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DIOGENE_moderno_giugno 2011

Date post: 06-Jul-2015
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il giornale di scaleafatti e notizie locali scritti da penne originali e argute!
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Giugno-Luglio 2011  XV - n 3 [email protected]  www.scalea.it  www.wscalea.it  www.radi o1one .it  www.caln ews.it in seconda... Partiti finalmente i lavori del Palazzo dei Principi che diventerà “Palazzo del Turismo e della Cultu- ra”. La ristrutturazione, renderà fruibili e funzio- nali circa 1.600 mq di superficie con oltre 400 mq di corte (giardino interno-chiostro). Ricordiamo che l’ultimo intervento di consolida- mento alla struttura risale a circa 30 anni fa con l’amministrazione Zito. Alla fine degli anni ‘90, però, furono ultimati i saloni delle feste (affre- schi esclusi), i locali adibiti a biblioteca e quelli della Pro Loco (amministrazione Pezzotti). Gli intonaci interni saranno realizzati con gli ac- corgimenti necessari per la salvaguardia e per il ripristino degli elementi architettonici e decora- tivi presenti negli ambienti. Sarà effettuata la posa in opera di pavimentazioni interne ed esterne secondo l’antica tradizione costruttiva dell’epoca, utilizzando, per le pavimentazioni in- terne cotto e per quelle esterne, acciottolato con inserti in cotto. I serramenti saranno realiz- zati tutti nuovi in legno di castagno con scuret- ti, con disegni e finiture consone all’epoca di realizzazione del Palazzo.   «...Se l’aitante Driutti, implacabile giu- stiziere della Sangiorgina, fosse riusci- to a far “secco” il valoroso portiere Posteraro, che con un balzo felino riu- scì a sventare il rigore decisivo, la mo- netina dell’arbitro Manfredini di Chia- vari avrebbe deciso, balordamente, la cardiospastica contesa...». (M.M.) DELEGAZIONE DI SCALEA RESTAURANT “VIGRÌ”  T el. 0985.270235 Cell. 393.9520143 LADISPOLI 40 ANNI DOPO La Calabria, estrema regione meridionale della no- stra penisola, ha i caratteri tipici dell’ambiente me- diterraneo: alle lunghe stagioni estive, aride e cal- de, si contrappongono inverni piovosi e nevosi con temperature in parte mitigate dall’influenza dei due mari, Tirreno e Ionio. Terra di antico popo- lamento, tanto da esser nota anche sotto il nome di Magna Grecia, la regione ha attraversato vicen- de quanto mai varie, che si sono susseguite nei se- coli e hanno avuto una profonda influenza sulla popolazione. L’economia, un tempo votata soprat- tutto alle piccole attività, da quelle artigianali a quelle estrattive, a quelle agricole dell’ulivo e del bergamotto, si è rarefatta a vantaggio del grande sviluppo avuto dal turismo, con la valorizzazione della montagna e delle coste (ci sarebbero però ECCELLENZE E POTENZIALITÀ CHE GUARDANO AL FUTURO di VANNI FONDI da fare diverse obiezioni sul nuovo sviluppo di cer- ti tratti litoranei, non certo compatibile con la tu- tela del paesaggio). Un’importanza particolare ha avuto la creazione di tre parchi nazionali: Aspro- monte, Sila e Pollino. Oggetto di attenzione erano già state le foreste della Sila (per esempio, la Fos- siata) con grandi estensioni di faggi e di abeti e pi- ni autoctoni, che conferiscono particolare vivacità al paesaggio forestale, culminante all’estremo Sud nello splendore di Gambarie. E poi le coste. Come non parlare di Tropea, Scalea, Praia, Isola Ca- po Rizzuto, Capo Vaticano, Diamante, Soverato, Scilla, Melito di Porto Salvo. Sono soltanto alcune  fra le località più fascinose e frequentate della re- gione, che ha ancora tanto potenziale turistico da Una Finestra sul Mare di Scalea (foto di Franz Manco) Parla il governatore Giuseppe Scopelliti LA REGIONE DELLE OPPORTUNITÀ «Dobbiamo far leva sulle in- frastrutture: la A3, l’alta velo- cità e il Ponte sullo Stretto» di ANGELO LOMONACO in seconda... Bronzi di Riace e Museo di Reggio STORIA DI UN RESTAURO  ALL ’A V ANGUARDIA Il laboratorio è stato allesti- to nel Palazzo del Consiglio, in modo da rendere visitabili le due splendide opere in quattordicesim a...  MILLE PERSONE PER ASSAGGIARE I RASCKA TIELL(I) PACC(I) Un momento della presentazione Sul palco da sinistra il nostro dir. Nando Manco, Francesca Russo ed Ercole Serra Ressa per assaggiare i Rasckatiell(i) Pacc(i)  AMERIGO POSTERARO, PER GLI  AMICI GERVASO, EROE DELLA NOTTE DI LADISPOLI PRESTO SCALEA SI ARRICCHIRÀ DEL PALAZZO DEL TURISMO E DELLA CULTURA Novità ... Lezioni di Cucina per sentirvi sempre in forma ...anche a casa vostra 
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Giugno-Luglio 2011 XV - n° [email protected]  www.scalea.it 

 www.wscalea.it  www.radio1one.it  www.calnews.it 

in seconda...

Partiti finalmente i lavori del Palazzo dei Principiche diventerà “Palazzo del Turismo e della Cultu-ra”. La ristrutturazione, renderà fruibili e funzio-nali circa 1.600 mq di superficie con oltre 400mq di corte (giardino interno-chiostro).Ricordiamo che l’ultimo intervento di consolida-mento alla struttura risale a circa 30 anni fa conl’amministrazione Zito. Alla fine degli anni ‘90,però, furono ultimati i saloni delle feste (affre-schi esclusi), i locali adibiti a biblioteca e quellidella Pro Loco (amministrazione Pezzotti).Gli intonaci interni saranno realizzati con gli ac-corgimenti necessari per la salvaguardia e per ilripristino degli elementi architettonici e decora-tivi presenti negli ambienti. Sarà effettuata laposa in opera di pavimentazioni interne edesterne secondo l’antica tradizione costruttivadell’epoca, utilizzando, per le pavimentazioni in-terne cotto e per quelle esterne, acciottolatocon inserti in cotto. I serramenti saranno realiz-

zati tutti nuovi in legno di castagno con scuret-ti, con disegni e finiture consone all’epoca direalizzazione del Palazzo. K

«...Se l’aitante Driutti, implacabile giu- stiziere della Sangiorgina, fosse riusci- to a far “secco” il valoroso portiere Posteraro, che con un balzo felino riu- scì a sventare il rigore decisivo, la mo- netina dell’arbitro Manfredini di Chia- vari avrebbe deciso, balordamente, la cardiospastica contesa...». (M.M.) 

DELEGAZIONE DI SCALEA RESTAURANT “VIGRÌ” 

 Tel. 0985.270235

Cell. 393.9520143

LADISPOLI 40 ANNI DOPO

La Calabria, estrema regione meridionale della no-stra penisola, ha i caratteri tipici dell’ambiente me-diterraneo: alle lunghe stagioni estive, aride e cal-de, si contrappongono inverni piovosi e nevosicon temperature in parte mitigate dall’influenzadei due mari, Tirreno e Ionio. Terra di antico popo-lamento, tanto da esser nota anche sotto il nomedi Magna Grecia, la regione ha attraversato vicen-de quanto mai varie, che si sono susseguite nei se-coli e hanno avuto una profonda influenza sullapopolazione. L’economia, un tempo votata soprat-tutto alle piccole attività, da quelle artigianali a

quelle estrattive, a quelle agricole dell’ulivo e delbergamotto, si è rarefatta a vantaggio del grandesviluppo avuto dal turismo, con la valorizzazionedella montagna e delle coste (ci sarebbero però

ECCELLENZE E POTENZIALITÀ CHE GUARDANO AL FUTUROdi VANNI FONDI

da fare diverse obiezioni sul nuovo sviluppo di cer-ti tratti litoranei, non certo compatibile con la tu-tela del paesaggio). Un’importanza particolare haavuto la creazione di tre parchi nazionali: Aspro-monte, Sila e Pollino. Oggetto di attenzione eranogià state le foreste della Sila (per esempio, la Fos-siata) con grandi estensioni di faggi e di abeti e pi-ni autoctoni, che conferiscono particolare vivacitàal paesaggio forestale, culminante all’estremo Sudnello splendore di Gambarie. E poi le coste.Come non parlare di Tropea, Scalea, Praia, Isola Ca-po Rizzuto, Capo Vaticano, Diamante, Soverato,

Scilla, Melito di Porto Salvo. Sono soltanto alcune fra le località più fascinose e frequentate della re-gione, che ha ancora tanto potenziale turistico da

Una Finestra sul Mare di Scalea(foto di Franz Manco)

Parla il governatore Giuseppe Scopelliti 

LA REGIONE DELLEOPPORTUNITÀ 

«Dobbiamo far leva sulle in-frastrutture: la A3, l’alta velo-cità e il Ponte sullo Stretto»

di ANGELO LOMONACO

 

in seconda...

Bronzi di Riace e Museo di Reggio 

STORIA DI UN RESTAURO ALL’AVANGUARDIA 

Il laboratorio è stato allesti-to nel Palazzo del Consiglio,in modo da rendere visitabili

le due splendide opere

 

in quattordicesima...

 MILLE PERSONE PER ASSAGGIARE I RASCKATIELL(I) PACC(I)

Un momento della presentazioneSul palco da sinistra il nostro dir. Nando Manco,

Francesca Russo ed Ercole Serra Ressa per assaggiare i Rasckatiell(i) Pacc(i)

 AMERIGO POSTERARO, PER GLI AMICI GERVASO, EROE DELLA 

NOTTE DI LADISPOLI

PRESTO SCALEA SI ARRICCHIRÀ DELPALAZZO DEL TURISMO E DELLA CULTURA 

Novità... Lezioni di Cucina 

per sentirvi sempre in forma ...anche a casa vostra 

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2 J Primo Piano Giugno/Luglio 2011

sviluppare. Una saggia azione promozionale, unitaa uno sviluppo sostenibile, potrà portare grandi

  vantaggi e risorse in Calabria, in tutte le sue sfac-cettature, tenendo sempre conto delle eccellenze.

 A partire dal turismo, appunto, per finire alla cuci-na, passando per la grande offerta culturale e pae-saggistica. Il primo numero di Calabria Style, da do-

 ve abbiamo estrapolato il pezzo , si apre con unaintervista al vertice istituzionale, il Presidente dellaRegione, che parla di problemi da risolvere e diprospettive, parallelamente al ruolo dei giovani, delturismo, dell’economia, della storia e dei museid’antichità e contemporanei e dei tagli alla sanità. K

ECCELLENZE E POTENZIALITÀ CHE GUARDANO AL FUTURO

di VANNI FONDI Nel gennaio dell’anno scorso, Giuseppe Scopelliti,da sindaco è risultato primo nel sondaggio pubbli-cato dal Sole 24 Ore dedicato al gradimento, da

parte degli elettori, nei confronti dei primi cittadi-ni dei capoluoghi di provincia italiani. Due mesi do-po, Scopelliti ha sconfitto il candidato di centrosi-nistra e presidente uscente Agazio Loiero ed èdiventato presidente della regione Calabria.

D. - Un anno dopo quei riconoscimenti, cosa ècambiato per lei da governatore?R. - «Chiaramente i ruoli sono molto diversi. Da Pre- sidente della giunta regionale c’è meno quotidia- nità, un rapporto diverso con i cittadini. Ci sono in- vece tante emergenze, e il compito di governare lo sviluppo di una regione intera. Non è facile ».

D. - Lei che è laureato in Economia, su cosa in-tende investire?R. - «Dobbiamo dare un’immagine nuova alla Cala- bria, che dispone di un grande patrimonio natura- le e culturale ».

D. - Partendo dai bronzi di Riace e dal Museo del-

la Magna Grecia completamente rinnovato, chesta per riaprire nella sua città?R. - «Noi abbiamo un patrimonio molto ricco nel- l’ambito del quale sicuramente il Museo archeolo- gico di Reggio ha grande valore. Ma ci sono cose interessanti anche in tanti altri posti. Un buon esempio è il Marca, il Museo delle arti di Catanza- ro, che ospita anche opere moderne. Tutta la Re- gione deve mettere in campo le sue bellezze, e noi dobbiamo guardare alla Calabria come terra che può puntare sul turismo culturale. Questa è stata la culla della civiltà della Magna Grecia, di- spone di paesaggi unici. È una grande prospettiva.E quando parlo di turismo non mi riferisco soltanto all’estate, dobbiamo destagionalizzare il turismo:possiamo farlo ».

D. - Però le infrastrutture sono inadeguate e i col-legamenti difficili…R. - «Sì, ma dobbiamo poter far leva sulle infra- strutture. Sto lavorando perché il Governo superi le carenze esistenti. La A3, l’alta velocità ferroviaria e il Ponte sullo Stretto…».

D. - Quindi lei il ponte lo vuole?R. - «Sì, perché può diventare prioritario, non sol- tanto come fase terminale dei percorsi stradali e ferroviari: sarà anche un grande attrattore ».

D. - Il problema delle infrastrutture, tuttavia, è or-mai storico.R. - «È vero. Ma sulla A3 c’è un problema molto se- rio: secondo me, è stata una follia rifarla sulla stes- 

dalla prima...

sa sede stradale. Sarebbe costato di meno proget- tarla su un nuovo tracciato. Comunque, i lavori procedono e io cerco di essere da stimolo all’A- 

nas. Per quanto riguarda i treni, ho incontrato i rappresentanti del Governo per fare presente che non è possibile che l’alta velocità si fermi a Salerno.Ora nel Piano per il Sud si parla dell’estensione ».

D. - Una delle emergenze in Calabria è costituitacertamente dai conti in rosso in ambito sanitario.Come sta affrontando il problema?R. - «Stiamo operando grandi risparmi nella Sanità.È un segnale fondamentale in una partita rilevante in cui si gioca anche per la civiltà di un popolo. Si- gnifica che qui si può cambiare. Parliamo di 78 mi- lioni risparmiati chiudendo cinque ospedali, su sei previsti, in sei mesi. Ma attenzione, non abbiamo ridotto i servizi ma tagliato gli sperperi. Dando an- che un colpo alla lobby della ‘ndrangheta che si è arricchita sulle spalle dei cittadini. Nel 2012 spero di poter eliminare 53 milioni di accise varie e Irpef locale, che sono aumentate a carico di tutti i Cala- bresi proprio a causa degli sprechi ».

D. - Torniamo ai giovani. Per costruire i futuro del-la Calabria bisogna dare un futuro ai giovani e fer-marne l’emigrazione. Non le pare?R. - «Certo. Infatti in tre anni investirò 350 milioni tra imprenditorialità giovanile e finanziamenti alle imprese per assumere giovani. Stiamo attualmente creando 3.119 posti di lavoro, mentre altri 2.000 usciranno tra agosto e settembre. In imprese varie ma anche in studi professionali e attività commer- ciali. Poi, grazie agli accordi per i master di Luiss e Bocconi con le Università calabresi, saranno sele- zionati 40 giovani per specializzarsi come manager della Pubblica amministrazione e 25 della Sanità. In dieci anni dovremmo formare 400 giovani in modo da poter rinnovare la burocrazia. Per ogni assunto daremo 1.500 euro all’azienda per due anni, ov- viamente da trasferire al ragazzo, a patto che l’im- presa paghi i contributi ». K

Riferendomi alla gestione dei tributi comunali, michiedo come sia possibile affidare la loro riscossio-ne a una nuova società, dopo quanto è successocon quelle che l’hanno preceduta. La San Giorgio(così si chiamava la società madre di tutte le altreche si sono succedute in questi ultimi anni), dopoaver rubato al comune di Scalea milioni di euro, hadichiarato il fallimento e prodotto un grave amman-co nel bilancio dell’Ente, con ripercussioni negative,nella gestione amministrativa attuale e future, nonancora del tutto definite. Questa società, per comesi è comportata, doveva chiamarsi matrioska: avreb-be così evitato di disonorare San Giorgio, conside-rato fin dall’antichità il megalomartire, venerato daicristiani e dai musulmani di tutto il mondo. Ormai, icomuni, senza entrate certe, per poter far frontequanto meno alla spesa corrente (personale, servizie manutenzione), non possono e non potranno piùsopravvivere: difficilmente viene in soccorso lo Sta-to, con il Governo impegnato com’è a far quadrarei conti. È vero che in passato, al comune di Scalea,si è cercato, senza mai riuscirci e per tutta una seriedi motivi che non sto qui ad elencare, di organizza-re un ufficio, una task force, per svolgere questoservizio. A mio avviso, dopo il fallimento del privato,è bene che oggi ci si rimbocchi le maniche e si alle-stisca, finalmente, un ufficio tributi all’altezza dellasituazione, altrimenti ci sarà da stare poco allegri. Iritardi nel pagamento dei mensili rappresentanoun’allarmante spia rossa, che lampeggia già da tem-po e che non preannuncia niente di buono. È beneed opportuno, alla luce di quanto sta accadendo,che anche il personale si faccia promotore di que-sta iniziativa, rendendosi più disponibile e collabo-rativo. In Comune non mancano le professionalitàper svolgere un servizio più trasparente, selettivo epuntuale, per rendere la riscossione dei tributi me-no miope e più conforme alle normative che disci-plinano questo settore. Senza dimenticare che l’af-

 fidamento a terzi ha un costo notevole per le cassedell’Ente, già ridotte a colabrodo. Sarebbe interes-sante sapere come si sono regolati di conseguenzagli altri comuni d’Italia truffati da queste fantomati-che società, visto che il comune di Scalea non è sta-to il solo a prendere questa brutta “mbrusatura” ,che potrebbe portare al definitivo collasso. Non cisi può più limitare a emettere bollette-fotocopieomologate: l’acqua va pagata secondo l’effettivoconsumo e non a forfait; stesso discorso vale per laspazzatura, che va pagata per quanta se ne produ-ce e non in base ai metri quadrati dell’abitazione;bisogna fare ogni forzo per rendere le bollette piùpersonalizzate e giuste. Se si vuole recuperare la fi-ducia dei contribuenti sarà bene seguire questopercorso, altrimenti vedremo aumentare il numerodegli evasori fiscali. Sapere che i soldi riscossi sonomal spesi è una cosa che da sempre i contribuenticontestano alle amministrazioni, ma immaginarli nel-le tasche di imbroglioni incravattati e dalla facciad’angelo, che ne sanno una più del diavolo, è vera-mente troppo: è un fattaccio che più che indignareha già fatto molto “incazzare”, figuriamoci poi se tut-to ciò dovesse ripetersi! E NNIO T ENUTA 

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  Ambientale in Calabria, l’ArpaCal. Il consi-gliere provinciale, ex sindaco di Scalea, Ma-rio Russo farà parte del nuovo organismo,dove sarà affiancato dal presidente Maria

 Teresa Fagà e da Ida Cozza. K

 A UN ANNO DALLE REGIONALI 

 MARIO RUSSO RIPARTE DALL’ARPACAL

Parla il governatore Giuseppe Scopelliti 

LA REGIONE DELLE OPPORTUNITÀ «Dobbiamo far leva sulle infrastrutture: la A3, l’alta velocità e il Ponte sullo Stretto »

di ANGELO LOMONACO

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Giugno/Luglio 2011 Primo Piano J 3

La possibile vendita del mercato coperto di Scalea,in via Fiume Lao, ha fatto scattare le polemiche framaggioranza e minoranza. Il punto in discussionein Consiglio era quello relativo alla ricognizione de-gli immobili di proprietà del Comune suscettibili diazioni di valorizzazione ed alienazione. Una sortadi indirizzo politico, è stato spiegato, per renderepossibili eventuali decisioni future. Il no, gradito atutti i consiglieri, è stato dato per la struttura del

 vecchio Comune di via Roma. Struttura che neglianni passati doveva diventare una palazzina di al-loggi di edilizia residenziale pubblica. È passata an-che la questione relativa a terreni, da anni ormai inmano ai privati. Il dibattito invece si è sviluppatosulla struttura del vecchio mercato coperto, per il

quale il consigliere Gennaro Licursi ha chiesto lostralcio. Quell’area centrale, a giudizio dell’espo-nente di minoranza, merita non nuovo cemento,ma un parco giochi, giardinetti, una struttura co-munale. Ricordo, a proposito, che da bambini -erano gli anni ’60 - usavamo dire: “  jam(i) jucam(i) abbasc(i) a’ villa ” (andiamo a giocare giù alla villa).«Abbiamo proposto al Consiglio - aveva detto inprecedenza il sindaco Basile - di alienare un benenon strategico, il mercato coperto di via FiumeLao, trattenendo invece il vecchio Comune per ilquale abbiamo richiesto finanziamenti. Non si può

 vendere un bene del Comune per far cassa - avevaprecisato Basile - ma si utilizza l’eventuale cifra ri-cavata per realizzare un’altra opera pubblica». L’in-tenzione è quella di investire per un’area attrezza-ta, da destinare al mercato coperto, o per ilmiglioramento del lungomare. Gennaro Licursi, cheha poi abbandonato l’aula, ha dichiarato: «La si-tuazione economica dell’Ente è drammatica, di

grande sofferenza. Chi farà un’offerta per quell’a-rea, però, la farà per realizzare un’opera per rica-

 vare dei guadagni. Noi, invece, abbiamo bisognodi luoghi sempre più accessibili a bambini ed an-ziani. È chiaro che chi offrirà una somma per lastruttura dovrà speculare e noi non ricaveremoniente. Non è questa la strada da seguire. Sull’areadel mercato, invito il Consiglio a compiere un gran-de atto: stralciare la posizione e vederci in com-missione, fra capigruppo, per decidere il futuro diquell’area storica. Scalea non ha bisogno di altrocemento. (M.C.) 

 MERCATO COPERTOGennaro Licursi chiede lo stralcio 

Ricordiamo tutti il gigantesco cratere che, anni ad-dietro, rimase per qualche tempo a ricordo del fal-lito tentativo di realizzare il tunnel del sottopas-saggio di via Lido, che non poté essere completatoa causa degli intralci e delle difficoltà dovuti allapresenza massiccia di cavi elettrici e telefonici in-terrati a circa tre metri. L’opera fu portata a termi-ne, parecchio tempo dopo, in seguito allo sposta-mento dello scavo di circa 20 metri più a sud. Iltunnel, costato un mare di soldi, si rivelò comun-que una realizzazione fallimentare, oltre che brut-ta dal punto di vista estetico, per la presenza, al-l’esterno, di due invasive costruzioni di bellicosamemoria storica (simili a garitte militari), in cemen-to armato e, per giunta, a pochi metri da Tore Ta-lao, simbolo di Scalea. Fu spiegato che la loro pre-senza era dovuta principalmente ai previstiascensori che, paradossalmente, non entraronomai in funzione. A pochi giorni dell’edizione 2011dell’atteso “Motoraduno” e per agevolare il pas-saggio del “Giro d’Italia” di inizio maggio, l’Ammini-strazione Comunale ha pensato di prendere duepiccioni con una fava, provvedendo a fare asfalta-re, finalmente, quel tratto di statale 18 ridotto acolabrodo, denominato corso Mediterraneo, in

prossimità dei giardinetti pubblici e dell’ inutilizzatoe inagibile sottopassaggio di via Lido, “zona se-mafori spenti” (altro grave e incomprensibile han-dicap che si protrae inspiegabilmente da lunghi an-ni). Fin qua, nulla da eccepire, anzi… Però, comeal solito, le cose, in questo mortificato e maledet-to Comune, si fanno male, senza logica e senzapensare alle conseguenze. Infatti, sul nuovo mantodi asfalto non sono state più tracciate le indispen-sabili strisce pedonali, sulla falsariga delle prece-denti, delle quali, come si può notare dalla foto , siscorge ancora qualche traccia (lato villa comuna-le). Sicuramente gli amministratori, d’accordo conl’ufficio tecnico ed il comando della polizia locale,

 ALLA FACCIA DELLA SICUREZZA STRADALECONTINUA L’UBRIACATURA “VIABILITÀ”

avranno pensato che, così facendo, i pedoni sa-rebbero stati costretti a servirsi del sottopassaggio.Essi, però, prima di prendere una tale decisione,non si sono preoccupati di verificare se il tunnelera praticabile e sicuro e, certamente, non dove-

  vano autorizzare l’installazione di alcuni pannellipubblicitari che impediscono il passaggio pedona-le dal marciapiedi alla carreggiata. Il fantomaticosottopassaggio, infatti, al momento era strapienodi acqua torbida e puzzolente, al buio e in predaa vandali e balordi. Si è trattato perciò di una de-cisione avventata e cervellotica, con la quale si stagiocando sulla pelle della popolazione che, sbi-gottita, non sa più come comportarsi nell’attraver-sare questo pericoloso e trafficato tratto di corsoMediterraneo. Come abbiamo più volte detto escritto, per evitare tali disagi e questo inutile spre-co di energie e di denaro pubblico, sarebbe stataopportuna la costruzione di una sopraelevata dol-ce, che avrebbe consentito il facile scorrimentodel traffico a motore e, nello stesso tempo, l’agilee sicuro attraversamento pedonale.Ma, come si suol dire, i consigli non pagati sonopoco calcolati! K

 Vi sarebbero tante cose da scrivere sull’attuale ge-stione amministrativa del Comune di Scalea, che oc-cuperebbero buona parte del numero del Diogene Moderno   ; tuttavia, anche per non approfittaretroppo della cortesia del Direttore, occorre limitar-si a scrivere solo di alcune questioni, con riserva diparlare successivamente delle altre, che sono vera-mente tante. A Scalea, nella nostra Città, si sta pur-troppo assistendo ad un’aggressione violenta e,purtroppo silenziosa, nei confronti dei beni comu-ni e collettivi in favore di parenti e sostenitori de-gli amministratori locali che perseguono personali eprivati fini di lucro (grida ancora vendetta la pub-blica villetta Kennedy incredibilmente violentata,stuprata nel cuore e nell’anima, per consentire adun privato cittadino di porre in essere una enormeplatea in cemento, con l’abbattimento di 11 plata-ni, per ospitare la propria giostra a pagamento).Negli ultimi giorni, la già nutrita lista, si è allungata

con la vicenda del mercato della frutta.Nell’ultimo Consiglio comunale si è assistito ad ungrezzo tentativo di far digerire questo messaggio:«…l’indirizzo politico è quello di venderlo, poi si vedranno le modalità, poi ci sarà il PSC, poi le com- missioni ecc. ecc… iniziamo a dire che lo vendiamo per utilizzare il ricavato al fine di farne un’altra ope- ra pubblica …». Che aberrazione! Se si dà un indi-rizzo lo si dà in maniera completa. Se si vuole fareun’altra opera pubblica con il ricavato della vendi-ta lo si deve dire sin dall’inizio e non col sistema«...poi si vede ..». Ma il problema è un altro: la vastaarea comunale adiacente all’edificio del mercatoortofrutticolo finirebbe con l’essere ineluttabilmen-te privatizzata al servizio dell’attività produttiva che

 verrebbe ad essere avviata, con buona pace per losfratto dei nostri produttori agricoli, sia quelli a po-stazione fissa che quelli saltuari. «..Poi si vede...»anche per loro? I finanziamenti pubblici regionali,nazionali ed europei per l’enogastronomia non

mancano di certo. Occorre solo sfruttarli. Occorro-no idee. Occorre ristrutturare e rendere efficientel’edificio in funzione enogastronomica ed ortofrut-ticola per ivi organizzare grandi fiere/eventi che fac-ciano da traino anche al turismo. In collaborazioneanche con i nostri produttori agricoli e con le tan-te associazioni di categoria che in questi ultimi tem-pi sono nate a Scalea e nel comprensorio, magaripuntando sul cedro che dà il nome alla nostra Ri-

SCOLLAMENTO TRA L’ISTITUZIONE COMUNALEED I CITTADINI SEMPRE PIÙ LONTANI

di MAURO CAMPILONGO

 viera e cavalcando anche la tigre del peperoncinodi cui tanto si parla. È così che si gestisce e si valo-rizza il patrimonio pubblico, non certo cedendoloa privati che agirebbero solo nel proprio interesse.Quanto alla non nota opera pubblica da realizzarecol ricavato della vendita dell’edificio del mercatocoperto, ci chiediamo: siamo proprio certi che nonla si possa realizzare con i finanziamenti regionali,statali o europei, invece che col provento della

  vendita? Sempre nel corso del recente Consigliocomunale si è appreso che i rappresentanti della“sinistra” che erano contrari al Porto di Torre Talao oggi sono a favore di quell’opera. Occorre pren-derne atto e sperare che essi non cambino piùidea; altrimenti dovremmo ritornare sul propositodi indire un referendum consultivo per la realizza-zione di questa importante e fondamentale operapubblica al servizio dello sviluppo economico e tu-ristico della nostra Città. Invero a Scalea quando

qualcuno prova a parlare, anche nelle sedi istitu-zionali, viene stroncato, fulminato. Nell’ultimo Con-siglio comunale passato nel silenzio dei media locali(perché?) il Sindaco non ha consentito al sotto-scritto Consigliere di concludere l’intervento chestava facendo sul bilancio comunale. La cosa assu-me un rilievo ancora maggiore se si pensa che il sot-toscritto stava esplicitando la denuncia della catti-

  va gestione amministrativa, e che non gli è statagarantita la libera espressione del pensiero all’inter-no del supremo organo democratico rappresen-tante la comunità locale. Lealtà, correttezza ed al-to profilo istituzionale sono doti non derogabili per chi assurge alla guida di un Comune. Usare il pote-re per zittire l‘avversario politico non fa onore aquesto nostro sconosciuto Sindaco. A prescinderedalle appartenenze politiche, non si può perciò as-sistere inerti al totale scollamento tra l’istituzionecomunale ed i cittadini sempre più lontani dal rite-nere di essere rappresentati da chi, invece, opera

con logiche di gestione amministrativa tipiche diuna fase storica di oscurantismo. Gli Scaleoti nonmeritano di essere trattati, da chi li dovrebbe rap-presentare, più da sudditi che da cittadini, con ilpiù totale disprezzo degli orientamenti e delle esi-genze della comunità locale creando un clima poli-tico di conflittualità, di dubbi e di incertezze, che sicaratterizza per l’assoluta assenza di dialettica civi-le e democratica. K

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4 J Primo Piano Giugno/Luglio 2011

Lo scorso 4 giugno, nella cornice medievale dipiazza De Palma, abbiamo vissuto una serata stu-penda. Il tempo, per una sera, (che brutto iniziod’estate piovoso!), è stato clemente, così i presen-ti (pochi fortunati per la verità) hanno potuto go-dere di un doppio evento. Sul palco uomini illustricome il Giudice Romano De Grazia e il ProcuratoreNicola Gratteri hanno letteralmente ipnotizzato laplatea. “La giustizia è una cosa seria” è l’ultimo li-bro del dott. Gratteri ma le parole stampate sonoben poca cosa innanzi al carisma e al magnetismoche uomini di tale calibro emanano. Poterlo ascol-tare dal vivo e così da vicino è un vero privilegio.

Solo chi sente, prepotentemente, un forte bisognodi legalità e giustizia può veramente capire ciò cheintendo. Uomini devoti allo Stato e alla Patria, chespesso, rinunciano alla loro vita per dedicarsi alperseguimento di un bene comune: liberare la no-stra terra dalla ‘ndrangheta. In questo momento,non possiamo non ripensare al dott. Falcone e aldott. Borsellino. Persone “sole” in vita e osannatein morte. Persone come De Grazia e Gratteri vivo-no costantemente sotto scorta. Non possono an-dare un giorno al mare, non possono fare le cosepiù semplici, quelle a cui noi nemmeno badiamo,come passeggiare per strada o andare in giro per negozi o a mangiare una pizza. Ogni singolo gior-no deve essere programmato, studiato… verifica-to. Ebbene il libro in questione parla di cose serie.

CHE SERATA! di MONICA DE CARLO 

Parla di come la mafia sia legata a doppio filo conla politica. Di come i mafiosi condizionano gli am-ministratori locali per gestire strade, appalti, lavori,squadre di calcio e persino le processioni in chie-sa. Tutto viene sporcato dalla mafia, per accumula-re denaro, potere e parvenza di potere. L’ignoran-za è il cibo di cui il mafioso nutre gli omertosi.

L’incapacità politica lo strumento di cui si serve. Eb-bene, il fatto che la cittadinanza non sia stata pre-sente in massa, il fatto che l’evento sia passato co-me la solita barbosa presentazione di un libro, miha fatto un po’ arrabbiare. Molte persone non co-noscono nomi come Nicaso, Gratteri, De Graziaperché nella loro vita si dedicano ad altro, igno-rando, come in questo caso, incolpevolmente fi-gure di grande rilievo. Molte altre, invece, se ne

 fregano (e la loro assenza poco mi interessa). Male istituzioni avrebbero dovuto, secondo me, daremaggiore risalto all’incontro. Spingere le persone aessere presenti, perché ascoltare dal vivo le paro-le di uomini impegnati tutti i giorni a combattere lamafia, sentire parole crude, vere, sferzanti, fa benealle coscienze, risvegliandole. Dopo tanto onore,

 W Scalea, in collaborazione con il comitato controla privatizzazione dell’acqua pubblica, ha offertoun video per sensibilizzare le persone sull’impor-tanza di questo tema. La serata è stata conclusacon la musica dei “Suonatori libertari calabresi” chehanno a loro volta emozionato con testi di denun-cia, ingiustizia, disuguaglianza e povertà d’animoed economica. Testi in dialetto e musica coinvol-gente capace di passare dai toni duri a melodiesuadenti. Nel corso del concerto, è stato conse-gnato il premio BUON CITTADINO alla memoria del-lo scomparso Beniamino De Bonis ed è stata lan-ciata una nuova iniziativa di solidarietà in favore diquesta sfortunata famiglia che, dopo la scomparsadi Beniamino e una serie di sconvolgenti vicissitudi-ni familiari, si è ritrovata da sola a fronteggiare l’en-nesimo dramma. Presto renderemo pubblica lamodalità con cui sarà possibile sostenere questainiziativa. K

L’ALTRA CAMPANA  di GIANLUCA BIANCO Nel giro di poco tempo, a Scalea, abbiamo assisti-

to a tre performance del giudice-scrittore NicolaGratteri, ormai star televisiva di prima e secondaserata nei vari talk show che ci propinano a gettocontinuo, nonché “oggetto” preferito di molti me-dia della carta stampata. A dire il vero, l’ultimo in-contro di Gratteri (arrivato a piazza De Palma conoltre due ore di ritardo), alla presenza di un pub-blico risicato e marcatamente di sinistra (sembravadi assistere ad una puntata di “Anno zero”, con ri-satine di compiacimento ad ogni accenno di bat-tuta dell’ospite e soventi applausi), ci è apparso ri-petitivo e a tratti noioso nei contenuti, triti e ritriti,con l’aggiunta di una arcinota e deludente faziositànei confronti del Governo, condita con allusioniscontate verso il solito Silvio Berlusconi. Quindi, se-guendo la “moda”, come altri colleghi, Gratteri ri-calca i temi conosciuti dell’antipolitica e dell’anti-berlusconismo, non aggiunge niente di nuovo aquello che sentiamo e sappiamo e non indica al-cuna effettiva e reale strada da seguire. Logica-

mente, ognuno è libero di esprimere la propria

opinione e di criticare anche i l governo Berlusconi,però, un giudice, nel rispetto del principio demo-cratico della separazione tra i poteri (come teoriz-zava Montesquieu), dovrebbe evitare di svolgereattività politica durante i suoi incontri, che sembra-no comizi elettorali piuttosto che riunioni culturali.Per quel che concerne poi i contenuti del “pro-dotto” editoriale di Gratteri, che propone unariforma della giustizia in via pubblicistica, ci chie-diamo: a chi compete fare delle proposte legislati-

 ve in materia giuridico-processuale se non ai politi-ci di turno? Non spetta certo ai giudici. È per questo che, ci sembra, il libro leda, seppur indiret-tamente, il principio teorizzato da Montesquieu...Un’ultima considerazione riguarda la casa editriceMondadori. Beh, uno scrittore non dovrebbe rivol-gere delle critiche, seppur velate, al titolare dellacasa editrice che pubblica il suo libro. In questo

 frangente il magistrato antimafia reggino ci è sem-brato perciò un tantino incoerente e irriverente. K

La ‘ndrangheta, come la mafia e la camorra, è fattadi due mani dure, callose, che si serrano intorno al-la gola della gente. Nel Sud hanno strangolato il fu-turo di intere generazioni, ritardando la nascitadella borghesia produttiva. Al Nord, adesso, sonomani che strangolano l’impresa, la libertà di crearereddito, ovvero ciò che da sempre il Settentrioneha saputo fare. È questo il danno odierno, nonprevedibile fino a trent’anni fa, quando molti pen-savano che la mafia era una tragedia esclusiva delMezzogiorno d’Italia.

[email protected] 

 

 VITE STROZZATEdi GIUSEPPE PIAZZA 

Quest’ultima tornata elettorale ha visto, all’indoma-ni del voto delle amministrative di maggio, la procla-mazione della donna sindaco Patrizia Linda Cecaroche è risultata la più votata in assoluto in tutt’Italia

(riportando un consenso plebiscitario dell’89,26 %)e che continuerà l’attività amministrativa del marito,Luigi Aloisio, per 10 anni primo cittadino di San So-stene, piccolo centro del catanzarese. Un altro ca-so analogo si è verificato a Zumpano, alle porte diCosenza, dove a diventare sindaco è stata Maria Lu-cente, moglie dell’ex primo cittadino Claudio Carelliche, come nel caso sopra riportato, ha amministra-to la comunità, sempre per due legislature. Tuttociò, dovrebbe far mangiare le mani all’ex sindaco diScalea Mario Russo che circa un anno fa, quandotutti scommettevano sulla possibile candidatura del-la moglie Anna Maria Salerno, medico-ginecologa,inaspettatamente, a sorpresa, tra lo stupore genera-le, ha cacciato dal cilindro il nome di Pasquale Basi-le, attuale sindaco di Scalea, rivelatosi fin da subitoinadatto a coprire e a gestire un comune difficile ecomplicato come quello di Scalea. Le vere e solenew entry al femminile le troviamo sul Tirreno co-sentino con la motivata e volitiva Barbara Mele che,

con il 45,17%, è diventata con grande soddisfazio-ne e gioia, sindaco di San Nicola Arcella (il suo sfi-dante, Filiberto Forestieri, si è fermato lontano al28,43%, mentre l’altro contendente, Domenico Os-so, si è perso, addirittura, nella notte dei tempi…).Ora, San Nicola Arcella, ridente cittadina rivierasca,attaccata a Scalea, di cui un tempo faceva parte,per spiccare il volo e insediarsi tra le grandi mete tu- ristiche italiane ha bisogno di un nuovo ed efferve- scente slancio politico-amministrativo che, siamo certi, Barbara Mele ed il suo gruppo di maggioranza,con la loro voglia di fare e con la determinazione ri- chiesta in questi casi, saranno in grado di garantire,dopo gli assurdi e risaputi rimpasti, del recente pas- sato, che hanno avuto solo ripercussioni negative per l’intera comunità rimasta orfana del suo energi- co punto di riferimento e, di conseguenza, privata dei suoi obiettivi. K

QUOTE ROSA: CURIOSITÀ E DATILa vera e sola new entry 

riguarda la nostra Barbara Mele 

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Giugno/Luglio 2011 Primo Piano J 5

Il Consiglio comunale di Scalea ha approvato il bi-

lancio di previsione 2011, contando sui voti dei tre-dici componenti della maggioranza e incassando ilno di soli quattro consiglieri di opposizione, tre delgruppo Scalea libera e uno di ScaleAdesso. Non so-no mancati, infatti, i colpi di scena. Hanno abban-donato l’aula, dapprima, il consigliere di Aperta-mente Scalea, Gennaro Licursi, che ha contrastato

 fino all’ultimo il voto di indirizzo politico sull’aliena-zione della struttura del vecchio mercato copertodi via Fiume Lao; poi il consigliere Mauro Campilon-go, ex assessore al Bilancio ed ex vicesindaco, ha la-sciato l’aula a pochi istanti dal voto sul documentocontabile. I punti in discussione in Consiglio erano

Consiglio comunale 

COME AL SOLITO NON SONO MANCATI I COLPI DI SCENA di MATTEO CAVA 

quattro: la risposta alle interrogazioni di ScaleAdes-

so su due grandi opere: Porto e Aviosuperficie; la ri-cognizione degli immobili di proprietà comunalesuscettibili di valorizzazione e alienazione; il bilan-cio di previsione, quello pluriennale e le relazionirevisionali e programmatiche sulle opere pubbliche.Come è facilmente intuibile il dibattito si è surriscal-dato sul documento contabile. È stato il consiglierecon delega al Bilancio, Franco Di Giorno, a relazio-nare, precisando che la spesa prevista per conve-gni, mostre e rappresentanza non potrà superaredel 20% quella dell’anno 2009, che nei prossimi an-ni ci sarà il federalismo municipale con molti cam-biamenti nella gestione delle entrate comunali. K

 

QUANDO IL TROPPO STORPIA L’Amministrazione comunale di Scalea ha avviatol’iter burocratico per la vendita del vecchio merca-to coperto, sito in via fiume Lao, dove nell’area cir-costante, tutte le mattine, i pochi contadini di Sca-lea rimasti espongono i loro prodotti, assieme aqualche pescatore, a testimonianza delle nostreorigini e culture: contadina e marinaresca; prati-

cando la vendita dal produttore al consumatore. Va bene disfarsi di questo edificio, somigliante piùa un vecchio e ingombrante Bunker tedesco resi-duato della Seconda Guerra mondiale, ma se que-sto significa anche sfrattare e scaricare tutta quellacomunità che vi staziona e socializza accanto, or-mai da decenni non è giusto. Questo spazio, nonè solo un luogo dove è ancora possibile trovareprodotti nostrani (frutta, verdure, pesce, manufat-ti artigianali ecc.) a buon mercato, ma è anche unluogo di ritrovo, caro alle tante massaie che lo fre-quentano da sempre. Vendere beni immobili inquesto momento non è opportuno, per due sem-plici motivi: primo, la vendita dell’immobile nonservirà di certo a coprire il pauroso debito del co-mune (sarebbe come pensare di svuotare un marecon un secchio); secondo, il comune se dovesseintascare un po’ di denaro vedrebbe piombarsiaddosso quella moltitudine di creditori, già allerta-ti e armati di atti ingiuntivi, protesi a strapparglielodi mano. Ricordo poi ai tanti consiglieri dell’ammi-nistrazione Russo ancora in carica, che riguardo aquell’area si era sempre parlato di sistemarla al me-glio, senza cambiarne la destinazione d’uso. Spe-riamo che non si tratti di aprire un’altra  putìa, unennesimo negozio di vendita al dettaglio dove si

 vende la mortadella e il gorgonzola, prodotti delnord, per giocare poi al ribasso con i supermerca-ti già esistenti. Ormai, a Scalea e non solo, anche lagrande distribuzione è andata in crisi; le chiusuredi alcuni Discount sono la prova di quando il trop-po storpia. (E.F.T.) 

Il “soffio” di primavera che, con i referendum, haattraversato la penisola l’11 ed il 12 di giugno c.a.ha, soprattutto, verità non messa in risalto dai me-dia nazionali, proni al potere, come sempre, nonper forza e non solo quello “di turno”, evidenziatoun malessere, diffuso, che già il risultato delle re-

centi amministrative aveva sottolineato, e quellache è stata, per comodità, definita la “seconda re-pubblica”, iniziata dopo la “caduta”, per “manogiudiziaria”, dei “partiti tradizionali” del dopoguer-ra (D.C. e P.S.I. in testa), potrebbe, a quanto sem-bra, essere ormai giunta al capolinea. Il malessereche serpeggia in larghissimi strati della italica po-polazione, da qualche stagione, per un logora-mento economico, apparentemente irreversibile,che inchioda, giorno dopo giorno, alla povertà unapercentuale via via crescente di popolazione, untempo anche di medio livello, si è “scaricato” per-sino sui referendum, il cui risultato, questo è il no-stro modesto parere, è un segnale mandato nonalla sola “maggioranza”, che ora governa (sic!), maa tutta l’attuale classe politica. La verità, sempre anostro giudizio, è che il popolo invoca un “cambiodi passo” dai ceti dirigenti politici: pretende, gior-no dopo giorno sempre di più, risposte che sianoall’altezza dei problemi quotidiani che affliggono le

 famiglie e quasi approfitta di ogni “utile”occasioneper “segnalare” questo crescente disagio. Chequesto “segnale” si traduca, poi, da qui a sei mesio a un anno, o a due anni, al momento cioè del“voto politico”, in un “cambio” della guardia... ètutto da verificare. Alla valanga dei “sì” e al supera-mento del “quorum”, altra circostanza non molto enon molto bene sottolineata dagli accorti e abituali“commendatori”, specie televisivi, hanno concor-so, in maniera determinante, quelle regioni ove, almomento, c’è una fortissima presenza della LegaNord: la Calabria, come sempre ai margini dei cir-

cuiti nazionali, ad esempio, è stata una delle re-gioni ove più bassa è stata la percentuale dei vo-tanti!Le amministrative prima ed i referendum poi “nar-rano” di un Paese, la “bella Italia”, che se fossechiamata alle urne, con l’attuale, questa sì disgra-

ziata, legge elettorale, si potrebbe addirittura ri-trovare con maggioranze diverse e contrappostealla Camera e al Senato: e allora se ne vedrebberodelle belle...anzi delle...bellissime!La profonda verità, cui i “prescelti” (dai capi...nondagli elettori) attuali, che siedono sui comodi“scanni” di Montecitorio o Palazzo Madama, non

 vogliono e, forse, non vorranno affrontare, è pro-prio la necessità di porre in essere un “cambia-mento della legge elettorale” in vigore: “un cambiodi passo” non lo vuole Berlusconi... ma non lo vuo-le Bersani (al di là delle chiacchiere) e non lo desi-derano, probabilmente, neppure i “capetti” di ta-luni raggruppamenti minori, eccezion fatta per ilcentrista Casini.Ma, se si dovesse arrivare ad una fine traumatica onaturale dell’attuale legislatura e si dovesse rianda-re a votare con lo sciagurato sistema in vigore, cioècon i “capi” che continueranno ad inserire nei “pri-mi posti” delle liste quelli o quelle che sicuramen-

te saranno eletti e allora la italica tragedia potreb-be raggiungere l’acme, il culmine: non resterebbeal “popolo sottomesso” che un collettivo “karachi-ri...elettorale” e cioè una diserzione, in massa, del-le urne, come unico “metodo democratico” per 

 farsi sentire.Popolo italico... popolo delle amministrative... po-polo dei referendum... se ci sei... batti un colpo sultamburo della storia per una necessaria “modifica”dell’attuale legge elettorale, se questo non acca-drà e allora veramente tempi ancora più tristiaspettano tutti noi. K

POPOLO ITALICO... SE CI SEI… BATTI UN COLPO!di GIOVANNI CELICO

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6 J Nella Nostra Città  Giugno/Luglio 2011

DISPIACERE PER LA SCOMPARSA DIUN PEZZO DI STORIA CITTADINA 

 ARTURO BLOISE , gran signore ed eccellente sartodella dinastia Bloise. Oltre ad essere un maestro,era una persona gentile, corretta e sempre dispo-nibile. Il Direttore del Diogene e la Redazione por-gono le più sentite condoglianze alla cara moglie ealla famiglia tutta.

********CARMELINA VALENTE , già da alcuni anni non ve-

dente e diabetica. “Padrona di casa” di una nume-rosa famiglia di pescatori, con lavoro e grandi sacri-

  fici, insieme al marito Rodolfo Manco, è riuscita aportare avanti, con grande dignità e a testa alta, ilnutrito “focolare domestico”. Oltre a svolgere lavo-ri saltuari e ad aiutare il marito e i figli nella venditadel poco che si riusciva a pescare, ha prestato ser-

 vizio, fino all’età pensionistica, presso la scuola sta-tale materna. Al sempre premuroso genero AntonioPassalacqua, nostro affezionato socio, al figlio An-tonio, nostro amico della prima ora, e alla famigliatutta, giungano le più sentite condoglianze da par-te del Direttore e della Redazione del Diogene.

Il pescatore “sanremese” Ro-berto Sangregorio, 56 anni,molto stimato e conosciutodalla marineria scaleota (era so-lito, in alcuni periodi dell’anno,

  fare un salto nella sua città diorigine, dove aveva lasciatotanti momenti felici ma, soprat-

tutto, stimati e affettuosi amicidel rione Marina), è stato stron-cato da un infarto, una notte

dello scorso maggio, mentre si trovava in mare conil figlio, al largo di Imperia. Le operazioni di soc-corso sono state coordinate dalla centrale opera-tiva del 118. Sul posto è intervenuta anche unamotovedetta della locale Capitaneria di Porto cheha portato a riva il povero Roberto, le cui condi-zioni apparivano particolarmente critiche da subi-to. Ad attenderlo in porto c’era un equipaggio del-la Croce Rossa di Imperia. In dettaglio i concitatimomenti del tragico episodio. « A circa 1,5 miglia al largo della costa tra Imperia e San Lorenzo, il Mo- topesca “Fedele Fortuna”, mentre era intento nel- le normali operazioni di pesca, lanciava un sos via radio sul canale 16 avendo a bordo un compo- nente dell’equipaggio colpito da malore. Alle ore 00.31 la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Imperia raccoglieva la richiesta di aiuto provve- dendo ad allertare la dipendente Motovedetta CP 806 che usciva immediatamente in mare dirigen- dosi verso il Motopesca. Raggiunto il punto segna- lato, l’equipaggio della Motovedetta provvedeva al trasbordo del marittimo e, continuando le azioni di primo soccorso già intraprese dal personale pre- sente a bordo del motopesca, dirigeva veloce- mente verso il porto di Imperia Porto Maurizio do- ve erano già presenti il nostromo del porto,un’ambulanza ed un’automedica del 118, prece- dentemente allertati. Raggiunta la banchina del porto di Imperia-Oneglia, il personale medico, in- sieme al personale della Motovedetta, prestava as- sistenza allo sventurato marittimo provvedendo al- lo sbarco dello stesso ed al trasporto con ambulanza in Ospedale dove purtroppo, a quanto risulta, nonostante le cure prestate, se ne costata- va il decesso ». F  ABRIZIO T ENERELLI 

 All’età di 64 anni, se ne è andato in punta di piediLorenzo Laino (nella foto con la casacca nera) , grandeappassionato di mare e gestore, col figlio Vincen-zo, del lido ‘A Stagliata, situato di fronte alla bellis-sima scogliera dell’Ajnella. Fino a qualche anno fa,con l’amata mamma Silvia Lambiase, in via Lauro eratitolare di un avviato negozio di terracotte e casa-linghi. Per lungo tempo, sempre con l’ausilio del-l’anziana mamma, aveva “fatto” i mercati settimana-li nei paesi limitrofi. Era inoltre bravo a pitturare e

a realizzare lavoretti artigianali che esponeva, so-prattutto, nella sua caratteristica e accogliente sta-zione balneare. Da giovane aveva fatto parte del-l’A.C. Talao, che con l’altra squadra cittadina, l’U.S.Scalea, negli anni ’60 ha diviso in due il tifo e la po-polazione, dando vita a memorabili derby: indi-menticabile quello della stagione 1964-65, che siconcluse con l’inaspettata vittoria della Talao, in cuiLorenzo fu stratosferico a difendere eroicamente estrenuamente la sua porta dagli assalti a raffica de-gli attaccanti biancostellati capeggiati dal bomber Pasquale Bergamo. Per la Talao e la sua tifoseria,quella vittoria è rimasta stampata in modo incan-cellabile nella storia del calcio locale e di tutte lestracittadine. Un altro incontro che vide grandeprotagonista il giovane Lorenzo Laino (aveva ap-pena 18 anni ed era già titolare) fu quello controla capolista San Lucido, uno squadrone che, per lasua forza tecnica ed agonistica, metteva paura atutti gli avversari del suo girone. Lorenzo, in quella

gara, con le sue prodezze, fece gridare al miraco-lo, balzando alle cronache del calcio calabrese.Unico neo, se così può definirsi, erano certe sue“lorenzate”: come tutti i grandi portieri, oltre agrandi capacità tecniche e a grandi scatti di reni,aveva a volte qualche giustificato… scatto d’ira,specie di fronte a certe cervellotiche decisioni ar-bitrali. Fondamentalmente, però, Lorenzo era lapersona più buona del mondo. K

IMPROVVISA E INASPETTATA MORTE DI UN INDIMENTICABILE SCALEOTA   A FINE MAGGIO SONO VENUTI A MANCARE

UGO AVENA , la notizia della morte del simpatico“Ugo ‘u Duce” si è diffusa nei primi giorni di giugno.Persona simpatica e cordiale, viveva da anni, con la

 famiglia, in Friuli. Puntualmente, però, ad ogni esta-te piombava a Scalea, seguito dall’immancabile fi-

glio e dalla cordiale moglie. Quando era possibile,soleva fare una capatina nel suo paesello d’origineanche nella stagione invernale, in vista delle festi-

 vità natalizie. A suo modo, Ugo era un personaggiodavvero singolare. Noi ragazzini degli anni ’60 lo ri-cordiamo, prima che partisse definitivamente per ilNord Italia in cerca di lavoro, massaggiatore tutto

 fare dell’A.C. Talao, con l’immancabile tuta azzurraed il sorriso sempre pronto a mostrare la sua bian-ca dentatura, in risposta agli sfottò di un tempo an-dato…

********La signora ELVIRA BARONI , amata e premurosamamma della nostra carissima e affettuosa DanielaBonzagni, ci ha lasciato dopo lunga e dolorosa ma-lattia. Alla gentile e sempre sorridente Daniela,esempio di rettitudine, che negli ultimi anni ha tra-lasciato il suo lavoro e rinunciato quasi a tutto, pur di stare vicina all’adorata mamma e al suo papàSandro, vanno le più sincere condoglianze da par-

te del Direttore e della Redazione del Diogene.********GIORGIO BELCASTRO , fratello del nostro sempredisponibile amico e sostenitore del Diogene, Mi-chelangelo. È deceduto all’età di 61 anni nell’o-spedale di Reggio Calabria. La Redazione del no-stro giornale e il Direttore Manco formulano le piùsentite condoglianze a Michele e alla sua famiglia.

********  A chiusura di giornale, apprendiamo la tristenotizia della prematura morte del 37enne  AUGURIO GALIANO, nostro affezionato e carolettore. Ciao Augurio.

NEI PRIMI GIORNI DI GIUGNO CI HANNO LASCIATO

L’ALTRUISMO E IL CORAGGIO DI ROBERTORoberto Sangregorio, insieme al fratello ed all’e-quipaggio aveva salvato i colleghi del “Maria Santis-sima”. Il fatto risale al 7 ottobre del 2008, quandopurtroppo perse la vita il 39enne Savino D’Elia.Lo scaleota Roberto Sangregorio, a bordo del suopeschereccio, insieme al fratello Orlando, fu pro-tagonista del tentato salvataggio degli occupanti

del “Maria Santissima Altomare”, peschereccio,affondato il 7 ottobre del 2008 al largo di Ventimi-glia. Nell’incidente perse la vita il pescatore SavinoD’Elia, 39enne, rimasto impigliato nelle reti. I dueSangregorio, insieme all’equipaggio, nonostanteriuscissero a portare in salvo gli altri occupanti del“Maria Santissima Altomare”, poterono fare nullaper Savino D’Elia, purtroppo già morto. Il fattoscosse l’ambiente marinaro sanremese e noi ricor-diamo i fratelli Sangregorio commossi, al rientro inbanchina, per quanto accaduto.

LA SCOMPARSA DI ROBERTO SANGREGORIONEI RICORDI DELL’AMICO NUCCIO

«Roberto, amico mio fraterno,sei andato via nel modo che si- curamente avresti preferito: in mare. Io e Te abbiamo condivi- 

so anni di amicizia, di confessioni, di confidenze e mai uno screzio. Tu mi chiamavi zio Nuccio e por- 

terò sempre con me il ricordo di quando mi chie- desti di aiutarTi nell’acquisto del peschereccio;sembravamo Totò e Peppino ma, alla fine, tra mille peripezie e mesi di trattative, l’abbiamo portato a casa. A “pagamento” del mio aiuto, oltre a tante mangiate insieme, mi hai dato 10.000 lire ed io ti dissi che le volevo firmate da Te. Eccole, sono sem- pre state con me nel mio portafogli, a suggello di un’amicizia di anni ed anni, e lì rimarranno. Man- cherai a tutti, alla tua famiglia, ma anche al porto,alla gelateria e al Sandy, e mancherai anche a me,che da oggi sarò più solo, ciao, Nuccio ». K

 Anche quest’anno, la processione del Venerdì San-

to è uscita dalla Chiesa di Santa Maria d’Episcopio,ma, purtroppo, senza tutte le antiche ed artistiche“varette”, le statuette in cartapesta che risalgono al1880, quando arrivarono nel porto di Scalea daNapoli, a bordo di un bastimento. Nel rivivere i sug-gestivi riti tradizionali della Settimana Santa, abbia-mo potuto ammirare soltanto i simulacri del Cristomorto, della S.S. Addolorata e del Crocifisso. Le al-tre “varette” sono però rimaste nei locali della Chie-sa: Cristo alla colonna, Gesù nell’Orto degli Ulivi, la

 Veronica, San Giovanni, la Maddalena, Gesù con lacroce e l’Hecce homo. Alcune di queste rare e pre-ziose statuette dell’arte napoletana sono state re-staurate alla meglio, ma altre sono in via di degra-do, soprattutto a causa dell’umidità, che determinail disfacimento della cartapesta (vedi la statua delCristo morto). Lanciamo, perciò, un accorato ap-pello a tutte la Autorità istituzionali (Regione, Pro-

 vincia, Comune di Scalea e Soprintendenza ai beniartistici e storici di Cosenza) affinché le “varette”

 vengano subito restaurate e salvate, affidando taledelicato compito ad accreditati professionistiesperti nel restauro della cartapesta. Scalea nonpuò perdere questi pregevoli pezzi del suo patri-monio artistico, come è già avvenuto, purtroppo,con gli affreschi seicenteschi del salone del Palazzodei Principi, il cui degrado era stato più volte se-gnalato, vanamente, a chi di competenza.

E RCOLE S ERRA 

 ACCORATO APPELLO

 All’interno del progetto “Tracce di sport” si pone ladiscesa di rafting organizzata dall’associazionesportiva Rafting Yahoooooo di Scalea per AndreaZorzi, bandiera e orgoglio della pallavolo italiana.La magnifica idea, nata su iniziativa di Elena Donag-gio (ricercatore IRS) e Andrea Zorzi (ex-pallavolistae giornalista), ha l’obiettivo di guardare allo sportdalla duplice prospettiva del ricercatore e dello

sportivo. «Un luogo splendido che sta pian pianotrovando la sua strada per crescere», questo ilcommento dell’ex pallavolista entusiasmato dallerapide e dalla bellezza dei posti del Parco Nazio-nale del Pollino. Rafting Yahoooooo, leader nelsettore, organizza escursioni sul fiume Lao, discesedi rafting alla portata di tutti.

Per info e contatti: cell. 320 4416639- web: http://www .raftingcalabria.it

 

PROGETTO “TRACCE DI SPORT”Il grande Andrea Zorzi con Rafting

 Yahoooooo si emoziona tra le gole del Lao

EMILIO ORRICO , amato genitoredel nostro sempre disponibile eaffabile amico e socio Aldo Orri-co del CTF di Scalea è scompar-so. Emilio era conosciuto, fra l’al-tro, per la devozione che aveva

 verso San Giuseppe, di cui avevaesposto una statua in località Fiu-me Lao, aperta alle visite di de-

 voti e curiosi. Il 19 marzo di ogni anno, era so-lito festeggiare la solenne ricorrenza del santocon la celebrazione di una messa in suo onore.Il Direttore del Diogene e la Redazione tuttaesprimono le più sentite condoglianze alla fa-miglia, al sempre gentile Aldo e al premurosoMassimo.

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Giugno/Luglio 2011 Nella Nostra Città  J 7

 Alle ore 20,45 del 16 maggio 2011, in Lagonegro(Pz), per la gioia di mamma e papà, è nato il picco-lo   Arturo Greco, desiderato e atteso primogenitodel nostro amico e collaboratore Enzo Greco e diStefania Cirimele. Il bellissimo Arturo, appena ve-nuto alla luce, pesava 3 chili e 350 grammi. Ad at-tenderlo c’erano, trepidanti e gioiosi, tutti i familia-

ri con in testa la nonna paterna, signora Franca,comprensibilmente emozionata e traboccante di  felicità. Ad Enzo e alla dolce consorte Stefania, ildirettore Nando Manco e la redazione tutta delDiogene fanno giungere i più sentiti e cari auguri, estesi alle famiglie Greco e Cirimele . K

 Fiocco Azzurro

Come accadeva negli anni ’50, ‘60 e ‘70, con le se-rate a tema, torna in auge al Genova di Scalea lamusica dal vivo. Nello spazio “American bar”, daqualche settimana, con la direzione artistica e leideazioni dell’estroso Luca Grisolia, terzo figlio del-la “dinastia Genova”, si sta ricreando, in quella cheè stata la celebre “rotonda” di via Lido, un’atmo-sfera antica per certi versi ma, allo stesso tempo,modernissima e attuale. La musica, in occasione diogni serata a tema, viene abbinata al cibo presen-tato e distribuito durante il corso dell’intratteni-mento. In questi viaggi di Gulliver, si è passati dalle“tappe” italiane (polenta) a quelle inglesi (roast-beef), al tango argentino condito con il famoso egustoso empanados, al “chili” messicano, alle tap-pe americane a ritmo di musica dei mitici gruppistorici che hanno segnato un’epoca. La serata de-dicata all’America ha visto la straordinaria esibizio-ne del gruppo emergente scaleota dei “Meteora”,che ha emozionato ed entusiasmato il pubblicoche ha applaudito a lungo. La serata, come da me-nu statunitense, prevedeva: carne alla brace, con-torni vari abbinati, tanta birra e, logicamente, mu-sica americana. Ai primi 50 intervenuti, la direzionedel Genova ha dato in omaggio una bandana coni colori della bandiera americana. Un’altra cosa sim-patica e originale della fantastica serata è stataquella di vedere l’intera sala gremita di gente concamicie country. Alla fine, tutti contenti ed entu-siasti per la magica serata e appuntamento alleprossime. Ricordiamo che le serate del giovedì diGulliver proseguiranno fino al 21 luglio (serata del-l’arrivederci), con protagonista, stavolta, il misterio-so e affascinante Marocco, che proporrà un piattodi stufato speziato e arachidi (durante la serata è

prevista l’esibizione di una danzatrice del ventre).Info Metafora : 320.8683993 - 320.5514199

GENOVA E METAFORAFANNO RIVIVERE LE VIBRANTI

EMOZIONI DI UN TEMPO

Dopo circa tre mesi di puntuali incontri settimanali,14 ristoratori di Scalea hanno scelto il piatto che do-

 vrà prendere per la gola gli amanti della buona ta- vola. Per decenni si è parlato di piatti tipici traman-

dati da generazioni intere, di piatti legati ai cambi distagione, contrassegnati da feste sentite ed aspetta-te come il Natale, la Pasqua, il Carnevale e, da circa40 anni, del menu di Ferragosto. Abbiamo sempreseguito e aspettato i cambi delle stagioni per utiliz-zare le tantissime bontà ricavate dalla nostra fertileterra, da cucinare poi in mille modi diversi, straordi-nariamente deliziosi e gustosi. ‘A Taverna - L’AnticaOsteria - L’Ancora - Il Clandestino - Il Forest VillaBrazzano - Il Giò Pub - Il Genova Hotel - Il Meta-stasio - Le Mimose - La Rondinella - La Scogliera - IlSanta Caterina Village - Il Tarì e il Vigrì sono le 14attività culinarie che con impegno, perseveranza,caparbietà e passione, in questi mesi, si sono datiappuntamento a cadenza fissa per seguire e pro-grammare tutte le fasi preparatorie che hanno por-tato alla nascita del primo piatto realizzato dai risto-ratori: un piatto, per intenderci, non di tradizione.Le 14 aziende hanno dato vita all’Associazione de-nominata “Scalea nel Piatto”. Il piatto, che è un mix

di innovazione e tradizione, ha preso il nome di “Ra-sckatiell(i) pacc(i)”. Il tipo di pasta, anche se richia-ma un’antica pasta di casa fatta a mano, molto ap-prezzata e ricercata, è riportato ai giorni nostri: la

 forma, anche se voluta leggermente diversa per unaquestione di resa e sapori, è composta da grani se-lezionati duri di primissima scelta. Pacc(i) racchiudele tre parole chiavi del piatto: peperoncino rossomacinato, acciughe fresche del nostro mare, il cedrodelle nostra terra. L’altra lettera C, l’ultima, comeomaggio-riconoscimento, potrebbe fare riferimentoai 14 cuochi-chef scaleoti che tanto impegno eamore hanno profuso per il raggiungimento dell’o-biettivo che, al momento, sembra entusiasmare, nonsolo il popolo scaleota, intervenuto in massa, ma an-che le tantissime persone accorse dal circondario ei turisti presenti. La presentazione è solo un primopasso verso il vero e proprio successo, un banco diprova che già con l’imminente estate potrà dare iprimi responsi. Logicamente, per portare in alto l’ul-

tima invenzione gastronomica scaleota, nessuno deipromotori potrà permettersi di abbassare la guardia,in quanto il piatto va sostenuto e proposto sempree categoricamente con i giusti e risaputi ottimi in-gredienti, nei minimi dettagli e con la massima curaal momento della preparazione e del servizio in ta-

  vola. L’entrata in tavola di questo studiato primopiatto, tanto per capirci, dovrà diventare un rito, unnon plus ultra, una quinta essenza che dovrà por-tare a toccare vertici impensabili, per aggiungersidegnamente alla nostra già ottima e apprezzata cu-cina. Tornado alla presentazione, avvenuta in piazzaPadre Pio, dove si è registrato il tutto esaurito, l’As-sociazione “Scalea nel Piatto” ha catturato il palatodi centinaia di turisti e residenti che non si sono fat-ti scappare, è il caso di dirlo, la ghiotta occasione.Prima di passare all’atteso assaggio, il festoso pub-blico ha seguito con attenzione un dibattito con-

Promossa a pieni voti l’Associazione “Scalea nel Piatto” MILLE PERSONE PER ASSAGGIARE I “RASCKATIELL(I) PACC(I)

di SARA SILVESTRI

dotto con linearità e in modo egregio e impeccabi-le dal nostro direttore Nando Manco che, in se-quenza, ha chiamato e fatto accomodare sul palco,rispettando l’ordine della scaletta, i numerosi e im-

portanti ospiti: l’onnipresente ed energica presiden-tessa dell’Associazione Francesca Russo, che haaperto la serata, il nostro prezioso collaboratore Er-cole Serra, che ha parlato brevemente della nostrastoria culinaria, Franco Matellicani, produttore dellapasta scelta per il piatto, che ha disquisito su alcunidettagli tecnici, l’ormai “internazionale” prof. EnzoMonaco, presidente dell’Accademia del Peperonci-no, l’immenso e simpatico prof. Franco Galiano,grande cultore del cedro e presidente dell’Associa-zione Internazionale di questo magico frutto sacro,l’ottimo presidente della Pro Loco di Scalea Giovan-ni Le Rose e quello, altrettanto attivo e puntuale,dell’Alto Tirreno Calabrese, Antonello Grosso La Val-le. Infine, spazio alla politica: gli assessori comunaliFranco Galiano e Giuseppe Forestieri, promotori delpiatto e dell’idea, il sindaco di Scalea Pasquale Basi-le e l’on. regionale Giampaolo Chiappetta. Le con-clusioni, come l’apertura, sono state affidate allabrava Francesca Russo. Al termine del dibattito, tan-

ta buona musica con Carla Cauteruccio e “I VentuNovu”. Comprensibile l’“assalto” alla degustazionegratuita dell’atteso piatto, che pare sia piaciuto tan-tissimo agli intervenuti. I vini di accompagnamentosono stati offerti dalla cantina “Verbicaro Viti & Vini”,la buonissima pasta è stata regalata dall’azienda“Cuore di Pasta” - distribuita da Good Food Produc-tion sas, mentre l’olio extra vergine è stato messo adisposizione dal frantoio dei F.lli Pugliese. Un ringra-ziamento particolare va anche al consorzio “Cedrodi Calabria”, nella persona di Angelo Adduci, per aver fornito un prodotto di primissima qualità e scel-ta, e all’azienda ittica “Sea World” di Alvaro Sollazzo.«La riuscita di questa stupenda manifestazione - hadichiarato il sindaco Pasquale Basile - è il risultato di un’operazione condotta in parte dall’Amministra- zione comunale ma soprattutto dagli operatori del- la gastronomia scaleota che, unendosi tra loro, han- no ottenuto questo grande e meritato successo. E la presenza di tanta gente, lo testimonia. Non si è 

trattato di un percorso semplice  - ha continuato ilprimo cittadino - ma c’è stato bisogno di un note- vole impegno che ha richiesto caparbietà, dinami- smo e tantissima volontà. Per questo ringrazio gli as- sessori Galiano e Forestieri che hanno creduto in questa iniziativa, mentre al presidente dell’Associa- zione “Scalea nel Piatto” e agli atri promotori  - haconcluso Basile - vanno i miei auguri per altre nuove e prestigiose iniziative ». K

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8 J Nella Nostra Città  Giugno/Luglio 2011

L’8 maggio 2011, il “Vespa Club Sca-lea” ha presentato il 3° Vespa Ra-duno Interregionale “Riviera dei Ce-dri”. L’edizione di quest’anno èstata dedicata a Debora Scarfone,amata fidanzata di uno dei maggio-ri esponenti del club, Emanuele Di

  Vattimo, scomparsa, improvvisa-mente e immaturamente, il 3 marzo2011, a soli 35 anni.Hanno partecipato al Raduno 170

 vespe provenienti dai vari “Vespa club” della Cala-bria, Puglia, Basilicata e Campania, con la graditasorpresa della new entry del “Vespa Club Perugia”.La bella manifestazione ha avuto luogo nella VillaComunale. Il giro turistico si è svolto per le vie cit-tadine e poi si è prolungato verso Tortora, dove,nel bel Centro storico, l’Amministrazione comunaleha offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Duran-te il pranzo, che si è svolto presso il ristorante “LaLoggia”, hanno avuto luogo le premiazioni di rito,seguite dai saluti di arrivederci a tutti i partecipan-ti. Il “Vespa Club Scalea” ringrazia l’AmministrazioneComunale di Scalea, la Polizia Municipale, il coman-do dei Carabinieri di Scalea e l’Amministrazione co-munale di Tortora, ovviamente insieme a tutto ilteam del “Vespa Club Scalea”. Anche in questa sta-

gione, il “Vespa Club Scalea”, in particolar modonella persona dell’ottimo Emanuele De Vattimo, ha

IL RADUNO DEL VESPA CLUB INTITOLATO ALLA CARA DEBORA 

Gli oggetti usati possono diventare strumento diuna nuova economia? Se lo chiedono gli Stati ge- nerali dell’Usato , assemblea che mette a confron-to per la prima volta gli operatori dei mercati stori-ci e delle pulci. A Scalea, fino a qualche anno fa,aveva luogo con successo un frequentato ed ap-prezzato “mercatino delle pulci” che una volta almese e per due giorni richiamava gente da ogniparte nella suggestiva piazza Cimalonga. Un veropeccato è stato perderlo e non riaverlo più. Con ilnostro giornale tantissime volte abbiamo cercato disollecitare chi di competenza per riaverlo. Purtrop-po, però, ogni tentativo di sensibilizzazione è sta-to vano. Attualmente un mercato dell’usato perma-nente ha sede nella strada che dal bivio della S.S.18 porta alla vicina Santa Maria del Cedro, dove èpossibile trovare di tutto: dall’antico, al moderna-riato, al moderno. Visitabile tutti i giorni, orari di ne-gozio. A Praia a Mare, in via Turati, 149 (inizio città,lato sud, di fronte Q8 - Info 0985.73690 -333.6584972), si trova un altro negozio di antiqua-riato, “La bottega dell’antico”, che si avvicina tan-tissimo ad un “ Mercatino delle pulci”, con oggettidi straordinario interesse come mobili d’epoca,bronzi, curiosità, dipinti, oggettistica, orologi, por-

cellane, comodini, specchiere, cassettoni e moltoaltro ancora e …a prezzi davvero contenuti. K

Curiosità  L’USATO IN ITALIA Strumento di una nuova economia

Domenica 15 maggio, a Scalea, è iniziato “Terra ditornei”. Il primo dei quattro tornei di calcio dellastagione, “Supercoppa Città di Scalea”, organizza-to, alla perfezione, dal Tenuta Group guidato daSilvio Tenuta, che da oltre quindici anni, spesso insilenzio ma con estrema professionalità, organizzaeventi sportivi a livello nazionale e internazionaleche promuovono il nome di Scalea in Italia e all’e-stero. I mesi preferiti sono maggio, giugno e luglio,quando migliaia di sportivi, spesso con le relative

  famiglie, partecipano alle manifestazioni, accre-scendo le presenze turistiche nella nostra città. Ilconsigliere con delega allo Sport, Fabio Ferrara, in-sieme al sindaco Pasquale Basile, ha posto grandecura nella programmazione dell’evento, intenden-do valorizzare al massimo il lavoro dell’organizza-tore: «Ci sarà il pieno appoggio dell’Amministrazio- 

ne comunale per far sì che tali iniziative, che rappresentano ormai un’eccellenza per il territorio della Riviera dei Cedri, possano crescere sempre più, sviluppando così un concetto di turismo spor- tivo sul quale puntare. Il secondo evento, il “17°

 Torneo Internazionale”, si è svolto dall’1 al 5 giugnoe ha visto la partecipazione di circa duemila perso-ne, tra giovani atleti, dirigenti, addetti ai lavori e pa-renti dei ragazzi. E la festa continua. K

SUCCESSO DEL BINOMIO SPORT-TURISMO 

dato prova di grande professionalità ed impegno,organizzando, senza sbavature, la seguita e attesamanifestazione che prende il nome da quello che,in Italia e all’estero, rappresenta il mezzo a motoresu due ruote più famoso e amato. Encomiabile edavvero toccante l’idea di intitolare l’edizione2011 alla sfortunata e dolce Debora, che ricordia-mo bene come apprezzata artista che, nell’estatedel 2006, aveva partecipato al “Premio ScaleaEstemporanea” nella suggestiva piazza De Palma,conseguendo un’ottima affermazione. Ricordiamoche la manifestazione ha avuto varie edizioni, allequali hanno partecipato artisti non solo calabresima provenienti da tutt’Italia, e ha raggiunto un li-

  vello ed una notorietà davvero ragguardevoli. Ilconcorso si proponeva la rivalutazione del Centrostorico e la creazione di una Pinacoteca Comunale.Obiettivo che purtroppo, come tutte le cose belle,è svanito da un anno all’altro, principalmente acausa della scomparsa del suo promotore, l’indi-menticato artista prof. Mario Forestieri. A suo figlioGiuseppe, attuale assessore comunale al Turismo,rammentiamo che non tutto è perduto e che, conil suo impegno ed il naturale coinvolgimento di suamadre Rita Amato, artista di indubbie qualità, lamanifestazione culturale potrebbe aprire un altrociclo. Ricordiamo che la pittrice Rita Amato aiutava

lo scomparso coniuge Mario nell’allestimento dellaseguitissima estemporanea, che era arrivata a met-tere in palio ben 4 premi da destinare allo squa-drone di artisti che ogni anno si davano appunta-mento nella Biblioteca comunale, muniti di tela epennelli, per dare sfogo alla loro creatività. K

Raduno di veicoli d’epoca con expofiera motori- stica, animazioni motoristiche con 4x4 e auto da Rally, Mostra “Vespa” e “Lambretta”.Scalea, 25/26 giugno 2011 - Piazza Aldo Moro Si è tenuto per il terzo anno consecutivo il Radunoauto e moto d’epoca “Altotirrenocalabro”, conanimazioni di ogni genere motoristico, come 4x4 eRally. La kermesse di 2 giorni si arricchisce di unaexpofiera che riunisce gli operatori del settore mo-

toristico, quali ricambisti e rivenditori di auto, mo-to d’epoca e moderne. Non sono mancate le ani-mazioni musicali e l’angolo sportivo motoristico,con gare a tempo che hanno visto protagonisti gliequipaggi partecipanti. L’organizzazione ha messoa disposizione di chi è arrivato da lontano e ha vo-luto essere a Scalea per la due giorni dell’evento oper più tempo, un pacchetto di pernotto, pranzo,cena e prima colazione, presso strutture alber-ghiere convenzionate di 1a,2a e 3a categoria.

C LUB  A UTO D ’E POCA  S CALEA & M OTORETRÒ 

3° RADUNO AUTO E MOTO D’EPOCA “ALTOTIRRENOCALABRO”

Gruppi di cittadini di Scalea ospiti delle Terme diLatronico. L’iniziativa è dell’assessore al TurismoGiuseppe Forestieri, in collaborazione con l’asses-sore alla Sanità Maurizio Ciancio. Le cure termaliinizieranno a partire dal mese di luglio fino al 31 ot-tobre 2011. I cittadini possono utilizzare tale servi-zio per un ciclo di cure termali di dodici giorni. Ènecessario presentare domanda entro e non oltrele ore 12.00 del 30 giugno, ritirando il modello di-sponibile presso l’ufficio relazioni con il pubblico,al Comune di Scalea in via Plinio il Vecchio. L’inizia-tiva è stata attivata dall’Amministrazione comunaledi Scalea in collaborazione con le Terme lucane diLatronico, in provincia di Potenza. K

PER GLI SCALEOTI TERME GRATUITE A LATRONICO

 Apprezzamento per il fuori programma (non previ-sto nel cartellone di giugno) che si è rivelato unmomento musicale raffinato e d’eccezione. L’isola

pedonale di Piazza Caloprese si è animata con lemusiche ed i canti proposti dalla Banda MusicaleCittà di Scalea per i centocinquant’anni dell’Unitàd’Italia. La direzione è stata affidata al maestro Pao-lo Grenga che segue con attenzione e grande en-tusiasmo i musicisti della Banda. Un vero e proprioevento, insomma, con musiche che rievocano l’ideadell’Unità d’Italia, ma anche con pezzi cantati chedanno l’idea del nuovo del futuro che avanza. K

OTTONI IN LIBERTÀ 

  Viviamo in un’epoca in cui tutto viene monitora-to,misurato, controllato per cui, l’informatizzazio-ne permette di avere sott’occhio, in continuazio-ne, tutti i dati possibili di qualsiasi argomento. Fraquesti molto gettonato è il problema “ambiente”,è molto Trandy, disquisire, con competenza, intor-no alle condizioni più o meno vituperate, dell’am-biente che ci ci circonda. Tutto ciò però, non valea Scalea. La natura ci ha regalato un sito meravi-glioso, desiderato da migliaia di visitatori che, ognianno ci onorano della loro presenza e noi, per me-glio accoglierli, distruggiamo ciò che li spinge a ve-nire da noi. Assistiamo così al progressivo scempiodell’ambiente di Scalea: il patrimonio verde vienesistematicamente depauperato per far posto asempre nuove strutture mobili e non che, dovreb-bero servire a fornire giochi e “servizi” per il tempolibero. Che dire, poi, della gastronomia ambulan-te? Certamente molto colorita, richiama alla menteimmagini del terzo mondo, dove si commercializzaper strada ogni genere di alimento, su banchi, ban-chetti, preziosi salumi allo smog, formaggi all’ossidodi carbonio, porchette alle vespe e mosche, pani-ni e fritture di vario tipo effondono nell’aria profu-

BARBARA E INCONTROLLATA INVASIONEmi ed olezzi misti di olii ed ottani. Tutto in barba al-le più elementari regole di igiene ed in dispregiodell’ambiente. tutto realizzato e concesso all’inse-gna di un malinteso senso di “turismo” e di sfrutta-mento della stagione estiva. Di conseguenza, la do-manda che nasce è: «Vale la pena di vivere una vacanza in un luogo che è la fotocopia di quello dal quale si proviene?» Un esempio per tutti: L’exisolotto della Torre Talao è stato più volte cele-brato da penne molto più autorevoli della mia, per la sua unicità, per la presenza sulle sue pendici diuna vegetazione autoctona e un orto botanicounico nel suo genere, inoltre, è sede di un sito ar-cheologico che ha consentito di stabilire che legrotte, ivi esistenti, sono state abitate in età paleo-litica; ebbene, continua l’assalto all’area sottostan-te, quella che nelle adiacenze ospita le favolosegrotte dell’acqua sulfurea, rigogliose palme e mol-te altre pregevoli cultivars, invasa da “attrazioni”per il tempo libero e da enormi cartelloni invasiviche ostacolano la vista verso lo splendido e mille-nario scoglio simbolo di Scalea. Cosa accadrebbese la stessa cosa avvenisse nei paraggi di due sim-boli come il Colosseo o il Duomo di Milano? A Sca-lea, purtroppo, per i nostri amministratori comuna-li, da sempre, evidentemente, nulla ha valore etutto è consentito, come avviene in zona franca.In questo modo e senza un minimo controllo,però, si crea un danno totale, irreversibile e nega-tivo a un ambiente che in molti ci invidiano.

G IAN E NRICO  Z  AMPROTTA 

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Giugno/Luglio 2011 Parola ai Lettori J 9

Il 27 giugno del 2010, a pochi mesi dall’insedia-mento dell’attuale Amministrazione comunale, ilgiovane capogruppo Francesco Acquaviva, forsesull’onda dell’entusiasmo per l’entrata a Palazzo diCittà, indicò le linee programmatiche dell’ammini-strazione Basile in un’ampia intervista al giornalistaMatteo Cava, pubblicata su “il Quotidiano ”. Nel-

l’accorato pezzo, Acquaviva si sbilanciò oltre il do- vuto, parlando degli obiettivi della sua maggioran-za e di alcune opere da valorizzare ed avviare.Inizialmente si sarebbe dato corso alla sistemazio-ne del mercato coperto, all’ammodernamento del-la villa comunale, alla rivalutazione di piazza AldoMoro e al prolungamento dell’isola pedonale, per 

 finire alle strutture sportive.«Si tratta di proposte concrete - disse il capogrup-po di maggioranza - immediatamente realizzabili» .Nell’articolo si riprendevano anche i concetti lan-ciati in campagna elettorale: sviluppo, trasparenzae partecipazione. L’Amministrazione comunaleavrebbe dovuto dare attuazione al piano struttu-rale comunale «per proiettare Scalea in un nuovo modello di sviluppo urbano ». Acquaviva parlavaanche di viabilità e di riqualificazione della retestradale, di organizzare percorsi alternativi per flui-dificare il traffico locale, di realizzare rotonde neipunti nevralgici e di distribuire in modo più razio-

LA CITTÀ DEL FUTURO CHE NON VEDE FUTUROnale le aree destinate ai parcheggi. L’Amministra-zione riteneva necessario integrare il borgo anticoalla nuova città pensandolo quale luogo di cultura.C’era l’idea di volere aiutare i commercianti e gli im-prenditori che intendevano investire nell’area del-l’agglomerato antico, riducendo o eliminando al-cune tasse e tariffe. Si parlava anche della

realizzazione di un canile municipale, della pianifi-cazione delle zone destinate al commercio ambu-lante, dell’accesso gratuito ad internet con l’utiliz-zazione della tecnologia wi-fi. Altri temi toccatinell’intervista erano l’ambiente, le isole ecologichee i corsi d’acqua da monitorare, la pulizia periodi-ca dei corsi fluviali e la pulizia, per tutto l’anno,delle spiagge. «Inoltre, sarà potenziata la raccolta differenziata con l’incentivazione dei sistemi di ri- duzione di conferimento di rifiuti solidi ».Nella lunghissima elencazione, Francesco Acquavi-

 va promise di tutto, eppure nessuno gli stava cor-rendo dietro col fucile puntato. Più che un artico-lo, il suo sembrava un testamento per la città. Ora,che è già passato un anno, mi chiedo cosa è stato

 fatto in proposito e se, nonostante tutto, quei pro-clami di speranza restano ancora in piedi.

V INCENZO  R USSO 

Conoscendo la serietà di Francesco, parleremo di 

esagerazioni dovute all’inesperienza e alla voglia di fare e di vedere Scalea, finalmente, fuori dal panta- no delle acque torbide in cui è relegata da lungo tempo. Sicuramente, prima di esternare certe idee e di sbilanciarsi in progetti azzardati, egli avrebbe fatto meglio, come si suol dire, a fare i conti con l’o- ste. Ma, tornando sull’avventato elenco di cose da fare e rimanendo in trepidante attesa del “cambia- mento” promesso, segnaliamo alcune di quelle che,a nostro giudizio, dovrebbero essere le priorità del- l’amministrazione Basile, a cominciare dalla fatiscen- te condizione del cosiddetto mercato coperto, più volte segnalata da noi del Diogene. Il vero simbolo dell’inefficienza politica scaleota! Inoltre, la villa co- munale, in preda ad una mummificazione che si protrae da decenni, andrebbe rimodellata, così co- me andrebbe reso agibile lo slargo-parcheggio adiacente il ristorante “Vigrì”. Tuttavia, temiamo che ciò non sarà fatto e, perciò, prepariamoci a vivere l’ennesima estate nell’immondezzaio-favelas dell’Aj- nella. Nell’immenso manto di asfalto di piazza Aldo Moro, destinato solo a parcheggio a pagamento,non c’è traccia e ombra di una striscia bianca. Il prolungamento dell’isola pedonale (uno dei pochi segni di civiltà di questi ultimi anni), che qualcuno vorrebbe addirittura riaprire al traffico veicolare, re- sta ancora in predicato, mentre è calato il sipario sulle bretelle di via Neghelli e della B.V. del Carme- lo, importanti percorsi alternativi che potevano e dovevano decongestionare il traffico cittadino. Infi- ne, per rispetto verso la città e l’ambiente, appare doveroso menzionare il più volte ventilato sposta- mento del mastodontico distributore di carburante adagiato ai piedi dei tre più famosi e bei palazzi del Centro storico, di cui, come se ci fosse un veto in atto, nessuno parla più. Tutto ciò, mentre non v’è alcuna traccia delle agevolazioni promesse a quan- ti sono intenzionati a mettere su bottega tra i me- ravigliosi ed unici vicoletti del Centro storico. In 

ogni modo, continuiamo ad aspettare fiduciosi un segnale concreto da parte dell’Amministrazione, se non altro per dare speranza alla Città. K

Non c’è bisogno di andare in discoteca per impastic-carsi e provare lo sballo sotto l’effetto delle luci psi-chedeliche e della musica assordante, quando a Sca-lea c’è qualche fruttivendolo che lo pratica a buonmercato. Di recente, è stato venduto un meloncino a4 euro al kg. a un malcapitato consumatore che, qual-che giorno dopo, da un ambulante, ha comprato unacassetta che ne conteneva sei, di altrettanta buonaqualità, pagandola al prezzo di soli 5 euro. Un altroacquirente ha provato lo sballo nello scorso mese didicembre, acquistando a caro prezzo, sempre dallostesso fruttivendolo, dei comunissimi “piparuol(i)”(peperoni). Prezzi da vero sballo sono sistematica-mente praticati anche in altri settori: lamentela frescadi questi giorni è quella fattaci da un nostro lettore, alquale un negozio di ottica di Corso Mediterraneo eun altro della vicina Diamante avevano chiesto dai 550ai 600 euro per un paio di lenti a contatto su misura,che ha poi acquistato a Milano per soli 250 euro. AiRomani (come, penso, agli Scaleoti e un po’ a tuttinoi), quando subiscono simili ‘mbrusature , gli “rode er culo ”: riporto questa tipica espressione della Capitaleperché è sicuramente quella che meglio descrive, insenso figurato, lo stato d’animo e soprattutto le sen-sazioni delle persone fregate. Come è possibile cheScalea e la vicina Diamante, cittadine della Calabria,una delle regioni più povere d’Italia, siano, nello spe-cifico, più care di Milano? Ma non si è sempre dettoche il costo della vita al Nord è più alto? Suggeriamoa questi commercianti danarosi, che sono senz’altroda bacchettare, di passarsi una mano sulla coscienzaprima di speculare su beni di prima necessità, qualisono i prodotti alimentari e gli articoli sanitari, e di ri-spettare la normativa che disciplina il commercio, vi-tale e importante settore economico. Altrimenti co-storo non si devono lagnare quando vedono ipotenziali acquirenti girare alla larga dalle loro attivitàcommerciali e tirare dritto verso i supermercati o,peggio ancora, uscire da Scalea. Dispiace dirlo, macertamente la grande distribuzione solitamente ri-spetta la normativa sul commercio più del piccolo ne-gozio: come, ad esempio, accade riguardo all’esposi-zione dei prezzi dei prodotti in vendita (art. 14 D.L.114/98 sulla pubblicità dei prezzi – l’art. 22 dello stes-so decreto prevede una sanzione amministrativa per l’esercente che non pubblica i prezzi, consistente nelpagamento di una somma da 1.000.000 a 3.000.000di lire, logicamente da convertire in euro).In conclusione, è bene che anche l’organo compe-tente di controllo, ovvero la polizia municipale, si at-tivi per far rispettare la normativa sul commercio. Ciòservirà a tutelare non solo i consumatori, ma anchel’onorabilità dei tanti onesti e seri commercianti ope-ranti sul territorio. L ETTERA F IRMATA 

Sicuramente, alcuni commercianti, a volte, possono esagerare perché attanagliati dalla crisi e dalle tasse va- rie. Siamo però convinti che, così facendo, possono solo aggravare la loro già precaria situazione e aumen- tare ulteriormente l’agguerrita concorrenza. Alla fine,eccezioni a parte, l’onestà vince e premia sempre. K

SBALLO A BUON MERCATO

28/6/2011

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10 J Parola ai Lettori Giugno/Luglio 2011

Sul “Diogene moderno”, uscito di recente, si è da-to ospitalità a un articolo di Gian Enrico Zamprot-ta, all’epoca socio-ordinario della LUAP, nonchémembro del consiglio direttivo. Già il titolo in testaall’articolo rivela una inusitata e ingiustificata acredi-ne nei riguardi dei soci e dell’associazione nel suocomplesso, ma ancora di più un inconfessato livore

 verso idee e valori che appartengono a pieno tito-lo al patrimonio della sinistra che insieme al com-plesso dei valori del mondo liberale e cattolico hadato vita a un robusto insieme di norme costituzio-nali che sono ancora oggi a salvaguardia di un au-tentico ordinamento democratico, che trova nellaricchezza e diversità delle opinioni la sua ragione di

 vita. A difesa del clima di libertà di pensiero e diespressione e di operoso impegno, dispiegato coninterventi formativi generosi e disinteressati da tuttii soci e in qualità di presidente della LUAP, sento ildovere di difendere l’operato dell’Associazioneche, nella sua attività, non ha mai debordato daiprincipi di democrazia e di pluralismo che sono a

 fondamento della sua azione e che trovano pienae condivisa ospitalità nel suo statuto. Nello statutodella LUAP e nell’habitus mentale dei suoi associatisi sta saldamente al di qua dello spartiacque che se-gna il confine tra democrazia e pluralismo cultura-le da un versante e la pretesa di un pensiero unico

dall’altro. Chi, dunque, ha interesse a difendere, inuno spirito di tolleranza, la cultura nella pienezzadelle sue diversificate manifestazioni trova spalan-cata la porta della LUAP. Chi esprime, invece, ran-core o mal celata avversione verso una cultura disinistra, come odiosamente si arguisce dal titolodell’articolo in questione, o chi ancor peggio pro-pende verso posizioni antidemocratiche e illiberalitrova ovviamente sbarrata la porta della LUAP. Con-

  frontarsi su posizioni culturali diverse in un demo-cratico confronto di opinioni, sviluppare e diffon-dere percorsi formativi che arricchiscono il propriobagaglio culturale e contribuiscono a rafforzare unacomunità fondata sul rispetto e sull’impegno per una democrazia libera e partecipata, questa è lamission su cui si regge e si è retta finora la LUAP.Non si capisce bene, inoltre, dal testo dell’articolo,la ragione che induce Il socio Zamprotta a richia-mare messaggi polemici nei riguardi dell’attuale go-

  verno apparsi, si dice, su noti e non specificati

network, a volte espressi nella cerchia di amici contoni pesanti o, a volte, con espressioni iperboliche,certamente non condivisibili e non a firma dei socidell’Associazione, ma che per la loro assurdità de-notano chiaramente nel messaggero la voglia di lan-ciare una boutade con una chiara intenzione bur-lesca di provocazione, probabilmente in rispostaalle goffe esternazioni di alcuni leghisti. Non si capi-sce, altresì, chi sarebbe poi l’anonimo estensoredell’affermazione “Evidentemente non stai bene inmezzo a noi”. Da noi, per come ha dato prova finoa ieri lo stesso Zamprotta dando il suo contributoapprezzato di esperto nella conduzione di un cor-

NON È CERTAMENTE MANIA DI PERSECUZIONE…so di florovivaismo, si sta sempre bene perché si re-spira un clima di rispetto e di confronto che non la-scia spazio a discriminazioni di sorta se non per po-sizioni irrispettose della democrazia. In questoclima, qualora si fossero appalesate delle situazioniche agli occhi di un socio potessero apparire di-scriminanti si sarebbe potuto pervenire attraverso

una discussione franca e amichevole, come era do-  veroso e auspicabile, a un chiarimento. Utilizzare,invece, da un socio a sorpresa la stampa locale per muovere pesanti accuse del tutto infondate, que-sto si, ci amareggia e ci induce forse a sospettareuna poco chiara operazione di attacco a una as-sociazione che senza appoggi e sostegno di chic-chessia ha dato prova di svolgere un’ azione cultu-rale da molti apprezzata e, forse per questo, per oscuri motivi avversata con il livore di chi non ha in-teresse alla crescita culturale della comunità a cuiappartiene. In relazione, poi, alla azzardata e pa-

  ventata ipotesi avanzata dal signor Zamprotta distrumentalizzazione di un socio non allineato suposizioni di sinistra allo scopo, come si sostienenell’articolo, di costruire una sorta di copertura per 

 fornire all’esterno un’immagine di un’associazionepluralista, ritengo non valga la pena soffermarmi,tanto assurda e inconsistente appare nella sostan-za, atteso che la pluralità delle posizioni politiche è

pur consistentemente presente nell’organico del-l’associazione, presente o no il signor Zamprotta.Il Presidente della LUAP P ROF . R OSARIO D’A RCO 

Il titolo dell’articolo, al quale si fa riferimento, non mostra nessuna acredine in quanto è solo la som- matoria di certi atteggiamenti e certi comporta- menti, noti e risaputi, di una certa sinistra provoca- toria, faziosa e prevenuta che non si smentisce mai.Per quanto concerne il nostro Gian Enrico Zam- protta possiamo ben dire che è stata sempre una persona gentile, corretta ed educata, per meglio capirci una persona coerente, perbene e distinta che non ha mai offeso nessuno. Una di quelle per- sone che un tempo venivano chiamate e classifica- te galantuomini.  A Scalea, dove vive da anni, si è sempre distinto per il suo altruismo, la sua disponi- bilità e la sua umiltà, qualità che ne fanno e decre- tano la sua forza. Quindi, approfittare della pazien- za di una persona buona ma non fessa ha sempre i suoi risvolti, che a volte possono echeggiare, come 

in questo caso, dalle colonne del nostro giornale,che entra, piaccia o no a qualcuno, in tutte le case degli scaleoti, fino a diffondersi tra i nostri affezio- nati lettori sparsi da Pantelleria a Bolzano. Noi, co- me sempre, siamo corretti, pubblicando integral- mente la lettera a firma del presidente Luap Rosario D’Arco, consapevoli della sua spiccata correttezza e serietà, invitandolo, però, a fare chiarezza al suo interno, scardinando, se il caso lo richiede, ben no- te mele marce che si annidano mascherate all’inter- no della Luap.

L  A R EDAZIONE 

RISPOSTA ALLA L.U.A.P.Con l’animo travagliato da sentimenti diversi mi ac-cingo a rispondere alle deduzioni del direttivo del-la L.U.A.P. “Corrado Alvaro”, in merito all’articolo dame fatto pubblicare sul recente numero di questoperiodico. Considerando che, per quanto mi ri-guarda, sono anche le ultime note in merito alla vi-cenda. È indubbio che, in tre anni di collaborazio-ne, anche abbastanza stretta, abbiano creato un

rapporto di rispetto e di empatia reciproca; talerapporto però non prescinde per me, come pensoper altri, dai principi che hanno regolato tutto ilcorso di una vita. Questo penso sia stato il punto diattrito che mi ha spinto a scrivere le mie sensazioni,senza però, come è stato scritto dal C.D. Luap met-tere né “livore” né “rancore”, semplicemente con-statando nei fatti una realtà che è parte integrantedi un diverso modo di pensare ed intendere la vita,rinunciando, nella convinzione di essere nel giusto,a disgiungere nettamente il credo politico da atti-

 vità diverse che, con esso nulla dovrebbero sparti-re. Con ciò chiudo con una domanda: «perchè ter- mini, comunemente considerati offensivi, quando sono profferiti da una parte sono definiti “boutade scherzose” o “motti burleschi” e quando, anche se molto più edulcorati, da un’altra, vengono bollati di “diffamazione rancorosa? »; so che ciò non troveràrisposta e concludo precisando che non è mia in-tenzione dare il via ad ulteriori polemiche facendo

nomi e cognomi di chi ha detto questa o quella co-sa, se il fatto preoccupa l’Associazione, non man-cherà di ripetersi con altre persone e nel tempo.

 Augurando alla Libera Università i migliori successi  futuri, mi farò punto d’onore nel riservare una pa-gina del mio album allo scorso articolo, alla letteradi congedo Luap ed a questa risposta in modo dalasciare una traccia il più possibile vicina alla realtàa chi, a suo tempo intenderà conoscere lo svolgi-mento dei fatti.

G IAN E NRICO Z  AMPROTTA 

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Giugno/Luglio 2011 Parola ai Lettori J 11

In questi giorni la stampa ed alcune emittenti priva-te stanno pubblicando notizie sulle proteste di tan-ti cittadini di Verbicaro contro il dilagare della di-soccupazione in questa storica località dell’alto

  Tirreno cosentino. Proteste civili e pacifiche, checertamente sono giuste e sacrosante quando nelle

 famiglie manca il lavoro. Purtroppo, il triste fenome-

no della disoccupazione non colpisce soltanto Ver-bicaro, ma tutte le località della Valle del Lao: da

 Aieta a Diamante, estendendosi per tutta la nostraRegione. L’attuale crisi economica nazionale ed in-ternazionale ha causato una significativa recessioneche sta colpendo, da oltre tre anni, tutti i settoridell’economia. Non c’è lavoro quando vanno in cri-si le aziende, grandi e piccole, e questa crisi nasceper il calo dei consumi (la gente, per insufficienza didanaro, acquista lo stretto necessario). Nelle nostrelocalità costiere: Praia a Mare, San Nicola Arcella,Scalea, Diamante e via di seguito, l’attività della pe-sca, che nel passato ha dato da mangiare ad intere

  famiglie, è ferma da anni, anzi è quasi del tuttoscomparsa: non vediamo più le tonnellate di pesceazzurro pescate e scaricate dalle barche sulla spiag-gia per essere trasportate e vendute nei vari centridel nostro territorio. Il mestiere del pescatore è du-ro e faticoso, ma, fino a quarant’anni fa, era un la-

 voro che almeno assicurava una certa entrata mar-

ginale per vivere dignitosamente. A Verbicaro non sicoltiva più in via intensiva la vite per la produzioned’uva da vino (il rinomato “rosso” DOP locale) e d’u-

  va bianca zibibbo (la rinomata “adduraca”) dallaquale si ricavavano “ì pàssil(i)” (uva appassita a grap-poli). In molte altre località collinari dell’alto Tirrenocosentino sono scomparse tante attività: l’artigiana-to tipico, la pastorizia, l’allevamento di ovini, suini ebovini, mentre la lavorazione del cedro, nonostan-te la grande eco mediatica, arranca faticosamentee, infine, sono quasi annientate le piccole aziendeda cui le famiglie patriarcali ricavavano un reddito

UN PUNTO DI NON RITORNO

L’avv. ANNA MANCO RISPONDEmatrimonialista e specializzata in diritto di famiglia

 Mia figlia di 20 anni ha terminato gli studi e con- vive more uxorio con il fidanzato. Lavora da circaun anno, “in nero”, però. Sto tentando di adire

le vie legali per interrompere l’erogazione mensi-le dell’assegno di mantenimento. Devo dimostra-re io che mia figlia lavora?Si premette che è dovere del genitore contribuire al mantenimento dei figli anche oltre la maggiore età e finché costoro non abbiano conseguito l’in- dipendenza economica. Quindi, l’obbligo del geni- tore non cessa automaticamente col raggiungimen- 

to del 18° anno d’età, ma perdura finché il genito- re non promuova la procedura di modifica ex art.710 c.p.c., dando la prova che il figlio ha raggiunto 

l’indipendenza economica, ovvero è stato posto nelle concrete condizioni per poter essere econo- micamente autosufficiente, senza averne però trat- to utile profitto per sua colpa o per sua scelta. In altre parole, il figlio che viene ancora mantenuto dal genitore ha l’obbligo, se non studia e non lavo- ra, di preoccuparsi a cercare un lavoro. Se non lo fa e preferisce oziare e godersi la paghetta pater- na, si pone nelle condizioni che il genitore potreb- be chiedere al Tribunale la modificazione dei provvedimenti riguardanti il suo mantenimento nel senso di interrompergli la corresponsione del- l’assegno. Le preciso, però, che tocca sempre al genitore non affidatario il compito di dimostrare che la prole lavora e quindi è autonomamente in- dipendente dal punto di vista economico. K

sufficiente per il soddisfacimento dei propri bisogniprimari. A nostro modesto avviso, siamo giunti inuna fase della vita sociale in cui occorre darsi da fa-re, senza aspettare “la manna dal cielo”. Bisogna,senza esagerare, rifondare l’Italia del lavoro. La di-soccupazione si combatte anche con il creare op-portunità produttive provenienti dallo sfruttamento

delle nostre risorse naturali. Ovviamente le Istituzio-ni e la politica devono incentivare l’utilizzo di tuttequeste risorse, con provvedimenti agevolativi prividi pastoie burocratiche.

E DELMIRO D ’A RRES Pesca e agricoltura fanno tornare alla mente la du- ra fatica. I calabresi, come gli altri Italiani, già da tempo hanno deciso di lasciare certi mestieri ad al- tri. La maggior parte dei prodotti ricavati dalla ter- ra arriva da fuori, stesso discorso vale per il pesce.Qui da noi, i vasti e fertili terreni di un tempo han- no fatto posto al cemento. La pesca, con i sistemi tradizionali, può dare nulla, anche perché il nostro mare non è più pescoso 40-50 anni fa e, poi, sen- za un porto è inconcepibile guardare alla pesca come a un lavoro sicuro. È inutile negarlo e far fin- ta di niente, indietro non si torna. Quei pochi con- tadini rimasti, bene o male, riescono in qualche modo a campare vendendo le loro primizie ai mer- catini. Il pescatore no, il mare dà davvero troppo 

poco. La gran parte dei pescatori, ormai da anni,ha trovato sbocco lavorativo ed economico con le stazioni balneari che, se impostate in una certa ma- niera, mettono in condizione di condurre una vita più che dignitosa; altri ancora hanno preferito commercializzare le gite turistiche lungo la stupen- da costa. L’unico problema è che, negli ultimi anni,questa maledetta crisi ha ridotto di parecchio i giorni di villeggiatura. Per le località interne, come Verbicaro, il discorso diventa un po’ più comples- so, anche se, da qualche anno, pare che si sia tor- nati a credere nel vino. K

«Buongiorno, navigando in internet ho “scoperto” il vostro giornale e, poi- chè tra non molto (tra giugno e agosto - le date precise non le ho anco- 

ra), nella vostra bella re- gione si esibirà, accom- pagnata dai Cameristi di Laos (di Santa Maria del 

Cedro) la sensazionale cantante Zaira Perri, ho pen- sato di inviarvi due righe di presentazione scritte da lei medesima ed allegarvi una fotografia per l’even- tuale inserimento nel giornale. Aggiungo che nel ri- portare la notizia, in questi giorni, alcuni lanci di agenzia di testate locali (calabresi) hanno attribui- to a Zaira Perri la vincita del Premio Modugno, noti- zia del tutto errata e priva di fondamento in quan- to tale competizione è in fase di svolgimento ».

 A LESSANDRO B ERTOLINO (collaboratore artistico di Zaira Perri)

 ZAIRA PERRI CANTANTE INTERPRETE E AUTRICEDI BRANI BELLISSIMI CI SCRIVE

«Collaboro con diversi musicisti in Italia dove ha avuto la possibilità di conoscere persone molto 

preparate e colte nell’ambito musicale. Vivo a Tori- no, città gremita di ottimi musicisti ma adoro il sud e il suo modo di fare musica. Nel 2006 ho parteci- pato al concorso “Senza Etichetta” vincendo il pri- mo premio come migliore interprete (su un brano della cara Janis Joplin ) premiata dal paroliere Giu- lio Rapetti in arte ‘’Mogol’’. Successivamente ho se- guito il corso di perfezionamento vocale presso il CET -Centro Europeo di Toscolano-. Ho viaggiato moltissimo e continuo a farlo. A presto a tutti voi e mi raccomando ascoltate sempre la musica quella vera quella che vi appartiene, quella che vi fa so- gnare che vi fa ancora amare». Z  AIRA P ERRI Nota della Redazione Zaira Perri si esibirà dal vivo a Scalea il 13 luglio 2011. Non mancate al ghiotto appuntamento! per eventuali contatti: tel. 320.4512886.K

SPAZIO PER LA BELLA ED

EMERGENTE ZAIRA PERRI

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12 J Gusto e Salute Giugno/Luglio 2011

Bere il caffè, farsi una lampada o usare un po’ di borotalco. Gesti normali, apparentemente inno- cui, che forse possono provocare il cancro .Lo sostiene la relazione americana “President’sCancer Panel” che ha portato alla luce un grave

problema. Esistono circa 80 mila sostanze tossichepresenti sul mercato e solo poche centinaia sonostate testate per la sicurezza. Ma non è tutto, al-cune benché regolamentate potrebbero comun-que causare il tumore. Sono ben sette le sostanzecancerogene potenziali indicati dalla Iarc, l’Agen-zia internazionale per la ricerca sul cancro.Il talco. Profumato e delicato, aiuta la pelle a re-spirare e soprattutto previene spiacevoli irritazioni.È presente in quasi tutti i bagni e si usa per l’igienee la cura del corpo di adulti e bambini. In pochisanno che può aumentare il rischio di tumore alleovaie se applicato sui genitali femminili. Secondol’analisi di 16 studi, il rischio di cancro ovarico cre-sce del 30% negli anni tra le signore che lo hannoutilizzato quotidianamente.Bere caffè. È una bevanda di largo consumo ed èanche tra quelle più discusse. Esistono, infatti, due

  fronti: secondo molti esperti può avere effettocancerogeno, mentre per altri può addirittura pre-

  venirne alcuni tumori. Una relazione dell’Iarc del1991 sostiene che consumare caffè accresce il ri-schio di cancro alla vescica, mentre un’analisi dipoche settimane fa ha verificato che previene il tu-more alla prostata.Bere alcol. È abbastanza risaputo che gli alcolicisono dannosi per la salute e che un consumo smo-derato aumenta la possibilità di tumore allo stoma-co, al colon, al fegato e al seno. Si potrebbero li-mitare i danni non esagerando con le dosi: unbicchiere al giorno per le donne e massimo dueper gli uomini.Pesce in salamoia. È uno dei metodi più antichi neipaesi asiatici per conservare il pesce. Alcuni studihanno verificato un collegamento tra il consumo diquesti prodotti e il tumore alle ovaie e alla prosta-ta. Secondo i ricercatori bisogna diffidare anchedel caviale. K

7 SOSTANZE CHEPOTREBBERO FAR MALE

Giovanna Pizzi, 30enne ori-ginaria di Reggio Calabria, èstata scelta e premiata co-me miglior sommelier dellaCalabria, al termine del con-gresso regionale dell’Asso-ciazione italiana somme-

liers-Ais che si è svolto aLamezia Terme, nei salonidelle cantine Statti. La Pizzi,giovane donna in carriera,professione farmacista, si èaggiudicata il primo premioquale “Miglior sommelier 2011”, a cui si sono aggiun-

ti gli ambiti trofei di un favoloso “taste-vin” d’ar-gento, opera del maestro Gerardo Sacco, e unadoppia magnum della capacità di tre litri del pre-giato vino “Mantonico” Statti, che si ottiene da unodei più antichi vitigni autoctoni della Calabria.

Giovanna Pizzi si aggiudica l’oro a Lamezia 

IL MIGLIOR SOMMELIER È UNA FARMACISTA  A fare da cornice alla premiazione del congresso regionale i saloni delle incantevoli cantine Statti

L’intervistaPassione per la qualità e amante delle cose buone- «Essere sommelier è una passione grande, più in 

generale per il buon cibo ed il buon vino: mangia- re e bere di qualità piuttosto che in quantità ».Parole da intenditrice, certamente, quelle di Gio-

 vanna Pizzi, che solo qualche giorno fa ha conqui-

stato il titolo di “Miglior sommelier della Calabria”.- Perché si decide di diventare sommelier?- «Sono farmacista e mi occupo anche dell’azien- 

da di famiglia del “bergamotto”. Inizialmente pen- savo di poter conoscere meglio i vini, le uve e po- ter così intraprendere un’attività vinicola. Desiderio che al momento ho un po’ messo in un cantuccio.Diciamo che più in generale sono appassionata di gastronomia, amo il cibo ».- Come è arrivata alla vittoria?- «Dopo una sorta di prove scritte, sulla degusta- 

zione di due vini e quattro portate di cibo, si è passati, successivamente, ad una prova pratica svoltasi alla presenza del numeroso pubblico e della giuria. Si è trattato di simulare l’accoglienza in un ristorante, con stappatura della bottiglia e ser- vizio ai commensali, degustazione di due vini da abbinare. E poi ancora serviva valutare gli errori in una carta del vino dopo la proiezione di un video,

ed infine, si è lavorato su proposte di abbinamen- to di vini ».- Cosa significa essere sommelier?- «Oltre che una passione, può diventare un mo- 

mento di aggregazione. Ma è soprattutto un modo per bere vini di qualità e non di quantità. Conside- rato il momento che attraversa il vino per la nostra regione, può essere un ottimo trampolino di lancio per chi voglia cimentarsi nel corso ». K

C’è Bari che, nel suo cuore, ospita la Fibronit, la fabbrica imbottita di amianto che anche dopo es-sere stata chiusa rimane lì, con il suo carico di in-

quinamento. C’è Cogoleto, nel genovese, dove ilcromo esavalente ha devastato per sempre i terre-ni. E poi Priolo, Broni e la zona industriale di Na-poli. In queste 44 sfortunate parti d’Italia ci si am-mala di più di tumore e si muore di più. Ilquotidiano di approfondimento ondine, il sussidia-rio.net, ne ha pubblicato in esclusiva l’elenco.

PIÙ ESPOSTI 5 MILIONI DI PERSONEI sin (siti di interesse nazionale) sono stati mappatiper il Progetto Sentieri, acronimo che sta per “Stu-dio epidemiologico nazionale dei territori e degliinsediamenti esposti a rischio da inquinamento”.

 All’elenco hanno lavorato esperti dell’Istituto supe-riore di sanità, della sede di Roma dell’Oms e dellaSapienza: 15 si trovano al Sud, 21 al Nord e 8 alCentro e i residenti a rischio sono in tutto un mi-lione e mezzo. Inoltre la ricerca ha permesso di mi-surare un aumento di circa il 50% del rischio dicancro polmonare per i non fumatori, correlato al-

la residenza in prossimità di strade di grande traffi-co. Qual è la percentuale di casi di tumore che nonsi verificherebbero in assenza di esposizione al ri-schio e che è prevenibile con il risanamento am-bientale? «Oggi l’inquinamento di aria, acqua e suolo è associato al 5% dei casi totali di tumore  -

LE CITTÀ DOVE CI SI AMMALA PIÙ FACILMENTEI dati epidemiologici diffusi in un convegno

«Il dato sui tumori è solo la punta di un iceberg.Bisognerebbe considerare anche altre patologie, compresi i casi di sterilità»

ha detto a Catanzaro Pietro Comba, dirigente del-l’Iss - e, seguendo dei campioni della popolazione,è possibile individuare rischi specifici associati a 

esposizioni comuni ». (STEF.DIV )LA MAPPA DEI 44 SITI A RISCHIO

(6) Lombardia: Brescia, Pavia, Cerro al Lambro,Mantova, Pioltello Rodano, Sesto San Giovanni.

(4) Piemonte: Balangero, Casale Monferrato, Pieve Vergante, Serravalle Scrivia.

(1) Savona/Cuneo: Cengio e Saliceto.(2) Liguria: Cogoleto-Stoppani, Pitelli.(4) Toscana: Livorno, Massa Carrara, Orbetello,

Piombino.(4) Puglia: Bari, Brindisi, Manfredonia, Taranto.(4) Sicilia: Biancavilla, Gela, Milazzo, Priolo.(2) Trentino Alto Adige: Bolzano, Trento Nord.(2) Friuli Venezia Giulia: Grado e Marano, Trieste.(2) Emilia Romagna: Fidenza, Sassuolo.(2) Marche: Chienti, Falconara Marittima.(2) Basilicata: Val Basento, Tito.(2) Sardegna: Porto Torres, Sulcis-Iglesiente.(2) Campania: Napoli Est, Litorale Casertano.

(1) Valle d’Aosta: Emarese.(1) Veneto: Venezia Porto, Marghera.(1) Umbria: Terni.(1) Lazio: Sacco.(1) Calabria: Crotone-Cassano.

F ONTE : A SSOCIAZIONE ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA 

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Giugno/Luglio 2011 Gusto e Salute J 13

INGREDIENTI PER 4PERSONE

500 g. di rasckatiell(i)

o foglie d’ulivo o fu-silli corti, 10 cl. diolio extravergine d’o-liva, 1 cedro di mediedimensioni, 300 g. di

alici fresche, peperoncino rosso a scaglie, unamanciata di prezzemolo tritato, 60 g. di mollica dipane raffermo.

Preparazione1 Lavare bene le alici sotto l’acqua corrente,

togliere la testa e diliscarle, ottenendone dei filetti; metterli da parte al fresco .

2 Con un pelapatate sbucciare delicatamente il cedro, tenendo la buccia più sottile, senza la parte bianca e sminuzzarla con il coltello .

3 In una padella versare quasi tutto l’olio d’oliva,farlo scaldare per un minuto, aggiungere il cedro,i filetti d’alici e un po’ di acqua calda .

4 Mettere sul fuoco la pentola con l’acqua per la cottura della pasta e, una volta raggiunto il bollore, salarla e “gettare” la pasta .

5 In un’altra padella mettere il poco olio avanzato,scaldarlo su fuoco vivo, aggiungere la mollica di pane sminuzzata non troppo finemente e farla rosolare mescolando quasi subito con il peperoncino a scaglie, e mettere da parte .

6 Una volta cotta al dente, scolare la pasta e saltarla nella padella per un minuto con le alici e il cedro; unire la mollica, precedentemente tostata con il peperoncino a scaglie e il prezzemolo, amalgamando bene. Servire subito.D’accompagnamento è perfetto un Verbicaro doc della cantina “Verbicaro Viti & Vini” . K

Rasckatiell(i) Pacc(i)

PACCHERI CON TONNO A FILETTI E NDUJA

Un primo gustoso, veloce e facile da preparare, dalasciare a bocca apertaIngredienti per 6 persone: 600 g. di farfalle, olio

extravergine di oliva, 1 cipolla, piccola di Tropea,200 g. di tonno, 100 g. di nduja, 200 g. di pomo-doro, qualche foglia di maggiorana, sale q.b.

PreparazioneIn una padella far soffriggere la cipolla tritata e landuja, aggiungere il tonno e un mestolo di cotturadella pasta. Dopo qualche minuto, aggiungere ilpomodoro e far cuocere per 5 minuti. Scolare le

 farfalle e ultimare con la maggiorana.Si consiglia di accompagnare con un buon bicchie-re di Mantonico.

PIZZA SCALEOTACON LA “NUNNATA” (bianchetti)

Ingredienti: per l’impasto: 450 g. di farina, 15 g. dilievito di birra, 3 spicchi d’aglio, origano, sale;Per il condimento: 150 g. di “nunnata” conservatacol pepe rosso piccante, olio extravergine di oliva.

PreparazioneCon la farina disposta a fontana sulla spianatoia, illievito sciolto in poca acqua tiepida, il sale, e l’ac-qua necessaria, preparare una pasta morbida e la-sciatela riposare al coperto per 45 minuti. Sten-derla poi in modo da ottenere una sfoglia rotondadi circa mezzo centimetro. Spalmare la “nunnata”(bianchetti) conservata col pepe rosso piccante.Distribuire l’aglio a pezzetti, irrorare con l’olio,spolverare con origano e cuocere in forno ben cal-do per il tempo necessario. Una volta pronta lapizza, irrorare con un filo d’olio a crudo.

RIGATONI CON TONNO, ALICIE CIPOLLA DI TROPEA

Ingredienti per 4 persone: 200 g. di tonno all'oliod'oliva di prima qualità, 300 g. di pasta tipo rigato-ni, 1 cipolla di Tropea, 4 filetti di alici sott'olio, 6olive verdi e 6 nere, 4 cucchiai di olio extraverginedi oliva, 2 spicchi d'aglio, Origano e sale q.b.

PreparazioneSgocciolare il tonno e spezzettarlo con una for-chetta. Snocciolare le olive e sminuzzarle con lamezzaluna. Sgocciolare i filetti di alici, tamponarlicon carta da cucina e sminuzzarli. Pulire la cipolla,tritarla grossolanamente e metterla a soffriggere inuna padella con l'olio extravergine. Quando avrà as-sunto un aspetto dorato, aggiungere le alici, l'agliospellato e leggermente schiacciato. Mescolare fre-quentemente con un cucchiaio di legno per 2 mi-nuti, fino a quando le alici non si sfaldano. Se il fon-do di cottura dovesse asciugarsi troppo aggiungereuno o due cucchiai d'acqua. Aggiungere il tonno, leolive ed amalgamare bene. Cuocere per qualche mi-nuto, aggiungere una spolverata di origano, quindi

spegnere il fuoco. Cuocere la pasta in abbondanteacqua di cottura nella padella del condimento,quindi accendere il fuoco. Saltare a fiamma vivace lapasta scolata nella padella del condimento per qualche minuto, girando frequentemente. Servireimmediatamente spolverizzando con altro origano.

SEMIFREDDO AL CEDROIngredienti per 10 persone: 8 uova fresche, 300 g.di zucchero, 1 lt di panna per dolci, un barattolodi 370 g. di sciroppo di cedro.

PreparazioneMontare gli albumi a neve e mettere in un conteni-tore abbastanza capiente. Montare i tuorli con lozucchero per 10 minuti per poi versarli insieme aglialbumi. Montare la panna e incorporarla ai tuorli eagli albumi. Infine, aggiungere lo sciroppo di cedroe mescolare con cura. V ersare il composto in stam-pi mono porzioni o in stampi grandi. Mettere nelcongelatore e lasciare riposare per 6 ore. K

 

LE VIE DEL GUSTO INDICATE DAL DIOGENEE DAI SUOI AFFEZIONATI RISTORATORI

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14 J Storia e Cultura  Giugno/Luglio 2011

Mercoledì 23 marzo, a Roma, s’è compiuto un altropasso verso lo straordinario incrocio tra la preisto-ria e la storia antica della Magna Grecia, quella del-l’Italia unita e un’ipermodernità proiettata nel futu-ro che si sta realizzando a Reggio Calabria. Sonostate presentate, infatti, le nuove basi anti-sismicheper i Bronzi di Riace, messe a punto dall’Enea per “sostenere” le statue nel Museo Nazionale. I guer-rieri trovati in fondo al mare sono stati intanto re-staurati, proprio come lo stesso Palazzo Piacentini,che ospita il Museo. Una grande operazione pro-gettata nell’ambito degli interventi del programmainfrastrutturale per le celebrazioni dei 150 annidell’Unità Nazionale. La spesa? I lavori per la strut-tura costano circa 30 milioni, in parte stanziati sul-la base di un accordo di programma con ReggioCalabria e Ministero, in parte anche maggiore pro-

 venienti dalla Presidenza del Consiglio in occasio-ne del centocinquantenario.«Il restauro - spiega l’architetto Francesco Prospe-retti, direttore regionale per i Beni culturali e pae-saggistici della Calabria - è molto complesso e co- spicuo, articolato in due aspetti: l’intervento strutturale e quello architettonico di configurazio- ne degli spazi mussali. Dal gennaio 2010, quando sono cominciati, i lavori sono andati avanti a ritmi incredibilmente serrati. All’inizio è stato necessario svuotare interamente il Museo. Poi la struttura è stata interamente messa a nudo e placcata con 

una nuova armatura in acciaio per ottenere il mas- simo effetto anti-sismico. Successivamente sono stati rifatti gli impianti. A breve partiranno i lavori per l’allestimento su criteri più aggiornati, che pure sono semplici, perché il Museo sarà davvero nuo- vo, rifatto da capo: alla fine non sarà sopravvissuta una sola vetrina. Il completamento avverrà in au- tunno ». (A.L.) 

UNA FAMA SENZA EGUALIDIVINITÀ, EROI, GUERRIERI O ATLETI?

 Anche chi non li ha mai visti dal vivo, certamente,almeno una volta ne ha sentito parlare. I Bronzi fu-rono ritrovati nell’agosto del 1972 nelle acque diRiace (mar Ionio) e da quel momento la loro famanon ha avuto eguali. Una notorietà che è dovutacertamente alla qualità artistica delle opere, ma an-che e soprattutto al fatto eccezionale di aver ritro-

 vato statue originali greche, che conosciamo per lopiù attraverso le copie in marmo di età romana. Ledue statue, rinvenute prive di scudi, aste ed elmi(smontati per facilitare il trasporto in mare), sonoalte quasi due metri e sono state realizzate con la

BRONZI DI RIACE E MUSEO DI REGGIOSTORIA DI UN RESTAURO ALL’AVANGUARDIA 

tecnica della saldatura di parti fuse separatamente.Guardando alle peculiarità delle opere, la nudità,le armi e le dimensioni lasciano immaginare chestiano a rappresentare divinità,eroi, guerrieri oatleti, posizionati originariamente nei santuari o

nelle piazze. La realizzazione dei Bronzi di Riace èstata attribuita nel tempo a diversi artisti, tra i qua-li i più noti sono certamente Fidia, Alcamene eOnata. (R.NES.) 

 A proposito di Musei, per l’Antiquarium di Cimalon-ga a Scalea, non si sta facendo niente per miglio-rarlo e salvarlo. Più volte è circolata voce che se ilcomune di Scalea non avesse trovato in breve tem-po, dei locali più ampi e comodi (troppo piccoli eangusti quelli della bella Torre Cilindrica) si rischiavadi perde il nostro piccolo Museo. Al momento, nonsappiamo cosa bolle in pentola di concreto, anchese, pare che, prima dell’estate i lavori di restaurodel “Palazzo dei Principi” fermi da anni, dovrebbe-ro finalmente partire. Così facendo, il Museo, comepiù volte predicato potrebbe trovare alloggio inuno degli ampi saloni del Palazzo. Altro interventoche non può più attendere, riguarda i più volte se-gnalati affreschi della volta della sala nobile, ridottia polvere e, ultimamente imbracati e puntellati per evitarne la caduta repentina al suolo che significhe-rebbe per i pregevoli dipinti il disastro totale e una

 vera vergogna per Scalea e la sua gente.

I BRONZI IN UNO SPOT IN TV  TRASFORMATI IN BULLETTI

«Ritirate quello spot: ci danneggia». I Bronzi di Ria-ce in versione “giovanottoni o volgarissimi e ab-bronzati” che bella pubblicità della Calabria fanno“pari montagna, dispari mare” mostrando chiappe eprudenza come due bulli di un club nudista, hannolasciato molti calabresi a bocca aperta: «Ma è que-sto il modo di trattare due capolavori?». Poche im-magini di questa terra straordinaria e delle sue ope-re valgono più di un brutto messaggio pubblicitarioin cui si deturpano anche i Bronzi di Riace».Secondo la dichiarazione del presidente Scopellitisarebbe «un segnale di cambiamento, per fare delturismo una fonte di ricchezza». E infatti, risulta dal

sito della Regione, «questa prima parte di campa-gna utilizza risorse per 2,5 milioni di euro». Compli-menti a che li ha intascati: ma questo uso irrispetto-so e volgare dei Bronzi rischia di dar ragione a chi,come il ministro Galan, dice che la Calabria non limerita». Tanto più che, spiega il calabrese SalvatoreSettis, (che da anni difende l’onore dei calabresinel mondo non con le chiacchiere o le ire funestedettate da campanilismo permaloso ma dirigendo,tante per fare dei nomi, il Getty Center di Los An-gele e la Scuola Normale di Pisa) al Corriere, « la na-

 ve che portava i Bronzi, molto probabilmente atticio peloponnesiaci e strappati dalle loro basi duran-te una razzia, affondò casualmente davanti a Riacema avrebbe potuto affondare da qualsiasi altra par-te. Esattamente come “l’Apollo di Piombino», unascultura greca di Rodi trovata nel mare di Populoniache se fosse recuperata oggi non sarebbe al Louvrema a Piombino. A proposito della discussa pubbli-cità televisiva è intervenuta anche la Confindustria

calabrese per bocca di Giuseppe Numera. Letale:«L’anteprima dei Bronzi animati è stata presentata a

 febbraio alla Bit di Milano. Sono state più le criticheche gli apprezzamenti e ci aspettavamo che l’espe-rimento sarebbe stato archiviato, come tanti altri discarso successo. Riproporre su vasta scala uno spotdi pessimo gusto è alquanto discutibile». Anche se,per qualcuno, nonostante le polemiche, importan-te è parlarne. In aggiunta a tutto quello che è statoscritto e detto, per la calabria, nell’estate del 2011,si prevede un aumento di turisti del 17%. Se fosserealmente così, potremo accettare anche la pubbli-cità dei Bronzi bulli.

G IAN  A NTONIO  S TELLA (Passaggi tratti dal Corriere della Sera dell’8 giugno 2011)

Sette ragazzi, sette amanti del disegno, dell’illu-strazione e del fumetto, sette menti diverse e set-te stili diversi che amano narrare storie attraversoimmagini, si sono ritrovati all’ombra della famosa“Torre degli Asinelli” di Bologna, per dare vita ad ungruppo che prende il nome di “Illustrissimi”. Parlia-mo di Elisa, Lucrezia, Letizia, Alessandra, Simona,Michele ed Erica. Sette personaggi che si sono co-nosciuti al corso di “Fumetto e Illustrazione”, uniconel suo genere in Italia, e hanno realizzato il sognodi poter vedere i loro lavori esposti in un’intrigan-te quanto graffiante mostra realizzata in pochissi-mo tempo ma con molta tenacia, tanto da poter 

rendere la mostra “Les Fauves” (questo il nomedella collettiva) un evento da ripetere nel giro didue settimane. Speriamo che la mista, allegra e sin-golare “brigata” riesca a regalare ai potenziali esti-matori straordinarie emozioni con il proprio ope-rato, e diventare, speriamo, famosi come il simbolodella città felsinea: la bellissima “Torre degli Asinel-li”. Da qualche mese è nato il loro personalissimoblog di fumetto ed illustrazione. Ma chi sono? Set-te personalità diverse accomunate dalla medesimapassione per il disegno. Parliamo di:Ellegì (Letizia Grossi): [email protected] (Elisa Furlani): [email protected] (Erica Bacchi): [email protected] Sandra (Alessandra Capozza): [email protected]èce (Lucrezia Buganè): [email protected]

 Mik (Michele Barazzutti): [email protected] (Simona Ghidella): [email protected] Alessandra Capozza ama il fumetto e l’illustrazione

da quando era una bambina. Fu grazie a Topolinoche imparò a leggere a soli 4 anni e da allora, ar-mata di matita e fogli di carta, iniziò a disegnare ciòche la sua piccola mente fantasiosa le trasmetteva.Disegni che destinati a finire brutalmente nel cesti-no della carta, pronti a un terribile destino, se non

 fosse stato per una madre, attenta e perspicace,come la signora Carmelina, che, prevedendo incuor suo il futuro della sua baby artista, li raccatta-

 va e li conservava gelosamente, stimolando e inco-raggiando la propria bambina. Ora Alessandra ècresciuta, così come la sua passione per il disegno,passione talmente grande che dopo il Liceo Scien-tifico l’ha portata a iscriversi all’Accademia di Belle

 Arti di Bologna. Alessandra, continua con passionee amore a studiare e ad imparare, perfezionando-si sempre più, sperando di poter realizzare il sognodi diventare un’apprezzata illustratrice di libri per l’infanzia. Giusy Valenti, studente di giornalismo aFirenze, è una ex compagna di Liceo di Alessandra,

presente alla mostra tenutasi a Bologna.Salve a tutti belli e brutti!

«Io sono Alessandra e sono di Scalea. Sono buona e odio i malvagi. Non sono brava a parlare di me,quindi cercherò di farla breve. Leggo fumetti e di- segno da sempre, non ricordo precisamente quan- do ho cominciato... probabilmente ero ancora uno spermatozoo. Nonostante questo, sono anco- ra alla ricerca di uno stile mio. Questo è il mio mi- glior pregio e peggior difetto: cambio sempre, so- no un fiume in piena, in perenne evoluzione! Un giorno mi piacerebbe diventare illustratrice per l’infanzia, ma mi accontenterei anche di poter la- vorare con i bambini. Vi lascio un’illustrazione “fo- cosa” che ho realizzato per un concorso. Il tema era il fuoco ».Complimenti alla nostra Alessandra (nella foto con l’a- bito a fiori) , figlia dei nostri affezionati soci e collabo-ratori Franco Capozza e Carmelina Impieri, per l’ini-

ziativa egregia ed originale e per la bravuradimostrata attraverso i suoi schizzi. Simpatici e sin-golari anche i suoi cari compagni di viaggio. Speria-mo che questa passione si concretizzi al più prestocon mostre e collettive in tutta Italia e all’estero.Per l’estate già in corso, speriamo di avere con noi

 Alessandra e i suoi colleghi per conoscere da vici-no questi originalissimi pezzi di opere d’arte, in unamostra da allestire, alla grande, nella nostra città. K

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Giugno/Luglio 2011 Cultura e Spettacolo J 15

Il Liceo “Metastasio” di Scalea, la Pro Loco ed ilConsorzio delle Pro Loco Riviera dei Cedri hannopresentato nell’Aula Magna “Naccarato” il libro “Lepiù belle anime di Scalea” di Franco Galiano, per leedizioni Publiepa. Sono intervenuti: Elena Capello- Dirigente scolastico Liceo “Metastasio”; GiovanniLe Rose - Presidente Pro Loco di Scalea; Antonello

Grosso La Valle - Presidente Consorzio delle ProLoco; Pasquale Basile - Sindaco di Scalea; MariaFrancesca Corigliano - Assessore alla Cultura dellaProvincia di Cosenza; Giulio Serra - Consigliere Re-gionale della Calabria, Presidente Vigilanza. Haconcluso splendidamente l’on. Dario Antoniozzi,già Europarlamentare e Ministro delle Spettacolo.Ha moderato Enzo Monaco - Presidente Accade-mia Italiana del Peperoncino; ha condotto CristinaSaullo - Giornalista. Ha concluso i lavori l’autoreFranco Galiano. Nel corso della seguita kermessesono stati letti due brani tratti dal volume dedica-to a Scalea e alle sue anime più belle. Magistrale

l’interpretazione della dolce May-ra Gamba che ha letto e recitatoperfettamente in lingua spagnola ilcanto aedico dei menestrelli iberi-ci, ispirato alle gesta marinare e al-la gloria imperitura dell’ Almirante invincibile e al suo indomato amo-

re per la Riviera e il mare: NuncaOlvidar Escalea…Il secondo brano, un inno a Scaleacon un linguaggio immaginifico, èstato letto dall’emozionata SoniaBenedetto.

 Vi proponiamo alcuni passaggi deidue bellissimi e toccanti brani:Escalea es alma,Escalea es mi tierra,Escalea es mi esperanza, Escaleaes mi razon, Escalea de vida y dela muerte, de la sangre y de la vic-toria!Scalea bizantina e corsara, misticae lasciva, francescana e redenta,eroica e mercantile, la Scalea infe-dele di Giuda e quella devota del-la Madonna del Carmine.Scalea ebraica e saracena, cristia-na e romana, aragonese ed an-gioina…

“LE PIÙ BELLE ANIME DI SCALEA” INCANTA LA PLATEA DEL METASTASIO... Scalea dei tempi andati e della nostalgia, Scaleadel tango e delle serenate…Scalea casta e lussuriosa, Scalea delle sante e del-le traviate, Scalea degli spavaldi e dei ruffiani…Scalea scostumata e strafottente, Scalea della graziae del peccato, Scalea dei patrioti e dei briganti…Scalea che dona cibo agli affamati, Scalea che al-loggia i pellegrini, Scalea che disseta gli assetati,Scalea che assiste gli infermi, Scalea che veste glispogliati.Scalea che non solleva gli ignoranti,Scalea che non perdona le offese,Scalea dei giusti e degli ingiusti,Quest’ultimo lavoro letterario di Franco Galiano èstato patrocinato e proposto dal Consorzio Pro Lo-co “Riviera dei Cedri”.Non c’è in tutta la linea costiera dell’Italia un trattopiù bello di quello della Riviera dei Cedri, dove imonti fanno a gara e si tuffano precipitosi nell’ac-qua limpida del mare. In questa splendida cornice,oltre alla varietà paesaggistica, si passa dai colori

 verdi dei monti ai colori azzurri e blu, per cui unospecchio marino confina con il cielo in un cromati-smo sorprendente di fauna e flora mediterranea. Sitratta di 40 chilometri di costa caratterizzate dauna forte identità rivierasca.Franco Galiano è per tutti noi, estimatori della Ri-

 viera, uno scrittore di rilievo, motivato nel sociale,libero e non organico ad alcuna deriva partitica.Per naturale filiazione e destino, è interessato alle

 varie tematiche culturali del territorio ed oltre, spe-cialmente per quanto concerne il Cedro, frutto sa-cro e simbolico, legato al popolo ebraico.

 Al centro del percorso si pone l’agro di Scalea, untempo ritrovo di marinai e contadini, dove il com-mercio delle merci e la produzione agricola ne rea-lizzarono il tessuto economico assieme all’impron-ta che grandi intellettuali vi lasciarono, qualiGregorio Caloprese, Pietro Metastasio, Gian Vin-cenzo Gravina, Oreste Dito e Attilio Pepe.Il post-moderno della Riviera deve pertanto partireda un processo di botton-up (dal basso verso l’alto)che sappia coniugare il ricco patrimonio territoriale,la cultura popolare e le risorse umane autoctonecon le opportunità globali, all’insegna del dialogo edella integrazione pacifica delle differenze ormaipresenti anche in ogni più lontana periferia.

 A NTONELLO G ROSSO L  A V  ALLE Presidente Consorzio Pro Loco “Riviera dei Cedri”

  A fine maggio aScalea, come pre-

 visto in cartellone,ha preso il via unatre giorni davvero

esaltante e gioiosaospitando, in con-temporanea, duegrandissimi eventi:il 17° Motoradunod'Eccellenza “Cittàdi Scalea” edizio-ne 2011 e l'Eventopeople una verti-ginosa e appassio-nante tre giornidedicata ai ballicaraibici. Solo il

Motoraduno ha visto le iscrizioni di circa 1.800persone, oltre alla presenza di migliaia di interve-nuti, un vero successo. L'Evento people, ha rac-chiuso intorno al Santa Caterina, oltre 3.000 ospiti,giunti da tutt'Italia e dall'estero.Unico neo, se così possiamo definirlo, è stato quel-lo di vivere queste tre intense e spasmodiche gior-nate in concomitanza, quando con una program-mazione ed un coordinamento adeguato, gliorganizzatori potevano “far viaggiare” in giorni di-

 versi le due manifestazioni, in modo da evitare di farle cozzare l'una con l'altra ed avere, oltretutto,invece di tre giorni speciali, sei giorni di grande ri-chiamo, da spalmare in un mese importante di ri-sveglio turistico, anticamera dell'estate. K

“SPARATO” TUTTOIN TRE GIORNI

Giorno 25 giugno è stato festeggiato, come meglionon si poteva, nell'area del sito della Grotta delRomito, alla presenza di un pubblico numeroso eattento, il ritrovamento del Bos primigenius, avve-nuto 50 anni fa. In seguito alla segnalazione di

 Agostino Miglio, nel luglio del 1961, Paolo Grazio-si salì al Riparo del Romito a Papasidero e si trovòdi fronte al masso con l'incisione raffigurante il to-ro che può essere considerato: «la più maestosa e

 felice espressione del verismo mediterraneo» (Gra-ziosi 1973, pag. 58, sul volume “L'arte preistoricaitaliana”). La grandiosa scoperta è stata ricordata inun nutrito convegno, al quale sono intervenuti: Fa-bio Martini, Univ. di Firenze; Domenico Pappaterra,Pres. del Parco del Pollino; Maria Francesca Cori-gliano, Ass. Prov. alla Cultura; Emanuele Giacoia,Giornalista RAI; Domenico Lo Vetro, Univ. di Firen-ze; Pier Francesco Fabbri, Univ. di Lecce; Simonet-ta Bonomi, Sopr. per i Beni Archeologici della Cala-bria; Mario Caligiuri, Ass. Reg. alla Cultura el’immancabile Salvatore Magarò, Cons. Reg. che haun feeling particolare con la città di Papasidero.Ha coordinato Demetrio Guzzardi, Rettore Univer-sitas Vivariensis. Hanno fatto gli onori di casa edaperto i lavori della manifestazione i sempre genti-

lissimi Fiorenzo Conte, Sindaco di Papasidero, el'Ass. alla Cultura, Loredana Olivieri che, dal primogiorno del loro insediamento al Comune, stannoportando avanti egregiamente e con grande impe-gno un lungimirante progetto che ruota intorno al-la Grotta del Romito. Nel corso della suggestivakermesse è stato presentato l'ultimo libro sui piùrecenti ritrovamenti nella Grotta. A conclusionedel fantastico ed emozionante incontro, è seguito

CINQUANT'ANNI FA LA GRANDIOSA SCOPERTA il magistrale concerto dell'orche-stra “F. Torrefranca” del Conserva-torio di Vibo Valentia (formato dacirca 30 bravissimi elementi, inprevalenza giovanissime donne)diretta dal Maestro Antonella Bar-barossa. A seguire, visita guidataalla Grotta del Romito e degusta-zione presso i forniti banchetti as-

sortiti da una miriade di gustosi prodotti tipici(davvero di altissima qualità le varietà di formaggi esalumi papasideresi) accompagnati da fiumi di otti-mo vino locale. A mezzanotte fuochi pirotecnici etaglio della prelibata torta offerta ai festanti dal ri-

nomato e storico “Caffè Renzelli” del Centro stori-co di Cosenza. K

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16 J Sport Giugno/Luglio 2011

Si sono da poco conclusi i campionati della stagio-ne calcistica 2010-2011 con le relative appendicidegli spareggi e per la città di Scalea, quello appe-na archiviato, nonostante certe delusioni, è statoun anno, tutto sommato, abbastanza positivo. Letre squadre di Scalea hanno tutte centrato l’obiet-tivo play off che ha fruttato una promozione in uncampionato di categoria superiore. Un aspetto sot-tolineato dal consigliere con delega allo Sport Fa-bio Ferrara: «Complimenti all’Askalos, che ha coro- nato il sogno della Prima Categoria completando l’opera domenica scorsa quando ha battuto in campo neutro il Krosia. Un plauso alla dirigenza e ai giocatori, quasi tutti del posto, per averci creduto sino in fondo profondendo impegno, passione e 

attaccamento ai colori sociali ». Fabio Ferrara ha ri- volto poi un pensiero alla Talao per lo splendidocammino nel campionato di Prima, coronato conl’accesso ai play off: «Strepitoso anche il cammino 

UNA STAGIONE AL CARDIOPALMA CON UNA PROMOZIONECONQUISTATA E DUE SFIORATE PER IL ROTTO DELLA CUFFIA…

della Talao, fermata solo dalla sfortuna e da una se- rie di circostanze che hanno poco di sportivo, nel- la finale play off di ritorno. Dobbiamo tuttavia dare atto dell’ottimo lavoro svolto alla dirigenza per i ri- sultati ottenuti dalla squadra ». Si apre, infine, la fi-nestra sulla prima squadra della città, l’U.S. Scalea1912: «Un ringraziamento ai ragazzi per quello che hanno fatto, portando alto il nome della nostra città anche fuori dai confini regionali. Indelebile il ricordo della vittoria della Coppa Italia Regionale contro il Soverato. Un anno tutto sommato bellissi- mo - conclude Ferrara - che si incastona nella ba- checa dei ricordi degli sportivi di Scalea ». Gli spor-tivi sono stati i destinatari dell’ultimo, ma non menoimportante, pensiero di Ferrara: «Rivolgo un appel- 

lo agli sportivi e agli imprenditori di stare vicini al- l’U.S Scalea 1912. Chiunque avesse intenzione di sostenere il glorioso club biancostellato ed entrare nel nuovo gruppo dirigenziale può contattarmi ». K

Giorno 18 giugno 2011, presso lo stadio comunale“Longobucco”, una grandiosa manifestazione spor-tiva ha ricordato la memorabile nottata di Ladispo-li coincisa con la straordinaria vittoria del titolo diCampione d’Italia Juniores 1971 che, 40 anni fa,coinvolse tutta la popolazione. Tra gli organizzato-ri e promotori dell’evento ex calciatori, come SilvioLongobucco, e dirigenti dello Scalea di un tempo,come Tonino D’Esposito, il quale ha tenuto a pre-cisare e ricordare la composizione di quella diri-genza. Luigi Vacca: presidente; Mario De Vito: vi-

cepresidente;   Antonio D’Esposito: segretario;Francesco Ciaccio: direttore tecnico; SalvatoreGrimaldi: massaggiatore. Consiglieri:   Antonio Co-trone, Giacomo Caroprese, Fausto De Bonis. Era-no presenti i protagonisti dell’impresa che hannoportato Scalea nell’olimpo del calcio nazionale nel-la memorabile notte di Ladispoli che, nell’occasio-ne, hanno rievocato con le lacrime agli occhi, in-sieme ad altri eccellenti ospiti, le tappe più salientiche portarono allo straordinario titolo da annove-rare, senz’altro, tra i più importanti della storia delcalcio scaleota. La rosa-giocatori di quell’irripetibi-le avventura calcistica era formata dai seguenti atle-ti: Portieri:   Amerigo Posteraro (detto Gervaso),Franco Sciannimanica. Difensori: Salvatore Caro-prese, Bruno Fimmanò, Gilberto D’Esposito,  Alfonso Manco, Antonio Bloise. Centrocampisti:Pasquale Scarfone, Franco De Pasquale, AlfonsoDroghini, Antonio Forestieri. Attaccanti:  AngeloFugazzotto, Guglielmo Sciannimanica, Claudio

40 ANNI FA LO SCALEA SI AGGIUDICAVA IL TITOLO NAZIONALE JUNIORESForestieri, Pasquale Noschese, Mario Sca-glione. Allenatore Valente.Pubblichiamo di seguito alcuni commenti diautorevoli quotidiani del tempo:Il Corriere dello Sport di Roma“… Nella finale di Ladispoli lo Scalea ha su-perato se stesso schiantando sul ritmo i pur 

  favoriti veneti della Sangiorgina, cucendosimeritatamente sul petto lo scudetto di Cam-pioni d’Italia”.La Gazzetta del Sud di Messina“… Lo Scalea, splendida realtà del calcio ca-labrese, ha battuto nella finalissima la San-giorgina. I biancostellati, affrontando in not-turna nello stipatissimo stadio “Marescotti”di Ladispoli (Roma), la fortissima compagine

di San Giorgio di Nogaro (Udine), hanno abbon-dantemente ripagato i 1200 tifosi scaleoti di ognietà, che per 10 giorni hanno abbandonato le lorooccupazioni ed i loro affetti per incitare i loro be-niamini sui campi laziali di Ladispoli, Bracciano eFregane. In una cornice di pubblico entusiasta, ledue formazioni finaliste hanno dato uno spettaco-lo di calcio indimenticabile che, unito al calore de-gli oltre 2000 calabresi, sono accorsi da tutta Italiaper stringersi attorno a quelli venuti da Scalea conbandiere, gonfaloni, trombe, campanacci e petar-

di e hanno stampato nella mente degli ospitali la-dispolesi un ricordo fantastico e indelebile”.Il Tempo di Roma“… Un trionfo, un merito per lo Scalea Campioned’Italia che, durante il campionato, non ha persouna partita, ed ha subito solo un pareggio. Una stu-penda carrellata calcistica che ha veramente stra-biliato spettatori e squadre avversarie”.Sempre a proposito di onori sportivi, ricordiamoche nel 1987, per i 75 anni di ininterrotta attivitàsportiva, lo staff dirigenziale dell’U.S. Scalea, nellapersona dell’ex presidente del sodalizio bianco-stellato, Alessandro Bergamo, è stato ricevuto epremiato a Roma dal presidente della FIGC AntonioMatarrese, presente anche il presidente della LegaDilettanti Giulivi, per i riconosciuti meriti sportivi.Prepariamoci fin da ora, per la grande festa dei 100anni, un secolo dalla fondazione, che ricorre, co-me molti sapranno, nel 2012. K

Ciclismo:GIOVANNI LATELLA VINCE A 

NAPOLI E ONORA LA MAGLIA DI CAMPIONE REGIONALE

  A breve di-stanza dalla

c o n q u i s t adella magliadi campioner e g i o n a l edella Calabriaper la cate-goria Allievi,anno 2011,l’atleta Gio-

  vanni Latellasale sul pri-mo gradinodel podio a

  Trecase - Na-poli domenica 22 maggio scorso. Il trofeo “Meda-glia d’oro Trecase Autonoma” si svolge a Trecase daben 30 anni e rappresenta una importante e con-solidata manifestazione ciclistica agonistica di gran-de rilievo. La gara, svoltasi su un percorso cittadi-no, compreso di pavè, di km 3.800 da ripetere 16

 volte, caratterizzato da salite e discese tecniche,ha visto impegnati circa 60 corridori provenientidalle Regioni del Centro Sud.Già dai primi giri, data la particolarità del percorso,reso maggiormente duro da parte degli atleti conscatti e contro scatti, un gruppetto di sette ciclistiandava in fuga. A sei giri dalla fine, il calabrese Gio-

 vanni Latella ed i campani Francesco Terracciano eGiuseppe Sannino prendevano il largo dal grup-petto e nel percorrere il restante percorso di gara,nel mentre il gruppetto veniva riassorbito dal grup-po principale, il giovane calabrese Latella, staccan-do gli avversari nell’ultima salita, si involava solitarioal traguardo, giungendo all’arrivo con 25’’ su Ter-racciano e 1’ su Sannino, mentre il gruppo dispu-tava la volata a 2’50‘‘. L’atleta scaleota Giovanni La-tella dell’A.S.D. Latella Sport, studente della 2abdel Liceo Scientifico di Scalea, che ha corso con lamaglia di campione regionale, continua con le sue

 vittoriose imprese ad onorare ed a portare alto ilnome della Calabria e della sua amata città, Scalea.Il Diogene, come sempre, non fa mancare il suo in-citamento insieme alle più sincere congratulazioni

 verso questo ragazzo che con le sue sempre piùesaltanti imprese non smette mai di sbigottirci einorgoglirci.LATELLA SI RIPETE ED ESPLODE ANCHE IN PUGLIA La giovane promessa della pedalata calabrese,Giovanni Latella, bissa il successo di Trecase e vin-ce in volata anche in Puglia.Ben onorata la festa della Repubblica del 2 giugnodal giovane atleta scaleota, che vince in volata as-sicurandosi la maglia della “61a Coppa Maria SS.della Stella” ad Adelfia (Ba) per la categoria Allievi.La gara si è disputata proprio nel giorno in cui lecelebrazioni per l’anniversario dei 150 anni dell’U-nità d’Italia hanno avuto il culmine.I corridori hanno percorso 80 km prima di giunge-re al traguardo; qui, il campione calabrese Giovan-ni Latella, accompagnato dagli applausi della nu-merosa folla che animava la meta, ha tagliato lalinea d’arrivo a braccia alzate. K

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Giugno/Luglio 2011 Sport J 17

   

FRESCHI

DI

STAMPA

Nicolò AmmanitiChe la festa cominci(Einaudi - € 18,00)

Ildefonso FalconesLa mano di Fatima(Longanesi - € 22,00)

Alberto BevilacquaL'amore stregone(Mondadori - € 18,50)

Aldo CazzulloL'Italia de noantri(Mondadori - € 18,00)

Dan BrownIl simbolo perduto

(Mondadori - € 24,00)

Bruno VespaDonne di cuori(Mondadori - € 20,00)

Patrick DennisZia mame(Adelphi - € 19,50)

Gioacchino CriacoZefira

(Rubettino - € 14,00)

LA MODERNA - C.so Mediterraneo, 136 - Scalea - Tel. 0985.21239SCRIPTA - Via Michele Bianchi, 43 - Scalea - Tel. 0985.272148BASILE - Piazza XI Febbraio - Diamante - Tel. 346.7300201


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