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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3° CIRCOLO DIDATTICO … · lettura psico-socio-pedagogica: la nuova...

Date post: 16-Feb-2019
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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3° CIRCOLO DIDATTICO GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) Via S.Rocco, 42 80014 Giugliano in Campania (NA) Tel fax 0815068420 codice meccanografico SIMPI NAEE218002 [email protected] www.3circologiugliano.gov.it EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3° CIRCOLO DIDATTICO GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA)

Via S.Rocco, 42 – 80014 Giugliano in Campania (NA) – Tel – fax 0815068420 codice meccanografico SIMPI NAEE218002 [email protected] –www.3circologiugliano.gov.it

EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015

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A.A.S.S.: 2016-2019

• Visto il D.P.R. 275/1999 “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell'autonomia delle istituzioni scolastiche” ed, in particolare, l’art. 3 come modificato dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107;

• Vista la Legge 13 luglio 2015 n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di

istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni normative

vigenti”;

• Visto l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’anno 2016;

• Visto il Rapporto di Autovalutazione dell’Istituto e il Piano di Miglioramento;

• Visto l’Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot.

N. 2657/a21 del 29/09/2015

• Vista la delibera del Collegio Docenti di elaborazione del Piano Triennale

dell’Offerta Formativa del 14/01/2016

Viene approvato il P.T.O.F, all’unanimità, dal Consiglio di Istituto, il 14/01/2016

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INDICE

TITOLO PARAGRAFO N° PAGINA

PREMESSA 4

ATTO DI INDIRIZZO 5

CONTESTO SOCIO – AMBIENTALE 8

VISION 9

MISSION 10

OBIETTIVI 11

ISTITUTO E STRUTTURA ORGANIZZATIVA 12

FUNZIONIGRAMMA 18

IL NOSTRO CIRCOLO DIDATTICO. LA SCUOLA DELL’INFANZIA 22

SCUOLA PRIMARIA 24

TEMPO SCUOLA 26

ORGANIZZAZIONE ORARIA 27

CONTINUITA’ 28

LA CONOSCENZA DEGLI SPAZI E DEGLI INSEGNANTI DA PARTE DEI FUTURI ALUNNI DI CLASSE PRIMA. 29

ACCOGLIENZA 29

FORMAZIONE DELLE CLASSI 29

CURRICULO DI ISTITUTO 30

VALUTAZIONE 34

AUTOVALUTAZIONE R.A.V. 37

VALUTAZIONE DEL SERVIZIO 38

PIANO DI MIGLIORAMENTO 39

AREE DI PROGETTAZIONE 44

ORGANICO DELL’AUTONOMIA 48

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.) 51

SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEGLI STUDENTI 52

AZIONI RELATIVE CON IL P.S.D. 54

PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE 56

RAPPORTI CON LE FAMIGLIE 60

REGOLAMENTO DI ISTITUTO 61

CARTA DEI SERVIZI 65

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PREMESSA

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa viene elaborato (ai sensi della Legge 107/2015, articolo 1 comma 1) per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio- culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica in coerenza con le Indicazioni nazionali per il Curricolo del 2012, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini, dando piena attuazione all’autonomia della istituzione scolastica.

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Atto di Indirizzo

Considerato che:

le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 mirano alla valorizzazione

dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e

attuazione del Piano dell’Offerta Formativa Triennale (di seguito: POFT) e prevedono

che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo,

debbano provvedere alla definizione del POFT per il triennio 2016/17 - 2017/18 -

2018/19;

gli indirizzi del POFT vengono definiti dal Dirigente Scolastico, che, in proposito, attiva

rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle

rappresentanze sociali;

il Collegio Docenti redige il POFT e il Consiglio di Istituto lo approva entro ottobre;

il POFT deve trattare obiettivi generali ed educativi, linee di sviluppo didattico-

educativo, progettazione didattico-curricolare, insegnamenti opzionali, attività

extracurricolari ed educative;

il POFT deve comprendere opzioni metodologiche, opzioni di formazione e

aggiornamento del personale docente e ATA;

il POFT deve indicare il fabbisogno di organico funzionale dell’autonomia (posti

comuni, di sostegno, di potenziamento), il fabbisogno di posti per il personale

amministrativo, tecnico e ausiliario e il fabbisogno di infrastrutture e attrezzature

materiali;

il POFT deve descrivere l’organizzazione della scuola e le esigenze di contesto territoriale;

per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del POFT è

necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica, laddove per buona

gestione si intende il dialogo fra componenti interne ed esterne e fra elementi delle

singole componenti al proprio interno;

le prerogative di autonomia gestionale nell’ambito della direttiva impartita al DSGA

non sono venute meno con la legge 107/2015;

la nuova conformazione del Comitato di Valutazione prevede che, in una sua specifica

articolazione, esso si doti di criteri di valorizzazione della professionalità docente (

Merito);

gli esiti del Rapporto di Autovalutazione (di seguito: RAV) costituiscono la base di

partenza per la redazione del POFT, che sviluppa le linee del Piano di Miglioramento;

il POFT è soggetto a valutazione degli obiettivi in esso inseriti;

il POFT può essere rivisto annualmente entro ottobre;

Tenuto conto che per la redazione del POF 2017/18, necessitano le indicazioni da

formulare tenendo conto degli esiti del rapporto di autovalutazione e sulla base delle

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linee di indirizzo del Consiglio di Istituto, indicazioni che costituiscono il punto di

partenza del presente atto di indirizzo;

IL DIRIGENTE SCOLASTICO DETERMINA

di formulare i seguenti indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione relativi alla redazione del POFT.

Attività della scuola

• inserimento nel POFT di linee metodologico-didattiche centrate sullo studente

e che prevedano attività laboratoriale e cooperative;

• inserimento nel POFT di azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che

consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi del

curricolo verticale;

• inserimento nel POFT di azioni progettuali che consentano, nel triennio, il

raggiungimento degli obiettivi del RAV;

• inserimento nel POFT di azioni di formazione-aggiornamento rivolti al

personale docente e ATA che consentano, nel triennio, la realizzazione dei

piani di digitalizzazione della scuola, sia di origine interna sia su indicazione

ministeriale;

• inserimento nel POFT di elementi di valorizzazione della componente alunni,

sia in termini di partecipazione democratica sia in termini di considerazione del

merito degli alunni stessi;

• delineare in maniera più puntuale quali progetti rientrano nel POFT alla luce

dei punti precedenti, e quali possono essere esclusi o adattati al POFT;

• tenere presente la componente ATA sia nella redazione del POFT, per quanto

richiamato dalla vigente normativa, sia nella concreta attuazione dei progetti

come previsione di compartecipazione sia alla realizzazione dei progetti sia

nell’accesso ai compensi;

• tenere presente, tramite le figure strutturali esistenti ed eventuali loro

revisioni (funzioni strumentali, responsabili di plesso, referenti didattici, ecc.),

la necessità di creazione del middle management scolastico, in un sistema di

“leadership diffusa”.

• Sviluppo di attività didattiche e formative connesse con l’utilizzo delle

tecnologie sia a livello individuale sia a livello laboratoriale, con potenziamento

della strumentazione di proprietà della scuola nell’ambito di Piani di sviluppo e

l’utilizzo sistematico di quanto di proprietà degli studenti;

• Potenziamento, sviluppo o introduzione delle competenze dei settori tecnico e

amministrativo ai fini della dematerializzazione, sburocratizzazione,

semplificazione di tutta l’attività della scuola in supporto all’azione didattica.

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Scelte di gestione e di amministrazione .

• In merito ai servizi generali e amministrativi, il dirigente scolastico, ai sensi

dell’art. 25 comma 5 del D.Lgs. n. 165/2001, fornisce al D.S.G.A. nel rispetto

della discrezionalità propria nell’ambito della sua direzione, le direttive di

massima che costituiscono linee di guida, di condotta e di orientamento

preventivo sullo svolgimento della sua diretta attività e del restante

personale A.T.A. posto alle sue dirette dipendenze.

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CONTESTO SOCIO-­­AMBIENTALE

Nel Comune di Giugliano in Campania è presente una realtà socioculturale composita: ci sono, fra i residenti, sia famiglie appartenenti al ceto medio, legate ad attività produttive commerciali del paese, sia famiglie legate al settore dei servizi pubblici. A queste si aggiungono nuclei familiari disomogenei di immigrati e Rom che fluttuano, dal punto di vista residenziale, rinnovandosi in continuazione, ma che necessitano, comunque, di un’adeguata integrazione con la popolazione e le Istituzioni locali. Dopo un’attenta analisi delle caratteristiche e delle risorse del territorio, emerge, sinteticamente, quanto segue: Territorio: il territorio di Giugliano in Campania è caratterizzato da una realtà prevalentemente agricola e industriale. Economia: settore agricolo e d’industria.

Popolazione: ceto medio-alto e medio-basso; il 15% della popolazione è costituita da immigrati fluttuanti, spesso privi di reddito e alloggiati in locali precari. Servizi:

• Strutture sanitarie; • Sportive ; • Il Distretto Socio Sanitario che collabora alle attività relative ai casi sociali, alle ispezioni igieniche, alle vaccinazioni degli alunni, al supporto nel GLH per i bambini in situazione di handicap;

• La Pubblica Assistenza che collabora con l’Istituto per la realizzazione di percorsi relativi alla solidarietà.

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VISION

La vision fa riferimento alla concezione filosofica dell'Uomo, alla funzione psicosociale ed interattiva del suo essere personale sociale, alla valorizzazione dei principi costituzionali di Libertà, Pace, Solidarietà, Eguaglianza. La vision di scuola è dentro l'esperienza professionale degli operatori della scuola, del dirigente, dello staff, dei vari leader. Una vision corretta ha motivazioni di partenza nella lettura psico-socio-pedagogica: la nuova complessità sociale, la pressante richiesta di formazione, l’esplicitazione dei bisogni di bambini e ragazzi, le domande implicite di tali bisogni, l’analisi dinamica della microsocietà del territorio, la dimensione relazionale e l'approccio flessibile (pensiero debole) alla gestione efficace ed all'organizzazione puntuale dell'istituzione scolastica.

La vision è quella di superare la frammentazione e l'autoreferenzialità e lavorare come

comunità professionale che coinvolge tutti i soggetti, dirigenti, docenti, studenti,

famiglie, tutto il personale delle scuole, nonché la comunità per la crescita graduale

degli alunni e la realizzazione dei “traguardi per lo sviluppo delle competenze” previsti

dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012.

L'Istituto si propone di offrire alle famiglie un modello organizzativo, rispettoso della

normativa vigente e che tenga conto delle risorse di organico assegnate,

dell’orientamento emerso in fase di iscrizione degli alunni. Vengono inoltre realizzati

progetti extrascolastici in collaborazione con agenzie educative del territorio,

esperienze formative con altre istituzioni provinciali, collaborazioni con enti privati o

altre scuole.

Cosa vogliamo/Cosa ci aspettiamo Noi pensiamo a una scuola che sia non solo il risultato del lavoro degli insegnanti, ma che tenda a un modello educativo e formativo e a una organizzazione che siano condivise anche dalle altre componenti della scuola stessa: studenti, famiglie, personale non docente. Tutti possono e devono contribuire a disegnare il modello di scuola che meglio permetta di raggiungere gli obiettivi formativi che ci proponiamo. Noi ci immaginiamo una scuola che:

sia aperta rispetto alla realtà culturale ed economica in cui opera, e rafforzi negli studenti la consapevolezza della dimensione europea del proprio processo di crescita culturale;

favorisca l’integrazione senza discriminazioni;

metta in primo piano i bisogni degli studenti, che si trovano in difficoltà e che necessitano di un aiuto mirato per non essere esclusi o costretti ad abbandonare la scuola;

sia sensibile verso le problematiche sociali, promuova una cultura di pace e di solidarietà e rifiuti fenomeni di violenza e di prevaricazione sociale e culturale;

sia attenta alla formazione culturale, così come a quella professionalizzante;

valorizzi ed incrementi anche le competenze extra-scolastiche degli studenti;

sostenga le esigenze di aggiornamento del personale sia docente che non docente;

favorisca la collaborazione tra tutte le sue componenti.

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MISSION

La mission è la trasformazione del pensiero in azione. E’ la forza trainante per trasformare l’idea, il progetto, perfino la sfida in una realizzazione concreta. La mission della scuola è fortemente connessa con la vision sopra definita e, progressivamente, può diventare un punto di fusione tra le risorse più competenti ed importanti della scuola.

Il nostro obiettivo è quello di formare persone che:

• siano sensibili verso gli altri e non abbiano sentimenti di discriminazione né verso

coloro che provengono da altri paesi né verso coloro che posseggono un'altra cultura o un altro credo religioso o politico;

• siano consapevoli del proprio ruolo di studente e di cittadino e siano motivati a crescere sia sul piano umano che su quello culturale e professionale;

• rifiutino la violenza e siano solidali e disponibili al dialogo e al confronto;

• abbiano consapevolezza della dimensione europea della realtà in cui vivono e dove dovranno lavorare.

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OBIETTIVI

Gli OBIETTIVI condivisi dalla Comunità Professionale e alla base del presente piano sono:

• Garantire a tutti gli studenti pari opportunità formative e didattiche, in attuazione

degli artt. 3 e 4 della Costituzione, favorendo il successo scolastico e contrastando

la dispersione.

• Coniugare il diritto degli studenti ad un’ apprendimento efficace con la libertà di insegnamento dei docenti.

• Valorizzare le differenze favorendo l'integrazione di tutti gli studenti, con

particolare attenzione alla disabilità, alle differenze culturali, alle situazioni di

disagio.

• Promuovere una relazione educativa fra studenti e docenti basata

sull'accettazione incondizionata l'uno dell'altro, sull'ascolto attivo, sulla fiducia, in cui ci si prende cura l'uno dell'altro come persone.

• Realizzare alleanze educative e sinergie con il territorio, gli Enti Locali, le

associazioni, le famiglie per migliorare la qualità del servizio formativo

accompagnando il progetto di crescita degli studenti.

• Proporre percorsi educativi e didattici ponendo al centro lo studente in tutti i suoi

aspetti, il suo bisogno di costruire competenze con una progressiva articolazione

ed arricchimento in un unico percorso strutturante.

Valutare e riflettere sui percorsi offerti, sui progetti realizzati, sui risultati ottenuti

per attivare processi di miglioramento e rafforzare l'identità culturale

dell'Istituto.

Il 3 Circolo Didattico di Giugliano in Campania si propone di contribuire alla costruzione

del Capitale Umano e Sociale del territorio fondato sullo sviluppo delle competenze

chiave per l'apprendimento permanente, sull' impegno sociale e civile, sui valori di

onestà, solidarietà, responsabilità e perseguimento del bene comune.

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ISTITUTO E STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Indirizzo Via San Rocco,42 Giugliano in Campania

Telefono 081 / 8942250

Fax 081 / 5068420

E-mail

[email protected]

Indirizzo web 3circologiugliano.gov.it

DIRIGENZA E SEGRETERIA

Dirigente Scolastico Nucera Giuseppe

1° Collaboratore Pommella Lucia

2° Collaboratore Buono Tiziana

D.S.G.A. Dragoni Michele A.

Assistenti Amministrativi Cacciapuoti M.Antonietta

Cante Lucia

Guarino Angela

D'Alterio Teresa

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RESPONSABILI DEI PLESSI

Scuola Indirizzo Telefono Responsabile Plesso

Infanzia

Colonne Via Agazzi 0818951870 Russo Concetta

Infanzia

San Rocco Via San Rocco 0815068420 Sequino Giuseppina

Primaria

San Rocco Via San Rocco 0815068420 Pommella Lucia

Primaria

Colonne Via Agazzi 0818951870 Di Napoli Agnese

Infanzia Fondo Lo

Sciso Via Verdi 0815061016 Russo Anna

RAPPRESENTANTI DELLA R.S.U.

In base alla normativa vigente ogni tre anni si svolgono le elezioni delle R.S.U. In seguito allo

scrutinio dei voti, sono stati assegnati i seguenti seggi:

• Lista 1 (CISL): Pommella Lucia

• Lista

2 (UIL) : Villano Rosaria

• Lista 3 (ANIEF):

Buono Tiziana

La scuola dell’autonomia e l’attribuzione della dirigenza scolastica a Presidi e Dirigenti hanno

delineato uno scenario completamente diverso da quello a cui eravamo abituati da anni, in questo

scenario il ruolo delle R.S.U. diviene estremamente importante.

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I Rappresentanti sindacali infatti, liberamente scelti da tutto il personale scolastico, hanno un ruolo

vitale che può allargare gli spazi di democrazia all’interno della scuola: essi sono la necessaria

“controporte” che serve ad “equilibrare” il ruolo della dirigenza potendo assumere una serie di

competenze relative, anche, alla gestione del personale e dei finanziamenti.

COLLABORATORI DEL DIRIGENTE: LE COMPETENZE

Docente

Collaboratore • In caso di assenza del Dirigente, il 1° Collaboratore, assume a tutti gli effetti, previa

nomina del Dirigente, le funzioni e gli incarichi della Dirigenza

• Coordina le attività e i progetti del Piano di Offerta Formativa

• Cura i rapporti tra i docenti e tra i docenti e la direzione

Responsabili di

Plesso • E’ responsabile dell’inventario in quanto sub-consegnatario del materiale

• Presiede i consigli di intersezione e di interclasse e ne cura i verbali

• È responsabile dell’andamento didattico e disciplinare della scuola

• Cura i rapporti con le famiglie (anche per quanto riguarda il controllo dell’avvenuta

informazione di eventuali scioperi, assemblee, ecc..)

• Tutela la salute degli alunni e del personale (ad esempio: segnalazione di eventuali danni

all’edificio scolastico e di qualsiasi situazione di pericolosità che si verifica nella scuola)

• Controlla le assenze degli alunni e verifica periodicamente le frequenze

• Divulga le circolari e la posta

• È responsabile del raccordo con il Dirigente Scolastico e il Direttore dei Servizi Generali e

Amministrativi circa la funzionalità del servizio dei collaboratori scolastici in rapporto alle

esigenze del plesso scolastico (orari, mansioni, ecc..).

LE ATTIVITA’ RELATIVE ALLA FUNZIONE DOCENTE

Attività di

Insegnamento • 25 ore settimanali per i docenti di Scuola dell’infanzia

• 22+2 ore settimanali per i docenti di Scuola primaria

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Attività

obbligatorie

connesse alla

Funzione

docente

(non

quantificabili)

• Preparazione delle lezioni e delle attività didattiche

• Preparazione dei materiali e predisposizioni degli ambienti

• Rapporti individuali con le famiglie

• Scrutini, esami, compilazioni atti (compresi i verbali)

• Sorveglianza bambini/alunni (5 minuti prima delle lezioni e al momento dell’uscita)

40 Ore

Obbligatorie:

• Collegi dei docenti

• Incontri con i genitori per le informazioni sugli scrutini e sull’andamento delle attività

didattiche

• Incontri di programmazione e verifica

Altre ore

obbligatorie

(fino a 40):

• Consigli d’intersezione (Scuola dell’infanzia), d’interclasse (Scuola primaria)

• Riunioni di commissione e di G.L.H. (per i docenti delle sezioni/classi dove sono presenti

alunni diversamente abili)

FIGURE STRUMENTALI AL POF

AREA 1: Gestione del piano dell’offerta formativa

Compiti:

Predisposizione Carta dei Servizi. Gestione e valutazione del POF. Realizzazione sintesi

del POF per i genitori. Predisposizione per il triennio 2016/2017 2017/2018 2018/2019

PTOF come previsto da Legge 107/2015. Revisione ed integrazione dei regolamenti.

Coordinamento dell'attività progettuale e di verifica della progettazione curriculare e

extracurricolare. Coordinamento tra Collegio Docenti/Consiglio Istituto/Consigli

Interclasse per raccogliere e diffondere dati, proposte e risultati delle varie attività e

comunicarle al personale della Scuola. Implementazione sito web per materiali di

competenza in collaborazione con la collaboratrice del DS Buono Tiziana. Valutazione

finale del lavoro svolto, sottolineando i punti deboli ed i punti forti dell' Istituzione

Scolastica.

Ins. Porrari P.

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AREA 2 Progettazione e valutazione:

Compiti:

Graduatorie interne; libri di testo. Supporto didattico ai docenti (materiale didattico e

multimediale, griglie...). Raccolta dati docenti per trasmissioni telematiche. Gestione

sito WEB in collaborazione con DS e segreteria. Monitoraggio e Autovalutazione

d'Istituto in collaborazione con le altre FFSS. Revisione e stampa documenti riguardanti

la valutazione (griglie, schede, certificazione delle competenze, criteri per la

formulazione dei giudizi, etc). Stampa e distribuzione dei modelli relativi alle UdA.

Analisi dei bisogni formativi dei colleghi di interclasse. Segnalazione delle iniziative

dell'extra-scuola (corsi di formazione, convegni) di interesse. Predisposizione e cura

della documentazione educativa e della modulistica. Attivazione di un archivio cartaceo

delle circolari. Compilazione RAV

Ins. Bova M.

AREA 3: Compensazione, integrazione e recupero

Compiti:

Dispersione scolastica (monitoraggio e registrazione assenze, ritardi, uscite anticipate).

Continuità e accoglienza alunni. Rapporti con Enti esterni. Monitoraggio e raccolta dati

per quanto di competenza. Implementazione sito web per materiali di competenza.

Pianificazione delle attività extracurricolari e rendicontazione

Ins. Matacena R.

AREA 4: Realizzazione progetti formativi d’intesa con Enti e Istituzioni

Compiti:

Coordinamento progettuale e organizzativo delle uscite didattiche. Coordinamento

organizzativo per partecipazione della scuola a concorsi, manifestazioni varie deliberate

nel POF. Implementazione sito web per materiali di competenza. Monitoraggio e

Autovalutazione d'Istituto in collaborazione con le altre FFSS.

Ins.Tornincasa R.

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SERVIZI AMMINISTRATIVI

SERVIZI GENERALI

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Michele Antonio Dragoni, visto l’organico di cui

dispone l’Istituto per il corrente anno scolastico e le esigenze dei vari plessi, assegna il personale

collaboratore scolastico alle scuole nel seguente modo:

Sc. dell’infanzia San

Rocco

Sc. Primaria San

Rocco

Sc. dell’infanzia

Colonne

Sc. Primaria Colonne Sc. Dell’inf. Fondo Lo

Sciso

Villano R.

Cepparulo P.

Palumbo L.

Argenziano P.

Palma C.

Di Santo N.

Adamo B.

Di Fiore C.

Matino L.

d'Aniello M.

Barone F.

Turco D.

I collaboratori scolastici hanno compiti di accoglienza nei confronti degli alunni e del pubblico, di

pulizia degli spazi scolastici, degli arredi e dei materiali, di vigilanza sugli alunni, di custodia e

sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti e con il personale

amministrativo.

RICEVIMENTO AL PUBBLICO DELLA SEGRETERIA

Giorno Orario ricevimento – DIDATTICA

Lunedì 11.00 / 13.00 14.30 / 16.00 Didattica

Mercoledì 11.00 / 13.00

Venerdì 11.00 / 13.00

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Funzionigramma

III C.D. “San Rocco”

a. s.2017/2018

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FUNZIONE PLESSO/Area/Componenti RESPONSABILE/Membri COMMISSIONI

AFFERENTI

Dirigente Scolastico

G. Nucera

1 Collaboratore

L. Pommella

2 Collaboratore

T. Buono

D.S.G.A. M. A. Dragoni

Assistenti

Amministrativi

• M.A. Cacciapuoti • L. Cante • A. Guarino • T. D’Alterio

Responsabili Plessi

San Rocco Infanzia

G. Sequino

San Rocco Primaria

L. Pommella

Colonne Infanzia

C. Russo

Colonne Primaria

A. Di Napoli

Fondo Lo Sciso

A. Russo

Funzioni Strumentali Area 1

Gestione del piano

dell’offerta formativa

P. Porrari

• I. Diana • S. Galluccio • A. Sciorio • G. Sequino • R. Rostan

Area 2 M.R. Bova • A. Bartiromo • A. di Napoli

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Sostegno al lavoro dei

docenti

• C. Palma • M.L. Pirozzi

Area 3

Interventi e servizi per

studenti

R. Matacena

Coordinatrice

C. Cantelli

Accoglienza studenti

T. G. Agliata

M. D’Alterio

T. Felace

M.R. Mazzariello

Area 4

Realizzazione progetti

formativi d’intesa con Enti e

Istituzioni

R. Tornincasa S. D’Orta

A. Concilio

Animatore Digitale T. Buono

Tecnico digitale P. Porrari

Team dell’innovazione • M.R. Bova • M.G. Corvino • L. Pommella

Comitato Valutazione Dirigente Scolastico G. Nucera

Componente esterno

nominato dall’USR

M. Del Vecchio

Docenti E. Gallo

P. Porrari

R. Rostan

Genitori A. Anna

D. Petrizzo

Consiglio di Circolo

D.S. • G. Nucera

Presidente

D.Petrizzo

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21

Componente genitori • A. Avolio • T. Ceccoli • M. Ilardo • M. Napolano • D.Petrizzo • A. Sansone

Componente docenti • T. Buono • M. Del Villano • E. Gallo • R. Matacena • L. Pommella • P. Porrari • E. Rispo • C. Rosa

Componente ATA

• R. Villano

Giunta Esecutiva

• D.S. G. Nucera • A. Dragoni • D. Petrizzo • L. Pommella • R. Villano

Collegio docenti

Collaboratori

San rocco

• Tutti i docenti • P. Argenziano • P. Cepparulo • R. De Giacomo • N. di Santo • C. Palma • R. Villano

Colonne A. Bartolomeo

M. d’aniello

C. Di Fiore

L. Matino

Fondo Lo Sciso F. Barone

D. Turco

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IL NOSTRO CIRCOLO DIDATTICO

Il 3° circolo di Giugliano in Campania è composto da:

• 3 Scuole dell’Infanzia (plessi: San Rocco, Colonne e Fondo Lo Sciso)

• 2 Scuole Primarie (plessi: San Rocco e Colonne)

Gli alunni che frequentano la scuola sono circa 800. La nostra scuola, rappresenta un polo

importante per l’inserimento e l’integrazione delle realtà multietniche presenti nel territorio.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Nella scuola dell’infanzia la composizione delle sezioni è prevalentemente eterogenea per fasce di

età.

Il gruppo di insegnamento è costituito da due insegnanti per sezioni o da tre, in presenza di alunni

diversamente abili.

L’orario di servizio dei docenti è pari a 25 ore settimanali di attività didattiche ripartite in cinque

giorni .La scuola funziona da lunedì al venerdì.

Le sezioni di scuola dell’infanzia adottano il criterio della flessibilità e delle sezioni aperte o

delle intersezioni

INFANZIA SAN ROCCO a.s.:2017-18

Sezioni N° bambini Insegnanti sezione Insegnanti

Sostegno Insegnanti religione

A 18 D’Isanto F./ Sciorio A. Bianco /Rito Peluso

B 20 Quaranta A. / Rostan R // Peluso

C 18 Forgone M./ Perullo L. Matacena Peluso

D 18 Dell’Aversana R./ Palladino . // Peluso

E 18 D’Abbrunzo G./ Pirozzi I. // Peluso

F 18 Di Girolamo M.G./ Sequino G.

Iacolare Peluso

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INFANZIA COLONNE a.s.:2017-18

Sezioni N° bambini Insegnanti sezione Insegnanti sostegno Insegnante religione

A 20 Concilio A– Carleo A. // Maisto G

B 19 Covino A – Vastarelli C // Di Tommaso M

C 15 Argenzio F – Schiavone G Gagliardi Annecchiarico A

D 16 Di Falco E – Russo C // Maisto G

E 16 Chianese L- Cava P.

Gagliardi Annecchiarico A

F 20 Tagliatatela M - Valletta R // Annecchiarico A

INFANZIA FONDO LOSCISO a.s.:2017-18

Sezioni N° bambini Insegnanti Insegnanti sostegno Insegnante religione

A 22 Porcaro A./ Della Rotonda A.

Vassallo F. Peluso

B 24 Russo A./ Stanzione O.

// Peluso

C 25 AndrettaC./ D’Orta S.

Russo A. Coppola A.

Peluso

D 16 Mazzarella G./ Amicone A.

// Peluso

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LA SCUOLA PRIMARIA

All’interno dell’Istituto sono presenti 2 plessi di scuola primaria:

la scuola San Rocco, funzionante con orario a 27 h settimanali su 5 giorni ;

la scuola C o l o n n e , funzionante con orario a 27 h settimanali su 5 giorni ;

Tutti plessi di scuola primaria, oltre alle aule base per ogni classe, hanno alcuni ambienti

comuni: in ogni scuola è presente un laboratorio di informatica, all’interno del quale

sono presenti diverse postazioni pc, che vengono utilizzati da tutte le classi della scuola

per promuovere un primo livello di alfabetizzazione dei linguaggi informatici. In ogni

scuola è poi presente una piccola biblioteca e una palestra per lo svolgimento delle

attività motorie.

PRIMARIA SAN ROCCO a.s.:2017-18

CLASSI

N. ALUNNI

DOCENTE

PREVALENTE

DOCENTE

COMPLETAMENTO

DOCENTE L. INGLESE

DOCENTE

RELIGIONE

DOCENTE

SOSTEGNO

1A

19 Natale A. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Bova M.

1B

19 Micucci L. Marrone M. Rosa C. Ferraro M.D. Vallefuoco R.

2 A

23 Poziello A. Rosa C. Porrari P. Ferraro M.D. Gagliardo A.

2 B

21 Rispo E./ Cante T.

Rosa C. Rosa C. Ferraro M.D. Cerullo G.

3 A

13 Chiantone R. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D.

Cutillo G. Miraglia T.

3 B

15 Di Nardo T. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Sequino A. Agazio M.

3 C

14 Maselli M.G. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Cantelli C.

4 A

19 Cante A. Marrone M. Rosa C/Pommella

L.

Di Tommaso E. Corvino M. Del Villano M.

4 B

18 Sensitivo M.R. Marrone M. Rosa C. Ferraro M.D. Comune P./ Gaudieri G.

4 C

16 Comune T. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Tornincasa/ Diana I.

5 A

21 Pirozzi P. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Gallo E/ Bartiromo A.

5 B

21 Galluccio S. Marrone M. Porrari P. Ferraro M.D. Sabatino M./ Russo C. Buono T.

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PRIMARIA COLONNE a.s.: 2017-18

CLASSI

N.

ALUNNI

Docente

PREVALENTE

DOCENTE COMPLETAMENTO

DOCENTE L. INGLESE

INSEGNANTE

RELIGIONE

DOCENTE

SOSTEGNO

1 A

18 Felace T. Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

//

1 B

19 Agliata T.G. Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

//

2 A

18

Pezzella A./ Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A. Testa D.

2 B

19 Marino M./ Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

Gagliardo F.

3 A

22 Pirozzi M.L. Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

De Cesare I.

4 A

17 Mazzariello M.R./ Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

//

4 B

18 Tosti L./ Palma M.L.

Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

//

5 A

21 Palma C. Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

D’Alterio M.

5 B

19 Di Napoli A. Zampini M.R. Di Domenico A.

Annecchiarico A.

Vitale M.

Il tempo scuola e l’orario settimanale sono articolati: SCUOLA DELL’INFANZIA IL TEMPO-SCUOLA

Dal Lunedì al Venerdì Dalle ore 8,15 alle ore 16,15

Entrata Dalle ore 8,15 alle ore 09,00

Uscita Dalle ore 15,45 alle ore 16,15

Il servizio mensa, presente tutti i giorni, viene gestito dal Comune di Giugliano in Campania, mentre l’assistenza agli alunni durante il pasto è assicurato dalle insegnanti di classe.

L’attività di interscuola si riferisce al periodo compreso tra la fine del pranzo e la ripresa

delle attività didattiche nel pomeriggio: in questo periodo gli alunni si dedicano a giochi

spontanei o guidati, collettivi o a piccolo gruppo, utilizzando sia gli spazi interni delle

scuole che i giardini esterni. Anche durante questo periodo, la sorveglianza dei bambini

è affidate alle insegnanti di classe.

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SCUOLA PRIMARIA IL TEMPO-SCUOLA

Lunedì Dalle ore 8,30 alle ore 15,30.

Martedì Dalle ore 8,30 alle ore 13,30

Mercoledì Dalle ore 8,30 alle ore 13,30

Giovedì Dalle ore 8,30 alle ore 13,30

Venerdì Dalle ore 8,30 alle ore 13,30

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ORGANIZZAZIONE ORARIA

All’interno delle competenze fissate dal DPR 275/99 il Collegio dei Docenti ha stabilito le

ore da destinare a ciascuna disciplina, comprensivi del tempo dell’intervallo.

Il Collegio Docenti ha deliberato le ore da destinare a ciascuna disciplina, previste nel

curricolo di base; il risultato è evidenziato nella tabella seguente:

Disciplina Classe prima Classe seconda Classe terza,

quarta e quinta

Italiano 8 7 6

Inglese 1 2 3

Matematica 6 6 6

Scienze 1 1 1

Storia 2 2 2

Geografia 2 2 2

Tecnologia 1 1 1

Educazione fisica 1 1 1

Musica 1 1 1

Arte e immagine 2 1 1

Religione cattolica /attività alternative 2 2 2

TOTALE 27 27 27

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LA CONTINUITA’

L’istituzione scolastica presenta un piano di continuità tra la scuola dell’infanzia e la

scuola primaria e con le scuole secondarie di primo grado del territorio, in particolare

con la S.M.S. “Cante” e la scuola S.M.S. “Basile”, ponendosi quale impegno prioritario,

quello di sviluppare forme di continuità fluide e organiche tra i vari gradi di scuole, al

fine di offrire all’utenza un percorso scolastico e formativo pensato unitariamente.

Ciò per creare azioni di accoglienza e realizzare curricoli distesi, rassicurando i genitori e i

bambini nei momenti di passaggio.

Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione, si evince che la scuola, oggi, ha tra le sue finalità il compito dell’ “insegnare

ad apprendere” e dell’“insegnare a essere”, dirigendo la sua azione educativa su uno

studente considerato in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali ed etici. In

questa prospettiva è auspicabile pensare a una continuità che si realizzi attraverso

progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e

ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di

significato.

Altrettanto importanti sono le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di

ottenere la partecipazione più ampia dei bambini a un progetto educativo condiviso.

Continuità del processo educativo significa, perciò, la valorizzazione delle competenze

già acquisite dall’alunno, il riconoscimento delle specificità e della pari dignità delle

finalità e dell’azione educativa di ogni ordine e grado d’istruzione, anche in relazione

alle caratteristiche cognitive ed affettive delle diverse fasce di età.

Da quanto sopra, si intende porre in essere una Continuità che sia promotrice di:

• Costruzione di un dialogo condiviso ed efficace tra i docenti dei vari ordini di scuole;

• Conoscenza dei programmi reciproci e delle metodologie;

• Confronto di finalità ed obiettivi.

La scuola, inoltre, non tralascia la continuità orizzontale, in particolare il rapporto con le

famiglie, progettando incontri bimestrali con tutti i genitori, al fine di realizzare un

percorso educativo condiviso e di conoscere e di portare a conoscenza le abilità dei

singoli alunni con un colloquio strutturato e efficace tra docenti e genitori.

La scuola garantisce la continuità dei percorsi scolastici e cura l’orientamento personale,scolastico e professionale degli studenti.

Le attività di continuità sono ben strutturate. La collaborazione tra i docenti di ordini di scuola diversi è consolidata. La scuola realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all’altro. Le attività di orientamento sono ben strutturate e coinvolgono anche le famiglie. La scuola realizza percorsi finalizzati alla conoscenza di sé e delle proprie attitudini. Gli studenti dell’ultimo anno e le famiglie, oltre

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a partecipare alle presentazioni delle diverse scuole, sono coinvolti in attività organizzate nelle scuole secondarie di primo grado.

LA CONOSCENZA DEGLI SPAZI E DEGLI INSEGNANTI DA PARTE DEI FUTURI ALUNNI DI CLASSE PRIMA.

I bambini dell’ultima sezione della scuola dell’infanzia sono invitati a fare una prima

conoscenza degli insegnanti e della nuova scuola.

Gli alunni di quinta faranno da tutor durante la visita.

Il tempo di attuazione sarà concordato con le scuole dell’infanzia di riferimento, a partire dal mese di marzo.

• L’ACCOGLIENZA

A settembre sarà allestito uno spazio che ospiterà i futuri alunni di prima, con disegni

significativi, oggetti costruiti dai bambini, elaborati prodotti durante la frequenza alla

scuola dell’infanzia. Con questi, si costituirà un angolo dei “ricordi”, un momento di

raccordo con la scuola appena lasciata, un punto di aggancio per eventuali esperienze

da continuare o da cui prendere spunto per le prime conversazioni in classe, per le

prime attività.

• LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Per cercare di equilibrare il più possibile la formazione delle classi prime della scuola

primaria, non solo dal punto di vista numerico, un primo aiuto potrà venire dal

passaggio di informazioni tra le due scuole durante i colloqui conoscitivi.

Allo stesso modo, la continuità con la scuola secondaria di primo grado, si è avviata

verso il consolidamento di un percorso di raccordo pedagogico, curricolare e

organizzativo sperimentato negli anni precedenti con esito positivo. Vengono realizzati,

in tal senso, colloqui conoscitivi tra i docenti dei due ordini di scuola:

• l’analisi della documentazione relativa alle nuove “Indicazioni Nazionali del

curricolo” con finalità di individuare e contestualizzare linee comuni e contenuti,

metodologie e linguaggi adeguati all’età degli studenti;

• la condivisione e il confronto fra le esperienze di apprendimento effettuate all’interno degli Istituti

• le eventuali modifiche alla griglia di passaggio delle informazioni affinché sia

esaustiva e di facile lettura e la socializzazione del documento delle competenze in uscita;

• l’individuazione di valori formativi condivisi e le strategie da attuare per favorire l’integrazione degli alunni con disagio;

• la ricerca di percorsi o attività ponte da intraprendere per l’accoglienza dei futuri iscritti alla classe prima media.

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CURRICOLO DI ISTITUTO

I curricoli scolastici, come tutti i percorsi formativi, devono essere capaci di rispondere alle sfide poste dalla trasformazione sociale, economica, tecnologica e vengono a determinare un cambiamento della cittadinanza stessa che deve partecipare a pieno titolo a questo processo di evoluzione. Occorre quindi creare dei curricoli atti a promuovere l’acquisizione di un sapere essenziale, non enciclopedico, un sapere costantemente dinamico e rinnovabile, capace di soddisfare sia le esigenze dell’ individuo che della società. L’art. n.8 del D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999, (“Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”) prevede “curricoli “ costruiti dalle scuole stesse, che contengano “obiettivi generali del processo formativo” e “obiettivi di apprendimento relativi alle competenze degli alunni”. Nel nostro curricolo sono stati individuati tre macro-obiettivi generali del processo formativo, i quali si intersecano e si alimentano a vicenda:

• Attitudine all’apprendimento lungo l’intero arco della vita.

• Sviluppo di una propria cultura personale e professionale.

• Costruzione di una piena cittadinanza.

Per raggiungere “obiettivi formativi” così concepiti occorre creare curricoli capaci di favorire l’ acquisizione di un sapere:

Essenziale rinnovabile

In questa prospettiva si chiarisce il rapporto fra “sapere” (la base degli obiettivi formativi) e “competenza” (la base degli obiettivi di apprendimento). Il sapere può essere inteso come un insieme di competenze che si sviluppano e crescono durante l’intero percorso formativo attraverso ambiti disciplinari e percorsi interdisciplinari. Secondo i docenti del nostro Circolo, il modello curricolare che meglio risponde alle loro esigenze è quello a spirale, con cicli che si sovrappongono, si combinano e si alternano, in cui le varie componenti vengono riciclate nel corso di fasi successive.

Il percorso previsto prevede caratteristiche di:

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continuità essenzialità

trasversalità

in quanto competenze promosse fin dall’ inizio vengono costantemente riprese e sviluppate nell’ ottica di un sapere (inteso come un insieme di competenze) capace di ulteriore approfondimento e arricchimento in maniera longitudinale e trasversale in tutti i cicli e gli ambiti dell’intero curricolo scolastico.

Nel nostro curricolo queste tre caratteristiche si realizzano attraverso quattro tipi di scelte

• contenuti • obiettivi di apprendimento (ODA) • metodologia • criteri e modalità di valutazione.

I CONTENUTI

I contenuti del curricolo sono le “tematiche portanti” del sapere, dunque delle competenze da promuovere. Ciascun ambito individua le proprie tematiche portanti che possono essere proposte in tutti i cicli scolastici con una progressione a spirale e una scelta di argomenti pertinenti alla particolare fascia di età. Inoltre per ciascuna “tematica portante” si definiscono i “nuclei fondanti”, cioè gli elementi costitutivi della stessa tematica, i nodi concettuali e strutturanti della disciplina. Per tutte le tematiche scelte, i nuclei individuati possono essere definiti come:

• caratteristiche • relazioni • trasformazioni.

La scuola si propone di promuovere gradualmente:

• “Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione” nelle sue

diverse dimensioni personali e culturali.

DIMENSIONE PERSONALE: lo Studente

• ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita

• ha attenzione per le funzioni pubbliche

• ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti

• dimostra originalità e spirito d’iniziativa

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DIMENSIONE CULTURALE: lo studente

• è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese

• dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità

• ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione

• ha conoscenze matematiche e scientifico-•­tecnologiche che gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà

• si orienta nello spazio e nel tempo

• si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali.

• Competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento

Europeo con Raccomandazione del 18 dicembre2006:

• comunicazione nella madrelingua • comunicazione nelle lingue straniere

• competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

• competenza digitale • imparare ad imparare

• competenze sociali e civiche

• spirito di iniziativa

• consapevolezza ed espressione culturale

• Traguardi per lo sviluppo delle competenze riferiti alle diverse discipline previste

dalle Indicazioni Nazionali del 2012 (Italiano, lingua inglese e seconda lingua

comunitaria, storia, geografia, matematica, scienze, musica, arte e immagine,

educazione fisica, tecnologia). I traguardi, declinati in NUCLEI TEMATICI,

COMPETENZE, OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO e OBIETTIVI MINIMI, sono esplicitati

nel Curricolo Verticale di Istituto.

La scuola per raggiungere le finalità che le appartengono, utilizza diverse modalità

operative attuate dai docenti. Nella programmazione, intesa come strumento

flessibile, sono delineate le scelte educative e didattiche che il docente si propone in

rapporto a quanto stabilito dalla normativa vigente, dalle esigenze del contesto in

cui opera e dai principi sanciti dal presente piano.

La programmazione si avvale delle seguenti modalità operative:

• Interdisciplinarità, come metodo per favorire l’apporto delle diverse

discipline tese ad una conoscenza strutturata e organica.

• Lavoro di gruppo, come metodo di confronto e di sviluppo della capacità

di relazione, comunicazione e costruzione del sapere.

• Ricerca, come metodo privilegiato per costruire la propria conoscenza

• Laboratori,comeelaborazionepraticadelsapereeverificadelleipotesi.

• Attività individualizzate, per favorire, a seconda delle necessità, l’acquisizione di abilità e competenze a vari livelli.

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• Apertura al territorio, come possibile collaboratore/destinatario delle esperienze didattiche.

• Collaborazione con i vari enti istituzionali, con associazioni culturali, sportive e assistenziali presenti sul territorio.

• Coinvolgimento delle famiglie, inteso come condivisione di obiettivi educativi e partecipazione attiva.

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VALUTAZIONE

La valutazione permette di valorizzare le esperienze educative e i progetti realizzati nel

nostro Istituto e di orientare al miglioramento la qualità dei servizi offerti. È un processo

dinamico non scindibile dalla programmazione iniziale delle attività e degli obiettivi di

apprendimento e dall’osservazione sistematica degli apprendimenti formali e informali;

deve mirare allo sviluppo formativo, cognitivo, sociale e affettivo dell’alunno,

promuovendo pratiche di autovalutazione, gratificazione, motivazione, stima e fiducia in

sé.

Nel percorso didattico-­­educativo si distinguono tre livelli di valutazione:

• Valutazione diagnostica o iniziale. Serve a individuare, attraverso la

somministrazione di prove d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad

accertare il possesso dei prerequisiti (conoscenze/abilità acquisite nella

precedente classe frequentata) per lo svolgimento dell’attività didattica

relativa a un determinato anno scolastico, a predisporre eventuali attività di

recupero delle conoscenze e abilità non possedute in determinate

discipline.

• valutazione formativa o in itinere. È finalizzata a cogliere, attraverso

l’utilizzo di qualsiasi strumento, informazioni tempestive, analitiche e

continue sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da

parte degli studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali

correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero.

Non prevede nessuna forma di classificazione del profitto degli studenti.

Non è pertanto selettiva in senso negativo, ma in senso positivo e

compensativo.

• valutazione sommativa o complessiva o finale. Consente un giudizio sulle

conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo di

tempo o al termine dell’anno scolastico. Ha funzioni di accertamento del

profitto conseguito e assolve a compiti, quali l’ammissione o non

ammissione alla classe successiva.

La collaborazione fra docenti dei diversi ordini di scuola favorirà la continuità fra

primaria e secondaria di primo grado.

SCUOLAPRIMARIA

Valutazione degli apprendimenti e delle discipline:

VOTO

CINQUE l’alunno/a non ha raggiunto gli obiettivi minimi di apprendimento

SEI l’alunno/a ha raggiunto almeno in parte e/o in modo essenziale gli obiettivi di

apprendimento

SETTE l’alunno/a ha raggiunto in modo discreto gli obiettivi di apprendimento

OTTO l’alunno/a ha raggiunto in modo adeguato gli obiettivi di apprendimento

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NOVE l’alunno/a ha raggiunto in modo completo gli obiettivi di apprendimento

DIECI l’alunno/a ha raggiunto in modo eccellente gli obiettivi di apprendimento

Valutazione del comportamento

OTTIMO

L’alunno:

• rispetta sempre le regole della convivenza;

• è sempre corretto con compagni ed insegnanti, utilizzando registri di comunicazione adeguati;

• utilizza sempre in modo adeguato strutture e sussidi della scuola;

• aiuta i compagni;

• rappresenta un esempio positivo ed un punto di riferimento per la classe

DISTINTO

L’alunno:

• rispetta quasi sempre le regole della convivenza;

• è quasi sempre corretto con compagni ed insegnanti, utilizzando registri di comunicazione adeguati;

• utilizza quasi sempre in modo adeguato strutture e sussidi della scuola;

• aiuta quasi sempre i compagni.

BUONO

L’alunno:

• rispetta non sempre le regole della convivenza;

• è abbastanza corretto con compagni ed insegnanti;

• utilizza in modo abbastanza adeguato strutture e sussidi della scuola;

SUFFICIENTE

L’alunno:

• fatica a rispettare le regole della convivenza;

• spesso non è corretto con compagni ed insegnanti;

• utilizza spesso in modo non adeguato strutture e sussidi della scuola;

NON SUFFICIENTE L’alunno: non rispetta le regole della convivenza; non è corretto con compagni ed insegnanti; utilizza in modo non adeguato strutture e sussidi della scuola; è responsabile di gravi episodi di aggressività verbale o fisica ovvero di atti di vandalismo.

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Per l’attribuzione del giudizio “SUFFICIENTE” non devono essere presenti tutti gli

indicatori ma almeno due. Per l’attribuzione del giudizio “INSUFFICIENTE” devono

essere presenti tutti gli indicatori

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AUTOVALUTAZIONE R.A.V.

Nel processo di autovalutazione, l’erogazione dei servizi dichiarati nell’offerta formativa

e la percezione degli stessi da parte degli utenti diventano elementi da analizzare, per

cogliere la complessità del sistema scuola e intraprendere in seguito interventi di

miglioramento e potenziamento, nel campo degli esiti formativi e dei processi che

lisostengono.

Per indagare sui vari aspetti del sistema scuola, la Scuola utilizza dei Questionari sugli

indicatori di qualità, inerenti agli ambienti scolastici, l’apertura verso il territorio, la

trasparenza delle comunicazioni, l’offerta formativa, i percorsi di continuità e

accoglienza, il livello e la qualità delle competenze raggiunte, le pratiche educative e

didattiche.

La Scuola, nell’anno scolastico 2016-17, in conformità con quanto previsto dal

Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (DPR 80/2013) ha provveduto

all’elaborazione del R.A.V. (Rapporto di Autovalutazione), un format ministeriale che

coinvolge tutta la comunità scolastica nazionale, al fine di individuare obiettivi di

miglioramento attraverso l’attivazione di processi e il raggiungimento di traguardi nei

percorsi educativi e didattici.

Il R.A.V. analizza l’identità della scuola attraverso tre dimensioni: Contesto e Risorse, Esiti e Processi. Per ogni dimensione il Nucleo di Valutazione ha individuato come obiettivi di miglioramento, relativamente agli esiti degli studenti, la diminuzione della variabilità nelle classi, utilizzando criteri di valutazione omogenei e condivisi per la matematica e l’italiano. Per il raggiungimento di tali priorità e traguardi, la nostra Scuola ha individuato come obiettivi di processo la promozione di un piano di inclusione e differenziazione,elaborando e utilizzando criteri di inclusione per la stesura dei piani per gli alunni con bisogni educativi speciali con puntualità e precisione, e lo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, elaborando un piano di formazione rispondente alle reali esigenze dei docenti.

SI ALLEGA IL DOCUMENTO R.A.V.

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Valutazione del servizio

Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, viene effettuata una rilevazione mediante questionari opportunamente tarati, rivolti ai genitori ed al personale. I questionari, che vertono sugli aspetti organizzativi, didattici ed amministrativi del servizio, devono prevedere una graduazione delle valutazioni e la possibilità di formulare proposte. Nella formulazione delle domande, possono essere utilizzati indicatori forniti dagli organi dell’amministrazione scolastica e degli enti locali. Alla fine di ciascun anno scolastico, il Collegio dei docenti, con le indicazioni del Comitato per la Valutazione, redige una relazione sull’attività formativa della scuola che viene sottoposta all’attenzione del Consiglio di circolo o di istituto e a quella del Dirigente Scolastico. Il Comitato di Valutazione è così composto:

COMITATO DI VALUTAZIONE PER I NEOIMMESSI

Gallo E. (ins. scuola primaria)

Porrari P. (ins. scuola primaria)

Rostan R. (ins. scuola dell’infanzia)

COMITATO DI VALUTAZIONE PER IL SERVIZIO DEI DOCENTI

Gallo E. (ins. primaria – eletta Collegio Docenti) Rostan R. (ins. infanzia – eletta Collegio docenti)

Porrari P. (ins. primaria – eletta Consiglio di Circolo) Abbate A. (componente genitore)

Petrizzo D. (componente genitore)

Membro esterno NEV Dott.ssa M.Del Vecchio

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

Gli Obiettivi di Processo individuati dal Nucleo di Valutazione e inseriti nel Rapporto di

Autovalutazione sono collegati alle Priorità individuate. Tale connessione indica il

potenziale impatto che ogni obiettivo potrà avere per il raggiungimento dei Traguardi

relativi alle Priorità. In base allo loro rilevanza gli obiettivi di processo che

rappresentano il punto di partenza per il Piano di Miglioramento sono:

-­­ Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Promuovere percorsi di formazione attiva con la dinamica della ricerca-­­azione a

partire dalle esigenze presenti nell’Istituto e dalle riflessioni sulle pratiche

adottate.

-­­ Ambiente di apprendimento Incentivare percorsi didattici che prevedano classi aperte, elaborazione di prove strutturate per classi parallele.

-­­ Continuità e orientamento

Lavorare maggiormente sulla continuità nel suo rapporto di

interdipendenza con l’orientamento per favorire scelte scolastiche

consapevoli e aderenti al consiglio orientativo.

Per l’individuazione dei risultati attesi, degli indicatori di monitoraggio e della loro

modalità di rilevazione, della pianificazione delle azioni per ciascun anno, delle

risorse materiali e professionali impegnate si fa riferimento all’Allegato Piano di

Miglioramento.

AREA DI PROCESSO Inclusione e differenziazione

OBIETTIVI DI PROCESSO migliorare i processi di inclusione

Inclusione

“Una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni… Una didattica inclusiva più che una didattica speciale” (Dir. Min. 27/12/12) “È compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti… l'adozione di una personalizzazione della didattica…, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni” (Cir. Min. 06/03/13) “L’inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di “appartenenza”. […] Un’educazione inclusiva permette alla scuola regolare di riempirsi di qualità: ciascuno é benvenuto, può imparare con i propri tempi e soprattutto può partecipare, e tutti riescono a comprendere che le diversità sono un arricchimento.” “Le diversità vissute come valore costituiscono un arricchimento al quotidiano

fare scuola ed una spinta al miglioramento della qualità del processo di Insegnamento/apprendimento.”

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Obiettivi/finalità del triennio Migliorare gli ambienti d’apprendimento rendendoli più inclusivi attraverso: - l’analisi dei contesti, delle scelte organizzative, metodologiche e didattiche – l’individuazione di punti di forza e di criticità - la diffusione e condivisione di buone

pratiche, strategie, strumenti (v.PDP, strumenti

compensativi per DSA anche avvalendosi delle TIC,

ecc).

1° anno: 2016/2017 -inizio riflessione ed analisi dei contesti:

“Le scelte organizzative , metodologiche e didattiche quanto sono inclusive ?”: individuazione di punti di forza e di criticità -ricognizione di strumenti di osservazione in uso (o eventuale elaborazione) -raccolta e diffusione di pratiche inclusive -conoscenza di strumenti (ad es Pdp, Pei o strumenti compensativi per DSA, ecc.) ed utilizzo condiviso nel team, consiglio di classe, conoscenza e circolazione di materiale bibliografico e di documentazione -tali temi possono essere approfonditi nel gruppo GLI (durante l’elaborazione del PAI), coinvolgendo i plessi in ogni fase del lavoro (diffondendo conoscenza rispetto a quanto si sta elaborando, raccogliendo proposte,

ecc.)

2° anno 2017/2018 continuazione di:

-analisi e monitoraggio dei contesti -conoscenza e condivisione di strumenti, materiali, metodologie. -ricerca di modalità inclusive, riflessione e analisi di

Casi

3° anno 2018/2019 continuazione di:

-analisi e monitoraggio dei contesti -conoscenza e condivisione di metodologie, strumenti e materiali. -ricerca di modalità inclusive (anche attraverso l’analisi di casi). -diffusione e disseminazione

AREA DI

PROCESSO

Sviluppo e valorizzazione delle risorse

Umane

OBIETTIVI DI

PROCESSO

Elaborare un piano di formazione

rispondente alle reali esigenze dei docenti

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“Formazione” Formazione La formazione continua diventa un elemento indispensabile per gli insegnanti che sono chiamati a dare risposta “alla complessa richiesta di apprendimento in una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità, ricca di stimoli culturali ma anche contraddittori; fare scuola oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento e le varie e delicate dimensioni dell'educazione”. Dei “buoni” insegnamenti e apprendimenti richiedono una visione d’insieme, attenta alle molteplici componenti (cognitive e non), implicate nel processo educativo e capace di tenere sotto controllo le variabili in gioco. C. Coonan nota che una proficua formazione dovrebbe “sviluppare capacità di abbracciare anche la complessità del proprio operato. Essa si innesta difatti su un percorso organico e sistematizzato, poiché riflettere, singolarmente o insieme, su blocchi di percorso o su un cammino effettuato conduce a capire meglio la produttività dei cambiamenti apportati, a fare scelte oculate per il futuro e a

ricreare riconversioni e nuove piste di lavoro”

Obiettivi/finalità del triennio - Adottare la Ricerca- azione come forma di formazione, soprattutto come analisi della “pratica” educativa, finalizzata a introdurre cambiamenti Migliorativi

1° anno: 2016/2017 - Incontri con esperti sulle

metodologie

Innovative

2° anno 2017/2018 - Incontri con esperti sulla didattica per competenze

3° anno 2018/2019 - Incontri con esperti sulle nuove tecnologie

Priorità Migliorare i risultati di italiano e matematica. Migliorare i risultati di italiano nella classe seconda

Traguardi: tabulare I dati

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Valutazione

“Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità

dell’autovalutazione che ha la funzione di introdurre modalità riflessive

sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per

svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o

emergenti da valutazioni esterne.”

Obiettivi/finalità del triennio • Assicurare esiti uniformi nelle classi nelle prove standardizzate nazionali • Diminuire la disparità dei risultati tra alunni (con particolare attenzione agli alunni BES) • Adozione di criteri comuni per la valutazione

disciplinare e delle competenze chiave

1° anno: 2016/2017 Invalsi:

• Analisi dei risultati in funzione di una progettazione comune, prestando particolare attenzione alla comprensione dei processi cognitivi che le prove sottendono • Dotarsi di indicazioni comuni per la somministrazione • presentazione al Collegio Docenti del modello nazionale per la Certificazione delle competenze • Predisposizione di prove esperte, non solo per le classi ponte Autovalutazione d'Istituto:

• Compilazione RAV • Predisposizione e somministrazione questionario

d'Istituto

2° anno 2017/2018 Predisposizione di rubriche di osservazione

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3° anno 2018/2019 Adozione di criteri comuni per la valutazione delle competenze (e quindi sia per quanto riguarda l'aspetto disciplinare che quello delle competenze chiave)

SI ALLEGA IL DOCUMENTO P.D.M.

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AREE DI PROGETTAZIONE

L'OFFERTA FORMATIVA: I PROGETTI E I LABORATORI

I docenti hanno ritenuto opportuno elaborare, di concerto con gli Organi Collegiali, un

P.O.F. che si sostanzia in Progetti e attività laboratoriali che riqualificano e ampliano

l'attività didattica attraverso molteplici azioni tese a garantire il successo formativo degli

alunni.

Le iniziative progettuali e laboratoriali che coinvolgono la scuola sono le seguenti:

• Il Progetto Continuità-accoglienza che, attraverso situazioni di incontro, realizzazione di

attività in comune, si pone l’obiettivo di far conoscere all’alunno l’ambiente, il personale e

le regole della scuola di grado successivo e quindi eliminare o ridurre i disagi del passaggio

al nuovo segmento scolastico.

• FESR- PON • Progetto Sport di classe • Progetto Frutta nella scuola • Progetto inserimento alunni diversamente abili/BES • Progetti potenziamento area linguistica e area matematica • Laboratori varie aree

Infine, non mancheranno attività laboratoriali inerenti il consolidamento di appuntamenti

istituzionali:

• le quattro stagioni: viverle, conoscerle, rispettarle;

• la festa del Natale;

• la festa dei nonni;

• la festa dell’albero;

• il Carnevale”;

• la festa del papà

• la Pasqua;

• la festa della mamma;

• conoscenza e rispetto di festività, tradizioni e culture di altri paesi.

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Progetti F.I.S

Scuola dell’Infanzia plesso Fondo lo Sciso

• “Il piccolo esploratore Pluto”

Scuola Primaria Plesso Colonne

• “Crescere raccontando 7 storie per 7 giorni”

• " La storia del chicco di grano continua …dalla farina alla pasta”

Scuola Primaria Plesso San Rocco

• “ Esperienze di poesia”

• “Mani in pasta”

• “Storielle in cielo e in terra”

Progetti fondi ex L. 440/97 (in via di approvazione)

• Cittadinanza Attiva • Ed. alla salute • Ed. stradale • Io studio e curricoli • Inclusione

Progetti MIUR in rete

• Bullismo- Cyberbullismo • Dispersione scolastica • Miglioramento Competenze in ….azione

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Progetti MIUR

• "Progetto sport in classe” • “Progetto frutta nella scuola” • “Progetto latte nella scuola”

Progetti PON.FSE “Inclusione sociale e lotta al disagio”

• Educazione motoria, sport e gioco didattico: “Classe in movimento”. • Educazione motoria, sport e gioco didattico: “A scuola con lo sport e la fantasia”. • Musica strumentale e canto corale : “Crescere in musica”. • Arte, scrittura creativa, teatro : “Faccio a pezzi il teatro”. • Potenziamento della lingua straniera :“English storytelling”. • Potenziamento delle competenze di base : “ La bottega delle parole” • Potenziamento delle competenze di base : “L’atelier dei numeri”. • Cittadinanza italiana ed europea e cura dei beni comuni : “ Paese mio ti voglio

bene”.

Progetti PON.FSE “ Competenze di base”

Scuola dell’infanzia

• “ Alla ricerca di competenze”

Scuola primaria

• “ Noi…alunni competenti” • Pensiero computazionale e cittadinanza digitale “Digit@l skill” • Competenze di cittadinanza globale “ Uno sguardo sul mondo” • Inclusione sociale e integrazione “Apparteniamoci” • Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico “I

love my city”

Progetti PON-FERS

• “AMBIENTI DIGITALI” • "Rete Lan/Wlan"

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Progetti PNSD

• ATELIER CREATIVI: CODING E STORYTELLING • CURRICULI DIGITALI – IN VIA DI APPROVAZIONE

PROGETTO “CON I BAMBINI” – SCUOLA DELL’INFANZIA

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ORGANICO DELL’AUTONOMIA

(L. 107/2015 art. 1 commi 5 e14)

L’organico dell’autonomia è funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali dell’Istituto e comprende:

• Il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno determinato in base al monte orario

degli insegnamenti e al numero degli alunni con disabilità.

Considerando il numero degli alunni 721 di cui 47 alunni diversamente abili primaria ,

8 BES NON CERTIFICATI e 14 alunni diversamente abili infanzia , si prospetta il

seguente fabbisogno dell’organico:

ANNUALITA’

FABBISOGNO PER IL TRIENNO MOTIVAZIONE

POSTO COMUNE

POSTI PER IL

POTENZIAME

NTO

POSTI DI

SOSTEGNO

SOSTEGNO-

ORGANICO

DI FATTO

Scuola

dell’infanzia

a.s.

2016/17

32 4

a.s.

2017/18

32 4 4

a.s.

2018/19

32 6

Scuola

Primaria

a.s. 2016/17

25 3 22 Alto numero

alunni bes/hps e

certificati e non

a.s. 2017/18

23 3 20 4 Alto numero

alunni bes/hps

e certificati e

non

a.s. 2018/19

25 24 Alto numero

alunni bes/hps

e certificati e

non

• Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa, tenuto conto

degli obiettivi formativi enumerati al comma 7 dell’art. 1 della L. 107/2015 seguirà

le seguenti priorità:

TIPOLOGIA N° DOCENTI MOTIVAZIONE

EEEE – Potenziamento linguistico 1 Migliorare gli esiti degli alunni

EEEE – Potenziamento matematico 1 Migliorare gli esiti degli alunni

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EEEE – Potenziamento artistico e musicale 1 Migliorare gli esiti degli alunni

EEEE – Potenziamento motorio 1 Migliorare gli esiti degli alunni

EEEE – Potenziamento laboratoriale 2 Migliorare gli esiti degli alunni

EEEE – Potenziamento umanistico 1 Migliorare gli esiti degli alunni

TOTALE 7

UTILIZZO DOCENTI PER POTENZIAMENTO

Numero

Docenti

N. Ore settimanali

insegnamento

N° Settimane Annue Progetti Ore

Cadauna

7 22+2 33,3 60 799

Comune

Primaria

Supplenze brevi Progetti Ore utilizzo

1 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

2 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

3 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

4 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

5 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

6 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

7 799 ore 739 ore 60 ore 799 ore

5593 ore 420 ore 5593 ore

FABBISOGNO RELATIVO AI POSTI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO EDAUSILIARIO

Il fabbisogno sarà determinato nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal

Regolamento (DPR 119/2009). In considerazione dell’apertura pomeridiana delle scuole

per l’ampliamento dell’offerta formativa e della valorizzazione della scuola come comunità

attiva, aperta al territorio (art 1 comma 7 punto m L. 107/2015) il fabbisogno è aumentato

di 2 unità di personale sia per i collaboratori scolastici ed 1 unità per gli assistenti

amministrativi.

Considerata l’adesione dell’Istituto alla progettazione PON per la scuola, in linea con il

Piano digitale per la scuola si ritiene necessaria l’attribuzione di un assistente tecnico di

informatica anche in rete con altre scuole del territorio.

TIPOLOGIA NUMERO

D.S.G.A. 1

Assistente Amministrativo 4

Collaboratore Scolastico 13

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FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI

Gli interventi richiesti all’Ente Proprietario per la messa in sicurezza degli edifici sono dettagliati nella check list che viene allegata al Documento di Valutazione dei Rischi redatto annualmente. Le richieste di manutenzione ordinaria e straordinaria vengono inoltrate all’ente proprietario sulla base di quanto periodicamente segnalato dai plessi scolastici. Inoltre la scuola partecipa a bandi per il miglioramento e la riqualificazione degli spazi e degli arredi anche in collaborazione con Associazioni e Enti del territorio. Si rende necessaria, comunque, una riqualificazione generale dei plessi, in particolare degli ambienti igienici.

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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.)

La crescita della persona nella diversità e nelle differenze è l’obiettivo prioritario

dell’intervento educativo della scuola. Il percorso scolastico efficace si snoda su un’attenta

progettazione dell’accoglienza e dell’inserimento; particolare attenzione viene posta nella

formazione dei gruppi classe, in modo che il contesto umano possa favorire lo sviluppo

delle potenzialità dell’alunno.

È condiviso il principio che il gruppo classe rappresenti l’ambito ordinario e privilegiato in

cui evolve il processo d’integrazione. Ne consegue che tutte le figure professionali (docenti,

educatori, collaboratori) cooperano nel costruire un clima aperto, accogliente, sensibile e

valorizzante l’altro, prestando attenzione, mutuo aiuto, solidarietà. Le azioni e le strategie

per l’inclusione di tutti gli alunni con bisogni educativi speciali sono declinate negli allegati

al presente Piano:

• Piano Annuale per l’Inclusione

• Piano Didattico Personalizzato

• Piano Educativo Individualizzato

• Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

SI RIMANDA AL DOCUMENTO PAI (IN STESURA)

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SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEGLI STUDENTI

Il Decreto Legislativo n° 81 del 9 aprile 2008 (nuovo Testo Unico, integrazione e

aggiornamento del D.Lgs.626/94)prescrive misure per la tutela della salute e perla sicurezza

degli ambienti di lavoro per gli alunni ed il personale della scuola.

Educare il bambino alla Sicurezza ed alla Prevenzione vuol dire porre in lui le basi, poiché

nel futuro egli possa diventare un cittadino consapevole della propria e altrui salute,

sapendo che rispettare le regole della sicurezza in tutti i luoghi di vita, vuol dire rispettare

se stessi e gli altri. Perciò è importantissimo sviluppare già dalla scuola dell’infanzia la

“cultura alla sicurezza”; infatti è dai primi anni di vita in comune che il bambino apprende

con facilità ciò che gli viene proposto in modo positivo, imparando così a riconoscere i

rischi, i pericoli e affrontarli.

Il III Circolo Didattico di Giugliano in Campania mantiene alta la sensibilità per la tutela degli

alunni e degli operatori, affrontando tutti gli aspetti della sicurezza. Sul piano strutturale,

tecnico organizzativo, collegato alle condizioni di sicurezza degli edifici, ai loro adeguamenti

elaborando il complesso sistema di gestione della sicurezza richiesto dalle normative

vigenti che prevede la valutazione dei rischi e la realizzazione del Piano di Emergenza. Viene

svolto inoltre un ruolo educativo e formativo, finalizzato alla promozione e alla conoscenza

delle problematiche della sicurezza dal punto di vista della salute, della incolumità fisica di

tutto il personale delle scuole

Affrontare il tema della “sicurezza” vuol dire offrire un ambiente favorevole per tutti e

significa investire sulla qualità del futuro dell’ intera comunità.

All’interno della Scuola è attiva una commissione formata dal Dirigente Scolastico, che

coordina il gruppo, e da docenti interni che rivestono i ruoli di RSPP e RLS.

COMPITI DELLA COMMISSIONE

• Proporre e organizzare attività didattiche atte a rendere il personale della scuola

maggiormente consapevole alle problematiche della prevenzione dei rischi (vedi

settimane dedicate alla sicurezza);

• Predisporre tutte le misure per garantire condizioni di sicurezza all’interno dell’edificio e dello spazio scolastico;

• redigere il Piano di Emergenza in cui sono contenute le procedure di evacuazione

dell’edificio in caso d’incendio e terremoto;

• organizzare le squadre di emergenza con il personale addestrato della scuola;

• assegnare gli incarichi per il controllo periodico dei dispositivi di sicurezza e la praticabilità alle vie di fuga;

• affliggere all’interno di ogni edificio scolastico le planimetrie con i percorsi di fuga, le

uscite, le scale d’emergenza, l’ubicazione degli estintori e degli idranti;

• definire le procedure operative, le norme di comportamento da seguire in caso di pericolo;

• definire le date delle due prove di evacuazione obbligatorie;

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• rilevare i rischi strutturali attraverso il Documento di Valutazione dei Rischi,

segnalandone le situazioni non a norma all’Ente Proprietario dell’edificio;

• promuovere momenti di formazione del personale docente e non docente, sulla

prevenzione dei rischi, antincendio e pronto soccorso e coordinare e fornire percorsi

didattici di educazione alla sicurezza attraverso la stesura di unità didattiche di

approfondimento e progetti specifici

• rivedere ed aggiornare tutti i documenti obbligatori raggruppati nel Documento di Valutazione dei Rischi.

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AZIONI COERENTI CON IL P.S.D. (Piano Scuola Digitale)

La Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi promuove il Piano Scuola Digitale HYPERLINK "http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale" per modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie nella didattica.

Con l’innovazione digitale la tecnologia entra così nella didattica arricchendola.

Nell’ambito del progetto Piano Nazionale Scuola Digitale, che prevede il potenziamento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica attraverso azioni che consentano di formare i docenti ad un impiego consapevole dei linguaggi multimediali e dell’integrazione tra risorse cartacee e digitali in una logica di modularità e flessibilità, in risposta ai livelli differenziati, base ed avanzato, dei bisogni formativi delle istituzioni scolastiche, il III Circolo Didattico di Giugliano in Campania si è dotato di una serie di nuove tecnologie investendo risorse e competenze importanti.

• LIM in tutte le aule didattiche del plesso San rocco - primaria; n°1 LIM nello spazio

laboratoriale del plesso San Rocco – infanzia; n° 4 LIM in alcune aule didattiche del

plesso Colonne - primaria.

• La LIM, corredata da un Videoproiettore e da un PC, permette infatti che la didattica in

ambiente digitale sia una esperienza quotidiana e non un evento episodico;

• 1 aula informatica multimediale per alunni– plesso San Rocco;

• 1 aula informatica multimediale per alunni – plesso Colonne;

• 1 aula informatica multimediale per docenti – plesso San Rocco;

• 1 aula informatica multimediale per docenti - plesso Colonne.

• Stampanti nel plesso San Rocco e Colonne

• Video proiettori portatili

• Telecamere e macchine fotografiche digitali

La scuola è stata maggiormente digitalizzata grazie anche ai progetti PON-FESR 2014/2020.

• Realizzazione cablaggio;

• Ampliamento cablaggio con rete lan/wlan alla rete già esistente;

• Scanner 3d;

• Aula 3.0;

• Ambienti digitali per la realizzazione di laboratorio scientifico;

E’ da ricordare l’impiego del software per il registro elettronico e degli scrutini digitali, in modo da dematerializzare il lavoro didattico di ciascun insegnante.

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AZIONI RELATIVE AL PERSONALE AMMINISTRATIVO

Il III Circolo Didattico di Giugliano in Campania prevede, inoltre, per il Piano Scuola Digitale, un’ulteriore azione di dematerializzazione della modulistica e delle documentazioni. Ciò viene effettuato con l’ausilio di software dedicati, nel nostro caso Argo, e con l’inserimento dei dati nel sito web della scuola www.3circologiugliano.gov.it. All’interno di quest’ultimo sono già presenti sezioni relative all’amministrazione trasparente e all’AVCP, dove possono essere trovati documenti necessari alla gestione amministrativa della scuola.

SI ALLEGA IL DOCUMEMTO PNSD

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Piano di Formazione e Aggiornamento del personale docente triennio a.s. 2016/17, 2017/18, 2018/19. Il presente Piano è approvato dal collegio dei docenti all’unanimità con Verbale n. 5, Delibera n. 5 del 29/03/ 17

Il Piano triennale di formazione e aggiornamento del personale docente è finalizzato

all’acquisizione di competenze per l'attuazione di interventi di miglioramento e adeguamento

alle nuove esigenze dell’Offerta Formativa Triennale.

Le priorità di formazione che la scuola intende adottare riflettono le Priorità, i Traguardi

individuati nel RAV, i relativi Obiettivi di processo e il Piano di Miglioramento.

I nuovi bisogni formativi emersi dal RAV evidenziano la necessità di una formazione centrata

sulle competenze: potenziamento, certificazione, valutazione autentica e suoi strumenti, e sulla

conoscenza dei processi e delle metodologie necessarie a raggiungere i risultati di

potenziamento: didattica laboratoriale e uso sistematico di pratiche innovative, anche basate

sulle Nuove Tecnologie, e idonee a promuovere apprendimenti significativi.

L’Istituto organizza, sia singolarmente che in Rete con altre scuole, corsi di formazione che

concorrono alla formazione sulle tematiche sopra individuate.

• competenze digitali e per l’innovazione e per l’innovazione didattica e metodologica;

• competenze linguistiche;

• inclusione, disabilità, integrazione, competenze di cittadinanza globale;

• potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e alla

comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze

matematiche;

• la valutazione.

FINALITA’ E OBIETTIVI DEL PIANO

• Acquisire conoscenze utili al miglioramento del rapporto educativo e alla

facilitazione degli apprendimenti, oltre a riflettere sui vissuti e sulle pratiche

didattiche;

• Favorire il rinforzo della motivazione personale e della coscienza/responsabilità

professionale;

• Migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando contestualmente

conoscenza e stima reciproca;

• Fornire occasioni di approfondimento e aggiornamento dei contenuti delle discipline in

vista della loro utilizzazione didattica.

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• Il Piano di Formazione e Aggiornamento tiene conto delle linee generali indicate

annualmente dal MIUR e degli orientamenti strategici della politica di Qualità del ns.

Istituto finalizzata al miglioramento continuo e si avvarrà di corsi organizzati dall’ USR, da

altri enti territoriali o istituti, delle iniziative progettate dall’Istituto, autonomamente o in

rete con altre scuole.

Sono compresi nel piano di formazione annuale dell’Istituto:

• i corsi di formazione organizzati da MIUR, e USR per rispondere a specifiche esigenze

connesse agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere

strutturale o metodologico decise dall’Amministrazione;

• i corsi proposti dal MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti e associazioni professionali,

accreditati presso il Ministero, coerenti con gli obiettivi sopra enunciati;

• i corsi organizzati dalle Reti di scuole a cui l’Istituto aderisce;

• gli interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di tutor esterni o interni,

autonomamente progettati e realizzati dalla scuola a supporto dei progetti di Istituto

previsti dal POF;

• gli interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge

(Decreto Legislativo 81/2008).

CORSI DI FORMAZIONE

Nel corso del triennio di riferimento, l’Istituto scolastico anche in rete con Polo Formativo territoriale ITI Galvani di Giugliano in Campania e al Centro territoriale per L’inclusione IC Amanzio Ranucci Alfieri di Marano di Napoli, si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative che sono qui specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico 2016/2017, 2017/2018, 2018/2019.

FORMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2016/17

TITOLO: COMPETENZE IN AZIONE (18 ore) OBIETTIVO: incrementare la qualità dell’azione didattico-educativa mediante

• un’efficace progettazione didattica per competenze, che declini e contestualizzi in situazioni il curriculum d’istituto;

• un’attenta considerazione dei profili di competenza dell’allievo per ciascun anno di corso, dando unitarietà coerenza e verificabilità ai processi di formazione e agli esiti conseguiti.

METODOLOGIA: formazione in presenza DESTINATARI: 7 docenti scuola dell’infanzia e 11 docenti scuola primaria

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OBIETTIVO: Incrementare la qualità dell’azione didattico-educativa.

TITOLO: FORMAZIONE TEAM DIGITALE - TECNICO DIGITALE (18-36 ore)

OBIETTIVO : Incrementare la qualità dell’azione educativo-didattica mediante l’utilizzo di contenuti e piattaforme digitali per la didattica e l’auto formazione METODOLOGIA:Formazione in presenza e Autoformazione DESTINATARI: 4 docent i dell’istituto

TITOLO: FORMAZIONE ANIMATORE DIGITALE (30 ore)

OBIETTIVO: Incrementare la qualità dell’azione didattico-educativa mediante l’utilizzo di contenuti e piattaforme digitali per la didattica e l’auto formazione METODOLOGIA: Formazione in presenza e Autoformazione

DESTINATARI 1 docente dell’istituto TITOLO: FORMAZIONE PNSD (18 ore)

OBIETTIVO: Incrementare la qualità dell’azione educativo-didattica mediante l’utilizzo di

contenuti e piattaforme digitali per la didattica e l’auto formazione

METODOLOGIA: Formazione in presenza e Autoformazione

DESTINATARI: 10 Docenti dell’istituto

TITOLO: DISLESSIA AMICA (40 ore)

OBIETTIVO: ampliare le conoscenze metodologiche, didattiche, operative e organizzative

necessarie a rendere la Scuola realmente inclusiva per gli alunni con Disturbi Specifici di

Apprendimento.

METODOLOGIA: Formazione On line

DESTINATARI: Docenti scuola primaria e dell’infanzia dell’istituto

FORMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2017/2018 TITOLO: COMPETENZE DIGITALI ( 25 ORE) OBIETTIVO: Introduzione al digitale, al coding e al pensiero computazionale. Scratch e storytelling. Robotica educativa. METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza e on line DESTINATARI : 4 DOCENTI TITOLO: DIDATTICA PER COMPETENZE ( 25 ORE)

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OBIETTIVO: Favorire la capacità delle scuole di progettare il curricolo per competenze, in ottica verticale e di integrazione degli apprendimenti disciplinari. METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza DESTINATARI : 4 DOCENTI TITOLO: INCLUSIONE E DISABILITA’ ( 25 ore) OBIETTIVO: Stimolare gli insegnanti a cogliere i fattori di disagio scolastico.

• conoscere l'area dei B.E.S. • conoscere l'area dei D.S.A. • rilevazione dei B.E.S. tramite strumenti specifici • acquisire modalità e tecniche d'intervento didattico per l'attuazione di strategie

compensative e di misure dispensative per promuovere l'inclusione di alunni B.E.S. e D.S.A. METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza DESTINATARI : 4 DOCENTI TITOLO: LINGUE STRANIERE ( 25 ore) OBIETTIVO: Sviluppo delle competenze linguistico-comunicative in lingua inglese METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza DESTINATARI : 4 DOCENTI TITOLO: PREVENZIONE E SICUREZZA (25 ore) OBIETTIVO: Sicurezza sui luoghi di lavoro in ambiente scolastico. Rif Normativi d. Lgv 81/08 METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza DESTINATARI : 4 DOCENTI TITOLO: CURRICULUM VERTICALE ( 25 ore) OBIETTIVO: Mettere in condizione i docenti di sviluppare per competenze la progettazione del curriculo verticale Sostenere i docenti nella ricerca e nello sviluppo di competenze relazionali, competenze collaborative per la progettazione e la realizzazione del curricolo di scuola e delle attività didattiche. METODOLOGIA: FORMAZIONE in presenza e on line DESTINATARI : 4 DOCENTI

Per le iniziative di formazione la verifica di efficacia è costituita dalla realizzazione di materiali

inerenti allo specifico o alla dimostrazione del possesso di competenze documentate sul campo.

Il D.S. accerta l’avvenuta formazione mediante “Attestato di partecipazione” o “Diploma di

competenze acquisite” rilasciato dall’Ente formatore.

Si ricorda che la formazione deve essere certificata, cioè erogata da un soggetto accreditato

dal MIUR. Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente soggetti accreditati.

Tutti gli altri devono riportare in calce agli attestati gli estremi del decreto ministeriale che

conferisce loro l’accreditamento.

Il presente Piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione di volta

in volta proposte a livello nazionale, regionale e provinciale, cui l’Istituto aderisce.

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RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

La Scuola, nella consapevolezza della centralità educativa dell’alunno, mette in campo diverse

risorse e iniziative per migliorare e consolidare il rapporto con le famiglie, prime responsabili

dell’educazione dei figli. La presenza delle famiglie, le loro aspettative e la loro collaborazione

sono sentiti come determinanti per la realizzazione di un’azione educativa interessata alla

crescita di ogni alunno. Viene, pertanto, sottoscritto il “Patto educativo di corresponsabilità”.

Per favorire il confronto continuo tra scuola e famiglia sono previsti diversi momenti di

incontro come da normativa vigente:

• Incontri individuali dei genitori con tutti i docenti del team tutte le volte ne emerga la

necessità

• Incontri individuali dei genitori con tutti i docenti del team in occasione della consegna

dei documenti di valutazione bimestrale e quadrimestrale

• Colloqui tra scuola-famiglia;

• Consiglio di classe/sezione e interclasse/intersezione con la partecipazione dei genitori rappresentanti di classe;

• Consiglio di Istituto

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Regolamento d’Istituto

I bambini, gli alunni e i loro genitori, i docenti e il personale A.T.A. sono tenuti a rispettare e a far rispettare le sotto elencate regole di comportamento approvate dai Consigli di interclasse/intersezione e dal Consiglio d’Istituto.

Il Regolamento si richiama ai principi ispiratori del P.O.F. ed ottempera a quanto previsto dal

D.P.R. n°294/’98. La condivisione e l’osservanza delle norme scritte e di quelle ascrivibili alla sfera della civile

convivenza contribuiscono a creare un clima di coesione e favoriscono l’organizzazione e la realizzazione dell’attività didattica che, per essere produttiva, richiede l’impegno e la partecipazione di tutte le componenti della scuola.

• ORARIO DELLE LEZIONI Gli alunni devono presentarsi a scuola con puntualità: il ritardo abituale è indizio di

ineducazione e di scarso rispetto per il lavoro degli altri. L’entrata è fissata per ogni sede a seconda delle varie esigenze. Gli alunni saranno attentamente sorvegliati dai collaboratori scolastici disposti all’ingresso e presso le scale di accesso alle aule dove i docenti li riceveranno essendosi recati 5 minuti prima dell’ora d’inizio delle lezioni.

• VIGILANZA SUGLI ALUNNI Durante il periodo di permanenza giornaliera degli alunni a scuola sono attivate tutte le

strategie necessarie per esercitare una costante vigilanza sui minori. Si sottolinea che si deve distinguere fra funzione didattica e funzione di vigilanza, delle quali solo la seconda ha carattere essenziale e pertanto può e deve essere assicurata indipendentemente dalla prima in quanto il diritto alla salute ed all’incolumità fisica, trattandosi di minori, assume particolare configurazione di diritto alla vigilanza.

Il personale collaboratore scolastico dovrà garantire l’apertura della scuola e sorvegliare gli alunni , collaborando presso le scale e le uscite affinché il deflusso degli alunni avvenga in modo ordinato e privo di rischi.

• FREQUENZA DELLE LEZIONI La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività

didattiche che vengono svolte nel contesto del lavoro scolastico, previa autorizzazione dei genitori qualora l’attività si svolga fuori dai locali scolastici e/o in orario extrascolastico

• USCITE DALL’AULA DURANTE LE LEZIONI Gli alunni, se non in caso di necessità, devono evitare di uscire dall’aula durante le ore di

lezione, in particolare durante la prima ora. In caso di attività didattica in altro luogo, le assenze degli alunni devono essere annotate

sul registro di classe dell’insegnante.

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Le uscite devono essere comunque rare e motivate: numerose richieste di uscita sono sintomo di scarso interesse per la lezione.

• CAMBIO DELLE LEZIONI Durante il cambio dei docenti, fra un’ora e l’altra, gli alunni devono mantenere un

comportamento corretto e responsabile rimanendo nell’aula senza uscire nei corridoi.

Qualora un alunno abbia necessità di allontanarsi per pochi minuti, dovrà attendere l’arrivo del docente della lezione successiva per essere da lui autorizzato.

E’ fatto divieto di recarsi in Sala Insegnanti, nei laboratori, in palestra o in altre aule ogni spostamento degli alunni deve avvenire in modo ordinato e sempre alla presenza dell’insegnante.

• INTERVALLO L’intervallo fa parte del processo educativo e costituisce per gli alunni un momento di

riposo e di corretta socializzazione. Ciò premesso ,e’ opportuno che i singoli insegnanti :

valutino le circostanze e tengano presente che tale momento della giornata scolastica richiede una rigorosa e puntuale sorveglianza degli alunni;

diano disposizione affinché gli alunni possano muoversi in spazi circoscritti e predefiniti e, comunque , siano controllabili a vista .

L’adempimento del compito di sorveglianza, svolto dal corpo docente e dal corpo ausiliario, nei limiti delle rispettive competenze e responsabilità mira ad un unico fine ,il mantenimento nella scuola di condizioni che consentano il regolare funzionamento. Pertanto non vi può essere contrasto ma soltanto fattiva collaborazione fra le componenti operative.

• GIUSTIFICAZIONI DELLE ASSENZE Tutte le assenze debbono essere giustificate. L’insegnante della prima ora di lezione devono essere controllate dal docente in servizio e

dopo averne controllato la regolarità (firma del genitore o chi ne fa le veci) e la conformità alla normativa (certificato medico per assenze superiori a 5 giorni, visto della A.S.L. in caso di malattia infettiva:

in caso di assenza per motivi di famiglia il genitore dovrà certificare preventivamente l’assenza.

Il docente di classe provvederà ad avvertire la famiglia in caso di assenze saltuarie, frequenti o prolungate e, fatte salve le competenze del Dirigente, segnalerà il comportamento dell’alunno al Consiglio di interclasse che valuterà gli interventi più opportuni.

Dopo prolungati periodi di assenza i genitori degli alunni dovranno contattare la Direzione per giustificare globalmente le assenze.

• INGRESSO IN RITARDO I ritardi di entrata devono essere sempre giustificati, pertanto l’alunno dovrà essere

accompagnato dal genitore (che dovrà giustificare il ritardo) il giorno stesso oppure il giorno dopo.

• USCITE ANTICIPATE I permessi di uscita anticipata debbono essere motivati.

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• RISPETTO DELLE PERSONE E DELL’AMBIENTE La conservazione dei locali,dell’arredamento,del materiale didattico è affidata anche alla

cura degli allievi che sono tenuti a contribuire al mantenimento dell’ordine e della pulizia dei locali,evitando di gettare a terra carta e rifiuti o di scarabocchiare i banchi,utilizzando in modo corretto le attrezzature scolastiche.

Degli eventuali danneggiamenti sono chiamati a rispondere coloro che li hanno provocati,al fine di sottolineare il principio della responsabilità individuale.

Qualora, però non sia possibile risalire ai diretti responsabili, il risarcimento sarà effettuato

da tutti coloro che hanno utilizzato la struttura danneggiata.

Ad esempio, disegni, scritte, macchie sulle pareti dell’aula saranno eliminati con una nuova tinteggiatura a spese dei diretti responsabili o dell’intera classe ,qualora non si individuassero le responsabilità personali .

L’istituto declina ogni responsabilità in merito ad eventuali smarrimenti o asportazioni di cose o effetti personali degli allievi e degli operatori della scuola.

• DIVIETO DI FUMARE La legge vigente vieta il fumo in tutti i locali dell’Istituto: aule, palestre, corridoi, servizi

,atrio, uffici, ecc… Capo d’Istituto, docenti, personale ATA, genitori sono tenuti al rispetto della normativa per

obbligo di legge ,per prevenzione sanitaria e per rispetto di coloro che operano nella struttura scolastica.

• UTILIZZO DEI LOCALI,DEI SERVIZI,DELLE ATTREZZATURE Le aule scolastiche sono aperte ,oltre che per le lezioni curricolari anche per le riunioni e le

iniziative delle varie componenti della scuola, purché autorizzate dalla Direzione .

• TELEFONI CELLULARI Chiunque si trovi a scuola può comunicare telefonicamente con l’esterno tutte le volte che

si presenti una necessità, fermo restando il divieto di telefonare per farsi portare materiale, merende, ecc.. Pertanto l’uso dei telefoni cellulari a scuola è del tutto inutile. L’alunno che verrà trovato con il telefono cellulare acceso dovrà consegnare l’apparecchio all’insegnante che, dopo aver apposto una nota sul registro, lo riconsegnerà ai genitori.

LABORATORI

Il funzionamento e l’accesso ai laboratori, e alle aule speciali deve essere tale da garantire e facilitarne l’uso da parte degli alunni sempre con la presenza di un docente. Tutti coloro che usufruiscono di tali aule sono tenuti a rispettarne il materiale e le apparecchiature presenti.

IMPIANTI SPORTIVI

Palestre ed attrezzature sportive sono utilizzate in primo luogo per attività scolastiche. Possono essere concesse in orario extrascolastico alle società sportive, compatibilmente con le esigenze della scuola .

Apposita convenzione tra Scuola e Comune regola la concessione delle palestre,sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio scolastico provinciale e dopo parere favorevole del Consiglio d’Istituto.

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RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

La scuola si propone di stabilire un raccordo molto stretto e collaborativo con le famiglie, affinché si informino frequentemente dell’andamento scolastico dei propri figli.

Si prevedono colloqui settimanali con i singoli docenti in orario antimeridiano, secondo un calendario che sarà affisso in bacheca, dopo la stesura dell’orario definitivo delle lezioni .

REGOLAMENTO DISCIPLINARE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA

E’ possibile per le scuole dell’infanzia e primarie adottare, sulla base dell’autonomia scolastica didattica e organizzativa, regolamenti di sezione o di classe compatibili con le regole generali della scuola, essenzialmente tesi a promuovere, la responsabilità individuale di ciascun bambino/alunno in chiave costruttiva rispetto al contesto sociale/scolastico di riferimento.

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CARTA DEI SERVIZI

Principi fondamentali

La carta dei servizi ha lo scopo di tutelare i diritti degli utenti e di consentire agli stessi, nelle persone dei genitori per la scuola dell’infanzia e primaria, un effettivo controllo sulla qualità dei servizi erogati. In concreto, i due principi si traducono con la realizzazione dei seguenti obiettivi:

• elaborazione e pubblicizzazione del Piano dell’Offerta Formativa; • informazione dell'utenza circa il servizio erogato attraverso alcuni indicatori proposti dal

Collegio dei Docenti, integrati e deliberati dal Consiglio di Istituto; • il coinvolgimento dei genitori nella vita dell'Istituto.

• - UGUAGLIANZA

• nessuna discriminazione: vengono accolti oltre alla consueta popolazione scolastica

minori provenienti da paesi extracomunitari, di etnie, lingua e religione proprie, assicurando loro l'integrazione nel gruppo attraverso un concreto aiuto ai fini di un graduale superamento dei problemi connessi alla lingua; all'uopo si ricorrerà alla formulazione e alla realizzazione di progetti individualizzati che prevedano, nei limiti delle risorse disponibili, il superamento del problema. L'uguaglianza dei diritti inerenti l'insegnamento della religione verrà assicurata anche attraverso forme di sperimentazione e ricerca;

• l'integrazione dei minori disabili viene perseguita attraverso la massima disponibilità all'accoglienza: a tal fine i docenti elaboreranno un progetto educativo personalizzato che favorisca l'integrazione a livello socio-affettivo-culturale introducendo idonee strategie di insegnamento/apprendimento;

• per i minori in situazioni di disagio e svantaggio, sia da attribuirsi a situazioni di deprivazione affettiva sia socio-economica e culturale, verrà riservata una particolare attenzione sia per quanto riguarda l'aspetto degli apprendimenti sia per quanto riguarda gli interventi possibili, idonei al superamento delle difficoltà (forme di collaborazione con strutture sanitarie territoriali, col servizio materno infantile, col medico scolastico e col ricorso eventuale ad esperti "disponibili" sul territorio di competenza o forme di volontariato) e delle difficoltà socio-economiche (attraverso contributi finalizzati alla rimozione di disagi e cause di possibili discriminazioni).

• - IMPARZIALITA' E REGOLARITA'

• l'obiettività e l'equità si realizzano, per quanto attiene i minori, attraverso la valutazione

dell'attuazione dei principi citati al punto 1) e attraverso la valutazione dell'attuazione di quanto previsto ai successivi punti relativi alla partecipazione, all'efficienza, alla trasparenza;

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• l'Istituto garantisce il rispetto delle disposizioni contrattuali in materia sia del personale docente che A.T.A.

• Valutazione degli apprendimenti: l’Istituto elabora un sistema di valutazione interno e partecipa alla valutazione nazionale.

La regolarità e la continuità del servizio vengono assicurate attraverso la costante presenza e puntualità del personale della scuola (il Collegio Docenti provvede alla elaborazione di specifico mirato progetto annuale come al successivo punto 7).

In situazione di conflitto sindacale la scuola garantisce la vigilanza nei confronti dei minori che, nonostante la pubblicizzazione dello sciopero curata dal Capo di Istituto, eventualmente dovessero presentarsi nei singoli plessi non accompagnati dai genitori.

• - ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

Nel progetto di Istituto saranno previsti atteggiamenti e azioni funzionali alla migliore accoglienza dei minori, con particolare riguardo alla fase di ingresso (quali il potenziamento di momenti di compresenza nella prima fase dell'anno scolastico nelle classi o sezioni iniziali.

I nuovi docenti in entrata saranno informati sulle modalità di funzionamento e sulle scelte teorico- metodologiche operate collegialmente.

• - DIRITTO DI SCELTA - OBBLIGO SCOLASTICO - FREQUENZA.

L'utente ha facoltà di scegliere fra le diverse opportunità formative presenti nel Circolo. La libertà di scelta è condizionata dalla capienza obiettiva di ciascuna struttura scolastica. In caso di eccedenza di richieste verranno considerati, quali criteri di priorità, quelli stabiliti dal Consiglio di Circolo.

Per facilitare la scelta l’Istituzione scolastica predispone materiale informativo relativo ai diversi moduli di organizzazione scolastica specificandone strutture, orari di funzionamento e caratteristiche dell’offerta formativa.

Gli insegnanti segnaleranno tempestivamente al Capo di Istituto eventuali casi di frequenza irregolare non motivata e possibili casi di dispersione scolastica, al fine di predisporre, d'intesa con tutte le istituzioni coinvolte, interventi idonei alla risoluzione del problema.

Sarà cura dell'Istituzione Scolastica segnalare ai successivi ordini di scuola i casi problematici già evidenziati nel corso degli anni di scolarizzazione precedente.

• - PARTECIPAZIONE - EFFICIENZA - TRASPARENZA

La carta dei servizi si propone di attribuire ai genitori una partecipazione attiva alla vita della scuola e un potere di controllo sulla qualità dei servizi erogati.

Ai fini della più ampia e concreta attuazione degli standard generali del servizio, istituzione, personale, genitori devono ciascuno per la propria competenza:

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• favorire le attività extrascolastiche, consentendo l'uso regolamentato di spazi dell'edificio, idonei a soddisfare le richieste, fuori orario scolastico anche a istanze sportive, culturali e sociali. Tale uso deve realizzare la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. Ogni proposta di utilizzo deve contenere un sintetico progetto esplicativo di finalità, attività proposte, personale impiegato, contenuti, orari e deve essere sottoposta a delibera del Consiglio di Circolo che ne verifica l'aderenza ai principi sopra espressi e garantisce la massima semplicità e trasparenza delle procedure, fatti salvi naturalmente il rispetto delle norme e procedure igieniche;

• l'orario di servizio di tutte le componenti avrà come criterio di riferimento l'efficienza e l'efficacia del servizio, prevedendo la necessaria flessibilità nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro;

• i servizi amministrativi per garantire l’accessibilità agli utenti indicheranno annualmente l’orario di apertura al pubblico per almeno cinque mattine e due pomeriggi.

• I docenti, oltre alle assemblee di classe programmate, riceveranno settimanalmente i genitori su appuntamento previa richiesta scritta prodotta almeno con 3 giorni di anticipo.

• il personale docente dovrà articolare gli orari prevedendo una equa collocazione di tutte le aree disciplinari nell'arco della giornata e della settimana. Le attività di compresenza saranno funzionali al recupero degli alunni in situazione di svantaggio e al miglioramento dell'offerta formativa; in subordine, in assenza delle istanze di cui sopra, alla sostituzione di colleghi assenti.

• - LIBERTA' DI INSEGNAMENTO E DI AGGIORNAMENTO

L'istituzione scolastica, in collaborazione con istituzioni ed enti culturali garantisce la possibilità di frequenza di corsi di formazione e aggiornamento ed i docenti si impegnano alla frequenza per garantire il miglioramento dell’offerta formativa

La libertà di insegnamento si realizza attraverso la formulazione e l'attuazione del progetto educativo di Circolo e delle singole programmazioni di classe e di sezione.

• – RECLAMI

Procedura dei reclami I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono contenere generalità, indirizzi e reperibilità del proponente. I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti. I reclami anonimi non sono presi in considerazione, se non circostanziati. Il Capo di Istituto, dopo avere esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, sempre in forma scritta con celerità e, comunque, non oltre 15 giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza del Capo di Istituto, al reclamante sono fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Annualmente, il Capo di Istituto formula per il Consiglio una relazione analitica dei reclami e dei successivi provvedimenti. Tale relazione è inserita nella relazione generale del Consiglio sull'anno scolastico. IL DIRIGENTE SCOLASTICO

( Prof.Giuseppe Nucera)

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Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art.3 comma 2 del D.lgs 39/93


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