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Diritto dellDiritto dellambienteambiente
Lo scenario comunitario
Prof.ssa Ida Nicotra
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi Nei trattati istitutivi delle tre Comunit
europee non esisteva alcun riferimento aduna politica ambientale comunitaria: ineffetti, per diversi ani lattivit europea in
questo settore stata pressocch nulla.Soltanto nel corso degli anni 60 i Paesicomunitari cominciarono ad avvertirelesigenza di promuovere una qualcheforma di collaborazione in questo settore.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi Durante lo svolgimento della Conferenza
di Stoccolma del 1972 tale volont riusca concretizzarsi in u preciso indirizzocomunitario a tutela dellambiente, che
sar successivamente ribadito in seno allaConferenza dei Capi di Stato dellaComunit tenutasi a Parigi nello stessoanno.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi In quella sede, infatti, fu definitivamente
sancita la necessit di instaurare unapolitica comune dellambiente e fu rivoltoun invito alle istituzioni comunitarie
affinch elaborassero un programmadazione, che effettivamente fu presentatolanno successivo: esso rappresenta unacostante della politica comunitaria inmateria ambientale.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutiviLa base giuridica per ladozione degli atti comunitari
era inizialmente costituita dagli artt. 100 e 235 delTrattato istitutivo.
Nel primo caso, larticolo prevedeva un sommariopotere delle istituzioni comunitarie di emanaredirettive volte al ravvicinamento delledisposizioni legislative, regolamentari eamministrative, mentre nel secondo si attribuivauna generica facolt al Consiglio di adottare tuttele disposizioni necessarie al funzionamento delmercato comune nellipotesi in cui il trattato nullaprevede al riguardo.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi
La base giuridica per lazione comunitariain questo settore era, dunque,estremamente fragile: ci nonostante in
oltre 20 anni essa ha prodotto notevolirisultati.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi In occasione della prima riforma globale dei
trattati istitutivi, avvenuta nel 1987 conlAtto unico europeo, fu inserito un nuovotitolo specificamente destinato alla tuteladellambiente e formato dagli artt. 130R, S eT dove venivano per la prima volta definitigli obiettivi, i principi e gli strumenti per lapolitica comunitaria in questo settore. Tali
disposizioni sono state riconfermate dalsuccessivo Trattato sullUE che ha apportatoalcune modifiche.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi Con la firma del Trattato di Amsterdam la
tutela dellambiente ha assunto un valenzatrasversale nellambito delle politichecomunitarie. Secondo quanto previstodallart 6, infatti, tutte le politiche devonotener conto delle esigenze connesse allasalvaguardia dellambiente, soprattutto nellaprospettiva di promuovere lo sviluppo
sostenibile, vale a dire uno sviluppoeconomico che consenta di non alterare ildelicato equilibrio ambientale.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi Il Trattato di Nizza, in vigore dal 1febbraio
2003, non apporta nessuna modifica dirilievo alla politica della Comunit in materiaambientale, ad eccezione di una sola dicarattere meramente tecnico. statainserita unelencazione appena pi dettagliatadei settori nel cui ambito hanno incidenza lemisure adottate dal Consiglio; nella nuova
versione del trattato si parla, infatti, digestione quantitativa delle risorse idricheanzich di una generica gestione delle stesse.
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LLAmbiente nei Trattati istitutiviAmbiente nei Trattati istitutivi da ricordare anche la Dichiarazione n.9 allegata
al Trattato di Nizza che testualmente recita: LeAlte Parti Contraenti sono determinate a far sche l'Unione europea svolga un ruolo motore nelpromuovere la protezione dell'ambiente
nell'Unione nonch, sul piano internazionale, nelperseguire lo stesso obiettivo a livello mondiale.Occorre avvalersi pienamente di tutte lepossibilit offerte dal trattato per conseguire tale
obiettivo, anche attraverso incentivi e strumentiorientati al mercato e volti a promuovere losviluppo sostenibile.
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Art. 191 TFUEArt. 191 TFUE1. La politica dell'Unione in materia ambientale
contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:
- salvaguardia, tutela e miglioramento della qualitdell'ambiente,
- protezione della salute umana,
- utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali,
- promozione sul piano internazionale di misuredestinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livelloregionale o mondiale e, in particolare, a combattere icambiamenti climatici.
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Art. 191 TFUEArt. 191 TFUE2. La politica dell'Unione in materia ambientale
mira a un elevato livello di tutela, tenendoconto della diversit delle situazioni nelle varieregioni dell'Unione.
Essa fondata sui principi della precauzione edell'azione preventiva, sul principio della
correzione, in via prioritaria alla fonte, dei dannicausati all'ambiente, nonch sul principio chiinquina paga.
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Art. 191 TFUEArt. 191 TFUEIn tale contesto, le misure di armonizzazione
rispondenti ad esigenze di protezionedell'ambiente comportano, nei casi opportuni,una clausola di salvaguardia che autorizza gliStati membri a prendere, per motivi ambientalidi natura non economica, misure provvisoriesoggette ad una procedura di controllodell'Unione.
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Art. 191 TFUEArt. 191 TFUE3. Nel predisporre la sua politica in materia
ambientale l'Unione tiene conto:
- dei dati scientifici e tecnici disponibili,
- delle condizioni dell'ambiente nelle varie regionidell'Unione,
- dei vantaggi e degli oneri che possono derivaredall'azione o dall'assenza di azione,
- dello sviluppo socioeconomico dell'Unione nel suoinsieme e dello sviluppo equilibrato delle suesingole regioni.
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Art. 191 TFUEArt. 191 TFUE4. Nell'ambito delle rispettive competenze, l'Unione e
gli Stati membri collaborano con i paesi terzi e conle competenti organizzazioni internazionali. Lemodalit della cooperazione dell'Unione possonoformare oggetto di accordi tra questa ed i terzi
interessati.
Il comma precedente non pregiudica la competenza
degli Stati membri a negoziare nelle sediinternazionali e a concludere accordi internazionali.
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I Principi della politica ambientaleI Principi della politica ambientale
comunitariacomunitaria
I criteri cui si ispira lazione comunitaria inmateria ambientale sono enunciati, comeabbiamo visto, nellart. 191 TFUE. Essisono:
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Il Principio della prevenzioneIl Principio della prevenzioneLa finalit quella di evitare i danni
ambientali azzerandone definitivamente ilrischio. Lazione di prevenzione dei danniambientali comporta un controllo di tutti i
progetti e delle diverse iniziative chepossono influenzare negativamente lo statodellambiente, mediante una procedura divalutazione ex ante dellimpatto ambientaleda essi prodotto.
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Il Principio delIl Principio del chi inquina pagachi inquina pagaE fondato sulla logica dellimputazione di responsabilit per i
danni causati da interventi inquinanti.
Gli strumenti attraverso i quali il principio viene attuato sonodi due tipi:
- Regole di qualit che vengono rapportate al rispetto di
standard di inquinamento e di livelli di massima accettabilitdelle emissioni inquinanti;
- - strumenti economico-finanziari, come tasse o sussidi.Con le prima, si intende stabilire un prezzo per luso dellerisorse ambientali nei processi produttivi in modo dascoraggiarne labuso. Con i secondi, invece, si tende adincentivare ladozione di tecnologie anti-inquinanti nei
processi produttivi.19
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Il Principio precauzionaleIl Principio precauzionaleIntrodotto in ambito comunitario dal Trattato
sullUnione europea, ma gi operante alivello internazionale. Il 15 Principio dellaDichiarazione di Rio de Janeiro afferma,
infatti, che gli Stati, al fine di proteggerelambiente, devono largamente applicare ilmetodo precauzionale adottando una serie
di misure preventive ancor prima che abbiainizio un processo di degrado ambientale.
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Il Principio precauzionaleIl Principio precauzionale
Questo principio fortemente correlato aquello del chi inquina paga nel senso che,onde evitare di incorrere in tale tipo di
responsabilit, necessario avere realizzatotutti gli interventi necessari per scongiurarelevento dannoso
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Il Principio di correzioneIl Principio di correzione
In virt di tale principio, verificatosi un dannoambientale, lo Stato inquinante deveprovvedere a correggere alla fonte
leventuale lesione
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Il Principio di integrazioneIl Principio di integrazioneTale principio, introdotto dal Trattato di
Amsterdam, oggi considerato prioritarioed indefettibile. Esso si basa sullesigenza diaffiancare alle politiche economiche e
settoriali della Comunit la tuteladellambiente, nella prospettiva dipromuovere uno sviluppo economico
equilibrato che non rechi danno allambientee non abusi delle risorse naturali
limitatamente disponibili. 23
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I Programmi dI Programmi dazioneazioneI programmi dazione costituiscono dei documenti
fondamentali per lattuazione delle politichecomunitarie in materia ambientale.
Allo scopo di tracciare una strategia comunitaria
dintervento generale per i Paesi dellUnione, ilConsiglio ha approvato, infatti, dal 1973 ad oggi, 6programmi dazione che rappresentano ciascuno la
continuazione dellaltro e lo sviluppo, sempre piapprofondito, della problematica della tutelaambientale.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)Il Sesto programma comunitario di azione per
l'ambiente intitolato "Ambiente 2010: ilnostro futuro, la nostra scelta" copre ilperiodo compreso tra il 22 luglio 2002 e il
21 luglio 2012. Il programma si ispira al Vprogramma di azione per l'ambiente, checopriva il periodo 1992-2000, e alla
decisione relativa al riesame di dettoprogramma.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)La Comunicazione della Commissione al Consiglio, al
Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale
e al Comitato delle regioni, del 24 gennaio 2001, sulVI programma di azione per l'ambiente della Comuniteuropea Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra
scelta rileva che, per far fronte alle sfide ambientaliodierne, necessario superare il mero approcciolegislativo ed assumere un approccio strategico, che
dovr utilizzare vari strumenti e provvedimenti perinfluenzare il processo decisionale negli ambientiimprenditoriale, politico, dei consumatori e deicittadini.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)La comunicazione propone cinque assi prioritari di
azione strategica: migliorare l'applicazione della
legislazione vigente, integrare le tematiche ambientalinelle altre politiche, collaborare con il mercato,coinvolgere i cittadini modificandone il
comportamento e tener conto dell'ambiente nelledecisioni in materia di assetto e gestione territoriale.Per ciascuno di questi assi sono proposte azioni
specifiche.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012) Per migliorare l'attuazione della legislazione vigente
sono indicate le seguenti azioni specifiche:
supporto alla rete IMPEL* ed estensione della rete aipaesi candidati;
elaborazione di relazioni sull'applicazione del diritto
ambientale; comunicazione dei risultati migliori e peggiori
dell'applicazione del diritto ambientale;
miglioramento degli standard ispettivi ambientali; lotta contro il crimine ambientale;
garantire l'attuazione facendo ricorso, se del caso, allaCorte di giustizia. 28
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IMPEL (IMPEL (European Union Network for theEuropean Union Network for the
Implementation and Enforcement of EnvironmentalImplementation and Enforcement of EnvironmentalLaw)Law)
LIMPEL, la rete dell'Unione europea per l'attuazione e ilrispetto del diritto dell'ambiente, un'associazioneinternazionale non-profit di autorit ambientali inEuropa.
Essa si impegna a contribuire in vista di una pi efficaceapplicazione del diritto ambientale dell'UE garantendola sensibilizzazione sullargomento, la condivisione di
buone pratiche e fornendo orientamento e strumenti.LIMPEL intende, inoltre, dare feedback ai legislatorisulla praticabilit e l'applicabilit della legislazione
ambientale. 29
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)Per integrare le tematiche ambientali nelle
altre politiche, la comunicazione proponedi: istituire ulteriori meccanismi di
integrazione; applicare le disposizioni del trattato
sull'integrazione; sviluppare indicatori per controllare il
processo di integrazione.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)La collaborazione con il mercato potrebbe articolarsi nei
seguenti punti: incoraggiare una pi ampia adozione del sistema
comunitario di ecogestione e audit (EMAS);
incoraggiare le imprese a pubblicare relazioni sulleproprie prestazioni e a rispettare i requisiti in materiaambientale;
istituire programmi di ricompensa per le imprese cherispettano l'ambiente;
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012) incoraggiare gli accordi di
autoregolamentazione;
adottare una politica integrata dei prodotti;
promuovere l'uso e la valutazione dell'efficacia
del marchio ecologico; promuovere una politica di appalti pubblici
rispettosa dell'ambiente;
adottare la legislazione sulla responsabilitambientale ( ).
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)Per tener conto dell'ambiente nella gestione e
nell'assetto del territorio sono proposte le seguenti
azioni: pubblicare una comunicazione sull'importanza
dell'integrazione dell'ambiente nella gestione e
nell'assetto del territorio; migliorare l'applicazione della direttiva sulla
valutazione di impatto ambientale;
divulgare le buone prassi e promuovere gli scambi diesperienze sulla pianificazione sostenibile, compresaquella delle zone urbane;
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)
integrare la pianificazione sostenibile nellapolitica regionale comunitaria; promuovere le misure agroambientali in
seno alla politica agricola comune; realizzare un partenariato per una gestione
sostenibile del turismo.
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VI Programma (2002VI Programma (2002--2012)2012)
Il VI programma di azione per l'ambiente siconcentra su quattro settori d'interventoprioritari: cambiamento climatico,
biodiversit, ambiente e salute e gestionesostenibile delle risorse e dei rifiuti.
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Il cambiamento climaticoIl cambiamento climaticoA breve termine l'Unione europea si
propone di conseguire gli obiettivi delprotocollo di Kyoto cio di ridurre, entroil 2008-2012, le emissioni dei gas ad effetto
serra dell'8% rispetto ai livelli del 1990. Api lungo termine, cio entro il 2020,sarebbe necessaria una riduzione di tali
emissioni dell'ordine del 20-40%, medianteun efficace accordo internazionale.
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Il cambiamento climaticoIl cambiamento climaticoL'impegno della Comunit per far fronte alle sfide del
cambiamento climatico assumer diversi aspetti:
integrare gli obiettivi del cambiamento climatico nellevarie politiche comunitarie e segnatamente nellapolitica energetica e in quella dei trasporti;
ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra grazie amisure specifiche per migliorare l'efficienzaenergetica, sfruttare maggiormente le fonti
energetiche rinnovabili, promuovere gli accordi conl'industria e risparmiare energia;
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Il cambiamento climaticoIl cambiamento climatico sviluppare un regime di scambio di emissioni su
scala europea;
potenziare la ricerca nel settore del cambiamentoclimatico;
fornire ai cittadini migliori informazioni in materiadi cambiamento climatico;
esaminare le sovvenzioni energetiche e la loro
compatibilit con i problemi posti dal cambiamentoclimatico;
preparare la societ all'impatto del cambiamento
climatico. 40
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Natura e biodiversitNatura e biodiversitIn tale settore l'obiettivo consiste nel
proteggere e ripristinare la struttura e ilfunzionamento dei sistemi naturali,arrestando l'impoverimento della
biodiversit sia nell'Unione europea che suscala mondiale.
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Natura e biodiversitNatura e biodiversitLe azioni proposte per raggiungere tale obiettivo sono:
applicare la legislazione ambientale, principalmente neisettori delle acque e dell'atmosfera;
ampliare il campo di applicazione della direttiva SevesoII;
coordinare a livello comunitario gli interventi degliStati membri in caso di incidenti e catastrofi naturali;
studiare la protezione degli animali e delle piante dalle
radiazioni ionizzanti; tutelare, salvaguardare e ripristinare i paesaggi;
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Natura e biodiversitNatura e biodiversit proteggere il patrimonio boschivo e
promuoverne lo sviluppo sostenibile; elaborare una strategia comunitaria per la
protezione del suolo;
tutelare e ripristinare l'habitat marino e illitorale ed estendere ad essi la rete Natura2000;
migliorare i controlli, l'etichettatura e latracciabilit degli OGM;
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Natura e biodiversitNatura e biodiversit integrare la tutela della natura e della
biodiversit nella politica commerciale e dicooperazione allo sviluppo; elaborare programmi di raccolta di dati
sulla tutela della natura e la biodiversit; sostenere le ricerche nel settore della
tutela della natura.
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Ambiente e saluteAmbiente e saluteL'obiettivo pervenire a una qualit
ambientale tale da non dar adito aconseguenze o a rischi significativi per lasalute umana.
La presente comunicazione propone di: identificare i rischi per la salute umana,
soprattutto per i bambini e gli anziani, elegiferare di conseguenza;
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Ambiente e saluteAmbiente e salute inserire le priorit di ambiente e salute nelle altre
politiche e nelle norme sull'aria, sulle acque, sui
rifiuti e sul suolo; potenziare la ricerca nel campo della salute e
dell'ambiente;
sviluppare un nuovo sistema di valutazione egestione del rischio delle sostanze chimiche ( ));
vietare o limitare l'uso dei pesticidi pi pericolosie garantire l'applicazione delle migliori pratiche diuso;
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Ambiente e saluteAmbiente e salute
garantire l'applicazione della legislazionesull'acqua; garantire l'applicazione delle norme sulla
qualit dell'aria e definire una strategiasull'inquinamento atmosferico;
adottare ed applicare la direttivasull'inquinamento acustico.
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
rifiutirifiutiL'obiettivo garantire che il consumo di
risorse rinnovabili e non rinnovabili nonsuperi la capacit di carico dell'ambiente,dissociando la crescita economica dall'uso
delle risorse, migliorando l'efficienza diqueste ultime e diminuendo la produzionedi rifiuti. Per i rifiuti, l'obiettivo specifico
ridurre la quantit finale del 20% entro il2010 e del 50% entro il 2050.
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
rifiutirifiutiLe azioni da intraprendere sono:
elaborare una strategia per la gestionesostenibile delle risorse, fissando priorite riducendo il consumo;
stabilire un onere fiscale sull'uso dellerisorse;
eliminare le sovvenzioni che incentivanol'uso eccessivo di risorse;
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
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Gestione delle risorse naturali e deiGestione delle risorse naturali e dei
rifiutirifiuti inserire considerazioni di uso efficiente delle risorse
nella politica integrata dei prodotti, nei programmi di
etichettatura ecologica, nei sistemi di valutazioneambientale, ecc.;
elaborare una strategia per il riciclo dei rifiuti;
migliorare i sistemi vigenti di gestione dei rifiuti edinvestire nella prevenzione quantitativa e qualitativa;
integrare la prevenzione dei rifiuti nella politica
integrata dei prodotti e nella strategia comunitariasulle sostanze chimiche.
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Le strategie tematicheLe strategie tematicheIl programma d'azione prevede l'adozione di
sette strategie tematiche relative all'inquinamento atmosferico, all' ambientemarino, all' uso sostenibile delle risorse,
alla prevenzione e al riciclaggio dei rifiuti,all' uso sostenibile dei pesticidi, allaprotezione del suolo e all' ambiente
urbano.
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Le strategie tematicheLe strategie tematicheContrariamente a ci che avveniva in passato, tali
strategie sono basate su un approccio globale per
tema, piuttosto che su alcuni inquinanti o tipi diattivit economica.
Esse fissano obiettivi a lungo termine, basati sullavalutazione dei problemi ambientali nonch sullaricerca di una sinergia tra le diverse strategie econ gli obiettivi di crescita e occupazione previsti
dalla strategia di Lisbona. Tali strategiepermettono inoltre di semplificare e chiarire lalegislazione in vigore.
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Il contesto internazionaleIl contesto internazionaleL'integrazione dei temi ambientali in tutti i settori
delle relazioni esterne dell'Unione europea un
obiettivo del VI programma d'azione perl'ambiente, che tiene conto delle prospettive diampliamento dell'Unione europea e suggerisce di
condurre un'estesa consultazione delleamministrazioni dei paesi candidati sullo svilupposostenibile e di allacciare una stretta cooperazione
con le ONG e le imprese di tali paesi. fortemente incoraggiata l'applicazione delleconvenzioni internazionali sull'ambiente.
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Il contesto internazionaleIl contesto internazionaleIl VI programma propone una nuova impostazione perelaborare le misure ambientali, affinch le parti
interessate e il pubblico siano maggiormente impegnatinell'applicazione di queste ultime. Tale impostazionecomprende un dialogo aperto e la partecipazione delle
imprese, delle ONG e delle autorit pubbliche.Il programma si fonder maggiormente su analisiscientifiche ed economiche e su indicatori ambientali.
A tal fine la Commissione lavorer in strettacollaborazione con l'Agenzia europea dell'ambiente.
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Agenzia europea dellAgenzia europea dellambienteambienteLAgenzia europea dellambiente (AEA) e la
sua rete dinformazione e di osservazione inmateria ambientale (Eionet) sono statecreate nel 1990, ma le attivit dellAgenzia
sono realmente iniziate nel 1994.
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Agenzia europea dellAgenzia europea dellambienteambienteLAEA un organismo indipendente il cuiobiettivo promuovere lo sviluppo
sostenibile e migliorare lambiente in Europa.Per raggiungere questo obiettivo, i compiti
dellAgenzia sono i seguenti: istituire e coordinare la rete Eionet; fornire alla Comunit e agli Stati membri le
informazioni oggettive necessarie performulare e attuare politiche ambientalioculate ed efficaci;
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Agenzia europea dellAgenzia europea dellambienteambiente contribuire al controllo dei provvedimenti concernenti
lambiente;
registrare, collezionare, valutare e diffondere dati sullostato dellambiente;
contribuire ad assicurare la comparabilit dei dati
ambientali a livello europeo; stimolare lo sviluppo e lintegrazione delle tecniche di
previsione ambientale;
assicurare unampia diffusione di informazioniambientali affidabili.
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Agenzia europea dellAgenzia europea dellambienteambienteLe informazioni fornite dallAEA riguardano: la qualit dellaria;
la qualit dellacqua;
lo stato dei suoli, della fauna e della flora;
lutilizzazione del suolo e le risorse naturali; la gestione dei rifiuti;
le emissioni sonore;
le sostanze chimiche; la protezione del litorale e del mare.
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A i d ll bi
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Agenzia europea dellAgenzia europea dell
ambienteambiente
LAEA comprende attualmente 32 paesimembri, ovvero i 27 Stati membri dell'UE elIslanda, il Liechtenstein, la Norvegia, laSvizzera e la Turchia.
Il consiglio di amministrazione dellAgenzia composto da un rappresentante di ciascunpaese membro, due rappresentanti della
DG Ambiente e della DG Ricerca dellaCommissione europea e due espertiscientifici designati dal Parlamento europeo.
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A i d ll bi t
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Agenzia europea dellAgenzia europea dell
ambienteambiente
Il consiglio di amministrazione ha il compito diadottare i programmi di lavoro dellAgenzia,nominare il direttore esecutivo e designare imembri del comitato scientifico.
Questultimo funge da organo consultivosulle questioni scientifiche per il consiglio diamministrazione e il direttore esecutivo.
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A i d ll bi t
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Agenzia europea dellAgenzia europea dell
ambienteambiente
Il direttore esecutivo responsabile difronte al consiglio di amministrazionedellattuazione dei programmi di lavoro edella gestione quotidiana dellAgenzia.
LAgenzia organizza le sue attivit nelquadro di programmi di lavoro annualisulla base di una strategia quinquennale e
di un programma di lavoro pluriennale.Lattuale strategia copre il periodo 2009 2013.
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Agenzia europea dellambiente
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Agenzia europea dellAgenzia europea dell
ambienteambiente
LAgenzia lavora a stretto contatto con altreistituzioni europee ed internazionali,segnatamente l'Istituto statistico delleComunit europee (Eurostat) e il Centro
comune di ricerca della Commissioneeuropea, il Programma delle Nazioni UnitesullAmbiente (UNEP) e l'Organizzazione
mondiale della sanit (OMS).
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