Date post: | 01-May-2015 |
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Direzione Centrale della Contabilità Nazionale
Contabilità ambientale
U.O. Conti economici dell’ambiente
I conti ambientali: conoscere per comunicare
La disciplina della gestione dei rifiuti e le politiche ambientali a supporto del riordino normativoRoma 21 giugno 2005Sala del Garante per la tutela dei dati personaliPiazza Montecitorio 123 A
Federico Falcitelli
La contabilità ambientale del paese
Un sistema di conti ambientali che descrive l’interazione tra economia e ambiente secondo i requisiti dell’informazione statistica ufficiale: rilevanza completezza comparabilità nello spazio e nel tempo flessibilità trasparenza
Diversi tipi di conti ambientali per diversi tipi di analisi
Tipo di conto Principale finalità
Conti e bilanci dei flussi di materia a livello di sistema economico
costruzione di un bilancio complessivo, a livello di intera economia, degli scambi di materia tra il sistema antropico e il sistema naturale, permettendo così di analizzare l’utilizzo delle risorse naturali e di metterlo in relazione con l’andamento dell’economia
Conti dei flussi di tipo NAMEA
registrazione dei flussi fisici intercorrenti tra economia e ambiente (emissioni atmosferiche, uso e inquinamento dell’acqua, uso dell’energia, ecc.), mettendoli in relazione con le attività economiche che li determinano e con le rispettive grandezze economiche (produzione, val. aggiunto, occupazione, ecc.)
Conti economici dell’ambiente (SERIEE = EPEA+RUMEA)
registrazione delle transazioni economiche connesse all’ambiente (spese per la tutela dell’ambiente, tasse ambientali, ecc.) e descrizione delle attività economiche che producono beni e servizi per l’ambiente (anche dette “eco-industrie”)
Conti patrimoniali delle risorse naturali
costruzione di un bilancio patrimoniale in termini fisici di una data risorsa naturale (stock ad inizio ed a fine periodo, variazioni intercorrenti nel periodo dovute a cause naturali o antropiche); si tiene conto anche della qualità della risorsa con opportuni indicatori e/o articolando i bilanci per classi di qualità
I conti dei flussi di materia: l’analisi congiunta del consumo di risorse naturali e dell’andamento dell’economia
Estrazione interna di materiali (utilizzati e
non utilizzati)
Importazioni (flussi diretti e indiretti)
-
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
3.000.000
Fab
bis
og
no
mat
eria
le t
ota
le (
mig
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on
nel
late
)
-
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
PIL
ai p
rezz
i di m
erca
to (
mili
on
i di e
uro
)
PIL +49%
Importazioni di materiali +73%
Estrazione interna di materiali -5%
Fabbisogno materiale totale +34%
I conti NAMEA: l’analisi congiunta del contributo dei diversi settori economici all’andamento dell’economia e delle “pressioni” sull’ambiente
2,8%
0,5%
20,8%
2,4%
5,1%
17,3%
7,7%
43,4%
4,8%
0,2%
21,9%
0,6%
6,7%
20,4%
4,7%
40,8%
1,9%
0,2%
26,9%
48,7%
0,7%
6,0%
11,3%
4,2%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
AGRICOLTURA, CACCIA,SILVICOLTURA, PESCA
ESTRAZIONE DI MINERALI
ATTIVITA' MANIFATTURIERE
ENERGIA ELETTRICA, GAS EACQUA
COSTRUZIONI
COMMERCIO, ALBERGHI ERISTORANTI
TRASPORTI E COMUNICAZIONI
ALTRE ATTIVITA'
Valore aggiunto
Occupati
CO2
Ogni attività economica fornisce un contributo percentuale diverso all’economia, all’occupazione e alle emissioni di CO2
(Italia, 2001)
I conti delle spese ambientali: l’analisi delle “risposte” ai problemi ambientali messe in atto dai diversi attori economici: la spesa pubblica
Amm. Centrali
15%
Amm. Locali85%
Nel periodo 1990-2002 la spesa pubblica totale per la protezione dell’ambiente è passata da 2.580 milioni di euro del 1990 a 6.148 milioni di euro del 2002 (+138%), con un valore medio di 3.754 milioni di euro, pari allo 0,7% del totale della spesa pubblica e allo 0,4% del PIL.
9. altre attività di protezione dell'ambiente
22%
1. protezione dell'aria e del
clima3%
2. gestione delle acque
reflue24%
3. gestione dei rifiuti
4%
4. protezione del suolo e delle acque
del sottosuolo23%
5. abbattimento del rumore e
delle vibrazioni
2%
6. protezione della
biodiversità e del
paesaggio20%
7. protezione dalle
radiazioni1%
8. ricerca e sviluppo per la protezione dell'ambiente
1%
Nel periodo 1995-2002 la spesa dello Stato per la protezione dell’ambiente è passata da 961 milioni di euro del 1995 a 1.733 milioni di euro del 2002 (+80%), con un valore medio di 1.355 milioni di euro.
66% uscite in conto capitale, 34% spese correnti
72% finanziamento di altri operatori pubblici e privati, 28% interventi diretti
I conti delle spese ambientali: l’analisi delle “risposte” ai problemi ambientali messe in atto dai diversi attori economici: la spesa delle imprese
INVESTIMENTI END-OF-PIPE
47%
INVESTIMENTI ITNEGRATI
14%
SPESE CORRENTI
39%
PROTEZIONE ARIA E
CLIMA 24%ALTRO (*) 34%
GESTIONE ACQUE
REFLUE 17%
GESTIONE RIFIUTI 25%
Nel 2001 la spesa delle imprese italiane per la protezione dell’ambiente, ossia per ridurre o abbattere le proprie forme di inquinamento e di degrado dell’ambiente, ammonta a oltre 6.800 milioni di euro (circa 0,7% del PIL)
(*) Altro = protezione del suolo e delle acque del sottosuolo; abbattimento del rumore e delle vibrazioni; protezione della biodiversità e del paesaggio; protezione dalle radiazioni; ricerca e sviluppo; gestione generale dell’ambiente, comunicazione e informazione ambientale e spese indivisibili
Come viene resa disponibile l’informazione Sotto forma di:
archivi/volumi di dati volumi che illustrano le metodologie in dettaglio analisi corredate da archivi di dati e da brevi note
metodologiche (“Statistiche in breve”, comunicati stampa, www.istat.it)
linee guida metodologiche per l’utente che vuole realizzare prodotti analoghi. Prossima uscita: “Linee guida per il calcolo della spesa delle amministrazioni pubbliche per la protezione dell’ambiente. Tecniche e strumenti per la riclassificazione dei rendiconti pubblici”, Istat, Collana Metodi e Norme;
pubblicazioni degli utilizzatori: ad es. RSA del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; RSA della Regione Lazio; ecc.
Come viene prodotta l’informazione: l’adozione degli standard internazionali
Gli standard (concetti, definizioni, classificazioni, schemi, metodi) sono: frutto di un processo di concertazione
internazionale lungo e articolatogaranzia di comparabilità dei dati nello spazio
e nel tempo
Spesa ambientale: gli standard della statistica ufficialeCEPA – Classification of Environmental Protection Activities and expenditures
Adottata:
da NU, OCSE, FMI, BM, UE
1. Protezione dell’aria e del clima
2. Gestione delle acque reflue
3. Gestione dei rifiuti
4. Protezione e recupero del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie
5. Abbattimento del rumore e delle vibrazioni
6. Protezione della biodiversità e del paesaggio
7. Protezione dalle radiazioni
8. Ricerca e sviluppo
9. Altre attività di protezione dell’ambiente (amministrazione generale, istruzione, formazione ed informazione, attività che comportano spese non divisibili, attività n.a.c.)
COFOG – Classification Of Functions Of Government – Divisione 05 “Protezione dell’ambiente”
Adottata :da NU, OCSE, FMI, BM, Dall’UE in base al regolamento comunitario sui Conti Nazionali SEC95Dallo Stato italiano in base alla legge di riforma del bilancio dello stato (L. n. 94/1997 )
01.Servizi generali delle amministrazioni pubbliche
02.Difesa nazionale
03.Pubblica sicurezza e ordine pubblico
04.Questioni economiche
05.Protezione dell’ambiente
06.Abitazioni e assetto territoriale
07.Sanità
08.Ricreazione, cultura e religione
09.Istruzione
10.Protezione sociale
Le informazioni richieste dall’Istat alle imprese in base agli obblighi previsti dal Reg. (CE) N. 58/97, successivamente modificato con Reg. (CE) N. 2056/2002
Investimenti in attrezzature e impianti collegati a tecnologie più pulite
("tecnologia integrata")
Acquisto nuovi impianti
Attività di protezione dell’ambiente Investimenti in attrezzature e impianti
per l'abbattimento dell'inquinamento e in
accessori speciali antinquinamento
(tecnologie End of pipe)
Adattamento impianti esistenti Valore
totale
Maggiorazione dei costi (% del valore totale)
Totale spese
correnti
Protezione dell’aria e del clima
Gestione delle acque reflue
Gestione dei rifiuti Altre attività di protezione dell’ambiente
Di cui: Protezione e recupero del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie Abbattimento del rumore e delle vibrazioni Protezione della biodiversità e del paesaggio
Protezione dalle radiazioni
Ricerca e sviluppo Gestione generale dell'ambiente, formazione, informazione e spese indivisibili
L’adozione degli standard internazionali: il caso della spesa Le classificazioni standard a fini di reporting:
Consentono di comparare la situazione analizzata (territorio, impresa, istituzione) con la media regionale, nazionale, europea, ecc.
Possono essere utilizzate con una certa flessibilità, purché sia rispettato il contenuto delle varie voci. Si può cioè:
aggiungere voci al di fuori della classificazione standard per quanto riguarda argomenti non coperti
aggiungere dei “di cui” all’interno di voci già esistenti nella classificazione standard
Aggiungere voci al di fuori della CEPA
CEPA (EPEA)
1. Protezione dell’aria e del clima
2. Gestione delle acque reflue
3. Gestione dei rifiuti
4. Protezione del suolo e delle acque del sottosuolo
5. Abbattimento del rumore e delle vibrazioni
6. Protezione della biodiversità e del paesaggio
7. Protezione dalle radiazioni
8. Ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente
9. Altre attività per la protezione dell’ambiente
AMPLIARE
Aggiungere a latere voci che non rientrano nel campo
della protezione dell’ambiente ai sensi
dell’EPEA, senza alterare i contenuti della CEPA
Altri aspetti di tutela ambientale (extra EPEA)
10. Gestione delle risorse idriche
11. Risparmio energetico
12….
Aggiungere dei “di cui” all’interno della CEPA
CEPA (EPEA)
1. Protezione dell’aria e del clima
…..
1.3 Monitoraggio controllo e simili
….
3. Gestione dei rifiuti
….
3.2 Raccolta e trasporto
….
DETTAGLIARE ULTERIORMENTE
Aggiungere voci che rientrano nel campo
della protezione dell’ambiente ai sensi
dell’EPEA, articolando maggiormente la CEPA
1.3.a in ambiente urbano
1.3.b in ambiente extra urbano
3.2.a in ambiente urbano
3.2.b in ambiente extra urbano
Flag “ambiente urbano” a fini di reporting
Una riflessione conclusiva
informazione accurata, completa,
di qualità
comunicazione efficace,
trasparente, chiara
Nessun trade off
HANNO BISOGNO L’UNA DELL’ALTRA