga.

• si tratta di donne che in buona parte dichiarano di connettersi dal luogo di lavoro: le “forzate” in rete

• totale mancanza di attività caratterizzanti• insoddisfazione per la disponibilità di risorse

economiche (uso di Internet da “casa di altri” indizio)• quanto una reale mancanza di motivazione

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Le caratteristiche personali delle “cooptate” digitali

• tra i 25 e i 44 anni, con un livello di istruzione medio, e una posizione attiva nel modo del lavoro

• occupano una posizione professionale “media” (cospicua quota di “impiegate”?)

• Disconnessione casalinga: non hanno l’accesso a Internet (86,5% vs 10,9%), non possiedono la banda larga e neanche il computer (94,3% vs 21,3%).

• si connettono dal lavoro, con un impegno che chiama in causa tutte e tre le fasce d’utenza analizzate: “quotidiana”, “regolare” e “marginale”.

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Le neofite digitali

• «l’insostenibile leggerezza dell’essere native digitali»: è composto in maniera preponderante da giovanissime internaute tra i 6 e i 14 anni (83,5% vs 10,7%), ancora inserite in un percorso di formazione, che si caratterizzano esclusivamente per lo svolgimento di attività relazionali

• l’idea associata all’etichetta di “nativi digitali” richiama l’immagine di giovani geek

• internaute ancora “in erba”• funzione di controllo delle interazioni in Internet

probabilmente attivata dai genitori

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Le neofite digitali

• l’uso della rete in cui le “neofite” si impegnano: ascoltano la radio, guardano la Tv, giocano online, oppure scaricano giochi, immagini e musica.

• fronte relazionale, anche se ancora acerbo e mirato al loisir personale e alla riproduzione delle dinamiche di visione/ascolto dei media tradizionali su un’altra piattaforma tecnica

• sono incompetenti, ma sanno andare online per le attività che le motivano.

• sembra indirizzato verso una traiettoria di inclusione digitale progressiva nel tempo vista l’età

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Le minimaliste digitali

• un profilo semiperiferico nelle dinamiche di inclusione digitale

• accedono a Internet perché si trovano nella condizione di poterlo fare (hanno gli strumenti della connessione a casa)

• in una posizione lavorativa non attiva o impegnata nel lavoro casalingo e che utilizza Internet perlopiù da casa, tanto che le disconnesse da lavoro rappresentano più dell’80% del campione (vs 65,9%).

• due fasce d’età, dai 35 ai 44 anni e dai 55 ai 64

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Le minimaliste digitali

• In merito alle skills, questo cluster si distingue dalle “inattive” anche per il livello di competenze. Quasi tutte sanno compiere almeno le operazioni più semplici come “copiare-file” e usare “copia e incolla

• non vi è nessuna operazione a caratterizzare il gruppo se non l’uso della posta elettronica (80,7% vs 77,4%). In effetti, però, questo elemento sembra particolarmente interessante a fronte delle “specializzazioni” d’uso della rete generalmente attribuite alle donne (motivi personali)

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Le strumentali digitali

• ruolo giocato dall’impegno professionale come driver per i processi di inclusione digitale. A differenza delle “cooptate”, che sembravano subire l’obbligo di connessione imposto dalle pratiche lavorative, le strumentali integrano perfettamente la rete nella loro dieta mediale

• donne impegnate a tempo pieno in un’attività lavorativa, con una posizione nella professione medio-alta. Hanno un’età compresa tra i 35 e i 64 anni, un capitale di istruzione medio-elevato e possono attingere a un pacchetto di risorse personali abbastanza consistente

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Le strumentali digitali

• Nonostante la disponibilità degli strumenti per collegarsi in rete dalla propria abitazione (incorporazione VQ), le internaute di questo cluster fanno un uso di Internet da casa abbastanza contenuto: trova una sua giustificazione nel fatto che queste donne sono connesse quotidianamente o quasi dal posto di lavoro.

• un livello “medio-alto” di skills (67,4% vs 46,9%): possiedono tutte le competenze necessarie per interagire con il personal computer tranne “saper programmare”.

• tutte le attività caratterizzanti si addensano intorno a operazioni per il raggiungimento di scopi strumentali

• non si impegnano nell’area relazionale-comunicativa e in quella ricreativa-informativa

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Le relazionali digitali

• Se le “strumentali” potevano essere associate al profilo delle donne lavoratrici, che fanno un uso intensivo della rete dal luogo di lavoro, le “relazionali” sono in buona parte studentesse e non occupate, connesse quotidianamente da casa propria (99,4%) o di altri, dal luogo di studio, ma non dal lavoro.

• giovani tra i 15 e i 24 anni, ancora impegnate in un percorso formativo

• always on: dispone di un collegamento banda larga da casa, del portatile Wi-Fi e degli strumenti della connessione mobile.

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Le relazionali digitali

• Hanno tutte le competenze e il 21,7% del gruppo sa anche utilizzare un linguaggio di programmazione

• Attività: Le “strumentali” erano maggiormente orientate allo svolgimento di attività funzionali al raggiungimento di obiettivi specifici legati a operazioni time-saving, le “relazionali”, al contrario, prediligono le attività connesse a finalità di socializzazione e condivisione online

• non si impegnano in attività strumentali (per una assenza di interesse)

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Le esperte digitali

• Internet c'est moi!• poli-connettività e reticolarità nel loro impegno in

Internet.• giovani adulte, tra i 20 e i 34 anni, con un capitale di

istruzione elevato, impegnate a tempo pieno nell’attività lavorativa e con una posizione nella professione medio-alta

• tutti gli strumenti di connessione possibili, sia quelli casalinghi, sia quelli personali.

• circa il 40% (vs 22,4%) delle donne appartenenti a questo gruppo dichiara di usare Internet anche a casa di altri

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Le esperte digitali

• un circolo virtuoso «accesso↔competenze↔uso».• quasi il 90% del gruppo si caratterizza per il possesso di

competenze “medio-alte” e “alte”• un’intensa attività svolta in rete• Si impegnano nelle operazioni più strumentali, come in

quelle più relazionali• la posta elettronica si conferma la killer application della

rete visto che coinvolge la totalità del gruppo, anche se numerose attività vengono effettuate da più dei ¾ del cluster

• ben il 71,2% del cluster ottiene un punteggio nell’indice di inclusione digitale elevato (vs 9,5%).


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