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DIREZIONE DIDATTICA DEL 2° CIRCOLO · delinare la programmazione ertialmente, a raiando laro detà...

Date post: 17-Feb-2019
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1 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA DIREZIONE DIDATTICA DEL 2° CIRCOLO Via Alessandro Della Corte, 5/bis - 84013 CAVA DE’ TIRRENI (SA) Tel. 089/442246 - Telefax 089/4454300 E-mail [email protected] – Sito web: secondocircolocava.gov.it [email protected] Codice Univoco Ufficio: UF69OO (fatturazione elettronica)
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1

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E DELLA

RICERCA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA

DIREZIONE DIDATTICA DEL 2° CIRCOLO

Via Alessandro Della Corte, 5/bis - 84013

CAVA DE’ TIRRENI (SA)

Tel. 089/442246 - Telefax 089/4454300

E-mail [email protected] – Sito web:

secondocircolocava.gov.it

[email protected]

Codice Univoco Ufficio: UF69OO (fatturazione elettronica)

2

Sommario 1.

................................................................................................................ 4

............................................................................................ 9

2.1 ANALISI DEL CONTESTO E RELATIVI BISOGNI ..................................................................................... 9

2.2 RISORSE STRUTTURALI E RELATIVI BISOGNI ..................................................................................... 10

2.3 RISORSE PROFESSIONALI E RELATIVI BISOGNI ................................................................................. 10

.................................................. 11

3.1 ESITI DEGLI APPRENDIMENTI ........................................................................................................... 11

3.2 TRAGUARDI FORMATIVI ................................................................................................................... 13

3.3 CARATTERISTICHE DEI PROCESSI EDUCATIVI E ORGANIZZATIVI ...................................................... 13

3.4 TRAGUARDI DIDATTICO-ORGANIZZATIVI ......................................................................................... 15

............................................................................................................... 17

4.1 IDENTITÁ STRATEGICA ...................................................................................................................... 17

4.2 PIANO DI MIGLIORAMENTO ............................................................................................................. 19

........................................................................................................ 19

..................................................................................... 20

.............................................................................................. 23

............................................................................ 51

............................................................................................. 60

4.3 ORGANICO DELL’AUTONOMIA ......................................................................................................... 70

................................................................................................. 72

5.1 I PLESSI DEL II CIRCOLO DIDATTICO DI CAVA DE’ TIRRENI – A.S. 2018-2019 ................................... 72

5.2 FINALITA’ ISTITUZIONALI .................................................................................................................. 73

5.3 FINALITA’ EDUCATIVE ....................................................................................................................... 74

5.4 AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA ................................................................................................ 78

5.5 L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO ............................................................................................... 80

5.6 ATTIVITA’ E METODOLOGIE DIDATTICHE ....................................................................................... 81

5.7 VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ........................................................................................... 81

5.8 STRUMENTI METODOLOGICO-DIDATTICI ......................................................................................... 90

5.9 ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO E FUNZONALI ALL’INSEGNAMENTO ............................................... 91

..................................................................................................... 93

6.1 FUNZIONI E INCARICHI (A.S. 2018-2019) .......................................................................................... 94

3

6.2 COLLABORAZIONI CON ENTI E ASSOCIAZIONI: .............................................................................. 100

6.3 PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE ................................................................................ 102

........................................................................................... 108

.................................................................................................................. 119

8.1 VERIFICA REALATIVA AL RAGGIUNGIMENTO DEI TRAGUARDI ...................................................... 119

8.2 VERIFICA DELL’EFFICACIA DELLE AZIONI DI MIGLIORAMENTO: .................................................... 120

8.3 UTILIZZO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA IN TERMINI DI EFFICIENZA ................................... 122

8.4 VALUTAZIONE GENERALE DEL PTOF .............................................................................................. 122

4

1.

LA LEGGE 107/2015 Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è una delle più importanti novità introdotte dalla L. 107/2015. Il comma 14 di questa legge ha novellato l’articolo n.3 del DPR 275/99, fissando, per il piano dell’offerta formativa:

una diversa durata: tre anni; una nuova funzione: delineare un progetto di istituto a partire dalle criticità del Rapporto

di Autovalutazione d’Istituto; un nuovo procedimento amministrativo: il PTOF viene elaborato dal Collegio dei Docenti,

sulla base dell’Atto di Indirizzo del dirigente scolastico, e viene approvato dal Consiglio di Circolo;

una più squisita valenza educativa: in esso si integrano tutte le voci del progetto di istituto, dal curricolo di istituto, alle attività extracurricolari, passando attraverso la formazione dei docenti, lo stile organizzativo, il Piano per la digitalizzazione della scuola;

una più spiccata dimensione strategica: il PTOF si basa su modelli tesi al miglioramento continuo della qualità in un’ottica a lungo raggio;

decisi addentellati amministrativi: ogni scelta gestionale della scuola deve discendere inequivocabilmente dal PTOF.

ORIENTAMENTO PER IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Il legislatore, pur assegnando a tale documento una rinnovata e potenziata valenza, non ha voluto ingabbiare questo strumento in una rigidità formale in modo da non vanificarne la squisita finalità autonomistica. Il MIUR, pertanto, con Nota 2805 dell’11/12/2015, ha assegnato alle istituzioni scolastiche piena discrezionalità nella delineazione di tale atto che a ragione può essere considerato il “core” dell’azione educativa di una scuola, invitando, comunque, le scuole a presidiare con il PTOF i seguenti irrinunciabili ambiti:

le proposte degli stakeholders, da recepire nell’Atto di Indirizzo; la flessibilità didattica e organizzativa; la centralità dello studente nella definizione del curricolo di scuola; l’introduzione dell’organico dell’autonomia, grazie al superamento dei compartimenti

stagni tra organico di diritto e di fatto, tra posti comuni, di sostegno e di potenziamento; le attrezzature e infrastrutture materiali; le reti e le collaborazioni esterne; il piano di formazione del personale.

ATTO DI INDIRIZZO “Trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la scuola può compiere”, diceva nel 1947 Piero Calamandrei ed il miracolo a cui egli alludeva è ancora oggi la sfida che ogni scuola ha di fronte. Questa sfida si traduce nel proposito di formare, fin dalla prima infanzia, personalità

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libere, aperte, dialoganti, capaci di negoziare significati e valori, di orientarsi in uno scenario complesso; personalità consapevoli e mature, curiose del mondo, ricche di immaginazione produttiva e divergente, capaci di trasformare l’eredità culturale in conquista soggettiva, in competenze personali e in un abito mentale teso all’innovazione. Per raccogliere questa sfida non basta trasmettere ai bambini conoscenze, è necessario innanzitutto star loro accanto, accettarne le diversità ed imparare a conoscerli uno ad uno con attenzione ai loro nomi e alle loro storie, tutte differenti e tutte uguali in dignità. Occorre, di poi, costruire per questi bambini, un progetto dotato di coerenza, coesione ed identità, ma anche tale da poter essere affinato e implementato e, all’occorrenza, modificato. Un progetto che punti a:

costruire quadri organici di conoscenze proposizionali, abilità operative, competenze personali;

determinare le condizioni per un autoapprendimento;

disporre il bambino al piacere dell’incontro e del confronto con l’altro;

motivare i bambini a collaborare e a cooperare attivamente per obiettivi comuni in una prospettiva rispettosa delle differenze;

stimolare l’immaginazione creativa nell’incontro con gli universi dell’arte;

costruire funzionali e progressive competenze logiche. Un progetto che veda i docenti:

riconoscersi in valori comuni e comuni orizzonti di significato e di senso;

formulare progetti e percorsi che tengano conto del pregresso e del contesto;

riflettere e monitorare i percorsi e modificarli , se necessario, rinnovando gli impegni;

padroneggiare strategie, contenuti e strumenti didattici e metodologici;

declinare la programmazione verticalmente, abbracciando l’arco d’età del bambino dalla primissima infanzia alle soglie dell’ adolescenza.

INDIRIZZI GENERALI PER LA DELINEAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA:

1. Superare una visione individualistica dell'insegnamento per favorire cooperazione, sinergia, trasparenza e rendicontabilità;

2. Nell’elaborazione del PTOF tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza;

3. Inserire nel PTOF azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale docente e ATA che consentano la realizzazione dei piani di digitalizzazione della scuola;

4. Rendere i Consigli di Interclasse/ Intersezione luoghi di condivisione delle proposte didattiche per la classe/ sezione, del raccordo educativo e dell'analisi dei problemi della classe e del singolo allievo/a;

5. Mantenere coerenza tra le scelte curricolari, le attività di recupero/sostegno/potenziamento, i progetti di ampliamento dell'offerta formativa, le finalità e gli obiettivi previsti nel PTOF al fine di assicurare unitarietà dell'offerta formativa e, il più possibile, congruenza ed efficacia dell'azione didattica ed educativa complessiva;

6. Operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze;

6

7. Monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio e svantaggiati (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali DSA/ BES/ scarso rendimento scolastico), gli alunni disabili e gli alunni stranieri con l’attivazione di percorsi didattici differenziati;

8. Favorire la valorizzazione delle eccellenze. INDIRIZZI GENERALI PER LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI E DELLE STRATEGIE OPPORTUNE

1. Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche delle lingue straniere (L2, L3), da perseguire mediante lezioni e/o laboratori realizzati eventualmente da docenti madre-lingua o condotte mediante metodologia CLIL che, pensata per la secondaria di secondo grado, è stata più volte proficuamente sperimentata per la scuola primaria;

2. Potenziamento delle competenze relative alla pratica e cultura musicale con eventuale avviamento allo studio di uno strumento musicale;

3. Sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e democratica; 4. Sviluppo di comportamenti responsabili in relazione alla legalità ed eco-sostenibilità; 5. Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti e stili di vita sani; 6. Sviluppo delle competenze digitali (pensiero computazionale, educazione all’utilizzo

dei social); 7. Utilizzo di tutte le forme di e-learning comprese le nuove tecnologie didattiche 3.0 (e-

book, flipped class, learning by gaming, robotica educativa, ecc.) 8. Valorizzazione della scuola come comunità attiva ed aperta dove tutti gli attori

apprendono. INDIRIZZI GENERALI PER LA GESTIONE ORGANIZZATIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA

1. Creare uno stretto raccordo tra i plessi attraverso esperienze formative laboratoriali comuni;

2. Disporre l’apertura pomeridiana della scuola e rimodulare il tempo- scuola; 3. Ricorrere alle figure strutturali (collaboratrici del DS, funzioni strumentali, coordinatori di

plesso, referenti didattici, ecc) per costituire un middle managament in grado di gestire, coordinare e guidare il servizio in maniera unitaria, assumendo uno stile professionale che valorizzi il risultato, condividendo la mission verso cui si è diretti, per generare e rinnovare il consenso verso l’istituzione;

4. Sviluppare e potenziare il sistema e il procedimento di valutazione della nostra Istituzione scolastica, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali interne e esterne (INVALSI);

5. Migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; 6. Prendere in seria ed operativa considerazione sperimentazioni ed innovazioni didattiche,

anche nell'ottica di integrare l’impostazione metodologia cooperativa e laboratoriale nella pratica di classe;

7. Migliorare e sistematizzare i processi di osservazione e di misurazione degli apprendimenti degli studenti attraverso il confronto per classi parallele, per consolidare il forte nesso tra valutazione e curricolo d'istituto;

7

8. Operare in una logica di continuità verticale nel passaggio da un anno di corso all’altro e orizzontale all’interno del team docente;

9. Realizzare attività di orientamento in una prospettiva metacognitiva; 10. Prevedere l’adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed enti pubblici e

privati di cui all’art. 7 del DPR 275/99; 11. Prevedere attività di formazione e aggiornamento per personale docente al fine di

innovare la didattica; 12. Generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; 13. Implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; 14. Rendicontare i risultati.

INDIRIZZI GENERALI PER LA GESTIONE DELLA COMPONENTE COMUNICATIVO-RELAZIONALE

1. Costruire un clima favorevole che porti ad una maggiore collaborazione tra tutte le componenti della comunità scolastica;

1. Migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti;

2. Promuovere la comunicazione pubblica, vale a dire l’insieme di attività rivolte a rendere visibili le azioni e le iniziative sviluppate dall’istituto ed anche ad acquisire la percezione sulla qualità del servizio erogato alla collettività;

3. Consolidare la gestione e aggiornamento del sito WEB.

8

del II Circolo di Cava è stato elaborato dal Nucleo di autovalutazione di Istituto, all’uopo delegato dal Collegio dei Docenti, che ha operato in sinergia con le funzioni strumentali dell’area 1 (POF e PTOF) e sotto il coordinamento del dirigente scolastico, sulla base dell’Atto di Indirizzo elaborato dal dirigente. Il PTOF ha ricevuto l’approvazione da parte del Consiglio di Circolo nella seduta dell’11 gennaio 2016 (delibera n.8).

Esplicita le basi e gli indirizzi progettuali ed organizzativi dell’attività dei docenti e delle classi e definisce le linee guida e le pratiche educative e didattiche condivise e coerenti con gli obiettivi generali ed educativi stabiliti a livello nazionale.

Nell’ottica di un reale processo di valorizzazione e di inclusione di tutti e di ciascuno, promuove: lo sviluppo integrale della persona, l’educazione alla parità tra i sessi; la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, articolando gli obiettivi formativi e didattici in relazione alla formazione cognitiva, corporea, affettivo-relazionale ed etica degli alunni, considerati in rapporto e nell’interazione con la società contemporanea.

Risponde ai bisogni specifici e alle esigenze del territorio in cui sono ubicate le scuole del Circolo ed alle aspettative delle famiglie in quanto inserisce trasversalmente, nell'ambito della didattica curricolare, i temi di carattere culturale, ambientale, sociale e civile che sono alla base dell’identità culturale e della pratica della cittadinanza attiva.

Valorizza la professionalità docente: la sua elaborazione si fonda sull’autonomia culturale e professionale degli insegnanti; essi formulano specifici percorsi formativi adattando le sue linee guida alle differenti esigenze degli alunni, tenuto conto del contesto di riferimento e declinando, grazie ad una professionalità versatile e piena, il progetto formativo di istituto, per tutti gli allievi e per ciascuno.

9

2.1 ANALISI DEL CONTESTO E RELATIVI BISOGNI

Dal Rapporto di Autovalutazione 2017-2018 emergono i seguenti aspetti relativi al contesto e si evincono i seguenti bisogni:

Status socio economico e culturale delle famiglie degli studenti:

Il territorio sorge in vasta area disomogenea,con plessi notevolmente distanti tra loro; il

contesto socio-economico è a prevalenza agricola e a forte vocazione commerciale, in

ogni caso il livello reddituale è eterogeneo e, pertanto, gli alunni presentano situazioni

familiari e bisogni socio-culturali estremamente diversificati. La disomogeneità è

ulteriormente arricchita dalla presenza di qualche alunno straniero. La scuola risponde

alle istanze di un contesto diversificato e variegato, anche con situazioni di svantaggio e

intende potenziare la sua funzione di luogo di aggregazione e di opportunità educative e

culturali, grazie ad un corpo docente disponibile, aperto e motivato professionalmente

capace di avvertire tali diversità come ricchezza e chance formative.

Stakeholder:

Il 2° Circolo insiste su un territorio piuttosto ampio,articolato e disomogeneo. Nell'ambito

delle politiche sociali il Comune si raccorda con la scuola attivando, mediante

progettazioni affidate a cooperative e/o privati, servizi di Educativa specialistica per alunni

disabili(Coop. Girasole), servizi di trasporto e di mensa. Anche a livello di Distretto

Sanitario sono attivi dei validi servizi di supporto per le istituzioni scolastiche che vanno

dall'assistenza pediatrica e il sostegno psicologico alla famiglia, alla valutazione

diagnostica dei disturbi di vario genere, a progetti di educazione alla salute (Crescere

Felix). E' presente sul territorio anche la "Fondazione SINAPSI", che si occupa in particolare

di alunni non vedenti o ipovedenti e che promuove positive iniziative di formazione per

docenti, e la Mediateca "Marte" che cura numerosi eventi culturali che prevedono il

coinvolgimento della scuola. Il territorio sta attualmente registrando un modesto

incremento di famiglie straniere.

Pertanto emergono i seguenti bisogni:

• La scuola, per presidiare situazioni di svantaggio, dovrebbe potenziare la sua funzione di

luogo di aggregazione e di opportunità educative e culturali, puntando su un corpo

docente disponibile, aperto e motivato professionalmente. Si ritiene, in particolare,

indispensabile variare e ampliare l'offerta formativa, anche attraverso i progetti

extracurriculari;

10

• La scuola, per migliorare le risorse ed implementare le sue potenzialità educative,

dovrebbe avviare, in modo sistemico, una politica di partenariato con le associazioni e le

realtà socio-culturali ed istituzionali. In particolare occorrerebbe incrementare il

coinvolgimento dell'Ente Comunale per sostenere ed integrare, con risorse umane,

finanziare e strutturali, l'attività della scuola e i bisogni emergenti di famiglie ed alunni in

difficoltà.

2.2 RISORSE STRUTTURALI E RELATIVI BISOGNI

Edifici scolastici:

Il II Circolo, come da delibera del Consiglio di Circolo, richiede un modestissimo

contributo volontario per le spese assicurative e varie. Limitatissimi sono i

finanziamenti comunali. Il D.S.si avvale della consulenza di un RSPP per la valutazione

dello stato dei luoghi dei diversi edifici, sedi di plesso, in cui si articola il Circolo e, di

conseguenza, richiede all'uopo all'ente locale competente l'effettuazione degli

interventi strutturali o di manutenzione ordinari e straordinari necessari, nonché le

dovute certificazioni per la sicurezza. Le risorse economiche sono nella quasi totalità

statali ed europee. Alcuni plessi godono di strutture che, per quanto necessitino di

manutenzione, presentano il carattere dell'ampiezza. Altre strutture godono di

amena posizione, essendo defilate rispetto alle aree più trafficate di Cava de' Tirreni.

Pertanto emergono i seguenti bisogni:

E' necessario migliorare la qualità delle strutture e delle infrastrutture che

presentano esigenza di sistemazione di intonaci, infiltrazioni di aria e/o di acqua,

attraverso un intervento sistemico dell'Ente responsabile (il Comune). In alcuni plessi

sono necessari adeguamenti, richiesti più volte all' ente proprietario, volti a

rimuovere barriere architettoniche. Gli strumenti in uso nella scuola sono limtati e

alcuni di essi obsoleti.

2.3 RISORSE PROFESSIONALI E RELATIVI BISOGNI

Professionalità:

La stabilità delle professionalità (Docenti, ATA) di cui si avvale la Scuola

rappresenta una valida risorsa per l'utenza. Si tratta di personale quasi sempre

qualificato e, nella maggior parte dei casi, con esperienza pregressa,

professionalmente motivato, abbastanza adeguato ad una gestione ampia,

variegata e qualificata dell'Offerta Formativa. Altissima la percentuale dei

residenti nel territorio, stabilizzati a tempo indeterminato e con discrete

competenze didattiche.

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A seguito del dimensionamento del II Circolo per l’anno in corso a decorrere dal 1

Settembre 2018 e fino al 31 Agosto 2019, l’USR Campania, ha assegnato l’incarico

aggiuntivo di reggenza alla Dirigente Scolastica Franca Masi titolare presso l'I.I.S.

Della Corte - Vanvitelli di Cava de' Tirreni.

Pertanto emergono i seguenti bisogni:

Bassa percentuale di docenti laureati e l'età della classe docente, tendente verso

l'alto: tutti fattori che tendenzialmente limitano e/o in qualche modo

condizionano i processi innovativi. Le competenze relative alle nuove tecnologie

non appaiono molto sviluppate, nè proficuamente utilizzate nella didattica. Le

innovazioni dovranno essere introdotte in maniera graduale, ma incisiva,

considerata la resistenza di alcuni docenti che avvertono tali innovazioni come

professionalmente destabilizzanti.

3.1 ESITI DEGLI APPRENDIMENTI

La maggioranza degli alunni che termina la scuola primaria consegue valutazioni negli

apprendimenti tra 8/10 e 10/10. La quasi totalità degli studenti è ammessa alla classe

successiva. La scuola accoglie in entrata e in corso d'anno alunni provenienti da altri

plessi del circolo o da altri circoli. Notevole e significativa la continuità dei docenti nel

Circolo, garanzia di stabilità, di clima positivo della scuola e di coerenza nell'iter

progettuale.

Risultati scolastici:

La scuola garantisce il successo formativo degli studenti attestandosi su un livello

decisamente buono, in virtù del clima positivo generalizzato, delle sollecitazioni

trasmesse agli alunni, con particolare attenzione agli aspetti relazionali ed

affettivi, nonché alla qualità complessiva del processo educativo, fondato sulla

laboratorialità, sul gioco, sul lavoro di gruppo, sull'integrazione, sulla

collaborazione, sull’educazione tra pari. Esiste tuttavia una disparità negli esiti

scolastici tra i vari plessi. Esistono alcune criticità relative alla frequenza

pomeridiana della scuola dell’infanzia che risulta tendenzialmente bassa.

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Prove standardizzate:

Il punteggio medio delle prove standardizzate sia per le classi II che per le classi

quinte è superiore alla media nazionale e regionale, anche rispetto a scuole con

contesto socio-economico affine. Gli studenti rispetto ai livelli raggiunti nelle prove

standardizzate di Italiano e Matematica si collocano per più del 50% al livello 5 con

un punteggio maggiore del 110% rispetto alla media nazionale. La variabilità dei

risultati tra e dentro le classi è ancora evidente per le seconde, ma in grande

evidente calo per le classi quinte e molto al di sotto della media meridionale e, in

alcuni casi, anche di quella nazionale. Dato che conforta circa gli effetti positivi del

percorso strategico attivato che riesce con tempi adeguati a incidere positivamente

sul background familiare e ad amplificare l'"effetto-scuola". Infatti l'effetto

attribuibile alla scuola sui risultati degli apprendimenti è perfettamente in linea con

la media regionale.

Competenze chiave e di cittadinanza:

La scuole ha messo in campo una programmazione curricolare ed extracurricolare

tesa all'attivazione e alla maturazione delle seguenti competenze-chiave:

Comunicazione nella madrelingua, Comunicazione nelle lingue straniere (Inglese e

Francese), Competenza matematica e competenze di base in scienza e

tecnologia,Competenza digitale. In carattere innovativo, attivo e laboratoriale dei

percorsi messi in campo e l'approccio olistico degli interventi hanno favorito negli

allievi lo sviluppo anche di competenze-chiave, quali Imparare ad imparare,

Competenze sociali e civiche. L'acquisizione di tali competenze è stata verificata in

compiti di realtà attraverso schede di osservazione semistrutturate e con apposite

rubriche di valutazione comuni a tutta l'istituzione scolastica. Gli alunni mostrano

inoltre di aver interiorizzato nella maggioranza dei casi il rispetto di sé e degli altri ed

il rispetto delle regole condivise con un approccio etico autonomo e non eterodiretto.

Gli studenti hanno acquisito buone strategie per imparare ad apprendere e sanno

schematizzare e sintetizzare, nonché condurre ricerche autonome. Gli studenti

hanno acquisito abilità adeguate allo sviluppo dello spirito di iniziativa , mostrando

adeguato senso di responsabilità e collaborazione.

Risultati a distanza:

La quota di studenti ammessa all'anno successivo è superiore ai riferimenti nazionali.

Non si registrano abbandoni e i trasferimenti in uscita sono inferiori ai riferimenti

nazionali. Nella secondaria di II grado la quota di studenti sospesi in giudizio per debiti

scolastici è decisamente inferiore ai riferimenti nazionali. La quota di studenti

collocata nelle fasce di punteggio più alte (9-10 e lode nel I ciclo; 91-100 e lode nel II

ciclo) all'Esame di Stato è superiore ai riferimenti nazionali.

13

3.2 TRAGUARDI FORMATIVI

Rispetto ai risultati scolastici la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti traguardi

formativi:

Eliminare, o ridurre almeno del 80%, il divario tra gli esiti scolastici dei diversi plessi.

Rispetto alle prove standardizzate la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti

traguardi formativi:

Eliminare, o ridurre almeno del 50%, il divario di punteggio tra le classi seconde e le

classi quinte nelle prove standardizzate.

Eliminare, o ridurre almeno del 80%, il divario di punteggio nelle prove standardizzate

tra classi parallele di diversi plessi.

Rispetto alle competenze chiave e di cittadinanza la scuola si ripropone di raggiungere i

seguenti traguardi formativi:

Rendere ancora più condivisi e trasparenti i criteri e i descrittori per la valutazione del

comportamento.

Rendere l’acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza ancora più

consustanziali all’attività curricolare.

Mettere a punto una programmazione per competenze relative alla scuola dell’infanzia,

in verticalità con la scuola primaria

Rispetto ai risultati a distanza la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti traguardi

formativi:

Grazie ad una rete con le scuole secondarie di primo grado del territorio, effettuare dal

prossimo anno scolastico e per almeno tre anni un monitoraggio sugli esiti scolastici degli

ex alunni del II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni nelle scuole secondarie di primo grado

e rendicontare gli esiti di tale monitoraggio.

3.3 CARATTERISTICHE DEI PROCESSI EDUCATIVI E ORGANIZZATIVI

Pratiche educative e didattiche:

Pur essendo presente una buona elaborazione e ricerca di curricolo, manca ancora una

formalizzazione ed un'idea unitaria di curricolo di Circolo. La definizione dei profili di

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competenza è da sviluppare e concordare in modo più approfondito. La progettazione di

interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti non viene effettuata in

maniera sistematica. La scuola non utilizza prove strutturate per classi parallele, né

strumenti quali prove di valutazione autentiche o rubriche di valutazione.

Ambiente di apprendimento:

L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze di apprendimento degli studenti a causa di una dotazione informatica insufficiente. Gli spazi laboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità, in quanto in molti docenti non sono presenti sufficienti competenze digitali.

Inclusione e differenziazione:

Il II Circolo riconosce e valorizza la specialità della persona attuando la promozione dei processi di inclusione attraverso metodologie didattiche e modalità organizzative efficaci e creando alleanze educative anche con l'esterno attraverso una programmazione di interventi integrati con ASL, Enti locali, fondazioni, centri riabilitativi e associazioni presenti sul territorio. Permane un'incertezza nella definizione dei BES.

Continuità e orientamento:

Il II Circolo pone attenzione al principio di continuità educativo didattica, predisponendo in modo strutturato e consolidato, attraverso un'articolata progettazione, le azioni di raccordo pedagogico-curriculare-organizzativo. Tuttavia, la scuola non trasmette dall'infanzia alla primaria schede oggettive sugli esiti del percorso formativo dei singoli studenti

Pratiche gestionali e organizzative:

La scuola ha definito la missione e le priorità anche se la loro condivisione nella comunità

scolastica e con le famiglie e il territorio è da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle azioni sono attuati in modo non strutturato. E' presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche, anche se non tutti i compiti, in particolare del personale ATA, sono chiari e funzionali all'organizzazione delle attività.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane:

La scuola valorizza le risorse professionali tenendo conto delle competenze per l'assegnazione degli incarichi. Da alcuni anni, tuttavia, non esiste un vero piano di formazione. Risulta evidente il bisogno di formazione nelle nuove tecnologie. Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, anche se la qualità dei materiali e della documentazione didattica è disomogenea/da migliorare. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente, ma non diffuso

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Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie:

Sia il rispetto del patto di corresponsabilità sia la presenza fattiva dei genitori all’interno

degli organi collegiali, sia il loro ruolo svolto in occasione di manifestazioni rivelano una

buona sinergia tra scuola e famiglie.

Positiva risulta anche la collaborazione con enti, fondazioni, associazioni e professionalità

del territorio cavese.

3.4 TRAGUARDI DIDATTICO-ORGANIZZATIVI

Rispetto alla pratiche educative e didattiche la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti

traguardi didattico-organizzativi:

Effettuare una riflessione docimologica sulle competenze ed individuarne descrittori e

indicatori precisi all’interno dei consigli di interclasse, intersezione; all’interno del collegio

dei docenti, delle sue articolazioni, in particolar modo del nucleo di autovalutazione di

istituto.

Implementare l’adozione di prove strutturate per classi parallele per la valutazione delle

competenze chiave e di cittadinanza.

Adottare strumenti valutativi condivisi e standardizzati per la scuola dell’infanzia.

Attivare all'interno della programmazione momenti di confronto con esperti di pedagogia

e psicologia che possano aiutare i docenti nella pratica autoriflessiva.

Rispetto all’ ambiente di apprendimento la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti

traguardi didattico-organizzativi:

Acquisto di dotazioni informatiche, in particolare LIM, possibilmente per tutte le aule.

Formazione digitale di tutti i docenti, almeno fino all’alfabetizzazione di base, entro il

prossimo triennio.

Approfondire le competenze digitali anche alla luce delle recenti problematiche legate ai

social network, in particolare con riferimento al cyberbullismo

Rispetto all’ inclusione la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti traguardi didattico-

organizzativi:

Valorizzazione delle eccellenze per le quali occorre un percorso mirato. L'utilizzo di

strategie di recupero è presente in moltissime classi, ma non è del tutto generalizzato e

non è oggetto di rilevazioni oggettive.

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Rispetto alla continuità e all’orientamento la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti

traguardi didattico-organizzativi:

Da sviluppare maggiormente e con più sinergia rispetto alle secondarie di I grado le

attività di orientamento in uscita.

Rispetto alle pratiche gestionali e organizzative la scuola si ripropone di raggiungere i seguenti

traguardi didattico-organizzativi:

Rendicontare gli esiti formativi agli stakeholder.

Effettuare monitoraggi oggettivi sull’efficienza del sistema, anche attraverso customer

satisfaction.

Scandire in maniera sistematica compiti e impegni del personale ATA.

Dar vita ad una leadership condivisa e ad un valido middle management.

Rispetto allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane la scuola si ripropone di

raggiungere i seguenti traguardi didattico-organizzativi:

Realizzare un’efficace formazione del personale soprattutto in riferimento alle TIC.

Implementare una piattaforma e-learning su cui condividere la documentazione e i

materiali didattici.

Favorire le occasioni ed il clima più propizio per il confronto e la riflessione metadidattica.

Implementare ulteriormente la cultura dell'autovalutazione formativa e

dell'accountability

Rispetto all’integrazione con il territorio e ai rapporti con le famiglie la scuola si ripropone di

raggiungere i seguenti traguardi didattico-organizzativi:

Affinare ulteriormente l’intesa con le famiglie.

Implementare e coordinare le collaborazioni con gli stakeholder territoriali attraverso reti,

intese e associazioni temporanee di scopo.

Implementare l’utilizzo del sito per le comunicazioni interne e esterne

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4.1 IDENTITÁ STRATEGICA

Il raggiungimento dei traguardi individuati come fondamentali per la crescita del II Circolo

Didattico di Cava de’ Tirreni presuppone una vera e propria palingenesi della vision educativa, in

quanto non è più possibile che la comunità scolastica percepisca se stessa come sistema definito

e concluso che persegue in maniera deterministica finalità cristallizzate. Al contrario, la dirigenza

e, con essa e grazie ad essa, la comunità tutta, pur nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilità,

saranno attente alle peculiarità in divenire della scuola, presidieranno l’evoluzione nel tempo e

coglieranno i cambiamenti del processo socio-ambientale e culturale nel quale essa agisce;

interrogheranno instancabilmente e con approccio plurale le molteplici evidenze quantitative e

qualitative in grado di restituire le diverse prospettive di analisi della scuola; assumeranno un

habitus proattivo, ovvero orientato allo sviluppo di un piano di miglioramento continuo e capace

di adattarsi, pur nella sua definitezza, alla dinamiche incessanti della scuola; acquisiranno,

dunque, un’identità strategica, cioè la capacità di intrecciare coerentemente e sapientemente la

declinazione controllata delle pratiche educative e didattiche nelle loro cinque fondamentali

componenti: curricolo, progettualità, relazione educativa, inclusione, orientamento; la capacità

di curare l’ambiente organizzativo per l’apprendimento, rispetto alla leadership, alle risorse, allo

sviluppo professionale, alla capacità di governance territoriale, ai rapporti con le famiglie,

all’attività di autovalutazione.

In particolare per la realizzazione di un’autentica identità strategica per il II Circolo

Didattico di Cava de’ Tirreni si punterà ai seguenti obiettivi:

CURRICOLO: individuazione del curricolo fondamentale a livello di istituto e sviluppo

della capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla

comunità di appartenenza. Definizione di obiettivi e traguardi di apprendimento per

le varie classi e anni di corso. Attività elettive che arricchiscano l’offerta curricolare

PROGETTUALITA’: attenta scelta della progettazione, monitoraggio e revisione delle

scelte progettuali impiegate dagli insegnanti. Predisposizione delle condizioni

organizzative di esercizio del lavoro d’aula (es. spazi, tempi, regole, attori). Modalità

oggettive per valutare i livelli di apprendimento degli allievi.

RELAZIONE EDUCATIVA: Attenzione alla dinamica relazionale tra allievi e insegnanti

e alle relazioni tra pari.

INCLUSIONE: Strategie di gestione delle diverse forme di diversità, adeguamento dei

processi di insegnamento e apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel

lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative.

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ORIENTAMENTO: Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività

finalizzate all’orientamento personale e scolastico degli allievi.

LEADERSHIP: Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di

sviluppo dell’istituto. Stile di direzione autorevole, modalità di gestione della scuola

da parte del dirigente e dei suoi collaboratori esperto e sicuro, ma mai muscolare e

sempre aperto al confronto. Promozione di una comunità professionale che cerca il

coinvolgimento e impegno pro-attivo del personale.

RISORSE: Capacità della scuola di allineare le risorse alle priorità strategiche,

catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le

risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi

strategici d’istituto. Sviluppo di efficaci ed efficienti sistemi di informazione e

comunicazione a supporto dei processi didattici e organizzativi.

SVILUPPO PROFESSIONALE: Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze

del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente

organizzativo per far crescere il capitale professionale dell’istituto.

GOVERNANCE TERRITORIALE E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE: Capacità della scuola di

proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti

che hanno responsabilità per le politiche dell’istruzione nel territorio. Capacità di

coinvolgere le famiglie.

AUTOVALUTAZIONE: Attività di autovalutazione d’istituto e forme di controllo e

monitoraggio (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance,

rendicontazione sociale, lettura delle prove standardizzate, test di customer

satisfaction, ecc).

Sulla scorta della situazione emersa dal RAV 2017-2018, in relazione al contesto e ai relativi

bisogni, alle priorità e ai traguardi, ma anche in considerazione della particolare identità

strategica che il II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni intende assumere per il triennio 2016-2019,

in seno al Piano di Miglioramento sono state individuate le azioni strategiche di seguito riportate:

favorire il confronto e la condivisione di una progettazione comune per classi

parallele, con l’elaborazione di prove strutturate/ autentiche per osservare e

misurare le competenze disciplinari e trasversali degli alunni, condividendo

procedure e criteri di valutazione comuni e di Sistema

migliorare le metodologie di lavoro d’aula attraverso la formazione dei docenti

attraverso una ricerca-azione che utilizzi la piattaforma di e-learning “Moodle”,

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attraverso l’impiego del registro elettronico, attraverso l’allestimento di aule con

dotazioni tecnologiche.

organizzare attività laboratoriali e percorsi di apprendimento in situazione,

secondo un orario di lezione modulare, in funzione di interventi di recupero e

potenziamento, nonché di inclusione e deterrenza della futura dispersione

scolastica.

4.2 PIANO DI MIGLIORAMENTO

Istituzione Scolastica Nome: II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni Codice meccanografico: SAEE045003 Responsabile del Piano (DS) Cognome e Nome: Prof.ssa Masi Franca Telefono: Tel. 089442246 Fax.0894454300 Email: [email protected] NUCLEO DI MIGLIORAMENTO:

Rosanna Grimaldi

Santa Lamberti

Elia Ferrara

Agnese Milione

Norma Siani

Maria Di Domenico

Rosaria Parisi

Annamaria Celano

Maria D’Apuzzo

Isaura Di Benedetto

Elvira Salvatore

Funzioni strumentali

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Durata dell’intervento in mesi: 36 mesi Periodo di realizzazione: dal settembre 2016 al giugno 2019

DAL NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE AL NUCLEO DI MIGLIORAMENTO

Nella scelta del Gruppo di Miglioramento si è tenuto conto delle capacità professionali del personale e della loro motivazione a partecipare attivamente al processo di miglioramento e di innovazione dell’istituzione scolastica. Tutte le persone coinvolte godono della fiducia del Dirigente Scolastico e sono in grado di stabilire rapporti di fattiva collaborazione con i colleghi ed il personale in genere, in modo da riuscire a mobilitare tutte le energie disponibili per una condivisa attuazione del PdM. La presenza di alcuni membri del RAV 2017- 2018 consente di garantire la continuità con il lavoro svolto in fase di autovalutazione. Il team sarà arricchito di tutte le funzione strumentali che coadiuveranno il lavoro di progettazione e provvederanno alla gestione e alla verifica dell’attività progettuale nel suo complesso.

RELAZIONE TRA RAV E PDM

La nostra scuola tende verso il miglioramento continuo del servizio offerto, ottenuto mediante un’innovazione consapevole, condivisa e controllata che ne rafforzi l’identità e ne migliori la qualità. Dal rapporto di Autovalutazione è emerso il quadro di un’organizzazione che possiede caratteristiche di positività, ma presenta anche alcune aree di criticità, il che ha indotto la Dirigente Scolastica e il Gruppo di Autovalutazione a ricercare le possibili aree da migliorare. Il PdM (piano di miglioramento) viene, dunque, elaborato in stretta relazione con il RAV, poiché quest’ultimo, evidenziando con chiarezza i PDF (punti di forza) e i PDD (punti di debolezza) per ciascun sottocriterio, ha consentito di mettere in luce le aree di miglioramento sulle quali si ritiene opportuno intervenire in via prioritaria. Dall’analisi del RAV emerge che, pur essendo presenti nella struttura scolastica spazi e laboratori di varia tipologia, le competenze TIC da parte del corpo docente non sono diffuse, né consolidate . Dal RAV, inoltre si evidenzia che, pur avendo i docenti prodotto una valida documentazione sulle attività curricolari ed extracurricolari e pur avendo espresso una buona e poliedrica progettualità, essi sentono l’esigenza forte di una più organica e mirata formazione sull’impiego didattico delle Nuove Tecnologie. Pertanto la didattica laboratoriale risulta carente e necessita di revisione ed innovazione. Per quanto attiene agli esiti delle prove standardizzate, si evidenzia una variabilità nei risultati medi in Italiano e Matematica tra le classi seconde e le classi quinte: dato da interpretare e presidiare con attenzione. Dal RAV, infine, è emerso che, pur essendo utilizzate forme di certificazione delle competenze in uscita adeguate al PTOF, si riscontra una disomogeneità degli esiti, solo in parte riconducibile alla eterogeneità socio-economica del background dello studente e presumibilmente adducibile ad

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una disomogeneità e mancata condivisione dei criteri di valutazione. Da quanto evidenziato emerge che le linee portanti del piano di miglioramento riguarderanno: la formazione digitale dei docenti e la digitalizzazione della didattica, quali istanze esplicitamente emerse dal RAV; l’implementazione della didattica laboratoriale come obiettivo di processo teso a colmare il gup tra esiti delle prove standardizzate nelle seconde e nelle quinte classi, attraverso strategie diversificate e caratterizzate da forte apple motivazionale; il miglioramento dei processi valutativi verso standard condivisi e un utilizzo formativo; monitoraggio degli esiti scolastici degli alunni in uscita, fino al termine della scuola secondaria di 1° grado.

INTEGRAZIONE TRA POF E PTOF

Il Piano dell’offerta formativa è, come recita il D.P.R. 275/99, il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola, predisposto con la partecipazione di tutte le sue compenenti. Esso riflette, pertanto, le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico del territorio ed esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa dell’istituzione scolastica. A partire dall’a.s. in corso ogni scuola dovrà redigere un Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF- Legge 107/2015) che deve includere: Piano offerta formativa su plessi con tempi scuola specifici, Piano risorse docenti: posti comuni e sostegno e fabbisogno per il potenziamento; Piano risorse ATA; Piano della formazione docenti redatto in coerenza con PTOF (c.124); Piano della formazione Ata; Piano miglioramento RAV; Piano fabbisogno infrastrutture e materiali; Azioni piano nazionale scuola digitale Il PdM, sarà inserito pertanto nel PTOF , in modo da essere conosciuto e condiviso da tutte le componenti della scuola. Il Piano di Miglioramento parte dalle priorità evidenziate dal RAV, individuando per ciascuna priorità un traguardo triennale e descrivendo specifici obiettivi di processo, cioè concrete azioni da mettere in campo per raggiungere le priorità strategiche individuate.

Nella fattispecie sono state individuate come priorità: la riduzione della variabilità negli esiti delle prove standardizzate tra le seconde e quinte classi; il monitoraggio sistematico dei risulatati scolastici a lungo raggio per gli alunni in uscita. I corrispettivi obiettivi di processo individuati sono: l’utilizzo di criteri di valutazione omogenei e condivisi, l’incremento della didattica laboratoriale, l’implementazione dei progetti di continuità e di verticalizzazione del curricolo.

Il percorso progettuale proposto dal Collegio dei Docenti si fonda sulla seguente diagnosi: la discrepanza negli esiti delle prove standardizzate tra seconde e quinte è sicuramente un segnale di disfunzione didattica, non riconducibile alle situazione di ingresso, né ai problemi di contesto che rimangono immutati, ma piuttosto alla metodologia che, nei confronti del bambino a mano a mano che cresce, deve essere più accattivante, varia, multisensoriale e digitale; capace di instillare un grado di forte motivazione e di benessere psico-fisico. Di qui nasce l’idea di puntare su un progetto che persegua il duplice scopo di alfabetizzare e formare i docenti all’uso delle nuove tecnologie e di digitalizzare la didattica. D’altronde il progetto per l’implementazione della didattica laboratoriale nei confronti dell’area L2, dell’educazione motoria e della musica risponde all’esigenze di declinare una didattica del fare e del divertirsi facendo. Infine un progetto di affinamento della valutazione degli apprendimenti e di monitoraggio sistematico degli esiti.

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QUICK WINS

Nel periodo tra l’autovalutazione e la definizione del piano si è provveduto a mettere in campo una serie di misure urgenti e preparatorie al fine di consentire il contenimento delle disfunzioni ed il sereno avvio del programma di miglioramento.

- Formulazione in modo palese di vision, mission e valori nel POF per procedere verso una comunicazione più efficace e loro diffusione nei lavori di gruppo e nelle discussioni degli OO. CC.

- Incoraggiamento del personale ad essere propositivo, mediante proposte e suggerimenti - Pubblicazione on line delibere ed estratti verbali del Collegio dei docenti e del Consiglio

d’Istituto e delle circolari

ELENCO PROGETTI

AZIONI CURRICOLARI 1. Ipercurricolo di Italiano 2. Ipercurricolo di Matematica e robotica educativa 3. Percorso di legalità…per dare un senso al futuro 4. Liberi di Crescere 5. La scuola si fa in… 3.0 6. Sezioni aperte in continuità 7. Nessuno escluso 8. Sport di classe CONI (Fase Act dell’azione Corpo e Movimento)

AZIONI EXTRA-CURRICOLARI

9. Sport di classe – Una squadra di sportivi (Fase Act dell’azione Corpo e Movimento)

10. Maestra Insegnami a viaggiare (Fase Act del progetto curricolare Percorso di legalità…per dare un senso al futuro)

11. Cittadinanza e creatività digitale (Fase Act del progetto curriculare Ipercurricolo di

Matematica e robotica educativa)

AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO: FORMAZIONE, VALUTAZIONE, ORIENTAMENTO, SPERIMENTAZIONE

12. TICambio la scuola 13. Valutazione oggi e domani 14. Bagless Day

INSEGNAMENTO ALTERNATIVO ALL’IRC

15. “Bambino oggi, cittadino domani”

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AZIONE STRATEGICA N.1 Titolo del progetto: IPERCURRICOLO DI ITALIANO

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Attraverso la lingua si perfezionano i processi cognitivi e socio- affettivi e si approfondisce la

capacità di pensare e riflettere.

La lingua può diventare uno strumento profondo di espressione dell’interiorità della persona.

La comunità classe offre importanti occasioni di esercizio della lingua, sviluppa le abilità sociali

dell’ascolto, della comprensione della argomentazione, del rispetto e della cooperazione.

Una delle modalità più efficaci alla realizzazione di un ambiente favorevole all’apprendimento

è, come si sa, l’attività laboratoriale.

L’idea del laboratorio viene spesso associata a un fare manipolativo di tipo espressivo, infatti,

il suo naturale epilogo è un prodotto di tipo materiale. Trasferendo l’idea all’ interno di una

disciplina, il prodotto finale sarà un conquista di tipo concettuale.

In altre parole, il laboratorio di italiano fa dell’operatività “la conditio sine qua non” per

promuovere la riflessione su ciò che si fa e come si fa.

Due possono essere le scelte per realizzare percorsi didattici in forma di laboratorio:

adottare un insegnamento centrato sulla didattica laboratoriale;

progettare laboratori “ a tema” ricorsivi nei tempi e negli spazi.

Fare un laboratorio di italiano significa assumere per un docente un ruolo di regia:

abbandonare le “lezioni frontali “omologanti nei tempi e nelle attività;

predisporre un ambiente di apprendimento “ problematizzante ” in cui l’alunno è

chiamato a sperimentare concretamente gli usi della lingua nelle molteplici situazioni

comunicative;

saper “vivificare” la lingua , trasformandola in un oggetto da esplorare, indagare ,

interrogare, smontare, montare, provare… a partire dagli interessi e dai bisogni più

vicini agli alunni per conferire senso e significato alle esperienze linguistiche.

Ecco, allora, che si può spaziare tra una pluralità di laboratori “a tema” da progettare anche

secondo un criterio di gradualità:

laboratorio dei giochi linguistici per apprezzare, divertendosi, la ricchezza lessicale e le

variabili morfologiche che regolano la costruzione delle parole;

laboratorio del fumetto per sperimentare la complementarietà e le regole dei vari

codici comunicativi ;

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laboratorio della poesia , inteso come opportunità di scrivere per il piacere di scrivere,

giocando con le parole, con il loro significato, con la punteggiatura… anche in senso “

trasgressivo” rispetto alla regole della prosa.

laboratorio di lettura in cui giocare con “ l’oggetto libro” e avvicinarsi con naturalezza

alla lettura , scoprendo i propri gusti letterari.

Un lavoro di monitoraggio in itinere seguirà, passo passo, i risultati raggiunti per verificare e,

qualora ce ne fosse bisogno, modificare il percorso didattico.

Il progetto è diretto: x agli alunni delle classi

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Individuazioni dei diversi bisogni formativi in relazione alla lingua italiana. Formazione di gruppi di alunni,tenendo conto dei diversi stili di apprendimenti Monitoraggio.

Output Didattica laboratoriale sull’uso della lingua italiana: consolidamento.

Percentuale presenze 70%

Outcome

Alunni capaci di sperimentare e riflettere sull’uso della lingua italiana . Partecipazione ad attività laboratoriali di cooperative learning.

Laboratori predisposti per gli alunni. Monitoraggio.

Output

Alunni in grado di trasformare la lingua italiana nelle molteplici situazioni comunicative..

Didattica laboratoriale sull’uso della lingua italiana: rinforzo.

Partecipazione degli alunni suddivisi per stili di apprendimento.

Outcome

Attività Laboratoriali realizzate dalle nuove figure di potenziamento.

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Didattica laboratoriale della lingua italiana. Monitoraggio.

Output

Percorsi didattici Laboratoriali.

Didattica laboratoriale sull’uso della lingua italiana : potenziamento.

Alunni in grado di gestire correttamente l’uso della lingua italiana.

Outcome

Attività realizzate attraverso l’uso di differenti percorsi.

Attività Responsa

bile

Data prevista di

conclusione Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Attività laboratoriali in gruppi di livello

X X X

Attività laboratoriali: rinforzo. Monitoraggio

X X X

Attività laboratoriali.Potenzionamento. Monitoraggio

Giugno 2019 X X X

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan si svolgeranno le seguenti attività: • Laboratori di giochi linguistici per apprezzare , divertendosi , la ricchezza lessicale e le

variabili morfologiche che regolano la costruzione delle parole; Le attività riguardanti la seconda fase del Plan saranno volte al:

• laboratorio del fumetto per sperimentare la complementarietà e le regole dei vari codici comunicativi;

Nella terza fase del Plan gli alunni utilizzeranno le competenze raggiunte e le potenzieranno utilizzando:

• laboratorio della poesia, inteso come opportunità per scrivere, per il piacere di scrivere, giocando con le parole;

• laboratorio di lettura in cui scoprire i propri gusti letterali.

Attività Eventuale

Responsabile Modalità di attuazione

Presentazione di un percorso didattico sulla lingua italiana e creazione di laboratori.

Lavori di gruppi.

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Conoscenze e rinforzo delle strumentalità di base della lingua italiana.

Attività laboratoriali. Potenziamento delle

molteplici e differenti situazioni comunicative.

Attività laboratoriali,

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Per monitorare le fasi del Plan si prevedono verifiche iniziali ,verifiche in itinere e verifiche finali attraverso:

• schede predisposte; • osservazione durante l’esecuzione delle varie attività svolte; • osservazione degli elaborati realizzati.

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto, il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività, la variazione delle ore di laboratori,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

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AZIONE STRATEGICA N.2 Titolo del progetto: IPERCURRICOLO DI MATEMATICA E ROBOTICA EDUCATIVA

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Mi piace la matematica! E’ possibile sentire più spesso questa affermazione dei bambini della

scuola primaria? Pensiamo di sì, se come docenti accompagneremo gli alunni in un percorso di

scoperta e di ricerca, stimolando la loro curiosità e promuovendo atteggiamenti positivi verso la

disciplina. Dal punto di vista metodologico il primo obiettivo è quello di rimuovere alcuni

stereotipi che giustificano l’insuccesso in matematica e che creano negli alunni la convinzione di

non essere “portati” per questa disciplina.

Quella che proponiamo, perciò, è una sfida stimolante, concretizzando i concetti, attraverso la

manipolazione e il gioco, calibrandoli e diversificandoli alle singole classi.

Per queste ragioni, fin dalla classe I, la metodologia del problem-solving viene proposta in modo

trasversale per sviluppare la capacità di trovare soluzioni e per sviluppare forma creative di

ragionamento.

Accanto ad attività mirate al conseguimento di abilità, di analisi, di osservazione, di

comprensione, di sintesi, di elaborazione e di risoluzione riteniamo ugualmente importante

promuovere la possibilità di confrontarsi tra pari per un ‘ iniziale capacità critica e autocritica.

Il percorso didattico proposto per ciascuna classe si snoda tenendo presente le tappe dello

sviluppo evolutivo degli alunni e la gradualità disciplinare delle proposte accanto a un nucleo

tematico “forte” trovano posto argomenti e attività di supporto, ripasso, ampliamento,

approfondimento.

Si favorisce in tal modo lo sviluppo del pensiero divergente e si potenzia la creatività,

promuovendo un atteggiamento positivo, potenziando la fiducia in se stessi e l’autostima.

Pertanto la progettazione dei percorsi proposti è:

saldamente ancorata al principio di avere come elemento fondamentale il laboratorio,

inteso sia come luogo fisico (aula o altro spazio opportunamente attrezzato), sia come

momento in cui l’alunno è attivo;

formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze;

progetta e sperimenta, discute e argomenta le propria scelte;

impara a raccogliere dati e a confrontarli con le ipotesi formulate.

Il laboratorio sarà organizzato in modo semplice, ma efficace. Il “perno” del laboratorio è

costituito dall’ angolo della matematica in cui trovano posto gran parte dei materiali necessari:

oggetti informali di recupero, le cosiddette “cianfrusaglie agazziane”;

materiale più strutturato come i blocchi logici, i regoli, i blocchi multibase, gli abachi;

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strumenti per misurazione empiriche di superfici, lunghezze, peso e capacità;

strumenti per misurazioni convenzionali con multipli e sottomultipli;

robotica.

Avremo così predisposto l’ambiente di apprendimento dove coinvolgere gli alunni nella

manipolazione e nella metodologia del “cooperative learning”, dove i più bravi aiutano coloro

che sono in difficoltà, così gli alunni giungono alla scoperta di regolarità, strutture, principi e

teorie. Infatti il pensiero razionale si sviluppa grazie alla mediazione ludica che dal concreto porta

all’astrazione.

Il progetto è diretto: X agli alunni delle classi

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Individuazioni dei diversi bisogni formativi in relazione alla matematica. Formazione di gruppi di alunni,tenendo conto dei diversi stili di apprendimenti Monitoraggio.

Output

Alunni capaci di sperimentare e riflettere sull’uso del linguaggio logico-matematico

Didattica laboratoriale sulle attività logico-matematiche: consolidamento

Percentuale presenze 70%

Outcome

Partecipazione ad attività laboratoriali di cooperative learning.

Laboratori predisposti per gli alunni. Monitoraggio.

Output

Alunni in grado di utilizzare il linguaggio - matematico nelle molteplici situazioni problematiche.

Didattica laboratoriale sulle attività logico-matematiche: rinforzo.

Partecipazione degli alunni suddivisi per stili di apprendimento.

Outcome

Attività Laboratoriali realizzate dalle nuove figure di potenziamento.

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Didattica laboratoriale sulla matematica. Monitoraggio.

Output Percorsi didattici Laboratoriali.

Didattica laboratoriale sulle attività logico-matematiche : potenziamento.

Alunni in grado di gestire correttamente il linguaggio logico-matematico.

Outcome

Attività realizzate attraverso l’uso di differenti percorsi .

Attività Responsabi

le

Data prevista di

conclusione Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Attività laboratoriali in gruppi di livello

X X X X

Attività laboratoriali: rinforzo. Monitoraggio

X X X

Attività laboratoriali.Potenzionamento. Monitoraggio

Giugno 2019

X X X

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan si svolgeranno le seguenti attività:

Utilizzazione di oggetti informali di recupero , le cosiddette “ cianfrusaglie agazziane”

Confronto diretto di grandezze: maggiore- minore- uguale.

Conoscenza dei numeri in diversi contesti di esperienza.

Esplorazione e risoluzioni di semplici situazioni problematiche Le attività riguardanti la seconda fase del Plan saranno volte al:

Utilizzo del numero per contare ,confrontare e ordinare.

Utilizzo di materiale strutturato: regoli,abachi, blocchi logici e i blocchi multibase.

Esplorazione, rappresentazione e risoluzione di semplici situazione problematiche.

Utilizzo di strumenti per misurazioni empiriche di superfici, lunghezze ,peso , .capacità e anche quelle convenzionali con multipli e sottomultipli

Nella terza fase del Plan gli alunni utilizzeranno le competenze raggiunte e le potenzieranno utilizzando il linguaggio matematico per comunicare le proprie idee e giustificare le proprie conclusioni.

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Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Presentazione ed osservazione della strumentalità di base dell’ attività logico- matematica

Apprendimento cooperativo.

Conoscenze e rinforzo delle strumentalità di base delle abilità logico-matematiche

Lavoro di gruppo.

Potenziamento delle abilità logico- matematiche.

Lavoro di gruppo.

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Per monitorare le fasi del Plan si prevedono verifiche iniziali ,verifiche in itinere e verifiche finali attraverso:

schede predisposte;

osservazione durante l’esecuzione delle varie attività svolte;

osservazione degli elaborati realizzati.

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori ,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

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AZIONE STRATEGICA N.3 Titolo del progetto: PERCORSO DI LEGALITA’…PER DARE UN SENSO AL FUTURO

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Promuovere la cultura della Legalità nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile. In un’ottica di reale prevenzione, la scuola, deve aiutare gli alunni ad assumersi delle responsabilità, ricordare loro chi cresce ha diritto all’ errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la Legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori, condivisi, non ci può essere criminalità La Legalità è un’opportunità in più per dare senso al loro futuro. L’ educazione alla Legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole della vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Per un alunno riconoscere e accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. Gli alunni si trovano sempre più spesso nell’ impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di smarrimento e solitudine; provocando evidenti situazioni di isolamento e una forte tendenza all’individualismo e alla devianza. Il tema della Legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. In questo tempo di grande attenzione ai problemi della sicurezza, ma anche di tanti episodi di nuova intolleranza, è giusto ricordarci che la convivenza civile è frutto di una riflessione culturale faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a “un altro noi”, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile dei diritti e dei doveri. Si vuole costruire un percorso educativo che investe tutta l’istituzione scolastica e in particolare i docenti di tutte le aree disciplinari, che devono a questo scopo ricercare e valorizzare i contenuti, le metodologie e le forme di relazione e valutazione degli apprendimenti. Le attività proposte dai docenti saranno mirate:

all’ interazione in modo collaborativo in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi;

cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento in modo chiaro e pertinente;

conoscere le regole che permettono il vivere in comune, spiegarne la funzione e rispettarle;

32

individuare, a partire dalla propria esperienza, il significato di partecipazione all’attività di gruppo: collaborazione, mutuo aiuto, responsabilità reciproca;

mettere in atto comportamenti di autocontrollo, anche di fronte a crisi, insuccessi, frustrazioni;

mettere in atto comportamenti appropriati nel gioco e nella convivenza generale;

collaborare e partecipare in modo costruttivo alla vita sociale;

rafforzare negli alunni il senso di capacità critica, la comprensione del significato e delle conseguenze delle proprie azioni a livello etico e civico.

Il percorso sarà arricchito dalla visione di film, dalla lettura di testi sulla Legalità, da testimonianze varie e dalle riflessioni approfondite su alcune ricorrenze commemorative. Le metodologie adottate saranno:

cooperative learning;

valorizzazione delle potenzialità di tutti gli alunni;

didattica laboratoriale;

tutoring;

peer to peer;

creazione di situazioni motivanti all’ascolto , alla lettura , alla produzione.

Il progetto è diretto: X agli alunni di tutte le classi

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Promozione negli alunni della legalità in relazione alla consapevolezza dei loro diritti e doveri. Informazioni sulle basilari regole di comportamento.

Output

Alunni capaci di conoscere ed applicare le regole che permettono il vivere in comune.

Consolidamento nei ragazzi del senso di capacità critica e delle conseguenze delle proprie azioni a livello etico e civico.

Percentuale presenze 70%

Outcome

Partecipazione alle attività promosse dalla scuola inerenti l’educazione alla legalità.

Costruzione di un percorso educativo riguardante tutte le aree disciplinari.

Output

Alunni capaci di comprendere regole relative ad ogni ambiti disciplinare.

Rafforzamento dell’individuazione di alcune regole delle formazioni sociali della propria

Partecipazione degli alunni suddivisi in gruppi.

33

Monitoraggio.

esperienza, famiglia, scuola, paese, gruppi sportivi.

Outcome

Attività realizzate dalle figure di potenziamento

Didattica relativa all’educazione alla Legalità. Monitoraggio.

Output Percorsi formativi e didattici sulla legalità.

Potenziamento e ampliamento della conoscenza dei principi che regolano i rapporti per una giusta convivenza civile

Alunni consapevoli di sé e rispettosi delle diversità..

Outcome

Attività mirate all’acquisizione e all’applicazione delle conoscenze acquisite.

Attività Responsabile

Data prevista di Conclusion

e

Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Promozione delle regole comportamentali basilari.

x x x X

Acquisizione di regole relative ad ogni ambito disciplinare.

x x x

Didattica relativa all’educazione alla Legalità

Giugno 2019

x x x

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Per la fase n°1 del Plan si programmeranno le seguenti attività:

conoscenza delle principali regole del vivere comune.

conoscenza della funzione principale delle regole del vivere comune.

rispetto delle principali regole del vivere comune. Le attività riguardante la fase n°2 del Plan saranno volte a:

mettere in atto comportamenti appropriati.

mettere in atto comportamenti di autocontrollo.

mettere in atto comportamenti adeguatinella convivenza generale.

mettere in atto comportamenti appropriati nel gioco.

34

La fase n°3 del plan si concluderà con la messa in pratica di ciò che si è appreso anche attreverso spettacoli teatrali e/o musicali al fine di:

saper esprimere il proprio punto di vista , confrontandolo con i compagni;

saper collaborare e partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale;

saper esprimere il significato dei concetti di diritto, dovere, responsabilità,identità e libertà;

saper esprimere il significato di termini come norma , regola ,sanzione , legge;

saper esprimere il significato dei termini tolleranza , lealtà e rispetto.

Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Conoscenza delle principali regole del vivere comune

Creare contesti nei quali l’alunno possa mettere in atto le principali regole del vivere comune.

Mettere in atto comportamenti appropriati nella convivenza generale.

Stimolare gli alunni nell’applicazione delle regole acquisite.

Capacità di comprendere il significato dell’essere “ Cittadini del mondo”

Realizzazione di situazioni nelle quali l’alunno possa esprimere il proprio punto di vista confrontandolo con l’altro.

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Incontri periodici con i docenti responsabili delle attività e con il Gruppo di Miglioramento.

Monitoraggio iniziale,in itinere e finale,tramite l’analisi dei seguenti dati: assiduità della frequenza dei laboratori, regolarità delle attività , analisi dei risultati parziali raggiunti.

I dati di feedback proveniente dall’esterno saranno il risultato degli incontri con i genitori ( Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali)

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto, il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori ,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

35

AZIONE STRATEGICA N.11 Titolo del progetto: CORPO, MOVIMENTO E…

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Per quanto riguarda il campo di potenziamento primo ciclo 5g (scienze motoria e sportive), le attività rappresentano preziose occasioni, attraverso le quali, si è in grado di promuovere apprendimenti che vedono un progressivo passaggio” dell’imparare facendo” alla sempre maggiore capacità di riflettere e formalizzare, attraverso la ricostruzione degli strumenti culturali e la capacità di utilizzarli consapevolmente come chiavi di lettura della realtà. Promuovere, pertanto, esperienze in cui il corpo e il movimento siano”vere” e significative attraverso le quali il bambino impara a conoscere se stesso, l’ambiente e le proprie possibilità di movimento, significa sostenere la necessità di riappropiarsi della specificità di questa disciplina come potente mezzo formativo in rapporto a tutti i campi di apprendimento. Si utilizzeranno la dimensione ludica e il gioco motorio come reali palestre di vita dove l’attività motoria e sportiva fungono da sfondo per lo sviluppo dell’ altruismo, dell’autostima , della cooperazione ,della conoscenza, eventualmente anche con l’utilizzo di tecniche di rilassamento di respirazione,di concentrazione di posture. Il progetto è diretto:

x agli alunni di tutte le classi

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Sviluppo della coordinazione dinamica generale

Output Scienze motorie rivolte agli alunni di tutte le classi.

Percentuale presenza 90%

Outcome

Alunni capaci di coordinare i movimenti del proprio corpo. Partecipazione ad attività che favoriscano armonia nel movimento.

Partecipazione a giochi-sport rispettando le regole

Output

Alunni in grado di rispettare le regole

Partecipazione alle attività da parte di tutti di alunni.

Partecipazione degli alunni di tutte le classi.

36

Outcome

Attività svolte dagli alunni con il supporto di un docente esterno.

Sviluppo di comportamenti relazionali positivi.

Output Percorsi formativi finalizzati all’accettazione di sè

Comportamenti positivi .

Acquisizione della consapevolezza di sé attraverso la conoscenza del proprio corpo e l’adattamento degli schemi motori di base.

Outcome

Attività realizzate attraverso giochi di coordinazione e spazialità.

Attività Responsabile Data

prevista di conclusione

Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Conoscenza corporea x x

Giochi individuali, in gruppo e sportivi.

x x

Rispetto delle regole x

Fase di DO - REALIZZAZIONE

La prima fase del Plan prevede le seguenti attività:

Riproduzione e coordinazione simultanea di più schemi motori combinati tra lor;

Conoscenza e utlizzo corretto di attrezzi e di spazi di attività;

Organizzazione del movimento del corpo secondo le varianti spazio –temporali;

Conoscenza e utilizzo del linguaggio del corpo come modalità espressiva;

Utilizzo, in forma originale e creativa,di modalità espressivo-corporea attraverso forme di drammatizzaaione.

La seconda fase del Plan prevede le seguenti attività:

Comunicare idee, emozioni,sensazioni attraverso il movimento;

Conoscenza e utilizzazione dell’ alfabeto del movimento attraverso lo sviluppo degli schemi motori dinamici e posturali;

Riconoscimento di ritmi esecutivi delle azioni motorie ,applicandole alle situazioni di giochi;

Partecipazione attiva a giochi presportivi rispettando le regole;

Collaborazione attiva ai giochi; La terza fase del Plan prevede le seguenti attività:

Assunzione di atteggiamenti positivi di fiducia verso il proprio corpo , accettando i propri limiti e le capacità degli altri ,superando comportamenti egocentrici.

Interazione positiva con gli altri, accettando la diversità;

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Partecipazione attiva ad attività di gioco-sport ,manifestando comportamenti positivi quali rispetto delle regole; rispetto dell’ avversario; autocontrollo e senso di responsabilità

Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Utilizzo del corpo in modalità espressiva.

Salsano Maria Esercizi a corpo libero.

Conoscenza ed uso degli attrezzi

Giordano Adelaide

Esercizi con l’uso degli attrezzi.

Assunzione di atteggiamenti positivi verso se stessi e gli altri.

Di Domenico Ivana

Conoscenza delle regole.

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Incontri periodici con i docenti responsabili delle attività e con il Gruppo di Miglioramento.

Monitoraggio iniziale,in itinere e finale,tramite l’analisi dei seguenti dati: assiduità della frequenza dei laboratori, regolarità delle attività , analisi dei risultati parziali raggiunti.

I dati di feedback proveniente dall’esterno saranno il risultato degli incontri con i genitori ( Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali)

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori ,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

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Fase di ACT ESECUTIVA – RIESAME E MIGLIORAMENTO- ANNO SCOLASTICO 2018-2019: INTRODUZIONE DELLA MISURA MIGLIORATIVA - SPORT DI CLASSE

Al fine di migliorare e potenziare gli esiti formativi dell’azione “Corpo, movimento e…”, il Collegio dei Docenti ha proposto all’approvazione del Consiglio di Circolo l’act esecutiva sotto descritta. Tale act è stata approvata dal Consiglio di Circolo nell’ambito della revisione del PTOF 2016-2019 attuata all’inizio dell’a.s. 2016-2017; 2017- 2018 e in continuità anche per l’anno in corso. In ottemperanza ai principi di economicità, efficienza ed efficacia, gli obiettivi da perseguire con l’azione del Piano di Miglioramento “Corpo, movimento e…” saranno realizzate con la collaborazione del CSI di Cava De’ Tirreni che ci ha scelti quali partner nella realizzazione del progetto “CONI i ragazzi”, patrocinato dal Coni. L’adesione della scuola a questo progetto è a costo zero. Tale act esecutiva prevede corsi curriculari di avviamento allo sport per alunni dagli 8 ai 10 anni. Le attività si svolgeranno nelle sedi dei vari plessi e prevede la presenza di esperti esterni CONI e di tutor d’aula interni per assicurare vigilanza, e verifica della ricaduta negli apprendimenti curricolari. Tale azione potrà perseguire contestaulmente il raggiungimento di obiettivi squisitamente educativi afferenti alla sfera sociale e civica. Tale azione sarà sottoposta nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 a monitoraggio continuo e a verifica formativa attraverso i seguenti strumenti:

Verifica del grado di customer satisfaction da parte delle famiglie attraverso strumenti oggettivi (test e questionari) e soggettivi (interviste ed audit);

Osservazione sitematica (attraverso rubriche di valutazione e diari di bordo);

Riflessione in seno al Consiglio di Interclasse;

Riflessione in seno al Collegio dei Docenti.

Esiti della prova di verifica in situazione (spettacolo-verifica finale)

39

AZIONE STRATEGICA N.5 Titolo del progetto: LIBERI DI CRESCERE

Responsabile

del progetto: Data prevista di

attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del rav

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

“LIBERI DI CRESCERE” è un progetto che intende creare un nuovo comtesto di apprendimento destinato alle sezioni della scuola dell’infanzia. L’ ambiente da allestire si ispirerà al modello montessoriano della “ Casa dei bambini”: un ambiente a misura di bambino , ordinato ed organizzato con punti di riferimento stabili e riconoscibili, perché il bambino possa ricavarne una visione della realtà rassicurante e serena; accogliente ,caldo e calmo per facilitare la libera espansione degli interessi e delle esperienze del bambino e la sua naturale spinta ad autocorreggersi. L’ ambiente da progettare presenterà i seguenti setting di apprendimento:

L’ angolo dell’accoglienza in cui il bambino si toglie soprabito e scarpe e prende ritualmente contatto con l’ambiente;

Le aree dell’attività dell’attività della vita pratica in cui il bambino può impegnarsi in attività che rispondono al bisogno di movimento finalizzato ad uno scopo : lavarsi le mani, vestirsi ,ecc.

L’angolo dell’apprendimento sensoriale in cui il bambino ,utilizzando materiali montessoriani, impari a classificare e decodificare gli oggetti;

La zona per l’arricchimento del linguaggio con materiale per il riconoscimento delle lettere e la composizione delle parole ad uno spazio per una piccola “ Babyblioteca”;

L’area musicale destinata all’ascolto, alla pratica del canto , al riconoscimento del tempo musicale, arredata di piccoli e semplici strumenti musicali e dotata di un personal computer con tasti facilitati;

L’ angolo del gioco simbolico in cui i concetti matematici vengono interiorizzati attraverso esperienze concrete che coinvilgono il movimento del corpo e delle mani ;

La stanza delle attività manipolatorie e grafico-pittoriche in cui grazie agli adeguati stimoli ambientali il bambino a poco a poco si impossessa delle tecniche grafiche diventando sempre più capace di esprimere la propria attività;

L’angolo dei travasi con sostanze granulose e con l’acqua in cui il bambino impara ad esercitare l’autocontrollo oculo-manuale.

Il progetto è diretto ad una sezione di scuola dell’infanzia e sarà realizzato previo stanziamento di fondi a cui la scuola ha concorso nell’ambito del progetto ministeriale Scuola accogliente

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Individuazione dei diversi bisogni formativi degli

Output

Alunni capaci di vivere spontaneamente ed autenticamente

Didattica laboratoriale che mira

Percentuale presenze 70%

40

alunni di una sezione della scuola dell’infanzia.

Formazione di gruppi di alunni per fasce di età.

Monitoraggio.

un ambiente pensato a loro misura e adeguato alle esigenze di tutti.

all’attivismo pedagogico.

Outcome

Partecipazione ad attività creative con l’utilizzo di materiali non strutturati

Ambienti realizzati a misura di bambino, all’insegna dell’attivismo

pedagogico.

Monitoraggio.

Output

Alunni in grado di “fare da soli” , integrati ed autonomi

Didattica laboratoriale che si presta alle diverse esigenze sensoriali e cognitive degli alunni.

Alunni in grado di essere protagonisti del proprio percorso cognitivo.

Outcome

Attività realizzate attraverso il coinvolgimento diretto degli alunni in piena autonomia,

Attività libere mirate allo sviluppo delle abilità creative.

Monitoraggio.

Attività libere mirate al raggiungimento di competenze come: ripetizioni dell’esercizio; libera scelta; controllo dell’errore;analisi del movimento; esercizio del silenzio; esercizio

Output Alunni in grado di “fare da soli” , integrati ed autonomi .

Didattica laboratoriale

Alunni capaci di essere autonomi a livello relazionale e comportamentale.

Outcome

Attività realizzate attraverso il coinvolgimento diretto degli alunni in piena autonomia,

41

delle buone maniere; senso dell’ordine dell’ambiente; pulizia della persona ; pratica della scrittura e lettura sensoriali.

Attività Responsabile Data prevista

Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Predisposizione dell’ambiente.

Composizione

dei gruppi.

Conoscenza ed utilizzo dell’ambiente predisposto.

2018 X X X

Attività mirate con l’utilizzo di materiali non strutturati e di stampo montessoriano.

2019 X X X X X X

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan le attività saranno mirate:

esplorazione degli spazi che favoriranno la realizzazione delle pratiche educative e l’acquisizione delle relative competenze attese.

Nella seconda fase del Plan si procederà all’:

utilizzo dei materiali non strutturati e didattici di stampo montessoriano per il raggiungimento delle competenze attese.

Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Presentazione ed osservazione degli spazi destinati al progetto.

Apprendimento cooperativo.

Conoscenza ed esplorazione degli ambienti predispoisti per favorire l’acquisizione delle principali abilità.

Apprendimento cooperativo.

42

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Incontri periodici con i docenti responsabili delle attività e con il Gruppo di Miglioramento.

Monitoraggio iniziale,in itinere e finale,tramite l’analisi dei seguenti dati: assiduità della frequenza dei laboratori, regolarità delle attività , analisi dei risultati parziali raggiunti.

I dati di feedback proveniente dall’esterno saranno il risultato degli incontri con i genitori (Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali)

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori ,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

AZIONE STRATEGICA N.6 Titolo del progetto: LA SCUOLA SI FA IN …3.0

Responsabile

del progetto: Data prevista di

attuazione definitiva:

SETTEMBRE 2018

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa del II Circolo di Cava de' Tirreni, nella parte relativa al Piano di Miglioramento,partendo dalle criticità evidenziate dal RAV (in particolare dal divario tra gli esiti delle prove standardizzate tra seconda e quinta classe), ha previsto, tra le diverse azioni, una digitalizzazione della didattica finalizzata alla promozione della qualità degli apprendimenti ed un'azione di innovazione del curricolo per competenze. Il progetto 'La scuola si fa in...3.0' si propone di digitalizzare la didattica e di declinarla su competenze acquisite e valutate in situazione.Il progetto si ripropone di digitalizzare l’attività didattica attraverso l'impiego più diffuso di LIM e attraverso l'utilizzo di dispositivi digitali usati direttamente dai discenti (tablet) alla luce di una didattica attiva e delle recenti teorie metodologiche della didattica a 'classi capovolte'. In particolare il progetto intende modificare lo spazio-scuola, attraverso l'ausilio degli opportuni interventi tecnologici, in maniera da creare un setting di apprendimento integrato in cui ogni aspetto e dimensione favorisca l'apprendimento. Ciò al fine di abbandonare sempre più un modello didattico trasmissivo a favore di una metodologia

43

basata sulla scoperta, sul cooperative learning, sulla personalizzazione degli apprendimenti, in una prospettiva autenticamente inclusiva. Il docente potrà pertanto diventare un suscitatore di curiosità, un organizzatore di stimoli educativi, una guida sapiente all' autonomia cognitiva e culturale dei bambini. Il progetto, attraverso l'utilizzo delle tecnologie richieste, intende modificare non solo il setting di apprendimento (cheprevederà banchi disposti in funzione del lavoro dei vari gruppi), ma anche e soprattutto i tempi -scuola, in quanto si punterà a far lavorare a casa lo studente , facilitando l'apprendimento attraverso video e podcast, lettura di testi multimediali sui siti ed esplorazione di link proposti dagli insegnanti; mentre in classe l'allievo cercherà di applicare quanto già appreso per risolvere problemi e svolgere esercizi pratici proposti dal docente nella lezione del giorno. Ciò comporterà una riorganizzazione didattico- metodologica, con il passaggio da un modello trasmissivo ad uno basato sull'apprendimento per scoperta, una forte innovazione del curricolo, che punterà a competenze complesse nate e valutate in situazione e implementabili in una prospettiva verticale, ed un uso sapientemente guidato di contenuti e strumenti digitali. Il progetto sarò fruito da parte di tutte le classi del plesso.

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Creazione di un setting di apprendimento 3.0 caratterizzato da LIM, proiettori, banchi disposti in funzione del lavoro dei vari gruppi, tablet per ciascun alunno con relativi caricatori

Output Unzionalità ed ergonomicità dell’ambiente di apprendimento

Percenuale degli alunni che fruiscono di tale setting 25%

Outcome

Creare ambienti di apprendimento flessibili e adatti alle diverse metodologie e abilità. Digitalizzare la didattica e di declinarla su competenze acquisite e valutate in situazione

Introduzione della didattica per flipped classroom secondo cui le lezioni e gli

Output

Crescita dell’autonomia di ciascun allievo Diminuzione del gap socio-economico tra gli allievi

Sicurezza ed ordine dell’attività in classe

Percenuale degli alunni che che raggiungono tali traguardi 90% degli allievi coinvolti nel progetto 25%

44

stimoli si fruiscono a casa e i ‘compiti’ si fanno invece in classe, in piccoli gruppi, assistiti a turno dal docente.

Outcome

Elaborati di gruppo a carattere multimediale Acquisizione di competenze complesse

Capacità di lavorare in team Sviluppo del pensiero divergente

Attività Responsabile

Data prevista di conclusione

Tempificazione attività

Animatore Digitale

G F M A M G L A S O N D

Allestimento e sperimentazione nuova metodologia

2018 X X X X X

Flipped class 2019 X X X X X X X X X

Flipped class 2019 X X X X X X X X X X

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan le attività saranno mirate :

All’ acquisizione delle competenze digitali relative all’uso dei dispositivi;

All’introduzione delle nuove pratiche metodologiche basate sulla flipped class. Nella seconda fase del Plan si procederà :

A facilitare l'apprendimento attraverso video e podcast, lettura di testi multimediali sui siti ed esplorazione di link proposti dagli insegnanti a far sì che gli allievi applichino in classe quanto già appreso per risolvere problemi e svolgere esercizi pratici proposti dal docente nella lezione del giorno.

La terza fase del Plan vedrà gli alunni capaci di acquisire la :

Passare da un modello trasmissivo ad uno basatosull'apprendimento per scoperta,;

Valutare le competenze in situazione e considerarle implementabili in una prospettiva verticale.

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Incontri periodici con i docenti responsabili delle attività e con il Gruppo di Miglioramento.

Verifica degli apprendimenti

Customer satisfaction.

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

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Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori, l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

SCHEDA PROGETTO PTOF 2016-2019

Denominazione progetto SEZIONI APERTE

Priorità cui si riferisce Socializzazione-Conquista dell’autonomia-Condivisione

Traguardo di risultato Favorire la percezione della scuola da parte del bambino come di un’unica comunità educante.

Obiettivo di processo

Al bambino occorre un approccio globale alla conoscenza che passi attraverso l’esperienza, il gioco, la soluzione di problemi, una buona relazione tra bambini e con gli adulti.

Situazione su cui interviene Ampliare le esperienze relazionali dei bambini e degli insegnanti.

Attività previste Attività ludiche

Attività di gruppo

Letture

Conversazioni con domande-stimolo

Rappresentazioni grafiche

Memorizzazione di poesie e filastrocche

Canti

Percorsi motori

Risorse finanziarie necessarie

Risorse umane (ore) / area Docenti delle varie sezioni in orario curricolare.

Altre risorse necessarie Materiale di facile consumo. Strumentazione audio-visiva.

Indicatori utilizzati Imparare a stare insieme e a collaborare

Realizzazione di lavori individuali e di gruppo.

46

Tempi previsti/ Stati di avanzamento

Da novembre 2018 a maggio 2019. Organizzazione di attività di intersezione per gruppi omogenei per età a cadenza quindicinale.

Modalità di monitoraggio previste

Si prevedono verifiche iniziali, verifiche in itinere e verifiche finali attraverso:

Schede predisposte;

Osservazione durante l’esecuzione delle varie attività svolte;

Osservazione degli elaborati realizzati;

Griglie di osservazione condivise con i docenti curricolari sulla partecipazione ai giochi e alle attività proposte sulle modalità di interazione nel gruppo;

Questionario di rilevazione della motivazione.

Registri presenza alunni

Valori / situazione attesi Miglioramento delle abilità sociali e prosociali.

Innalzamento dei livelli motivazionali e dell’autostima.

Miglioramento dei processi di inclusione all’interno delle sezioni

SCHEDA PROGETTO PTOF 2016-2019

Denominazione progetto NESSUNO ESCLUSO

Priorità cui si riferisce La nostra Istituzione Scolastica pone in primo piano la valorizzazione della specialità della persona e a tal fine intende attuare un processo di inclusione significativa, che coinvolga l’intera comunità scolastica (alunni, genitori, docenti, personale ausiliario, medico specializzato e dei servizi socio-assistenziali). La priorità cui si riferisce tale progetto è la realizzazione di una scuola di qualità intesa come luogo di vita e di cultura, che garantisca il successo formativo a tutti i suoi alunni “nessuno escluso”, laddove indice di detta qualità sono l’efficacia e l’efficienza dei rapporti interpersonali. A tal fine il progetto intende implementare le azioni di miglioramento volte alla:

• rilevazione e al monitoraggio degli alunni con BES in presenza di certificazione (L. 104/92 e L. 170/2010) e in assenza di certificazione (in situazione di svantaggio culturale, socio-economico e linguistico);

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• formazione e all’aggiornamento della professionalità docente relativamente alle tematiche dell’inclusione e dei Bisogni Educativi Speciali;

• cura relazionale tra alunni, docenti e genitori, attraverso la realizzazione di uno sportello di ascolto all’interno della scuola, prevedendo degli incontri periodici con esperti esterni e attraverso l’attivazione di un forum sulla piattaforma MOODLE a disposizione della scuola, aperto a tutta la comunità scolastica.

Traguardo di risultato I traguardi di risultato che la scuola si propone pertanto sono: • la messa a punto di un protocollo relativo alla presa in

carico degli alunni con BES certificati e non, degli alunni

stranieri che presentano difficoltà linguistico-

comunicative e degli alunni adottati, in linea con le più

recenti direttive ministeriali indicate nelle “Linee di

indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni

adottati”, trasmesse con nota prot n° 7443 del

18/12/2014 (linee di indirizzo-diritto allo studio alunni

adottati.pdf);

• la creazione di una puntuale ed efficiente modulistica relativa:

1. alla rilevazione precoce di alunni con BES; 2. alla progettazione degli interventi educativo-

didattici personalizzati ed individualizzati, adeguatamente rispondente alle diverse esigenze dei due ordini di scuola facenti parte la nostra Istituzione Scolastica;

3. alla produzione di un registro cartaceo per il docente di sostegno della scuola dell’infanzia.

Obiettivo di processo I principali obiettivi verso i quali il seguente progetto punta sono: • redigere una statistica puntuale e precisa degli alunni che

manifestano bisogni educativi speciali presenti nella

nostra Istituzione Scolastica e nel contempo

• fornire a tutte le parti coinvolte nel processo di inclusione

validi ed efficaci strumenti:

1. per una concreta e risolutiva gestione delle

diverse forme di diversità;

2. per un approccio funzionale e sempre più

aggiornato degli interventi educativo- didattici

progettati per ciascun allievo;

3. per una documentazione puntuale, semplificata

e fruibile;

48

4. per una fattiva collaborazione e un confronto

costruttivo tra tutti i care givers.

Situazione su cui interviene Il progetto “Nessuno escluso” si rivolge a tutta la comunità

scolastica ed extra- scolastica coinvolta nel processo di

formazione del bambino. Pertanto esso intende intervenire in

più direzioni a seconda dell’interlocutore con il quale si

interfaccia: alunni, genitori, docenti ed associazioni mediche e

socio- assistenziali.

Si auspicano di conseguenza le seguenti azioni migliorative:

1. relativamente ai docenti si prevedono iniziative di

formazione, auto- formazione e di ricerca- azione già

avviate nell’ anno scolastico 2016-17, volte alla

individuazione precoce degli alunni con BES, all’

apprendimento e all’aggiornamento delle strategie e

metodologie educativo- didattiche nella progettazione

di attività inclusive, nonché al corretto e funzionale

utilizzo degli strumenti compensativi;

2. per quanto riguarda i genitori si intende realizzare un

vero e proprio sportello d’ascolto, sulla scia del discreto

successo riscontrato da un’analoga iniziativa

sperimentata lo scorso anno. Questa modalità di

dialogo/confronto tra genitori, docenti e figure

professionali esterne sarà finalizzato alla

sensibilizzazione, all’informazione rispetto a diverse

tematiche e problematiche relative all’infanzia e al

sostegno della genitorialità e della professionalità

docente;

3. per gli alunni si prevedono azioni mirate

all’individuazione tempestiva delle situazioni di disagio e

difficoltà, all’ampliamento dell’offerta formativa, alla

diversificazione delle attività didattiche attraverso

l’utilizzo di strumenti tecnologici (tablet, pc, LIM,

robotica educativa), lavori di gruppo e a classi aperte,

attività sportive e teatrali;

4. per quanto concerne, infine, gli enti e le associazioni

mediche e socio- assistenziali presenti sul territorio si

auspica una ancor più fattiva collaborazione, rinforzando

la già fitta rete di rapporti interpersonali instaurati nel

49

corso degli anni dalla nostra Istituzione Scolastica. A

questo proposito si metterà a punto una più precisa

modulistica per il passaggio delle informazioni relative

alla documentazione degli alunni con BES (da un ordine

all’altro di scuola, dei Piani Educativi Individualizzati, dei

Piani Didattici Personalizzati).

Ulteriore ma non ultima risorsa a disposizione della Direzione

Didattica 2° Circolo per l’attuazione del processo di inclusione è

costituita dalla piattaforma MOODLE.

Il progetto “Nessuno escluso” intende infatti investire in questo

importante strumento di condivisione, informazione e

formazione, rivolgendosi a tutta la comunità scolastica,

mettendo a disposizione di tutti materiali didattici, report di

attività progettuali, relazioni di corsi ed incontri formativi,

vademecum e sintesi delle più recenti normative e tutto ciò che

possa contribuire significativamente alla realizzazione del

processo di inclusione.

Attività previste Si prevedono le seguenti attività:

1. Revisione e perfezionamento della modulistica relativa

agli alunni con BES;

2. Raccolta delle informazioni e dei dati relativi agli alunni

con BES;

3. Aggiornamento del PAI in base alle nuove notizie

acquisite;

4. Informazione, formazione di tutti i docenti rispetto ai

nuovi decreti legislativi in fatto di inclusione;

Condivisione del materiale informativo, didattico e delle buone

prassi attraverso la piattaforma MOODLE.

Risorse finanziarie

necessarie

Risorse umane (ore/area) Figure professionali esterne appartenenti al settore medico,

socio-assistenziale.

Si prevedono:

- 12 incontri periodici di 2 h per lo psicologo impegnato nello

sportello d’ascolto per un totale di 24 h

- 2 incontri di 2 h per gli esperti in materia di normativa relativa

all’inclusione per un totale di 4 h;

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- 2 incontri di 2 h per gli esperti in strategie e metodologie

didattiche e impiego delle tecnologie applicate alla didattica per

un totale di 4 h.

Totale complessivo= 32 h

Altre risorse necessarie Saranno impiegate le seguenti risorse:

- Sala Teatro del plesso “Della Corte” per l’allestimento

dello sportello d’ascolto e per gli incontri di

formazione/informazione;

- Aula d’informatica per i corsi sull’ utilizzo delle

tecnologie applicate alla didattica e per la condivisione

dei materiali sulla piattaforma MOODLE.

Indicatori utilizzati Gli indicatori previsti per misurare il livello di raggiungimento dei risultati attesi alla fine del processo saranno:

Incontri periodici con il GLI e i docenti responsabili delle azioni migliorative;

Monitoraggio iniziale, in itinere e finale, tramite l’analisi dei seguenti dati: assiduità della frequenza dei laboratori, regolarità delle attività, analisi dei risultati parziali raggiunti;

I dati di feedback provenienti dall’esterno saranno il risultato degli incontri con i genitori ( Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali).

Tempi previsti/stati di

avanzamento

Entro l’anno scolastico corrente (2018/19)

Modalità di monitoraggio

previste

Il monitoraggio avverrà attraverso la somministrazione di test

di valutazione e auto- valutazione a tutti le parti coinvolte a

conclusione del processo di miglioramento, i cui esiti saranno

successivamente pubblicati sulla piattaforma MOODLE e sul

sito WEB della scuola.

Valori/situazione attesi Il progetto “Nessuno escluso” si propone di attuare a più livelli

il processo di inclusione, fornendo in primo luogo adeguati

mezzi di individuazione dei diversi bisogni educativi; formando

e aggiornando il personale docente relativamente alle

tematiche e alle strategie inclusive; sensibilizzando, informando

e sostenendo le famiglie nel delicato processo di formazione

dei propri figli.

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SCHEDA PROGETTO PTOF 2016-2019

FASE ACT (RIESAME E MIGLIORAMENTO) DELL’AZIONE CORPO,MOVIMENTO E…11 A.S. 2018-2019

Denominazione progetto SPORT DI CLASSE – “Una squadra di sportivi”

Priorità cui si riferisce Il progetto intende offrire agli alunni della nostra Istituzione Scolastica, relativamente alle classi prime, seconde e terze, la preziosa occasione di apprendimento del sé motorio e, nel contempo, l'opportunità di praticare un'attività sportiva in orari extra-scolastici gratuitamente. Il progetto promuove e valorizza il movimento, inteso come linguaggio corporeo di pari dignità rispetto agli altri linguaggi e totalmente integrato nel processo di maturazione dell'autonomia personale. Pertanto il presente progetto intende perseguire obiettivi formativi in rapporto a tutte le aree della personalità:

- morfologico-funzionale; - intellettivo-cognitiva; - affettivo-morale; - sociale.

Traguardi di risultato Capacità di coordinare i movimenti del proprio corpo.

Partecipazione ad attività che favoriscano armonia nel movimento.

Conoscenza e utilizzo del linguaggio del corpo come modalità espressiva.

Utilizzo ,in forma originale e creativa,di modalità espressivo-corporea attraverso forme di drammatizzazione.

Obiettivo di processo Contribuire a infondere la cultura del rispetto delle regole.

Stimolare, attraverso le discipline sportive, atteggiamenti sociali rispettosi dell’altro e delle cose aumentando il senso civico.

Migliorare i processi attentivi fondamentali per gli apprendimenti scolastici.

Favorire l’inclusione anche degli studenti più deboli e disagiati, nei confronti dei quali va anzi posta una particolare attenzione in ragione del notevole contributo che l’attività

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sportiva può portare ad una piena integrazione scolastica degli stessi nonché alla loro crescita umana.

Contribuire a migliorare gli stili alimentari.

Favorire il senso civico, migliorare l’aggregazione, l’integrazione e la socializzazione.

Costruire un percorso educativo nel quale la cultura e la pratica del movimento e dello sport possano diventare.

Situazione su cui interviene Si utilizzeranno la dimensione ludica e il gioco motorio come reali palestre di vita dove l’attività motoria e sportiva fungono da sfondo per lo sviluppo dell’ altruismo, dell’autostima,della cooperazione,della conoscenza di se stesso e dell’altro.

Attività previste Le attività per il conseguimento degli obiettivi sono costituiti da tutte Le forme dell’espressione corporea concreta e diretta, dai giochi motori, agli esercizi, agli sport, alla danza, alle attività pratiche, cioè da tutte le attività in cui il corpo è posto in primo piano anche con l’utilizzo di piccolo attrezzi e materiale specifico. Contemporaneamente allo sviluppo e alla conoscenza di un sè corporeo armonico il progetto intende promuovere il concetto di salute quale status di equilibrio tra la persona ed il mondo esterno.

Risorse finanziarie necessarie

Fondi Pon

Risorse umane (ore) / area

Esperto esterno / tutor d’aula

Tempi:30 ore

Per le competenze si rimanda al bando Pon

Altre risorse necessarie Palestra e atrio

Indicatori utilizzati

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Conoscere meglio se stessi: migliorare progressivamente la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea e la cura della propria persona (star bene).

Comunicare e relazionarsi positivamente con gli altri: essere consapevoli delle opportunità offerte dal gioco e dallo sport per lo sviluppo di abilità sociali (stare insieme).

Acquisire il valore delle regole e l’importanza dell'educazione alla legalità: riconoscere nell’attività motoria e sportiva i valori etici alla base della convivenza civile (star bene insieme).

Partecipazione al progetto

Capacità di lavorare in team

Indice di produttività (ricaduta educativo/didattica)

Miglioramento dell’autonomia, responsabilità e autostima personale

Tempi previsti/ Gennaio /maggio2019 Stati di avanzamento

Modalità di monitoraggio previste

• Verifica del gradimento dei destinatari, attraverso appositi questionari. • Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo, sia qualitativo. • Momenti di incontro e confronto sui dati che via via si raccoglieranno in funzione della eventuale ridefinizione delle azioni e riprogettazione degli interventi dal punto di vista metodologico e di contenuti. • Valutazione del progetto attraverso indicatori di risultato: compilazione delle schede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi (autostima, autonomia, orientamento, relazione), numero delle classi e degli alunni coinvolti, numero degli insegnanti di classe coinvolti, aumento degli iscritti alle attività sportive pomeridiane, numero delle società sportive che aderiscono al progetto.

Valori / situazione attesi Innalzamento dei livelli di competenza in ambito sportivo.

Miglioramento delle abilità sociali e prosociali.

Innalzamento dei livelli motivazionali e dell’autostima.

Miglioramento dei processi di inclusione all’interno delle classi.

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FASE ACT (RIESAME E MIGLIORAMENTO) “PERCORSO DI LEGALITA’ …PER DARE UN SENSO AL

FUTURO” A.S. 2018-2019

Denominazione progetto MAESTRA INSEGNAMI A VIAGGIARE

Priorità cui si riferisce Conoscenza del territorio comunale e degli elementi naturali ed antropici. Rispetto dell’ambiente circostante e acquisizione di comportamenti corretti. Acquisizione di notizie e di atteggiamenti necessari ad effettuare un viaggio, un’escursione, una visita in territorio comunale, provinciale e/o regionale.

Traguardo di risultato Conoscere l’ambiente del proprio comune di residenza dal punto di vista storico, geografico, sociale. Conoscere un luogo della propria provincia o della propria regione di particolare interesse turistico, sociale e culturale.

Obiettivo di processo Acquisire competenze di tipo storico, geografico, scientifico e sociale da condividere con coetanei ed adulti.

Situazione su cui interviene Il Progetto rivolto agli allievi della scuola promuove adeguati atteggiamenti nei confronti dell’ambiente naturale, sociale e culturale circostante, imparando a preservarlo; dovrebbero altresì imparare a conoscerne le ricchezze naturali (flora e fauna mediterranee dell’ambiente collinare e montano, se trattasi del comune di Cava de’ Tirreni) nonché il patrimonio artistico; conoscere le tradizioni, il folklore, le abitudini della cittadinanza cavese, l’organizzazione amministrativa (comunale). Partendo da conoscenze di tipo sociale e culturale si tenderà a favorire il senso di appartenenza al proprio territorio. In riferimento alle visite guidate fuori dal comune si procederà con metodologie che prevedano la localizzazione della località da visitare su carte geografiche cartacee o su google maps. Si procederà con l’acquisizione di conoscenze sul luogo da raggiungere; si verificheranno in loco le notizie raccolte. Si contestualizzerà l’evento ed il lavoro correlato con varie tipologie testuali.

Attività previste Conoscenza del territorio o della località scelta in ambito regionale attraverso uscite e visite guidate opportunamente organizzate e partecipazione ad eventi di interesse storico sociale e culturale. Preparazione degli allievi alla visita guidata mediante

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discussioni, presentazione di schede operative di tipo storico, geografico e scientifico, condivisione di regole per l’organizzazione di gruppi di lavoro, formulazione di domande alle quali trovare riscontro mediante l’osservazione diretta e la ricerca su testi audio-visivi e scritti. Costruzione di mappe per rappresentare il lavoro svolto.

Risorse finanziarie necessarie

Risorse umane (ore) / area Docenti

Altre risorse necessarie Per quanto concerne le uscite sul territorio si potrebbero contattare esperti di storia locale.

Testi di approfondimento. Fonti iconografiche, documenti visionati in archivi (Es: pergamene e testi antichi custoditi presso la Badia di Cava).

Indicatori utilizzati • Conoscere l’ambiente cavese nei suoi vari aspetti sociali, economi e culturali.

• Acquisire conoscenze in merito a luoghi di interesse storico, naturalistico e/o culturale da visitare in ambito regionale.

• Partecipazione al progetto • Capacità di lavorare in team • Indice di produttività (ricaduta educativo/didattica) • Miglioramento del clima di classe e dell’inclusione • Ampliamento e potenziamento delle abilità linguistiche e

comunicative • Miglioramento dell’autonomia, responsabilità e autostima

personale • Potenziamento nell’uso delle TIC e delle competenze digitali

Tempi previsti/ Stati di avanzamento

Anno scolastico 2018/2019

Modalità di monitoraggio previste

Si prevedono verifiche iniziali, verifiche in itinere e verifiche finali attraverso:

Schede predisposte;

Osservazione durante l’esecuzione delle varie attività svolte;

Osservazione degli elaborati realizzati;

Registri presenza alunni

Valori / situazione attesi Riconoscersi quale cittadino attivo e consapevole della propria comunità.

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Innalzamento dei livelli di competenza in ambito tecnologico.

Innalzamento dei livelli di competenza storico/geografica del proprio territorio

Miglioramento delle abilità sociali e prosociali.

Innalzamento dei livelli motivazionali e dell’autostima.

Miglioramento dei processi di inclusione all’interno delle classi

FASE ACT (RIESAME E MIGLIORAMENTO) “ IPERCURRICOLO DI MATEMATICA E ROBOTICA

EDUCATIVA A.S. 2018-2019

Denominazione progetto

CITTADINANZA E CREATIVITÀ DIGITALE

Priorità cui si riferisce

Il pensiero computazionale aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco, nella logica di una didattica orientata al learning by doing. Gli interventi formativi sono finalizzati in particolare al sostegno dei percorsi per lo sviluppo del pensiero computazionale e della creatività digitale e per lo sviluppo delle competenze di “cittadinanza digitale”.

Traguardo di risultato Promozione del pensiero computazionale coinvolgendo vari ambiti disciplinari. Non mera acquisizione di capacità tecniche ma formazione di una mentalità critica, aperta alla ricerca e all’indagine ed interessata all’esame delle situazioni che favorisca anche lo sviluppo del pensiero nei suoi aspetti più creativi. La progettazione è un processo adattivo dove la pianificazione può cambiare man mano che ci si avvicina alla soluzione del problema. Pertanto si intendono sviluppare nell’allievo le pratiche di pensiero computazionale, (essere incrementali e iterativi; individuare problemi ed errori e correggerli; astrarre; scomporre; riusare) e le attitudini di pensiero computazionale (esprimere se stessi attraverso la tecnologia; essere connessi e quindi saper lavorare con gli altri per raggiungere una soluzione condivisa; porre domandeper capire come un oggetto incontrato nel mondo reale possa funzionale e sviluppare così una mente sempre vigile).

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Obiettivo di processo

• Apprendere le conoscenze basi della programmazione informatica;

• Sviluppare la capacità di analizzare e +--organizzare i dati del problema in base a criteri logici;

• Identificare, analizzare, implementare e verificare le possibili soluzioni con un’efficace ed efficiente combinazione di passi e risorse (avendo come obiettivo la ricerca della soluzione migliore secondo tali criteri);

•Sviluppare la capacità di astrazione;

•Sviluppare il pensiero creativo alla ricerca di soluzioni alternative.

Situazione su cui interviene

E’ ormai universalmente riconosciuto che per riuscire bene nel proprio futuro professionale i giovani dovranno “imparare a imparare” e non limitarsi a fornire risposte preconfezionate: in questa direzione si muovono le raccomandazioni dell’Unione Europea in materia di istruzione che sono state recepite dal MIUR anche con l’introduzione della programmazione nelle scuole (coding). Perché così come leggere, scrivere e contare sono abilità che è importante imparare fin da bambini anche il pensiero computazionale deve essere appreso ed esercitato fin dai primi anni di scuola.

Attività previste

SI PREVEDONO 5 MODULI per implementale e sviluppare il Pensiero computazionale, la creatività digitale e le competenze di “cittadinanza digitale”:

WE-DO CON IL LEGO MI COLLEGO!

MIND- STORM

C’ERA UNA VOLTA …..SCRATCH

UN DONO DIGITALE

ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA.

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Risorse finanziarie necessarie Fondi PON

Risorse umane (ore) / area

Esperto esterno / tutor d’aula

Tempi:30 ore

Per le competenze si rimanda al bando Pon

Altre risorse necessarie Aula laboratoriale multimediale

Indicatori utilizzati

Partecipazione al progetto

Capacità di lavorare in team

Indice di produttività (ricaduta educativo/didattica)

Miglioramento del clima di classe e dell’inclusione

Sviluppo del pensiero computazionale

Ampliamento e potenziamento delle abilità linguistiche e comunicative

Miglioramento dell’autonomia, responsabilità e autostima personale

Potenziamento nell’uso delle TIC e delle competenze digitali

Tempi previsti/

Stati di avanzamento ………………….

Modalità di monitoraggio

previste

Si prevedono verifiche iniziali, verifiche in itinere e verifiche finali attraverso:

Schede predisposte;

Osservazione durante l’esecuzione delle varie attività svolte;

Osservazione degli elaborati realizzati;

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Griglie di osservazione condivise con i docenti curricolari sulla partecipazione ai giochi e alle attività proposte sulle modalità di interazione nel gruppo;

Questionario di rilevazione della motivazione.

Registri presenza alunni

Valori / situazione attesi

Innalzamento dei livelli di competenza in ambito tecnologico.

Innalzamento dei livelli di competenza in madre lingua e in matematica.

Miglioramento delle abilità sociali e prosociali.

Innalzamento dei livelli motivazionali e dell’autostima.

Miglioramento dei processi di inclusione all’interno delle classi.

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AZIONE STRATEGICA N.16 Titolo del progetto: TICambio la scuola

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri

3.2

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Dall’ analisi RAV. è emerso che,pur essendo presenti nella struttura scolastica spazi e laboratori di varie tipologie , le competenze TIC da parte del corpo docente , non sono diffuse né consolidate. Si evince pertanto l’esigenza di una più organica e mirata formazione di alfabetizzazione informatica per l’impiego didattico e per intraprendere un costruttivo progetto multimediale. Si adotterà la strategia dei “piccoli passi” limitando il campo di azione ad alcune priorità: -formazione degli insegnanti (FASE n°1) -creazione di laboratori per un’ alfabetizzazione multimediale degli alunni -realizzazione di una didattica multimediale finalizzata al raggiungimento del livello 3.0 mirato ad un gruppo di alunni ( FASE n° 3).

Il progetto è diretto:

x agli insegnanti di tutte le classi e al personale ATA

famiglie e agli altri portatori di interesse

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

-Individuazione dei diversi bisogni formativi in relazione alle risorse presenti nella scuola. -Formazione multimediali dei docenti. -Monitoraggio

Output

Insegnanti capaci di digitalizzare la didattica .

Alfabetizzazione multimediale rivolta ai docenti.

Percentuale presenze 70%

Percentuale presenze attive 80% Outcome

Partecipazioni ed attività o iniziative promosse dalla scuola inerenti alla formazione multimediale.

Laboratori predisposti per i docenti.

Output

Docenti capaci di usare le nuove tecnologie.

Alfabetizzazione multimediale

Partecipazione dei docenti suddivisi in due livelli.

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-Monitoraggio Outcome

Attività realizzate dai docenti con il supporto di un esperto esterno.

rivolte ai docenti.

-Didattica multimediale. -Monitoraggio

Output

Percorsi formativi e didattici digitalizzati

Didattica digitalizzata

Docenti formati nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

Outcome

Attività realizzate attraverso i sussidi multimediali.

Attività Responsabil

e

Data prevista di

conclusione

Tempificazione attività

G F M A M G L A S O N D

Incontri formazione docenti

2018 X

Didattica multimediale 2019 X X X X x x

Fase di DO - REALIZZAZIONE

FASE n° 1 Per la fase n°1 del Plan si programmeranno le seguenti attività:

conoscenza dell ‘ hardware;

conoscenza dell’utlizzo della LIM e dei software didattici collegati FASE n° 2

Nella fase 2 i docenti utilizzeranno le competenze raggiunte e le potenzieranno utilizzando la LIM

Attività Eventuale responsabile

Modalità di attuazione

Presentazione e osservazione della tastiera

Apprendimento cooperativo

Conoscenza di un programma software LIM

Lavori di Gruppo

Conoscenza e utilizzo di learing object

Lavori di Gruppo

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

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Per monitorare le fasi del Plan si prevede un verifica iniziale per accertare i livelli di competenza rispetto all’utilizzo del computer , verifiche in itinere ed a fine anno attraverso:

schede predisposte;

osservazione dei manufatti realizzati;

osservazione durante l’esecuzione delle varie attività. Di volta in volta si valuteranno i manufatti realizzati. La Valutazione finale terrà in considerazione le competenze acquisite,l’interesse,la partecipazione e la modalità di approccio alla disciplina.

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi.

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AZIONE STRATEGICA N.17 Titolo del progetto: VALUTAZIONE: OGGI E DOMANI

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

Livello di priorità:

alta

Riferimento a sottocriteri del CAF

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Dal rapporto di Autovalutazione è emerso il quadro di un’organizzazione che possiede caratteristiche di positività, ma presenta anche alcune aree di criticità, il che ha indotto la Dirigente Scolastica e il Gruppo che sul P.D.M. a ricercare i possibili miglioramenti nell’area della Valutazione. La relativa insufficienza di dati certi, attinenti ad anni precedenti,l’assenza di una processualità e la mancanza di indicatori che denotassero la strada da percorrere , hanno , nel tempo, vanificato le azioni di monitoraggio che pure sono state realizzate e, di conseguenza ,sminuito la lettura dei risultati,il successivo confronto e le iniziative di miglioramento . Sono molteplici le funzioni della valutazione,ma senza dubbio quella più pertinente alla scuola di oggi è la funzione regolativa,si valuta per migliorare continuamente l’offerta formativa della scuola. Il miglioramento deriva da una Valutazione soprattutto interna(una sorta di autocontrollo riflessivo degli stessi allievi e insegnanti) mentre il controllo richiede una Valutazione soprattutto esterna . “La Buona Scuola” è garantita da un processo valutativo integrato ,insieme interno ed esterno, necessario per regolare i raccordi tra i processi formativi e le loro implementazioni nelle situazioni reali,tra le procedure e i processi,per perfezionare in itinere la direzione del senso formativo. Il progetto è diretto:

-V X agli insegnanti di tutte le classi e al personale ATA

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Autoformazione

Output

Numeri docenti partecipanti e numeri di incontri.

Valorizzazione delle risorse interne.

Percentuale presenze 80%

Outcome

Partecipazione ed iniziative promosse dalla scuola inerenti l’autovalutazione. Condivisione delle valenza formativa del processo di autovalutazione.

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Aspetti del processo di autovalutazione. Realizzazione del monitoraggio.

Output

Numero proposte. Numero consensi ricevuti sul sito. Numero di questionari predisposti

Processo di autovalutazione.

Percentuale consensi 80 %

Outcome

Condivisione degli aspetti oggetto di valutazione. Realizzazione archivio dati con supporto digitale

Attività Responsabile Data

prevista di conclusione

Tempificazione attività

Grimaldi Rosanna

G F M A M G L A S O N D

Incontro di autoformazione 2017 x x x x x

Individuazione degli aspetti del processo di autovalutazione

2018 x x x x x

Realizzazione del monitoraggio

2019 x x

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan riguardo all’autoformazione le modalità di attuazione saranno:

Incontri dei docenti.

Sito Web della scuola con una sezione completamente dedicata alla Valutazione.

Diffusione di pratiche ,strumenti,,scambio.

Attività di studio e ricerca bibliografica.

Procedendo nella stesura della seconda fase le attività saranno:

Individuazione di indicatori e descrittori da utilizzare nell’azione di autovalutazione

Individuazione di momenti e termpi durante i quali procedere alla somministrazione .

Individuazione di procedure da seguire per misurare e procedere alla tabulazione .

Monitoraggio.

Acquisizione di informazioni per decidere eventuali interventi.

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Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Confronto e scambio di informazioni fra docenti.

Incontri periodici.attività di studio e ampliamento delle conoscenze sui siti web dedicati.

Individuazioni di procedure per eventuali interventi.

Monitoraggio

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Incontri periodici con i docenti responsabili delle attività e con il Gruppo di Miglioramento.

Monitoraggio iniziale,in itinere e finale,tramite l’analisi dei seguenti dati: assiduità della frequenza dei laboratori, regolarità delle attività , analisi dei risultati parziali raggiunti.

I dati di feedback proveniente dall’esterno saranno il risultato degli incontri con i genitori ( Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali).

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori ,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

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AZIONE STRATEGICA N.18 BAGLESS DAY

Responsabile del progetto:

Data prevista di attuazione definitiva:

2018/2019

Livello di priorità:

Media

Riferimento a sottocriteri del rav

3.2 a, 3.2b

Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE

Dall’anno scolastico 2015-2016 è nata forte in seno al Collegio dei Docenti l’esigenza di inaugurare una nuova metodologia didattica che, ispirata ai principi della “flipped class” concentri il lavoro didattico da parte dei discenti nell’azione d’aula e allegerisca sempre più l’impegno casalingo da parte degli allievi. Tale cambiamento di campo didattico è sorretto anche dalla volontà di venir incontro alle esigenze socio-ambientali di molte famiglie cavesi che, per impegni lavorativi, hanno difficoltà nell’affiancare i propri figli negli impegni di studio. Inoltre la scelta di allegerire gli studenti dagli impegni a casa è anche sorretta da un tentativo di annullare le disparità socio-economiche tra bambini che possono essere sostenuti da genitori e bambini le cui famiglie sono nell’impossibilità di seguire o di far seguire i propri figli nei compiti. Da queste considerazioni nasce l’ azione di accompagnamento : “Bagless day” . Essa consiste nell’esonerare tutti gli allievi di tutti i plessi dagli impegni di studio il sabato pomeriggio. Tale iniziativa, avviate in forma sperimentale nel secondo quadrimestre dell’anno 2015-2016, verrà riproposta anche per l’anno in corso. Il progetto è diretto: X agli alunni di tutte le classi

al personale ATA

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso

Bagless day

Output

Allegerire gli allievi e le famiglie degli impegni casalinghi nel fine settimana.

Aumento del benessere degli alunni e delle famiglie Aumento delle valutazioni alte e contenimento del dropo out

Aumento delle iscrizioni del 0,5% Miglioramento del rendimento scolastico del 10%

Outcome

Miglioramento dei livelli di apprendimento degli attraverso un approccio più laboratoriale e attivo

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Attività Responsabile Data

prevista di conclusione

Tempificazione attività

G F M A M G S O N D

Sperimentazione dell’azione “Bagless day” in tutte le classi

2016/2017 X X X X X X X X X

Azione a regime in alcune o tutte le classi

2017/2018 X X X X X

X X X X

Azione a regime in alcune o tutte le classi

2018/2019 X X X X X X X X X

Fase di DO - REALIZZAZIONE

Nella prima fase del Plan:

Sarà effettuata una sperimentazione Nella seconda fase del Plan, previa verifica degli esiti:

Sarà portata a regime in tutte le classi

Attività Eventuale

responsabile Modalità di attuazione

Attività di esercitazioni e laboratori a scuola per allegerire carico di compiti a casa durante il week end

Cambiamento metodologico (flipped class)

Fase di CHECK – MONITORAGGIO

Monitoraggio iniziale,in itinere e finale, tramite l’analisi dei seguenti dati: customer satisfaction, esiti scolastici.

Fase di ACT – RIESAME E MIGLIORAMENTO

Le iniziative correttive di Miglioramento saranno inserite solo dopo aver valutato i risultati ottenuti nei successivi monitoraggi. Nel caso in cui si rendessero necessari e modifiche e/o integrazioni al Progetto ,il Gruppo di Miglioramento potrà proporre agli Organi Collegiali la rimodulazione delle attività , la variazione delle ore di laboratori,l’inserimento di nuove attività. Nel caso in cui i laboratori e/o le attività programmate non riscuotessero l’interesse previsto, potranno essere immediatamente conclusi e sostitutivi con altre iniziative più coinvolgenti.

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INSEGNAMENTO ALTERNATIVO ALL’IRC

La Legge 107/2015 rimarca, con il comma 16, l’obbligo delle scuole di assicurare con il Piano

Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) le pari opportunità e la prevenzione di tutte le forme di

discriminazione. L’insegnamento della Religione Cattolica sia l’Insegnamento Alternativo ad esso

sono insegnamenti facoltativi, ma che devono essere offerti obbligatoriamente dalle istituzioni

scolastiche per rendere effettiva la scelta compiuta dalle famiglie degli studenti al momento

dell’iscrizione ad una scuola pubblica.

La normativa vigente, infatti, prevede che vengano effettuate ore di insegnamento alternative

che concorrano al processo formativo dell’alunno e siano rivolte allo sviluppo del senso civico e

alla presa di coscienza dei Diritti e Doveri dell’essere Cittadini.

Al momento dell’iscrizione le famiglie degli alunni esercitano la facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica attraverso un’apposita richiesta. La scelta ha valore per l’intero corso di studi.

Attività alternative all’IRC per l’anno 2018/2019

“BAMBINO OGGI, CITTADINO DOMANI”

PREMESSA

L'educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un'adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile. Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un'etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita […]

Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (2012)

Nelle Indicazioni Nazionali “Cittadinanza e Costituzione” sono due parole strettamente connesse fra loro e rappresentano un terreno trasversale in cui e su cui esercitare, sin dai primi anni del percorso formativo, diritti e doveri. La scuola ha un ruolo importante nella formazione dei giovani cittadini, giocato attraverso la cultura, i saperi, la mediazione delle discipline che, singolarmente e collettivamente, offrono ai bambini i necessari strumenti di decodifica della realtà e del tempo in cui vivono, li aiutano ad introiettare valori e stili di vita significativi. L’educazione alla cittadinanza è il terreno su cui si misura la qualità della scuola in quanto luogo costituzionalmente deputato a formare cittadine e cittadini.

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Educazione alla cittadinanza all’interno della scuola si configura innanzitutto come:

imparare a riconoscere le proprie esigenze, ad esprimerle ed a confrontarle con quelle degli

altri;

sviluppo dell’autostima;

educazione al rispetto reciproco che è base di relazioni positive e non aggressive;

educazione alle regole e alla legalità.

Finalità

1. Sviluppare le dimensioni di identità e di appartenenza all’interno della propria comunità

favorendo l’acquisizione di norme che orientano e regolano la vita associata.

2. Promuovere l’educazione alla legalità e alla crescita dei valori democratici per lo sviluppo

consapevole dell’autonomia, della partecipazione, della condivisione e della responsabilità

personale.

Competenze chiave europee

Identità e appartenenza

Relazione

Partecipazione

Sapersi inserire in maniera

attiva e propositiva nelle

attività di gioco e di lavoro

Individuare e riconoscere il

proprio ruolo all’interno della

comunità scolastica

Conoscere ed accogliere

diverse forme di “diversità”

interagendo positivamente con

esse

Riconoscere la necessità di

darsi e rispettare regole

all’interno di un gruppo e negli

ambienti vissuti nel quotidiano

Interagire nel gruppo dei pari

riconoscendo situazioni

conflittuali e proponendo

risoluzioni secondo il proprio

punto di vista

Le emozioni rappresentate

attraverso il corpo

Riflessione su di sé e sui

propri comportamenti

Conoscenza del gruppo classe

di appartenenza

La scoperta dell’altro e

accettazione della diversità

come ricchezza e risorsa

La scoperta delle regole per

vivere bene insieme

I conflitti nel gruppo classe:

proposte dell’alunno per la

risoluzione

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4.3 ORGANICO DELL’AUTONOMIA

Per la realizzazione del Piano Tiennale dell’Offerta Formativa relativo al triennio 2016-2019, in sintonia con quanto previsto dalla L. 107/2015, sarà necessario che il II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni fruisca di un organico implementato comprensivo dell’organico di diritto, necessario per le attività curricolari canoniche, e delle unità d’organico necessarie alla realizzazione delle azioni del Piano di Miglioramento. All’organico–base (o di diritto) sarà aggiunto l’organico potenziato da impiegare nel Piano di Miglioramento sì da ottenere l’organico dell’autonomia. La rimodulazione dell’offerta formativa, così come formulata nel Piano di Miglioramento, comporterebbe anche un potenziamento dell’organico ATA, in considerazione di un tempo scuola più esteso cronologicamente e più complesso organizzativamente; pertanto viene richiesta un’implementazione dell’organico di collaboratori scolastici da 13 a 16 e l’implementazione dell’organico di assistenti amministrativi da 3 a 5. PARTICOLARI COMPETENZE RICHIESTE ALL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA

SCUOLA COMPETENZE PARTICOLARI TOTALE ORGANICO AUTONOMIA

PRIMARIA

1 DOCENTE DI PRIMARIA CON DIPLOMA DI MUSICA O ESPERTO IN EDUCAZIONE MUSICALE (CON CERTIFICAZIONE)

1 DOCENTE DI SCUOLA PRIMARIA CON LAUREA IN SCIENZE MOTORIE O ESPERTO IN SCIENZE MOTORIE (CON CERTIFICAZIONE)

1 DOCENTE IRC

4 DOCENTI DI SOSTEGNO

36

INFANZIA

1 DOCENTE PART TIME IRC

2 DOCENTI CON CERTIFICAZIONE MONTESSORI

3 DOCENTI DI SOSTEGNO

19

71

Le richieste di organico potenziato hanno trovato parziale accoglimento. La nostra istituzione scolastica appare caratterizzata da un organico funzionale nell’ambito del quale ciascun docente, in funzione paritetica rispetto agli altri, contribuisce al sinergico raggiungimento degli obiettivi strategici. Ciascun docente inoltre è titolare o cotitolare di insegnamenti, classi e/o gruppi di alunni ed il suo lavoro didattico è integrato e sostanziale rispetto alle attività curricolari.

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5.1 I PLESSI DEL II CIRCOLO DIDATTICO DI CAVA DE’ TIRRENI – A.S. 2018-2019

2° CIRCOLO: n. alunni Primaria 361 n. alunni Infanzia 172

21 classi primaria 10 sezioni infanzia

VIA DELLA CORTE Via Alessandro Della Corte, 5/b

Sc. Primaria: 6 classi

112 alunni

Sc dell’Infanzia : 2 sezioni (di cui 1 con

mensa)

35 alunni

VIA BALZICO

(Sede S. Maria del Rifugio) Piazza San Francesco

Sc. Primaria: 6 classi

100 alunni

SANT’ARCANGELO Via Ido Longo

Sc. Primaria: 5 classi

92 alunni

Sc dell’Infanzia : 2 sezioni (con un gruppo misto

pomeridiano)

49 alunni

SAN CESAREO Via Francesco Vecchione

Sc. Primaria: 4 classi

57 alunni

CASTAGNETO

Via Paolina Craven

Sc. Dell’Infanzia: 2sezioni (con un gruppo misto pomeridiano)

28 alunni

“VIRTUOSO” Via Mazzini n. 2 – Corpo di Cava

Sc. Dell’Infanzia: 1 sezione con mensa

15 alunni

CORSO UMBERTO (Sede via XXIV Maggio)

Sc. Dell’Infanzia: 3 sezioni (con un gruppo misto

pomeridiano)

45 alunni

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5.2 FINALITA’ ISTITUZIONALI

Nella società contemporanea e nella realtà locale, entrambe investite da complesse trasformazioni e straordinarie esigenze formative, la scuola si configura come agenzia intenzionalmente educativa, affiancata in questo suo compito a quella primaria della famiglia e di altri ambienti educativi di carattere sociale. La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale, con la collaborazione delle famiglie, delle istituzioni e degli ambienti educativi extrascolastici, è responsabile della qualità delle scelte educative, didattiche ed organizzative e si impegna a garantirne l’adeguatezza ai bisogni formativi degli alunni, per il raggiungimento delle finalità istituzionali dettate dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Alunni, famiglie, docenti e territorio rappresentano la struttura portante di un sistema formativo fortemente integrato. Questo comporta un modo di procedere che impegna a formulare l’attività formativa in rispondenza alla specificità dell’ambiente d’appartenenza, nel riconoscimento di quelle che risultano essere esigenze di sviluppo degli alunni, d’intesa con le famiglie e nella migliore utilizzazione delle risorse disponibili all’interno e sul territorio. Oggi più che mai c’è bisogno di una scuola di base capace di organizzarsi continuamente come ambiente educativo e di apprendimento, un’istituzione in cui i bambini possono essere protagonisti curiosi del mondo, cercare validi e sereni rapporti con gli altri e con gli oggetti del sapere al fine di sviluppare una motivazione intrinseca alla competenza; una scuola dove i nostri alunni abbiano le ali per volare con la fantasia ma anche solidissime gambe per camminare sicuri nel mondo, siano cioè in grado di contare sulle proprie forze e sulle proprie potenzialità, come dovrà essere da adulti nell’avventura della vita. Istituzioni, personale della scuola, genitori, alunni sono protagonisti nell’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa, anche attraverso momenti di confronto e di incontro fra tutte le componenti. Le Finalità Istituzionali del Circolo si ispirano agli art. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana e alle

Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, dove si sottolinea che “nella consapevolezza della

relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo

armonico e integrale della persona, all'interno dei principi della Costituzione italiana e della

tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella

valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle

famiglie.” La nostra progettazione educativa e didattica scaturisce da un’attenta lettura e

riflessione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo (entrate in vigore con il decreto ministeriale

n.254 del 16 novembre 2012), coniugate con l’autonomia e la libertà d’insegnamento e

contestualizzate nella realtà dove i docenti del 2° Circolo Didattico operano. Le I. N. forniscono

obiettivi di apprendimento e competenze che ogni allievo deve acquisire; confermano la validità

dell’impianto educativo della nostra scuola di base; ma indicano alcune necessità imprescindibili

da considerare, in un contesto demografico e culturale profondamente mutato, per garantire a

tutti i discenti solide conoscenze e competenze iniziali. Il soggetto che apprende, il nostro

bambino e il nostro fanciullo, va considerato nella sua concretezza esistenziale perché oggi il

paesaggio scolastico è solo una delle tante esperienze formative che essi vivono. Acquisiscono

competenze specifiche spesso in contesti extrascolastici, in modo frammentario ed episodico;

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sono bombardati da un’infinità di stimoli, d’informazioni, di proposte e di saperi sempre nuovi che

sono costretti ad accogliere senza poterli filtrare e riorganizzare.

Vi è poi una scarsa definizione in famiglia di validi modelli educativi e un’attenuazione della capacità adulta di presidio dei limiti e delle regole; più faticoso è anche il processo di identificazione e di differenziazione da parte di chi cresce; sono mutate le forme di socialità spontanea, dello stare e crescere insieme.

Inoltre l’orizzonte territoriale della scuola si allarga; ogni specifico territorio possiede legami con varie aree del mondo e ogni singola persona deve tener conto di informazioni sempre più numerose ed eterogenee e si trova ad interagire con culture diverse, senza avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Il futuro adulto dovrà essere considerato un “uomo planetario” il cui agire, la cui quotidianità e realtà locale sono strettamente collegate alle sorti dell’intera umanità e del pianeta in una relazione di micro e macro influenza reciproche.

La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione ha determinato, inoltre, una rivoluzione perché la scuola oggi non ha più il monopolio dell’informazione e dei modi di apprendere.

5.3 FINALITA’ EDUCATIVE

“Il bambino è posto al centro dell’ azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.” ( Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012) Uguaglianza e diversità Sin dalla prima infanzia e in tutto l’arco della scuola primaria i docenti formulano proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini, valorizzando le diverse situazioni individuali presenti nella sezione o nella classe ed evitando che si trasformino in disuguaglianze. L’azione educativa della scuola non si realizza in un’offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articola in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno e, operando con ogni mezzo, differenzia la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Inoltre valorizzando le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ma anche organismi privati) si realizzano progetti educativi ricchi e articolati affinché l’offerta formativa della scuola assuma un ruolo di promozione culturale e sociale. Accoglienza ed integrazione I docenti affrontano, con maggiore sensibilità e professionalità, i problemi relativi alla disabilità, al disagio, allo svantaggio e all’intercultura, riconoscendo nella diversità una ricchezza, perché l’azione educativa è centrata sul valore della persona umana, e predisponendo tutte le possibili risorse in grado di migliorare l’accoglienza ed il livello di integrazione.

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Particolare cura è dedicata alla formazione della classe come gruppo per la gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione e per rendere la scuola un ambiente accogliente che favorisca il coinvolgimento e la partecipazione attiva degli alunni ad un progetto educativo condiviso. Imparzialità e regolarità La scuola si impegna a garantire la vigilanza, la continuità dei servizi e delle attività educative nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge ed in applicazione delle disposizioni contrattuali del comparto scuola. Libertà d’insegnamento ed aggiornamento del personale La programmazione individuale e collegiale è espressione della libertà d’insegnamento dei docenti sancita dalla Costituzione. La scuola è un luogo di vita e di apprendimento per docenti e allievi, nel quale i docenti devono poter sperimentare il gusto per l’insegnamento e il piacere che viene dal far conoscere, far discutere, far costruire sapere. L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico. AZIONE FORMATIVA DELLA SCUOLA L’offerta formativa del Circolo mira “alla promozione del pieno sviluppo della persona … accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti della cultura di base” (Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 )

“INSEGNARE AD APPRENDERE”

La nostra scuola si propone di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale per affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari presenti e futuri, curando e consolidando le competenze e i saperi di base irrinunciabili che sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché essi rendono effettiva ogni possibilità apprendimento nel corso della vita. La scuola vuole “insegnare ad apprendere”, vuole cioè fornire ad ogni allievo le chiavi per costruire e per trasformare le mappe dei saperi, rendendole coerenti con la rapida e imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.

“INSEGNARE AD ESSERE”

Poiché oggi sono molte le famiglie che incontrano difficoltà anche nello svolgere il loro ruolo educativo, “insegnare ad essere” è un altro obiettivo formativo che intendiamo perseguire proponendo un’educazione che spinga l’alunno a fare scelte autonome e proficue, nel confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano una società sana e responsabile, società che bisogna creare continuamente insieme agli altri. A partire dalla gestione del “gruppo - classe” all’interno delle nostre piccole comunità scolastiche dobbiamo insegnare le regole del “vivere e del convivere”:orientando la propria attenzione su se stesso, curando i rapporti interpersonali, interiorizzando valori etici e civili, rispettando l’ambiente e i beni in esso contenuti. Facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, le scuole del 2° Circolo stringono rapporti costanti con gli enti territoriali e, in primis, con le famiglie degli alunni e, nel rispetto dei reciproci ruoli, si supportano a vicenda nella comune finalità educativa di formare individui che siano nello stesso tempo cittadini dell’Italia, dell’Europa e del Mondo.

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“Fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità dei nuovi modi di apprendere con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. Dunque i docenti del 2° Circolo Didattico sono chiamati a:

realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli scolari: valorizzando quanto di buono c’è in ognuno e rendendolo consapevole e fiducioso delle proprie capacità cosicché egli abbia una percezione armonica ed integrale di sé e degli altri; riconosca emozioni e sentimenti, sappia controllarli e raggiunga la meta cognizione.

valorizzare le potenzialità attraverso il rispetto delle diversità e l’offerta di pari opportunità: modificando eventuali immagini negative dell’alunno, mostrando aspettative positive verso lo stesso, incoraggiandolo e considerando l’errore fonte di apprendimento e occasione per promuovere il pensiero critico.

offrire ai bambini occasioni di apprendimento dei saperi, dei linguaggi culturali di base e degli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni: motivandoli e promuovendo l’acquisizione di abilità, incentivando la curiosità, la ricerca personale e la meta conoscenza.

favorire e valorizzare l’autonomia di giudizio,il pensiero logico-critico convergente e il pensiero creativo divergente: ponendo l’attenzione all’opinione di ogni singolo alunno, al suo percorso personale verso l’apprendimento funzionale e continuo e facilitando, attraverso strategie didattiche, le capacità immaginative e fantastiche.

incentivare la formazione continua: rendendo l’alunno fruitore e produttore attivo e consapevole di linguaggi diversi legati alle nuove tecnologie e costruendo le basi affinché possieda la capacità di studiare in maniera autonoma e produttiva.

testimoniare ogni giorno valori universali quali: la solidarietà, la giustizia e l’impegno ad agire per il bene comune, di modo che l’alunno li scopra, li interiorizzi e diventino patrimonio della sua vita.

“COMPETENZE CHIAVE”

Realizzare questi obiettivi formativi, soprattutto oggi, è possibile: il nostro P.O.F. fa riferimento alle IN 2012 che danno garanzia di unitarietà al sistema scolastico perché , cercando di tenere insieme l’istanza nazionale e l’istanza locale, esse offrono elementi forti prescrittivi a cui tutte le Istituzioni Scolastiche del territorio Nazionale devono attenersi.

Il Curricolo di Circolo, quindi, fissa gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici di apprendimento e i relativi traguardi in relazione allo sviluppo delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e assunte come orizzonte di riferimento anche dal sistema scolastico italiano.

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COMPETENZE CHIAVE

PROFILO DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DEL 1° CICLO D’ISTRUZIONE

(Fine scuola secondaria di primo grado)

Comunicazione nella madre lingua

• Comprende enunciati e testi di una certa complessità, adotta registri linguistici appropriati alle varie situazioni.

Comunicazione nella lingua straniera

• Si esprime a livello elementare in lingua inglese nell’incontro con persone di diversa nazionalità. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle TIC.

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

• Analizza dati e fatti della realtà, verifica l’attendibilità dell’analisi, possiede un pensiero razionale con cui affronta problemi e situazioni sulla base di elementi certi.

Competenza digitale • Ha buone competenze digitali e usa con consapevolezza le tecnologie dell’informazione.

Imparare ad imparare

• Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni impegnandosi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Competenze sociali e civiche

• Rispetta le regole condivise. • Collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. • Esprime le proprie opinioni. • Ha cura e rispetto di sé come presupposto di un sano e corretto stile di vita. • Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità

• Utilizza gli strumenti di conoscenza. • Dimostra originalità e spirito di iniziativa. • Ha consapevolezza di potenzialità e limiti. • Orienta le proprie scelte in modo consapevole.

Consapevolezza ed espressione culturale

• Si impegna in campi espressivi, motori ed artistici in relazione al proprio talento • Interpreta i sistemi simbolici e culturali • Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso • Osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche

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5.4 AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA

La parola “COMPETENZA” cui si fa riferimento nelle pagine precedenti è un “concetto sistemico” costituito da diversi elementi: saperi,capacità di usare i saperi in un contesto, capacità di applicarli in contesti diversi, abiti mentali personali.

Elementi correlati secondo questo schema:

Non si può pensare di progettare le competenze così come facciamo per obiettivi e risultati attesi perché prevedono un contributo fondante del soggetto non formalizzabile a priori: dunque esse sono il risultato dell’intervento formativo ed educativo della Scuola, che si propone di far evolvere le potenzialità di una persona in competenze attraverso conoscenze e abilità.

Nella nostra scuola dunque l’alunno manifesta le sue capacità, acquisisce il SAPERE (conoscenze), sviluppa il SAPER FARE (abilità) e matura il proprio SAPER ESSERE (competenze).

CAPACITÀ

Le potenzialità di natura bio-psichica proprie di ciascun soggetto

costituiscono il punto di partenza e il presupposto del processo educativo

(capacità logica, creativa, critica, espressiva, di osservazione e

attenzione, operativa, sociale, morale, …)

CONOSCENZE

Il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento

ovvero l’insieme di fatti (sapere cosa), principi e teorie (sapere dove, quando, perché)

e tecnico-procedurali (sapere come)

ABILITÀ

Il “saper fare”, cioè la capacità di applicare le conoscenze e di usare know-how per portare a

termine compiti e risolvere problemi. Sono anch’esse cognitive (uso del pensiero

logico, intuitivo e cognitivo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e

l’uso di materiali, strumenti e metodi).

COMPETENZE

La combinazione di conoscenze acquisite e capacità esercitate e trasformate in abilità con il contributo fondante del soggetto

ovvero la comprovata capacità di usare conoscenze , abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio .

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SAPERE

Padronanza

delle abilità fondamentali

dei linguaggi comunicativi e

delle singole discipline.

SAPER FARE

Interiorizzazione

delle modalità di indagine

essenziale alla comprensione

del mondo e dell’ambiente.

SAPER ESSERE

Maturazione delle capacità di azione,

di esplorazione, di progettazione

per capire ed operare

responsabilmente

nel contesto della scuola,

della famiglia e della società.

Sviluppo di abilità e

competenze

Comunicative

Cognitive

Tecnico - operative

Espressive

Psicomotorie

Affettivo - relazionali

Sviluppo dell’identità

personale

Conoscenza di sé

Integrazione nel proprio

ambiente di vita

Autostima

Sicurezza e autonomia

Sviluppo di interazioni

sociali positive con

l’altro e l’ambiente

Superamento

dell’egocentrismo

Gestione dei conflitti

Educazione alla pace

Senso della legalità

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5.5 L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

L’elemento centrale di tutte le attività della scuola è il processo di

insegnamento/apprendimento, infatti la qualità dell’offerta formativa è data prima di tutto dai

risultati relativi all’apprendimento degli alunni. L’attenzione al curricolo rappresenta perciò un

aspetto fondamentale dell’azione educativa e didattica.

I riferimenti istituzionali per l’elaborazione del curricolo sono le Nuove Indicazioni per il curricolo, firmate dal Ministro Profumo il 26 novembre 2012 e pubblicate sul sito del MIUR, ed il nuovo Regolamento dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione(scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado) - DPR 89/2009. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo definiscono · le finalità generali dell’azione educativa e didattica; · i traguardi di sviluppo delle competenze da raggiungere al termine della scuola dell’infanzia,della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado; · gli obiettivi di apprendimento da conseguire al termine del terzo e quinto anno della scuola primaria ed al terzo anno della scuola secondaria. Le finalità del primo ciclo dell’istruzione sono esplicitate nelle premesse delle Indicazioni e riguardano le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee ed etiche. Si tratta di obiettivi trasversali che tracciano le modalità con cui coniugare l’educazione con l’istruzione. Gli obiettivi di apprendimento, la cui finalità è l’alfabetizzazione culturale di base, sono invece specificamente disciplinari e funzionali allo sviluppo delle relative competenze. Con l’autonomia scolastica, spetta al Collegio dei Docenti costruire il curricolo del Circolo declinando, all’interno ed in sintonia con il Piano dell’Offerta Formativa, il percorso dei campi di esperienza e delle discipline sulla base dei traguardi e degli obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale. Il curricolo di Circolo stabilisce pertanto gli indicatori per la valutazione da sottoporre a verifica al termine di ogni classe e costituisce il punto di riferimento di ogni insegnante perla progettazione didattica e la valutazione degli alunni. Nell’ottica della continuità educativa e didattica che caratterizza l’istituzione scolastica, particolare attenzione viene dedicata alla stesura di un curricolo verticale che definisce le competenze/indicatori essenziali del percorso di apprendimento di ogni disciplina nell’arco e nella prospettiva delle cinque classi della scuola primaria.

Nella Scuola dell’Infanzia i bambini svolgono attività legate ai campi di esperienza, attività differenziate e progressive, sia strutturate che libere, che favoriscono l’organizzazione delle esperienze nell’alunno.

Nella progettazione curricolare della Scuola Primaria, le discipline saranno intese come “balconi cognitivi” da cui aprirsi alle competenze chiave perché le vaste aree di comunicazione tra esse e il principio di unitarietà tipico del processo di apprendimento rendono improponibili le rigide separazioni del passato, soprattutto nei primi cinque anni della scuola del primo ciclo.

Le discipline sono infatti “punti di vista “, modalità per conoscere, interpretare e rappresentare la realtà nella sua complessità lasciando unite conoscenze e abilità. In questo modo saranno favorite e rafforzate la trasversalità e le interconnessioni a vantaggio di una didattica laboratoriale, attiva e cooperativa che parte dai bisogni formativi dei bambini, privilegia la costruzione del sapere, favorisce la riflessione e il ragionamento e consente la costruzione cooperativa della conoscenza.

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5.6 ATTIVITA’ E METODOLOGIE DIDATTICHE

La scelta delle attività e del metodo educativo e didattico competono al team, al consiglio di classe e al singolo insegnante, sulla base delle impostazioni metodologiche raccomandate dalle Indicazioni Nazionali e promosse dal PTOF di Circolo: · valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni · attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità · favorire l’esplorazione e la scoperta · incoraggiare l’apprendimento collaborativo · promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere · realizzare percorsi in forma di laboratorio . praticare l’apprendimento peer to peer

Un curricolo che crea equilibrio tra soggetto che apprende e “oggetto culturale” offre senz’altro condizioni di successo formativo per il massimo numero di alunni e promuove idee, conoscenze, abilità, e abiti mentali che possono incidere su un progetto di crescita personale.

5.7 VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

La valutazione assume diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo: - la valutazione iniziale, diagnostica, permette di calibrare le linee progettuali in relazione ai bisogni formativi emersi; - la valutazione formativa, che avviene in itinere, ha funzione regolativa, in quanto consente di adattare gli interventi alle singole situazioni didattiche e di attivare eventuali strategie di rinforzo; - la valutazione sommativa finale definisce i livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni nelle varie discipline. La verifica e la valutazione sono dunque atti imprescindibili della prassi didattica, presenti in tutti i momenti del percorso curricolare e che, nell’aspetto formativo, oltre che in quello conoscitivo o consuntivo, trovano la loro maggiore valenza. Rispetto all’allievo si accertano l’acquisizione di competenze, di abilità e l’evoluzione del processo di apprendimento; per quanto attiene l’insegnante si valuta l’efficacia delle strategie, dei mezzi e degli strumenti utilizzati, per una successiva ridefinizione del percorso. La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti di: - soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando; - adeguare tempestivamente la proposta didattica; - stabilire il livello delle competenze raggiunte; - determinare la validità delle scelte didattiche adottate. Nella Scuola dell’Infanzia gli strumenti di valutazione fanno riferimento soprattutto all’osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze. Nella Scuola Primaria i docenti elaborano una tipologia differenziata di prove di verifica degli apprendimenti: prove scritte, orali, strutturate o semistrutturate, in ingresso, in itinere e finali. Tali prove consentono di fare il punto della situazione e, se necessario, di attivare interventi individualizzati; per l’alunno rappresentano un momento di riflessione sul proprio processo formativo, per maturare una migliore consapevolezza di sé e del proprio modo di apprendere nell’intento di migliorarsi.

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La famiglia, che in itinere prende visione delle prove di verifica scritte, viene informata dei risultati del percorso formativo dell’alunno al termine di ogni quadrimestre con la consegna del documento di valutazione e in altri due colloqui individuali a dicembre e ad aprile. Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva il comma 1 bis dell’art. 3 della Legge169/03 e il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 prevedono la possibilità di non ammissione di un alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, con decisione assunta all’unanimità dai docenti. Il Collegio docenti ha deliberato i criteri per l’applicazione della valutazione espressa in decimi. In ogni disciplina la valutazione è basata:

sul profitto dell’alunno, desumibile dalle valutazioni delle singole prove (scritte, orali,pratiche) ma terrà conto anche

dei progressi ottenuti rispetto ai livelli di partenza

dell’andamento delle valutazioni nel corso del tempo

del livello di autonomia operativa

dell’impegno individuale

della corrispondenza tra risultati raggiunti e obiettivi prefissati

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CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI NUMERICI ESPRESSI IN DECIMI Il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 , art. n.2 commi 2 e 4 conferma che: “I voti numerici attribuiti nella valutazione periodica e finale sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è espressa senza attribuzione di voto numerico.” Il decreto legislativo n. 62/2017, ha introdotto delle novità relative alla valutazione e alla certificazione delle competenze nel primo ciclo e agli esami di Stato di scuola secondaria di I grado. Al decreto n. 62/2017, attuativo della legge n. 107/2015, è seguito il DM n. 741/2017, dedicato a disciplinare in modo organico gli esami di Stato di scuola secondaria di I grado, il DM n. 742/2017, con il quale sono stati adottati i modelli nazionali di certificazione nazionale delle competenze, e la nota n. 1865 del 10 ottobre 2017, volta a fornire indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione. La legge n. 107/2015, il D.lgs. n. 62/2017, il DM n. 741/2017, il DM n. 742/2017 e la nota n. 1865/2017 costituiscono, dunque, la normativa di riferimento in relazione alle novità introdotte dalla Riforma. La valutazione si configura come un processo, ha funzione formativa e di orientamento ed è volta a documentare non soltanto gli esiti dell’apprendimento ma anche lo sviluppo dell’identità personale dello studente: “La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni. Concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo. Documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.” Gli aspetti principali:

- Le scuole debbono fornire la certificazione delle competenze acquisite lungo i diversi gradi di istruzione "anche per favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi" (comma 6).

- Inoltre le scuole devono partecipare alle rilevazioni internazionali e nazionali tramite prove standardizzate (prove INVALSI), per valutare i livelli di apprendimento degli studenti in alcune discipline fondamentali come italiano, matematica e inglese (comma 7).

- Viene confermato anche che "la valutazione è integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto" (comma 3).

- L'art. 3 ribadisce il divieto di bocciatura nella scuola primaria, a meno che non avvenga in casi eccezionali all’unanimità e con ampia motivazione.

- Per gli alunni che non raggiungano la sufficienza nelle discipline la scuola "attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento" (per es. attività di recupero).

- L’art. 9 concerne il tema, in parte nuovo e delicato, della certificazione delle competenze. - Le certificazioni verranno rilasciate sia al termine della scuola primaria che della

secondaria di primo grado. - Per gli alunni con disabilità è precisato che tale certificazione avverrà “in coerenza col

piano educativo individualizzato". Nella formulazione dei criteri per l’attribuzione dei voti numerici, il Collegio dei docenti ha deliberato che non si contemplano voti inferiori al 5 perché nell’ottica di una valutazione formativa e in considerazione dell’età evolutiva degli alunni, si intende promuovere il più possibile l’autostima e la fiducia in sé nei bambini.

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Criteri per l’attribuzione dei voti numerici espressi in decimi

Cinque

Parziale raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Parziale acquisizione di abilità e conoscenze. Scarsa autonomia. Non si registrano progressi apprezzabili.

Sei

Raggiungimento degli obiettivi disciplinari strumentali. Acquisizione essenziale e/o non sempre stabile delle conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Sufficiente autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari. Si manifestano dei progressi ma gli apprendimenti sono ancora fragili e parziali.

Sette

Discreto raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Acquisizione stabile delle conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Discreta autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari.

Otto

Buon raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicura acquisizione delle conoscenze e delle abilità di base. Piena autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari.

Nove

Ottimo raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Sicuro possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari. Capacità di spiegare il contenuto degli apprendimenti. Padronanza delle fondamentali procedure e delle metodologie disciplinari. Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi.

Dieci

Eccellente raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicuro e articolato possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari. Padronanza di tutte le procedure e metodologie disciplinari. Capacità di usare conoscenze ed abilità in modo personale e creativo in contesti diversi, con capacità di elaborazione personale, di critica costruttiva, di uso pertinente del pensiero divergente.

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Il DPR n.122 del 8/09/09 regolamenta la valutazione del comportamento degli studenti: in relazione a questa definizione il Collegio docenti ha deliberato di utilizzare il giudizio sintetico perla valutazione del comportamento degli alunni della scuola primaria. L’attenzione dei docenti, oltre che sull’effettivo rispetto delle regole, è focalizzata sulla comprensione, condivisione e assimilazione dei valori positivi che le sottendono. Anche nella scuola primaria il percorso formativo degli alunni passa attraverso l’acquisizione di strumenti di autovalutazione. Infatti la capacità di riflettere sul proprio comportamento e sul modo di far

85

fronte ai propri doveri e alle proprie responsabilità costituisce un importante indice di maturazione dell’identità personale nell’ambito delle relazioni con gli altri. Per la valutazione del comportamento nella scuola primaria si osservano i seguenti indicatori: - INTERESSE E PARTECIPAZIONE: ascolto e attenzione, interventi pertinenti e ordinati nelle conversazioni, partecipazione alle iniziative scolastiche comuni; - IMPEGNO: impegno e costanza nel lavoro scolastico individuale e di gruppo; - RELAZIONE CON GLI ALTRI: rispetto e condivisione delle regole comuni, rispetto del personale scolastico, relazioni positive con i coetanei, disponibilità a collaborare con i compagni e con gli adulti; - AMBIENTE SCOLASTICO: rispetto degli ambienti e del materiale della scuola, uso appropriato degli spazi.

Criteri per l’attribuzione del giudizio sintetico nel comportamento

OTTIMO

Partecipa attivamente alle attività della classe apportando un contributo costruttivo e propositivo; si impegna proficuamente con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenze delle consegne. E’ disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in modo appropriato materiale e spazi della scuola.

DISTINTO

Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione costante nel tempo; si impegna con continuità e raramente non rispetta modalità e tempi delle consegne. E’ collaborativo con tutti e rispetta spazi e materiali della scuola.

BUONO

Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della classe; si impegna in modo settoriale e l’attenzione non è sempre costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle consegne. E’ collaborativo e normalmente rispetta spazi e materiali della scuola.

SUFFICIENTE

Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe; si impegna in modo irregolare e fatica a rispettare modalità e scadenze delle consegne. E’ collaborativo solo in alcune attività e con alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e materiali della scuola.

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE Il D.P.R. n.122/09 sottolinea che spetta alle scuole adattare in modo opportuno la scheda perla valutazione individuale dell’alunno, confermando quanto già previsto dalla C.M. 85/04 e dalla C.M. n.100/08, secondo la quale il documento di valutazione degli alunni viene predisposto in autonomia dalle istituzioni scolastiche. E’ compilato in tutte le sue parti dai docenti della classe e presentato alle famiglie alla fine del primo quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico. La prima parte del documento è dedicata ai dati anagrafici dell’alunno, nella parte interna vengono registrati i voti relativi alle singole discipline; per la scuola primaria nell’ultima parte viene riportato il giudizio analitico sul livello globale di maturazione espresso collegialmente dal team docente. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE “Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, dell'adempimento dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell'istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo del lavoro.” (Art. 6 del D.P.R.n.122/09) L'articolo 9 del decreto legislativo n. 62/2017 indica la finalità e i tempi di rilascio della certificazione delle competenze. In particolare, si rammenta che la certificazione delle competenze è redatta in sede di scrutinio finale e rilasciata alle alunne e agli alunni al termine della scuola primaria Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi (ai sensi dell'art. 8 del DPR122/2009). Anche il documento per la certificazione delle competenze viene predisposto in autonomia dalle istituzioni scolastiche, sulla base delle disposizioni vigenti. SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Competenze chiave

europee1

Competenze dal Profilo dello studente

al termine del primo ciclo di istruzione2 Livello

1 Comunicazione nella

madrelingua o lingua di

istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di

comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di

adottare un registro linguistico appropriato alle diverse

situazioni.

2 Comunicazione nelle

lingue straniere

È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione

essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

3 Competenza matematica e

competenze di base in

scienza e tecnologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-

tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi

reali.

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4 Competenze digitali

Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare

dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

5 Imparare ad imparare

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in

grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi

apprendimenti anche in modo autonomo.

6 Competenze sociali e

civiche

Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le

regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare

a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.

7 Spirito di iniziativa e

imprenditorialità

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di

realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità,

chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi

lo chiede.

8 Consapevolezza ed

espressione culturale

Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo

ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose

in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si

esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono più

congeniali.

9

L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o

extrascolastiche, relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze

e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di

saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità

fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

88

VALUTAZIONE ALUNNI DISABILI E BES (Bisogni Educativi Speciali) Nel D.P.R. del 22 giugno 2009, n.122 art. 9, comma 1, si specifica che” La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato, ed è espressa con voto in decimi.” Per gli alunni con certificazione il documento di valutazione deve essere utilizzato in modo funzionale al progetto educativo - didattico predisposto per ognuno di essi. La valutazione, di conseguenza, viene rapportata agli obiettivi individualizzati, esplicitati nel Progetto Educativo Individualizzato (PEI) come previsto dalla normativa, che viene predisposto e condiviso da tutto il gruppo docente e non va evidenziato riferimento al PEI nel documento di valutazione. Nel PEI si fa riferimento anche alla scelta degli strumenti di verifica degli apprendimenti: essa si riferisce, coerentemente con i livelli di partenza e le problematiche di ciascun alunno, prioritariamente all'osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze; in determinate situazioni, esplicitate nel PEI, potrà essere previsto anche un utilizzo flessibile delle prove di verifica comuni alla classe di inserimento. La flessibilità concerne gli eventuali adattamenti e utilizzo di strumenti compensativi o dispensativi individualizzati nella somministrazione delle prove di verifica e nella loro valutazione, tale per cui l'alunno possa sperimentare il successo e il riconoscimento dei propri progressi. L’attesa preannunciata circolare (prot. 2563 del 22/11/2013) di chiarimento sui Bisogni Educativi Speciali (BES), emanata proprio per evitare l’instaurarsi di contenzioso, anche di carattere penale, tra scuola e famiglia, ha chiarito che: il tratto distintivo del sistema scolastico italiano è caratterizzato da accoglienza, solidarietà, equità, valorizzazione delle diversità e delle potenzialità di ciascuno. “Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche”. Il team docenti (i docenti della classe), qualora rilevi problematiche relative all’apprendimento/comportamento, può attivare un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO, a prescindere da diagnosi presentate dai genitori. E’ da sottolineare che la “DIAGNOSI”-per patologie non certificabili- è rilasciata da medici, psicologi o specialisti iscritti in albi, mentre la “CERTIFICAZIONE” è rilasciata da strutture pubbliche, ha valore legale ed attesta il diritto ad avvalersi delle misure previste dalla L 104/1992 o dalla L 170/2010. Il primo piano annuale per l’inclusione è stato elaborato in data 13/06/2013 (delibera Collegio Docenti del 20/05/2013). Bisogni Educativi Speciali B.E.S. Protocollo di rete per l’inclusione Triennio 2016-2019 L’adozione del Protocollo di rete per l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali nasce dall’esigenza di definire ed adottare pratiche condivise e comuni tra tutte le parti che operano nella stessa scuola. Includere gli alunni con Bisogni Educativi Speciali significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, sociale e culturale, alla pari degli altri alunni, insieme agli altri alunni, senza alcuna discriminazione; significa assicurare a tutti il diritto allo studio e al successo scolastico e formativo. In tale prospettiva, è necessario da parte della scuola non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma anche e soprattutto un impegno di sviluppo della loro formazione attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata, sia negli obiettivi, sia nei percorsi formativi che nelle strategie didattiche.

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Al fine dell’inclusione scolastica e sociale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, il Collegio Docenti, il Consiglio di Classe e i docenti intendono raggiungere le seguenti finalità:

- favorire l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali;

- progettare percorsi comuni di individualizzazione o personalizzazione che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento;

- incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;

- adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; - accompagnare adeguatamente gli studenti con Bisogni Educativi Speciali nel percorso

scolastico; - fornire materiali e strumenti comuni di indagine, osservazione, rilevazione e

progettazione del percorso formativo; - trovare forme di verifica e valutazioni collegiali; - monitorare le azioni e gli interventi a livello territoriale; - proporre modifiche e aggiustamenti condivisi.

L’inclusione degli alunni può essere realizzata solo in una scuola che è in grado di riconoscere effettivamente i Bisogni Educativi Speciali. Il protocollo di rete per l’inclusione degli alunni BES Si tratta di un documento sottoposto all’attenzione e conseguente deliberazione del Collegio dei Docenti. Contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con Bisogni Educativi speciali; definisce i compiti e i ruoli delle figure coinvolte all’interno e all’esterno dell’istituzione scolastica. Esso costituisce un vero e proprio strumento di lavoro e, pertanto, è integrato e rivisitato periodicamente sulla base delle esperienze realizzate da ogni scuola. (Piano annuale per l’Inclusione deliberato dal Collegio Docenti con delibera n. 10 del 14/10/ 2015). VALUTAZIONE ESTERNA DEGLI APPRENDIMENTI Si avvieranno anche per il triennio 2016-2019 le procedure per l’organizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti predisposta dal Servizio Nazionale di Valutazione ( PROVE INVALSI). La rilevazione riguarderà gli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria. I risultati dei test cui verranno sottoposti gli alunni, oltre a contribuire a livello statistico al monitoraggio nazionale, permetteranno ai docenti dell’Istituto di acquisire informazioni sul livello d’ apprendimento raggiunto dalle proprie classi rispetto a parametri di tipo standardizzato.

90

5.8 STRUMENTI METODOLOGICO-DIDATTICI

I docenti si avvalgono di strumenti di lavoro (registri, schede ...) che consentono la documentazione del lavoro svolto e la registrazione dei dati rilevati nelle diverse situazioni(organizzazione classe, attività didattica, metodologie, valutazioni del singolo alunno). SCUOLA DELL’INFANZIA: REGISTRO DI SEZIONE,AGENDA DELLE RIUNIONI DELL’EQUIPE PEDAGOGICA SCUOLA PRIMARIA: REGISTRO DI CLASSE,GIORNALE DELL’INSEGNANTE AGENDA DELLE RIUNIONI DELL’EQUIPE PEDAGOGICA, DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELL’ALUNNO REGISTRO DELLE ASSENZE ALUNNI PER SCUOLA DELL’INFANZIA e PRIMARIA Il registro di classe è lo strumento che documenta gli aspetti fondamentali della classe di tipo organizzativo, didattico ed amministrativo (ad es. orari, docenti, alunni, genitori, rappresentanti organi collegiali, assenze, verbali, scrutini, attività didattiche giornaliere e firma dell’insegnante). REGISTRO DEL DOCENTE PER SCUOLA PRIMARIA Nel registro personale i docenti, facendo riferimento al curricolo di circolo elaborano la programmazione didattica personalizzata relativa alle discipline di competenza e ne documentano gli eventuali adeguamenti. Gli insegnanti utilizzano inoltre questo strumento per registrare con un voto numerico il risultato delle verifiche disciplinari di ciascun alunno e le osservazioni relative al processo di apprendimento e al livello di maturazione raggiunto dagli alunni, nonché le eventuali modifiche inerenti gli interventi programmati per il recupero, sostegno e potenziamento. REGISTRO DELLA PROGRAMMAZIONE DI EQUIPE PER LA SCUOLA PRIMARIA E’ il registro che documenta in modo sintetico i contenuti e le decisioni assunte negli incontri effettuati dall’équipe pedagogica per la gestione della classe. In questa “agenda” i docenti documentano la programmazione del team, che si articola nei seguenti punti: • analisi della situazione iniziale della classe (composizione della classe, esiti delle prove d’ingresso, eventuali criticità o punti di forza, alunni con disagio, alunni stranieri, numero di alunni che optano per l’I.R.C. e per le attività alternative, caratteristiche della collaborazione con le famiglie) • definizione degli ambiti disciplinari assegnati ad ogni docente e relativo orario • utilizzo delle ore di compresenza • organizzazione delle attività di potenziamento • individuazione dei progetti del P.O.F. cui si intende aderire (utilizzo di laboratori, collaborazioni, manifestazioni) • visite di istruzione ed uscite da effettuare in relazione alla programmazione didattica • programmazione individualizzata (PEI) elaborata per gli alunni disabili • eventuali programmazioni individualizzate (PDP) per alunni con DSA, in situazioni di disagio o in fase di alfabetizzazione in lingua italiana • modalità di incontro con le famiglie Nell’agenda di programmazione i docenti della scuola primaria documentano inoltre con un sintetico verbale l’attività svolta negli incontri di programmazione settimanale. Per gli incontri di plesso va allegato il relativo verbale. Sia la programmazione disciplinare annuale di pertinenza del singolo docente, sia quella di team vengono illustrate ai genitori in occasione dell'assemblea che precede l'elezione dei

91

rappresentanti di classe, e la loro verifica viene resa nota nel corso dei Consigli di interclasse dei mesi di gennaio e di maggio.

5.9 ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO E FUNZONALI ALL’INSEGNAMENTO

Nell’ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello regionale, l'attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, in 22 ore settimanali nella scuola primaria distribuite in non meno di cinque giornate settimanali. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti elementari, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con l'orario delle lezioni. La quota oraria eventualmente eccedente l’attività frontale è destinata prioritariamente per supplenze in sostituzione di docenti assenti fino ad un massimo di cinque giorni nell’ambito del plesso di servizio. In relazione alle attività didattiche programmate le sezioni e le classi del Circolo effettuano, visite guidate e uscite sul territorio. ATTIVITÀ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da: a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue; b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue; c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.

92

SCUOLA PRIMARIA Curricolo di base (27 ore) Il Collegio dei docenti in data 14 Ottobre 2015 ha deliberato, all’interno del monte ore annuale previsto del D.L. 59/04, relativo alla quota oraria obbligatoria (27 ore settimanali), il numero di ore da dedicare settimanalmente ad ogni disciplina:

DISCIPLINA

CL. 1a

CL. 2a

CL.3a

CL. 4a

CL. 5a

Italiano 8 7 7 7 7

Matematica 6 6 6 6 6

Scienze 2 2 2 2 2

Storia 2 2 2 2 2

Geografia 2 2 1 1 1

Ed. Fisica 1 1 1 1 1

Tecnologia 1 1 1 1 1

Arte e Immagine 1 1 1 1 1

Musica 1 1 1 1 1

Lingua Inglese 1 2 3 3 3

Religione 2 2 2 2 2

TOTALE

27

27

27

27

27

Cittadinanza e Costituzione

In base al Decreto-legge 1 settembre 2008 n. 137 , convertito nella Legge n. 169 del 30 ottobre 2008, l’insegnamento viene impartito nell’ambito dell’area storico-geografica. (in abbinamento con la storia )

Tale formula prevede orario distribuito sui sei giorni lavorativi della settimana con ingresso alle ore 8.30 ed uscita alle ore 13.00.

SCUOLA DELL’INFANZIA

La scuola è aperta dal lunedì al venerdì:

dalle ore 8.00 alle ore 16.00 nelle sezioni con la mensa (tempo normale);

dalle ore 8.00 alle ore 13.00 nelle sezioni senza la mensa (tempo ridotto).

93

Nel corso del triennio sotto il profilo dell’organizzazone si avrà cura di:

realizzare uno stretto raccordo attraverso un efficace comunicazione e un’aperta condivisione;

rimodulare il tempo scuola realizzando l’apertura pomeridiana;

costituire un middle managament in grado di gestire, coordinare e guidare il servizio in maniera unitaria, assumendo uno stile professionale che valorizzi il risultato, condividendo la mission verso cui si è diretti, per generare e rinnovare il consenso verso l’istituzione;

generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza;

favorire la formazione e l’aggiornamento del personale ATA

implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

definire con chiarezza e ponderazione i compiti e gli incarichi.

94

6.1 FUNZIONI E INCARICHI (A.S. 2018-2019)

Dirigente Scolastica:

Franca Masi

I Collaboratrice Vicaria:

Rosanna Grimaldi

II Collaboratrice Vicaria:

Santa Lamberti

Funzione Strumentale Area 1 - Inclusione e accoglienza

Santa Lamberti

Funzione Strumentale Area 2- Territorialità e Stakeholders

Pompeo Nunziata

Funzione Strumentale Area 3- Per un PTOF efficace

Annamaria Mercurio

Funzione Strumentale Area 4 - Verticalizzazione, orientamento, continuità

Patrizia Rossi

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RSU: Leonardo Di Marino - Vincenzo Medolla

AREE FUNZIONI STRUMENTALI

Funzione Strumentale per l’Inclusione e Accoglienza:

Analisi delle condizioni di disagio e di svantaggio degli alunni

Monitoraggio degli alunni con disabilità e delle azioni svolte

Referente per i rapporti con l’ASL e uffici H

Coordinamento ed organizzazione delle attività relative all’Educazione alla Salute

Coordinamento dei docenti di sostegno e dei relativi interventi

Referente per i DSA e BES

Componente del Nucleo di Miglioramento e Autovalutazione

Funzione strumentale per la Territorialità e Stakeholders:

Coordinamento partecipazioni a concorsi e a manifestazioni esterne

Preparazione e coordinamento di attività inerenti la didattica sul territorio

Cura dei rapporti con Enti e Associazioni con cui la scuola organizza iniziative scolastiche,

extrascolastiche, parascolastiche.

Presidio delle reti e dei protocolli d’intesa.

Rapporti con le Agenzie formative

Componente del Nucleo di Miglioramento e Autovaltazione

Funzione strumentale per un PTOF efficace:

Controllo sul sistema di coerenza interna del PTOF;

Controllo sul rispetto delle procedure dei criteri definiti nel PTOF;

RESPONSABILI DI PLESSO

Plessi scolastici

SC. DELL’INFANZIA

SC. PRIMARIA

Via della Corte Rosanna Grimaldi/Santa Lamberti

Rosanna Grimaldi/Santa Lamberti

Sant’ Arcangelo Norma Siani Maria Di Domenico

Via Balzico / Rosaria Parisi

Corso Umberto Marianna Filippone /

San Cesareo / Maria D’Apuzzo

Castagneto Elda del Vecchio /

“Virtuoso” Annalisa Di Costanza /

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Predisposizione, somministrazione e screening dei monitoraggi di autovalutazione;

Revisione e integrazione PTOF sulla base delle proposte del Collegio e della delibera del

Consiglio;

Coordinamento delle azioni PTOF;

Coordinamento delle attività relative allo svolgimento dei PON e POR;

Monitoraggio delle attività progettuali di formazione e dei PON e POR

Componente del Nucleo di Miglioramento e Autovalutazione

Funzione Strumentale per la Verticalizzazione, Orientamento, Continuità e Formazione:

Coordinamento della progettualità inerente i laboratori pomeridiani della scuola

dell’infanzia

Coordinamento della turnazione delle docenti della scuola dell’Infanzia

Cura del RAV

Coordinamento delle attività di programmazione e aggiornamento dei docenti della

scuola dell’Infanzia

Somministrazione di test di “customer satisfaction”

Revisione della scheda di valutazione sommativa delle competenze

Attività di coordinamento delle azioni di continuità tra scuola dell’Infanzia e scuola

Primaria.

Attività di coordinamento delle azioni di continuità tra scuola Primaria e scuola

secondaria di primo grado

Attività di promozione della verticalizzazione degli apprendimenti

Coordinamento delle attività di formazione dei docenti;

Componente del Nucleo di Miglioramento e Autovalutazione

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PERSONALE NON DOCENTE

Direttore Servizi Amministrativi (DSGA): Dott. Giovanni Bove

Tiziana Botta Assistenti Amministrativi Maria Caiazza Vincenzo Medolla

AREA PERSONALE

SETTORE GESTIONE ASSENZE – Assistente Amministrativo M. CAIAZZA

SETTORE GESTIONE DEL PERSONALE - Ass. Amministrativo T. BOTTA

AREA ALUNNI

SETTORE GESTIONE ALUNNI - Ass. Amministrativo V. MEDOLLA

AREA PROTOCOLLO E ARCHIVIO

SETTORE PERSONLE - Ass. Amministrativo R. LEO

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COLLABORATORI SCOLASTICI

PLESSO “VIA DELLA CORTE”

SCUOLA DELL’INFANZIA SIG. RICCARDI UMBERTO SIG.RA FOGLIO LORELLA (art.7)

MUROLO FRANCESCO (LSU)

SCUOLA PRIMARIA

SIG. GIGANTINO ANGELO SIG. ra FOGLIO LORELLA(art.7)

UFFICI SIG. MUROLO FRANCESCO (LSU)

PLESSO “XXIV MAGGIO”

SCUOLA DELL’INFANZIA SIG. ra VIGORITO ANTONELLA (art.7) SIG. CASABURI ANTONIO

PLESSO “VIA BALZICO”

SCUOLA PRIMARIA SIG. VITALE LUIGI SIG. COCCORULLO GIUSEPPE SIG. PESCE ROCCO

PLESSO “S. ARCANGELO”

SCUOLA DELL’INFANZIA SIG. LEO VINCENZO

SCUOLA PRIMARIA SIG. MONACELLI ROBERTO (LSU)

PLESSO “S. CESAREO”

SCUOLA PRIMARIA SIG. MONETTA VINCENZO

PLESSO “CASTAGNETO”

SCUOLA DELL’INFANZIA SIG. CAPONE FERNANDO SIG.RA FARIELLO ERNESTINA(LSU)

PLESSO “VIRTUOSO”

SCUOLA DELL’INFANZIA SIG. LEONARDO DI MARINO SIG.RA NAVARRA FORTURA(art.7)

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CONSIGLIO DI CIRCOLO

GIUNTA ESECUTIVA DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO

Presidente (DS) Franca Masi

Segretario (DSGA) Giovanni Bove

Docente Carla Sorrentino

Genitore Andrea Gambardella

Genitore Antonietta De Santis

Personale ATA Angelo Gigantino

CONSIGLIO DI CIRCOLO

Componente Docenti

Celano Annamaria

Di Costanza Annalisa

D'Apuzzo Maria

Ferrara Elia

Grimaldi Rosanna

Massa Marilena

Milione Agnese

Sorrentino Carla

Componente genitori

De Santis Antonietta

Della Corte Immacolata

Di letto Ornella

Galise Vincenzo

Gambardella Andrea

Guarino Rosario

Santoriello Mariapia

Milione Domenico

Presidente: Milione Domenico

Vice Presidente: Della Corte Immacolata

Componentepersonale ATA

Foglio Lorella

Gigantino Angelo

100

6.2 COLLABORAZIONI CON ENTI E ASSOCIAZIONI:

Ad oggi, al fine di promuovere e attivare le molteplici e variegate iniziative d’interesse sociale e culturale legate al mondo della scuola primaria sono state attivate una serie di collaborazioni che nel corso del triennio di pertinenza si intende implementare con particolare riguardo alle attività in rete e in associazione e sempre nell’ottica di un pluralismo di governance strategica:

PARTNER MOTIVO DELLA COLLABORAZIONE

FONDAZIONE SInAPsi Supporto tecnico e didattico alle persone non vedenti e pluriminorate psicosensoriali Partner di rete nell’azione “Liberi di crescere”

IN. TER. MEDIA Per confronti e collaborazioni educative con il centro di sperimentazione tecnologica e culturale

Cooperativa “Girasole” Servizio educativa specialistica per l’integrazione scolastica

Comune di Cava de ‘Tirreni Partner di governance territoriale

ASL SA1 Supporto all’integrazione allievi disabili e BES

I, III, IV Circolo di Cava de’ Tirreni Rete finalizzata al progetto Piano Nazionale per l’educazione alla legalità

Liceo Musicale Statale Alfano I di Salerno Rete finalizzata al bando del MIUR D.D n.1137 del 30/10/2015 "Promozione della cultura musicale nella scuola";

FONDAZIONE ASILO INFANTILE “SALVATORE RUGGIERO” SCUOLA PRIMARIA PARITARIA

Rete per promuovere l’implementazione del Sistema Nazionale di Valutazione attraverso la Progettazione e attuazione dei Piani di Miglioramento

ENTE RELIGIOSO “S. RENATO” SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA

Rete per promuovere l’implementazione del Sistema Nazionale di Valutazione attraverso la Progettazione e attuazione dei Piani di Miglioramento

IPSSAR “Filangieri” di Cava de’ Tirreni Dichiarazione d’intenti per la costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo nell’ambito del progetto ministeriale Made in Italy

Caritas Amalfi-Cava Dichiarazione d’intenti per la costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo nell’ambito del progetto ministeriale Made in Italy

Scuole Secondarie di II Grado: Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Scuola Media “Balzico”, Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”

In particolare con tali partner ha luogo un’azione di continuità ed orientamento in uscita così come indicata nel progetto di seguito descritto.

101

AZIONE DI ORIENTAMENTO IN USCITA

PARTNER ATTIVITA’ FINALITA’

Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Scuola Media “Balzico”, Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”

COLLABORAZIONE ALL’AZIONE DEL PTOF “Musicando” ATTRAVERSO IL TUTORAGGIO OFFERTO A TITOLO GRATUITO DA PARTE DI DOCENTI DI STRUMENTO MUSICALE CHE INTERVERRANNO CON ATTIVITA’ ESEMPLIFICATIVE AVVALENDOSI DEL CONTRIBUTO DELL’ORCHESTRA I PICCOLI MUSICISTI IN ERBA DEI RISPETTIVI ISTITUTI SECONDARI DI PRIMO GRADO

CONOSCERE DA PARTE DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA PRIMARIA LE ATTIVITA’ RELATIVE ALLO STUDIO E ALL’ESECUZIONE STRUMENTALE PER MEGLIO ORIENTARSI NELLE SCELTE DI STUDIO FUTURE FAVORIRE IL SUCCESSO SCOLASTICO DEGLI ALLIEVI

Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Scuola Media “Balzico”, Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”

COLLABORAZIONE ALL’AZIONE DEL PTOF DEL II CIRCOLO DI CAVA DE’ TIRRENI “Fly with English” ATTRAVERSO ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE EFFETTUATE A TITOLO GRATUITO DA PARTE DI DOCENTI DI INGLESE DEGLI ISTITUTI SECONDARI DI I GRADO

CONOSCERE DA PARTE DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA PRIMARIA LE ATTIVITA’ RELATIVE ALLO STUDIO LINGUA INGLESE ALLA SECONDARIA PER MEGLIO ORIENTARSI NELLE SCELTE DI STUDIO FUTURE FORNIRE AI DOCENTI ELEMENTI DI RACCORDO IN VISTA DELLA REALIZZAZIONE DI UN CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE FAVORIRE IL SUCCESSO SCOLASTICO DEGLI ALLIEVI

Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, Scuola Media “Balzico”, Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”

COLLABORAZIONE ALL’AZIONE DEL PTOF DEL II CIRCOLO DI CAVA DE’ TIRRENI “Avviamento alla lingua francese” ATTRAVERSO ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO DELLA LINGUA FRANCESE EFFETTUATE A TITOLO GRATUITO DA PARTE DI DOCENTI DI FRANCESE DEGLI

CONOSCERE DA PARTE DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA PRIMARIA LE ATTIVITA’ RELATIVE ALLO STUDIO LINGUA FRANCESE ALLA SECONDARIA PER MEGLIO ORIENTARSI NELLE SCELTE DI STUDIO FUTURE FORNIRE AI DOCENTI ELEMENTI DI RACCORDO IN

102

ISTITUTI SECONDARI DI I GRADO

VISTA DELLA REALIZZAZIONE DI UN CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE FAVORIRE IL SUCCESSO SCOLASTICO DEGLI ALLIEVI

Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”

RETE TRA LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE I.C. Cava T. Trezza Carducci e II Circolo di Cava de’ Tirreni, afferenti al primo ciclo di istruzione, denominata “Cantare con arte” Progetto Continuità “Strumento Musicale per le Scuole Primarie del territorio”

PROMUOVERE LA CULTURA DELLA MUSICA E DELL’ARTE; FACILITARE IL PASSAGGIO DEGLI STUDENTI DA UN ORDINE DI SCUOLA ALL’ALTRO, CREANDO UN PONTE ATTRAVERSO LA MUSICA CHE RIDUCA IL DISAGIO E L’IMPATTO EMOTIVO LEGATO AI CAMBIAMENTI.

6.3 PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE

ANIMATORE DIGITALE

Nell’ambito del Piano Nazionale della Scuola Digitale il II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni ha

provveduto a nominatore l’animatore digitale, individuato nella docente Santa Lamberti. A tale

figura constano i seguenti compiti strategici nel corso del triennio 2016-2019:

fungere da stimolo alla formazione interna alla scuola sui temi del Piano Nazionale Scuola

Digitale, sia organizzando laboratori formativi, sia animando e coordinando la

partecipazione di tutta la comunità scolastica alle altre attività formative;

favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione

di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del Piano Nazionale Scuola

Digitale, anche aprendo i momenti formativi alle famiglie e altri attori del territorio, per

la realizzazione di una cultura digitale condivisa;

individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno

degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola

si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti

103

in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei

fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta

da altre figure.

FORMAZIONE DEL PERSONALE

Nell’ambito del Piano Nazionale della Scuola Digitale il II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni ha

inoltre attivato un progetto di formazione del personale con finanziamento nell’ambito del

progetto previsto dal DM 435, art. 25 e dall’art. 2, lettera a) del DD 937 del 15.09.2015, finalizzato

a promuovere l’implementazione del Sistema Nazionale di Valutazione. Tale progetto nasce

dall’esigenza di alfabetizzazione informatica dei docenti, emersa nel Rapporto di Autovalutazione

2014-2015, e intende coniugare tale istanza professionale con una ricerca-azione che dia ai

docenti, formandi-attori, la possibilità di progettare itinerari didattici digitali che, per la loro

forma ipertestuale e per la strutturazione comunitaria dei loro contenuti, rafforzino nell’alunno

il pensiero divergente e attivino in lui competenze complesse afferenti a quelle che Gardner

definisce le intelligenze multiple. Il progetto consiste in un percorso formativo blended a favore

dei docenti e prevede n. 4 incontri in presenza presso la scuola capofila e una formazione a

distanza attraverso una piattaforma e-learning acquistata dalle scuole in rete e gestita per conto

delle stesse da un formatore on line specializzato. Sullo spazio virtuale creato in piattaforma sarà

attuata la formazione digitale dei docenti, ma, nel contempo, essi saranno sollecitati a produrre

learning object, a mano a mano più complessi. La funzione di tali oggetti multimediali sarà

triplice: essi risulteranno prove di verifica del formando, strumenti didattici che il docente

formato potrà usare nella pratica dell’insegnamento e andranno altresì ad alimentare un

database di oggetti didattici multimediali che tutti i membri della ricerca azione potranno

valutare, condividere e, all’occorrenza, perfezionare ed implementare. In particolare il progetto

si ripropone di creare learning objects di tale tipologie:

testi a struttura sequenziale (per es. mappe concettuali a flusso o linee del tempo);

presentazioni in power point;

story telling (storie che attraverso la narrazione veicolino le strutture della conoscenza);

testi a struttura gerarchica (per es. mappe concettuali ad albero);

tutorial (asset composti da testi formattati, grafica rasper e clip audio);

modelli fondati sull’interazione didattica (per es. test intercalati dalla trasmissione dei

contenuti);

modelli a struttura iterativa ( drill and practice, il risultato positivo del test è condizione

necessaria per poter accedere al livello superiore di conoscenza e competenza);

case study (con cui l’allievo è protagonista dell’apprendimento);

game (giochi didattici interattivi);

role playing (gioco dei ruoli in formato digitale).

104

PIANO ATTIVITÀ DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE

TRIENNIO 2016-2019 IL COLLEGIO DEI DOCENTI NELLA SEDUTA DEL 9 SETTEMBRE 2016

Visti Gli artt. dal 63 al 71 del C.C.N.L. 29.11.2007 recanti disposizioni per l’attività di

aggiornamento e formazione degli insegnanti;

Vista la Legge n. 107/2015 che riconosce alla formazione permanente dei docenti un ruolo

fondamentale e strategico per il miglioramento del Sistema Istruzione del nostro

Paese(comma 124. La formazione in servizio costituisce attività “obbligatoria, strutturale

e permanente” per i docenti di ruolo. Le attività relative sono collegate con il piano

triennale dell’offerta formativa e con gli obiettivi di miglioramento individuati nel RAV);

Visto il Piano Nazionale per la Formazione Obbligatoria dei Docenti;

Considerato l'atto di indirizzo della Dirigente Scolastica con il quale vengono suggerite

linee metodologiche/didattiche/organizzative per il triennio 2016/2019;

Esaminate le necessità di formazione emerse dal RAV e le conseguenti aree di interesse

in relazione alle esigenze risultanti dalla valutazione e dell’andamento didattico del

Circolo e ai processi di ricerca didattica, educativa e di sviluppo della scuola;

Considerato che il Piano di formazione e aggiornamento deve essere formulato in sintonia

con gli obiettivi identificati nel Piano dell'Offerta Formativa triennale della scuola stessa

ed essere coerente e funzionale ad essi;

Premesso che:

lo sviluppo professionale dei docenti è una condizione irrinunciabile e qualificante dell’Istituzione

scolastica e costituisce uno strumento strategico per il miglioramento dell’organizzazione e dell’

efficienza e il sostegno agli obiettivi di cambiamento; deve essere inteso come un processo

sistematico e progressivo di consolidamento ed aggiornamento delle competenze; permette di

realizzare, attraverso la crescita dei singoli e la loro valorizzazione personale e professionale, il

miglioramento dell’azione dell’istituzione scolastica nel suo complesso ed in particolare rispetto

ai processi di insegnamento/apprendimento; sono da favorire sia le iniziative formative che

fanno ricorso alla formazione online e all’autoformazione sia i rapporti sinergici con le altre scuole

del territorio; la programmazione dell’attività formativa deve essere coerente con i bisogni

rilevati affinché produca un’effettiva ed efficace ricaduta per una prassi didattica ed organizzativa

e quindi vanno considerati:

a. la presenza di alunni con disabilità e bisogni educativi speciali;

b. la necessità di implementare strategie educative per migliorare le competenze di base degli

alunni.

Delibera il seguente Piano delle Attività di Formazione e Aggiornamento per il triennio 2016-

2017:

UNITA’

FORMATIVE

AMBITI DI AZIONE

E FINALITA’

STRATEGICA

DESTINATARI TEMPI STRUTTURA

ATTIVITA’

COERENZA CON IL

PIANO DI

MIGLIORAMENTO

105

“Tic…cambio

la scuola”: II

parte

Competenze

digitali e nuovi

ambienti per

l’apprendimento:

Migliorare le

competenze

digitali dei

docenti per

qualificare

l’azione didattica

e l’efficienza

organizzativa del

servizio scolastico

Docenti

della scuola

e della rete

a.s.

2016-

2017

8 ore di

attività in

presenza

17 ore di

attività

autonoma da

documentare

a cura del

docente

Realizzare

un’efficace

formazione del

personale

soprattutto in

riferimento alle

TIC.

Realizzare una

piattaforma e-

learning su cui

condividere ed

implementare la

documentazione

e i materiali

didattici

Favorire le

occasioni ed il

clima più

propizio per il

confronto e la

riflessione

metadidattica.

Introdurre il

registro

elettronico.

“Le emozioni,

le azioni e le

relazioni

educative”

Competenze di

lingua straniera

Inclusione

e disabilità

Coesione sociale

e prevenzione del

disagio giovanile

Favorire la

riflessione

congiunta di

genitori e docenti

sul valore

strategico della

cura educativa

nella buona

pratica didattica

Docenti

della scuola

e del

territorio,

genitori

degli alunni

a.s.

2016-

2017

8 ore di

attività in

presenza

17 ore di

attività

autonoma da

documentare

a cura del

docente

Eliminare, o

ridurre il divario

tra gli esiti

scolastici dei

diversi plessi.

Rendere

l’acquisizione

delle

competenze

chiave e di

cittadinanza

ancora più

consustanziali

all’attività

curricolare

Affinare

106

al fine di

prevenire il

disagio nei futuri

giovani cittadini

ulteriormente

l’intesa con le

famiglie

Porre attenzione

alla dinamica

relazionale tra

allievi e

insegnanti e alle

relazioni tra pari.

Elaborare

strategie di

gestione delle

diverse forme di

diversità,

realizzare un

continuo

adeguamento

dei processi di

insegnamento e

apprendimento

ai bisogni

formativi di

ciascun allievo

nel lavoro d’aula

e nelle altre

situazioni

educative.

Favorire

l’acquisizione di

competenze

relative alla

lingua inglese

“Valutazione:

oggi e domani”

Valutazione e

Miglioramento:

Si fa riferimento

all’azione n. 12

del Piano di

Miglioramento

Docenti a.s.

2017-

2018

8 ore di

attività in

presenza

17 ore di

attività

autonoma da

documentare

a cura del

docente

Si fa riferimento

all’azione n. 12

del Piano di

Miglioramento

107

“Tic…cambio

la scuola”

(terza parte)

Competenze

digitali e nuovi

ambienti per

l’apprendimento:

Migliorare

ulteriormente le

competenze

digitali dei

docenti per

qualificare

l’azione didattica

e l’efficienza

organizzativa del

servizio scolastico

Docenti e

personale

ATA

a.s.

2018-

2019

8 ore di

attività in

presenza

17 ore di

attività

autonoma da

documentare

a cura del

docente

Si fa riferimento

all’azione n. 11

del Piano di

Miglioramento

“Educare alla

libertà: una

rilettura del

metodo

montessoriano

alla luce della

didattica per

competenze”

Didattica per

competenze

e innovazione

metodologica

Docenti

della scuola

e del

territorio e

genitori

a.s.

2018-

2019

8 ore di

attività in

presenza

17 ore di

attività

autonoma da

documentare

a cura del

docente

Si fa riferimento

all’azione n. 5 del

Piano di

Miglioramento

CLASSI 3.0

Nell’ambio dell’azione La scuola si fa in…3.0 saranno perseguiti i seguenti obiettivi tutti inscritti

nelle finalità del Piano Nazionale per la Scuola Digitale:

inaugurare una didattica ispirata alla metodologia della 'flipped classroom';

abituare i bambini ad esplorare autonomamente i materiali forniti dall'insegnante in

formato digitale;

avviare i bambini al confronto e al dibattito sulle scoperte culturali;

personalizzare con più facilità ed efficacia gli stimoli educativi;

alimentare l'efficienza della scuola.

motivare allo studio attraverso un apprendimento per scoperta;

instillare nell'allievo il senso di dignità delle proprie idee e l'orgoglio per il contributo che

egli dà al percorso collettivo di apprendimento;

favorire l'inclusione;

108

migliorare il benessere scolastico e il senso di appartenenza alla scuola da parte di allievi

nativi digitali;

migliorare il benessere lavorativo degli operatori scolastici.

Riferimenti normativi:

Direttiva Ministeriale n° 419 del 27/12/2012, relativa agli “Strumenti d’intervento per

alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica”, la quale estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge

53/2003;

Circolare Ministeriale n°8 del 06/03/2013, con la quale il Ministero dell’Istruzione

fornisce alle scuole opportune indicazioni operative per l’attuazione della D. M. del

27/12/2012 e nello specifico prevede che il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione di ciascuna

istituzione scolastica elabori una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione, riferito a tutti

gli alunni con BES e scaturito da un’attenta analisi delle criticità e dei punti di forza degli

interventi di inclusione adottati durante l’anno scolastico;

Nota MIUR n° 1551 del 27/06/2013, secondo la quale il PAI è da considerarsi parte

integrante del Piano dell’Offerta Formativa di ciascuna scuola, non si deve intendere

come un documento per i soggetti con Bisogni Educativi Specifici, bensì come lo

strumento di sviluppo e di monitoraggio delle capacità inclusive della scuola, nel rispetto

delle prerogative dell’autonomia scolastica.

Nello specifico la Direttiva Ministeriale n° 419 del 27/12/2012:

fornisce le indicazioni a ciascuna istituzione scolastica per la presa in carico degli alunni

con Bisogni Educativi Speciali;

definisce le modalità di organizzazione, le funzioni e la composizione del personale dei

Centri Territoriali di Supporto (CTS);

prefigura l’attivazione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, con il preciso compito di:

rilevare gli alunni con BES all’interno della propria scuola;

raccogliere e documentare gli interventi educativo-didattici;

focus/confronto sui casi; consulenza e supporto ai colleghi relativamente alle

strategie e metodologie da adottare;

109

elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusione (PAI), da inserire nel POF

e da redigere a termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno);

monitorare e valutare il livello di inclusione della scuola.

sancisce definitivamente il passaggio da un’ottica di integrazione ad una di inclusione, la

quale sposta il focus dal singolo alunno al contesto scuola:

“Ogni alunno, per continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi

Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai

quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.”

Il PAI è parte integrante del PTOF, redatto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, il quale dopo

un’attenta analisi dei punti di forza e delle criticità degli interventi operati nell’anno 2017/2018

(Parte Prima- Analisi dei punti di forza e di criticità) ha elaborato un’ipotesi globale di utilizzo

funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per implementare il livello generale dell’

inclusività della scuola nel prossimo anno (Parte seconda- Obiettivi di incremento dell’

inclusività).

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti nella scuola dell’infanzia: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici 4

2. disturbi evolutivi specifici

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro 4

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro

Totali 8

% su popolazione scolastica Tot.

4,6 %

N° PEI redatti dai GLHO 3

N° di PDP redatti dal team docente di sezione in presenza di certificazione

sanitaria 3

N° di PDP redatti dal team docente di sezione in assenza di certificazione

sanitaria 2

110

B. Rilevazione dei BES presenti nella scuola primaria: n°

4. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici 5

5. disturbi evolutivi specifici

DSA 2

ADHD/DOP

Borderline cognitivo 1

Altro 2

6. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale 2

Altro

Totali 12

% su popolazione scolastica

Tot.

3, 38 %

N° PEI redatti dai GLHO 5

N° di PDP redatti dal team docente di classe in presenza di certificazione

sanitaria 5

N° di PDP redatti dal team docente di classe in assenza di certificazione

sanitaria 2

% su popolazione scolastica

Tot.

%

C. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate

in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

SI

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

SI

111

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

NO

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali / coordinamento 1 SI

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) 1 SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni SI

Docenti tutor/mentor NO

Altro: NO

Altro: NO

D. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

SI

Altro: aggiornamento

tematiche inclusive

disabilità specifiche

SI

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

SI

Altro: aggiornamento

tematiche inclusive

disabilità specifiche

SI

Altri docenti

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

SI

Altro: aggiornamento

tematiche inclusive

disabilità specifiche

SI

112

E. Coinvolgimento personale

ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori

integrati SI

Altro: NO

F. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su

genitorialità e psicopedagogia

dell’età evolutiva

SI

Coinvolgimento in progetti di

inclusione SI

Coinvolgimento in attività di

promozione della comunità educante SI

Altro: sostegno alla genitorialità da

parte di specialisti del settore SI

G. Rapporti con servizi

sociosanitari territoriali e

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con

CTS/CTI

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati sulla disabilità SI

Accordi di programma / protocolli di

intesa formalizzati su disagio e simili SI

Procedure condivise di intervento

sulla disabilità SI

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili SI

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola

scuola SI

Rapporti con CTS / CTI SI

Altro:

H. Rapporti con privato sociale e

volontariato

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola

scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole SI

I. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe NO

Didattica speciale e progetti

educativo-didattici a prevalente

tematica inclusiva

NO

Didattica interculturale / italiano L2 NO

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) NO

113

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Disabilità

Intellettive, sensoriali…)

NO

Altro: SI

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento

inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della

scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno

della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle

attività educative;

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di

percorsi formativi inclusivi; X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono

l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di

scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Altro:

ridimensionamento delle classi in presenza di alunno con

disabilità;

attenzione alla continuità dei docenti specializzati sui casi

assegnati.

X

* Legenda= 0: per niente; 1: poco; 2: abbastanza; 3: molto; 4: moltissimo.

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

114

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Seguendo le indicazioni operative per promuovere l’Inclusione scolastica presenti nella DM

27/12/2012 e nella CM n. 8 del 06/03/2013 la nostra Istituzione scolastica ha individuato figure e

organi specifici cui affidare il delicato compito di creare e attuare prassi inclusive, al fine di una

personalizzazione della didattica, anche in assenza di certificazione medica:

Il Dirigente seguendo tali linee programmatiche, secondo quanto stabilito dal Collegio docenti,

definisce una struttura organizzativa e di coordinamento degli interventi rivolti al disagio ed alla

disabilità (GLI) stabilendo ruoli e compiti.

Il GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) svolge le funzioni del GLHI (Gruppo di lavoro per

l’Handicap di Istituto), previsto dalla L.104/92, estendendo i suoi compiti di coordinamento,

studio, progettazione e organizzazione alle problematiche relative agli alunni con BES.

Il GLI è supportato dalla funzione strumentale area gestione BES che si occupa della gestione degli

alunni certificati (ex L. 104/92), degli alunni certificati ex L.170/2010 e di altri alunni con BES; cura

in accordo con il D.S. i rapporti con gli enti esterni e promuove attività di formazione sui BES;

COLLEGIO DOCENTI

su proposta del GLI delibera il PAI;

esplicita nel PTOF il concreto impegno programmatico per l’attuazione di pratiche inclusive a

favore di tutti gli alunni con BES;

Team docenti (di classe, di sezione, di sostegno)

Predispone la programmazione educativo-didattica (PEI per gli alunni con disabilità certificata

dalla L.104/92, PDP per gli alunni certificati dalla L. 170/2010 e per altri BES non certificati)

specificando in essa obiettivi, strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche

inclusive. Esso, inoltre, favorisce l’integrazione, l’apprendimento, lo sviluppo della personalità,

l’autonomia degli alunni.

Il Personale ATA si impegna a seconda del profilo di competenza professionale:

- i collaboratori scolastici svolgono compiti relativi all’ambito dell’assistenza fisica all’alunno con

disabilità, nonché di vigilanza in ambiente scolastico;

- gli assistenti amministrativi hanno cura dell’acquisizione della documentazione;

La famiglia partecipa agi incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il progetto e

collabora alla sua realizzazione;

L’ASL effettua l’accertamento, redige la diagnosi e la relazione, incontra la famiglia per la

restituzione relativa all’accertamento effettuato, fornendo supporto alla scuola per l’iter da

seguire;

SPORTELLO ASCOLTO

115

Un docente referente e altre figure specialistiche si occuperanno di: progettare, realizzare e

coordinare gli sportelli d'ascolto attraverso:

attività di consulenza limitata alle problematiche relative all’ambito scolastico a docenti e genitori;

Screening pedagogico rivolto al gruppo classe;

Screening sugli apprendimenti per il riconoscimento precoce dei DSA rivolto agli alunni

delle classi seconde e terze della primaria;

Screening sui prerequisiti nella scuola dell’Infanzia (bambini di 5 anni);

Screening sugli apprendimenti degli alunni in entrata in classe prima della secondaria

di primo grado.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Per l’anno scolastico 2018-19 si auspica, in riferimento alla formazione del personale docente,

l’attivazione di corsi specifici sulla didattica inclusiva relativi alle seguenti tematiche:

didattica per alunni con BES e per le eccellenze;

principi e strategie per la valutazione;

metodologie e strategie didattiche in riferimento anche all’utilizzo delle TIC;

conoscenza ed applicazione dell’ ICF (strumento internazionale riconosciuto dall’OMS per

misurare e classificare salute e disabilità);

specifiche disabilità come ADHD, disturbi pervasivi dello sviluppo, deficit sensoriali,

comportamentali e di linguaggio;

strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione DSA.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Le strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive saranno:

valutazione iniziale, in itinere e finale;

screening iniziale per l’individuazione di alunni con DSA;

attenzione agli stili di apprendimento degli alunni;

individuazione di prove di verifica calibrate sugli obiettivi minimi previsti dalle singole

discipline, ai sensi dell’O.M. 90/2001;

adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive, ai sensi della D.M. del

27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Per la buona riuscita del progetto è necessario che la scuola predisponga un piano attuativo, nel

quale siano coinvolti tutti i soggetti, ognuno con competenze e ruoli ben definiti:

Dirigente scolastico

Gruppo di coordinamento (GLI)

Docenti curriculari

116

Docenti di sostegno

Sportello di ascolto

Si potrebbe prevedere:

• la presenza e il supporto di esperti per patologie specifiche e/o docenti universitari impegnati

in attività di ricerca-azione su tematiche inclusive,

• utilizzo delle figure degli assistenti educativi quali supporto a tutte le attività finalizzate

all’ inclusività.

Per quanto riguarda la documentazione relativa al profilo di funzionamento degli alunni, il team

docente avrà premura di raccogliere tutte le informazioni necessarie su ciascun allievo e metterà

in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad

una osservazione sistematica iniziale attenta, (test, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di

raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e alla realizzazione del percorso

didattico inclusivo.

Il GLI si occuperà della rilevazione degli alunni con BES presenti nella scuola, raccogliendo le

documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti, usufruendo del supporto del CTI.

Il Dirigente Scolastico parteciperà alle riunioni del GLI e verrà messo al corrente dai referenti del

percorso scolastico di ogni allievo con BES e sarà interpellato direttamente nel caso si presentino

particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornirà al Collegio dei Docenti informazioni

riguardo agli alunni in entrata e sarà attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le

scuole dei diversi ordini e il territorio.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi

servizi esistenti

La scuola, costruendo una rete di contatti collaborativi, potrà accedere alle risorse del territorio:

stabilendo protocolli d’intesa con amministrazioni locali, servizi territoriali, del volontariato e del

privato sociale, stringendo con loro un patto di sostegno reciproco per il conseguimento di migliori

risultati.

Relativamente al servizio di assistenza specialistica sarà cura della famiglia stessa farne richiesta

esplicita per i propri figli direttamente all’ufficio dei servizi sociali. La scuola dal canto suo avrà

cura di farne richiesta scritta nel PEI.

Alla scuola, inoltre, spetta il compito di comunicare entro il 30 giugno ai servizi sociali deputati i

nominativi degli alunni con disabilità iscritti per l’anno scolastico successivo.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico saranno previsti incontri scuola-

famiglia-territorio, oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASP competente. Gli

incontri saranno periodici e programmati, al fine di attuare una guida extra scolastica costante e

un quotidiano monitoraggio sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà la condivisione

del medesimo progetto di crescita e di sviluppo degli alunni da parte di tutti gli stakeholders

coinvolti.

117

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Una cultura inclusiva deve tener conto delle diversità come risorsa. Gli interventi educativo-

didattici, programmati e condivisi da tutti i docenti, curricolari e di sostegno, sono finalizzati alla

realizzazione del successo formativo di ciascun alunno in base alle proprie capacità, facendo leva

sui punti di forza e adottando metodologie e strategie didattiche che favoriscano al contempo la

crescita formativa personale e sociale.

Verrà, inoltre, implementato un protocollo sulle adozioni basato sulle direttive indicate dal MIUR

nel 2014 nelle quali si pone l’attenzione alla condizione di “bambino adottato” e ai bisogni che

scaturiscono da essa: ...è innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio

e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile strutturare una

metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni sin dalle

prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa per

una positiva esperienza scolastica negli anni a venire. In questo senso è necessario che la scuola

sia preparata all’accoglienza dei minori adottati…. (dall’INTRODUZIONE del documento Linee di

indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati trasmesse con [nota prot n° 7443

del 18/12//2014]). A tale scopo verrà individuato un docente referente il cui compito sarà

principalmente di supporto ai colleghi nelle cui classi sono presenti alunni adottati, di accoglienza

dei genitori, di sensibilizzazione sulle tematiche dell’adozione.

Indicatori di qualità nella programmazione di interventi educativo-didattici personalizzati (PDP) e

individualizzati (PEI):

- Individuare i bisogni educativi speciali con appositi strumenti di rilevazione/valutazione

(test d’ingresso, in itinere, finali);

- Definire obiettivi adeguati alle diverse esigenze e ai diversi stili di apprendimento;

- Adottare strumenti compensativi (utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili

digitali, di software e sussidi specifici) e misure dispensative (tempi più lunghi,

interrogazioni programmate, compiti ridotti e/o semplificati);

- Ricorrere a metodologie e strategie didattiche adeguate (peer tutoring, cooperative

learning, learning by doing, task analysis, attività laboratoriali, attività in piccoli gruppi);

- Condividere tra i docenti di sostegno materiali, sussidi e buone pratiche, allestendo nella

biblioteca una sezione specifica per la didattica inclusiva;

- Promuovere il confronto tra tutti i caregivers (docenti curricolari, docenti di sostegno,

genitori, terapisti, psicologi e operatori socioassistenziali) al fine di far convergere

l’impegno di ciascuno verso il comune obiettivo, che è il successo formativo dell’alunno.

Valorizzazione delle risorse esistenti

L’attuazione del Progetto di vita per l’inclusione degli alunni investirà tutte le risorse (umane e

materiali) a disposizione della nostra Istituzione Scolastica, a partire da quelle interne: Dirigente

Scolastico, Funzione Strumentale per l’Inclusione, docenti di sostegno, docenti curricolari, alunni

e genitori.

118

Nello specifico, si prediligerà una didattica di tipo laboratoriale con l’attivazione di atelier

drammatico-espressivi, artistico-creativi, linguistici, motori, ecc. in continuità con l’indirizzo

didattico, trasversale intrapreso già nell’anno scolastico appena trascorso dell’atelier creativo.

Si implementerà l’utilizzo di strumenti compensativi specifici per rispondere adeguatamente ai

bisogni educativi speciali (PC, tablet, LIM, ecc.).

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di

inclusione

Alunni e docenti possono usufruire di materiali strutturati per attività didattiche differenziate, kit

per la Robotica Educativa, laboratori di informatica dotati di Lavagne Interattive Multimediali e

postazioni informatiche, laboratori per attività musicali, di psicomotricità, grafico-pittoriche e di

manipolazione.

Saranno attivati progetti extracurriculari (con certificazione di lingua inglese e di informatica,

educazione motoria e di avviamento alla lingua francese) in collaborazione con enti e/o

associazioni culturali e sportive in continuità con quelli realizzati questo anno appena concluso

grazie ai fondi PON.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

La scuola prevede una serie di incontri tra i docenti delle classi interessate e quelli degli ordini di

scuola precedenti e successivi, per assicurare il passaggio di informazioni e di best practices al fine

di garantire l’inclusione e la continuità didattica nel sistema scolastico degli alunni con bisogni

educativi speciali.

Sono, inoltre, previsti incontri periodici con le famiglie e con i caregivers degli alunni con BES

(psicologi e terapisti che li hanno in cura) per delineare insieme un’adeguata ed univoca linea

d’intervento.

119

8.1 VERIFICA REALATIVA AL RAGGIUNGIMENTO DEI TRAGUARDI

Attraverso rilevazioni oggettive alla fine di ciascuno anno scolastico relativo al triennio saranno

fatte rilevazioni sui seguenti traguardi formativi:

Eliminare, o ridurre almeno dell’ 80%, il divario tra gli esiti scolastici dei diversi plessi.

Eliminare, o ridurre almeno del 50%, il divario di punteggio tra le classi seconde e le classi

quinte nelle prove standardizzate.

Eliminare, o ridurre almeno del 80%, il divario di punteggio nelle prove standardizzate tra

classi parallele di diversi plessi.

Rendere ancora più condivisi e trasparenti i criteri e i descrittori per la valutazione del

comportamento.

Rendere l’acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza ancora più

consustanziali all’attività curricolare.

Mettere a punto una programmazione per competenze relative alla scuola dell’infanzia,

in verticalità con la scuola primaria

Grazie ad una rete con le scuole secondarie di primo grado del territorio, effettuare dal

prossimo anno scolastico e per almeno tre anni un monitoraggio sugli esiti scolastici degli

ex alunni del II Circolo Didattico di Cava de’ Tirreni nelle scuole secondarie di primo grado

e rendicontare gli esiti di tale monitoraggio.

Attraverso rilevazioni oggettive alla fine di ciascuno anno scolastico relativo al triennio saranno

fatte rilevazioni sui seguenti traguardi didattico-organizzativi:

Adottare prove strutturate per classi parallele per la valutazione delle competenze chiave

e di cittadinanza.

Adottare strumenti valutativi condivisi e standardizzati per la scuola dell’infanzia.

Acquisto di dotazioni informatiche, in particolare LIM, possibilmente per tutte le aule.

Formazione digitale di tutti i docenti, almeno fino all’alfabetizzazione di base, entro il

prossimo triennio.

Messa a punto di un protocollo e di una modulistica anche per i BES

Creazione di una scheda valutativa sommativa all’uscita dalla scuola dell’infanzia

Scandire in maniera sistematica compiti e impegni del personale ATA

Realizzare una piattaforma e-learning su cui condividere ed implementare la

documentazione e i materiali didattici

Implementare e coordinare le collaborazioni con gli stakeholder territoriali attraverso un

aumento del 100% di reti, intese e associazioni temporanee di scopo

120

8.2 VERIFICA DELL’EFFICACIA DELLE AZIONI DI MIGLIORAMENTO:

L’efficacia di ciascuna azione del Piano di Miglioramento sarà oggetto di verifica attraverso la

scheda di controllo di seguito riportata

SCHEDA RIEPILOGATIVA DI VERIFICA E VALUTAZIONE PROGETTO

1. Informazioni generali

Macro-Area

Titolo del progetto

destinatari

Responsabile

Progetto/Attività

funzione

strumentale di

riferimento

2.Descrizione sintetica dell’attività svolta

Progetto inserito in attività curriculari□ extracurriculari□

a) Obiettivi:

121

b) Finalità:

c) Metodologia: lezioni frontali□ n°…h; lavori di gruppo □ n°….h; conferenze □ n°….h; attività esterne□

n°…h; attività di laboratorio □ n°…h; altro□…..n°…h;

d) Risorse utilizzate:

docenti interni : n° h in orario scolastico;n.° h in orario extrascolastico;

esperti esterni : n° h in orario scolastico;n.° h in orario extrascolastico;

e) Collaborazioni esterne:

Enti pubblici:

Enti privati :

Liberi professionisti:

Cooperative di servizi:

f) Strumenti di Monitoraggio dei risultati:

Questionario per alunni □ Prove di verifica delle conoscenze acquisite□ Altri questionari □ Analisi dei risultati

finali nei consigli di classe □ Altro □

2.2-.Tempi di svolgimento dell’attività

2.3.Coinvolgimenti

Classi coinvolte

Numero alunni coinvolti

122

Docenti coinvolti

N° ore dedicate al progetto

N° ore aggiuntive di non insegnamento svolte dai docenti

Indicare il tipo di attività svolte

programmazione predisposizione di materiali

8.3 UTILIZZO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA IN TERMINI DI EFFICIENZA

L’efficienza relativa all’utilizzo dell’organico dell’autonomia alla fine di ciascun anno del triennio

2016-2019 sarà oggetto di verifica attraverso una scheda di controllo che presenterà i sweguenti

indicatori parametrati nei termini di rapporto tra:

COSTI IN TERMINI DI RISORSE UMANE BENEFICI IN TERMINI DI PARTECIPAZIONE DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA ALLE AZIONI DI MIGLIORAMENTO

COSTI IN TERMINI DI RISORSE FINANZIARIE BENEFICI IN TERMINI DI INDICATORI DI FREQUENZA

COSTI IN TERMINI DI RISORSE STRUMENTALI BENEFICI IN TERMINI DI INDICATORI DI IMPEGNO

COSTI IN TERMINI DI RISORSE TEMPORALI BENEFICI IN TERMINI DI INDICATORI DI COMPORTAMENTO

8.4 VALUTAZIONE GENERALE DEL PTOF

La valutazione generale del PTOF sarà frutto di una riflessione sugli aspetti docimologico-didattici

(efficacia) ed organizzativi (efficienza); tali aspetti saranno rilevati attraverso i seguenti strumenti

di verifica:

1. ESITI DELLE PROVE STANDARDIZZATE

2. ESITI DELLE PROVE COMUNI E PARALLELE

3. MONITORAGGIO SU CIASCUNA AZIONE DI MIGLIORAMENTO (vedi par. 7.2)

123

4. MONOTORAGGIO SULL’UTILIZZO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA (vedi par.

7.3)

5. RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE E BENESSERE DELLA COMUNITA’

SCOLASTICA ATTRAVERSO LA SOMMINISTRAZIONE I TEST DI AUTOANALISI E

“CUSTOMER SATISFACTION” AI DOCENTI, AL PERSONALE ATA E AI GENITORI. TALI

TEST SONO DI SEGUITO RIPORTATI.

QUESTIONARIO PERSONALE DOCENTE

1) Secondo lei in questa scuola si lavora in un’atmosfera positiva? [] sempre [] a volte sì a volte no [] mai [] non risponde

2) Secondo lei i problemi didattici vengono affrontati e risolti tempestivamente? [] sempre []quasi sempre [] quasi mai []non risponde

3) Ritiene che la risposta dei docenti ai bisogni dell’utenza sia:

[]sempre professionale []non sempre professionale [] professionale solo con alcuni []mai professionale [] non risponde

4) Ritiene che il suo atteggiamento in qualità di docente nei confronti degli alunni sia: [] autorevole []cordiale []protettivo []distaccato [] severo [] non risponde

5) Esprima la sua valutazione sul servizio offerto dalla scuola [] eccellente [] ottimo [] buono [] sufficiente [] mediocre []i nsufficiente [] non risponde

6) L’ascolto riservato al personale docente dal DSGA è: [] adeguato []non adeguato []non saprei []non risponde

7) L’ascolto riservato al personale docente dal Dirigente Scolastico è: [] adeguato []non adeguato []non saprei []non risponde

8) La collaborazione con il personale ATA è: [] ragguardevole [] media/soddisfacente [] minima/essenziale [] inconsistente

[] non risponde

9) Ad inizio anno ha registrato i prerequisiti degli allievi secondo quale tra le seguenti modalità? [] somministrazione di questionari [] osservazioni sistematiche [] dialogo/interviste agli studenti [] non ho eseguito alcuna registrazione

124

10) Quali tra le seguenti metodologie metodologiche e didattiche ha adottato per il conseguimento degli obiettivi? [] lezione frontale [] lezione partecipata [] didattica breve [] problem solving [] lettura guidata [] schematizzazione [] flipped class [] altro

11) Quali tra i seguenti sussidi sono stati utilizzati per il raggiungimento degli obiettivi? [] libri di testo [] manuali di approfondimento [] LIM [] visite guidate [] video [] schede di supporto [] software didattici [] altro

12) Ritiene a dover far ricorso ad ulteriori attività formative per migliorare la sa professionalità relativamente a: [] le aree disciplinari [] l’uso di nuove tecnologie [] la didattica per competenze [] la didattica laboratoriale [] altro

QUESTIONARIO PERSONALE ATA

1) Secondo lei in questa scuola si lavora in un’atmosfera di cordialità? [] sempre [] a volte sì a volte no [] mai [] non risponde

2) Secondo lei i problemi vengono affrontati e risolti rapidamente? [] sempre []quasi sempre [] quasi mai []non risponde

1) Ritiene che la risposta del personale ATA ai bisogni dell’utenza (docenti, alunni, gentori) sia:

[]sempre professionale []non sempre professionale [] professionale solo con alcuni []mai professionale [] non risponde

2) Ritiene che l’atteggiamento del personale ATA nei confronti degli alunni sia: [] autorevole []cordiale []protettivo []distaccato [] severo [] non risponde

3) Esprima la sua valutazione sul servizio offerto dalla scuola [] eccellente [] ottimo [] buono [] sufficiente [] mediocre [] insufficiente [] non risponde

4) L’ascolto riservato al personale ATA dal DSGA è:

125

[] adeguato []non adeguato []non saprei []non risponde

5) L’ascolto riservato al personale ATA dal Dirigente Scolastico è: [] adeguato []non adeguato []non saprei []non risponde

6) La comunicazione del personale ATA con il personale docente è: [] completa [] media/soddisfacente [] minima/essenziale [] enesistente

[] non risponde

QUESTIONARIO GENITORI

1) Che cosa chiede alla scuola frequentata da suo figlio?

[] che prepari alla vita [] che sia severa [] che dia un bagaglio di conoscenze [] che lasci libertà agli studenti [] altro [] non risponde

2) Secondo lei in questa scuola (più opzioni): [] gli insegnanti lavorano con impegno e responsabilità [] i problemi degli alunni vengono affrontati con tempestività [] si promuove l’avvicinamento degli alunni alla cultura locale [] si informano i genitori sui progetti della scuola [] gli spazi didattici e le risorse sono ben utilizzati [] si offronon attività eztracurricolari interessanti

3) Definisca con un solo aggettivo il clima relazionale percepito a scuola da suo figlio:

[] sereno [] cordiale [] oppressivo [] stimolante [] teso [] altro [] non risponde

4) Ritiene che l’atteggiamento degli insegnanti nei confronti degli alunni sia: [] autorevole []cordiale []protettivo []distaccato [] severo [] non risponde

5) Le strategie e le scelte didattiche attuate dai docenti tengono conto dei modi e dei tempi di apprendimento di ogni alunno? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

6) Gli insegnanti spiegano con chiarezza e semplicità: [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente []non risponde

7) Esprima la sua valutazione sugli aspetti didattici del servizio offerto: [] eccellente [] ottimo [] buono [] mediocre [] insufficiente []non risponde

126

8) Ritiene che i compiti assegnati a casa siano:: [] troppi e mal distribuiti [] adeguati e ben distrubuiti [] inadeguati [] non risponde

9) E’ favorevole alla frequenza da parte di suo figlio di attività pomeridiane?

[] sì, sempre [] sì, se necessario [] mai [] non risponde

10) In merito alla conduzione dei rapporti scuola-famiglia quali modaità ritiene più utili alle sue esigenze? [] incontri con i docenti previo appuntamento [] incontri pomeridiani dedicati [] e-mail [] non risponde

11) L’ascolto riservato ai genitori da dirigente scolastico è: [] adeguato e fattivo [] adeguato [] difficile [] non adeguato

12) E’ favorevole all’uso del registro elettronico da parte dei docenti e a ricevere

informazioni sull’andamento didattico attraverso e-mail o mms? [] sì [] non ho indirizzo e-mail [] non posseggo cell. [] non risponde [] altro

13) Il personale amministrativo assicura il disbrigo delle pratiche anche fornendo informazioni precise agli utenti? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

14) Il personale amministrativo rispetta i fattori di qualità: celerità, semplificazione, trasparenza e rispetto della privacy? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

15) La scuola garantisce la sorveglianza? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

16) I collaboratori scolastici forniscono comportamenti educanti nei confronti degli alunni? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

17) Quando si pone un problema di apprendimento odi comportamento si apre un dialogo con i genitori per individuareinterventi opportuni? [] molto [] abbastanza [] poco [] per niente [] non risponde

18) Se dovesse scegliere per altri figli una scuola, sceglierebbe questa? [] sì [] no [] non risponde

19) Se dovesse scegliere per altri figli una scuola, sceglierebbe questa? [] sì [] no [] non risponde

20) Ritiene che in quest’ultimo anno la scuola sia cambiata in meglio?

127

[] sì [] no [] non risponde

21) Quale di queste frasi meglio rappresenta quello che lei pensa dei rapporti scuola-famiglia (anche più opzioni)? [] gli insegnanti mi informano dei progressi di mio figlio [] le comunicazioni ai genitori sono efficaci [] gli insegnanti sono sempre disponibili al dialogo [] la scuola prende in considerazione i suggerimenti dei genitori [] sono adeguatamente informato sulle attività della scuola [] questa scuola condivide con la famiglia le linee educative ed i valori

22) Quale di queste frasi meglio rappresenta quello che lei pensa del benessere degli studenti in questa scuola (anche più opzioni)? [] mio figlio si trova bene con i compagni [] mio figlio è apprezzato dai compagni [] gli insegnanti trattano mio figlio con equità e rispetto [] alcuni compagni trattano male mio figlio [] mio figlio si trova bene con i suoi insegnanti [] gli insegnanti incoraggiano mio figlio [] gli insegnanti sono in grado di trasmettere regole di comportamento [] gli insegnanti affrontano efficacemente gli episodi di conflitto in classe

23) Quale di queste frasi meglio rappresenta quello che lei pensa sull’organizzazione ed il funzionamento di questa scuola (anche più opzioni)? [] si tratta di una scuola di qualità [] i servizi di questa scuola funzionano bene [] in questa scuola ci sono plessi migliori di altri [] il personale scolastico collabora per al buon funzionamento della scuola


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